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Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Novembre 2014
PERCHÉ L´UNIONE EUROPEA HA BISOGNO DI UN MERCATO UNICO DEL DIGITALE: INTERVENTO DI IERI DEL VICEPRESIDENTE ANSIP NELLA SESSIONE PLENARIA DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Strasburgo, 27 Novembre 2014 - Onorevoli deputati, E ´un piacere essere di nuovo al Parlamento europeo e di Strasburgo. Sono d´accordo con te che il mercato unico digitale richiede la nostra attenzione immediata. Per questo, abbiamo bisogno del mercato unico delle telecomunicazioni come una solida base per il futuro. So che questo Parlamento è d´accordo con l´ambizioso progetto di realizzare un mercato unico digitale veramente connesso, come si può vedere nella vostra risoluzione e il vostro sostegno per il pacchetto di mercato unico delle telecomunicazioni. Ma io sono preoccupato per la direzione che i negoziati mercato unico delle telecomunicazioni hanno preso in seno al Consiglio, in cui gli Stati membri sono divisi. Il mercato unico delle telecomunicazioni è una componente essenziale del mercato unico digitale. Senza di esso, non possiamo ottenere il resto. Il Consiglio europeo ha chiesto in ottobre 2013, e domani, in sede di Consiglio Telecomunicazioni, gli Stati membri devono essere ambiziosi e fare un passo decisivo verso la sua realizzazione. Che tipo di mercato unico digitale saremmo costruire senza soluzioni decenti del roaming, la neutralità della rete e, soprattutto, in materia di spettro? Il concetto di neutralità della rete deve essere solida e dovrebbe essere chiaramente definito. E con lo spettro, più cooperazione nell´assegnazione dello spettro non è una questione tecnica. Si tratta di ottenere alta qualità - e di dimensioni ragionevoli - connettività e nuovi servizi. I nostri cittadini vogliono il meglio internet può offrire, vogliono un internet che è sicuro e accessibile a tutti. Questa non è una realtà oggi in Europa. C´è ancora più lavoro da fare per realizzare un mercato unico digitale veramente collegato. Un mercato in cui ogni consumatore è in grado di godere di contenuti e servizi digitali - ovunque si trovino nell´Unione europea, compresi i servizi pubblici. Significa ogni azienda dovrebbe essere in grado di condividere e vendere le sue merci a un mercato di 500 milioni, utilizzando i canali on-line senza soluzione di continuità. Oggi, una piccola impresa cercando di diffondere in tutta l´Ue deve affrontare 28 regole per la tutela dei consumatori, la protezione dei dati, diritto contrattuale, le aliquote fiscali. I consumatori cercando di acquistare on-line volto barriere infinite. E costa davvero troppo, sia per i consumatori e le imprese. Voglio vedere consegna pacchi più efficiente tra gli Stati membri e per affrontare l´e-commerce. Voglio fare in modo che possiamo fare on-line ciò che è possibile in linea. Questo è il motivo per cui ho proposto una serie di iniziative per i miei colleghi commissari e impegnati a concentrarsi su sei aree principali di lavoro che mi dirigere e coordinare nel mio ruolo di Vice-presidente. Una prima area del nostro lavoro sarà di costruire la fiducia nel mondo online. Come ho detto durante la mia audizione del Parlamento europeo lo scorso mese, entrambe queste questioni contano molto per me. Essi sono vitali se un mercato unico digitale è di esistere in Europa e il corretto funzionamento. Questo significa avvicinarsi sempre più sui diritti dei consumatori, garantendo che la direttiva sui diritti dei consumatori sia pienamente attuato, ma anche semplificare e modernizzare le regole per gli acquisti online e prodotti digitali. Significa anche la conclusione dei negoziati sulle regole di protezione dei dati e la sicurezza informatica. Un´altra area di lavoro riguarda l´eliminazione delle restrizioni e prevenire quelli nuovi di apparire. Un settore particolare all´indirizzo comporterà porre fine al blocco dei consumatori online in base alla loro posizione o di residenza. Questo sarà di riformare e modernizzare le regole sul diritto d´autore e sbarazzarsi di cordoli ingiustificate sul trasferimento e l´accesso alle risorse digitali. Ancora una volta, come ho detto durante la mia audizione, mi sono impegnato a sbarazzarsi di geo-blocking. Questo va contro i principi fondamentali del mercato unico europeo. Le altre aree di lavoro avranno l´obiettivo di garantire l´accesso on-line, la connettività e gli investimenti; costruire l´economia digitale e rendere il mercato unico digitale questione le imprese e le loro opportunità. Nella vostra risoluzione, è indirizzato non discriminazione quando si utilizzano i motori di ricerca. Sono d´accordo che dobbiamo affrontare questo problema: i motori di ricerca sono una parte fondamentale dello sviluppo del mercato unico digitale. Dovremmo discutere di una vasta gamma di misure, iniziando con la trasparenza, la preferenza e servizi verticali in questo settore. Ci sono anche strumenti di concorrenza per affrontare questo problema. La Commissione continuerà a vigilare quando si tratta di violazioni del diritto della concorrenza che ostacolano il mercato unico digitale. Commissario Vestager deciderà come procedere con le indagini in corso sulle pratiche commerciali di Google, una volta che ha sentito coloro che sono più direttamente interessato da tali pratiche. Voglio anche a promuovere l´e-society, assicurare che i nostri cittadini abbiano le competenze necessarie per andare avanti nell´era digitale e stimolare l´innovazione digitale e la ricerca per mantenere l´Europa un leader mondiale delle Tic. So che avete anche altre idee. Grazie per l´impostazione fuori: noi esamineremo loro molto da vicino. Il nostro calendario è ambizioso. Nel 2015, la Commissione presenterà la sua strategia e preparare misure corrispondenti sulla base di una chiara valutazione degli ostacoli più urgenti da rimuovere. Non superare questi ostacoli di parole - o da norme deboli. Migliore regolamentazione significa regole efficienti, oneri minimi per le imprese e per i consumatori, l´effettiva concorrenza e servizi di alta qualità in tutti i mercati paneuropei. Ci sono diversi modi per raggiungere tale - l´armonizzazione, il riconoscimento reciproco, "paese di origine". Questi sono i principi del mercato unico è stato costruito su. Lo stesso deve valere in linea. Ho fatto questo principio chiaro nella mia audizione e mi batterò per questo. Questo è ciò che dobbiamo raggiungere. Abbiamo la sterzata politica, da parte del Consiglio europeo, del presidente Juncker, e da questo Parlamento. Ora abbiamo bisogno di azione: e la determinazione per fornire un mercato completamente funzionale Digital Single. I vantaggi di un mercato unico digitale è da 260 miliardi di euro all´anno, potenzialmente più. Immaginate che termina quelle barriere, rendendo questo un vantaggio per l´Europa, non il costo della non Europa. Questa è la scossa che la nostra economia ha bisogno e l´opportunità ai nostri cittadini vogliono. Non è qualcosa che dovremmo voltare le spalle. E ´quello che possiamo costruire un mercato unico digitale. Abbiamo una grande opportunità e dobbiamo fare il meglio. Dichiarazione di chiusura Signor Presidente, onorevoli deputati, Vorrei ringraziarvi per questo dibattito. La risoluzione riguarda i punti chiave e critiche necessarie per lo sviluppo di un mercato completamente funzionale Digital Single. Non posso che appoggiare la chiamata al Consiglio di avviare negoziati per il mercato unico delle telecomunicazioni. Si tratta di un elemento cruciale verso un mercato europeo che si adatta alle esigenze dei nostri cittadini. Barriere non cadrà facilmente, ma garantire l´attuazione degli strumenti esistenti [come la direttiva sui diritti dei consumatori], e la piena applicazione delle nostre regole, comprese le norme sulla concorrenza, garantirà una concorrenza leale, portare più trasparenza del mercato e di ridurre gli oneri amministrativi. Il nostro mercato unico ha bisogno di modernizzare ulteriormente le regole di consumo e diritto d´autore ma ha anche bisogno di adattare le tecnologie pronte a venire sul mercato nel prossimo futuro - come grandi dati, cloud computing, l´Internet delle cose. Abbiamo un programma ambizioso e non vedo l´ora di lavorare a stretto contatto con il Parlamento europeo sullo sviluppo del mercato unico digitale. Grazie per tutte le vostre idee su come raggiungere questo obiettivo. Grazie per l´attenzione.”  
   
