Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E DIRITTO PER LE NUOVE TECNOLOGIE
Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Aprile 2012
IL PARLAMENTO EUROPEO CRITICA LA DECISIONE DELL´ARGENTINA DI ESPROPRIARE LA YPF  
 
Strasburgo, 23 aprile 2012 - La Commissione europea dovrebbe fare ricorso a tutti gli strumenti adeguati di risoluzione delle controversie disponibili in seno all´Omc e al G20 per rispondere alla decisione "unilaterale e arbitraria" del governo argentino di espropriare la società energetica Ypf, sostiene una risoluzione adottata dal Parlamento venerdì. I deputati deplorano la decisione ed esortano Commissione e Consiglio ad adottare le misure necessarie, compresa la sospensione parziale delle preferenze tariffarie, onde evitare che si ripresentino situazioni simili. Le autorità argentine dovrebbero "riprendere la via del dialogo e dei negoziati", sostiene la risoluzione presentata dai gruppi Ppe, S&d, Alde, Ecr e Efd, evidenziando che la decisione "unilaterale e arbitraria" del governo argentino costituisce un attacco all´esercizio della libera impresa e al principio della certezza giuridica, "causando in tal modo il deterioramento del contesto per gli investimenti delle imprese europee in Argentina". Il testo è stato adottato con 458 voti a favore, 71 contro e 16 astensioni. I deputati invitano il Consiglio europeo, la Commissione europea e l´Alto rappresentate per la politica estera dell´Unione Catherine Ashton a compiere ogni sforzo per difendere la presenza e gli investimenti europei nel paese sudamericano. Il Commissario per il Commercio De Gucht e l´Alto rappresentante Ashton dovrebbero inoltre "ricorrere a tutte le vie diplomatiche disponibili" per risolvere tale situazione con i loro omologhi argentini. Il Parlamento esprime profonda preoccupazione per la situazione, poiché rappresenta "un´inosservanza degli obblighi derivanti da accordi internazionali", e mette in guardia dagli effetti negativi che simili misure possono causare, quali il disinvestimento a livello internazionale e le ripercussioni negative per l´Argentina nella comunità internazionale. Inoltre, i deputati sottolineano che la decisione riguarda una sola impresa del settore (la società energetica spagnola Repsol) e solo una parte delle sue azioni, "il che potrebbe essere considerato discriminatorio". Accordo di associazione Ue-mercosur - Il Parlamento europeo sostiene che l´Unione europea e il Mercosur debbano affrontare le trattative in corso per un accordo di associazione in uno spirito di apertura e di fiducia reciproca. Secondo il testo approvato, decisioni come quella adottata dalle autorità argentine "possono compromettere il clima di comprensione e di amicizia necessario per raggiungere un siffatto accordo". Contesto - Il 16 aprile il governo argentino ha annunciato la decisione di presentare al Congresso nazionale un progetto di legge inteso a convalidare l´espropriazione del 51% delle azioni della compagnia petrolifera Ypf, la cui partecipazione di maggioranza è detenuta dalla società energetica spagnola Repsol. Il suddetto annuncio è stato accompagnato dall´immediata presa di controllo della sede della società da parte delle autorità del governo argentino, che hanno espulso dai locali i legittimi dirigenti e il personale designato della società in questione. Negli ultimi mesi tale società è stata oggetto di una "campagna pubblica di diffamazione che, assieme a varie decisioni prese dalle autorità amministrative, si è tradotta nella perdita di valore delle sue azioni, con ripercussioni per tutti i suoi azionisti e le imprese ad essa associate", sostiene il testo adottato.  
   
   
ENERGIE RINNOVABILI, IL CONSIGLIO DELLA BASILICATA APPROVA LA LEGGE  
 
 Potenza, 23 aprile 2012 - Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità, il 20 aprile, il disegno di legge della Giunta che detta disposizioni in materia di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Il progetto legislativo punta ad aggiornare la normativa regionale dopo che due sentenze della Corte Costituzionale e la contestuale entrata in vigore delle linee guida del Ministero dello Sviluppo economico e del decreto legislativo n. 28/2011 hanno modificato l’ordinamento del settore. I titoli abilitativi per la costruzione e l’esercizio di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili previsti dall’articolato sono esclusivamente, secondo un criterio di rigorosa proporzionalità, l’autorizzazione unica, la procedura abilitativa semplificata (la cosiddetta Pas che, sostanzialmente, è l’equivalente della vecchia Dia) per impianti alimentati da qualsivoglia fonte rinnovabile di potenza fino ad 1 Mw e la comunicazione relativa alle attività di edilizia libera. Individuati, allo scopo di promuoverne la diffusione e di venire incontro alle esigenze delle famiglie, delle imprese e dei piccoli operatori del settore, quegli impianti la cui realizzazione la Regione intende sostenere assicurando, comunque, il rispetto delle valenze ambientali, paesaggistiche, storiche ed architettoniche presenti sul territorio regionale. In particolare, rientrano in questa tipologia gli impianti fotovoltaici da realizzare sugli edifici, quelli destinati all’autoproduzione e quelli di potenza non superiore a 200 kw nonché gli impianti sostitutivi di installazioni di tipo tradizionale alimentati da fonti fossili a condizione che non utilizzino rifiuti di qualunque genere e loro derivati. Nelle due sedute dedicate all’esame di questo ddl sono intervenuti nel dibattito, oltre all’assessore alle Attività produttive, Pittella e al presidente della Giunta De Filippo, i consiglieri Straziuso, Santochirico e Braia (Pd), Mollica (Mpa), Romaniello (Sel), Falotico (Plb), Pagliuca (Pdl). Benedetto (Idv), Navazio (Ial) e Vita (Psi). Successivamente, nel corso di una votazione su una questione procedurale attinente la nomina del direttore dell’Arbea, constatata la mancanza del numero legale, il presidente dell’Assemblea Enrico Mazzeo ha dichiarato chiusa la seduta. In base all’articolo 9, comma 1, della legge 32 del 2000, le nomine del direttore e di un esperto in seno al Comitato d’indirizzo dell’Arbea saranno effettuate dal Presidente del Consiglio, “che è tenuto ad adottare i relativi atti entro i successivi tre giorni, sentiti i capigruppo consiliari”.  
   
   
ALLARME BIOENERGIE: IL SETTORE RISCHIA L’ESTINZIONE.  
 
Milano, 23 aprile 2012 – E’ di pochi giorni fa la notizia della notifica ai Ministeri competenti del ricorso di alcuni operatori del settore bioenergetico contro le modalità di introduzione dei criteri di sostenibilità contenute nel decreto 23 gennaio 2012. Un decreto che ha visto insorgere ben il 70% degli operatori del settore dei bioliquidi e contro il quale Aper interverrà ad adiuvandum per sostenere le ragioni dei ricorrenti. Oltre ad imporre misure onerose e non prive di difficoltà nella loro attuazione, il decreto impone infatti delle scadenze impossibili da rispettare a causa dei ritardi nella pubblicazione degli strumenti normativi e del mancato coinvolgimento degli operatori. Si evidenzia inoltre come la capacità di questi impianti di valorizzare l’energia termica, non solo non viene così premiata, ma– come si evince da una recente circolare dell’Agenzia delle Dogane - viene addirittura sottoposta ad accisa, con il paradosso che gli impianti che adottano un procedimento virtuoso di recupero del calore vengono ben più penalizzati di quelli che lo dissipano. Ad aggravare ulteriormente il quadro della situazione, la variazione in negativo del livello di incentivazione (-22% indistintamente per tutte le fonti) è intervenuta non a supportare bensì ad aggravare un settore già in balia del brusco rialzo (superiore al 100%) dei prezzi di approvvigionamento della materia prima. Condizioni queste che hanno messo in ginocchio le aziende del settore che rischiano adesso di non rialzarsi più. Si parla di azzerare una potenza elettrica di circa 600 Mw installati, oltre 100 impianti su tutto il territorio nazionale, con un’occupazione che, includendo l’indotto, ha raggiunto negli ultimi anni le 5.000 unità e che ha avuto un’ottima ricaduta sul settore manifatturiero italiano. Il settore vanta infatti lo sviluppo di un know how tutto italiano riconosciuto anche all’estero, grazie all’utilizzo di macchinari e tecnologia a prevalenza nazionale, oltre all’impiego di personale diretto ed indiretto lungo tutta la catena tecnologia, con il tasso di occupazione più elevato tra tutte le fonti (una media di 15 addetti per ogni centrale). Elementi virtuosi questi che in tempi di crisi non ci si può permettere il lusso di ignorare. Aper con forza chiede ai ministeri competenti che sia avviato un tavolo tecnico dove trattare le criticità evidenziate e salvaguardare i benefici che questi impianti portano al sistema (programmabilità, assetto cogenerativo, ricaduta sul settore manifatturiero). Alle condizioni attuali il comparto dei bioliquidi è destinato a scomparire.  
   
   
BASILICATA, LEGGE IMPIANTI RINNOVABILI, DE FILIPPO: INCENTIVIAMO BUONE PRASSI "RICONOSCIUTA LA SPECIALITÀ DEGLI IMPIANTI DI PICCOLA TAGLIA E PER AUTOCONSUMO, CHE RAPPRESENTANO UN PLUS AMBIENTALE E UN SOSTEGNO ECONOMICO PER LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE"  
 
Potenza, 23 aprile 2012 - "Col disegno di legge approvato oggi miriamo a rendere la riduzione di energia elettrica da fonte rinnovabile sempre meno un´attività industriale e sempre più una buona pratica ecologicamente ed economicamente sostenibile". Così il presidente della Regione, Vito De Filippo, ha commentato il 20 aprile il varo della nuova norma da parte del Consiglio Regionale. "La norma che mettiamo in campo - ha spiegato De Filippo - si affianca al Piano energetico regionale riconoscendo una sorta di specialità per quanti effettuano produzione elettrica per autoconsumo, in piccoli impianti che non comportano consumo del territorio o impatto ambientale. Certo - ha aggiunto De Filippo - il momento attuale non consente di superare gli impianti di maggiore dimensione, ma la piccola taglia degli impianti di energia elettrica rappresenta un plus ambientale e, per le attività produttive, una fonte economica aggiuntiva. Conseguentemente, nella sua natura di attività non speculativa, questo comparto deve avere procedure più snelle, ed è quello che, con questo provvedimento, si riconosce".  
   
