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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Maggio 2015
SANITÀ, COOPERANTE SARDO RICOVERATO A SASSARI PER SOSPETTO CASO DI EBOLA. ARRU: NESSUN RISCHIO PER I CITTADINI, SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO  
 
Cagliari, 12 Maggio 2015 - Un infermiere sardo che ha lavorato per un´associazione di volontariato in Sierra Leone dal 15 febbraio al 6 maggio scorso è stato ricoverato questo pomeriggio con sintomi compatibili con l´infezione da virus Ebola nel reparto di Malattie infettive di Sassari, dove secondo le direttive dell´assessorato già da novembre scorso erano state individuate apposite stanze di degenza perché dotate degli standard previsti per la presa in carico di pazienti con sintomi sospetti. Secondo quanto previsto dai protocolli, attivati per garantire la massima sicurezza per tutti i cittadini, questo caso viene trattato come un codice rosso ( febbre oltre i 38,6 e permanenza in zone a rischio Ebola nei 21 giorni precedenti). Il paziente ha avuto una puntata di febbre oggi a 39,2, ma non ha avuto contatti con altre persone né con animali domestici: è infatti importante ricordare che il virus diventa contagioso solo nel momento in cui compare la febbre. Il paziente è stato prelevato dalla sua casa da un´ambulanza del 118 oggi alle 15 e ricoverato dopo 15 minuti. Sono state rispettate tutte le procedure di sicurezza previste dai protocolli nazionali e regionali da parte del personale del 118 e del personale del reparto di malattie infettive che ha utilizzato maschera, occhiali e scafandro per evitare qualunque contatto diretto. L´associazione per la quale il cooperante ha lavorato come volontario certifica intanto che l´infermiere non ha avuto contatti non protetti con casi noti o sospetti di Ebola, né con animali morti o malati o altre possibili esposizioni alla malattia. In queste ore sono in corso gli accertamenti diagnostici in collaborazione con il centro di riferimento nazionale situato presso l´ospedale Spallanzani di Roma. "La situazione è sotto controllo, e le nostre Unità di crisi hanno funzionato perfettamente - assicura l´assessore della Sanità Luigi Arru - Adesso sono in atto tutti gli accertamenti per capire se si tratta davvero di un caso di contagio da Ebola o di una semplice influenza, come potrebbe tranquillamente essere. Intanto voglio rassicurare tutti cittadini, non ci sono motivi per avere alcun timore: il virus diventa contagioso solo nel momento in cui compare la febbre, il che è avvenuto oggi quando il paziente non ha avuto contatti con nessuno".  
   
   
REGINA ELENA: IL RUOLO DELLA GUERRIERA CHE1 NEI MIELOMI LA PROTEINA UMANA NEL MIELOMA MULTIPLO SI TRASFORMA DA “BUONA” A “CATTIVA”  
 