   
ANTITRUST: LA COMMISSIONE EUROPEA ACCOGLIE SENTENZA DEL TRIBUNALE CHE CONFERMA I SUOI POTERI DI CONTROLLO IN MATERIA DI RICERCHE ELETTRONICHE  
 
Bruxelles, 27 novembre 2014 - La Commissione europea accoglie con favore la sentenza del Tribunale dell´Unione europea (causa T-272/12), che respinge un ricorso di Energetický un průmyslový possesso (Eph) e la sua controllata Ep Investment Advisors (Epia) contro una multa € 2.500.000 imposta dalla Commissione li nel 2012. Eph e Epia sono stati multati per aver ostacolato un´ispezione della Commissione in un´indagine antitrust, non avendo bloccare un account di posta elettronica e deviando le email in arrivo. La sentenza invia un messaggio chiaro alle aziende che tutte le misure che minano l´integrità e l´efficacia dei controlli, tra cui la manomissione dei dati memorizzati elettronicamente, sono illegali e verrà sanzionato. La Corte ha confermato che la Commissione ha giustamente considerato sia il fallimento di bloccare un account di posta elettronica e la diversione di email in arrivo, come gravi violazioni del Eph e l´obbligo di Epia di collaborare con la Commissione durante l´ispezione. In linea con la giurisprudenza precedente (cause T-141/08 e C-89 / 11P), la Corte ha dichiarato che questi due episodi costituiscono un ostacolo in se stessi; la Commissione non ha bisogno di dimostrare che ogni atto è stato effettivamente rimosso o manipolato. La Commissione accoglie con favore le conclusioni della Corte, perché ostruzioni delle ispezioni possono gravemente compromettere l´applicazione della concorrenza. La sentenza chiarisce che la Commissione ha il diritto di imporre sanzioni adeguate e dissuasive per la condotta delle imprese che può provocare distruggere le prove di violazioni delle norme antitrust, indipendentemente dal fatto che è memorizzato in formato cartaceo o elettronico.  
   
   
SMART SPECIALISATION, LA GIUNTA APPROVA LA STRATEGIA PER UNA TOSCANA INTELLIGENTE  
 
Firenze, 27 novembre 2014 – Insieme ai due programmi operativi del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo, la giunta ha approvato, su proposta dell´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini, la Strategia regionale di Smart specialisation, declinazione toscana di uno dei pilastri della strategia europea che individua settori e territori e relative potenzialità di sviluppo. "L´approvazione della strategia regionale per la smart specialisation - spiega l´assessore Simoncini - è una premessa indispensabile per l´accesso ai fondi strutturali 2014-2020, con obiettivo tematico ricerca e innovazione. La specializzazione intelligente, sulla quale saranno convoigliate risorse, provenienti dai fondi strutturali, per oltre 750 milioni, rappresenta infatti uno dei concetti chiave per la definizione di efficaci politiche per l´innovazione, politiche che vedono nelle Regioni i soggetti fondamentali per la loro attuazione". La Regione è arrivata al documento finale dopo un lungo percorso partecipativo, che ha coinvolto il territorio e gli attori socio economici dei principali comparti produttivi, con il supporto di esperti esterni. L´obiettivo di questo percorso era l´individuazione del potenziale innovativo dei diversi territori, selezionando le priorità, sotto il profilo dei settori produttivi e degli ambiti tecnologici sui quali concentrare gli investimenti. La strategia, che ovviamente si interfaccia con i contenuti del Programma operativo del Fesr, punta su due direttrici principali: il sostegno alle attività di ricerca e sviluppo (con le priorità Ict e fotonica, fabbrica intelligente, chimica e nanotecnologie) e gli interventi a sostegno dell´innovazione (sostegno ai processi di innovazione, sostegno alla creazione di start up innovative, efficientamento energetico e rinnovabili). A queste si affianca una serie di interventi di sistema, dal rafforzamenti del sistema del trasferimento tecnologico alla creazione di impresa, dall´internazionalizzazione e attrazione di investimenti alla banda larga, dalla riconversione industriale del polo siderurgico di Piombino alla mobilità urbana sostenibile, dall´innovazione urbana e della gestione del patrimonio culturale agli investimenti produttivi per la competitività. "La smart specialisation strategy - sintetizza Simoncini – che sarà operativa grazie all´avvio dei fondi, costituisce un importante snodo per le politiche regionali per la crescita e lo sviluppo. Con il via libera della giunta a questo atto, complementare ai due programmi operativi Fesr e Fse, la Toscana è fra le prime regioni a reinviare alla Commissione europea i documenti, dopo l´approvazione dell´accordo di partenariato. Insieme i due Por contano su oltre un miliardo e mezzo di euro, una imponente quantità di risorse che aiuterà la Toscana a rinnovare il suo sistema produttivo, a far ripartire imprese e occupazione, valorizzare cultura e turismo, a far crescere il capitale umano all´interno di un contesto intelligente e sostenibile. E´ un´opportunità che non possiamo perdere e abbiamo fatto ogni sforzo, anche anticipando con il bilancio regionale 82 milioni di risorse, per creare le condizioni per usarla al meglio".  
   
   
BANDA LARGA: INIZIATI I LAVORI DELLE RETE DI TODI. ENTRO MARZO COLLEGATE SCUOLE OSPEDALI E MUNICIPIO  
 
Perugia, 27 novembre 2014 - Quattordici chilometri di rete in fibra ottica che collegherà le principali utenze del capoluogo e l´ospedale della media valle del tevere tra loro e con la rete regionale che scorre lungo la linea della Ferrovia centrale umbra, nella dorsale che attraversa l´Umbria da San Giustino a Terni. E´ questo il progetto che si sta realizzando nella città di Todi e che è stato presentato questa mattina, mercoledì 26 novembre, nella Sala Giunta del Palazzo del Comune tuderte, dall´assessore regionale alle infrastrutture tecnologiche Stefano Vinti, alla presenza del Sindaco, Carlo Rossini, dell´assessore alle infrastrutture Andrea Caprini del comune di Todi e dell´amministratore di Centralcom Stefano Bigaroni. "La Regione dell´Umbria - ha spiegato Vinti - ha destinato un finanziamento di un milione di euro all´interno del Piano telematico regionale per il collegamento telematico delle reti di Umbertide, Marsciano e Todi per consentire a questa città di essere dotate di una rete internet innovativa e veloce particolarmente attesa oltre che dai cittadini anche dalle imprese poiché interconnetterà i principali siti che fanno capo alla pubblica amministrazione come uffici comunali, scuole ed ospedali. Nella città di Todi - ha proseguito Vinti - abbiamo destinato circa 350.000 euro che serviranno per i lavori di realizzazione delle rete urbana. Saranno collegati a questa rete i servizi pubblici strategici della città come l´ospedale di Pantalla, il municipio, il centro multiservizi della Asl Umbria 1 e gli istituti scolastici dell´Ipsia, Liceo Scientifico ed il Tecnico Agrario. I lavori - ha affermato l´assessore - sono stati consegnati proprio in questi giorni ed il termine è previsto per il prossimo mese di marzo 2015. E´ un intervento molto importante per la città di Todi che potrà dotarsi di una rete moderna ed innovativa. E questo costituirà certamente un beneficio per i cittadini che, da Ponte Naia a Ponterio e nella zona del nuovo ospedale di Pantalla, potranno usufruire di collegamenti più facili e rapidi con le principali utenze pubbliche della città ed anche con tutto il resto della Regione. Il progetto che Centralcom sta portando avanti su incarico della regione – ha concluso Vinti - prevede tra l´altro tecniche di realizzazione di ridotto impatto ambientale con l´utilizzo di canalizzazioni già esistenti e mini trincee che permetteranno di salvaguardare l´integrità del territorio".  
   
