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Notiziario Marketpress di Giovedì 20 Dicembre 2012
L´UE APPROVA LE NORME NEOZELANDESI SULLA PROTEZIONE DEI DATI IN UN´OTTICA DI SVILUPPO DEGLI SCAMBI COMMERCIALI  
 
Bruxelles, 20 dicembre 2012 – Ieri la Commissione europea ha riconosciuto ufficialmente l´adeguatezza della protezione dei dati personali in Nuova Zelanda, che apre la strada a un incremento degli scambi commerciali con l´Unione europea. La decisione della Commissione riconosce che i livelli di protezione dei dati della Nuova Zelanda sono compatibili con quelli dell´Unione e garantiscono una protezione adeguata dei dati personali dei cittadini dell´Ue. L´obiettivo è facilitare il libero flusso transfrontaliero di dati personali per garantire la certezza giuridica agli organismi che gestiscono i dati mantenendo al tempo stesso un livello elevato di protezione dei dati personali degli europei, un diritto fondamentale dei cittadini dell´Unione. "Oltre a riformare le norme dell´Unione europea per garantire la protezione dei dati personali sul suo territorio, dobbiamo assicurarci che i dati dei nostri cittadini continuino a essere protetti anche quando sono trasferiti al di fuori dell´Ue", ha dichiarato la Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria europea per la Giustizia. "Questa decisione dà un ulteriore impulso allo sviluppo degli scambi con i nostri partner internazionali, contribuendo nel contempo ad instaurare standard elevati per la protezione dei dati personali a livello mondiale". Sempre più frequentemente dati personali sono trasferiti oltre frontiera e conservati su server negli Stati membri dell´Unione e in molti altri paesi. In questo nuovo mondo digitale fatto di social networking e cloud computing e caratterizzato dall´onnipresenza dei dati digitali, abbiamo bisogno di regole stabili che disciplinino i trasferimenti di dati personali al di là delle frontiere dell´Unione. Questo comporta vantaggi anche per l´economia e il commercio, in quanto l´esistenza di norme che riconoscano l´adeguatezza dei livelli di protezione dei dati agevola l´attività delle imprese dell´Ue garantendo certezza giuridica per le loro operazioni internazionali. Convalidando le norme di un paese terzo in materia di protezione dei dati l´Ue ribadisce la fiducia nel suo quadro normativo globale, che agevola i trasferimenti di dati personali e rilancia gli scambi commerciali dell´Unione con il paese in questione. La Nuova Zelanda è un membro di spicco del forum di cooperazione economica Asia‑pacifico (Apec). Gli scambi di beni tra la Nuova Zelanda e l´Unione europea ammontano complessivamente a 6,7 miliardi di euro all´anno, contro 3,1 miliardi di euro per gli scambi di servizi. Contesto La direttiva 95/46/Ce del 1995 sulla protezione dei dati si applica allo Spazio economico europeo (See), di cui fanno parte tutti gli Stati membri dell´Unione più Islanda, Liechtenstein e Norvegia. Nel caso di trasferimenti di dati personali verso paesi extra-See che non offrono una protezione conforme alle norme Ue occorre prendere precauzioni particolari, senza le quali i livelli elevati di protezione dei dati stabiliti dalla direttiva Ue sulla protezione dei dati potrebbero risultare rapidamente compromessi, data la facilità con cui i dati possono essere trasferiti all’interno delle reti internazionali. La direttiva autorizza i trasferimenti di dati personali verso paesi extra-Ue e extra-See solo in presenza di un livello di protezione adeguato. Ad esempio, i principi di base delle norme Ue sulla protezione dei dati devono essere garantiti da norme giuridiche, che a loro volta devono essere oggetto di un controllo indipendente. Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno conferito alla Commissione il potere di decidere, in base all´articolo 25, paragrafo 6, della direttiva, se un paese terzo garantisce un livello di protezione adeguato attraverso la sua legislazione nazionale o gli impegni internazionali che ha assunto. Questo significa che i dati personali possono essere trasferiti dai 27 paesi dell´Ue e dagli altri tre paesi membri del See al paese terzo in questione senza bisogno di altre garanzie. Finora la Commissione ha riconosciuto che Andorra, l´Argentina, l´Australia, il Canada, la Svizzera, le Isole Fær Øer, Guernsey, Israele, l´isola di Man, Jersey, l´Uruguay e il regime statunitense "Safe Harbor" offrono una protezione adeguata. Nel gennaio 2012 la Commissione ha adottato una proposta volta a modernizzare l´attuale quadro giuridico dell´Ue per la protezione dei dati (vedi Ip/12/46 e Memo/12/41). La nuova normativa, attualmente all´esame del Parlamento europeo e del Consiglio dell´Ue, manterrebbe la procedura di valutazione dell´adeguatezza prevista dalla direttiva del 1995 ma preciserebbe ulteriormente i criteri e i requisiti per valutare il livello di protezione dei dati in un paese terzo o in un´organizzazione internazionale. Per ulteriori informazioni Commissione europea – Protezione dei dati al di fuori dell´Ue http://ec.Europa.eu/justice/data-protection/data-collection/data-transfer/index_en.htm  Commissione europea – Scambi con la Nuova Zelanda http://ec.Europa.eu/trade/creating-opportunities/bilateral-relations/countries/newzealand/ Homepage  di Viviane Reding, Vicepresidente e Commissaria europea per la Giustizia: http://ec.Europa.eu/reding    
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA NUOVE LINEE GUIDA PER LA BANDA LARGA  
 
