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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Giugno 2006
CONFAGRICOLTURA E COMPAGNIA DELLE OPERE PER LA VALORIZZAZIONE DEL CAPITALE UMANO E DEL RUOLO SOCIALE DELLE IMPRESE AGRICOLE  
 
Favorire lo sviluppo del capitale umano e della cultura imprenditoriale e promuovere iniziative di rilevanza sociale; incoraggiare il consumo di prodotti agricoli nazionali, anche al fine di migliorare la qualità dell’alimentazione in tutti gli ambiti sociali; collaborare per la realizzazione di campagne sul valore educativo del cibo; sviluppare iniziative che concorrano alla tutela della salute pubblica, del patrimonio agroalimentare e a una maggiore informazione dei consumatori. Sono queste le prime iniziative che Confagricoltura, Associazione Compagnia delle Opere e Compagnia delle Opere Agroalimentare porteranno avanti, dopo la firma del protocollo d’intesa siglato dai rispettivi presidenti Federico Vecchioni, Raffaello Vignali e Camillo Gardini. L’accordo stipulato a Roma nei giorni scorsi tra queste importanti Organizzazioni di rappresentanza d’impresa, prende le mosse da una visione condivisa del ruolo delle aziende e dei produttori di beni agroalimentari come portatori di specifici valori per l’intero Paese. Ciò comporta l’assunzione di responsabilità strategiche sia in termini di garanzia degli approvvigionamenti, che tutela dell’impiego, salvaguardia dell’ambiente, sicurezza alimentare, sanitaria e sociale. Occorre dunque – come hanno convenuto i firmatari dell’accordo – promuovere un’azione comune diretta alla promozione, formazione e gestione delle risorse umane e territoriali, per affrontare mercati sempre più competitivi. Fermo restando che lo sviluppo di una sana imprenditorialità nel settore agroalimentare non può prescindere da un’attenzione ai bisogni dei più poveri, sia nel nostro Paese che all’estero. .  
   
   
CONVEGNO, CONTAMINAZIONI ACCIDENTALI DI OGM IN ALIMENTI ZOOTECNICI: NORMATIVA, METODI DI CONTROLLO E MODALITÀ DI ETICHETTATURA  
 
Il Convegno si propone di esaminare le metodologie analitiche per la determinazione quantitativa di Ogm nei prodotti zootecnici evidenziandone l´affidabilità e i punti critici. In particolare si intende fare chiarezza sulla valutazione dei dati nei casi in cui l´Ogm sia presente come contaminante accidentale ovvero come ingrediente. Saranno inoltre considerati i limiti tecnologici degli impianti di produzione non specializzati e i punti critici causa di contaminazione da Ogm. In conclusione si illustreranno gli aspetti della vigente legislazione e gli effetti sanzionatori in materia di etichettatura nel caso di irregolarità riscontrate. Ore 8. 45 Registrazione dei partecipanti; ore 9. 00 Relazioni “Modalità di campionamento per la ricerca di Ogm negli alimenti zootecnici” Barbara De Santis, Istituto Superiore di Sanità; “Metodi analitici per la quantificazione di Ogm in tracce e interpretazione dei dati” Guy Van Den Eede, Commissione europea, Centro Comune di Ricerca; “Contaminazione da Ogm nella produzione dei mangimi: punti critici e limitazioni tecnologiche in impianti non specializzati” Celso Spinelli, Progeo, Sistema Qualità. Ore 11. 20 “Potenzialità e criticità degli attuali approcci metodologici e analitici” Marcello Gatti, Neotron, Dipartimento di Biotecnologie; “Aspetti legali in tema di etichettatura di Ogm: legislazione vigente e futuri sviluppi, apparato Sanzionatorio” Giuseppe Durazzo, Professore di diritto alimentare; ore 12. 30 Discussione Moderatore Rosangela Marchelli, Università di Parma, Facoltà di Agraria - Siqual, Laboratorio Regionale per la Sicurezza e la Qualità degli Alimenti Mercoledì 28 giugno 2006 - ore 8. 45 Sala Convegni Fiere di Reggio Emilia - Via Filangeri, 15 - Reggio Emilia Segreteria organizzativa Tel. +39 0522 278019 - Fax +39 0522 518956 E-mail: carrefour@crpa. It - http://carrefouremilia. Crpa. It .  
   
