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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Gennaio 2007
RICERCATORI FANNO LUCE SULL´OROLOGIO INTERNO DEL NOSTRO ORGANISMO  
 
 Bruxelles, 25 gennaio 2007 - Secondo quanto scoperto da alcuni ricercatori, l´orologio interno quotidiano del nostro organismo è strettamente collegato alle ore di luce solare locale, anche se si è abituati a vivere e lavorare in base ad un orario comune frutto di «convenzioni sociali» e determinato dal fuso orario. Lo studio, in parte sostenuto grazie al progetto Euclock, finanziato dall´Ue, è stato pubblicato sull´ultimo numero della rivista Current Biology. Il nostro organismo è dotato di un orologio interno che ne determina molte funzioni, tra cui riposo, attività, attenzione, pressione sanguigna e attività enzimatica. L´importanza di tale orologio biologico è sottolineata da sempre maggiori prove indicanti che se esso subisce variazioni, come nel caso dei lavoratori turnisti, aumenta il rischio di incidenti, disturbi del sonno e altri problemi sanitari. Tale orologio interno deve però essere sincronizzato con l´orario esterno e per questo l´organismo riceve dall´ambiente determinati stimoli, chiamati «zeitgebers», mentre tale processo di sincronizzazione viene definito «entrainment». Uno dei più importanti stimoli ambientali è la luce solare, anche se nella società attuale si vive secondo un orario comune, che può essere molto differente dall´ora locale calcolata in base alla posizione del sole. Ad esempio, a Santiago de Compostela, nell´estremo ovest dell´area corrispondente al fuso orario dell´Europea centrale (Central European Time, Cet) la mezzanotte arriva più di un´ora e mezzo prima del momento centrale della fase di buio. I ricercatori si chiedevano se l´orologio interno degli esseri umani fosse ancora sincronizzato con l´effettiva ora solare locale o con l´orario imposto dalle convenzioni sociali e determinato dal fuso orario di ogni paese. Essi hanno pertanto esaminato i questionari compilati da più di 20 000 cittadini tedeschi sull´alternanza del ciclo sonno-veglia sia in giorni lavorativi che festivi. Successivamente, gli studiosi hanno raffrontato tali dati con la localizzazione geografica degli interessati, analizzandone le variazioni registrate nelle varie regioni del paese. Ne è emerso che l´orologio interno dei residenti in aree scarsamente popolate era strettamente legato all´ora solare, mentre tale effetto era ridotto nel caso dei residenti in grandi città. Gli studiosi attribuiscono questo dato al fatto che chi vive in aree urbane è normalmente meno esposto alla luce solare rispetto a chi vive in aree più rurali; essi suggeriscono inoltre che nelle città gli stimoli sociali possono essere relativamente più forti rispetto a quelli nelle aree rurali, in cui prevalgono gli stimoli ambientali. «I nostri risultati sottolineano l´importanza del tempo individuale, circadiano, rispetto a quello sociale, esterno ai fini di studi scientifici, attività scolastiche, orario di lavoro o considerazioni mediche», concludono gli autori. «Essi rendono inoltre necessario riesaminare con attenzione gli effetti che il passaggio da e all´ora legale ha sull´individuo. » È opinione diffusa che il nostro orologio interno possa adattarsi facilmente agli stimoli orari derivanti dall´ambiente sociale e alcuni studi dimostrano come l´organismo in effetti si adegui alle variazioni dell´ora legale. Tuttavia, il prof. Till Roeneberg dell´Università Ludwig-maximilians di Monaco di Baviera, principale autore dello studio e coordinatore del progetto Euclock, non ne è molto convinto. «Se si è ovviamente sensibili alle variazioni di luce che si verificano nei 36 minuti del passaggio all´alba o al crepuscolo nella regione compresa tra la Germania occidentale e quella orientale, una variazione di un´intera ora che avviene soltanto nominalmente sui nostri orologi ma non dipende dai cambiamenti di luminosità non dovrebbe provocare alcun adattamento immediato», commenta. «Stiamo attualmente svolgendo uno studio su larga scala sulle risposte degli individui alle variazioni dell´ora legale. Al momento stiamo analizzando i dati relativi al primo passaggio (quello di ottobre) e presto passeremo al secondo (quello di marzo). » Sempre nell´ambito del progetto Euclock, i ricercatori stanno studiando il processo fisiologico che determina il ritmo circadiano del nostro organismo e le sue risposte agli stimoli esterni. Gli studiosi esamineranno anche gli effetti del lavoro a turni sull´orologio interno dell´organismo nella speranza che le conoscenze che ne deriveranno possano essere utili ai potenziali interessati per sostenere meglio i turni di lavoro. Infine, i partner del progetto sperano che i loro studi possano contribuire ad ottimizzare l´organizzazione della giornata, favorendo quindi livelli di salute e qualità di vita maggiori. I temi trattati nel progetto potrebbero avere implicazioni anche a livello politico. Nel Xx secolo, molti paesi hanno cambiato fuso orario: ad esempio, in Portogallo nei periodi 1966-76 e 1992-96 vigeva il fuso orario dell´Europa centrale, mentre ora si fa riferimento al fuso orario del meridiano di Greenwich (Greenwich Mean Time, Gmt). Nel Regno Unito si è tentato di passare all´orario dell´Europa centrale, ma un aumento del numero di incidenti dovuti alla scarsa luminosità mattutina invernale ha fatto sì che si tornasse al fuso orario del meridiano di Greenwich. Tim Yeo, deputato del Parlamento, si è fatto promotore di una proposta di legge che sarà esaminata in seconda lettura dal Parlamento il 26 gennaio e che prevede la sperimentazione del passaggio all´orario dell´Europa centrale per un periodo di prova. «Secondo la Royal Society for the Prevention of Accidents (l´autorità competente in materia di prevenzione degli incidenti), tale spostamento di orario permetterebbe di salvare la vita di più di cento persone l´anno, riducendo il numero di incidenti stradali», spiega il sig. Yeo. «Recenti studi dell´Università di Cambridge indicano che, grazie ad una riduzione della domanda di elettricità, ciò consentirebbe di risparmiare energia e quindi di far fronte al problema del cambiamento climatico attraverso una diminuzione delle emissioni di anidride carbonica. » I sostenitori del progetto sottolineano anche che una maggiore luminosità serale offrirebbe più opportunità di praticare attività sportive all´aria aperta, mente le aziende potrebbero collaborare con colleghi e partner del resto d´Europa durante l´intera giornata. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Euclock. Org Current Biology: http://www. Current-biology. Com/ .  
   
   
MINISTERO EELLA SALUTE: L’IMPEGNO PER LA PREVENZIONE DEL TUMORE DELLA CERVICE UTERINA ENTRO FEBBRAIO DISPONIBILE IN ITALIA IL PRIMO VACCINO CONTRO QUESTA MALATTIA MA RESTA FONDAMENTALE L’ATTIVITÀ DI SCREENING CON IL PAP TEST VACCINO GRATUITO PER TUTTE LE RAGAZZE AL COMPIMENTO DEI DODICI ANNI  
 
