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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Febbraio 2009
EUROREGIONE ADRIATICA: PIANO DI LAVORO 2009 PER LA PESCA  
 
Avviare azioni di sensibilizzazione istituzionale, a partire dall’Unione Europea, e progetti concreti capaci di determinare un miglioramento duraturo degli ecosistemi marini, garantendo prospettive di sviluppo socio-economico sostenibile per le popolazioni costiere le cui economie dipendono dalla pesca e dall’acquacoltura. E’ questo l’obiettivo strategico che la Commissione Pesca dell’Euroregione Adriatica si è posta per il 2009 nel corso della riunione del 30 gennaio a Venezia in cui ha delineato il programma di lavoro annuale presentato dall’assessore veneto alla pesca Isi Coppola che della commissione è la vicepresidente. Ai lavori, presieduti da Marin Milkovic (Zara), è intervenuto anche Pierluigi Bolla presidente di Informest, l’agenzia del nord-est per lo sviluppo della cooperazione economica internazionale. L’euroregione Adriatica è l’associazione di cooperazione tra enti e istituzioni dei paesi che si affacciano sul Mare Adriatico. Costituita a Pola, in Croazia, a fine giugno del 2006, comprende tutte le Regioni italiane adriatiche, regioni municipalità e cantoni di Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Serbia e le Repubbliche di Montenegro e Albania. L’assessore Coppola, presentando le proposte di lavoro, ha ringraziato la Commissione per l’operatività che ha saputo dimostrare. Il programma per il 2009 – ha aggiunto – è stato elaborato secondo un modello flessibile, tenendo conto dei risultati finora conseguiti, dell’evoluzione dei programmi europei di interesse per l’Adriatico e anche dell’attuale situazione di crisi, sia a livello globale sia specificamente nel settore della pesca. L’assessore Coppola ha sottolineato come sia fondamentale per la commissione diventare un interlocutore forte dell’Unione Europea, rappresentando un fronte unico di realtà con obiettivi e programmi comuni e con una filosofia assolutamente condivisa su come operare nel mare Adriatico. Sarà quindi promosso quanto prima un incontro con la Commissione Pesca europea. Per il 2009 diventa prioritario anche accrescere la collaborazione tra le strutture tecniche regionali della pesca per consentire la costruzione di una rete transfrontaliera di osservatori socio-economici dell’Adriatico in grado di dare il necessario supporto conoscitivo per una migliore applicazione delle politiche nel settore ittico. In questa direzione sta già operando l’Osservatorio dell’Alto Adriatico di Chioggia. Sulla base di queste linee di indirizzo saranno avviati progetti operativi di sviluppo sostenibile della pesca, da proporre al finanziamento europeo nei prossimi bandi, in particolare sul nuovo programma Ipa (Instrument for Pre-accession Assistance) Adriatico, che per un triennio prevede una dotazione finanziaria complessiva di 290 milioni di euro. .  
   
   
IL GENOMA DELL´ERBA FORNISCE INFORMAZIONI SULLA TOLLERANZA ALLA SICCITÀ  
 
Un team internazionale di ricercatori ha descritto il genoma del sorgo, un tipo di erba resistente alla siccità appartenente alla stessa famiglia della canna da zucchero e del granturco. Queste nuove scoperte, pubblicate sulla rivista Nature, hanno gettato luce su una preziosa fonte di cibo, foraggio e biocarburante ed hanno importanti implicazioni per l´agricoltura nelle regioni più aride con una popolazione in crescita, come l´Africa occidentale. In tutto il mondo si producono circa 60 milioni di tonnellate di sorgo l´anno, principalmente nel nord-est dell´Africa e nelle aree aride degli Usa e dell´India, che viene usato come base alimentare sia per l´uomo che per il bestiame. È anche coltivato come fonte di biocarburante, principalmente in Cina. Il grano di sorgo ha più proteine e meno grassi rispetto al granturco, ma ha un valore nutrizionale simile. Il sorgo dolce è simile alla canna da zucchero ma la sua resistenza al caldo e alla mancanza d´acqua lo rende più appetibile come coltura da biocarburante. Il sorgo usa un percorso fotosintetico chiamato "C4" che lo rende particolarmente adatto ad assimilare più carbonio ad alte temperature rispetto a piante che usano il normale percorso "C3", come il riso e il grano. È possibile che il genoma del sorgo recentemente descritto possa spianare la strada a futuri studi per modificare altre specie, specialmente la pianta del riso, per farle passare dal percorso C3 alla fotosintesi C4, aumentando così i raccolti e assorbendo più biossido di carbonio di quanto sia possibile adesso. Secondo questo studio, il piccolo genoma del sorgo lo rende un modello allettante per studiare le erbe C4. I ricercatori sono riusciti a stabilire una figura precisa e contigua dell´intero genoma del sorgo. Più precisamente, hanno identificato quelle duplicazioni del gene che non sono presenti in altri cereali e che potrebbero contribuire alla capacità del sorgo di sopportare la siccità. Il genoma del sorgo recentemente sequenziato ha ispirato studi comparativi con il genoma del riso, che era stato sequenziato quattro anni fa. Tali studi delle fondamenta genetiche di preziosi tratti agrari consentirà, si spera, agli scienziati di sviluppare programmi di riproduzione che potenzino il rendimento delle colture. "Adesso avremo un´idea migliore di quante proprietà dell´erba (come la resistenza alla siccità, lo zucchero nel gambo, o il rendimento del grano) sono criptate nei suoi geni," ha detto il dott. Joachim Messing della Rutgers University negli Usa, uno degli autori dello studio. "Sapere questo potrebbe permetterci di muovere lateralmente questi geni tra questi tipi di colture, per modificarle sulla base delle esigenze della posizione geografica e del clima. " Gli scienziati hanno usato un metodo di sequenziamento tramite "shotgun" per analizzare il genoma del sorgo. Questo metodo prende in considerazione la natura altamente ripetitiva dei grandi genomi, ha spiegato il dott. Messing, che ha sviluppato il metodo: "L´efficacia e l´utilità di questo metodo renderà più veloce e molto meno costoso il sequenziamento di altri genomi complessi in futuro. " In un commento di accompagnamento, il dott. Takuji Sasaki e il dott. Baltazar Antonio dell´Istituto nazionale di scienze agrobiologiche in Giappone sottolineano che "il vero valore delle informazioni genetiche delle piante sta nel tradurre questi dati in un miglioramento dei raccolti attraverso varie strategie di riproduzione". Continuano poi spiegando come la conoscenza della sequenza genetica del sorgo può essere applicata ad altre specie di erbe C4 come la canna da zucchero e il miscanto che sono state individuate come potenziali risorse per la produzione di bioetanolo. "Le informazioni che si possono estrarre dalla sequenza genomica di una pianta non sono, ovviamente, sufficienti di per sé a potenziare tratti come l´efficienza fotosintetica o la resistenza agli stress," hanno scritto il dott. Sasaki e il dott. Antonio. "Queste informazioni costituiscono però lo strumento più potente di cui disponiamo per scoprire modi di aumentare la quantità di alimenti ed energia prodotta dalle piante, e in questo modo far fronte alle richieste di un mondo alle prese con una popolazione sempre in crescita e con un clima imprevedibile. " Per ulteriori informazioni, visitare: Nature: http://www. Nature. Com/nature Rutgers University: http://www. Rutgers. Edu/ . . .  
   
   
WORKSHOP CENTROEUROPEO SULLA ZOOLOGIA DEL SUOLO  
 
Dal 21 al 24 aprile si svolgerà a Ceske Budejovice (Repubblica ceca) il "Decimo workshop centroeuropeo sulla zoologia del suolo" (Cewsz-10). Come gli eventi precedenti della serie, il workshop offrirà agli specialisti della zoologia del suolo centroeuropei l´opportunità di discutere questioni locali legate all´argomento. Tra i temi specifici dell´evento di quest´anno ci sono: "Gli effetti delle attività umane sui raggruppamenti della fauna del suolo e il loro legame con i processi e i servizi dell´ecosistema del suolo"; "Interazione tra i microbi del suolo e gli invertebrati del suolo"; "Progressi nella tassonomia della fauna del suolo". Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Upb. Cas. Cz/?co=workshopy .  
   
