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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Gennaio 2015
PROTEGGERE I CITTADINI RISPETTANDO IL LORO DIRITTO ALLA PRIVACY USANDO UNA TECNOLOGIA INNOVATIVA, UN GRUPPO DI RICERCATORI FINANZIATI DALL’UE È RIUSCITO A CONCILIARE IL BISOGNO DI SORVEGLIANZA CON IL DIRITTO ALLA PRIVACY.  
 
Bruxelles, 15 gennaio 2015 - Un gruppo di ricercatori finanziati dall’Ue ha sviluppato una soluzione di sorveglianza tecnologica che permette di tenere al sicuro i cittadini rispettosi delle leggi, rispettando al contempo la loro privacy. L’equipe di scienziati del progetto Mosaic, che recentemente ha annunciato i suoi risultati principali, sta adesso prendendo in considerazione altre attività di ricerca e collaborazioni commerciali sulla base dei risultati raggiunti. I risultati del progetto arrivano in un momento in cui si discute sempre di più su fino a che punto la sorveglianza è giustificata e come si può raggiungere il giusto equilibrio tra la protezione civile e la privacy personale. Sviluppando tecnologie di sorveglianza più intelligenti in grado di rilevare, riconoscere e mappare automaticamente, il progetto Mosaic, che si è concluso alla fine di luglio 2014, potrebbe aiutare le autorità responsabili dell’applicazione della legge a conciliare questi dui importanti requisiti. La sorveglianza è un’attività sempre più diffusa - e a volte controversa - volta fondamentalmente a proteggere il pubblico e la proprietà. Il rapido aumento delle informazioni raccolte dalle videocamere di sorveglianza ha tuttavia portato a una vertiginosa ascesa dei costi per conservare, filtrare e controllare i dati, destando inoltre preoccupazione sul fatto che cittadini innocenti vengano costantemente monitorati. Il progetto ha cercato di ottimizzare la sorveglianza attraverso lo sviluppo di una serie di tecnologie a sostegno delle decisioni. Queste innovazioni tecnologiche si basano su analisi video, applicando metodi che cercano etichette e confrontano dati provenienti da fonti multimediali e database di informazioni. L’intelligenza distribuita nella piattaforma permette un sostegno alle decisioni per la rilevazione, il riconoscimento, la geolocalizzazione e la mappatura automatizzata, compreso un supporto intelligente alle decisioni a vari livelli, per migliorare la consapevolezza della situazione, l´identificazione degli obiettivi della sorveglianza e il passaggio tra le videocamere. La tecnologia permette anche alle videocamere di filtrare gli eventi non importanti, affinché la sorveglianza sia più precisa e mirata. Questo significa che la privacy dei cittadini è protetta, mentre le autorità responsabili dell’applicazione della legge possono ridurre il numero di ore lavorative passate a elaborare i dati. L’equipe del progetto ha lavorato a stretto contatto con le agenzie responsabili dell’applicazione della legge per assicurare che i loro strumenti risultino pratici e applicabili. È stata compiuta un’analisi delle esigenze degli utenti finali - dalla polizia agli operatori di Tv a circuito chiuso - la quale ha aiutato la progettazione dell’architettura Mosaic. Sono stati quindi sviluppati con successo i prototipi dei componenti di Mosaic per la rappresentazione dei dati, l’estrazione di testi e dati, l’analisi delle reti sociali e criminali, e il sostegno alle decisioni. È stata inoltre completata la progettazione di un nuovo sistema intelligente di videocamere che può essere integrato nella piattaforma Mosaic. Nelle prove conclusive con gli utenti finali, l’integrazione di tutti questi componenti di Mosaic ha raggiunto un livello generale di soddisfazione del 79,88 %. Il progetto Mosaic avrà imporanti implicazioni che andranno ben oltre l’applicazione della legge. Le innovazioni analitiche possono essere rilevanti anche per altri settori come l’analisi del comportamento riguardante gli acquisti, i social network, l’analisi dei discorsi e il data mining. Il team sta attualmente esaminando possibilità di sviluppare ulteriormente la tecnologia, accanto alla possibile commercializzazione della piattaforma completa. Si stanno prendendo in considerazione anche l’ulteriore sviluppo e la commercializzazione di singoli componenti della piattaforma. Per ulteriori informazioni, visitare: Mosaic http://www.Mosaic-fp7.eu/    
   
   
CONCENTRAZIONI: LA COMMISSIONE UE APRE UN´INDAGINE APPROFONDITA IN UNA JOINT VENTURE PER LE LICENZE DI MUSICA ONLINE TRA SOCIETÀ DI GESTIONE COLLETTIVA PRSFM, STIM E GEMA  
 