   
TRENTO: ICT SPEED BUSINESS MEETING, BUONA LA PRIMA  
 
Trento, 27 novembre 2014 - Ben 103 incontri tra oltre 40 realtà imprenditoriali: da quelle giovani ed innovative rappresentata da 21 spinoff e startup a quelle consolidate, 21 aziende Ict, espressione dell’ecosistema locale. Una media di quasi 5 incontri per ogni singolo partecipante. Si è conclusa con un buon esito la prima edizione dell’Ict Speed Business Meeting, incontro di matchmaking veloce tra startup e spinoff ed imprese affermate del settore Ict, svoltosi nel pomeriggio di ieri , presso il Polo Tecnologico di via Zeni a Rovereto. Un’iniziativa promossa da Trentino Sviluppo e Informatica Trentina con il patrocinio del Tavolo Collaborazione territoriale Ict, espressione delle associazioni di categoria trentine. La sensazione positiva che ha attraversato il pomeriggio è stata confermata dal fervore di incontri, dalla concitazione degli scambi tra startup/spinoff e aziende Ict, impegnate in colloqui “vis a vis” di 10 minuti ciascuno che hanno animato la hall di Trentino Sviluppo a Rovereto. “Questa prima edizione dell’Ict Speed Business Meeting non ha ovviamente termini di confronto – commenta Luca Capra, vicedirettore dell’Area Innovazione e Nuove Imprese di Trentino Sviluppo – ma proprio per questo siamo soddisfatti dei risultati ottenuti: i 103 incontri hanno fatto di questo evento un efficace luogo di networking e di concreta opportunità di incontro tra domanda ed offerta di innovazione. Il buon risultato di oggi verrà poi arricchito con gli esiti di una indagine che condurremo nelle prossime settimane, per approfondire grazie ai feedback delle realtà partecipanti, quali ulteriori sviluppi abbiano avuto i primi contatti “veloci” avviati oggi. Su queste basi lavoreremo per progettare una futura edizione”. “Volevamo fortemente che il comparto Ict trentino si avvantaggiasse dall’incontro con le nuove realtà imprenditoriali emergenti”, commenta Giuseppe Angelini, Presidente del Tavolo Collaborazione territoriale Ict che ha patrocinato l’iniziativa. “Grazie anche al supporto di Trentino Sviluppo e di Informatica Trentina – sottolinea Angelini - l’obiettivo è stato raggiunto. I rappresentanti aziendali presenti hanno apprezzato lo sforzo e questo è per noi motivo di soddisfazione e di stimolo per riproporre nuove iniziative di questo tipo. Il tema dell’innovazione è infatti essenziale in questa fase in quanto in un mercato in forte cambiamento è necessario avere quella marcia in più, quello spunto, quel guizzo che solo attraverso la collaborazione con gli spinoff e le startup è possibile conseguire”. L’evento ha confermato come la contaminazione tra realtà imprenditoriali dinamiche ed innovative ed imprese Ict consolidate possa essere in grado di generare nuove ed inedite sinergie rese possibili dall’open innovation, non solo per rendere più competitive le nostre aziende ma per irrobustire e rendere più moderno e dinamico il tessuto economico Trentino.  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA : LA NORMATIVA ITALIANA SUI CONTRATTI DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO NEL SETTORE DELLA SCUOLA È CONTRARIA AL DIRITTO DELL’UNIONE IL RINNOVO ILLIMITATO DI TALI CONTRATTI PER SODDISFARE ESIGENZE PERMANENTI E DUREVOLI DELLE SCUOLE STATALI NON È GIUSTIFICATO  
 
 Lussemburgo, 27  novembre 2014 - La normativa italiana prevede un sistema per la sostituzione del personale docente e amministrativo nelle scuole statali . Secondo tale sistema si provvede, in particolare, alla copertura dei posti effettivamente vacanti e disponibili entro il 31 dicembre mediante supplenze annuali «in attesa dell’espletamento delle procedure concorsuali». Tali supplenze sono effettuate attingendo da graduatorie nelle quali sono iscritti in ordine di anzianità i docenti che hanno vinto un concorso, senza tuttavia ottenere un posto di ruolo, nonché quelli che hanno seguito dei corsi di abilitazione tenuti da scuole di specializzazione per l’insegnamento. I docenti che effettuano siffatte supplenze possono essere immessi in ruolo in funzione dei posti disponibili e della loro progressione in tali graduatorie. L’immissione in ruolo può anche avvenire direttamente in seguito al superamento di concorsi. Tali concorsi sono stati tuttavia interrotti tra il 1999 e il 2011. Le sig.Re Raffaella Mascolo e Carla Napolitano nonché altre persone sono state assunte in istituti pubblici come docenti e collaboratori amministrativi in base a contratti di lavoro a tempo determinato stipulati in successione. Esse hanno lavorato durante periodi differenti, fermo restando che non sono mai state impiegate per meno di 45 mesi su un periodo di 5 anni. Sostenendo l’illegittimità di tali contratti, detti lavoratori hanno chiesto giudizialmente la riqualificazione dei loro contratti in rapporto di lavoro a tempo indeterminato, la loro immissione in ruolo, il pagamento degli stipendi corrispondenti ai periodi di interruzione tra i contratti nonché il risarcimento del danno subito. La Corte costituzionale nonché il Tribunale di Napoli chiedono alla Corte di giustizia se la normativa italiana sia conforme all’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato e, in particolare, se quest’ultimo consenta il rinnovo di contratti di lavoro a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili, in attesa dell’espletamento delle procedure concorsuali per l’assunzione di personale di ruolo delle scuole statali, senza la previsione di tempi certi per l’espletamento dei concorsi ed escludendo qualsiasi risarcimento del danno subito a causa di un siffatto rinnovo. Nella sua sentenza odierna, la Corte ricorda innanzitutto che l’accordo quadro si applica a tutti i lavoratori, senza che si debba distinguere in base alla natura pubblica o privata del loro datore di lavoro nonché al settore di attività interessato. L’accordo quadro si applica quindi ai lavoratori – docenti o collaboratori amministrativi – assunti per effettuare supplenze annuali nelle scuole pubbliche . Al fine di prevenire l’utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato, l’accordo quadro impone agli Stati membri di prevedere, in primo luogo, almeno una delle seguenti misure: l’indicazione delle ragioni obiettive che giustifichino il rinnovo dei contratti ovvero la determinazione della durata massima totale dei contratti o del numero dei loro rinnovi. Peraltro, al fine di garantire la piena efficacia dell’accordo quadro, una misura sanzionatoria deve essere applicata in caso di utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato. Tale misura deve essere proporzionata, effettiva e dissuasiva. Le misure di prevenzione La normativa italiana non prevede alcuna misura che limiti la durata massima totale dei contratti o il numero dei loro rinnovi; essa non prevede neanche misure equivalenti . In tali circostanze, il rinnovo deve essere giustificato da una «ragione obiettiva», quale la particolare natura delle funzioni, le loro caratteristiche o il perseguimento di una legittima finalità di politica sociale. Secondo la Corte, la sostituzione temporanea di lavoratori per motivi di politica sociale (congedi per malattia, parentali, per maternità o altri) costituisce una ragione obiettiva che giustifica la durata determinata del contratto. La Corte rileva inoltre che l’insegnamento è correlato a un diritto fondamentale garantito dalla Costituzione italiana che impone allo Stato italiano di organizzare il servizio scolastico garantendo un adeguamento costante tra il numero di docenti e il numero di scolari, cosa che dipende da un insieme di fattori, taluni difficilmente controllabili o prevedibili. Tali fattori attestano una particolare esigenza di flessibilità, che può oggettivamente giustificare il ricorso a una successione di contratti di lavoro a tempo determinato. Allo stesso tempo, la Corte ammette che, qualora uno Stato membro riservi, nelle scuole da esso gestite, l’accesso ai posti permanenti al personale vincitore di concorso, tramite l’immissione in ruolo, può altresì oggettivamente giustificarsi che, in attesa dell’espletamento di tali concorsi, i posti da occupare siano coperti con una successione di contratti di lavoro a tempo determinato. Tuttavia – contrariamente a quanto sostiene il governo italiano – il solo fatto che la normativa nazionale, che consente proprio il rinnovo di contratti di lavoro a tempo determinato per la copertura, tramite supplenze annuali, di posti vacanti e disponibili in attesa dell’espletamento delle procedure concorsuali, possa essere giustificato da una «ragione obiettiva» non è sufficiente a renderla conforme all’accordo quadro, se risulta che l’applicazione concreta di detta normativa conduce, nei fatti, a un ricorso abusivo a una successione di contratti di lavoro a tempo determinato. Ciò si verifica quando tali contratti sono utilizzati per soddisfare esigenze permanenti e durevoli delle scuole statali in materia di personale. Orbene, la Corte rileva che, nel presente caso, il termine di immissione in ruolo dei docenti nell’ambito di tale regime è variabile e incerto, poiché essa dipende da circostanze aleatorie e imprevedibili. Infatti, da un lato, l’immissione in ruolo per effetto dell’avanzamento dei docenti in graduatoria è in funzione della durata complessiva dei contratti di lavoro a tempo determinato nonché dei posti che sono nel frattempo divenuti vacanti. Dall’altro lato, non è previsto alcun termine preciso per l’organizzazione delle procedure concorsuali. Ne deriva che la normativa italiana, sebbene limiti formalmente il ricorso ai contratti di lavoro a tempo determinato per provvedere a supplenze annuali per posti vacanti e disponibili solo per un periodo temporaneo fino all’espletamento delle procedure concorsuali, non consente di garantire che l’applicazione concreta delle ragioni oggettive sia conforme ai requisiti dell’accordo quadro . Inoltre, le considerazioni di bilancio non costituiscono di per sé, un obiettivo perseguito dalla politica sociale e, pertanto, non possono giustificare l’assenza di qualsiasi misura diretta a prevenire il ricorso abusivo a una successione di contratti di lavoro a tempo determinato. Di conseguenza, la normativa italiana non prevede alcuna misura diretta a prevenire il ricorso abusivo a una successione di contratti di lavoro a tempo determinato. Le misure sanzionatorie La normativa italiana esclude il risarcimento del danno subito a causa del ricorso abusivo a una successione di contratti di lavoro a tempo determinato nel settore dell’insegnamento. Esso non consente neanche la trasformazione di tali contratti in contratti a tempo indeterminato. Il fatto che un lavoratore che abbia effettuato supplenze non possa ottenere un contratto a tempo indeterminato se non con l’immissione in ruolo per effetto dell’avanzamento in graduatoria è aleatorio e non costituisce quindi una sanzione sufficientemente effettiva e dissuasiva ai fini di garantire la piena efficacia delle norme adottate in applicazione dell’accordo quadro. La Corte sottolinea che, sebbene il settore dell’insegnamento testimoni un’esigenza particolare di flessibilità, lo Stato italiano non può esimersi dall’osservanza dell’obbligo di prevedere una misura adeguata per sanzionare debitamente il ricorso abusivo a una successione di contratti di lavoro a tempo determinato. Per tali motivi, la Corte giunge alla conclusione che l’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato non ammette una normativa che, in attesa dell’espletamento delle procedure concorsuali dirette all’assunzione di personale di ruolo delle scuole statali, autorizzi il rinnovo di contratti a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili di docenti e di personale amministrativo, tecnico e ausiliario, senza indicare tempi certi per l’espletamento di dette procedure concorsuali ed escludendo il risarcimento del danno subito a causa di un siffatto rinnovo. Tale normativa, infatti, non prevede criteri obiettivi e trasparenti al fine di verificare se il rinnovo risponda ad un’esigenza reale, sia idoneo a conseguire l’obiettivo perseguito e sia necessario a tal fine. Essa non contempla neanche altre misure dirette a prevenire e a sanzionare il ricorso abusivo a siffatti contratti.  
   