   
ENERGIA: UMBRIA, DECRETO METTE A RISCHIO INVESTIMENTI E COMPROMETTE BENEFICI AMBIENTALI  
 
Perugia, 23 aprile 2012 - "Il decreto sugli incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili genererà molte incertezze in uno dei settori che, in questo periodo caratterizzato da una profonda crisi, rappresenta uno dei comparti più dinamici della nostra economia": è quanto afferma l´assessore regionale all´Ambiente, Silvano Rometti, annunciando che martedì , 24 aprile, la Regione Umbria parteciperà a Roma ad una prima riunione tecnica e, con altre Regioni, rappresenterà al meglio le istanze degli enti pubblici e dei privati che rischiano di veder vanificare i loro investimenti". In proposito, Rometti ha ricordato che le energie rinnovabili rappresentano una delle priorità del programma di legislatura della Giunta regionale che ha emanato, proprio di recente, due Bandi con una copertura economica di oltre 20 milioni di euro e che hanno riscosso grande interesse sul territorio regionale. "Uno sforzo questo che rischia di diventare inutile perché, mentre la Regione sostiene e incentiva tutte le iniziative che vanno verso lo sviluppo e la crescita della green economy, il Governo con l´approvazione del decreto, rischia di rendere sempre più problematici gli interventi in questo settore". Per tale ragione nelle prossime riunioni tecniche e in sede di Conferenza Stato-regioni, la Regione Umbria presenterà delle proposte di modifiche o riflessioni: relativamente al decreto fotovoltaico, il cosiddetto quinto conto energia, la Regione Umbria chiederà di prevedere l´estensione del regime previsto per gli impianti di potenza <12kW, anche agli impianti il cui soggetto titolare sia l´ente pubblico, su coperture di edifici di proprietà pubblica e agli impianti in sostituzione delle coperture in amianto. Per il decreto incentivi, "tenuto conto del fatto che lo Stato ha fissato gli obiettivi regionali con il cosiddetto decreto Burden Sharing, appare necessario che si tenga conto degli obiettivi regionali stabiliti, suddividendo le potenze annuali incentivabili, almeno nel settore eolico e biomasse, anche in termini regionali. In definitiva - ha concluso l´assessore - si chiederebbe di individuare un meccanismo che preservi una quota di potenza annua alle varie regioni, ossia una suddivisione del cumulo nazionale su base regionale".  
   
   
BIOMASSE, IMPIANTI "A SALDO ZERO" NELLE ZONE CRITICHE PER LA QUALITÀ DELL´ARIA. LE NOVITÀ IN UNA DELIBERA DELLA GIUNTA REGIONALE DELL’ EMILIA ROMAGNA, PROMUOVERE UNO SVILUPPO VIRTUOSO DELLE ENERGIE RINNOVABILI  
 
Bologna, 23 aprile 2012 - Permettono di ridurre l’emissione di gas climalteranti (anidride carbonica in particolare) e dunque di contrastare l’effetto serra, ma possono ugualmente inquinare, in particolare su scala locale, perché emettono polveri sottili e ossidi di azoto. Per questo la Giunta regionale ha approvato un provvedimento con cui stabilisce che gli impianti per la produzione di energia elettrica da biomasse potranno essere realizzati, nelle aree dell’Emilia-romagna critiche per la qualità dell’aria, solo se le loro emissioni di Pm10 e No2 saranno almeno a saldo zero, e dunque senza impatti negativi. La delibera, approvata nei giorni scorsi, fa parte di un più ampio pacchetto di misure con cui la Regione Emilia-romagna sta intervenendo a regolare un settore – quello delle energie rinnovabili - protagonista negli ultimi anni di una forte espansione anche a fronte degli incentivi economici previsti a livello nazionale. “Il nostro obiettivo – spiega l’assessore regionale all’ambiente e riqualificazione urbana Sabrina Freda - è promuovere una crescita il più possibile virtuosa di queste tecnologie, valorizzandone gli aspetti indubbiamente positivi rispetto al problema dei gas serra e correggendone invece le distorsioni o ripercussioni negative che possono avere a livello locale sulla qualità dell’aria o sul territorio. Per quanto riguarda in particolare le biomasse abbiamo adottato una modalità innovativa che punta a promuovere l’adozione delle migliori tecnologie esistenti, a valorizzare la filiera corta entro i 70 km e a valutare l’effetto cumulo che può derivare dalla concentrazione di più impianti sul territorio”. Impianti a biomasse a saldo zero. La parola chiave della delibera regionale sulle biomasse si chiama “computo emissivo”. In pratica nelle aree del territorio regionale critiche per quanto riguarda gli standard di qualità dell’aria (in rosso, arancione e giallo in un’apposita mappa), potranno essere installati nuovi impianti solo in due casi: se sostituiranno vecchi impianti preesistenti o se saranno affiancati da interventi in grado da garantire la contestuale riduzione di inquinamento sul territorio (cogenerazione e trigenerazione, utilizzo del calore, teleriscaldamento, efficienza energetica, piste ciclo-pedonali, ecc.). Il computo emissivo - che sarà redatto a corredo del progetto dell’impianto - dovrà pertanto considerare le emissioni del nuovo impianto, comprese quelle prodotte con il trasporto delle materie prime destinate ad essere bruciate, e quelle “spente” o ridotte. Se il risultato di questa sottrazione sarà pari o inferiore a zero l’impianto potrà essere realizzato. Per le aree dell’Emilia-romagna in cui i parametri di qualità dell’aria sono rispettati (in verde nella mappa) la delibera regionale promuove invece un approccio di tipo cautelativo e prevede una valutazione preliminare, tesa in particolare a valutare il cumulo degli impatti generati da più impianti. Le nuove regole interessano gli impianti a biomasse per la produzione di energia elettrica di potenza termica superiore a 250 kwt. Il calcolo delle emissioni potrà essere fatto on line Per agevolare e soprattutto omogeneizzare sul territorio regionale sia il calcolo del computo emissivo che la valutazione preliminare, la Regione mette a disposizione di tecnici e amministrazioni locali due diversi strumenti informatici realizzati da Arpa, all’indirizzo: www.Biomasse-emissionizero.emilia-romagna.it. Qui sarà possibile trovare la zonizzazione del territorio regionale, l’inventario regionale delle emissioni inquinanti, i fattori di emissione relativi al trasporto delle biomasse, il software e la modulistica per il calcolo delle emissioni dell’impianto per la valutazione del saldo zero o per la valutazione preliminare dell’impatto. Gli altri provvedimenti della Regione per regolare il settore delle energie rinnovabili - Il testo sulle biomasse è in applicazione di quello che può essere considerato il provvedimento quadro in materia: la delibera approvata dall’Assemblea legislativa nel luglio 2011 che individua le aree per l’installazione dei vari tipi di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Ancora in applicazione di tale delibera, la Giunta regionale ha già emanato due provvedimenti sugli impianti a biogas, con un’attenzione particolare al problema della produzione di cattivi odori e di emissioni inquinanti, individuando criteri progettuali che minimizzano gli impatti sull’ambiente e promuovendo l’adozione delle migliori tecnologie e pratiche di gestione degli impianti e dei digestati. Nel 2010 la Regione Emilia-romagna ha anche fissato le regole per l’installazione degli impianti fotovoltaici, ponendo rigorosi vincoli in particolare per l’installazione a terra, così da ridurre il consumo di suolo e tutelare il paesaggio e le attività agricole. Il Piano regionale per la qualità dell’aria - Le misure adottate nel settore delle biomasse rientrano in un pacchetto di azioni integrate promosse dalla Regione per migliorare la qualità dell’aria. Verrà anticipata a giugno la firma (tradizionalmente prevista a ottobre) del nuovo accordo sulla qualità dell’aria che, come il precedente, avrà durata biennale e che dovrà mettere in campo in collaborazione con Province e Comuni un pacchetto di misure per far fronte ai picchi di inquinamento. Avrà invece una dimensione di medio-lungo periodo ed essenzialmente strutturale il primo Piano regionale della qualità dell’aria, in corso di stesura. Il Piano dovrà indicare le azioni per ridurre l’inquinamento atmosferico sul territorio regionale, considerando, oltre al traffico veicolare, anche le diverse fonti di inquinamento e l’impatto cumulativo.  
   
   
PIROGASSIFICATORE, ROSSI: “IL DIRITTO DEVE PREVALERE”  
 
Firenze, 23 aprile 2012 – “La Toscana ha un pezzo del suo futuro nella chiusura delle filiere produttive. Il caso del pirogassificatore di Castelfranco di Sotto è emblematico. Noi siamo impegnati a far sì che in Toscana una impresa che vuole investire e ha tutti i permessi a posto possa partire in tempi rapidi. Lo sviluppo non può essere solo rendita e case per il buen retiro dei turisti”. Così il presidente Enrico Rossi è ritornato il 19 aprile ad affrontare, nel corso di un incontro con la stampa, il problema dell’impianto proposto dalla Waste Recycling e progettato dalla Nse Industry, il cui progetto è bloccato da una sospensiva del Tar, che la Regione stessa ha impugnato di fronte al Consiglio di Stato. Il presidente ha dato la parola anche ai progettisti dell’impianto. “Quello che mi colpisce di più di questa vicenda – ha proseguito il presidente Rossi – è che la Waste Recycling ha affidato il progetto a un gruppo di giovani ingegneri che, dopo aver fatto esperienza all’estero, sono ritornati in Italia con una idea fortemente innovativa. Si parla sempre di non disperdere le nostre migliori risorse intellettuali e poi diamo un calcio a chi torna e si impegna? Se non credessi che il progetto è positivo per l’ambiente, per lo sviluppo, per il lavoro e per tanti giovani non ci avrei messo la faccia. Se non fossi certo che non ci saranno impatti apprezzabili sull’ambiente e la salute non sarei qui”. “Il cantiere è sospeso – ha detto l’ingegner Jacopo Sodini, direttore di Nse Industry – ma confidiamo nel parere del Consiglio di stato. La nostra squadra ha ottimizzato e brevettato un progetto rivoluzionario nel suo campo. Si tratta di una macchina modulare, installabile là dove nasce lo scarto. Così si risolvono problemi di inquinamento, di smaltimento, energetici e si offrono opportunità a tutta la filiera produttiva nel ampo della meccanica, della strumentistica per la rilevazione ambientale, della sicurezza”. “Capisco l’ostilità della popolazione – ha aggiunto Nicla Pucci, amministratore delegato di Nse Industry -, ma sono convinta che se ci verrà data la possibilità di far conoscere l’impianto e le sue caratteristiche ci sarà un ripensamento”. “Ci stiamo impegnando – ha concluso il presidente Rossi – perchè siamo convinti che ci sia da difendere un diritto. Il diritto a investire quando si rispettano le leggi, le norme, le prescrizioni che vengono date secondo le normative europee ispirate al principio di precauzione. Di casi come questo ne abbiamo parecchi in Toscana. Questo significa impedire lo sviluppo, umiliare il lavoro, spezzare la ricerca. C’è una sindrome di localismi anche legittimi e interessi politici che sopravanzano sul diritto, sulla scienza, sul principio di precauzione. Sono pronto a ogni confronto, ma alla fine il diritto deve prevalere”. Il progetto - Prevede la realizzazione di un pirogassificatore modulare con combustione integrata, con potenzialità massima di 12.000 tonnellate l’anno all’interno dell’area di proprietà dello stabilimento Waste Recycling, piattaforma che opera nell’ambito dello stoccaggio e del trattamento dei rifiuti speciali. La progettazione e la costruzione dell’impianto è affidata alla Nse Industry spa, che detiene il brevetto del sistema di pirogassificazione con combustione integrata. Schematicamente l’impianto funziona con una doppia reazione: la pirolisi (processo di decomposizione termochimica di materiali organici ottenuto mediante l’applicazione di calore e in completa assenza di ossigeno) e la gassificazione:(processo chimico di degradazione termica che avviene a temperature elevate in presenza di scarso ossigeno). L’impianto prevede l’utilizzo di parte (5%) dei rifiuti speciali ad alto potere calorifico (legno, rifiuti della lavorazione tessile e della lavorazione delle pelli) con produzione di energie termica (3.300Kw di potenza termica sotto forma di acqua calda) ed elettrica (630Kw di potenza). Questo coprirebbe per l’80% il fabbisogno energetico dell’impianto esistente L’energia non consumata direttamente viene ceduta alla rete nazionale. I rifiuti in uscita consisteranno in: ceneri vetrificate, ceneri leggere, metalli ferrosi. L’impianto sarà dotato di depurazione dei fumi della combustione e da un sistema di monitoraggio delle emissioni. Il progetto ha l’obiettivo di permettere il rispetto delle norme che vietano il conferimento in discarica dei rifiuti con alto potere calorifico evitando il conferimento a termovalorizzatori. Le tappe - Il 30 marzo 2010 la Società Waste Recycling S.p.a. Richiede alla Provincia di Pisa l’attivazione del procedimento di verifica di assoggettabilità a V.i.a. Per la realizzazione del progetto “Ristrutturazione produttiva e energetica per lo stabilimento Waste Recycling” nel Comune di Castelfranco di Sotto (Pi), depositando anche il “progetto preliminare”. Vengono acquisiti una serie di pareri da parte di Arpat, Asl 11, Autorità di bacino del fiume Arno, Comune di Castelfranco e settore ambiente della Provincia di Pisa che escludono il progetto dalla procedra di Via. Il Comune di Castelfranco avvia un processo di partecipazione che si conclude il 9 marzo 2011 con il parere negativo della giuria di cittadini. L’11 aprile 2011 la Waste Recycling riattivava il procedimento, chiedendo alla Provincia di Pisa il rilascio di un’autorizzazione a carattere temporaneo per un anno. Il 28 Settembre 2011 si svolge la Conferenza Provinciale per il rilascio dell’autorizzazione. Su questa versione del progetto si pronunciano positivamente con prescrizioni l’Arpat, la Asl 11, il settore ambiente della Provincia di Pisa. Contario il comune di Castelfranco. Anche la giunta e il consiglio provinciale di Pisa fanno conoscere la loro determinaziomne negativa all’autorizzazione. La Waste Recycling prende atto del preannunciato blocco procedurale e dell’esito positivo della conferenza dei servizi e dichiara di ricorrere alla Lr 35/2011 ” Misure di accelerazione per la realizzazione delle opere pubbliche di interesse strategico regionale e per la realizzazione di opere private”. Anche la giunta regionale, con la delibera n.961 del 9 novembre 2011, prende atto dei pareri positivi espressi in sede tecnica. Seguono i ricorsi al Tar, la concessione della sospensiva e nell’aprile 2012 il ricorso della Regione al Consiglio di Stato.  
   