Bruxelles, 20 dicembre 2012 - La Commissione europea ha adottato linee guida per l´applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato nel settore della banda larga. Queste linee guida aiuteranno gli Stati membri a raggiungere gli obiettivi dell´Agenda digitale europea . Tenendo conto dei contributi dettagliati di tutte le parti interessate, che forniscono anche rafforzare i legami di libero accesso e regole di trasparenza migliori. Sono inoltre conformi con i principi di iniziativa della Commissione sulla modernizzazione della politica degli aiuti di Stato, che ha lo scopo di facilitare la concessione di aiuti sono concentrandosi su carenze del mercato, al fine di raggiungere priorità che possono stimolare la crescita, semplificando le norme per accelerare il processo decisionale. Joaquín Almunia, vicepresidente della Commissione responsabile per la concorrenza, ha dichiarato: "Per raggiungere l´ambiziosa strategia digitale al fine di promuovere la diffusione di connessioni a banda larga ultraveloce in tutta l´Ue dobbiamo raggiungere il giusto equilibrio tra investimenti pubblici e privati, mentre la creazione di condizioni favorevoli alla concorrenza. Queste nuove regole consentiranno pensati interventi pubblici per compensare le carenze del mercato e garantire la libertà di accesso alle infrastrutture finanziate con fondi pubblici. " I cambiamenti nelle linee guida si basano su una consultazione pubblica effettuata in due fasi e un intenso dialogo con le parti interessate (Stati membri, autorità nazionali di regolamentazione, le autorità che concedono gli aiuti, gli operatori delle telecomunicazioni, le organizzazioni professionali, Le associazioni dei consumatori e cittadini). Questi cambiamenti si basano sui seguenti principi e priorità: La neutralità tecnologica : le nuove linee guida riflettere i progressi tecnologici, riconoscendo che le reti di accesso di nuova generazione ("Sng") ad alta velocità può contare su piattaforme tecnologiche diverse. Reti a banda larga ultra-veloce : per contribuire al conseguimento degli obiettivi della strategia digitale di dotare la metà delle famiglie europee di connessioni molto veloci (oltre 100 Mbps), gli orientamenti riveduti consentirà anche di finanziamenti pubblici in aree urbane, mentre sottoponendole a condizioni molto rigorose che promuovano la concorrenza. Passo modifiche per garantire la connettività : per proteggere gli investimenti privati, le linee guida che tutti gli investimenti pubblici è fatto a tappe: infrastrutture finanziate con fondi pubblici è consentito solo se si tratta di un miglioramento significativo reti esistenti e non solo un miglioramento marginale nella connettività dei cittadini. Rafforzamento di accesso aperto : quando una rete è stabilito con il denaro dei contribuenti, è normale che i consumatori godono di una rete veramente aperto in cui è garantita la concorrenza. Trasparenza : nuove disposizioni per la pubblicazione di documenti, la creazione di una banca dati centralizzata per le infrastrutture esistenti e l´obbligo di presentare relazioni ex post alla Commissione sono stati introdotti. Contesto Una banda larga migliore e più veloce è la priorità assoluta nel 2013-14 per l´Agenda digitale europea riveduta ( Ip/12/1389 ), che è un´iniziativa faro della strategia Europa 2020 per la crescita economica. Strategia digitale fissa obiettivi ambiziosi per lo sviluppo di infrastrutture a banda larga, in particolare alla banda larga tradizionale a disposizione di tutti i cittadini europei entro il 2013 e per garantire che, entro il 2020, i) tutti gli europei hanno accesso a velocità di connessione molto più elevate di oltre 30 Mbps, e ii) almeno il 50% delle famiglie europee abbonarsi a connessioni internet di oltre 100 Mbps. I governi possono finanziare tali investimenti in conformità con le norme comunitarie in materia di aiuti di Stato. Per facilitare gli investimenti a favore della concorrenza, la Commissione ha adottato le prime linee guida per la banda larga nel 2009 (cfr. Ip/09/1332 e Memo/09/396 ). Un processo di valutazione tra cui una prima consultazione pubblica (vedi Ip/11/493 ) è stato lanciato nel 2011, al fine di adattare le linee guida alle tecnologie di mercato in rapida evoluzione e gli obiettivi dell´Agenda digitale (cfr. Ip / 10/581 e Memo/10/199 ) e l´iniziativa di modernizzare la politica degli aiuti di Stato (cfr. Ip/12/458 ). Dopo aver esaminato le osservazioni pervenute, la Commissione ha sviluppato nuovi orientamenti e ha condotto una nuova consultazione pubblica nel giugno 2012 (cfr. Ip/12/550 ). Dopo aver preso in considerazione le osservazioni ricevute, la Commissione ha messo a punto le nuove linee guida, che entreranno in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell´Unione europea . Commissione può riesaminare le nuove linee guida in caso di futura evoluzione del mercato, della tecnologia e della regolamentazione. L´adozione formale e la pubblicazione dei nuovi orientamenti nella Gazzetta ufficiale in tutte le lingue ufficiali dell´Unione europea nel gennaio 2013.Per riferimento, il testo completo delle linee guida è disponibile nelle lingue di lavoro delle istituzioni della Ue s al seguente indirizzo: http://ec.Europa.eu/competition/state_aid/legislation/specific_rules.html  # banda larga    
   
   
NONA CONFERENZA INTERNAZIONALE SUGLI AMBIENTI INTELLIGENTI  
 
Atene, 20 dicembre 2012 - La nona conferenza internazionale sugli ambienti intelligenti (Ninth International Conference on Intelligent Environments - Ie´13) si terrà il 18 e 19 luglio 2013 ad Atene, in Grecia. Il concetto di ambienti intelligenti (Ai) si riferisce a spazi fisici nei quali l´informatica e altre tecnologie di calcolo sono inserite e usate per ottenere obiettivi specifici per l´utente, l´ambiente o entrambi. L´ai promuove l´efficienza delle transazioni e delle attività, facilita la presenza e la partecipazione, migliora l´esperienza dell´utente, protegge gli utenti e permette stili di vita nuovi e migliori per le persone. L´evento vuole essere un forum multidisciplinare e collaborativo che permetterà a ricercatori e professionisti di informatica, ingegneria elettronica, architettura e design, sociologia, amministrazione pubblica e istruzione di presentare risultati teorici e pratici. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Intenv.org/    
   