   
LOMBARDIA: AL VIA ´DOTE MERITO´, INCENTIVI AI GIOVANI TALENTI PER MIGLIORARSI  
 
Milano, 27 novembre 2014 - L´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia Valentina Aprea ha trasmesso una lettera a tutti i giovani studenti che hanno ottenuto i migliori risultati negli esami conclusivi dei percorsi di istruzione e formazione secondaria superiore, per informarli della possibilità di ottenere una ´Dote Merito´ che consiste nella realizzazione di esperienze uniche, irripetibili, di alto livello in campo linguistico, culturale, sportivo e tecnologico. "Con la collaborazione di istituzioni, enti ed imprese - spiega Aprea - abbiamo realizzato un Catalogo eccellente e ricco di esperienze di valore, che i giovani potranno consultare on line per scegliere l´esperienza che reputano più interessante da vivere non solo in Italia ma anche in contesti internazionali". "In Regione Lombardia - prosegue Aprea - crediamo nel merito e nel talento e siamo orgogliosi di poter offrire ai più bravi studenti lombardi opportunità di vario genere per migliorarsi e mettere alla prova le proprie inclinazioni ed attitudini". ´Occorre Talento, Il Tuo!´ - L´assessore Aprea si dice anche molto soddisfatta dell´iniziativa ´Dote Merito´, perché nel suo slogan - ´Occorre talento, il tuo!´ - è racchiuso lo spirito che Regione Lombardia porta avanti ormai da anni nella valorizzazione del merito, dei risultati e degli obiettivi nella scuola. "Un´esperienza formativa, anche all´estero per i giovani - aggiunge Aprea - significa verificare le proprie competenze linguistiche e arricchire il proprio patrimonio culturale, usufruendo di strumenti all´avanguardia e moderni per toccare sul campo contesti diversi. La decisione di far decidere ai giovani, in piena autonomia, l´esperienza, nasce dalla volontà di responsabilizzarli". Scelta Spetta A Studenti - Infatti, l´iniziativa ´Dote Merito´ di Regione Lombardia prevede che siano i giovani studenti che hanno ottenuto risultati eccellenti in Lombardia a scegliere le esperienze e le destinazioni, direttamente consultando il Catalogo sul portale web: www.Dote.regione.lombardia.it, sezione ´Dote scuola´. Entro il 10 dicembre dovranno poi protocollare la domanda, specificando in quale Paese si intende realizzare l´esperienza. Tra gli apprendimenti esperienziali, figurano: esperienze formative per la Job creation verso Expo; esperienze formative per l´organizzazione imprenditoriale nel settore del commercio e del turismo; esperienze formative tra cultura ed entertainment; esperienze formative di arte, design e moda; esperienze formative nell´ambito di aziende americane dell´Ict e dell´High Tech; esperienze di perfezionamento della lingua a Vienna, Londra, Parigi, Francoforte, Dublino, Malta e Miami (Usa); infine, esperienze di tecniche sportive: dall´alpinismo, alla vela, al tennis.  
   
   
BOLZANO: LA GIUNTA HA APPROVATO IL FINANZIAMENTO DEGLI SCATTI STIPENDIALI AI DOCENTI  
 
Bolzano, 27 novembre 2014 - Nella seduta del 18 novembre la Giunta provinciale ha approvato il finanziamento degli scatti stipendiali del personale docente delle scuole primarie e secondarie di I e Ii grado. Particolare soddisfazione espressa da parte degli assessori Tommasini, Achammer e Deeg. La Giunta provinciale, nella seduta del 18 novembre 2014, ha autorizzato il pagamento delle progressioni stipendiali maturate dal personale docente nell´anno 2012. Gli scatti potranno essere pagati con tre milioni di euro che sono a disposizione. Gli assessori Christian Tommasini, Philipp Achammer e Waltraud Deeg esprimono in una nota la loro soddisfazione per la decisione adottata dalla Giunta nel suo complesso. L´esecutivo provinciale ha inoltre incaricato l´assessora Deeg di trovare, insieme ai sindacati, ulteriori forme di risparmio, per fare fronte al fabbisogno finanziario che supera detto importo. I docenti riceveranno in breve tempo gli scatti maturati nell´anno 2012 in busta paga con i relativi arretrati.  
   
   
"QUESTO L’ABBIAMO FATTO NOI”, A SENIGALLIA LA PRESENTAZIONE DELLA MANIFESTAZIONE.  
 
