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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 20 Ottobre 2011
DECRETO SVILUPPO - APER, ASSOSOLARE, GIFI: BASTA CAMBIAMENTI NORMATIVI SUL FOTOVOLTAICO  
 
Milano, 20 Ottobre 2011 – Le principali associazioni di categoria delle rinnovabili - Assosolare, Aper e Gifi - vedono con stupore l’inserimento, nella bozza di Decreto Sviluppo, di una perequazione degli incentivi per il solare fotovoltaico, come riportato dal Sole 24 Ore del 17 ottobre. A meno di cinque mesi dalla già tormentata approvazione ed entrata in vigore del Iv Conto Energia, e dopo aver assistito al repentino cambiamento delle normative con il passaggio dal Terzo al Quarto sistema incentivante e le restrizioni imposte dal decreto Rinnovabili, non è accettabile vedere messa ancora una volta in discussione la regolamentazione di un settore come il fotovoltaico, che occupa ormai un posto importante nel comparto energetico e nell’economia italiana. In un momento quanto mai delicato per la credibilità e stabilità del sistema Paese, minate dai continui downgrading delle agenzie di rating internazionali, è inaccettabile che imprese e lavoratori debbano subire l’ennesimo cambio di regole in corso d’opera, considerato anche l’alto numero di investimenti nel settore e quindi il conseguente rischio di una riduzione del personale quando non una chiusura delle aziende, cosa peraltro già accaduta. Le associazioni chiedono ancora una volta e congiuntamente quella stabilità normativa e certezza di diritto in merito alla regolamentazione del settore auspicata da anni senza riscontri, senza scorciatoie come il paventato condono e sollecitano per l’ennesima volta una maggiore concertazione tra Governo e industria, ribadendo la totale apertura ad aprire un tavolo di dialogo costruttivo con tutti gli attori coinvolti nel complesso dibattito sull’elaborazione di un piano energetico nazionale di lungo periodo. A questo scopo, diamo la nostra piena disponibilità a presenziare ai tavoli tecnici istituiti dal Ministero dello Sviluppo Economico in un confronto propositivo con produttori di energia tradizionale, gestore di rete e tavolo della domanda, per trovare soluzioni efficienti per tutti, affinché si arrivi a una seria strategia di sviluppo industriale per le rinnovabili e il comparto energetico italiano.  
   
   
IMPIANTI EOLICI, LA GIUNTA CAMPANIA DECIDE DI RESISTERE IN GIUDIZIO DAVANTI ALLA CORTE COSTITUZIONALE  
 
Napoli, 20 ottobre 2011 - La Giunta regionale della Campania, presieduta da Stefano Caldoro, ha deciso di resistere nel giudizio promosso davanti alla Corte Costituzionale dal Consiglio dei Ministri in merito alla legge regionale recante disposizioni urgenti in materia di impianti eolici. In particolare, il Governo ha chiesto alla Consulta di dichiarare l’illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge 11 del luglio scorso. Questa norma, a detta del Governo, violerebbe il comma 3 dell’art. 117 della Costituzione, per il quale la potestà legislativa spettante alle Regioni nelle materie di legislazione concorrente non riguarda anche la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato. La Giunta, ravvisando l’interesse di fare chiarezza sulla materia, ha dato mandato all’avvocatura regionale di resistere nel giudizio.  
   
   
“VERSO LA STRATEGIA REGIONALE PER L’ENERGIA:LA SFIDA DELLE FONTI RINNOVABILI IN UMBRIA”, VENERDÌ 21 OTTOBRE INCONTRO A PERUGIA  
 