   
ENERGIA: 44 MILIONI DI FONDI UE PER RETI METANIFERE IN SICILIA  
 
Palermo, 23 aprile 2012 - Per il completamento della rete di distribuzione del metano in Sicilia arrivano i fondi del Po Fesr 2007/2013. In relazione all´avviso pubblico, approvato con decreto del 16 aprile scorso, e´ gia´ disponibile una dotazione iniziale di 44.8 milioni di euro, ma le risorse potranno essere incrementate con ulteriori fondi regionali e/nazionali e/ o comunitari. Alla procedura di concessione dei contributi possono partecipare Enti locali della Regione siciliana, i Consorzi per le aree di sviluppo industriale, ovvero l´Irsap, l´istituto regionale per lo sviluppo delle attivita´ produttive che ne assumera´ le funzioni. I contributi sono destinati al completamento di reti urbane, di reti ricadenti in aree industriali, o in aree di insediamento di sistemi produttivi. L´avviso della procedura di contributi e´ stato pubblicato integralmente sul sito ufficiale del Dipartimento regionale dell´Energia della Regione siciliana e sul sito www.Euroinfosicilia.it  "Dopo mesi di intenso lavoro, insieme al dirigente generale del Dipartimento Energia, Gianluca Galati - ha dichiarato l´assessore Giosue´ Marino - si e´ arrivati alla pubblicazione di questo avviso con il quale diamo una risposta concreta alle esigenze dei comuni siciliani che non hanno ancora completato la rete metanifera".  
   
   
DELIBERA PER SOTTOPORRE A VIA INTERVENTO SARAS AD ARBOREA  
 
Cagliari, 23 Aprile 2012 - La Giunta regionale su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente, Giorgio Oppi, ha approvato il 19 aprile la delibera per sottoporre all´ulteriore procedura di Valutazione d´Impatto ambientale il progetto per la "Realizzazione di un pozzo esplorativo per la ricerca di idrocarburi nel Permesso di Ricerca denominato Eleonora", proposto dalla società Saras S.p.a. Nel territorio del Comune di Arborea. Il provvedimento è stato adottato a seguito della istruttoria del Servizio Savi che ha proposto di sottoporre alla procedura di Via il progetto in considerazione delle criticità legate, principalmente, all’ubicazione dell’intervento in aree ad elevata sensibilità ambientale, con particolare riferimento al fatto che l´area di cantiere ricade all’interno della fascia costiera e interna all´Oasi di protezione faunistica "S´ena Arrubia", che si trova a meno di 150 m da Sic, Zps e aree umide Ramsar, ed è interna alla perimetrazione dell’Iba 218 "Sinis e stagni di Oristano". Nondimeno è risultata critica la vicinanza dell´area di intervento a recettori sensibili (aziende, abitazioni, etc.), da cui il cantiere dista poche centinaia di metri. L´assessore Oppi, illustrando il provvedimento ha sottolineato, altresì, che si è ritenuto opportuno sottoporre alla procedura di Via il progetto anche al fine di consentire un più esteso coinvolgimento della popolazione, rendendo possibile una maggiore e più approfondita conoscenza dell’intervento e dei suoi potenziali effetti negativi, diretti e indiretti, sulla salute e sull’ambiente, sul paesaggio, sulle attività produttive, che sono motivo di allarme presso l’opinione pubblica.  
   
   
ENI: LOMBARDO, GOVERNO NAZIONALE DICHIARI LO STATO DI CRISI  
 
Palermo, 23 aprile 2012 - La dichiarazione dello Stato di crisi per poter utilizzare strumenti solidi, efficaci ed urgenti per fronteggiare la grave vertenza e rilanciare la ripresa produttiva dello stabilimento Eni di Gela. La chiede il governo regionale, rispetto alla sospensione temporanea e parziale dell´attivita´ del petrolchimico di Gela, annunciata dall´Eni. Dopo gli incontri con L´eni, con i deputati regionali Lillo Speziale e Giuseppe Federico e con il sindaco di Gela, Angelo Fasulo, il governo regionale incontrera´ anche le parti sociali. "Se la crisi del settore della raffinazione - dice Lombardo - colpisce indistintamente tutti i gruppi in Europa, certamente in Sicilia si abbatte su un tessuto economico e sociale che necessita di azioni aggiuntive da parte del governo Monti anche in considerazione della situazione di tutto l´indotto che dipende dal petrolchimico". Il Presidente della Regione ha istituito una unita´ di crisi presso la Presidenza che oltre agli assessori all´Energia Giosue´ Marino, alle Attivita´ produttive Marco Venturi ed all´Economia Gaetano Armao, ed al dirigente generale del Dipartimento lavoro Anna Maria Corsello, coinvolgera´ le forze sociali e seguira´ costantemente l´evoluzione della crisi.  
   
   
LOMBARDIA: AREE EX FALK, VIA AD ACCORDO DI RIQUALIFICAZIONE  
 
Milano, 23 aprile 2012 - La Giunta regionale ha dato il via all´Accordo di Programma con il Comune di Sesto S.giovanni per la riqualificazione delle aree ex Falck, approvando la delibera presentata dal presidente Roberto Formigoni di concerto con gli assessori Valentina Aprea (Istruzione, Formazione e Cultura), Raffaele Cattaneo (Infrastrutture e Mobilità), Margherita Peroni(commercio Turismo e Servizi) e Domenico Zambetti (Casa). Il progetto di riqualificazione interessa una superficie di circa 1,3 milioni di mq. E ha evidentemente una valenza sovracomunale, che ha richiesto l´intervento e la regia complessiva della Regione per quanto riguarda, in particolare, il trasporto pubblico e la nuova viabilità, casa e housing sociale, università e sistema delle eccellenze, energia e ambiente, politiche culturali e tutela dei beni storici Ambito Territoriale - L´ambito territoriale dell´Accordo comprende le aree oggetto del Pii (Piano Integrato di Intervento) ´ex Falck e Scalo Ferroviario´; ai fini della progettazione dei sistemi di mobilità e trasporto pubblico, l´ambito di interesse si estende alla complessiva area del Nord Milano e alle connessioni con Milano. Mobilità E Trasporti - L´adp si prefigge il potenziamento del sistema esistente, attraverso aggiornamento delle analisi delle reti, esistenti e in previsione, del trasporto pubblico; identificazione delle possibili misure integrative atte a favorire la creazione di una polarità metropolitana, sviluppando l´interconnessione tra le infrastrutture pubbliche per la mobilità. Housing Sociale - Promozione e sostegno degli interventi di edilizia residenziale pubblica, attuazione di politiche diversificate di housing sociale, nell´ambito degli obiettivi enunciati nel Patto per la Casa sottoscritto il 2 febbraio 2012. Promozione Dello Sviluppo - Sono previste strutture di produzione ad alto contenuto di innovazione prevalentemente nel settore dell´energia, fino alla costituzione di un distretto produttivo collegato al tema dell´energia e della ricerca in campo energetico. Immobili Storici - Verrà messa in campo un´azione congiunta per promuovere il riconoscimento dell´area da parte dell´Unesco quale "sito industriale - patrimonio mondiale dell´umanità" e verranno individuate funzioni di carattere culturale scientifico e sociale da insediare negli immobili di valore storico-documentale (scuole, biblioteche, centri di studio, ecc). Funzioni Di Eccellenza - Di portata sovracomunale e regionale, con particolare riferimento a strutture universitarie e di servizio all´università, servizi alla persona, ricerca scientifica, sviluppo tecnologico e strutture socio-sanitarie.  
   
