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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Aprile 2012
GLI STUDENTI DELL´UNIVERSITÀ IULM A LEZIONE DI SICUREZZA CON SYMANTEC  
 
L’iniziativa Symantec Security Academy, un programma di lezioni sulla sicurezza informatica rivolto ad utenti finali ed aziende, è stata ospitata dall’Università Iulm di Milano nell’aula Marconi e rivolta agli studenti del corso di Ict, di “Relazioni Pubbliche e Comunicazione d’impresa” e di “Turismo, eventi e territorio”. La sessione di education si poneva l’obiettivo di spronare i giovani universitari, un pubblico iperconnesso e sempre all’avanguardia nell’utilizzo delle tecnologie e dei social media, ad un utilizzo di Internet consapevole dei rischi delle Rete, evidenziando come oggi il pericolo maggiore riguardi la violazione di dati personali e sensibili, spesso oggetto di frode.Il Prof. Andrea Carignani, docente di Information and Communication Technology dell’Università Iulm ha aperto l’incontro. Marco Bavazzano, Director Security Strategist di Symantec Emea ha svolto la lezione illustrando in che modo e con quali logiche si è evoluto negli ultimi anni lo scenario delle minacce informatiche, quali sono gli attacchi mirati e l’impatto crescente del crimine informatico anche sulle piattaforme mobili quali smartphone e tablet sempre più diffusi tra i giovani, riportando dati ed esempi concreti, dimostrazioni online, simulazioni, riferimenti all’attualità e accorgimenti utili per non cadere nelle trappole dei criminali informatici. “Ringraziamo l’Università Iulm per l’ opportunità che ci ha dato di comunicare con i giovani studenti definiti nel settore “digital native” che in un prossimo futuro entreranno nel mondo del lavoro e delle aziende e dovranno abituarsi sempre di più a proteggere la propria identità e i propri dati personali. Il web è una risorsa di crescita sociale e anche culturale, un luogo dove informarsi e scambiare opinioni, dove giocare, divertirsi o semplicemente intrattenersi con gli amici grazie ai social network”, ha dichiarato Marco Bavazzano. “La formazione sulla sicurezza, in cui Symantec crede molto, è fondamentale per aiutare i giovani studenti ad avere una conoscenza adeguata per proteggersi e utilizzare il web in maniera consapevole, sicura e critica”. Il Prof. Andrea Carignani, Università Iulm, ha ricordato che “la sicurezza assoluta non esiste nel mondo virtuale della Rete così come in quello reale, e sembra essere una distorsione inaccettabile o, se si preferisce, un pretesto discutibile quello di voler legare a tutti i costi la legittimazione del canale Internet al raggiungimento della sicurezza assoluta. Ciò che invece è fondamentale e deve essere perseguito con tutti gli sforzi necessari è comprendere il rischio potenziale di un determinato contesto online e raggiungere un grado di sicurezza accettabile. Numerose ricerche evidenziano, infatti, come la percezione del rischio online sia totalmente distorta e come gran parte degli utenti della Rete non abbia la reale sensibilità/conoscenza per comprendere che cosa sia opportuno o assolutamente pericoloso fare su Internet.” La collaborazione con l’Università Iulm si inserisce nel programma Security Academy, già ospitato da altri importanti atenei universitari italiani. Il progetto di formazione, informazione e sensibilizzazione sulla sicurezza informatica è promosso da Symantec Education Services, la divisione di Symantec che sviluppa corsi di formazione su sicurezza, alta disponibilità e strategie di gestione dei rischi informatici, per aiutare sia gli utenti che le aziende ad accrescere la consapevolezza sulle minacce del web e a proteggere i propri dati e la propria identità. Info: http://www.Symantec.com/it/it/business/  - www.Symantec.it  
   
   
LE UNIVERSITÀ ITALIANE SU TWITTER: “CINGUETTANO” POCO  
 
Questo quanto emerge dalla ricerca condotta da www.Universita.it sulla presenza degli atenei italiani sul famoso microblogging. Il 64 per cento dei 25 atenei maggiori per numero di iscritti (dati Miur) registra una presenza sul sito di microblogging, fra questi soltanto le Università di Padova, Torino, Politecnico di Milano e Politecnico di Torino hanno un numero di “follower” superiore a 2.500. Questi i primi dati che emergono dall’analisi svolta da Universita.it il quotidiano d’informazione universitaria più letto dai giovani, che dopo aver analizzato il rapporto tra Università e Facebook ha deciso di osservare come si comportano gli atenei italiani su un altro importante mezzo di condivisione: Twitter Il dato fondamentale che deriva dalla ricerca è quello che mostra un tipo di utilizzo da parte degli atenei della rete sociale di ultima generazione, molto frammentario e non organico. Oltre ai “primi della classe” infatti, la maggior parte degli atenei registra un bassissimo numero di tweet e di interazioni con i propri follower. In particolar modo gli atenei di Bari e la Sapienza di Roma hanno “cinguettato” meno di 200 volte dal momento del debutto, mentre l’ateneo di Napoli ha mandato online solo 27 tweet, fino ad arrivare all’Università di Cagliari che nonostante i suoi 1.300 follower non ha mai twittato. In altri casi invece – come per l’ateneo di Firenze – la presenza sul social network non è ufficiale, ma legata a una spontanea iniziativa degli studenti, o in alternativa – ed è il caso di Bologna – affidata ai media universitari (Unibo Magazine). Un rapporto complesso quello tra gli atenei e twitter che evidenza la scarsa volontà dell’università italiane di interagire con i propri studenti attraverso un nuovo strumento di comunicazione diventato oggi un potentissimo mezzo di condivisione. Anche dalla prima analisi, ovvero quella che considerava il rapporto tra Facebook e atenei, emergeva che al 31 gennaio 2012 il 66 % delle università italiane aveva un profilo facebook ma spesso usato in modo saltuario. Mettendo a confronto le due analisi, svolte dal team di Universita.it e coordinate da Gioia Pistola, ne emerge un unico dato: anche gli atenei che hanno una propria pagina o un proprio profilo lo usa in modo poco incisivo e discontinuo. Info: www.Universita.it/atenei-italiani-twitter-2012/    
   
