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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Maggio 2012
THE STATE OF THE UNION: OGGI IN PALAZZO STROZZI SACRATI SI DISCUTE DI ENERGIA  
 
Firenze, 10 maggio 2012 – Le azioni intraprese dalla Regione Toscana in campo energetico; le prospettive e le strategie per un futuro sostenibile. E’ su questi temi che il presidente della Regione, Enrico Rossi, interverrà oggi pomeriggio alle 18,45 in palazzo Strozzi Sacrati durante un’iniziativa dedicata alla questione dell’energia nell’ambito della due giorni “The State of the Union”. Con il presidente Rossi parteciperanno due direttori generali presso la Commissione europea: per la Dg Energy, Philip Lowe, e per la Dg Climate Action, Jos Delbeke. Moderati dal direttore della Florence School of Regulation, Jean-michel Glachant, risponderanno alla domanda “Quale è la politica europea rivolta ai cittadini”.  
   
   
FONTI RINNOVABILI: UMBRIA TERZA PER PRODUZIONE; RISULTATO CHE PREMIA POLITICHE REGIONALI  
 
Perugia, 10 maggio 2012 - L´umbria si colloca al terzo posto nella ´top ten´ delle regioni italiane con il più alto indice di energia prodotta da fonti rinnovabili: lo comunica l´assessore regionale all´Ambiente Silvano Rometti, precisando che il dato è emerso da uno studio di Fondazione Impresa e pubblicato nell´inserto economia del Corriere della Sera, secondo il quale l´Umbria, terza dopo Toscana e Trentino Alto Adige che è al primo posto nella classifica delle Regioni, si è rivelata molto dinamica sotto il profilo delle politiche regionali relative alla green economy. "Uno studio significativo - ha commentato l´assessore regionale all´Ambiente, Silvano Rometti - che premia la scelta operata dalla Regione Umbria, per la quale le energie rinnovabili rappresentano una delle priorità del programma di legislatura e che ha approvato importanti norme per disciplinare il settore, sostenendo con iniziative incisive le imprese che decidono di fare investimenti nel comparto". Rometti ha quindi ricordato che, relativamente all´Ambiente, la Regione Umbria ha emanato due provvedimenti che rientrano tra le Azioni del Por Fesr 2007-2013 a sostegno della produzione di energia da fonti rinnovabili e per l´efficienza energetica, stanziando complessivamente risorse pari a 10 milioni 500 mila euro. Inoltre, attraverso altri bandi è stato previsto un sostegno alle imprese umbre che investono nella produzione di energia da fonti rinnovabili e per una maggiore qualità ambientale, dando concreta attuazione alle indicazioni strategiche del Piano triennale per le politiche industriali. In particolare i due bandi del cosiddetto "Pacchetto verde", sono finalizzati alla ecoinnovazione e alla competitività dell´Umbria e mettono a disposizione del sistema imprenditoriale incentivi per dieci milioni di euro, cui si aggiunge un terzo bando, per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie nel campo del "green business", per ulteriori 3 milioni e mezzo di euro. "Tutto questo lavoro - ha detto Rometti - potrebbe essere messo a rischio dal decreto sugli incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, che genererà molte incertezze in uno dei settori che, in questo periodo caratterizzato da una profonda crisi, rappresenta uno dei comparti più dinamici della nostra economia". Rometti ha quindi ricordato che nelle prossime riunioni in sede di Conferenza Stato-regioni, la Regione Umbria presenterà delle proposte di modifiche o riflessioni alla proposta elaborata.  
   
   
BOLZANO: OK AL COLLEGAMENTO DELLA LINEA ELETTRICA AL BRENNERO  
 
Bolzano, 10 maggio 2012 - La Giunta provinciale ha approvato il 7 maggio la proposta di modifica d’ufficio del Puc del Comune di Val di Vizze che prevede lo spostamento di una linea di alta tensione di Terna. Con questa decisione viene reso possibile il ripristino della linea di interconnessione attraverso il Brennero, che permetterà alle imprese altoatesine di importare elettricità dall´Europa a prezzi più convenienti. Con il via libera lla variante del Puc di Val di Vizze diventa possibile ripristinare la linea di interconnessione - un elettrodotto a 132 kV attraverso il Brennero, da Prati di Vizze a Steinach, in Tirolo - che consentirà di importare elettricità direttamente dal mercato europeo attraverso l’Austria e a condizioni concorrenziali per le imprese altoatesine. Era questo, come noto, l’obiettivo concordato a fine marzo a Roma dal presidente Luis Durnwalder con il presidente di Terna Luigi Roth. Il risparmio rispetto alle tariffe praticate in Italia potrebbe raggiungere il 20-25% e rappresentare un passo avanti per fronteggiare anche le difficoltà dello stabilimento meranese della Memc, la multinazionale americana produttrice di silicio che ha messo in cassa integrazione 330 dipendenti della sede di Sinigo. La linea tra Alto Adige e Tirolo era stata interrotta nel 1961, in seguito alle bombe della "Notte dei fuochi", la delibera di oggi crea le premesse per poter riattivare la linea transfrontaliera nei prossimi mesi, "anche se al momento, considerati i tempi stretti, con una soluzione provvisoria interrata", ha spiegato il presidente Luis Durnwalder nella conferenza stampa dopo la seduta di Giunta. La decisione è stata già comunicata anche alla casa madre americana della Memc.  
   
