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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Febbraio 2011
ACCESSO AD INTERNET - LIBERALIZZAZIONE WI FI  
 
Il Decreto legge n. 225/2010, meglio noto come “Decreto Milleproroghe 2011”, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 303 del 29 dicembre 2011, ha abrogato la normativa che regolamentava l’accesso ad internet nei pubblici esercizi e, pertanto, gli obblighi posti in capo agli operatori alberghieri. Fermo l’obbligo di richiedere una specifica licenza, per gli Internet point, il comma 19 dell’art. 2 del decreto, in vigore dallo scorso 1° gennaio, prevede l’esclusione da tale obbligo per gli esercizi che mettono a disposizione internet come servizio accessorio ed abroga espressamente gli altri obblighi tra cui quello di identificazione degli utenti. Lo stesso comma 19 proroga fino al 31 dicembre 2011 l’obbligo per gli esercizi pubblici, che forniscono l’accesso ad Internet in via principale, della preventiva richiesta della licenza al Questore. Conseguentemente la licenza non è più richiesta per tutte le attività che mettono a disposizione il collegamento ad internet quale servizio accessorio. Considerata che la proroga è limitata alla licenza del Questore per l’apertura degli Internet point, vengono, quindi,abrogate le disposizioni per l’identificazione degli utenti, il monitoraggio delle operazioni e l’archiviazione dei dati. Art. 2, comma 19, Decreto legge n. 225/2010: All´articolo 7 del decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n. 155, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1, le parole: «fino al 31 dicembre 2010, chiunque» sono sostituite dalle seguenti: «fino al 31 dicembre 2011, chiunque, quale attività principale,»; b) i commi 4 e 5 sono abrogati  
   
   
NASCONO A TORINO LA CONFERENZA PER LA GIUSTIZIA E L´ASSOCIAZIONE TORINO GIUSTIZIA: DUE NUOVI STRUMENTI PER GARANTIRE EFFICIENZA E CELERITA´ AI TRUBUNALI  
 
Protocollo d´intesa firmato in Regione dal presidente Cota e dai ministri Brunetta e Alfano Esportare il “modello Torino” in tutta Italia, rendendo più efficiente e celere il funzionamento dei tribunali: è questo uno degli obiettivi della Conferenza per la giustizia e dell’associazione Torino Giustizia, istituite oggi attraverso un protocollo d’intesa firmato in Regione Piemonte. Fra i firmatari, il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, il ministro per la Pubblica amministrazione e l’innovazione, Renato Brunetta, il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino e il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta. Al protocollo hanno preso parte anche Tribunale di Torino, Camera di Commercio, Compagnia di San Paolo, Fondazione C.r.t., Intesa San Paolo, Unicredit spa, Università degli studi di Torino, Unione Industriali di Torino, Collegio notarile di Torino e Pinerolo, Ordine degli avvocati di Torino e Ordine dei Dottori commercialisti ed esperti contabili di Torino. La Conferenza si occuperà di elaborare strategie per assicurare la funzionalità dei servizi della giustizia, dal potenziamento della tutela dei diritti alla semplificazione delle procedure di informazione, dalla gestione integrata dei servizi allo sviluppo di sistemi di valutazione sociale, dalla realizzazione di un servizio di relazioni con il pubblico all’attuazione del processo telematico per l’assistenza tecnica. “L’obiettivo del protocollo – ha detto Cota - è riunire tutte le forze e le risorse in una squadra composta da soggetti istituzionali e sociali per potenziare ulteriormente il ‘modello Torino’, esempio di efficienza dal punto di vista giudiziario. La celerità dei procedimenti civili è uno strumento di competitività del sistema produttivo, un tassello fondamentale per contribuire ad attrarre imprese in Piemonte. Realizzeremo una struttura che dia un supporto all’amministrazione della giustizia piemontese”. Sulla stessa linea il ministro Alfano, convinto che il “modello Torino”, con oltre il 50% dei procedimenti conclusi entro un anno e oltre il 95% a rispettare il termine triennale di durata in primo grado, possa essere applicato in tutta Italia. “E’ importante – ha sottolineato Alfano – che tutti insieme si contribuisca al corretto funzionamento della giustizia: magistrati, avvocati, forze produttive e sociali devono formare una squadra senza colore politico, che punti unicamente alla qualità del servizio offerto ai cittadini”. Fra i punti più importanti del protocollo, da segnalare il ruolo strategico dell’innovazione tecnologica. Digitalizzazione del fascicolo delle indagini preliminari, rilasciato in copia dalla procura su supporto digitale, digitalizzazione del fascicolo del gip e del fascicolo del dipartimento: sono solo alcune delle innovazioni previste e annunciate dal ministro Brunetta. Innovazioni che, ha concluso il ministro, “porteranno produttività, trasparenza ed efficienza nell’amministrazione della giustizia”  
   
   
GIUSTIZIA: “LA VIA TOSCANA AL PROCESSO BREVE”  
 

“La via Toscana al processo breve”. Così il presidente della Regione Toscana  Enrico Rossi ha definito il nuovo protocollo di intesa siglato oggi a Roma con i ministri Alfano e Brunetta. Il protocollo prevede lo sviluppo dei servizi telematici in materia di giustizia civile e penale e l’integrazione della cancelleria telematica con il processo civile telematico. A partire da Firenze e in prospettiva in tutta la Toscana l’obiettivo è la completa dematerializzazione degli atti e degli scambi attraverso l’accesso tramite smart card. “La giustizia e il suo buon funzionamento sono fattori di competitività – ha proseguito il presente Rossi – oltre che di garanzia dell’effettivo esercizio dei diritti per i cittadini. Questo progetto contribuirà a mettere fine allo spettacolo attuale dei tribunali affollati all’inverosimile, con i corridoi stracarichi di faldoni e percorsi da segretarie preoccupate che non spariscano le carte”.

