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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Giugno 2010
PESCA NEL MEDITERRANEO: L´ADOZIONE DI PRATICHE DI PESCA SOSTENIBILI NON PUÒ ESSERE RINVIATA  
 
Da indagini scientifiche sugli stock ittici del Mediterraneo risulta che oltre il 54% degli stock analizzati è sottoposto a uno sfruttamento eccessivo. Per ovviare a questa situazione, nel 2006 l´Ue ha adottato il regolamento "Mediterraneo", il cui scopo è migliorare la gestione della pesca al fine di giungere a un´attività di pesca sostenibile, tutelare il delicato equilibrio dell´ambiente marino e riportare a livelli di sicurezza gli stock ittici. Detto regolamento si applica agli Stati membri dell´Ue del bacino mediterraneo. Allo scopo di consentire agli Stati membri di prepararsi all´applicazione del regolamento, per un certo numero di disposizioni è stato previsto un lungo periodo transitorio di 3 anni. A decorrere dal 1° giugno il regolamento è entrato in vigore nella sua interezza e deve essere applicato dagli Stati membri interessati. Tuttavia finora gli Stati membri non hanno adottato tutte le misure necessarie a garantire la completa attuazione del regolamento e la Commissione si rammarica profondamente di questa situazione. Essa invita gli Stati membri ad urgenti agire al più presto, applicando misure basate sulle conoscenze scientifiche e intese a garantire un elevato grado di sostenibilità. Maria Damanaki, commissaria per gli affari marittimi e la pesca, ribadisce che le misure adottate con il regolamento "Mediterraneo" nel dicembre 2006 dovrebbero essere ormai integralmente applicate. "Veglierò sulla rigorosa attuazione del regolamento per il Mediterraneo. Il periodo di transizione è finito, chiedo pertanto gli Stati membri di agire" ha detto la commissaria. "Gli Stati membri hanno avuto un periodo superiore a tre anni per conformarsi alle norme. Si tratta delle norme che gli Stati membri hanno unanimemente adottato nel 2006, sulla base di un compromesso raggiunto modificando la più ambiziosa proposta della Commissione. È arduo accettare che oggi essi non intendano o possano attuare neppure il compromesso del 2006. Sono veramente delusa.", ha quindi aggiunto. La commissaria ha così concluso: "La situazione di numerosi stock ittici nel Mediterraneo è allarmante e i pescatori vedono le loro catture scemare di anno in anno. È necessario invertire questa preoccupante tendenza a praticare attività di pesca non sostenibili e a impoverire le risorse ittiche e dobbiamo farlo ora. A tal fine è necessario che tutte le parti in causa assumano le loro responsabilità e si attengano alle norme stabilite.´´ Il regolamento "Mediterraneo"1 avvia iniziative intese a integrare le preoccupazioni ambientali nella politica della pesca e a istituire una rete di zone protette, in cui le attività di pesca sono limitate per tutelare le zone di crescita, le zone di riproduzione e l’ecosistema marino. Inoltre detto regolamento fissa norme tecniche riguardo ai metodi di pesca consentiti e alla distanza dalla costa e reca disposizioni relative alle specie e agli habitat protetti. Esso lascia agli Stati membri un maggior margine di manovra per adattare le misure alle specifiche situazioni locali, ma questo metodo non può funzionare e fallirà se gli Stati membri non adempiono i loro compiti. Quando è entrato in vigore, all´inizio del 2007, il regolamento ha previsto per alcune disposizioni un lungo periodo di applicazione progressiva (fino al 31 maggio 2010). Sarebbe pertanto ragionevole ritenere che le amministrazioni nazionali abbiano avuto tutto il tempo necessario per preparare la transizione e garantire l´osservanza delle norme. Eppure, anche ora, sembrano impreparati e il livello di conformità alle disposizioni del regolamento appare problematico. Ispezioni recentemente condotte dalla Commissione hanno messo in evidenza gravi violazioni per quanto concerne le dimensioni minime delle maglie delle reti da pesca, la taglia minima dei pesci e degli altri organismi marini e altri aspetti della selettività. Va evidenziato il fatto che le disposizioni in questione sono obbligatorie fin dall´entrata in vigore del regolamento, 3 anni fa. Gli Stati membri non hanno neppure rispettato i loro obblighi di presentare piani di gestione entro i termini previsti o di designare ulteriori zone di pesca protette come stabilito del regolamento. È opportuno sottolineare che il regolamento permette di praticare un certo numero di attività di pesca se dalle valutazioni scientifiche risulta che il loro impatto sulle specie e sugli habitat è accettabile e se sono gestite nell´ambito di un piano nazionale. La Commissione europea si rammarica profondamente di questa situazione, che avrà un´incidenza diretta sulla situazione degli stock e sulla sostenibilità della pesca. Essa ha caldamente esortato gli Stati membri ad agire in tempi rapidi per ovviare alla situazione e sta collaborando strettamente con essi alla soluzione dei restanti problemi. Tuttavia se vi saranno infrazioni gravi la Commissione non potrà che adottare iniziative forti per assicurare il rispetto delle norme. Non è ragionevole pensare che il regolamento o l´Unione europea possano da soli assicurare la gestione della pesca nel Mediterraneo. La partecipazione di tutti paesi che si affacciano sul Mediterraneo è determinante e l´Ue si adopera attivamente nell´ambito delle organizzazioni multilaterali, tra cui la Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo e la Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell´Atlantico, al fine di migliorare le conoscenze scientifiche e soprattutto di garantire l´uguaglianza delle condizioni, con lo scopo generale di promuovere la sostenibilità.  
   