   
IL MERCATO ITALIANO DELLE POMPE DI CALORE  
 
 Milano, 10 maggio 2012 – I dati relativi al 2011 sono nel complesso positivi ma non entusiasmanti: il mercato delle pompe di calore in Italia ha sostanzialmente tenuto rispetto al 2010, nonostante la situazione economica negativa, con una flessione solo nelle vendite di pompe di calore aria-aria di piccola potenza - i classici climatizzatori split - mentre le macchine aria-aria di media potenza, quali i sistemi Vrf/vrv, hanno fatto segnare una crescita. Positivo è anche il bilancio per le pompe di calore aria-acqua e acqua-acqua. La crescita del numero di pompe di calore, soprattutto nelle piccole-medie potenze, dimostra che le aziende del settore della climatizzazione hanno iniziato ad aggredire l’enorme mercato del riscaldamento, ma diversamente da quanto accaduto in altri Paesi europei, come Germania, Francia, Norvegia e Svezia, dove gli incrementi sono stati notevoli, anche grazie a programmi di incentivazione nazionale, in Italia il mercato dei sistemi a pompa di calore non è ancora definitivamente decollato in termini di capacità installata. “Oggi ci troviamo ancora in un momento difficile – dichiara Bruno Bellò, Presidente di Co.aer – sia dal punto di vista occupazionale sia per l’affidabilità dei pagamenti. E tutto questo succede in un settore, quello delle rinnovabili termiche, in cui il 2011 avrebbe dovuto essere un anno di forte incremento, stante il grosso serbatoio delle ristrutturazioni del parco edilizio italiano. Come Associazione intendiamo continuare a svolgere una forte azione a supporto dei sistemi a pompa di calore, perché riteniamo che siano una valida alternativa ai tradizionali impianti di riscaldamento a combustione e uno dei sistemi di climatizzazione a ciclo annuale più efficienti ed efficaci attualmente disponibili sul mercato.” Il problema delle tariffe elettriche - L’enorme potenziale di efficienza e risparmio energetico conseguibile mediante l’impiego di pompe di calore ha fatto sì che questa tecnologia assumesse, negli ultimi anni, un ruolo determinante in tutta l’Unione Europea ma non in Italia, dove il costo eccessivo dell’energia elettrica ne ha praticamente scoraggiato l’impiego e la diffusione. Per consumi oltre i 2700 kWh/annui, il prezzo dell’energia passa da un minimo di circa 16 c€/kWh, con tariffa lineare Bta (o “altri usi”) - terziario o residenziale centralizzato - a un valore crescente dai 25 ai 31 c€/kWh con l’aumentare dei consumi nel settore domestico - tariffe D2 o D3. Questi valori risultano nettamente superiori alla media europea (12 c€/kWh). Il sistema tariffario elettrico nel settore domestico va quindi a penalizzare fasce di consumo oltre i 2700 kWh/annui anche nel caso in cui si stiano impiegando sistemi efficienti e rinnovabili come le pompe di calore che, al contrario, consentono elevati risparmi di energia primaria. Una penalizzazione contro la quale l’associazione dei costruttori di apparecchiature e impianti aeraulici Co.aer sta combattendo da anni, chiedendo che vengano attivati strumenti di sostegno strutturali che agiscano in due direzioni: la riduzione del costo di investimento, con forme di incentivazione snelle e dirette al consumatore, che diminuirebbero i tempi di ammortamento, e la riduzione del costo di esercizio, rivedendo i sistemi tariffari dell’energia. Gli strumenti di sostegno - Le pompe di calore sono sistemi ad alta efficienza che impiegano energia rinnovabile e per questa ragione possono usufruire di alcune forme di incentivazione (dal 2012 non cumulabili fra loro). Attualmente sono in vigore: le detrazioni fiscali pari al 55% (diluite in 10 anni) delle spese sostenute per la sostituzione integrale dell’impianto di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza; le detrazioni fiscali pari al 36% (diluite in 10 anni) delle spese sostenute per interventi di efficienza energetica (è un incentivo già previsto da diversi anni per le ristrutturazioni edilizie; la novità è che la detrazione del 36% sarà resa strutturale e disciplinata dal nuovo articolo 16-bis aggiunto dalla Manovra Salva Italia al Testo Unico delle Imposte sui Redditi, quindi non ci sarà più la necessità di doverlo rinnovare, come è stato fino ad ora); i Titoli di efficienza energetica, che valorizzano la riduzione dei consumi di energia primaria rispetto ad una tecnologia standard. E’ invece ancora in fase di definizione il Conto di energia termico per le rinnovabili termiche. Il Decreto Rinnovabili (Dlgs n. 28/2011 di recepimento della Direttiva 2009/28/Ce) ha previsto l´avvio nel 2012 di un nuovo meccanismo di incentivazione delle rinnovabili termiche - fra le quali anche le pompe di calore - basato sui criteri del conto energia, cioè sulla corresponsione di un incentivo per ogni kWh di energia termica prodotto. Il nuovo incentivo dovrebbe essere finanziato attraverso le bollette del gas, mediante un´apposita componente tariffaria, e commisurato alla produzione di energia termica da pompa di calore. Il Co.aer, con una documentata e articolata proposta, ha suggerito un incentivo di 4,5 c€/kWh di energia termica rinnovabile impiegata, per una durata di 10 anni. “Purtroppo, a causa del cambio di Governo – conclude Bellò – alla fine del 2011 c’è stata una battuta d’arresto dell’iter per l’emanazione dei decreti sull’incentivazione delle rinnovabili termiche e ad oggi non c’è ancora nulla di certo. Siamo certi che se questo strumento di sostegno verrà attivato, le pompe di calore - di per sé già oggi più convenienti in termini di risparmio sui costi di esercizio rispetto ai tradizionali impianti di riscaldamento a combustione - lo diventerebbero ancora di più: scegliendo la tecnologia della pompa di calore l’utente non solo farebbe una scelta ambientalmente corretta, riducendo i consumi energetici senza rinunciare al comfort, ma otterrebbe anche un ulteriore e sostanziale risparmio economico.” Le pompe di calore a servizio delle Regioni: il “Burden Sharing” per le fonti rinnovabili - Le pompe di calore costituiscono per diverse ragioni un importante strumento a disposizione delle Regioni per raggiungere il target loro assegnato dal Decreto sul Burden Sharing: - costituiscono una tecnologia ad alta efficienza con un pay-back basso e quindi più sostenibile economicamente; - in termini di strumenti di sostegno costano molto meno (un decimo) del fotovoltaico; - danno un grosso contributo alla riduzione delle emissioni di Co2 ma principalmente dei Pm10, importanti problematiche dei grossi agglomerati urbani e forte preoccupazione dei Sindaci che ne rispondono personalmente; - la loro installazione non ha alcun impatto paesaggistico; - hanno una ricaduta molto positiva sull’occupazione. Dal punto di vista dell’occupazione, aspetto di notevole interesse per le amministrazioni locali e regionali, la diffusione dei sistemi a pompa di calore rappresenta, infatti, una grande opportunità di crescita economica e professionale non solo per i produttori di apparecchiature, ma anche per tutta la filiera di installatori, manutentori e progettisti distribuiti sul territorio nazionale; non si tratta quindi di un fatto speculativo a vantaggio di filiere estere, come invece è avvenuto per altre tecnologie rinnovabili.  
   
