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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Febbraio 2011
INFLUENZA STAGIONALE: NUOVO SITO DELLA COMMISSIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 14 febbraio 2011 - L´influenza è una malattia respiratoria che causa, direttamente o indirettamente, circa 40.000 morti premature ogni anno nella sola Unione europea. L´influenza stagionale è tornata anche quest´anno: la prima nazione colpita, il Regno Unito, ha purtroppo già registrato casi gravi e alcune vittime. Un dato importante è che nessuna delle vittime era vaccinata contro il virus A (H1n1): il vaccino dunque funziona. Si prevede che l´influenza, causata dai virus A(h1n1) e B, si sposterà progressivamente verso est. Il vaccino 2010 è efficace contro entrambi i virus. Il Centro europeo di prevenzione e controllo delle malattie invita tutte le categorie a rischio (anziani e malati cronici) a vaccinarsi al più presto. La responsabilità per la protezione sanitaria dei propri cittadini spetta agli Stati membri, così come la definizione delle categorie a rischio. L´unione svolge tuttavia un ruolo di coordinamento e di informazione. Per questo la Commissione ha recentemente lanciato un portale sull´influenza stagionale 2011. In esso il cittadino potrà trovare informazioni precise sul virus, sui suoi sintomi e sulle precauzioni per evitarlo. Il portale descrive nel dettaglio le azioni intraprese dall´Unione per prevenire le pandemie e permette di accedere, attraverso una mappa interattiva, ai siti nazionali che si occupano di prevenzione e cura dell´influenza. Http://ec.europa.eu/health/flu_2011/index_it.htm    
   
   
STUDIO MOSTRA CHE LA RICERCA SUL CANCRO INFANTILE NECESSITA URGENTEMENTE DI UNA SPINTA  
 
Bruxelles, 14 febbraio 2011 -I finanziamenti per la ricerca sul cancro infantile sono troppo pochi e troppo dipendenti da sovvenzioni a breve termine per riuscire a mantenere i miglioramenti nei tassi di sopravvivenza raggiunti negli ultimi decenni. Questo è il duro avvertimento da parte di ricercatori finanziati dall´Ue, che evidenziano anche i passi necessari per migliorare il modo in cui sono organizzati in Europa gli studi clinici sui farmaci per il cancro infantile. L´ue ha sostenuto il lavoro attraverso il progetto Eurocancercoms ("Establishing an efficient network for cancer communication in Europe"), che ha ricevuto 1,25 milioni di euro nell´ambito della linea di bilancio "Scienza nella società" del Settimo programma quadro (7° Pq). Lo studio è stato pubblicato nella rivista Ecancer e le sue conclusioni sono state anche presentate a un evento presso il Parlamento europeo a Bruxelles in Belgio il 9 febbraio, per segnare la Giornata internazionale contro il cancro infantile. I ricercatori fanno notare che l´oncologia pediatrica è "una comunità di ricerca vivace e in crescita, che ha prodotto grandi progressi in molti tipi di cancro infantile in termini di sopravvivenza e di qualità della vita". Oggi l´80% dei malati di cancro infantile possono aspettarsi di sopravvivere alla malattia grazie agli enormi miglioramenti nella diagnosi e nella cura compiuti negli ultimi quattro decenni. Tuttavia, la ricerca sul cancro infantile non sta ricevendo l´attenzione che merita; i ricercatori affermano che gli articoli sul cancro infantile accettati vengono citati meno spesso rispetto ad altri articoli nelle riviste in cui sono pubblicati. Il team ha anche osservato la collaborazione tra paesi e regioni. Come previsto, c´è una stretta collaborazione tra ricercatori in Canada e negli Stati Uniti, e i ricercatori nell´Ue stanno lavorando sempre di più assieme. Tuttavia, c´è relativamente poca collaborazione tra l´America del Nord e l´Europa, e di questo, affermano i ricercatori, ci si dovrebbe occupare. Essi chiedono anche maggiore cooperazione nella ricerca tra i paesi sviluppati e quelli in fase di transizione. All´interno del continente europeo, i paesi dell´Europa dell´Est, dove l´incidenza di cancro è alta, raramente collaborano con colleghi in paesi con un´infrastruttura di ricerca più solida, e questo influisce sulle cure che sono in grado di prestare ai pazienti giovani. Una grande parte dello studio è dedicata ad analisi dettagliate della situazione in 10 paesi. "Oncologi pediatrici da 10 paesi sono stati interrogati circa le loro situazioni nazionali, e le differenze sono state impressionanti," ha afermato la professoressa Kathy Pritchard-jones, direttrice del Cancer Programme presso lo University College London Institute of Child Health nel Regno Unito. "Ad esempio, un intervistato dalla Bosnia-erzegovina ha citato la mancanza di spazio negli ospedali, l´assenza di radiologi specializzati in oncologia pediatrica e l´inadeguatezza delle attrezzature diagnostiche, che sono tutte adatte a pazienti adulti. La Repubblica ceca ha detto che le borse di ricerca solitamente erano per tre soli anni e che c´era poco supporto per i giovani scienziati che volevano frequentare corsi e congressi internazionali in grado di armonizzare il livello di conoscenza in tutti gli stati europei." Altrove in Europa, medici italiani hanno espresso la loro preoccupazione per la frammentazione della cura del cancro infantile, mentre i partecipanti svedesi hanno lamentato la mancanza di personale con esperienza e le difficoltà di reperire finanziamenti per le unità di oncologia pediatrica del loro paese. Nel Regno Unito, le preoccupazioni si sono concentrate, tra le altre cose, sull´effetto che i tagli nel bilancio del servizio sanitario avranno sulla cura del cancro dei bambini. Il resoconto rivela che la Commissione europea sta giocando un ruolo sempre più importante nel finanziamento della ricerca sul cancro infantile. "L´aumentato supporto alla ricerca in oncologia pediatrica da parte dell’Ue rappresenta un passo in avanti positivo, tuttavia, la sensazione è che questo rimanga ancora inadeguato per le proporzioni del problema," scrivono i ricercatori. "Inoltre, a livello nazionale i finanziamenti sono troppo scarsi o troppo poco sicuri, con gran parte delle attività che dipende da finanziamenti indiretti a breve termine. I finanziamenti a livello nazionale devono essere più sostenibili e coerenti." Anche il settore privato potrebbe fare di più. Gli autori affermano che: "Ci sono ottime ragioni per creare un fondo privato globale per l´oncologia pediatrica, che potrebbe supportare gli sforzi transnazionali di ricerca collaborativa che sono necessari per queste malattie rare." Nelle loro raccomandazioni, i ricercatori chiedono sufficienti finanziamenti Ue per supportare una rete di studi clinici su scala europea e una riduzione della burocrazia che ne rallenta la creazione e l´avvio. Il team evidenzia anche l´importanza della verifica degli esiti dei trattamenti e chiede la creazione di un Registro epidemiologico europeo del cancro infantile. "Con questi strumenti possiamo mantenere gli enormi progressi compiuti nel passato," mette in rilievo la professoressa Pritchard-jones. "Senza di essi, noi corriamo il rischio di compromettere quei progressi e di abbandonare i bambini che dipendono da noi per la loro sopravvivenza." Il team scrive inoltre che: "Ci deve essere una migliore comprensione da parte dei responsabili delle politiche normative del livello di rischio per i bambini malati di cancro che partecipano agli studi clinici (attualmente sovrastimato anche da parte degli assicuratori). Risulta essenziale che la direttiva Ue sugli studi clinici (Ctd) venga modificata se si vuole che gli studi clinici svolti su iniziativa dei ricercatori abbiano un futuro." Le informazioni sui pazienti sono un´altra area in cui è necessario un miglioramento. "Quando un bambino è malato, risulta essenziale fornire informazioni accurate al paziente e alla famiglia," ha detto il professor Richard Sullivan del Centre for Global Oncopolicy nel Regno Unito. "Noi riteniamo che la creazione di un Portale informativo comune europeo potrebbe fare molto per affrontare le principali carenze informative in paesi con poche o nessuna associazione dei pazienti, o dove la presenza di molte lingue rende difficile l´accesso a queste informazioni." Per maggiori informazioni, visitare: Ecco - Organizzazione europea del cancro: http://www.Ecco-org.eu/  Ecancer: http://www.Ecancermedicalscience.com/  Progetto Eurocancercoms: http://www.Eurocancercoms.eu/  
   