   
PESCA:MARINERIA,GALAN SI IMPEGNA PER RISTORO ECONOMICO FEBBO,NOSTRA PROPOSTA A DINIEGO MODIFICHE REGOLAMENTO UE  
 
Pescara - Il ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan, ha accolto la proposta degli assessori delle regioni Abruzzo, Marche, Molise e Puglia di "costruire un provvedimento che associ ad un fermo biologico straordinario di qualche mese, così come previsto già nei piani di gestione nazionali, misure in grado di arginare il disagio economico e sociale delle categorie colpite". Lo ha riferito l´assessore alla Pesca, Mauro Febbo, successivamente all´incontro della tarda mattinata del 7 giugno a Roma tra il coordinamento delle regioni del medio Adriatico e il ministro Galan. "Galan - ha aggiunto Febbo - si è anche impegnato ad individuare le risorse finanziarie alle quali attingere". Di contro, sempre dall´incontro di ieri, è emersa "la impercorribilità di una ulteriore deroga al regolamento comunitario, in considerazione anche della dichiarazione fatta in data odierna dalla Commissaria europea delegata alla pesca, di assoluta indisponibilità a tale ipotesi". Su questo argomento, però, nella nota a noi firmata - ha spiegato Febbo - si fa riferimento ad una necessità di approfondire, dal punto di vista scientifico, insieme a Cnr e Ispa, le conseguenze sull´ecosistema e la concreta utilità ambientale dell´applicazione del nuovo regolamento comunitario. A questo proposito gli istituti di Ricerca stanno approntando un elenco delle specie del Mediterraneo che pur diventando adulte non potrebbero essere pescate con le maglie più larghe previste dalle nuove norme Ue.  
   
