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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Ottobre 2010
RIUNIONE ENAC –ENAV SU AVVIO DELLA SPERIMENTAZIONE DI RILEVAZIONE DEL WIND SHEAR NELL’AEROPORTO DI PALERMO  
 
Roma, 28 ottobre 2010 - Si è tenuto il 26 ottobre un incontro tra Enac ed Enav sulla necessità di avviare immediatamente la sperimentazione in materia di rilevazione e mitigazione del fenomeno del wind shear per l’Aeroporto di Palermo – Punta Raisi. Enac ed Enav hanno preso atto dell’ultimo parere espresso dall’Arpa Sicilia in tema di impatto sulla salute pubblica rilevando una sostanziale contraddittorietà rispetto al precedente parere espresso sul tema dalla stessa Arpa e rispetto ai dati in possesso dell’Amministrazione. A maggior tutela degli aspetti relativi alla salute pubblica, sarà comunque richiesto in termini immediati l’autorevole e definitivo parere del Ministero della Salute. Enav ha peraltro ribadito la disponibilità, già espressa nell’incontro tenutosi presso la Prefettura di Palermo, di installare centraline di monitoraggio con libero accesso ai dati da parte degli enti territoriali segnalando che identici impianti radar già esistenti in prossimità di alcuni aeroporti italiani non hanno fatto rilevare fenomeni di nocività per l’ambiente circostante. Anche in relazione all’invito rivolto all’Enac dalla Giunta Regionale siciliana di valutare altri siti, nell’incontro è stata verificata e ribadita l’impossibilità di installare l’impianto in siti diversi da Isola delle Femmine in quanto non idonei alla rilevazione del fenomeno nelle aree interessate. Nel considerare che l’attuale fase è finalizzata alla sperimentazione del sistema, si è anche valutata la possibilità che, qualora i tempi non consentissero una rapida attivazione sul sito prescelto, questa potrebbe essere condotta anche su altro aeroporto. Alle risultanze della sperimentazione, che si prevedono positive, sarà comunque obbligo procedere con l’installazione dell’impianto nel sito prescelto di Isola delle Femmine i quanto è l’unico idoneo a fornire i risultati attesi per l’Aeroporto di Palermo che, si rammenta, è quello maggiormente esposto al fenomeno del wind shear. Il Presidente dell’Enac Vito Riggio ha affermato “Come già riferito più volte, stiamo facendo il possibile affinché questa sperimentazione, che è necessaria, venga avviata entro al fine dell’anno. Visto che è stato comunque deciso di realizzare la sperimentazione, mi auguro che la Regione Siciliana e gli Enti territoriali interessati, non vogliano perdere un’occasione importate di utilizzare a tal fine un finanziamento europeo per un progetto di rilievo internazionale e così significativo per il miglioramento della sicurezza dei voli”.  
   
   
UN NUOVO SISTEMA TOYOTA PER IL RICICLAGGIO DELLE BATTERIE  
 
Roma, 28 ottobre 2010 - Finora, le batterie recuperate dalla rete delle concessionarie e dalle strutture di rottamazione delle auto erano soggette a un trattamento di riduzione, ed il residuo, veniva riciclato come materiale grezzo destinato alla produzione di acciaio inox. Oggi, grazie allo sviluppo di una tecnica ad alta precisione di classificazione ed estrazione del nichel, i materiali possono essere avviati direttamente al processo di raffinazione, realizzando un riciclaggio “batteria-batteria”. Per realizzare un processo su scala industriale, Tmc ha creato il Toyota Hv Call Center per contribuire al recupero delle batterie, e ha costruito avanzate strutture di riciclaggio per la produzione di massa in collaborazione con Toyota Chemical Engineering, e può inoltre contare sul supporto di Sumitomo Metal Mining per la fase di raffinazione del nichel. Un ulteriore supporto viene offerto a Tmc da Peve per quanto concerne la verifica di qualità nella produzione delle batterie al nichel idruro prodotte per i veicoli ibridi. Inoltre, visto l’impiego di mezzi pesanti per la movimentazione delle varie sostanze provenienti dal recupero, si sta avviando un programma per la riduzione delle emissioni di Co2 durante il trasporto. La realizzazione di questo avanzato sistema di riciclo in Giappone contribuirà ad accelerare la creazione di una società sostenibile, basata sul riciclaggio, un impegno primario per Tmc, ed è anche un’importante dimostrazione delle tecnologie per il recupero e il riciclaggio in risposta alla limitazione delle risorse globali. Tmc sta attualmente valutando di introdurre questo sistema di riciclaggio anche in altri Paesi oltre che in Giappone.  
   
