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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Maggio 2009
OGM: COESISTENZA SOSTENIBILE IN EUROPA.  
 
La Rete delle regioni europee ``Ogm - free`` di cui fa parte la Regione Marche, nella riunione dei giorni scorsi a Bruxelles, ha lanciato un appello, a favore di una ``coesistenza sostenibile`` nell``Ue fra le colture tradizionali o biologiche e quelle geneticamente modificate. Una coesistenza che non puo` basarsi solo sulle scelte delle aziende ma, e` stato spiegato, deve essere governata da decisioni adottate da ciascuna Regione su cosa coltivare nel proprio territorio. Dall´incontro di Bruxelles e` emerso che i costi economici e sociali di una coesistenza articolata a livello aziendale sono esagerati. Tuttavia la coesistenza basata sulle scelte individuali di ciascuna azienda e` stata teorizzata dalla Commissione europea come l``unico sistema che rispetterebbe la liberta` economica degli imprenditori agricoli. Inoltre Bruxelles non ha voluto armonizzare, a livello comunitario, le diverse norme nazionali sulla coesistenza che gli Stati membri stanno adottando. Nel corso del workshop, al quale sono intervenuti esperti europei di alto livello, sono stati messi a confronto i casi di quattro Regioni italiane - Marche, Toscana, Piemonte, Abruzzo - con quelli di altre regioni europee. Ciascuna regione ha presentato un primo rapporto sulle condizioni necessarie per mettere in atto la coesistenza nel proprio territorio, e ne e` scaturito un quadro di forte preoccupazione. Le Marche hanno illustrato il progetto Life, co-finanziato dalla Commissione europea, basato sulla simulazione della contaminazione del mais, che sottolinea come i veri punti critici risiedano, piu` che nella produzione, nelle fasi del trasporto e dello stoccaggio dei prodotti. Il 18 e 19 giungo prossimi ad Urbino ci sara` la settima conferenza della Rete delle regioni europee ``Ogm - free``, a cui prendera` parte il vicepresidente e assessore all´agricoltura Paolo Petrini. .  
   
   
COOPERATIVE AGRICOLE SICILIANE: LOMBARDO, “SE TUTTE LE BANCHE ADERIRANNO ALLA TRANSAZIONE, 33 MLN ASSICURERANNO I BENI A TUTTI I SOCI GARANTI”  
 
Palermo – L´assessorato regionale alla Cooperazione e Commercio eroga le prime risorse, avvalendosi di uno stanziamento di 33 milioni di euro, per pagare i soci che hanno prestato garanzie alle cooperative agricole fallite o messe in liquidazione, come previsto dalla legge regionale 37 del 1994. Obiettivo: liberare i soci da ogni gravame nei confronti delle banche creditrici. La Regione siciliana si farà carico dell’esposizione debitoria dei soggetti garanti nella misura del 60% del debito e non al 100%, come previsto dalla modifica di legge proposta dall’assessore Roberto Di Mauro, e approvata all´Ars. Già in liquidazione i primi 260mila euro in favore dei primi tre soci di una delle cooperative ammesse in graduatoria. “Dopo quindici anni, lo considero un traguardo - ha dichiarato il presidente della Regione, Raffaele Lombardo - visto che la legge era rimasta bloccata dal 1994 fino al 2003 perché la comunità europea aveva ravvisato un´infrazione, successivamente perché la dotazione prevista dalla legge non permetteva di coprire tutte le garanzie pagando ogni singola posizione debitoria al 100%”. “Grazie alla transazione concordata – ha spiegato Lombardo - con gli istituti di credito che hanno accettato l’abbattimento della percentuale erogabile dall’amministrazione al 60%, oggi si potranno liberare dai debiti i soci garanti di tutte le cooperative in questione. Spero che tutte le altre banche interessate aderiscano quanto prima, in modo da sanare definitivamente le posizioni di tutte le cooperative agricole, anche di quelle ammesse in graduatoria con riserva”. “La modifica della percentuale erogabile - ha proseguito Di Mauro - non solo consente di svincolare quasi il doppio delle posizioni debitorie, ma, considerando che le cooperative in graduatoria sono 44, più una decina in corso di valutazione, questo significa che sarà possibile garantire i beni di circa 400 persone, liberandole dalle procedure esecutive”. .  
   
   
LATTE, COLDIRETTI: A MATERA ALLEVATORI IN PIAZZA  
 
Una giornata di mobilitazione a salvaguardia del latte italiano. Martedì 12 maggio, alle ore 10, allevatori in piazza in tutte le regioni italiane. A Roma, in piazza del Campidoglio e poi iniziative sparse su tutto il territorio per la giornata nazionale degli allevamenti. Obiettivo salvare le stalle italiane e i primati qualitativi e di sicurezza del Made in Italy. In Basilicata l’appuntamento è a Matera in piazza Vittorio Veneto. Sarà presentata la mozzarella di solo latte lucano. Alle 11. 30 presso l’hotel San Domenico (via Roma) gli allevatori incontreranno i consumatori per promuovere una filiera del latte tutta italiana e firmata dagli allevatori. All’incontro prenderà parte oltre al direttore dell’Organizzazione, Giuseppe Brillante e al presidente di Coldiretti Matera, Piergiorgio Quarto, Michele Faccia, docente Pro. Ge. Sa dell’Università di Bari e Angelo Festa dell’Adiconsum. In Basilicata, il prezzo del latte corrisposto alla stalla si aggira da 0,30 a 0,35, mentre il consumatore paga mediamente 1,5 euro al litro. Nel passaggio dal campo alla tavola il prezzo moltiplica per cinque. Nella forbice dei prezzi tra produzione e consumo ci sono margini sufficienti da recuperare per consentire acquisti sostenibili ai consumatori e garantire un reddito equo agli allevatori. Per la Coldiretti si ha “la necessità di qualificare i nostri prodotti che spesso vengono spacciati per made in Italy, ma in realtà sono fatti con cagliate e polveri di ignote origini. Una mozzarella su due è fatta con latte straniero e una su quattro con cagliate e paste filate. C’è la necessità di riqualificare il rapporto con la grande distribuzione organizzata che gioca sull’ambiguità dell’informazione fa business a danno delle imprese e dei consumatori. Inoltre, come già è stato fatto per la carne di bovino e pollo, è necessario indicare in etichetta, anche per i prodotti lattiero-caseari, la provenienza. La riduzione dei passaggi e delle intermediazioni con un rapporto più diretto tra agricoltori e consumatori garantisce maggiore efficienza per assicurare acquisti convenienti alle famiglie e sostenere il reddito degli agricoltori. Con il “piano spesa sicura” della Coldiretti vengono smascherati gli inganni del finto Made in Italy con 2/3 dei prodotti alimentari che arrivano sulle tavole che non contengono materia prima agricola proveniente dagli allevamenti o dai campi italiani, all´insaputa dei consumatori. Anche l’azienda che ritira maggiormente il latte in Regione (oltre il 40%) la cooperativa Granlatte del gruppo Granarolo, ha comunicato agli allevatori un ulteriore ribasso del prezzo latte. Sarà corrisposto un anticipo di 0,33 al litro. Mentre diminuisce il prezzo del latte alla stalla, aumentano i costi di produzione (energetici, materie prime per alimentare gli animali…. ), eppure il prezzo dei prodotti lattiero caseari non ha subito ribassi”. .  
   