Perugia, 20 ottobre 2011 - Venerdì 21 ottobre, alle ore 10,30 al Park Hotel di Ponte San Giovanni (Perugia), si terrà il convegno "Verso la strategia regionale per l´energia: la sfida delle fonti rinnovabili in Umbria". Scopo dell´iniziativa, è presentare agli operatori pubblici e privati gli obiettivi regionali di sviluppo delle fonti rinnovabili e la nuova disciplina recentemente approvata dalla Regione Umbria. "L´incontro - spiega l´assessore regionale all´ambiente, Silvano Rometti - avvia il percorso che la Regione Umbria intende seguire per elaborare la nuova strategia regionale, attivando la partecipazione e il confronto con esperti, operatori, istituzioni, enti e imprese per affrontare e approfondire la sostenibilità della produzione di energia con la tutela del territorio e dell´ambiente." Molti gli interventi nel corso della giornata: dopo il saluto e l´introduzione dei lavori da parte dell´assessore Rometti, nella prima parte saranno illustrati gli obiettivi delineati con la strategia regionale 2011-2013. E´ previsto l´intervento di Luca Di Carlo del Gse, che traccerà il quadro completo degli incentivi nazionali del Iv Conto Energia, di seguito è previsto l´intervento di Luciano Barra del Ministero dello Sviluppo Economico - Dipartimento Energia, che illustrerà gli obiettivi nazionali da raggiungere nell´ambito della Strategia europea 20-20-20: e cioè -20 per cento di emissioni di Co2, -20 per cento di consumo di energia, + 20 per cento di efficienza energetica. Nella seconda parte è previsto un seminario per spiegare i contenuti del nuovo regolamento regionale: saranno illustrate le nuove procedure, le competenze amministrative di Province e Comuni, la modulistica per la presentazione delle domande, i criteri di localizzazione e progettazione per l´installazione degli impianti, le aree non idonee.  
   
   
CROAZIA, 50 POSTI DI LAVORO IN CENTRALE A BIOMASSA A UMAGO  
 
 Zagabria, 20 ottobre 2011 - Il progetto della centrale a biomassa di Ungaria, nella zona industriale di Umago in Slovenia, è stato presentato ad aprile scorso ed è recentemente tornato alla ribalta in occasione della visita del premier croato Jadranka Kosor a Umago. L´impianto troverà ubicazione su un´area di 17.000 metri quadrati con una capacità da 20 a 30.000 tonnellate di residui, e potrà offrire un impiego ad una cinquantina di persone. La centrale dovrebbe essere realizzata nell´arco di 3/4 anni, con un investimento di circa 10 milioni di euro.  
   
   
EDILIZIA ABITATIVA, VENDOLA E BARBANENTE SIGLANO ACCORDO DI PROGRAMMA  
 
Bari, 20 ottobre 2011 - “E’ un intervento imponente in grado di fornire risposte tempestive ed efficaci per garantire il diritto alla casa”. Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola che, insieme all’Assessore regionale alla Qualità del Territorio Angela Barbanente, ha firmato ieri mattina a Roma l’Accordo di Programma per l’attuazione del Piano Nazionale di Edilizia Abitativa. “Gli alloggi che forniamo – ha continuato Vendola – sono realizzati in base a principi di sostenibilità ambientale con un punto di equilibrio tra recupero delle vecchie case e costruzioni di nuovi alloggi. Un approccio che riflette le nostre politiche abitative orientate a fornire una risposta alla domanda di case, ma anche alle istanze di una migliore qualità della vita”. La dotazione finanziaria del Piano, per oltre duemila alloggi, è di 94 milioni di euro tra fondi statali, fondi regionali, di Comuni e di altri enti pubblici e di privati. “Siamo finalmente giunti alla conclusione di un percorso – ha spiegato l’Assessore Barbanente – che è stato concertato e condiviso con un ampio parteneariato istituzionale e socioeconomico, che ci ha consentito di individuare le grandi città pugliesi quali destinatarie delle risorse del Piano nazionale di edilizia abitativa. Città individuate perché gravate dai più acuti problemi di disagio abitativo legati all’aumento degli sfratti, alla difficoltà di accesso della proprietà, alla riduzione progressiva del reddito. Per questo il programma privilegia l’affitto a lungo termine e contiene interventi immediatamente cantierizzabili per fornire una riposta immediata ai bisogni dei cittadini”. Gli alloggi da destinare alla locazione dovranno essere offerti a canone concordato, non superiore a quello determinato ai sensi della legge n. 431/1998, ai cittadini in possesso dei requisiti previsti per accedere all’edilizia residenziale pubblica agevolata, a favore delle categorie sociali di cui all’art. 11 del D.l. N. 112/2008 – L. N. 133/2008: nuclei familiari a basso reddito, anche monoparentali o monoreddito, giovani coppie a basso reddito, anziani in condizioni sociali o economiche svantaggiate, studenti fuori sede; soggetti sottoposti a procedure esecutive di rilascio; immigrati regolari a basso reddito, residenti da almeno dieci anni nel territorio nazionale ovvero da almeno cinque anni nella medesima regione.  
   