   
FIRMATO, A ROMA, L’ACCORDO QUADRO INTEGRATIVO TRA REGIONE CALALBRIA E CNR PER LO STUDIO E LA CURA DELLE MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO; SCIENZE E TECNOLOGIE BIOMEDICHE  
 
Catanzaro, 14 febbraio 2011 - E’ Stato firmato il 10 febbraio, a Roma, dall’Assessore regionale all’Urbanistica Piero Aiello e dal Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Luciano Maiani l’Accordo quadro integrativo che riguarda, tra l’altro, lo studio e la cura delle malattie del sistema nervoso; scienze e tecnologie biomediche; rischi naturali con riferimento particolare a quelli geo-idrogeologici; emissione, trasformazione e deposito degli inquinanti atmosferici. L’accordo è finalizzato all’attivazione di Poli di innovazione e ricerca nell’ambito dei Progetti Integrati di Sviluppo Urbano in collaborazione con le Università Calabresi. L’intesa prevede anche l’implementazione delle attività nei settori di: sistemi di elaborazione ad alte prestazioni e sistemi intelligenti e a funzionalità complessa; scienza e ingegneria delle membrane e delle operazioni a membrana; scienze fisiche della materia; colture erbacee, arboree e formazioni forestali; meteorologia e gestione dei documenti e degli archivi per la formalizzazione della conoscenza. Nello specifico, il Cnr si impegna a potenziare e sviluppare il proprio impegno per la ricerca e l’innovazione scientifica e tecnologica sul territorio regionale, cooperando con i partner alla realizzazione di specifici e qualificati Progetti nel quadro della rete dei Poli territoriali di innovazione e dei Progetti integrati di sviluppo urbano. L’assessore Piero Aiello, si è detto soddisfatto di questa ulteriore “integrazione al Protocollo che avevamo già firmato qualche mese fa. Ho avuto già modo di registrare in questi mesi la reciproca massima collaborazione istituzionale, di cui non avevo alcun dubbio, e, perciò, sono certo - ha detto Aiello – che stiamo lavorando nella giusta direzione, assieme al Cnr ed alle Università calabresi per far raggiungere alla nostra Regione ottimi risultati anche in settori così particolari e specialistici come quello della ricerca e dell’innovazione scientifica, che veda coinvolto l’intero territorio calabrese”. “La ricerca – ha spiegato il presidente del Cnr, Luciano Maiani - è uno strumento essenziale per uscire dalla crisi. Con l’accordo firmato oggi il Consiglio Nazionale delle Ricerche intende confermare il proprio ruolo di motore di sviluppo per il tessuto economico e sociale del Paese, e in questo caso della Calabria dove già è presente con diversi istituti. Investendo in ricerca e innovazione non soltanto si produce ricchezza per il territorio, ma si consente ai ricercatori di trovare le strutture idonee e le opportunità per realizzare il proprio talento”. Le Università Calabresi si impegnano a concedere il diritto di superficie sui terreni all’interno dei singoli insediamenti universitari e destinati alla realizzazione degli interventi infrastrutturali finalizzati ai Progetti condivisi tra Regione Calabria e Cnr, dichiarando contestualmente l’impegno a creare, in contiguità con le strutture del Cnr, Poli di ricerca territoriali di eccellenza con ricadute estremamente vantaggiose per la comunità scientifica e la società civile. La Regione, nell’ambito delle strategie generali connesse al P.i.s.r. “Sistema delle Aree Urbane Regionali” ha individuato i contesti in cui possono collocarsi i Poli di Innovazione, soprattutto per le aree urbane interessate alla presenza della rete delle Università Calabresi, cioè: Cosenza-rende per l’Università della Calabria; Catanzaro per l’Università “Magna Graecia”; Reggio Calabria per l’Università “Mediterranea” e l’Azienda Ospedaliera “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria. Il Cnr incrementerà le risorse umane per le strutture di ricerca calabresi impegnate nei Poli di innovazione. Saranno assunte a tempo indeterminato trenta unità di personale, con uno stanziamento complessivo, per i cinque anni di durata dell’accordo, di sette milioni di euro, a cui va aggiunto un ulteriore milione di euro per i primi investimenti di avviamento dei progetti.  
   
   
TRAPIANTI: IL VENETO ALLA GUIDA DEL NORDITALIAN TRANSPLANT. PRESIDENTE IL TRAPIANTISTA PADOVANO PAOLO RIGOTTI; NEL DIRETTIVO ANCHE MEDICI VERONESI ED UN INFERMIERE.  
 