   
PROGRAMMMA DI SVILUPPO RURALE DELLA SARDEGNA, EQUIPARAZIONE TRA COLTIVATORI DIRETTI E IMPRENDITORI  
 
Cagliari, 2009 - L´assessore regionale dell´Agricoltura, Andrea Prato, ha annunciato, il 7 Maggio, la novità dell´equiparazione tra i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali per i prossimi bandi del Programma di sviluppo rurale 2007/2013, accogliendo così una richiesta giunta da Coldiretti Sardegna e condivisa dalle altre associazioni di categoria del settore primario. La modifica, che consentirà ai coltivatori diretti di godere delle stesse premialità oggi riservate agli imprenditori agricoli professionali, sarà attuata nei bandi ancora da definire e per quelli già pronti alla presentazione (per evitare così ulteriori ritardi nei tempi). Nei fatti, già nella legge Finanziaria in discussione in Consiglio regionale è stato presentato uno specifico emendamento che prevede l´estensione della capacità di voto nei Consorzi di Bonifica anche da parte dei coltivatori diretti. .  
   
   
SICUREZZA ALIMENTARE IN SICILIA: AVVIATO SISTEMA DI TUTELA PRODUZIONE LOCALE  
 
Palermo – “Oggi - ha detto il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo- tecnici della Sanità guidati da funzionari dell’Agricoltura, insieme agli uomini del corpo Forestale regionale, hanno effettuato un’ispezione igienico sanitaria sulla nave ormeggiata al porto di Palermo, con un carico di grano canadese, che è stato prelevato e che sarà sottoposto ad accurate e specifiche analisi. E’ la dimostrazione della grande attenzione che il governo regionale dedica al controllo della qualità dei generi alimentari, in particolare cereali, frutta e ortaggi, importati per il consumo in Sicilia”. “Stiamo potenziando questi controlli - ha sottolineato l’ 8 maggio il presidente della Sicilia Lombardo- attraverso un sistema che riguarderà i punti di approdo e i mercati delle merci, e che mira a tutelare la produzione locale. Questo gioverà a consumatori e produttori costretti a fronteggiare la concorrenza sleale di prodotti non controllati, talvolta importati indiscriminatamente, per i quali bisogna controllare scrupolosamente i requisiti igienico sanitari. L’uso di sostanze non controllate, infatti, altera il mercato perché abbatte i costi a scapito della qualità dei prodotti e della sicurezza dei consumatori. Sappiano gli importatori, che a tutela della salute del prodotto agricolo siciliano i controlli saranno a tappeto così come avviene, d’altra parte, per le produzioni agricole siciliane, in tutti i mercati nazionali ed internazionali. ” “Questa - ha concluso il presidente- è una delle richieste che mi sono state avanzate dai produttori agricoli, che fanno parte di uno dei comparti più importanti per l’economia dell’isola, che chiede e merita sempre maggiore considerazione”. .  
   
   
SERVIZI VETERINARI IN VENETO, DONAZZAN: “INVITO TUTTI A SEGNALARE EPISODI D’INTIMIDAZIONE DURANTE LE ISPEZIONI E I CONTROLLI ”  
 
Venezia - Elena Donazzan, assessore alla Tutela del consumatore e ai Servizi veterinari, a margine della presentazione del Gran Prix della Carne Veneta, la prima fiera dedicata alla carne proveniente dal Veneto, ad Isola della Scala (Vr), ha commentato, il 7 maggio, la condanna, da parte del Tribunale di Este (Padova), alla pena di dieci mesi di reclusione di un macellatore del padovano, poiché aveva aggredito una veterinaria, durante lo svolgimento della sua mansione di pubblico ufficiale in un’azienda di macellazione. “La Regione del Veneto- ha precisato Donazzan- , che fin dall’inizio ha seguito da vicino e con molta attenzione l’iter giudiziario, esprime pieno apprezzamento per la sentenza, ora divenuta esecutiva, confermando pieno sostegno e solidarietà alla vittima e a tutta la veterinaria pubblica regionale”. “Purtroppo- ha aggiunto l’Assessore regionale- il caso verificatosi nell’azienda sanitaria Ulss 17 non è l’unico, altri episodi di inciviltà sono stati segnalati e documentati sul territorio, sollevando una legittima preoccupazione fra gli addetti allo svolgimento delle ispezioni”. Donazzan ha quindi ricordato come: “Come Regione riteniamo i controlli svolti dai veterinari non solo uno strumento in applicazione di normative condivise a livello comunitario, nazionale e regionale, ma un’attività fondamentale per la sicurezza alimentare dei consumatori e la tutela della salute pubblica, e pertanto, abbiamo invitato i responsabili dei Servizi veterinari a segnalare qualsiasi episodio di intimidazione nei confronti dei colleghi impegnati in attività di ispezione e controllo”. “Come spesso accade- ha concluso l’Assessore regionale- , il venir meno di un momento di confronto civile, che ha come obiettivo il miglioramento della salute di tutti, rischia di danneggiare, prima ancora che i veterinari, l’immagine stessa dei produttori. .  
   
   
SAN MICHELE AFFRONTA LA VESPA DEL CASTAGNO INCONTRI FORMATIVI PER IL RICONOSCIMENTO PRECOCE DELL’INSETTO  
 
 L’istituto Agrario di San Michele all’Adige dichiara guerra alla vespa del castagno, un insetto originario della Cina che sta creando diversi problemi in alcune aree castanicole della provincia, in particolare in Alta Valsugana e nella valle del Chiese. Il gruppo di lavoro sulle foreste e verde urbano del Centro Trasferimento Tecnologico di San Michele, in collaborazione con l’Ufficio fitosanitario della Provincia di Trento competente dell’applicazione dei decreti di lotta obbligatoria e con l’Ufficio prevenzione, sicurezza e lavori forestali del Servizio Foreste e Fauna, sta organizzando una serie di seminari e incontri per preparare e informare il personale delle stazioni forestali su come riconoscere i sintomi in bosco e individuare rapidamente nuovi focolai ancora circoscritti e controllabili. “Nel contempo l’Istituto sta seguendo i focolai già esistenti e si sta organizzando per la lotta biologica mediante l’introduzione di un parassitoide, attualmente l’unico sistema di contenimento possibile – spiegano Giorgio Maresi e Cristina Salvador -. In quest’ambito sono previsti degli incontri con i castanicoltori della Cooperativa castanicoltori Trentino Alto Adige e delle diverse associazioni locali, il primo dei quali si è svolto ieri sera a Trento, per proseguire il lavoro di formazione già intrapreso negli anni scorsi e che a portato proprio grazie all’azione dei diretti interessati all’individuazione dei tre focolai finora identificati”. Già dal 2007 sono segnalati in Trentino alcuni focolai di Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu, la vespa galligena ormai presente in molte aree, tra cui Giappone, Usa e Corea. Questa specie invasiva è stata riscontrata in Italia nel 2002 e purtroppo si è velocemente diffusa in gran parte delle aree castanicole. L’insetto, che vive gran parte del suo ciclo nella gemma senza sintomi apparenti, provoca al momento della germogliazione vistose galle sulle nuove foglie e sui getti fiorali, causando perdite di accrescimento e di produzione di frutti. .  
   