   
UNA “GUIDA” PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA  
 
Trento, 10 Maggio 2012 - Presentate il 4 maggio le Linee Guida per la certificazione energetica in Provincia di Trento e il protocollo dei controlli Odatech sugli Ace. L’evento, organizzato da Odatech, l’Organismo di abilitazione e certificazione di Habitech, si è svolto a Trento presso il Consorzio dei Comuni Trentini. Grandi novità in Provincia di Trento in tema di certificazione energetica. Se ne è parlato questa mattina a Trento presso il Consorzio dei Comuni Trentini alla presenza di una folta platea di certificatori che hanno acceso un interessante dibattito. Il convegno, organizzato da Odatech, è stato introdotto dal Direttore del Consorzio dei Comuni Trentini Alessandro Ceschi e dall’Amministratore delegato di Habitech Gianni Lazzari. Quali sono le novità? Da oggi i certificatori potranno usufruire delle Linee Guida Odatech, un supporto alla comprensione della normativa che disciplina la procedura di certificazione. “L’idea di redigere delle Linee Guida è nata dagli stessi certificatori che hanno posto l’esigenza di avere, oltre alla Normativa di riferimento, anche una vera e propria guida che li segua, passo dopo passo, nelle operazioni da eseguire, in modo da uniformare la procedura per la compilazione del certificato. Abbiamo quindi istituito, con la collaborazione degli Ordini professionali e dell’Agenzia Provinciale per l’Energia, un Tavolo di Lavoro che ha avuto lo scopo di redigere il documento”, ha spiegato il Direttore di Odatech Claudio Cont. L’utilizzo delle Linee Guida non è imposto dalla normativa provinciale ed è quindi del tutto volontario. “L’intento è quello di migliorare la qualità procedurale per la stesura di un Certificato Energetico – ha continuato Cont - Tutto ciò per offrire un servizio più ampio e dettagliato ai professionisti iscritti al nostro Organismo, che oggi conta più di 450 certificatori abilitati”. Il documento è stato presentato da tre membri del Tavolo di Lavoro: Roberto Recla (Ordine degli Ingegneri), Lorenzo Andreatti (Collegio dei Periti) e Diego Broilo (Collegio dei Periti). Ma non solo Linee Guida: al convegno è stato presentato anche il protocollo dei controlli Odatech sugli Ace. “Una delle funzioni più significative delegate agli Organismi di abilitazione riguarda proprio il controllo sui certificati energetici emessi e sull’operato dei soggetti certificatori, da eseguire a campione – ha raccontato il Responsabile Verifiche di Odatech Giuseppe Grigis – Abbiamo quindi ritenuto indispensabile delineare una procedura standardizzata per garantire una maggiore coerenza e imparzialità nei controlli oltre che la qualità dell’intero sistema”. Due le fasi di verifica su cui si basa il protocollo: preliminare e approfondita. Ha illustrato Grigis: “Tutti i certificati vengono controllati in via preliminare al fine di evidenziare quelli che hanno parametri anomali o particolari. I Certificati evidenziati da questa prima scrematura vengono vagliati da personale qualificato che identifica quelli da sottoporre ad una verifica approfondita. Ai certificatori viene quindi inviata la richiesta della documentazione tecnico descrittiva e di calcolo necessaria per la corretta compilazione dell’Ace. Nel caso la verifica di tali documenti evidenzi incongruenze o mancanze vengono richiesti ulteriori chiarimenti o della documentazione aggiuntiva. Se necessario, Odatech può decidere di svolgere anche un’ispezione in campo con eventuali prove puntuali”. Il convegno è stato infine l’occasione per fare il punto sugli aggiornamenti normativi in Provincia di Trento. Daria Stringari del Servizio pianificazione energetica della Provincia ha ricordato infatti che dal 4 aprile 2012 vige l’obbligo di utilizzare i criteri e le modalità previste dalla normativa provinciale per la redazione dell’attestato di certificazione energetica relativamente ai trasferimenti a titolo oneroso e alle locazioni di interi immobili o di singole unità immobiliari.  
   
   
BOLZANO: APPALTI PUBBLICI DI PROGETTAZIONE E COSTRUZIONE A CONFRONTO CON L´ORDINE DEGLI ARCHITETTI  
 
Bolzano, 10 maggio 2012 - Gli appalti pubblici di progettazione e costruzione e gli effetti delle nuove disposizioni comunitarie e nazionali sono stati gli aspetti affrontati in un incontro-confronto svoltosi, venerdì 4 maggio 2012, a Palazzo Widmann a Bolzano fra l´assessore provinciale Florian Mussner ed il suo staff, i vertici dell´Ordine degli architetti di Bolzano ed esperti nazionali ed esteri. Come è stato detto nel corso dell´incontro, l´applicazione delle Direttive europee nelle leggi nazionali e provinciali comportano profonde modifiche alla figura dell´architetto. A tal rigurado l´assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner ha affermato che l´architetto non può trasformarsi in mero prestatore d´opera, ma deve mantenere autonomia e creatività. Facendo riferimento al calo del numero di appalti l´assessore ha sottolineato che nel 2012 vi saranno meno appalti, ma che la Giunta provinciale è riuscita fino a quest´anno a mettere a disposizione cospicue somme per la costruzione di infrastrutture in Alto Adige. Dall´incontro è emerso che la migliore forma di appalto pubblico di progettazione e costruzione resta quella del "concorso di progettazione", che come ha ricordato il direttore del Dipartimento lavori pubblici Josef March, è stato adottato con successo da decenni in Alto Adige. Fra gli altri modelli di appalto si è accennato a quello del "Ppp- Public-pivate-partnership" sottolineando come esso possa costituire una buona soluzione solo in certi campi. Facendo riferimento alle ripercussioni sulla categoria degli architetti dovute ai provvedimenti di liberalizzazione del Governo del premier italiano Mario Monti, March ha affermato che per la Provincia è importante corrispondere onorari adeguati per le prestazioni tecniche benché il tariffario di categoria sia stato abolito e valga esclusivamente quale mero riferimento. A tal riguardo il direttore del Dipartimento lavori pubblici ha ricordato come in provincia di Bolzano si sia attestata la prassi di assegnare gli incarichi al miglior offerente dal punto di vista del prezzo, ma soprattutto della qualità. All´incontro hanno partecipato per l´Ordine degli architetti di Bolzano, Dorothea Aichner e Carlo Azzolini, presidente e vicepresidente, Georg Klotzner e Josef Putzer. Per la Provincia l´assessore Mussner, Hermann Berger, Josef March, Maurizio Patat, Georg Tengler e Thomas Mathà, nonchè l´avv. Antonio Giacalone dell´Università di Milano, il vicepresidente Cnappc, Salvatore La Mendola, e per la Camera degli architetti della Baviera, il presidente Lutz Heese, e l´avv. Eric Budiner. In tal modo è stato fatto un confronto tra la situazione nazionale italiana e quella in provincia di Bolzano ed in Baviera.  
   
