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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Novembre 2013
"SIMPOSIO ANNUALE SUI DETERMINANTI BIOCHIMICI DELLA RIGENERAZIONE DEI TESSUTI"  
 
Macclesfield, 12 novembre 2013 - Dall´11 al 13 dicembre 2013 si terrà a Macclesfield, nel Regno Unito, il "Simposio annuale sui determinanti biochimici della rigenerazione dei tessuti" (Annual Symposium on Biochemical Determinants of Tissue Regeneration). Il campo della medicina rigenerativa rappresenta un enorme gamma di tecnologie biologiche, chimiche e biofisiche che sfruttano le proprietà rigeneranti dei materiali viventi - in particolare le cellule umane - per la produzione di nuovi farmaci molecolari e cellulari, diagnostica, dispositivi e strumenti di ricerca sanitaria. La conferenza riunirà professionisti sanitari provenienti da una vasta gamma di discipline mediche per discutere gli sviluppi attuali e futuri nella riparazione e sostituzione di organi e tessuti danneggiati, con l´obiettivo finale di ripristinare la funzione del tessuto normale. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Biochemistry.org/conferences/allconferences/tabid/379/
view/conference/meetingno/sa153/default.aspx
 
 
   
   
MILANO: TESTAMENTO BIOLOGICO. DA LUNEDÌ 18 NOVEMBRE LA CONSEGNA DELLE DICHIARAZIONI, PARTONO LE PRENOTAZIONI DI APPUNTAMENTO  
 
Milano, 12 novembre 2013 - Al via ieri le prenotazioni di appuntamenti per la consegna delle dichiarazioni anticipate di volontà sui trattamenti sanitari e di fine vita, che i cittadini potranno portare allo sportello dell’assessorato alle Politiche sociali di largo Treves 1, a partire da lunedì prossimo, 18 novembre. Le prenotazioni si possono effettuare telefonando al numero 02 884 533 85 oppure scrivendo a dichiarazionevolonta@comune.Milano.it per fissare l’appuntamento per la consegna del documento che indica, dove e presso chi, un cittadino ha lasciato le proprie disposizioni sul fine vita. Il Registro potrà accogliere disposizioni anticipate anche su prelievi e trapianti di organi o tessuti e sulla cremazione e dispersione delle ceneri. Le dichiarazioni anticipate si riferiscono ai trattamenti sanitari che il cittadino intende o non intende consentire, in situazione di perdita di coscienza definibile come permanente e irreversibile. Il cittadino può inoltre indicare anche i soggetti fiduciari incaricati per l’esecuzione delle proprie volontà. In questo caso, anche i fiduciari dovranno depositare una propria dichiarazione all’ufficio dell’assessorato alle Politiche sociali.  
   
   
PIEMONTE: LISTE D´ATTESA PER GLI INTERVENTI CHIRURGICI SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO, GARANTITE LE URGENZE  
 
Torino, 12 novembre 2013 - “L’esame dei dati che riguardano le liste di attesa per gli interventi evidenzia di fatto la capacità del sistema sanitario regionale di dare una buona risposta per gli interventi maggiori, in particolare quelli collegati a patologie tumorali o a quelle per le quali il procrastinarsi dell’intervento può provocare conseguenze gravi e invalidanti.” Lo dichiara l’Assessore regionale alla Sanità, Ugo Cavallera, in risposta alla conferenza stampa del gruppo consigliare del Pd che a distanza di un mese, ripropone all’attenzione dell’opinione pubblica l’annoso problema delle liste d’attesa, questa volta per gli interventi chirurgici. “Le liste d’attesa più lunghe per gli interventi "minori" sono anche dovute al fatto che gli ospedali definiti hub o di riferimento effettuano anche questo tipo di interventi. Se gli ospedali hub effettuassero principalmente gli interventi chirurgici di maggiore complessità, sarebbero smaltiti più rapidamente anche gli interventi minori. Infatti, i tempi più lunghi per gli interventi minori si registrano negli ospedali di riferimento e meno in quelli cardine e territoriali. Questo è lo sforzo che stiamo facendo nel dare concretezza alla rete ospedaliera.” -dichiara Cavallera. Le linee guida sulla gestione delle liste si basano sul principio di selezione dei pazienti alle prestazioni sanitarie in base al criterio di priorità clinica Il principio si utilizza per le prestazioni programmabili e non nei casi di emergenza e di urgenza non differibile e per le visite e i trattamenti in ricovero per controlli e per il follow-up. Il paziente è trattato quindi non solo sulla base dell’ordine di prenotazione, ma l’ ordine deve essere osservato all’interno di ogni classe di priorità . I criteri di selezione (tratti dalle indicazioni degli accordi Stato-regioni) si basano su 4 classi di priorità: classe A (entro 30 giorni), classe B (entro 60 giorni), classe C (entro 120 giorni), classe D (entro 12 mesi). Sono previste particolari modalità di programmazione delle liste di attesa per gli interventi chirurgici urologici e di protesi dell’anca (primo impianto e reintervento). La classe D è di fatto assimilabile ai ricoveri per follow up (controlli periodici) o per varie tipologie di interventi successivi ad un intervento principale, anche se nella registrazione regionale vengono indicate modalità specifiche di registrazione nella scheda di dimissione ospedaliera (Sdo). I dati disponibili sono molto disaggregati e necessitano di analisi specifiche: per molti, la casistica è assai limitata e vi sono numerose rilevazioni che potrebbero derivare anche da registrazioni imprecise dei codici di intervento. Per i ricoveri in day hospital /day surgery, che riguardano le patologie meno gravi si osservano criticità soprattutto per gli interventi di tonsillectomia e di emorroidi. I dati evidenziano un problema significativo negli interventi alla mano, al piede e vertebrali per le classi di priorità B e C per gli interventi che non tendono ad aggravarsi rapidamente. Per gli interventi di cataratta vi sono dati molto variabili. Per questa tipologia occorre esaminare i dati del day hospital dove viene effettuata la gran parte dell’attività di ricovero. Anche in questo caso va rilevato che vi sono alcuni presidi in cui i tempi di attesa sono superiori a quelli attesi; ma per gli interventi con priorità A e B in molti casi vengono rispettati i parametri richiesti. Va rilevato che una parte significativa di questa attività viene svolta in regime ambulatoriale. “Le difficoltà rilevabili sono oggetto di attenzione dell’Assessorato e stiamo programmando una verifica puntuale per le Azienda che presentano particolari problematicità.” dichiara Cavallera. Per quanto riguarda la carenza di anestesisti è un problema storico, a livello nazionale: a livello regionale le deroghe richieste in questi mesi sono state concesse per 22 medici anestesisti. La riconversione del personale che opera nei piccoli ospedali è già prevista dai provvedimenti regionali ed anche il miglior utilizzo delle sale operatorie è un’indicazione che da tempo abbiamo fornito alle Aziende, tant’è è stato sottoscritto di recente con i sindacati medici l’accordo per la mobilità a seguito di ristrutturazione. Appaiono, infine, eccessivamente allarmistici i timori di una fuga all’estero dei pazienti piemontesi, in particolare verso la Francia, a seguito dell’entrata in vigore della direttiva Cee sul libero accesso alle cure dei cittadini. Estrapolare casi limite anche clamorosi non è utile per una completa comprensione del problema e può contribuire a creare un’immagine della sanità piemontese che non corrisponde alla realtà complessiva, che è positiva come dimostrano i dati del Programma nazionale esiti di Agenas e le classifiche del portale www.Doveecomemicuro.it  ”  
   