   
EFFICIENZA DEI SERVIZI VETERINARI IN TERRITORI A LEGALITA’ LIMITATA  
 
La serie di aggressioni e intimidazioni nei confronti dei veterinari pubblici nell’esercizio delle loro funzioni è un vero e proprio bollettino di guerra che tocca aree del Paese dove è forte la presenza della criminalità organizzata, ma che comincia ora a interessare anche altre realtà territoriali dove, fino a poco tempo fa, questi fenomeni erano poco frequenti. Un segnale inquietante della diffusione di una cultura dell’illegalità che non può che allarmare la categoria, anche a fronte del fatto che nella maggior parte dei casi le intimidazioni non vengono neppure denunciate, spesso per paura di ritorsioni o di ulteriori conflitti. Il Sivemp, sindacato italiano dei veterinari di medicina pubblica, proprio per attirare l’attenzione delle istituzioni su quella che rappresenta una vera e propria emergenza sociale, organizza martedì 12 maggio, dalle 9, alla Residenza Ripetta, il convegno “Efficienza dei servizi veterinari in territori a legalità limitata”. Una mattinata dedicata all’analisi del fenomeno, dalle testimonianza dei veterinari vittime degli atti intimidatori, all’impatto che questi comportamenti hanno sui controlli ufficiali, in termini anche di costi sanitari e sociali, alle strategie istituzionali da assumere ai vari livelli per fronteggiare l’escalation di violenza, al ruolo che possono avere, in questo campo, le associazioni dei consumatori. Dopo il saluto del sindaco, Gianni Alemanno, interverranno, tra gli altri, il senatore Antonio Tomassini, presidente della Xii^ commissione del Senato, Paolo Landi segretario nazionale di Adiconsum, Piero Vio, responsabile dei Servizi veterinari della Regione Veneto, i senatori Laura Allegrini, Cesare Cursi, Achille Serra, gli onorevoli Domenico di Virgilio, Gianni Mancuso (autore di un’interrogazione parlamentare sul tema), Livia Turco, Rodolfo Viola e Ferdinando Sbizzera, già commissario per l’emergenza brucellosi a Caserta. Previsto anche il contributo del comando nazionale dei Nas. Il dibattito sarà moderato dalla giornalista Rai Emanuela Falcetti. Le conclusioni sono affidate al segretario nazionale Sivemp, Aldo Grasselli. «Con questo convegno – spiega Grasselli - cerchiamo di stimolare l’attenzione e la sensibilità delle istituzioni che si devono fare carico di garantire l’ordine pubblico e le condizioni di legalità indispensabili perché tutti i servizi pubblici, compresi quelli veterinari, possano svolgere i loro compiti con efficienza. Abbiamo scelto di affrontare questo tema con un appuntamento nazionale a Roma perché vogliamo abbia il massimo rilievo. E questo non solo per i veterinari, ma anche per tutte quelle forze professionali che operano in condizioni difficili». E continua: «Ci sono territori poco presidiati in cui qualunque tipo di attività di ispezione, controllo, verifica e repressione incontra ostacoli notevoli. Realtà in cui qualcuno ritiene di poter operare in condizioni di illegalità che non sono accettabili quando è in gioco la sicurezza e la salute dei cittadini. Non è ammissibile che il personale sanitario che garantisce la salubrità degli alimenti e il benessere degli animali sia lasciato solo senza la dovuta copertura». Il recente intensificarsi degli episodi di intimidazione fa temere che ci si possa trovare di fronte all’inizio di una nuova e più allarmante fase di conflitto. «Il segnali ci sono tutti – osserva il segretario Sivemp -. Oltre alle violenze perpetrate dalla criminalità organizzata nelle regioni del Sud, assistiamo, in tanta parte del Paese, a episodi borderline, indicatori dell’estendersi di una cultura di illegalità diffusa in cui prevale l’insofferenza nei confronti della legge e delle regole. E nel contesto odierno di difficoltà e di tensione economica c’è chi tende a essere particolarmente reattivo». Scheda Minacce e aggressioni: la cronistoria della violenza - E’ solo la punta dell’iceberg di un fenomeno più ampio e diffuso, ma è una sequenza inquietante di cronache: avvertimenti, attentati a case e proprietà, vere e proprie aggressioni fisiche. L’attacco ai veterinari pubblici, sottoposti a mille pressioni, a volte taciuto dalle vittime per evitare ritorsioni o anche solo l’inasprirsi delle conflittualità, è documentato all’opinione pubblica solo da scarni resoconti. Ma il succedersi degli episodi, tutti riconducibili, secondo gli inquirenti, all’attività istituzionale dei veterinari colpiti, è allarmante, anche se ci si limita solo ad alcuni dei più recenti. - Il 13 luglio 2008 viene aggredito e picchiato in servizio, mentre si trova nel suo ufficio, il dottor Francesco Massara, dirigente veterinario all’Asl di Vibo Valentia e presidente dell’ordine provinciale. - Il 15 luglio 2008 vengono esplosi alcuni colpi di pistola contro il portone della casa di campagna del dottor Roberto Macrì, dirigente veterinario all’Asl di Lamezia Terme. - Il 23 luglio 2008 viene incendiata, a Santa Croce Camerina, la casa del dottor Gaetano Farina, dirigente veterinario all’Asl di Ragusa. - Il 31 luglio 2008, durante un controllo in un allevamento, viene percosso alla testa dal titolare, il dottor Giorgio Guerrieri, dirigente veterinario all’Asl di Siracusa, davanti, tra l’altro alle forze dell’ordine. Il suo aggressore, l’allevatore Calogero Miraglia, è stato condannata a cinque mesi per direttissima. - I primi giorni dell’agosto 2008, durante il servizio, viene aggredita la dottoressa Maria Giovanna Lamanna, veterinario convenzionato all’Asl di Crotone e presidente dell’ordine dei medici veterinari di Crotone. Nei casi in cui il veterinario è anche donna, nell’aggressione si sono constatate spesso anche componenti di tentata violenza sessuale. - Il 23 settembre 2008 vengono uccisi con esche avvelenate quattro cani da caccia di proprietà del dottor Francesco Todaro, dirigente veterinario all’Asl di Palermo e sindaco di Alia. - Il 4 novembre 2008 vengono lasciati due proiettili e un messaggio accanto all’auto del dottor Francesco Chiofalo, preside della facoltà di medicina veterinaria di Messina. - Il 23 gennaio 2009 viene aggredito dal titolare di un macello di Cartura, nel Padovano, il dottor Giuseppe Favaro, dirigente veterinario all’Asl di Este-monselice - Il 26 gennaio 2009 il dottor Aldo Costa, responsabile del presidio veterinario dell’Asl di Padova e del canile sanitario, riceve per posta a casa una busta contenente un proiettile. - Il 28 aprile 2009 il tribunale di Este (Padova) condanna a dieci mesi il titolare di un macello di Lozzo Atestino, Ugo Piccolo, che, il 30 marzo 2007, aveva picchiato, mentre stava eseguendo controlli anti-Bse, la dottoressa Gabriella Zanirato, dirigente veterinario all’Asl di Este-monselice. Ma gli episodi di minacce e pressioni sono in realtà diffusissimi. Basti pensare che nei controlli dei mesi scorsi sugli allevamenti di bufale in Campania per i noti problemi di diossina e brucellosi i veterinari hanno dovuto essere accompagnati dai Nas e dalle altre forze di polizia. Anche senza arrivare, però, alle situazioni in cui camorra e mafia controllano interi settori produttivi, non vanno sottovalutati neppure episodi apparentemente banali che non mancano anche nel Nord Italia. Un esempio: nel febbraio 2008 sono stati lasciati davanti all’ingresso del servizio veterinario dell’Ulss di Adria (Rovigo) alcuni grandi bidoni contenenti interiora di bovini. Nessun rischio per le persone, certamente, ma senz’altro un avvertimento. .  
   
