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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Novembre 2010
UNO STUDIO TROVA UN LEGAME TRA GLI ANTIDOLORIFICI ASSUNTI DURANTE LA GRAVIDANZA E I PROBLEMI RIPRODUTTIVI NEI MASCHI  
 
Bruxelles, 15 novembre 2010 - Secondo una nuova ricerca finanziata dall´Ue, usare antidolorifici leggeri durante la gravidanza può aumentare il rischio di criptorchidismo (mancata discesa dei testicoli) nei bambini. Questi risultati forniscono una spiegazione del perché il criptorchidismo, che è il più grave fattore di rischio per la scarsa qualità dello sperma e per il cancro ai testicoli in età adulta, sta diventando sempre più diffuso. Lo studio è stato pubblicato online sulla rivista Human Reproduction. Il sostegno dell´Ue a questo lavoro proviene dai progetti Deer ("Developmental effects of environment on reproductive health") e Contamed ("Contaminant mixtures and human reproductive health - novel strategies for health impact and risk assessment of endocrine disrupters"), ciascuno dei quali ha ricevuto 3,5 Mio Eur nell´ambito del tema "Ambiente" del Settimo programma quadro (7° Pq). I casi di criptorchidismo sono in aumento; in Danimarca, appena l´1,8% dei neonati maschi era affetto da questo disturbo nel periodo 1959-1961, mentre nel 1997-2001 si è passasti all´8,5%. Studi sui topi hanno suggerito che il criptorchidismo potrebbe essere causato dalla mancanza di ormoni sessuali maschili durante un particolare periodo della gravidanza. Sembra che alla base del problema ci siano i cosiddetti interferenti endocrini, molecole che interferiscono o bloccano l´azione degli ormoni. Trovare tali interferenti endocrini si è però rivelato difficile. Alcuni studi hanno indicato certi antidolorifici comuni, come aspirina, paracetamolo e ibruprofene, che potrebbero ridurre la produzione di testosterone e agire come interferenti endocrini. In questo progetto, gli scienziati hanno studiato l´influenza di analgesici leggeri sui disturbi riproduttivi maschili negli esseri umani e nei topi. Per la parte dello studio riguardante gli esseri umani, gli scienziati hanno intervistato oltre 2000 donne incinte in Danimarca e Finlandia sul loro uso di farmaci durante la gravidanza. I neonati maschi sono stati esaminati alla nascita da pediatri che hanno cercato segni di criptorchidismo e hanno classificato tutti i casi riscontrati sulla base della loro gravità. I risultati sono stati chiari; le donne che avevano fatto uso di più di un tipo di antidolorifici allo stesso tempo avevano probabilità sette volte maggiori di partorire un figlio con una qualche forma di criptorchidismo rispetto alle donne che non avevano assunto antidolorifici. Il secondo trimestre sembra essere un periodo particolarmente delicato; l´assunzione di antidolorifici in questo momento faceva aumentare il rischio di criptorchidismo di oltre il doppio e l´uso di più di un tipo di antidolorifici durante il secondo trimestre aumentava il rischio di 16 volte. Gli studi sui topi hanno confermato che gli analgesici interferiscono sulla produzione di androgeni, risultando in una mancanza di testosterone durante il periodo della gravidanza nel quale si formano gli organi sessuali maschili. Secondo i ricercatori, gli analgesici leggeri dimezzano realmente i livelli di testosterone nei testicoli dei topi non ancora nati. I risultati sono importanti perché circa la metà delle donne incinte in Europa e negli Stati Uniti riferisce di usare antidolorifici leggeri, di solito paracetamolo. "Se l´esposizione a interferenti endocrini è il meccanismo che sta dietro l´aumento dei problemi riproduttivi degli uomini giovani nel mondo occidentale, questa ricerca raccomanda particolare attenzione nell´uso di analgesici leggeri durante la gravidanza, visto che tale uso potrebbe essere una delle cause principali di questi problemi," ha commentato il dott. Henrik Leffers del Righospitalet di Copenhagen, Danimarca, che ha condotto la ricerca. "Una singola compressa di paracetamolo (500 mg) contiene maggiore potenza come interferente endocrino dell´esposizione combinata a dieci dei maggiori interferenti endocrini ambientali attualmente conosciuti durante tutta la gravidanza," ha aggiunto il dott. Leffers. "Infatti, una singola compressa, per molte donne, raddoppierebbe come minimo l´esposizione agli interferenti endocrini ad ora conosciuti durante la gravidanza e questa dose viene assunta in un giorno solo e non diluita durante i nove mesi come avviene per gli interferenti endocrini ambientali. Così, per le donne che usano analgesici leggeri durante la gravidanza, tali analgesici costituiscono di gran lunga la più ampia esposizione a interferenti endocrini." Il team avverte che è necessario condurre ulteriori ricerche sull´argomento; da parte loro, continueranno a monitorare i bambini nati durante lo studio, che stanno adesso entrando nella pubertà. Riguardo l´opportunità che le donne incinte prendano antidolorifici, il dott. Leffers dice: "Come biologi non è una cosa su cui possiamo consigliare le donne. Raccomandiamo quindi alle donne incinte di chiedere il parere del loro medico prima di usare antidolorifici leggeri e in generale di seguire il consiglio di usare meno farmaci possibile durante la gravidanza." Per maggiori informazioni, visitare: Human Reproduction: http://humrep.Oxfordjournals.org/  Progetto Deer: http://www.Eu-deer.net/  Progetto Contamed: http://www.Contamed.eu/    
   