   
DECRETO LEGGE SULLE "QUOTE LATTE"  
 
Il Consiglio dei ministri del 30 gennaio ha approvato un decreto-legge che prevede, in primo luogo, l’attribuzione ai produttori delle nuove quote negoziate a livello comunitario (si tratta di 750. 000 tonnellate, cui vanno aggiunte 85. 000 tonnellate di maggior produzione derivanti dal nuovo metodo di calcolo della materia grassa negoziato a Bruxelles). "Dal primo aprile non avremo più sovrapproduzione e quindi multe da pagare” - ha dichiarato il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. Le nuove quote-latte saranno assegnate in parte ai produttori responsabili delle eccedenze ed in parte agli altri produttori. Viene prevista inoltre l’istituzione del registro nazionale dei debiti, secondo quanto disposto dal Regolamento comunitario che fissa le regole finanziarie della politica agricola comune (n. 885/2006); il registro elencherà tutti i produttori tenuti ad un pagamento verso l’amministrazione italiana derivante da disposizioni comunitarie nel settore agricolo. Per quanto riguarda i debiti che derivano dal mancato pagamento del prelievo di latte, nei casi in cui il pagamento in unica soluzione potrebbe determinare la cessazione dell’attività delle imprese è prevista la rateizzazione; una misura tesa ad assicurare il recupero dei debiti e la salvaguardia dell’erario. "Non si tratta di una sanatoria - ha aggiunto il ministro - abbiamo pensato di proporre alle 8404 aziende, delle quali 4264 in produzione, di recuperare la multa pagando allo Stato italiano il miliardo e 671 milioni dovuti a rate. Quella che abbiamo predisposto però è una rateizzazione onerosa, già negoziata e approvata dall’Europa. Una quota parte degli interessi che verranno incassati resteranno in agricoltura e saranno destinati al sostegno del settore lattiero caseario e delle aziende che già oggi vivono nella legalità”. “Questo – ha concluso Zaia - è un settore importantissimo dell’agroalimentare, come confermano i numeri: 40 mila stalle, 1 Mln e mezzo di capi da latte allevati, un fatturato di 6 Mld di euro solo per i formaggi, 34 Dop per il 22% dell’intero export agroalimentare. I nostri primi ‘clienti’ sono francesi e statunitensi. Ecco perché ritengo che oggi sia una giornata storica”. Gli allevatori potranno regolarizzare la loro posizione secondo i seguenti criteri: per 100 mila euro fino a 10 anni di rateizzazione; da 100 a 300 mila fino a 20 di rateizzazione; oltre 300 mila fino a 30 anni. Il tasso di interesse applicato sarà del 5-6%. Le quote assegnate, inoltre, non saranno vendibili e chi aumenterà la produzione oltre il 6% della propria quota, sarà costretto a pagare un aumento del super prelievo pari al 150%. .  
   
   
GENOVA: AGRICOLTURA, IVA, QUOTE LATTE, FINANZIAMENTI, AIUTI A I COMUNI MONTANI, CONDIVISE A ROMA RICHIESTE E CRITICHE DALLA LIGURIA AL GOVERNO  
 
Le Regioni italiane criticano il governo in materia di agricoltura. Lo afferma in una nota l´assessore della Regione Liguria Giancarlo Cassini riferendo degli esiti della riunione della Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni tenutasi a Roma nei giorni scorsi. Organismo composto da tutti gli assessori regionali all´Agricoltura da cui emerso un pesante e diffuso senso di disagio da parte di tutte le Regioni nei confronti delle politiche agricole attuate per il governo dal ministro Luca Zaia. Spiega l´assessore Cassini. " La Commissione ha chiesto formalmente al ministro di ricondurre in modo più corretto i rapporti istituzionali e di collaborazione che devono caratterizzare il Governo e le Regioni, come sancito dalla Carta Costituzionale. Capita invece troppo spesso che decisioni ed iniziative si apprendono dagli organi di informazione, in una materia di esclusiva competenza delle regioni" Tra i punti centro delle critiche il mancato coinvolgimento delle Regioni su iniziative legislative del ministro, e di particolare rilevanza per il mondo agricolo, tra in quali i criteri di ripartizione dell´aumento comunitario di quote latte derivanti dal negoziato sull´Health Check sul mondo dell´agricoltura, il mancato stanziamento nella Finanziaria 2009 di adeguate risorse per il funzionamento e controllo delle erogazioni in agricoltura. In particolare, il finanziamento dei controlli obbligatori previsti, e il pagamento ai Centri di Assistenza Agricola per la tenuta dei fascicoli aziendali. "Fondi mancanti- afferma l´assessore ligure- che espongono al rischio di non corrispondere alla corretta gestione delle politiche comunitarie, di incorrere in eventuali correzioni finanziarie e, soprattutto, di non poter pagare gli agricoltori". Altro punto : il mancato finanziamento nelle Finanziaria 2009 del Fondo di solidarietà nazionale, sia per il 2008 sia per l´anno in corso, con grave rischi per la redditività delle imprese agricole. " Altra questione posta al ministro Zaia , è la richiesta al Governo della proroga a tutto il 2009 delle agevolazioni previdenziali per le aziende nei territori montani svantaggiati, che invece il governo ha previsto solo fino Al prossimo marzo. La mancata proroga creerebbe una situazione di grande difficoltà per le imprese e ricadute negative per l´occupazione " Su proposta di Cassini, tutti gli assessori regionali hanno chiesto al ministro di porre al governo la soluzione del problema dell´Iva a carico degli Enti pubblici, per le opere finanziate nell´ambito dei programmi comunitari Feasr (Fondo europeo di Sviluppo rurale) e Fep (Fondo Europeo Pesca), al contrario di quanto previsto dai Fondi comunitari. I Regolamenti europei infatti stabiliscono che l´Iva pagata da Stato, Regioni, Province e Comuni ed altri organismi di diritto pubblico non è una spesa ammissibile. " Tra le soluzioni possibili - spiega Cassini -, c´è quella di fare rientrare le prestazioni di servizi e l´acquisto di beni relativi ad investimenti finanziati dal Feasr e dal Fep, tra le operazioni esenti. In questo modo gli enti pubblici risparmierebbero il 20% su tutti i lavori finanziati. Il governo, come richiesto da tutte le Regioni deve intervenire al più presto ". .  
   
   
SÌ ALLA SICUREZZA SULLE STRADE, NO ALLA CRIMINALIZZAZIONE DEL VINO  
 
Genova - No alla proposta di abbassare da 0,5 allo zero il tasso alcolemico per chi guida, non serve a nulla, ci vogliono invece più controlli per reprimere gli abusi e una netta distinzione fra vino e superalcolici e una azione di maggiore conoscenza del disagio giovanile. Giancarlo Cassini, assessore all´Agricoltura della Regione Liguria, forte di una posizione condivisa da tutti i suoi colleghi delle altre regioni italiane, il 30 Gennaio ha scritto al governo, al ministro per le Politiche Agricole Luca Zaia, e ai parlamentari liguri per far cambiare idea alla Commissione Trasporti della Camera che sta discutendo la modifica del Codice della Strada. "Credo sia necessario non parlare genericamente e solamente di alcool ,ma distinguere tra superalcolici e prodotti, come il vino, che sono oggetto di tutt´altro consumo e in altri contesti". Se si vuole veramente affrontare il problema degli incidenti stradali causati da guida in stato di ebbrezza, sia necessario innanzitutto dire con chiarezza quali sono le vere cause che ne sono alla base, e quindi chiedersi quali correlazioni vi siano tra la possibilità di pubblicità esplicita e camuffata che ha trasformato l´uso di determinati prodotti in qualcosa di molto alla moda con l´adozione, da parte di giovani e giovanissimi, di determinati stili e modelli comportamentali >>. Aggiunge Cassini: "E´ necessario chiederci se i meccanismi legati all´apertura dei locali di divertimento fino alle prime ore del mattino, che in molti casi favoriscono non solo di superalcolici , non abbiano una qualche connessione con l´uso e l´abuso di questi e se quindi non sia sensato affrontare il problema alla radice ripensando i tempi del divertimento e della notte". Poi, l´assessore affronta nella lettera la questione vino. "Altra cosa molto importante è spiegare che il vino, oltre che essere una bevanda storicamente e culturalmente legata in modo forte alla nostra storia e alla nostra cultura, ha, nella stragrande maggioranza delle situazioni, una modalità di consumo che è quanto di più lontano dallo sballo e dalla ubriacatura. Appartiene invece a una educazione al consumo moderato e consapevole, e nella stragrande maggioranza dei casi non ha legami con gli incidenti e le stragi che noi vogliamo ridurre". "Tolleranza zero non vuole dire percentuale 0,0 di tasso alcolemico, ma controlli e prevenzione con sanzioni certe e pesanti nel caso di infrazioni alle regole che già ci sono e devono essere fatte rispettare. Ad esempio non è un caso che in Francia la percentuale de incidenti sia disunita. Questo non perché le regole sono state inasprite ma perché si effettuano dieci volte i controlli che si eseguono in Italia e ancora, in Inghilterra, questo è avvenuto nonostante il tasso alcolemico sia di 0,8". "In ultima analisi - conclude Cassini - ritengo sia sensato agire in modo differente su classi e categorie di persone diverse. E che debbano essere trattati in modo diverso, in via preventiva, prodotti che sono diversi , quali il vino ed i superalcolici, perché la soluzione non sta nell´abbassamento della soglia del grado alcolemico". .  
   
   
SICUREZZA ALIMENTARE: AL VIA I CORSI DI FORMAZIONE PER I CONSUMATORI. ALIMENTINSALUTE E’ UN PROGETTO IN SINERGIA CON UNIONCAMERE VENETO E ISTITUTO ZOOPROFILATTICO DELLE VENEZIE  
 
Conoscere le caratteristiche nutrizionali degli alimenti, mangiare in sicurezza evitando tutti i rischi, adottare comportamenti corretti in fase di acquisto, di conservazione e di trasformazione dei cibi, informarsi sugli stili di vita salubri e prendersi cura della salute con gusto. Sono gli obiettivi degli incontri formativi promossi dalla Regione del Veneto con le associazioni dei consumatori nell’ambito del programma “Alimentinsalute” che punta alla sicurezza alimentare e nutrizionale. I corsi sono organizzati in coordinamento con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie e con Unioncamere del Veneto. Con tale progetto la Regione del Veneto intende fare un passo in avanti per la promozione della salute pubblica, considerando il consumatore non solamente come una figura da tutelare, ma soprattutto come un destinatario privilegiato delle informazioni relative alle problematiche alimentari. “La formazione dei responsabili degli acquisti in ambito domestico - dichiara l’assessore alla Sicurezza alimentare, Elena Donazzan - è un momento fondamentale nella tutela del consumatore che può avere così una corretta indicazione sulle caratteristiche nutrizionali dei prodotti per compiere scelte alimentari consapevoli che privilegino l’acquisto di prodotti tipici della nostra cultura e della nostra terra”. E’ in provincia di Padova che prende avvio l’iniziativa in rete con Federconsumatori, Cgil, Università padovana dell’età libera, Spi e Associazione per l’autogestione dei servizi e la solidarietà. Il percorso educativo prevede lo svolgimento di cicli di incontri settimanali per la durata di tre mesi, da febbraio ad aprile, nei consigli di quartiere dei comuni di Cadoneghe, Albignasego, Monselice, Este, Piove di Sacco, Bagnoli, Piazzola sul Brenta, Caselle di Selvazzano. Il primo incontro è mercoledì 4 febbraio alle ore 15. 30 nell’aula magna dell’Itc Calvi a Padova. Gli appuntamenti, poi, proseguiranno nei mesi successivi in sette province venete a partire da Vicenza, dove sono stati messi a punto altri undici corsi, fino a coprire l’intero territorio regionale. Il progetto “Alimentinsalute” interessa realtà come scuola, medici e pediatri, università, aziende sanitarie, associazioni di consumatori, operatori della ristorazione collettiva, settori della produzione e della distribuzione. I corsi saranno tenuti da esperti del mondo scientifico sanitario. Al termine degli incontri ci saranno presentazioni e degustazioni di prodotti tipici del Veneto. . .  
   