Venezia, 14 febbraio 2011 – Dopo 34 anni il Veneto, con il responsabile del centro trapianti di rene e pancreas dell’Azienda Ospedaliera di Padova Paolo Rigotti, torna alla guida del Norditalian Transplant, la più importante rete trapiantistica d’Italia e tra le più importanti d’Europa, che riunisce e coordina i centri trapianti di Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche e Provincia Autonoma di Trento, che serve un’area di 19 milioni di abitanti e che nel 2010 ha visto eseguire nel suo ambito ben 1254 trapianti d’organo. A precedere Rigotti alla presidenza del Nitp, per il Veneto, era stato il compianto professore veronese Pietro Confortini nel lontano 1977-1978. La presidenza uscente era affidata alla Lombardia. La notizia è stata ufficializzata oggi nel corso di una conferenza stampa tenutasi all’Azienda Ospedaliera di Padova alla presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, del direttore del Centro Nazionale Trapianti Alessandro Nanni Costa, del direttore del Nitp Mario Scalamogna, del coordinatore del Centro Regionale Trapianti Francesco Calabrò, del direttore generale dell’Azienda patavina Adriano Cestrone e dei chirurghi trapiantisti del Centro Trapianti di Padova: Gino Gerosa, Francesco Sartori, Federico Rea, Umberto Cillo, Ermanno Ancona, Giovanni Zanon, Alessandro Galan, Edoardo Midena, Bruno Azzena e Modesto Carli. Nel direttivo del Nitp entrano anche altri veneti: la responsabile del trapianto multiviscerale di Padova Patrizia Burra, il direttore della terapia intensiva di neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona Francesco Procaccio, il responsabile infermieristico del coordinamento regionale trapianti Roberto Tognon. “In materia di trapianti, dove anche i minuti possono salvare una vita – ha detto Coletto – una rete efficiente che collega 129 rianimazioni, 42 unità di trapianto e 5 coordinamenti regionali è fondamentale, e la Regione Veneto è orgogliosa del riconoscimento che riceve e che credo si sia meritata, grazie allo straordinario lavoro di medici ai massimi livelli e del personale infermieristico ed alla straordinaria generosità della gente veneta e delle famiglie che hanno deciso di fare un estremo atto d’amore donando gli organi di un loro congiunto scoparso. Pur in un generale momento di difficoltà finanziaria – ha garantito Coletto – non mancheremo di sostenere ed implementare l’attività trapiantistica nella nostra Regione”. Attività che, nel 2010, ha permesso di realizzare ben 419 trapianti, resi possibili da 99 donatori. “Un record – ha detto Coletto – se si considera che l’aumento dell’età media dei donatori ed un 30% di negazioni alla donazione rendono sempre più arduo il reperimento degli organi da trapiantare”. In questo quadro ha assunto un rilievo del tutto particolare il programma veneto di sviluppo del trapianto da donatore vivente, che quest’anno ha visto lievitare a 45 gli interventi di questo tipo. Molto bene in Veneto anche il procurement di organi e tessuti, che sono il 43% dell’intera area Nitp ed il 27% a livello nazionale. “Il Veneto – ha detto Nanni Costa – ha una parte rilevante nel sistema nazionale trapianti come indicano sia i numeri che la storia del trapianto in questa regione”. Nell’occasione è stato fatto anche il punto sull’attività trapiantistica specifica del centro padovano, con numeri altamente significativi. Dall’inizio dell’attività sono stati eseguiti 1132 trapianti di rene; 739 di cuore, 732 di rene pediatrico, 259 di polmone, oltre 500 di cornea. Nell’ultimo anno, i trapianti di cuore sono stati 21, dei quali 3 pediatrici; 25 quelli di polmone; 72 quelli di fegato , più 11 pediatrici, con un sempre maggior utilizzo della tecnica del “fegato diviso” (più parti dello stesso fegato per eseguire più trapianti in riceventi diversi); 92 di rene dei quali 21 da donatore vivente, più 16 pediatrici di cui 3 da donatore vivente. 100 sono stati i trapianti di cornea, oramai effettuati in day hospital e in anestesia locale; 158 i trapianti di altri tessuti, per un totale di 250.000 centimetri quadrati utilizzati.  
   
   
FONDO SANITARIO 2011, IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARCHE, GIAN MARIO SPACCA: ´LA NOSTRA PROPOSTA SU DEPRIVAZIONE E INDICE DI ANZIANITA` RESTA IN PIEDI. LE REGIONI NON ABDICHINO AL LORO RUOLO FACENDO SCEGLIERE IL GOVERNO´..  
 
Ancona, 14 Febbraio 2011 - ´La pausa di riflessione decisa in Conferenza speriamo serva a fare chiarezza tra le Regioni, ma le distanze appaiono purtroppo ancora difficili da colmare. Le Marche hanno avanzato la propria proposta, che ha l´obiettivo di trovare una sintesi tra le varie posizioni emerse in seno alla Conferenza: assumere come criterio per il riparto, oltre ovviamente a quello della popolazione, anche quello della deprivazione socio-economica con riferimento non solo alla prevenzione ma anche all´assistenza ospedaliera o ad altre modalità, e una diversa modulazione dell´indice di anzianità in base alle differenti classi di età. Una proposta che ci sembra particolarmente appropriata perché considera in modo oggettivo ed equilibrato sia la deprivazione che l´invecchiamento della popolazione. Molte Regioni l´hanno condivisa, ritenendola sostenibile: noi, quindi, continuiamo a tenerla in piedi, per garantire il proseguimento del confronto tra le Regioni ed evitare di abdicare al nostro ruolo, facendo scegliere il Governo´.  
   
   
FEDERALISMO FISCALE, IN EVIDENZA LE PRIORITÀ ALLE PICCOLE REGIONI  
 
Campobasso, 14 febrraio 2011. "Non c´è ancora un accordo tra Regioni e Governo, ma se intesa ci sarà, il dato acquisito già ora è che, su proposta del Molise, della Basilicata e dell´Umbria, nel Fondo perequativo verrà riconosciuta una peculiare diversità delle piccole regioni che porterà ad una priorità nell´attribuzione delle risorse. Un concetto questo che è stato sostenuto da tutte le altre regioni e che si armonizza con quanto già previsto nella legge 42 sul Federalismo fiscale. Previsione quella che fu frutto di un intenso lavoro di persuasione e proposizione fatta dalla Regione Molise in armonia con le altre realtà regionali di similare dimensione". Lo ha detto, il 10 febbraio il Presidente della Regione Michele Iorio in riferimento al confronto che sta avvenendo in questi giorni a Roma con il Governo e le altre Regioni sul riparto del Fondo Sanitario Nazionale. "Abbiamo avuto modo di dimostrare, anche con il supporto delle nostre Strutture tecniche, - ha detto ancora il Presidente Iorio- che negli anni la sottostima del Fondo Sanitario Nazionale ha avuto effetti molto pesanti e negativi soprattutto nelle piccole regioni che, per la loro conformazione territoriale e demografica, hanno sofferto grosse limitazioni. Questo concetto è stato compreso e fatto proprio da tutti i Presidenti di regione ed è motivo di grossa soddisfazione, perché lo si afferma in concreto per la prima volta. Si tratta, in sostanza, della vittoria di una nostra antica battaglia tesa a dimostrare che i problemi del Molise riguardanti il Servizio Sanitario Regionale non erano dovuti a cattiva amministrazione, ma ad una evidente sottostima del fondo disponibile. Continuiamo in ogni caso nel nostro impegno a ristrutturare il Sistema sanitario per riqualificarlo alla luce dei nuovi modelli organizzativi, senza privare, per questo, i territori della nostra regione di una giusta ed efficace offerta di salute".  
   