   
TRENTO: A PARTIRE DA SABATO 22 OTTOBRE APRE AL PUBBLICO LA CASA DOMOTICA: VISITE GUIDATE E GRATUITE PER TUTTI  
 
Trento, 20 ottobre 2011 - Conoscere, sperimentare e scoprire da vicino la “casa intelligente”. L’alloggio domotico di piazza Garzetti, 6 a Trento torna ad aprire al pubblico con visite guidate tenute dagli studenti 150 ore dell’Opera Universitaria. Il progetto è il risultato di una partnership tra Itea, Provincia autonoma di Trento, Fbk, Università degli Studi di Trento e Opera universitaria che ne hanno promosso le potenzialità tecnologiche e le finalità educative. L’e-welfare a sostegno dell’utenza debole. Itea torna a dare impulso alla campagna di sensibilizzazione sul mondo della domotica, in aiuto a coloro che hanno scelto la strada di una vita autonoma e che intendono investire in quest’ambito e dotare le loro case di dispositivi domotici. Le aperture “autunnali” dell’alloggio al pubblico iniziano sabato 22 ottobre (orario 9-13/14-18): i visitatori potranno accedere dall’ingresso principale di piazza Garzetti, 6 (interno 3), mentre l’accesso da via Dietro le Mura, 31 è riservato ai portatori di handicap. L’obiettivo è presentare alla gente comune e agli addetti ai lavori i risultati ottenuti nel campo della progettazione di apparati domotici, dimostrare dal vivo l’intera gamma delle loro funzionalità e fare rete sul territorio con i soggetti attivi nel settore. L’appartamento di piazza Garzetti è una vetrina di strumentazioni d’avanguardia e i visitatori potranno testare con mano e verificare tutti i dispositivi ivi contenuti, che hanno l’obiettivo di essere di supporto ai soggetti non autosufficienti, di ottimizzare il comfort ambientale e di contenere i consumi energetici. L’opera Universitaria ha provveduto ad assicurare la presenza di alcuni studenti universitari “150 ore” che avranno il compito di organizzare le visite guidate di gruppo. Calendario Giorni Di Apertura Al Pubblico: sabato 22 ottobre 9-13/14-18; sabato 12 novembre 9-13/14-18; sabato 17 dicembre 9-13/14-18. Le prossime aperture si avranno in occasione dei Mercatini di Natale e della Fiera di Santa Lucia (giorni e orario da definire) Per ulteriori informazioni rivolgersi ai seguenti recapiti: tel. 0461-803249; e-mail: domotica@itea.Tn.it    
   