   
AUTO: ARTHUR MATHYSEN GERST È IL NUOVO DIRETTORE GENERALE EUROPEO DELLA DIVISIONE FLEET SERVICES DI GE CAPITAL  
 
Londra, 28 ottobre 2010 - Arthur Mathysen Gerst è il nuovo Direttore Generale Europeo della divisione “flotte aziendali” di Ge Capital, uno dei maggiori istituti finanziari in Europa che offre servizi di noleggio a lungo termine e gestione dei parchi auto aziendali. Arthur Mathysen Gerst avrà l’obiettivo di promuovere la crescita dell’attività di noleggio a lungo termine di Ge in tutta Europa e sarà responsabile dell´identificazione dei nuovi clienti paneuropei e dello sviluppo di prodotti e servizi innovativi, operando nei più importanti mercati per acquisire nuove quote di mercato. Mathysen Gerst, cui è stata affidata anche la responsabilità dei servizi di assistenza ai clienti, farà riferimento a Isabel Fernandez, Chief Commercial Officer di Ge Capital per l´Europa. Prima di questa nomina, Mathysen Gerst ha operato per 10 anni nel campo delle flotte aziendali con l’azienda Leaseplan. Di recente è stato direttore generale di Leaseplan Belgio e Presidente del Comitato di Vigilanza di Excelease. Prima ancora è stato alla guida di Leaseplan Brasile e, dal 2000 al 2004, di Leaseplan Polonia. Agli inizi della sua carriera il nuovo Direttore della divisione Fleet Services di Ge ha lavorato per 10 anni in Akzo Nobel come responsabile dei servizi alla clientela. Ge Capital è in Europa azienda leader nel settore del noleggio a lungo termine con circa 250mila veicoli gestiti in 16 diversi Paesi.  
   
   
MILANO VIA PAOLO SARPI, CINESI BEFFATI DA NORDAFRICANI: AUTOMOBILISTI DERUBATI CON IL TRUCCO DELLA RUOTA BUCATA, IN MANETTE ALGERINO  
 
 Milano, 28 ottobre 2010 - “A bordo di uno scooter Honda Sh nero avvicinava i veicoli guidati da cinesi in zona Sarpi per derubarli con il trucco della ruota bucata. Così un algerino di 23 anni, regolare sul territorio italiano, è stato arrestato dalla Polizia Locale dopo l’ennesimo colpo messo a segno in via Procaccini ai danni di una cinese di 29 anni. Che, mentre era alla guida di una Bmw grigia, ha subito il furto della borsa che era sul sedile posteriore. E ha così allertato i vigili in servizio di controllo nel quartiere per le ordinanze. Gli agenti sono riusciti ad ammanettare il ladro grazie all’ausilio dei cittadini. Visto che il nordafricano si è opposto al fermo con calci e pugni. Mentre il complice è riuscito a darsi alla fuga. Ora l’extracomunitario è accusato di resistenza, furto aggravato e rapina impropria. E’ stato accompagnato all’Ucaf per la verifica dei precedenti penali”. Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. A seguito dell’operazione la cinese ha sporto querela contro l’algerino. E una sua connazionale, che ha seguito tutta la vicenda per strada, ha raccontato ai vigili di essere stata vittima dello stesso trucco qualche ora prima. E di aver sporto querela per danneggiamento, visto che nel suo caso i ladri gli hanno realmente forato la ruota del furgone. “Sapevamo del trucco dello specchietto utilizzato dai rom per derubare gli ignari automobilisti – commenta De Corato – .Ora si sono messi a truffare anche i nordafricani. E hanno scelto come vittime i cinesi, che si sa, sono più restii a denunciare per paura di ritorsioni. E’ presumibile che ci siano stati anche altri episodi del genere, visto che ai vigili in servizio per le ordinanze era stato segnalato il fare sospetto di due uomini a bordo di un motociclo nero”. “Salgono così a 73 blitz le operazioni per la sicurezza effettuate nel quartiere – aggiunge De Corato -. Un’attività che ha incrementato i risultati grazie ai maggiori controlli previsti per le ordinanze. Che sono effettuati non solo per garantire il rispetto delle regole da parte dei cinesi. Ma per tutelare la sicurezza di tutti i residenti, cinesi compresi, come attesta l’operazione”.  
   