L’esperienza della cancelleria telematica è iniziata in Toscana nel 2008 grazie a un altro protocollo di intesa. Nel 2010 la cancelleria ha avuto quasi 1 milione di accessi e ad oggi 10.000 avvocati sono registrati al sistema.

L’integrazione cancelleria telematica-processo civile telematico, grazie a meccanismi di identificazione e di accesso sicuri e potenziati, con l’utilizzo della smart card Carta regionale dei servizi,permetterà di effettuare la consultazione dei dati contenuti nel registri di cancelleria e dei documenti memorizzati nel fascicolo informatico, di inviare telematicamente e a valore legale atti in formato digitale firmati digitalmente, di ricevere telematicamente le comunicazioni e le notificazioni, sempre a valore legale, accedere ai servizi telematici forniti da tutti gli uffici giudiziari italiani e ai nuovi servizi che il ministero sta realizzando, agevolare il rilascio di certificati e altro ancora.

Il programma costituirà una interfaccia evoluta e semplificata a tutti i servizi telematici del dominio giustizia, per gli avvocati, i professionisti, i cittadini e gli enti locali
 
   
   
MILANO (PALAZZO MEZZANOTTE): LA DIGITAL ECONOMY SI INCONTRA A PIAZZA AFFARI - 16 FEBBRAIO 2011  
 
Su Rai.tv e Comunicazioneitaliana.it la diretta streaming dell´evento in collaborazione con comunika.Tv. Geolocalizzazione, Social Mobile, Web marketing e turismo, App e futuro di stampa ed editoria: sono solo alcuni dei temi al centro del Forum della Comunicazione Digitale, che si terrà a Milano il 16 febbraio 2011, presso la sede storica della Borsa Italiana, in Piazza Affari, con il patrocinio della Regione Lombardia e del Comune di Milano. Le sfide e le opportunità che il digitale offre sono protagoniste di una densissima giornata di appuntamenti, durante la quale dedicarsi al networking, condividere esperienze, know-how e soluzioni di business con i protagonisti dell´innovazione digitale. L´edizione 2010 del Forum ha visto la presenza di oltre 2.000 tra top manager, professionisti della comunicazione, imprenditori e aziende, che hanno conversato con i 66 relatori e seguito la diretta dell´evento via web. L´evento è ideato e organizzato da Comunicazione Italiana, il primo business social media italiano, guidato da Fabrizio Cataldi, che raccoglie oltre 20 associazioni di categoria e 43.000 tra Top manager e professionisti della comunicazione. La seconda edizione del Forum della Comunicazione Digitale si articola in 5 sessioni plenarie principali. La sessione d´apertura del Forum è “Social Mobile: next step to the future”, condotta da Giovanni Iozzia, Condirettore di Panorama Economy, e con l´intervento di Giuliano Noci, Associate Dean, Mip Politecnico di Milano. Il secondo incontro è dedicato al “Web Marketing e turismo: strumenti e casi per ottimizzare gli investimenti e aumentare il business”, condotto da Salvatore Sagone, Presidente e Direttore Responsabile News e Contenuti di Adc Group. La terza sessione mattutina è “Crossmedia e brand: le nuove opportunità tra Tv, Entertainment & Gaming” condotta da Vito Sinopoli, Presidente di Editoriale Duesse. La quarta sessione, la prima del pomeriggio, è “App: il futuro dell´editoria oltre il web?” con Paolo Motta, Csbu Business Manager Emea Adobe e Sandra Furlan, Responsabile Sviluppo Web Libri Wed Trade Mondadori. Il dibattito conclusivo è dedicato a “Geolocalizzazione: la terza rivoluzione del marketing tra web e territorio” che prevede la partecipazione di Carlo Infante, Presidente Urban Experience ed il keynote speech di Andrea Boaretto, Professore Area Marketing, Mip, Business School del Politecnico di Milano. A fianco delle sessioni plenarie sono previsti numerosi dibattiti e workshop che si svolgeranno in tre apposite aree, denominate workshop zone, knowledge sharing zone e innovation experience zone. In questa sede i partecipanti potranno appunto condividere esperienze e know-how specifici in tema di innovazione, internet advertising, new devices, brand reputation, cittadinanza digitale, pubblica amministrazione e crowdsourcing, tra gli altri. Con queste parole Fabrizio Cataldi, Fondatore di Comunicazione Italiana, commenta la seconda edizione del Forum: “Il Forum della Comunicazione Digitale si propone come punto di riferimento sull´innovazione in campo digitale per tracciarne le linee di sviluppo; è un´occasione di dialogo e confronto che consente di promuovere la comunicazione digitale come chiave di innovazione delle aziende e delle Pa. In questa edizione abbiamo deciso di focalizzare l´attenzione sul social mobile che dal nostro osservatorio rappresenta il la proiezione dell´immediato futuro dello sviluppo della comunicazione digitale, puntando sulla nuova rete del valore generata dal modello di business basato sul crowdsourcing. L´advisory board del Forum della Comunicazione Digitale è composto da: Andrea Santagata – Ceo Banzai Media; Beppe Facchetti – Presidente Assorel; Bruno Pellegrini – Ceo Theblogtv; Carlo Infante – Presidente Urban Experience; Claudia Golinelli – Consigliere D´amministrazione Studio Ega (ega professional congress organisers); Elserino Piol – Presidente Fedoweb; Eugenio Iorio – Direttore Comunicazione Istituzionale Regione Puglia; Filomena Rosato, Presidente Filocomunicazione Relazioni pubbliche d´impresa; Francesca Falcitelli – Segment Marketing Manager Adobe; Furio Garbagnati – Ceo Weber Shandwick; Giampaolo Rossi – Presidente Rai Net; Gianni Di Giovanni – Senior Vicepresident for External Communication Eni; Giorgio Rapari – Presidente Assintel; Giul iano Noci – Associate Dean Mip Politecnico di Milano; Lorenzo Montagna – Ad e Commercial Director Yahoo! Italia; Luca Colombo – Country Director Facebook; Michele Ficara Manganelli – Direttore editoriale di Pubblicità Italia (Tvn Media Group); Nicola Mattina – Ceo Elastic; Paolo Torchetti – Founder Brand Portal e Presidente Flumen Communications Companies; Salvatore Sagone – Presidente e Direttore Responsabile News e Contenuti Adc Group; Vito Sinopoli – Presidente Editoriale Duesse. Per partecipare basta iscriversi gratuitamente su www.Forumdigitale.it    
   
