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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Novembre 2011
INFORMAZIONE IN UMBRIA; MARINI: PORTERÒ A CONFERENZA REGIONI DIFESA TGR RAI  
 
Perugia, 10 novembre 2011 – “Continuo a ritenere davvero incomprensibile la conferma da parte dell’azienda della decisione di eliminare dalla programmazione della terza rete televisiva la terza edizione dei telegiornali regionali”. E’ quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che manifesta solidarietà e condivisione della posizione assunta dai giornalisti della sede regionale dell’Umbria della Rai. “Se consideriamo che da anni – ha aggiunto la presidente - stiamo parlando di federalismo, valorizzazione delle autonomie locali e protagonismo dei territori, questa decisione appare davvero inaccettabile e grave. L’umbria, come immagino tutte le regioni d’Italia non possono veder impoverito un importante spazio di informazione, soprattutto da parte del servizio pubblico. Per tale ragione ritengo che l’unilaterale decisione dell’azienda, riducendo lo spazio informativo svolto con professionalità ed impegno da tutti gli operatori della sede regionale – impegno confortato tra l’altro da apprezzabili indici di ascolto – si produrrebbe anche una violazione palese del diritto di ogni cittadino a una corretta ed esaustiva informazione”. "Tornerò a chiedere, come ho già fatto in occasione del primo tentativo dell’azienda di cancellare la terza edizione del tgr, al Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani di farsi parte attiva nei confronti del Cda della Rai per rappresentare le giuste proteste dei tanti presidenti di Regioni a difesa della qualità dell´informazione locale da parte di una azienda che, non lo si dimentichi, è pubblica e svolge un servizio pubblico". La presidente ha quindi assicurato il suo personale impegno e sostegno, e quello della Giunta regionale, verso la vertenza portata avanti dai giornalisti della sede regionale della Rai.  
   
   
DIGITALE TERRESTRE, PROSEGUE IL PASSAGGIO IN TOSCANA  
 
Firenze, 10 novembre 2011 – In Toscana prosegue la transizione al digitale terrestre, così come l’attività di monitoraggio della Sala operativa attivata da Regione Toscana e Uncem. Grazie al lavoro dei tecnici impiegati, le attività procedono con sostanziale regolarità, anche se si segnalano alcune criticità nei comuni di Vernio, Vaiano, Cantagallo e Sambuca Pistoiese. Un vero e proprio guasto, invece, è stato segnalato per la zona di Maresca. I tecnici della sala operativa si sono già attivati e si attende per domani la soluzione. “Grazie alla collaborazione della Sala operativa con Rai, Mediaset e La7 - afferma il presidente di Uncem Toscana, Oreste Giurlani – si stanno coprendo più zone rispetto a quelle precedentemente coperte dall’analogico, ciò rappresenta un importante risultato rispetto anche agli impegni presi dalla Regione sulla copertura”. La Sala Operativa resta attiva presso la sede di Uncem Toscana in Via Cavour 15 Firenze, può essere contattata dagli amministratori degli enti locali della Toscana. Per i giornalisti la Sala resta a disposizione dalle 13.00 alle 14.00 per ricevere informazioni e report della giornata.  
   
   
DIGITALE TERRESTRE: RISCHIO SWITCH OFF SENZA FREQUENZE. L’UMBRIA CHIAMA, IL MINISTERO NON RISPONDE  
 
Perugia, 10 novembre 2011 - Il conto alla rovescia prosegue, mancano solo 8 giorni al fatidico switch off, e cioè al passaggio dell’Umbria dal sistema analogico al digitale terrestre, ma il Ministero per lo Sviluppo Economico non ha ancora assegnato le frequenze alle televisioni locali e regionali. “Il rischio, insiste l’Assessore Stefano Vinti, è che, nonostante gli sforzi e l’impegno della Regione, che peraltro non ha specifiche competenze in materia, si arrivi al 17 novembre, data di inizio, senza che le diverse emittenti locali presenti in Umbria abbiano avuto la possibilità di procedere agli adeguamenti tecnici indispensabili per l’avvio del nuovo sistema. Se non si assegnano le frequenze, continua Vinti, tutto è bloccato. Le tv locali non avranno neanche la possibilità di verificare con tempo la copertura del segnale nel territorio e quindi far fronte ad eventuali inconvenienti. E di tempo ce n’è rimasto veramente poco”. L’assessore Vinti, che ha già sollecitato il Ministero per una soluzione rapida, si dice preoccupato per il mancato riscontro e quindi per le conseguenze che un tale ritardo possano avere sull’informazione locale. “Quello che sta succedendo in Toscana, dove, con il passaggio in corso, sono disponibili soltanto 18 frequenze per 56 emittenti, potrebbe diventare un precedente realistico. Bisogna evitare un caos del genere, afferma Vinti, perché in questo modo una fetta consistente della popolazione umbra resterebbe esclusa dall’informazione locale. Marginalizzare quell’universo di piccoli e meno piccoli soggetti che garantiscono pluralità, partecipazione e democrazia, conclude l’Assessore Vinti, sarebbe, infatti, una gravissima perdita per tutta la società umbra”.  
   
   
FUTURO PRESENTE DAL 18 AL 20 NOVEMBRE AL MART AL VIA IL LABORATORIO PERMANENTE SUI LINGUAGGI CONTEMPORANEI, UNO DEGLI APPUNTAMENTI ASSIEME ALLA TRENTINO FILM COMMISSION  
 