Roma, 12 Maggio 2015 - Importante marcatore della progressione del mieloma multiplo e potenziale bersaglio terapeutico, torna alla ribalta la guerriera Che-1, con un nuovo ruolo chiave nelle neoplasie. Lo studio è di un gruppo di ricercatori diretto da Maurizio Fanciulli dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e pubblicato oggi su Embo Journal. Dimostra che, in campioni ottenuti da oltre 100 pazienti con mieloma multiplo, l’inibizione della proteina umana Che-1 arresta la crescita delle cellule di mieloma. Non solo, con il silenziamento di Che1 si riduce l’autofagia delle cellule cancerose, un meccanismo sfruttato da questo tipo di tumore, che produce un’abnorme quantità di proteine, per crescere e sopravvivere. Il lavoro ha dunque rivelato che, se in molti tipi di cancro Che-1 svolge un’azione anti-tumorale, nel contesto particolare del mieloma multiplo favorisce la crescita del tumore. Lo studio è finanziato dall’ Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. La proteina Che-1 è stata scoperta nel 2000 dal team di ricerca coordinato da Maurizio Fanciulli dell´Istituto Regina Elena. Lo stesso gruppo ne ha poi riconosciuto il ruolo chiave nella resistenza dei tumori alla chemioterapia. Oggi è stata individuata un’ulteriore funzione cardine della proteina umana: Che-1 infatti è in grado di regolare, in risposta a diversi tipi di stress cellulare, un importante circuito di molecole della cellula, controllato da mTor, e spesso alterato in diverse forme neoplastiche. “La regolazione di Che-1 su mTor - spiega Maurizio Fanciulli - avviene attraverso due importanti geni,Deptor e Redd1, che inibiscono mTor e sono in grado di attivare il fenomeno dell’autofagia. In particolare Deptor è molto espresso in una forma di neoplasia ematologica, il mieloma multiplo, patologia ancora difficile da curare e caratterizzata da un’enorme produzione di proteine anticorpali.” Il lavoro ha mostrato che la proteina Che-1 è molto espressa nel mieloma multiplo; inoltre, un’analisi in campioni ottenuti da oltre 100 pazienti ha messo in luce l’aumento di espressione di Che-1 e Deptor durante il progredire della malattia. “L’inibizione di Che-1 - prosegue Maurizio Fanciulli – in cellule di mieloma multiplo blocca la malattia. Questa osservazione è di estrema importanza. Non si può escludere che in futuro le terapie contro questo tumore possano avere come bersaglio i processi cellulari attivati da Che-1.” “Un importante risultato ottenuto dal nostro Istituto – conclude Ruggero De Maria, Direttore Scientifico Ire - che fa ben sperare in un suo possibile impiego nella clinica sia a livello prognostico che terapeutico.”  
   
   
BAMBINI IN OSPEDALE: AL PINI UN PERCORSO PER FARLI ‘SENTIRE A CASA’  
 