   
PESCA FVG: FARE SQUADRA PER SUPERARE LE DIFFICOLTÀ  
 
"Il problema dei pescatori riguarda non solo Trieste ma l´intera costa friulana. E´ bene che pescatori triestini, lagunari e gradesi si mettano d´accordo per riuscire a superare questa situazione", afferma l´assessore regionale alla Pesca, Claudio Violino, dopo un recente confronto con i pescatori di Marano Lagunare. Il regolamento comunitario sulla pesca n.1967/2006, recepito dall´ordinamento italiano, rischia infatti di mettere in ginocchio un settore già particolarmente colpito dalla crisi. A questo proposito e a seguito di un incontro in Consiglio regionale a cui aveva preso parte, tra gli altri, il consigliere del Pdl, Alessia Rosolen, Violino si è confrontato con i rappresentanti dei pescatori lagunari assieme al sindaco di Marano, Mario Cepile, ed alla Giunta comunale. Anche i pescatori lagunari sono convinti che le norme restrittive del regolamento comunitario - che fissa la distanza limite dalla costa per la pesca a strascico e l´ampiezza delle maglie delle reti in dimensioni molto maggiori rispetto a quelle attualmente in dotazione dai pescatori del Friuli Venezia Giulia - siano penalizzanti per l´economia dell´intera filiera ittica della costa. Il settore della pesca conta in regione un migliaio di addetti ed una flotta di 500 pescherecci fra Trieste, Grado e Marano Lagunare. Attualmente si sta ancora attendendo la deroga al regolamento che il Governo nazionale ha ricevuto da Bruxelles per la pesca a strascico nelle acque delle regioni Sicilia, Liguria e Friuli Venezia Giulia. Dalle riunioni di lunedì è emerso che la priorità è quella di attivare i passaggi necessari per attingere nel più breve tempo possibile ai Fondi europei in aiuto dei pescatori per non lasciare in crisi un comparto che già sta attraversando un momento difficile. Particolare attenzione dovrà infine essere riservata al controllo dell´attività di pesca in Slovenia e Croazia che, al momento, non applicano la nuova normativa europea alterando il principio di leale concorrenza.  
   
   
AGRICOLTURA IN LOMBARDIA, IL PUNTO CON PROVINCE PRIMO VERTICE CON ASSESSORI LOCALI, CONFRONTO E SINERGIE SU PIANO SVILUPPO RURALE, LATTE E CACCIA  
 
Milano - L´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, Giulio De Capitani, ha incontrato oggi, in due distinti tavoli istituzionali, gli assessori provinciali all´Agricoltura e quelli con delega alla Caccia e Pesca. "Al primo appuntamento - ha detto l´assessore De Capitani - ho voluto fosse presente il collega assessore ai Sistemi verdi e al Paesaggio, Alessandro Colucci, per spiegare la sinergia di azione tra il mio e il suo assessorato secondo lo stile annunciato dal presidente Formigoni durante la presentazione della Giunta". "I sistemi verdi e le aree protette - ha detto Colucci - rappresentano il 30% del territorio lombardo. In futuro vogliamo che le aree verde non siano viste come luoghi del divieto, ma come spazi fruibili in grado di dare sostenibilità all´intesa che mira a far sviluppare una nuova economia del territorio. I parchi devono essere luoghi che aiutino a far crescere l´identità del territorio lombardo. Come assessorato metteremo in rete le aree protette con piste ciclabili e rafforzamento del sistema agrituristico attraverso un lavoro di governance che inserisca i parchi in un virtuoso processo di valorizzazione del territorio che è una delle priorità di Regione Lombardia". "Alle fine dei due tavoli con i colleghi che nelle province si occupano di Agricoltura e di Caccia - ha aggiunto De Capitani - ho potuto constatare come il tema della difesa ambientale sia caro a tutti e ne sono felice". "Sul fronte dell´agricoltura - spiega l´assessore De Capitani - abbiamo approfondito temi importanti come la difesa del suolo agricolo, il riparto di fondi regionali alle Province per interventi anche di prevenzione di disagi legati al maltempo e della direttiva nitrati con un´ipotesi di revisione delle norme europee". "Abbiamo anche affrontato - prosegue De Capitani - il capitolo del Psr (Programma di sviluppo rurale) che, giunto a metà della sua vita e al 50% dell´uso dei fondi, necessita di una revisione implementando le misure degli Assi 1 e 3 più oggetto di domande magari, reperendo i soldi necessari diminuendo la disponibilità per l´Asse 2 le cui misure non hanno avuto la risposta attesa". Gli assessori provinciali all´Agricoltura hanno invitato De Capitani a farsi carico anche della problematica del prezzo del latte il cui accordo scadrà il 30 giugno. "Ho già assicurato - ha detto De Capitani - che mi farò carico di questa problematica come delle problematiche della suinicoltura per cui, proprio sabato 5, a Mantova abbiamo presentato il Crefis, un centro di ricerca dedicato a questo settore". "Anche gli assessori alla Caccia - ha continuato l´assessore De Capitani - hanno affrontato le problematiche del mondo venatorio con spirito collaborativo e iniziato a lavorare anche sul tema della caccia in deroga pronti a sottoporre le loro richieste alla neonata Commissione Agricoltura della Regione". "Ho molto apprezzato - ha concluso De Capitani - il clima del confronto e l´attenzione degli assessori alla Caccia, come di quelli all´Agricoltura, a tutelare il territorio e l´ambiente preoccupandosi anche dei sistemi per controllare la presenza di specie nocive come cinghiali e nutrie". I prossimi tavoli istituzionali per gli assessori provinciali all´Agricoltura e alla Caccia sono già fissati per il 21 luglio.  
   