   
SARDEGNA: MAMMOTOME AL BROTZU, PASSO AVANTI PER LA DIAGNOSI PRECOCE DEL TUMORE AL SENO  
 
Cagliari, 15 Novembre 2010 - "Si tratta di un importante passo avanti per la diagnosi precoce di una patologia importante come il tumore al seno". Lo ha detto l´assessore regionale della Sanità, Antonello Liori, durante la presentazione all’Ospedale Brotzu del Mammotome, strumento diagnostico appena acquistato dalla struttura ospedaliera grazie all’iniziativa dell’associazione “Sinergia femminile”. ”Per questa patologia, che in Sardegna ha dati poco rassicuranti, diventa fondamentale la diagnosi precoce - ha proseguito l’assessore Liori -. In questo senso, anche una struttura di eccellenza come il Brotzu, con questo nuovo macchinario può esercitare un ruolo decisivo. Peraltro, anche un prossimo finanziamento dell’Assessorato regionale, oltre 30 milioni di euro, sarà dedicato all’innovazione tecnologica e sarà decisivo per potenziare tutte le strutture isolane. Evento che, anche nell’ottica del risparmio e del risanamento del deficit regionale sanitario, ci permetterà di ridurre la spesa che la Sardegna affronta per i cosiddetti ‘viaggi della speranza’. Nella nostra terra potranno mancare le risorse, ma non certo le professionalità. Ed il Brotzu, in fase di rilancio dopo qualche anno di stasi, ne è una prova.”  
   