   
PROGETTO "IN STRADA COME IN RETE": L´AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI ROMA PREMIATA A BRUXELLES  
 
 Roma, 20 dicembre 2012 - Il progetto della Provincia di Roma ‘In strada come in Rete’, già vincitore del premio “Innovazione e tecnologia” al Forum P.a, è stato premiato come ‘Leader Locali e Regionali dell´anno (Leader)’. Un riconoscimento promosso dall’Alde (Alliance of Liberals and Democrats for Europe). Alla cerimonia di premiazione che si è tenuta a Bruxelles presso l´edificio Jacques Delors del Comitato delle Regioni dell´Unione Europea, ha preso parte l’assessore alla Sicurezza e Protezione civile della Provincia di Roma, Ezio Paluzzi. Il progetto è realizzato in collaborazione con Polizia Provinciale, Polizia Postale, Unicef, il portale web www.Skuola.net , Microsoft, Unione Nazionale Consumatori e Google/youtube. Un’iniziativa gratuita per gli istituti scolastici aderenti e finanziata dai proventi contravvenzionali della Polizia Provinciale cosicché: “dagli errori degli adulti educhiamo i più giovani, con la prospettiva di formare “guidatori ed internauti consapevoli”. Il progetto ha visto la partecipazione degli agenti di Polizia provinciale ed è rivolto agli studenti tra i 10 e i 14 anni, ai genitori e agli insegnanti delle scuole secondarie di primo grado del territorio della provincia di Roma, con l’obiettivo di contrastare i nuovi rischi adolescenziali, in particolare la pedo-pornografia on-line e le altre minacce della navigazione web, il cyberbullismo e i pericoli che incombono sui ragazzi in strada. I numeri raggiunti fino ad oggi parlano di: 15mila studenti coinvolti in 64 istituti siti in 40 comuni della provincia di Roma, 330 insegnanti; impegnati 9 operatori Unicef, 60 agenti della Polizia Provinciale e 30 agenti della Polizia Postale. “Un progetto ambizioso al quale abbiamo dedicato impegno e dedizione – dichiara Ezio Paluzzi – con l’obiettivo di dare agli adolescenti l’opportunità di difendersi dai rischi che corrono in strada e su internet. Vogliamo proporre esempi e servizi per concretizzare con le nostre ragazze, i nostri ragazzi, gli insegnanti ed i genitori il sentirsi parte di una comunità solidale e sicura, basata non sulla repressione ma sulla prevenzione e sulla conoscenza”.  
   
   
PRESENTATA LA PRIMA APP DELLE CDC ITALIANE  
 
 Rieti, 20 dicembre 2012 - E’ reatina la prima App delle Camere di Commercio italiane. Si tratta dell’App, scaricabile gratuitamente, realizzata per la Camera di Commercio di Rieti all’azienda reatina Ariannanet e presentata presso l’Ente camerale reatino alla presenza del Presidente dell’Ente Camerale, Vincenzo Regnini, del Direttore tecnico di Uniontrasporti, Società del sistema camerale, Antonello Fontanili, di Marco Mena di Uniontrasporti, di Riccardo Bianchi e Salvatore Carlucci dell’azienda reatina Ariannanet. La nuovissima applicazione per Iphone, Ipad e Android nasce con l’obiettivo di fornire un accesso più semplice e veloce a tutti i servizi offerti dalla Camera di commercio, di essere informati su eventi, convegni, appuntamenti, scadenze, di poter interagire in maniera rapida con il Sistema delle camere di commercio e della rappresentanza, di scoprire e di poter localizzare agevolmente le strutture ricettive e della ristorazione che hanno ottenuto il Marchio qualità Ospitalità Italiana. L’incontro ha rappresentato anche l’occasione per condividere con il sistema della rappresentanza le linee guida del rapporto redatto per conto della Camera di Commercio di Rieti da Uniontrasporti, con la collaborazione di Between, nell’ambito del progetto “Sviluppo delle infrastrutture nel reatino: banda larga ed ultra larga e nuove App” con l’obiettivo di ridurre il “digital divide” e supportare sviluppo dei sistemi infrastrutturali locali, la diffusione della cultura digitale nel tessuto produttivo e il governo delle iniziative a favore della competitività d’impresa abilitata dalle reti di comunicazione a banda larga. “L’obiettivo è quello di aprire un dibattito interno ed esterno in merito alla diffusione della banda larga e ultralarga nel nostro territorio ed al ruolo che le Camere di Commercio possono avere in questo ambito, al fine di ridurre il grave divario tecnologico che rappresenta un freno alle potenzialità di molte nostre imprese”, ha spiegato il presidente della Camera di Commercio di Rieti, Vincenzo Regnini.  
   
   
AL VIA LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA NUOVA SIM NFC DI POSTEMOBILE ABILITATA AI PAGAMENTI “CONTACTLESS” DA CELLULARE  
 
 Roma, 20 dicembre 2012 – Postemobile ha avviato da ieri, per prima sul mercato, la commercializzazione delle nuove Sim Nfc abilitate ai pagamenti “contactless” da smartphone. Grazie alla Sim Postemobile di nuova generazione, i clienti che possiedono un cellulare Nfc, potranno fare acquisti tutti i punti vendita in Italia abilitati al circuito Mastercard Paypass, di cui moltissimi già presenti su Milano, prima città italiana ad accogliere in maniera più ampia e diffusa la tecnologia Nfc. E’ per questo motivo che la commercializzazione delle nuove Sim Nfc viene avviata proprio sul territorio milanese presso i corner Postemobile allestiti negli uffici postali di Milano 65, Monza, Milano Centro, Cologno Monzese e Sesto San Giovanni, per essere poi gradualmente estesa su scala nazionale nel corso del 2013. Attraverso l’integrazione di servizi Nfc sulla Sim di Postemobile con i servizi Bancoposta, Poste Italiane prosegue il suo percorso che punta a semplificare la vita delle persone, rendendo il cellulare lo strumento con il quale assolvere numerose attività quotidiane. Il meccanismo per gli acquisti “in prossimità” è molto semplice: con la Sim Nfc di Postemobile, nella quale è già integrata una carta prepagata Postepay Newgift “smaterializzata”, il cellulare dialoga con i nuovi Pos abilitati ai pagamenti contactless. E’ sufficiente attivare e ricaricare la Postepay, abilitare il pagamento tramite l’App Nfc Postemobile e quindi avvicinare il cellulare al lettore per eseguire in tutta semplicità e sicurezza l’operazione di pagamento. Per gli importi fino a 25 euro non è necessario digitare il Pin della carta, che resta invece obbligatorio per importi superiori. A breve Poste Italiane adotterà la tecnologia Nfc anche negli uffici postali e sui palmari dei portalettere telematici per consentire ai clienti il pagamento di bollettini, raccomandate o pacchi tramite cellulare. Nel prossimo futuro l’applicazione Nfc consentirà di rendere disponibili sul cellulare anche servizi di e-Government della Pa per l’identificazione e il riconoscimento digitale, smaterializzando e trasferendo direttamente sulla Sim la carta d’identità, il passaporto, la tessera sanitaria, la patente e la firma elettronica.  
   