Milano, 12 maggio 2015 - All’ospedale come a casa, in corsia come nelle aule di scuola. Ci sono mamma e papà e anche le maestre, insieme ad altri bambini che hanno bisogno di cure. Così la degenza diventa meno pesante e il fisico – ma anche l’umore – reagiscono meglio agli interventi e ai trattamenti. All’istituto Ortopedico Gaetano Pini è iniziato un percorso rivolto ai pazienti pediatrici, un vero e proprio progetto che comprende numerose e diverse attività per i più piccoli; uno dei due genitori può stare con il proprio figlio durante tutta la permanenza in clinica e vengono ricreate situazioni quanto più vicine alla quotidianità dei piccoli, inoltre viene promosso il dialogo continuo con le famiglie per migliorare la degenza del bambino in ospedale. Così, rifacendosi ai principi elencati nella “Carta dei diritti del bambino in ospedale”, l’Istituto diventa sempre più “a misura di bambino”. “La relazione di empatia con i piccoli pazienti e con i loro familiari risulta fondamentale – spiega il dottor Riccardo Macorini, medico anestesista dell’Istituto -. Abbiamo lavorato molto su questo aspetto, collaborando con l’Ospedale Gaslini di Genova e con il Meyer di Firenze. Nei prossimi giorni, faremo il punto sui risultati già raggiunti e ci confronteremo su quel che si può ancora migliorare”. Su questo e su numerosi altri temi, da maggio a ottobre, all’Istituto ortopedico sono previsti meeting e incontri formativi per mettere a fuoco pratiche cliniche rivolte ai bambini. Il primo si terrà il 15 maggio sul tema “Il percorso del paziente pediatrico nell´Ospedale Gaetano Pini: accettazione, interventi chirurgici, degenza”. Durante l’incontro del 15 maggio si farà il punto anche sugli interventi finora eseguiti: “Negli ultimi dieci anni sono stati operati ben 300 pazienti, a cui sono stati installati fissatori esterni per difetti strutturali e per fratture e deviazioni assiali in bambini e adolescenti”, afferma il dottor Fabio Verdoni, ortopedico specializzato nell’allungamento e fissazione esterna degli arti. “I bambini affetti da acondroplasia (nanismo di braccia e gambe), ad esempio - prosegue il dott. Verdoni - devono restare con noi per anni, di solito quelli più difficili della pubertà, per sottoporsi a interventi plurimi di allungamento degli arti. Attraverso il dialogo con loro e con le loro famiglie riusciamo a passare da rapporti difficili e spesso conflittuali con i quali i giovani pazienti manifestano il loro disagio, all’empatia e alla fiducia”. Sull’eccellenza dell’Istituto nella cura del paziente pediatrico, il dottor Antonio Memeo, chirurgo ortopedico e traumatologo, aggiunge: “Quella dell’Istituto Gaetano Pini è una delle poche strutture complesse di ortopedia e traumatologia pediatrica esistenti, a livello sia regionale sia nazionale, che può accogliere anche bambini molto piccoli, sotto l’anno di età. Nel nostro staff c’è una grande collaborazione tra anestesisti e ortopedici per far sì che il bambino si senta il più possibile ‘come a casa’ e per aiutare la famiglia ad affrontare i momenti più critici, come accade nei casi di dolore da trauma, con il supporto pre-operatorio. Questo avviene durante tutto il percorso di cura, fino alla dimissione del bambino, e nel follow up ambulatoriale”. "È necessario - aggiunge Memeo - che i bambini restino isolati il meno possibile, per questo vengono invitati a condividere spazi di gioco e di studio ed la presenza della famiglia accanto a loro è di grande aiuto. Fondamentale è il colloquio tra medico e genitori e tra medico e bambino, per creare un rapporto di fiducia e di collaborazione. Anche nel caso di interventi d’urgenza la gestione del bimbo e dei genitori è importante per tranquillizzare entrambi e per permettere ai piccoli di affrontare l’intervento in serenità”. Il 28 maggio all’Istituto Pini si terrà un altro approfondiremo sul tema del dolore nel bambino. Il convegno “Il bambino e il Dolore” partirà dal vissuto del piccolo paziente che, ricoverato per un intervento chirurgico o una malattia, deve affrontare tanto la sofferenza quanto la paura della sofferenza. Anche in questo caso il disagio emotivo del bambino si può trasformare in un’esperienza amplificata del dolore fisico. Durante il convegno, medici di diverse specializzazioni si alterneranno affrontando la fisiopatologia del dolore pediatrico, il dolore da procedura e i temi concernenti l’analgesia perioperatoria e postoperatoria. Sarà inoltre affrontato il tema del bambino di fronte al dolore cronico, cioè correlato a una malattia cronica, in tutti i suoi aspetti terapeutici e psicologici. “Una corretta terapia analgesica prima e dopo l’intervento - sottolinea il dottor Alfonso D’aloia, anestesista all’Istituto Gaetano Pini - aiuta il bambino a superare l’evento chirurgico in tempi più brevi: è importante alleviare il più possibile l’esperienza dolorosa, che può influire negativamente sul recupero funzionale e ostacolare l’instaurarsi di un rapporto di fiducia tra il piccolo paziente e i care givers”. “Nella malattia cronica il dolore è un sintomo frequente e centrale - conclude la dottoressa Valeria Gerloni, reumatologa dell’Età Evolutiva del Gaetano Pini - aggravato nel bambino dalla paura e dal disagio dovuti all’allontanamento dal proprio ambiente. Per questo motivo è importante, oltre al nostro lavoro di specialisti, il coinvolgimento di diverse figure a contatto con il piccolo paziente: psicologi, infermieri professionali e volontari ospedalieri, che lo confortino e rassicurino”.  
   