   
OSPEDALE DI PORTOFERRAIO RIORGANIZZARE L’OSPEDALE, RAFFORZARE IL TERRITORIO  
 
Firenze, 15 novembre 2010 - Neanche due mesi fa, il 21 settembre, aveva promesso ai sindaci elbani che sarebbe tornata presto. E ha mantenuto la promessa. L’ 11 novembre l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia è tornata all’isola d’Elba, dove nel pomeriggio, a Portoferraio, nella sala della Provincia, ha incontrato, assieme alla direzione della Asl 6 di Livorno, la Conferenza dei sindaci, per un confronto sul futuro della sanità elbana e uno sforzo comune di programmazione per ripensare il sistema sanitario dell’isola. “La sfida – ha detto l’assessore – è quella di mantenere un livello di servizi elevato anche in un’isola. Da qui, l’importanza di lavorare in rete, per dare la massima qualità di cura”. Dopo aver passato in rassegna tutti i problemi della sanità elbana, dovuti in gran parte alla sua specificità di isola, e sopra ttutto di isola a vocazione turistica, con una popolazione che dai 31.600 abitanti dei mesi invernali tocca i 250.000 nel mese di agosto, l’assessore, la direzione della Asl e la Conferenza dei sindaci si sono trovati concordi sulle linee da seguire: “Due azioni integrate: la riorganizzazione dell’ospedale e il rafforzamento del territorio. Il tutto ci consente di dare ai cittadini elbani e ai turisti che vengono sull’isola la migliore assistenza possibile”, ha detto l’assessore. “Aver raggiunto questo livello di collaborazione con l’assessore e con la direzione della Asl – ha detto Vanno Segnini, presidente della Conferenza dei sindaci – è un traguardo molto importante e ci dà la possibilità di fare grandi passi avanti”. La giornata elbana dell’assessore Scaramuccia è cominciata questa mattina, con la visita ad alcune strutture sanitarie dell’Elba: l’ospedale di Portoferraio, la Rsa, il Centro di riabilitazione e il Centro diurno per disabili di Casa de Duca. All’ospedale, l’assessore, sempre accompagnata dalla direzione della Asl di Livorno, ha visitato il pronto soccorso, la camera iperbarica, la nuova dialisi, le degenze di medicina, il dipartimento materno-infantile, la psichiatria, il day hospital, il blocco operatorio. A fine mattinata, l’incontro con il personale del presidio ospedaliero. “Siamo in una fase importante del processo di riorganizzazione aziendale, che si sta traducendo dalla carta alla realtà – ha detto il direttore della Asl 6 Monica Calamai, introducendo l’incontro – Un percorso non scevro dalle preoccupazioni e paure che accompagnano sempre il cambiamento. Ma, sia chiaro, non si fa niente senza di voi, senza che ci sia una costante condivisione del percorso”. “Durante la mia visita – ha detto l’assessore a medici e infermieri & ndash; ho visto un ospedale in continuo rinnovamento. La sfida degli ospedali di periferia è mantenere sempre un livello di cure elevato. Quella della qualità dei servizi è una sfida che dobbiamo vincere: è un impegno oneroso, ma non possiamo sottrarci”. L’assessore resta all’Elba anche domani, quando, prima della giunta itinerante che si tiene a Portoferraio, visiterà in distretto di Campo nell’Elba e incontrerà un gruppo di medici che hanno aderito alla sanità di iniziativa (Chronic Care Model).  
   
   
IL MINISTRO BRUNETTA SI CONGRATULA CON DE FILIPPO “PER I RISULTATI RAGGIUNTI IN BASILICATA IN MATERIA DI OTTIMIZZAZIONE DELLA SPESA SANITARIA E DI SVILUPPO DEI SERVIZI DI E-GOV.”  
 
Potenza, 15 novembre 2010 - “Caro Vito, mi congratulo per i risultati raggiunti dalla tua Regione”. Con una lettera dai toni cordiali, conclusa con un “bravo” scritto di suo pugno, il ministro per la Pubblica amministrazione e l’innovazione, Renato Brunetta, si è personalmente congratulato con il presidente della Regione, Vito De Filippo, per i risultati raggiunti in Basilicata in materia di ottimizzazione della spesa sanitaria e di sviluppo dei servizi di e-Gov. Scrive il ministro: “In merito all’attuazione della nuova procedura di trasmissione on-line dei certificati di malattia dei dipendenti pubblici e privati, prevista dall’articolo 55 septies del decreto legislativo del 27 ottobre 2009 n. 150, secondo quanto fornito dall’Inps, i dati relativi alla Regione Basilicata indicano percentuali di utilizzo superiori ai valori medi nazionali che testimoniano la buona risposta che il sistema regionale sta dando alle politiche di efficienza e virtuosità introdotte dalla riforma”. Il ministro non lo scrive, ma la trasmissione on-line dei certificati da parte dei medici di famiglia ha indubbiamente contribuito a ridurre, negli ultimi mesi, il tasso di assenteismo nella pubblica amministrazione. E la “virtuosa” Basilicata – per dirla con l’esponente di governo – può rappresentare un esempio da emulare a livello nazionale. Caro Vito – conclude Brunetta nella sua lettera al Presidente della Regione – ti ringrazio del tuo prezioso contributo, augurandomi che continuerai a mantenere alta l’attenzione nei confronti di queste tematiche così da consentire la piena attuazione delle previsioni normative”.  
   
   
FORMIGONI ALLA DONNA TRAPIANTATA: BENTORNATA L´AUGURIO SPECIALE DEL PRESIDENTE: POSSA PRESTO FARE LA PIZZA  
 
Milano, 15 novembre 2010 - "Bentornata a casa". Comincia così il messaggio che il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha voluto inviare il 13 novembre a Carla Mari, la donna di 52 anni alla quale un mese fa sono state trapiantate entrambe le mani all´ospedale San Gerardo di Monza. "Gentile signora Carla - prosegue Formigoni, che le ha fatto visita lo scorso 16 ottobre, assieme all´assessore alla Sanità Luciano Bresciani - desidero rinnovarle i miei più sinceri auguri per la fine della convalescenza e per la ripresa della vita normale". "Chissà che già da domani - conclude Formigoni, facendo riferimento al pacco di farina che, in occasione della visita, le ha portato in dono - lei non possa realizzare il sogno di tornare a fare la pasta della pizza per tutta la sua famiglia".  
   