   
PROTESI DEPUY, CONTROLLATI TUTTI I PAZIENTI  
 
Bologna, 12 novembre 2013 - Tutti i pazienti con protesi d’anca Asr Depuy, impiantata in Emilia-romagna negli ultimi dieci anni, sono stati controllati individualmente e hanno ricevuto tutta l’assistenza necessaria dalle strutture sanitarie regionali interessate. Rispondendo alle dichiarazioni del Codacons, l’assessorato regionale alle Politiche per la salute precisa di aver già dato conto pubblicamente, nel febbraio 2012, dei controlli effettuati sulle protesi impiantate con questo tipo di prodotto. Il monitoraggio ha interessato 155 pazienti e coinvolto 11 strutture tra ospedali e case di cura regionali, con interventi di identificazione e presa in carico (follow-up) mirati. I controlli in Emilia-romagna sono stati avviati dopo la segnalazione del ministero della Salute a tutte le Regioni italiane nel novembre 2011 sui possibili effetti dannosi causati dalle protesi Asr Depuy. Grazie al Registro regionale implantologia protesica ortopedica gestito dall’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, è possibile identificare con certezza e tempestivamente le persone a cui è stata impiantata una protesi Asr Depuy in Emilia-romagna. Il Registro infatti contiene le informazioni su tutti gli interventi eseguiti nelle strutture pubbliche e private della regione registrando anche tutti i dettagli della protesi impiantata compreso il modello della ditta produttrice.  
   
   
GIUNTA, MARONI: DECISA LA RIDUZIONE DEI TICKET  
 
Milano, 12 novembre 2013 - "La notizia è che, grazie all´applicazione immediata dei costi standard, già a partire da questi ultimi due mesi del 2013, come Regione Lombardia abbiamo risorse aggiuntive per circa 40-50 milioni di euro, risorse che abbiamo deciso di utilizzare per la riduzione dei ticket". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nella conferenza stampa dopo la seduta della Giunta regionale, a Palazzo Lombardia. Applicazione Immediata Costi Standard Dà Risorse Aggiuntive - "Siamo ovviamente molto soddisfatti dell´approvazione dei costi standard da parte della Conferenza delle Regioni, perché così - ha sottolineato il presidente Roberto Maroni - viene affermato un principio e viene iniziato un percorso di virtuosità, a cui, come Regione Lombardia, siamo molto interessati. Nelle scorse settimane tra le Regioni c´è stata una discussione lunga e difficile, c´è stato il rischio, ad un certo punto, che i costi standard venissero rinviati, invece siamo riusciti a ottenere questo via libera e persino che i costi standard vengano applicati fin da subito già in questi ultimi due mesi rimanenti del 2013. Questa decisione è stata importante per due motivi: il primo perché per noi significa che questi soldi ci arrivano subito, il secondo perché nella legge si prevede che la prima definizione dei costi standard valga per i primi due anni, ovvero 2013 e 2014, e questo significa che nel corso del 2014 potremo metterci al lavoro per affinare ulteriormente i criteri, in modo che, dal 2015, parta un sistema migliorato ulteriormente, che consentirà a Regioni come la Lombardia di avere vantaggi ancora maggiori". Riduzione Ticket Già In Legge Finanziaria 2014 - "Questo intervento di riduzione - ha chiarito il presidente Maroni - verrà certamente inserito nella nostra Legge finanziaria. Non avevamo ancora potuto inserirlo, semplicemente perché non sapevamo se in Conferenza delle Regioni saremmo arrivati o no alla definizione dei costi standard e se avremmo potuto avere o meno queste risorse aggiuntive. Invece questa prima definizione ci mette a disposizione tra i 40 e i 50 milioni di euro, soldi che saranno utilizzati per la riduzione dei ticket. Adesso quindi sappiamo quante sono le risorse che abbiamo a disposizione, per questo nella seduta della Giunta abbiamo dato mandato all´assessore Mario Mantovani di formulare una proposta su quali platee intervenire e di trattare con il Consiglio regionale, perché vogliamo condividere con il Consiglio questo intervento, che verrà inserito nella Legge finanziaria 2014". Un´altra Misura Per Ridurre La Pressione Fiscale - "Con questo intervento - ha quindi ricordato il presidente della Regione Lombardia - vogliamo aiutare chi è in difficoltà e questa decisione si aggiunge ad altre due decisioni molto significative e importanti già prese per aiutare chi è in difficoltà: la prima è stata quella di eliminare l´Irap per le Start up innovative, e quindi aiutare i giovani imprenditori, la seconda quella di eliminare il bollo auto per chi rottama un´auto Euro0 benzina o una Euro3 diesel, acquistando una Euro5 o una Euro6: un incentivo per migliorare la qualità dell´aria. Queste sono tre misure che vanno nella stessa direzione, quella di abbassare la pressione fiscale per i cittadini lombardi".  
   