Bruxelles, 15 gennaio 2015 - La Commissione europea ha avviato un´indagine approfondita per valutare se il progetto di creazione di una joint venture tra tre organizzazioni di gestione collettiva dei diritti (Ocm) nel licensing on line delle opere musicali è in linea con il regolamento comunitario sulle concentrazioni. I Cmo che contribuiscono alla joint venture sono Prs for Music Limited (Prsfm) del Regno Unito, Föreningen Svenska Tonsättares Internationella Musikbyrå upa (Stim), della Svezia e della Gesellschaft für musikalische Aufführungs- und mechanische Vervielfältigungsrechte (Gema) della Germania. Ocm gestiscono i diritti d´autore di autori, artisti e scrittori di opere musicali. Garantiscono inoltre licenze per loro conto e redistribuire i canoni riscossi dallo sfruttamento dei loro diritti d´autore. L´esame preliminare della Commissione ha indicato che la combinazione dei repertori musicali attualmente controllate da ciascuno di Prsfm, Stim e Gema potrebbe provocare un aumento dei prezzi e peggiorato le condizioni commerciali per i fornitori di servizi digitali (Dsp) nello Spazio economico europeo (See). Questo potrebbe portare, in ultima analisi, a prezzi più alti e meno scelta per i consumatori europei di musica digitale. Dsp forniscono servizi online ai clienti finali, come il download di musica o lo streaming e di operare sul mercato di cui hanno bisogno le licenze forniti da Ocm. La Commissione teme che l´operazione possa ridurre la concorrenza nello Spazio economico europeo per i servizi di gestione del copyright forniti ad alcuni editori quanto l´operazione proposta sostanzialmente ridurre il numero di operatori di mercato significative da quattro a due. L´apertura di un´inchiesta approfondita non pregiudica l´esito delle indagini. La Commissione ha now90 giorni di lavoro, fino al 29 maggio 2015, a prendere una decisione definitiva sul se l´operazione proposta ostacolerebbe in maniera significativa una concorrenza effettiva nello Spazio economico europeo. L´indagine della Commissione ha rivelato che l´operazione proposta possa sollevare problemi di concorrenza nel mercato del See per le licenze di musica online. Questo perché la joint venture avrebbe concesso le licenze valide in diversi paesi (licenze multi-nazionali) per i diritti musicali online detenuti da sue società madri o da altre Ocm o titolari di diritti che avrebbero mandato la joint venture con la concessione in licenza dei loro diritti. Per poter operare legalmente nel mercato per i servizi di musica online, Dsp devono ottenere una licenza da ciascuna delle Ocm che gestiscono i diritti d´autore relativi a musica opere che tali Dsp vorrebbero offrire sul mercato. Tali licenze possono riguardare uno o più paesi. Dopo l´operazione, Prsfm, Stim e Gema non offrirebbero le licenze multi-nazionali per il loro repertorio individualmente e Dsp potrebbero ottenere solo quelli dalla joint venture. L´indagine della Commissione ha indicato che l´aggregazione dei repertori di Prsfm, Stim e Gema, attualmente tra i più importanti nel See, potrebbe portare a una maggiore forza contrattuale per la joint venture. Ciò può consentire la joint venture di praticare prezzi più elevati e garantire termini e condizioni commerciali peggiori per Dsp. Questo, a sua volta, potrebbe portare a un aumento dei prezzi, meno scelta e meno innovazione per gli utenti finali di musica digitale nell´Ue. Inoltre, l´indagine della Commissione ha sollevato problemi di concorrenza per quanto riguarda il mercato See per i servizi di gestione del copyright ai cosiddetti "l´opzione 3 gli editori". Queste sono le principali case editrici che, a seguito di una raccomandazione della Commissione sulla gestione transfrontaliera collettiva dei diritti d´autore per l´uso online, hanno ritirato i diritti meccanici connessi al loro repertorio anglo-americano dal sistema Ocm e hanno iniziato la licenza direttamente a questi diritti, basandosi sulla Ocm unica per i servizi amministrativi. In effetti, l´operazione ridurrebbe il numero di soggetti in grado di offrire credibilmente per l´opzione 3 mandati da quattro a due. In questo mercato, Ocm forniscono servizi relativi alla gestione delle licenze concesse per l´opzione 3 editori. Tali servizi comprendono tra l´altro la raccolta e il trattamento dei ricavi da Dsp, o infrastrutture e servizi It. A seguito della transazione, le parti concentrare le loro attività all´interno della joint venture, quindi non più in competizione separatamente. Ciò potrebbe avere un impatto negativo sulle condizioni di qualità e commerciali di tali servizi. La Commissione intende ora aprire un´indagine approfondita per stabilire se i problemi di concorrenza sono confermate. L´operazione è stata notificata alla Commissione il 28 novembre 2014, a seguito di una richiesta di rinvio delle parti a norma dell´articolo 4 (5), del regolamento sulle concentrazioni. Le aziende e prodotti - Prsfm, Stim e Gema sono rispettivamente i Ocm inglesi, svedesi e tedeschi per i diritti d´autore degli autori sulle opere musicali. Ocm ´attività comprendono la concessione di licenze per gli utenti di opere musicali, il monitoraggio e il rilevamento di queste licenze´ uso non autorizzato, nonché la raccolta e la distribuzione ai titolari dei diritti di entrate derivanti dallo sfruttamento di tali diritti. La joint venture dovrebbe negoziare e concedere licenze multi-nazionali dei diritti di riproduzione meccanica e performanti in opere musicali per online e mobile sfruttamento Dsp attivi in ​​diversi Stati membri. Inoltre, la joint venture potrebbe fornire servizi amministrativi di back e middle-office per l´opzione 3 editori e altre Ocm. Norme e procedure di controllo delle concentrazioni - La Commissione ha il dovere di valutare le fusioni e le acquisizioni che coinvolgono imprese con un fatturato superiore a determinate soglie (si veda l´articolo 1 del regolamento sulle concentrazioni ) e per evitare concentrazioni che ostacolino in modo significativo una concorrenza effettiva nel See o in una parte sostanziale di esso. La stragrande maggioranza delle concentrazioni notificate non pongono problemi di concorrenza e vengono cancellati dopo una revisione di routine. Dal momento in cui una transazione viene notificato, la Commissione dispone generalmente di un totale di 25 giorni lavorativi per decidere se concedere l´approvazione (fase I) oppure avviare un´indagine approfondita (Fase Ii). Oltre alla transazione corrente, ci sono altri cinque di fase Ii indagini in corso di fusione. Il primo è il progetto di acquisizione di una partecipazione di controllo in De Vijver Media di Liberty Global, con una scadenza decisione il 5 marzo 2015 (vedi Ip / 14/1029 ). Il secondo si riferisce alla prevista acquisizione da parte di Zimmer di Biomet, con una scadenza decisione attualmente sospeso (vedi Ip / 14/1091 ). Il terzo è il progetto di acquisizione del gestore del sistema di trasporto del gas greca Desfa dalla compagnia petrolifera di Stato della Repubblica di Azerbaigian (Socar), con un termine decisione del 22 aprile 2015 (vedi Ip / 14/1442) . Il quarto è la proposta di acquisizione di operatore di telecomunicazioni spagnolo Jazztel dal rivale Orange, con un termine decisione del 24 aprile 2015 (vedi Ip / 14/2367 ). Il quinto riguarda la joint venture proposta tra i principali produttori di caffè del mondo Douwe Egberts master Frulla  
   