   
FERRAZZI: NO A UN TASSO ALCOLEMICO PARI A ZERO LIMITI ECCESSIVI PENALIZZEREBBERO I CONSUMATORI RESPONSABILI E SI RISCHIANO GRAVI DANNI ECONOMICI PER I PRODUTTORI DI VINO  
 
Milano - Sì alla sicurezza sulle strade e alla repressione degli abusi, no alla criminalizzazione del vino. Luca Daniel Ferrazzi, assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, interviene nella discussione in atto in questi giorni in sede di Commissione Trasporti alla Camera, che potrebbe portare alla decisione di considerare il valore 0,0 di tasso alcolemico nel sangue come soglia oltre la quale sarebbe impossibile mettersi alla guida. "Azzerare il limite percentuale di tasso alcolemico nel sangue per chi guida - dichiara Ferrazzi - o portare tale valore a soglie che non permetterebbero nemmeno il consumo di un bicchiere di vino, non solo non è la risposta giusta per aumentare la sicurezza stradale, ma un provvedimento che rischia di ripercuotersi con gravi danni economici su un pilastro del made in Italy come il settore eno-gastronomico. Le soluzioni sono altre, a cominciare dall´aumento dei controlli e alla certezza delle pene per chi si mette alla guida ubriaco o sotto l´effetto di droghe". Il tema, oggetto di discussione oggi a Roma in sede di Conferenza Stato-regioni, ha registrato numerose e concordanti voci di dissenso da parte dei rappresentanti regionali, che segnalano una crescente preoccupazione per le possibili ripercussioni sulla filiera vitivinicola del Paese, ma anche per il mondo della ristorazione. "Un provvedimento così drastico - dichiara Ferrazzi - non è assolutamente la soluzione al problema. Si rischia di colpire la maggioranza di quegli italiani, giovani compresi, che passano le loro serate in compagnia e in modo assolutamente normale, criminalizzando quello che invece rappresenta un pezzo di cultura civiltà per il nostro Paese". Ferrazzi ha ricordato che in altri Stati europei, come la Francia, la diminuzione degli incidenti stradali si è registrata aumentando i controlli (che sono anche dieci volte superiori ai nostri) e non abbassando il tasso alcolemico. "Chiediamo a gran voce - ha concluso Ferrazzi - anche a nome di migliaia di produttori e operatori dell´enogastronomia che con il loro straordinario lavoro contribuiscono a offrire alla Lombardia e all´Italia vini eccellenti, di valutare con attenzione questo rischio. Bisogna aumentare i controlli e i divieti puntando a reprime il comportamento chi fa dello ´sballo´ uno stile di vita scriteriato e pericoloso per se stesso e per gli altri. Non è certo bevendo un bicchiere di vino a cena che ci si trasforma in potenziali pirati della strada". .  
   
   
APPROVATA LA LEGGE PER LA GESTIONE E PROMOZIONE ECONOMICA DELLE FORESTE PIEMONTESI  
 
Soddisfazione dell´assessore allo Sviluppo della montagna e foreste, Bruna Sibille, per l’approvazione in Consiglio regionale della legge "Gestione e promozione economica delle foreste". I principi cardine della nuova legislazione sono rappresentati dal riordino della materia forestale nel suo complesso, dalla semplificazione delle procedure tecnico-amministrative, dal ricorso alla delegificazione e all´assunzione del metodo della programmazione per una gestione sostenibile del patrimonio forestale. “La legge approvata oggi dal Consiglio regionale - commenta Bruna Sibille - è frutto di una precisa scelta della Regione in materia forestale: fornire un nuovo strumento legislativo che stimoli in tempi brevi la ripresa del settore, sinora caratterizzato da una sostanziale carenza di normativa, insufficienza e frammentarietà degli interventi di sostegno. Il provvedimento si propone quindi di sviluppare una gestione attiva delle superfici forestali e di aumentare il prodotto legnoso piemontese. E’ un obiettivo ambizioso e di lungo periodo che va però avviato se si vuole coglierne i frutti nei prossimi anni”. La nuova legge si prefigge, innanzitutto, le finalità di rendere unica la definizione di bosco. Al fine di facilitare il recupero delle colture agrarie su terreni da poco abbandonati, è stato stabilito in 10 anni il termine oltre il quale riconoscere effettivo l’insediamento del bosco. Per garantire una gestione attiva e non frammentaria del patrimonio forestale, il provvedimento favorisce inoltre la costituzione di consorzi e delle diverse forme di gestione associata, che siano in grado di garantire alta qualità alle operazioni e la realizzazione di progetti di filiera e di uso multifunzionale delle foreste. Per quanto riguarda la pianificazione forestale, attualmente solo il 10 % dei boschi piemontesi viene gestito sulla base di appositi piani di assestamento. Per porre rimedio a questa grave carenza del sistema forestale, la legge individua tre livelli di pianificazione da estendere a tutto il territorio: - regionale, sotto forma di piano strategico e di indirizzo; - territoriale, basato su dati tecnico-conoscitivi già disponibili, dai quali derivare la definizione delle destinazioni d´uso, delle forme di governo e trattamento e l´individuazione delle priorità di intervento; - aziendale, da sviluppare dove necessario su iniziativa dei soggetti che gestiscono le proprietà forestali. Con l´istituzione degli sportelli forestali si vuole avvicinare al territorio la struttura forestale regionale e agevolare gli utenti. Gli sportelli, istituiti anche presso gli enti locali, rappresenteranno un punto di riferimento tecnico-informativo prontamente riconoscibile e di facile accesso per il cittadino. La legge unifica inoltre le autorizzazioni per la trasformazione d´uso dei terreni forestali. La nuova norma dispone che per i terreni boscati il riferimento sia unico e che l´autorizzazione sia rilasciata dalla Regione. Sono previste anche specifiche azioni di sostegno alle attività di ricerca, sperimentazione, divulgazione e informazione che andranno ad affiancarsi e ad integrare la realizzazione delle corrispondenti misure del Piano di sviluppo rurale. La legge istituisce infine il “Fondo regionale di sviluppo forestale” allo scopo di finanziare gli interventi di promozione previsti dalla legge e sostenuti dalla Regione, dalle autonomie locali e da soggetti privati. La spesa complessiva è di 3 milioni di euro per il 2009 e di 40 milioni per il biennio 2010-2011. .  
   
   
“C’ERA UNA VOLTA”…IN TAVOLA CINEMA 4 FEBBRAIO 2009 ORE 20.30 SALA DELL’EDITTO DEL PALAZZO COMUNALE SPELLO (PG) FILM E FIABE, MUSICA ED ESPERIENZE TUTTE DA GUSTARE  
 
L´associazione Palladium Productions e’ tornata in Umbria con un´iniziativa che ha il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, del Comune di Spello ed il contributo del Consorzio Agrario di Parma. Sin da novembre 2008, infatti, il progetto “C’era una volta…” in Tavola Cinema, ha coinvolto i bambini delle scuole materne ed elementari di Spello, con il supporto anche del corpo docente, e il 4 febbraio aprirà le porte a tutta la popolazione presso la Sala dell’Editto del Comune di Spello alle ore 20. 30. Nel grande gioco della alimentazione, non solo le fiabe raccontate da Giovanna Nigi e accompagnate dalle note di Paolo Giri al flauto e Nhare Testi al violino, la pittura e la cucina dei bambini, ma anche il cinema con pellicole tutte da gustare e incontri e dibattiti con grandi esperti del settore per un pubblico eterogeneo. “C’era una volta…” in Tavola Cinema debuttera’ il 4 febbraio alle ore 20. 30 con il film “Ratatouille” e con il primo incontro aperto al pubblico presso la Sala dell’Editto del Comune di Spello , a cui seguiranno altri appuntamenti cinematografici e incontri per una consapevolezza di buona e sana alimentazione passi attraverso il divertimento, la riflessione e la creativita’. Come instaurare fin dalla tenera età un rapporto sano con il cibo? Come correggere quegli errori alimentari in cui spesso cadono genitori e figli? Come rendere il momento del pasto un piacere, un gioco, un atto consapevole e non privo di senso? A queste ed altre domande risponderanno, negli incontri presso la Sala dell’Editto del Comune di Spello, alle ore 20. 30 il 4 febbraio, 4 marzo, 4 aprile e 4 maggio 2009, la biologa nutrizionista Dott. Ssa Lia Rossi Prosperi (Specialista in Scienze dell´Alimentazione e Commissario presso la Commissione Italiana Dietetica e Nutrizione del Ministero della Salute) e la psicologa dell’età evolutiva Maria Rita Parsi (fondatrice e ideatrice della Fondazione Movimento Bambino) che proporranno soluzioni, temi e possibilità di dialogo e di intervento alla ricerca di un equilibrio tra cibo e individuo. Il progetto “C’era una volta”…in Tavola Cinema propone anche momenti di degustazione con i prodotti tipici, come gli assaggi del parmigiano reggiano, nell’intento di valorizzare la preziosa filiera produttiva agroalimentare italiana . Www. Palladiumproductions. It .  
   