   
TOSCANA: SUL VACCINO ANTINFLUENZALE ALLARMISMI INUTILI, ANZI, DANNOSI  
 
Firenze, 12 novembre 2013 - "Si stanno diffondendo notizie allarmistiche a proposito della vaccinazione antinfluenzale: un allarmismo inutile, anzi dannoso, perché genera nella popolazione preoccupazione e paura assolutamente infondate". L´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni interviene con decisione a proposito di notizie circolate in questi giorni, secondo le quali l´arrivo dei vaccini sarebbe in ritardo, e questo metterebbe a rischio la possibilità per la popolazione di essere vaccinata in tempo utile. "In molte Asl i vaccini sono già arrivati da lunedì 4 e i medici stanno già vaccinando - informa l´assessore - In altre arriveranno da lunedì 11 e le vaccinazioni partiranno con la settimana prossima. Tutti i cittadini che ne hanno necessità, quindi, saranno vaccinati in tempo. Ricordo che il vaccino diventa efficace dopo 15, massimo 20 giorni dalla sua inoculazione. Considerando che i picchi influenzali si verificano sempre a gennaio-inizio febbraio, è inutile vaccinarsi con tanto anticipo. Invito quindi sia i medici che i cittadini a stare tranquilli". "Non deve trarre in inganno - aggiunge l´assessore - il fatto che ora molte persone siano a letto: si tratta di malattie respiratorie, non di influenza. Quella arriverà a fine dicembre. Sorprende e lascia perplessi - conclude - che professionisti affermino - come qualche medico ha fatto - che la vaccinazione andrebbe iniziata da metà ottobre". La Regione ribadisce l´importanza della vaccinazione e invita gli ultra65enni e le categorie a rischio a vaccinarsi. E conferma che tutto sta avvenendo nei tempi e nelle modalità previste. Questa la situazione dei vaccini in Toscana: - Estav centro (Firenze, Empoli, Prato, Pistoia): il vaccino è già disponibile in tutte le Asl. - Estav sud est (Siena, Grosseto, Arezzo): a Siena e Grosseto stanno già vaccinando da lunedì 4. Ad Arezzo i vaccini saranno in distribuzione il 13-14-15 novembre. - Estav nord ovest (Massa Carrara, Viareggio, Pisa, Lucca, Livorno): sarà in distribuzione da lunedì prossimo, 11 novembre, e nell´arco della prossima settimana sarà distribuito a tutte le aziende. Dalla rete di sorveglianza nazionale Influnet, che ogni anno segue e monitorizza l´andamento dell´influenza, risulta che nella scorsa stagione 2012-2013 (ma anche l´andamento delle stagioni precedenti è analogo), la curva dell´influenza ha cominciato a salire leggermente dalla 50° settimana del 2012 (quindi da metà dicembre), per arrivare al picco massimo nella 5° settimana del 2013 (fine gennaio, primi di febbraio). Questo il link alla pagina del sito Influnet: http://www.Iss.it/binary/iflu/cont/2012_2013.pdf Informazioni analoghe giungono dal Rapporto Ars (Agenzia Regionale di Sanità) sulla campagna vaccinale 2012-2013 in Toscana: il numero dei casi ha mostrato un marcato aumento a partire dalla 52° settimana del 2012 (quella delle feste natalizie) e il picco epidemico è stato raggiunto nella 7° settimana del 2013 (metà febbraio).  
   