   
PROGETTO NEXT, MOTORE DELLA RICERCA NELLA MACROREGIONE ADRIATICO IONICA.  
 
Ancona, 15 gennaio 2015 - Ieri in Regione Marche l’assessore alle Attività produttive, Sara Giannini, ha tenuto una conferenza stampa per presentare il progetto Next: il “motore della ricerca” per le imprese innovative e i centri di ricerca dell’area Adriatico-ionica. “Con i nostri partner – ha detto Giannini - abbiamo messo a punto questo semplice strumento che facilita nello stesso tempo la collaborazione internazionale delle imprese, anche piccole, e la fruizione degli ingenti fondi europei gestiti dalla Commissione Ue. Per potenziarlo abbiamo anche previsto l’iscrizione sulla piattaforma delle imprese fornitrici coinvolte nei bandi del Programma operativo sui fondi strutturali europei. L’obiettivo è quello di massimizzare le occasioni di conoscenza reciproca e di collaborazione, per far emergere le migliori idee progettuali, che saranno valutate anche da investitori internazionali interessati a investire nell’area adriatico ionica. Nei prossimi giorni ci saranno incontri su tutto il territorio marchigiano per presentare alle imprese i dettagli e le opportunità di questa inedita iniziativa”. Al progetto, guidato dalla Regione Marche, partecipano dieci partner di sei Paesi della Macro-regione: Albania, Bosnia-herzegovina, Croazia, Montenegro, Italia e Serbia, così da realizzare, nei fatti, il primo servizio dell’Adriatic Ionian Cloud nella macro-regione Adriatico-ionica. Next utilizza una tecnologia in grado di sfruttare al massimo i “big data”, l’importanza di mettere a disposizione una porzione significativa delle informazioni “open” che riguardano il mondo della ricerca applicata e dell’imprenditoria innovativa nella macro-regione Adriatico-ionica. Numeri importanti sono già presenti nel sistema: 814 progetti di cui 32 macro-regionali; 3.086 brevetti di cui 82 macro-regionali; 839 attori dell’innovazione, di cui 109 operativi nella macroregione; 17 investitori privati interessati ad investire in start-up e progetti innovativi macro-regionali; 10 servizi informativi per accrescere il grado di internazionalizzazione nell’area macro-regionale. La piattaforma sarà disponibile anche su tablet e smart-phone, per offrire ai suoi utenti la possibilità di avere informazioni dettagliate sulle potenzialità di mercato dei paesi della macroregione Adriatico-ionica, sulla geolocalizzazione degli attori dell’innovazione, sui programmi di sviluppo locale, sui programmi di finanziamento pubblico e sulle opportunità del mercato degli acquisti pubblici e privati. Il progetto Next si arricchisce anche di un evoluto sistema di informazione diretta e social come il “blog” (http://blog.Adriatic-next.eu) e i canali social presenti sulle maggiori piattaforme mondiali come Facebook, Twitter, Linkedin e Youtube. Inoltre la Regione Marche metterà a disposizione di imprese e innovatori locali uno sportello informativo (info.Next@regione.marche.it) e i suoi servizi di orientamento e accompagnamento alla progettazione comunitaria nell’ambito di Programmi quali Horizon 2020 (http://ec.Europa.eu/programmes/horizon2020/) e Cosme (http://ec.Europa.eu/enterprise/initiatives/cosme/index_en.htm), nonché un servizio di orientamento, formazione ed assistenza a incontri con investitori privati. Al fine di informare il maggior numero di portatori di interessi locali sulle iniziative promosse dal progetto Next verranno organizzati quattro road show, il primo a Civitanova Marche, venerdì prossimo per poi toccare nei mesi di gennaio e febbraio, le città di Pesaro, Ancona e Ascoli Piceno. A luglio è previsto l’evento conclusivo ad Ancona, con l’incontro tra investitori internazionali e promotori delle migliori idee progettuali.  
   