   
AL VIA LA 2° EDIZIONE DELL’INIZIATIVA “DALL’IDEA ALL’IMPRESA” CHE SOSTIENE, CON SERVIZI E SPAZI GRATUITI, LA NASCITA DI 5 IMPRESE INNOVATIVE GUIDATE DA GIOVANI  
 
Zest (realizzazione e commercializzazione del sistema freeairbaby, per pulire l’aria che i bimbi respirano all’interno dei passeggini), Kook Sharing (un ristorante in condivisione, senza cuochi, aperto 24 ore su 24), Vis Virdis (produzione e vendita di energia rinnovabile) e Sorridere Insieme (servizio di consegna a domicilio di beni alimentari e di largo consumo in promozione) sono le quattro aziende nate grazie alla prima edizione dell’iniziativa “Dall’idea all’Impresa” che anche quest’anno sostiene, con servizi e spazi gratuiti, la nascita di cinque nuove imprese innovative guidate da giovani. I promotori dell’iniziativa sono il Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda, il Consiglio Notarile di Milano, l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano, Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo e Bic La Fucina che supporteranno gratuitamente per un anno con i propri spazi d’incubazione d’impresa, servizi e competenze professionali cinque progetti imprenditoriali selezionati. L’iniziativa è rivolta a persone fisiche che abbiano un’età compresa tra i 18 e i 40 anni e che si impegnino a costituire una società a responsabilità limitata o una società per azioni a forte contenuto innovativo, con sede legale e/o operativa in provincia di Milano. Possono presentare domanda candidati singoli, o riuniti in gruppo, che dovranno detenere da soli o congiuntamente almeno la maggioranza del capitale della società che andranno a costituire. Inoltre, in caso di progetti presentati da un gruppo, il referente del progetto (team leader) dovrà diventare socio e componente dell’organo di amministrazione della società. I premi messi a disposizione sono stati individuati per agevolare, sia economicamente che tecnicamente, la costituzione dell’impresa e lo sviluppo delle capacità manageriali dei giovani imprenditori proprio nel primo anno d’attività, quello obiettivamente con più difficoltà: 1- Il Consiglio Notarile di Milano si farà carico della redazione e stipula dell’atto costitutivo e dello statuto di una s.R.l. O di una s.P.a. 2- Assolombarda fornirà per 24 mesi alle giovani imprese l’iscrizione gratuita all’Associazione. 3- Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo metterà a disposizione di ciascuna idea selezionata presso l’Incubatore Lib di Sesto San Giovanni una postazione di lavoro per 12 mesi, all’interno di uno spazio condiviso, accessibile 7 giorni su 7, compresa di connettività, servizi logistici centralizzati e l’utilizzo di spazi comuni attrezzati. 4- Bic La Fucina sosterrà il programma d’incubazione dei neoimprenditori con servizi di consulenza specialistica e attività di monitoraggio costante dello start-up d’impresa. 5- L’ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano fornirà a ogni neoimpresa un servizio di tenuta della contabilità per il primo esercizio sociale, di redazione del primo bilancio di esercizio e delle dichiarazioni fiscali connesse. Il premio assegnato sarà vincolato alla costituzione della società entro un termine massimo di 2 mesi dall’avvenuta comunicazione a ciascun vincitore della assegnazione del premio stesso. Termine di presentazione della domanda: venerdì 20 luglio 2012. La modulistica e le modalità di partecipazione al Concorso sono scaricabili dai siti Internet dei promotori: Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda, www.Giovaniimprenditori.com , Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo, www.Milanomet.it , Bic La Fucina, www.Biconline.it , Consiglio Notarile di Milano, www.Consiglionotarilemilano.it , Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano, www.Odcec.mi.it  La 2° edizione dell’iniziativa è stara presentata presso l’Incubatore d’imprese innovative Lib di Sesto San Giovanni dai promotori che hanno sottolineato la necessità e l’opportunità di sostenere concretamente i giovani nel percorso di creazione e di sviluppo di nuove imprese innovative in grado di creare nuova occupazione e di rendere più competitivo il sistema imprenditoriale italiano. Alvise Biffi, Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Assolombarda, ha sottolineato il fatto che “nonostante l’area milanese abbia tutte le caratteristiche per essere la capitale europea delle start up, grazie a un ecosistema di primissimo livello costituito dalla ricerca universitaria e da un crescente dinamismo imprenditoriale, creativo e innovativo che conserva e reinterpreta i valori tipici del "made in Italy", due grossi ostacoli penalizzano il fervore imprenditoriale: un contesto burocratico fiscale che ancora disincentiva gli investimenti e un "culture-bound" anti-imprenditoriale aggravato dalla crisi economica. Dall´idea all´Impresa - ha aggiunto - vuole dare ottimismo e motivazione agli aspiranti imprenditori attraverso un aiuto concreto e fattivo, capace di abbattere la barriera normativo burocratica e far divampare la scintilla imprenditoriale”. “A Milano si deve e si può fare impresa e ci sono numerosi casi di successo a cui dobbiamo dare evidenza per crearne di ancora migliori. La nascita di quattro nuove imprese lo scorso anno grazie alla prima edizione dell’iniziativa è una spinta di ottimismo fondamentale per l´ecosistema imprenditoriale milanese”, ha aggiunto Mattia Macellari, coordinatore dell’iniziativa e Consigliere del Gruppo Giovani Imprenditori. In quest’ottica Carlo Lio, Amministratore Delegato di Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo, ha evidenziato come, “nonostante la crisi e le difficoltà obiettive per chi vuole fare impresa, la esperienza del nostro Incubatore d’imprese innovative Lib dimostra che le aziende, sostenute con servizi avanzati e soluzioni logistiche adeguate, possono continuare a nascere e crescere. Negli ultimi due anni le nostre aziende sono riuscite a mantenere stabili i loro fatturati e i propri organici e alcune di loro hanno dato vita a nuove start up innovative, creando posti di lavoro qualificati nel settore delle nuove tecnologie e commerciale” . “Bic La Fucina da quindici anni aiuta le imprese a nascere. Solo nel 2011 ha seguito 259 start up e potenziali imprenditori. A maggior ragione in questo periodo difficile sostenere la nascita di nuove imprese innovative e giovani rappresenta uno strumento fondamentale per rilanciare la crescita economica del territorio. Per questo fin dall´inizio aderiamo a questo progetto”, ha affermato Roberto Di Stefano, Amministratore Delegato di Bic La Fucina , struttura che collabora anche con Milano Metropoli nella erogazione di servizi alle imprese incubate al Lib. "Siamo molto orgogliosi di poter partecipare alla seconda edizione di questa iniziativa, che mira a realizzare idee e progetti molto concreti e allo stesso tempo estremamente innovativi. In qualità di componente del Consiglio Notarile di Milano, ritengo che questa sia un´occasione unica per i notai di mettere le nostre competenze nel campo del diritto societario al servizio di giovani imprenditori, che rappresentano oggi un investimento per il futuro del paese", ha dichiarato Giovannella Condò, Consigliere del Consiglio Notarile di Milano. Infine Andrea Zonca, Consigliere Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano, ha riconfermato con soddisfazione la partnership dell’Ordine alla seconda edizione dell’iniziativa. “Crediamo infatti che, specie in questa congiuntura, sia fondamentale dare forza e sostegno all’imprenditoria giovanile, che può apportare nuova linfa vitale al sistema economico del territorio. Dalla scorsa edizione sono emerse realtà innovative: siamo certi che anche quest’anno nasceranno nuove imprese che guardano al futuro” All’incontro hanno inoltre partecipato i promotori di tre delle quattro aziende vincitrici della prima edizione: Mauro Zamarian, Zest Srl, Michele Lauriola, Vis Virdis Srl, e Fabio Quaglieri e Elena Abati, Sorridere Insieme Srl, che hanno raccontato la propria esperienza di neo-imprenditori  
   