Trento, 10 novembre 2011 - Dopo la felice esperienza del 2010 anche quest´anno Futuro Presente ripropone la formula in due sezioni e lo fa con un focus autunnale che integra e prosegue i temi affrontati in primavera quando al centro degli incontri e degli eventi sono stati messi format, autori, professioni, realtà e promesse della televisione. Ora, invece, è il cinema il protagonista della tre giorni della kermesse, in programma al Mart di Rovereto dal 18 al 20 novembre. Tra i partner vi è anche la Trentino Film Commission, che ha collaborato nell´organizzazione dell´evento del 20 novembre. Dietro il titolo “La creatività possibile” si nasconde un percorso di indagine che coinvolge linguaggi artistici e professioni e offre numerose occasioni per dialogare con i protagonisti più interessanti del cinema italiano come i registi Andrea Segre, Gian Alfonso Pacinotti e Daniele Ciprì, attori come Isabella Ragonese senza dimenticare, produttori, esperti di montaggio (Francesca Calvelli) e musicisti (Theo Teardo). Non solo proiezioni, non solo incontri ma anche spettacoli, concerti e spazi per guardare anche alle esperienze più vicine a noi. Come scrive Enrico Magrelli la “creatività possibile e impossibile (il tempo, il denaro, le censure consapevoli e indotte, la resistenza del materiale narrativo, i luoghi e i corpi) sono l’oggetto nascosto (e in parte da svelare) delle conversazioni di quest’anno. Registi, musicisti, attori, scrittori, produttori saranno sollecitati a ragionare, a voce alta, sulle fasi dei diversi processi creativi, sul conflitto dialettico, e spesso ottuso, tra mondo concreto e pensiero, budget e sogno ad occhi aperti, piano di lavorazione e contratti e fantasia. Invenzioni individuali e intuizioni del gruppo di lavoro. Elaborazione inconscia e messa in opera quotidiana. Epifania delle idee e visualizzazione nel perimetro di un mascherino. Tecnica e improvvisazione. Rischio e controllo dell’immaginazione”. Si comincia venerdì 18 novembre con un intero giorno dedicato al percorso artistico di Andrea Segre. Del regista veneto vengono proiettate, presso l´Auditorium Fausto Melotti, una serie di pellicole significative: da “La mal´ombra” (ore 16), cinema documentario sulla costruzione di una grande zincheria a San Pietro di Rosà nel vicentino, a “Magari le cose cambiano” (ore 17.15) che ci trasporta nel mondo del più grande centro commerciale d´Europa a Ponte di Nona nella periferia est di Roma; da “Il sangue verde” (ore 18.30) che si occupa delle manifestazioni di rabbia degli immigrati a Rosarno in Calabria nel gennaio 2010 al recentissimo e fortunato “Io sono Li” (ore 22.30), storia di emigrazione, solitudini e integrazione che ruota attorno a un´osteria di Chioggia. Precede quest´ultima proiezione l´incontro con l´autore, alle ore 21 sempre all´Auditorium Fausto Melotti. Professioni e linguaggi creativi che contribuiscono a rendere grande il cinema sono al centro della seconda giornata di Futuro Presente che vede sin dal mattino un alternarsi di proiezioni e incontri. Alle ore 10.30 all´Auditorium Melotti viene proposto il film “L´ultimo terrestre”, opera prima dietro la macchina da presa di Gian Alfonso Pacinotti, più noto come autore di graphic novel col nome di Gipi. E proprio da una graphic novel, “Nessuno mi farà del male” di Giacomo Monti, prende lo spunto questa pellicola che mescola fantascienza e realismo. Alle ore 15 è la musica ad essere al centro dell´incontro con il compositore Teho Teardo portatore di una idea di colonna sonora intesa non come mero “commento” alle immagini (Sala conferenze del Mart). Tra le altre professioni indagate viene dato spazio anche al montaggio con l´evento dal titolo “Dare senso alle immagini” che vede Francesca Calvelli – attiva al fianco di Marco Bellocchio, Denis Tanovic, Cristina Comencini aggiudicandosi ben 4 David di Donatello come miglior montatore - dialogare con Enrico Magrelli. Sempre il noto critico e giornalista, conduttore del programma di Rai 3 “Hollywood party” conduce il pubblico alla scoperta di Gian Alfonso Pacinotti (Gipi) considerato una delle più grandi sorprese dell´ultima Mostra del Cinema di Venezia (Sala conferenze del Mart, ore 18). Non poteva mancare, in questo viaggio attraverso i mestieri del cinema, Daniele Ciprì, noto ai più per il sodalizio con Franco Maresco ma anche protagonista di un rigoroso percorso “autonomo” che l´ha visto autore della fotografia raffinata di pellicole come “Vincere” di Marco Bellocchio e “La pecora nera” di Ascanio Celestini (ore 21). Al termine dell´incontro con l´artista palermitano l´Auditorium Melotti ospita il Live Set di Teho Teardo alle chitarre e all´elettronica, accompagnato da Martina Bertoni al violoncello (ore 22.30). Per i nottambuli, infine, una lunga maratona a partire dalle ore 24, tutta dedicata alla riscoperta degli episodi leggendari di Cinico Tv. Si tratta di “Cinica è la notte”, all´Auditorium Melotti. Il cartellone di domenica 20 novembre si apre con la proiezione de “Il primo incarico” della regista Giorgia Cecere (Auditorium Melotti, ore 10.30). La pellicola del 2010 ci racconta la Puglia degli anni Cinquanta attraverso la storia di Nena, una giovane maestra, che ottiene il primo incarico di insegnante in una comunità rurale del brindisino, ma soprattutto ci fa conoscere, attraverso le immagini, uno dei protagonisti della terza giornata di Futuro Presente. Si tratta di Isabella Ragonese, che qui interpreta la maestra, e che è uno dei volti nuovi del cinema italiano. Attrice rigorosa e misurata che aiuta il pubblico ad aggiungere un tassello in più al mosaico composito e variopinto dei mestieri del cinema con un incontro (ore 16.30 alla Sala conferenze del Mart) condotto da Enrico Magrelli. Esemplare dell´evoluzione e delle modificazioni della settima arte è infine la professione del produttore, non più soggetto esterno all´opera ma collaboratore se non spesso alter-ego del regista. “Sempre un passo davanti al pubblico. Forme della creatività produttiva” si occupa di questa figura alle ore 18, sempre alla Sala conferenze. Lo spettacolo serale ci porta invece nel teatro, inteso come fucina e palestra necessarie per la sperimentazione di registi e attori. Ed è la stessa Isabella Ragonese a salire sul palcoscenico dell´Auditorium Melotti (ore 21) con “Lady Grey”, lavoro di Will Eno. Completa il ricco programma anche un momento di racconto e riflessione che si occupa delle “esperienze cinematografiche” più interessanti nate in una terra come il Trentino. Prendendo spunto simpaticamente dall´ultimo film di Paolo Sorrentino, la tavola rotonda “This could be the Place” vede al tavolo Antonio Artuso, Luigi Pepe, Alessandro Rossetto, Valerio Oss e Gialuigi Bozza (ore 15, Sala conferenze del Mart). Tutti gli spettacoli, gli incontri e le proiezioni sono a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. È comunque necessaria la prenotazione che può essere fatta tramite il sito: www.Festivalfuturopresente.it    
   