   
SALUTE: FVG, CONFRONTO CON OOSS SU ORGANIZZAZIONE LAVORO A UDINE  
 
Trieste, 12 maggio 2015 - La direzione centrale della salute è disponibile ad aprire con le organizzazioni sindacali del personale dell´Azienda ospedaliero universitaria di Udine e dell´Azienda per l´assistenza sanitaria Medio Friuli un tavolo di confronto per ridefinire al meglio competenze e organizzazione del lavoro all´interno delle due realtà, nell´ottica di migliorare l´assistenza ai pazienti e superare, parallelamente, le criticità che si sono registrate negli ultimi tempi in termini di carichi di lavoro, eccesso di ricorso agli straordinari, stress e stanchezza degli operatori. Lo ha annunciato l´assessore alla salute, Marisa Sandra Telesca, oggi in Consiglio regionale, rispondendo ad una interpellanza del consigliere Giuseppe Sibau, che aveva evidenziato la carenza di organico all´ospedale di Udine, proponendo nel contempo un´equiparazione dell´orario di lavoro tra dipendenti che operano al santa Maria della Misericordia e sul territorio. Per Telesca questa proposta "ben si colloca all´interno del progetto di riforma della sanità e di revisione della rete dei servizi di assistenza, che ha tra i suoi obiettivi proprio l´integrazione del personale e delle funzioni e intende agevolare l´osmosi territorio-ospedale, favorendo la diffusione delle competenze per un´assistenza di qualità". Confermando nella risposta all´interpellanza le criticità segnalate, Telesca ha quindi definito la proposta di riequilibrio "di sicuro interesse nell´ottica della migliore gestione delle risorse umane". "Un intervento di tale tipologia - ha aggiunto - va incontro alla richiesta di valorizzare le componenti professionali anche considerando il progressivo invecchiamento dei dipendenti sia nel ramo sanitario che in quello sociale". "Ritengo - ha precisato Telesca nella sua risposta - che una progettualità di integrazione tra area ospedaliera e area territoriale sia certamente da valorizzare, ma che tale riorganizzazione debba avvenire in tempi adeguati per consentire il trasferimento delle competenze tra i professionisti. L´assistenza deve essere sicura ed aderente agli esiti attesi sia nelle aree del territorio che nell´alta complessità". "Oggi, in particolare, l´azienda udinese si sta organizzando per assistenza sulla base della complessità delle cure e questa riprogrammazione richiede un assetto organizzativo e formativo differente, con addestramenti ed inserimenti differenziati dei professionisti". Da qui l´apertura di un tavolo di confronto.  
   
   
CALABRIA, OSPEDALI MONTANI: IL PRESIDENTE OLIVERIO HA INCONTRATO IL SINDACO DI SOVERIA MANNELLI  
 
Catanzaro, 12 maggio 2015 - Ieri mattina il presidente della Regione, Mario Oliverio ha incontrato il sindaco di Soveria Mannelli, Giuseppe Pascuzzi. All’incontro hanno partecipato anche il Presidente del Consiglio regionale Antonio Scalzo ed il Vice sindaco di Soveria Mannelli, Filippo Garofalo. Oggetto dell’incontro, richiesto dallo stesso sindaco, la prospettiva della struttura ospedaliera di Soveria Mannelli e dei servizi sanitari. Oliverio ha comunicato al primo cittadino la volontà di procedere, nell’ambito della riorganizzazione dei servizi territoriali e della rivisitazione del piano della rete ospedaliera, a definire un ruolo anche per le strutture ospedaliere di montagna, attraverso la definizione di un modello di ospedale che risponda alle particolari condizioni di perifericità dei territori montani che richiedono strutture ospedaliere adeguate a prestare servizi di pronto intervento e di cura di patologie incidenti nelle comunità locali. “In questo quadro -ha detto il presidente della Regione- abbiamo già concordato con il Commissario Massimo Scura la necessità di rivedere il piano della rete ospedaliera anche al fine di affrontare le problematiche relative ai quattro ospedali di zona montana di Soveria Mannelli, Acri, San Giovanni in Fiore e Serra San Bruno che, per una assurda gestione burocratica e contabilistica del piano di rientro, nel corso di questi anni sono stati svuotati e depotenziati nei servizi essenziali e le popolazioni della zona montana sono state private persino dei livelli essenziali di assistenza. I servizi sanitari devono essere riqualificati partendo dalla primaria esigenza di tutela e cura della salute dei cittadini che vivono nei territori non dimenticando che una parte della popolazione calabrese vive nelle zone collinari e montane e non può essere tenuta in una condizione da terzo mondo”. “Nei prossimi giorni –ha concluso il Governatore della Calabria- sia io che il Commissario Scura avremo modo di visitare queste strutture ospedaliere per definire una proposta di riorganizzazione dei servizi da assumere nella riprogrammazione regionale. La stessa cosa sarà fatta per gli ospedali di confine”. Pascuzzi ha ringraziato il Presidente Oliverio ed il Presidente del Consiglio Scalzo per lapronta disponibilità e si è dichiarato soddisfatto dell´incontro e delle decisioni operative immediatamente assunte dal Presidente Oliverio, fiducioso che finalmente, in accordo anche con il Commissario Scura, si possa intervenire concretamente per ridefinire un modello di ospedale di zona montana congruo ed adeguato alle esigenze ed alle aspettative dei cittadini delle aree interne.  
   