   
WORLDCOM PUBLIC RELATIONS GROUP LANCIA IL SUO PRIMO E-BOOK  
 
Worldcom Public Relations Group, gruppo leader mondiale di società indipendenti di consulenza e relazioni pubbliche, ha annunciato il lancio del suo primo e-book mondiale, che mette in evidenza le intuizioni dei direttori delle agenzie circa le tattiche di comunicazione emergenti e i trend del 2012. In un mondo in cui gli intermediari dell’informazione stanno scomparendo e il ciclo delle notizie è stato sostituito da un flusso di informazioni in tempo reale e sempre attivo, l’e-Book ribadisce come il ruolo delle relazioni pubbliche e dei suoi operatori si stia evolvendo. Più di 20 società da tutto il mondo hanno contribuito al contenuto su temi chiave quali Digitizing Brand Reputation, Corporate Social Responsability, Courage in Managing Metrics, Micropolitan Marketing e Tapping Consumer Markets in altri paesi. “Le Relazioni Pubbliche appaiono molto diverse nel 2012 rispetto a come apparivano nel 2010” ha affermato Matt Kucharski, Presidente di Worldcom Public Relations Group and Vice Presidente senior di Padilla Speer Beardsley. “Le agenzie intelligenti e i Direttori Marketing prospereranno in mezzo al caos apparente se accoglieranno il cambiamento non come una minaccia, ma come la più grande opportunità di ampliare il mix e l´importanza del marketing tradizionale e digitale e le strategie di relazioni pubbliche a disposizione.” Dal Massachusetts a Manila, e dalla Louisiana a Milano, le agenzie partner di Worldcom Public Relations Group hanno creato l’e-Book come ulteriore esempio di leadership del pensiero globale in prima linea nella rivoluzione delle relazioni pubbliche. Worldcom Public Relations Group Fondato nel 1988, Worldcom Public Relations Group è il gruppo leader mondiale di società indipendenti di consulenza e relazioni pubbliche, con 107 agenzie partner in tutto il mondo, in 91 mercati, in 46 paesi nei sei continenti. Con più di 2.100 dipendenti e un fatturato di oltre 260 milioni di dollari, i partner servono collettivamente clienti nazionali, clienti internazionali e multinazionali, pur mantenendo la flessibilità e il focus sul servizio al cliente propri delle agenzie locali indipendenti. Attraverso Worldcom, i clienti possono accedere su richiesta alla competenza approfondita nel settore delle comunicazioni di professionisti che comprendono la lingua, la cultura e i costumi dei luoghi geografici in cui operano. Info: www.worldcomgroup.com  
   