   
SANITA´: SICILIA APRE ALLA MOBILITA´ EXTRAREGIONALE  
 
Palermo, 15 novembre 2010 - "Dico si´ senza alcun dubbio alla mobilita´ extraregionale. In questi ultimi mesi ho gia´ dato ampie rassicurazioni in tal senso e, adesso che le procedure sono quasi arrivate al traguardo, sono ragionevolmente convinto che sara´ possibile accontentare le richieste di mobilita´ che stanno arrivando dai tanti siciliani costretti a emigrare nel corso degli ultimi anni per trovare un posto di lavoro". Lo ha ribadito l´assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, rispondendo alle richieste avanzate in tal senso da alcuni operatori siciliani della sanita´ che lavorano in strutture ospedaliere fuori dalla Sicilia. "Nel giro di pochi giorni - ha spiegato Russo - verranno esitate le nuove piante organiche delle aziende sanitarie e avremo il quadro esatto e dettagliato del reale fabbisogno della Sicilia in tema di risorse umane. A quel punto, nel pieno rispetto delle norme in materia, saranno attivate tutte le procedure necessarie per la copertura dei vuoti in organico: si fara´ ricorso innanzitutto alla mobilita´ all´interno della stessa azienda e fra le aziende del sistema sanitario regionale, poi sara´ dato spazio alla mobilita´ infraregionale e successivamente si fara´ ricorso alle selezioni attraverso l´indizione di pubblici concorsi". Gia´ un paio di mesi fa l´assessore Russo aveva anticipato la possibilita´ di ritornare ad assumere dopo il blocco del turn over previsto dalle rigide misure inserite nel Piano di Rientro. "Questo - ha detto Russo - e´ uno dei tanti effetti positivi della riorganizzazione amministrativa del sistema sanitario, un´ulteriore dimostrazione che lavorando all´interno delle regole e con la necessaria programmazione e´ possibile trovare le risorse economiche sia per assumere le figure professionali di cui il sistema sanitario ha bisogno che per fare gli opportuni investimenti. Comprendo bene l´impazienza dei tanti siciliani che vogliono tornare a lavorare nella propria terra e per la propria terra, sono certo che potremo accogliere le loro istanze in tempi rapidi. Da tempo, del resto, coltivo il sogno di riportare in Sicilia tutte le intelligenze e le professionalita´ che sono state costrette a lasciare la Sicilia perche´ mortificate dalle distorsioni del sistema e che poi hanno contribuito da protagonisti alla crescita di strutture ospedaliere del Nord". L´assessore Russo ha anche annunciato che sempre dopo il completamento delle dotazioni organiche partiranno i corsi di formazione per operatori socio sanitari (Oss) per i quali e´ stato ribadito che saranno necessari due requisiti: il compimento dei 17 anni di eta´ e la licenza di scuola media. "Contrariamente a quanto qualcuno ha cercato di far credere - ha aggiunto Russo - per partecipare a questi corsi non sara´ in alcun modo necessario la qualifica di operatore socio assistenziale (Osa) che peraltro e´ una figura professionale che non e´ piu´ prevista nel sistema sanitario". L´assessorato della Salute ha gia´ emanato un decreto con il quale vengono stabiliti i requisiti che gli Enti di formazione pubblici e privati debbono possedere per svolgere attivita´ di formazione per operatore socio sanitario ed ha avviato una ricognizione dei fabbisogni. Sono stati finora autorizzati soltanto corsi di formazione per la riqualificazione del personale interno alle aziende del sistema sanitario regionale mentre non sono stati autorizzati corsi a pagamento riguardanti personale esterno al sistema. Tale precisazione si rende necessaria dopo numerose segnalazioni di presunte irregolarita´.  
   