   
CONFERENZA SULLE BUONE PRATICHE IN BIOETICA  
 
Bruxelles, 3 febbraio 2009 - Il 9 febbraio si terrà a Bruxelles (Belgio) una conferenza intitolata "Fostering good bioethical practices among the European biotechnology industry: from Gmp to Gbp. Mettendo a confronto le questioni riguardanti le buone pratiche nella produzione (Gmp) e nella bioetica (Gbp), l´evento intende promuovere la comprensione degli aspetti bioetici, attraverso l´uso delle pratiche attuali delle aziende biotecnologiche e posizioni chiare e indipendenti in materia di bioetica, basate su dati scientifici e tecnologici regolarmente aggiornati. Si tratta della conferenza conclusiva del progetto "Fostering bioethics practices (Gbp) among the European biotechnology industry", finanziato dall´Ue. Saranno presentate tutte le informazioni raccolte nell´ambito di questo progetto. La conferenza offrirà anche un forum per la discussione e la presentazione delle principali conclusioni. .  
   
   
MARCHE: CARBURANTE AGRICOLO AGEVOLATO, INTERNET SOSTITUIRA´ IL LIBRETTO.  
 
´Stiamo lavorando a un nuovo sistema per la concessione delle agevolazioni sui carburanti agricoli, che consenta sostanziali semplificazioni utilizzando sistemi informatici e firma digitale. Stop quindi a file e attese presso gli uffici. Siamo tra le prime Regioni a innovare e semplificare le procedure di approvvigionamento. Dopo uno specifico ciclo formativo dedicato ad agricoltori e operatori, sara` operativo il nuovo sistema telematico di approvvigionamento´. Il vicepresidente e assessore all´Agricoltura, Paolo Petrini, ha commentato così il 30 Gennaio le novita` riguardanti i carburanti che gli agricoltori possono utilizzare in modo agevolato per la propria attivita` d´impresa. I servizi agricoltura e informatica della Regione Marche stanno mettendo a punto il nuovo sistema - chiamato Uma ´ che entrera` in funzione per il secondo semestre di quest´anno. La seconda meta` dell´anno registra, infatti, generalmente minori richieste di carburante agevolato, un periodo ottimale quindi per introdurre novita` nelle procedure, senza causare problemi agli operatori. Il nuovo sistema consentira` la compilazione delle domande direttamente sul portale regionale Siar (Sistema informativo agricolo regionale). Potra` essere utilizzato sia dai Centri autorizzati di assistenza agricola ´ Caa - sia direttamente da parte degli agricoltori. L´avvio sara` affiancato da attivita` di informazione e formazione rivolte agli utenti per accedere alle procedure in modo semplice, innovativo e con una netta riduzione dei passaggi burocratici. I Caa gia` dal primo gennaio scorso, possono trasmettere le richieste raccolte dagli utenti tramite il sistema informativo. Ma grazie alle novita` introdotte saranno possibili ulteriori operazioni. I singoli agricoltori che vorranno inoltrare le domande autonomamente, potranno utilizzare la Carta Raffaello - la carta regionale che consente di accedere ai servizi erogati dall´amministrazione pubblica in modalita` digitale. Avranno quindi la possibilita` di trovare direttamente sul web la propria assegnazione e con questa recarsi al distributore autorizzato per ottenere la fornitura di carburante agevolato. La nuova procedura consentira` dunque di eliminare la produzione e l´accumulo di documenti, sia per l´utente sia per l´amministrazione, oltre a eliminare file e attese presso gli uffici per ottenere l´autorizzazione all´agevolazione. . .  
   
   
BOLOGNA - RABBONI SU DECRETO QUOTE LATTE  
 
“Nei prossimi giorni mi incontrero´ con le organizzazioni agricole regionali e con i colleghi delle altre Regioni del Nord per una valutazione circostanziata del Decreto e formulare al Governo e al Parlamento eventuali proposte condivise di modifica. Già ora tuttavia è possibile affermare che il decreto sulle quote latte presenta aspetti non soddisfacenti come appare anche dalla dialettica che si è sviluppata in Consiglio dei Ministri e che va salutata positivamente. “ Con queste parole, l’assessore regionale all’agricoltura dell’Emilia-romagna Tiberio Rabboni esprime una prima valutazione sul decreto sulle quote latte approvato il 30 gennaio dal Governo. Tra i punti contestati da Rabboni in particolare il “rinvio” al 2010 e la non quantificazione economica del Fondo a favore degli allevatori che hanno operato nel rispetto delle regole. “A ciò si aggiunge - continua Rabboni - che questo Decreto, come molte altre recenti iniziative del Ministro Zaia, e´ stato assunto senza alcun confronto con le Regioni italiane. Non e´ una dimenticanza di poco conto dal momento che la Costituzione affida alle Regioni la competenza esclusiva alla materia agricola. Per questo la riunione degli Assessori regionali all´Agricoltura di giovedì scorso a Roma ha formalmente chiesto al Ministro di riportare i rapporti tra i due livelli di governo su di un piano di maggiore correttezza e lealta´. Non possiamo continuare ad apprendere dai giornali le iniziative del Ministro sulla distribuzione delle quote latte, sul rilancio dell´ippica o sul riordino degli Enti agricoli, cose che invece ci riguardano direttamente. Siamo stanchi di essere sistematicamente scavalcati su questioni di grande rilevanza, salvo poi diventare destinatari delle conseguenze dei tagli finanziari decisi unilateralmente dal Governo come nel caso delle assicurazioni sulle calamità naturali per le quali è stato azzerato il contributo statale di 240 milioni di euro a poche settimane dalla stipula delle polizze o dell´azzeramento dei contributi per la gestione dei fascicoli e dei controlli richiesti dall´Ue. Nei giorni scorsi abbiamo appreso che la Finanziaria ha tagliato il fondo di 42 milioni di euro destinato al sostegno di cio´ che rimane del settore bieticolo - saccarifero. Insomma la misura e´ colma. Bisogna tornare alla normalita´. ” .  
   
   
FERRAZZI, QUOTE LATTE: RESTA IL "NODO" CONTENZIOSI LA REGIONE LOMBARDIA CHIEDE PERCORSO CONDIVISO PER MIGLIORARE IL DECRETO  
 
Milano - "In attesa di conoscere il testo integrale del decreto, ricordo che i contenuti del documento concordato con le organizzazioni professionali lombarde rappresentano ancora la sintesi più completa delle nostre posizioni e che in primo luogo la rinuncia ai contenziosi sia condizione imprescindibile per accedere ai benefici previsti e quindi ottenere un ´sì´ dalla Lombardia, garantendo il pieno rispetto di chi ha sempre operato nella legalità a costo di enormi sacrifici". Luca Daniel Ferrazzi, assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, commenta così il provvedimento presentato oggi dal Ministro per le Politiche Agricole, Luca Zaia, e approvato dal Consiglio dei Ministri in tema di quote latte. La proposta lombarda prevede, fra l´altro, che l´assegnazione di quote latte e di quote integrative debba essere destinata ai produttori in regola con i versamenti, aderenti alla nuova rateizzazione, che non abbiano venduto quote e che si impegnino a non speculare. "Ribadiamo la necessità - conclude Ferrazzi - che il testo possa essere portato ancora a un confronto con le Regioni così come confidiamo che il dibattito in sede di conversione in Parlamento apporti le modifiche che consideriamo doverose". .  
   
   
LINGUA BLU, LA REGIONE SARDEGNA SCRIVE AL GOVERNO  
 
 Cagliari - Gli assessori della Sanità, Nerina Dirindin, e dell’Agricoltura, Francesco Foddis, hanno scritto una lettera al Ministero della Salute per chiedere al Governo maggior rispetto per gli allevatori della Sardegna. I due assessori ricordano le vicissitudini di questi anni e le epidemie che hanno colpito il comparto zootecnico della Sardegna: la Regione e gli allevatori si sono sempre comportati in modo responsabile, nel rispetto delle regole e della Comunità Internazionale. Dal sistema informativo nazionale per la Blue tongue, gestito dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo, emerge però che, ad oggi, non sono state evidenziate tutte le zone soggette a restrizione per Btv8; questa carenza, oltre a introdurre elementi di confusione tali da rendere possibili movimentazioni a rischio verso la restante parte del territorio nazionale attualmente indenne, penalizza gli allevatori della Sardegna. Per questo si chiede principalmente un intervento pubblico di tutela e di sostegno per evitare alle aziende un tracollo economico. Dirindin e Foddis chiedono, inoltre, che le deroghe alle misure di controllo previste dalla Ce, introdotte attraverso accordi stipulati con la Francia, l’Ungheria, la Germania, l’Austria ed il Belgio, siano oggetto di attenta valutazione, compresa l’eventuale estensione ai territori italiani, come già richiesto dalle Organizzazioni agricole. In questi giorni la Regione Sardegna ha già previsto ulteriori interventi per contrastare il diffondersi del virus della Blue Tongue, procedendo allo stanziamento di 2 milioni di euro per la realizzazione di strutture di sosta per il bestiame sensibile alla febbre catarrale. Intende inoltre, una volta verificati e valutati gli effetti negativi sul reddito aziendale conseguenti subiti dagli allevamenti colpiti da epizozie, garantire il ristoro dei danni derivanti dal divieto di movimentazione degli animali. Dirindin e Foddis chiudono chiedendo al Ministro un incontro urgente nel quale la Regione Sardegna avrà modo di illustrare più dettagliatamente le criticità accennate e formulare con maggiore puntualità la richiesta di specifiche forme di intervento. .  
   