   
ONCOLOGIA IN RETE E NUOVO GALLIERA  
 
Genova, 14 Febbraio 2011 - “Negli ultimi anni si è concepita l’offerta oncologica non come singola ma come parte di una rete. Questo per favorire lo scambio delle esperienze e perché il paziente possa essere indirizzato verso il centro più adatto al suo tipo specifico di malattia. È uno dei motivi che ci hanno spinto a fare l’operazione di fusione tra Ist e San Martino: la volontà di mettere in comune tecnologie costose non duplicabili, usufruibili sia da chi si ricovera a San Martino, quanto da chi si ricovera all’Università o all’attuale Ist. Circa l’accorpamento Ist-san Martino mi auguro che si possano affrontare gli ultimi problemi e poi approvarlo”. Lo ha detto, il 10 febbraio, il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando a margine dell’inaugurazione del nuovo centro di accoglienza di Oncologia dell’ospedale Galliera di Genova. “L’oncologia è un settore – ha continuato il presidente - che ha fatto passi avanti molto importanti in questi anni. Cinque anni fa in Liguria non avevamo una Pet (Tomografia a Emissione di Positroni) ora ne abbiamo tre: a Pietra Ligure, qui al Galliera e al San Martino. Insieme agli altri strumenti ora in dotazione sul nostro territorio, quali ad esempio la Iort (Radioterapia Intraoperatoria), siamo ora in grado di gestire una strumentazione adeguata per la diagnosi precoce.” “È un ambito in cui sono stati fatti molti investimenti” – ha sottolineato Burlando - “Un ospedale grande come il Galliera non può non avere un reparto di oncologia, completato oggi da questa struttura di accoglienza dedicata all’importante aspetto psicologico della malattia.” Circa la realizzazione del nuovo ospedale Galliera il presidente ha detto: “La Regione ha realizzato ciò che si era impegnata a fare: l’inserimento del nuovo ospedale nel piano di edilizia sanitaria regionale e il suo finanziamento per un terzo del totale, che è stato preservato dai tagli governativi. Per quanto ci riguarda questo percorso è concluso, le altre questioni sorte intorno alla sua realizzazione sono riferibili all’urbanistica, molto dibattute mi rendo conto, e in attesa di pronunciamenti del Tar. Quello che mi posso augurare, come sempre in questi casi, è che la magistratura possa esaminare le cose con rapidità. Dopo che avrà emesso il suo parere insindacabile, noi tutti prenderemo atto di ciò che ha deciso.”  
   
   
SISTEMA SANITARIO FVG ATTRATTIVO ANCHE FUORI REGIONE  
 
Arta Terme, 14 febbraio 2011 - Ha voluto essere vicino agli utenti di una sanità che funziona, quella del Friuli Venezia Giulia, il presidente della Regione, Renzo Tondo, intervenuto, il 12 febbraio,  alle Terme di Arta ad un convegno organizzato dall´Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri e da Per il Tuo Cuore, Fondazione italiana per la lotta alle malattie cardiovascolari fondata dal famoso cardiologo di origini friulane, Attilio Maseri. Non è stata dunque casuale la presenza di Tondo alle assise di Arta Terme, che si sono tenute nell´ambito di una manifestazione compresa nella Campagna nazionale di sensibilizzazione sulle malattie cardiovascolari. Malattie che nel Friuli Venezia Giulia colpiscono ogni anno 2500 persone. Uno dei motivi della sua partecipazione era rappresentato dalla volontà di rivolgere un caloroso ringraziamento, a nome della comunità regionale, al professor Maseri, per il suo grande impegno anche di carattere sociale nella medicina. Si tratta di un personaggio che, come ha detto Tondo "il Friuli Venezia Giulia ha l´onore di annoverare tra i suoi cittadini più illustri". Il convegno è stata anche l´occasione per Tondo per ritornare alle Terme di Arta, che riapriranno lunedì, a un anno dall´avvio della campagna di rilancio voluta da Tondo. Inoltre, dal dibattito, il Presidente ha avuto modo di recepire utili indicazioni e suggerimenti che sono atti a consentire alla Regione di ottimizzare ulteriormente il proprio operato per favorire le migliori condizioni di salute ai cittadini. Tondo ha quindi ripercorso le strategie che hanno portato l´Amministrazione a gestire un sistema sanitario che ha un forte potere di attrazione anche nei confronti degli utenti di realtà esterne alla nostra comunità regionale. Strategie che hanno consentito alla Regione di mantenere un livello qualitativo elevato della sanità, pur contenendo al minimo l´aumento fisiologico della spesa per il settore. Che è infatti sensibilmente più basso rispetto alla gran parte delle realtà italiane. Questo risultato è stato raggiunto nonostante fattori negativi, quali per esempio il progressivo invecchiamento della popolazione e la conseguente diminuzione del numero di persone che producono reddito e assicurano entrate fiscali alla Regione, e l´aumento di patologie dovute all´età. Ma se funziona l´apparato sanitario del Friuli Venezia Giulia, e hanno successo le iniziative volte a razionalizzare i servizi che devono essere sempre adeguati alle esigenze dei cittadini (per esempio, dovendo operare scelte di contenimento della spesa sono certo più efficaci, anche per i cardiopatici, servizi di prossimità efficienti e di alta qualità rispetto agli ospedali di prossimità), se la produzione e le esportazioni dimostrano una ripresa dalla crisi, altrettanto non si può ancora dire per i posti di lavoro perduti in conseguenza dell´attuale situazione economica. Per contro, la Regione sta operando investimenti nelle infrastrutture, per favorire lo sviluppo del sistema economico produttivo del Friuli Venezia Giulia stimolando la necessità di posti di lavoro. Prima di Tondo, moderati da Piero Villotta, presidente regionale dell´Ordine dei Giornalisti, sono intervenuti Antonio Di Chiara, presidente dei medici cardiologi ospedalieri, Luca Lattuada, direttore sanitario dell´Ass n.3 Alto Friuli, Renato Battiston, presidente triveneto del Coordinamento nazionale amici del cuore, e il professor Maseri, al quale alcuni dei numerosi presenti hanno rivolto domande sulla salute e sull´evoluzione della medicina e in particolare della cardiologia.  
   