 Ancona, 27 novembre 2014 - “Questa iniziativa riguarda voi e i progetti che avete realizzato e aggiungo di più, voi fate parte della scuola più bella del mondo“. Così ha salutato la platea del Teatro La Fenice di Senigallia, gremita di studenti, insegnanti e dirigenti scolastici, l’assessore regionale all’Istruzione Formazione e Lavoro, Marco Luchetti, nel corso della manifestazione organizzata dalla Regione Marche – “Questo l’abbiamo fatto noi!! “ per la presentazione dei lavori e premiazione dei ragazzi che hanno conseguito la qualifica regionale nei vari Istituti professionali o che hanno seguito percorsi di istruzione/formazione triennali ( Iefp). Tali percorsi hanno infatti la capacità di sommare l’acquisizione di competenze di base con l’acquisizione di competenze professionalizzanti che offrono più immediate opportunità di inserimento nel mercato del lavoro nazionale ed europeo. Rivolgendosi ai giovani, Luchetti ha invitato a diventare sempre più bravi per costruire prodotti sempre più competitivi e tenere alto il nome di una regione che ha sempre puntato alla qualità produttiva. “Con la presentazione dei lavori realizzati dagli studenti – ha detto l’assessore – vi è la dimostrazione di una scuola molto viva e come Regione abbiamo tentato di fare il possibile per sostenere i vari Istituti professionali perché dopo la riforma scolastica sono stati penalizzati con la riduzione delle ore di laboratorio, che a nostro avviso sono insostituibili, in quanto l’alternanza scuola-lavoro è in grado di formare i ragazzi con adeguate competenze per il mercato del lavoro. È importante, inoltre, risvegliare tutto il mondo imprenditoriale rispetto all’attenzione che va messa nella individuazione della scuola professionale come elemento fondamentale di crescita non solo dei ragazzi, ma delle maestranze all’interno delle aziende. Il modello tedesco che tutti quanti conosciamo oggi lo possiamo fare anche noi ed è per questo che la Regione, competente sulla formazione professionale, dedica il massimo sforzo anche attraverso la programmazione europea prevedendo ulteriori risorse per implementare la qualità di questi Istituti”. All’evento presentato da Alvin di Radio Arancia è intervenuta Maria Letizia Melina, direttore generale Usr per le Marche. Sul palco del teatro si sono succedute le presentazioni dei giovani che hanno conseguito la qualifica regionale, non solo attraverso video e foto dei progetti costruiti, ma anche con dimostrazioni dirette delle competenze acquisite. In particolare acconciature per donna e trucco o anche la progettazione e la costruzione di un impianto termoidraulico, di un pannello fotovoltaico sino alla riparazione di carrozzeria, meccanica ed elettronica di una autovettura.  
   
   
FIRMATO TRA REGIONE UMBRIA E UNIVERSITÀ PROTOCOLLO PER GARANZIA DIRITTI DETENUTI  
 
Perugia, 27 novembre 2014 – Favorire l´effettività dei diritti e delle opportunità riservate alle persone in stato di detenzione anche in vista del successivo reinserimento nella vita sociale: con questo obiettivo ieri a Perugia, nella sede della Giunta regionale di Palazzo Donini, è stato firmato un Protocollo operativo tra la Regione Umbria e il Dipartimento di Giurisprudenza dell´Università degli Studi di Perugia. Per la Regione Umbria il documento è stato siglato dalla vicepresidente con delega al Welfare, Carla Casciari, per il Dipartimento di Giurisprudenza, ha firmato il vicedirettore Antonio Bartolini. Presente il Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale, Carlo Fiorio, individuato quale responsabile scientifico delle attività previste dal Protocollo. All´incontro sono intervenuti per il Tribunale di Sorveglianza di Perugia, il presidente Roberto Ferrando, e la dottoressa Beatrice Cristiani. Illustrando le finalità del Protocollo la vicepresidente Casciari, dopo aver ringraziato il presidente del Tribunale di Sorveglianza di Perugia per la sua presenza e la vicinanza alle istituzioni, ha evidenziato come sia "importante riportare al centro delle politiche il ruolo della detenzione che è quello della rieducazione, che passa necessariamente dalla tutela dei diritti delle persone detenute. La Regione – ha aggiunto – è fortemente impegnata in questo percorso di inclusione sociale delle persone ristrette, a tal fine sono state investite risorse finalizzate alla formazione e al reinserimento lavorativo". "Vogliamo continuare a potenziare i percorsi di valorizzazione della condizione di vita e del lavoro dei detenuti sia dell´area penale interna che esterna, anche in vista di una più accurata integrazione con il territorio e la comunità di riferimento ha riferito la vicepresidente - Il Protocollo che firmiamo oggi, si inserisce in questo percorso e rafforza una fruttuosa collaborazione tra la Regione e il Dipartimento di Giurisprudenza favorendo anche la formazione di ‘operatori per i diritti´ dei detenuti selezionati tra i neolaureati, incentivando così le esperienze giuridiche in materia". Il vicedirettore del Dipartimento di Giurisprudenza dell´Università di Perugia, Giovanni Bartolini, ha ricordato che il Dipartimento, in sintonia con le sue linee didattiche istituzionali, intende stimolare i futuri operatori del diritto ad avere un´adeguata percezione dei bisogni e delle esigenze manifestate dalla società, armonizzandoli con i principi deontologici ed etici adottati dai diversi ordinamenti professionali. Di conseguenza, anche attraverso tirocini e legal clinics, si intende offrire occasioni di apprendimento e di esperienza professionale ai neo laureati. Il Garante Carlo Fiorio, ha riferito che "tra le finalità del Protocollo c´è anche la definizione e distribuzione di un vademecum per le persone detenute, funzionale alla trasmissione delle conoscenze penitenziarie, sia a livello trattamentale, che a livello tecnico-giuridico. Si tratta di un´iniziativa importante – ha precisato – soprattutto se si tiene conto della forte componente straniera tra le persone che stanno scontando una pena negli istituti penitenziari dell´Umbria". Fiorio ha quindi evidenziato come ormai "in Umbria sia stata superata la fase di sovraffollamento delle carceri che, allo stato attuale, contano meno presenze di soggetti in custodia cautelare rispetto a quelli che stanno scontando una condanna definitiva".  
   
   
CAMBIAMENTI CLIMATICI: I DEPUTATI EUROPEI TRACCIANO LA ROTTA DA LIMA A PARIS  
 
Strasburgo, 27 novembre 2014 - I colloqui che si terranno a Lima il prossimo mese dovrebbe consentire ai partner globali per raggiungere un accordo ambizioso sul clima a Parigi nel 2015, in modo da mantenere il mondo sulla strada giusta per una sub-2 ° C scenario riscaldamento climatico, il Parlamento ha detto in una risoluzione votata il Mercoledì . I deputati hanno ribadito l´impegno da parte dell´Ue e dei suoi Stati membri di intensificare i contributi al Fondo verde clima delle Nazioni Unite. "Saremo di fronte ad una sfida politica significativa a Lima:. Convincere tutte le parti interessate che dobbiamo investire nella politica climatica, al fine di salvare l´ambiente, creare posti di lavoro e lo sviluppo di tecnologie sostenibili Ciò richiede intensificare i nostri sforzi nell´ambito della comunità internazionale . (...) il recente accordo tra gli Stati Uniti e la Cina sono un passo nella giusta direzione, ma questo è solo un inizio ", ha detto il presidente commissione ambiente Giovanni La Via (S & D, It), che guiderà la delegazione del Pe per Lima mese successivo. I deputati chiedono vincolanti 2030 obiettivi di riduzione delle emissioni, l´efficienza energetica e l´utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, ad eccezione sociale e ambientale dei biocarburanti nocive, in linea con l´impegno dell´Ue a ridurre le proprie emissioni di gas serra al 80% -95% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2050. Fissare obiettivi chiave in vista della conferenza di Parigi - I deputati vedono il 1-12 conferenza di dicembre Lima come opportunità di fissare obiettivi chiave per un accordo internazionale da raggiungere a Parigi (Cop 21), nel dicembre 2015, tra cui misure chiare per la mitigazione, l´adattamento e una strategia per raggiungere l´obiettivo di phasing le emissioni di gas serra entro il 2050. Un ambizioso e giuridicamente vincolante accordo internazionale aiuterebbe ad affrontare la perdita di carbonio e di competitività preoccupazioni dei settori interessati, in particolare il settore ad alta intensità energetica, dicono. Step up contributo Ue - I deputati ricordano l´impegno assunto dall´Unione europea ei suoi Stati membri a rafforzare i finanziamenti per le misure climatiche capitalizzando Fondo verde per il clima delle Nazioni Unite e mobilitare congiuntamente 100 miliardi di dollari all´anno entro il 2020, come parte del loro contributo di Copenaghen delle Nazioni Unite dicembre 2009. I deputati invitano gli altri donatori a fare altrettanto, in modo da mobilitare maggiori finanziamenti per misure climatiche. Essi hanno inoltre notare che l´Ue è sulla buona strada per conseguire riduzioni di emissioni ben oltre l´attuale obiettivo del 20%, e ribadire la sua disponibilità ad aumentare il suo obiettivo di riduzione delle emissioni del 30% entro il 2020 se altri principali paesi emettitori impegnano a obiettivi di riduzione comparabili. Aiutare i paesi in via di sviluppo ad adattarsi - I deputati sottolineano che gli accordi in materia di misure di finanziamento del clima, il trasferimento tecnologico e la creazione di capacità saranno fondamentali per aiutare i paesi in via di sviluppo, che contribuiscono meno di emissioni di gas serra, ma soffrono il massimo dai loro effetti. Essi invitano gli Stati membri a utilizzare una parte dei profitti generati attraverso i mercati del carbonio per il finanziamento per il clima e gli aiuti nei paesi in via di sviluppo. I deputati ribadiscono che l´Organizzazione marittima internazionale (Imo) e l´Organizzazione internazionale dell´aviazione civile (Icao) devono raggiungere risultati soddisfacenti e tempestivi per ridurre le emissioni di gas serra dalle navi e aerei. Ribadiscono inoltre l´invito a destinare entrate carbonio-fiscali per il finanziamento di misure internazionali sul clima.  
   