   
BASILICATA NUOVE EROGAZIONE DI ARBEA PER LE AZIENZE AGRICOLE  
 
L’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti, comunica che l’Arbea sta provvedendo in questi giorni ad accreditare un milione e trecento mila euro a circa 780 aziende agricole beneficiarie degli aiuti comunitari. I finanziamenti riguardano le Misure dello Sviluppo rurale e della cosiddetta domanda unica collegate alla Riforma della politica agricola comunitaria. E’, inoltre, in corso una procedura di formazione di un nuovo elenco di pagamento che comprenderà sia le misure agroambientali (agricoltura biologica e set-aside ventennale su terreni seminativi) sia quelle forestali (ex Regolamento comunitario 2080/92). L’importo previsto, di cui beneficeranno oltre 600 aziende agricole regionali, è pari a un milione e centomila euro. Secondo l’assessore regionale Viti l’esecuzione dei pagamenti da parte dell’Arbea con il contributo della convenzionata società Sin s. R. L. Ha superato la prima fase di inevitabile rodaggio e i due Organismi si mostrano in linea con il crono-programma presentato a suo tempo, che ha trovato anche la condivisione delle organizzazioni sindacali di categoria. Frattanto gli Uffici Dipartimentali preposti continuano a monitorare l’andamento dei pagamenti da parte dell’organismo competente. Superata una difficile fase l’Arbea dovrà recuperare e riconquistare la giusta considerazione da parte del mondo agricolo regionale che fruisce dei servizi dell’Agenzia. .  
   
   
BOLZANO: CONSEGNA DEL MARCHIO "LIBERO DA OGM" A DIECI AZIENDE IL 13 MAGGIO  
 
Mercoledì 13 maggio 2009, alle ore 10. 00, presso la sede della Federazione Latterie, in via Galvani 38 a Bolzano, dieci aziende altoatesine saranno insignite dagli assessori provinciali Hans Berger e Michl Laimer, con il marchio provinciale "libero da Ogm". È dal 2001 che à possibile fare richiesta di contrassegnare i prodotti geneticamente non modificati con un apposito marchio introdotto con legge provinciale. La contrassegnazione si riferisce ad alimenti, mangimi, sementi, piante e concimi esenti da organismi geneticamenti modificati. Le domande di rilascio del marchio vengono valutate dal Comitato per i prodotti geneticamente non modificati, che è stato rinominato all´avvio della nuova legislatura. Dalla sua nomina ha già esaminato ed accolto alcune richieste. Altre dieci aziende potranno così fregiarsi del marchio per i prodotti geneticamenti non modificati. La maggior parte delle aziende è del comparto lattiero-caseario. Gli assessori provinciali Hans Berger (agricoltura) e Michl Laimer(ambiente) consegneranno i riconoscimenti nell´ambito di una cerimonia in programma .  
   
   
DIRETTIVE PER GLI AIUTI ALLE AZIENDE AGRICOLE SARDE DANNEGGIATE DALL´ALLUVIONE  
 
Cagliari - L´assessorato dell´Agricoltura e riforma agro-pastorale ha pubblicato le direttive applicative degli aiuti alle aziende agricole danneggiate dalle piogge alluvionali del 22 ottobre e del 4, 27-28 novembre 2008. Gli aiuti sono finalizzati a favorire la ripresa dell´attività economica e produttiva delle aziende attraverso il ripristino delle strutture danneggiate e il riacquisto delle attrezzature. Possono beneficiare dell´aiuto gli imprenditori agricoli iscritti nel registro delle imprese agricole della Camera di commercio e nell´Anagrafe regionale delle imprese agricole le cui aziende abbiano subito un danno accertato anche attraverso apposite perizie, superiore al 30 % della produzione media annua. L´argea Sardegna sarà responsabile della gestione ed attuazione del regime di aiuti e in particolare dovrà provvedere: alla predisposizione, adozione e pubblicazione delle disposizioni per la presentazione e per il finanziamento delle domande, compresa la relativa modulistica; all´emanazione di un avviso di apertura e chiusura termini per la presentazione delle domande di contributo; alla ricezione ed istruttoria delle domande di contributo ed all’esecuzione dei relativi controlli campione; all´adozione dei provvedimenti di concessione; alla ricezione, istruttoria e liquidazione delle domande di pagamento del contributo concesso compresa l’esecuzione dei relativi controlli campione; alla predisposizione dell´elenco delle domande finanziate, indicando per ciascuna beneficiario, il codice unico di identificazione delle aziende agricole (Cuaa), il comune, spesa ammessa e l´importo del contributo concesso. La somma disponibile destinata all´attuazione degli interventi ammonta a 19milioni e 800mila euro. .  
   
   
SVILUPPO RURALE: PRONTI IN SICILIA NUOVI BANDI, A DISPOSIZIONE 50 MLN  
 
Palermo - Saranno pubblicati sulla Gazzetta ufficiale della Regione di venerdì 15 maggio i nuovi bandi del Psr, il Programma di sviluppo rurale 2007/2013 della Sicilia. A disposizione ci sono oltre 50 milioni di euro per la misura 125 (“Miglioramento e creazione delle infrastrutture connesse allo sviluppo e all’adeguamento dell’agricoltura e della selvicoltura”). Due le azioni interessate dai bandi: “rete di trasporto interaziendale” (con una dotazione finanziaria di 45,89 milioni di euro) e “elettrificazione interaziendale” (5 milioni). “Sono finanziamenti – ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni La Via - che serviranno a potenziare e migliorare le infrastrutture necessarie ad accompagnare il processo di modernizzazione delle aziende agricole siciliane. Per la prima volta, utilizziamo il cosiddetto “bando aperto”, una procedura che consentirà di poter presentare le richieste di finanziamento in ogni momento. Un meccanismo che ha un duplice obiettivo: da un lato invogliare i potenziali beneficiari a presentare i progetti solamente quando sono completi, senza l’assillo della scadenza del bando, dall’altro favorire, quindi, l’attività istruttoria degli uffici, senza inutili e dispendiose perdite di tempo, che farebbero ritardare la concessione degli aiuti”. Obiettivo del primo bando è quello di incrementare l’efficienza aziendale, attraverso l’aumento delle dotazioni delle infrastrutture viarie, per migliorare il trasporto interaziendale per l’accesso ai terreni agricoli. In particolare, potranno essere ammesse a finanziamento: la costruzione ex novo di strade interaziendali, la ristrutturazione o il recupero di strade rurali esistenti. Potranno ottenere i finanziamenti gli imprenditori agricoli in forma associata. Il costo massimo per chilometro non potrà superare i 320mila euro, per le nuove costruzioni, e i 250mila per la ristrutturazione o il recupero di quelle esistenti. I singoli progetti non potranno superare il tetto di 1,033 milioni di euro. Con il secondo bando, invece, si vogliono potenziare le reti di elettrificazione rurali a servizio di una pluralità di aziende in forma associata, mediante l’utilizzazione di soluzioni progettuali che servano a minimizzare gli impatti negativi sull’ambiente e sul paesaggio. In particolare, potranno essere finanziante la realizzazione o l’adeguamento di linee elettriche a servizio di aree ad uso agricolo a media o bassa tensione. Oltre agli imprenditori agricoli associati, potranno beneficiare dei contributi anche gli enti di diritto pubblico. Il costo massimo per utente non potrà superare i 16mila euro e il tetto massimo di ogni progetto è di 387mila euro. La raccolta delle domande avverrà con la procedura cosiddetta “a bando aperto”, e quindi sarà possibile presentare le domande sino al 31 luglio del 2010. Nell’ambito di questo periodo, si applicherà il meccanismo dello “stop and go”, con 3 sottofasi temporali: fino al 31 luglio 2009, dall’1 agosto al 31 dicembre 2009, dall’1 gennaio al 31 luglio 2010. Tutte le richieste di finanziamento dovranno essere presentate attraverso il sistema informatico del Sian. I bandi prevedono un contributo in conto investimento del 75 per cento (80 nelle zone svantaggiate) dell’importo complessivo del progetto. La valutazione e la selezione delle domande avverrà secondo i criteri approvati dal Comitato di sorveglianza del Psr nella seduta del 10 dicembre 2008 e disponibili sul sito www. Psrsicilia. It .  
   