   
BOLZANO, BANDA LARGA: 610 KM. DI TUBAZIONI E 360 KM. DI FIBRA OTTICA PER LE RETE PROVINCIALE  
 
 Bolzano, 20 dicembre 2012 - Proseguono anche in inverno i lavori per l´ampliamento della rete a banda larga. "Grazie agli sforzi degli ultimi mesi - sottolinea l´assessore Florian Mussner - abbiamo compiuto un importante passo in avanti verso il raggiungimento dell´obiettivo della Giunta provinciale, ovvero allacciare alla rete in fibra ottica tutti i comuni entro la fine del 2013". Attualmente, la rete telematica provinciale può contare su 610 km. Di tubazioni e 360 km. Di fibra ottica. L´autostrada del futuro si chiama banda larga: una considerazione ovvia se fatta oggi, una previsione più difficile se fatta qualche anno fa. Già nel 2009, però, la Giunta provinciale aveva individuato nella diffusione capillare sul territorio di collegamenti internet ad alta velocità un compito prioritario della propria agenda politica. "Portare la fibra ottica in tutti i comuni è fondamentale per la competitività del nostro sistema economico - spiega Mussner - per la sopravvivenza e l´attrattività delle zone periferiche e, in ultima sintesi, per la lotta allo spopolamento". E anche nel 2012, infatti, si è investito molto sull´ampliamento della rete telematica provinciale. "La rete primaria - prosegue l´assessore ai lavori pubblici - ovvero quella che corre lungo i due assi principali nord-sud ed est-ovest è già completata, e lo stesso si può dire anche per la maggior parte della rete secondaria, ovvero gli allacciamenti tra dorsale principale e singoli comuni. Adesso stiamo concentrando i nostri sforzi sulla realizzazione della rete terziaria, in grado di collegare le singole frazioni alle località principali di ogni comune". I dati, da questo punto di vista, parlano piuttosto chiaro: all´inizio del 2012 la rete telematica, gestita dall´Ufficio provinciale infrastrutture, poteva contare su 450 km. Di tubazioni e 260 km. Di cavi in fibra ottica. Nel corso dell´anno che si sta per concludere la rete è cresciuta di altri 160 km. Per quanto riguarda l´infrastruttura principale, e di 100 km. Per ciò che concerne la fibra ottica. "L´obiettivo di collegare alla rete telematica provinciale tutti i comuni altoatesini entro la fine del 2013 - conclude Florian Mussner - è dunque sempre più realisticamente raggiungibile, visto che le tratte restanti sono già in fase di progettazione: a meno di avvenimenti imprevedibili i lavori saranno completati nei prossimi 12 mesi". La prima tappa del nuovo anno scatterà a gennaio in Alta Val Venosta (45 km.) e proseguirà poi in Valle Aurina (65 km.) e lungo la tratta Bressanone-brennero (50 km.).  
   
   
WI-FI, APP E DOMANDE ONLINE: L’UNIVERSITÀ DELLA VALLE D’AOSTA È SEMPRE PIÙ DIGITALE  
 
Aosta, 20 dicembre 2012 - L’università della Valle d’Aosta diventa sempre più digitale grazie all’adozione di una serie di servizi informatici. Tra le principali novità introdotte nell’anno accademico 2012-2013, è stata attivata una linea Wi-fi dedicata, che coprendo le sedi di Aosta e Saint-christophe, permetterà a studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo di accedere al web in maniera gratuita da computer portatili e smartphone. Molto importante anche l’aggiornamento del software di gestione dei servizi bibliotecari, ora in grado di comunicare con altri sistemi e di essere amministrato da qualsiasi postazione informatica. A questo si aggiunge l’applicazione Biblio Vda, scaricabile gratuitamente, che permette di fare ricerche nel catalogo, visualizzando la disponibilità dei documenti, e di effettuare prenotazioni. Inoltre, da quest’anno è possibile presentare on-line la domanda di ammissione all’Università: registrandosi al portale dell´ateneo, gli studenti hanno la possibilità di inoltrare la richiesta senza recarsi fisicamente in Università. Augusto Rollandin, Presidente del Consiglio dell’Università della Valle d’Aosta - Siamo la seconda università che adotta questa tecnologia, con la possibilità di dare agli studenti servizi assolutamente innovativi. Quindi, approfittando dei sistemi informatici che ovviamente vanno elaborati, queste soluzioni danno allo studente una possibilità operativa molto alta e riduce quelli che sono i costi amministrativi. In più, com’è stato detto, c’è la possibilità di fare la verbalizzazione e la codificazione dei voti e degli esami, raggiungendo pertanto alti livelli. Nell’insieme c’è quindi da una parte un’attenzione allo studente e dall’altra alla riduzione dei costi, sempre in una logica di galvanizzazione del settore informatico, che rappresenta il futuro. Un’evoluzione che permetterà di mantenere elevati i livelli di eccellenza dell’ateneo, rendendolo ancora più moderno e accessibile. Franco Vietti, Direttore amministrativo dell´Università della Valle d´Aosta - L’agenda digitale sta a dimostrare che comunque le università devono porre in essere delle misure utilizzando le tecnologie multimediali delle informazioni e questo per aumentare il livello di competitività delle stesse strutture universitarie, per semplificare il lavoro amministrativo e burocratico e per agevolare gli studenti, offrendo servizi di qualità. Però non dobbiamo leggere questa spinta all’informatizzazione e all’uso delle Ict come una spersonalizzazione dei servizi, anzi. I servizi, ancora presidiati anche grazie all’alleggerimento del lavoro generato dall’utilizzazione delle nuove tecnologie, potranno offrire un servizio ancor più di qualità e modulato sulle esigenze degli studenti. Quindi c’è sempre questa cautela e avvertenza: va bene spingersi sull’introduzione delle nuove tecnologie ma non bisogna mai dimenticare un complesso di reti relazionali che, specialmente in un’università, devono trovare concretezza. L’informatizzazione dei servizi, in ogni caso, rappresenta allo stesso modo un importante passo in avanti nel processo di snellimento della macchina amministrativa, nell’ambito del quale l’Università ha già in cantiere una serie di azioni. Franco Vietti, Direttore amministrativo dell´Università della Valle d´Aosta - Per il 2013 è in previsione la totale dematerializzazione per le procedure d’iscrizione ai corsi di studio, quindi lo studente potrà ritirare direttamente il suo tesserino universitario il giorno della prima lezione, anche senza passare dalla segreteria studenti. Stiamo lavorando per realizzare questo obiettivo che agevolerà soprattutto gli studenti che vengono da fuori Valle, con conseguenti risparmi per le famiglie. C’è poi un’altra linea di azione, sempre collegata alla semplificazione amministrativa: purtroppo le amministrazioni devono continuamente mettere in atto processi di valutazione e autovalutazione per capire quali sono i procedimenti e i processi che creano sprechi, che creano inefficienze, che lasciano poi l’azione amministrativa nella totale inefficacia. Per risolvere queste problematiche, lavoreremo molto anche a livello organizzativo interno.  
   