   
FLASHBACK, IL MALWARE PER MAC, È IN CALO  
 
Symantec ha confermato che il numero di computer infetti dal malware Flashback sta calando, e ha raggiunto all’incirca quota 270.000 rispetto ai 600.000 computer infettati originariamente. Il 2,9% dei computer infetti è in Italia, mentre i Paesi più colpiti sono Nord America (47,3%), Canada (13%) e Inghilterra (6,1%). I dipartimenti It e gli end user possono imparare una lezione importante da questa esperienza. Non esiste un sistema operativo immune agli attacchi malware e qualunque dispositivo connesso a Internet dovrebbe avere delle precauzioni di sicurezza. Gli utenti Mac non fanno eccezione. Ci sono centinaia di migliaia di utenti che non hanno ancora messo in atto le misure necessarie per rimuovere il malware. C’è ancora il rischio che si verifichino ulteriori infezioni se non verranno installati gli aggiornamenti di sicurezza necessari. I Cybercriminali spesso lavorano sfruttando il lavoro altrui; è probabile che seguano ulteriori infezioni da malware per Mac. I rischi connessi ai computer Mac, di cui il malware Flashback è solo l’ultimo esempio, sono uno degli argomenti che verrà affrontato in occasione della Symantec Security Academy che si terrà presso l’Università Iulm il prossimo 19 aprile. L’iniziativa si pone l’obiettivo di spronare i giovani universitari, un pubblico iperconnesso e sempre all’avanguardia nell’utilizzo delle tecnologie, ad una fruizione consapevole di Internet e ad una maggior consapevolezza dei rischi delle rete, evidenziando come oggi il pericolo maggiore riguardi la violazione di dati personali e sensibili, spesso oggetto di frode  
   
   
“THE CONFESSION”, LA SERIE PIÙ FAMOSA NEGLI STATES, ARRIVA SU STREAMIT IN ANTEPRIMA ESCLUSIVA PER L’ITALIA  
 
Dal 23 aprile, la serie a 5 stelle arriva in anteprima esclusiva su Streamit - twww.Tv sul canale di cinema Empire (canale 30) La piattaforma Streamit-twww.tv ha annunciato in anteprima esclusiva per il nostro Paese la messa in onda di “The Confession”, la numero uno delle web series, firmata Sony Pictures realizzata appositamente per il web, creata e interpretata da Kiefer Sutherland. Una storia di redenzione e conflitto tra bene e male: il confronto tra un killer (Kiefer Sutherland) e un sacerdote (John Hurt) con enigmatici risvolti noir e spirituali. 10 puntate, arricchite da contenuti extra, magistralmente interpretate da un cast stellare, fanno di questo prodotto una punta di diamante nella ricca programmazione di Streamit-twww.tv. The Confession è giunta in Italia grazie a Empire, già editrice dell’omonima rivista e di tante altre dedicate al settore, che ha deciso di aprire sulla piattaforma Streamit un canale dedicato interamente al mondo del cinema e delle serie televisive e che vuole, proprio con questa prima esclusiva diventare un punto di riferimento per tutti gli appassionati di genere. Streamit-twww.tv sul canale 30 Empire (empire.Twww.tv) trasmetterà l’attesissima prima puntata di “The Confession” lunedì 23 aprile 2012 alle 20.45. Le prime tre puntate inedite saranno trasmesse ogni 4 giorni, e dalla quarta puntata l’appuntamento sarà ogni lunedì alle 20.45. La serie sarà visibile anche in loop sul sito di Empire www.Empireonline.it e disponibile in qualsiasi momento sull’archivio on demand del canale Empire e del canale Streamit all’indirizzo twww.Tv - canale 1 (streamit.Twww.tv). "La programmazione in esclusiva web di The Confession, potenzia l’ingresso degli investitori in un mercato aperto, favorendo un’espansione dei brand senza confini temporali e territoriali - ha dichiarato Gian Mario Ricciarelli, amministratore delegato della concessionaria Erredue Communication - la serie è di assoluta importanza, perfetta per un target giovane e dinamico, come dimostra il fatto che le prime puntate sono state acquistate da clienti molto importanti che comunicano principalmente a questo target. La serie terminerà a metà giugno, si tratta di un primo assaggio di quanto Streamit offrirà al mercato. Sono infatte previste altre produzioni altrettanto impattanti e di già provato successo ---Scheda di The Confession La trama di The Confession è incentrata su un killer ed un prete che discutono del bene e del male in un confessionale, durante una nevosa vigilia di Natale. Nasce da un’idea dell´attore Kiefer Sutherland questa serie via web in 10 episodi da 5/7 minuti che vede lo stesso Sutherland nel ruolo di un cecchino che discute con un prete (interpretato da John Hurt) sul perché le sue vittime meritano di morire. La serie – scritta e diretta da Brad Mirman – si chiuderà con un cliffhanger che potrebbe lasciare le porte aperte per una seconda stagione. Sutherland si è detto entusiasta del progetto, stimolato dall’idea di provare a lanciare un progetto drammatico visto che la maggior parte dei prodotti che gira su internet sono show demenziali o comici: “Ho incontrato Chris Young e abbiamo cominciato a parlare del fare una serie drammatica, un drama di soli cinque minuti: per giorni mi sono tormentato col concept, come si può ‘strizzare’ un drama in cinque minuti? E poi ho pensato all’idea del confessionale“, ha spiegato Sutherland. Girata nel corso di nove giorni a New York, The Confession è stata definita “fantastica” dall’attore (e produttore), che è riuscito a girarla anche in ‘economia’: “Tutti hanno accettato di essere pagati di meno, perché crediamo che il futuro sia sul web, il più grande network al mondo ed in grado di raggiungere una platea amplissima“, ha concluso Sutherland. Nata nel 2007, Streamit è una tecnologia di brevetto italiano, che rappresenta una svolta nel panorama mondiale delle Webtv. Un nuovo modello di tv interattiva: un aggregatore di canali tematici illimitati a diffusione mondiale, in qualità Hd, ciascuno con un palinsesto unico ed esclusivo, sia in real time che on demand. Oggi la piattaforma ha raggiunto la quota di 215 canali e circa 10 milioni di accessi unici/mese. (Marzo 2012)  
   