   
AFFITTI: LA REGIONE DELL’UMBRIA SOSTIENE GLI INQUILINI CON UN ALTRO MILIONE DI EURO  
 
Perugia, 20 ottobre 2011 - Con l’assestamento di Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2011, appena approvato dalla Giunta Regionale, arrivano ulteriori fondi a sostegno degli inquilini. La Giunta infatti, comunica l’assessore alle politiche abitative Stefano Vinti, ha deciso di destinare 1 milione di euro per il sostegno agli affitti. Questi fondi vanno ad aggiungersi al milione di euro già stanziati in precedenza dalla Regione e permettono di far fronte alla fortissima riduzione del 93 per cento dei fondi nazionali assegnati all’Umbria (circa 182.000 euro per il 2011 a fronte di un contributo di circa 2.500.000 dell’anno precedente. “ “Il Governo ci ha lasciato soltanto briciole che non permettono in alcun modo di sostenere il fabbisogno regionale, afferma Vinti. Con questa decisione, la Giunta dimostra ancora una volta che è possibile sostenere i settori deboli della società nei loro diritti fondamentali, con una gestione attenta ed oculata delle risorse, e soprattutto con una precisa volontà politica. La casa, continua l’assessore, è uno dei principali diritti del cittadino. In una situazione di crisi sempre più stringente è necessario che le amministrazioni si impegnino a garantire i diritti inalienabili. La Giunta regionale ha offerto negli ultimi mesi non solo generici segnali ma misure concrete, volte a sostenere i giovani nell’acquisto della prima casa, come pure i ceti meno abbienti nel confermare l’impegno economico per il sostegno agli affitti”. “Con questo ulteriore contributo di 1 milione di euro, conclude Vinti, l’Umbria continua la sua attenta politica di garanzia dei diritti e dei beni comuni, nonostante i tagli operati dal Governo nazionale”.  
   
   
EDILIZIA ABITATIVA: FIRMATO ACCORDO STATO-REGIONE VENETO IN ARRIVO STANZIAMENTI PER OLTRE 59 MILIONI DI EURO  
 
 Venezia, 20 ottobre 2011 - E’ stato sottoscritto ieri a Roma, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l’Accordo di Programma tra Stato e Regione del Veneto per la realizzazione degli interventi inseriti nel Piano Nazionale di Edilizia Abitativa, approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 16 luglio 2009, che prevede una serie di azioni rivolte ad incrementare il patrimonio abitativo di edilizia residenziale pubblica ed a migliorare la dotazione delle opere a servizio della residenza. “Il Piano - afferma l’Assessore Regionale alle Politiche per la Casa Massimo Giorgetti, firmatario dell’Accordo - prevede l’attivazione di risorse finanziarie per un ammontare complessivo pari ad oltre 59 milioni di euro, dei quali circa il 60% caratterizzate da stanziamenti della pubblica amministrazione per la realizzazione, il recupero o l’acquisto, nel nostro territorio, di 306 alloggi; per il miglioramento delle opere di urbanizzazione; per il potenziamento delle reti tecnologiche e dei servizi essenziali ad uso della collettività. I beneficiari, individuati con apposite selezioni, sono i Comuni di Rovigo e Chioggia, le Aziende Territoriali per l’Edilizia Residenziale – A.t.e.r. Del Veneto ed alcune Cooperative di settore nelle province di Padova (comuni di Padova e Granze), Venezia (comune di Marcon), Verona (comune di Zevio) e Vicenza (comuni di San Nazario e Schio)”. “Con la firma dell’Accordo - prosegue l’Assessore Giorgetti - potrà essere positivamente avviato il “Programma coordinato di intervento”, approvato su mia proposta dalla Giunta Regionale nel mese di settembre 2010, che costituisce da una parte una concreta risposta alle esigenze abitative delle categorie sociali economicamente svantaggiate, nonostante il delicato e contingente periodo di restrizione economica, dall’altra la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico/privato presente nella regione, anche mediante l’utilizzo di tecnologie ed accorgimenti rivolti al risparmio energetico ed al rispetto dell’ambiente”. “Questa iniziativa - conclude Giorgetti - contribuisce a contrastare il non meno importante e delicato aspetto occupazionale e lavorativo della quotidianità: in un momento di crisi economica come questo, infatti, è importante l’impegno, al quale va tutta la mia attenzione, per favorire meccanismi di investimento che assicurino risposte concrete per la tenuta delle nostre aziende e per la tranquillità, non solo economica, delle famiglie venete. Con questo spirito contatterò tempestivamente i soggetti interessati e le Amministrazioni locali coinvolte per sottoscrivere le Convenzioni attuative, necessarie per il concreto avvio e la regolare esecuzione delle opere finanziate. Di seguito, si riassumono i contenuti del programma. Regione Del Veneto, Piano Nazionale Di Edilizia Abitativa, Tipologia Di, Intervento Alloggi, N. Risorse, Investite, € Interventi per l’affitto, realizzati dalle Aziende Territoriali per l’Edilizia Residenziale – A.t.e.r. 131 17.970.147,14; Interventi per l’affitto, realizzati dalle Cooperative 88 21.988.227,53; Programmi integrati di promozione comunale 87 19.186.566,66. T O T A L E 306 59.144.941,33.  
   