   
BOLZANO: CORREZIONE ALLA LEGGE SUI LAVORI PUBBLICI IN TEMA DI SUBAPPALTI  
 
Bolzano, 10 maggio 2012 - Il Consiglio provinciale aveva dato via libera alla legge della Giunta sui lavori pubblici che introduce tra l´altro una centrale unica degli appalti incaricata di seguire i bandi pubblici di Provincia, Comprensori e Comuni. Lo Stato ha però impugnato il passaggio della norma riguardante il subappalto, il 7 maggio la Giunta provinciale ha deciso di recepire l´obiezione e di adeguare il testo. Secondo il Governo la legge va impugnata perché disciplina la materia del subappalto, in particolare i prezzi, in modo non conforme al codice degli appalti pubblici. Il ddl provinciale aveva infatti previsto la concessione del subappalto solo alle stesse condizioni dell´appalto assegnato dall´ente pubblico committente all´impresa aggiudicataria. Ma per il Governo in tal modo si configura una violazione del diritto privato, in quanto il subappalto deve essere oggetto esclusivamente della trattativa tra le due imprese interessate. La Giunta ha deciso di recepire l´obiezione del Governo e di non resistere in giudizio. Ora tocca al Consiglio provinciale pronunciarsi. Nessun problema invece, nella stessa legge, riguardo all´istituzione della centrale unica degli appalti, la struttura incaricata di accompagnare l´iter dei bandi pubblici di Provincia, Comuni, Comprensori, in un ambito che si è fatto sempre più complesso per gli enti pubblici. Presidente dovrebbe essere nominato il direttore della Ripartizione affari comunitari, Thomas Mathá, e direttore l´attuale responsabile dell´Astat Alfred Aberer.  
   