   
MILANO (PRESSO L´AULA CARLO DE CARLI DEL POLITECNICO DI MILANO CAMPUS BOVISA, VIA DURANDO 10, MILANO ): MOBILE PAYMENT, TRA ASPETTATIVE E REALTÀ. ILCONVEGNO E´ PROMOSSO DALL’OSSERVATORIO NFC & MOBILE PAYMENT DELLA SCHOOL OF MANAGEMENT DEL POLITECNICO DI MILANO IN COLLABORAZIONE CON IL DEI-DIPARTIMENTO DI ELETTRONICA E INFORMATICA  
 
L’osservatorio Nfc & Mobile Payment si pone i seguenti obiettivi: censire ed analizzare le evoluzioni più rilevanti dello scenario applicativo nazionale ed internazionale del Mobile Payment; studiare la catena del valore dell´offerta di servizi di Mobile Payment; analizzare il punto di vista degli esercenti sui nuovi sistemi di pagamento; analizzare più in profondità le caratteristiche della domanda di servizi di Mobile Payment; consolidare e sviluppare i progetti pilota al fine di comprendere, per mezzo di analisi quantitative e qualitative, il punto di vista degli esercenti e degli utenti e di sperimentare dinamiche di filiera. Occasione del Convegno, svoltosi lo scorso 9 febbraio, è stata la presentazione dei risultati della Ricerca 2010 che si basa su un articolato insieme di attività: lo studio di quasi 100 servizi di Mobile Payment in Italia; l’analisi approfondita di 12 casi di eccellenza nel panorama internazionale; la quantificazione del transato del Mobile Payment in Italia; l’analisi di oltre 50 casi di imprese operanti nella filiera dell´offerta del Mobile Payment; 4 Survey su un campione di esercenti nei settori: eCommerce, trasporto pubblico locale, parcheggi e intrattenimento; 5 casi di studio relativi alla quantificazione dei benefici potenziali lato esercenti; 3 Focus Group su circa 30 utilizzatori di carte Contactless; una Survey su 1.700 consumatori di Mobile Remote Payment; l´analisi del comportamento di circa 60.000 utenti e 2.500 esercenti all’interno del progetto pilota di pagamento Contactless. I risultati della Ricerca sono stati discussi con i principali player di questo mercato (Telco, Banche, Service & Technology Provider, Esercenti, ecc.). Start-up Boosting by Osservatori Giocare un ruolo sempre più attivo nello stimolare la nascita e lo sviluppo di nuove avventure imprenditoriali basate sull’innovazione: è questo l’obiettivo che gli Osservatori Ict & Management si pongono a partire da quest’anno, nella convinzione che ciò rappresenti un ingrediente fondamentale per il rilancio della nostra economia. Per questo motivo nasce il progetto Start-up Boosting che, attraverso il succedersi di una serie di Call for Ideas collegate ai diversi Osservatori, intende identificare le idee di business e i progetti imprenditoriali più innovativi, che saranno supportati e seguiti nel loro sviluppo dalla School of Management del Politecnico di Milano. In occasione del Convegno è stata lanciata la Call for Ideas in ambito Nfc & Mobile Payment. La Ricerca è stata realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Elettronica e Informazione, con il patrocinio di Club Italia e Indicod-ecr e con il supporto di Accenture - Mobility Operated Services, Cartasi, Consorzio Bancomat, Consorzio Movincom, Ds Group, Eni, Ingenico, Intesa Sanpaolo, Lottomatica Italia Servizi, Neomobile, Poste Mobile, Quercia Software, Sia-ssb, Softec, Telecom Italia, Ubiquity; 3 Italia, Auriga, Banca delle Marche, Banca Popolare di Sondrio, Banca Popolare Emilia Romagna, Comesterogroup, Consorzio Operativo Gruppo Montepaschi, Ericsson, Incard, Indicod-ecr, Reply, Telepark, Vipera, Visa Europe, Wind  
   