   
RICERCA. L´INNOVAZIONE VINCE IN EMILIA-ROMAGNA. LA REGIONE PRESENTE IN 6 DEGLI 8 CLUSTER TECNOLOGICI NAZIONALI APPROVATI DAL MINISTERO CHE PORTERÀ ALLE IMPRESE E AI CENTRI DI RICERCA FINANZIAMENTI PER OLTRE 40 MILIONI DI EURO NEI PROSSIMI ANNI  
 
 Bologna, 20 dicembre 2012 – Ottimo risultato dell’Emilia-romagna nel bando Cluster tecnologici nazionali. Le imprese, le università e i centri di ricerca della regione sono stati selezionati per i progetti di ricerca di sei degli otto settori su cui il Governo ha deciso di puntare, individuati nell’ambito del bando Cluster Tecnologici Nazionali del Miur e su cui verranno convogliati finanziamenti per 368 milioni di euro, 63 come contributi alla spesa e 305 come credito agevolato. La presenza all’interno dei cluster nei prossimi anni porterà alla ricerca dell’Emilia-romagna finanziamenti per oltre 40 milioni di euro. “Un ottimo risultato che testimonia quanto sia importante saper coniugare politiche per l’innovazione e per la competitività con la forte dinamicità delle imprese più innovatrici del nostro territorio – ha spiegato l’assessore regionale alla Ricerca e al Lavoro Patrizio Bianchi – L’emilia-romagna dimostra così di essere in grado di confrontarsi su temi all’avanguardia e con modalità adeguate alle sfide che ci aspettano”. La nuova fabbrica intelligente, le tecnologie per le smart communities, la chimica verde, la sicurezza nelle produzioni alimentari, la medicina rigenerativa e le terapie avanzate, la mobilità sostenibile: sono questi alcuni dei filoni di ricerca sui quali hanno deciso di investire e collaborare le imprese e i centri della Regione Emilia-romagna. “Un successo soprattutto per la risposta positiva delle nostre imprese che hanno dimostrato di credere nell’innovazione lavorando in rete e investendo risorse proprie - ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli - un risultato non scontato in periodi difficili come questo, ma che testimonia la dinamicità del nostro tessuto imprenditoriale”. L’obiettivo è stato raggiunto anche grazie alla Rete Alta Tecnologia, che in questi anni ha diffuso la cultura dell’innovazione lavorando a stretto contatto con le imprese e preparandole alle sfide lanciate dall’Unione Europea, in particolare dal nuovo programma di finanziamenti alla ricerca Horizon 2020. La graduatoria uscita dalla valutazione di un panel di esperti internazionali nominati dal Miur è stata ufficializzata la scorsa settimana. Si sosterranno progetti di ricerca interdisciplinari, presentati da aggregazioni tra imprese, università ed enti di ricerca, riunite in 8 cluster – dalla Chimica verde alla Fabbrica intelligente. Ogni cluster potrà contare su un coordinamento che favorirà, tra l’altro, lo scambio di esperienze e i processi di internazionalizzazione. La Regione Emilia-romagna è rappresentata dal Consorzio Aster negli organi di coordinamento dei cluster Fabbrica Intelligente, Chimica Verde, Scienze della Vita, Agrifood, Tecnologie per le Smart Communities e Mobilità. Aster inoltre co-presiede, insieme a Federalimentare, il cluster Agrifood, ed è la sede del cluster Fabbrica Intelligente. “L’azione dei cluster nazionali – spiega Paolo Bonaretti, direttore generale del Consorzio Aster - rappresenta una delle azioni principali realizzate in Italia negli ultimi anni per sostenere l’innovazione e costituirà la struttura portante della ricerca industriale del Paese per competere sui programmi internazionali di ricerca, ed in particolare sul programma Horizon 2020 (80 miliardi nei prossimi 7 anni). È fondamentale, dunque, che l’Emilia-romagna grazie alla crescita registrata in questi anni sia delle competenze della Rete Alta Tecnologia sia della sua capacità di lavorare con le imprese abbia saputo ritagliarsi un ruolo di primo piano, ponendo le basi di un ulteriore rilancio”. Nell’ambito del cluster che lavorerà sulla Fabbrica Intelligente, che ha riportato dall’attività istruttoria effettuata a livello internazionale il punteggio migliore tra tutte le proposte presentate, la presenza di imprese e soggetti di ricerca regionali è significativo: qui si effettueranno il 30% delle attività complessive previste a livello nazionale, a dimostrazione dell’importanza che il settore riveste per il territorio. In particolare, due progetti sono essenzialmente made in Emilia-romagna, quello relativo al Manufacturing adattativo e quello sulle tecniche di produzione ad alte prestazioni. Nel cluster dedicato alle Tecnologie per le Smart Communities l’Emilia-romagna è stata promotrice di un progetto in risposta alle sfide sociali legate al rinnovamento del sistema educativo e dell’istruzione e formazione e partecipa attraverso imprese o enti di ricerca agli altri tre progetti su turismo e musei “smart”, mobilità ed edifici intelligenti ed ecosostenibili. Nel cluster Scienze della Vita, è stato proposto dall’Emilia-romagna il progetto per la l’organizzazione di una infrastruttura di ricerca multiregionale per lo sviluppo delle terapie avanzate finalizzate alla rigenerazione di organi e tessuti, che coinvolge le cell factory dell’ Università di Modena e Reggio, dell’Istituto Ortopedico Rizzoli e la collaborazione dell’Università di Bologna. Mentre nella Chimica Verde ci si impegnerà a promuovere una biobased economy sul territorio ossia un’economia basata su industrie a basse emissioni di carbonio, nonché la ricerca di nuovi materiali derivanti da bioraffinerie di terza generazione. Infine, nel cluster Mobilità sono made in Emilia-romagna progetti di mobilità sostenibile su gomma.  
   