   
PRESENTATO IL SALONE DEL GUSTO 2006  
 
Nella Sala Gialla di Lingotto Fiere, si è svolta la presentazione del Salone del Gusto 2006, organizzato da Regione Piemonte, Città di Torino e Slow Food, in programma a Torino dal 26 al 30 ottobre. È stato Roberto Burdese ad aprire la serie degli interventi, spiegando le scelte e le novità che caratterizzano il Salone del Gusto 2006 al numeroso pubblico che riempiva la sala. «Siamo a 10 anni dalla prima edizione, e ripensando al 1996 possiamo dire che c´era già, in nuce, l´edizione di quest´anno. C´era la difesa della biodiversità e c´era anche l´obiettivo di indicare una strada, puntando sulla qualità e le piccole produzioni artigianali. Oggi il Salone ha scelto, sacrificando spazi espositivi commerciali a favore dei Presìdi e del rafforzamento del legame con Terra Madre, di dimostrare che è possibile fare sviluppo anche senza crescita». Il saluto della Città di Torino è stato portato da Elda Tessore, Assessore al Turismo e alla Promozione della Città, in rappresentanza di Sergio Chiamparino, neo-sindaco appena riconfermato e chiamato a colloquio nella capitale. «Il Salone del Gusto e Terra Madre insieme contribuiscono a valorizzare la vocazione turistica del nostro territorio» ha detto. «L´appuntamento di ottobre farà rivivere l´intensità mediatica delle Olimpiadi. La città sarà impegnata a organizzare e promuovere un clima di festa e di coinvolgimento; vorremmo che si riproponesse lo spirito di accoglienza dello scorso febbraio, quando Torino è diventata la capitale dello sport. Il cibo, la musica e lo sport sono il linguaggio comune del mondo. Torino sarà la capitale del gusto». Mercedes Bresso, Presidente della Regione Piemonte, ha tenuto a confermare la centralità di questa manifestazione per l´istituzione regionale: «In questi anni il Salone del Gusto è sicuramente cresciuto in termini quantitativi e qualitativi e insieme al Salone anche il Piemonte è cresciuto. Questa regione» ha affermato «ha una vocazione alla qualità dei prodotti che sta scritta nel nostro passato ma la crescita è sempre un fatto collettivo. A questo stadio di elaborazione si è giunti grazie al concorso di molte intelligenze che hanno contribuito a valorizzare le colture tipiche del nostro territorio, promuovendone l´immagine, la sostanza e l´alta qualità. Terra Madre poi è diventata una filosofia, un modo di essere, un nuovo modo di pensare il produrre, l´economia. Ancora una volta il Salone del Gusto darà più qualità al sistema Piemonte, ancora una volta scommettiamo sulla forza del locale che è vincente». Infine Carlo Petrini ha voluto rivendicare il successo di un´idea che, dieci anni fa, era considerata un´utopia, portata avanti da un divertente gruppo di sognatori. «Invece il tempo e gli avvenimenti ci hanno dato ragione e hanno dimostrato che applicare modi di produzione industriale nel campo dell´agricoltura e del cibo non è una soluzione giusta e sostenibile per l´ambiente e per la società. Il Salone del Gusto quest´anno, con la presenza negli stessi giorni di Terra Madre» ha proseguito il Presidente di Slow Food «dimostrerà che la qualità è e deve essere accessibile a tutti, non élitaria né "di nicchia". Abbiamo voluto coinvolgere il mondo contadino perché deve farsi carico della sostenibilità ambientale, senza la quale non c´è futuro per il nostro pianeta. È un´alleanza necessaria che deve intervenire anche nell´educazione delle nuove generazioni, per le quali la mancanza di legami con la terra e le dinamiche della produzione del cibo significa una perdita culturale e di salute pericolosissima. Terra Madre quest´anno rigenera il Salone del Gusto. La rete di Terra Madre, con la forza della globalizzazione virtuosa, aiuterà la produzione locale a resistere alla globalizzazione "cattiva" della pessima qualità e dell´ingiustizia sociale: il Salone del Gusto è il palcoscenico di questa economia». Il marchio territoriale vigevano al centro promuove con il centro studi tavola l’enogastronomia locale. Il recupero della tradizione enogastronomica, al fine di creare e mantenere la cultura della cucina locale e rendere questa ricchezza un patrimonio territoriale fruibile, è una delle missioni del marchio Vigevano al centro. Partner del progetto su questo tema è il Centro Studi Tavola, associazione nata con lo scopo di ricercare, registrare e diffondere la cultura della cucina di Vigevano e della Lomellina, grazie alla realizzazione di una documentazione organica della tradizione locale dell’alimentazione. Il marchio Vigevano al centro è nato come elemento per sviluppare le diverse eccellenze del territorio vigevanese nei suoi diversi ambiti. Il suo scopo è quello di far apprezzare l’esistente offrendo visibilità a quanto viene fatto da istituzioni e associazioni che a diverso titolo contribuiscono alla promozione del territorio, avviando una strategia integrata e coordinata a livello di sistema con una promozione sinergica dei diversi settori più importanti del territorio. Il marchio ha quindi trovato nell’associazione un modo per promuovere la valorizzazione di una delle più importanti eccellenze del territorio, sostenendone le diverse attività. Il Centro Studi Tavola sta realizzando una banca dati bibliografica contenente opere dedicate alla cucina lomellina e una raccolta di ricettari manoscritti risalenti fino ai primi del novecento conservati presso famiglie, comunità e ristoratori. L’associazione sta inoltre conducendo una serie di interviste per raccogliere ricette tramandate oralmente, accurate ricerche di documenti presso archivi storici ed ecclesiastici e ha in progetto la costruzione di un database che consenta il recupero delle ricette, degli ingredienti e dei menù locali tradizionali. Tutto questo è volto sia a favorire la trasmissione di questo importante patrimonio culturale che a rendere le informazioni accessibili ai visitatori della città. Dai formaggi agli asparagi, dal pesce alla polenta, ogni mese all’interno della suggestiva cornice di Palazzo Roncalli sarà possibile assaporare i migliori piatti della Lomellina, alla scoperta di un patrimonio culinario tutto da valorizzare. .  
   
   
PIATTI PRONTI: L’INNOVAZIONE DEL SETTORE CARNI  
 
Fare innovazione nel settore carni e salumi significa investire principalmente nella produzione di piatti pronti e prodotti lavorati, il cui mercato è da anni in forte espansione. Ma quali tecnologie richiedono queste produzioni avanzate? E quali processi produttivi? Gli imprenditori e gli operatori del settore carni e salumi potranno approfondire queste tematiche nel corso del seminario organizzato dal Promo svoltosi il 14 giugno presso la sede di Informo, in via Rio Gamberi, 1 a Castelnuovo Rangone. Il primo intervento è stato di Davide Barbanti, del Dipartimento di Ingegnera Industriale dell’Università di Parma e professore associato di Tecnologie Alimentari, esperto di nuovi alimenti e nuove applicazioni tecnologiche. A seguire hanno parlato Alessandra Folli, responsabile Area Progetti Centuria Rit di Cesena ed Elena Vittadini, professoressa di Scienze e Tecnologie Alimentari presso l’Università di Parma I seminari fanno parte del progetto Meating: Rete integrata tra imprese del settore carni e centri di innovazione, promosso da Promo e Provincia di Modena in collaborazione con Informo-ausl e con il supporto del mondo associativo modenese, grazie al finanziamento dal Fondo Sociale Europeo, Ministero del Lavoro e Politiche Sociali e Regione Emilia Romagna. Promo: tel. 059/848811; fax 059/848477; e-mail s. Cavani@promonline. It .  
   