   
ECOMMERCE: LA CRISI SI BATTE ONLINE  
 
Di seguito proponiamo l´intervento di Roberto Liscia, Presidente Netcomm, Consorzio del Commercio Elettronico Italiano, all´evento di apertura della Social Media Week "eCommerce: la crisi si batte online". Sotto i riflettori il bilancio dell’anno appena concluso sul fronte eCommerce, il raffronto con il mercato internazionale, nuovi attori e nuovi strumenti per far fronte alla crisi, anche a seguito dello sbarco in Italia, a novembre, del gigante dello shopping online, Amazon. All´evento ha partecipato anche Francesca Sassoli, la giornalista che da sei mesi sta vivendo di solo eCommerce. Social Media Week. Mi occupo di commercio elettronico da quando il fenomeno ancora non esisteva in Italia e muoveva i suoi primi passi nel mondo. È stato come curare una pianta che ha bisogno di cure costanti e, diciamolo, anche di tanta passione e, talvolta, di pazienza e comprensione. In Italia abbiamo vissuto fasi diverse, spesso in contraddizione assoluta tra loro. Dall’entusiasmo incondizionato degli albori quando bastava mettere un suffisso .Com o .It a una parola o a un tema per farne un tormentone mediatico a periodi in cui si sentivano battere le campane del De Profundis. Mai come oggi ho respirato un sano, normale equilibrio che porta a considerare un settore per le sue connotazioni imprenditoriali in un contesto che lo vive sempre più come normalità. Non sarà certo un caso che è solo da relativamente poco tempo che si vedono arrivare online i grandi marchi della distribuzione tradizionale o i grandi nomi della Moda e del Made in Italy. Sembra assurdo che abbiano sentito con tanto ritardo il richiamo di un settore che consente loro di avere una platea mondiale, ma così è. Mi sono sempre domandato perché e forse non ho ancora una risposta oggi, ma la sensazione è che le aziende tradizionali non si fidassero del trambusto e del disturbo intorno a un tema che da sempre ha generato preconcetti duri a morire. Sarà sicuro utilizzare la carta di credito online? Credo di aver risposto a questa domanda centinaia di volte. Eppure le mie risposte non sono mai bastate a convincere i dubbiosi. Rileviamo costantemente nelle nostre ricerche sul commercio elettronico che, come in un vecchio adagio pubblicitario, chi lo conosce lo ama e chi non lo conosce lo evita. Per fortuna coloro che acquistano online hanno un livello di soddisfazione talmente elevato che continuano a farlo sempre di più e man mano riescono a contagiare altri in un mondo che è sempre più collegato e connesso. Il settore a fine 2010 ha raggiunto, secondo l’osservatorio che conduciamo con il Politecnico di Milano, i 6,5 miliardi di Euro con una crescita del 15% e gli acquirenti online in Italia sono oggi 8 milioni , spinti certamente anche da fenomeni sociali come facebook, twitter e tutti i siti in cui le persone entrano alla ricerca di relazione, informazione e svago e poi acquisiscono una dimestichezza tale da superare il divario tecnologico e quindi anche la sfiducia nel mezzo. In fondo questo dato deve far riflettere e molto. Che cosa fa questo miliardo e mezzo di persone prima di andare al cinema? Che cosa fa per cercare un ristorante? Che cosa fa per cercare lavoro? Che cosa fa prima di comprare qualcosa? La risposta è semplice. Sempre di più queste persone si informano su Internet, non tutte ancora comprano, soprattutto in Italia, ma tutti prima o poi si informano o si informeranno online. E allora ci rendiamo conto di che cosa questo significhi già oggi e di che cosa potenzialmente significherà in futuro? Che dire poi dei confini? Un mondo senza confini e barriere sembra una chimera, ma è già realtà prima ancora che ce ne rendiamo conto. Giganti come Google, Apple, Amazon si muovono nel mondo con strategie globali. Oggi io posso comprare prodotti in ogni parte del globo. Le barriere all’acquisto sono sempre più labili e i confini meno definiti. Che cosa significa questo? Significa che vince chi sa pensare globale, vince chi è in grado di proporre i propri prodotti oltre i confini nazionali. Un mercato oggi è individuabile per interessi, non per nazionalità. Un prodotto o un servizio vince oggi se riesce a intercettare la sua community di riferimento. Una community che realmente può essere ovunque, ma che certamente frequenterà luoghi comuni in rete. La geografia della rete genera una nuova toponomastica e saranno sempre più le aziende in grado di interpretare questi nuovi ambienti coloro in grado di vincere la competizione nel proprio settore. Questa è la rete. E il fenomeno del passaparola mai come in rete ha trovato il suo spazio ideale per orientare i consumi del miliardo e mezzo di persone che oggi sono online. Non parlo mai con piacere di “rivoluzione”, ma oggi mi sento come quando, di fronte al neonato Internet, ne avvertivo le immense potenzialità. Oggi mi rendo conto che Internet sta generando un ecosistema sempre più sociale dove l’individuo conterà sempre di più, dove il consumatore avrà sempre più potere, dove la sua esperienza sui prodotti e servizi acquistati sarà sempre più ascoltata, condivisa, confrontata e comparata con le versioni ufficiali. La disintermediazione informativa, dopo aver minato alle basi il sistema dei media e dell’informazione, oggi sta arrivando a minare le fondamenta del Marketing. Una campagna di Advertising un tempo poteva essere messa a dura prova dal passaparola negativo, ma ci volevano degli anni, addirittura decenni, oggi con la rete, la velocità può essere quasi istantanea. Il successo o l’insuccesso di un’idea sempre più trova in rete la sua normale decretazione. Tutto questo va studiato e analizzato con estrema attenzione, senza facili entusiasmi e senza buttare alle ortiche tutto il know how tradizionale, ma con la consapevolezza, oggi come agli albori della Rete, che qualcosa di epocale stia avvenendo, che qualcosa di epocale sia già avvenuto, ma che mai come oggi è sempre più globale, sociale e, direi soprattutto finalmente, normale. Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, si è laureato in Ingegneria Nucleare presso il Poltecnico di Torino e successivamente ha conseguito un Master in Business Management presso l’Insead/cedep di Fontainebleau nella sezione anglofona del corso. Dopo una lunga esperienza in Fiat, come Direttore del Marketing e della Pianificazione Strategica in Teksid e poi Direttore Generale in Teksid France, è stato Condirettore Generale della società di informatica della Banca Nazionale del Lavoro (Bnl), dove ha sviluppato diverse aree di business nei settori del turismo, della finanza e dell’informazione. È stato poi alla Arnoldo Mondadori Editore in qualità di Direttore Centrale del Corporate e Business Development, impegnandosi particolarmente sul fronte delle acquisizioni, delle joint ventures e dello sviluppo di nuove aree di business. È divenuto Presidente della Ieprc (International Publishing Research Center), l´associazione che raccoglie, a livello internazionale, editori ed operatori dell´informazione per lo studio e lo sviluppo delle nuove tecnologie multimediali. Ha collaborato con la Comunità Europea nel settore dell´editoria elettronica, ed è stato uno dei fondatori dell´Anee (Associazione dei servizi e dei contenuti multimediali). Dopo la fusione dell’Anee con Assinform è diventato Vicepresidente di Aitech-assinform ed è inoltre Presidente di Netcomm il consorzio delle imprese di commercio elettronico. Successivamente è diventato Partner della practice Strategy Change di Price Waterhouse Coopers, Vice President di Solving International con la responsabilità a livello internazionale del settore Tmt (Technology, Media e Telecomunicazioni) ed è stato partner della società di consulenza direzionale Valdani Vicari & Associati. Oggi è Partner di Dama Consulting e ha pubblicato saggi e libri ed è docente di Marketing Industriale presso il Politecnico di Milano  
   