   
 OTTIMIZZAZIONE DELLA SPESA SANITARIA E SERVIZI DI E-GOV, IL MINISTRO BRUNETTA SCRIVE AL PRESIDENTE SPACCA: ´MARCHE, AVANTI COSI`´  
 
Ancona, 15 Novembre 2010 - Prosegue nelle Marche il percorso virtuoso nel segno dell´e-Gov e della dematerializzazione dei servizi per cittadini, imprese, dipendenti. Un percorso che non solo va a vantaggio dell´efficienza, ma anche del risparmio e dell´ottimizzazione della spesa, anche in campo sanitario. A sottolineare le buone prassi della Regione nel settore delle tecnologie informatiche applicate alla pubblica amministrazione, e` il ministro per la Pa e l´Innovazione Renato Brunetta che in piu` occasioni ha riconosciuto le Marche come regione tra le piu` virtuose a livello nazionale. Ora il ministro ha scritto una lettera al presidente della Regione, Gian Mario Spacca, proprio per complimentarsi per gli ottimi risultati raggiunti, in particolare sul versante dei certificati medici online. Ecco il testo della lettera. ´A seguito di un´analisi relativa allo sviluppo delle performance della Tua Regione in materia di ottimizzazione della spesa sanitaria e di sviluppo dei servizi di e-Gov - scrive il ministro - mi congratulo per i risultati raggiunti. Infatti, in merito all´attuazione della nuova procedura di trasmissione online dei certificati di malattia dei dipendenti pubblici e privati, prevista dall´art.55 septies del decreto legislativo del 27 ottobre 2009, n.150, secondo quanto fornito dall´Inps, i dati relativi alla Tua Regione indicano percentuali di utilizzo superiori ai valori medi nazionali che testimoniano la buona risposta che il sistema regionale sta dando alle politiche di efficienza e virtuosita` introdotte dalla Riforma. Ti ringrazio pertanto del Tuo prezioso contributo, augurandomi che continuerai a mantenere alta l´attenzione dei confronti di queste tematiche cosi` da consentire la piena attuazione delle previsioni normative´..  
   
   
SALUTE FVG: MODIFICATO REGOLAMENTO PER DISINFESTAZIONE DA ZANZARE E TERMITI  
 
Udine, 15 novembre 2010 - Su proposta dell´assessore regionale alla Salute, Integrazione sociosanitaria e Politiche sociali, Vladimir Kosic, la Giunta regionale ha provveduto ad apportare alcune modifiche al vecchio regolamento (risale al 2001) che disciplina la concessione di finanziamenti per interventi straordinari di disinfestazione dalle zanzare e dalle termiti, ai sensi della legge regionale 2 del 1985. Come spiega Kosic, il testo storico della legge 2 stabiliva, in particolare, che l´Amministrazione regionale era autorizzata a concedere finanziamenti ai Comuni per le spese relative agli interventi di disinfestazione dalle zanzare e dalle termiti, nonché sussidi a favore dei proprietari di immobili danneggiati dalle termiti per i quali siano necessari interventi di restauro, rifacimento o demolizione. Successivamente, con la legge 24 dello scorso anno, queste disposizioni erano state cambiate, prevedendo l´estensione della concessione dei finanziamenti ai Comuni anche per gli interventi di derattizzazione. Da qui la modifica del regolamento. Con l´occasione si è provveduto anche a rimodulare i contributi da dare ai Comuni, introducendo un nuovo meccanismo di calcolo, basato non solo sulla superficie territoriale ma anche sulla popolazione dei Comuni richiedenti.  
   