   
GLI ORIZZONTI DEL CIBO IN CI-BO! DI CEG MAXICOM: IL LIFESTYLEBUILDING SI PRESENTA IN UN EVENTO FUORI-PITTI  
 
Lifestylebuilding – semestrale di coolhunting pubblicato da Ceg Maxicom – presenta il suo secondo numero in occasione di Pitti Immagine Uomo. L´occhio e le visioni, le parole ed i contenuti di Lifestylebuilding questa volta esplorano gli orizzonti del cibo, nel suo senso più ampio “ci-bo!”. La dispensa di Ceg Maxicom, si aprirà il 22 giugno a chi deciderà di entrarvi e condividere la sua idea di cibo, per il corpo e per la mente, rispondendo (forse) alla domanda “che cosa ti sazia?” . Un evento fuori-pitti, per usare un termine che ben conoscono gli addetti ai lavori, mischiati tra passerelle e cene, tra afterhour e glam party, l´agenzia di comunicazione si diverte con il suo concetto di brain food, toccando tutti i canali ed i mezzi possibili, per lanciare la sua idea di futuro. Al centro di tutto, l´installazione “ad alto tasso glicemico” di Simone Armelani che completerà la costruzione del futuro lifestyle lanciato da Ceg Maxicom. .  
   
   
GRANA PADANO FILIERA: PER AGRIFORM, SEMPRE PIÙ QUALITÀ  
 
Il Grana Padano Filiera Agriform, certificato e controllato dalla materia prima ad ogni fase di produzione, debutta al Cibus 2006 Un nuovo passo avanti sulla strada della qualità: con il Grana Padano Filiera, la vocazione all’eccellenza della cooperativa Agriform viene ora confermata da un prodotto inedito. Da oggi è sul mercato il Grana Padano Filiera Agriform, realizzato con latte di Alta Qualità ai sensi del D. M. 185/91. La Filiera Latte Alta Qualità Agriform garantisce la totale e perfetta rintracciabilità di ogni singola forma di formaggio, a partire dal latte. Fin dalle primissime fasi, dalla fornitura di alimenti alle aziende zootecniche alla raccolta del latte, fino alla stagionatura e porzionatura, ogni processo produttivo è rigorosamente controllato e registrato secondo le più severe norme sulla rintracciabilità e la vocazione alla miglior qualità. “Il prodotto Filiera è sinonimo di alta qualità: la garanzia di eccellenza del prodotto investe la sua intera produzione”, conferma il responsabile marketing, Dott. Alessandro Zevio: “Per la produzione del Grana Padano Filiera ci siamo affidati alla cooperativa socia Latteria Molinetto, in grado di assicurare il massimo controllo su tutto il processo di filiera basato principalmente su un latte di primissima scelta”. La latteria Molinetto, il più importante produttore veneto di Grana Padano, viene rifornita ogni giorno di latte proveniente da 13 allevamenti della zona Destra Brenta, accuratamente selezionati in base al Disciplinare produttivo. È l’ambiente ideale, caratterizzato da ampie zone pianeggianti e ricche di sorgive, per la produzione di un latte di Alta Qualità dalle ricche proprietà organolettiche, da cui nasce un formaggio eccellente per sapore, profumo e consistenza. Il Grana Padano Dop Filiera è il miglior testimone dell´attenzione alla qualità della storica Latteria Molinetto, luogo d’incontro tra professionalità e tradizioni della riva del Brenta. Per Agriform infatti la qualità è fondamentale da sempre, come dimostra Alessandro Zevio: “Trade e consumatori già conoscono e apprezzano Stravecchio Oro del Tempo: Grana Padano stagionato oltre 20 mesi e accuratamente selezionato, lanciato nel 1998 e diventato ormai il core business dell’azienda. Un ruolo di punta è riservato anche al nuovo Grana Padano di Filiera: ne sono previsti volumi di circa 24. 000 forme all’anno, pari ad 1/3 dell’intera produzione della Latteria Molinetto e ad 1/10 del Grana Padano venduto dalla nostra. Società. ” Filiera – risultato di un progetto di alto livello, avviato 4 anni fa - debutta in occasione del Cibus 2006 (Parma, 4 - 7 maggio): è l’occasione ideale per conoscere il nuovissimo Grana Padano di Filiera Agriform, disponibile nella forma intera e a spicchi confezionati in buste sottovuoto o in film protettivo. . .  
   
   
ANCHE QUEST’ANNO, IL CONSORZIO TUTELA PROVOLONE VALPADANA DOP CONVINTO SOSTENITORE DELLA SETTIMA EDIZIONE DI “FESTAGROPOLIS”  
 