   
CASE POPOLARI, MILANO: POSTI AUTO E BOX GRATUITI A INVALIDI E DISABILI E CANONI AL MINIMO IN TUTTA LA CITTÀ , PROROGATA FINO A GIUGNO LA RIDUZIONE DEGLI AFFITTI E DELLE BOLLETTE  
 
 Milano, 23 aprile 2012 - “Disabili, invalidi al 100% e non vedenti con difficoltà economiche che abitano nelle case popolari del Comune di Milano beneficeranno gratuitamente di posto auto o box. Inoltre, dal 1° maggio, saranno ridotti per tutti i canoni dei parcheggi Erp che si trovano nel centro storico e nella fascia semicentrale della città. È stato anche prorogato per tre mesi, fino al 30 giugno, l’accordo con i sindacati che prevede la riduzione del 20% dei canoni d’affitto. Provvedimenti di cui sono particolarmente soddisfatta perché rappresentano una risposta concreta in questo momento di crisi economica, un sostegno reale per le famiglie meno abbienti e per le persone che devono convivere con invalidità e gravi disabilità”. Lo annuncia l’assessore alla Casa Lucia Castellano, a seguito dell’approvazione delle delibere da parte della Giunta comunale. Posti Auto Gratis Ai Disabili - Per ottenere l’esonero dal pagamento del canone potranno presentare domanda, con relativa certificazione Asl, tutti gli inquilini di alloggi popolari che si trovano in difficoltà economiche e che siano invalidi con totale o permanente invalidità lavorativa 100%, con impossibilità a deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore o non vedenti assoluti. I richiedenti non devono essere titolari di agevolazioni o contributi analoghi. Riduzione Canoni Posti Auto In Centro - Per quanto riguarda posti auto e box, il canone d’affitto viene determinato sulla base dei valori indicati nel Bollettino di Rilevazione dei prezzi degli immobili sulla piazza di Milano, con facoltà di scegliere il valore minimo, medio o massimo. Fino ad ora per il centro storico veniva applicato come base di calcolo il valore massimo, per le zone intermedie quello medio, per le periferie quello minimo. La delibera stabilisce di utilizzare per tutta la città il valore minimo, in virtù della condizione analoga degli stabili Erp (si garantisce così una riduzione media del prezzo attuale del 15% circa). Il provvedimento sarà applicato a 801 posti auto e box, ovvero il totale di quelli che si trovano nel centro e nelle zone semicentrali della città (sono 6.849 quelli ubicati in periferia). Canoni Ridotti Fino A Giugno - Sono stati prorogati anche i termini dell’accordo firmato il 12 ottobre scorso tra Comune e sindacati che prevede: canoni ridotti del 20% per gli inquilini delle case popolari con redditi Isee inferiori ai 35 mila euro (ad eccezione di quelli che già pagano il minimo e di quelli che non hanno subito incrementi); taglio fino al 15% della bolletta per i servizi resi dall’Aler (pulizia degli immobili, taglio del verde ad eccezione delle spese non comprimibili come lo stipendio del portiere); contributo di 5,16 euro al metro quadro per le spese di riscaldamento per gli inquilini in fascia di protezione. È in via di chiusura il tavolo con i sindacati che perfezionerà l’accordo definitivo. “Questi provvedimenti – dichiara l’assessore Castellano – comportano una riduzione complessiva di 1 milione di euro, tra posti auto, canoni e bollette. Ma potrebbe non trattarsi di una vera e propria perdita per il Comune di Milano. Infatti, abbassando i canoni di affitto degli alloggi speriamo di ridurre le morosità. Allo stesso modo, riducendo i costi dei posti auto favoriamo la locazione di tutti quelli che fino ad oggi giacevano inutilizzati a causa del costo troppo elevato. Senza contare che continuerà il lavoro già in corso sul miglioramento della gestione e sul recupero degli affitti non pagati”.  
   
   
LE CASE DEI MILANESI: DI PROPRIETÀ, MA PIÙ SOVRAFFOLLATE DEL RESTO D’EUROPA QUASI IL 60% DELLE FAMIGLIE A MILANO VIVE IN ABITAZIONI DI PROPRIETÀ MA IN UN CASO SU 10 SI “STA STRETTI” E LA CASA È TRA LE PRINCIPALI PREOCCUPAZIONI DEI MILANESI PER IL 2012  
 
 Milano, 23 aprile 2012. Ai milanesi il mattone piace: il 59,3% vive infatti in abitazioni di proprietà (al 155° posto su 337 città), un dato che è superiore al dato europeo (fermo al 53,2%; al 52,8% se consideriamo anche i paesi dell’Est Europa), ma comunque inferiore a quello italiano (65,8%, con punte del 76,2% a L’aquila e del 75,6% a Perugia). In media per appartamento vivono 2,1 milanesi (204° posto su 309 città), rispetto a una media europea di 2,3 persone (2,4 con i paesi dell’Est Europa) e a una media italiana del 2,5 (con punte del 3 a Napoli). Tuttavia, essendo in media appartamenti più piccoli, la percentuale di famiglie che abita in case sovraffollate (ovvero con più di un abitante per stanza) raggiunge a Milano il 9,21% (quasi 1 famiglia ogni 10: all’85° posto su 202 città europee), in linea con il dato italiano (9,3%: ma a Napoli siamo al 24,2%) e superiore di quasi due punti a quello medio europeo (fermo al 7% se escludiamo dall’analisi i paesi dell’Est Europa) nonché a quello fatto registrare da tutti i principali competitor europei di Milano (ad esempio: Vienna 8,3%, Francoforte: 5,9%, Barcellona 6,8%). D’altra parte la casa (i suoi costi, il mutuo, la sua qualità) continua a rimanere tra le principali preoccupazioni dei milanesi. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Eurostat 2012 su quasi 330 città europee e da un sondaggio su oltre mille operatori milanesi. Lo scorso 20 aprile alla Camera di commercio di Milano, sala Consiglio, Palazzo Turati, via Meravigli 9/b, convegno “Gestione dei rischi legali nella compravendita degli immobili complessi”. Durante l’incontro è stato presentato uno strumento innovativo per la gestione di problematiche legali connesse all’acquisto di immobili. Esempi tipici di rischi assicurativi sono la mancanza e/o la violazione degli strumenti urbanistici, dei titoli edificatori o del titolo di proprietà così come i vincoli alla destinazione d’uso. Ma anche i rischi legali in ambito di cessioni di immobili o di procedure di liquidazione o aste, i rischi legati alle energie rinnovabili come ad esempio i pannelli solari o i vincoli paesaggistici. Il convegno è stato organizzato da Osmi-borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di commercio di Milano con il supporto operativo della società di consulenza integrata immobiliare, Il Punto Real Estate Advisor srl e con il patrocinio dell’International Real Estate Federation - Fiabci e lo sponsor Faf “La casa rappresenta un fattore importante di integrazione e coesione in una città come Milano che presenta una grande varietà di tipologie di cittadinanza. Il dato della casa di proprietà, ben superiore alla media europea, anche se accompagnato da un alto indice di sovraffollamento per ben una famiglia su dieci, rende conto della centralità dell´abitazione per le famiglie sul nostro territorio”. Guido Bardelli, consigliere Osmi Borsa Immobiliare. “Faf International è felice di collaborare con Osmi-borsa Immobiliare, Il Punto e Fiabci nell´introduzione del concetto di “title insurance” nel mercato italiano. Faf vede una grande opportunità di espansione della propria operatività in Italia dove esiste un sistema legale efficiente e sicuro per via della presenza dell´Ordine dei Notai e dei registri immobiliari così come di un sistema di professionisti di grande qualità. Nel 2012 il nostro scopo è quello di far conoscere il sistema immobiliare italiano all´opportunità di ottenere una polizza assicurativa contro rischi legali individuati. Capiamo che c´è bisogno di tempo, poiché è necessario un´abitudine dei Notai e degli Avvocati a consigliare questo tipo di soluzione assicurativa così come l´affidamento da parte dei venditori e degli acquirenti su tale strumento”. Phillip Oldcorn amministratore delegato di First Title Insurance plc. Posizione di Milano tra le città europee per condizione occupativa Posizione di Milano tra le città europee per condizione occupativa
% Abitazioni di proprietà occupanti per abitazione % Famiglie sovraffollate
milano 59,3 2,1 9,21
classifica Milano (155 su 337 città) (204 su 309 città) (85 su 202 città)
media Paesi Europa (senza Est Europa) 53,2 2,3 7,0
media Europea (con Est Europa) 52,8 2,4 13,2
media italiana 65,8 2,5 9,3
elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Eurostat 2012 Milano e i suoi principali competitor europei: condizione occupativa
% Abitazioni di proprietà occupanti per abitazione % Famiglie sovraffollate
milano 59,3 2,1 9,21
roma 64,2 2,5 10,41
frankfurt am Main 17,2 1,8 5,87
münchen 21,5 1,8 4,08
madrid 78,6 3 7,56
barcelona 68,1 3 6,81
amsterdam 21 2 8,58
wien 20,3 2 8,32
stockholm 26,9 1,9 n.a.
lyon 43,9 2,2 n.a.
bruxelles / Brussel 34,3 1,9 n.a.
elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Eurostat 2012 Condizione occupativi tra le città italiane
% Abitazioni di proprietà occupanti per abitazione % Famiglie sovraffollate
milano 59,3 2,1 9,21
roma 64,2 2,5 10,41
napoli 50 3 24,2
torino 62,4 2,2 11,8
palermo 58,4 2,9 13,54
genova 70 2,2 5,23
firenze 67,9 2,2 4,74
bari 65,4 2,8 13,55
bologna 64,3 2,1 6,43
catania 61,7 2,8 14,98
venezia 58,3 2,3 5,88
verona 62,4 2,2 5,4
cremona 59,6 2,2 3,4
trento 65,6 2,4 7,02
trieste 68,4 2,1 5,46
perugia 75,6 2,6 6,87
ancona 71,4 2,4 4,6
l´aquila 76,2 2,6 4,76
pescara 67,5 2,7 6,68
campobasso 74,8 2,8 8,64
caserta 64,6 2,9 8,46
taranto 68,2 2,8 12,68
potenza 69 2,9 13,44
catanzaro 68,2 2,9 12,88
reggio di Calabria 60,3 2,8 10,72
sassari 72,5 2,7 11,02
cagliari 71,2 2,6 9,01
elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Eurostat 2012
 
   
   
SICUREZZA IN QUOTA NEI CANTIERI. UMBRIA ALL’INSEDIAMENTO DEL GRUPPO DI LAVORO PER LA REDAZIONE DI UNA NUOVA PROPOSTA DI LEGGE  
 
Perugia, 23 aprile 2012 - Si insedia oggi, nella sede di Piazza Partigiani, il Gruppo di lavoro istituito dalla Giunta regionale per la redazione di una proposta di legge sulla sicurezza nei lavori in quota. Continua così il percorso individuato dalla Giunta Regionale in materia di sicurezza nei cantieri. L´itinerario ed i tempi di questo percorso erano stati disegnati e formalizzati dall´assessore regionale Stefano Vinti già nel luglio dello scorso anno, a Foligno, durante il convegno "Progettazione e istruzioni tecniche sulle misure preventive e protettive per l´accesso, il transito e l´esecuzione dei lavori in quota in condizioni di sicurezza", organizzato dal Tavolo permanente dei professionisti per la sicurezza. Il primo traguardo del percorso è stato raggiunto il 28 ottobre 2011 con l´approvazione delle "Linee di indirizzo per la prevenzione delle cadute dall´alto". "Le Linee di indirizzo per la prevenzione delle cadute dall´alto - ha affermato l´assessore Vinti - prevedono misure preventive e protettive in grado di consentire, anche in fase di manutenzione, l´accesso, il transito e l´esecuzione dei lavori in quota in condizioni di sicurezza e costituiscono il documento propedeutico alla stesura di una legge regionale che ha la grande ambizione di azzerare gli infortuni e le morti causate dalle cadute dall´alto. L´emanazione di questo atto aveva l´obiettivo di stimolare la riflessione sulle diverse sfaccettature della problematica della sicurezza nei lavori in quota con le istituzioni e con gli operatori del settore". Il lavoro fin qui effettuato ha permesso di compiere una ricognizione delle principali norme di riferimento vigenti in materia di lavori in quota e sulle misure previste nei Regolamenti Comunali umbri; di fare un´analisi sulla base delle verifiche effettuate quotidianamente dagli organi competenti, mezzi, metodi o procedimenti di organizzazione del lavoro; di determinare l´informazione e la formazione dei datori di lavoro e degli operatori della sicurezza; di fare proposte sulle azioni di sensibilizzazioni e conoscenza delle misure preventive e protettive dei lavori in quota, preparando i committenti, i professionisti e le imprese alla progettazione, all´installazione e all´uso dei dispositivi di sicurezza in dotazione alle coperture degli edifici e di avviare una riflessione per normare, definire i criteri per l´individuazione e l´uso dei dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall´alto. "Sono sempre più numerosi infatti - ha continuato Vinti - gli aspetti che sollecitano un intervento legislativo: dagli impianti di ricezione tv ai pannelli solari, oltre ovviamente ai lavori necessari per le coperture degli edifici che sono diventate ormai un vero e proprio luogo di lavoro che possiede caratteristiche di rischio elevato ed è un luogo il cui accesso deve essere permesso solo a chi è in grado di farlo in sicurezza evitando inutili e pericolosissimi "fai da te". Nonostante il calo complessivo degli infortuni e delle morti sul lavoro registrate negli ultimi anni, la causa più rilevante di infortunio o di morte rimane la caduta dall´alto con vittime di infortunio che sono per lo più lavoratori autonomi oppure i titolari di piccole imprese. Ne consegue quindi che il fenomeno dell´infortunio si sta spostando verso realtà d´impresa meno organizzate e per le quali l´obbligo della formazione è meno cogente. Con questa legge - ha concluso l´assessore - ancora una volta la Regione Umbria si propone di cambiare la cultura in materia di sicurezza piuttosto che creare regole avulse dal contesto di chi opera". Per questo, nei prossimi due mesi, si confronteranno rappresentanti di Regione, Comuni, Sindacati, Associazioni datoriali e Ordini e collegi professionali oltre ai rappresentanti di tutte quelle istituzioni che intervengono a vario titolo nelle pratiche edilizie quali Soprintendenza, Vigili del Fuoco, Inail, Direzioni Provinciali del Lavoro per giungere ad una bozza di disegno di legge che sarà sottoposta all´adozione della Giunta regionale.  
   