   
VIA LIBERA AI BANDI DEL PIANO DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 LA GIUNTA TRENTINA APPROVA LA DELIBERA DELL´ASSESSORE ALL´AGRICOLTURA  
 
Approvati l’ 8 maggio i bandi, i criteri, le modalità attuative e le condizioni di ammissibilità al Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Provincia autonoma di Trento. Una decisione molto attesa nel mondo agricolo trentino visto che il Psr si configura proprio come momento di aiuto ed opportunità per le imprese agricole trentine. Il via libera dalla Giunta provinciale che ha detto sì alla relativa delibera dell´assessore all´agricoltura. Ricordiamo che possono beneficiare dell´aiuto le imprese, singole o associate, che svolgono attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. Il sostegno previsto è limitato alle micro, piccole e medie imprese così come definite nella Raccomandazione Comunitaria 2003/361/Ce della Commissione. Le domande devono essere presentate a partire dal 11 maggio 2009 fino al 30 giugno 2009. Ulteriori informazioni al sito www. Trentinoagricoltura. It .  
   
   
PESCA IN SICILIA: PRONTI DUE BANDI, A DISPOSIZIONE CIRCA 21 MLN  
 
Palermo - Saranno pubblicati sulla Gazzetta ufficiale della Regione martedì 22 maggio due bandi del Fep 2007/2013, il Fondo europeo per la pesca in Sicilia, a firma del dirigente generale del dipartimento Pesca, Gianmaria Sparma. “Si ricomincia daccapo - ha detto Sparma -. Il settore ittico in Sicilia ha bisogno di grandi sostegni per un risveglio concreto. La strada è lunga, ma il settore in Sicilia ha radici ataviche e l’obiettivo è che diventi una voce importante del pil della Regione. Ricominciamo con i primi 21 milioni di euro, destinandoli alla sicurezza dei pescatori, alla qualità e alla selezione delle catture e al miglioramento dei processi di trasformazione e commercializzazione del pescato”. Otto milioni di euro sono le risorse stanziate per la misura 1. 3 “Investimenti a bordo dei pescherecci e alla selettività”, e riferite alle annualità 2007-2008-2009. “Dopo avere ascoltato le associazioni di categoria, abbiamo destinato le prime risorse - ha spiegato l’assessore regionale alla Cooperazione e Pesca, Roberto Di Mauro - ai primi tre obiettivi: migliorare le condizioni dei pescatori durante la loro attività, in termini di sicurezza e igiene, ottimizzare la qualità del pescato e tutelare il mare attraverso l’armamento e l’ammodernamento dei pescherecci, in modo che siano più adeguati a sistemi di pesca sostenibili, nel rispetto delle normative nazionali e comunitarie”. Lo scopo della misura infatti è razionalizzare l’attività di pesca attraverso l’impiego di tecnologie più selettive per evitare catture di specie che non hanno mercato, migliorare la qualità e la conservazione a bordo del pescato, utilizzando tecniche e strumenti più opportuni. Sarà possibile aumentare la “stazza di sicurezza” purché non determini un aumento dello sforzo di pesca, in termini di capacità di cattura, della stazza e della potenza motore. Le istanze per accedere ai contributi dovranno essere presentate entro 60 giorni dalla pubblicazione del bando. Potranno, inoltre, essere presentate richieste ogni anno, dal 2010 al 2013, entro il sessantesimo giorno di ciascun anno, a decorrere dal primo gennaio. Gli investimenti ammessi potranno beneficiare di un contributo pari al 40% della spesa totale concessa. Per quanto attiene invece il secondo bando, 13 milioni e 200mila euro sono le risorse previste per gli interventi della misura 2. 3 indirizzata agli “Investimenti nei settori della trasformazione e della commercializzazione”. “L’obiettivo - ha detto Di Mauro - è potenziare l’intera filiera ittica lungo il processo della preparazione, della conservazione e del confezionamento del pesci, fino ad arrivare alla trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti. Si interverrà nel settore dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura attraverso l’ammodernamento e l’acquisto di impianti, di immobili e di attrezzature. Favoriremo, in particolare, l’applicazione di nuove tecnologie per la salvaguardia degli ecosistemi marini e l’uso di energie rinnovabili”. Destinatari dei contributi sono le micro, piccole e medie imprese, alle quali potranno essere erogati contributi pari al 60% della spesa ammessa; e le imprese con meno di 750 dipemdenti o con un fatturato non superiore ai 200 milioni di euro, alle quali potranno essere erogati contributi pari al 30% della spesa concessa. Per ogni singolo progetto potrà essere assegnato un contributo massimo di 1 milione e 500mila euro. L’impresa, però, potrà richiedere il finanziamento di più progetti e l’erogazione di un anticipo pari al 50% del finanziameto concesso. La fase istruttoria sarà svolta dall’amministrazione entro trenta giorni dal termine di scadenza per la presentazione delle domande attraverso una commissione oppurtunamente costituita per la selezione degli investimenti. I bandi potranno essere consultati sul sito ufficiale del dipartimento regionale della Pesca all’indirizzo: www. Regione. Sicilia. It/cooperazione/pesca/ .  
   
   
BASILICATA: DISTRETTI SALUTE, I VETERINARI DIFENDONO I TERRITORI  
 
La Legge regionale 12/2008 di riordino del Sistema sanitario regionale può essere una occasione di valorizzazione e sviluppo dei territori a condizione che ne sia colta l’opportunità. Lo afferma Angelo Bochicchio, segretario regionale della Federazione Medici e Veterinari, il quale rileva come “questa importante riorganizzazione potrebbe portare razionalità al sistema, ma se non ben governata determinerebbe una mortificazione dei territori che percepirebbero la riforma come espressione di una volontà di accentramento a scapito delle periferie. In particolare nell’Asp, con una superficie di 6. 500 Km quadrati, con oltre 100 comuni dei quali il 74% con una popolazione inferiore a 5. 000 abitanti, con una orografia particolarmente penalizzante e quindi con strade disagevoli, le popolazioni periferiche potrebbero vivere una sindrome da abbandono sanitario se non si dovesse trovare un equilibrato assetto organizzativo con una capillare erogazione dei servizi che possa tener conto di tutti i bisogni anche inespressi della popolazione. In verità - osserva Bochicchio - il Dipartimento Sanità della Regione è particolarmente attento a queste problematiche ed è in procinto di portare all’attenzione del Consiglio Regionale un programma di organizzazione dei Distretti della Salute nell’ambito del Piano della salute e dei servizi alla persona. L’auspicio è che il Dipartimento regionale proponga una organizzazione dei distretti della salute molto forte, in maniera da decentrare per quanto possibile, almeno tutta la fase gestionale su tali strutture periferiche; in modo che le Direzioni Strategiche provinciali, sgravate dagli aspetti operativi/gestionali possano dedicarsi ai compiti legislativamente previsti: pianificazione e controllo strategico. Il distretto della salute, quindi, sarebbe il principale livello gestionale assieme ai dipartimenti. Il distretto, pertanto, quale livello gestionale territoriale dovrà costituire l’anello di interfaccia tra l’Azienda sanitaria e i bisogni sanitari territoriali, ed inoltre, il raccordo permanente con i Comuni ed i cittadini. In questa ottica la riforma sarebbe una vera occasione di sviluppo dei territori con ricadute assolutamente positive. Nel caso invece si penalizzassero i territori ci sarebbe un vero scollamento con conseguenze disastrose non solo sulla tutela della salute e della igiene e sanità pubblica, ma anche sul complesso delle politiche locali con tutte le immaginabili nefaste conseguenze. In questa ottica – conclude Bochicchio - si inserisce la proposta di organizzazione del Fvm( Federazione Veterinari e Medici) degli ex dipartimenti di prevenzione. Proposta, ovviamente, che potrebbe adattarsi mutatis mutandis a tutte i servizi ospedalieri, territoriali ed amministrativi dei distretti della salute. La proposta attiene all’Ufficio Veterinario, Igiene Alimenti e Tutela Sanitaria Consumatori della Regione Basilicata, ai servizi Veterinari, ai Servizi Igiene Alimenti e Nutrizione (Sian), ai Servizi Igiene e Sanità Pubblica (Sisp), al Servizio Medicina del Lavoro e al Servizio Prevenzione e Protezione ed impiantistica nei luoghi di lavoro (Sppill) delle Aziende Sanitarie. Tale proposta formulata dal Fvm prevede un potenziamento dei servizi a livello regionale con la presenza di un dirigente ed altre figure professionali specifiche che possano gestire in maniera coordinata tutte le attività legate alla materia della prevenzione, inoltre, a livello territoriale ed in particolare, in ogni Distretto della salute, previde Unità Operative complesse con compiti di prevenzione specifica, mentre nelle Usib (Unità per i Servizi Integrati di Base) prevede più strutture semplici per ciascuna Unità Operativa complessa. Questo tipo di organizzazione consentirebbe con rinnovata energia di impiegare in maniera razionale, efficace ed efficiente, le professionalità esistenti, in maniera da contrastare compiutamente le eventuali, sempre più frequenti emergenze e programmare le attività di prevenzione in relazione ai bisogni espressi ed inespressi dei territori afferenti ad ogni distretto della salute. .  
   