   
AL VIA LA CONCILIAZIONE PARITETICA IN ATTUAZIONE DEI PROTOCOLLI D’INTESA TRA ASTOI, ASSOTRAVEL E LE ASSOCIAZIONI CONSUMATORI  
 
Il 26 gennaio 2011, alle ore 11.30, presso la Sala B/c, Palazzo Confindustria, Viale dell’Astronomia 30 a Roma si è tenuta la conferenza stampa di lancio della Conciliazione Paritetica sancita nel Protocollo d’Intesa siglato da Astoi, Assotravel, Federconsumatori, Movimento Consumatori e Adiconsum. Dopo lo svolgimento, a Roma ed a Milano, dei corsi di formazione per conciliatori, rivolti congiuntamente agli operatori delle imprese aderenti ad Astoi ed Assotravel ed agli operatori delle Associazioni dei Consumatori, le Parti firmatarie del Protocollo sono pronte a dare il via all’attivazione della procedura di conciliazione. Al termine dei corsi abilitanti sono stati consegnati ai partecipanti gli attestati che ne hanno consentito l’inserimento nell’apposito elenco dei conciliatori accreditati, ossia di coloro i quali, caso per caso, potranno formare l’apposita commissione paritetica incaricata di esperire il tentativo di conciliazione delle controversie tra clienti e tour operator o agenzie di viaggio. Attraverso questa iniziativa, assolutamente all’avanguardia nel settore, si riconferma la disponibilità delle imprese, specie quelle più serie e professionali, al dialogo con i consumatori e con i loro rappresentanti. La stessa disponibilità normalmente rivolta ai clienti per interpretarne le esigenze e consigliarli al meglio e che ora si pone alla base della fase conciliativa. Oggetto della procedura di conciliazione sono le controversie di qualsiasi natura e valore insorte tra uno o più consumatori ed un Tour Operator od Agenzia di Viaggio aderenti ai rispettivi Protocolli. Potrà accedere alla procedura di conciliazione il consumatore: a) che abbia già presentato, nei termini contrattuali o di legge, reclamo direttamente (o tramite un’associazione dei consumatori aderente al protocollo) presso il Tour Operator o presso l’Adv e ne abbia ricevuto una risposta non ritenuta soddisfacente o che non abbia ottenuto alcuna risposta trascorsi 60 giorni dal ricevimento del reclamo; b) che, in relazione all’oggetto della domanda di conciliazione, non si sia già rivolto alla magistratura e non abbia incaricato altri soggetti ad assisterlo o rappresentarlo verso il Tour Operator o l’Agenzia di Viaggio. Gli uffici di Conciliazione hanno la loro Segreteria Organizzativa rispettivamente presso la sede di Astoi per i Tour operator e presso la sede di Assotravel per le Agenzie di viaggio e sono entrambi siti in Viale Pasteur 10 a Roma. Gli uffici offriranno supporto organizzativo alle Commissioni che esperiranno il tentativo di conciliazione della controversia entro 30 giorni dalla data di ricezione della domanda. Per facilitare le parti, le Commissioni si potranno riunire anche a distanza attraverso l’utilizzo di modalità on line (es. Skype o videoconferenza) o in teleconferenza  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: ACCORDI E PRATICHE CONCORDATE SUL MERCATO CONSOLE PER VIDEOGIOCHI E CARTUCCE GIOCHI NINTENDO  
 