   
SICUREZZA INFORMATICA: REGIONE FVG ALL´AVANGUARDIA IN ITALIA  
 
Udine, 15 gennaio 2015 - E´ stata presentata ieri a Roma, alla presenza dell´assessore regionale alla Funzione pubblica Paolo Panontin, l´esperienza della Regione Friuli Venezia Giulia in tema di sicurezza informatica, all´interno dell´"Italian Cyber Security Report 2014", lo studio sulla capacità di difesa cyber di oltre 200 pubbliche amministrazioni, tra centrali e periferiche includendo Regioni, capoluoghi di Provincia, Asl e aziende ospedaliere. Il rapporto, illustrato dal Centro di Ricerca Sapienza di Cyber Intelligence e Information Security (Cis) e dall´Agenzia per l´Italia Digitale (Agid) in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), presso l´Università Sapienza di Roma, ha tracciato una fotografia della capacità di difesa cyber di queste amministrazioni con lo scopo di comprendere quali azioni sviluppare, a livello nazionale e regionale, per migliorare la capacità di difesa della pubblica amministrazione da attacchi informatici. "La Regione Friuli Venezia Giulia - ha illustrato Panontin - si muove nella direzione di un costante aggiornamento e rinnovamento dei sistemi informatici, tenuto conto anche del continuo progresso tecnologico e della necessità di garantire la salvaguardia e tutela dei dati. E´ tra le regioni più strutturate nel campo dell´Ict grazie alle persone, alle competenze disponibili e all´esperienza maturata. Nell´ambito della sicurezza abbiamo investito e operato raggiungendo, a livello nazionale, una posizione di avanguardia dotandoci tra l´altro nel 2005, prima di tutte le altre regioni, di un Cert(computer Emergency Response Team). Per questo motivo Agid ha promosso la nostra Regione come caso di studio per la ricerca sul tema." Il caso di studio illustra come vengono affrontate le problematiche relative alla sicurezza nel nostro territorio, come funziona il Siir (Sistema Informativo Integrato Regionale), descrive gli elementi peculiari del modello basato sull´integrazione e il ruolo della Regione e della sua società informatica in house, Insiel. Il documento evidenzia, inoltre, le linee di azione per lo sviluppo dell´Ict regionale nel quadriennio 2014-2018 già previste nel piano strategico regionale. Nello specifico si prevede lo sviluppo di un data center, il completamento del programma Ermes per la costruzione della rete pubblica regionale tramite il collegamento con infrastrutture a banda larga di tutti i comuni e le strutture sanitarie della Regione, oltre che il coordinamento dello sviluppo da parte di Insiel di un sistema di gestione informatizzata delle procedure di acquisizione di beni e servizi finalizzato alla realizzazione di una centrale di acquisto al servizio delle pubbliche amministrazioni regionali.  
   
   
BOLZANO: PREMIO PARI OPPORTUNITÀ: ENTRO IL 2.03 PRESENTARE GLI ELABORATI SCIENTIFICI  
 
Bolzano, 15 gennaio 2015 - Entro il 2 marzo 2015 possono essere presentate le tesi di diploma o di laurea, le tesi di dottorato, i lavori di ricerca e le tesi di master concernenti la condizione della donna nella società o le pari opportunità tra donna e uomo per concorrere al Premio indetto dalla Commissione provinciale per le pari opportunità. Il premio incentivante mira a motivare gli studenti ad occuparsi del tema della pari opportunità nella società o di altre tematiche che tengono conto dell´ottica di genere. Allo stesso tempo gli elaborati scientifici migliori, possono servire per trarre stimoli per cambiare in meglio la situazione delle donne e delle pari opportunità. Possono essere inoltrati tesi di diploma o di laurea, tesi di dottorato, i lavori di ricerca e le tesi di master di durata almeno biennale anche elaborati in lingua inglese (necessaria traduzione in lingua italiana o tedesca). Vengono valutati, tra l´altro, l´analisi della specificità femminile e rispetto dell´ottica di genere, la congruenza con la tematica scelta la novità e l´attualità, il commento dell´autrice o autore e l´utilizzo corretto della lingua nel rispetto di genere. Le tesi premiate possono essere consultate alla biblioteca della Commissione per le Pari Opportunità per le Donne presso il Servizio donna in Via Dante 11 a bolzano. Tutte le persone interessate sono invitate ad inoltrare i loro elaborati scientifici concernenti la condizione della donna nella società o le pari opportunità tra donna e uomo, entro il 2 marzo 2015, presso il Servizio donna, Via Dante 11 a Bolzano. Per informazioni generali, criteri di valutazione, bando di concorso e modulistica si può consultare il sito del Servizio donna: http://www.Provincia.bz.it/pariopportunita/  
   
   
MATERIE PRIME, L’UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA VINCE IL BANDO EUROPEO  
 