   
IL PREMIO LETTERARIO "LA GIARA" LA RAI CERCA NUOVI SCRITTORI, IL TERMINE È IL 31 DICEMBRE 2011  
 
 Trento, 10 novembre 2011 - La Rai-radiotelevisione italiana bandisce il Premio letterario “La Giara” aperto ai nuovi talenti della narrativa. Con questo Premio, la Rai intende individuare e valorizzare i giovani scrittori ampliando la ricerca al di fuori delle sedi e dei circuiti culturali tradizionali. La capillare diffusione della Rai nel territorio rende possibile un’ampia partecipazione all’iniziativa. Rai metterà a disposizione dei vincitori il suo potenziale comunicativo, che permetterà loro di essere conosciuti e valutati da un vasto pubblico. Al vincitore del Premio sarà garantita la pubblicazione della sua opera da parte di Rai Eri. Possono partecipare i residenti in Italia di età compresa tra i 18 e i 39 anni. Potranno concorrere con un romanzo inedito di almeno 180.000 caratteri. Le opere dovranno essere inviate con raccomandata postale in formato cartaceo (sei copie) ed in formato elettronico (documento word su cd) entro e non oltre il 31 dicembre 2011 alla sede regionale Rai del comune di residenza dell’autore. Tutti gli inediti saranno valutati e selezionati dalle commissioni istituite nelle 21 Sedi regionali Rai e composte da esperti del mondo della narrativa, del giornalismo e della cultura. La commissione istituita presso la sede Rai di Trento, e coordinata dal direttore Sergio Pezzola, è composta dal direttore della Fondazione Museo storico del Trentino Giuseppe Ferrandi, dal professore dell´Università di Trento Gustavo Corni, dal direttore del giornale "L´adige" Pierangelo Giovanetti, dal direttore del "Corriere del Trentino" e del "Corriere dell´Alto Adige" Enrico Franco e dall´editore Roberto Keller. A fine giugno 2012 saranno resi noti i nomi dei 21 semifinalisti, tra cui verrà successivamente scelta dalla commissione nazionale la rosa dei tre finalisti. Il vincitore verrà proclamato a fine luglio con un evento televisivo che si svolgerà ad Agrigento, nei luoghi natali di Pirandello. Per tutte le informazioni rivolgersi a: info.Premiolagiara@rai.it  o consultare il sito Rai www.Rai.it  "Premio letterario La Giara".  
   