   
FRIULI, PRIMA SEMINA DI MAIS OGM IN ITALIA LE PIANTINE DI MAIS "MON 810" AL 440 GIORNO!  
 
Pordenone - Sul sito del Movimento Libertario l´aggiornamento della crescita delle Sei Piante Di Mais Ogm per visulaizzare la fotografia cliccare a questo link http://www.Movimentolibertario.it/index.php?option=com_content&view=article&id=6060:marcia-del-mais-nuove-foto-le-sei-piante-di-mais-ogm-crescono-sane&catid=1:latest-news  Continuerà  l´aggiornamento  sullo stato stato delle piante. Per informazioni, telefonare a: Leonardo Facco, amministartore delegato Movimento Libertario (335-8082280) - Giorgio Fidenato, presidente Agricoltori Federati (348-4199513)  
   
   
AGRICOLTURA: CORSO ADDETTO ANTINCENDIO A SCIACCA  
 
Il dipartimento regionale per gli interventi infrastrutturali in agricoltura della Regione siciliana informa che il Distretto Belice -Carboj e la Soat di Sciacca stanno organizzando il corso di formazione per addetto al servizio antincendio in agricoltura. Il corso, riservato a imprenditori e titolari di aziende del settore, si terra´ il 23 giugno 2010, presso la sede della Confederazione italiana agricoltori di Sciacca. Alle lezioni saranno ammessi soltanto 20 partecipanti. Alla fine del corso verra´ rilasciato un attestato di partecipazione valido ai fini della normativa vigente. La scheda di adesione al corso va presentata entro le ore 14.00 del prossimo 22 giugno 2010, e deve essere trasmessa, a mezzo fax o e-mail, alla Soat di Sciacca. Le adesioni pervenute costituiranno oggetto per la predisposizione di una graduatoria sulla base dell´ordine d´arrivo delle medesime.  
   
   
POLITICHE AGRICOLE UN SEMINARIO SULLA SITUAZIONE DELLA TUTA ABSOLUTA  
 
Cagliari: - "Emergenza Tuta absoluta. Situazione attuale e nuove prospettive per il controllo del fitofago" è il titolo del seminario organizzato da Agris in programma venerdì prossimo (11 giugno) a Uta, nell’azienda dell’agenzia in località S’appassiu. A quasi due anni dalla segnalazione in Sardegna del lepidottero, responsabile dell’ultima grave emergenza del settore, sarà fatto il punto della situazione e saranno valutate le possibili soluzioni tecniche, anche alla luce dei risultati conseguiti dalla ricerca nell’ultimo anno. Secondo le prime rilevazioni, l’emergenza sembra ridimensionata rispetto a quanto inizialmente previsto. Nell’ultimo anno i risultati conseguiti per la difesa del pomodoro coltivato in serra e in pieno campo, pur variabili in relazione alla localizzazione geografica delle colture, sono stati più favorevoli di quanto le previsioni facessero presagire. Tuttavia ciò è stato ottenuto di frequente con un sensibile aumento del numero dei trattamenti insetticidi effettuati e quindi dei costi di produzione. Lo stato dell’emergenza nelle rispettive regioni di provenienza, i risultati di maggiore interesse applicativo della ricerca fino ad oggi condotta e i programmi di studio per i prossimi anni e il punto sulla sperimentazione saranno i temi che saranno trattati dai vari esperti che interverranno.  
   