   
DIRETTIVA NITRATI. LA REGIONE VENETO SOLLECITA UNA DEROGA ALLA NORMATIVA COMUNITARIA  
 
Verificare la percorribilità delle deroghe alla normativa comunitaria e delle modifiche a quella nazionale per quanto riguarda la direttiva nitrati. A questo scopo la Iv Commissione consiliare della Regione del Veneto ha promosso a Gazzo Padovano un incontro con allevatori agricoli, imprenditori e tecnici del settore, al quale sono intervenuti, fra gli altri, l’assessore regionale all’ambiente Giancarlo Conta e Cindy Van Den Boon del Ministero dell’agricoltura olandese. Riferendosi proprio alla realtà Nord europea, il presidente della Iv Commissione, Clodovaldo Ruffato, ha sottolineato che un paese mediterraneo come l’Italia non può essere soggetto ai medesimi vincoli – livelli di concimazione, periodo di divieto, specificità del mais e delle colture orticole – che sono invece giustificati per i Paesi del Nord Europa. L’esperienza fin qui maturata – ha aggiunto – ha infatti evidenziato numerose criticità dal lato normativo, che richiedono una tempestiva risoluzione. In questo senso si è espresso anche l’assessore Conta, in quale ha ribadito che la necessità di arrivare ad una deroga ai limiti imposti dalla direttiva appare non solo necessaria, ma anche giustificata dalle effettive specificità dei modelli colturali e produttivi del Veneto. Conta ha poi informato che la Regione si appresta a varare la “seconda fase” del programma nitrati attraverso l’approvazione di un provvedimento straordinario sinergico con il Piano strategico nazionale in corso di definizione. “Con questa fase – ha precisato – si intendono promuovere ulteriormente gli investimenti di carattere aziendale e soprattutto interaziendale e consortile, finalizzati alla creazione di filiere agro-energetiche in grado sia di assicurare il rispetto dell’ambiente e delle risorse idriche, sia di non penalizzare il mondo dell’agricoltura per il rispetto di norme che andranno a beneficio dell’intera collettività. A questo scopo sono già previsti inizialmente circa 100 milioni di euro complessivi, risorse sia regionali che europee, che andranno ad aggiungersi agli oltre 40 milioni già stanziati. A breve, quindi – ha concluso Conta – la Giunta regionale procederà alla raccolta delle manifestazioni di interesse, al fine di costituire un parco progetti effettivamente cantierabili, già sapendo che è emerso un notevole interesse da parte di multiutility e società pubbliche, associazioni di produttori del settore avicolo, bovino, e suinicolo, consorzi di bonifica, enti locali. ” .  
   
   
AGRICOLTURA. IL VENETO AL FRUIT LOGISTICA DI BERLINO  
 
Il Veneto delle eccellenze ortofrutticole, con i suoi grandi mercati di livello internazionale, aggredisce la crisi e propone la sua straordinaria offerta al Fruit Logistica di Berlino, che aprirà i battenti mercoledì 4 febbraio e chiuderà venerdì 6. “Si tratta della più grande rassegna mondiale di settore – sottolinea il vicepresidente Franco Manzato che sarà personalmente nella capitale tedesca – con oltre 1500 espositori provenienti da più di 60 paesi e un’affluenza che lo scorso hanno è stata valutata in circa 30 mila visitatori di 95 diverse nazioni”. Il Veneto vi partecipa con uno spazio espositivo di 150 metri quadri, suddiviso in quattro aree. Una sarà dedicata alle produzioni ortofrutticole di qualità con la presenza delle organizzazioni di comparto (Associazione Operatori Ortofrutticoli del Veneto –Assever, Associazione produttori Ortofrutticoli Veneto Friulana – Apovf; Associazione Ortofrutticoli Veneto – Aop Veneto; Promex – Cciaa di Padova; Coves – Consorzio Veneto Servizi, Organizzazione Produttori Nordest, Geofur, Consorzio Pesca di Verona, Associazione Fungicoltor). Un’altra area è dedicata al sistema Mercati del Veneto, con il Mercato Agroalimentare di Padova, Treviso Mercati e Verona Mercati Uno spazio sarà dedicato ai radicchi “Ricordo per inciso che proprio in questi giorni – fa presente Manzato – dovrebbe essere ufficializzata la quarta Igp per i radicchi veneti, quella di Verona. Assieme al Treviso, al variegato di Castelfranco e al Chioggia, il Veneto disporrà così di un poker straordinario a Indicazione Geografica Protetta che ci rende punto di riferimento a livello mondiale”. Saranno presenti il Consorzio di Tutela Radicchio Rosso di Treviso Igp e Radicchio Variegato di Castelfranco Veneto Igp, il Comitato Radicchio Rosso di Chioggia Igp, il Comitato Radicchio Rosso di Verona Igp. Vi sarà infine un’area di informazione istituzionale. Per l’intera durata della manifestazione verranno offerti agli operatori assaggi di prodotti tipici regionali, preparati al momento da un cuoco veneto, accompagnati da una selezione di vini veneti Doc. Quella di Berlino non sarà però solo una prestigiosa vetrina ma anche un’occasione per incontri operativi. Lo stesso Manzato vedrà tra gli altri rappresentanti delle Associazioni dell’Importazione Frutticola dei Lander Baviera e Baden – Württemberg, dell’Associazione Federale del Commercio Frutticolo, dell’Associazione Federale dell’Importazione e del Commercio all’Ingrosso, oltre ai responsabili delle fiere Fruit Logistica e Grüne Woche. .  
   
   
LUCCA - DAI CAMPI ALLA TAVOLA, ECCO LA “FILIERA CORTA”  
 
 Diventa realtà la Filiera Corta per promuovere tutte le attività che prevedono un rapporto più diretto tra la produzione agricola e i consumatori finali, grazie al protocollo d’intesa siglato da Provincia, Camera di Commercio e i comuni di Lucca e Capannori. L’accordo sancisce rapporti e obblighi in merito all´attuazione della Filiera Corta e, in particolare, disciplina gli obiettivi generali, la definizione del procedimento da seguire e gli obblighi reciproci tra le parti, gli impegni della Provincia, della Camera di Commercio e dei Comuni di Lucca e Capannori, nonché i tempi di realizzazione e gli impegni finanziari. “La filiera corta – sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Claudio Guerrieri - rappresenta oggi una ulteriore opportunità di valorizzazione dei prodotti tipici della nostra agricoltura e, più in generale, del territorio. In questo senso, dunque, la filiera corta serve a rafforzare l’immagine della provincia di Lucca e ad accrescerne l’attrattiva. Un progetto come la filiera corta, che ha al centro un territorio che sa preservare l’ambiente, mantenere la biodiversità e sa offrire al consumatore una maggiore consapevolezza rispetto alla qualità dei prodotti, non è soltanto la riscoperta di un’antica modalità di mercato, ma diventa uno strumento concreto di marketing”. Già individuati i mercati contadini settimanali: il Foro Boario per Lucca e l’area centrale di Marlia per la Piana, considerati particolarmente adatti, per ubicazione e struttura, all’iniziativa. Questi due punti non saranno esclusivamente centro di attività commerciale, ma anche di animazione e promozione. Si potranno conoscere più facilmente i prodotti locali di qualità, aumenteranno le opportunità di commercializzazione per le piccole aziende e per i produttori minori, i quali, senza passaggi intermedi, si assicurano un guadagno maggiore. Vantaggi anche per il consumatore, che potrà contare sull’acquisto di prodotti di qualità, più freschi e a prezzi ridotti (sempre grazie all’eliminazione dei passaggi intermedi). Il progetto verrà realizzato nell’arco di tre anni, a partire dal prossimo mese di aprile, ed è stato finanziato dagli Enti firmatari per un totale di 78mila euro, ai quali si sommano gli 80mila di finanziamento regionale (totale nei tre anni: 158mila euro). Al termine del terzo anno, saranno attivate misure di autofinanziamento tali da veicolare sul progetto capitale privato, permettendo così il proseguimento dell’iniziativa. L’intesa prevede la collaborazione delle organizzazioni professionali agricole (Coldiretti, Cia e Confagricoltura) per coinvolgere il maggior numero di operatori e valorizzare il territorio attraverso la tipicità delle produzioni agroalimentari, la vendita diretta e la cultura del buon mangiare. .  
   