   
FIRENZE, L’8 SETTEMBRE DELLO SCANDALO AUTOVELOX DOPO LA CONFERENZA STAMPA DEL SINDACO È SEMPRE PIÙ ALTA LA CONFUSIONE SOTTO IL CIELO. MOLTE VERITÀ, ZERO CERTEZZE E NESSUNO CHE RISPONDA ALLA DOMANDA: LE MULTE CHI LE PAGA?  
 
 Firenze, 28 ottobre 2010 – Grazie allo scandalo autovelox le domande greche ‘chi siamo?’ e ‘dove andiamo?’ si arricchiscono di due nuovi interrogativi: ‘a quale velocità?’ e ‘chi paga?’. In mancanza di Aristotele o Platone, potrebbe aiutarci anche Matteo Renzi. Ma le spiegazioni fornite ieri dal sindaco hanno purtroppo aggiunto confusione a confusione e il dibattito si è arenato in una dimensione esistenziale indefinita, in un panorama onirico fin troppo ricco di varianti: quantità di multe, limiti di velocità, classificazione delle strade, taratura degli autovelox, competenze, tecnicismi. Ognuno dice la propria in un allegro bailamme, che oggi mette sulla graticola i vigili, ieri l’assessore e domani chissà. Il che ci offre l’ennesima, preziosa testimonianza sull’universo di certezze (si fa per dire) di cui l’amministrazione pubblica è capace. Per di più, tutti evitano di fornire al popolo le poche risposte concrete necessarie: chi paga i molti milioni delle multe indebitamente prodotte dagli autovelox killer negli ultimi mesi? E i punti della patente? C’è qualcuno è in grado di garantire regole certe d’ora in poi? Di sicuro, al momento, c’è solo quanto segue: 1) l’associazione dei consumatori Aduc insiste che quasi tutti gli impianti di Firenze sono irregolari e, coerentemente, suggerisce di aspettare a pagare. 2) il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani, ieri contraddetto dal sindaco, insiste a sua volta nel contraddire il sindaco dando ragione ad Aduc. 3) l’ex assessore al bilancio Tea Albini ripete che in giugno gli autovelox furono clandestinamente tarati al ribasso (da 70 a 50) kmh, in particolare quello di viale Etruria, trappola che ha ingoiato migliaia di ignari automobilisti. 4) il sindaco nega tutto e con l’assessore invita gli automobilisti a far ricorso, se proprio pensano di aver ragione, cosa di cui lui dubita. Dunque il fronte è articolato, la foto di gruppo sfocatissima, i comandanti se la squagliano e la truppa degli utenti vaga allo sbando. E’ un altro 8 settembre. Nessuno sa che fare e tutti, singolarmente, chiedono lumi a chicchessia in cerca di impossibili certezze. Ricorsi? Per Aduc è fin troppo facile citare al Comune la patente incongruenza: perché costringere migliaia di persone a un percorso incerto, comunque costoso e di rischi imprevedibili per lo stesso Palazzo Vecchio? Manca insomma solo la magistratura, che continuando così le cose prima o poi di sicuro interverrà, non fosse che per decidere il destino di quel malloppo da 5, 6 forse 10 milioni di euro, che costituisce il bilancio economico del multificio. Quello politico è invece già scontato: la credibilità di Palazzo Vecchio ne esce sensibilmente scossa. Alle domande, del resto, si rifiutano di rispondere. Davvero gi autovelox sono tutti ok? Dopo l’assessore Mattei lo ha garantito ieri il sindaco stesso. Ma come spiega che quello di viale Etruria è nascosto dietro a un palo, preceduto da un cartello anch’esso semi-oscurato da altri cartelli e da uno stendardo pubblicitario? E’ vero o no che per il codice della strada devono invece essere ‘ben visibili’? A domande così chiare e banali, comprovate da foto e filmati, anche il sindaco ha risposto con mezze ammissioni, velati imbarazzi, rossori romantici, ma niente di autentico e altrettanto chiaro. Matteo Renzi si è fin qui distinto per il piglio decisionista e la capacità, magari controversa, di tagliare nodi annosi. Che succede sindaco? Perché non fa altrettanto in questa vicenda, senza gettare troppo facili colpe sui suoi ‘uffici’? Anche i Palazzi Vecchi possono sbagliare. Lo dica. Spieghi che l’operazione autovelox è stata un incidente. Azzeri le multe. Dia ai fiorentini, costi quel che costi, la prova suprema che, anche nelle difficoltà, un errore può essere rimediato. E’ il momento. E ci contiamo.  
   