   
DIFFUSIONE DELLA RABBIA NEL NORD-EST ITALIA IL PIEMONTE ADOTTA MISURE PREVENTIVE STRAORDINARIE  
 
La recente diffusione dell’infezione della rabbia in alcune aree del nord-est Italia ha spinto la Regione ad adottare misure straordinarie per la prevenzione e la profilassi della malattia in Piemonte. «L’ordinanza – afferma Caterina Ferrero, assessore alla tutela della salute e sanità – non vuole creare alcun allarmismo, ma tutelare la salute della popolazione animale e dell’uomo attraverso l’adozione di provvedimenti temporanei più severi». Sono tre i principali provvedimenti contenuti nel decreto. In primo luogo i detentori di cani, gatti e furetti che intendono trasferirsi, anche temporaneamente, con i propri animali nelle aree a rischio, devono segnalarlo al medico veterinario di fiducia con almeno 30 giorni di anticipo per l’esecuzione della vaccinazione antirabbica che deve essere certificata. Gli animali vaccinati devono essere preventivamente identificati con il microchip e, per quanto riguarda i cani, registrati nel sistema informatizzato dell’anagrafe canina regionale. In secondo luogo, presso ogni Comune e Asl saranno aperte, per un periodo di 90 giorni dalla data di pubblicazione dell’ordinanza, le iscrizioni straordinarie all’anagrafe canina regionale dei cani non registrati. Infine, i cani morsicatori devono essere segnalati al Servizio veterinario dell’Asl competente per territorio, visitati e tenuti in osservazione per dieci giorni, per verificare che non manifestino i sintomi della malattia. Tutti i cani ospitati nei canili pubblici e privati, nei casi in cui non possa essere escluso il rischio di introduzione della rabbia, devono essere sottoposti a vaccinazione antirabbica preventiva. I titolari degli impianti, entro 30 giorni dalla data di pubblicazione del decreto, devono comunicare al Servizio Veterinario dell’Asl competente la decisione assunta e il protocollo vaccinale eventualmente adottato in accordo con il medico veterinario responsabile dell’assistenza zooiatrica. L’elenco dei territori a rischio, attualmente costituito dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dalle Province Autonome di Trento, Bolzano e dalle Province di Treviso, Belluno, Vicenza e Venezia, è costantemente aggiornato dall’Osservatorio epidemiologico regionale per la prevenzione veterinaria e pubblicato sul sito della Regione Piemonte all’indirizzo www.Regione.piemonte.it/sanita/sanpub/animale/anacanina.htm/  «E’ importante – sottolinea Ferrero - che i detentori di cani, gatti e furetti conoscano i rischi della malattia e adottino comportamenti di prevenzione responsabili. La vaccinazione è sicura, non ha conseguenze negative sulla salute dell’animale ed è l’unico strumento per evitare il diffondersi della rabbia anche nel nostro territorio». Per tutte le informazioni necessarie e le segnalazioni pertinenti è possibile rivolgersi agli sportelli degli animali d’affezione istituiti presso i Servizi veterinari di ciascuna Asl (elenco completo all’indirizzo www.Regione.piemonte.it/sanita/sanpub/animale/sportelli.htm/ ).  
   