   
CENTRALE UNICA APPALTI, LIGURIA: PROCESSO PER GARANTIRE TRASPARENZA  
 
Genova, 23 Aprile 2012 - Una centrale unica regionale per gli appalti a cui potranno rivolgersi tutti gli Enti che bandiranno appalti sopra i 500.000 euro. Lo ha deciso il 20 aprile la Giunta regionale sulla base delle linee guida per la centralizzazione degli appalti nell’ambito del territorio ligure proposte dall’assessore al bilancio Pippo Rossetti. In base alle linee guida dovrà essere la stazione unica regionale degli appalti a gestire le gare per tutti gli Enti del sistema regionale allargato e gli enti strumentali. “Si tratta di uno strumento indispensabile per dare attuazione – ha spiegato l’assessore Rossetti – alle forme di centralizzazione degli appalti di lavori, di servizi e per la fornitura di beni nell’ambito del territorio regionale e per prevenire fenomeni mafiosi contrastando i tentativi di condizionamento della criminalità nelle pubbliche amministrazioni”. Le linee guida approvate oggi in Giunta che verranno sottoposte nei prossimi giorni al vaglio della competente commissione e del consiglio regionale sono uno strumento operativo sia per gli enti del settore regionale allargato e enti strumentali della Regione Liguria che hanno l’obbligo di aderire alle forme di acquisto centralizzato e alla stazione unica appaltante, sia per le altre pubbliche amministrazioni che hanno sede sul territorio regionale e che hanno la facoltà di aderire. La stazione unica appaltante prevede infatti il collegamento con le Prefetture che possono chiedere in ogni momento di fornire dati e informazioni utili per le prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata. “Attraverso le linee guida approvate oggi – continua l’assessore Rossetti – abbiamo stabilito le modalità di partecipazione e di adesione alle gare centralizzate bandite dalla stazione unica appaltante, disciplinando i rapporti tra i diversi enti aderenti e gli adempimenti da assumere anche verso le Prefetture. Il passo compiuto oggi è un modo per rispondere alle esigenze di trasparenza e anche per vigilare contro le infiltrazioni criminali verificando eventuali anomalie delle offerte attraverso i competenti uffici regionali”. Spetterà infatti alla stazione unica regionale appaltante il compito di provvedere a tutte le comunicazioni con le Prefetture competenti, pubblicare sul portale della Regione l’elenco dei contratti e delle convenzioni attive per consentire l’adesione da parte delle altre pubbliche amministrazioni, gestire eventualmente l’attività di precontenzioso e di accesso agli atti di gara e l’eventuale contenzioso.  
   
   
IMPRESE DI COMUNITÀ: MOTORE DI SVILUPPO DALLA PROVINCIA DI PARMA UN BANDO PER LO START-UP.  
 
 Parma, 23 aprile 2012 – Un binomio forte, e virtuoso, tra dimensione economica e dimensione sociale, con l’obiettivo di produrre vantaggi per il territorio e le persone che ci vivono. È senz’altro questo l’elemento caratterizzante delle imprese di comunità, per le quali la Provincia ha avviato un’iniziativa ad hoc: un Laboratorio per lo start up quale strumento innovativo di sostegno e sviluppo, soprattutto delle aree più marginali come ad esempio quelle collinari e montane. Per l’ammissione al laboratorio, ai suoi finanziamenti e alle sue iniziative, la Provincia ha emanato un bando che scadrà il prossimo 31 ottobre: lo scorso del 19 aprile in piazza della Pace la presentazione ai comuni, alle forze economiche e sociali e al terzo settore. “L’incontro di oggi è per me motivo di grande soddisfazione, perché in questo modo si è concretizzata un’idea che è frutto di un lavoro grande fatto con la Conferenza sulla montagna. Credo che quella che presentiamo oggi sia un’opportunità importante, in primis proprio per le aree marginali che possono avere maggiori difficoltà: e credo che possa essere un modello e un messaggio anche per altre realtà”, ha esordito il vice presidente della Provincia Pier Luigi Ferrari. Le imprese di comunità rappresentano un’espressione di sussidiarietà e cittadinanza attiva, oltre che di iniziativa imprenditoriale, e rispondono a diversi bisogni delle comunità locali: creazione di posti di lavoro, valorizzazione di risorse immobili a fini economico-produttivi, mantenimento di un adeguato livello di servizi essenziali per la qualità della vita. Si possono concretizzare in esperienze molto diverse tra loro e strettamente legate ai contesti locali, e sono parte integrante del tessuto sociale ed economico. “In comunità piccole e marginali, dove creazione di posti di lavoro, contrasto all’abbandono demografico e presidio del territorio rappresentano tre facce del medesimo problema, possono rappresentare uno strumento per attivare micro-processi di sviluppo locale”, ha spiegato Alessandro Daraio dell’Ufficio programmazione negoziata della Provincia, che ha illustrato il bando. Al suo fianco gli assessori provinciali Ugo Danni e Agostino Maggiali, Il Laboratorio per lo start-up di imprese di comunità intende promuovere la nascita di imprese di comunità o il consolidamento di imprese già esistenti, attraverso l’erogazione di servizi e agevolazioni finanziarie. A disposizione ci sono 230mila euro, risorse che potranno essere ulteriormente incrementate. “Questo della Provincia di Parma è il primo intervento così ben strutturato firmato da un’amministrazione pubblica. Lo consideriamo un modello che può essere proposto anche ad altre realtà”, ha commentato Maurizio Davolio di Legacoop, del progetto nazionale Cooperative di comunità. “C’è attenzione dell’amministrazione pubblica sui territori più maginali, e c’è la volontà di favorire processi di riorganizzazione di questi stessi territori “in declino” – ha continuato Davolio -. È un’iniziativa che sostiene la capacità di reazione dei cittadini. Non c’è assistenza, non è un intervento di tipo assistenzialistico: la Provincia non si sostituisce a loro ma li assiste, li affianca. E questo è importante: un conto è reagire ed essere soli, un altro conto è avere l’autorità pubblica al fianco, tanto più in un momento di grande crisi generale come questo”. Queste le finalità di fondo del Laboratorio: 1. Promuovere la cultura del “fare impresa” e della cittadinanza attiva in specifiche comunità locali; 2. Promuovere la creazione di nuova occupazione e il consolidamento delle attività economiche esistenti nelle comunità marginali; 3. Potenziare l´offerta di servizi di comunità per migliorare la qualità della vita dei cittadini e rendere più attraenti e vivibili le comunità marginali; 4. Favorire iniziative di salvaguardia e valorizzazione, anche economica, di beni comuni e risorse delle comunità non adeguatamente utilizzate. Il Laboratorio interviene attraverso un piano articolato di attività che prevede due percorsi distinti: 1. Pre-incubazione: erogazione di servizi di formazione e consulenza per il perfezionamento dell’idea imprenditoriale, attraverso l´elaborazione di un piano d’impresa (business plan); 2. Incubazione: erogazione di servizi e agevolazioni finanziarie mirate all’avvio dell’attività d’impresa, sotto forma di · contributi in conto capitale a fondo perduto per il sostegno agli investimenti; · finanziamento di progetti sperimentali a favore delle comunità locali. Come partecipare Possono presentare domanda al percorso di pre-incubazione singole persone fisiche, o coalizioni di persone, imprese, enti locali e altre istituzioni intermedie che intendano costituire una nuova impresa di comunità; oppure imprese esistenti che vogliano qualificarsi come impresa di comunità. Le imprese di comunità già operanti nella provincia di Parma, regolarmente costituite e dotate di un adeguato business plan, possono accedere invece alla fase di incubazione vera e propria. È possibile presentare domanda di ammissione al Laboratorio, utilizzando la modulistica che sarà pubblicata insieme al bando da lunedì 23 aprile sul sito della Provincia ( http://www.provincia.parma.it/  e www.Provincia.parma.it/montagna 2011). Le domande dovranno essere trasmesse alla Provincia, con modalità telematica o cartacea, entro il 31 ottobre 2012. Per informazioni Provincia di Parma Ufficio Programmazione Negoziata Piazzale della Pace, 1 - Parma Tel. 0521 931552 e-mail: a.Daraio@provincia.parma.it  sito internet http://www.provincia.parma.it/    
   
   
CAMP DARBY, L’AMBASCIATA USA RISPONDE ALLA REGIONE TOSCANA  
 
Firenze, 23 aprile 2012 – L’ambasciatore americano in Italia David Thorne ha risposto alla richiesta della Regione che, con una lettera inviata dall’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini il 13 marzo scorso, aveva fatto presenti i timori per le ricadute della decisione annunciata di riorganizzazione della presenza americana in Italia, con l’apertura della nuova struttura a Dal Molin, in provincia di Vicenza e la riduzione di 67 unità, tutti gli attuali lavoratori italiani dipendenti della base toscana. L’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini in una lettera inviata al presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni, al sindaco del Comune di Pisa Marco Filippeschi e alle organizzazioni sindacali, riferisce della risposta ricevuta. In particolare l’assessore spiega che l’ambasciatore, nella sua lettera, apprezza il suggerimento datogli della Regione di avvalersi della Cassa integrazione in deroga per i lavoratori in esubero, suggerimento che dice di voler condividere con i rappresentanti dell’esercito statunitense in Europa, da cui dipende anche la base di Pisa. L’ambasciatore informa inoltre del fatto che l’esercito si è impegnato a collaborare con i sindacati per minimizzare l’impatto degli esuberi ed assicurare ai lavoratori il massimo dei benefici possibili. “Credo sia da sottolineare positivamente – scrive l’assessore – la disponibilità dell’ambasciatore a collaborare con le autorità italiane per attutire al massimo i disagi per i lavoratori. Resta però la preoccupazione della Regione su quanto riferito, nei giorni scorsi, dalle organizzazioni sindacali riguardo all’incontro con i dipendenti italiani, durante il quale sembra sia stato ribadito che i tagli annunciati saranno mantenuti senza possibilità di modifiche e che la data di uscita è stata fissata per il 30 settembre”. L’assessore ha ribadito la disponibilità della Regione a continuare a seguire la vicenda mettendo in campo tutti i mezzi per arrivare ad una soluzione.  
   