   
LOMBARDIA: VOLONTARI FORMATI PER AIUTARE DISABILI  
 
Como, 14 febbraio 2011 - Si chiama ´Volontario di protezione giuridica´ ed è una nuova figura che, dal 2012, potrebbe sostituire l´attuale amministratore di sostegno nella presa in carico delle persone con fragilità. Una proposta pienamente condivisa dall´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale della Regione Lombardia Giulio Boscagli, intervenuto l’ 11 febbraio su questo tema durante i lavoro del convegno ´Amministratori di sostegno e persone con fragilità, dalla teoria alla pratica´, che si è svolto a Como presso la sede della Provincia. L´amministratore di sostegno è previsto da una legge nazionale del 2004 e consente a familiari o volontari opportunamente formati di seguire persone con fragilità. "Sette anni fa Regione Lombardia - ha sottolineato l´assessore Boscagli - salutò con favore l´introduzione dell´istituto dell´amministratore di sostegno, che non mette in primo piano l´incapacità di agire del soggetto protetto, ma calibra l´intervento sulle sue effettive esigenze e condizioni personali, valorizzando quindi le residue abilità della persona". Boscagli ha ricordato che il progetto attivato da Regione Lombardia con la Fondazione Cariplo e i Csv (Centri di Servizio per il Volontariato) valorizza l´amministratore di sostegno all´interno della rete familiare e amicale, favorendo e supportando l´assunzione di responsabilità in questi ambiti, che sono i più vicini e i più adeguati a rispondere alle esigenze delle persone con disabilità. Il progetto terminerà nel maggio 2012. "L´obiettivo per il prossimo futuro - ha detto l´assessore Boscagli - è sostenere le reti che negli ultimi due anni si sono radicate nel territorio e di proseguire l´azione di formazione, informazione e coordinamento tra Asl ed enti che abbiamo iniziato. La promozione dell´integrazione tra uffici pubblici e realtà sociali così come il raccordo tra i diversi interventi realizzati, infatti, è una priorità che Regione Lombardia persegue non solo nell´ambito specifico della protezione giuridica, ma in tutte le politiche di welfare". L´assessore ha anche posto l´accento sulla necessità di avviare attività specifiche di formazione per i futuri volontari di protezione giuridica: "La diffusione dell´amministratore di sostegno - ha aggiunto Boscagli - ha generato esigenze di formazione e informazione, a cui si sta provvedendo a dare risposta. Oltre alle iniziative formative sviluppate dal progetto con Fondazione Cariplo, anche la direzione generale Famiglia, in maniera coordinata, ha promosso, tramite Iref, momenti formativi, coinvolgendo i responsabili degli Uffici di protezione giuridica delle Asl e anche i responsabili degli Uffici di Piano". Al convegno hanno partecipato anche Maria Assunta Peluso, rappresentante capofila della rete delle associazioni Progetto Amministratore di Sostegno Como e Zaccheo Moscheni, rappresentante Progetto Ads regionale.  
   
   
INFLUENZA: ANCORA IN CRESCITA L’INCIDENZA IN VENETO, AL 139,5 PER 10.000  
 
Venezia, 14 febbraio 2011 - Nel corso dell’ultima settimana l’incidenza dell’influenza in Veneto è salita a 139,5 malati per 10.000 abitanti, pari a oltre 68.000 persone colpite dal virus, il che porta a poco meno di 300.000 mila il totale stimato dall’inizio dell’epidemia. Nella settimana precedente l’incidenza era stata del 118,5 per 10.000. Lo rende noto l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, sulla base dell’ultimo bollettino emesso oggi dalla direzione regionale prevenzione ed elaborato sulle segnalazioni pervenute dalla rete dei medici “sentinella” sul territorio. “L’indice ancora in crescita – sottolinea Coletto – ci dice che non abbiamo ancora raggiunto il picco e che bisogna tenere ancora la guardia alta. Raccomando ai cittadini, se non vaccinati, di porre attenzione a tutti quei comportamenti che possono limitare il contagio, a cominciare dall’igiene di mani e bocca e dal limitare al massimo possibile la frequentazione di luoghi affollati e contatti troppo ravvicinati con amici o parenti influenzati. Per il resto – aggiunge Coletto – non c’è da allarmarsi: siamo di fronte ad un’epidemia di una certa importanza, assimilabile a quella del 2005, ma che rientra ampiamente nelle casistiche pluriennali. Ci sono, come ogni anno, alcuni casi gravi, soprattutto in persone non vaccinate e portatrici di patologie a rischio, ma anche in questi casi gli ospedali veneti sono perfettamente attrezzati per fronteggiare la situazione”. Nell’ultima settimana di rilevazione si è osservato un notevole aumento dell’incidenza nell’età adulta e nella popolazione anziana, anche se la fascia maggiormente colpita è ancora quella inferiore ai 5 anni (551,0 per 10.000), seguita da quella tra 5 e 14 anni con 402,8 casi per 10.000. Attualmente i casi gravi ricoverati negli ospedali veneti sono 28, 21 maschi e 7 femmine, dei quali 25 con gravi patologie pregresse. I decessi sono ora 13, lo stesso numero dell’anno scorso, quando i ricoveri furono 182 e le persone colpite più di 300.000.  
   
   
MILANO: APRE STUDIO DENTISTICO LOW-COST IN UN CONTAINER. I CLIENTI? I CLANDESTINI SEQUESTRA LA ‘CLINICA’ IMPROVVISTA, MULTATO PER 30 MILA EURO MEDICO IN PENSIONE  
 
Milano, 14 febbraio 2011 - “Un medico che si appresta a visitare i pazienti, con tanto di trapani e poltrona reclinabili per i clienti. Ma lo studio dentistico è un container con sporcizia diffusa e senza strumentazione idonea. E il paziente, che attendeva in una pseudo anticamera le cure odontoiatriche, un clandestino. E’ questo il quadro davanti al quale si sono trovati gli agenti della Polizia Locale, intervenuti in via Paolo Uccello, in ausilio ai Vigili del Fuoco per una fuga di gas in un’adiacente villetta per dei lavori di ristrutturazione in corso. Il proprietario, un dentista italiano sui 70 anni, con diverse proprietà immobiliari, viveva, però, temporaneamente in un altro container collocato nella stessa area in attesa che finissero le opere di manutenzione. L’uomo verrà sanzionato per 30 mila perché operava in un ambiente privo di autorizzazione all’apertura dell’attività. Il container utilizzato come studio medico è stato sequestrato. Asl prossimamente eseguirà gli accertamenti”. Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. In particolare la Polizia Locale, è intervenuta su richiesta dei Vigili del Fuoco in via Paolo Uccello, dove era stata segnalata una fuga di gas provenire da una villetta fatiscente dove erano in corso dei lavori di ristrutturazione. Sul posto i vigili hanno riscontato la presenza di due container: uno utilizzato come studio dentistico e l’altro come abitazione dallo stesso medico, proprietario dei locali, che si è dichiarato in pensione, ma che nei fatti esercitava l’attività di dentista, a sua detta, a titolo gratuito. Anche se la Polizia Locale sospetta che le cure avvenissero dietro pagamento in nero. Visto che nelle agende degli appuntamenti, dove erano registrati una decina di clienti al giorno, venivano riportati i costi delle prestazioni. Nel locale, in una mini sala d’attesa con quattro sedie, ad aspettare di ricevere cure mediche, è stato trovato un ecuadoregno sui 30 anni senza documenti. Che è stato poi denunciato per violazione alla legge sull’immigrazione. Ed è stato invitato a presentarsi in Questura. Sul posto sono intervenuti i tecnici A2a che hanno messo in sicurezza i tubi del gas che, a causa degli scavi, erano stati rotti. “Non è accettabile – commenta De Corato – che si possa professare l’attività medica in studi improvvisati, con strumenti inadeguati e in condizioni igieniche precarie. Perché dubito che offrire cure in un container, non potesse costituire un rischio per la salute degli stessi pazienti. Una situazione di estremo degrado. Lo stesso riscontrato dalla Polizia Locale negli appartamenti-dormitorio controllati grazie le ordinanze, attualmente ancora in vigore. Dove in virtù di affitti in nero chiesti da proprietari senza scrupoli si creano situazioni di sovraffollamento di clandestini che minano la sicurezza addirittura di interi quartieri”.  
   