   
PROTEZIONE CIVILE: REGIONE LOMBARDIA ATTIVATA SU FRANA CAMPIONE GARDA  
 
 Tremosine/bs, 27 novembre 2014 - "Le criticità sono state monitorate costantemente in questa settimana, ma ritenevamo comunque importante essere qui, anche far sentire la vicinanza della Regione ai cittadini di Campione del Garda e Tremosine. Comprendiamo l´apprensione del sindaco e dei residenti; lavoreremo insieme per trovare una soluzione al problema". Lo ha detto l´assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione Lombardia Simona Bordonali che assieme al consigliere regionale Fabio Rolfi hanno effettuato questa mattina un sopralluogo nei pressi della frana di Campione del Garda, a Tremosine (Bs) dove mercoledì 19 novembre si è verificato un crollo della parete rocciosa con volumi registrati di circa 20.000 metri cubi. Le Verifiche - "La Regione Lombardia - spiega l´assessore Bordonali - sta verificando la situazione: la necessità primaria è quella di liberare il torrente San Michele dai detriti. In caso di piogge intense infatti si potrebbero verificare delle esondazioni nei pressi del centro abitato. Il primo intervento consisterà dunque nel rimuovere almeno 5.000 metri cubi di detriti. Ora stiamo effettuando le verifiche tecniche, ma trattandosi di un intervento di somma urgenza, sarà la Regione a finanziarlo, anche perché conosciamo le problematiche economiche dei Comuni, strangolati dai tagli imposti dal Governo e da un patto di stabilità sempre più demenziale. Valutiamo i dettagli, ma sembra che l´investimento si possa aggirare intorno a 120.000 di euro. Stiamo ragionando - ha spiegato - sull´installazione di apparecchiature specifiche per capire i movimenti della frana e prevenire altre problematiche". Complimenti A Protezione Civile - "Durante questa visita - hanno detto l´ assessore e il consigliere - abbiamo anche voluto congratularci con il sindaco e l´amministrazione comunale per come hanno gestito l´emergenza, grazie a un gruppo di Protezione civile estremamente efficiente e preparato".  
   
   
REGIONE UMBRIA "APRE" DATI CARTOGRAFIA TECNICA: GRATUITAMENTE A DISPOSIZIONE STRUMENTO CONOSCENZA E PIANIFICAZIONE TERRITORIO  
 
Perugia, 27 novembre 2014 – "La Giunta regionale dell´Umbria ha deciso di rendere disponibile a professionisti, imprese, Enti locali, a tutti i cittadini, ora senza alcun costo, un ‘gioiello di famiglia´ quale è la cartografia tecnica regionale, strumento fondamentale per conoscere il territorio e le sue trasformazioni, per pianificare e progettare". Lo ha sottolineato l´assessore regionale all´Ambiente, Silvano Rometti, presentando l´innovativo servizio al quale si può ora accedere collegandosi al portale istituzionale "Umbriageo", all´indirizzo www.Umbriageo.regione.umbria.it "Rendiamo accessibile la cartografia molto accurata realizzata in questi anni dalla Regione Umbria, un bene pubblico che appartiene alla collettività – ha detto – pubblicando i dati nel formato aperto e rendendoli fruibili a tutti, in modo facile e gratuito, in coerenza con le linee guida europee sul riuso dei dati, che evidenziano l´importanza di ‘aprire´ i dati che si considerano chiave per la trasparenza e il riuso sociale e commerciale. È un´altra tappa significativa – ha rilevato - nel percorso che ci vede impegnati dall´inizio della legislatura per un sempre più stretto rapporto fra istituzioni e cittadini, la semplificazione delle norme, per una amministrazione regionale aperta e trasparente, per l´attuazione dell´Agenda digitale". "Consentendo il riutilizzo dei dati geografici aperti – ha aggiunto - contribuiamo anche alla crescita economica ed alla conoscenza e valorizzazione del territorio". "La Regione Umbria, con la sola condizione della citazione della fonte – ha spiegato la dirigente del Servizio regionale Paesaggio Territorio Geografia Ambra Ciarapica – permette di accedere alla cartografia di base, l´‘ossatura´ portante del nostro territorio, che ne copre gli 8456 chilometri quadrati dell´intera superficie, con ben 2030 dataset, realizzata a varie scale dalla fine degli anni ´70 ad oggi, con costanti aggiornamenti, attuando procedure aerofotogrammetriche che restituiscono il territorio nei suoi aspetti fisici e morfologici. Finora la Carta Tecnica era consultabile gratuitamente attraverso il portale Umbriageo, mentre la disponibilità dei dati era a titolo oneroso in considerazione degli ingenti costi sostenuti per la sua realizzazione". "La Regione – ha detto ancora Ambra Ciarapica - non si limita semplicemente a permettere lo scarico dei dati dal proprio portale Umbriageo, ma ha sviluppato un nuovo servizio, con una specifica applicazione web: un visualizzatore che permette di condividere un´informazione geografica completa, aggiornata e accessibile sui luoghi, sulle attività, sui processi di trasformazione passati e in atto scegliendo fra gli oltre duemila pacchetti di dati". Lo strumento che è stato messo a punto dal Siat, il Sistema Informativo Ambiente e Territorio, permette di "navigare" il territorio attraverso diverse tipologie di mappe accedendovi attraverso il portale "Umbriageo". "Ctr on web" – è stato spiegato - è un applicativo "web gis" che permette anche al semplice cittadino che voglia comprendere come si è trasformato il proprio territorio di comparare cartografie e immagini nella loro sequenza storica. Il servizio offerto inoltre permette varie funzioni: stampare le mappa visualizzata con scelta di scala e in diversi formati, ricercare coordinate geografiche, confrontare le immagini delle ortofoto digitali disponibili, ma soprattutto permette il "download" dei dati cartografici di proprietà della Regione Umbria, in formato raster e vettoriale (con licenza d´uso Creative Commons Attribuzione Cc-by 3.0 e il solo obbligo di citazione della fonte). L´invito rivolto dal Servizio regionale è di utilizzare lo sportello cartografico digitale on line, collegandosi all´indirizzo www.Umbriageo.regione.umbria.it  evitando così spostamenti e code allo sportello in sede; si garantirà una assistenza tecnica a coloro che ne avranno necessità nel consultare ed utilizzare l´ingente patrimonio cartografico messo a disposizione con questa innovativa iniziativa.  
   