   
BURLO TRIESTE E CRO AVIANO, DG IN CARICA DAL 18 MAGGIO  
 
Trieste, 12 maggio 2015 - I nuovi direttori generali del Centro di riferimento oncologico di Aviano, Mario Tubertini, e dell´Istituto per la disciplina specialistica "Materno-infantile" Burlo Garofolo di Trieste, Gianluigi Scannapieco, recentemente indicati dalla Giunta regionale, inizieranno ad operare lunedì prossimo 18 maggio, per mantenere l´incarico fino alla fine di dicembre del 2018. Oggi, nella sede del Consiglio regionale, hanno sottoscritto il contratto di lavoro, assieme alla presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, presente l´assessore alla salute, Maria Sandra Telesca. "Andrete ad operare in due eccellenze del Friuli Venezia Giulia che vogliamo consolidare alla luce della riforma della sanità, che richiede un processo di autonomia e rafforzamento e, parallelamente, di integrazione con il sistema sanitario nei rispettivi settori di competenza", ha evidenziato la presidente, esprimendo particolare soddisfazione per la scelta. "Siamo consapevoli - ha aggiunto - che vi aspetta un grande lavoro perché si tratta di due istituti fondamentali nelle dinamiche sanitarie, che vorremmo ci aiutassero a diventare attrattivi rispetto alle altre regioni e ai Paesi vicini". "Abbiamo scelto i nuovi manager - ha ricordato l´assessore Telesca - sulla base delle logiche che ci hanno sempre animato in questi due anni di legislatura: competenza, professionalità, esperienza, con l´obiettivo di dare attuazione al grande disegno di riordino della sanità in Friuli Venezia Giulia". "Un percorso di riforma in cui abbiamo fatto una scelta precisa, mantenere i due Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, con l´intenzione di valorizzare sempre di più queste due eccellenze, rilanciandone la loro peculiarità, ovvero il ruolo scientifico, di alta specializzazione, di ricerca collegata all´assistenza, in sintonia con le altre aziende sanitarie, e con una rinnovata capacità attrattiva. Sempre in una logica di ´umanizzazione´ dei servizi. Con queste ultime due scelte si completa quindi la squadra dei Dg degli enti del servizio sanitario regionale: "siamo certi che si tratti di una squadra vincente", ha affermato Telesca. "Baserò il mio lavoro riferendomi ai contenuti della riforma sanitaria", ha sottolineato il Dg Tubertini, definendo la legge di riordino "importante momento di trasformazione della rete dell´offerta". "In questo senso credo che il ruolo di un istituto come il Cro assuma maggiore rilievo", tenendo nella dovuta considerazione la "delicatezza nei confronti dei pazienti. Mi muoverò con la doverosa attenzione verso i cittadini, rafforzando la ricerca collegata all´assistenza". Elementi che per Tubertini vanno "di pari passo", nel senso che "la ricerca di qualità è strumento essenziale per trasformarsi in una migliore qualità dell´assistenza". Consapevole del compito, impegnativo, di definire un progetto di rilancio del Burlo è il Dg Scannapieco. "Arrivo in una realtà importante, con una significativa storia alle spalle; è una realtà conosciuta in tutta Italia e anche al di fuori, e quindi va assolutamente valorizzata, contestualizzandola rispetto ad una situazione in cui tutto il mondo della sanità è in cambiamento". "Come previsto dalla riforma e dal Piano sanitario regionale, mi concentrerò anche sul rafforzamento della capacità attrattiva". Parallelamente il direttore Scannapieco intende valorizzare anche le relazioni con l´Università, "con cui c´è già un buon rapporto: l´Università ha un ruolo importante nella didattica e nella ricerca, il rapporto con l´ateneo triestino sicuramente può contribuire a darci interessanti spunti di rilancio".  
   