   
LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA, LA REGIONE CALABRIA SUPERA LA SOGLIA DI CRITICITÀ. SCOPELLITI: “IL PERCORSO INTRAPRESO DIMOSTRA LA NOSTRA CAPACITÀ DI DARE RISPOSTE CONCRETE ”  
 
Catanzaro, 12 novembre 2013 - La Regione Calabria è adempiente rispetto ai Lea, livelli essenziali di assistenza. A comunicarlo è stato il Ministero della Salute che ha trasmesso i dati della Griglia L.e.a. 2012 al Dipartimento. Alla Regione è stata attribuita una valutazione degli adempimenti relativi al mantenimento dei L.e.a. Per l´anno 2012 pari a 132 punti a fronte del minimo fissato a 130. I dettagli dell’importante risultato raggiunto sono stati illustrati dal Presidente della Regione e commissario ad acta per il piano di rientro dal deficit in sanità Giuseppe Scopelliti nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a Catanzaro, presso Palazzo Alemanni, alla quale hanno partecipato anche il neo subcommissario Andrea Urbani e il dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute Bruno Zito. “Sulla vicenda dei Lea – ha dichiarato il Presidente Scopelliti - avevamo più volte precisato che si trattava di un problema di flussi informativi non di messa a repentaglio dei livelli di assistenza ai malati. Abbiamo lavorato intensamente tutto il mese di agosto e parte di settembre facendo finalmente squadra, individuando referenti unici dei flussi e invitando le aziende a una maggiore collaborazione, per mettere a regime le notizie e le informazioni necessarie e comunicare a Roma dati più puntuali. Oggi grazie alla ufficializzazione pervenuta da parte dei ministeri competenti abbiamo la certezza che la Regione Calabria è adempiente. Con i 132 punti raggiunti nel 2012, partendo dagli 88 punti del 2009, siamo al di sopra della soglia di criticità. Il percorso intrapreso dimostra la nostra capacità di dare risposte concrete. Si tratta di un ulteriore riconoscimento che ci consente di poter dire che abbiamo superato un altro ostacolo mettendo a tacere quella parte del centrosinistra che aveva preso a pretesto i Lea per attaccare il nostro lavoro”. Il Presidente Scopelliti ha presentato alla stampa, inoltre, il nuovo sub commissario Andrea Urbani nominato recentemente dal Consiglio dei Ministri: “Ho apprezzato molto la nomina di Urbani perché persona competente qualificata. Con Urbani si è sin da subito instaurato un rapporto di collaborazione e sintonia. Ha sin qui operato in contesti complessi maturando un’esperienza importante ed ha le idee chiare su come dare il proprio contributo all’opera di risanamento del comparto in Calabria rafforzando l’azione che abbiamo portato avanti sino ad ora”. “La Regione Calabria è riuscita sin qui ad abbattere pesantemente il disavanzo – ha affermato il subcommissario Urbani – conseguendo un risultato importantissimo che testimonia un grande impegno che deve, adesso, continuare sul fronte del miglioramento della qualità delle prestazioni offerte. È stato fatto un lavoro importante sul piano dei numeri e anche della progettazione sanitaria che va completata. C´è sintonia con il Presidente Scopelliti ma anche con il sub commissario Luciano Pezzi, che ho incontrato nei giorni scorsi, e proveremo insieme a lavorare con sempre maggiore efficacia sulla progettazione per dare un’offerta qualificata e ridurre la mobilità passiva”. Il direttore Bruno Zito ha, infine, elencato gli ambiti in cui si sono conseguiti i risultati migliori, tra i quali ci sono i percorsi nascita, l´assistenza protesica e le cure primarie e il lavoro svolto sul fronte dei flussi informativi per trasmettere correttamente i dati ai ministeri.  
   
   
LIGURIA, DEBITI P.A.: SBLOCCATI ALTRI 65,5 MLN PER LE AZIENDE SANITARIE  
 
 Genova, 12 Novembre 2013 - Dopo l’avvenuto pagamento ad agosto dei debiti della pubblica amministrazione per 98 milioni di euro nei confronti di fornitori e imprese, la Giunta regionale ha deciso l’ 8 novembre di sbloccare ulteriori 65,5 milioni di euro a favore delle aziende sanitarie. Lo hanno comunicato quest’oggi al termine della riunione il vicepresidente e assessore alla salute, Claudio Montaldo e l’assessore regionale al bilancio, Pippo Rossetti. Questa seconda tranche di pagamenti si va ad aggiungere agli 81,8 milioni di debiti già pagati lo scorso agosto per il settore sanitario. Questo ulteriore sblocco dei pagamenti della Pa rientra nell’ambito del decreto “salvaziende” del 2013 che prevede di sanare i debiti nei confronti dei fornitori e delle imprese della pubblica amministrazione. “Un ulteriore flusso di denaro – spiegano Montaldo e Rossetti - che consentirà di dare respiro a tutte quelle aziende che lavorano con le Asl liguri e che, negli anni, hanno accumulato crediti che le hanno messe in grave difficoltà”. “Si tratta di una seconda erogazione – continuano i due assessori - frutto del riconoscimento dei crediti contratti dai fornitori, al 31 dicembre 2012, che per il sistema sanitario ammontano a 184 milioni”. “Il nostro auspicio – concludono - è che il Governo velocizzi il più possibile i pagamenti per dare ossigeno ad un sistema economico in difficoltà”.  
   
   
MALATTIE RARE, IL PIRFENIDONE GIÀ DISPONIBILE IN EMILIA-ROMAGNA.  
 