La Corte conferma l’ammenda di 500 000 euro inflitta all’Activision Blizzard per la sua partecipazione ad un´intesa sul mercato delle console per videogiochi e delle cartucce giochi Nintendo Con decisione 30 ottobre 2002, la Commissione ha inflitto ammende alla Nintendo e a taluni suoi distributori per la loro partecipazione ad una serie di accordi e di pratiche concordate sui mercati delle console e delle cartucce giochi Nintendo. La decisione concerne la Nintendo e sette distributori in esclusiva di suoi prodotti, vale a dire: la John Mezies plc (Regno Unito), la Concentra – Produtos para crianças S.a. (Portogallo), la Linea Gig. S.p.a. (Italia), la Bergsala Ab (Svezia), la Itochu Hellas, la controllata greca detenuta interamente dall’impresa giapponese Itochu Corporation, la Nortec A.e. (Grecia) e l’Activision Blizzard Germany Gmbh, già Cd‑contact Data Gmbh (Belgio e Lussemburgo). Detti accordi erano volti a limitare il commercio parallelo, vale a dire le esportazioni da un paese ad un altro tramite canali di distribuzione paralleli. La Commissione ha ritenuto che i comportamenti delle imprese menzionate, nel periodo compreso tra il 1991 ed il 1997, fossero contrari al diritto dell’Unione e ha inflitto un’ammenda dell’importo complessivo di 167,843 milioni di euro. L’activision Blizzard, per parte sua, è stata sanzionata con un’ammenda di un milione di euro. Con sentenza 30 aprile 2009, il Tribunale ha riformato la decisione della Commissione nella parte in cui questa aveva negato all’Activision Blizzard il beneficio della circostanza attenuante per il suo ruolo puramente passivo nell’infrazione, e ha conseguentemente ridotto l’ammenda inflittale ad Eur 500 000. Il Tribunale ha invece respinto la domanda di annullamento della decisione della Commissione. L’activision Blizzard ha impugnato tale sentenza del Tribunale dinanzi alla Corte di giustizia. Con la sua odierna sentenza, la Corte conclude, dopo aver esaminato gli argomenti dedotti dall’Activision Blizzard a sostegno della propria impugnazione, che il Tribunale non ha commesso alcun errore di diritto nel respingere la domanda di annullamento della decisione della Commissione. Infatti, la Corte dichiara che il Tribunale non ha snaturato gli elementi di prova, né ha commesso un errore manifesto di valutazione nel ritenere che i documenti richiamati dalla Commissione costituissero una prova sufficiente dell’esistenza di un accordo contrario al diritto dell’Unione tra l’Activision Blizzard e la Nintendo. Essa rileva, inoltre, che la sentenza impugnata è sufficientemente motivata per consentire all’Activision Blizzard di conoscere le ragioni che hanno condotto il Tribunale a concludere che essa aveva partecipato ad un accordo avente ad oggetto la limitazione del commercio parallelo e per permettere alla Corte di esercitare un sindacato sulla legittimità di tale sentenza. Conseguentemente, la Corte respinge l’impugnazione. (Sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del 10 febbraio 2011 nella causa C‑260/09 P, Activision Blizzard Germany Gmbh/ Commissione)  
   
   
PRIVACY: INVESTIGATORI PRIVATI, BANCHE, CLOUD COMPUTING SOTTO LA LENTE DEL GARANTE  
 
Varato il piano ispettivo per il primo semestre 2011. Nello scorso anno applicate sanzioni per circa 3 milioni e 800 mila euro. Investigatori privati, servizi informatici (in particolare quelli forniti mediante il cosiddetto "cloud computing"), istituti bancari e carte di credito, marketing (anche via sms ed e-mail), enti previdenziali. E´ su questi delicati settori e sulle modalità con le quali vengono trattati i dati personali di milioni di cittadini italiani che si concentrerà l´attività di accertamento del Garante per la privacy nei primi sei mesi dell´anno. Il piano ispettivo appena varato prevede specifici controlli, sia nel settore pubblico che in quello privato, anche riguardo alle informazioni da fornire ai cittadini sull´uso dei loro dati personali, all´adozione delle misure di sicurezza, alla durata di conservazione dei dati, al consenso da richiedere nei casi previsti dalla legge, all´obbligo di notificazione al Garante. Oltre 250 gli accertamenti ispettivi programmati che verranno effettuati come di consueto anche in collaborazione con le Unità Speciali della Guardia di Finanza - Nucleo Privacy. A questi accertamenti si affiancheranno quelli che si renderanno necessari in ordine a segnalazioni e reclami presentati. Intanto, un primo bilancio sull´attività ispettiva relativa al 2010 mostra il significativo lavoro di controllo svolto dall´Autorità: sono state circa 474 le ispezioni effettuate e 424 i procedimenti sanzionatori, relativi in larga parte alla omessa informativa, al trattamento illecito dei dati, alla mancata adozione di misure di sicurezza, all´ inosservanza dei provvedimenti del Garante.le ispezioni hanno riguardato in particolare il settore sanitario, le catene alberghiere, l´attivazione di schede telefoniche multiple, la formazione on line. Le segnalazioni all´autorità giudiziaria per violazioni penali sono state 55, e hanno riguardato tra l´altro la mancata adozione misure di sicurezza, la falsità nelle dichiarazioni e nelle notificazioni, il mancato adempimento ai provvedimenti del Garante. Complessivamente le entrate derivanti dalle sanzioni sono state pari a circa 3 milioni e 800 mila euro: in particolare, 2 milioni relativi alle violazioni degli obblighi sull´informativa, 800 mila relativi al trattamento illecito di dati e 450 mila relativi alla mancata adozione delle misure di sicurezza da parte di aziende e pubbliche amministrazioni  
   
   
PRIVACY: VIOLAZIONE DELLA PRIVACY NELL´AMBITO DEI PROCESSI - L´ULTIMA PAROLA AL GIUDICE  
 
Spetta al giudice la valutazione sull´utilizzabilità degli atti prodotti dagli avvocati. Spetta al giudice, e non al Garante della privacy, la valutazione sulla liceità del trattamento dei dati personali effettuato dagli avvocati o dalle parti nel corso del processo e di conseguenza la utilizzabilità o meno degli atti e dei documenti da loro prodotti. Tale chiarimento trae origine da due segnalazioni e un reclamo pervenuti all´Autorità da parte di cittadini che si lamentavano per l´utilizzo di dati sensibili e giudiziari a loro riferiti. In un caso, nell´ambito di una causa di separazione, venivano contestate le modalità di acquisizione e l´utilizzabilità di alcune lettere private contenenti dati idonei a rivelare la vita sessuale della reclamante. Un´altra contestazione era riferita all´utilizzabilità, all´interno di una causa di lavoro, di dati relativi a una vicenda giudiziaria penale. L´ultima segnalazione riguardava la produzione di una e-mail contenente informazioni sullo stato di salute, presentata in un contenzioso civile tra due società. In tutti e tre i provvedimenti l´Autorità ha sottolineato che, in base all´articolo 160 del Codice della Privacy, spetta al giudice definire la validità, l´efficacia e l´utilizzabilità di atti, documenti e provvedimenti presentati nell´ambito del procedimento giudiziario, anche se basati su un trattamento illecito di dati personali. Tale valutazione è infatti disciplinata dalle pertinenti disposizioni processuali in materia civile e penale  
   