   
RICONOSCIMENTO DEFINITIVO PER IL DISTRETTO LOGISTICO PUGLIESE.  
 
Bari, 28 ottobre 2010 - È l’undicesimo deliberato dalla Giunta regionale dopo la valutazione positiva del nucleo tecnico sul programma di sviluppo. Si tratta di un fondamentale passo avanti non solo per questa aggregazione che riunisce 158 imprese, più associazioni di categoria, sindacati, enti locali, università ed istituzioni pubbliche e private, ma soprattutto per un territorio, quello della Puglia, che per la sua posizione è un grande corridoio-cerniera con le economie del Nord Africa, del Medio Oriente, dell’Asia Minore, dei Balcani e dell’Ue, e che, anche per questo, ha la vocazione a fungere da piastra di scambio nei flussi internazionali delle merci. Tre gli indirizzi strategici indicati nel piano di sviluppo del Distretto: competitività, innovazione tecnologica e riorganizzazione operativa, internazionalizzazione. Obiettivi da raggiungere attraverso la formazione del personale tecnico e manageriale, ma anche con significative innovazioni tecnologiche come lo sviluppo di software dedicati alla logistica che mettano in connessione info-telematica le imprese da un lato e gli operatori del trasporto e della logistica dall’altro. Sul fronte dell’internazionalizzazione, si punta più specificatamente all’aggregazione in consorzi per offrire servizi integrati sui mercati esteri a costi più contenuti e competitivi. Tutti progetti finalizzati ad una crescita della quota di mercato nazionale pari al 10% e di mercato internazionale del 30% e anche ad un incremento dell’occupazione del 5% in tre anni. Con la logistica entriamo in un settore di grande interesse per la Puglia per estensione e rilevanza strategica. Con tre porti principali (Taranto, Bari e Brindisi), quattro aeroporti (Bari, Brindisi, Foggia e Grottaglie), una rete ferroviaria estesa su oltre 1230 km e due nodi autostradali nazionali che collegano la Puglia con il resto d’Italia e d’Europa, il sistema logistico si compone di 8462 imprese attive nel 2009, operanti nel trasporto merci su strada e ferrovia, via mare e aereo. Ha un valore aggiunto di circa 3 miliardi di Euro e concorre per il 9% al conseguimento del valore aggiunto totale regionale, occupando in tutta la Puglia circa 19mila persone. Per questo, grande soddisfazione è stata espressa dalla Vice Presidente della Regione Puglia e Assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone: “Produzione e trasporto – ha detto – sono elementi che non si possono scindere. Fare impresa vuol dire anche far viaggiare i prodotti. Per questo con il riconoscimento definitivo del Distretto produttivo della logistica, andiamo a completare un’architettura aggregativa arricchendola di un tassello fondamentale. La carica innovativa proposta dal programma di sviluppo di questo distretto punta all’efficienza e al miglioramento dei canali della distribuzione e quindi promette un maggiore valore aggiunto a servizio di tutte le imprese e di tutti gli altri distretti”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore alle infrastrutture strategiche Guglielmo Minervini: “Con il riconoscimento del distretto della logistica – ha affermato – dotiamo la Puglia di un braccio operativo nel settore dei servizi che avrà importanti ricadute positive sul tessuto economico regionale. La logistica è una leva dello sviluppo regionale che ha bisogno di un solido sistema di infrastrutture che stiamo rafforzando, e della crescita dell´offerta di una piattaforma di servizi. Grazie al nuovo distretto potremo interfacciarci con un unico interlocutore con il quale ragionare in termini di filiera”. I distretti in sintesi Un distretto è una rete di imprese legate tra loro per comparti produttivi o per filiere. Queste aziende svolgono, con il coinvolgimento delle istituzioni, attività collegate, anche se in territori non confinanti tra loro. Tra le istituzioni spiccano soprattutto le università, i politecnici e i centri di ricerca (oltre ad associazioni, enti e sindacati) che, collaborando con le imprese, possono produrre innovazione rilanciando sui mercati la competitività del tessuto produttivo pugliese. La Regione Puglia ha riconosciuto in via provvisoria 15 distretti, di questi 11 hanno già ricevuto il riconoscimento definitivo da parte della Giunta regionale: Meccanica, Aerospazio, Informatica, Nautica da Diporto, Edilizia sostenibile, Ambiente e Riutilizzo, Lapideo, Legno-arredo, Moda, Editoria e infine Logistica. I loro programmi di sviluppo hanno ricevuto il placet dal nucleo di valutazione per la carica innovativa e allo stesso tempo la fattibilità dei progetti. Investiranno tutti in sviluppo, ricerca, formazione e internazionalizzazione.  
   