Dal 15 al 18 giugno, l’ormai tradizionale Festa sull’Aia, alla cascina Marasco di Cavatigozzi: musica, danza, moda e cabaret, ma anche impegno e solidarietà per la Cooperativa Agropolis È un vero e proprio fuoco d’artificio di spettacoli e attrazioni quello che caratterizza la Vii edizione di Festagropolis, la manifestazione che si svolge come ogni anno in giugno (quest’anno dal 15 al 18) nella grande aia della Cascina Marasco di Cavatigozzi (Cr). Si inizia giovedì 15, con una cena di beneficenza Festagropolis promette svago per tutti, ma chiederà anche un momento di attenzione sull’attività della Cooperativa Agropolis, sostenuta da importanti componenti della comunità cremonese: dal quotidiano “La Provincia” al Consorzio Tutela Provolone Valpadana dop, che ha fatto di questa festa la “sua” Festa. “Al settimo anno di collaborazione con Agropolis”, ha dichiarato Libero Stradiotti, presidente del Consorzio Tutela Provolone Valpadana dop, “il momento è propizio per tracciare un bilancio. E lo facciamo molto volentieri, perché è assolutamente positivo. I motivi che indussero, inizialmente, a legarci ad Agropolis sono oggi più che mai validi; ma, anno dopo anno, il rapporto si è rafforzato, consolidato, e tutti noi ci sentiamo enormemente arricchiti da questa esperienza”. “La forza dei valori su cui Agropolis si fonda e i risultati che ottiene (e che sono sotto gli occhi di tutti)”, ha aggiunto Vittorio Emanuele Pisani, direttore del Consorzio, “hanno contribuito a dare un diverso significato al lavoro quotidiano, nostro e dei nostri Associati, che è diventato anche uno strumento per contribuire a creare un mondo migliore”. .  
   
   
DAL NEPAL ARRIVA NEI LINO’S COFFEE SHOP IL PRIMO CAFFÈ DA MEDITAZIONE  
 
L’unico coltivato a nord del Tropico del Cancro, è il Nepal Monte Everest Supreme Un sorso di beatitudine, che arriva direttamente dal regno del silenzio e della meditazione: la catena dell’Himalaya. E’ il caffè Nepal Monte Everest Supreme, che sta per arrivare in tutti i punti vendita Lino’s Coffee Shop. Una straordinaria novità, dato che si tratta dell’unico caffè al mondo coltivato al nord del Tropico del Cancro, e che unisce caratteristiche davvero singolari. La piantagione di quello che è definito il “caffè da meditazione” per eccellenza si trova nel distretto di Nuwakot, ai piedi della catena montuosa di Ganesh Himal, e bagnata dalle acque del fiume Trisuli: un vero angolo di paradiso. Una sorta di nicchia, una delle poche regioni a queste latitudini al riparo dalle gelate, dove il caffè viene raccolto da novembre a gennaio, dopo essere stato fertilizzato esclusivamente con concime naturale di bufalo, essiccato al sole in modo naturale ed esportato direttamente per via aerea da Kathmandu. Il microclima regala a questo caffè note inaspettate, che rivelano nell’espresso una magnifica consistenza e una singolare struttura che si fonde in preziosi effluvi di cacao e arancia candita, e si dissolve in pregiate e persistenti note di zenzero. Meditare assaporando il gusto di una terra spettacolare e unica, che si riflette nei sentori di un caffè speciale, è un’esperienza da non perdere. Linoscoffee@tin. It www. Linoscoffee. Com .  
   
   
NUOVO MARCHIO PER L’ISTITUTO TRENTINO GRAPPA  
 
Dopo quasi vent’anni di glorioso servizio, 19 per la precisione, l’Istituto Tutela Grappa del Trentino ha deciso di realizzare un restyling del proprio marchio storico: il Tridente che simboleggia le tre montagne che circondano la città di Trento. Triplice anche l’obiettivo dell’Istituto che ha voluto rendere il suo marchio più moderno, facilitarne l’uso da parte dei soci, soprattutto di quelli che lo applicano a mano, e armonizzarlo con la maggior parte delle nuove etichette adottate dai produttori. Il nuovo marchio è stato realizzato dall’Ufficio studi della Sefra di Verona. I primi 500. 000 esemplari sono stati stampati in “oro pasta”, ma i successivi vedranno apparire il Tridente in “oro lamina” al fine di renderlo ancora più visibile. Attualmente la produzione di Grappa a marchio Tridente si aggira sui 3 milioni di bottiglie che rappresentano l’8% della distillazione nazionale. L’unicità della Trentino Grappa, e quindi del suo marchio, si racchiude nei rigorosi controlli e certificazioni alla quale il prodotto si sottopone, sia dal punto di vista chimico, sia da quello di un elevato standard qualitativo e organolettico. Solo una volta superati questi esami, il distillatore potrà apporre il marchio del Tridente sulle sue bottiglie. Un marchio dunque di valore, vero e obiettivo. Www. Grappatrentinadoc. It .  
   
   
X PALIO NAZIONALE VINI FRIZZANTI: REGGIO EMILIA PROCLAMA I VINCITORI IL CONCORSO NAZIONALE CONFERMA IL PROPRIO SUCCESSO E DECRETA UN VINCITORE A SORPRESA  
 