   
SALUTE: FVG, RUOLO DIRIGENTI PER ATTUAZIONE RIFORMA  
 
Pordenone, 12 maggio 2015 - "I dirigenti della sanità sono tra i soggetti che maggiormente possono favorire l´affermazione della riforma e il cambiamento". Lo ha dichiarato l´assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, intervenendo all´assemblea del Sindacato dirigenti servizio sanitario (Ppa), che raggruppa i dirigenti amministrativi, tecnici e professionali, svoltasi a Pordenone, nella sede della Società operaia. L´assessore Telesca ha ricordato di essere orgogliosa di appartenere alla categoria dei dirigenti della salute, proprio perché il loro apporto, ora, sarà essenziale per l´affermazione di una riforma del sistema sanitario regionale che mira a porre i cittadini al centro della programmazione, e dei servizi. In precedenza, da parte dei rappresentanti dell´organizzazione di categoria era stata illustrata una serie di proposte e di suggerimenti per l´attuazione della riforma. Mentre l´intervento dell´assessore Telesca è stato ampiamente condiviso dal sindacato e dai partecipanti all´assemblea, che è proseguita nella mattinata. I dirigenti della sanità hanno infatti espresso ampia disponibilità a interagire assieme alla Regione per favorire un cambiamento che ottimizzi in particolare i servizi a vantaggio dei cittadini. D´altro canto, aveva sostenuto l´assessore, è importante che i dirigenti della sanità si riapproprino dei compiti di coordinamento e di gestione della salute, che loro competono. L´assessore Telesca aveva aperto il proprio intervento soffermandosi sulle fondamenta, i contenuti, e i motivi della riforma. Sulle valutazioni che avevano spinto la Giunta Serracchiani a porre mano all´organizzazione della salute, per considerare le reali esigenze delle persone. La struttura della riorganizzazione del sistema è frutto, come ha precisato l´assessore, di una lunga e approfondita serie di consultazioni. Mentre la riforma agisce anche sul metodo di utilizzo dei finanziamenti. E se anche il settore sanitario ha risentito della situazione congiunturale sfavorevole, in sede di assestamento di bilancio saranno previsti nuovamente fondi per gli investimenti nella salute. La Telesca ha poi parlato dell´istituzione dell´Egas (Ente gestione accentrata dei servizi), che riunisce le direzioni delle aziende sanitarie. Ma che prefigura un modello di confronto e di condivisione, che per l´assessore dovrà essere replicato a tutti i livelli del sistema sanitario, al fine di favorire il raggiungimento degli obiettivi della riforma, con il fine di omogeneizzare il sistema sanitario del Friuli Venezia Giulia, a vantaggio di tutti i cittadini.  
   
   
SANITÀ, RIABILITAZIONE: RIPRESI LAVORI TAVOLO REGIONE CAMPANIA – ASSOCIAZIONI  
 
Napoli, 12 maggio 2015 - Sono ripresi i lavori del Tavolo tra la Regione Campania e le associazioni maggiormente rappresentative dei Centri di riabilitazione territoriale. Il Tavolo si è riunito a seguito dell’accordo raggiunto sulla risoluzione del contenzioso decennale, dopo che il Commissario ad acta ha verificato la realizzazione dei presupposti, con il raggiungimento del quorum, per la prosecuzione della trattativa. La discussione ha registrato il positivo avvio dei lavori per la soluzione delle problematiche relative al piano di riconversione dei posti letto, all’accreditamento delle strutture riabilitative e socio-sanitarie e all’istituto della compartecipazione alla spesa.  
   