   
TRENTO: APPROVATO IL NUOVO REGOLAMENTO SUGLI APPALTI  
 
Trento, 10 maggio 2012 - La Giunta provinciale, riunita l’ 8 maggio , ha approvato il nuovo Regolamento di attuazione della legge provinciale sui lavori pubblici. La proposta del Regolamento, nel pomeriggio, aveva avuto il via libera da parte della Commissione legislativa consiliare. "Sono molto soddisfatto - ha commentato Alberto Pacher, vicepresidente e assessore ai lavori pubblici della Provincia autonoma di Trento - per l´esito di questo passaggio, che è quello che ci attendevamo. Esso rappresenta una testimonianza tangibile della risposta rapida, tempestiva, della politica alla crisi che interessa il settore dell´edilizia. Il nuovo Regolamento è stato immediatamente approvato dalla Giunta provinciale. Esso contiene tutta una serie di elementi innovativi che vanno della direzione di migliorare le procedure di assegnazione degli appalti, e rappresenterà una boccata di ossigeno in particolare per le piccole imprese di settore trentine." Regolamento Di Attuazione Della Legge Provinciale Sui Lavori Pubblici: Elementi rilevanti ed innovativi-. La Progettazione: Il controllo dei tempi di realizzazione dell’opera pubblica - (art.5) Il responsabile di progetto nell’ambito delle funzioni di coordinamento delle fasi di progettazione e/o realizzazione dell’opera pubblica, svolge attività di verifica e controllo dello sviluppo temporale delle fasi realizzative dei lavori, a supporto del responsabile del procedimento. La centralità della progettazione dell’opera pubblica - (art.8) I progetti devono rispettare canoni di congruità e proporzionalità fra le esigenze che motivano il progetto stesso e la natura e la destinazione dell’opera pubblica prevista, al fine di garantire la sobrietà nella progettazione e realizzazione delle opere pubbliche, consistente: a) nel miglior rapporto fra i benefici e i costi globali di costruzione, manutenzione e gestione, b) nel massimo utilizzo di risorse e materiali rinnovabili e provenienti dalla filiera del riciclato; c) nelle migliori soluzioni architettoniche; d) nella massima manutenibilità, e) nel miglioramento del rendimento energetico, f) nella durabilità dei materiali e dei componenti, g) nella sostituibilità degli elementi, h) nella compatibilità tecnica, ambientale e localizzativa dei materiali rispetto al luogo di esecuzione dei lavori (filiera corta); i) nell’agevole controllabilità delle prestazioni dell’intervento nel tempo. (art.15) Il progetto esecutivo contiene l’analisi del rischio geologico che individua la percentuale di variabilità e incertezza che si può incontrare in fase di realizzazione, derivante dall’ impossibilità di fare valutazioni geologiche assolutamente attendibili dei siti. (art. 39) La verifica del progetto è finalizzata ad accertare che la soluzione progettuale prescelta sia: a) conforme alle specifiche disposizioni funzionali, prestazionali, normative e tecniche contenute nello studio di fattibilità, nel documento preliminare di progettazione ovvero negli elaborati progettuali dei livelli già approvati; b) coerente con il contesto socio economico e ambientale in cui l’intervento progettato si inserisce; c) coerente con i criteri di progettazione previsti da questo regolamento, d) efficace sotto il profilo della sua capacità di conseguire gli obiettivi attesi; e) efficiente sotto il profilo della sua capacità di ottenere il risultato atteso minimizzando i costi di realizzazione, gestione e manutenzione. (art. 40) Prima della sua approvazione il progetto da porre a base di gara è sottoposto alla verifica prevista dall’articolo 39., ad eccezione dei casi in cui è prevista la validazione dello stesso e delle deroghe alla richieste di parere previste dall’articolo 58 della legge. La verifica del progetto si articola nelle seguenti fasi procedurali: a) la verifica effettuata dal progettista; b) l’espressione del parere tecnico-amministrativo ed economico da parte degli organi consultivi previsti dal Capo X della legge tenendo conto anche degli aspetti previsti dall’articolo 39.. (art. 41) La validazione del progetto è effettuata dall’appaltatore o dal concessionario in base alle finalità e ai contenuti previsti dall’articolo 39. Nei seguenti casi: a) progetto esecutivo elaborato in esecuzione di contratti che, ai sensi dell’articolo 30, comma 5 ter, lettere b) e c), della legge hanno per oggetto anche la progettazione dell’ opera; b) progetto esecutivo elaborato dal soggetto aggiudicatario di un appalto concorso previsto dall’articolo 32 della legge; c) progetto elaborato dal concessionario in esecuzione dei contratti disciplinati dal Capo Vii della legge che deve essere approvato dall’amministrazione aggiudicatrice, se l’importo dell’opera a base di gara è pari o superiore a 2 milioni di euro. (art. 118) Il documento tecnico di cantiere sviluppa, in conformità degli elaborati progettuali e, in particolare, della Wbs e del cronoprogramma dei lavori le condizioni, le sequenze, le modalità, i mezzi d´opera e le fasi costruttive di ogni singola lavorazione richiesta. Il documento tecnico di cantiere può essere chiesto in relazione a singole lavorazioni prima dell’inizio dei lavori o delle singole fasi realizzative. Gli affidamenti degli incarichi professionali - (art. 16) Sono individuate le prestazioni specialistiche che possono essere oggetto di ciascun contratto, affidabili anche distintamente secondo la procedura prevista per il rispettivo valore stimato, in quanto dotate di autonomia funzionale in ragione delle competenze professionali richieste e delle diverse componenti della progettazione. (art. 20) Le amministrazioni aggiudicatrici adottano gli schemi-tipo di convenzione, previsti dall’articolo 20 della legge, in conformità ai criteri contenuti nell’allegato G. Per l’affidamento degli incarichi tecnici sono adottati i capitolati prestazionali di cui all’ Allegato H. (art. 24) L’affidamento degli incarichi tecnici è disposto mediante confronto concorrenziale secondo le modalità di cui all´articolo 25. O direttamente nei seguenti casi: a) nei casi di urgenza, nei casi in cui sussistono comprovate ragioni tecniche o nel caso in cui, a seguito dell´invito preventivamente inoltrato, non sia pervenuta alcuna offerta o le offerte pervenute non siano idonee o ammissibili; b) nel caso in cui il corrispettivo, non eccede l´importo di cui all´articolo 21, comma 4, della legge provinciale 19 luglio 1990, n. 23 (legge sui contratti e sui beni provinciali). (art. 25) L´amministrazione aggiudicatrice effettua il confronto concorrenziale mediante invito di almeno sette soggetti idonei individuati nel rispetto dei principi di non discriminazione, parità di trattamento, proporzionalità e trasparenza tramite elenchi di operatori economici ovvero sulla base di indagini di mercato. A tal fine le amministrazioni aggiudicatrici si avvalgono degli elenchi tenuti dagli Ordini professionali in base alle indicazioni stabilite con deliberazione della Giunta provinciale. (art.112) Al fine di consentire di adempiere all’obbligo di presenza minima in cantiere della direzione lavori (10 %) si consente che tale presenza possa essere effettuata mediante qualsiasi componente della Direzione lavori (Dl, direzione operativa, ispettore di cantiere) La Scelta Del Contraente Negli Appalti: I lavori sequenziali - (art. 44) I lavori sequenziali sono realizzati attraverso più contratti d’appalto che concorrono alla realizzazione di opere o lavori pubblici utilizzabili solo unitariamente e a condizione che siano eseguiti tutti i contratti. L’utilizzo degli strumenti informatici (art.54) Viene prevista la formazione di un elenco telematico di imprese al fine di selezionare le imprese da invitare alle procedure negoziate di cui all’articolo 33 della legge. L’elenco è suddiviso per categorie di lavorazioni, a cui è consentito accesso libero e diretto da parte del responsabile del procedimento. Tale elenco è soggetto ad aggiornamento con cadenza almeno annuale. Le imprese hanno la possibilità di comunicare in ogni momento le variazioni rispetto alle categorie e classifiche possedute. (art. 77) Le amministrazioni aggiudicatrici possono ricorrere alle procedure telematiche in modo tale da non impedire, limitare o distorcere la concorrenza. Le procedure telematiche di scelta del contraente consentono l’utilizzo degli strumenti informatici per l’intera procedura di scelta del contraente, compresa la sottoscrizione, la trasmissione e la ricezione dei documenti di gara e di offerta nonché , eventualmente, del contratto. L’utilizzo di tali procedure richiede un’adeguata conoscenza tecnica ed informatica sia da parte degli operatori economici che delle amministrazioni aggiudicatici. A tal fine verranno resi disponibili appositi manuali e video formativi interattivi liberamente accessibili. L’omogeneizzazione e la semplificazione delle procedure e degli atti di gara (art. 47) Le amministrazioni