Bologna, 12 novembre 2013 - I malati di fibrosi polmonare idiopatica, attualmente in cura nei centri di riferimento del Servizio sanitario regionale dell’Emilia-romagna, sono tutti assistiti su giudizio del medico con i farmaci previsti tra cui il pirfenidone. Ciò avviene sia per i trattamenti sperimentali - iniziati prima del via libera dell’Aifa alla commercializzazione del farmaco nell’agosto scorso - sia per i trattamenti iniziati dopo, ossia tutte le volte che i medici lo hanno richiesto. Non corrisponde dunque al vero – precisa l’assessorato alle politiche per la Salute - quanto denunciato oggi dall’Osservatorio malattie rare, secondo il quale l’Emilia-romagna sarebbe l’unica regione italiana dove per la fibrosi polmonare idiopatica non verrebbe utilizzato il pirfenidone. In tutte le Aziende del Servizio sanitario dell’Emilia-romagna, per i pazienti che hanno avuto la necessità e in base alle richieste degli specialisti, è stata utilizzata la terapia a base di pirfenidone. Inoltre è concluso il percorso di valutazione di questo farmaco da parte della Commissione regionale dei farmaci, che ha coinvolto anche gli specialisti dei centri di riferimento regionale, per definirne le modalità di utilizzazione in Emilia-romagna. Entro i primi giorni della prossima settimana il Servizio farmaceutico della Regione adotterà la determina per inserire il pirfenidone nel Prontuario farmaceutico regionale.  
   
   
INAUGURATO DA DELRIO, ERRANI E LUSENTI IL MAGAZZINO FARMACEUTICO CENTRALIZZATO EMILIA NORD)  
 
Bologna, 12 novembre 2013 - Cinquemila metri quadrati di alta tecnologia, innovazione nella gestione dei prodotti, basso impatto ambientale. E’ il magazzino farmaceutico centralizzato dell’Area Vasta Emilia Nord (Aven), con sede a Reggio Emilia, inaugurato ufficialmente oggi dal ministro Delrio, dal presidente della Regione Errani e dall’assessore regionale alle Politiche per la salute Lusenti. Un’unità logistica centralizzata creata per rifornire tutte le sette aziende sanitarie dell’Area Vasta Emilia Nord (che comprende le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena) sperimentando metodologie innovative di gestione dei prodotti, farmaci e dispositivi medicali, e della loro movimentazione in un’ottica di forte integrazione. “Un’opera importantissima” ha detto il ministro, citando studi secondo cui con la razionalizzazione della logistica “l’Italia potrebbe risparmiare diverse decine di miliardi di euro. La scelta di centralizzare il magazzino non va a detrimento delle province vicine, ma mostra la capacità di fare cooperazione tra sistemi. Dobbiamo essere orgogliosi di questo lavoro – ha aggiunto il ministro – fatto da dipendenti pubblici, in una Regione che ha un sistema sanitario d’eccellenza”. “Non stiamo facendo i ragionieri della sanità – ha sottolineato Errani – . Abbiamo condotto una battaglia per avere un fondo minimamente adeguato per il 2014; la spinta non ci viene unicamente da esigenze economiche, ma dalla volontà di dare qualità e appropriatezza, di garantire servizi migliori, anche se l’impianto non è più quello di vent’anni fa, neanche di dieci anni fa. Il processo di innovazione più grande in corso è proprio nella sanità: noi ci siamo dentro, e l’interpretiamo. Nessun passo indietro: per il ruolo che ha questa Regione, non possiamo permettercelo”. Per l’assessore Lusenti “se siamo qui oggi è perché c’è stato qualcuno in grado di immaginare il futuro. Questa è programmazione”. Il magazzino Aven “è la più grande sede di logistica sanitaria avanzata in questo Paese, la seconda è quella di Cesena. Non ci fermiamo qui: vogliamo arrivare a costruire un unico sistema distributivo, che si avvalga di questi due poli, con una rete in grado di funzionare in modo unitario, in modo da garantire il massimo livello di qualità e di gestione delle risorse pubbliche, con i più alti livelli di tecnologia”. La struttura: dimensioni e costi per l’investimento - Il magazzino (5000 metri quadri di superficie) è dotato di 11 baie, di cui 5 per la ricezione della merce e 6 per l’uscita. Per realizzarlo sono stati investiti 14 milioni di euro, di cui circa 11 per la costruzione e 3 per l’acquisto del terreno. Il costo è stato suddiviso tra le 7 Aziende (Azienda Usl di Piacenza, Azienda Usl di Parma, Azienda Ospedaliero-universitaria di Parma, Azienda Usl di Reggio Emilia, Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia e Irccs, Azienda Usl di Modena, Azienda Ospedaliero-universitaria di Modena) in base ai volumi di utilizzo. La nuova struttura dimostra come alcune funzioni delle Aziende sanitarie e delle Aziende ospedaliere possono essere gestite in modo unitario, non più quindi a livello aziendale. Alta tecnologia per la struttura interna - L’interno – suddiviso in diverse aree: ricevimento merce da fornitore, stock, picking (prelievo) e spedizione, quarantena – rappresenta un unico nel suo genere in Italia, nel panorama della sanità pubblica, per le tecnologie impiegate. Nell’area di picking è stata inserita una strumentazione automatizzata per aumentare l’efficienza e la produttività. Sempre nell’ottica di ottimizzazione delle risorse, è stata introdotta la gestione dello stock e del picking secondo il confezionamento diverso dei prodotti (per singola confezione, per multipli di confezione, per imballo completo) e sistemi di “pick to light” (guida attraverso la luce) riducendo così i tempi di allestimento delle richieste. Il magazzino Aven ha inoltre un sistema di tracciabilità dei prodotti fino al reparto. L’intero processo logistico funziona in radiofrequenza, eliminando l’utilizzo di supporti cartacei. Il magazzino, una volta a regime, gestirà a scorta circa 6.200 prodotti diversi: tutti i farmaci comprese le soluzioni infusionali, tutti i dispositivi medici di uso comune, buona parte dei dispositivi medici specialistici. Sicurezza e impatto ambientale - L’edificio è stato progettato secondo i criteri antisismici previsti dall’attuale normativa. E’ dotato di sistemi di compartimentazione automatica interna in caso di incendio, oltre che impianti di spegnimento a splinker, a lancia, a schiuma e a gas. Per quanto riguarda l’impatto ambientale, ha pareti ventilate con “effetto camino” per la protezione dagli agenti atmosferici. Una soluzione che consente l’eliminazione della condensa superficiale e dei ponti termici, con un risparmio energetico sia nella stagione estiva che invernale. L’edificio nel suo complesso è in grado di produrre 57,5 kilowatt picco di energia elettrica mediante pannelli fotovoltaici ed è dotato di pannelli solari per la produzione di acqua calda. Il riscaldamento avviene tramite caldaie a condensazione con recupero dell’energia termica dei fumi di combustione. E’ stata realizzata inoltre un’isola ecologica per la raccolta differenziata; anche per i trasporti dal magazzino alle aziende sanitarie sono stati scelti automezzi a basso impatto ambientale. Funzionamento e soluzioni informatiche - Tutto il magazzino è coperto da rete wireless e le attività vengono svolte senza supporto cartaceo. Gli operatori sono dotati di terminale portatile in grado di indicare i prodotti da prelevare, la loro collocazione e la quantità; il terminale trasmette in tempo reale i dati di prelievo al software gestionale per lo scarico di quanto prelevato. Un sistema automatico controlla i prodotti prima del trasporto per ridurre errori (e di conseguenza i resi). Il magazzino predispone i prodotti per l’invio già suddivisi per reparto e la consegna può avvenire o direttamente al reparto o a un punto unico, a seconda delle scelte effettuate dalle singole aziende. La frequenza delle consegne, concordata con ciascuna azienda, varia da 1 a 3 volte la settimana. Il valore annuale dei beni gestiti dal magazzino centralizzato, una volta a regime, sarà di circa 450milioni di euro. I costi di gestione del magazzino (personale, utenze, assicurazioni, informatica, e così via) vengono suddivisi tra le aziende utilizzando come indicatore le righe di movimentazione della singola azienda sul totale righe movimentate dal magazzino (viene calcolata la %). Movimentazione di farmaci e dispositivi medicali: la gestione - La gestione interna di movimentazione del magazzino e i trasporti sono stati affidati in appalto alla ditta Coopservice per i prossimi nove anni. Coopservice fornisce il personale, 29 unità a regime, il noleggio delle attrezzature (mini load e scaffalature varie) e garantisce i trasporti verso le singole aziende. Il costo complessivo dell’appalto, comprensivo di attrezzature e trasporti, è di circa 34 milioni di euro per i 9 anni. Tempi di attivazione - Il funzionamento a regime della struttura è previsto per l’estate 2014, secondo un calendario che prevede l’ingresso graduale delle diverse Aziende. Ai primi di luglio del 2013 è iniziata la fornitura dell’Azienda Usl di Reggio Emilia, dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia e Irccs, e in parte dell’Azienda Usl di Modena (Ospedali di Baggiovara, Sassuolo, Carpi e Mirandola). Dal mese di ottobre c’è stato il completamento della fornitura all’Azienda Usl di Modena (Ospedali di Vignola, Pavullo e Castelfranco e servizi territoriali); a gennaio 2014, è prevista la fornitura dell’Azienda Ospedaliero-universitaria di Modena, a marzo 2014 dell’Azienda Usl di Piacenza, a maggio 2014 dell’Azienda Usl di Parma e a luglio 2014 dell’Azienda Ospedaliera di Parma.  
   