Milano, 15 gennaio 2015 – Con cinque milioni di euro attesi nei primi 3 anni dalla Commissione Europea e altri 15 investiti in proprio, l’Università di Milano-bicocca è core partner della Knowledge Innovation Community (Kic) raccolta nel consorzio europeo (Rawmatters - Rawmaterials – Tackling Raw Materials Sustainably) che svilupperà le materie prime del futuro. Il consorzio riunisce più di 100 partner da 20 Paesi europei. In Italia, il team coordinato da Enea, vede oltre a Milano-bicocca solo un altro ateneo core partner: l’Università di Padova. Il bando è promosso dallo European Institute of Innovation and Technology (Eit) e il consorzio comincerà a funzionare da gennaio 2016 per una durata di sette anni, fino al 2022. Tramite il bando Kic Rawmaterials, Eit promuove azioni comunitarie di innovazione e formazione nel campo delle materie prime critiche non energetiche e non alimentari. Le attività saranno organizzate nell’ambito di cinque pilastri tematici: estrazione sostenibile, riciclo, sostituzione, infrastrutture e cooperazione internazionali. In particolare, il consorzio Kic Rawmatters si propone di dare una spinta alla competitività, alla crescita e all’attrattività del settore delle materie prime in Europa attraverso l’innovazione e la promozione dell’imprenditorialità. L’università di Milano-bicocca si focalizzerà su due ambiti: la formazione specifica di professionisti nell’ambito delle materie prime, attraverso la creazione di master e dottorati di ricerca industriali e l’implementazione della ricerca applicata all’industrializzazione, con la creazione di brevetti e la messa a disposizione di fondi per la creazione di start-up fortemente collegate al territorio, in particolare tramite la collaborazione con piccole, medie e grandi imprese in Lombardia. Tra i principali ambiti di ricerca applicata sui quali investirà l’Università di Milano-bicocca ci sono: · la sostituzione e il riciclo della gomma naturale nella realizzazione di pneumatici, in collaborazione con Pirelli & C S.p.a; · la sostituzione del platino in celle a combustibile; · il riciclo di materie prime, il trattamento di siti contaminati e lo sviluppo di processi industriali a basso impatto ambientale. Particolare attenzione sarà rivolta al riutilizzo di scarti di lignocellulosa per ottenere materiali innovativi, ecologici e quindi biodegradabili; · lo sviluppo di processi industriali compatibili con l’ambiente; · la sostituzione di elementi critici in materiali per applicazioni ottiche e in dispositivi microelettronici: per esempio gallio, indio e terre rare nel settore dell’illuminazione, in sensori, celle fotovoltaiche e conduttori trasparenti. Il coinvolgimento dell’Università di Milano-bicocca riguarderà, oltre all’ambito strettamente scientifico, anche gli aspetti economici e sociali. In campo economico, con lo studio dell’andamento economico-finanziario del settore estrattivo italiano delle materie prime non energetiche, l’identificazione delle problematiche produttive e di approvvigionamento dei minerali critici e di processi autorizzativi efficienti nel rispetto della sostenibilità ambientale, e l’individuazione di metodologie per la pubblicazione e la diffusione di dati sull’utilizzo e il riciclo di materie prime in diversi ambiti industriali italiani. In campo antropologico e sociale, invece, l’attenzione sarà rivolta a tematiche che riguardano le strategie di comunicazione con la popolazione e i risvolti sociali e culturali delle attività minerarie, della produzione della gomma e della filiera del legno, delle strategie di utilizzo, di recupero e riciclo di materie prime critiche sul territorio italiano. Queste attività sono presenti da alcuni anni all’interno dell’Ateneo e si sono potute sviluppare anche grazie al sostegno di fondazioni e enti territoriali. «Al centro di questo grande progetto europeo - dice Cristina Messa, rettore dell’Università di Milano-bicocca – c’è lo sviluppo, soprattutto culturale, della sostenibilità economica, ambientale e sociale dell’uso delle materie prime. L’obiettivo della nostra partecipazione sarà duplice: collaborare con l’industria per fare ricerca su una nuova generazione di materiali che nel tempo sostituiscano gli attuali ritenuti critici; contribuire a creare un nuovo approccio nella gestione delle materie prime». «Il vero punto di forza di Kic Rawmatters - dice Anna Vedda, docente di fisica sperimentale del Dipartimento di Scienza dei Materiali, che ha coordinato la proposta di progetto per l’Ateneo – è lo sviluppo a livello imprenditoriale della ricerca focalizzata sulle materie prime, attraverso l’alta formazione e la creazione di brevetti e start-up. Vogliamo creare dei ricercatori-imprenditori con una sensibilità ambientale e una coscienza del risparmio, per implementare e rafforzare la collaborazione a due vie tra il sistema universitario e quello industriale, alimentando un circolo virtuoso».  
   
   
BUONI SCUOLA A ROSIGNANO: UNA PRECISAZIONE DALLA REGIONE TOSCANA  
 
Firenze 15 gennaio 2015 - Con riferimento all´articolo "Domenici sui buoni spesa. La Regione non manda i soldi" pubblicato in data odierna su "Il Tirreno" in cronaca Cecina-rosignano, l´assessorato regionale all´Istruzione comunica che tutte le risorse spettanti al Comune di Rosignano per quanto riguarda i buoni sull´anno scolastico 2013/2014 sono state liquidate. E´ stata infatti effettuata, tra gli uffici dei due enti, una compensazione fra quanto dovuto al Comune sui buoni scuola e quanto dovuto, dallo stesso Comune, su un´altra posta di bilancio. Più in generale, sui buoni scuola 2013/14, i Comuni che hanno prodotto la rendicontazione corretta hanno ricevuto il saldo spettante mentre solo per 6 Comuni, che ancora devono produrre le integrazioni richieste, le liquidazioni dei saldi sono tuttora in attesa. Per l´anno scolastico in corso va ricordato che, a differenza dell´anno scolastico precedente, non è previsto il meccanismo di rimborso diretto alle famiglie: i buoni scuola, cioè, sono usufruiti mediante lo sconto sulle rette pagate dalle famiglie da parte dei soggetti gestori delle scuole. Gli sconti possono dunque essere applicati già fin da quando i Comuni hanno individuato i beneficiari dei buoni scuola, cosa che in genere è avvenuta nel mese di dicembre.  
   