aggiudicatrici applicano gli schemi tipo di bando di gara, della lettera di invito e dei moduli di dichiarazione sostitutiva dei requisiti di ordine generale e di partecipazione previsti dal bando di gara e dall’invito a presentare offerta. (art. 57) Viene introdotta una semplificazione nella compilazione della lista delle categorie, evitando ad esempio che errori nella formulazione di correzioni ai prezzi unitari comportino l’esclusione. Sono inoltre previsti, quali allegati al regolamento, degli elaborati di dettaglio di alcuni istituti previsti dall’ordinamento provinciale sui lavori pubblici nonché gli schemi-tipo degli atti di maggiore complessità e rilevanza, con particolare riferimento alle procedure delle gare di appalto: allegato A Elaborati facenti parte del progetto preliminare; allegato B Elaborati facenti parte del progetto definitivo; allegato C Elaborati facenti parte del progetto esecutivo; allegato D Elaborati facenti parte del documento preliminare di progettazione; allegato E Codifica degli elaborati progettuali; allegato F Elaborati facenti parte dello studio di fattibilità; allegato G Criteri di redazione degli schemi tipo per gli incarichi; allegato H Capitolati prestazionali per gli incarichi; allegato I Informazioni che devono figurare nei bandi e negli avvisi di appalti pubblici; allegato L Requisiti relativi ai dispositivi di ricezione elettronica delle offerte, delle domande di partecipazione, delle domande di qualificazione o dei piani e progetti nei concorsi; allegato M Schemi tipo di bando di gara, della lettera di invito; allegato N Criteri per l’attribuzione di punteggi per la scelta dei soggetti da invitare a presentare offerte; allegato O Contratti relativi a lavori: metodi di calcolo per l’offerta economicamente piu’ vantaggiosa; allegato P Schema tipo di bando di gara e della lettera di invito per l’affidamento di incarichi; allegato Q Incarichi: metodi di calcolo per l’offerta economicamente più vantaggiosa. I criteri di scelta dei concorrenti nelle procedure negoziate - (art. 54) Sono individuati i criteri di scelta delle imprese nell’ambito di un apposito elenco telematico di imprese. Il responsabile del procedimento seleziona dodici imprese da invitare, nel rispetto dei principi stabiliti dalla legge, tenuto conto, congiuntamente o disgiuntamente: - delle esperienze contrattuali registrate dall’amministrazione nei confronti dell’impresa, - dell’operatività dell’impresa rispetto al luogo di esecuzione dei lavori, - delle maestranze occupate a tempo indeterminato nell’impresa che siano congrue rispetto ai tempi e contenuti dell’appalto. I criteri per l’offerta economicamente più vantaggiosa - (art. 59) Vengono individuati gli elementi da valutare nell’ambito dell’offerta economicamente più vantaggiosa, recependo il Protocollo d’Intesa. Vengono individuate, in allegato, le modalità di attribuzione del punteggio . Viene introdotta la disciplina della quantificazione economica delle migliorie proposte dalle imprese. Le modalità di affidamento nei cottimi - (art. 178) L´affidamento di opere o di lavori pubblici, compresa la fornitura dei materiali necessari per la loro realizzazione, è preceduto da gare ufficiose o sondaggi informali con invito di sette ditte ritenute idonee. Le offerte anomale (art. 63) E’ stato previsto un nuovo criterio di determinazione delle offerte anomale sulla base di elementi aleatori legati all’andamento della specifica gara. I Pagamenti Agli Esecutori: (art. 171) Gli stati di avanzamento sono disposti a cadenza bimestrale. (art. 170) L’amministrazione aggiudicatrice provvede al pagamento del corrispettivo dovuto all’appaltatore o al concessionario esecutore a titolo di acconto per stati di avanzamento previa verifica: a) degli adempimenti connessi con le prestazioni di lavoro dipendente concernenti l’esecuzione dei lavori ai sensi dell’articolo 43, comma 5, della legge; b) di aver ricevuto la copia delle fatture quietanzate relative ai pagamenti corrisposti ai subappaltatori o ai cottimisti, ai sensi dell’articolo 42, comma 4, della legge, che hanno eseguito lavori nel periodo corrispondente allo stato di avanzamento o a quello immediatamente precedente; in ogni caso, tutte le fatture quietanzate dei subappaltatori e dei cottimisti devono essere acquisiste ai fini del pagamento dello stato di avanzamento corrispondente all’ultimazione lavori. Il subappalto - (art. 138) Ai fini del rispetto dell’obbligo di cui all’articolo 42, comma 5 della legge, il costo complessivo del personale per le lavorazioni oggetto del contratto di subappalto non può essere inferiore a quello indicato in offerta per le medesime lavorazioni. I tempi previsti per le lavorazioni oggetto del contratto di subappalto sono resi compatibili e congrui con il programma dei lavori dell’appalto principale, mediante l’aggiornamento dello stesso. L’appaltatore produce il programma dei lavori aggiornato al direttore lavori prima dell’inizio dei lavori subaffidati. Ai fini del rispetto delle disposizioni in tema di tutela dei lavoratori di cui all’articolo 43 della legge, le amministrazioni aggiudicatrici prevedono nei capitolati speciali e nei contratti d’appalto l’obbligo per l’appaltatore di disporre nei contratti di subappalto i pagamenti per stati di avanzamento con la tempistica prevista nel contratto d’appalto principale e che in caso contrario l’amministrazione non autorizza il subappalto. Il mancato rispetto degli obblighi previsti dalla legge e dal regolamento preclude l’autorizzazione al subappalto o ne comporta la revoca se è stata già emessa e può costituire motivo di risoluzione del contratto di appalto ai sensi dell’articolo 58.4 della legge, secondo l’apprezzamento del responsabile del procedimento. (art. 139) Il pagamento diretto al subappaltatore o al cottimista da parte dell’amministrazione aggiudicatrice avviene se lo prevede il bando di gara. In tal caso il contratto di subappalto richiama espressamente l’articolo del regolamento.. In caso di inerzia dell’appaltatore, l’amministrazione aggiudicatrice invita l’appaltatore ad effettuare la comunicazione prevista dal comma 2, lettere a) e b) entro trenta giorni. Se l’appaltatore non effettua la comunicazione entro il termine previsto o non comunica entro il medesimo termine la propria opposizione al pagamento diretto del subappaltatore, l’amministrazione procede ai sensi del comma 2, lettere d) ed e). In caso di opposizione dell’appaltatore, il pagamento nei confronti del subappaltatore è sospeso fino alla definizione della controversia tra l’appaltatore ed il subappaltatore. (art. 143) Il fornitore dell’appaltatore o del subappaltatore comunica all’amministrazione aggiudicatrice e contestualmente all’appaltatore il mancato pagamento di prestazioni. L´amministrazione aggiudicatrice procede al pagamento della somma sospesa di cui ai commi 4 e 5 solo previa trasmissione delle fatture quietanzate del fornitore o specifica liberatoria del medesimo. La Tutela Dei Lavoratori: La tutela dei lavoratori negli incarichi professionali - (art. 20) Al fine di tutelare i livelli occupazionali, la sicurezza e la qualità della prestazione professionale ed al fine di evitare una concorrenza sleale fra professionisti, le convenzioni prevedono che il professionista e l’eventuale subappaltatore siano tenuti ad applicare al personale impiegato nell’incarico le condizioni economico-normative non inferiori a quelle previste dal contratto collettivo nazionale individuato fra i contratti collettivi nazionali e rispettivi accordi integrativi territoriali, ove esistenti, applicabili per il rispettivo settore di attività, che sia stato stipulato dalle organizzazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale e che sia applicato in via prevalente sul territorio provinciale. L’offerta economicamente più vantaggiosa - (art. 59) E’ stata previsto, quale elemento di valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa, l’impegno dell’impresa ad impiegare, in caso di aggiudicazione, lavoratori con contratto a tempo indeterminato, a maggior tutela del lavoro. Il Libro del personale ai fini della sicurezza e della regolarità del lavoro - (art. 106) Il contratto prevede la tenuta, da parte dell´appaltatore e del concessionario, del libro del personale ai fini della sicurezza e della regolarità del lavoro. Il libro è tenuto presso ogni cantiere di lavori affidati ad imprese da parte di amministrazioni aggiudicatrici, utilizzando il modello conforme allo schema tipo approvato dalla Giunta provinciale. Fino al 31 dicembre 2012 la tenuta del libro del personale ai fini della sicurezza e della regolarità del lavoro, ai sensi dell’articolo 43, comma 11, della legge e dell’articolo 106., è prevista in via sperimentale nei bandi che saranno identificati con deliberazione della Giunta provinciale. In tali casi è comunque esclusa l’applicazione delle sanzioni in materia di omessa o irregolare tenuta del libro.  
   