   
SALERNO: STRATEGIE PER MIGLIORARE IL "SISTEMA GIUSTIZIA"  
 

Progettare “insieme” l’innovazione tecnologica nel settore penale e civile del Tribunale di Salerno per consentire alle imprese e ai cittadini del circondario una più efficace e tempestiva tutela giudiziaria.

Questo l’ambizioso obiettivo del protocollo d’intesa sottoscritto tra la Camera di Commercio di Salerno presente il presidente Guido Arzano, il Tribunale di Salerno rappresentato dal presidente Ettore Ferrara, il Coordinamento Interdistrettuale per i Sistemi Informativi Automatizzati di Napoli (CISIA) del Ministero della Giustizia presente il direttore Nicola Mozzillo e l´Ufficio del Magistrato Civile referente per l’informatica e l’innovazione del Distretto di Salerno diretto da Giorgio Jachia.

L’intesa parte dal presupposto che le esperienze finora maturate, il livello dei servizi erogati sul territorio ed i progetti di innovazione possono arricchirsi con processi di cooperazione interistituzionale organizzativa e tecnologica. I sottoscrittori, quindi, intendono sviluppare forme di collaborazione organizzativa in grado di conferire impulso e snellezza al processo tecnico-amministrativo di sviluppo telematico, informatico ed informativo degli uffici giudiziari.

L’accordo sancisce l’avvio di un percorso che, attraverso la definizione di specifici progetti, porti al conseguimento dell’obiettivo anche con il coinvolgimento di ordini professionali, enti territoriali, fondazioni, istituti bancari e società private.

Il miglioramento del sistema “giustizia” a Salerno sarà conseguito attraverso il raggiungimento di specifici obiettivi quali:

- l’adozione di modelli di comunicazione telematica per le notifiche online civili e penali con l’utilizzo della posta elettronica certificata (PEC) da parte degli utenti;

- la creazione di Uffici Relazioni con il Pubblico, l’attivazione di portali internet interattivi e di aree multifunzionali di accesso in grado di erogare servizi telematici;

- l’introduzione del processo civile telematico;

- il rilascio e la consultazione telematica dei provvedimenti;

- la gestione dei mandati di pagamento online;

- la dotazione o l’adeguamento di strumenti tecnologici efficienti per le aule di udienza, le camere di consiglio e le sedi staccate.

Inoltre, la Camera di Commercio di Salerno, al fine di favorire la diffusione della posta elettronica certificata, acquisterà un lotto di 100 caselle PEC da destinare al Tribunale di Salerno e doterà i magistrati e il personale amministrativo del dispositivo usb per la firma digitale.

“Nelle scorse settimane abbiamo presentato uno studio sui differenziali di competitività in provincia di Salerno – dichiara il presidente della Camera di Commercio di Salerno Guido Arzano – da cui è emerso, tra l’altro, che l’eccessiva durata dei processi è un potente fattore di attrito nel funzionamento dell’economia, perché introduce nei mercati elementi di incertezza compromettendone la concorrenzialità. In quella sede annunciammo che l’Ente camerale intendeva assumere alcune iniziative concrete per incidere su questa situazione e l’intesa di oggi va senz’altro in quella direzione. Per il futuro, la Camera di Commercio di Salerno intende stimolare alleanze e sinergie con le altre autonomie funzionali ed istituzioni del territorio, al fine di intraprendere azioni comuni nelle quali possano confluire risorse, progettualità e competenze complementari per ridurre il divario di competitività che, purtroppo, caratterizza attualmente il nostro territorio”

 
   
   
EQUITALIA NON PUÒ ISCRIVERE L´IPOTECA PER UN DEBITO INFERIORE AD 8MILA EURO  
 
Secondo la sentenza n. 5771 delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione del 12 aprile 2012 l´adozione da parte dell´Equitalia - Agente della Riscossione - della misura cautelare dell´iscrizione ipotecaria non è legittima se l´importo a ruolo reca un debito inferiore alla soglia di 8.000,00 euro. La Corte di Cassazione con la sentenza n. 2053/2006 aveva già osservato che, essendo l´ipoteca, al pari del fermo amministrativo, preordinata all´espropriazione forzata, quando sia decorso un anno dalla notifica della cartella di pagamento, l´espropriazione può essere avviata e, di conseguenza, l´iscrizione ipotecaria può essere eseguita solo dopo la notifica di intimazione di pagamento di cui al secondo comma dell´art. 50 del D.p.r. 602/1973, in quanto la mancata attivazione della fase espropriativa nel termine annuale fissato dalla predetta disposizione determina il venir meno della capacità del ruolo a valere come titolo esecutivo, essendo la sua efficacia sospesa ex lege sino a quando non è ripristinata dalla notificazione dell´intimazione ad adempiere. La stessa Corte con la sentenza n. 4077/2010, inoltre, ha dichiarato illegittime le ipoteche iscritte sugli immobili per i debiti di importo inferiore agli 8.000 Euro. La pronuncia della Corte di Cassazione è stata recepita anche nell’art. 3, comma 2ter, del Decreto legge n. 40/2010, convertito nella Legge n. 73/2010  
   