   
CAMPUS FISCIANO, RICEVUTI GLI STUDENTI DI MEDICINA  
 
Napoli, 20 dicembre 2012 - L´assessore all’Università ed alla Ricerca Scientifica della Regione Campania Guido Trombetti ha ricevuto il 18 dicembre a palazzo Santa Lucia una delegazione di studenti della facoltà di Medicina di Salerno. Gli studenti, che hanno manifestato sotto la sede della Regione per sensibilizzare le istituzioni rispetto alla mancata stipula del protocollo di intesa tra università ed azienda ospedaliera, hanno consegnato all’assessore una petizione a sostegno delle loro ragioni con 25 mila firme. L´assessore Trombetti dopo aver sentito Raffaele Calabrò, consigliere del presidente Caldoro per la Sanità ed il rettore del Campus di Fisciano Raimondo Pasquino, ha rassicurato gli studenti sulla ferma volontà politica ed istituzionale di superare l’empasse che sta creando difficoltà allo svolgimento della didattica, sottolineando che il testo del protocollo è stato già sottoscritto dal presidente Caldoro e dal rettore Pasquino ed è ora al vaglio dei ministri competenti. Trombetti ha confermato agli studenti che nella giornata di domani ci sarà un incontro a Roma con i rappresentanti dei ministeri competenti. "Sono fiducioso che nella giornata di domani l’incontro fra le istituzioni possa determinare finalmente la firma anche dei rappresentanti del Governo", ha detto l’assessore Guido Trombetti. "Sono rimasto molto colpito dalla correttezza e dall’equilibrio con cui gli studenti mi hanno illustrato i motivi del loro disagio, che per altro erano a me noti. "Sono fortemente sensibile alle ragioni degli studenti e continuo a fornire la mia massima disponibilità per facilitare ogni intervento utile a risolvere il problema", ha concluso l’assessore Trombetti.  
   
   
TORINO, SCUOLE LUXEMBURG E COPERNICO: I LAVORI DI RISANAMENTO SOLO CON LE SCUOLE CHIUSE SI CERCA LA SOLUZIONE PER SISTEMARE 1900 STUDENTI DAL 7 GENNAIO 2013  
 
 Torino, 20 dicembre 2012 - Riunione ieri pomeriggio a Palazzo Cisterna tra la Provincia di Torino, l’Asl Torino 1 e i présidi delle due scuole superiori di Torino, l’istituto commerciale “Luxemburg” e il liceo scientifico “Copernico”, dove la magistratura di Torino ha prescritto urgenti lavori di bonifica alle strutture. Presenti anche numerosi studenti delle due scuole, che già questa mattina erano andati ad incontrare il procuratore Raffaele Guariniello “I tecnici dell’asl Torino 1 hanno confermato la prescrizione sulle due scuole dove la Provincia dovrà effettuare bonifiche per diversi milioni di euro – spiega l’assessore Umberto D’ottavio – e i lavori si dovranno per forza svolgere con urgenza e con le scuole chiuse al pubblico. Quindi dal 7 gennaio i 1900 studenti dei due istituti dovranno trovare posto in altre sedi, che stiamo cercando di trovare grazie alla collaborazione di altri presidi disponibili ad accoglierli” I” due presidi della scuola Luxemburg e Copernico, i prof Bossolasco e Percuoco, erano presenti alla riunione - continua D’ottavio – e ci hanno sottolineato che i loro ragazzi chiedono di poter andare a scuola. Si tratta di una situazione delicata, che affrontiamo in totale emergenza sia di tempo che di denaro”.  
   
   
FORMAZIONE PROFESSIONALE: APPROVATA DELIBERA SU CESSIONE CREDITO A ENTI SETTORE FORMAZIONE PER GARANTIRE OFFERTA FORMATIVA DI QUALITA’ A 19 MILA RAGAZZI DEL VENETO  
 
Venezia, 20 dicembre 2012 - “La certificazione del credito approvata dalla Giunta regionale permetterà agli enti di formazione professionale di vedersi riconosciuto il credito che vantano nei confronti della Regione da parte del sistema del credito. E’ una delibera coraggiosa voluta dal settore della formazione e che darà fiato agli enti che hanno il diritto di aver riconosciuti i contributi con i quali offrono una complementare offerta formativa di qualità attesa dalle famiglie di 19.000 ragazzi”. Questo il commento di Elena Donazzan, assessore regionale all’istruzione formazione professionale e lavoro, a seguito del provvedimento con cui il governo veneto ha autorizzato il dirigente della direzione regionale formazione ad aderire ad eventuali procedure di cessione del credito. L’atto è previsto dall’articolo n.45 della legge regionale di bilancio del 2001, ed è destinato agli organismi di formazione professionale accreditata operanti nel settore della formazione iniziale, per garantire il diritto all’assolvimento dell’obbligo di istruzione connesso al diritto-dovere dell’istruzione e formazione. “Rispondiamo così con responsabilità ed efficacia - ha sottolineato l’assessore - al periodo di crisi economica con i conseguenti e relativi noti problemi di indisponibilità di cassa connessi al rispetto del patto di stabilità, che non permettono il tempestivo pagamenti da parte della regione degli anticipi, degli acconti e dei saldi dei contributi destinati alla formazione e che hanno creato una difficile situazione negli enti preposti tale da mettere a rischio la realizzazione dei progetti formativi a scapito dei ragazzi e delle famiglie”.  
   
   
IL CAMBIAMENTO CLIMATICO CAUSERÀ GUERRE DELL´ACQUA?  
 
Bruxelles, 20 dicembre 2012 - Un team internazionale di ricercatori provenienti da 14 istituzioni si è riunito questa settimana per presentare e discutere i risultati di uno studio di 3 anni su acqua, guerra e sicurezza nel Mediterraneo, in Medio Oriente e nella regione del Sahel in Africa. Il dibattito è parte del progetto Clico, che riunisce per la prima volta alcuni dei più importanti ricercatori al mondo su risorse idriche, vulnerabilità e studi su pace e sicurezza. Il progetto analizza le dimensioni sociali del cambiamento climatico e delle guerre connesse all´acqua, e in che modo queste influiscono sulla sicurezza nazionale e dell´uomo. Il progetto è stato guidato dall´Istituto di scienza e tecnologia ambientale (Icta) dell´Universitat Autònoma di Barcellona (Uab) e finanziato dal tema "Scienze socio-economiche e umanistiche (Ssh)" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Unione europea. Si prevede che nei prossimi anni gli effetti del cambiamento climatico si intensificheranno nel Mediterraneo e nelle regioni circostanti. I ricercatori dicono che questo aumenta le possibili minacce alla sicurezza delle popolazioni, in particolare quelle più vulnerabili a siccità o inondazioni. In passato, personalità di alto profilo hanno discusso del pericolo di "guerre dell´acqua" e del cambiamento climatico come minaccia alla sicurezza nazionale. I risultati del progetto Clico, tuttavia, hanno constatato che questo tipo di discorsi semplificano eccessivamente una realtà complessa. I cambiamenti climatici e quelli alle risorse idriche sono importanti ma giocano solo un ruolo secondario nei conflitti e nell´insicurezza se confrontati a fattori politici, economici e sociali. Secondo la ricerca, è poco probabile che i paesi con buone istituzioni sperimentino violenze a causa dell´acqua e le popolazioni in paesi con sistemi di previdenza sociale e sicurezza civile forti soffriranno molto meno a causa dei disastri climatici in confronto a quelle in paesi che ne sono sprovvisti. I risultati del progetto sono stati presentati alla conferenza finale Clico a Cipro, che si è svolta contemporaneamente alla conferenza Ewacc 2012 (Energia, acqua e cambiamento climatico). Durante la conferenza sono state stabilite raccomandazioni politiche per aumentare la sicurezza delle popolazioni e sono state proposte nuove idee su politiche pubbliche e intese istituzionali necessarie a promuovere la pace e la sicurezza con condizioni climatiche e idriche mutevoli. Tra gli argomenti discussi c´era anche la relazione tra siccità, inondazioni e aumento del livello del mare e conflitti sociali, il ruolo delle istituzioni e gli accordi internazionali e le politiche di adattamento per la sicurezza umana. Gli studi Clico hanno accertato che la vulnerabilità delle popolazioni deriva da cause più profonde che precedono eventi catastrofici, come povertà, mancanza di accesso all´istruzione e corruzione nelle istituzioni politiche e amministrative. I ricercatori al lavoro sul progetto Clico hanno scoperto che lo sviluppo riduce i violenti conflitti interni per l´acqua e, in alcuni casi, riduce l´espansione dell´agricoltura su larga scala, che potrebbe anche essere una fonte di tensioni e conflitti sociali. Una conclusione fondamentale ha stabilito che i discorsi politici non devono ripetere modelli semplicistici che collegano direttamente il cambiamento climatico ai conflitti sociali e all´insicurezza: una migliore distribuzione della ricchezza, maggiore protezione sociale, accesso universale alla giustizia e più alti livelli di democrazia possono aiutare molto a migliorare la sicurezza umana e a ridurre gli scoppi di conflitti sociali. Per maggiori informazioni, visitare: Clico: http://www.Clico.org/  Commissione europea - Azione per il clima: http://ec.Europa.eu/dgs/clima/mission/index_en.htm    
   