   
MATERIS, LA REGIONE LOMBARDIA CHIEDE IL RINVIO DELLA CHIUSURA DELL´AZIENDA  
 
Milano, 23 aprile 2012 - Regione Lombardia ha chiesto formalmente ai rappresentanti della Materis di Cassano Valcuvia (Va) di valutare l´ipotesi di rinviare la chiusura del sito dal 1 di agosto alla fine del 2012, in modo da individuare nel frattempo una soluzione alternativa per i 32 dipendenti dell´azienda. Nel corso dell´incontro sono state ascoltate e approfondite le ragioni di entrambe le parti. La società ha preso atto della proposta e si è riservata di rispondere. È quanto emerso al termine del tavolo convocato dagli assessori regionali Gianni Rossoni (Occupazione e Politiche del lavoro) e Raffaele Cattaneo (Infrastrutture e Mobilità), al quale hanno partecipato anche l´assessore al Lavoro e alle Politiche giovanili della Provincia di Varese Alessandro Fagioli, il sindaco di Cassano Valcuvia e presidente della Comunità Montana Valli del Verbano Marco Magrini e i rappresentanti dell´azienda e dei sindacati.  
   
   
ABRUZZO: IL PRESIDENTE,"UNA LEGGE PER USARE BENE I FAS" DA GIUNTA DDL PER PROMOZIONE E SVILUPPO ECONOMICO REGIONALE  
 
Pescara, 23 aprile 2012 - Coerenza degli interventi in un unico percorso strategico, funzionalità degli strumenti attivati rispetto agli obiettivi, razionalizzazione delle iniziative, concentrazione delle Risorse Economiche, selezione delle progettualità, affiancamento e assistenza nei processi ed informazione e comunicazione sul territorio. Sono le priorità del disegno di legge regionale per la promozione e lo sviluppo del sistema economico regionale, la cosiddetta legge sull´Industria, appena approvato dalla Giunta regionale, che, questa mattina, a Pescara, in Regione, il presidente della Regione ed il vice presidente ed assessore alle Attività produttive, hanno illustrato nel corso di una conferenza stampa. "Questa è una legge che ci consentirà di utilizzare al meglio i Fas - ha esordito il presidente della Regione - altro che legge senza risorse. Anzi, per la prima volta le risorse ci sono davvero. Chi parla di legge non collegata ad importi determinati è perchè vive ancora nel ´900 o forse in un´epoca non troppo lontana in cui la spesa era completamente fuori controllo e le riforme e le decisioni strategiche sulla sanità venivano sempre rinviate. Invece, - ha rimarcato il Governatore questa è una legge che si inserisce nel solco dell´azione politica di una Giunta che ha consentito all´Abruzzo di poter essere considerata, sia per il 2010 che per il 2011, la Regione ad aver coniugato meglio rigore e sviluppo. Non è un caso - ha proseguito che l´Abruzzo nel 2010 sia stata la seconda regione per crescita del Pil e addirittura la prima, nel 2011, per incremento del tasso di occupazione". Il progetto di legge in questione ha l´obiettivo di incentivare lo sviluppo del sistema economico, fornendo supporto normativo alle azioni strategiche che, all´interno del proprio disegno di politica industriale, l´Assessorato allo Sviluppo Economico sta ponendo in essere. L´attuale Governo regionale si è impegnato, sin dal momento del suo insediamento, a porre in essere interventi per sostenere al massimo la competitività del sistema economico. Tale disegno di legge, infatti, completa, dal punto di vista legislativo, il processo di riordino territoriale avviato con le leggi sull´artigianato, il commercio, i consorzi fidi e con la riforma dei consorzi industriali. E´ evidente come, dal combinato disposto di queste norme, si evidenzia la forte spinta riformatrice ed innovatrice della nuova politica industriale della Regione. La legge in questione va a colmare, dunque, un vuoto legislativo, perseguendo con decisione l´obiettivo di rimuovere gli ostacoli che frenano lo sviluppo, rilanciando gli investimenti e con essi l? occupazione, la crescita sostenibile, l´innovazione e la ricerca. Lo spirito di fondo del dettato legislativo, infatti, è di normare gli organismi sui quali stiamo basando l´attuale politica industriale e sui quali stiamo concentrando la maggior parte delle risorse disponibili. Un altro aspetto "centrale" di questa norma è legato alla contemporanea legiferazione su tutti gli ambiti che vengono investiti nella pianificazione a livello delle politiche di sviluppo. In tal senso sono stati individuati strumenti quali: l´Intesa Quadro Istituzionale (Iqi, l´Accordo di Programma Regionale (Apr), il Contratto di Sviluppo Locale (Csl), ed il Contratto di Riqualificazione Produttiva (Crp). Il Contratto di Sviluppo Locale, strumento agevolativo regionale per supportare interventi di industrializzazione, ricalca quasi completamente quanto previsto nella normativa nazionale, ma con limiti di investimento più bassi. L´istituzione di un Albo Regionale delle Reti d´Impresa, della già citata Piattaforma di Raccordo dei Poli d´Innovazione, la previsione di un Disciplinare per lo status di Polo d´Innovazione Regionale, sono tutti elementi che concorrono a "stabilizzare" la politica legata allo sviluppo e a fornire un quadro complessivo di continuità delle scelte politiche, svincolato dalle attuali e contestuali opportunità agevolative. A tali strumenti se ne aggiungono altri quali il Fondo rotativo per le Pmi che potrà detenere in pancia somme rinvenute dal bilancio regionale, piuttosto che dal Fondo Unico per le agevolazioni alle imprese di carattere nazionale. Il progetto di legge sull´Industria presenta una serie di finalità tutte riconducibili alla necessità di avere un insieme di strumenti che possano essere facilmente utilizzati a seconda delle azioni da porre in essere, rispondendo in maniera più snella e veloce alle mutevoli esigenze che i temi legati allo sviluppo economico ci pongono. "Il fine - ha affermato il vice presidete della Regione ed assessore allo Sviluppo Economico - di questa legge programmatoria, che ci auguriamo il Consiglio regionale licenzi il più presto possibile, è quello di assicurare agli investimenti decisi sul territorio una maggiore operatività in termini di esecuzione degli stessi. Questo - ha aggiunto - anche attraverso i circa 17 milioni di finanziamento degli stessi previsti nei Fas. Così come la possibilità di avvalersi degli oltre 11 milioni di euro per il potenziamento dei sistemi aggregativi di imprese. Per non parlare dell´utilizzo dei circa 11 milioni di euro destinati ad azioni legate al miglioramento dell´accesso al credito delle nostre Pmi, nonché i 7 milioni previsti per il rafforzamento dei processi di ricerca e innovazione". Le norme in essa previste consentono di utilizzare anche le somme previste dal Fondo Rotativo per gli Investimenti e la Ricerca (Fri), ben 47 milioni di euro, verso azioni che solo se legiferate possono essere oggetto di finanziamento anche attraverso l´utilizzo della contrattazione collettiva. Tutte le provvidenze legate allo sviluppo previste nei Fas come per gli altri strumenti finanziari a disposizione, dovrebbero prevedere la destinazione di risorse nell´ambito delle aree di crisi, che dovranno esprimere una progettualità ben precisa e condivisa in termini di programmazione degli interventi finanziabili. A margine della conferenza stampa, il vice presidente ha ricordato che "entro il prossimo mese di maggio saranno pubblicati du bandi relativi al sistema dei consorzifidi. Il primo da 15 milioni di euro riguarda il Fondo di rotazione per i capitali di rischio mentre il secondo, pari a circa 3 milioni e mezzo di euro, è relativo all´abbattimento dei tassi di interesse.  
   
   
CONSUMATORI IN PIAZZA NEL VENETO CONTRO LE TRUFFE E I PRODOTTI TAROCCATI  
 
Venezia, 23 aprile 2012 - Costruire un rapporto diretto con i cittadini consumatori, informandoli dei loro diritti, spiegando come tutelarsi dai prodotti fasulli e dalle truffe, facendo conoscere i rischi del mercato parallelo del falso, soprattutto per quanto riguarda la salute, trovare assieme anche soluzioni nuove di fronte a problematiche e difficoltà che possono presentarsi ogni giorno. Sono questi gli obiettivi dell’iniziativa “Consumatori in Piazza”, presentata il 20 aprile a Mestre dall’assessore alla tutela del consumatore del Veneto e dai presidenti di Adiconsum regionale Valter Rigobon e del Movimento Consumatori Lorenzo Miozzi del. Queste due organizzazioni fanno da capofila ad altrettante cordate impegnate nell’attuazione del progetto, che è coordinato e sostenuto dalla Regione del Veneto e coinvolge anche Adoc, Casa del Consumatore, Codacons, Federconsumatori, Lega Consumatori, Unione Nazionale Consumatori. Assieme a “consumatori in Piazza”, che vedrà per i prossimi dei mesi un centinaio di giovani impegnati nelle piazze e nelle spiagge del Veneto in un’attività diretta di sensibilizzazione e di informazione alla gente, ha preso il via anche il blog www.Venetoconsumatori.it , connesso con i principali socialnetwork (facebook, twitter, ecc.) e con youtube, che si svilupperà anche con il contributo diretto di quanti avranno problemi da segnalare, proposte da presentare e soluzioni da proporre. E’ stato pure attivato il numero verde 800178950, al quale rivolgersi per risolvere le difficoltà cui ogni consumatore può imbattersi nel corso delle sue giornate. “In un mondo dove la globalizzazione si presenta sempre più come anonimato a rischio – ha ricordato l’assessore – è di importanza strategica formare e informare il consumatore: non solo per aiutarlo a difendere i suoi diritti, ma soprattutto perché possa tutelarsi contro l’aggressione di un’economia fasulla e illegale che danneggia tutti e che spesso alimenta circuiti economici malavitosi”. Per avere una idea delle dimensioni del fenomeno, basti pensare che, nel solo Veneto, dal 2008 al 2010 sono stati effettuati dalle Forze dell’Ordine 2.700 sequestri, per 3 milioni di beni contraffatti del valore economico di 37 milioni euro. I settori più a rischio sono abbigliamento, accessori, calzature, occhiali, ma anche giocattoli, gioielli e orologi, cosmetici, apparecchiature elettriche. “E’ una grande mobilitazione di tutte le associazioni – hanno detto dal canto loro Rigobon e Miozzi – finalizzata a contattare il maggior numero di consumatori, almeno 100 mila, per fornire tutte le informazioni essenziali che servono per la loro tutela  
   
   
FALLIMENTI: NEI PRIMI 3 MESI DEL 2012 OGNI GIORNO 33 CASI (+36% IN TRE ANNI) LOMBARDIA, LAZIO E VENETO LE REGIONI MAGGIORMENTE COLPITE.  
 