   
BREVETTI: DA MISE 4,5 MILIONI A PMI CHE TUTELANO PRODOTTI SU MERCATI ESTERI BANDO PUBBLICATO IN GU, DOMANDE A PARTIRE DAL 4 SETTEMBRE 2012  
 
Roma, 10 maggio 2012 - Da oggi sarà più facile per le piccole e medie imprese italiane tutelare i propri prodotti anche sui mercati esteri. Il ministero dello Sviluppo economico concede infatti 4,5 milioni di euro a favore delle pmi che decideranno di registrare il proprio marchio a livello comunitario e internazionale. Il bando, predisposto dalla Direzione Generale per la lotta alla contraffazione-Ufficio italiano brevetti e marchi – in collaborazione con Unioncamere, è stato pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale. Più in particolare, l’importo dell’agevolazione può variare dai 4 ai 6 mila euro per ciascuna domanda di marchio depositata e a copertura dell’80% o del 90% delle spese ammissibili sostenute in funzione dei Paesi designati per la registrazione. L’impresa può presentare più domande di registrazione di marchi e le agevolazioni non potranno superare, in questo caso, 15 mila euro per impresa. Le domande di agevolazione possono essere presentate ad Unioncamere, soggetto gestore del bando, a partire dal 4 settembre 2012 (ovvero il 120° giorno successivo alla pubblicazione in gazzetta). Le risorse saranno assegnate con procedura valutativa a sportello secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande e sino all’esaurimento delle stesse. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi a Unioncamere, infoimprese@progetto-tpi.It  -  
   
   
MILANO: I LAVORI PIÙ CREATIVI D’ITALIA  
 
Milano, 10 maggio 2012 - Milano polo della conoscenza nazionale con 250 mila addetti, uno su sette in Italia e una concentrazione doppia della media nazionale. Tra le prime anche in Europa, all’ottavo posto seguita da Roma al ventunesimo. Nella classifica nazionale dopo Milano con 250 mila addetti e Roma con 180 mila, segue Torino con 103 mila, Napoli con 56 mila e Bologna con 47 mila. Consulenza informatica, direzione aziendale e consulenza gestionale, ricerca e sviluppo e pubblicità e ricerche di mercato a Milano vanno da 3,5 a 5,7 volte la media nazionale. Nei settori professionalmente avanzati il lavoro indipendente rappresenta il 39,2% rispetto al 25,9% nazionale. Nei settori in cui più alto è il lavoro indipendente: design specializzato e attività fotografiche, attività di studi di architettura e d’ingegneria, collaudi e analisi tecniche (63,9% di indipendenti). Emerge da un’elaborazione dell’ufficio studi della Camera di Commercio di Milano 2011 su dati Istat 2008 nei settori Kibs (Knowledge Intensive Based Services) e Worldwide Centers of Commerce Index Mastercard Worldwide. Milano è la città italiana con la più alta incidenza di lavoro qualificato; il 40% circa delle assunzioni degli imprenditori riguarda dirigenti, professionisti, tecnici. A Milano ha sede gran parte delle associazioni nel campo del design, della comunicazione pubblicitaria, del marketing e più in generale delle professioni dei servizi creativi alle imprese. Significativa la presenza di servizi finanziari e immobiliari (promotori finanziari, agenti immobiliari, assicurativi, di borsa ecc.) e nel settore del welfare. Emerge da Milano Produttiva 2011, rapporto dell’ufficio studi della Camera di Commercio di Milano.  
   
   
BOLZANO: LEGGE SUL COMMERCIO, MINACCIA DI IMPUGNAZIONE - WIDMANN "ATTACCO ALL´AUTONOMIA"  
 
Bolzano, 10 maggio 2012 - "Avevamo messo in conto richieste di chiarimento sul nuovo ordinamento provinciale del commercio, ma che Roma voglia bocciare l´intera legge si configura come un attacco alla nostra autonomia": è quanto afferma l´assessore Thomas Widmann in merito alle intenzioni del Governo di impugnare il nuovo ordinamento del commercio in Alto Adige, come preavvisa una comunicazione del Ministero giunta all´Assessorato. Come da prassi nel caso di una possibile impugnazione del Governo, il Ministero competente ha scritto alla Provincia in merito alla legge sul commercio. "Il problema però è che il Governo non chiede di avere chiarimenti su singoli punti della legge provinciale, bensì ritiene tutto il provvedimento anticostituzionale", riferisce Widmann. Nella comunicazione non viene espressa alcuna osservazione alla quale poter replicare, prosegue Widmann, ma si rimanda soltanto alle competenze statali in materia di commercio e di concorrenza. "Nessuno contesta che lo Stato abbia la competenza in questi ambiti, ma a Roma non dovrebbe sfuggire che l´Alto Adige può regolamentare le questioni di carattere urbanistico e quindi decidere quale sviluppo sia ammissibile e in quali settori", chiarisce l´assessore Widmann. Proprio su queste competenze fa leva e si basa il nuovo ordinamento del commercio, ad esempio quando si parla di commercio al dettaglio nelle aree produttive o nel verde agricolo, dove è stato vietato. "Non può essere che sia Roma a decidere se in Alto Adige ogni magazzino di frutta possa diventare un centro commerciale o se improvvisamente il commercio possa svolgersi non nei centri urbani ma nelle aree produttive o nel bosco", continua Widmann ricordando le esperienze della Francia, "dove in tantissime località sono rimasti un paio di negozi di souvenir mentre chi vuole fare acquisti deve andare in auto nelle zone produttive." Per impedire questo sviluppo incontrollato, la Giunta provinciale ha presentato un ordinamento con cui si cerca di sfruttare tutte le competenze provinciali per regolamentare il commercio in modo equilibrato: "Abbiamo quindi recepito le direttive del governo Monti sulle liberalizzazioni nei centri storici, perchè lì hanno un senso", spiega Widmann. Per limitare il caos fuori dai centri si è intervenuti invece con le limitazioni di carattere urbanistico: "Non ammettere questi vincoli significa intervenire sull´autonomia provinciale e sulle sue competenze", conclude Widmann, che in caso di impugnazione prefigura di resistere in giudizio davanti alla Consulta.  
   