   
FVG: COSÌ EX SITI MILITARI DIVENTANO INCUBATORI D´IMPRESA  
 
 Trieste, 20 ottobre 2011 - Ha avuto luogo ieri a Trieste, nella cornice del recuperato Magazzino 26 del Porto Vecchio, la conferenza su "La riconversione dei siti militari dismessi: processi e prospettive" che rappresenta il momento conclusivo del progetto F.a.t.e. (From Army to Entrepreneurship - dalla difesa all´imprenditoria), finanziato nell´ambito del programma comunitario South East Europe (2007-2013), che ha avuto una dotazione di oltre 200 milioni di euro, ha coinvolto 16 Stati (8 Ue e 8 extra-Ue) e sta anch´esso arrivando alla fase definitiva di attuazione. Il Friuli Venezia Giulia è stato capofila di F.a.t.e, al quale ha partecipato un partnenariato internazionale ampio che, oltre all´Italia, ha incluso Slovenia, Grecia, Ungheria, Romania, Serbia, Bosnia Erzegovina, Croazia, e la conferenza odierna è servita ad illustrare approcci e risultati ottenuti nell´area interessata al progetto. Per quanto riguarda direttamente il Friuli Venezia Giulia, attraverso l´Amministrazione regionale lo Stato ha trasferito ai Comuni della regione i siti militari dismessi in due tranche: nella prima, con il decreto legislativo 237/2001, c´è stato il passaggio di proprietà a costo zero di oltre 300 siti (tra cui diverse caserme); nella seconda, sancita dal decreto legislativo 35/2007, di altri 35 siti, tra cui 26 caserme. In base al F.a.t.e, il Comune di Latisana è stato individuato per un´azione pilota incentrata sulla riconversione in tre lotti (il primo, finanziato con fondi regionali, vedrà la realizzazione di un centro servizi per le imprese della nautica) della caserma Radaelli, azione che oggi è stata illustrata dal sindaco della cittadina Salvatore Benigno (con Codroipo, Spoleto e Zalaegerszeg in Ungheria, Latisana è stata partner "osservatore" del progetto). "In questo momento i Comuni si trovano ad avere un patrimonio che sulla carta è di grande valore e pregio - ha notato l´assessore regionale alle Relazioni internazionali e comunitarie Elio De Anna aprendo i lavori assieme all´architetto Rossella Gerbini, dell´Associazione Biennale Porto Vecchio - ma, stante la crisi economica, la difficoltà è riconvertire questi siti". "Si era pensato - ha continuato De Anna - di destinarli all´housing sociale, dando gli appartamenti a basso prezzo ai giovani, ma il mercato non tira e da qui è nato questo progetto, che coinvolge tutta una serie di Paesi convinti che si possa coniugare il recupero di tale patrimonio alla ripresa economica, trasformandolo in servizi ed incubatori d´impresa". Un obiettivo che, secondo l´assessore, stimola gli Enti locali da una parte a trovare nuove soluzioni per l´utilizzo dei siti dimessi e dall´altra ad impegnarsi nella ricerca di contributi ad hoc, ricerca che non può disgiungersi da ciò che è in grado di offrire la Ue. Moderati dal professor Piero Pedrocco dell´Università di Udine, nel corso della conferenza si sono susseguiti una serie di interventi sulle problematiche e sulle possibilità di valorizzazione dei siti militari dismessi fatti da professionisti che si occupano di una materia che, ha sottolineato Pedrocco, coinvolge tantissime persone a livello locale, nazionale e transnazionale. Tra questi, l´architetto Alessandro Santarossa, dell´Associazione Agata Edroc, ha ricordato che la dismissione militare del Friuli Venezia Giulia è un fenomeno unico in Europa per qualità ed estensione, tanto che si è calcolato che negli anni ´60 - il periodo di maggiore espansione del sistema militare italiano - l´1,3 per cento del territorio del Friuli Venezia Giulia fosse occupato da siti militari (circa 100 km quadrati) ed il 50 per cento fosse influenzato dalle conseguenti servitù. Santarossa ha illustrato alcuni possibili scenari di riconversione, che vanno dal turismo di stampo storico e militare (in 40 anni per le caserme della regione sono passate oltre 1.600.000 reclute, persone che oggi hanno dai 40 ai 60 anni e potrebbero essere interessate ad un tour della memoria mescolato ad altre attrazioni) al turismo ancorato alla pratica degli sport estremi (in particolare nelle località di montagna), dalla trasformazione dei siti in una dorsale energetica al recupero dell´ipotesi dell´housing sociale. Un mix di idee che, per quanto concerne l´istituzione regionale, coinvolge più realtà, ha confermato lo stesso De Anna, che oltre al saluto del presidente della Regione Renzo Tondo, ha portato anche quello dell´assessore alla Pianificazione territoriale e Lavori pubblici Riccardo Riccardi, e letto una lettera scritta dallo stesso Riccardi sul tema lo scorso maggio. Un messaggio in cui l´assessore alla Pianificazione territoriale definiva apprezzabile l´ipotesi di un utilizzo dei siti militari dismessi come centri servizi ed incubatori d´impresa e dichiarava di considerare importante l´organizzazione di un convegno (quello odierno, appunto) "al quale far partecipare anche i rappresentanti degli Enti locali, posto che su di essi grava spesso l´onere di ripensare l´utilizzo di edifici ed aree di grandi dimensioni in presenza di una generalizzata difficoltà a reperire risorse da investire a riguardo".  
   