   
“PIANO PER LA MALATTIA DIABETICA”, LA REGIONE MARCHE RECEPISCE L’ACCORDO NAZIONALE.  
 
 Ancona, 12 novembre 2013 - Migliorare l’assistenza ai pazienti diabetici, attraverso nuovi modelli organizzati che tengano conto delle evoluzioni scientifiche e tecnologiche che si possono applicare alla cura della malattia. Sono gli obiettivi del “Piano nazionale per la malattia diabetica” che la Regione Marche ha recepito, su proposta dell’assessore alla Salute, Almerino Mezzolani. Il Piano è in sintonia con le indicazioni delle “Linee d’indirizzo organizzativo” elaborate dal Comitato regionale per la diabetologia che la Giunta ha approvato nella stessa seduta. Un documento operativo che pone le basi per una gestione integrata dei pazienti, sulla base delle indicazioni del Piano nazionale, individuando le azioni già intraprese e quelle da migliorare. “Le Marche non si trovano assolutamente impreparate alle indicazioni del Piano nazionale – sottolinea Mezzolani – Diverse disposizioni e attività già operative pongono il nostro intervento assistenziale quale riferimento a livello nazionale. Iniziando dalla legge regionale 38/1987, una delle prime in Italia a disciplinare i Centri di diabetologia, l’istituzione della rete diabetologica informatica (2003), le attività nel settore della diabetologia pediatrica. Nel 2009, poi, abbiamo rivisto il modello organizzativo, puntando, in particolare, sulla gestione integrata del paziente diabetico”. La stessa gestione integrata che viene prevista dal Piano nazionale, con una stretta collaborazione – da tempo operativa nelle Marche – tra il medico di medicina generale, i Centri diabetologici e le Associazioni di tutela dei diabetici. Seguendo le indicazioni europee, il Piano nazionale promuove il dialogo e la collaborazione tra tutti i protagonisti dell’assistenza al diabete: Regioni, associazioni, volontariato, istituzioni pubbliche e private. Il diabete è oggi considerata un’epidemia. Coinvolge una quota cospicua della popolazione e costringe i sistemi sanitari a considerevoli sforzi per far fronte alle problematiche cliniche. Secondo dati Istat 2012, si hanno in Italia oltre 3 milioni e 268 mila soggetti interessati, corrispondenti al 5,5% della popolazione nazionale, a fronte di un 3,4% dell’anno 1993. Si stimano anche 25 milioni di diabetici in Europa e 150 milioni nel mondo, con una forte espansione nei Paesi in via di sviluppo che stanno cambiando stili di vita. Altre stime indicano sui 3.500,00 euro la spesa media annua italiana di un paziente diabetico (13.700 dollari negli Stati Uniti). Nelle Marche, nel 2012, i Centri diabetici hanno seguito 48.987 soggetti (25.974 maschi e 23.013 femmine), così divisi per patologia: diabete tipo 1 n. 3.034, diabete tipo 2 n. 42.695, diabete gestazionale n. 1.171. Prediabete (o altre patologie) n. 2.087.  
   