   
SANITA’ PRIVATA: URSAP-FEDERLAZIO REPLICA A DICHIARAZIONI DEL SENATORE MONTINO  
 
Roma, 10 maggio 2012 - Dopo i recenti scandali della Lombardia che hanno messo in evidenza buchi miliardari proprio in strutture private di grandi dimensioni finanziate dalla Regione a scapito delle piccole strutture, il Senatore del Pd Esterino Montino ha dichiarato che anche nel Lazio devono essere privilegiate le grandi strutture, che già usufruiscono peraltro, oltre al budget annuale, di ulteriori finanziamenti regionali e statali e del pagamento di ‘funzioni non tariffabili’, oltretutto attualmente oggetto in Lombardia di indagine penale in considerazione della forte discrezionalità nella loro assegnazione. “Le piccole strutture del Lazio, già oggetto da anni di continue compressioni del budget a favore delle grandi strutture con corrispondente aumento delle liste di attesa – afferma il Presidente Ursap-federlazio, Claudia Tulimiero Melis – chiedono rispetto da parte del Senatore Montino nei confronti loro e delle decine di migliaia di lavoratori che si impegnano quotidianamente nell’assistenza ai pazienti del Lazio”. “Il Senatore Montino – prosegue Claudia Tulimiero Melis – dovrebbe sapere che le piccole strutture hanno fortemente investito per adeguarsi ai severi requisiti minimi di autorizzazione e di accreditamento regionali e prestano assistenza a basso costo a centinaia di migliaia di pazienti in difficoltà economica quale valida alternativa all’esosa ‘intramoenia’, mentre è noto che gli sprechi si annidano prevalentemente nelle strutture pubbliche, come affermato in numerosi documenti regionali. Nonché, come sta emergendo sempre più spesso, in alcune grandi strutture private accreditate i cui conti sono fuori controllo. Da parte nostra stiamo lavorando ad un rapporto sulla produttività delle strutture pubbliche laziali che contiamo di trasmettere alla Regione, al Ministero, al Governo e alla Magistratura contabile per gli opportuni interventi”. “Auspichiamo infine – conclude Claudia Tulimiero Melis – che il Ministro della Salute, Renato Balduzzi, prenda questa nostra comunicazione quale ‘volano’ per avviare una seria azione di contrasto agli sprechi, senza preconcetti ideologici né privilegi, per la quale ci dichiariamo sin d’ora disponibili a fornire ogni elemento conoscitivo in nostro possesso”.  
   
   
STATI GENERALI DEL MANAGEMENT CONSULTING - ROMA, 29 MAGGIO 2012  
 
Roma, 10 maggio 2012 - Quale ruolo per il Management Consulting nello scenario attuale? La Consulenza che serve all´Italia "Europea": è il tema dell´appuntamento voluto da Confindustria Assoconsult, che anche quest´anno chiama a raccolta professionisti e imprese del settore agli Stati Generali del Management Consulting 2012. Nel corso dell’evento verranno presentati i risultati del Rapporto 2011-2012 dell´Osservatorio Assoconsult in collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata. Commenteranno: Ezio Lattanzio – Presidente Assoconsult, Luca Paolazzi – Direttore del Centro Studi di Confindustria, Aurelio Regina – Vice Presidente designato allo Sviluppo Economico di Confindustria. Previsto l’intervento conclusivo di Corrado Passera – Ministro dello Sviluppo Economico delle Infrastrutture e Trasporti. L´appuntamento per gli Stati Generali del Management Consulting è il 29 maggio 2012 a Roma presso Confindustria, in Sala Pininfarina, dalle ore 14,00 alle ore 17.30. Per informazioni e iscrizioni: http://www.Assoconsult.org/statigenerali2012    
   
   
LA SOSTENIBILITÀ EUROPEA SI RACCONTA ANCHE CON LA PICCOLA IMPRESA. A FIRENZE, IL 9 E 11 MAGGIO 2012  
 
 Milano, 10 maggio 2012 – Al via l´European Sustainability Day 2012 un evento in tre giornate, dedicato alla sostenibilità, presso il Polo sociale di Novoli e il centro di formazione Il Fuligno, a Firenze. Apre oggi con la consegna al miglior talento under 30 del premio Daniele Vernon de Mars “Il mondo che vorrei”. Prosegue venerdì con due conferenze dedicate alla responsabilità sociale di impresa, alle nuove generazioni e alla salute. Per chiudersi in ottobre con l´appuntamento per lo sviluppo urbano e territoriale integrato. Www.micventuno.it    
   
   
PIOMBINO: TUTELARE IL POLO SIDERURGICO, PER IL TERRITORIO E PER TUTTA LA TOSCANA  
 
Firenze, 10 maggio 2012 – “Il polo siderurgico di Piombino, e parlo non solo delle tre grandi aziende ma anche di tutto l’indotto, è una risorsa fondamentale per questo territorio e per tutto il tessuto produttivo regionale e nazionale. E’ il secondo polo siderurgico italiano, una presenza che va tutelata ed è importante che su questo obiettivo si lavori con iniziative forti e condivise”. Lo ha detto l’assessore regionale al lavoro e alle attività produttive, Gianfranco Simoncini, intervenendo a Piombino al convegno sulla siderurgia organizzato da Cgil, Cisl e Uil. Nel suo intervento Simoncini ha poi ricordato alcuni dei passaggi più significativi dell’impegno della Regione per il polo piombinese – dal protocollo d’intesa per garantire la permanenza della Tenaris Dalmine, agli interventi per favorire l’accesso al credito delle aziende dell’indotto, fino al progetto approvato dalla giunta a favore del rilancio dello sviluppo di Piombino – ed ha richiamato la possibilità di integare i diversi cicli produttivi presenti nella città. “Per quanto riguarda la Lucchini – ha detto ancora l’assessore – condivido la forte richiesta dei sindacati affinché venga nominato subito il consiglio di amministrazione per velocizzare l’azione di ricerca di nuovi acquirenti per l’azienda. In tale direzione – ha annunciato – interverremo nuovamente nei confronti del Governo, anche in occasione dell’incontro previsto col sottosegretario De Vincenzi il 18 maggio su Nca, perché anch’esso agisca nei confronti delle banche ed assicuri il suo costante impegno per Piombino”.