110 aziende provenienti da tutta Italia, 523 campioni, 11 province e 6 Regioni rappresentate. Ecco i numeri della X edizione del Palio dei Vini Frizzanti Matilde di Canossa - Ghirlandina d’Oro. Le selezioni, curate come ogni anno dall’Associazione Italiana Enologi ed Enotecnici, si sono concluse lo scorso week end al Best Western Premier Classic Hotel di Reggio Emilia. Il concorso, abilitato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, è stato promosso dalla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia, organizzato dal Consorzio per la Promozione del Marchio Storico Vini Reggiani, con la collaborazione della Provincia di Reggio Emilia, l’Associazione Enologi Enotecnica Italiani, il Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi, l’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna e con il sostegno di Cariparma e Piacenza. La competizione ha confermato quest’anno il suo successo e non sono tuttavia mancate le sorprese. Le otto commissioni di enologi, sotto la supervisione del Presidente Giuseppe Martelli, hanno infatti decretato vincitore del Premio Speciale Matilde di Canossa Ghirlandina d’Oro 2006 l’azienda Ariola di Calicella di Pilastro Langhirano (Parma). Fra i vini Doc, le Medaglie d’Oro sono andate al Colli Bolognesi Pignoletto 2005 dell’ Az. Agr. Tizzano di Casalecchio di Reno (Bo), al Colli di Parma Malvasia “Forte Rigoni” ancora di Ariola Srl, Colli di Scandiano e di Canossa Lambrusco Grasparossa 2005 della Cantina Due Torri nella Val d’Enza di Montecchio Emilia (Re), Colli Piacentini Malvasia 2005 dell’Az. Agr. Manara di Ziano Piacentino (Pc), al Lambrusco di Sorbara F. Lli Bellei 2005 della Soc. Agr. Pezzuoli Ss di Maranello (Mo), al Lambrusco Grasparossa di Castelvetro L’acino 2005 dell’Az. Agr. Corte Mancini di Castelvetro (Mo), al Lambrusco Mantovano Corte Sole 2005” della Vinicola Decordi del Borgo Imperiale di Solarolo di Motta Baluffi (Cr), al Lambrusco Salamino di Santa Croce “Tradizione” 2005 della Cant. Di S. Croce di Carpi (Mo), all’Oltrepò Pavese Pinot Nero Vinificato in Bianco Corte Sole 2005 della Vinicola Decordi del Borgo Imperiale di Solarolo di Motta Baluffi (Cr), al Prosecco di Conegliano Valdobbiadene “Spago” 2005 della Spumanti Bortolin Angelo di Valdobbiadene (Tv), al Prosecco di Conegliano Valdobbiadene 2005 della Toffoli Vincenzo di Refrontolo (Tv), al Reggiano Lambrusco 2005 dell’Az. Agr. Moro di S. Ilario d’Enza (Re), al Reggiano Lambrusco “Cantine Emilia” 2005 di Cantine Coop. Riunite di Campegine (Re) e a Reno Montuni 2005 dell’Az. Agr. Bassi Luigi di Calderaia di Reno (Bo). Fra i vini Igt le Medaglie d’Oro sono andate a Emilia Fortana Dolce “Fortanina La Luna” 2005 Cantine Ceci Spa di Torrile (Pr), a Emilia Lambrusco “Antica Osteria “ 2005 Medici Ermete e f. Srl di Reggio Emilia, Emilia Malvasia “Forte Rigoni” 2005 di Ariola Clicella di Pilastro Langhirano (Pr), Emilia Malvasia “Borgo Imperiale” 2005 Vinicola Decordi del Borgo Imperiale di Solarolo di Motta Baluffi (Cr), Modena Lambrusco Rosato 2005 Cantine Giubertoni Snc San Nicolò Po (Mn) e Veneto Pinot Bianco “Maschio” 2005 della Cant. Coop. Riunite di Campegine (Re). Il Premio Speciale Enoteca 2006 è stato infine vinto dal Lambrusco Grasparossa di Castelvetro L’acino 2005 dell’Az Agr. Corte Manzini di Castelvetro (Mo). Come ogni anno, le selezioni si sono svolte secondo l’iter definito dal Ministero: ogni campione è stato catalogato dal Consorzio e, successivamente, reso anonimo dall’Avv. Luigi Prosperino che ha anche sorteggiato i nomi degli enologi per le singole commissioni. Al termine della degustazione, il risultato finale di ogni campione è stato calcolato dopo aver scartato la scheda con il punteggio più alto e quella con il punteggio più basso. Hanno ottenuto l’aggettivazione di “ottimo” i 267 vini con punteggio complessivo di almeno 80 centesimi, che hanno superato la selezione. In percentuale questi rappresentano il 51%. “Ad essere premiate quest’anno sono state alcune piccole cantine che nonostante le dimensioni contenute stanno lavorando con serietà sulla qualità del prodotto”, afferma il direttore del Consorzio per la Promozione del Marchio Storico Vini Reggiani Gianmatteo Pesenti “La qualità media dei campioni si è infatti dimostrata in costante crescita, con numerose punte di eccellenza; il mondo dei vini frizzanti si conferma in buona salute ed in continua ascesa”. Venerdì 16 giugno, presso la Corte Ospitale di Rubiera (Re), verrà organizzata la Cena di Gala di premiazione dei vincitori. Madrina della serata sarà Elisabetta Gregoraci, che consegnerà anche la prima edizione del Premio Bollicina d’Oro ad un noto personaggio dello spettacolo. A Reggio Emilia nel fine settimana del 17-18 giugno, la “Grande Festa” con assaggi e degustazioni dei vini frizzanti farà da corollario conclusivo a questa grande decima edizione del Palio dei vini frizzanti. Www. Vinireggiani. It www. Stradaviniesapori. Re. It www. Stradavinicortireggiane. It www. Municipio. Re. It/turismo .  
   