   
PRESENTATO CONCORSO PER STUDENTI "UMBRIA CHE SÌ UMBRIA CHE NO – RISPETTIAMO IL CIBO, COMBATTIAMO LO SPRECO"  
 
Perugia, 15 gennaio 2015 – "Un progetto articolato che vuole coinvolgere i giovani umbri in una riflessione sullo spreco alimentare, partendo dalla consapevolezza che la tutela dell´ambiente passa anche attraverso un consumo consapevole": lo ha affermato stamani a Perugia la vicepresidente della Regione Umbria con delega al Welfare, Carla Casciari, nel corso della presentazione del concorso "Umbria che sì Umbria che no – Rispettiamo il cibo, combattiamo lo spreco", rivolto agli studenti delle scuole umbre. All´incontro, oltre alla vicepresidente Casciari, sono intervenuti il presidente del Cesvol di Perugia, Giancarlo Billi, la referente del progetto "Zero Waste" per il Cesvol, Alessandra Stocchi, i rappresentanti della Rete Zero Waste, del Tavolo Idee Realizzabili, dell´Associazione Amica Sofia e di Actionaid Umbria che hanno collaborato alla realizzazione del concorso, e i referenti delle aziende private che hanno sponsorizzato l´iniziativa. "Il concorso – ha spiegato la vicepresidente Casciari – è promosso dal Centro Servizi per il Volontariato di Perugia e dalla Regione Umbria nell´ambito degli interventi del progetto ‘Zero Waste´ che ha come finalità la promozione e la valorizzazione della rete di solidarietà sociale a supporto delle situazioni di disagio sociale e che si propone di diffondere tra i cittadini una cultura del consumo consapevole e sostenibile. La riduzione dello spreco alimentare – ha aggiunto – parte proprio dalla sensibilizzazione delle famiglie e quindi da un modo consapevole di fare la spesa. In questo contesto, l´educazione dei ragazzi è fondamentale in quanto serve a fortificare quelle azioni messe in campo con un lavoro capillare nella comunità". "Il Cesvol, attraverso ‘Zero Waste´ – ha proseguito la vicepresidente – ha contribuito a creare una rete di associazioni e aziende per realizzare un progetto di crescita della cultura contro lo spreco da una parte, e dall´altra per andare incontro alle esigenze delle famiglie che, strette nella morsa della crisi economica, hanno bisogno, anche momentaneo, di sostegno". "Umbria che sì, Umbria che no" – ha riferito Billi - "rappresenta la seconda edizione di un progetto nato in seno al Cesvol su proposta delle associazioni facenti parte del Tavolo cultura, che ha proposto nella prima edizione un concorso fotografico rivolto alle scuole secondarie superiori dedicato a rappresentare e contrapporre aspetti positivi e negativi del territorio. Con questa seconda edizione si vuole sollevare l´attenzione sui comportamenti negativi in contrapposizione a quelli positivi che gli umbri mettono in atto rispetto al consumo del cibo". Alessandra Stocchi del Cesvol, ha sottolineato che "il concorso è riservato agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado dell´Umbria. Possono partecipare le singole classi per ogni ordine di scuola e i gruppi di studenti provenienti da classi diverse dello stesso ordine di scuola". Saranno ammessi 3 diversi tipi di elaborati, tutti finalizzati a diventare materiale educativo sul tema del bando. Tra questi: manifesti di dimensioni massime 70x 100, corredati da slogan che evidenziano il comportamento scorretto e lo stile di vita consono. Il manifesto potrà essere realizzato con diverse tecniche (collage, disegno, fumetto, immagine grafica e fotografica); pieghevole il cui testo dovrà essere il risultato di una ricerca che intende comunicare le problematiche riguardanti gli sprechi alimentari e le possibili soluzioni. Il pieghevole può contenere elementi grafici (disegno, fumetto, immagine grafica e fotografica); spot o breve filmato sullo stesso tema della durata di 3 -5 minuti massimo. Tutti i materiali prodotti dovranno essere presentati (entro il 20 aprile 2015) in formato multimediale e dovranno essere inviati al seguente indirizzo e-mail: info@zerosprechi.Net. Gli elaborati saranno giudicati da una commissione scelta dagli organizzatori che stilerà una graduatoria secondo criteri di originalità, efficacia del messaggio comunicativo, percorso didattico seguito, modalità di diffusione del lavoro svolto. Sono previsti premi per ogni ordine di scuola per i primi tre vincitori classificati. Alla classe o gruppo di studenti che si classificheranno primi per ciascuna graduatoria (primarie, secondarie di primo, secondarie di secondo grado) sarà assegnato un premio di 600 euro, un premio di 500 euro per le classi seconde classificate e 400 euro per le terze classificate, per un budget totale di 4.500 euro. Gli elaborati saranno pubblicati sul sito www.Zerosprechi.net e in un Dvd. I vincitori saranno nominati nel corso di una giornata dedicata alla riduzione degli sprechi e i loro elaborati serviranno a lanciare una campagna promozionale regionale rivolta ai cittadini.  
   
   
ANTINCENDI BOSCHIVI.ASSESSORE VENETO: “LA REGIONE POTENZIA SUA AZIONE NEL SETTORE.  
 