   
BOLZANO, CONVEGNO SULL’ADIGE: FONDAMENTALE COINVOLGERE LA POPOLAZIONE  
 
Bolzano, 27 novembre 2014 - Oltre 300 persone hanno preso parte ieri alla Lub al convegno sul fiume Adige che ha preso in esame tematiche come la progettazione e pianificazione delle zone di pericolo, la protezione dalle piene ed i molteplici aspetti economici. Presenti oltre all´assessore Arnold Schuler il rettore Walter Lorenz e Stefano Cesco, direttore del Corso in scienze e tecnologie agrarie della Lub. L´adige definisce e caratterizza la più ampia vallata dell´Alto Adige: la Val d´Adige e la Bassa Atesina. Centri abitati, zone produttive, autostrada, linea ferroviaria, frutteti e piste ciclabili sono le infrastrutture attorno al fiume, che viene utilizzato come parco divertimenti dalle persone che praticano sport e che cercano spazi ricreativi, ed offre uno spazio vitale a molti animali e tipi di piante. Il fatto che l´Adige possa però anche diventare pericoloso ed arrecare enormi danni lo testimoniano le piene del passato. I temi dell´odierno convegno sull´Adige presso la Libera Università di Bolzano, organizzato dalla Ripartizione provinciale Opere Idrauliche unitamente alla Libera Università di Bolzano, sono stati la protezione dalle piene, il management idrologico, il management delle aree fluviali, gli aspetti economici ed ecologici, il tempo libero e la ricreazione, come pure la storia dell´Adige, con uno sguardo oltre i confini provinciali . L´assessore provinciale alla Protezione civile, Arnold Schuler, nel suo intervento di questa mattina ha dichiarato "L´alto numero degli iscritti testimonia il fatto che siamo sulla strada giusta. Soprattutto temi quali protezione dalle piene e pianificazione delle zone di pericolo sono molto attuali, anche a causa dei recenti eventi atmosferici". Da quando - nel dicembre 1999 - la ripartizione provinciale Opere Idrauliche ha assunto dallo Stato le competenze per il fiume Adige in Alto Adige, è stato creato un sistema di management per il fiume Adige. "Management dell´Adige significa studiare in maniera complessiva il bacino fluviale" ha spiegato Rudolf Pollinger, direttore della Ripartizione provinciale Opere Idrauliche ed ha richiamato l´attenzione sul fatto che lo sviluppo economico e sociale del territorio deve essere armonizzato tra gli aspetti ecologici e paesaggistici ed il rischio di piena. "I grandi eventi di piena verificatisi negli ultimi anni nelle regioni confinanti, hanno dimostrato la necessità assoluta di un controllo dello sviluppo urbanistico nelle aree potenzialmente sondabili". Attualmente in Alto Adige ciò avviene con l´elaborazione dei piani delle zone di pericolo. Importante a questo riguardo è anche il coinvolgimento dei cittadini, che in futuro dovranno assumersi la loro parte di responsabilità nella progettazione e costruzione di infrastrutture nelle zone potenzialmente a rischio esondazione. Al termine del convegno verrà presentata la nuova edizione del volume "Storia del fiume Adige" di Kurt Werth.  
   
   
DIECI GIOVANI TRENTINI IN PERU´ PER LA CONFERENZA DELL´ONU SUL CLIMA  
 
Trento, 27 novembre 2014 - Una delegazione di dieci giovani studenti e ricercatori del Trentino sarà presente alla prossima Conferenza delle Parti (Cop 20) della Convenzione Onu sui Cambiamenti Climatici (Unfccc), che si terrà dal 1 al 12 dicembre a Lima, in Perù. La loro partecipazione avviene tramite il progetto "Agenzia di Stampa Giovanile" sulla Cooperazione allo Sviluppo, Sostenibilità Ambientale e Cambiamenti Climatici, che ha tra gli altri compiti quello di raccontare la Cop 20 attraverso la prospettiva dei giovani e tramite la produzione di articoli, foto e video. Questa è già la terza volta che i ragazzi dell´Agenzia seguono da vicino i negoziati sul clima. L’appuntamento di Lima riveste un ruolo di grande importanza per il futuro del nostro pianeta poiché i negoziati in corso dovrebbero consentire ai partner mondiali di concludere un accordo ambizioso sul clima a Parigi nel 2015, in occasione della Cop 21, per mantenere al di sotto di due gradi centigradi il riscaldamento globale, come raccomandato dalla comunità scientifica internazionale. La delegazione trentina ha scelto come piattaforma di diffusione il sito www.Stampagiovanile.it e i social media (www.Facebook.com/agenziadistampa), ma anche altri mezzi di comunicazione più tradizionali come giornali, radio e riviste, locali e nazionali. Inoltre, i ragazzi daranno il loro contributo partecipando alla Youngo, il gruppo ufficiale delle Nazioni Unite che riunisce giovani di tutto il mondo e permette loro di dare voce ai propri pensieri ed ideali durante i negoziati sul clima. Dal 28 al 30 novembre parteciperanno alla Conferenza Internazionale dei Giovani sul Clima, la Coy 10, che radunerà centinaia di ragazzi da tutto il mondo impegnati in progetti di giustizia ambientale. Il progetto prevede anche diverse attività di ricaduta sul territorio trentino al rientro da Lima. Sono previsti incontri e laboratori con gli studenti in dieci scuole superiori e alcune serate aperte al pubblico, in partenariato con l´Osservatorio Trentino sul Clima, in cinque comuni che fanno parte del Consorzio dei Comuni della Provincia di Trento – Bim dell´Adige. Per prerararsi alla partenza, la delegazione trentina ha fatto un percorso di formazione, raccontando anche - tramite articoli, foto e video - due eventi internazionali legati al tema dei cambiamenti climatici che si sono tenuti a Trento nel settembre scorso: l’evento di presentazione dei risultati del progetto europeo Orientgate e la quinta Water Conference (Conferenza sull’acqua) nell’ambito della Convenzione delle Alpi. A Lima, dall’ 8 al 11 dicembre, i ragazzi parteciperanno inoltre alla Cupola dei Popoli promossa dai movimenti sociali e organizzazioni non governative, che assumono un ruolo importante di pressione attorno ai negoziati in vista delle scelte decisionali che avverranno all’interno della Conferenza Onu sui cambiamenti climatici, in quanto la Cupola dei Popoli esprime le speranze e le aspettative della società civile. Con il sostegno dell´Assessorato alla Cooperazione allo sviluppo della Provincia autonoma di Trento e del Consorzio Bim dell´Adige, il progetto "Agenzia di Stampa Giovanile" è promosso dall´Associazione Jangada di Trento in partenariato con l´Osservatorio Trentino sul Clima, Viração Educomunicação, Fundación Tierravida, Dipartimento di Sociologia dell´Università di Trento, Centro Jean Monnet, Associazione di Educazione ai Media e alla Comunicazione (Med) e Rete Italia Clima. Coordinato dal giornalista e educomunicatore Paulo Lima, il progetto prevede un lavoro di squadra con una trentina di altri giovani provenienti da Perù, Brasile, Argentina, Grecia e Sri Lanka. Per seguire le notizie in diretta da Lima, basta accedere al sito www.Stampagiovanile.it  o al sito www.Climatrentino.it  Su facebook basta cliccare “mi piace” sulla pagina dell´Agenzia di Stampa Giovanile (www.Facebook.com/agenziadistampa ). Al link http://stampagiovanile.It/cop20/chi-siamo/  è possibile trovare una breve presentazione di ciascun partecipante al progetto: Contatto: Paulo Lima – Associazione Jangada/ Viração Email: paulo@viracao.Org    
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA RINVIA LA SPAGNA PER LA MANCATA DEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE, CHE PRESENTANO UN RISCHIO PER LA SALUTE PUBBLICA  
 