Roma, 25 gennaio 2007 - Di seguito l´ Intervento del Ministro della Salute Livia Turco alla conferenza stampa promossa dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda). Tra i diversi tumori della donna, quello causato dal virus Hpv, ovvero il papilloma virus, è probabilmente quello contro il quale la prevenzione e la ricerca hanno compiuto più passi avanti. Già oggi infatti il tumore provocato da questo virus, quello della cervice uterina, può essere prevenuto con una diagnosi precoce attraverso uno screening con il pap test. Eppure nonostante ciò sono ancora 1000 le donne che perdono la vita ogni anno nel nostro Paese a causa di questa forma di cancro. Oggi siamo qui per rinnovare il nostro impegno nell’informazione e nella diffusione capillare dei programmi di screening che, come vedremo più avanti, presentano purtroppo una diffusione disomogenea nelle diverse zone del Paese, con un forte ritardo nelle regioni meridionali. Un impegno testimoniato anche dall’aumento delle risorse per gli screening tumorali effettuato con appositi stanziamenti nell’ultima legge finanziaria. Entro febbraio il vaccino contro l’Hpv - Ma oggi siamo qui anche per annunciare con soddisfazione che l’Italia sarà il primo Paese europeo a pianificare una strategia di vaccinazioni pubblica contro il virus Hpv e ciò avverrà contestualmente all’immissione in commercio nel nostro Paese - la delibera dell’Aifa è attesa il prossimo 1 febbraio – di un nuovo vaccino contro il virus del papilloma umano che apre nuove prospettive per la prevenzione del carcinoma della cervice uterina. Le informazioni scientifiche oggi disponibili ci dicono che siamo in presenza di un vaccino sicuro, ben tollerato e in grado di prevenire nella quasi totalità dei casi l’insorgenza di un’infezione persistente dei due ceppi virali responsabili attualmente del 70% dei casi di questo tumore. Questo vaccino, al pari di tutti i nuovi presidi di prevenzione, deve essere utilizzato all’interno di una strategia di offerta pubblica ispirata ai principi dell’efficienza, dell’equità di accesso e dell’uso controllato per sorvegliare attivamente gli effetti sulla popolazione esposta al vaccino. I principali organismi tecnico scientifici – il Consiglio Superiore di Sanità (Css), che ha espresso in proposito uno specifico parere l’11 gennaio scorso, e la Commissione Tecnico Scientifica (Cts) dell’Aifa – hanno indicato la necessità di intervenire in via prioritaria avviando una campagna di offerta attiva e gratuita rivolta a una coorte di ragazze in età prepubere (età individuata: 12 anni) che negli anni produrrà una progressiva immunizzazione della popolazione giovane adulta esposta al rischio di infezione. In Italia le dodicenni sono circa 280. 000 e saranno chiamate ad una vaccinazione con una dose iniziale e due richiami entro i sei mesi dalla prima. La spesa prevista a carico del Ssn è valutata in circa 75 milioni di euro l’anno. A questa età è massimo il profilo beneficio-rischio in quanto sono pressoché assenti infezioni pregresse (il virus si trasmette infatti abitualmente per via sessuale) e ci si può attendere il raggiungimento delle più elevate coperture vaccinali. Un ulteriore sviluppo della strategia vaccinale prevede l’allargamento dell’offerta attiva ad altre coorti di donne (tra i 25 e i 26 anni), preferibilmente in concomitanza con il primo invito all’esecuzione dello screening attraverso il pap test. L’utilizzazione di questo vaccino rappresenta un importante presidio di prevenzione che si affianca, ma non sostituisce, lo screening periodico, attualmente raccomandato per le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni. Anche perchè il vaccino attuale è attivo, come sottolineato, contro il 70% dei virus associati al carcinoma uterino: quindi, per il restante 30%, l’unica prevenzione resta il pap-test. A tale proposito bisogna ricordare che il vaccino produrrà effetti sulla prevenzione del cancro della cervice tra alcuni decenni, mentre siamo in grado attualmente di ridurre drasticamente l’incidenza di questo tumore attraverso il miglioramento della strategia di prevenzione basata sullo screening. Il vaccino, al di fuori delle vaccinazioni programmate per coorti, sarà comunque disponibile a pagamento in farmacia previa prescrizione del medico, ed è indicato per le donne che non hanno ancora contratto l’infezione. Altri Paesi europei hanno reso disponibile sul mercato il vaccino, ma l’Italia è appunto il primo Paese europeo che assicurerà contestualmente la commercializzazione e la rimborsabilità, nell’ambito di un programma nazionale di vaccinazione attiva definito e programmato dal Ministero della Salute di intesa con l’Aifa. La situazione degli screening del cancro della cervice uterina - In considerazione dell’importanza dello screening periodico contro questo tumore, è utile verificare lo stato dell’arte delle politiche di prevenzione riferite a questo particolare esame che figura tra i Livelli essenziali di assistenza prevedendo che le donne tra i 25 e i 64 anni siano invitate ad eseguire un Pap Test ogni 3 anni. Nella primavera 2006 è stata condotta una rilevazione dei programmi organizzati di screening cervicale attivi in Italia nel corso del 2005. La rilevazione è stata svolta dall’Osservatorio Nazionale Screening, per conto del Ministero della Salute. Il numero di donne di 25-64 anni residenti in zone con programmi di screening attivi è salito da cinque milioni nel 1999 a 11 milioni nel 2005 (si tratta di circa due terzi dell’intera popolazione destinataria dello screening). Solo nel 2005 sono state invitati dai programmi organizzati oltre 2 milioni e ottocentomila donne. Tuttavia sono ancora presenti notevoli differenze tra le regioni italiane. Ad esempio oltre 90% delle donne può fare affidamento sui programmi di screening nelle regioni del centro ma solo il 50% nel sud e isole. Differenze esistono anche nel comportamento delle donne che aderiscono: la partecipazione mostra una forte difformità Nord/sud, si passa infatti dal 46,7 % del Nord al 35,6% del Centro al 27,4 % del Sud e Isole. Lo screening del cancro della mammella - Risultati analoghi, anche se migliori, si rilevano per lo screening del tumore della mammella. Si può evidenziare come a livello italiano si sia registrato un notevole incremento nella diffusione dello screening mammografico fra il 2003 e il 2005 passando da una copertura del 55% a una copertura di oltre il 75%. Questo aumento ha riguardato tutta l’Italia. E’ altresì evidente come alla fine del 2005 permanga un forte squilibrio fra Nord e Centro da un lato e Sud e le Isole dall’altro. Infatti mentre nelle prime due macro zone siamo vicini a una copertura vicina la 100% al Sud e nelle Isole tale copertura raggiunge solo il 40% (anche se era solo il 10% nel 2003). Questo differenziale esiste anche nei livelli di partecipazione. Infatti nel nord e nel centro Italia abbiamo livelli di partecipazioni soddisfacenti: (66% nel Nord e 59. 7% nel Centro, mentre tale valore scende al 38. 5% al Sud. Tutti questi dati sono esemplificativi di una disomogeneità più ampia tra aeree differenti del Paese e all’interno delle singole regioni che riguardano l’effettiva possibilità di godere del diritto alla salute come elemento essenziale del diritto di cittadinanza per le donne e gli uomini di questo Paese. Il sostegno ai programmi di screening - La necessità di estendere i programmi di screening uniformante all’intero Paese e di garantire a tutte le donne la massima qualità ha portato il Parlamento a varare la legge 138/04 per il consolidamento e il miglioramento di tali programmi; a questa iniziativa legislativa si è aggiunto l’accordo Stato Regioni dell’aprile 2004 con il conseguente Piano Nazionale della Prevenzione. Le Regioni sono attualmente impegnate all’attuazione dei progetti presentati e i finanziamenti previsto sono erogati sulla base di valutazioni dello stato di avanzamento compiute dalla Direzione della prevenzione del Ministero della Salute e dal Ccm . A queste linee di attività gestite dalle Regioni sono complementari le iniziative coordinate dal Ministero e tra queste in particolare il finanziamento della ricerca applicata sugli screening. Con i fondi della legge 138/04 (annualità 2004 e 2005) sono stati finanziati nove progetti di ricerca affidati a prestigiosi centri di ricerca italiani; 6 di questi riguardano il cervicocarcinoma. È stato anche rifinanziato lo studio Ntcc (Nuove tecnologie per lo Screening del cervicocarcinoma), che analizza il possibile utilizzo del test Hpv nei programmi di screening. Risultati preliminari sono stati già pubblicati e dimostrano la migliore accuratezza del test Hpv rispetto al Pap-test. Nella seconda metà del 2008 saranno disponibili i dati circa l’effettiva efficacia di tale test nei programmi di screening. Le linee guida del Ministero della Salute - Sulla base dei risultati di tale studio saranno riviste le indicazioni sull’uso del test Hpv nei programmi di screening contenute nelle Raccomandazioni per la pianificazione e l’esecuzione degli screening di popolazione, documento di consenso del Ministero della Salute. Queste raccomandazioni attualmente prevedono come possibili applicazioni del test Hpv: triage delle donne con citologia anormale di basso grado o borderline, monitoraggio post trattamento. Per l’impiego del test come screening primario il documento precisa che bisogna attendere la conclusione degli studi randomizzati in corso e se ne sconsiglia l’uso al di fuori di studi controllati. Tali risultati saranno compiutamente disponibili come già detto entro la fine del 2008. La legge finanziaria per il 2007 - La necessità di sforzi ulteriori per rapidamente riequilibrare i livelli di performance dei programmi di screening tra le varie regioni italiane ha trovato un ulteriore risposta nella legge finanziaria 2007 che all’art. 808 prevede “per il proseguimento dell’intervento speciale per la diffusione degli screening oncologici (di cui alla legge 26 maggio 2004, n. 138), la spesa di 20 milioni di euro per l’anno 2007 e 18 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009, per la concessione da parte del Ministero della Salute di finanziamenti finalizzati alle regioni meridionali ed insulari. ” Per l’attuazione di tale impegno il Ministero della Salute sta predisponendo il nuovo Piano nazionale screening che sarà sottoposto alla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome. Guadagnare salute - Un impegno complessivo alla prevenzione significa anche più prevenzione primaria: siamo impegnati in un concerto interistituzionale con dieci Ministeri e con le Regioni nel programma “Guadagnare Salute” Vogliamo offrire ai cittadini facilità di accesso a scelte salutari che contrastino i principali determinanti del cancro e di tante altre malattie croniche: il fumo di sigaretta, l’abuso di alcool, l’inattività fisica e la scorretta alimentazione. Solo un approccio istituzionale a livello centrale ed ancor più localmente, può produrre strategie efficaci per ridurre il gravame del cancro e delle malattie croniche del Paese: il Sistema salute può e deve fare “advocacy” promozione, ma molte delle scelte salutari riguardano altri istituzioni ed il singolo individuo. .  
   
   
PRIMO INCONTRO DEL CONGRESSO INTERNAZIONALE TECNOLOGIE E RIFORME CONTRO LA DISABILITÀ RIVOLUZIONE DIGITALE E POLITICA PER LA LIBERTÀ DI PAROLA E LA VITA INDIPENDENTE  
 
 Milano, 25 gennaio 2007 - Le nuove tecnologie già oggi consentono a tante persone colpite da disabilità di recuperare facoltà sensoriali e motorie mancanti o venute meno. La disponibilità delle strumentazioni e dell´assistenza necessaria varia ancora molto nelle diverse realtà locali e dipende in buona misura dalla preparazione e sensibilità di singole strutture o persone, nonché dalle disponibilità economiche del cittadino disabile. Trattandosi di facoltà sensoriali e motorie - parola, vista, udito, tatto/prensilità, mobilità - che sono vitali per la persona, la stessa possibilità di recuperarle fa sorgere in capo alla società - e quindi alle istituzioni pubbliche - l´obbligo di fare tutto ciò che è ragionevolmente possibile per consentirne il recupero. Di fronte alla proiezioni demografiche che indicano nella disabilità una questione sociale sempre più "di massa", gli spettacolari avanzamenti tecnologici rendono possibile - e quindi assolutamente doveroso per la politica! - un salto di qualità nella capacità di fare fronte alla domanda attuale e potenziale. Per questo è necessario che le istituzioni - Governo, Parlamento, Regioni, Province e Comuni, l´Unione europea - realizzino un grande investimento politico, economico e culturale per rimuovere le barriere attualmente esistenti alla diffusione delle attuali e future tecnologie contro le disabilità e dei servizi annessi. Il Congresso rappresenterà un luogo dove confrontare le esperienze e le professionalità di utenti, medici, aziende e associazioni. Non sarà semplicemente un convegno, ma l´avvio di un "Congresso permanente" per contribuire ad innescare quella vera e propria rivoluzione politica necessaria per cogliere le opportunità della rivoluzione tecnologica. (Leonardo Hotel - Milano, 26 - 27 gennaio 2007) Tutti i dettagli e il programma completo sono all´indirizzo http://www. Lucacoscioni. It/node/7853 .  
   
   
MORTE IN CULLA,SCOPERTA A PAVIA CAUSA GENETICA CE´: IL COSTANTE SOSTEGNO DELLA REGIONE ALLE RICERCA DA´ FRUTTI  
 
Milano, 25 Gennaio 2007 - E´ una malattia cardiaca di origine genetica la causa di oltre il 10% delle cosiddette Sids (Sudden Infant Death Sindrome) o morti in culla, prima causa di mortalità dopo la prima settimana di vita: l´importante scoperta è la conclusione di uno studio genetico realizzato presso la Fondazione Irccs San Matteo di Pavia, al quale hanno contribuito con il loro sostegno la Regione Lombardia e il Ministero della Sanità. Lo studio genetico (frutto di una collaborazione italo-norvegese-americana) è stato pubblicato su "Circulation", il giornale leader della cardiologia mondiale, ed è stato condotto nel laboratorio di Cardiologia Molecolare del Policlinico S. Matteo di Pavia, diretto dal professor Peter J. Schwartz: qui è stato analizzato il Dna di oltre 200 bambini vittime della Sids e di un pari numero di vittime di incidenti, tutti norvegesi. Successivamente, ricercatori americani della Vanderbilt University hanno dimostrato che le mutazioni identificate a Pavia producono le alterazioni elettrofisiologiche tipiche della Sindrome del Qt lungo. "Siamo felici che una scoperta importante come questa sia stata compiuta in un Istituto di grande tradizione come quello di Pavia, grazie anche al contributo economico di questo Assessorato - ha commentato l´assessore regionale alla Sanità, Alessandro Cè -. E´ d´altronde tradizione di Regione Lombardia sostenere fattivamente la ricerca applicata alla medicina e facilitare le numerose eccellenze lombarde ad esprimere il meglio delle loro potenzialità". "L´importanza pratica di questa scoperta - ha dichiarato il professor Schwartz, direttore della Cattedra di Cardiologia dell´Università di Pavia - sta nel fatto che la identificazione elettrocardiografia della sindrome del Qt lungo, responsabile del 10-15% delle Sids, consentirà, con una diagnosi precoce, opportuni provvedimenti terapeutici atti a neutralizzare l´elemento causale". .  
   