   
PRIVACY: CREDITO AL CONSUMO - ACCESSO AI DATI PER I FINANZIATORI UE  
 
Il Garante per la protezione dei dati personali ha dato il via libera allo schema di delibera del Comitato interministeriale per il credito ed il risparmio (Cicr) con il quale viene prevista la possibilità per gli istituti di credito e le società finanziarie degli Stati membri dell´Ue di accedere alle banche dati italiane, pubbliche e private, contenenti informazioni sul credito. Lo schema di delibera, dando attuazione alla direttiva europea in materia, consente infatti ai finanziatori operanti nell´ambito dell´Unione europea di accedere ai Sic (Sistemi di informazione creditizie) e alla centrale rischi della Banca d´Italia in condizioni "non discriminatorie" rispetto a quelle previste per i finanziatori italiani (in particolare per quanto riguarda i costi, le qualità del servizio di accesso ai dati, le modalità per la sua fruizione e la tipologia di informazioni fornite). Lo schema prevede inoltre che venga salvaguardato il "principio di reciprocità", su cui si fondano le banche dati sul credito operanti in Italia, in base al quale l´accesso è consentito soltanto ai finanziatori che forniscono a loro volta le informazioni creditizie in loro possesso. Il parere è stato reso dal Garante su una versione aggiornata dello schema di delibera che tiene conto degli approfondimenti e delle indicazioni fornite dalla stessa Autorità agli uffici della Banca d´Italia allo scopo di garantire un più elevato standard di tutela del diritto alla protezione dei dati personali. Sulla base delle osservazioni dell´Autorità sono stati infatti meglio chiariti in particolare due aspetti: la finalità dell´accesso, che deve essere unicamente la valutazione del " merito creditizio" del consumatore, e i soggetti cui possono riferirsi le informazioni, vale a dire esclusivamente il consumatore ed i "soggetti col medesimo coobbligati anche in solido", in linea con quanto previsto dal Codice di deontologia sui sistemi informativi in tema di credito al consumo  
   
   
PRIVACY: TRASPORTO - IMPRONTE DIGITALI SOLO IN CASI PARTICOLARI  
 
Occorre dimostrare che non sono sufficienti strumenti alternativi. Le imprese che intendono adottare sistemi di lettura delle impronte digitali per verificare la presenza in servizio dei dipendenti devono prima dimostrare che le finalità di controllo non possano essere realizzate con sistemi meno invasivi. Questa la decisione Garante che ha respinto le richieste di verifica preliminare con le quali due società - una impresa di autotrasporti e la sua capogruppo - chiedevano di poter usare un meccanismo di autenticazione biometrico. In base alla documentazione presentata, tale procedura avrebbe dovuto riguardare in primo luogo i lavoratori addetti al controllo degli automezzi e del personale di guida. Secondo le società, il rilevamento delle impronte avrebbe evitato eventuali condotte irregolari, come lo scambio di badge attestanti la presenza in servizio, e avrebbe di conseguenza determinato anche maggiori garanzie per l´incolumità degli utenti e del personale viaggiante. Nel corso dell´istruttoria è però emerso che i tradizionali metodi di controllo si erano dimostrati più che sufficienti a garantire la verifica della presenza in servizio dei dipendenti, evidenziando la mancata necessità di introdurre sistemi così invasivi. L´uso dei sistemi biometrici era stato richiesto dalle due società anche per accedere ai locali dove sono custoditi le banche dati cartacee e informatiche contenenti i dati personali dei dipendenti. Anche in questo caso, dagli accertamenti effettuati dal Garante è però emerso che tali dati non richiedevano particolari sistemi di controllo, trattandosi di informazioni solitamente elaborate dagli uffici amministrativi di qualsiasi azienda. Nei provvedimenti con i quali ha respinto la richiesta delle due società di autotrasporti, l´Autorità ha ritenuto opportuno sottolineare che l´utilizzo di sistemi di riconoscimento basati su dati biometrici è possibile solo in casi particolari, per i quali sia dimostrato che non siano sufficienti strumenti alternativi e che dunque la raccolta delle impronte digitali risulti davvero necessaria e proporzionata  
   
   
ON LINE IL SITO DELL’EMEA FORUM  
 
Contiene tutte le informazioni sull’evento, a livello sia di education sia di networking, nonché tutte le funzionalità per iscriversi. È in rete il sito www.Siteemeaforumflorence.com, dedicato all’importante Emea Forum, il nuovo evento di Site per l’Europa e il Medio oriente, che debutterà proprio in Italia, a Firenze, dal 17 al 19 marzo. Contiene numerose funzionalità, pensate per venire incontro alle esigenze informative e organizzative della vastissima rete di utenti potenziali: anticipazioni sul programma education, sugli optional tour in programma dal 19 al 20 marzo, informazioni generali di varia utilità e, soprattutto, un tasto per la registrazione on line. L’emea Forum avrà inizio il 17 marzo con una welcome reception ed entrerà nel vivo dal 18 marzo mattina con una serie alternata di seminari e di keynote in plenaria. Segnaliamo tra gli speaker il celebre giornalista britannico Jonathan Margolis e l’esperto di Internet (nonché amministratore delegato di Blogsphere) Marco Montemagno, che coordinerà un dibattito, il 19 marzo mattina, su vari temi legati al settore della motivation by events. Da segnalare che questo dibattito si svolgerà col supporto dei social network, attraverso i quali si potrà intervenire anche da remoto. Tra i format spiccano invece il panel di buyer incaricato di illustrare le proprie necessità (una vera chicca per i rappresentanti dell’offerta, che spesso non riescono a comprendere a fondo le esigenze della domanda), il dibattito pubblico, come detto, vera novità per le assemblee di Site, e i classici breakout, seminari tradizionali a didattica frontale i cui topici spazieranno dagli eventi sostenibili all’impatto dei social media sul turismo incentive, dalla motivazione senza frontiere ai problemi legati ai differenti regimi fiscali, cui quanti promuovono e organizzano viaggi incentive internazionali debbono prestare particolare attenzione. I post-tour avranno inizio nel pomeriggio del 19 marzo, con quattro opzioni, tra Firenze, Siena, San Gimignano e il Chianti  
   