   
COLDIRETTI BASILICATA : TRACCIABILITÀ LATTICINI E PREZZI  
 
Contenuti Provenienza del latte e contenimento dei prezzi: inizia una nuova battaglia della Coldiretti Basilicata per fronteggiare la speculazione sul marchio ‘made in Basilicata’. L’organizzazione di categoria denuncia il mancato rispetto dell’accordo sul prezzo del latte sottoscritto lo scorso 2 febbraio. L’accordo, firmato fra le organizzazioni di categoria, le associazioni degli allevatori di Potenza e Matera, l’assessorato regionale all’Agricoltura e le associazioni dei trasformatori, stabiliva che il prezzo del latte alla stalla era di 0,47 centesimi a litro. “Nei fatti – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Basilicata, Rocco Battaglino – il latte viene pagato da 0,33 o 0,35 centesimi al massimo. A fronte di questo forte ribasso, però, non corrisponde un rispettivo ribasso del prezzo al consumo. Dalla stalla allo scaffale un litro di latte si moltiplica per più di quattro volte ( mediamente costa da 1,10 a 1,60) e, la stessa cosa vale per le mozzarelle, i latticini, i caciocavalli. Con la vendita diretta, acquistando direttamente ai distributori automatici, il consumatore ha il doppio vantaggio di bere latte di qualità, sapere la provenienza e risparmiare. Infatti, un litro di latte viene pagato a 1 euro. La filiera corta permette di abbattere i troppi passaggi e di tagliare i costi. Un meccanismo di vendita utile sia per le tasche del consumatore finale sia per quelle dell’imprenditore agricolo”. “Inoltre, chiediamo agli organi di controllo, quali la guardia di finanza e l’istituto controlli qualità, maggiori ispezioni per fronteggiare il falso ‘made in Basilicata’. Non è concepibile che i prodotti trasformati vengono fatti con latte proveniente per la maggior parte da Oltralpe. Assistiamo ad un ampio uso di cagliate provenienti fin’anche dalla Polonia e dalla Lituania che poi diventano “mozzarelle made in Lucania”. Oltre a un necessario rispetto delle parti e degli accordi che si sottoscrivono è indispensabile che anche i prodotti trasformati del latte rispettino la legge 104 del 2004 che obbliga ad etichettature trasparenti in modo da poter leggere l’origine territoriale della materia agricola utilizzata nelle produzioni agroalimentari. Ci sono tutte le condizioni – ha continuato - per creare una filiera tutta agricola e tutta italiana per garantire prodotti di qualità pagati al giusto prezzo”. . .  
   
   
AGRICOLTURA: AL VIA MONITORAGGIO NITRATI IN LAGUNA DI MARANO  
 
Trieste - Martedì 3 febbraio, alle 20. 30, alla presenza dell´assessore regionale alle risorse agricole, Claudio Violino, presso la sala consiliare del Municipio di Marano Lagunare, si terrà un incontro pubblico, organizzato dalla Regione e dal Comune, che intende presentare alla popolazione un´iniziativa di studio in merito alla presenza di nitrati di origine agricola nell´ambiente naturale della laguna di Marano. Nel corso dell´incontro, al quale saranno presenti anche il sindaco di Marano, Graziano Pizzimenti, e l´assessore comunale alla pesca, Giuseppe Milocco, sarà illustrato il progetto, denominato "Individuazione e caratterizzazione delle potenziali fonti di nitrati nella laguna di Marano". L´iniziativa, commissionata dall´Agenzia regionale per lo sviluppo rurale - Ersa allo Joanneum Research di Graz (Austria), istituto specializzato nella gestione delle risorse idriche, prevede che lo staff di studiosi austriaci, coordinato dal biologo friulano Pierpaolo Saccon, effettui analisi su circa 50 punti individuati all´interno della laguna di Marano ma anche alle foci fluviali, sui corsi d´acqua e in mare aperto. I tecnici saranno coadiuvati dal personale del Corpo forestale regionale delle Stazioni di Monfalcone e San Giorgio di Nogaro, che li accompagnerà con le imbarcazioni di servizio ai punti individuati. La raccolta di campioni utili allo studio del problema è iniziata lunedì 2 febbraio e si svilupperà nell´arco di una settimana ogni tre mesi e per un periodo complessivo di due anni. .  
   
   
SVOLTA IN ABRUZZO PER MONDO AGRICOLO REGIONALE  
 
Pescara - I liberi professionisti, iscritti ai rispettivi Albi e Collegi professionali, che si occupano di agricoltura, possono finalmente accedere al portale Sian, il Sistema Informativo Agricolo Nazionale. Pertanto, potranno presentare le domande per accedere ai finanziamenti dei bandi pubblicati nell´ambito del Programma di sviluppo rurale 2007-2013. Ciò sarà possibile grazie ad una delibera, proposta dall´assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, che la Giunta regionale ha approvato questa mattina a L´aquila. Le domande possono essere presentate solo per via telematica e non cartacea attraveso il portale, gestito dall´Agea, l´Agenzia generale per le erogazioni in agricoltura, a cui i professionisti potranno accedere attraverso una password che verrà rilasciata loro dalla Direzione Agricoltura della Regione. "L´accesso al Sian in questi termini è una vera e propria svolta - sottolinea l´assessore Febbo -. Grazie al nuovo sistema di accesso, infatti, le domande potranno essere inoltrate direttamente da quei soggetti che nel passato venivano ingiustamente esclusi pur avendone titolo. Si tratta - continua l´assessore - di domande relative agli interventi di ammodernamento delle aziende agricole, all´accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli, al prepensionamento degli imprenditori agricoli con più di 55 anni, all´insediamento dei giovani agricoltori tanto per citarne alcune. Una svolta quantomai opportuna - ha concluso Febbo - se si pensa alle grandi possibilità di investimento legate al Psr". .  
   
   
LO CHEF MASSIMO SOLA PREMIATO A "IDENTITA´ GOLOSE" FERRAZZI: NELLA NOSTRA CUCINA TRADIZIONE E RISPETTO TERRITORIO  
 
 Milano - E´ stato consegnato ieri in Fiera a Milano il Premio Eccellenza Lombarda, nel corso del Congresso di alta ristorazione "Identità Golose". Il prestigioso riconoscimento è toccato quest´anno allo chef Massimo Sola, del ristorante "Quattro Mori" di Varese. L´assegnazione del premio viene decretata ogni anno dall´organizzazione di "Identità Golose" per riconoscere i meriti dei cuochi che con la loro attività di alto livello contribuiscono a valorizzare l´immagine e la qualità della ristorazione regionale, premiando lo chef che nel corso dell´anno si è contraddistinto per i maggiori progressi. "La vittoria di Massimo Sola - ha commentato l´assessore regionale all´Agricoltura, Luca Daniel Ferrazzi - è innanzitutto il piacere di consacrare un cuoco emergente che si va ad aggiungere al nutrito gruppo di professionisti che da diversi anni a questa parte continua la tradizione di altissimo livello dell´ospitalità e della cucina lombarde, unendo con maestria il rispetto per il territorio e i suoi prodotti con preparazione, tecnica ed esperienza". Massimo Sola ha una storia da autodidatta, avendo iniziato la sua attività per passione, accanto alla moglie Christine. La sua cucina si dimostra attenta ai sapori e alla tipicità, ma anche alla salute. Quest´ultimo aspetto è da evidenziare, in quanto nei suoi menù sono presenti piatti dedicati a chi soffre di intolleranza al glutine (celiachia). I progressi di Sola sono sanciti negli ultimi anni dalla crescente attenzione riscontrata nelle guide di settore e culminata tra l´altro con il raggiungimento di una stella Michelin. "Identità Golose - ha ricordato Ferrazzi - pur con pochi anni di vita alle spalle, si sta confermando evento di primissimo piano e dal crescente successo. Il fatto che questa rassegna abbia portato a Milano 70 dei più famosi e preparati chef del mondo fa della città e della Lombardia, ancora un volta, il punto d´incontro per confrontarsi, sperimentare, imparare. Un´occasione insomma per ribadire quanto anche il settore dell´enogastronomia rappresenti una delle eccellenze per la nostra regione". Commentando l´assegnazione del riconoscimento, Ferrazzi ha ribadito l´appello lanciato nei giorni scorsi in accordo con i colleghi di molte Regioni italiane affinché il doveroso "giro di vite" sulla sicurezza stradale non colpisca ingiustamente il comparto enogastronomico del Paese, con il previsto azzeramento del tasso alcolemico nel sangue come base per sanzionare per il guidatore. "Il dovere di prevenire e reprimere il comportamento di chi si mette alla guida ubriaco o sotto l´effetto di droghe con grave pericolo per sé e per gli altri - ha concluso Ferrazzi - non va confuso con una generica criminalizzazione del vino e del piacere di milioni di italiani di consumarlo con moderazione e consapevolezza". .  
   