   
FVG, DISABILI: SERRACCHIANI, PIANO SOCIALE PROCEDE ED È FONDAMENTALE  
 
Grado, 12 maggio 2015 - "Una volta riordinato il sistema sanitario, il piano del sociale è fondamentale per rendere omogenea e quindi equa l´offerta dei servizi su tutto il territorio regionale e per la migliore gestione delle risorse". Lo ha affermato la presidente della Regione Debora Serracchiani rispondendo alle sollecitazioni della Consulta regionale di coordinamento delle associazione dei disabili, nel corso della cerimonia del Premio solidarietà, organizzato dalla consulta goriziana a Grado. "Non posso ancora dare una data precisa per il termine, ma garantisco che con il piano siamo molto avanti", ha reso noto Serracchiani, ricordando però che la prima necessità era "quella di adattare con urgenza il sistema sanitario alle odierne esigenze". Una riforma, quella della sanità, che è stata scritta lavorando a stretto contatto con la Consulta regionale dei disabili, per fare sì che nell´equilibrio e nell´integrazione tra ospedale e territorio venisse dato il giusto spazio a quest´ultimo, è stato ribadito. Serracchiani ha risposto anche in merito alla richiesta di percorsi che tengano in adeguata considerazione le disabilità cognitive. In particolare, ha rassicurato sul fatto che lo spostamento dal bilancio ordinario a quello sanitario dei finanziamenti a favore delle associazioni a tutela dei disabili autistici risponde a un solo principio: "Tenevamo - ha spiegato - a mettere in sicurezza i fondi a disposizione di queste associazioni, che fino ad oggi venivano considerate alla stregua di sodalizi culturali, sottraendole alla discrezionalità della scelta politica. Riteniamo che le famiglie e le associazioni che si curano di persone con disabilità cognitive meritino procedure standardizzate che consentano di garantire loro i fondi necessari, senza che sia questo o quel politico a decidere di volta in volta quanto assegnare. Ora resta solo da fare l´ultima parte, concludendo la fase amministrativa e sciogliendo alcuni nodi burocratici. Me ne faccio garante", ha assicurato Serracchiani. E´ stato lo stesso presidente della Consulta di Gorizia, Mario Brancati a ricordare come il Friuli Venezia Giulia sia tra le regioni d´Italia più attente al tema della disabilità, sia per la garanzia dei servizi che per l´utilizzo delle risorse (Fvg è unica a garantire il Fap, il fondo per l´autonomia possibile e il Fondo per gravi e gravissimi). "Qui - ha sottolineato Brancati - abbiamo una situazione molto migliore: ho ascoltato di recente dei rilevamenti che registravano come in Piemonte fossero 32 mila le persone con disabilità grave in lista d´attesa per ottenere un sostegno economico. In regione ne abbiamo solo 400". Grande tributo è stato dato all´amministrazione regionale anche in merito alla soluzione della questione della riapertura dell´Ospizio marino di Grado. A tal proposito la presidente Serracchiani ha ricevuto oggi la targa del Premio regionale solidarietà della Consulta, consegnata alla Regione "per aver compreso l´importanza dell´Ospizio marino di Grado per il mondo della disabilità e aver operato scelte coerenti e funzionali alla sua riapertura e operatività". Il premio, assegnato anche alla Provincia e al Comune di Grado, è stato consegnato a Serracchiani dal presidente Brancati e dal presidente regionale Vincenzo Zoccano. Brancati ha sottolineato come la Regione abbia contributo al finanziamento di un milione e mezzo di euro per il recupero dell´Ospizio, struttura termale riabilitativa "essenziale per salute e qualità della vita di oltre 4 mila disabili del Friuli Venezia Giulia", inserendola nel Piano riabilitativo regionale e assegnando 20 posti di Rsa. A premiare le persone prescelte per il loro impegno sociale, oltre alla presidente Serracchiani sono stati il prefetto di Trieste Francesca Adelaide Garufi, il presidente della Provincia di Gorizia Enrico Gherghetta, il vicesindaco di Grado Giambattista Di Mercurio, il consigliere della Fondazione Carigo Rodolfo Vio, i senatori Giorgio Brandolin, Laura Fasiola, Lorenzo Battista i consiglieri regionali Alessandro Gratton, Diego Moretti, Ilaria Dal Zovo. Sono stati premiati per Udine (medaglia d´oro) il dottor Flavio D´osualdo, fisiatra del Gervasutta; l´associazione Progetto autismo Fvg onlus; il pluricampione italiano indoor della velocità Luca Campeotto; l´azienda agrituristica "Lignano". Per Trieste: (medaglia d´oro) la prof. Ilaria Garofolo; il gruppo "Scritture Mal-educate", coordinato da Pino Roveredo; la Casa della musica e la srl Tik Am fondata da Valter Mahnic. Per Pordenone: (medaglia d´oro) Gianfranca Santarossa; Santina Baldo e Tullio Frau. Per Gorizia, e in particolare per avere contribuito alla riapertura dell´Ospizio Marino, sono stati premiati oltre a Regione, Provincia Go e Comune di Grado: il presidente del Tribunale di Gorizia Giovanni Sansone e il commissario fallimentare Enrico Guglielmucci; Franco Bosio presidente Confcoperative Fvg. E inoltre: Andrea Della Rovere, presidente di Universis Udine; Patrizia Fantin, presidente Prodes Cielo Azzurro di Fagagna; Paolo Mansutti, presidente Friul Clean di Udine; Ervino Nanut presidente Confcooperative Go e il parroco di Grado mons. Armando Zorzin. Infine, hanno meritato una targa anche Paolo Tavian, per aver favorito integrazione nello sport dei disabili e, come riconoscimento internazionale, Valter Adamic per una vita dedicata al lavoro per i diritti e l´inclusione sociale delle persone con disabilità.  
   