   
A BARI CONVEGNO SUL TEMA “SCOMPENSO CARDIACO: UN’EMERGENZA SOTTOVALUTATA”  
 
Bari, 25 gennaio 2007 - Lo scompenso cardiaco, esito delle più importanti patologie cardiovascolari, è una malattia in continua e rapida crescita. Grazie al miglioramento delle cure, infatti, aumenta la sopravvivenza di malattie come l’infarto, ma paradossalmente anche il numero di persone esposte al rischio di scompenso. In Italia, dal 2004 il numero di ricoveri per scompenso ha superato quello degli infarti, ponendo, di fatto, la patologia al primo posto come causa di ospedalizzazione nel Paese. I malati di scompenso in Italia sono circa un milione, quasi il 2% della popolazione, molti di più di quelli affetti dai più frequenti tumori. Ogni giorno vengono ricoverate oltre 500 persone con questa malattia, un aumento del 40% negli ultimi 5 anni, ed almeno un terzo di queste muoiono entro un anno dal ricovero. Il Drg 127 (scompenso cardiaco e shock) è il più costoso per il nostro Sistema Sanitario Nazionale con un costo di oltre 520 milioni di euro, pari al 2% dei costi totali per ricovero ospedaliero. Sulla base di queste osservazioni, numerose società scientifiche, tra cui Anmco - Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri e Simg - Società Italiana di Medicina Generale, espressione delle figure professionali coinvolte nell’assistenza ai malati di scompenso, hanno promosso una Consensus Conference volta a ridefinire il “Percorso assistenziale del paziente con scompenso cardiaco”. La partecipazione ai lavori di rappresentanti del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità, delle Agenzie Sanitarie Regionali, delle Aziende Sanitarie Locali, ha consentito di approfondire alcuni aspetti epidemiologici e di economia sanitaria di fondamentale importanza per comprendere l’impatto della malattia sul Servizio Sanitario Italiano. Dai lavori della Consensus Conference è scaturito un documento, che si propone di delineare i principi cardine che devono ispirare l’organizzazione della gestione del paziente scompensato, in stretta collaborazione tra ospedale e territorio, nel rispetto delle diverse competenze professionali e delle specificità locali. Nell’ambito delle manifestazioni promosse in occasione della 3^ Campagna Europea dello Scompenso Cardiaco, organizzata da Shape - Gruppo di Studio Europeo sullo Scompenso Cardiaco con il patrocinio del Ministero della Salute, per favorire la conoscenza di una malattia ancora non adeguatamente considerata, tale documento sarà presentato a Bari il 26 gennaio prossimo, dalle 11 alle 13 presso l’Hotel Sheraton Nicolaus, e in altri capoluoghi di regione, nel corso di una serie di incontri-dibattito con l’intento di muovere tutte le parti coinvolte a maturare la piena consapevolezza della necessità di strutturare una risposta assistenziale, per la gestione di questi pazienti complessi, da tradurre in specifici documenti programmatici, in grado di orientare le Aziende Sanitarie e Ospedaliere all’attivazione di interventi gestionali strutturati. .  
   
   
MATERIALE SANITARIO PER PIAGHE DA DECUBITO  
 
Trieste, 25 gennaio 2007 - Il consigliere regionale del Partito Pensionati Luigi Ferone ha presentato un´interrogazione alla Giunta per sollecitare maggiori aiuti alle persone che assistono familiari in casa e, in particolare, solleva il caso delle tante famiglie che assistono congiunti affetti da piaghe da decubito. Vi sono tante famiglie - rileva Ferone - che assistono in casa congiunti malati, generalmente anziani, e il fenomeno delle piaghe da decubito è estremamente diffuso e richiede continui interventi da parte di familiari, molti dei quali sono diventati oramai esperti in questo tipo di assistenza. In molti di questi casi - sottolinea Ferone - le famiglie, oltre a farsi carico dell´assistenza del congiunto, devono troppe volte sobbarcarsi spese notevoli per cure o quant´altro attinente la salute dell´assistito. L´esponente del Partito Pensionati chiede la fornitura gratuita del materiale sanitario necessario per consentire ai parenti di medicare il congiunto a domicilio. . .  
   
   
SCIENZIATI EUROPEI SVILUPPANO MODELLO SU POTENZIALE PANDEMIA INFLUENZALE  
 
Bruxelles, 25 gennaio 2007 - Alcuni ricercatori europei hanno costruito un modello che preannuncia il modo in cui un´influenza pandemica emergente potrebbe diffondersi nel mondo per azione dei viaggi aerei. Lo studio dal titolo «Modelling the Worldwide Spread of Pandemic Influenza: Baseline Case and Containment Intervention» è stato in parte finanziato dal Sesto programma quadro dell´Ue (6Pq) e dalla National Science Foundation (Nsf) americana. Nel suo genere, il modello è la simulazione epidemica su scala maggiore mai realizzata a livello mondiale ed è stato presentato nel numero di gennaio della rivista «Plos Medicine». Benché l´influenza da H5n1, comunemente chiamata aviaria, non abbia ancora dato luogo a una pandemia in quanto il virus non è in grado di diffondersi tra gli esseri umani, i funzionari della sanità pubblica temono che dal virus H5n1 possa scaturire un ceppo di influenza capace di attecchire sull´uomo. «La minaccia della pandemia sta esortando la comunità internazionale a discutere le analisi degli scenari e a sviluppare piani adeguati di preparazione», ha dichiarato Vittoria Colizza, dell´équipe di ricercatori impegnati nel progetto. «A tale proposito, è necessario comprendere la possibile propagazione della pandemia per elaborare e collaudare strategie di intervento adeguate volte a contenere e mitigare l´evoluzione e l´impatto sulla popolazione. » Il gruppo di ricercatori ha messo a punto un modello matematico che si basa sui dati relativi al flusso di passeggeri forniti dalla International Air Transport Association (Iata, Associazione internazionale del trasporto aereo), dati censuari provenienti da più di 3 000 centri urbani e 220 paesi di tutto il mondo. Utilizzando strumenti avanzati di calcolo, l´équipe ha simulato la diffusione sia cronologica che geografica di un´eventuale pandemia di influenza, fornendo inoltre gli scenari previsti. Uno degli scenari suggeriti dal modello è un virus dell´influenza originario di Hanoi (Vietnam), con un fattore riproduttivo di 1,1 (una misura del numero delle persone mediamente contagiate da un individuo infetto), che costituirebbe una minaccia globale molto ridotta. Basta portare tale valore a 1,5 e l´influenza potrebbe colpire metà della popolazione di oltre 100 paesi. In tal caso sarebbero necessarie misure di intervento. I ricercatori hanno appreso due lezioni dallo studio. La prima è che le restrizioni severe dei viaggi sarebbero poco efficaci per prevenire la diffusione dell´influenza in tutto il mondo. La seconda è che l´impiego di farmaci antivirali contrasterebbe notevolmente un´epidemia globale di influenza, se ogni paese del mondo avesse una riserva di farmaci sufficiente a immunizzare dal 5 al 10% della popolazione. Lo studio ha poi preso in esame scenari realistici in cui le risorse antivirali non sarebbero distribuite equamente e denoterebbero una concentrazione maggiore nei paesi ricchi. Sono state messe a confronto due strategie diverse: una improntata a un atteggiamento egoistico in cui ogni paese farebbe affidamento sulle proprie scorte, e un approccio cooperativo in cui i paesi operativamente pronti per l´emergenza donerebbero parte delle loro risorse destinandole all´impiego globale. «Il dato sorprendente è che la strategia cooperativa sarebbe più efficace nel ritardare l´evoluzione pandemica e nel mitigarne l´impatto sulla popolazione dei paesi sia donatori che destinatari», ha spiegato Alessandro Vespignani, docente di informatica presso la Indiana University. In conclusione, la ricerca si è espressa a favore della strategia cooperativa di condivisione delle risorse, che potrebbero essere organizzate e gestite dall´Organizzazione mondiale della sanità, soluzione che secondo gli autori è il modo più efficace di gestire una pandemia emergente di influenza in attesa dello sviluppo di un vaccino. La ricerca è stata condotta dal Complex Networks Collaboratory, Cx-nets, una collaborazione virtuale di gruppi di ricerca che perseguono i medesimi obiettivi nel campo delle reti e dei sistemi complessi, della modellazione delle epidemie e della fisica statistica del non equilibrio. Per leggere lo studio fare clic qui Per maggiori informazioni su Cx-nets consultare: http://cxnets. Googlepages. Com/home .  
   
   
PETIZIONE RIVOLTA ALLA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE IL LIBERO ACCESSO ALLA RICERCA FINANZIATA DALL´UE  
 
Bruxelles, 25 gennaio 2007 - Migliaia di scienziati e docenti universitari hanno firmato una petizione che invita la Commissione europea a sostenere il libero accesso ai risultati della ricerca finanziata con fondi pubblici. La petizione, organizzata dal comitato britannico Jisc (Joint Information Systems Committee) e dai suoi partner europei, sollecita la Commissione a prendere l´iniziativa nel dibattito sul libero accesso, approvando le raccomandazioni formulate nel gennaio 2006 e riportate in uno studio sull´evoluzione economica e tecnica dei mercati delle pubblicazioni scientifiche in Europa. In particolare, la petizione chiede alla Commissione di adottare con urgenza la prima raccomandazione dello studio: istituire una politica europea in base alla quale gli articoli derivanti dalla ricerca finanziata dall´Ue devono essere disponibili dopo un dato periodo di tempo in archivi a libero accesso. Stando alla petizione, un possibile «blocco» non deve essere superiore a sei mesi dalla pubblicazione. È quanto hanno suggerito di recente il Comitato consultivo europeo della ricerca (Eurab) e il Consiglio europeo della ricerca (Cer). «Per essere utile la ricerca deve essere diffusa e letta su ampia scala. L´adozione della raccomandazione A1 garantirà nell´immediato il numero più alto possibile di lettori per la ricerca finanziata dalla Ce, moltiplicando i benefici potenziali derivanti dalla ricerca e promuovendo il sapere europeo sia in Europa che altrove», dichiarano gli autori della petizione. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Jisc. Ac. Uk/ http://www. Ec-petition. Eu/ .  
   