   
ANCI E ARPA EMILIA ROMAGNA AL FIANCO DEI COMUNI NELLA SFIDA ALL’ADATTAMENTO CLIMATICO: AZIONI DI SISTEMA DI FRONTE ALLE NUOVE FRAGILITÀ DEI TERRITORI  
 
Bologna, 20 Dicembre 2012 - Il clima dell’Emilia Romagna cambia in fretta e questo fenomeno – ben documentato da Arpa e destinato ad aggravarsi nei prossimi anni - pone questioni complesse che investono numerosissimi aspetti della vita locale, dalla riduzione della disponibilità idrica al comfort abitativo, dalla maggior frequenza degli eventi estremi fino a questioni sanitarie di non poco peso, legate alle ondate di calore e alla presenza di nuove malattie diffuse da insetti. Nei giorni scorsi un gruppo di 25 amministratori dei comuni della regione Emilia Romagna si è trovato a Budrio (Bo) per ragionare insieme, con l’obiettivo di darsi degli strumenti e definire azioni per tutelare i territori e la collettività di fronte alle nuove fragilità determinate dal cambiamento climatico. Lo hanno fatto accompagnati da esperti di Arpa e del Centro studi euro-Mediterraneo sul Cambiamento Climatico (Cmcc), nell’ambito di una visione europea fornita dall’europarlamentare Vittorio Prodi. E’ solo l’inizio di una azione di sistema che Anci Emilia-romagna, attraverso dall’adesione dei Comuni al Patto dei Sindaci, sosterrà nel 2013, volta a stimolare e sostenere politiche di adattamento locale consapevoli, efficaci e dove possibile congiunte, concorrendo alla definizione di Piani di Adattamento Locale volti a generare condizioni di sviluppo economico sostenibili. In occasione dell’incontro è stato presentato il manuale sul clima ‘Pianificazione climatica per le autorità locali e regionali’ realizzato da Arpa nell’ambito del progetto europeo Clipart: uno strumento pensato per sindaci e amministratori locali, che li aiuti a inquadrare questi temi e a programmare interventi e piani d’azione. Il volume - edito in versione italiana nella collana “I quaderni di Arpa”, 90 pagine - espone in una sintesi efficace i concetti di base sul cambiamento climatico e sulla pianificazione per la mitigazione e l’adattamento. Pianificare per la mitigazione significa organizzarsi per ridurre le emissioni di gas serra legate ai sempre crescenti consumi energetici, alla deforestazione e molteplici altre cause come le discariche e gli allevamenti bovini. Sono legate all’adattamento invece le azioni più o meno complesse per adeguare l’ambito urbano, agricolo o naturale a sopportare le nuove condizioni climatiche previste per gli anni a venire e ridurne gli impatti in alcuni casi anche per sfruttare nuove opportunità. Per Approfondire Clipart (2011-2012) è un sottoprogetto del programma europeo Enercitee (www.Enercitee.eu/clipart), attivato nel 2009 in ambito Interreg4c coordinato dalla Sassonia con la partecipazione delle regioni europee Emilia-romagna, Småland (S), Rhône-alpes (F), Bassa Slesia (Pl). Il manuale Clipart è nato confrontando esperienze concrete e in alcuni casi molto avanzate dei partner di progetto tra i quali oltre ad Arpa Emilia-romagna (coordinamento) si annoverano le città svedese di Växjö e polacca di Jelenia Gora, l’agenzia per l’energia della Sassonia, l’associazione per la qualità dell’aria della regione francese Air Rhône-alpes. E’ liberamente scaricabile dalla sezione ‘I quaderni di Arpa’: www.Arpa.emr.it/pubblicazioni/areamedia/generale_1822.asp  Per ottenerne copia cartacea rivolgersi a Vittorio Marletto ( vmarletto@arpa.Emr.it ) o alla redazione del periodico Ecoscienza (ecoscienza@arpa.Emr.it ). Il referente di Anci Emilia-romagna cui rivolgersi per approfondimenti su gruppo di lavoro è Alessandro Rossi: alessandro.Rossi@anci.emilia-romagna.it    
   
   
MILANO: OTTIMO RISULTATO PER LA RACCOLTA DELL’UMIDO: OLTRE 1 CHILO DI RIFIUTI ALLA SETTIMANA PER ABITANTE GRAZIE AI MILANESI LA CITTÀ DIVENTERÀ ANCORA PIÙ SOSTENIBILE  
 