   
XXVI CONVEGNO NAZIONALE DELL’ASSOCIAZIONE MONDIALE DELLA STRADA AIPCR: L’OBIETTIVO È FAR CRESCERE LA SICUREZZA TRE GIORNI DI INCONTRI IN UN MIX DI CONOSCENZE SCIENTIFICHE E DI ESPERIENZE PRATICHE  
 
 Roma, 28 ottobre 2010 - Alla presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Sen. Altero Matteoli, ha preso ieri avvio il Xxvi Convegno Nazionale dell’Associazione Mondiale della Strada Aipcr che nell’arco di tre intensi giorni di lavoro e di confronto vedrà la partecipazione di Aziende concedenti, come Anas, di importanti Imprese private concessionarie, di qualificati docenti universitari, di tecnici, in un mix di conoscenze scientifiche e di esperienze pratiche in grado di fornire concrete proposte volte all’innalzamento della sicurezza in ambito stradale. Alla cerimonia di apertura erano presenti il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, senatore Altero Matteoli, il Presidente dell’Anas e del Comitato nazionale italiano Aipcr, Pietro Ciucci, il Consigliere del Comune di Roma e delegato dal Sindaco per la Viabilità e la Sicurezza Stradale, onorevole Roberto Cantiani, l’Assessore alla Sicurezza della Provincia di Roma, onorevole Ezio Paluzzi, il Direttore Centrale della Polizia di Stato, Prefetto Oscar Fioriolli, il Presidente Aci Italia Enrico Gelpi e in rappresentanza dell’Aiscat Riccardo Formica. Il Convegno – organizzato dal Comitato Nazionale Italiano Aipcr, presieduto da Pietro Ciucci presidente di Anas – si articolerà in quattro temi principali: la sostenibilità del sistema di trasporto stradale, il miglioramento dell’offerta dei servizi, la sicurezza del sistema stradale e la qualità delle infrastrutture stradali. Nell’ambito di questi temi, sviluppati in diciotto comitati tecnici, saranno quindi affrontate questioni che riguardano, in particolare, la qualità delle infrastrutture stradali, la gestione del patrimonio stradale, le pavimentazioni, i ponti stradali, la gestione delle gallerie, il fattore umano, il sistema di finanziamento degli investimenti, il trasporto merci, l’intermodalità, l’accessibilità, la buona governance delle amministrazioni stradali, la viabilità invernale, la gestione dei rischi e la migliorabilità della mobilità urbana. Proprio questo ultimo argomento sarà al centro del dibattito della tavola rotonda conclusiva intitolata ‘Sicurezza stradale in ambito urbano’. “Sono lieto – ha sottolineato il Ministro Matteoli - di partecipare a questo convegno che affronterà tematiche importanti per la vita quotidiana di tutti i cittadini. Tanto stretto è divenuto infatti il rapporto con la strada, componente essenziale quanto naturale della nostra vita. Diversamente dalle altre modalità di trasporto, nel caso della strada l’utente è attivamente coinvolto nell’uso dell’infrastruttura e ciò richiede di non poter ignorare le caratteristiche dell’infrastruttura stessa, com’è mantenuta e com’è organizzata la circolazione. In quest’ottica, auspico che l’approccio scientifico di queste giornate di lavoro possa riguardare, attraverso i più adeguati strumenti, tutta la società perché sia diffusa la massima conoscenza non solo tra addetti ai lavori ma anche fra i cittadini. Non posso, inoltre, non ricordare il grande lavoro che il Dicastero, che mi onoro di dirigere, sta producendo per migliorare la sicurezza stradale. I risultati sono buoni in relazione alla diminuzione degli incidenti e dei morti, ma fin quando sulle