   
AD ABBADIA SAN SALVATORE: UNA NUOVA ORGANIZZAZIONE PER L´OSPEDALE  
 
Firenze, 12 novembre 2013 - "Oggi si sottoscrive un destino certo e positivo per l´ospedale di Abbadia, abbiamo definito il suo ruolo per i prossimi anni. Abbiamo affrontato il tema dei piccoli ospedali eseguendo, a livello regionale, una ristrutturazione organizzativa che non prevedesse tagli, ma nuove prospettive per queste strutture, anche in funzione dell´evoluzione della medicina e dei crescenti bisogni dei cittadini". E´ quanto ha detto stamani l´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, che ad Abbadia San Salvatore ha firmato il protocollo sulla nuova organizzazione del nosocomio di Abbadia San Salvatore. Con lui, hanno siglato il documento il sindaco di Abbadia Lorenzo Avanzati, il presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani e il direttore della Asl 7 Nicolò Pestelli. "La firma di questo protocollo - sottolinea l´assessore Marroni - è un´ulteriore conferma dell´attenzione della Regione per questa tipologia di ospedali. E´ stato un percorso lungo e complesso, che ha portato alla definizione di una rete ospedaliera di cui fanno parte, a pieno titolo, gli ospedali grandi e quelli più piccoli, ciascuno con un proprio ruolo e funzione, per dare a ogni cittadino una risposta adeguata al bisogno, alla sicurezza e alla qualità delle cure. Gli ospedali piccoli non solo non verranno chiusi - ribadisce l´assessore - ma saranno ricollocati in una nuova rete di ospedali, che comprenderà sia gli ospedali piccoli, ognuno con una sua specificità, che gli ospedali provinciali e gli ospedali universitari, definendo una rete integrata e di grande qualita". Con la firma di questo protocollo, l´ospedale amiatino, che con gli ospedali di Nottola e Campostaggia fa parte del presidio ospedaliero unico della Asl 7 di Siena, si assesta come modello che garantisce l´assistenza in regime di pronto soccorso con letti di osservazione, bassa intensità con moduli di ricovero in day hospital medico e chirurgico e week surgery, posti letto di conitinuità assistenziale (ospedale di comunità e hospice) e attività ambulatoriale con visite, accertamenti diagnostici e interventi chirurgici ambulatoriali. Dal prossimo mese, le attività già presenti si integreranno con l´ambulatorio per l´esecuzione delle cataratte: grazie alla convenzione con il policlinico delle Scotte di Siena, gli oculisti saranno presenti nell´ospedale amiatino, anche con l´intento di fare da polo di attrazione dai paesi confinanti con la provincia di Siena. Lo stabilimento ospedaliero di Abbadia San Salvatore è l´ospedale di riferimento della zona Amiata Val d´Orcia, un´area montana con una popolazione di circa 23.000 abitanti e un´estensione di circa 700 km quadrati. La zona Amiata, oltre ad avere una dislocazione territoriale estremamente decentrata, risulta anche quella in cui l´invecchiamento della popolazione appare più marcato.  
   
   
CARCERI IN ABRUZZO: PRESTAZIONI SANITARIE PER I DETENUTI  
 
Pescara, 12 novembre 2013 - "La carta dei servizi sanitari per la popolazione detenuta - afferma l´assessore alla Prevenzione, Luigi De Fanis - nel rispetto delle norme dello Stato, tutela gli obiettivi generali di salute e dei livelli essenziali ed uniformi di assistenza previsti nella Regione Abruzzo". L´assessore ha partecipato il 7 novembre alla presentazione della prima Carta dei servizi sanitari realizzata dalla Asl Lanciano-vasto-chieti, attraverso i presidi sanitari. "I detenuti che accedono alle prestazioni sanitarie - prosegue De Fanis - hanno analoghi diritti dei cittadini in stato di libertà". Diverse le branche specialistiche disponibili nei tre Istituti: dalla cardiologia, alla dermatologia, dall´odontoiatria all´oculistica, psichiatria, chirurgia, malattie infettive. Il report delle attività relative al 2012 dell´Unità operativa di medicina penitenziaria pone ai primi posti la psichiatria e l´odontoiatria tra le discipline più richieste, seguita da cardiologia, dermatologia e malattia infettive. La carta dei servizi informa la popolazione carceraria sulle modalità di accesso ai servizi  
   