Bruxelles, 27 novembre 2014 - La Commissione europea fa riferimento la Spagna alla Corte di giustizia dell´Unione europea ha, perché il paese non assicura che le acque reflue viene trattato correttamente. Nell´unione europea, gli Stati membri devono disporre di adeguati sistemi di raccolta e trattamento delle acque reflue urbane, acque reflue non trattate rischi per la salute umana, le acque interne e l´ambiente marino. Nel 2003, la Spagna ha ricevuto un primo avvertimento in questo caso particolare, le zone riguarda con numero di abitanti equivalenti superiore a 10, 000. Anche se alcuni problemi sono stati risolti da allora, la Commissione ha deciso a causa della lentezza dei progressi sulla raccomandazione dell´Ambiente, politica marittima e della pesca, commissario europeo Karmenu Vella di portare il caso dinanzi alla Corte di giustizia dell´Unione europea. La legislazione Ue sul trattamento delle acque reflue urbane risale al 1991. Entro la fine del 1993, gli Stati membri dovevano riferire "aree sensibili" in cui è necessario un trattamento più spinto (tra le zone più sensibili, le zone dove l´acqua dolce è presa come l´acqua potabile). Fino al 31 dicembre 1998, che aveva istituito sistemi per la raccolta e il trattamento delle acque reflue introdotti in queste aree. La Spagna è l´attuazione della legislazione nel residuo, e relazioni delle autorità spagnole dimostra che in aree urbane come Berga, Figueres, El Terri (Banyoles) (tutti in Catalogna) e in ancora Pontevedra Marín-poio-bueu Galizia nessun trattamento adeguato è fatto. Per alcune altre zone (Bobollullos Par del Condado, Andalusia e Abrera e Capellades, sia in Catalogna) i dati sono o incompleti, la Commissione ritiene o lasciare un mancato rispetto standard riconosciuti. Sfondo Secondo la direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane impone agli Stati membri di garantire che i comuni (città e insediamenti) raccogliere e trattare le acque reflue urbane correttamente. Acque reflue non trattate possono essere contaminate da batteri e virus pericolosi e mettere in pericolo la salute pubblica. Esso contiene inoltre nutrienti come l´azoto e il fosforo che possono danneggiare le acque dolci e l´ambiente marino favorendo la crescita eccessiva di alghe, le altre forme di vita soffoca (eutrofizzazione).  
   
   
UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA, NUOVO SISTEMA DI GESTIONE DEI RIFIUTI: DIFFERENZIATA AL 70 % PARTE IL NUOVO SISTEMA DI GESTIONE DEI RIFIUTI CON ISOLE ECOLOGICHE, SISTEMA DI MONITORAGGIO DIGITALE DEI RIFIUTI E EROGATORI DI ACQUA POTABILE PER LIMITARE IL CONSUMO DELLA PLASTICA.  
 
Milano, 27 novembre 2014 – Bicocca fa la differenza eliminando i cestini dei rifiuti da tutti gli uffici. Quattro i punti fondamentali del progetto di gestione dei rifiuti che l’Università di Milano-bicocca ha chiamato “Bicocca fa la differenza”: eliminare i cestini della raccolta indifferenziata dagli uffici e dalle aree comuni, creare isole ecologiche, introdurre erogatori di acqua potabile, realizzare un sistema di monitoraggio digitale dei rifiuti. È un innovativo sistema di gestione dei rifiuti, che combina l’aspetto informativo con la ricerca e porta a un immediato miglioramento della raccolta differenziata. L’ottimizzazione della raccolta differenziata comporterà un risparmio sui servizi di pulizia di circa 90 mila euro all’anno (scarica il progetto) Il progetto è stato presentato questo pomeriggio nello spazio della Galleria della Scienza dove sono state posizionate le isole ecologiche, installati gli erogatori dell’acqua e ricostruiti due uffici di dimensioni reali dai quali sono stati eliminati tutti i cestini per spiegare come funziona il nuovo sistema di gestione dei rifiuti e quali sono le novità per studenti e dipendenti dell’Ateneo. Il nuovo sistema porterà all’installazione su ogni piano di isole ecologiche per conferire vetro, plastica e indifferenziato, e consentirà di raggiungere il 70 per cento di raccolta differenziata, riducendo le emissioni di Co2 di circa il 50 per cento. Le isole ecologiche saranno 500. Negli uffici rimarrà esclusivamente il contenitore della carta. Le isole ecologiche, dotate di Qr code, saranno monitorate dagli stessi utenti che con l’applicazione mobile Polapp, sviluppata dal Geomatic Laboratory del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio e di Scienze della Terra, potranno inviare “alert” sulla correttezza della differenziazione dei rifiuti e sul livello di riempimento (scarica gli screenshot dell’App). Il nuovo sistema di gestione dei rifiuti è stato sviluppato dal Centro di Ricerca Polaris del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio e di Scienze della Terra, in collaborazione con la Direzione generale e l´area Risorse immobiliari dell’Ateneo che si occupa della gestione logistica del Campus (scarica il progetto). Al progetto hanno collaborato Amsa per la cartellonistica e gli aspetti logistici della gestione dei rifiuti e il consorzio Comieco che ha fornito 500 contenitori per la carta. I consorzi Corepla (Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero degli imballaggi in plastica), Coreve (consorzio recupero vetro), Cial (consorzio imballaggio alluminio), Ricrea (Consorzio nazionale riciclo e recupero imballaggi acciaio) sono stati costantemente presenti nelle fasi di realizzazione del progetto. Anche il consumo della plastica, grazie all’installazione nel Campus di 40 erogatori di acqua potabile filtrata liscia e gassata, diminuirà sensibilmente. A studenti e personale saranno fornite gratuitamente borracce in acciaio, ricaricabili agli erogatori, con una conseguente riduzione del 30 per cento del numero di bottigliette di plastica e del 30 per cento delle emissioni di C02. Quali e quanti rifiuti Il progetto è partito con il monitoraggio della produzione dei rifiuti. Per un anno sono stati pesati e analizzati i rifiuti prodotti nei quattro edifici di Piazza della Scienza. I ricercatori del Polaris hanno calcolato che nei 4 edifici la produzione annua è di 56.000 chili, di questi la carta è pari al 14,6 per cento, la plastica al 7,5 per cento e il vetro al 3,2 per cento. L’indifferenziato è pari a 73 per cento. L’introduzione delle isole ecologiche ha portato la raccolta differenziata della carta al 50 per cento, della plastica al 15 per cento e del vetro al 5 per cento. L’indifferenziato si riduce al 30 per cento. Quindi la raccolta differenziata dal 27 per cento è arrivata al 70 per cento. «La sostenibilità ambientale - ha detto Cristina Messa, rettore dell’Università di Milano-bicocca – è un tema di ricerca fondamentale, le cui ricadute sono particolarmente importanti per migliorare la qualità ambientale all’interno del Campus e coinvolgere, in questo importante processo, chi studia e chi lavora in Ateneo». «Il sistema di gestione dei rifiuti – hanno spiegato Marina Camatini, presidente del centro Polaris, Giacomo Magatti e Massimiliano Rossetti, ricercatori del centro Polaris – progettato da Polaris in collaborazione con la Direzione generale dell’Ateneo e l´area Risorse immobiliari rappresenta l´evoluzione del sistema in atto e intende migliorare sensibilmente la raccolta differenziata. Il coinvolgimento del personale e degli studenti è sicuramente la mossa vincente che consentirà di conseguire un sensibile miglioramento e di raggiungere gli obiettivi che si propone il progetto "Carbon Management", in atto come accordo volontario con il Ministero dell´Ambiente». Questo progetto è stato tra i finalisti del premio Smart Communities all’ultimo Smau, nella categoria “Energia e ambiente”.  
   
   
ROMA: PRONTI A RECEPIRE LINEE GUIDA REGIONE SU RIDUZIONE RIFIUTI  
 
 Roma, 27 novembre 2014 - “Roma Capitale è impegnata in un profondo cambiamento rispetto alla gestione del ciclo dei rifiuti. Dopo anni di immobilismo, la chiusura di Malagrotta, i risultati raggiunti dalla raccolta differenziata, fino al programma di estensione del modello a 5 frazioni in tutta la città entro il 2015, segnano i traguardi di un percorso che vuole portare Roma tra le capitali internazionali della sostenibilità su questi temi. In questo quadro, sono molto importanti le linee guida della Regione Lazio su un aspetto fondamentale come la riduzione dei rifiuti. Roma Capitale è pronta non solo a collaborare, ma anche ad attuare operazioni specifiche guardando con molto interesse, ad esempio, alle azioni per la sostenibilità degli eventi, l’eliminazione di volantini e materiali pubblicitari e il marchio per identificare e supportare le attività ‘green’.” Lo dichiara in una nota l’Assessore all’Ambiente, Agroalimentare e Rifiuti di Roma Capitale, Estella Marino.