Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Marzo 2015
NUOVE FRONTIERE DI INTERVENTO CON IL CEMENTO ANTIBIOTATO PER COMBATTERE LE INFEZIONI ALLE PROTESI  
 
Milano, 19 marzo 2015 – “Può accadere che le protesi impiantate la prima volta si contaminino con agenti batterici: non si tratta di imperizia medica ma di complicanze infettive che possono verificarsi al di là di ogni accortezza presa in sala operatoria. Nonostante questo si può intervenire e risolvere a breve il problema grazie all’utilizzo di cementi arricchiti di antibiotici”. Il dottor Antonio Pellegrini, responsabile della Struttura Semplice Dipartimentale per il trattamento delle complicanze infettive in Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Gaetano Pini, spiega l’utilizzo del cemento antibiotato, tema al centro del convegno organizzato per venerdì 20 marzo dalle 9 alle 13,30 all’Istituto Ortopedico Gaetano Pini, uno dei pochi ospedali in Italia ad effettuare questo tipo di intervento. “I cementi ossei antibiotati rappresentano un’ottima soluzione per guarire l’infezione di una protesi impiantata da poco – aggiunge Pellegrini -. In questi casi è importante segnalare il problema ai medici per tempo con lo scopo di intervenire il prima possibile, rivolgersi alla struttura adeguata e sottoporsi a un intervento chirurgico per sanare l’infezione. Successivamente, solo a guarigione avvenuta, verrà impiantata una nuova protesi”. Nel caso di infezioni – la maggior parte delle quali interessano anca e ginocchio – si procede a togliere la protesi infetta in sala operatoria, a pulire l’osso e a inserire materiale di cemento arricchito di antibiotico; questo aiuta a debellare l’infezione. Dopo due o tre mesi, verificata la guarigione, si procede all’impianto di una nuova protesi metallica. In Italia nel 2012 le protesi di ginocchio sono quasi 60 mila; di queste il 2% ha avuto una complicanza infettiva. “Per questo è necessario intervenire per tempo – conclude Pellegrini - L’utilizzo dei cementi antibiotati c’è già da diversi anni nel nostro ospedale, ma l’utilizzo di nuove combinazioni di antibiotici permette di ottenere sempre migliori risultati. Nel convegno di venerdì approfondiremo le nuove soluzioni di trattamento negli interventi di anca, spalla e ginocchio”.  
   
   
SANITA’: AO VERONA SPENDE 22 MILIONI PER NUOVI FARMACI CONTRO EPATITE C. ZAIA, “SEGNALE SIGNIFICATIVO. RENZI TAGLIA NOI INVESTIAMO GRAZIE A NOSTRI COSTI STANDARD”.  
 
Venezia, 19 marzo 2015 - “Decisione opportuna e coraggiosa, che simboleggia la realtà della sanità veneta che, mentre Renzi taglia con la mannaia, continua ad investire per dare ai pazienti le cure migliori”. Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia interviene “con orgoglio” sulla decisione assunta dall’Azienda Ospedaliera di Verona di avviare le cure ai pazienti malati di epatite C utilizzando il nuovo e costosissimo farmaco “Sofosbuvir”. “Con uno stanziamento di ben 22 milioni, ottimamente spesi – aggiunge Zaia – solo nel primo anno potranno essere curate e guarire 375 persone e sono certo che a Verona faranno di tutto per estendere ulteriormente questa terapia, ma l’ingente investimento già deciso manda un messaggio forte e positivo: in questa Regione l’applicazione già decisa in autonomia dei costi standard e l’attenzione maniacale al miglior utilizzo di ogni singolo euro consente ancora di investire in nuovi farmaci e in nuovi macchinari, strada sulla quale insisteremo fino a che Renzi e soci non ci toglieranno anche l’aria per respirare, combattendo in ogni sede perché ciò non debba accadere mai”. “Che non ci arrendiamo – conclude Zaia – lo abbiamo dimostrato ricorrendo alla Corte Costituzionale contro la legge di stabilità, che poi è l’arma con la quale l’impero romano-renziano tenta di riappropriarsi di ogni potere per usare come gli pare ciò che viene ingiustamente sfilato dalle tasche dei veneti sotto forma di tasse e tagli”.  
   