   
VITIVINICOLTURA FRIULANA, MARTEDÌ CONVEGNO A CORMONS  
 
Dare voce a tutti i produttori, siano essi grandi o piccoli; parlare delle grandi sfide che attendono il settore vitivinicolo friulano e delle nuove opportunità legate al marketing del vino. Di questo si parlerà a Cormòns martedì 20 giugno, a partire dalle 15. 45, al teatro Comunale di via Nazario Sauro, in un convegno organizzato dal gruppo consiliare dei Cittadini per il Presidente e intitolato "Vitivinicoltura friulana, nuove opportunità e nuove sfide". Un´opportunità di confronto importantissima, che vedrà insieme produttori, assessori regionali, responsabili e docenti di turismo e marketing del vino, ospiti internazionali. La giornata di lavoro, divisa in due sessioni, sarà coordinata dal giornalista Bruno Pizzul e dal presidente del gruppo consiliare regionale Bruno Malattia. Tra gli ospiti di rilievo anche Remy Wuatelet, direttore del marketing dei vini di Linguadoca. Il programma dei lavori è così articolato: dopo l´introduzione del consigliere regionale Maurizio Paselli, si entrerà nel merito dell´organizzazione e del marketing del vino. In questa prima parte di convegno, interverranno Remy Wuatelet; Attilio Scienza, professore ordinario di viticoltura all´Università di Milano; Riccardo Pastore, economista ed esperto in marketing del vino; Josep Ejarque, direttore di Turismo Fvg. Nella sessione successiva intitolata "Soggetti singoli o sistema? E come?" prenderanno la parola Noè Bertolin, presidente Fedagri Confcooperative del Friuli Venezia Giulia; Stefano Trinco, presidente di Federdoc e gli assessori regionali Enzo Marsilio e Enrico Bertossi. Per i Cittadini, l´attuale congiuntura rappresenta un momento cruciale per quanto riguarda la vitivinicoltura del Friuli Venezia Giulia. Un settore che già altre volte ha dovuto affrontare sfide perniciose, ma che adesso si trova davanti a un bivio rappresentato da incertezze e debolezze. E´ indubbio che la vicenda Tocai lascerà il segno, ma secondo il gruppo consiliare può servire da punto di partenza per gettare nuove basi nella costituzione dell´identità del territorio; per imporsi in maniera nuova nel mercato mondiale; per mettere a nudo problemi e difficoltà della realtà nel suo complesso. "Si impone perciò - ha detto il vicecapogruppo Maurizio Paselli - una riflessione approfondita per eliminare le debolezze interne e per cogliere questo nuovo corso come una sfida, un´opportunità e non come una sconfitta da subire". La messa in discussione del nome, quindi - da difendere però fino in fondo perché tipico e caratterizzante - può diventare di stimolo per una riorganizzazione del settore in grado di ridurre la burocrazia, di pensare a nuove strategie di mercato, della promozione del prodotto vino e del suo territorio. Il convegno cercherà di dare alcune risposte. .  
   
   
FORUM SPUMANTI D’ITALIA 2006, EFFERVESCENTI E MITICI BRINDISI DIONISIACI  
 
Prima rappresentazione nazionale a Villa dei Cedri a cura di Paolo Menon. Il Forum Spumanti d’Italia è un appuntamento riservato ai vini spumanti con eventi di studio, accademici, didattici, formativi, degustativi, di abbinamento a tavola e culturali. Nasce il Forum a 150 anni dalla produzione della prima bottiglia di Italico Spumante ottenuta con il metodo della rifermentazione classica in bottiglia. Un metodo di produzione, però, conosciuto già al tempo dei Romani, diverso da quello altrettanto noto della rifermentazione in grandi contenitori di acciaio sotto controllo della pressione e della temperatura inventato da un enologo italiano Federico Martinotti. E’ questa storia antica, legata alle diverse culture enoiche e religiose che nei secoli hanno attraversato i territori della penisola o Enotria Tellus, che permette di realizzare una Galleria Museale dedicata alle croniche e ai fatti dei vini spumanti. I romani bevevano spessissimo vini rifermentati, lo spumen era un vino vecchio ringiovanito, un vino allegro, un vino aristocratico. Al banchetto del matrimonio fra l’imperatore Cesare e la regina Cleopatra giunsero da Roma navi cariche di otri di vino reso effervescente “…et ille ( Cesare) …spumantem pateram et pleno se produit auro…” racconta Virgilio. Il vino è allegria, prosperità, aristocrazia, culto, divinità, simbolo e…. Non un semplice alimento o una bevanda. Esalta i piaceri della tavola, trasmette gli umori del luogo di origine, reca la firma del suo inventore, diventa simbolo di festa ma anche valore mercantile, sostentamento e devozione, ha effetti salutistici e terapeutici ma esprime anche euforia , esaltazione e trapasso. Qualcuno direbbe che è sia sacro che profano, che unisce il mondo pagano al mondo cristiano, che favorisce la pace e infonde forza e coraggio, che parla all’uomo della vita e dell’al di là, che celebra un rito propiziatorio di abbondanza, ma anche una rituale credenza di altissima devozione mistica. In modo più profano il Forum crede al valore culturale e storico come strumento e mezzo conoscitivo, la cultura e i miti come riferimento e come riconoscimento di una identità produttiva e di consumo, come lancio di una emozione convinta e consapevole. Il Vino Spumante, nato in Italia oltre 2000 anni fa nella sua forma più grezza e atavica e naturale, nel tempo ha appassionato gli uomini di cultura e di Culto, abati e frati dediti alla coltivazione dei prodotti della terra ne hanno scrutato le potenzialità e sono stati i primi sperimentatori e ricercatori della qualità, l’illuminismo ha poi dato raziocinio ma anche eccedenza di spirito soprattutto ai vini effervescenti, per diventare oggi anche piacere della vita ed edonismo, simbolo di un vivere all’italiana e di gusto, uno stile inconfondibile anche a tavola, cioè made in Italy. Un grande artista, un uomo di cultura, un professionista , un art director: ecco chi è Paolo Menon, artefice di questo immaginifico ma anche reale incontro sacro e profano, dentro il tempio del dio pagano del vino Dionisio, recentemente trovato. Varcare la soglia della sala ovale del tempio e entrare nella vena creativa di Paolo Menon , sono una cosa sola tanto la genialità e la manualità dell’autore trasmettono sensazioni di purezza spirituale e di attaccamento alla eccitazione della vita. Un artista che ama il vino e che lo segna, proprio per vino e per segno Dei Tirsi Divini a testimonianza della attenzione che il Forum Spumanti d’Italia dedica alla storia e alla cultura del vino in generale e, in particolare , di tutti i vini spumanti prodotti nei diversi territori e regioni vitivinicole nazionali.  
   