   
TOSCANA: PUBBLICATO SUL BURT NUOVO BANDO EUROPEO A FAVORE DEL SETTORE ITTICO DUE MILIONI PER INNOVARE FLOTTE, PORTI E ACQUACOLTURA PRESTO NUOVO BANDO PER ALTRI INTERVENTI DI CONCERTO CON LA CATEGORIA  
 
 Sul settore della pesca arrivano contributi dall´Europa. Sono oltre 2 milioni provenienti dal Fondo europeo per la pesca, destinati a consentire l´ammodernamento dei pescherecci (compreso la sostituzione dei motori), degli impianti di acquacoltura, di quelli destinati alla trasformazione ed alla commercializzazione del prodotto ittico e dei porti di pesca; in sostanza il bando risponde agli obiettivi scaturiti dalla Conferenza regionale sulla pesca, svoltasi nell´ottobre 2008. Nel periodo di programmazione 2007-2013 la Ue finanzia interventi strutturali per la pesca professionale e dell´acquacoltura in Toscana per quasi 12 milioni e mezzo. Il bando è pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione Toscana, e quindi operativi; sono reperibili all´indirizzo web http://www. Regione. Toscana. It/regione/multimedia/rt/documents/1241594922256_supp_n. 54_al_b. U. _del_06. 05. 2009_piii. Pdf E´ inoltre in fase di predisposizione, di concerto con le organizzazioni di categoria, il bando relativo alle misure che prevedono l´ammodernamento delle strutture adibite alla pesca professionale nelle acque interne, interventi di natura socio-economica in favore delle imprese di pesca e la realizzazione di azioni promozionali in favore del settore ittico. .  
   
   
CAMPANIA: GIORNATA INFORMATIVA SULLE ATTIVITÀ DI CONTROLLO NEL SISTEMA AGROALIMENTARE  
 
Le note vicende che hanno interessato nelle scorse settimane alcune produzioni agroalimentari tipiche campane testimoniano ancora una volta che il sistema delle certificazioni di qualità e dei controlli nel comparto agroalimentare ha bisogno di un livello di attenzione ancora più alto da parte di tutti per non vanificare i pur notevoli sforzi che le imprese e le istituzioni pongono costantemente per conseguire gli obiettivi di qualificazione del settore. Appare comune ed impellente, in particolare, l’esigenza di dover incrementare e coordinare le attività di controllo e vigilanza nel sistema agroalimentare, che pure sono svolte tuttora con encomiabile impegno e competenza da tutte le Autorità direttamente coinvolte. In tal modo sarà possibile restituire credibilità al sistema, con l’effetto non solo di incentivare le adesioni ai sistemi di certificazione di qualità da parte delle aziende, che si sentiranno più motivate ad adottare gli investimenti necessari, che soprattutto di tutelare ancor più i consumatori sulla genuinità e salubrità delle produzioni campane. L’assessorato regionale all’Agricoltura e alle Attività produttive è impegnato da tempo a favorire lo sviluppo della qualità nell’intera filiera agroalimentare, soprattutto a tutela dei consumatori, incoraggiando la diffusione, tra le imprese produttrici, dell’adesione ai sistemi di certificazione, ivi compresi i marchi di origine Dop, Igp, Doc, il biologico e l’integrato. Intorno a tali temi si ravvisa quindi la necessità che si possa definire, fermo rimanendo le rispettive autonomie funzionali e decisionali, con le diverse amministrazioni ed organi di controllo operanti in Campania un percorso comune, andando a condividere cioè un apposito programma di intervento per il quale l’Assessorato si impegna a fornire sin d’ora il massimo sostegno. Per garantire un più efficiente ed efficace scambio di flussi informativi tra gli attori pubblici interessati, è allo studio l’implementazione di una banca dati presso l’Osservatorio Regionale Sicurezza Alimentare (Orsa), struttura recentemente istituita dalla Regione Campania. Con l’obiettivo di favorire la collaborazione tra i soggetti e gli enti preposti, presso l’Area Sviluppo Attività Settore Primario della Regione, è stato istituito un apposito Tavolo tecnico regionale di collegamento e cooperazione istituzionale, attraverso il quale è stata promossa, in data odierna, una prima Giornata informativa, a carattere seminariale, sulle attività di controllo nel settore che le diverse strutture di competenza svolgono in Campania. L’incontro vede quale utenza privilegiata le rappresentanze dei consumatori e le organizzazioni sindacali e di categoria del mondo agroalimentare campano, sia per ciò che riguarda la produzione agricola che il commercio e le altre fasi della filiera, fino al consumo. All’iniziativa hanno aderito: Agecontrol, Comando Carabinieri del Ministero delle Politiche agricole e forestali (Nac di Salerno), Direzione regionale dell’Agenzia delle Dogane, Direzione Marittima della Campania, Icq di Napoli del Mipaaf, Corpo Forestale dello Stato, Istituto Zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno e l’Orsa regionale. Dai lavori della Giornata informativa è emersa l’importanza di poter finalmente comunicare ai consumatori e alle organizzazioni di categoria sulla qualità e quantità di controlli che vengono effettuati nel sistema agroalimentare e dei principali risultati conseguiti negli ultimi mesi di attività da parte di tutti i soggetti che operano nel sistema. E’ risaputo che i prodotti campani sono di assoluta qualità ed è appena di ieri la notizia che l’agroalimentare campano è in controtendenza rispetto alla pesante congiuntura internazionale che investe anche il nostro Paese, ottenendo performance consolidate di crescita anche rispetto a tutte le altre regioni: nel 2008 la Campania ha avuto una crescita dell’export che è il doppio delle altre regioni meridionali. Ma è importante consolidare questi risultati con un’efficace ed efficiente azione di controllo sia dei prodotti stessi che dei territori che li esprimono. Come pure è necessario migliorare la comunicazione intorno al tema della sicurezza alimentare rivolta ai consumatori, occorrendo una comunicazione istituzionale in grado di fronteggiare le sempre più agguerrite campagne mediatiche, spesso di parte, che sia coordinata tra le varie strutture che operano nel sistema dei controlli. Il ruolo dell’Orsa in tal senso può essere fondamentale (al momento l’Osservatorio è l’unica agenzia regionale sulla sicurezza alimentare che opera in Italia). Al termine dei lavori il dr Allocca ha annunciato la prossima tappa del percorso comune avviato con le autorità di controllo che operano in Campania, che sarà quello di costruzione della banca dati sui flussi informativi che sarà implementata sulla piattaforma informatica già realizzata dall’Orsa e che ha consentito all’Amministrazione regionale di poter governare in maniera efficace e puntuale la problematica della diossina su alcuni territori dell’area dop della mozzarella di bufala. .  
   