   
WELFARE IN LIGURIA, RIPARTO FONDO SOCIALE E CONTI IN ROSSO,IN SALITA IL CONFRONTO CON IL MINISTERO AL VIA ANCHE LA TRATTATIVA SUI LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA  
 
 Genova, 14 Febbraio 2011 - Avviato a Roma in Commissione Politiche Sociali, il confronto tecnico – politico con il Ministero del Welfare, per affrontare il tema dei livelli essenziali di assistenza. “Un risultato politico importante – risponde l’assessore alle Politiche Sociali della Regione Liguria, Lorena Rambaudi, alla guida del coordinamento delle regioni- dopo dieci anni dalla mancata applicazione della legge 328 sulla definizione dei livelli essenziali di assistenza, cioè i servizi che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale”. È in una fase critica, invece, il confronto sul Ministero del Welfare per il confronto sul riparto nazionale del fondo sociale “indistinto”. <Ricordiamo – continua l’assessore Rambaudi – che il fondo nazionale, lo scorso anno, è stato sensibilmente ridotto di 437 milioni di euro, mentre per il 2011 il taglio ammonta a 273 milioni di euro”. Fra l’altro,La proposta del 2011, a fronte di una riduzione delle risorse, vedrebbe aumentare la quota ministeriale trattenuta per attività proprie al 18% sul totale. Lo scorso anno aveva pesato per il 13%. “Una scelta inaccettabile perché arriva sulla testa delle regioni dopo tutti i tagli precedenti, compreso l’azzeramento del fondo della non autosufficienza. Una proposta che non rispetta i ruoli e i compiti istituzionali che vedono in capo alle Regioni, in base al titolo V della Costituzione, la competenza esclusiva. Con questi presupposti credo che non sarà possibile trovare l’intesa con il Ministero”, conclude la Rambaudi.  
   
   
MICHELANGELO AL CASTELLO SFORZESCO: LA CITTÀ DI MILANO RENDE OMAGGIO AL GENIO DEL RINASCIMENTO CON DUE GRANDI MOSTRE: MICHELANGELO ARCHITETTO E L’ULTIMO MICHELANGELO.  
 
 Milano, 14 febbraio 2011 - Per cinque mesi, da febbraio a giugno, il genio di Michelangelo Buonarroti sarà al centro di due importanti iniziative espositive allestite al Castello Sforzesco di Milano, promosse dal Comune di Milano – Cultura, dal Castello Sforzesco, da Palazzo Reale e dall’Associazione Metamorfosi, sotto l´Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lombardia e della Provincia di Milano La prima, in programma fino all’8 maggio 2011, dal titolo Michelangelo Architetto, curata da Pietro Ruschi, nasce da un progetto di Casa Buonarroti che presenta oltre 50 disegni suddivisi secondo i temi di riferimento – dall’edilizia civile a quella religiosa, alle fortificazioni - attentamente selezionati al fine di cercare, nella semplicità di uno schizzo o nella complessa stratificazione di un elaborato di presentazione, i riflessi del percorso ideale di Michelangelo, del suo modo di progettare e di realizzare l’architettura: si tratta, evidentemente, di progetti celeberrimi, ma talora incompiuti se non addirittura mai realizzati come quello per a basilica di San Giovanni dei Fiorentini a Roma. Nell´occasione sono stati realizzati in 3D alcuni dei grandi progetti michelangioleschi. La seconda, L’ultimo Michelangelo, che nasce da un´idea del Castello Sforzesco e che è curata da Alessandro Rovetta, raccoglierà dal 18 marzo al 19 giugno 2011 intorno all’estremo e incompiuto capolavoro di Michelangelo, la Pietà Rondanini, l’ultima produzione artistica e letteraria del Buonarroti. Verranno presentati prevalentemente disegni, tra i più importanti del catalogo michelangiolesco, in gran parte databili agli ultimi decenni di vita, dove si osserva un profondo mutamento delle scelte figurative e tecniche del maestro, tese a un luminismo di straordinaria intensità fisica e spirituale che trovano nella Pietà il riscontro e l’esito scultoreo più suggestivo. “L’arte di Michelangelo è la sua tensione all’infinito – spiega l’assessore alla cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory -, il che non equivale a quel “carattere di non finito” che spesso e, non senza equivoci, a lui è stato associato. Nelle mostre al Castello Sforzesco progetto ed esecuzione sono indagati con particolare attenzione alle tecniche e con l’intento di mettere in luce nel corso degli anni lo stile di un artista di indiscusso valore. Un artista – prosegue Finazzer Flory - che unisce forma e sostanza, letteratura e scultura, lavorando sull’uomo e sul divino che lo abitano”. “Per il periodo che va dal 18 marzo all´8 maggio, e cioè per cinquanta giorni – ha dichiarato l´on. Pietro Folena, Presidente di Metamorfosi che organizza i due eventi- al Castello Sforzesco saranno esposti più di 100 disegni autografi di Michelangelo, oltre a quel capolavoro immenso che è la Pietà Rondanini. Michelangelo al Castello è uno dei massimi eventi mondiali dedicato al grande genio del Rinascimento”. I cataloghi sono pubblicati da Silvana Editoriale. Www.milanocastello.it/  www.Mostramichelangelo.com/    
   
   
INAUGURATA A PALERMO MOSTRA BOB WILSON  
 
Palermo, 14 febbraio 2011 - Ritorna a Palermo Bob Wilson con "Le Fables de La Fontaine". La mostra propone i disegni e gli acquerelli realizzati per la Come´die Française, le immagini digitali, gli schizzi delle scenografie, le proiezioni dei video di "Madama Butterfly" e de "La mort de Molie´re". L´esposizione, a cura della casa editrice Novecento, e´ stata inaugurata l’11 febbraio all´Albergo delle Povere di Palermo dall´assessore regionale ai Beni Culturali e all´Identita´ siciliana, Sebastiano Missineo. "In questa mostra - ha detto Missineo - colpiscono i disegni per le Fables di Jean De La Fontaine rappresentate alla Come´die Française , le foto delle messinscene e i disegni per le scenografie, tra le altre di Parsifal di Wagner, del Flauto Magico di Mozart, del Black Rider del Thalia Teathre, del Martyre de San Se´bastien dell´American Ballet, opere rappresentate nei maggiori teatri del mondo. Sono lieto che Palermo possa ospitare nuovamente le opere di un artista cosi´ poliedrico nella segreta speranza che sia soltanto un primo passo verso una collaborazione di Bob Wilson con il nostro assessorato. Nei miei soggiorni a New York ho potuto scoprire della Water Mill Fondation, fondata nel 1992 da Wilson, per aiutare gli artisti emergenti a proporre i loro lavori, spesso di ricerca estrema, nella piu´ completa autonomia". La mostra si protrarra´ sino al prossimo 8 marzo.  
   