   
DIZIONARIO BIOGRAFICO DEI POLITICI VENEZIANI  
 
 Venezia, 10 novembre 2011 Venerdì 11 novembre alle 18 al Centro Culturale Candiani verrà presentato il Dizionario biografico dei politici veneziani, la seconda pubblicazione dei Quaderni dell´Atlante Storico Politico Veneziano della Fondazione Pellicani. Il Dizionario contiene le prime cento schede biografiche dei politici veneziani, dal 1946 - le prime elezioni amministrative repubblicane - al 1993 - l´anno della riforma elettorale per le elezioni amministrative. Il Dizionario non solo è una guida alle cariche e agli eletti, ma attraverso le biografie sono ricostruiti i passaggi chiave della vita politico - amministrativa della città, inoltre la pubblicazione si completa con una serie di appendici che, per la prima volta, permettono di trovare, all´interno di uno stesso volume, i componenti di tutti i consigli comunali, provinciali, regionali e delle rispettive giunte. Sono consultabili anche tutti i parlamentari eletti in collegi e circoscrizioni afferenti la provincia di Venezia. Attraverso le schede biografiche, che offrono molteplici spunti di riflessione e di analisi, emerge la conferma di come la classe politica veneziana sia riuscita in diversi frangenti a fare di Venezia un laboratorio politico che ha avuto ripercussioni sullo scenario nazionale. La presentazione del libro sarà quindi l´occasione per un dibattito sulla dimensione politica veneziana ieri e oggi. La presentazione del librò sarà l’occasione per dibattere su “Venezia: Laboratorio Politico”; Intervengono: Giorgio Orsoni; Renato Chisso; Cesare De Michelis; Andrea Martella; Ignazio Musu. Cosa Contiene Il Dizionario - La pubblicazione, di oltre 240 pp., è divisa in tre parti: 103 schede biografiche; Un inserto di 20 fotografie storiche raccolte all’interno del progetto Immagini dalla politica veneziana; La composizione, per un totale di oltre 1.000 nomi, per il periodo che va dal 1946 al 1993, di: consigli e giunte comunali di Venezia; consigli e giunte provinciali di Venezia; giunte regionali ed eletti in consiglio regionale della provincia di Venezia; eletti al parlamento italiano nei collegi afferenti la provincia di Venezia. Cos’e’ Il Dizionario - Scrivere un Dizionario è opera che in sé implica delle scelte. In questo lavoro abbiamo utilizzato un’ottica istituzionale – nelle sue varie declinazioni – consci che non sia un’ottica che in sé esaurisca l’espressione del politico, ma ci è sembrato fosse comunque possibile dar conto della ricchezza e della complessità del mondo della politica veneziana. Questo volume ambisce a essere uno strumento per aiutare a capire la politica veneziana degli anni della cosiddetta “prima Repubblica”, in particolare del periodo che inizia con le elezioni comunali del 1946 e si conclude con il cambio della legge elettorale, nel 1993. Quasi cinquant’anni di storia di una città che si contende tra terra e acqua, dal passato preponderante e da una modernità dirompente che mette sotto scacco per quasi mezzo secolo la politica tanto da doversi fare laboratorio politico, per molti anni, di livello nazionale. La realizzazione di un volume come questo esige quindi che si dia preliminarmente risposta a una serie di interrogativi: come determinare una rosa di personaggi che delinei la complessa fisionomia della politica veneziana? Come delimitarla cronologicamente? Dalle prime ricerche iniziali, consistite nella consultazione di archivi e nello spoglio di riviste, di quotidiani, di opere generali e a carattere monografico, è scaturita una prima ampia rosa di nomi, dalla quale per successive scremature si è giunti al centinaio che costituisce il Dizionario biografico dei politici veneziani; un primo dizionario cartaceo che vive aggiornato nel web, grazie a un sito internet che utilizza la tecnologia wiki, quindi implementabile da chiunque (il sito è raggiungibile dal sito della Fondazione: www.Fondazionegiannipellicani.it). Per delimitare il vasto mondo del politico abbiamo severamente scelto – come accennato precedentemente – solo quelle persone che nella loro vita politica sono eletti in almeno un organo e/o collegio elettivo “veneziano” – comune, provincia, regione e parlamento – dalle prime elezioni amministrative repubblicane del 1946, fino alla riforma elettorale per le elezioni amministrative del 1993. Se la data di inizio ci è parsa chiara sin da subito, quella finale ha comportato diverse discussioni. Alla fine abbiamo ritenuto determinante per la scelta l’elemento di novità rappresentato dal cambio di legge elettorale e la conseguente introduzione dell’elezione diretta del sindaco e del presidente della provincia, una legge elettorale che mutò notevolmente il modo e la prassi della politica, non solo veneziana. Si è inoltre tenuto conto, nella scelta dei biografati, dei molteplici colori della politica lagunare, suddividendo di conseguenza il corpus delle biografie in base all’appartenenza politica. Quindi ci siamo imposti un bilanciamento tra le famiglie politiche componendo una sorta di mosaico alla veneziana che tenesse conto della “storica” proporzione della politica lagunare. Di conseguenza nel Dizionario sono preminenti le biografie di politici democristiani e comunisti, per seguire con quelli dell’“area socialista” e per concludere con repubblicani, verdi, liberali, missini e rappresentanti delle “liste civiche”. Ogni singola biografia si pone l’obiettivo di contestualizzare l’operato dei biografati nel contesto politico in cui operano, invece che limitarsi a raccogliere sinotticamente i diversi incarichi ricoperti. Così sono stati volutamente rimarcati momenti politici chiave nel secondo dopoguerra – ad esempio; dal tramonto della fase centrista all’affermazione del centrosinistra; oppure dalla giunta rossa a quella rosso-verde, come i mutati rapporti di forza all’interno dei singoli partiti (ad esempio a fine anni Sessanta nel Pci come nel primo lustro degli anni Settanta per il Psi e nel secondo lustro sempre del medesimo decennio per la Dc). Il Dizionario è così strumento di conoscenza biografica, ma può anche aiutare a ricercare narrazioni complesse per momenti e temi chiave della politica veneziana nel secondo dopoguerra. A corredo del dizionario si trovano una serie di appendici. La prima, quella sui consigli e sulle giunte comunali, è l’integrazione di quella di Sergio Barizza – Il Comune di Venezia. 1806-1946. L’istituzione. Il territorio. Guida-inventario dell’archivio municipale – per il periodo che va dal 1985 al 1993. Quelle provinciale, regionale e nazionale sono inedite e a cura degli autori. Gli Autori Omar Favaro - Nato nel 1979, vive e lavora a Venezia. Da tempo si interessa di storia sociale dell´Italia repubblicana, specialmente dell´incontro tra il lavoro e la fabbrica. Completati i suoi studi in Storia contemporanea nell´università lagunare inizia una collaborazione, per l´attività di ricerca storica, con la Fondazione Gianni Pellicani ed è membro della redazione dei Quaderni di storiAmestre. Attualmente è dottorando in storia contemporanea a Ca´ Foscari. Autore di vari saggi, recentemente ha pubblicato: Un cardellino in gabbia. Fabbrica e lavoro nei primi anni Cinquanta a Porto Marghera, storiAmestre, Mestre 2008. Giuseppe Saccà - Nato nel 1976, laureato in Storia contemporanea all´università Ca´ Foscari ha collaborato per alcuni anni con la Fondazione Giorgio Cini in particolare con l´Istituto per la Storia della Società dello Stato Veneziano e la Fondazione Umberto Veronesi di Milano. Collabora con la Fondazione Gianni Pellicani per la quale coordina l´Atlante Storico Politico Veneziano dal 2007 e lavora su progetti incentrati sulla storia contemporanea veneziana con il Sistema Bibliotecario Urbano e l´Archivio Storico del Comune di Venezia. È membro dell´associazione culturale Emù e del direttivo Centro Culturale Santa Maria delle Grazie di Mestre. Nell´ultimo biennio ha pubblicato Mestre: città nuova. Immigrazione e sviluppo in una metropoli del presente (con Michele Casarin), Alla Scoperta di Mestre (con Michele Casarin e Giovanni Vio) e La genesi della Legge Speciale. Il Governo della città e la stagione del centrosinistra; è tra gli autori di Green: il futuro di Porto Marghera e Abitare Mestre 2010: la città ecologica. La Ricerca Storica Curata Dalla Fondazione Gianni Pellicani L’atlante Storico Politico Veneziano - La storia della politica veneziana contemporanea, nelle sue forme espressive e con suoi principali protagonisti, attraverso i momenti, le fasi e le dimensioni essenziali che si intreccia con il contesto della vita culturale e sociale della città di Mestre e Venezia. Questo lo scenario dell´Atlante Storico-politico Veneziano, uno strumento pensato per orientarsi in cinquant´anni di storia che hanno mutato profondamente il territorio veneziano. Non solo dal punto di vista urbanistico, ma anche nella sua composizione sociale, nelle popolazioni che lo abitano, nell´economia, nei modi e nelle forme politiche che ha espresso. Un Atlante aperto che si basa su strumenti collaborativi, come il Dizionario Biografico dei politici veneziani, su ricerche archivistiche, su fonti orali, su archivi fotografici (Immagini dalla Politica Veneziana) e documentali (Archivi della politica e dell’impresa del ‘900 veneziano). Il collante dell´Atlante è il sito della Fondazione Gianni Pellicani che permette di navigare agevolmente tra file audio, video e testi.  
   