   
COPPA MONDO PARALIMPICA CICLISMO: GRANDE OPPORTUNITÀ PER FVG  
 
 Maniago, 12 maggio 2015 - La capacità di unione dei sindaci che hanno saputo cogliere una straordinaria opportunità e il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia ad un territorio che ha già dato prova di grande capacità organizzative sono stati gli argomenti toccati dal vicepresidente della Regione Fvg Sergio Bolzonello intervenuto a Maniago alla presentazione della Coppa del mondo paralimpica 2015 di ciclismo. "Maniago è stato straordinario nel cogliere l´opportunità e nell´accogliere la tappa del Giro di Italia l´anno scorso - ha indicato Bolzonello - dando prova di grande capacità organizzativa; anche quest´anno sarà così, tanto che la Regione Friuli Venezia Giulia e l´assessorato che rappresento, continuano e continueranno a credere in questo territorio; ritengo, quindi, - ha aggiunto - che ci ritroveremo spesso in questo rinnovato Palazzetto dello sport". La Coppa del Mondo organizzata dall´Asd Giubileo Disabili in collaborazione con il Comune di Maniago si terrà dal 5 al 7 giugno e attribuirà punteggi per la qualificazione alle Paralimpiadi di Rio 2016. Tanti i Comuni coinvolti nella tre giorni, fra cui Arba, Fanna, Sequals, Vivaro come ha ricordato il primo cittadino di Maniago Andrea Carli che ha evidenziato, inoltre, come l´evento sportivo vedrà impiegati oltre 300 volontari della Protezione civile e il coinvolgimento di 450 atleti provenienti da 40 nazioni. "Una vetrina per il nostro territorio - ha detto Carli - che dimostra di sapere fare sistema". Il programma dell´evento presentato da Mauro Valentini, presidente dell´Asd Giubileo Disabili, prevede per la prima giornata la prova cronometro seguita dalla gara circuito per concludersi domenica 7 giugno con la staffetta. Numerosi gli ospiti intervenuti: dal presidente del Comitato Paralimpico Italiano Luca Pancalli, al commissario tecnico della Nazionale Paralimpica di ciclismo Mario Valentini accompagnati dall´ospite d´onore della serata, il pilota e olimpionico di paraciclismo Alex Zanardi, con i campioni dell´handbike Fabrizio Macchi, Michele Pittacolo, Elia Botosso, Andrea Tarlao, i ciclisti Moreno Argentino, Marzio Bruseghin e l´olimpionico Sergio Bianchetto.