Venezia, 15 gennaio 2015 - La Regione Veneto potenzia la propria azione di protezione civile nel settore dell’antincendio boschivo destinando un contributo complessivo di circa 720 mila euro di cui 300 mila a favore delle attività di gestione svolte da volontari Aib e alpini e 420 mila euro per l’acquisto di mezzi e attrezzature. Ne dà notizia l’Assessore regionale alla protezione civile Daniele Stival che è stato relatore del provvedimento approvato dalla Giunta veneta. “Sono contributi mirati e ben spesi – sottolinea Stival - che puntano a fare prevenzione nel territorio e fra la popolazione e a garantire la sicurezza della collettività e del nostro grande patrimonio ambientale contrastando nel miglior modo possibile gli incendi che ogni estate purtroppo funestano parti dei nostri boschi. Perciò con questo provvedimento la Giunta regionale punta ad attrezzare sempre meglio i volontari e gli alpini che per rendere più efficaci le azioni di lotta agli incendi. Nel Veneto - ricorda l’assessore - l’organizzazione antincendio boschivo è particolarmente capillare e collega in sinergia le strutture regionali deputate ed il mondo del volontariato”. Il primo finanziamento di 300 mila euro prevede, nello specifico, l’assegnazione di contributi per le spese di gestione e l’acquisto di dispositivi di protezione individuale alle organizzazioni di volontariato Aib e alle squadre appartenenti all’Associazione Nazionale Alpini, convenzionate con la Regione. Il secondo finanziamento di 420 mila euro è rivolto agli stessi destinatari ma per l’acquisto di mezzi ed attrezzature.  
   
   
DIGA CHIAUCI: RIPRISTINATA CONCESSIONE FINANZIAMENTO  
 
L´aquila, 15 gennaio 2015 - Prosegue con successo il percorso amministrativo per il ripristino della concessione di finanziamento per la diga di Chiauci. Lo rende noto il presidente della Giunta regionale, Luciano D´alfonso, alla luce di una lettera che il commissario ad acta dell´ex Agensud, Roberto Iodice, ha inviato al Cipe e con la quale "si sottolinea l´urgenza di riavviare l´attuazione dell´intervento, per il quale risultano sospese le procedure di gara". Nella lettera, inviata peraltro anche al presidente D´alfonso, il commissario ad acta chiede di "conoscere i tempi di pubblicazione della delibera in argomento, rappresentando di aver predisposto opposito decreto commissariale di ripristino della concessione di finanziamento". In sostanza, dopo il provvedimento del Cipe di restituzione di 5 milioni di euro per la diga di Chiauci è stato disposto il differimento dei termini per l´aggiudicazione dei lavori con l´obbligo da parte del commissario dell´ex Agensud di emanare decreto di ripristino della concessione. È il caso di ricordare che il finanziamento dei lavori della diga di Chiauci era stato oggetto di revoca da parte del Ministero per inerzia del Consorzio di Bonifica Sud che non aveva utilizzo la somma nei tempi e nei termini previsti dallo stesso Ministero, lasciando scadere diciotto mesi per appaltare le opere finanziate. Da quel momento è partita un´opera di "ricostruzione" amministrativa del presidente della Giunta regionale per ottenere l´annullamento della revoca dei fondi e la riapertura dei termini per l´aggiudicazione definitiva dei lavori.  
   
   
PARCHI IN ABRUZZO: TAGLIARE CDA SIRENTE-VELINO  
 
Pescara, 15 gennaio 2015 - Il sistema delle aree protette sarà valorizzato in vista dell´Expo 2015, così come il parco regionale Velino-sirente, la cui legge di riforma è in itinere, subirà un taglio cospicuo nella composizione del consiglio di amministrazione. Stamattina nella sede di piazza Unione a Pescara, l´assessore al ramo, Donato Di Matteo, ha convocato tutto il sistema dei parchi nazionali, regionale e delle riserve per "puntualizzare alcuni aspetti in ordine alla legge di riforma dell´unico parco regionale e per rilanciare le aree protette, anche in vista dell´Expò 2015". "In particolare - ha detto di Matteo ? il cda non potrà avere più di cinque componenti e alla Regione spetterà l´indicazione del vertice, sentito il territorio". L´assessore, che ha pubblicamente apprezzato il grande lavoro delle riserve e l´alta professionalità degli operatori del settore, impegnati in gruppi di lavoro per la riforma delle aree protette, ha illustrato l´iniziativa che coinvolge i corregionali all´estero e i Gal per la promozione del territorio, con annessi pacchetti turistici, in diverse aree del mondo. "In questa nostra iniziativa itinerante vogliamo coinvolgere il sistema delle riserve e dei parchi", ha specificato l´Assessore. All´interno dei programmi degli eventi - come è stato spiegato - ci sarà spazio per la raccolta di fondi che saranno devoluti alla ristrutturazione del treno della Maiella. Durante l´incontro è anche emersa la possibilità di dar luogo alla prima Conferenza regionale dei parchi.  
   
   
PROTEZIONE CIVILE: FINANZIATA ATTIVITA’ 2015 CENTRO REGIONALE FORMAZIONE. ASSESSORE VENETO: “I NOSTRI VOLONTARI FORMATI ANCHE PER TRATTARE CON I BAMBINI NELLE EMERGENZE”  
 