Bologna, 23 aprile 2012 – Nel primo trimestre 2012 in Italia si sono registrati 3.001 fallimenti, quasi 33 ogni giorno. Un dato, questo, che evidenzia un incremento del +0,4% rispetto al corrispondente periodo del 2011 ma, soprattutto, un drammatico +36,6% rispetto ai primi tre mesi del 2009, quando la crisi economica aveva da poco iniziato a far sentire i suoi effetti. E´ quanto emerge dall´Analisi dei fallimenti in Italia realizzata da Cribis D&b, la società del Gruppo Crif specializzata nella business information. Dal 2009 al 2012 il trend dei fallimenti nella penisola mostra un evidente e costante aumento: dalle 2.202 chiusure registrate nel primo trimestre 2009, infatti, si è passati ai 2.825 casi del primo trimestre 2010, ai 2.988 del primo trimestre 2011, fino ai 3.001 rilevati al 31 marzo scorso. Dal 1 gennaio 2009 alla rilevazione attuale in Italia sono state complessivamente 35.839 le imprese che hanno portato i libri in Tribunale dichiarando fallimento. La dinamica dei fallimenti nelle regioni - Anche nei primi tre mesi dell’anno in corso i fallimenti si sono concentrati principalmente nelle aree della penisola a maggior vocazione imprenditoriale. Oltre un quinto dei casi, infatti, riguarda la Lombardia, di gran lunga la regione italiana più colpita, dove nel primo trimestre 2012 hanno portato i libri in tribunale 633 imprese, pari al 21% del totale nazionale. La seguono il Lazio, con 332 fallimenti, e il Veneto con 246, che chiudono la poco invidiabile classifica delle regioni con il maggior numero di fallimenti nel trimestre. Vengono poi Campania, Piemonte, Emilia Romagna e Toscana, ciascuna con oltre 200 casi nei primi tre mesi dell´anno, e ancora Puglia, Sicilia e Marche, con oltre 100 casi. “La dinamica registrata nel corso dell’anno appena concluso è ovviamente riconducibile alla perdurante congiuntura negativa, che sta deprimendo le prospettive di ripresa dell’economia italiana - commenta Marco Preti, Amministratore Delegato di Cribis D&b -. D’altro canto, la distribuzione territoriale dei fallimenti deve essere considerata alla luce della localizzazione delle imprese italiane, considerando che le dinamiche a livello regionale sono direttamente influenzate dall’andamento dei singoli comparti economici presenti sul territorio”. I settori più colpiti - Il settore delle costruzioni si conferma essere quello maggiormente colpito con 370 fallimenti nei primi tre mesi 2012, pari al 12,3% del totale. Tra gli altri comparti più in difficoltà si segnalano in particolare quello degli installatori (254 fallimenti nel primo trimestre 2012), il commercio all´ingrosso (206 casi), il settore immobiliare (152), l´industria di manufatti in metallo (134), il trasporto e servizi merci su gomma (131), i ristoranti e bar (115). “In questo difficile scenario diventa oltremodo cruciale conoscere meglio le imprese con le quali si fanno affari e adottare un’efficace politica di risk management che, attraverso strumenti adeguati, consenta di individuare i segnali che vengono dal mercato e dalla propria clientela – conclude Preti -. Per questo ogni impresa dovrebbe integrare i propri dati interni con informazioni esterne che consentano di cogliere tempestivamente i cambiamenti e le criticità prima che si traducano in bilanci non positivi o, peggio ancora, in procedure in corso”.  
   
   
VERTENZA SIRTI: REGIONE SARDEGNA INCONTRA RAPPRESENTANTI SINDACALI  
 
Cagliari, 23 Aprile 2012 - L´assessore dell´Industria, Alessandra Zedda, accogliendo l´istanza dei lavoratori e dei sindacati della Sirti, ha garantito di portare all´attenzione del presidente della Regione, Ugo Cappellacci, la richiesta di avviare un interlocuzione con i vertici Sirti e Telecom, e degli assessori competenti la verifica del rispetto degli adempimenti contrattuali. È quanto emerso dall´incontro tra Regione e sindacati, convocato questa mattina in viale Trento per approfondire la crisi aziendale. In Sardegna la Sirti si occupa della manutenzione di tutta la rete di fibra ottica, di cui il maggior cliente è Telecom e conta 161 dipendenti, tra le sedi di Sestu, Tossilo, Tortolì, Sassari e Oristano. La vertenza ruota intorno al rischio di esuberi per 34 dipendenti, che hanno recentemente ricevuto la lettera di cassa integrazione senza rotazione “a zero ore”. Le preoccupazioni dei lavoratori sono legate all´intenzione dell´azienda di cambiare la causale della cassa integrazione per riorganizzazione a cig straordinaria per stato di crisi, così come comunicato durante l’ultimo confronto al ministero del Lavoro. Un passaggio che i sindacati di categoria considerano come lo spettro degli esuberi. Le rappresentanze sindacali chiedono, inoltre, il rispetto dei contratti collettivi di lavoro e l’assunzione di responsabilità da parte dell´azienda sull’utilizzo dei subappalti, contro la logica degli affidamenti al ribasso.  
   
   
VCO: CONSULTA DELLE PROFESSIONI: BANDO ASSOCIAZIONI PROFESSIONISTI  
 
Verbania, 23 aprile 2012 - La Giunta della Camera di commercio, nella sua riunione del 19 aprile ha approvato la costituzione della Consulta dei liberi professionisti, che nominerà un rappresentante nel costituendo Consiglio camerale. Ne fanno parte di diritto i Presidenti degli Ordini e dei Collegi professionali della provincia, ma possono parteciparvi anche 5 rappresentanti delle associazioni maggiormente rappresentative delle categorie di professioni aventi a che fare con il sistema delle imprese nei settori: comunicazione; marketing; formazione; assistenza legale; assistenza contabile, fiscale e gestionale; consulenza strategica e finanziaria; ricerca e sviluppo; design. Si invitano pertanto queste associazioni di liberi professionisti a consultare il bando per la partecipazione e il relativo modulo di iscrizione reperibili sul sito della Camera di commercio all’indirizzo http://www.Vb.camcom.it/page/t02/view_html?idp=1595  
I requisiti generali di ammissione delle associazione di liberi professionisti alla Consulta delle professioni sono: - Consistenza numerica almeno pari a 20 iscritti; - Operatività sul territorio: le associazioni devono operare nella circoscrizione della Camera di commercio del Verbano Cusio Ossola da almeno tre anni dall´avvio delle procedure di rinnovo del Consiglio camerale cioè dal 30/3/2012 Termine per la presentazione delle domande: ore 13,00 del 21 maggio 2012. Per maggiori informazioni Ufficio segreteria tel. 0323912815/852 e-mail: segreteria@vb.Camcom.it  
 
   
   
ROSSI: “ARTIGIANATO, CUORE PRODUTTIVO E ARTISTICO DELLA TOSCANA, E GARANZIA DI FUTURO”  
 
Firenze, 23 aprile 2012 – “Artigianato, cuore produttivo e artistico della Toscana, quasi un tratto antropologico. Ma anche una garanzia di futuro. Dopo l’ubriacatura della finanza, delle speculazioni, della ricchezza che si fa con il denaro, l’artigianato ripropone l’uomo, il lavoro, la creatività, l’impegno, il prodotto ben fatto”. Lo ha detto il 19 aprile il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi intervenendo alla presentazione della 76esima Mostra dell’Artigianato in programma alla Fortezza dal 21 al 29 aprile. “Prodotti artigianali – ha proseguito Rossi – che contengono il sapere e la creatività toscana, e saranno sempre ben accetti. Alcuni suoi settori, come la moda, hanno indici positivi, di fronte ai tanti segni meno di altri comparti. Del resto, come diceva in uno dei suoi scritti Giacomo Becattini (il mio mentore in questo mondo da un punto di vista economico) esaltando questa realtà della Toscana, fino a che nel mondo esisteranno borghesie colte, che peraltro si stanno ampliando come sta avvenendo in Cina e in India e in tante parti del mondo, non dobbiamo temere le sfide del futuro e la globalizzazione. L’artigianato di qualità toscano troverà sempre un mercato”. Un processo che, secondo Rossi, “è in parte in atto e che rappresenta il nostro futuro cui è giusto avvicinare i giovani. Io credo che mentre finisce l’ubriacatura della finanza, finisce anche l’altra ubriacatura, quella per cui il lavoro manuale è considerato un fatto da svalutare, mentre ha grandissima dignità e può contenere il meglio di quanto una persona può dare. L’artigianato toscano, leva di attrazione per i territori, affonda infatti le radici nelle capacità di lavoro di questa regione, cui dobbiamo guardare con rispetto e con volontà di rilancio”. Sono ben 110.000 in Toscana le imprese artigianali che occupano 350.000 addetti, fetta importante della popolazione attiva di un settore che la Regione sta sostenendo. “Attraverso i fondi della Unione europea – spiega Rossi – supportiamo innovazione e ricerca, oltre a aiutare gli investimenti attraverso i crediti che cerchiamo di garantire con Fidi toscana e stimolando le banche a fare di più, una delle partite più delicate di questo momento”. “La mostra dell’Artigianato – ha detto ancora il presidente – è una iniziativa che conferma la tradizione, ma che si rinnova in positivo, puntando sui giovani e sul ricambio generazionale. E mentre le altre fiere che guardavamo come il futuro sono in crisi, quei capannoni che costellano la pianura padana, la fiera fiorentina coi suoi 800 espositori e 50 paesi presenti, ospitata nella vecchia Fortezza cinquecentesca, ha ancora forza di attrazione e suscita grande interesse”.  
   
   
ACCORDO DI PROGRAMMA EX ARDO, IL MINISTERO CONVOCA IL COMITATO TECNICO DI COORDINAMENTO. ALL’ORDINE DEL GIORNO LA RIMODULAZIONE  
 
Ancona, 23 aprile 2012 - Il Ministero dello Sviluppo economico ha convocato per venerdì 27 aprile il Comitato tecnico di coordinamento dell’Accordo di programma per le aree di crisi industriale del gruppo Antonio Merloni. All’ordine del giorno della riunione (cui parteciperanno tecnici del Ministero e delle Regioni interessate), la rimodulazione del programma e l’analisi dello stato di attuazione degli assi di intervento. “Una notizia molto attesa – dice il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca – perché finalmente, dopo numerose e decise sollecitazioni da parte nostra, si procederà alla definizione operativa conclusiva della rimodulazione della parte nazionale dell’Accordo di programma, i cui interventi non sono ancora stati avviati. La parte di competenza regionale, al contrario, è già pienamente operativa, grazie allo stanziamento di 16,1 milioni di risorse a sostegno della liquidità delle Pmi dell’indotto, della protezione dei lavoratori delle piccole imprese, della competitività e del trasferimento tecnologico, delle attività cooperative anche promosse da lavoratori di aziende in crisi. Ci auguriamo che l’incontro tecnico possa rappresentare il punto di svolta auspicato dalla Regione, dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali per la revisione dell’Accordo di programma. I nostri rappresentanti tecnici al tavolo spingeranno in modo determinato affinché sia così”.  
   
   
MILANO EXPO: PISAPIA CONFERMA SALA COME RAPPRESENTANTE DEL COMUNE NEL CDA  
 
Milano, 23 aprile 2012 - Il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha designato Giuseppe Sala come rappresentante del Comune nel Consiglio di Amministrazione di Expo 2015 in vista dell’Assemblea dei Soci prevista per il 26 aprile. “La conferma di Sala –spiega il Sindaco Pisapia- è la naturale conseguenza del lavoro positivo che ha svolto perchè Expo 2015 sia quel successo per cui tutti stiamo lavorando. L’inizio dei lavori sul sito che ospiterà l’Esposizione, il superamento della quota di 80 Paesi stranieri che già hanno aderito ad Expo e l’impegno comune delle istituzioni, dimostrano che si sta andando nella giusta direzione e questo grazie anche al contributo determinante di Giuseppe Sala”.  
   