   
LA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO AVVIA IL PIANO SPECIALE IN NOVE DIVERSI STATI EMERGENZA AIDS/HIV IN AFRICA A NAIROBI IL PRIMO OSPEDALE PER LA GENTE DEGLI SLUM  
 
Nairobi, 25 gennaio 2007 – Il virus dell’Aids/hiv è la vera emergenza sanitaria in Africa: in alcuni stati la diffusione del virus raggiunge fino al 40 per cento della popolazione. Un vero e proprio flagello che colpisce migliaia di donne e bambini, e rischia di decimare le generazioni future. La Provincia autonoma di Trento e, in particolare, l’assessorato provinciale alla solidarietà internazionale, ha deciso di intervenire con un piano speciale per la costruzione di strutture sanitarie essenziali (ospedali, consultori e laboratori di analisi), oltre ad un’azione di sensibilizzazione per il controllo della diffusione del virus Hiv e di lotta all’Aids, soprattutto nelle aree degradate. Gli stati dove l’azione della Provincia autonoma di Trento si concentra sono in particolare: Kenya, Uganda, Mozambico, Zimbabwe, Senegal, Togo, Ghana, Eritrea e Angola. E proprio in occasione del World Social Forum Nairobi 2007, l’assessore provinciale Iva Berasi ha preso parte alla cerimonia di posa della prima pietra per la costruzione di un ospedale alle porte di Nairobi, destinato a garantire l’assistenza agli abitanti degli slum, le baraccopoli alla periferia di Nairobi dove vivono in condizioni disperati oltre un milione di persone. “La diffusione dell’Aids in Africa – ha spiegato l’assessore Berasi – ha raggiunto limiti altissimi, per questo motivo abbiamo deciso di intervenire in maniera diretta, affiancandoci ad operatori ed associazioni che già lavorano in Africa, così da dare una risposta concreta ad esigenze sanitarie primarie”. Le risorse destinate alla prevenzione e cura del virus Hiv, e che ammontano ad oltre 1 milione di euro, comprendono i 500 mila euro stanziati a seguito di un ordine del giorno approvato dal consiglio provinciale nel 2005. Nelle baraccopoli (slum) di Nairobi, in Kenya, è larghissima la diffusione del virus Hiv/aids. La popolazione vive prevalentemente in baracche, in condizioni igieniche disastrose. Il principale progetto della Provincia autonoma di Trento parte proprio dai più deboli, dagli ultimi della società keniota, oltre un milione di persone che abitano nelle baraccopoli di Kibera (la più grande con oltre mezzo milione di persone) e Korogocho. In quest’area non esistono ospedali o centri di salute adeguati. Il progetto, si propone di prevenire la diffusione dell’infezione Hiv, promuovere l’assistenza sociosanitaria sia delle persone sieropositive, sia degli ammalati di Aids e interviene nella cura di altre malattie infettive, tra le quali la malaria, tubercolosi e gastroenterite che ancora uccidono tanti bambini. In particolare si prevede l’attivazione di un programma di educazione sanitaria nelle scuole e nelle baraccopoli, la costruzione di un ambulatorio prenatale per prevenire la trasmissione del virus da madre a figlio, seguito da un per le persone adulte ambulatorio, di un centro diagnostico, di un blocco operatorio, di un reparto pediatrico, e di un day hospital. Il progetto prevede la formazione degli operatori socio-sanitari, dei tecnici di laboratorio, delle ostetriche e del personale di sala operatoria. Complessivamente, l’investimento finanziario della Provincia di Trento sarà di 900 mila euro per la costruzione del blocco pediatrico. In occasione del World Social Forum Nairobi 2007 è stata organizzata la cerimonia di posa della prima pietra a cui hanno partecipato, oltre all’assessore provinciale alla solidarietà internazionale Iva Berasi, la ministro della sanità del Kenya Charity Ngtlu, la viceministro con delega alla cooperazione e sviluppo e l’Africa Patrizia Sentinelli, l’ambasciatore italiano Di Maio, l’arcivescovo di Nairobi monsignor Raphael Ndingi Mwana ‘A Zeki, il responsabile sanitario del futuro ospedale Gianfranco Morino dell’Associazione Amici del mondo, e il superiore del Kenya dei missionari della Consolata Franco Cellana. L’ospedale, che si chiamerà Neema Watoto Wetu e nascerà alle porte della capitale, nella zona dello stadio Moi (sede del World Social Forum 2007), è un’iniziativa promossa dall’associazione Amici del mondo. “Abbiamo deciso di garantire un’assistenza gratuita – ha sottolineato il dottor Gianfranco Morino – a tutti i poveri di Nairobi che oggi non trovano strutture di assistenza sanitaria adeguate e gratuita. Si tratta del maggior intervento in questo settore avviato in Kenya”. Il maggior finanziatore è la Provincia autonoma di Trento, un ruolo importante sottolineato da un altro dei promotori del progetto, padre Franco Collana, superiore del Kenya dei missionari della Consolata. “Da trentino – spiega padre Cellana che è originario della valle di Ledro – sono orgoglioso della presenza importante della Provincia autonoma di Trento, perché garantiremo il diritto alla vita di centinaia di persone che altrimenti sono destinati ad un’esistenza drammatica. L’africa ha bisogno di aiuti in grado di rispondere in maniera diretta ai bisogni delle persone”. Il Centro Saint Martin di Nyahururu, in Kenya - Il progetto di solidarietà internazionale è promosso dalla Fondazione Fontana ed è rivolto anch’esso al contrasto del virus Hiv/aids. Come l’ospedale Neema Watoto Wetu di Nairobi, l’attività del Centro Saint Martin rientra tra gli obiettivi del Millennio (in particolare il 6° dedicato alla salute). Il Centro Saint Martin, di Nyahururu, in Kenya si occupa di vari programmi comunitari di cui uno contro l’Aids e l’abuso di alcool e di droghe. “La metodologia utilizzata – dice l’assessore Berasi - prevede di lavorare con la comunità, per aiutarla a farsi carico dei problemi delle persone più vulnerabili. Il lavoro è effettuato attraverso 800 volontari comunitari, sostenuti da uno staff di 75 persone”. In tema di lotta all’Aids il progetto prevede visite di conoscenza e di analisi per esaminare i programmi esistenti e realizzati in altre parti del Paese, per verificare l’efficacia delle metodologie utilizzate. Sono state quindi realizzate campagne di sensibilizzazione e prevenzione nelle scuole, nelle comunità, nelle chiese. E’ stato realizzato un progetto pilota. Tutto ciò ha permesso di sviluppare un programma triennale che prevede di contattare circa 500 mila persone. Si prevede di formare 195 educatori comunitari che formeranno i responsabili comunitari per diffondere le migliori pratiche per la prevenzione e cura dell’Hiv/aids; 390 volontari comunitari per gestire efficacemente i bisogni delle persone affette dal virus; altri 390 per la presa in cura ed il sostegno degli orfani; offrire luoghi di sostegno psicologico, accompagnamento e controllo medico a 6000 persone affette dal virus; assistere 100 famiglie che si occupano degli orfani; permettere a 320 orfani la frequenza scolastica; preparare 23 gruppi di sostegno ai pazienti ed alle loro famiglie; fornire supporto medico a 300 malati e garantire la terapia antiretrovirale a 75 di questi. Si prevede infine la realizzazione di una casa di accoglienza per orfani abbandonati e sieropositivi. Il costo del progetto si aggira sui 400 mila euro dei quali 157 mila finanziati dalla Fondazione Fontana e 240 mila dalla Provincia autonoma di Trento su base triennale (dal 2006 al 2008). Progetto nella comunità e nei villaggi del Dipartimento di Kolda (Senegal) - Realizzato dalla Cooperativa sociale La Casa con la ong Maa-rewee, il progetto mira al sostegno e al potenziamento delle capacità di risposta della popolazione all’Hiv/aids nelle comunità e nei villaggi del Dipartimento di Kolda. Nel corso di un seminario è emerso come una delle principali preoccupazioni della popolazione residente nel distretto di Kolda, in Senegal, sia rappresentata dall’Hiv/aids. Il distretto di Kolda è particolarmente colpito in quanto zona di confine a forte vocazione commerciale. Il progetto si propone di sensibilizzare la popolazione sul tema dell’Hiv/aids al fine di contenere il numero di persone contagiate ed aumentare le aumentare il coinvolgimento dei guaritori tradizionali nelle politiche di prevenzione/cura dell’Hiv Aids, favorendo così la collaborazione tra medicina tradizionale e ufficiale. Le comunità interessate dal progetto sono almeno cinquanta comunità, oggi escluse dalle attività delle organizzazioni locali. Il costo si aggira sui 30 mila euro, 20 mila dei quali garantiti dalla Provincia autonoma di Trento. Sala multiuso a Quelimane (Mozambico) - Promossa dall’associazione “Progetto Mozambico”, con la direzione dell’ospedale cittadino, il progetto mira a realizzare una sala multiuso a Quelimane. La microazione intende rispondere alla mancanza di spazi aggregativi adeguati, dove la popolazione di Quelimane, in Mozambico, possa svolgere attività comunitarie. La sala sarà utilizzata per tre differenti scopi: preparare e distribuire cibo ai poveri della città, svolgere attività di animazione con i giovani, permettere ad un associazione di sieropositivi e ammalati di Aids di realizzare corsi di alfabetizzazione e svolgere attività produttrici di reddito. Il costo complessivo è di 25 mila euro, dei quali 13,53 erogati dalla Provincia autonoma di Trento Casa di accoglienza alla vita Padre Angelo di Kampala (Uganda) - Il St. Francis Nsambya Hospital, di Kampala, in Uganda si occupa di interventi contro il virus Hiv/aids, con particolare attenzione ai bambini. I pazienti sieropositivi sono seguiti da uno specifico dipartimento. Fino al 2003 venivano effettuate due visite di controllo all’anno. Dal 2004 l’introduzione di un programma di controllo pediatrico, ha migliorato la qualità dell’assistenza prevedendo una frequenza mensile delle visite. Attualmente lo Dipartimento che segue nello specifico il programma di controllo, è costituito da tre stanze ricavate in un unico locale, sempre sovraffollate, in quanto la presenza annua è di circa 50 mila persone. Il progetto, promosso dall’associazione “Casa di accoglienza alla vita Padre Angelo”, prevede di realizzare un nuovo edificio per ospitare il dipartimento, in modo da ottimizzare l’assistenza ai pazienti Hiv positivi, in particolare donne e bambini; ridurre mortalità e morbilità legate alle infezioni opportunistiche; organizzare un servizio di controllo clinico per i bambini Hiv positivi e per le loro famiglie; individuare i bambini che necessitano di terapia antiretrovirale; formare gli operatori sanitari locali con particolare riferimento all’utilizzo di tale terapia. Il programma di controllo sarà preso in carico dall’ospedale al termine del progetto, mentre la somministrazione dei farmaci sarà a carico del Governo. Il costo è di 355 mila euro dei quali 240 mila erogati dalla Provincia autonoma di Trento dal 2006 al 2007). Sostegno farmacologico contro le malattie opportunistiche dell’Aids (Zimbabwe) - Il Centro sanitario senatore Giovanni Spagnolli collabora strettamente con altre strutture sanitarie dello Zimbabwe, costituendo un’ampia rete sanitaria che copre una buona parte delle esigenze della popolazione. Da qualche anno tali ospedali hanno intrapreso un programma per la profilassi del passaggio del virus Hiv da mamma a neonato nonché per la cura delle madri, grazie ai farmaci forniti da un’associazione di Milano. Circa l’80 per cento dei pazienti di tali cliniche è afflitta dal virus Hiv per le quali sono disponibili le cure ma non i medicinali necessari alla prevenzione ed alla terapia delle cosiddette malattie opportunistiche. Il progetto prevede l’acquisto e la fornitura di tali farmaci. Il costo si aggira sui 64 mila euro, dei quali 44,75 mila garantiti dalla Provincia autonoma di Trento. Sostegno medico e logistico all’ospedale di Chiulo (Togo) - Cuamm Medici con l´Africa (sezione Trentino) è l’associazione che da più tempo opera in Africa. Il progetto affronta il problema delle cattive condizioni igieniche in cui versano i degenti dell’ospedale di Chiulo, nella provincia di Kunene, in Angola. Il Cuamm sostiene dal 2000 questo ospedale sia con l’invio di personale volontari, sia con progetti per la fornitura di materiale sanitario, materiale didattico per la scuola infermieri, l’avvio dell’officina per la manutenzione ospedaliera ed il ripristino dell’impianto idrico dell’ospedale. Il progetto si propone di assicurare un dignitoso ricovero ai degenti, integrando gli arredi dell’ospedale e sostituendo quelli fatiscenti. Si prevede l’acquisto di letti e materassi, in sostituzioni di quelli attuali, ormai obsoleti e di tutti gli arredi necessari per evitare l’accumulo degli effetti personali dei pazienti sotto i letti. A questo progetto si affianca un secondo nella provincia di Kunene, Angola. Il costo si aggira sui 76 mila euro, di cui 53 mila assicurati dalla Provincia autonoma di Trento, in collaborazione con la diocesi di Ondijva. Servizi essenziali al funzionamento dell’ospedale civile di Massaia (Eritrea) - Avviato dall’associazione “Amici Coro Valsella per l’Eritrea Onlus”, il progetto affronta il problema della carenti condizioni igienico sanitarie dell’ospedale di Massawa, in Eritrea. L’intervento si propone di garantire continuità nella fornitura di energia elettrica all’ospedale. La discontinuità attuale causa infatti seri problemi nelle sale operatorie. Si prevede l’acquisto di un generatore che assicuri il funzionamento delle apparecchiature elettromedicali e la fornitura di acqua. Sono inoltre previste la costruzione di una cella frigorifera e freezer per la conservazione dei medicinali e degli alimenti per i pazienti e di un obitorio. L’intervento rientra in un programma più generale che contempla interventi a favore di dieci ospedali eritrei. Il costo è di 114 mila euro, con un contributo della Provincia autonoma di Trento pari a 80 mila euro. Prevenzione della trasmissione dell´Hiv da madre a figlio (Togo) - Suor Dores Villotti di Segonzano è fondatrice e responsabile del Centro sanitario di Kouvè, in Togo. Nel nuovo reparto di maternità, alle donne sieropositive vengono assicurate le cure per la prevenzione della malaria, dell’anemia e somministrata la terapia antiretrovirale. Ai bambini nati da madre Hiv positiva, per limitare la possibilità del contagio, oltre al trattamento farmacologico vengono garantiti l’allattamento artificiale e la cura delle infezioni opportunistiche. Prevenzione, cura e reinserimento di donne affette da Hiv/aids (Ghana) - Padre Giorgio Abram di Trento è responsabile dell’ospedale di Eikwe, unico centro di cura della Regione ai confini del Ghana con la Costa d’Avorio. L’ospedale garantisce a donne e in particolare a giovani ragazze, una terapia costante contro l’Aids e una vita più dignitosa. Il progetto permetterà di sostenere tutte le attività di prevenzione, cura e reinserimento nella vita sociale delle ragazze e dei loro bambini. .  
   