nostre strade conteremo anche una sola vittima l’anno dovremo proseguire negli sforzi e non sentirci appagati. In questo senso, posso assicurare che continueremo a lavorare con impegno e dedizione”. “Questo Congresso – ha spiegato il Presidente Ciucci – rappresenta nel sistema delle infrastrutture e dei trasporti non un momento rituale o una stanca celebrazione, ma un momento di confronto, di analisi e soprattutto di proposte. Un convegno che si svolge al termine del 2010, anno finale del 3° Programma di azione per la Sicurezza Stradale adottato dalla Commissione Europea nel giugno 2003, quando fu sancito il principio secondo cui la sicurezza stradale è una “responsabilità condivisa”. E’ un dato sicuramente positivo – ha proseguito Ciucci - che dal 1965 al 2008 in Europa il numero dei decessi per incidenti sia andato riducendosi e ciò a fronte di un continuo e costante incremento del numero di autovetture circolanti, che ha portato a più che quadruplicarsi l’esposizione al rischio. Tuttavia il trend di riduzione dei decessi è stato troppo lento e nel 2010 non sarà possibile conseguire l’obiettivo individuato dal Libro Bianco dell’Unione Europea di ridurre a 27.000 le vittime complessive sulle strade, obiettivo che si allontana di 6 anni per l’Europa a 27 e di 2-3 anni per l’Europa a 15”. “Se i dati sull’incidentalità - ha in conclusione sottolineato Ciucci - sono in calo, il merito va ascritto molto al nuovo Codice della strada che ha posto la sicurezza e la prevenzione tra i suoi principi cardine. In particolare, la recente introduzione della tolleranza zero nell’uso del alcol per giovani, neo patentati e professionali, varata proprio nei giorni dell’esodo e ciò grazie allo straordinario impegno del Ministro Matteoli, ha contribuito ad abbassare ulteriormente il numero di incidenti ma soprattutto di vittime”. L’italia si attesta - nelle statistiche dell’Unione Europea - con un dato provvisorio positivo: una riduzione complessiva tra il 2000 e il 2008 del numero delle vittime del 33% circa, e – va sottolineato - nonostante che il parco veicolare sia cresciuto del 17,7%. In Italia nel 2008 si è registrato un numero complessivo di 218.963 incidenti che hanno causato il decesso di 4.731 persone e il ferimento di altre 310.739. Rispetto all’anno 2007, il numero degli incidenti è calato del 5,2%; quello dei feriti del 4,6%; quello dei morti del 7,8%. “Le criticità infrastrutturali compromettono fortemente gli standard di qualità del nostro sistema di mobilità – ha sottolineato nel suo intervento il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Enrico Gelpi – e almeno il 30% degli incidenti fatali in Europa potrebbe essere evitato se ciascun Paese investisse nell’innalzamento degli standard di sicurezza della rete stradale. Insieme all’Anas – ha concluso il presidente dell’Aci – abbiamo presentato lo scorso anno un programma di test sui tunnel italiani, il cui obiettivo è quello di stimolare un processo virtuoso di miglioramento degli standard di sicurezza della rete stradale. Sempre con l’Anas, e con la collaborazione di altri organismi, stiamo completando la mappatura del rischio della nostra rete viaria, con l’obiettivo di informare gli automobilisti sulla potenziale pericolosità del tratto stradale che stanno percorrendo, segnalando allo stesso tempo alle Autorità competenti le priorità di intervento per la messa in sicurezza delle strade”.  
   