   
DA OGGI A CATANIA XIX SESSIONE TASK_FORCE ITALO-RUSSA  
 
Catania, 20 Ottobre 2011 - Oltre 500 aziende provenienti da tutte le regioni russe e da tutte le regioni italiane e rappresentanze istituzionali di entrambi i paesi parteciperanno alla Xix sessione della task force italo russa. La manifestazione, per la prima volta ospitata in Sicilia, inizia oggi a Catania e durera´ fino al 22 ottobre. L´apertura dei lavori sara´ al teatro Massimo Bellini mentre le tavole rotonde si terranno all´hotel Sheraton. La task force e´ stata istituita nel 2002 per favorire lo sviluppo di Pmi e distretti sul territorio russo, offrendo al tempo stesso alle aziende italiane la possibilita´ di aprirsi a questo nuovo mercato. I dettagli della sessione saranno illustrati nel corso della conferenza stampa che si terra´ giovedi´ 20 ottobre alle ore 9.30, nel foyer del teatro Massimo Bellini di Catania. Saranno presenti: il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, il viceministro dello Sviluppo Economico, Catia Polidori, l´assessore regionale alle Attivita´ produttive, Marco Venturi, il direttore dello sportello Sprint Sicilia, Maurizio Ninfa, Pietro Celi, co-Presidente italiano della Task Force e direttore Generale per le Politiche di Internazionalizzazione, Promozione e Scambi del Ministero dello Sviluppo economico, il presidente della rappresentanza commerciale della Federazione russa in Italia, Shengeliya Natela, il vice Presidente della Regione di Ulyanovsk, Tatiana Deikum Alexandrovna, Antonella Maria, vice Dirigente Direzione Generale per le Politiche di Internazionalizzazione, Promozione e Scambi - Area Europa del Ministero dello Sviluppo Economico. Per fare il punto sulla prima giornata di lavori e´ previsto un ulteriore incontro con la stampa, sempre domani, alle 17, nel foyer del teatro Massimo Bellini.  
   