   
LA LINEA VERDE CON IL BRAND DIMMIDISI’ A FRUITLOGISTICA 2009 A BERLINO, NELLA PRINCIPALE FIERA DEL MERCATO ORTOFRUTTICOLO  
 
 Dal 4 al 6 febbraio La Linea Verde, gruppo italiano con sede a Manerbio (Bs), leader nel mercato nazionale della Iv gamma e dei primi piatti pronti freschi, sarà presente, con il proprio brand Dimmidisì, a Berlino all’interno della 17° edizione di Fruitlogistic, la più importante manifestazione internazionale dedicata all’ortofrutta. Ad aprire i lavori, il Freshconex Congress (3 febbraio- ore 11- Hall 2. 1) in cui sarà proprio Giuseppe Battagliola, Presidente de La Linea Verde e coordinatore della Sezione Iv gamma dell’Aiipa (Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari) a partecipare al dibattito raccontando la case history di successo del giovane brand Dimmidisì. Nel corso dell’intervento verrà illustrato il valore aggiunto dei prodotti in relazione al grande successo ottenuto. “Essere presenti alla più prestigiosa manifestazione di settore in un contesto internazionale di altissimo livello, è, per noi, motivo di grande soddisfazione. - commenta Giuseppe Battagliola, Presidente de La Linea Verde- Non solo. In una vetrina così di rilievo, sono anche fiero di essere stato invitato a illustrare. La case history di Dimmidisì, un marchio riconosciuto come sinonimo di freschezza, qualità, servizio e innovazione. Questo è stato possibile grazie ad armi vincenti quali una costante tensione alla ricerca e un attento studio del mercato, per dare risposte alle esigenze dei consumatori, mantenendo sempre fede all’area del freschissimo” Fruitlogistic è un’occasione di grande confronto per esperti e appassionati mondiali di settore che prevede la partecipazione di circa 2. 000 espositori di 70 Paesi diversi. Un’opportunità ulteriore per La Linea Verde di affermare la forza e la credibilità raggiunte non solo in italia, ma anche nel panorama internazionale. Durante la fiera, La Linea Verde sarà presente presso lo stand della Aop Unolombardia s. A. C. P. A nella Hall 4. 2/B-05. La Linea Verde rappresenta l’evoluzione dell’azienda agroalimentare fondata nel 1991 dai fratelli Giuseppe e Domenico Battagliola seguendo una solida tradizione familiare. Produce con marchi della grande distribuzione e con il proprio brand ombrello, Dimmidisì. In pochi anni ha saputo raggiungere i vertici del mercato nazionale dell’ortofrutta fresca e pronta al consumo e dei primi piatti pronti freschi. Un successo che deriva da un’offerta caratterizzata da un prodotto innovativo, all’insegna della freschezza e con un alto contenuto di servizio. Il Gruppo conta nel complesso: 6 siti produttivi, 2 aziende agricole e 1 società di trasporti refrigerati; una superficie produttiva di 36. 600 Mq. E più di 1000 addetti. .  
   
   
TIGRE, IL MITICO FORMAGGINO FUSO DI PRIMA QUALITÀ FATTO CON 100% EMMENTALER SVIZZERO: IL MITO RITORNA  
 
 Il marchio Tigre, nato nel 1924 ed oggi del gruppo Emmi, aggiunge grinta al suo look, rinnova la gamma di prodotto e presenta il nuovo mondo tigre dedicato ai bambini dove vivono Tigrotto e i suoi amici. Il rilancio è supportato da un articolato piano di promozione e comunicazione a partire dalla campagna "Il mito è tornato" e dal nuovo sito web realizzati da Forchets. Tigre, il mitico formaggino fuso di prima qualità fatto con 100% Emmentaler Svizzero, si presenta con rinnovata freschezza ed un impatto visivo decisamente accattivante, grazie ad un articolato progetto di restyling. “Il rilancio del marchio ha come obiettivo quello di rafforzare il rapporto di fiducia che Tigre ha costruito negli anni con i consumatori italiani, grazie ad una riconosciuta e costante qualità immutata nel tempo. Inoltre, grazie all’ampliamento di gamma, che è stata parte integrante del progetto, Tigre si avvicina ancor di più alle nuove esigenze di mercato”, spiega Gilberto Cappellin, amministratore delegato di Emmi Italia. “Protagonista del cambiamento è la nuova Tigre, carica di forza ed energia, che presidia e garantisce una gamma prodotto che mantiene intatti elementi estetici quali il colore giallo, il rosso del lettering e l’intramontabile confezione rotonda ma soprattutto la qualità e la sicurezza, perché i prodotti Tigre sono fatti con originale Emmentaler Svizzero dal gusto deciso e dolce, senza polifosfati né conservanti” commenta Aline Bardella, marketing manager di Emmi Italia. “Abbiamo voluto mantenere forme e colori che ne hanno fatto il successo negli anni, aggiornando il disegno della tigre con un tratto più accattivante e moderno. All’operazione di restyling è abbinata la riorganizzazione e il rinnovo della gamma prodotto supportata da un articolato piano di promozione e comunicazione: campagna stampa e nuovo sito web a cura del nostro partner Adv Forchets, eventi e attività di pubbliche relazioni e - per la linea bambini - un nuovo mondo Tigre dove vivono Tigrotto e i suoi amici, immaginati e realizzati dal disegnatore Marco Gervasio”. La campagna pubblicitaria gioca sul tema del graffio, impronta della nuova Tigre e elemento di continuità con la storicità del marchio: un key-visual dal forte impatto visivo che squarcia lo sfondo rigorosamente giallo. La nuova gamma Tigre comprende: la Linea classica in spicchi e fettine, la Tigre Tigrotti tutta dedicata ai bambini, la linea cremosa Tigre Fondente, e La Selezione - I tre svizzeri, vera e propria degustazione delle specialità casearie elvetiche: Emmentaler, Gruyere e Appenzel. La Linea Classica comprende le fettine e gli spicchi tradizionali, puro emmentaler svizzero fuso. Le Fettine Classiche si contraddistinguono per un gusto deciso e intenso, particolarmente indicate per preparare sfiziose ricette sia calde che fredde, anche al naturale. Le Porzioni classiche, nella mitica confezione tonda gialla da 6 o 12 spicchi sono perfette per uno spuntino sano e veloce in ogni momento della giornata. .  
   
   
YOGURT ALLA SOIA ALPRO YOFU LA SANA E GUSTOSA ALTERNATIVA VEGETALE  
 
Ricca di proteine, di otto amminoacidi essenziali, di Omega3 e Omega6, con un´alta percentuale di grassi polinsaturi, priva di lattosio e di glutine: è la soia, il prezioso seme giallo che da oltre 25 anni Alpro utilizza per la preparazione della sua gamma di prodotti, che hanno permesso all´azienda belga di conquistare una quota di mercato europea pari ormai a più del 50%. Un successo che si è rafforzato via via negli anni grazie a rigorosi e accurati controlli cui Alpro sottopone le materie prime e con l´introduzione nella gamma Alpro Soya di sempre nuove e gustose specialità. Oltre al classico latte alla soia, ecco che sono arrivati sulla nostra tavola i golosi dessert al cioccolato e alla vaniglia, il pratico drink nei gusti cioccolato e vaniglia, e Cuisine, l´alternativa leggera e delicata alla panna da cucina. Tutti prodotti per i quali viene utilizzata soltanto soia coltivata secondo procedimenti assolutamente naturali, da una tradizionale e antica varietà Ogm Free. Nessuno dei semi di soia che Alpro utilizza proviene da terreni ricavati dall´abbattimento di foreste pluviali e amazzoniche e lo garantisce grazie ad un sistema di tracciabilità di filiera completo, dai terreni di coltivazione al prodotto finito. Oggi, Alpro Soya presenta un nuovo prodotto ideale per una colazione nutriente, uno spuntino leggero, un fine pasto goloso. Oggi nasce Yofu, l´alternativa tutta vegetale al classico yogurt. Yofu non contiene colesterolo, è altamente digeribile, è ideale per chi è intollerante al latte e ai suoi derivati e per chi non deve assumere glutine: Yofu è una scelta al 100% vegetale e naturale, assolutamente priva di dolcificanti, coloranti o conservanti artificiali. Disponibile in tre gusti - fragola, mirtillo e pesca - Yofu è cremoso e arricchito da tanti pezzetti di frutta, vitamine e calcio, per offrire un´alternativa completa agli alimenti caseari. A Yofu al gusto mirtillo, invece, utilizzando esclusivamente frutti Bio, non è stato aggiunto il calcio. Mangiare è un piacere e se, in più, è anche una ricca fonte di benessere, ecco che i prodotti di Alpro Soya diventano la nostra scelta quotidiana. Oggi, con Yofu, gusto e salute diventano i nostri più preziosi alleati per un´alimentazione sana ma ricca di dolcezza. Nel banco frigo del supermercato Yofu è in vendita nella comoda confezione da 4 pezzi da 125 grammi. Yofu e tutta la gamma Alpro Soya è importata e distribuita da Eurofood, il marchio leader che da tanti anni porta sulle nostre tavole solo le più prestigiose specialità alimentari da tutto il mondo. .  
   
   
NUOVI CONDIMENTI ALCE NERO, LE VERDURE BIO SPOSANO IL SAPORE E LA QUALITA’ DEL POMODORO FRESCO  
 
Pomodoro, olive, funghi porcini: tante verdure di origine italiana. Sono gli ingredienti di base della nuova linea dei condimenti biologici Alce Nero per accompagnare la pasta, il riso e per realizzare bruschette gustose. Il nuovo Sugo pomodoro e funghi porcini e il Sugo pomodoro e olive, prodotti con pomodori coltivati dai soci di Alce Nero secondo il metodo dell’agricoltura biologica nei terreni naturalmente ricchi e fertili del delta del Po, portano in tavola tutta la semplicità e la genuinità dei sapori di una volta. In tutte le fasi della produzione della linea dei sughi e delle polpe di pomodoro Alce Nero infatti – dalla fase di coltivazione alla trasformazione, dalla conservazione fino al confezionamento e la distribuzione – vengono utilizzate esclusivamente sostanze di origine naturale o minerale e rispettate le norme del Regolamento Europeo n. 2092/91 che disciplina la produzione biologica e che escludono sia l’impiego di prodotti chimici di sintesi che l’utilizzo di organismi modificati geneticamente. Ciò assicura un prodotto sano e genuino, con tutto il sapore e i profumi degli ortaggi appena raccolti. A completare la linea dei condimenti bio è il nuovo Condiallegro, un mix di ortaggi italiani in agrodolce, ideale per arricchire insalate di riso, farro e pasta: carote, zucchine, peperoni, carciofi, olive, cipolle, sedani, pomodori secchi, tutto biologici, sposano riso e pasta in un gusto nuovo e fresco per la preparazione di menù tipici della dieta mediterranea. I nuovi sughi e Condiallegro completano la linea dei condimenti e delle conserve, che comprendono la passata e la polpa di pomodoro, la polpa di pomodoro con basilico, il pomodoro con basilico, il sugo di pomodoro alle melanzane grigliate, quello alle verdure, quello all’arrabbiata, la salsa con pomodori secchi e il condimento all’ortolana. Una gamma accessibile anche alle persone non vedenti, grazie alle informazioni in alfabeto Braille riportate in etichetta. .  
   