   
VERONA WINE TOP 2006 NEL NOME DEL SOAVE IL BIANCO DI VERONA CON 25 VINI PREMIATI SU 46 BIANCHI IN CONCORSO DOMINA LA SCENA  
 
 15 Soave Doc e Soave Classico, 7 Recioto di Soave Docg e 3 Soave Superiore Docg sono stati premiati al Verona Wine Top 2006, il concorso enologico tutto dedicato alle doc veronesi, al cui interno quest’anno il vino Soave ha fatto la parte del leone con 25 segnalazioni su 46 vini bianchi veronesi premiati. Un risultato importante che giunge durante la tradizionale stagione riservata alla degustazione dei vini per le guide di settore e che conferma in modo netto la grande qualità della vendemmia 2005, sulla scia di quanto già si era emerso a Vinitaly con l’apertura delle prime bottiglie. L’esito del concorso evidenzia ancora una volta come il territorio del Soave rappresenti oggi una zona importante per la produzione di vino bianco, non solo a livello regionale ma anche nazionale ed estero. Sono del resto i numeri stessi della denominazione a definire le ambizioni e le valenze, sia tecniche che economiche, di questo territorio circoscritto e sostanzialmente originale dal punto di vista ampelografico, pedologico e climatico. Delimitati da un’aera relativamente ristretta infatti, i vigneti iscritti alla Doc Soave e Soave Classico coprono più di 6500 ettari, rappresentano quasi il 30% della potenzialità produttiva regionale dei vini Doc e sono circa il 40% dei vigneti della provincia scaligera. Il Soave sia per l’importanza economica che riveste, sia per la specificità delle sue produzioni, assume quindi un ruolo di riferimento all’interno dell ’articolato panorama enologico non solo veronese ma italiano e internazionale. Di seguito i risultati del Concorso Enologico Verona Wine Top 2006, organizzato dalla Camera di Commercio di Verona e riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. .  
   
   
I VINI ALSAZIANI A MILANO  
 
Grande soddisfazione all’Hotel Westin Palace di Milano, dove il 30 maggio 2006 si è svolta con successo un’importante degustazione di vini alsaziani. L’evento, organizzato dal Civa (Conseil Interprofessionnel des Vins d’Alsace) in collaborazione con la Sopexa Italia, ha visto la partecipazione con i loro prodotti di 28 Maison selezionate, di cui 19 già commercializzate nel nostro Paese e 9 alla ricerca di un distributore per l’Italia. I vini alsaziani, ottenuti su un vigneto di 15. 300 ettari complessivi, rappresentano il 40% del prodotto agricolo totale della regione Alsazia, e il 19% della produzione francese di vini bianchi fermi A. O. C. Alla loro produzione si dedicano annualmente 5. 350 viticultori, che ne traggono un reddito di 470 milioni di euro. Il 25% delle vendite totali di vini d’Alsazia viene attualmente realizzato grazie all’esportazione, principalmente in Belgio, nei Paesi Bassi, in Germania, in Danimarca, in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. Per quanto riguarda l’Italia, gli ultimi anni hanno registrato una crescita forte e ininterrotta dei vini d’Alsazia: basti pensare che il loro volume complessivo, attestatosi nel 2005 sui 3. 400 ettolitri complessivi, era fermo a 500 ettolitri verso la metà degli anni novanta. La tendenza diffusa a ridurre le quantità di vini consumate a favore di prodotti di qualità maggiore, la crescente apertura verso i prodotti esteri e il recente, generalizzato ritorno di interesse verso i vini bianchi dovrebbero sostenere la domanda italiana di vini d’Alsazia anche per il futuro. Un ultimo dato statistico interessante riguarda la composizione dei consumi italiani di vini d’Alsazia: il 42% dei volumi totali importati nel nostro Paese è rappresentato dal solo Gewürztraminer; il restante 58% copre gli altri 6 vitigni alsaziani (Sylvaner, Pinot Bianco, Riesling, Moscato d’Alsazia, Tokay – Pinot Grigio, Pinot Nero), i Crémant (vini effervescenti) e i prodotti più particolari (grand cru, vendemmie tardive, selezioni di uve nobili). La giornata milanese del Westin Palace ha registrato un ottimo afflusso di appassionati, sommelier e giornalisti, che hanno potuto assaggiare le varie proposte in degustazione. Presenti, anche se in misura forse minore, i rappresentanti della filiera commerciale: importatori, agenti di vendita, enotecari, ristoratori. Eccellente l’organizzazione dell’iniziativa (che era al suo esordio a Milano) da parte di Civa e Sopexa Italia, e soddisfatti nel complesso gli espositori transalpini presenti. Per quanto in crescita, il mercato italiano dei bianchi d’Alsazia è ancora una nicchia: come ha sottolineato l’importatore Giuseppe Frigerio, de “Il Naso del Vino”, una vendita annuale di 5. 000 – 10. 000 bottiglie è considerata molto soddisfacente da parte di ogni operatore della distribuzione. .  
   
   
ANTICA FRATTA, UNA BOTTIGLIA TUTTA NUOVA: LE LINEE FEMMINILI DI “AIDA” PER I FRANCIACORTA DELL’AZIENDA  
 
Nuove bottiglie per la gamma Franciacorta di Antica Fratta: a partire dal tirage 2006, Brut, Satèn, Rosé e Millesimato si vestono di un vetro dalle linee femminili, mediterranee: è la bottiglia “Aida” di Vetreria Etrusca, novità nel panorama enologico italiano. Cristina Ziliani, presidente di Antica Fratta, ha scelto la nuova presentazione, abbinandola a una tonalità di vetro vicina al nero, che metta in risalto la piacevolezza visiva e tattile della linea e il gusto classico delle etichette, create nel 2001 dal prestigioso studio londinese Classens. La nuova bottiglia corona ed esplicita i tanti nuovi impulsi che stanno animando l’azienda franciacortina: la nuova presidenza, affidata tre anni or sono a Cristina Ziliani, la direzione marketing, curata da Marcello Bruschetti, l’impiego della grande dimora, sede dell’azienda, quale luogo privilegiato per incontri d’affari, cultura e convivio, col supporto degli chef più ammirati del territorio. Ma soprattutto l’eccellenza qualitativa dell’intera proposta enologica, che, particolarmente nella gamma “bollicine” affidata alla direzione tecnica di Piero Bonomi, intende ritagliarsi un’immagine di eleganza ed esclusività un po’ glamour caratterizzata da un’impronta fresca, raffinata, priva di complessità troppo evolute che finiscono spesso per soffocare la piacevolezza che è sinonimo stesso di “effervescenza” e di “bollicine”. Aida” darà maggiore riconoscibilità ad Antica Fratta, e saprà sottolinearne il carattere elegante, femminile e seducente. Www. Anticafratta. It .  
   