   
NULLA LA CARTELLA ESATTORIALE PRIVA DELL’INDICAZIONE DEL CALCOLO DEGLI INTERESSI  
 
La Corte di Cassazione, con la sentenza 21 marzo 2012, n. 4516, ha disposto che la mancata indicazione del procedimento di computo degli interessi e delle singole aliquote su base annuale rende nulla la cartella esattoriale. Il caso riguardava un contribuente il quale aveva impugnato la cartella di pagamento con cui l´Ufficio di Padova aveva iscritto a ruolo le somme riportate in un avviso d´accertamento, oltre interessi. Il ricorso è stato accolto dalla Ctp, e su ricorso di Equitalia Polis S.p.a., tale decisione è stata poi impugnata dinanzi alla Ctr del Veneto, la quale ha statuito che la mancata sottoscrizione ed indicazione del responsabile del procedimento non invalidava la cartella, aggiungendo inoltre che l´omessa indicazione delle modalità di calcolo degli interessi, riportati solo nel totale, violava il diritto di difesa del contribuente e pertanto rendeva parzialmente illegittima la cartella. Avverso tali sentenze, il contribuente e l’Agenzia delle Entrate hanno proposto ricorso in Cassazione, che ha respinto l’eccezione sollevata dal contribuente circa l’obbligo per l’ufficio di indicare il responsabile del procedimento visto che l’art. 7 della legge n. 212/2000, pur qualificando "tassativo" l´obbligo dell´indicazione del responsabile del procedimento negli atti dell´Amministrazione finanziaria e dei concessionari della riscossione, non indica, in alcun modo, la sanzione connessa alla sua violazione. D’altra parte, con l´unico motivo dedotto, il Fisco ha censurato che, nell´annullare la cartella esattoriale nella parte relativa agli interessi, i giudici d´appello avrebbero disatteso il principio secondo cui la cartella esattoriale notificata a seguito di accertamenti definitivi non necessita di motivazione, anche "nella parte relativa al calcolo degli interessi disciplinato puntualmente dall´art. 20 Dpr n. 602/73". I giudici di legittimità, hanno giudicato inammissibile tale motivo di ricorso. In particolare, è stata condivisa la decisione dei giudici d´appello, secondo i quali "nella cartella viene riportata solo la cifra globale degli interessi dovuti, senza essere indicato come si è arrivati a tale calcolo, non specificando le singole aliquote prese a base delle varie annualità che nella fattispecie, vale sottolinearlo, essendo l´accertamento riferito all´anno d´imposta 1983, sono più di 23 anni calcolati". Sulla scorta di tali argomentazioni, l´operato dell´ufficio era ricostruibile "attraverso difficili indagini dovute anche alla vetustà della questione" che non competevano al contribuente che subiva in tal modo, una violazione del suo diritto di difesa  
   
   
PRIVACY: PARERE SUGLI SCHEMI DI PROVVEDIMENTO DELL’AGENZIA DELL’ENTRATE SUI CONTI CORRENTI DEI CITTADINI E SULLA PARTECIPAZIONE DEI COMUNI ALLA LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE NECESSARIA UNA RIGOROSA PROTEZIONE DEI DATI  
 
L’autorità Garante per la privacy ha espresso il previsto parere sullo schema di provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate riguardante le modalità con le quali le banche dovranno comunicare a fini di controllo fiscale all’Agenzia le informazioni relative ai conti correnti bancari (saldo iniziale e finale, importi totali degli accrediti e degli addebiti delle numerose tipologie di operazioni effettuate). E ha indicato le misure di sicurezza necessarie alla protezione dei dati dei cittadini italiani. Il Garante, nel suo parere, ha innanzitutto evidenziato che non è in discussione l’esigenza di disporre delle informazioni necessarie per l’azione di contrasto all’evasione fiscale, ma ha rilevato che l’ingente flusso di dati e la loro concentrazione presso un unico soggetto rende indispensabili misure di sicurezza di natura tecnica ed organizzativa particolarmente rigorose, sia per la trasmissione dei dati che per la loro conservazione. L’autorità ha dunque chiesto all’Agenzia delle entrate di integrare lo schema con una dettagliata serie di misure di sicurezza. Gli operatori finanziari e le banche dovranno, in particolare: adottare meccanismi di cifratura durante tutti i passaggi interni, limitare l’accesso ai file ad un numero ristretto di incaricati, aggiornare costantemente i sistemi operativi e i software antivirus e antintrusione, prevedere solo in forma cifrata l’eventuale conservazione dei dati. L’agenzia delle entrate, da parte sua, dovrà predisporre canali telematici adeguati alla comunicazioni di una elevata quantità di dati, privilegiando l’interconnessione diretta con i sistemi informativi di banche e istituti finanziari, preoccupandosi di fornire agli operatori finanziari indicazioni e accorgimenti per la predisposizione dei file da inviare. I tempi di conservazione dei dati presso l’Anagrafe tributaria dovranno essere specificati e, una volta scaduti, dovrà essere prevista la cancellazione automatica. Infine, il Garante si è riservato di effettuare una verifica preliminare sul provvedimento del Direttore dell’entrate con il quale saranno definiti i criteri e gli specifici tipi di dati che saranno usati per l’elaborazione delle liste di contribuenti a maggior rischio di evasione. L’autorità ha, inoltre, dato parere favorevole ad un altro schema di provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate riguardante le modalità tecniche di accesso da parte dei Comuni alle banche dati e di trasmissione delle dichiarazioni dei contribuenti ai fini della partecipazione dei Comuni stessi all’accertamento fiscale e contributivo. L’autorità ha richiesto l’adozione di misure tecniche e organizzative a protezione dei dati dei cittadini, e l’integrazione dello schema in particolare con la definizione delle modalità di accesso alle banche dati dell’Agenzia del territorio e dell’Inps. Limitatamente a questo aspetto, il Garante ha chiesto che lo schema gli venga nuovamente sottoposto. Con i due pareri, e ferma restando l’adozione delle misure di sicurezza indicate, il Garante ha dato così via libera alla piena e completa attuazione del decreto “Salva Italia” nella parte in cui incrementa i dati a disposizione dell’Agenzia delle entrate per la lotta all’evasione fiscale  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: IL DIRITTO ANNUALE DOVUTO DALLE IMPRESE ALLE CAMERE DI COMMERCIO È COMPATIBILE COL DIRITTO DELL´UNIONE  
 