   
PUGLIA: ASSESSORI AGRICOLTURA BOCCIANO MANOVRA FINANZIARIA GOVERNO NAZIONALE  
 
Manovra finanziaria, una bocciatura unanime dal Tavolo degli Assessori regionali. La Commissione Politiche Agricole della Regioni, riunitasi l’ 8 giugno a Roma, ha effettuato un primo approfondimento sul decreto legge in discussione: tutti gli assessori hanno espresso grave preoccupazione per il previsto taglio dei trasferimenti alle Regioni, che sembra coinvolgere anche i fondi del Dpcm Agricoltura. “Una ipotesi devastante – commenta il coordinatore della Commissione, l’assessore della Puglia Dario Stefàno – poiché insostituibili politiche, applicate da ciascuna Regione nell’ambito del proprio territorio, verrebbero di fatto annullate. A ciò si aggiungerebbe l’impossibilità di adempiere alle funzioni attribuite con Legge Nazionale ad organismi appositamente delegati”.“Se guardiamo al caso specifico alla Puglia – prosegue l’assessore Stefàno - questo significherà non avere più alcuna risorsa per la zootecnia e per la gestione dei libri genealogici, per le attività di promozione delle nostre produzioni di qualità, per le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria dei Consorzi di Bonifica (che pure in questi anni abbiamo finanziato), per la pesca e per le azioni relative ai controlli funzionali”. “Parallelamente – prosegue Stefàno - tutti gli assessori hanno condiviso l’ulteriore preoccupazione per l’assenza nel provvedimento di qualsiasi riferimento alla modifica della scadenza delle agevolazioni contributive per le aziende agricole nelle aree svantaggiate e montane, oggi prevista al 31 luglio prossimo, che comporterà un ulteriore acuirsi delle problematiche occupazionali e della competitività delle imprese ubicate nelle medesime aree”. “Siamo tutti consapevoli – sottolinea l’assessore – che occorra interpretare una fase di risanamento dei conti pubblici, ma non è assolutamente accettabile che vi si giunga attraverso un contributo a quasi esclusivo carico delle Regioni e su funzioni ad esse delegate dalla Costituzione”. “Peraltro – conclude Stefàno - tutto questo, avviene in un momento terribile di crisi nel quale non solo non si mettono risorse necessarie alla ripartenza, come invece altri Paesi hanno fatto proprio in tema di Agroalimentare, ma addirittura si tranciano quelle indispensabili. Di fatto è come se ci mettessero nelle condizioni di non poter operare nei nostri territori. Tutto ciò è inaccettabile e spero che anche le rappresentanze di categoria facciano sentire, con forza, la propria voce”.  
   
   
A LECCE CONVEGNO SU TRACCIABILITÀ CARNI OVINE  
 
Tracciabilità delle carni ovine pugliesi come garanzia di qualità nutrizionale. Se ne discuterà a Lecce il prossimo 11 giugno, nella sala Convegni del Palazzo della Regione Puglia (viale Aldo Moro) nella giornata di studio “Qualità nutrizionale e rintracciabilità genomica della carne ovina degli allevamenti tradizionali”, organizzata dall’Università di Bari – Dipartimento di Fisiologia generale ed Ambientale con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, dell’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della regione Puglia, della Fondazione Caripuglia e dell’Accademia Pugliese delle Scienze. “Ci muoviamo sullo sfondo di una crisi fuori dall’ordinario che ha colpito anche il nostro sistema agroalimentare - commenta l’assessore Dario Stefàno - ma abbiamo una carta strategica importantissima da poter giocare, quella della qualità e tipicità. È fondamentale infatti, legare le produzioni ai territori, nel segno della tipicità ma anche della qualità nutrizionale Garanzia, dunque, di carni interamente allevate in Puglia e appartenenti alle razze autoctone pugliese, che costituiscono il ricco patrimonio per la cui valorizzazione si sta lavorando ad una legge regionale ad hoc”. La Puglia, infatti, così come l’intero Meridione d’Italia, per la variabilità climatica ed orografica del territorio, ma anche per la antichissima storia dell’agricoltura e dell’allevamento, possiede nel suo patrimonio biologico un numero elevato di popolazioni animali autoctone di grandissimo pregio culturale ed economico, punto di equilibrio tra attività produttive ed ambiente e fonte insostituibile di alimenti di inestimabile valore biologico e nutrizionale, per gli elementi che dai pascoli si trasferiscono ai loro prodotti. All’incontro, al quale parteciperà l’assessore Stefàno e il direttore dell’Area Politiche per lo Sviluppo rurale, Giuseppe Ferro, interverranno come relatori il prof. Dario Cianci dell’Università di Bari, il presidente Consdabi Donato Matassino, la prof.Ssa Marzia Albenzio dell’Università di Foggia e la prof.Ssa Elena Ciani dell’Università di Bari e Cinzia Scasciamacchia dell’istituto Zooprofilattico sperimentale per la Puglia e la Basilicata.  
   