   
GENERAL TOPICS UNICA AZIENDA ITALIANA MAIN SPONSOR DELL’EADV IMPORTANTE RICONOSCIMENTO ALL’AZIENDA BRESCIANA DA PARTE DELLA SOCIETÀ INTERNAZIONALE DI DERMATOLOGIA  
 
Brescia, 25 gennaio 2007 - Dal 2007 l’Eadv, European Academy of Dermatology and Venereology, avrà un nuovo main sponsor: General Topics S. R. L. Ha infatti siglato l’accordo con cui è entrata a far parte del pool di società specializzate in campo dermatologico che sostengono la Società internazionale di Dermatologia. General Topics S. R. L. È l’unica azienda italiana diventata partner Eadv, accanto a società internazionali quali: L’oreal, Novartis, Pierre Fabre Dermo-cosmétique, 3M Healthcare, Aesca Pharma Gmbh, Astellas, Galderma, Leo, Serono, Wyeth. Con la nuova partnership l’Eadv prosegue ed incrementa il ruolo scientifico, sociale e culturale che ha raggiunto nel tempo grazie anche alle professionalità e alla specializzazione delle aziende che la sostengono. L’obiettivo centrale dell’attività dell’Accademia è quello di raggiungere l’eccellenza nella cura, nella ricerca, nella formazione e nell’aggiornamento nel campo della Dermatologia e della Venereologia. Essere main sponsor dell’Eadv significa essere riconosciuti a livello internazionale dalla comunità scientifica, distinguendosi per la professionalità, la competenza e l’eccellenza nei processi di ricerca e di applicazione di soluzioni che migliorino la vita di tutti coloro che soffrono di disagi causati da problemi cutanei. .  
   
   
PRESENTATA GIORNATA RACCOLTA DEL FARMACO (3 FEBBRAIO) IN VENETO: ASSESSORE TOSI  
 
 Venezia, 24 gennaio 2007 - Sono 346 le farmacie e 93 gli enti socio-assistenziali del Veneto che aderiscono alla Giornata Nazionale di Raccolta del Farmaco che si svolgerà in tutta Italia sabato 3 febbraio 2007 con l’obiettivo umanitario di aiutare i poveri donando loro un farmaco da banco. L’iniziativa, giunta alla sua settima edizione, è stata presentata questa mattina a Palazzo Balbi di Venezia dall’assessore regionale alle politiche sociali, Flavio Tosi, dal coordinatore veneto del Banco Farmaceutico, Matteo Vanzan, da Alberto Fontanesi, vicepresidente di Federfarma Veneto e da Guido Lonardoni, presidente della Compagnia delle Opere di Verona. “Anche nel Veneto – ha detto Tosi – ci sono purtroppo persone che vivono in stato d’indigenza e spesso, per dignità, non manifestano questa loro situazione: un’iniziativa come questa si propone di raggiungere questa fascia di popolazione che ha difficoltà a procurarsi farmaci di base importanti per curare patologie magari semplici che, proprio per le condizioni economiche difficili e precarie sotto il profilo igienico-sanitario, possono degenerare. Per questo la Regione aderisce di buon grado a quest’iniziativa e invita tutti i cittadini veneti a recarsi, sabato 3 febbraio, nelle farmacie che partecipano alla Raccolta del Farmaco per dare una mano a chi ne ha bisogno”. Nello scorso anno sono stati raccolti oltre 260. 000 farmaci a livello nazionale per un valore di 1 milione e 450. 000 euro e nel Veneto 14. 830 farmaci per un valore di circa 90. 000 euro. Il meccanismo della donazione è molto semplice. Basta recarsi in una qualsiasi delle farmacie aderenti all’iniziativa socio-sanitaria e farsi consigliare sul prodotto più idoneo da acquistare (anche in rapporto alla propria disponibilità). Ogni farmacia è infatti legata ad un ente specifico che necessita di determinati farmaci. Se per esempio si dona in una farmacia abbinata ad un ente o associazione umanitaria impegnata nell’aiuto a ragazze madri saranno preferibili farmaci pediatrici, antipiretici e così via. Altri saranno invece i prodotti richiesti da un’associazione che segue persone anziane. Tutte le operazioni si svolgono nella massima trasparenza. Al momento dell’acquisto il farmacista consegnerà al donatore farmaco, scontrino e un coupon che attesta l’avvenuta donazione. Sarà poi il donatore stesso che poserà la confezione nel contenitore allestito dai volontari della Compagnia delle Opere. Nell’arco di una decina di giorni i coupon relativi ai farmaci donati saranno consegnati ai responsabili degli enti socio assistenziali, che avranno così la possibilità di ritirare i medicinali da banco direttamente presso la farmacia cui erano stati abbinati. Per alcuni enti la giornata del Banco Farmaceutico riesce a coprire il fabbisogno annuale di medicinali. L’anno scorso i pensionati sono risultati tra i più generosi. I prodotti sono destinati ai cittadini veneti, individuati quest´anno da 93 enti socio assistenziali convenzionati: sono per lo più anziani, ragazze madri, extracomunitari, tutte persone che non hanno la possibilità di acquistare un prodotto da banco, come un antipiretico o uno spray contro il mal di gola. Ogni farmacia è abbinata ad un ente benefico. La maggior parte delle farmacie aderenti, appartenenti alle province di Treviso (110), Verona (78), Vicenza (39), Rovigo (35), Padova (33), Venezia (29) e Belluno (22) sono aperte, come abitualmente di sabato, solo la mattina. .  
   
   
OGGI E VENERDÌ A CITTÀ DELLA SCIENZA I LAVORI DELLA II CONFERENZA NAZIONALE SU SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO  
 
 Napoli 25 gennaio 2007 - Si aprono oggi pomeriggio, giovedì 25 gennaio, con inizio alle ore 16, a Città della Scienza, i lavori della Ii Conferenza nazionale su salute e sicurezza sul lavoro, organizzata dal Ministero del Lavoro, in collaborazione con il Ministero della Salute e la Regione Campania. Dopo i saluti del Sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, del Presidente della Provincia Dino Di Palma, del Ministro del Lavoro Cesare Damiano e del Presidente della Camera dei Deputati Fausto Bertinotti, sono previsti la relazione del Sottosegretario al Lavoro Antonio Montagnino e gli interventi dell´Assessore alla Sanità della Regione Campania Angelo Montemarano, del Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, del Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni e del Ministro della Salute Livia Turco. All´inizio ed al termine dei lavori della prima giornata, verranno letti i messaggi del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del Presidente del Consiglio dei Ministri Romano Prodi. Nella mattinata di venerdì 26 sono previste due sessioni di lavoro, dedicate rispettivamente alla "normativa in materia di salute e sicurezza" e alla "cultura della salute e sicurezza". In programma, tra gli altri, gli interventi dei Presidenti della Commissione Lavoro del Senato Tiziano Treu e della Commissione Lavoro della Camera Gianni Pagliarini, degli Assessori ai Lavori Pubblici della Regione Campania Enzo De Luca, al Diritto alla Salute della Regione Toscana Enrico Rossi, al Lavoro della Regione Lazio Alessandra Tibaldi, e delle varie rappresentanze sociali. I lavori della mattinata saranno chiusi alle 13 con l´intervento del Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino. Nel pomeriggio, dopo la terza sessione dedicata al tema "comunicare la sicurezza", aperta dal Sottosegretario al Ministero della Salute Gian Paolo Patta, ci sarà una tavola rotonda con la partecipazione, tra gli altri, del Presidente della Commissione Parlamentare d´Inchiesta sugli infortuni sul lavoro Oreste Tofani, del Direttore della Commissione Europea sul Dialogo sociale e le condizioni di lavoro Armindo Silva, del Presidente del Consiglio di Indirizzo e vigilanza Inail Giovanni Guerisoli, dell´Assessore al Lavoro della Regione Campania Corrado Gabriele, e l´intervento del Presidente del Senato Franco Marini. I lavori saranno chiusi alle 17,30 con la presentazione, da parte del Ministro e del Sottosegretario al Lavoro, del documento finale della Conferenza. Durante la due giorni sono previsti altresì gli interventi dei rappresentanti di Inail, Anmil, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Ispesl, Abi, Confindustria, Confartigianato, Lega Delle Cooperative, Associazione Ambiente E Lavoro, Commissione Comitati Paritetici. .  
   