. La regolamentazione italiana prevede che tutte le imprese industriali, commerciali e finanziarie, ma anche le società e le cooperative, anche se non esercitano attività commerciale, devono iscriversi al registro delle imprese, gestito dalle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura (Cciaa). Un decreto del Ministero dello Sviluppo economico determina l´importo annuale del diritto dovuto per l´anno 2009 da parte di tutte le imprese iscritte o menzionate in tale registro. Grillo Star Srl è una società che ha effettuato alcune operazioni necessarie all´avvio di un´attività alberghiera. Nel 2009 la Sezione Fallimentare del Tribunale di Cosenza ne ha dichiarato il fallimento, nonché l´apertura del procedimento di ammissione dei creditori al suo passivo. La Cciaa di Cosenza ha chiesto l´ammissione al fallimento di un credito pari a 200 Euro, maggiorato di 113,39 Euro, a titolo di diritto annuale. Il Tribunale di Cosenza, al momento di approvare la domanda di ammissione al passivo di tale credito, ha deciso di sospendere il procedimento e di sottoporre alla Corte di giustizia alcune domande di pronuncia pregiudiziale. Il Tribunale chiede se i criteri di determinazione di questo diritto annuale sono conformi alla direttiva sulle imposte indirette che prevede l´esonero delle società di capitali di qualsiasi forma di imposta indiretta sull´immatricolazione o su qualsiasi altra formalità preliminare all´esercizio di un´attività. La Corte ha già avuto occasione di precisare che le imposte di carattere remunerativo costituiscono già una deroga al divieto di imposte dirette aventi le stesse caratteristiche dell´imposta sulla registrazione. La Corte riprende la sua giurisprudenza secondo la quale il divieto di imposte sulla registrazione è giustificato dal fatto che tali imposte, non colpendo i conferimenti di capitale, sono riscosse per le formalità connesse alla forma giuridica della società e quindi il loro mantenimento metterebbe a rischio gli scopi perseguiti dalla stessa direttiva. Tuttavia, sempre secondo la sua giurisprudenza il fatto che il diritto nazionale preveda l´iscrizione delle società di capitali al registro come condizione di esistenza delle società stesse non rimette in discussione la circostanza che si tratta sempre dell´immatricolazione dell´impresa stessa e non della società di capitali proprietaria dell´impresa. Inoltre tale tributo è indipendente dalla forma giuridica dell´ente titolare dell´impresa ed è proporzionale al fatturato dell´impresa. Ciò esclude che il pagamento di tale tributo costituisca una formalità maggiormente onerosa secondo la forma della società. Il pagamento di tale diritto annuale può anche essere imposto ad una società che non esercita alcuna attività economica, in virtù della presunzione secondo la quale ogni società di capitali detiene un´impresa, ma anche perché il fatto generatore dell´imposta annuale risiede nella registrazione dell´impresa stessa indipendentemente dalla sua forma giuridica. La Corte conclude che un diritto dovuto annualmente da ogni impresa per l´iscrizione al registro delle imprese, anche se l´iscrizione ha effetto costitutivo e anche se tale diritto è dovuto relativamente al periodo di tempo in cui queste svolgono solamente attività preparatorie alla gestione di un´impresa, è compatibile con il diritto dell´Unione. (Sentenza nella causa C- 443/09, Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Cosenza /Fallimento Grillo Star Srl)  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: DISCRIMINAZIONE ALL’ASSUNZIONE  
 

La normativa dell’Unione non prevede, per il lavoratore che affermi in maniera plausibile di soddisfare i requisiti indicati in un annuncio di assunzione e la cui candidatura non sia stata accolta, di accedere alle informazioni relative all’eventuale assunzione da parte del datore di lavoro, in seguito alla procedura di assunzione, di un altro candidato

Tuttavia, il diniego di fornire qualunque accesso alle suddette informazioni può costituire uno degli elementi da prendere in considerazione nell’ambito dell´accertamento dei fatti che consentono di presumere la sussistenza di una discriminazione

Il diritto dell’Unione vieta qualsiasi discriminazione fondata sul sesso, l’età e l’origine etnica, in particolare, nell’ambito di una procedura di assunzione. Allorché una persona si ritiene lesa dall´inosservanza nei suoi riguardi del principio della parità di trattamento, essa deve dimostrare, dinanzi ad un tribunale o ad un’altra autorità competente, i fatti in base ai quali si può presumere che vi sia stata una discriminazione. Spetta poi alla controparte provare che non vi è stata violazione di tale principio. Gli Stati membri devono prendere le misure necessarie, conformemente ai loro sistemi giudiziari, per assicurare l’applicazione di detto principio.