   
SPORT, IMPEGNO DELLA REGIONE LAZIO PER LA SICUREZZA  
 
 Roma, 14 febbraio 2011 - Praticare lo sport in sicurezza, questo l’impegno della Regione Lazio che insieme all’Ares 118 e la Fondazione Castelli ha attivato il progetto Cuore sicuro per l’acquisto di defibrillatori da consegnare alle società sportive del Lazio impegnate per la promozione della prevenzione e della sicurezza degli atleti. L’11 febbraio la presidente Renata Polverini ha consegnato al direttore generale dell’Ares 118, Antonio De Santis, un nuovo automezzo donato dalla Fondazione Giorgio Castelli, costituita in ricordo del giovane che ha perso la vita sui campi di calcio 4 anni fa a causa di un arresto cardiaco. L’auto sarà utilizzata dagli istruttori dell’Azienda per effettuare i corsi di formazione all’uso dei defibrillatori e anche nei casi di emergenza. L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle iniziative della Regione Lazio per lo sport sicuro, per rafforzare le politiche di prevenzione e aumentare la formazione all’uso dei defibrillatori al fine di ridurre l’incidenza della mortalità per arresto cardiaco improvviso al di fuori delle strutture ospedaliere, in particolare in ambito sportivo. “Questa è una donazione più importante delle altre perché viene dalla Fondazione Giorgio Castelli, un ragazzo che ha perso la vita proprio per un attacco cardiaco mentre giocava a calcio”, ha spiegato Polverini nel corso dell’iniziativa alla presenza dei genitori del ragazzo, Vincenzo e Rita, dell’assessore regionale alla Cultura e Sport Fabiana Santini, e del consigliere regionale Mario Brozzi. “In questi giorni – ha sottolineato poi la Presidente - siamo molto impegnati sulla campagna per lo sport sicuro e questa iniziativa va proprio nella stessa direzione. Bisogna educare i giovani alla sicurezza attraverso tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione – ha aggiunto - soprattutto sostenere queste fondazioni che nascono, purtroppo, da eventi tragici ma che poi si impegnano nell´interesse di tutti”. L’iniziativa avrà un altro significativo momento sabato 19 febbraio, quando presso l´impianto sportivo “Fusi” di Ciampino, nel corso di una manifestazione organizzata dall’assessorato regionale allo Sport, in collaborazione con la Consulta Regionale per la sicurezza dello sport, con la famiglia Bini e con la famiglia Castelli, saranno consegnati i primi 5 defibrillatori del progetto Cuore Sicuro. Consegna che sarà preceduta da un corso di formazione che si svolgerà nella mattinata e indirizzato ai rappresentanti (allenatori, massaggiatori, dirigenti accompagnatori) delle 5 società sportive coinvolte.  
   
   
SPORT: REGIONE SOSTIENE LA PROMOZIONE DEL FVG CON GLI EVENTI  
 
Pordenone, 14 febbraio 2011 - Un evento sportivo di straordinaria importanza, che la Regione sostiene in modo pieno con un finanziamento specifico inserito nella finanziaria 2011, coinvolgendo più settori: lo sport, il turismo, l´agricoltura e la montagna, con la collaborazione - per quanto attiene allo svolgimento delle gare - della sanità del Friuli Venezia Giulia. L´evento è costituito dai ´´Mondiali di Scialpinismo Claut 2011´´, presentato il 10 febbraio nell´auditorium della Regione a Pordenone, presenti il vicepresidente della Regione Luca Ciriani, l´assessore regionale allo Sport Elio De Anna, il vicepresidente del Consiglio regionale Maurizio Salvador, sindaci della Valcellina, esponenti del mondo dello sport con il presidente provinciale del Coni Lorenzo Cella. I ´´Mondiali di Scialpinismo Claut 2011´´ si svolgeranno dal 18 al 25 febbraio e coinvolgeranno Claut e l´intera Valcellina ma anche Piancavallo, con l´arrivo di almeno 600 persone fra atleti, accompagnatori e stampa da 20 nazioni. L´ultima volta che l´Italia ospitò i Mondiali di sci alpinismo fu nel 2006 a Cuneo. Questa presenza nel Friuli Venezia Giulia si aggiunge a quella di altri grandi eventi sportivi, quali la Coppa del Mondo di Sci a Tarvisio, il Giro d´Italia, gli European Masters Games a Lignano in settembre. Proprio questa ´´rete´´ di eventi sportivi è stata messa in evidenza sia da Ciriani che da De Anna: ´´la Regione ha creduto e crede, specie dopo la positiva esperienza delle Universiadi del 2006, al connubio fra sport e turismo per la valorizzazione e la promozione del territorio del Friuli Venezia Giulia in tutte le sue componenti e sfaccettature. In particolar modo è la montagna che può trarre vantaggio da questa sinergia´´. In particolare, poi, l´assessore De Anna ha sottolineato la valenza non solo sportiva dei Mondiali di Claut ´´che vanno visti - ha affermato - in continuità con una manifestazione come la Transclautana, che deve avere un suo spazio anche in assenza di eventi come questo´´; una valenza che trova espressione anche nella ´´promozione di una disciplina come lo sci alpinismo che ben si accompagna al concetto sempre più diffuso di turismo eco-sostenibile´´. Per il vicepresidente Ciriani ´´è necessario un forte lavoro di squadra per far sì che lo sport divenga volano per una crescita turistica della montagna - in questo caso di quella pordenonese - le cui bellezze e risorse naturali, ambientali, enogastronomiche ed artistiche vanno promosse unitariamente´´. Un forte richiamo in tal senso ha il riconoscimento delle Dolomiti Friulane (assieme a tutte le Dolomiti) come ´´patrimonio dell´Umanità´´ decretato dall´Unesco ´´e per questo stiamo lavorando - ha detto - ad iniziative che possano promuovere il territorio montano del Friuli Occidentale in Italia e all´estero´´. Un patrimonio, questo delle Dolomiti, cui hanno fatto cenno nei loro interventi anche il sindaco di Claut Gionata Sturam, e l´assessore della Provincia di Pordenone Giuseppe Verdichizzi, che hanno sottolineato l´interesse dei rispettivi enti per l´evento sportivo in programma; mentre il presidente di Promotur Stefano Mazzolini, ha assicurato la massima collaborazione per questo Campionato e per realizzare nella montagna regionale quelle strutture per lo sci alpinismo che consentano ai campioni locali di potersi allenare. Da parte loro il presidente del Comitato organizzatore del Campionato Carlo Martini, e il responsabile tecnico Sergio Bulicelli, hanno fornito i dati tecnici delle gare, per il cui miglior svolgimento vi è la più ampia collaborazione delle istituzioni, fra cui il Corpo forestale della Regione, la Protezione civile regionale, e quella di numerosi volontari.  
   