   
SANITÀ: STATI GENERALI, TAVOLA ROTONDA SU OSPEDALE-TERRITORIO SEMPRE PIÙ INDISPENSABILE L’APPROPRIATEZZA DEI RICOVERI  
 
Potenza, 15 novembre 2010 - Nel corso della tavola rotonda dell’11 novembre , terza giornata degli Stati generali della Salute è intervenuto Sandro Caffi, direttore generale dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona. “Mi fa piacere – ha detto Caffi – che avete chiamato così questi incontri. Nell’antichità gli stati generali erano il tramite del popolo per arrivare a una modifica dell’organizzazione statale. Avete avviato in Basilicata un percorso straordinario considerato che il rapporto fra ospedale e territorio è un tema complicato, ma anche di una straordinaria ricchezza. Non vi è un buon ospedale se non vi è un buon territorio. Oggi stiamo tentando nella nostra regione di ricostruire quello che voi avete già: la comunità che è il punto dove viene costruita una buona assistenza. Ed è il punto dove il pediatra, il medico di medicina generale, tutti vengono a costruire quella dimensione che si rapporta alla popolazione. E’ essenziale il rapporto con i cittadini per ridurre, ad esempio, i tassi di ospedalizzazione”. Ragnar Hullstrand, esperto Agenas, Agenzia nazionale della Sanità, si è soffermato sull’appropriatezza dei ricoveri. “L’agenas – ha spiegato – è un gruppo di lavoro, una società di consulenza interamente pubblica di supporto al ministero della Salute e alle regioni. In particolarmente analizziamo l’appropriatezza dei ricoveri e non proponiamo non una, ma tre reti: una rete territoriale, la rete di emergenza urgenza, che deve essere in grado di affrontare il problema nei tempi e nei modi giusti, la rete ospedaliera che deve offrire delle eccellenze”. Carlo Perucci, direttore scientifico del programma nazionale di valutazione degli esiti, ha continuato ad approfondire il tema dell’appropriatezza dei ricoveri. “Il Sistema sanitario nazionale due funzioni: fare da “assicuratore obbligatorio” di tutta la popolazione attraverso il prelievo fiscale, ma è anche un sistema di soggetti produttivi che “vendono” prestazioni sanitarie in un sistema di mercato completamente asimettrico, dove la contrattazione è tutta nelle mani del personale medico”. A concludere la tavola rotonda Giovanni De Costanzo, direttore generale dell’Azienda ospedaliera San Carlo: “La riorganizzazione del nostro sistema sanitario sta portando dei dati positivi. E’ evidente che bisogna fare i conti con i tagli generali alla sanità da parte del Governo. La sfida che abbiamo aperto si gioca sull’integrazione ospedale – territorio e, in particolare, sulla ripresa in carico del paziente sul territorio”.  
   
   
NAPOLI: CASA ACCOGLIENZA MONALDI, 12 POSTI LETTO PER FAMILIARI DEGENTI  
 
Napoli, 15 novembre 2010 - E´ stata inaugurata il 12 novembre al Monaldi la prima casa di accoglienza nel Mezzogiorno per i familiari dei degenti. Alla cerimonia hanno preso parte il consigliere delegato del presidente Caldoro alla Sanità Raffaele Calabrò, il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, il direttore generale del Monaldi e del Cotugno Antonio Giordano, il presidente dell´associazione Sifo Ronga onlus Nello Ronga. La struttura è composta da 6 camere con 12 posti letto, un soggiorno, una cucina e una lavanderia, ed offre ospitalità gratuita ai familiari dei degenti residenti al di fuori della provincia di Napoli, e, limitatamente ai periodi autunnali ed invernali, a quelli delle isole del golfo. E´ stata costruita senza contributi pubblici, con i proventi derivanti dalle donazioni spontanee e dal versamento del 5 per mille all´associazione onlus. "E´ una piccola - ha detto Calabrò - ma grande cosa, simbolo della solidarietà e dell´accoglienza. La sanità in Campania continua il suo percorso di puntare ai centri di eccellenza, ed il Monaldi è tra questi, dotando gli stessi anche dei servizi necessari a rendere più agevole per tutti la permanenza in ospedale". "La solitudine - ha aggiunto il sindaco Iervolino - è il problema vero del malato. E´ perciò molto importante avere i familiari accanto, e questa struttura colma il vuoto che c´era". "Con l´inaugurazione della casa di accoglienza dei familiari dei degenti - ha sottolineato Giordano - raggiungiamo un altro importante traguardo rispetto all´obiettivo dell’armonizzazione dei servizi. Si affianca alla nursing per i bambini dei figli dei dipendenti, e completa un percorso di assistenza, unico nel Mezzogiorno, per i pazienti e per il personale interno".  
   