   
«PAGINE DEL GARDA»: LA 19ª RASSEGNA DELL´EDITORIA GARDESANA LA MOSTRA DEL LIBRO AL CASINÒ DI ARCO DAL 12 AL 20 NOVEMBRE, TANTE LE INIZIATIVE DI CONTORNO  
 

Trento, 10 novembre 2011 - La rassegna dell’editoria gardesana «Pagine del Garda» apre i battenti dal 12 al 20 novembre per l’annuale appuntamento con la mostra del libro: anche per quest’anno il programma è ricchissimo di presentazioni librarie, di eventi e di spettacoli; un cartellone di iniziative che porta alla ribalta i lavori prodotti dalle edizioni trentine e quelli delle vicine province di Brescia e Verona. Lo scorso week end l´anteprima, con l’apertura, al Casinò di Arco, della mostra «1861 e dintorni», curata da Mauro Nequirito e realizzata in collaborazione con la Soprintendenza provinciale per i beni librari, archivistici e archeologici grazie al materiale librario del Fondo antico «Bruno Emmert» della Biblioteca civica di Arco. La manifestazione è organizzata dall´associazione culturale «Il Sommolago» con il sostegno di Altogardacultura, il Servizio di Attività culturali intercomunale di Arco e Riva del Garda. In anteprima, per la Xix edizione è stato dato ampio spazio ad iniziative che celebrano il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, proseguendo in un percorso intrapreso già a marzo di quest’anno con il progetto 150 anni di storia italiana. Sono state presentate due ricerche (una illustrata da una mostra, l’altra da una pubblicazione) condotte su materiali del Fondo Antico della Biblioteca «Bruno Emmert», grazie all’intervento e al sostegno della Soprintendenza dei Beni librari, archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento. Altre due ricerche, proposte dal Mag – Museo Alto Garda, e realizzate anche grazie all’associazione Il Sommolago e alla Mnemoteca del Basso Sarca di Arco, hanno riguardato Ugo Foscolo e Andrea Maffei, le testimonianze di persone ultraottantenni che hanno «visto da vicino» il cambiamento portato dall’unificazione dell’Italia dopo il 1918. Per tutti questi appuntamenti era stato ottenuto già nel marzo scorso l’inserimento nelle manifestazioni ufficiali di commemorazione 150° anniversario Unità d’Italia, organizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Durante la settimana di apertura della mostra del libro sarà invece dedicato ampio spazio alle immagini del territorio trentino e gardesano, tramite i volumi "Marmolada" (ed. Cierre, con la collaborazione con il dipartimento di geografia della Università di Verona), "Racconto di uno sguardo" (ed. Grafica 5, ricordando Franco Toninelli, fotografo di Malcesine) e "Il tempo del sole" (ed. Judicaria, dedicato alle meridiane esistenti sul territorio. Spazio anche ai romanzi, agli scritti biografici, alla poesia, all’attualità, alla musica e alla storia del nostro territorio. Inoltre, per la prima volta, la rassegna dell’editoria gardesana si sposta a Trento, presso la biblioteca comunale, per presentare uno degli appuntamenti anche nel capoluogo, con lo spettacolo: "La ballata su l’amore e la morte dell’alfiere Cristoforo Rilke", voce di Gabriella Corini e traduzioni di Maria Teresa Ferrari. Lo scopo della Rassegna, fin dalla sua origine, è sempre stato di poter offrire al pubblico una panoramica complessiva sulla produzione libraria dei territori del lago di Garda e sulla nostra regione, fornire un luogo di incontro fra le piccole case editrici e le associazioni che si occupano senza scopo di lucro di editoria e i lettori più attenti e curiosi di approfondire la conoscenza del luogo anche attraverso canali editoriali a bassa tiratura. Fra i libri esposti e nelle conferenze di presentazione, nel corso degli anni, hanno trovato posto moltissimi volumi e studi di grande interesse e ancora oggi, il pubblico viene in Rassegna per trovare edizioni rare, libri sfuggiti alla grande distribuzione e ricchi di fascino e di sapere. L’appuntamento del 2011 non fa eccezione, ed è facile comprendere, scorrendo il calendario degli incontri, come questo sia frutto di una sinergia importante; per tramite del Servizio Altogarda Cultura e dell’Associazione il Sommolago, hanno portato in anteprima le loro pubblicazioni e i loro studi alla Rassegna la Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento, le biblioteche di Arco e Riva del Garda, il Mag, l’Università di Verona, l’Istituto Fontana di Rovereto; appuntamenti saranno ospitati ad Arco, quanto a Riva del Garda, e anche a Trento, presso la biblioteca comunale. Fanno parte della programmazione editori trentini e gardesani di prestigio, fra tutti Keller editore di Rovereto e Cierre di Verona, ma anche Zandonai e Grafica 5, che da poco si è avventurata nel territorio dell’editoria, proponendo sempre volumi e collaborazioni di grande interesse. Ma soprattutto partecipano, oltre alle istituzioni e alle realtà che dell’editoria hanno fatto una professione, una molteplicità di associazioni del territorio, di tutta l’area gardesana. Fra tutti è bene ricordare La corte dei miracoli, associazione di Toscolano Maderno, che in rassegna porta lo spettacolo Con l’oceano in mezzo, storia di emigrazione delle popolazioni alpine che fa da contorno alla presentazione del volume Appartenenza – Tremosine: storie di emigrazione negli Stati Uniti d’America, curato da Clara Pilotti Delaini e Angelisa Leonesio Zielo. Ma anche le associazioni locali sono sempre attente e partecipi; già è stata citata la Mnemoteca del Basso Sarca, ma bisogna anche ricordare la collaborazione di Lega Vita Serena, del Circolo Culturale La Palma, di Judicaria. Oltre a loro un sostegno importante viene dagli enti Cassa Rurale Alto Garda e da Amsa S.p.a., che si dimostrano sempre sensibili e riconoscono grande valore alla rassegna.
L A X I X M O S T R A D E L L I B R O

Sabato 12 novembre 2011

Arco, Casinò municipale, ore 16.00
Apertura della XIX Mostra del Libro

a seguire
«Zanzanù, il bandito del lago (1576-1617)»

a cura di Claudio Povolo – Ed. Grafica 5, Arco, in collaborazione con Il Sommolago.
Presentazione dell’autore e di Gian Maria Varanini

Domenica 13 novembre 2011
Arco, Casinò municipale, ore 16.00
«Marmolada»
a cura di Alberto Cartone Mauro Varotto – Ed. Cierre, Verona, in collaborazione con il Dipartimento di Geografia dell’Università degli Studi di Verona
Presentazione di Franco De Battaglia