   
FVG, SANITÀ VETERINARIA: TELESCA, GESTIONE DELL´ANAGRAFE ANIMALI D´AFFEZIONE  
 
Udine, 12 novembre 2013 - Su proposta dell´assessore alla Salute Maria Sandra Telesca, la Giunta regionale ha approvato il manuale operativo per la gestione dell´anagrafe degli animali d´affezione (cani, gatti e furetti). La decisione è stata assunta secondo quanto previsto dalla legge regionale 20 dello scorso anno, che detta "Norme per il benessere e la tutela degli animali di affezione", e recepisce i contenuti dell´accordo in materia siglato a gennaio tra Ministero della Salute, Regioni e Anci. Nel manuale sono riportate tutte le procedure operative necessarie per mantenere aggiornata, in tempo reale, la banca dati regionale dell´anagrafe degli animali d´affezione, a partire dall´identificazione con microchip, definendo i diversi livelli di responsabilità e cosa ciascuno deve fare. Assieme alla Regione, i soggetti coinvolti nel funzionamento di questo articolato sistema gestionale saranno i Comuni, le Aziende per i Servizi Sanitari, le associazioni e gli enti che si occupano di tutela degli animali iscritti nell´elenco regionale, i veterinari liberi professionisti, i canili e le strutture di ricovero e custodia, assieme a commercianti, allevatori, addestratori e naturalmente a chiunque sia responsabile della custodia e del benessere dell´animale. Fra le novità del provvedimento si segnala l´obbligo di registrare e di dotare di un microchip che ne consenta l´identificazione non solo i cani, ma anche quei gatti che, pur vivendo in libertà in colonie/oasi feline, sono stati sottoposti a sterilizzazione. Il microchip e la contestuale registrazione sono invece facoltativi per tutti gli altri gatti e i furetti. Per consentire la registrazione e l´identificazione degli animali, nonché per comunicare eventuali variazioni, sarà sufficiente un´autodichiarazione entro 60 giorni dalla nascita dei cuccioli o 10 giorni negli altri casi. Eventuali variazioni su animali già iscritti (ad esempio per regalo, vendita, cambio di residenza ...) dovranno essere comunicate al Comune entro 10 giorni. La modulistica sarà disponibile presso i Comuni o entro breve anche in internet nel sito della Regione www.Regione.fvg.it. Il manuale prevede anche un obbligo di accreditamento per i professionisti e per le strutture di ricovero che vorranno eseguire l´identificazione e la contestuale registrazione nella banca dati. Un altro aspetto importante, che secondo l´assessore Telesca dimostra la sensibilità della Regione Friuli Venezia Giulia su questo tema, consiste nell´iniziativa denominata "Adotta un amico". Essa nasce dal desiderio di promuovere e favorire l´affido dei cani accolti nei canili, grazie ad uno speciale applicativo che consentirà di associare tutte le informazioni utili ad una immagine della bestiola.  
   
   
A 4 REALTA´ PIEMONTESI I RICONOSCIMENTI EUROPEI DELLO SPORT A BRUXELLES CONSEGNATE LE BANDIERE A: CHIERI, CANTALUPA, CERVERE E UNIONE COLLINARE DI LANGA E BAROLO  
 
Torino, 12 novembre 2013 - Ci sono anche 4 realtà piemontesi tra quelle che il 6 novembre 2013, a Bruxelles, presso la sede del Parlamento europeo, hanno ricevuto dall’Aces Europe l’investitura ufficiale di ambasciatori internazionali dello Sport: Chieri e Cantalupa, nel Torinese, Cervere e l’Unione di Comuni Colline di Langa e del Barolo, nel Cuneese. Saranno nel 2014 rispettivamente “Città” (Chieri), “Comuni” (Cantalupa e Cervere) e “Comunità” (l’Unione collinare del Barolo) europee dello Sport . Ad accompagnare la delegazione composta dai Sindaci anche l’assessore allo Sport della Regione Piemonte, Alberto Cirio. “Lo sport - ha commentato Cirio - è un elemento centrale della vita, più di quanto non siamo abituati a comprendere. Non significa solo grandi eventi ed agonismo, ma anche cura quotidiana di sé, della propria salute e del proprio benessere. In tutti questi anni sia Cervere che la Comunità collinare del Barolo hanno lavorato in questa direzione portando al territorio risultati importanti che oggi ci vengono riconosciuti anche dall’Europa. Non solo una prestigiosa medaglia, ma, aspetto ancor più importante, uno strumento per ottenere in futuro risorse europee con cui finanziare le infrastrutture sportive di questi comuni”. Il Piemonte è la prima Regione ad aver siglato un protocollo di collaborazione con l’Aces, una sinergia che ha già portato risultati importanti. In tutto, ad oggi, sono 14 le realtà piemontesi che vantano il prestigioso titolo: Novara – Città Europea dello Sport 2009, Busca (Cn) – Comune Europeo dello Sport 2010, Pino Torinese (To) – Comune Europeo dello Sport 2011, Fossano (Cn) – Comune Europeo dello Sport 2011, Savigliano (Cn) – Comune Europeo dello Sport 2012, Valdengo (Bi) – Comune Europeo dello Sport 2012, Alba (Cn) – Città Europea dello Sport 2013, Giaveno (To) – Comune Europeo dello Sport 2013, Biella – Città Europea dello Sport 2014, Chieri (To) - Città Europea dello Sport 2014, Cervere (Cn) - Comune Europeo dello Sport 2014, Cantalupa (To) - Comune Europeo dello Sport 2014, l’Unione Comuni Colline di Langa e del Barolo (Cn) – Comunità europea dello Sport 2014 e Torino, Capitale Europea dello Sport 2015.