   
“PANE, PROSCIUTTO E FANTASIA” PER FESTEGGIARE LE BEN NOTE “NORCINERIE” UMBRE  
 
A Preci, in Umbria, in uno dei territori più suggestivi del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, torna dal 30 giugno al 2 luglio 2006 “Pane, prosciutto e fantasia”. La manifestazione nasce per valorizzare il prodotto "principe" del territorio, il prosciutto di Norcia I. G. P. Un clima ottimale e un duro lavoro realizzato con tecniche di lavorazione tramandate a una generazione all´altra sono gli elementi che hanno determinato la qualità del prosciutto stagionato, tanto da convincere l´Unione Europea a riconoscergli l´Identificazione Geografica Protetta che tutela le caratteristiche qualitative e l´antica tradizione gastronomica della "norcineria". Oltre 100 gli espositori che faranno degustare al pubblico il prosciutto Igp in abbinamento ai vini doc della Regione e prodotti tipici umbri: formaggio, tartufo, lenticchie, miele, trote, dolci…Tra gli eventi che animeranno la tre giorni all’insegna del gusto e della tipicità: la Fattoria dei Bambini, in una delle più belle terrazze panoramiche del centro medievale di Preci i più piccoli si cimenteranno nei panni del fattore: mungeranno le capre, impasteranno e inforneranno il pane e impareranno a fare delle gustosissime salsicce; la Casa del Formaggio (dimostrazione dal vivo della produzione del formaggio c secondo le antiche tecniche contadine con degustazione); Chi la fa più lunga, gara tra aspiranti noricini a chi realizza la fetta di prosciutto più lunga: in palio prelibati prosciutti di Norcia e il diploma dell’Accademia del Porcello. Da non perdere l’appuntamento che porterà sul podio il Prosciutto più buono: domenica 2 luglio i produttori della Valnerina scenderanno in campo con i loro “gioielli”. A decretare il primo posto assoluto una giuria di esperti presieduta da uno dei più importanti “professionisti del gusto made in Italy” noto anche a molti come il critico gastronomico più severo d´Italia Edoardo Raspelli. Il tutto sarà arricchito da spettacoli di strada e dai cantori che animeranno le cantine con i canti e musiche popolari. Www. Paneprosciuttoefantasia. Com .  
   
   
RISO SCOTTI SNACK: IL GELATO DI RISO PREPARATO CON CHICCOLAT INVECE CHE CON IL LATTE  
 
 E’ nato un nuovo modo di mangiare il gelato, più sano, più attento alla salute e alla forma fisica. Riso scotti snack Srl, Azienda del Gruppo Scotti guidata da Walter Pennetta, specializzata nella temperatura controllata e nel fuoricasa, distribuisce nel canale retail e nei bar il gelato di riso che utilizza chiccolat al posto del latte. Un’iniziativa coerente con la strada intrapresa ormai da tempo di proporsi come azienda-partner nei confronti del consumatore, sviluppando una nuova alimentazione, capace di valorizzare i principi salutistici, benefici e funzionali del riso, senza rinunciare a bontà e gusto: un’alimentazione che nasce dal riso e risponde alle esigenze di chi vuole mangiare per piacere ma soprattutto per stare bene. L’azienda pavese crede nel concetto di riso come cereale della salute: un alimento inteso non soltanto come supporto calorico, ma come “cibo funzionale”. Ne nasce così una proposta, capace di unire alla semplicità e naturalità di una delle tradizioni italiane per eccellenza, una forte ed indiscussa garanzia di marca. Grazie al suo ingrediente caratterizzante – Chiccolat - il gelato di riso proposto da Riso Scotti Snack risulta un alimento facilmente digeribile, ricco di carboidrati semplici e di rapida assimilazione (quindi energetico), povero di grassi, dal delicato sapore di cereale. Chiccolat è biologico e vegetale al 100%; non contenendo né colesterolo, né glutine, né lattosio, né zucchero aggiunto rende il gelato accessibile, oltre che a coloro che manifestano allergie ed intolleranze alimentari specifiche, anche e soprattutto a chi ha un occhio di riguardo alla linea, ma non vuole rinunciare al piacere di un buon gelato. Canale Retail_riso Scotti Snack distribuisce il gelato di riso nei migliori punti vendita al prezzo consigliato di euro 3,90, in due gusti “fior di latte” - variegato all’amarena e variegato al cioccolato - in vaschetta trasparente richiudibile da 500gr. Nuovi gusti per l’estate 2006: Limone e Bianco. Canale Bar_al bar, invece, Riso Scotti Snack propone eleganti coppette monoporzione, che grazie al fatto di avere il cucchiaino sotto al coperchio, consentono il servizio direttamente al tavolo o un’ottima soluzione per l’asporto e il passeggio! I gusti sono i medesimi: “fior di latte” variegato all’amarena e variegato al cioccolato, con l’aggiunta però di chicchi di riso soffiati al cioccolato, per uno snack più gustoso. E le nuovissime coppette Limone e Bianco. Www. Risoscotti. It/snack .