   
TRASMISSIONE RADIOFONICA “SANITA’ INFORMA” PROGETTO BUS ITINERANTE “CAN GO”  
 
Torino, 25 Gennaio 2007 - Un pullman contro le tossicodipendenze si muove nelle zone più a rischio di Torino. Il progetto Itinerante denominato “Can Go” compie dieci anni e vanta un bilancio positivo: circa 9. 000 persone sono state accolte e aiutate dalla sua nascita ad oggi. Un´équipe di medici, educatori, psicologi, infermieri e sociologi offre ascolto, orientamento ai servizi e, in caso di necessità, distribuisce il farmaco salvavita Narcan. Di questo e altro si discuterà nel talk show radiofonico “Sanità Informa” di giovedì 25 gennaio 2007, il nuovo programma dell’Assessorato alla tutela della salute e sanità della Regione Piemonte, che rientra nel più ampio progetto di comunicazione e informazione rivolto ai cittadini, con appuntamenti quotidiani sulle ultime novità dal mondo della ricerca, le attività di prevenzione, le liste d’attesa e l’accessibilità ai servizi sanitari. “Sanità Informa”, in diretta dalle 11. 30 alle 12. 00, andrà in onda in contemporanea sulle frequenze di Radio Grp, Radio Alfa Canavese, Radio Juke Box, Radio Dora, Radio Frejus, Radio Nichelino Comunità, Tele Radio Savigliano, Radio Spazio 3, Radio Amica, sul satellite Hot Bird 13 gradi est alla frequenza di 11200 mhz, e in differita su Radio Flash Torino e Radio Antenna Uno. In studio saranno presenti Angelo Giglio, Responsabile del Progetto “Can Go” e Augusto Consoli Direttore del Dipartimento delle Dipendenze dell´Asl 4. Le trasmissioni “Sanità Informa” sono promosse dell’Assessorato alla tutela della salute e sanità della Regione Piemonte con il coordinamento dell’Ufficio stampa della Giunta regionale, e sono realizzate dall’Agenzia di Stampa Nazionale Mandragola. E’ possibile ascoltarle all’indirizzo web: www. Regione. Piemonte. It/sanita. .  
   
   
"SOLIDAR BUS 2007, DESTINAZIONE SARAHAWI" PRESIDENTE DELLA REGIONE CLAUDIO BURLANDO: " UN´INIZIATIVA CHE SENSIBILIZZA I GIOVANI AL TEMA DELLA PACE E AIUTA LE POPOLAZIONI CHE SOFFRONO"  
 
Genova, 25 Gennaio 2007 - "L´iniziativa di Music for Peace è sicuramente molto meritevole perché da anni ormai questa associazione si prodiga andando, con molti rischi, presso quelle popolazioni che più hanno bisogno e promuovendo iniziative che vogliono sensibilizzare anche l´opinione pubblica, li seguo da molti anni ancora prima che arrivassi in Regione come l´anno scorso anche quest´anno ci sembrava giusto sostenerla". Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando nel presentare l´iniziativa di solidarietà a favore del popolo Sahrawi, promossa dall´Associazione Music for Peace, creativi della Notte che daranno il per il 2007 alla seconda edizione del Solidar bus. Alla presentazione avvenuta questa mattina in Regione oltre al presidente, Burlando erano presenti il vicepresidente, Massimiliano Costa, l´assessore alla Comunicazione del Comune di Genova, Anna Castellano, gli assessori della Provincia alla Cooperazione internazionale e all´Ambiente, Angelo Bobbio e Renata Briano, Omar Mih, ambasciatore del fronte polisario in Italia in rappresentanza del popolo Sahrawi e Stefano Rebora, presidente di Music for peace. Il successo ottenuto lo scorso hanno - più di 50 scuole sensibilizzate solo a Genova per un totale di più di 4000 studenti, circa 100 tonnellate di generi di prima necessità raccolti, distribuzione a 3000 famiglie dei pacchi viveri ed il ripristino intero dell´ospedale di Tore Payam nel Sud Sudan- ha condotto l´associazione Music for Peace Creativi della Notte alla realizzazione della seconda edizione di Solidar Bus. "Solidar Bus 2007" inizierà il 29 Gennaio e si confronterà, quest´ anno, con gli Istituti Scolastici di ogni ordine e grado dell´intera Regione Liguria. E proprio il rapporto instaurato con le scuole liguri è stato sottolineato dal vicepresidente della Regione Liguria, Massimiliano Costa. "È un´operazione originale - ha detto Costa - anche per il rapporto con il sistema scolastico ligure che in questo modo viene sensibilizzato al tema della pace". Circa 150 sono quelle che hanno già aderito formalmente. Si parlerà di diritti umani violati nel mondo e s´inviteranno gli studenti ad attivare un punto raccolta di generi di prima necessità all´interno del proprio istituto. In tal modo, le scuole diverranno centro nevralgico di una grande opera di solidarietà condotta dai ragazzi stessi che avranno quindi il compito di gestirla e promuoverla tra familiari ed amici. Il destinatario degli aiuti umanitari che nel mese di Luglio verranno distribuiti, come consuetudine, direttamente dai volontari dell´associazione, sarà il popolo Sarahawi dell´Africa Nord Occidentale. Abitante dei territori occupati dal confinante Marocco, da anni viene negato loro il diritto all´autodeterminazione. In tale fase Music for Peace Creativi della Notte collaborerà con l´associazione "Genova con il Popolo Sarahawi". A giugno, il progetto educativo terminerà con una grande festa della durata di 15 giorni dove confluiranno le raccolte decentrate messe in atto dalla scuole. La già oramai nota manifestazione "Zena Zuena" ritornerà in piazza con la sua kermesse di spettacoli, musica, negozi, dibattiti a coinvolgere la cittadinanza intera che sarà invitata a partecipare portando con sé uno dei seguenti generi: riso, farina, zucchero, sale, miele, olio, legumi, tonno, carne in scatola, biscotti, pelati, detersivi e saponi liquidi, materiale per l´igiene personale, coperte, materiale didattico. Si calcola che, alla fine del progetto, saranno circa 100. 000 gli studenti sensibilizzati ai temi della pace e della mondialità e più di 500. 000 persone coinvolte nella fase di raccolta. .  
   
   
DALLA REGIONE UMBRIA CONTRIBUTI PER INSERIMENTO LAVORATIVO SOGGETTI SVANTAGGIATI  
 
Perugia, 25 gennaio 2007 - Sostenere e incentivare le cooperative sociali nell’inserimento lavorativo in forma stabile e qualificata delle persone svantaggiate: è l’obiettivo del bando regionale per la “concessione di contributi a cooperative sociali di tipo B per l’inserimento socio – lavorativo di soggetti svantaggiati” che è stato pubblicato mercoledì 24 gennaio, sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria. Il bando rientra tra gli interventi a sostegno delle politiche attive del lavoro rivolti a “conferire aiuti all’occupazione a favore delle imprese, anche cooperative, che ampliano la base occupazionale con l’impiego di soggetti in posizione di svantaggio sul mercato del lavoro, con particolare riferimento ai soggetti svantaggiati”. “L’iniziativa – ha spiegato l’assessore regionale alle politiche sociali, Damiano Stufara – conferma l’impegno della Regione ad accrescere l’occupazione lottando contro i fenomeni di precarietà, favorendo la riabilitazione sociale ed economica senza scivolare nell’assistenzialismo. In questo contesto un ruolo importante è riservato alla cooperazione sociale”. Stufara ha aggiunto che “con il bando si punta a sostenere quelle realtà che hanno dato vita a interventi personalizzati che assicurano un impiego stabile nel tempo valorizzando il ruolo di persone con disagio fisico o psichico che, altrimenti, sarebbero escluse dai circuiti classici del mercato del lavoro”. La somma stanziata dal bando è di 500 mila euro, di cui il 60 per cento (300 mila euro) sarà erogato su base premiale, mentre gli altri 200 mila euro saranno erogati dietro presentazione di specifici progetti. Due gli obiettivi da perseguire: sostenere le cooperative sociali di tipo B, nell’avvenuto processo d’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, al fine di consentire la qualificazione del processo stesso, incentivare le coop sociali di tipo B ad incrementare l’impiego stabile di soggetti in difficoltà attraverso la predisposizione di progetti che dovranno essere finalizzati ad un incremento occupazionale da realizzarsi attraverso la stabilizzazione di rapporti di lavoro preesistenti o attraverso nuove assunzioni con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato per la durata complessiva minima di almeno tre anni. .  
   
   
MINORI. VALDEGAMBERI A CONVEGNO REGIONALE:“LA CHIUSURA ISTITUTI E’ STATA UN TRAGUARDO DI CIVILTA’; IL VENETO AVANGUARDIA IN ITALIA PERCHE’ PONE AL CENTRO LA FAMIGLIA”  
 
Padova, 25 gennaio 2007 - “La chiusura degli istituti, i vecchi ‘orfanotrofi’ ai quali erano destinati i bambini e gli adolescenti allontanati dalle famiglie d’origine, è stata un traguardo di civiltà. Una mèta che il Veneto ha raggiunto molto prima di quanto prescrivesse la legge, ponendosi all’avanguardia in Italia nel settore delle politiche a favore dei minori, innanzitutto perché ha da sempre privilegiato la famiglia e posto al centro della propria azione pubblica l’interesse del minore”. Lo ha detto ieri a Padova, Stefano Valdegamberi, assessore regionale alle politiche sociali, nel corso di un intervento che ha introdotto, al Centro Congressi “Papa Luciani”, i lavori del convegno regionale sul tema: “Il contrasto all’istituzionalizzazione dei bambini e degli adolescenti”. All’incontro erano presenti centinaia di esponenti dei servizi pubblici e del privato sociale che operano in questo delicato settore. Il convegno ha fatto il punto sul cammino percorso in questi anni per la definitiva cessazione delle strutture educativo-assistenziali di grandi dimensioni, ormai obsolete dal punto di vista culturale e degli standard, a favore di strutture più adeguate, di piccole dimensioni– casa famiglia, gruppo famiglia – capaci di garantire condizioni di accoglienza e ospitalità adeguate e, anche a favore dell’affido familiare. “Dobbiamo continuare in questa direzione - ha detto ancora Valdegamberi - aiutando i bambini a restare nelle famiglie d’origine, supportando il nucleo familiare con tutta le rete dei servizi territoriali, dal Comune all’Ulss, con operatori formati alle nuove esigenze e al mutato quadro sociale che vede, ad esempio, la presenza consistente di minori stranieri”. Il quadro delle strutture tutelari nel Veneto, secondo i dati forniti dall’Osservatorio regionale sui minori, al 31 dicembre 2005, è il seguente: sono oltre 200 le strutture residenziali per minori di cui 96 comunità alloggio residenziali, 70 case famiglia, 40 gruppi famiglia, 7 centri di pronta accoglienza, 1 comunità terapeutica riabilitativa. I minori accolti sono 1. 409 (con un incremento del 29% dal 1998 quando erano 1089) mentre 1. 441 sono i minori in affido (1016 in affidamento residenziale e 425 in affidamenti diurni). L’aumento è dovuto alla triplicata presenza di minori stranieri che passano dai 165 di fine anni Novanta ai 542 del 2005 (pari al 38% di tutti i minori accolti in struttura). Inoltre, al loro interno è in ulteriore crescita la quota dei minori stranieri non accompagnati (nel 2005, 231 ragazzi). .  
   