Martedì 15 novembre 2011
Arco, Casinò municipale, ore 17.00
«Studenti e professori dell’Istituto Tecnico di Rovereto (1855-2005). Esperienze e protagonisti di una scuola europea. L’Istituto Fontana di Rovereto»
a cura di Fabrizio Rasera con Cristina Andreolli e Quinto Antonelli - Ed. Osiride, Rovereto
Presentazione dell’autore e di Romano Turrini

Riva del Garda, Biblioteca civica, ore 20.45
«Brucia ancora ora»
di Sergio Ragnolini – Ed. Solfanelli, Chieti
Presentazione dell’autore

Mercoledì 16 novembre 2011
Arco, Casinò municipale, ore 17.00
«Unitaria-mente. Sguardi dal confine per l’Unità d’Italia. Raccolta di testimonianze di persone ultraottantenni»
a cura di Mnemoteca del Basso Sarca in collaborazione con MAG Museo Alto Garda
Presentazione di Rodolfo Taiani, Beatrice Carmellini, Tiziana Calzà e Laura Robustelli

Arco, Casinò municipale, ore 20.45
«Con l’oceano in mezzo»

Spettacolo teatrale a cura dell’associazione “La corte dei miracoli” di Toscolano Maderno
Regia di Manuel Renga

a seguire
«Appartenenza – Tremosine: storie di emigrazione negli Stati Uniti d’America»
a cura di Clara Pilotti Delaini e Angelisa Leonesio Zielo - Ed. Grafica 5, Arco
Presentazione delle autrici

Giovedì 17 novembre 2011
Arco, Casinò municipale, ore 15.00
«Bruno Galas, medaglia d’oro al valor militare»
di Maria Luisa Galas
Presentazione dell’autrice e di Romano Turrini. Evento in collaborazione con Lega Vita Serena

Arco, Casinò municipale, ore 17.00
«Acherdo: dieci anni di editoria per raccontare il Garda»

Presentazione di Alvaro Ioppi

Trento, Biblioteca comunale, ore 17.30
«La ballata su l’amore e la morte dell’alfiere Cristoforo Rilke»
traduzione di Maria Teresa Ferrari, letture di Gabriela Corini

Venerdì 18 novembre 2011
Arco, Palazzo Marcabruni-Giuliani, ore 20.45
Vincenzo Errante e la traduzione di Rainer Maria Rilke: «Il caso della ballata dell’alfiere Christoph Rilke»
a cura di Paola Filippi, con illustrazioni di Edgar Caracristi – Ed. Il Sommolago
in collaborazione con la Biblioteca civica di Riva del Garda
Presentazione dell’autrice

a seguire
«La ballata su l’amore e la morte dell’alfiere Cristoforo Rilke»
Traduzione di Maria Teresa Ferrari, letture di Gabriela Corini

Sabato 19 novembre 2011
Arco, Casinò municipale, ore 16.00
«Il Signor Bach, Mario e i Settanta»
di Davide Longo – Ed. Keller, Rovereto
Presentazione dell’autore e di Roberto Keller

Domenica 20 novembre 2011
Arco, Casinò municipale, ore 16.00
«L’Autonomia spiegata ai miei figli»
di Lorenzo Baratter - Ed. Zandonai, Rovereto
Presentazione dell’autore

 
   
   
LA STAGIONE 2011-2012 DI FONDAZIONE TOSCANA SPETTACOLO  
 
Firenze, 10 novembre 2011 – Una rete composta da oltre settanta spazi teatrali e 36 tra associazioni e istituzioni culturali che vuol diventare ancora più grande, un vero sistema teatrale regionale, capace di un rapporto sempre più organico con le realtà artistiche e culturali che lavorano nel territorio per armonizzare l’offerta; così la presidente Beatrice Magnolfi ha descritto lo stato di Fondazione Toscana Spettacolo, presentando stamani la stagione 2011-2012. Con lei, l’assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti ha voluto sottolineare che “nonostante i tagli che continuano a maltrattare il settore della cultura, siamo riusciti a garantire un cartellone ricco, con proposte interessanti. E soprattutto abbiamo mantenuto intatto il contributo regionale, oltre un milione di euro; anzi quest’anno, grazie al patto di riassetto del sistema teatrale della Toscana, abbiamo messo a disposizione 130mila euro in più”. Fondamentale è anche il contributo degli enti locali, come quello del Ministero; ma ancor più quello degli spettatori, che con la loro adesione arrivano a coprire un quarto del bilancio complessivo di 5 milioni, di cui oltre il sessanta per cento va nelle casse del sistema vivo del teatro, le compagnie che calcano le scene. “Il programma costruito da Fts assicurerà un buon mix di prosa, danza e musica, testi classici e contemporanei, strizzando l’occhio alle nuove generazioni ha detto l’assessore Scaletti -. Investire sulla creatività dei giovani è investire sul futuro, e il progetto Giovani Compagnie va in questa direzione, dando spazio e visibilità ai talenti emergenti che altrimenti verrebbero confinati in festival cosiddetti di nicchia. Mentre continuano consolidarsi anche le attività collaterali, come le relazioni con le scuole”: L’assessore ha ribadito ancora una volta la convinzione che non può esserci rinascita del Paese che non transiti dalla cultura: “Dobbiamo fornire al pubblico grandi offerte di qualità per avere grandi risposte”. Una qualità che non manca e che andrà in teatri grandi e piccoli di tutta la regione, toccando centri grandi, piccoli e medi. 150 i titoli in programma, per circa 650 spettacoli e oltre duecento compagnie coinvolte; a cui vanno aggiunte incontri e centinaia di ore di laboratorio. Tra i nome, maestri della scena come Sepe, Branciaroli, Scaparro, Castri; giovani artisti come Arturo Cirillo e Alba Rohrwacher; camei internazionali come la Familie Floz e il New York City Ballet; la scelta di classici come Molière e Shakspeare accanto ai maestri del ’900 e alla nuova drammaturgia di Ricciforte e Filippo Timi, il teatro ragazzi e la danza nelle sue espressioniclassiche e contemporanee.  
   