   
GESIP: LOMBARDO,10 MILIONI EURO DISPONIBILI PER CONTINUITA´ SERVIZI  
 
Palermo, 20 aprile 2012 - "Dieci milioni di euro sono immediatamente disponibili per garantire la continuita´ e la corretta gestione dei servizi essenziali del Comune di Palermo in atto gestiti dalla Gesip". Lo afferma il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, che il 19 aprile ha inviato una nota al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Antonio Catricala´ e al Capo della Protezione Civile nazionale Franco Gabrielli, per chiedere la proroga al 30 giugno di quest´anno dell´ordinanza 3957 del 29 luglio 2011, relativa alle "disposizione urgenti di Protezione civile per fronteggiare l´emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti urbani nella provincia di Palermo". "I fondi necessari ad assicurare la continuita´ operativa della Gesip - spiega Lombardo - derivano dalla quota assegnata alla Regione siciliana delle risorse destinate agli obiettivi di servizio disciplinati dalla delibera Cipe del 3 agosto 2007". "Con questo stanziamento - conclude Lombardo - e´ possibile realizzare quel ponte temporale che conduca la Gesip alla fine di giugno, quando dovra´ essere completato il piano di riordino della partecipate in capo al Comune di Palermo e quindi anche della Gesip. Il piano di riordino ad oggi, ancora non e´ stato predisposto dal Comune di Palermo". L´obiettivo di realizzare il piano di riordino delle partecipate del comune di Palermo era gia´ stato discusso e programmato in occasione della riunione del 29 marzo scorso a Palazzo d´Orleans, quando per discutere della Gesip, il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo aveva incontrato il commissario straordinario del Comune di Palermo Luisa Latella, alla presenza del prefetto Umberto Postiglione.  
   
   
MILANO: DEFINITO IL PROTOCOLLO DI INTENTI PER IL CALENDARIO DI APERTURE E CHIUSURE DEI NEGOZI  
 
Milano, 23 aprile 2012 - Si concluderà nella giornata di lunedì la firma del protocollo di intenti in merito al calendario di aperture e chiusure per gli esercizi commerciali in sede fissa tra Amministrazione comunale, associazioni di categoria del commercio e dell’artigianato, organizzazioni sindacali e associazioni consumatori, alcune delle quali, cosi come la grande distribuzione, devono compiere una verifica con i loro organi di direzione. Il protocollo, nel quadro normativo definito della legge ‘Salva Italia’ in termini di liberalizzazione di orari e aperture, promuove la concertazione dell’apertura degli esercizi preferibilmente tra le ore 7 e le ore 22. Inoltre, promuove la chiusura degli esercizi in determinati giorni come il 1° gennaio, Pasqua, 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno, 15 agosto, 25 e 26 dicembre. Tali festività civili e religiose rappresentano un alto valore simbolico per l’intera comunità milanese che le riconosce quali momenti importanti di coesione sociale e senso di appartenenza oltre a esprimere i capisaldi e le basi della storia del Paese, della nostra democrazia e identità religiosa. Si è convenuto sulla necessita che in agosto vi sia l’apertura di almeno il 30% degli esercizi commerciali – in tutte le nove Zone della città – e per tutti i settori merceologici. Infine, gli orari di apertura, con particolare attenzione agli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, saranno discussi a livello dei Distretti Urbani del Commercio (Duc), armonizzando tali orari alle specifiche esigenze/vocazioni degli ambiti territoriali di riferimento. Eccezionalmente per la data del 2 giugno, in occasione della visita di Papa Benedetto Xvi, la città si mobiliterà per accogliere di i pellegrini attesi dando ampia facoltà di apertura ai singoli esercizi commerciali. “I contenuti definiti dal protocollo – precisa l’assessore al Commercio Franco D’alfonso – sono il frutto di quanto stabilito, sin dal mese di gennaio, nell’apposito tavolo di concertazione tra le categorie interessate, in cui sono state assunte decisioni che bilanciano con attenzione l’esigenza di salvaguardare il commercio con la doverosa valutazione dell’onere che ricade sui lavoratori del settore sia nella grande distribuzione sia nel commercio di vicinato, nella complessiva ridefinizione degli orari della città”.  
   
   
PERUGIA, DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE IN PROVINCIA I TRIMESTRE 2012  
 
Perugia, 23 aprile 2012 - Nei primi tre mesi del 2012 si riduce la base imprenditoriale della provincia di Perugia. Al 31 marzo 2012 sono 73.835 le imprese registrate presso la Camera di Commercio di Perugia, 278 in meno rispetto a un anno fa, con lo stock complessivo che perde quota 74.000, tornando sui livelli del Ii trimestre 2010. Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio di Perugia: “La nuova fase recessiva che interessa il nostro paese influisce pesantemente sulla capacità di fare impresa. In provincia di Perugia – come nel resto d’Italia – le cessazioni superano le nuove iscrizioni, ma il tasso di crescita provinciale pur negativo risulta contenuto ad un – 0,37%. Le imprese cercano di resistere, ma le difficoltà che devono affrontare continuano ad inasprirsi”. Al 31 marzo 2012 il sistema imprenditoriale della provincia di Perugia perde 278 unità produttive rispetto a un anno fa. Lo stock complessivo scende sotto quota 74.000 e con 73.835 unità torna sui livelli del Ii trimestre 2010. “L’arretramento è determinato da un aumento delle cessazioni che non sono compensate dalle nuove iscrizioni – ha dichiarato il Presidente della Camera di Commercio di Perugia Giorgio Mencaroni – segnale chiaro delle crescenti difficoltà che le nostre imprese sono chiamate ad affrontare. La nuova fase recessiva in cui siamo entrati ha raffreddato la voglia di fare impresa, che nella nostra provincia è sempre stata molto forte. Tuttavia – e questa è una considerazione che infonde un minimo di fiducia – va osservato che la contrazione del tasso di crescita registrata in provincia di Perugia, si è fermata ad un – 0,37%; un dato certo negativo, ma migliore rispetto alla media nazionale (-0,43%) e che ci colloca in 25esima posizione su un totale di 105 province”.  
   
   
TAPPA TEDESCA LA MECCANICA E L’ENERGIA. LA PUGLIA ALLA HANNOVER MESSE  
 
Bari, 23 aprile 2012 - Con la Regione Puglia La Puglia della meccanica e dell’energia vola ad Hannover Messe per sfruttare le opportunità della manifestazione fieristica che rappresenta la piattaforma leader per le tecnologie innovative e per l’automazione. Nei giorni di programmazione, dal 23 al 27 aprile, tutte le novità del mondo dell’industria saranno rappresentate in otto differenti saloni allestiti contemporaneamente: Industrial Supply, Energy, Industrial automation, Mobili Tec, Coil Technica, Digital Factory, Industrial Green Tec, Research & technology. Le imprese pugliesi saranno presenti alle prime due: Industrial Supply ed Energy. La partecipazione è organizzata dal Servizio Internazionalizzazione della Regione Puglia con il supporto operativo dello Sprint (lo Sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese) e in collaborazione con il Distretto produttivo della Meccanica pugliese e il Distretto produttivo pugliese delle Energie rinnovabili e dell’Efficienza energetica “La nuova Energia”. Obiettivo della Regione è presentare agli operatori e alle istituzioni presenti alla manifestazione, partner affidabili, specializzati e competitivi in settori di punta dell’economia pugliese come la meccanica-meccatronica e le energie rinnovabili. Per questo lo spazio espositivo regionale verrà messo a disposizione delle imprese per gli incontri d’affari con gli operatori esteri. Non è il primo anno che la Regione Puglia partecipa a quest’evento con il risultato di essere diventata una delle realtà produttive più visibili d’Italia nel mercato tedesco. Tant’è che nel settore della meccanica-meccatronica le esportazioni della Puglia verso la Germania nel 2011 sono state pari a 221,7 milioni di euro, mentre il valore complessivo dell’export in tutti i settori ha superato gli 877 milioni di euro. Ma ad accomunare Puglia e Germania è anche l’interesse per lo sviluppo delle energie rinnovabili che oggi vedono la Puglia occupare in Italia il primo posto per il fotovoltaico, il secondo per l’eolico ed il terzo per le biomasse. Queste le premesse per fare dell’Industrial Supply e dell’Energy di Hannover Messe una rilevante opportunità per le imprese pugliesi di entrambi i settori. Infatti il Salone Industrial Supply, che l’anno scorso ha visto la presenza di circa 6.500 espositori provenienti da 65 Paesi ed oltre 64mila visitatori, è una delle principali manifestazioni settoriali in Europa nel corso della quale vengono presentate tutte le novità del settore della subfornitura meccanica europea e mondiale. Al programma dell’Industrial Supply si aggiungono poi tutta una serie di eventi concomitanti come la “Supplier convention”, il forum internazionale dedicato ai fornitori e agli utenti finali che tratterà temi quali l’ingegneria medica, la mobilità, l’impiantistica, l’energia e le nuove tecnologie e l’”Intelligent Lightweight” Construction Materials Forum, dedicato al mondo dell’edilizia. Durante la manifestazione le imprese pugliesi saranno impegnate in un fitto calendario di incontri business-to-business, predisposti dallo Sprint Puglia in collaborazione con la Camera di Commercio italiana per la Germania, inoltre tutte le aziende sono state registrate a due eventi di networking che si terranno nel corso della manifestazione: “B2fair” in programma nelle giornate del 25 e 26 aprile e “Technology Cooperation Days” che avrà luogo dal 24 al 26 aprile. Lo stesso vale per il salone Energy, leader mondiale tra le fiere dedicate all’energia, che nella precedente edizione del 2011 ha visto la presenza di 981 espositori e di oltre 110mila visitatori specializzati. Particolarmente significativi gli appuntamenti collaterali. Tra questi “Renewable Energy Forum”, durante il quale si parlerà di soluzioni per garantire una fornitura di energia sicura, competitiva e sostenibile e “Life Needs Power Forum” che offre l’opportunità a professionisti del settore dell’energia, rappresentanti del mondo della ricerca e delle amministrazioni pubbliche di incontrarsi per discutere dei più importanti temi legati all’energia. A salone Industrial Supply partecipano oltre al Distretto produttivo della Meccanica, le imprese Bellino srl di Modugno (Bari); Meccanica Rizzello srl di Taurisano (Lecce); Petrone oleodinamica di Gravina di Puglia (Bari); Idromeccanica Ramtec di Molfetta (Bari), Plasmapps srl di Modugno (Bari) e Diamec Technology di Bari. Al salone Energy saranno presenti oltre ai Distretti “La nuova Energia” ed il Distretto dell’Ambiente Dipar le aziende Euro Assistance Elettromeccanica di Altamura (Bari), Fei Systems di Bari, Geatecno di Modugno (Bari), Horus di Fasano (Brindisi), Nuenergy di Gravina in Puglia (Bari), Sud Montaggi di Modugno (Bari), Tekniconvert di Martina Franca (Taranto), Tecnocons di Crispiano (Taranto) e Telsec di Crispiano (Taranto).