   
LA SUSINA VERSO LA DOP  
 
Oltre alla mela della Val di Non, all´olio del Garda, al Salmerino e la Trota alla Spressa delle Giudicarie, al Grana del Trentino. Anche la susina di Dro potrebbe presto ottenere la Dop, un marchio di qualità a garanzia del consumatore. La denominazione di origine protetta è, infatti, un importante riconoscimento che certifica le peculiari caratteristiche di un prodotto, derivanti da un particolare contesto geografico. Non solo, ma ne stabilisce anche le fasi di produzione, di trasformazione ed elaborazione, che devono avvenire in un´area territoriale delimitata e secondo regole precise, garantite da un organismo di controllo. Il succulento frutto, che cresce bene nella Valle del Sarca, ma che viene coltivato anche in molte zone dell´Alto Garda e della Valle dei Laghi, ha la buccia di colore violaceo tendente al blu scuro e la polpa gialla. Questa qualità di susina si differenzia dalle altre per l´elevato contenuto di sali minerali, con netta predominanza di potassio, e di vitamine. Il sapore, dolce e acidulo al tempo stesso, la rendono particolarmente adatta alla preparazione di confetture. L´iter per la richiesta dell´attribuzione del prestigioso marchio è partito recentemente grazie ad un incontro al quale hanno partecipato alcuni funzionari del Ministero per le politiche agricole, oltre a produttori e rappresentanti degli uffici competenti. La domanda, con relativo disciplinare è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e, in assenza di reclami entro un mese, la pratica sarà inoltrata all’Unione Europea per l’approvazione definitiva. Se tutto filerà per il verso giusto, ovvero se non si registrerà l´opposizione di altri Paesi europei, nel giro di un anno e mezzo Bruxelles concederà alla susina trentina il prestigioso marchio. Tale riconoscimento sarebbe un sicuro vanto per il nostro territorio, impegnato nella valorizzazione delle produzioni locali, ma soprattutto una necessità, visto che la prugna droata è quasi a rischio estinzione, perché soppiantata da altre culture maggiormente redditizie. .  
   
   
AGRICOLTURA, SU ACCESSO AL CREDITO INCONTRO IN REGIONE BASILICATA  
 
E’ iniziata in Regione la ricognizione tecnica su quello che è considerato il “nodo dei nodi” in agricoltura, cioè l’accesso al credito delle imprese agricole. Si è svolto ieri un incontro, introdotto dall’assessore all’Agricoltura, Vincenzo Viti, con il compito di avviare l’istruttoria tecnica finalizzata a concludersi nell’ambito di un riunione del Tavolo Verde prevista entro fine maggio. L’incontro, che visto la presenza dell’Abi, delle Organizzazioni professionali agricole Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Copagri, e di dirigenti e tecnici del Dipartimento Agricoltura, è stato coordinato dal dirigente generale Pietro Quinto. In apertura dei lavori, che si sono conclusi con la definizione dei contenuti del bando che avvierà il Fondo di garanzia per gli investimenti in agricoltura, e che la Giunta regionale approverà nei prossimi giorni, l’assessore Viti ha segnalato le gravi difficoltà che gli operatori agricoli stanno incontrando nell’accesso al credito: difficoltà che impediscono, persistendo, il pieno utilizzo delle risorse che attraverso i bandi la Regione sta predisponendo per gli investimenti in agricoltura. L’assessore Viti ha anche riferito sui contenuti di un intervento che vede coinvolti tutti gli assessori regionali all’Agricoltura italiani su una piattaforma relativa al funzionamento del credito in agricoltura, oggetto nei prossimi giorni di un’audizione in Parlamento, e di un’iniziativa che il governo nazionale insieme con le Regioni dovrebbe assumere anche in sede comunitaria. I titoli di questa piattaforma, che troveranno un motivo di verifica e di confronto con le Banche e con l’Ismea nei prossimi giorni a livello regionale, riguardano le politiche di incentivazione e dei rapporti che esse hanno con il credito agrario, le azioni per favorire l’accesso al credito e per sostenere il ruolo dei Confidi, soprattutto con riferimento ai Confidi in agricoltura, le intese relative al credito agevolato e al consolidamento delle passività a breve termine, il potenziamento degli strumenti per la gestione dei rischi a cui, ha sostenuto l’assessore, la Regione ha concorso anticipando risorse proprie perché non mancasse la copertura assicurativa in occasione delle calamità atmosferiche per le quali si stanno predisponendo anche iniziative sul fronte dell’alleviazione delle posizioni contributive verso l’Inps. Idonee iniziative saranno sia in sede nazionale che in sede regionale per quel che attiene agli interventi compensativi dei danni, per quelli non ammissibili dall’assicurazione agevolata dal Piano assicurativo nazionale, e al credito di imposta che andrebbe incrementato nei confronti del settore agricolo. .  
   
   
CONFAGRICOLTURA: DOC GROTTINO, GIUSTO RICONOSCIMENTO  
 
Grande soddisfazione è stata espressa dalla Confagricoltura di Basilicata alla ufficializzazione della notizia che assegna al vino Grottino di Roccanova la meritata menzione di Denominazione di Origine Controllata. E’ il giusto riconoscimento al tenace lavoro svolto dai produttori, affiancati e coadiuvati dalle istituzioni e dalle organizzazioni professionali; un percorso iniziato nel 2000 con il riconoscimento dell’Indicazione geografica tipica (Igt) che ha visto i vitivinicoltori dell’area continuare costantemente a migliorare le produzioni in vigna e le tecniche di vinificazione raggiungendo dei livelli di qualità e tipicità dei vini che potranno dalla prossima vendemmia fregiarsi della dicitura Doc. La quarta Doc lucana entra dunque a buon diritto tra le eccellenze agroalimentari della Basilicata e sicuramente contribuirà a rendere la regione sempre più attrattiva dal punto di vista del turismo enogastronomico; inoltre – conclude la Confagricoltura – siamo convinti che questo riconoscimento invoglierà ancora di più i giovani, come spesso accade nel mondo della vitivinicoltura, ad investire in agricoltura. .  
   