   
PRESENTAZIONE CONSUNTIVO ROF - INTERVENTO DELL´ASSESSORE REGIONALE ALLA CULTURA DELLE MARCHE, PIETRO MARCOLINI .  
 
Ancona, 10 novembre 2011 - ´La Regione ´ ha detto l´assessore regionale alla Cultura, Pietro Marcolini, intervenendo ieri mattina alla presentazione, ad Ancona, del consuntivo artistico ed economico del Rossini Opera Festival 2011 ´ e` da sempre attenta all´attivita` del Rof, che rappresenta una delle nostre perle culturali, con caratteristiche di originalita` e specificita` sue proprie, riconosciute in Italia e all´estero. Soprattutto, continua a mantenere due caratteristiche: la prima e` l´elemento di raffinatezza legato allo studio, alla ricerca filologica delle produzioni, l´altra e` la capacita` di conservare un´impronta popolare testimoniata dal coinvolgimento della cittadinanza nelle rappresentazioni e nelle narrazioni in pubblico della produzione rossiniana nei luoghi piu` suggestivi di Pesaro´. ´Ma il Rof ´ ha proseguito Marcolini ´ e` anche un fenomeno economico e sociale; e` una potente leva di sviluppo, grazie alla sua forza attrattiva turistica e civile. In virtu` di questa sua forza e dell´eccellente stato di salute di cui gode, il Rof e` un esempio virtuoso che da` lustro e spinta propulsiva all´interno dello stesso Consorzio Marche Spettacolo, di cui e` uno degli enti fondatori´. ´E´ questa ´ ha concluso l´assessore ´ la linea che la Regione intende sostenere, perche` e` nella programmazione integrata e nella creazione di economie di scala che si sviluppa la riforma del sistema dello spettacolo dal vivo, evitando sprechi e garantendo una ricaduta economica, occupazionale e d´immagine´.  
   
   
CULTURA: RESTAURATI A PALERMO MONUMENTI SIMBOLO UNITA´ ITALIA  
 
Palermo, 10novembre 2011 - Restaurati a Palermo due luoghi simbolo dell´Unita´ nazionale: l´obelisco ai martiri dell´indipendenza italiana, collocato al centro dell´omonima piazza, realizzato da Giovan Battista Filippo Basile, e il monumento equestre a Vittorio Emanuele Ii, davanti alla stazione centrale, ad opera di Benedetto Civiletti, uno dei piu´ importanti scultori palermitani dell´epoca. Gli interventi hanno permesso di arginare lo stato di degrado dovuto principalmente all´inquinamento atmosferico e ai ripetuti atti vandalici: sono state eseguite operazioni di disinfestazione, di pulitura, stuccatura di fessurazioni e il consolidamento degli elementi lapidei. La cerimonia si e´ svolta a piazza Indipendenza alla presenza dell´assessore regionale dei Beni culturali e dell´Identita´ siciliana, Sebastiano Missineo, del prefetto di Palermo, Umberto Postiglione, del questore Nicola Zito, del presidente della Provincia regionale di Palermo, Giovanni Avanti e dell´assessore al Centro storico del Comune di Palermo, Mario Milone. La manifestazione ha avuto anche un secondo momento celebrativo davanti al monumento a Vittorio Emanuele, in piazza Giulio Cesare: in questo caso, sono stati riportati allo splendore originario anche il bassorilievo laterale e il basamento marmoreo arricchito dalle 4 aquile simbolo di Palermo. "Questi due momenti - ha detto l´assessore Missineo che ha scoperto una targa in memoria dei 150 anni dell´Unita´ d´Italia - rappresentano il ricordo della nostra storia e del sacrificio dei nostri eroi. Ma sono anche la testimonianza della creativita´ dei nostri artisti e del rispetto della memoria per le giovani generazioni". L´iniziativa rientra nel progetto "I Luoghi della Memoria", finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell´ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dell´Unita´ d´Italia. I lavori sono stati coordinati dall´Unita´ tecnica di missione per il 150° anniversario dell´Unita´ d´Italia, in collaborazione con l´assessorato dei Beni Culturali e della Identita´ siciliana, con la Soprintendenza dei Beni culturali, che ha curato il progetto di restauro, e con il Comune di Palermo. "Il progetto - ha spiegato Loretta Cardoni, responsabile della Relazioni esterne della Presidenza del Consiglio dei Ministri - intende tramandare i luoghi e le gesta degli eroi del Risorgimento. E´ un messaggio rivolto soprattutto ai giovani ed e´ il valore che vorremmo trasmettere anche attraverso queste celebrazioni".  
   
   
HIC SUNT LEONES ESPLORATORI, GEOGRAFI E VIAGGIATORI TRA OTTOCENTO E NOVECENTO. DAL FRIULI ALLA CONOSCENZA DEI PAESI EXTRAEUROPEI UDINE 12 NOVEMBRE 2011 / 15 APRILE 2012  
 