   
AGRICOLTURA: CALENDARIO CORSI SICUREZZA SUL LAVORO IN SICILIA  
 
Il dipartimento per gli interventi infrastrutturali in agricoltura della Regione siciliana comunica le date dei corsi di formazione per responsabile del servizio di prevenzione e protezione, riservato ai datori di lavoro del settore agricolo, che si svolgeranno nei prossimi giorni a cura delle unita´ territoriali dell´amministrazione. Nei giorni 14, 15, 22 e 23 Giugno 2010, le lezioni per la sicurezza sul lavoro in agricoltura si terranno nella Sala Consiliare del Comune di Cesaro´. Organizzato dalla Soat di Troina, il medesimo corso obbligatorio si terra´ il 23, 24 e 28 Giugno 2010, presso i locali della stessa Soat.  
   
   
AGRICOLTURA: REGIONE SICILIA ORGANIZZA SEMINARI PSR "PACCHETTO GIOVANI"  
 
Continuano a ritmo serrato, sotto la regia del dipartimento per gli interventi infrastrutturali in agricoltura della Regione siciliana, gli incontri divulgativi di presentazione tecnica agli agricoltori della misura 112 del Piano di Sviluppo rurale. Si tratta del cosiddetto Pacchetto Giovani, una misura dello sviluppo rurale che prevede aiuti in favore dei giovani che si insediano per la prima volta in un´azienda agricola in qualita´ di capo azienda. La misura ha l´obiettivo di proseguire nell´azione di ringiovanimento del settore agricolo, attuando un ricambio generazionale. La dotazione finanziaria pubblica totale della Misura 112 per l´intero periodo di programmazione, e´ di 90 milioni di euro. Il Pacchetto Giovani verra´ presentato secondo il seguente calendario: a Troina (Aula Consiliare del Comune) e Mazzarino (Sala Conferenze Palazzo Alberti), il prossimo 16 giugno; Ramacca, il prossimo 18 giugno, presso il centro sociale del Comune.  
   
   
VINO IN SICILIA: AGGREGARE CANTINE PER AFFRONTARE SFIDA MERCATI  
 
"E´ necessario stimolare un processo di aggregazione tra le cantine sociali per creare nuovi soggetti imprenditoriali in grado di competere con maggiore incisivita´ sul mercato nazionale ed internazionale. Esiste un problema di dimensioni delle aziende agricole, particolarmente sentito nel settore vitivinicolo, che non consente ai nostri produttori di fare massa critica. La polverizzazione non paga e per rilanciare il settore va sostenuta una logica di accorpamento". Lo dice l´assessore alle risorse agricole e alimentari Titti Bufardeci, che cosi´ commenta la procedura avviata dall´amministrazione regionale per verificare la possibile riorganizzazione del sistema cooperativistico vitivinicolo regionale. Con la pubblicazione dell´avviso per la manifestazione di interesse da parte degli operatori del settore, parte il progetto per promuovere l´aggregazione delle cooperative cantine sociali vitivinicole esistenti e creare strutture di maggiori dimensioni in termini di capacita´ di ammasso di uve e di ettari di vigneto. "Per aggredire il mercato globale - continua l´assessore - bisogna agire in fretta riducendo al minimo le difficolta´ che gli operatori del settore incontrano oggi anche a causa della stretta creditizia. Penso alle nostre cantine sociali che, per ritagliarsi minuscole porzioni di mercato locale, sono costrette a una guerra fratricida che non aiuta nessuno". Creando soggetti imprenditoriali maggiormente competitivi, sara´ piu´ semplice sostenere sui mercati le produzioni siciliane. Con il piano di riorganizzazione, si punta a garantire il reddito al viticoltore, ridurre i costi di produzione in vigna e in cantina, valorizzare e rendere competitivo il vino base, aumentare la quota di vendita dei vini di qualita´ e dei vini prodotti con uve coltivate con metodo biologico. Per la realizzazione degli interventi le cooperative potranno beneficiare di agevolazioni nella forma di sovvenzione diretta sia a titolo di contributo in conto capitale sia a titolo di assistenza tecnica. Con un tetto massimo di 500 mila euro. La pubblicazione dell´avviso non assume valore vincolante ne´ per l´Amministrazione, ne´ per il sottoscrittore, tuttavia, la presentazione della domanda di manifestazione di interesse, costituisce condizione di accesso per la partecipazione al successivo bando.