   
RIFIUTI ELETTRONICI, I PRIMI RISULTATI DELL´UNO CONTRO UNO  
 
Il consorzio Ecolight ha raccolto in sei mesi più di 4mila tonnellate di Raee nei negozi della grande distribuzione Sono oltre 4mila le tonnellate di rifiuti elettronici che sono state ritirate nel 2010 dai negozi della distribuzione moderna. Sulla base dei primi risultati rilevati da Ecolight, consorzio che si occupa della gestione dei Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) e che offre il servizio di raccolta e smaltimento a oltre 3mila esercizi commerciali in tutta Italia, in soli sei mesi il mondo della grande distribuzione ha dato un significativo impulso ad una corretta raccolta e smaltimento dei rifiuti elettronici. Il cosiddetto decreto "Uno contro Uno", che è diventato operativo nel giugno scorso dando ai negozi il compito di ritirare i rifiuti elettronici dai propri clienti, sta quindi iniziando a dare i primi risultati significativi. La legge prevede che, al momento dell´acquisto di una nuova apparecchiatura elettrica, il consumatore può consegnare al rivenditore il proprio vecchio elettrodomestico. Il commerciante deve ritirarlo gratuitamente e smaltirlo nel rispetto delle norme. «È stato fatto un importante passo in avanti sotto il profilo normativo e della sensibilizzazione, anche se è ancora molta la strada da fare», precisa il presidente di Ecolight, Walter Camarda. «Come consorzio per la gestione dei Raee che raccoglie oltre il 90 per cento della Grande distribuzione organizzata abbiamo voluto offrire un servizio ai punti vendita il più possibile efficace, in modo da sgravarli da questo nuovo obbligo». Un servizio "su misura" che potesse rispondere alle diverse necessità, perché le esigenze di un piccolo negozio non sono ovviamente identiche alle grandi catene dell´elettronica. Prosegue il direttore generale di Ecolight, Giancarlo Dezio: «L´avvio non è stato semplice, ma registriamo una costante tendenza al miglioramento». La raccolta è aumentata nell´ultimo trimestre del 2010: rispetto al periodo luglio-ottobre, infatti, i quantitativi di Raee ricevuti dai negozi sono raddoppiati. E nel solo mese di dicembre sono state sfiorate le mille tonnellate. La maggior parte dei rifiuti appartengono al raggruppamento R2 che raccoglie i "grandi elettrodomestici" come lavatrici, lavastoviglie e forni. Sono stati invece più di diecimila i televisori avviati al recupero. Ancora piuttosto basse le quantità dell´elettronica di consumo, ovvero piccoli elettrodomestici, computer, hi-fi e telefoni. «L´intero sistema Raee ha individuato soluzioni operative che hanno permesso di superare alcuni ostacoli incontrati. Per migliorare il servizio e potenziare l´efficacia della legge serve però che ulteriori semplificazioni siano adottate e sia risolta l´operatività per quanto riguarda la copertura a livello territoriale delle isole ecologiche comunali», continua il direttore di Ecolight. «Il "salto" è stato notevole e ha richiesto sacrifici, siamo convinti però che si possano raggiungere livelli di raccolta sempre maggiori». Magari come in Francia dove, ad esempio, i flussi di Raee generati attraverso il canale della distribuzione rappresentano il 30% del totale. Conclude Marco Pagani, vice presidente di Ecolight: «Le 4mila tonnellate raccolte nei primi sei mesi di vita del decreto dimostrano il grande impegno delle imprese della distribuzione moderna per fornire un servizio efficiente ai consumatori. Notevoli sono stati gli investimenti per dare seguito agli adempimenti amministrativi, per strutturare la logistica di ritorno dei Raee e per fare diventare gli esercizi commerciali luoghi idonei e autorizzati alla raccolta degli apparecchi a fine vita riportati dai clienti. Il risultato raggiunto è quindi un punto di partenza sul quale lavorare non solamente per migliorare il servizio, ma anche per sensibilizzare sempre più il consumatore sul fatto che il rifiuto elettronico deve seguire un preciso percorso di smaltimento. Solo così eviteremo la dispersione nell´ambiente di sostanze inquinanti e permetteremo il recupero di importanti materie prime seconde». Ecolight - Costituito nel 2004, è uno dei maggiori sistemi collettivi per la gestione dei Raee, delle Pile e degli Accumulatori. Il consorzio Ecolight, che raccoglie oltre 1.200 aziende, è il secondo a livello nazionale per quantità di immesso e il primo per numero di consorziati. È stato inoltre il primo sistema collettivo in Italia ad avere le certificazioni di qualità Iso 9001 e Iso 14001. È punto di riferimento per la grande distribuzione (Gdo) e tratta tutte le tipologie di Raee. Www.ecolight.it