   
NORD ITALIA TRANSPLANT PROGRAM, RIUNIONE TECNICO-SCIENTIFICA A ROVERETO LUNEDÌ E MARTEDÌ 15 - 16 NOVEMBRE 2010 AL MART  
 
Rovereto, 15 novembre 2010 - Lunedì e martedì della prossima settimana, il 15 e 16 novembre, si terrà al Mart di Rovereto la riunione tecnico scientifica di Nitp, Nord Italia Transplant Program. All´appuntamento partecipano i sanitari coinvolti nell’attività di prelievo e di trapianto delle regioni e provincie che fanno capo a questa organizzazione. Nata ufficialmente nel 1976 Nitp ha l´obbiettivo di coordinare meglio tutte le fasi che dal prelievo portano al trapianto e consentire, disponendo di un numero più ampio di donatori e di pazienti, di assegnare gli organi ai pazienti più compatibili o a quelli “difficili” come bambini, secondi trapianti, iperimmunizzati. La riunione di Rovereto affronterà il tema della qualità e della sicurezza. Nell’ambito dell’incontro verranno poi presentati i risultati dell’attività svolta, nel 2010, dai Gruppi di Lavoro Nitp. Uno spazio sarà dedicato al Tavolo di Concertazione, istituito a Udine, nel 2007. Il Tavolo vedrà le regioni aderenti al Nitp confrontarsi sulle iniziative intraprese per lo sviluppo delle attività di prelievo e di trapianto di organi e tessuti. L’evento è un importante momento di aggiornamento e di formazione che coinvolge oltre 400 operatori. Alle 10.45 è previsto l´incontro con la stampa. Attualmente il Nitp serve Lombardia, Veneto, Liguria, Marche, Friuli-venezia Giulia e Provincia Autonoma di Trento che nel 1978 fu la terza, dopo Lombardia e Veneto ad aderire all´organizzazione. Nitp attualmente dispone di 129 unità che procurano donatori e di 35 Unità di trapianto operative di cui: 21 in Lombardia (7 rene, 3 pancreas/rene pancreas, 3 cuore/cuore polmone, 4 fegato, 4 polmone); 10 in Veneto (5 rene/rene pancreas, 2 cuore, 2 fegato, 1 polmone); 2 in Liguria (1 rene/rene pancreas, 1 fegato); 3 in Friuli Venezia Giulia (1 rene/rene pancreas, 1 cuore, 1 fegato); 2 nelle Marche (1 rene/rene pancreas, 1 fegato); 6 Coordinamenti Regionali/provinciali; 1 Centro Interregionale di Riferimento (Cir). In programma, alle 10.15 di lunedì, c´è la relazione "La Cooperazione con Innsbruck nella realtà della Provincia Autonoma di Trento", che metterà in contatto i rappresentanti del Nord Italia Transplant Program con i professori Pratschke e Margreiter, della clinica universitaria di Innsbruck, che dal 1989 collabora con la Provincia autonoma di Trento mediante una specifica convenzione in materia di trapianti, rinnovata per la seconda volta nel 2009. La convenzione con Innsbruck, oltre a consentire di trapiantare molti pazienti trentini a Innsbruck, fornisce anche l´occasione di reciproco scambio e confronto sia scientifico che organizzativo.  
   
   
TOSCANA, ROSSI: «REGOLE PIÙ CHIARE SUI BREVETTI DEI FARMACI» IL PRESIDENTE SCRIVE AI MINISTRI DELLA SALUTE E DELLO SVILUPPO ECONOMICO  
 