   
INAUGURAZIONE DELLA 1007ª FIERA DI SANT’ORSO, IL 30 GENNAIO, AD AOSTA. ATELIER E PADIGLONE ENOGASTRONOMICO APRIRANNO SABATO 27  
 
 Aosta, 25 gennaio 2006 – Il presidente della Regione, on. Luciano Caveri, e l’assessore alle Attività produttive e Politiche del Lavoro Leonardo La Torre inaugureranno la 1007a Fiera di Sant’orso martedì 30 gennaio prossimo, con partenza da piazza Arco d’Augusto, ad Aosta, alle ore 8. L’evento millenario dedicato all’artigianato valdostano di tradizione si svolgerà nelle giornate di martedì 30 e mercoledì 31 gennaio: le vie del centro storico della città ospiteranno un migliaio di artigiani che esporranno i frutti del loro lavoro, svolto come hobby o come vera e propria attività produttiva. Da sabato 27 a mercoledì 31 gennaio si potranno inoltre visitare in piazza Chanoux L’atelier, riservato ai produttori professionali dell’artigianato valdostano, e, in piazza Plouves, il padiglione enogastronomico, una struttura realizzata in collaborazione con l’Assessorato dell’Agricoltura e Risorse naturali per la promozione delle produzioni regionali e la degustazione di prodotti locali. La mostra-mercato e il padiglione saranno inaugurati sabato 27 gennaio, alle ore 10, in piazza Chanoux e in piazza Plouves, ad Aosta. Nell’ambito delle attività dell’Atelier, una delegazione commerciale francese e svizzera sarà presente alla Fiera alla ricerca di nuovi mercati e incontrerà i produttori professionali dell’artigianato valdostano il 29 e il 30 gennaio nel padiglione di piazza Chanoux. Martedì 30 gennaio, a partire dalle ore 19, avrà inizio la tradizionale Veillà, allietata da gruppi folkloristici e corali e con la distribuzione di brodo e vino caldo. L’assessorato delle Attività produttive e Politiche del Lavoro rende inoltre noto che, come per le scorse edizioni, sono stati predisposti appositi parcheggi per automobili e pullman al di fuori del centro della città di Aosta. Si segnala che i pullman turistici, ai quali non sarà consentito l’ingresso in città, dovranno seguire le indicazioni per i parcheggi P2, P7 e P8 riservati ai bus. E’ stato previsto inoltre un servizio navetta gratuito che collega i parcheggi segnalati lungo le vie di avvicinamento con i due ingressi principali del percorso fieristico. Le navette presteranno servizio continuativo, ogni dieci minuti circa, dalle 7. 30 alle 20. 00 e, ad intervalli di mezz’ora, dalle ore 20 di martedì 30 fino alle ore 01. 30 di mercoledì 31, in occasione della tradizionale Veillà. .  
   
   
A BERLINO "KUNST UND PROPAGANDA" CON LA REGIONE LIGURIA PROTAGONISTA DEL PRIMO EVENTO CULTURALE DEL 2007 NELLA METROPOLI TEDESCA  
 
Genova, 25 gennaio 2007 - La Regione Liguria partecipa, con diverse opere della Wolfsoniana di Genova alla mostra Kunst und Propaganda che si aprirà venerdì al Deutsches Historisches Museum di Berlino. La mostra ospita opere tedesche, russe, americane e italiane. Il presidente Burlando con il direttore generale del museo berlinese Hans Ottomeyer, riceverà gli invitati all´anteprima della mostra- il primo grande evento culturale berlinese del 2007 - in programma domani, giovedì 25, alle 16,30. All´anteprima sarà presente anche l´assessore al Turismo Margherita Bozzano. "La presenza della Regione Liguria alla mostra "Kunst und Propaganda" di Berlino con una parte significativa della Collezione Wolfson è sicuramente motivo di orgoglio per la comunità e le istituzioni liguri", spiega Burlando. "Il fatto che questo grande evento di Berlino- afferma Burlando- ci veda come protagonisti, con una collezione come la Wolfson che suscita grandi interessi culturali, dà il senso del lavoro fatto in questi anni per arrivare al perfezionamento della donazione sottoscritto nei giorni scorsi". "Berlino è oggi la città più al centro di trasformazioni, a cominciare da quella urbanistica, firmata anche dall´architetto Renzo Piano con la realizzazione della Posdamer Platz, ma anche quella sociale, culturale e politica e l´invito a partecipare a una mostra così importante mi pare molto significativo". Burlando ha poi aggiunto che la delegazione regionale a Berlino è stata invitata a un incontro e a una colazione con l´ambasciatore italiano Antonio Puri Purini, gIà consigliere diplomatico di Carlo Azeglio Ciampi. Realizzata dal Deutsches Historisches Museum di Berlino in collaborazione con la Wolfsonian-fiu di Miami Beach e la Wolfsoniana di Genova, la mostra Arte e propaganda presenta un confronto tra l´arte di propaganda e ideologicamente impegnata di quattro nazioni - Germania, Italia, Unione Sovietica e Stati Uniti - nel periodo 1930-50. Scopo principale della mostra è presentare le analogie e le differenze iconografiche - spesso evidenti, ma non sempre esaminate in maniera approfondita - tra le forme simboliche e le strategie artistiche di questi quattro sistemi politici della prima metà del Xx secolo in forte competizione tra loro. .  
   
   
MOBILI NOSADELLA.DUE BOLOGNA  
 
Bologna, 25 gennaio 2007 - Venerdì 26 gennaio 2007, dalle ore 19 alle 24, inaugura (fino all’11 febbraio) la mostra Mobili. Sei artisti internazionali presentano lavori ad hoc in relazione allo spazio abitativo caratteristico della nuova residenza per artisti e critici a Bologna, Nosadella. Due. Dall’”insegna” che Simon Moretti ha realizzato in via esclusiva per Nosadella. Due, a Sugar, film inedito in Italia del duo Jolley/reynolds; dal suggestivo ed esclusivo lavoro che il duo Pantani-surace ha installato in dialogo con un ambiente della residenza, alla prima presentazione in Italia del lavoro di Boaz Kaizman; dall’opera di Vedovamazzei, a Bologna subito dopo la sua prima presentazione al Madre, a Riservato e Personale, con cui Flavio Favelli ha ri-sagomato lo spazio della casa; la mostra si presenta in tutta la sua unicità e attrattiva come momento eccezionale e irripetibile. I primi due critici in residenza (fino al 29 gennaio), Chris Sharp e Lupe Núñéz-fernández, incontreranno per l’occasione artisti italiani e parteciperanno alle iniziative cittadine organizzate in occasione di Artefiera, visitando anche il cantiere del futuro Mambo per un aggiornamento sull’attività bolognese e un approfondimento sul panorama artistico italiano in genere. Oltre a far tesoro di una preziosa esperienza professionale, saranno inseriti concretamente nel circuito italiano al fine di una futura reciprocità. .  
   
   
GRIGORY SOKOLOV E LE VISIONI DI SKRJABIN ATTESO RECITAL DEL GRANDE PIANISTA RUSSO PER LA STAGIONE CONCERTISTICA DEL TEATRO REGIO DI PARMA  
 
 Parma, 25 gennaio 2007 - Grigory Sokolov sarà il protagonista il prossimo venerdì 26 gennaio, ore 20. 00 (abbonamento turno A), del prossimo appuntamento, in collaborazione con Solares Fondazione Culturale - Società dei Concerti di Parma, della Stagione Concertistica 2006-2007 del Teatro Regio di Parma. Il recital del celebre pianista, unanimemente considerato uno dei maggiori solisti della scena internazionale, sarà incentrato su due autori con la Sonata in do minore D. 958 di Franz Schubert e cinque pagine di Aleksander Skrjabin. Del visionario compositore russo che sognò lo scenario naturale dell’Himalaja per il suo ultimo progetto musicale, Sokolov eseguirà il Preludio e Notturno per la mano sinistra op. 9, la Sonata n. 3 in fa diesis minore op. 23 i Due poemi op. 69, la Sonata n. 10 op. 70 e Vers la flamme. Poème op. 72 composta nel 1914, pochi mesi prima della scomparsa del musicista. Grigory Sokolov è considerato uno dei più grandi pianisti dei nostri giorni e i suoi recital ricevono ovunque trionfali accoglienze. La critica esalta la serietà e la profondità del suo pensiero musicale unitamente all’originalità interpretativa e all’infinito dominio tecnico. Nato a Leningrado, Grigory Sokolov ha intrapreso gli studi musicali all’età di cinque anni e a sedici, ancora studente, ha raggiunto fama mondiale vincendo il Primo Premio al Concorso Cajkovskij di Mosca. Tutti coloro che ebbero l’occasione di ascoltare Grigory Sokolov all’inizio della carriera ricordano la maturità delle sue esecuzioni e l’incredibile forza del suo tocco alla tastiera. Il suo repertorio è stato fin dagli esordi particolarmente ampio e spesso il pubblico ha avuto modo di ascoltarlo in programmi che ai grandi classici affiancavano autori talvolta inusuali del repertorio clavicembalistico e del Xx secolo. .  
   