Venezia, 15 gennaio 2015 - Anche per il 2015 il Centro Regionale di Studio e Formazione per la Previsione in Materia di Protezione Civile potrà continuare l’attività di formazione delle migliaia di volontari del sistema di protezione civile del Veneto. Con due provvedimenti, infatti, la giunta regionale, su relazione dell’assessore Daniele Stival, ha disposto un impegno di spesa di 85 mila euro a completamento delle azioni formative relative all’anno 2014 e all’avvio di quelle previste per il 2015 e di altri 80 mila euro per le attività del secondo semestre, sulla base di specifiche convezioni. “I nostri volontari di protezione civile – sottolinea Stival – hanno universalmente ottenuto riconoscimenti per la loro preparazione anche grazie al grande lavoro di formazione portato avanti dal Centro Regionale, che ha già consentito di formare migliaia di persone. Considerato l’elevato numero dei volontari presenti nella nostra regione, occorre proseguire nella realizzazione di questi percorsi formativi da cui l’attività di protezione civile non può prescindere, data la tipologia degli interventi che i volontari sono chiamati a svolgere ”. Con l’occasione l’assessore Stival fa presente che il Centro Regionale di Studio e Formazione partecipa anche al progetto europeo “Civil Protection For All” che, oltre all’obiettivo generale di aumentare la preparazione ad affrontare le emergenze in una visione di cooperazione transfrontaliera ed internazionale, tra i risultati attesi ha anche quello di accrescere la capacità delle organizzazioni di protezione civile e della Croce Rossa di trattare con le famiglie e in particolare con i bambini coinvolti in contesti di emergenza. “I bambini – conclude Stival – in queste situazioni sono i più esposti agli stress e richiedono una particolare attenzione da parte degli operatori della protezione civile che devono essere formati per saper affrontare in modo adeguato il rapporto con una categoria così fragile”.  
   
   
AMBIENTE: ASSESSORE ABURZZO IERI A ROMA PER LA MARINE STRATEGY  
 
L´aquila, 14 gennaio 2015 - L´assessore all´Ambiente, Mario Mazzocca, ha partecipato ieri ad un tavolo di lavoro presso il Ministero dell´Ambiente, su convocazione del Sottosegretario Silvia Velo, per avviare con le Regioni un percorso di coordinamento e gestione delle coste sul fenomeno dell´erosione marina. Tre i punti programmatici di lavoro nei prossimi 12 mesi, nell´ambito della linea guida del Ministero, quello di dare vita ad un unico progetto a tutela di due linee costiere, adriatica e Tirrenica. In particolare, tra gli obiettivi programmatici ministeriali uno stato dell´arte di ogni regione per avere un quadro esaustivo della situazione costiera, una ricognizione del quadro normativo esistente e, soprattutto, delle conoscenze tecniche e scientifiche al fine di una definizione di quelle che saranno le linee guida su difesa della costa. Esiste la disponibilità, da parte del Ministero, a eventuali interventi normativi ad hoc che permettano la fattibilità del progetto, con eventuale redazione di un piano nazionale strategico di tutela della costa. Apprezzato il contributo dell´assessore, che a Lima, lo scorso dicembre, alla Conferenza internazionale sui cambiamenti climatici, ha rappresentato istituzionalmente lo Stato italiano: "La Regione - è intervenuto Mazzocca - ha attivato le procedure per la redazione del Piano di adattamento sui cambiamenti climatici (Pac) regionale, la cui bozza sarà pronta entro il primo semestre dell´anno; uno strumento indispensabile sia quale ottemperenza a un obbligo normativo comunitario e sia per gli innegabili riflessi che lo stesso potrà avere sul tema del dissesto idrogeologico abruzzese". Mazzocca, infine, ha sottolineato l´atteggiamento dicotomico di questo Governo centrale che "da un lato istituisce, dopo anni di futili discussioni, il Parco nazionale della Costa teatina e, dall´altro, sostiene il ´fronte delle trivelle´ in Adriatico, tanto che i perimetri di alcuni permessi di ricerca interferiscono con quello della detta area marina protetta".  
   
   
DEPURAZIONE DEL SARNO, NUOVO SOPRALLUOGO ASSESSORE CAMPANIA AL VIA LAVORI PER RETE FOGNARIA TERZIGNO  
 
Napoli, 15 gennaio 2015 - L´assessore ai Lavori pubblici della Regione Campania Edoardo Cosenza ha effettuato ieri mattina un nuovo sopralluogo ai cantieri di Terzigno, Poggiomarino e San Valentino Torio, per verificare lo stato di avanzamento dei lavori relativi al completamento del collettore ´Medio Sarno´ nel ´Sub Comprensorio 2´. "Sono iniziati - ha detto l´assessore Cosenza - i lavori per lo sfioratore (necessario ad assicurare la corretta canalizzazione delle acque reflue verso il depuratore) di Terzigno. L´infrastruttura permetterà di allacciare poi la rete fognaria del comune al collettore e di avviare lo svuotamento della vasca Fornillo. "Nei prossimi giorni partiranno i lavori per terminare le fogne di San Giuseppe Vesuviano, che pure utilizzeranno lo stesso collettore. "In tutti i cantieri - ha concluso l’assessore - si lavora senza sosta per arrivare a conseguire l´obiettivo di allacciare alle reti fognarie 140mila abitanti equivalenti e contribuire così al disinquinamento del Sarno."  
   
   
DEPURATORE RECCO, INTERVENTO DEL PRESIDENTE BURLANDO  
 
 Genova, 15 Gennaio 2015 - Il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando è intervenuto, mercoledì 14 gennaio 2015, sul suo profilo Facebook circa il depuratore di Recco. Di seguito il suo intervento: "Depuratore Recco. Sono stati affidati tutti gli interventi necessari per concludere l´impianto collocato a Punta Sant´anna: si tratta dei lavori civili finali e delle opere relative al comparto biologico e impiantistico. È terminato da tempo il rifacimento del ponte San Nicola e più recentemente sono finiti anche i lavori della nuova scogliera a protezione del sito. Conclusi i lavori si procederà agli allacci che riguarderanno, oltre a Recco, anche i comuni di Uscio, Avegno, Camogli, Sori, Pieve Ligure e una parte di Lumarzo".