   
VDA, SPONSORIZZAZIONI SPORTIVE: NUOVE DISPOSIZIONI  
 
 Aosta, 14 febbraio 2011 - L’assessorato regionale al Turismo, Sport, Commercio e Trasporti comunica che, nella seduta della Giunta di venerdì 11 febbraio, è stato approvato l’aggiornamento delle disposizione attuative del capo Iv della legge regionale n. 3 del 2004, Nuova disciplina degli interventi a favore dello sport, con particolare riferimento alle sponsorizzazioni. Le disposizioni, rimodulate a seguito dei limiti posti dalla finanziaria nazionale in materia, definiscono nuovi livelli tecnico-agonistici che i soggetti richiedenti debbono possedere ai fini della costituzione di un “rapporto di promozione” con la Regione Valle d’Aosta, così come gli importi massimi che possono essere assegnati e i criteri per la determinazione dell’entità della sponsorizzazione. «Pur mantenendo saldo il principio del contenimento della spesa – spiega l’Assessore regionale Aurelio Marguerettaz – per quanto riguarda le settore degli atleti valdostani di maggior rilievo, che riteniamo essere una sorta di ambasciatori dei colori della Valle d’Aosta all’estero, abbiamo voluto conservare l’impegno finanziario dell’amministrazione regionale. E dovendo fare una scelta, ribadisco in un’ottica di riduzione degli investimenti, abbiamo scelto di privilegiare quegli sportivi il cui curriculum, così come i risultati agonistici, siano di evidente risalto mediatico e di considerevole rilievo promozionale». A dare la valutazione delle domande di sponsorizzazione, sulla base dei punteggi conteggiati a seconda dei criteri, sarà il Comitato ristretto, composto – come dall’art. 18 della legge 3/2004 – , oltre che dall’assessore regionale e dal dirigente competente, dal presidente del comitato regionale del Coni, da due rappresentanti delle federazioni sportive nazionali, da un rappresentante dell’Asiva e uno degli enti di promozione sportiva. Le domande dovranno essere presentate all’assessorato entro il 31 marzo.  
   
   
CICLISMO: OGGI PRESENTAZIONE CIRCUITO CICLISTICO “UMBRIA MARATHON MTB 2011”  
 
Perugia, 14 febbraio 011 - La quinta edizione del circuito ciclistico "Umbria Marathon Mtb 2011", un importante punto di riferimento, nel Centro Italia e non solo, per tutti gli appassionati della "mountain bike", viene ufficialmente presentata oggi a Palazzo Donini, in una conferenza-stampa (prevista per le ore 11, Sala Fiume), alla quale parteciperanno il presidente del Comitato Regionale umbro della Federazione Ciclistica Italiana Carlo Roscini, il presidente del Comitato Provinciale di Perugia del Coni Domenico Ignozza, l´assessore allo sport della Regione Umbria Fabrizio Bracco, gli assessori allo sport della Provincia di Perugia Roberto Bertini, di Terni Filippo Beco, del comune di Orvieto Roberta Tardani, di Narni Francesco De Rebotti, i sindaci di Baschi Anacleto Bernardini e di Massa Martana Maria Pia Bruscolotti, il vicesindaco di Acquapendente Claudio Colonnelli. Divisi in undici categorie, i "bikers" potranno prendere parte a cinque eventi, il 20 febbraio ad Orvieto (Orvieto Wine Marathon), il 6 marzo ad Acquapendente (in provincia di Viterbo), il 20 marzo a Baschi, il 22 maggio a Narni ed il 5 giugno a Massa Martana. "L´evento sportivo - sottolineano gli organizzatori -, quando si sposa con il territorio e i prodotti tipici, la rievocazione storica, il patrimonio paesaggistico, acquista un valore straordinario: obiettivo del Comitato Regionale della Federazione Ciclistica Italiana e delle società organizzatrici è di creare una sinergia con gli enti locali e le associazioni dei territori coinvolti, per trasformare l´evento sportivo in un prodotto ´integrato´ all´interno di uno specifico contesto sociale e culturale".  
   
   
SPORT: PRESENTATO IN ABRUZZO PROGETTO ´FORMAZIONE IN MOVIMENTO´ L´INIZIATIVA COINVOLGE 40 DIREZIONI DIDATTICHE  
 
 Pescara, 14 febbraio 2011 - L´attività di sviluppo motoria deve avere importanza primaria come motore della sicurezza individuale e delle capacità di integrarsi con altri, ed in senso più generale come mezzo per promuovere e sviluppare negli alunni la capacità di "star bene" a scuola e fuori dalla scuola. E´ il senso del progetto "Formazione in movimento", giunto ormai al suo sesto anno di vita, che, l’ 11 febbraio, a Pescara, in Regione, è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti l´assessore allo Sport, Carlo Masci, il presidente del Coni Abruzzo, Ermanno Morelli, il dirigente scolastico e docente della Scuola regionale dello Sport del Coni, Piero Natale, il dirigente scolastico del X° Circolo di Pescara, Cornelia Berardinelli, il presidente del Coni di Teramo, Canaletti Italo, e quello del Coni di Pescara, Enzo Imbastaro. Alla presentazione ha partecipato anche il presidente della Fondazione Pescara-abruzzo, Nicola Mattoscio. Si tratta di corsi di attività motoria e sportiva destinati alle scuole primarie che quest´anno interesseranno ben quaranta direzioni didattiche (plessi) e vedranno impegnati circa cento tecnici, tutti insegnanti Isef e laureati in Scienze Motorie, preparati e specializzati dalla Scuola regionale dello sport del Coni. "Lo sport all´interno della scuola primaria - ha sottolineato l´assessore Masci - è la testimonianza più evidente di un rapporto ormai stretto tra il mondo della scuola e le altre Istituzioni. Cosa che, fino ad una quindicina di anni fa, era tutt´altro che scontata. La situazione è, fortunatamente, cambiata dal 1997 - ha aggiunto Masci - con l´introduzione delle attività integrative didattiche che hanno consentito alla scuola di aprirsi al contrbuto di associazioni e di soggetti formatori esterni. Ora, questo progetto, che in Abruzzo è partito ben sei anni fa, ha una valenza nazionale ed è portato ad esempio per una corretta crescita psico-fisica dei nostri ragazzi. L´obiettivo primario - ha proseguito - è la formazione di cittadini che, attraverso la conoscenza dello sport e delle sue leggi, impareranno il rispetto delle regole e comprenderanno più facilmente che ai risultati, sportivi o no, si arriva solo con il sacrificio". Masci ha, infine, voluto rimarcare "il ruolo fondamentale giocato dalle Fondazioni che, come quella presieduta dal professor Mattoscio, hanno deciso di aderire con grande entusiasmo al progetto riuscendo anche a superare qualche ostacolo burocratico-amministrativo di non poco conto".