   
LIGURIA: I VENTI DI CRISI SUL MONDO DEL LAVORO. CRESCE L´OCCUPAZIONE, MA ANCHE MOBILITA´ E PRECARI  
 
Genova, 20 Ottobre 2011 - Luci e ombre sul fronte del lavoro in Liguria. Dà un timido segnale di crescita l´occupazione, ma aumentano mobilità e cassa integrazione straordinaria, con pochi opportunità di rientro in azienda e i giovani che un lavoro non lo cercano proprio più. E cresce anche lo stato di precarietà dei contratti sottoscritti, con un calo continuo di quelli a tempo indeterminato, che si attestano appena al 16 per cento del totale. Su questi e altri dati Istat e sulla crisi in Liguria, si è confrontata , ieri in mattinata, in Regione Liguria, la Commissione di concertazione con le istituzioni, le Imprese , i lavoratori, anche per individuare nuove misure di contrasto, oltre a quelle già messe in campo dalla stessa giunta regionale per oltre 32 milioni di euro. Erano presenti l´assessore al Lavoro Enrico Vesco e il direttore Regionale dell´Inps, Fabrizio Ottavi. Dai dati l´Istat emerge che l´occupazione in Liguria regista qualche segnale di miglioramento nel secondo trimestre del 2011, registrando un +1,2% a fronte della flessione dello 0,5%, riscontrata nel confronto su base annuale tra il 2011 ed il 2010. Secondo l´Istat nel secondo trimestre sembra migliorare anche la disoccupazione, scendendo di 1,2 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, a fronte della punta del 6,5% riscontrata nella media annuale del 2010. Resta fermo intorno a 40 mila unità l´esercito delle persone "scoraggiate", che rinunciano di fatto a mettersi alla ricerca di un lavoro perché pensano che non sia possibile trovarlo. Emblematico è invece il dato delle assunzioni e dei licenziamenti: dal 2008 al 2010 il numero dei lavoratori assunti é progressivamente diminuito fino a farsi raggiungere e superare da coloro che hanno lasciato il proprio posto di lavoro (162.055 contro 157.118 nel 2008 scesi a 151.211 contro 154.360 nel 2010) . All´interno di questo andamento negativo le tipologie di assunzione con contratto a tempo indeterminato risultano minoritarie a favore di quelle a termine con un andamento addirittura in crescendo per il lavoro flessibile. Per quanto riguarda le ore usufruite di cassa Integrazione, quella in deroga, insieme all´ordinaria, sembra subire una battuta d´arresto, a fronte di un sostanziale raddoppio della Cig straordinaria. Analogo andamento registrano le proiezioni delle autorizzazioni concesse dalla Regione Liguria sugli ammortizzatori in deroga. Una lettura più attenta evidenzia poi una variazione della composizione di questi ammortizzatori con una costante diminuzione della Cig a scapito della mobilità, che triplica passando dall´8% del 2009 a ben il 24% delle proiezioni 2011, a significare che un numero sempre crescente di lavoratori sta ricevendo il sostegno al reddito non più in costanza di rapporto di lavoro, ma come licenziato. Per quanto riguarda il genere il 72% delle donne ed il 62% degli uomini posti in Cig in deroga si collocano nella fascia di età compresa tra 31 e 50 anni, mentre la componente giovanile vede una prevalenza della componente maschile (18% contro 11%), probabilmente dovuta al più precoce ingresso sul mercato del lavoro degli uomini. Per far fronte alla crisi occupazionale in corso la Regione Liguria, già a partire dal 2009 ha stanziato ingenti risorse comunitarie: 17 milioni di euro sono stati destinati alle persone espulse dal mercato del lavoro e 15 alla stabilizzazione dei lavoratori precari. Gli interventi sono stati realizzati dalle Province ed hanno consentito a 1.268 aziende di assumere 2.500 lavoratori a tempo indeterminato. 11.612 persone sono state invece avviate a percorsi di qualificazione o riqualificazione professionale. Per quanto attiene la stabilizzazione dei precari 649 imprese hanno effettuato richieste di trasformazione a tempo indeterminato per 1.415 lavoratori. Tra tali aziende interessante rilevare che ben il 75% ha un organico inferiore a 15 dipendenti mentre tra i lavoratori il 49% è in possesso di un diploma o di una laurea.