Udine, 10 novembre 2011 - Dal 12 novembre 2011 al 15 aprile 2012 l’ex chiesa di San Francesco di Udine ospiterà la mostra “Hic sunt leones. Esploratori, geografi e viaggiatori tra Ottocento e Novecento. Dal Friuli alla conoscenza dei Paesi extraeuropei.” “In passato, quando gli uomini giravano il mondo a piedi, a cavallo o per nave, il viaggio dava loro il tempo di abituarsi al cambiamento. I panorami scorrevano con lentezza, la scena del mondo si spostava di poco alla volta. Un viaggio durava settimane, mesi. L’uomo si adattava per gradi al nuovo ambiente, al nuovo paesaggio. Anche il clima mutava gradualmente, un po’ per volta. Spostandosi dalla gelida Europa al torrido equatore il viaggiatore passava per il grato tepore di Las Palmas, per la calura di El-mahara e per la fornace di Capo Verde. Oggi di questa gradualità non resta più niente. L’aereo ci strappa bruscamente alla neve e al gelo e il giorno stesso ci scaraventa nell’abisso ardente dei tropici (Ryszard Kapuściński, 2000)”. Il giornalista e scrittore polacco Ryszard Kapuściński con questo brano ha sintetizzato uno degli aspetti più importanti del viaggio che l’esposizione vuole mettere in evidenza: l’arricchimento sensoriale e una vera e propria assimilazione dei nuovi mondi che caratterizzavano il viaggio e l’esplorazione un tempo e che venivano proprio dalle difficoltà e dalla fatica che i viaggiatori riscontravano nel loro pellegrinare. Il percorso espositivo della mostra è articolato in tre grandi unità tematiche. La prima, introduttiva, è dedicata all’esperienza del viaggio. Il viaggio tra Ottocento e Novecento era un lungo percorso che aveva origine da un’attenta preparazione e una meticolosa organizzazione, scandita dalla verifica bibliografica e cartografica, dal reperimento di equipaggio ed equipaggiamento. Pur preliminare questa fase doveva essere intesa come parte fondante e integrante dell’esperienza conoscitiva del viaggio. In questa parte il visitatore potrà scoprire, grazie anche a proiezioni e postazioni multimediali, tutto ciò che necessitava all’esploratore, dagli strumenti, ai libri, alla cartografia. La seconda unità, intitolata “Il viaggio come conoscenza”, costituisce il nucleo centrale della mostra, perché ripercorre in senso cronologico le spedizioni condotte da friulani verso le Americhe, l’Asia e l’Africa. La sede della mostra è in questo senso evocativa, poiché essa stessa luogo di narrazione delle storie del Beato Odorico da Pordenone, primissimo esempio in Friuli di esploratore di terre lontane. Il percorso prosegue con gli altri religiosi friulani, forse meno noti del Beato Odorico, uniti da un comune destino: raccontare la Cina. Il viaggio come conoscenza continua in questa sezione, con il simbolo dell’esplorazione in Friuli: Pietro Savorgnan di Brazzà, che ha condotto tre spedizioni in Congo, una di queste realizzata insieme al fratello Giacomo e all’amico Attilio Pecile, e che per l’atteggiamento tenuto con le popolazioni africane incontrate è stato spesso indicato come esempio positivo di una fase storica tra le più controverse e rimosse del nostro passato, l’avventura coloniale. Con la nascita delle società geografiche, le spedizioni acquistano un valore sempre più scientifico, sono formate da un’équipe specializzata nei vari settori della scienza e conducono a una conoscenza geografica, etnografica e naturalistica dei territori indagati. In questa fase i nomi dei friulani che hanno contribuito a vario livello nella realizzazione delle spedizioni e nella successiva elaborazione dei dati raccolti, sono moltissimi. Ricordiamo in particolare Renato Biasutti, Lodovico di Caporiacco, Giovanni Battista De Gasperi, Ardito Desio, Egidio Feruglio, Giuseppe Gentili, Michele Gortani, Giovanni e Olinto Marinelli, Giuseppe Ricchieri, Luigi Pio Tessitori, e altri ancora. Dalle spedizioni e dalle carriere di ciascuno di loro emergono anche vicende personali, frutto spesso di un’etica e di una morale che non appartengono più alla realtà del Iii millennio. Alle spedizioni, alle fatiche e alle difficoltà di questi uomini dobbiamo non solo la conoscenza dell’ignoto e l’incontro con l’”altro”, ma anche un mondo di nuovi elementi che ha arricchito in modo oggi non sempre immediatamente percepibile il nostro sistema culturale: dall’arte alla letteratura, dalla musica al cinema e perché no, anche alla cucina. Tutti questi aspetti prenderanno forma nell’ultima unità della mostra, intitolata “Verso un nuovo mondo”, che vuole essere anche un’occasione di riflessione per tutti.  
   
   
CON LA NAZIONALE CANTANTI ARRIVA LA SOLIDARIETÀ A CASA DI CASTELLINA E A HELP FOR CHILDREN PARTE DEI FONDI RACCOLTI CON LA PARTITA DEL CUORE.  
 
Parma, 10 novembre 2011 – “Elogiare Parma è elogiare la cultura che c’è in questa terra, una rete creata dal volontariato e dalle istituzioni”. E’ soddisfatto il direttore generale della Nazionale Cantanti Gianluca Pecchini del risultato della Partita del Cuore, un evento che il 30 maggio ha portato tanta gente allo stadio Tardini di Parma e che ha permesso, fra biglietti e offerte, di raccogliere circa un milione e centomila di euro. La cifra esatta e il resoconto di quell’evento la comunicherà nei prossimi giorni, nel frattempo insieme al portiere storico e fondatore della Nazionale Cantanti Paolo Mengoli onora gli impegni presi all’insegna della solidarietà. Per questo ieri i due rappresentati della nazionale Cantanti sono venuti in Provincia a Parma dove nella sala Savani si è tenuta la cerimonia di consegna di due assegni: uno da 10mila euro per Casa di Castellina e uno da 3mila euro a Help for children Parma. “Due realtà che fanno cose bellissime senza clamore per le quali voi aprite uno spiraglio per proseguire la loro attività” ha detto l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani aprendo l’incontro. “Siamo orgogliosi di aver collaborato con voi nell’aiuto a due associazioni che si impegnano ogni giorno e che si caratterizzano per il senso di generosità e solidarietà”. Ha detto il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli. “La Partita del cuore è stata una esperienza che mi ha fatto capire quanto ciascuno di voi ha fatto in questi anni mettendo tempo e passione in progetti come questo” ha osservato l’assessore provinciale al Turismo Agostino Maggiali. “La Nazionale cantanti risolve problemi grazie alla gente che partecipa e che dona – ha spiegato Mengoli – è un veicolo straordinario di promozione e in questo modo contribuisce a far conoscere realtà che purtroppo a volte sono sommerse”. A ritirare il contributo sono stati Patrizia Mulazzi presidente dell’associazione Fard che si occupa della raccolta di fondi per il centro riabilitativo per disabili “Casa di Castellina” e Giancarlo Veneri presidente di “Help for children Parma”. “Quella con la Nazionale Cantanti è una amicizia che dura da dieci anni, dal 2001 – ha spiegato Mulazzi - abbiamo mantenuto questo contatto e questo assegno è per noi un riconoscimento al nostro lavoro” “E’ un contributo che arriva in un momento particolare – ha commentato Veneri - perché ci siamo impegnati in progetto grande per dimensione, che realizzeremo in Bielorussia e riguarda la disabilità, quindi è un importante mattoncino per realizzarlo”.