   
S.R. 68: «RISPOSTA POSITIVA, ORA SERVE CERTEZZA DI RISORSE» ANNUNCIATI FONDI DAL MINISTERO PER IL TRATTO SALINE-COLLE VAL D´ELSA  
 
Firenze, 28 ottobre 2010 - «La disponibilità del ministro per le infrastrutture a finanziare gli interventi di messa in sicurezza sulla Strada regionale 68 è un fatto certamente positivo, anche se serve avere certezza sulle risorse. Auspicherei poi uguale attenzione per tutti gli altri interventi strategici sulla viabilità regionale, per i quali a causa dei tagli dell´ultima finanziaria non si riescono a individuare fondi». Si apre così una dichiarazione dell´assessore regionale a infrastrutture e trasporti Luca Ceccobao all´indomani della riunione istituzionale convocata per la strada regionale della val di Cecina, in particolare per la messa in sicurezza del tratto tra Saline di Volterra e Colle val d´Elsa. Secondo una prima stima il costo dell´intervento sarebbe di circa 40 milioni di euro. Nel corso dell´incontro di Roma, il ministero ha avanzato la possibilità di inserire l´ arteria nel programma di infrastrutture allegato alla Finanziaria, come “strada regionale funzionalmente connessa con itinerari europei” e la Regione ha subito inoltrato la richiesta in questa direzione. «Ci siamo mossi con immediatezza – ha proseguito Ceccobao - perché, in fasi come questa, le possibilità di avere fondi per migliorare le nostre infrastrutture sono sempre molto limitate. Perciò ben venga l´annunciato intervento da Roma ma, ribadisco, attendo un riscontro per tutto il programma di interventi sulla viabilità regionale concordato con le Province nel quale si trovano tutte le nostre priorità».  
   
   
FS, ACCORDO DI COOPERAZIONE CON LE FERROVIE SIRIANE  
 
 Roma, 28 ottobre 2010 - Sarà una Società mista fra Italferr (Gruppo Fs) e Chemins de Fer Syrien (Cfs) a fornire, nei prossimi anni, servizi di ingegneria ferroviaria alla Siria e ai Paesi del Medio Oriente. La partnership rientra nell’accordo di cooperazione sottoscritto ieri a Damasco (Siria) da Mauro Moretti, Amministratore Delegato delle Ferrovie dello Stato, e da Georges Mokabari, Direttore Generale delle Ferrovie siriane (Chemins de Fer Syrien). Presenti il Ministro dei Trasporti siriano Yaroub Badr, l’Ambasciatore d’Italia in Siria Achille Amerio e l’Amministratore Delegato di Italferr (Gruppo Fs) Renato Casale. Nel corso della visita tecnico/conoscitiva, effettuata in Siria in concomitanza con il decennale della cooperazione fra Ferrovie dello Stato e Chemins de Fer Syrien, i Vertici del Gruppo Fs hanno anche incontrato, in forma ristretta, Abdallah Dardari, Vice Primo Ministro siriano con delega agli Affari economici. La sottoscrizione dell’accordo, ulteriore riconoscimento a livello internazionale delle competenze del Gruppo Fs, rafforza la proficua collaborazione fra le Ferrovie italiane e quelle siriane. Ingegneri e tecnici di Italferr, infatti, già dal 2000 lavorano insieme ai colleghi siriani al potenziamento e ammodernamento dell’infrastruttura ferroviaria esistente, In particolare, per quanto riguarda gli standard di sicurezza e il comfort del sistema trasporti stico siriano. Fra l’autunno 2008 e la primavera 2009 Italferr insieme ai tecnici siriani ha redatto lo studio di fattibilità per il potenziamento infrastrutturale e tecnologico della linea Aleppo – Damasco, principale asse ferroviario della Siria. La Siria, nazione a forte vocazione turistica, è interessata da importanti investimenti per lo sviluppo della rete ferroviaria in previsione sia di un sostenuto sviluppo dell’industria turistica sia dei flussi di traffico merci dal Far East. La situazione socio/politica dell’Iraq e del Medio Oriente pone, infatti, il Paese al centro dei corridoi commerciali (ferroviari e marittimi) alternativi al Canale di Suez, ormai giunto a livello di saturazione.  
   
   
TRASPORTI, BOSNIA-ERZEGOVINA FIRMA ACCORDO CON CARGO 10  
 
Sarajevo, 28 ottobre 2010 - La Bosnia-erzegovina ha firmato nei giorni scorsi un accordo con la nuova compagnia Cargo 10, nata da un´iniziativa congiunta di vari Paesi per rendere più economico ed agevole il trasporto merci nella zona dell´ex-Jugoslavia. La compagnia adotterà una normativa che permetterà di prevenire ´´colli di bottiglia´´ presso le frontiere e di eliminare le commissioni di transito. Cargo 10 è stata fondata dalle Ferrovie di Croazia, Serbia e Slovenia ed ha cominciato ad operare ad inizio ottobre.