   
DELIZIANDO: I VINI DI QUALITÀ DELL´EMILIA-ROMAGNA A LONDRA  
 
 Bologna - I vini di qualità dell’Emilia-romagna alla conquista del mercato inglese. Sono venti le aziende vitivinicole regionali che parteciperanno - dal 12 al 14 maggio prossimi a Londra – alla 29° “London International Wine Fair”, la più importante rassegna enologica d’oltre Manica, frequentata ogni anno da circa 20. 000 operatori professionali (buyer della grande distribuzione, importatori, ristoratori, sommelier, ecc. ), di cui il 25% provenienti da Paesi fuori della Gran Bretagna, in particolare Irlanda, Norvegia, Svezia, Danimarca e Olanda, ma anche dal nord America e dall’Asia. Un palcoscenico prestigioso, dunque, ma anche una concreta opportunità commerciale per le piccole imprese del settore offerta da “Deliziando”, il progetto per promuovere sui mercati esteri il meglio dell’enogastronomia made in Emilia-romagna che vede riuniti in un’unica “cabina di regia” Regione, Ice (Istituto per il commercio con l’estero) e Unioncamere dell’Emilia-romagna, affiancati dall’Enoteca regionale di Dozza e dai principali Consorzi di tutela dei prodotti tipici e dal Cso (Centro servizi ortofrutticoli) di Ferrara. Lo stand istituzionale della Regione all’interno del quartiere fieristico londinese di Excel vedrà la partecipazione di aziende provenienti dalle principali aree viticole del territorio emiliano-romagnolo. “Il mercato del vino nel Regno Unito – sottolinea l’assessore regionale all’agricoltura, Tiberio Rabboni – vale oggi 4,5 miliardi di euro ed è uno dei più importanti in Europa. Secondo recenti studi la Gran Bretagna nei prossimi anni diventerà il primo Paese importatore di vini al mondo, davanti a Germania, Stati Uniti, Russia e Olanda”. “L’export vinicolo dell’Emilia-romagna – prosegue l’Assessore - è in costante crescita: nel 2008 si è attestato sui 240 milioni di euro (+2,6%) e la Gran Bretagna, con un valore di circa 6,5 milioni di euro nel 2007 per il vino in bottiglia (ultimo dato disponibile ndr), è il quinto mercato estero per importanza. La partecipazione dei nostri produttori alla Liwf e alle principali fiere agroalimentari internazionali punta a consolidare anche all’estero l’immagine di qualità e la notorietà che i nostri vini d’eccellenza hanno ormai da tempo acquisito in Italia, come testimoniano le dodici medaglie, di cui sette d’oro, conquistate al recente Vinitaly”. Un palmares secondo soltanto a quello conseguito dal Veneto. Il calendario degli eventi e degli incontri d’affari per i nostri produttori nel corso della tre giorni londinese s’annuncia fittissimo, come è sempre avvenuto nelle tre precedenti partecipazioni della Regione Emilia-romagna alla Liwf, grazie anche alla pluriennale partnership con la “Wine & Food Academy”, l’associazione che raggruppa tutti i principali operatori del settore (distributori, ristoratori, importatori, sommelier e chef) del Regno Unito. E, ovviamente, non potranno mancare le degustazioni guidate dei nostri vini tipici - dal Pignoletto dei Colli Bolognesi ai Lambruschi modenesi e reggiani, dal Gutturnio piacentino al Sangiovese di Romagna - in abbinamento con le classiche specialità gastronomiche emiliano-romagnole come il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma, l’olio extravergine d’oliva di Brisighella, l’Aceto balsamico tradizionale di Modena e Reggio Emilia e via degustando. Deliziando sbarca nella capitale britannica dopo aver già fatto tappa quest’anno al Prodexpo di Mosca (dal 9 al 13 febbraio), al Vinitaly di Verona (2-6 aprile), alla Borsa dei vini italiani a Praga (21 aprile) e Budapest (23 aprile) e nei giorni scorsi, alla Hofex di Honk Kong (6-9 maggio). .  
   
   
VINO: SICILIA CONQUISTA MERCATO SVIZZERO  
 
Palermo - Dopo cinque anni, la Sicilia è ritornata in Svizzera con due degustazioni itineranti dedicate ai vini siciliani. La manifestazione, rivolta a importatori, distributori e operatori economici del settore Horeca (hotel, ristoranti e catering), è stata realizzata nell’ambito dell’Accordo di Programma siglato tra l’Ice, l’Istituto nazionale per il Commercio estero e l’assessorato regionale all’Agricoltura. Alle degustazioni hanno preso parte 21 aziende, di cui 16 già presenti sul mercato elvetico e 5 alla ricerca di un importatore. Il territorio siciliano era ampiamente rappresentato anche dalla qualità delle cantine presenti, espressione del meglio della produzione regionale. L’evento, realizzato in collaborazione con la Camera di Commercio italiana in Svizzera, si è svolto in due tappe. La prima, il 27 aprile, a Zurigo, capitale commerciale del paese, ha visto la presenza di circa 320 partecipanti. Il 29 aprile, sulle rive del lago di Ginevra, città sede di diversi organismi internazionali e istituzionali, invece, i partecipanti sono stati circa 150. “Il numero dei partecipanti, rispetto ad altre analoghe iniziative – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni La Via - è stato, a detta degli operatori locali, straordinario elemento che conferma ancora una volta l’interesse del mercato elvetico alle produzioni vitivinicole siciliane”. Grande attenzione ha avuto inoltre il seminario “Sicilia: l’isola del vino”, che ha preceduto le due degustazioni, presentazione sull’enologia siciliana, tenuta dal professore Attilio Scienza, docente di viticoltura presso l’Università degli Studi di Milano, e internazionalmente riconosciuto come uno dei maggiori esperti della materia. L’occasione dell’iniziativa è stata utile anche per riaffermare l’importanza della Svizzera nella bilancia commerciale italiana e nel settore agroalimentare in particolare, confermandosi il quinto mercato di sbocco dell’Italia per il settore. Nel 2008 il flusso di esportazioni agroalimentari italiane, verso questo paese, ha fatto registrare un valore pari a 1. 045,22 milioni di euro, con un incremento rispetto all’anno precedente pari all’11,9%. In particolare, per l’export vinicolo italiano la Svizzera è il quarto partner commerciale, con una quota di mercato pari al 6,4% e un flusso totale che ha toccato i 228,46 milioni di euro nel 2008. Dati che confermano che il mercato svizzero è un importante riferimento per la produzione italiana. . .  
   
   
IN BASILICATA QUATTRO I VINI DIVENTATI DOC  
 
Salgono a quattro i vini a Denominazione di origine controllata (Doc) della Basilicata. Dopo l’Aglianico del Vulture, il Terre dell’Alta Val d’Agri e il Matera, all’elenco si aggiunge il Grottino di Roccanova, riconosciuto a Doc nella riunione del 7 maggio scorso dal “Comitato nazionale vini” del Ministero delle Politiche agricole, che appunto presiede all’attribuzione delle denominazioni. Il Grottino di Roccanova si fregiava già del riconoscimento Igt (Indicazione geografica tipica) ottenuta nel 2000. “Per entrambe le certificazioni – riferisce una nota dell’Alsia - determinante è stata l’attività di animazione territoriale dell’Alsia e, in particolare, dell’Azienda agricola sperimentale dimostrativa Baderta delle Murgine di Aliano, realizzata d’intesa col Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata, con gli Enti locali, con la Comunità Montana Medio Agri e con il Gal Akiris. Una sinergia che ha coinvolto i vitivinicoltori della zona, portandoli a costituire nell’aprile del 2006 il “Comitato promotore per la Doc”, e quindi giungendo in poco tempo, con la collaborazione della Camera di commercio di Potenza, al nuovo riconoscimento. Tra i lavori in cantiere da parte dell’Agenzia e della Comunità Montana Medio Agri, vi è il progetto della costituzione di un’associazione che vinificherà uve provenienti da vigneti a rischio di abbandono nell’area di produzione del Grottino di Roccanova. .