   
IL FASCINO DELL’ANTICO DI SCENA AL POLITEAMA DI POGGIBONSI  
 
 Poggibonsi (Siena), 25 gennaio 2007 - Due giorni dedicati al fascino dell´antico con l´iniziativa dal titolo “Conversazioni con i classici”. L´appuntamento è per domani 25 gennaio e per venerdì 26 gennaio al teatro Politeama di Poggibonsi (Siena). La giornata di giovedì 25 sarà incentrata sull’Agamennone di Eschilo, che verrà rappresentato al Politeama di Poggibonsi (ore 20. 45) dal “Laboratorio Thiasos” con la regia di Alessandro Biotti. Un allestimento vivace e spiazzante, preceduto nel pomeriggio (alle 17) da “Aspettando Agamennone”, interventi e conversazioni sulla difficile, emozionante sfida di ´tradurre´ l’antico sulla pagina e sulla scena, e sui temi, crudeli e coinvolgenti, sollecitati dalla grande tragedia eschilea. Coordinati da Giacomo Benelli, saranno protagonisti del confronto Ezio Savino, studioso e autore della traduzione dell’Agamennone messo in scena, Donatella Puliga, dell’Università di Siena, Ivan Canu, critico teatrale della rivista ´Histryo´. Nella giornata di venerdì 26 gennaio, alle 17,30 presso lo spazio Set, in una conferenza che segna anche l’avvio del nuovo ciclo di “Etsi Deus non daretur”, Maurizio Bettini dell´Università di Siena, tra i massimi studiosi di antropologia del mondo antico, risponderà alla domanda “I Greci credevano ai loro miti? E i cristiani?”. Un’affascinante, vivacissima esplorazione della religione degli antichi introdotta dal Moreno Lifodi, professore del Liceo Piccolomini di Siena. “Conversazioni con i classici” è una iniziativa organizzata dal Comune di Poggibonsi, dall’Associazione ´Arsenale delle arti´ w dal Cisreco (Centro Internazionale di studi sul Religioso Contemporaneo), in collaborazione con l’Università di Siena e il Liceo Volta di Colle di Val d’Elsa. .  
   
   
GOLF – EUROPEAN TOUR: QATAR MASTERS CON F. MOLINARI E CANONICA NEL BUICK INVITATIONAL DEBUTTO STAGIONALE DI TIGER WOODS  
 
Milano, 25 gennaio 2007 - Emanuele Canonica e Francesco Molinari prendono parte al Commercialbank Qatar Masters (25-28 gennaio), la seconda gara del trittico negli Emirati Arabi iniziato con l´Abu Dhabi Championship e che si concluderà la prossima settimana con il Dubai Desert Classic. Sul percorso del Doha Golf Club saranno presenti alcuni tra i migliori giocatori del mondo: i sudafricani Ernie Els e Retief Goosen, lo spagnolo Sergio Garcia, lo statunitense Chris Dimarco, il neozelandese Michael Campbell, gli svedesi Henrik Stenson, campione uscente, e Robert Karlsson, gli inglesi Paul Casey, Lee Westwood e Darren Clarke, il thailandese Thongchai Jaidee e gli indiani Jyoti Randhawa e Jeev Milkha Singh. In palio 1. 700. 000 euro dei quali 257. 041 saranno destinati al vincitore. Us Pga Tour: Debutto Stagionale Per Tiger Woods - Debutto stagionale per Tiger Woods, dopo il periodo di riposo di quasi due mesi che si è concesso al termine di un trionfale 2006. Il numero uno mondiale scende in campo nel Buick Invitational (25-28 gennaio) sui due tracciati del Torrey Pines Gc (il North e il South) dove difende il titolo in un torneo che ha già vinto per quattro volte. Woods ha anche un altro obiettivo: continuare la sua striscia di successi consecutivi nel circuito statunitense, che si è fermata a sei al termine della scorsa stagione. E´ un record personale che il campione ha eguagliato (lo aveva già conseguito tra il 1999 e il 2000) e che condivide con Ben Hogan, ma entrambi sono al secondo posto di questa speciale classifica capeggiata da Byron Nelson, recentemente scomparso, con undici titoli di fila. Woods avrà per avversari più pericolosi Vijay Singh, Phil Michelson, tornato a gareggiare la scorsa settimana dopo una pausa di circa quattro mesi, e Charles Howell Iii. Tra i possibili protagonisti Justin Rose e Rory Sabbatini, In campo anche Tom Lehman e Duffy Waldorf, che prenderanno parte al prossimo Telecom Italia Open (3-6 maggio, Castello di Tolcinasco). Consiglio Federale Il 30 Gennaio A Milano - La prima riunione del Consiglio Federale per l´anno 2007 si terrà martedì 30 gennaio a Milano presso il Westin Palace Hotel, in Piazza della Repubblica, alle ore 11. Questo l´ordine del giorno: approvazione verbale precedente riunione; comunicazioni del Presidente; tesseramento libero; campo pubblico di Roma; Settore Tecnico; affari amministrativi; affiliazioni e aggregazioni; varie .  
   
   
SABATO PROSSIMO ROMA OSPITERÀ IL 60° CONGRESSO INTERNAZIONALE DI SCI NAUTICO  
 
Milano, 25 gennaio 2006 - Dopo i successi sportivi del 2006, il nuovo anno dello sci nautico italiano si apre all’insegna di un grande risultato diplomatico: sabato 27 gennaio prossimo, la Fisn organizzerà al Salone d’Onore del Coni il 60° Congresso dell’Eame, l’organo sovrintendente le attività delle Federazioni Nazionali di sci nautico comprese nell’area geografica dell’Europa, dell’Africa e del Medio Oriente. L’eame rappresenta la più antica delle tre regioni in cui è divisa l’International Water Ski Federation (Iwsf). “Siamo orgogliosi di poter ospitare un appuntamento così importante – ha detto il Presidente della Fisn, Silvio Falcioni – Inoltre siamo felici che il Coni, capendo il valore dell’evento, ci ha concesso la propria “casa”. Il congresso, al quale prenderà parte anche il presidente della Iwsf, Kuno Richards, sancirà il ritorno dello sci nautico ai Giochi del Mediterraneo, fatto fortemente voluto dalla Fisn, dai vertici del Coni e dal Presidente di Pescara2009, Sabatino Aracu. “Mi auguro che la partecipazione ai prossimi Giochi del Mediterraneo, unitamente alla presenza già consolidata del nostro sport ai Giochi Panamericani e Panasiatici – prosegue Falcioni – siano un buon viatico per l’approdo dello sci nautico alle Olimpiadi”. Il programma dei lavori prevede anche la consegna di un riconoscimento speciale al sindaco di Roma Veltroni per il suo impegno a sostegno dello sci d’acqua, la partecipazione di un rappresentante del Ministero dello sport, che porterà il saluto del governo italiano e la visita al lago dell’Eur, per il quale si prevede di accogliere una tappa di Coppa del Mondo. . .  
   
   
TOSCANA LABORATORIO NAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA NEGLI STADI REGIONE, SOCIETÀ DI SERIE A E STAMPA SPORTIVA SI DANNO APPUNTAMENTO A COVERCIANO  
 
 Firenze, 25 gennaio 2007 - La Toscana come laboratorio di prevenzione della violenza negli stadi e di educazione ai valori dello sport che potrà individuare e sperimentare buone pratiche da offrire poi a livello nazionale. E´ questo l´ambizioso obiettivo di un percorso che per la prima volta riunisce istituzioni, società di calcio e giornalisti sportivi. Un percorso che, come prima tappa significativa, approderà al convegno organizzato da Regione Toscana e da Ussi (Unione Stampa Sportiva Italiana) per il prossimo lunedì 29 febbraio presso il centro tecnico di Coverciamo, un appuntamento la cui importanza sarà sottolineata dalla presenza del ct della nazionale Roberto Donadoni e di alcune società di serie A. L´iniziativa è stata presentata questa mattina da Federico Gelli, vicepresidente della Regione Toscana con delega alle politiche di sicurezza, e dal questore di Firenze Francesco Tagliente. "Con questa iniziativa - ha spiegato Gelli - puntiamo ad avviare un lavoro comune che riunisca le esperienze e le competenze di tutti coloro che a vario titolo sono coinvolti e interessati al mondo dello sport, come grande fenomeno sociale e culturale del nostro paese. Sono convinto che da Coverciano potrà partire la candidatura della Toscana come laboratorio nazionale di buone pratiche su questo terreno. Per questo abbiamo tutte le carte giuste, a partire dalle esperienze maturate in questi anni da tante realtà, in particolare a livello di sport giovanile e di base, dai livelli raggiunti di comunicazione e coordinamento tra le varie forze competenti in materia di ordine e di sicurezza, dalla stessa presenza di quattro società di serie A - nessuna regione ne ha tante - ma anche dalla fortissima presenza nelle altre categorie, dimostrazione di vitalità sportiva della nostra regione non priva comunque di aspetti problematici, legati ad esempio ai tanti derby che richiamano motivi di sana rivalità sportiva ma anche potenziali occasioni di scontro". Tutto questo sarà al centro del confronto di Coverciano, confronto che, necessariamente, dovrà partire anche dai dati più recenti sulla violenza negli stadi. Proprio qualche giorno fa l´Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive ha comunicato alcuni dati di bilancio in relazione ai gironi di andata di serie A, B e C. I feriti, certo, sono leggermente diminuiti, sono stati 55 in 1. 163 gare, cioè 4 in meno della scorsa stagione. Sono aumentati i tifosi arrestati, da 96 a 108, e i denunciati, da 256 a 486. Però le partite classificate a rischio quest´anno sono sensibilmente aumentate, da 211 a 298, un aumento che è del 33 per cento in serie A e addirittura del 38 per cento in serie C. "Credo però che siano soprattutto due i dati su cui riflettere - spiega ancora Gelli - In questi mesi sono stati ben 1. 400 i tifosi che, per i loro comportamenti, si sono visti applicare il divieto di accesso allo stadio. Sono tanti, un numero che da solo conferma quanto sia diffuso il problema nei nostri stadi. Ma c´è un numero ancora più significativo: per assicurare che il peggio potesse avvenire sono state ben 110 mila le unità delle forze dell´ordine impiegate per le partite. Mi sembra una cifra enorme, insopportabile per quello che dovrebbe essere un grande gioco, una festa dello sport. E insostenibile per i costi che si scaricano su tutta la collettività". "La violenza negli stadi - aggiunge il vicepresidente - ovviamente non è un fenomeno solo italiano. Solo negli ultimi mesi le cronache ci hanno proposto fatti gravissimi, dal morto negli scontri tra forze dell´ordine e gli estremisti del Paris Saint Germain che avevano scatenato la caccia all´ebreo ai tifosi olandesi del Feyernoord di Rotterdam che hanno devastato in modo così brutale Nantes da far scattare un provvedimento di estromissione dalle competizioni europee della loro squadra. E il problema esiste anche in paesi che consideriamo pacifici come la Svizzera. Ma tutto questo non deve costituire un pretesto per rassegnarsi, piuttosto deve essere uno stimolo a raccogliere altre esperienze europee positive". Proprio di questo si parlerà a Coverciano, affrontando anche i temi del ruolo e della responsabilità dei mass media, anche in vista di esperienze quali il Master in comunicazione sportiva che, patrocinato dalla Regione e realizzato in collaborazione con Ussi e Uisp, sarà atttivato nei prossimi mesi dal Laboratorio di strategie della comunicazione dell´Università di Firenze. Saranno prese in esame anche iniziative concrete, in relazione per esempio al ruolo che una maggiore presenza allo stadio di donne e bambini potrà avere in termini di prevenzione dei fenomeni di intolleranza allo stadio. .