   
BOLZANO: PRESENTATO A SILANDRO IMPORTANTE PROGETTO PILOTA SULLE DIRETTIVE ANTICIPATE  
 
Bolzano, 19 marzo 2015 - Su iniziativa dell’ambulatorio collettivo di Laces sotto la guida del dott. Toni Pizzecco e in collaborazione con il Comitato etico provinciale, i medici di medicina generale e i distretti della Media e Alta Val Venosta è partito il progetto “Campagna attiva direttive anticipate di trattamento: una decisione consapevole”. L´assessora provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Martha Stocker, ha incontrato questa mattina (18 marzo) i promotori del progetto pilota "Campagna attiva direttive anticipate di trattamento: posso dichiarare in anticipo le mie volontà". Obiettivo centrale del progetto promosso dal Comitato etico provinciale e dai medici di medicina generale della Val Venosta, è quello l´informazione attiva ai pazienti, un´offerta di consulenza complessiva e di moduli per redigere e conservare le direttive anticipate di trattamento. Il personale medico e quello del distretto hanno effettuato un´apposita formazione. "Cosa voglio mi succeda se, come paziente, alla fine della mia vita non sono più in grado di intendere e di volere? Si tratta di una questione molto importante" ha sottolineato nel corso dell´incontro l´assessora Stocker "e sono lieta di dare il mio sostegno a questo progetto pilota". Presso tutti i medici di medicina generale della media e dell´Alta Val Venosta sono disponibili un modulo per le direttive anticipate di trattamento ed un opuscolo del Comitato etico con preziose informazioni sulle direttive anticipate. Su richiesta i pazienti e i loro familiari possono ricevere informazioni sul tema, spiegazioni da parte del medico curante e un sostegno nella redazione delle direttive anticipate di trattamento personali. Una copia delle direttive è conservata presso il medico di base, l´originale va al paziente. Il progetto pilota, al quale partecipano ormai tutti i medici di medicina generale della Val Venosta, è stato presentato nel corso dell´incontro odierno presso l´Ospedale di Silandro anche ai medici ospedalieri, agli operatori dei soccorso, al servizio infermieristico e ai collaboratori e collaboratrici delle case di riposo. Si è parlato in particolare della necessità di un fondamento etico nella pianificazione delle future decisioni a livello medico. Tramite le direttive anticipate le persone possono decidere in anticipo quali trattamenti medici potranno essere effettuati nel caso di una grave malattia incurabile o di un grave incidente con danni irreversibili al cervello, nel caso non siano in grado di manifestare le proprie volontà (coma vigile, per es.). Grazie alla stesura consapevole e volontaria di una direttiva anticipata di trattamento i medici curanti e i congiunti hanno un valido ausilio per conoscere e comprendere la volontà del paziente. Il Comitato etico dell´Assessorato alla salute lavora da anni al progetto "Pianificazione preventiva dei trattamenti sanitari e Direttive anticipate di trattamento" per sostenere tutti gli interessati - personale sanitario, pazienti, congiunti - nella loro autonomia alla fine della vita. Il progetto pilota del Comitato etico provinciale con i medici di base della Val Venosta per le "Direttive anticipate di trattamento" è uno dei primi progetti a livello europeo che prevede la realizzazione di questo progetto per un territorio vasto e si intende estenderlo ulteriormente. Il dott. Pizzecco ha posto l´accento sul fatto che "Con l´incontro odierno tutti i servizi medici della valle sono ora informati del progetto e possono quindi fornire informazioni alla popolazione. Si tratta di una rete che ha ormai le caratteristiche di un vero e proprio modello su una tematica così importante".  
   
   
BOLZANO: COSTITUITO UN “TAVOLO DELLO SPORT” PER DEFINIRE IL FABBISOGNO DI STRUTTURE  
 
Bolzano, 19 marzo 2015 - Un apposito Tavolo provinciale dello sport si occuperà di rilevare dove vi sia necessità di realizzare nuovi impianti sportivi e di mettere in rete tra loro quelli già esistenti. Secondo l’assessora Stocker non è opportuno realizzare un unico centro sportivo provinciale. Nel corso della sua recente seduta la Consulta provinciale dello sport, presieduta dall´assessora Marthga Stocker, ha deciso di istituire un apposito "Tavolo dello sport" che avrà il compito di rilevare il fabbisogno di strutture sportive a livello provinciale e di mettere maggiormente in rete le strutture attualmente esistenti. "Il nostro impegno non deve essere rivolto alla realizzazione di un unico Centro sportivo provinciale, una sorta di cattedrale nel deserto" ha affermato nel corso della seduta l´assessora provinciale allo sport, Martha Stocker "Dobbiamo invece cercare di utilizzare al meglio e di mettere in rete tra loro gli impianti sportivi già esistenti ed il neo-costituito Tavolo dello sport si impegnerà in questo senso". La Consulta provinciale dello sport ha inoltre preso in esame nel corso della seduta alcune domande di contributo per l´acquisto di attrezzature sportive, il finanziamento di corsi e di progetti, nonché per il sostegno all´attività organizzata dalle singole associazioni sportive. Un apposito gruppo di lavoro si occuperà inoltre dell´adeguamento dei criteri per l´assegnazione dei contributi alle associazioni sportive.