Una cittadina di origine russa nata nel 1961 è in possesso di un diploma di laurea russo di ingegnere «sistemista», la cui equivalenza ad un diploma tedesco conseguito presso un istituto superiore tecnico è stata riconosciuta in Germania.

La società Speech Design ha pubblicato, uno di seguito all’altro, due annunci, dal contenuto simile, allo scopo di assumere «un/una esperto/a sviluppatore/sviluppatrice di software». La ricorrente ha risposto a tali due annunci presentando la propria candidatura. Entrambe le candidature sono state respinte, senza che la stessa fosse convocata ad un colloquio e senza che la società le fornisse informazioni circa i motivi di tale rifiuto. Ritenendo di essere in possesso dei requisiti necessari per occupare il posto, essa reputa di aver subito un trattamento meno favorevole rispetto ad un’altra persona in una situazione analoga in ragione del suo sesso, della sua età e della sua origine etnica. Si è quindi rivolta al giudice tedesco chiedendo, da un lato, che la Speech Design le versi un risarcimento per discriminazione nell’assunzione e, dall’altro, che la società esibisca il dossier del candidato assunto, circostanza che le consentirebbe di dimostrare di essere più qualificata di quest’ultimo.

Il Bundesarbeitsgericht (Corte federale del lavoro, Germania), investito della controversia, chiede alla Corte di giustizia, in sostanza, se il diritto dell’Unione preveda il diritto, per il lavoratore che affermi, in maniera plausibile, di corrispondere al profilo richiesto in un annuncio di assunzione e la cui candidatura non sia stata accolta, di avere accesso alle informazioni relative all´eventuale assunzione di un altro candidato da parte del datore di lavoro e, in tale ipotesi, in base a quali criteri. Inoltre, il giudice del rinvio chiede se la circostanza che il datore di lavoro non comunichi le informazioni richieste sia un fatto che consenta di presumere la sussistenza della discriminazione asserita dal lavoratore.

La Corte ricorda, anzitutto, che incombe a colui che si ritenga leso dall´inosservanza del principio di parità di trattamento dimostrare, in un primo momento, i fatti che consentono di presumere l’esistenza di una discriminazione. Solamente nel caso in cui questi abbia provato tali fatti, spetterà poi al convenuto, in un secondo momento, dimostrare che non vi sia stata violazione del principio di non discriminazione. Come la Corte ha già dichiarato, spetta segnatamente all’autorità giudiziaria nazionale valutare, in base al diritto e/o alle prassi nazionali, i fatti che consentono di presumere la sussistenza di una discriminazione.

La Corte conferma poi la propria giurisprudenza secondo cui il diritto dell’Unione non prevede un diritto specifico, a favore di colui che si ritenga vittima di una discriminazione, di accedere ad informazioni che gli consentano di dimostrare i fatti in base ai quali si può presumere che vi sia stata discriminazione. Tuttavia, resta il fatto che non può essere escluso che il diniego di fornire informazioni da parte del convenuto, nell’ambito dell’accertamento dei fatti stessi, rischi di compromettere la realizzazione dell’obiettivo perseguito e, in particolare, di privare il diritto dell’Unione del proprio effetto utile.

La Corte ritiene tale giurisprudenza applicabile al caso di specie, dal momento che, nonostante gli sviluppi della normativa, il legislatore dell´Unione non ha inteso modificare il regime relativo all´onere della prova. Pertanto, spetta al giudice tedesco vegliare affinché il diniego di fornire informazioni da parte della Speech Design non rischi di compromettere la realizzazione degli obiettivi perseguiti dal diritto dell’Unione. A tale giudice, in particolare, spetta valutare tutte le circostanze della controversia, al fine di determinare se vi siano indizi sufficienti perché i fatti che consentono di presumere la sussistenza di una siffatta discriminazione siano considerati provati. A questo proposito, la Corte ricorda che il diritto o le prassi nazionali degli Stati membri possono prevedere che la discriminazione sia accertata con qualsiasi mezzo, compresa l’evidenza statistica.

Tra gli elementi che possono essere presi in considerazione figura, segnatamente, la circostanza che la Speech Design sembra aver negato alla ricorrente qualsiasi accesso alle informazioni di cui quest´ultima richiede la comunicazione. Inoltre, si possono altresì prendere in considerazione il fatto che il datore di lavoro non contesti la corrispondenza tra il livello di qualificazione della sig.ra Meister e quello menzionato nell’annuncio di assunzione, nonché la circostanza che, nonostante ciò, la Speech Design non l’abbia convocata per un colloquio dopo la pubblicazione dei due annunci di assunzione.

La Corte conclude che la normativa dell’Unione deve essere interpretata nel senso che non prevede il diritto, in favore del lavoratore che affermi in maniera plausibile di soddisfare i requisiti contenuti in un annuncio di assunzione e la cui candidatura non sia stata accolta, di accedere alle informazioni che precisano se il datore di lavoro, a seguito della procedura di assunzione, abbia assunto un altro candidato.

 

Non può tuttavia escludersi che il diniego di fornire qualunque accesso alle informazioni da parte di un convenuto possa costituire uno degli elementi da prendere in considerazione nell’ambito dell´accertamento dei fatti che consentono di presumere la sussistenza di una discriminazione diretta o indiretta. Spetta al giudice del rinvio, valutando tutte le circostanze della controversia di cui è investito, verificare se ciò avvenga nella causa principale.

(Corte di giustizia dell’Unione europea, Lussemburgo, 19 aprile 2012, sentenza nella causa C-415/10, cittadina russa / Speech Design Carrier Systems GmbH)