Milano, 20 dicembre 2012 - Oltre un chilo di rifiuto umido (1,07 kg) alla settimana per abitante, pari a circa 57 kg anno: questo il bilancio della terza settimana (dal 10 al 16 dicembre) di raccolta differenziata del rifiuto umido presso le utenze domestiche su un quarto del territorio cittadino, con un trend in crescita rispetto alle prime due settimane in cui sono state raccolti rispettivamente 0,57 e 0,94 kg di umido per abitante. Un dato che, se confermato nei prossimi mesi, indica la possibilità di superare gli obiettivi definiti in fase di progetto - 41 kg per abitante all’anno - in linea con le migliori esperienze già in atto nel nostro Paese. Da una prima analisi, inoltre, la qualità appare buona: i rifiuti umidi sono stati correttamente conferiti all’interno di sacchetti compostabili e sono state riscontrate minime quantità di frazioni estranee, come ad esempio i sacchetti di plastica. Grazie al nuovo servizio, attivo dallo scorso 26 novembre in un’area della città che corrisponde all’intera zona 6 e parte delle zone 1, 5 e 7 e alla raccolta già in essere presso le utenze non domestiche, durante le prime tre settimane sono stati raccolte 1.291 tonnellate di rifiuti organici (di origine domestica e presso le grandi utenze), 337 nella prima settimana, 457 nella seconda e 497 nella terza. “L’aumento di 4 punti percentuali di raccolta differenziata riscontrato negli ultimi mesi - ha dichiarato l’assessore alla Mobilità, Ambiente, Arredo urbano e Verde Pierfrancesco Maran - dimostra che gli sforzi di questa Amministrazione sono stati compresi e accettati dai cittadini. Sono convinto che, grazie al loro contributo, anche la raccolta differenziata dell’umido diventerà una buona prassi diffusa, consolidando i risultati di queste prime tre settimane. In questo modo la nuova efficiente raccolta dell’umido domestico ci aiuterà a rendere Milano ancora più sostenibile, una vera metropoli europea”. Aumenta anche la quantità di rifiuto organico raccolto presso le grandi utenze, grazie all’introduzione del sacco trasparente neutro per la raccolta dei rifiuti indifferenziati. Il nuovo sacco è stato introdotto con l’obiettivo di sensibilizzare tutte le utenze a una maggiore attenzione nella differenziazione dei rifiuti e per facilitare i controlli. Le richieste di attivazione del servizio di raccolta giornaliera dell’umido per le utenze commerciali a partire dal mese di maggio (quando è scattata l’obbligatorietà dell’utilizzo del sacco trasparente) sono quasi quadruplicate e le quantità di rifiuti organici di origine commerciale raccolte sono aumentate dell’8,8% rispetto al 2011. “La buona partenza della raccolta dimostra che i cittadini milanesi, se sensibilizzati, ben informati e quando i servizi funzionano sono capaci di fare tanto, insieme, per una città più efficiente e sostenibile”, ha dichiarato la Presidente di Amsa Sonia Cantoni. “Ringrazio i dipendenti di Amsa per l’impegno profuso per la buona riuscita dell’iniziativa nel primo quarto di città, resa possibile con la consegna, a partire da settembre, di 177.000 cestelli aerati da 10 litri - insieme a una prima dotazione gratuita di sacchetti compostabili in Mater-bi (messi a disposizione da Novamont) e al pieghevole di istruzioni per una corretta raccolta differenziata dell’umido - e di 12.500 cassonetti da 120 litri per la raccolta condominiale”, ha dichiarato il Direttore generale di Amsa Paola Petrone. In questa prima fase sono state 1.200 - pari allo 0,4% dei cittadini interessati dal nuovo servizio - le segnalazioni e le richieste di informazioni pervenute al Servizio Clienti di Amsa. La raccolta dell’umido presso le utenze domestiche nel primo quarto di città è stata preparata con un piano di comunicazione che ha previsto l’invio di due lettere ai cittadini della zona interessata, la prima per avvisarli della consegna dei cestelli e la seconda per ricordare l’avvio della raccolta, due lettere agli amministratori condominiali e l’affissione di locandine informative presso le portinerie. Per aiutare i milanesi a differenziare correttamente i rifiuti, è stata inviata a tutte le famiglie una guida alla raccolta differenziata e un pratico schema riassuntivo con l’elenco di oltre 100 materiali più comuni e l’indicazione del sacco/contenitore in cui vanno conferiti. È possibile consultare e scaricare dal sito web di Amsa sia la guida alla differenziata che il pieghevole di istruzioni alla raccolta dell’umido, anche tradotti nelle lingue straniere più diffuse a Milano (cinese, arabo, inglese, francese, spagnolo, cingalese, rumeno e ucraino) e in formato audio per non vedenti/ipo-vedenti.  
   
   
RIFIUTI, CAMPANIA: OK COMMISSIONE EUROPEA. SI CONTINUA A LAVORARE PER ATTUAZIONE PIANO  
 
Napoli, 20 dicembre 2012 – "La notizia che il Piano di gestione dei rifiuti urbani adottato dalla Regione Campania lo scorso 16 gennaio, secondo la stessa Commissione europea ´soddisfa le principali prescrizioni della direttiva´ europea del settore, è la dimostrazione che il nostro Piano è costruito sulla corretta gestione del ciclo". Così l’assessore all’Ambiente della Regione Campania, Giovanni Romano. "La nota della Commissione europea - ha detto Romano - conferma la bontà tecnica del nostro strumento programmatico e smentisce, al contempo, tutti quelli che lo hanno attaccato anche utilizzando argomenti di pura fantasia. A cominciare da quello che definiva il Piano come la ´mortificazione della raccolta differenziata´. Il Piano della Regione Campania, fortemente voluto innanzitutto dal presidente Caldoro, non solo fissa al 65 per cento il tetto minimo da raggiungere a tutti i costi, ma punta ad una riduzione complessiva dei rifiuti in coerenza con le nuove priorità dettate dall’Europa. La Commissione, dunque, considera il recupero di energia della frazione che non può essere differenziata, una scelta giusta e condivisibile. Lo scenario di partenza, da cui il Piano trae origine, è quello - ha evidenziato l´assessore Romano - di una regione che di discariche ne ha avute anche troppe, nella quale c’è scarsità di spazi disponibili per la realizzazione di nuovi invasi e che deve fare i conti con il dissenso dei cittadini rispetto all’apertura di siti analoghi. E’ contro questa nostra scelta della destinazione finale dei rifiuti che si erano avute le maggiori contestazioni, spesso solo di carattere preconcetto ed ideologico. Oggi l’Europa ci dà ragione. Siamo contenti che la Commissione abbia studiato fino in fondo il nostro documento. Speriamo che ora si possa avere, tutti insieme, un atteggiamento costruttivo per l’attuazione del Piano".