   
NASCE LA PRIMA “SCUOLA” DI POTATURA D’ITALIA  
 
E’ stata ideata da due agronomi friulani, Marco Simonit e Pierpaolo Sirch, per insegnare ai viticoltori a prevenire le malattie del legno e allungare il ciclo di vita della vite. Con un metodo già introdotto nei vigneti di importanti aziende vitivinicole italiane. Le lezioni a febbraio: al Centro Studi Enzo Morganti di Castelnuovo Berardenga (Siena) e all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cuneo) Marco Simonit e Pierpaolo Sirch sono due agronomi “preparatori d’uva”: hanno recuperato un antico sistema di potature, che previene le malattie del legno e allunga il ciclo di vita della vite, applicandolo alla viticoltura moderna. L’approccio è individuale, fatto di interventi mirati pianta per pianta, con potature sul legno giovane e con il risultato di rendere produttivo un vigneto per almeno 50 anni. Le cause delle devastanti infezioni delle viti, come il mal d’esca e l’eutipiosi, sono da ricercare infatti nelle potature errate, indotte dal fenomeno della meccanizzazione agricola. Dopo una sperimentazione durata 20 anni, dal 2005 i due agronomi friulani hanno cominciato a divulgare il metodo della potatura “soffice” in importanti aziende vitivinicole nazionali. Gaja a Barbaresco, Ferrari in Trentino, Bellavista in Franciacorta, sono alcuni dei grandi nomi del vino italiano ad aver introdotto il loro sistema di gestione dei vigneti. Il progetto di Simonit e Sirch di restituire longevità alla vite adesso fa un ulteriore passo avanti con la nascita della prima Scuola di potatura d’Italia: un corso per viticoltori che viene inaugurato a febbraio a Castelnuovo Berardenga (Siena), nel Centro Studi Enzo Morganti, e a Pollenzo presso l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche. L’obiettivo è di recuperare l’antico mestiere del potatore, che come un chirurgo decide il destino della vite con interventi il più possibile rispettosi della salute della pianta. Dalle sperimentazioni dei due agronomi friulani, condotte a partire dal 1988, è emerso infatti che il segreto della longevità della vite dipende in particolare da una potatura corretta, che non provochi ferite sulle porzioni vitali della pianta. Il sistema di coltivazione ad alberello, ad esempio, tipico dell’area mediterranea è particolarmente longevo grazie a potature sul legno giovane, fino ai 2 anni di età. “Con il taglio sui rami giovani la pianta si cicatrizza bene, resistendo meglio alle malattie e conservando la salute della vite – precisa Marco Simonit - Al contrario il taglio sul legno vecchio, dai 3 anni di vita in su, lascia una piaga che compromette la vascolarizzazione della pianta favorendo inoltre un più probabile ingresso dei funghi responsabili delle malattie del legno. La maggiore difficoltà delle nostre ricerche è stata quella di trasferire le vecchie tecniche di taglio nella moderna viticoltura, rappresentata in particolare dai più intensivi sistemi di coltivazione a spalliera, come il guyot e il cordone speronato”. La scuola di potatura. Il primo corso è in programma a Castelnuovo Berardenga dal 3 al 5 febbraio, ma subito dopo è il turno di Pollenzo, dal 19 al 21. Si articolano in due fasi: 20 ore in inverno, che iniziano con la parte teorica tenuta dal professor Attilio Scienza e da Marco Simonit, per proseguire con la parte pratica in vigna per gli interventi sul legno in fase di potatura. Altre 8 ore in primavera, per la gestione del verde. .  
   
   
PROROGATA AL 10 FEBBRAIO SCADENZA BANDO REGIONE UMBRIA PER RICONVERSIONE E RISTRUTTURAZIONE DEI VIGNETI  
 
Perugia – È stato prorogato al 10 febbraio prossimo il termine per la presentazione delle domande finalizzate all’ottenimento di aiuti per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti per la campagna 2008/2009. La scadenza del bando della Regione Umbria, fissata inizialmente al 15 gennaio, è stata posticipata dopo l’allungamento dei termini delle comunicazioni delle richieste di aiuti disposto dal Ministero delle Politiche agricole e recepito dall’”Agea”, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, che è l’organismo pagatore. Le misure di sostegno per le aziende umbre che riconvertono o ristrutturano i vigneti, adottate dalla Giunta regionale dell’Umbria su proposta dell’assessore all’Agricoltura Carlo Liviantoni, hanno l’obiettivo di rafforzare la competitività dei produttori di vino attraverso il finanziamento di interventi per il rinnovamento degli impianti viticoli, tali da non incrementare il potenziale produttivo regionale. Gli interventi di ristrutturazione e/o riconversione dovranno essere finalizzati ad adeguare la produzione umbra alle richieste del mercato, migliorare la qualità delle produzioni, valorizzare la tipicità dei prodotti legata al territorio e ai vitigni tradizionali di maggior pregio enologico o commerciale, diffondere le innovazioni nell’impianto e nella gestione dei vigneti e ridurre i costi di produzione attraverso l’introduzione della meccanizzazione parziale o totale delle operazioni colturali. Possono presentare domande di aiuto gli imprenditori agricoli singoli e associati, le società di persone e di capitali esercenti attività agricola, cooperative agricole, organizzazioni di produttori vitivinicoli riconosciuti ai sensi della normativa comunitaria e nazionale, consorzi di tutela e valorizzazione dei vini a denominazione di origine e indicazione geografica. Il sostegno sarà erogato sotto forma di compensazione dei produttori per le perdite di reddito conseguenti alla esecuzione dell’intervento o come contributo per i costi di ristrutturazione e riconversione dell’impianto, con pagamenti a collaudo o anticipati. Il bando è disponibile sul sito della Regione Umbria www. Regione. Umbria. It, alla voce “Bandi, concorsi pubblici, avvisi di gara”. .  
   
   
NUOVO DIRETTORE PER IL CONSORZIO PER LA TUTELA DELL’ASTI  
 
Aldo Squillari è il nuovo direttore del Consorzio per la Tutela dell’Asti. Lo ha nominato il Consiglio di Amministrazione del 22 gennaio. 53 anni, nato a Mombercelli (At), laureato in Scienze Aziendali presso il Politecnico di Lugano, Aldo Squillari è esperto del settore degli spumanti in cui ha operato per oltre un decennio ricoprendo le cariche di direttore marketing e di direttore commerciale, occupandosi della riorganizzazione della struttura di vendita e della gestione finanziaria. Ha inoltre ricoperto importanti incarichi nell’industria dolciaria, dell’abbigliamento sportivo e medicale. “L’obiettivo primario – afferma il Presidente Emilio Barbero – è affidare la direzione del Consorzio ad una persona in grado di cogliere sfide e stimoli che il mondo dell’Asti offre e di trasformarle in occasioni positive e in nuovo valore per l’intera filiera. Aldo Squillari – continua il Presidente Emilio Barbero – succede a Ezio Pelissetti, per oltre 16 anni direttore di questo Consorzio, al quale rivolgo un sentito ringraziamento per l’importante opera svolta in tutti questi anni, unito ad un sincero augurio per il nuovo ruolo che andrà ad assumere. ” A partire dal 1° Febbraio Aldo Squillari, in continuità con la precedente direzione, si occuperà della gestione del Consorzio, in un’ottica di rinnovamento e con occhio attento al mercato italiano e mondiale. “Sono orgoglioso di avere l’opportunità di contribuire all’affermazione nel mondo dell’Asti e del Moscato d’Asti – afferma Aldo Squillari – caratterizzati da un grande potenziale da esprimere e che provengono da un territorio unico e di grandi tradizioni”. Nato nel 1932 e riconosciuto ufficialmente due anni più tardi, il Consorzio per la tutela dell’Asti oggi riunisce 49 industrie o aziende commerciali, 22 aziende vinificatrici, 16 cantine cooperative, 6 cantine cooperative di secondo grado, 87 aziende vitivinicole e 11 aziende viticole. Il Consorzio certifica le partite di prodotto delle aziende consorziate e consegna il contrassegno statale, la cosiddetta fascetta che attesta la conformità alle norme. 90 milioni le bottiglie di Denominazione Asti prodotte nel 2007 con uva moscato bianco di cui 79 milioni quelle di Asti D. O. C. G. Che con questo dato segna una crescita pari all’11,19%: +4,39% nel mercato italiano, +13,02% nell’export (Germania, Usa, Russia e Inghilterra i cinque principali mercati esteri) e 11 milioni le bottiglie di Moscato d’Asti D. O. C. G. Con una crescita del 14,7% (9. 705 mila bottiglie). Le regole del Consorzio di tutela e il disciplinare d. O. C. G dell’Asti Spumante definiscono il perimetro esatto entro cui la definizione ha valore a tutti gli effetti. Sono 53 i Comuni nei quali chi opera in vigna può fregiarsi della dizione ufficiale: 9 in provincia di Alessandria, 28 in provincia di Asti, 16 in provincia di Cuneo. Quasi 10 mila ettari divisi in quattro zone: Santo Stefano Belbo, Canelli, Nizza Monferrato, Acqui Terme. .