Firenze, 15 novembre 2010 - Assicurare la tutela dei brevetti farmaceutici, per sostenere l´innovazione e stimolare gli investimenti: è questo il senso di una lettera che il presidente della Regione Enrico Rossi ha inviato a ministro della salute Ferruccio Fazio e al ministro dello sviluppo economico Paolo Romani. Il messaggio prende lo spunto da un recente intervento del vertice della Eli Lilly, la multinazionale del farmaco presente in Toscana con lo stabilimento di Sesto Fiorentino. A sollevare il problema delle procedure autorizzative recentemente adottate per l´immissione in commercio dei farmaci generici, è stato infatti l´amministratore delegato, John Lechleiter, che ha prospettato possibili difficoltà da parte dell´azienda a realizzare ulteriori investimenti programmati. Nella lettera ai ministri il presidente Rossi fa riferimento alla decisione dell´Aifa, comunicata il 16 settembre scorso , secondo cui la procedura di rilascio di farmaci generici ed il loro conseguente inserimento nelle liste di trasparenza si configura come mero atto dovuto e svincolato da un controllo sullo stato di tutela brevettuale sulla molecola interessata. La responsabilità del rispetto di eventuali vigenti diritti di natura brevettuale risulta così lasciata solo al genericista. «Questa decisione - commenta il presidente - sembra cambiare lo scenario disegnato dalla legge n.31 del febbraio 2008, che prevede la pubblicazione annuale da parte del Ministero per lo sviluppo economico di una lista che riporta la data della scadenza brevettuale dei prodotti. Questa situazione di non certezza genera sia nell´industria che nel sistema pubblico forti criticità relative alla programmazione e agli interventi da mettere in atto. E genera altresì conflittualità tra l´industria del generico e l´industria delle specialità medicinali, un contenzioso che trova soluzione solo dopo molti anni, quando il danno subito dall´industria dei farmaci brevettati è ormai irrecuperabile». «In questi giorni – prosegue Rossi - il problema è stato riproposto con particolare forza, in Toscana, dall´azienda Eli Lilly, che nel suo stabilimento di Sesto Fiorentino (Firenze) occupa 380 dipendenti e che nel 2009 ha iniziato la produzione di insulina, grazie a un investimento di 250 milioni di euro. In occasione dell´inaugurazione dello stabilimento l´Eli Lilly aveva annunciato la volontà di investire altri 60 milioni di euro, allo scopo di raddoppiare la produzione. Questo proprio in forza di una normativa sulla tutela del brevetto e della proprietà intellettuale che veniva considerata esemplare. Questo investimento sembra messo oggi in serio pericolo da quella mancanza di certezza del diritto di cui sopra parlavo». «Alla luce di tutto questo – conclude il presidente - chiedo di verificare l´opportunità di introdurre un sistema regolatorio chiaro ed affidabile e di verificare anche con Aifa e con l´Ufficio brevetti la reale situazione di queste scadenze, in modo tale da dare le dovute certezze sia all´industria farmaceutica che al sistema sanitario nazionale»  
   
   
VALLE D’AOSTA: L´ASSESSORE LANIÈCE A ROMA ALLA COMMISSIONE SALUTE NELL´AMBITO DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME  
 
Aosta, 15 novembre 2010 - Mercoledì 10 novembre 2010, a Roma, presso la sede della Regione Veneto, l’Assessore alla sanità, salute e politiche sociali Albert Lanièce ha preso parte alla Commissione Salute della Conferenza della Regioni e delle Province Autonome . Nell’ambito della riunione, è stata esaminata la bozza del Piano Sanitario Nazionale 2011-2013 e sono stati presentati i risultati del Gruppo di lavoro sul riparto dei fondi per l’anno 2011, sulla base del documento Agenas, per le Regioni a Statuto ordinario.  
   
   
CALABRIA: IL DIPARTIMENTO TUTELA DELLA SALUTE REPLICA ALL´ASA  
 
Catanzaro, 15 novembre 2010 – In riferimento ad un comunicato stampa dell´Associazione strutture sanitarie accreditate calabresi (Asa), apparso sulla stampa, il Dipartimento della Salute della Regione precisa che: “La nota del Presidente dell’Asa, Franco Bilotta, in cui evidenzia che la Regione non vuole portare a soluzione il problema economico relativo alle strutture di Cosenza, Vibo e Catanzaro è quanto meno imprecisa e tendenziosa. Bilotta ricostruisce in modo parziale ed inesatto una vicenda tipica di vecchi modi di amministrare il denaro pubblico dei cittadini, soprattutto in ambito sanitario. I cittadini interessati stiano tranquilli in quanto la tutela della loro salute è demandata a pratiche di corretta e sana amministrazione, vincolate, ad oggi, all´attuazione di un rigidissimo piano di rientro. Il presidente dell’Asa conosce molto bene le leggi attuali e le disposizioni del piano di rientro che impone determinate scelte e vincoli ben precisi, cui non è possibile derogare; non di meno abbiamo dimostrato, fin dall’insediamento della nuova Giunta, grande disponibilità al dialogo ed alla programmazione, purchè esso sia costruttivo ed utile per i cittadini e non per le tasche dei singoli proprietari di laboratori privati. L’attuale sistema necessita della riscrittura delle regole e del conseguente rispetto delle stesse, cosa facile a dirsi ma più difficile a farsi. Noi siamo disponibili a riscrivere le regole assieme a quanti collaborano per garantire una sanità migliore e di qualità. Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, recentemente a Cosenza, ha preso un impegno che non era certo quello di soddisfare, comunque, le richieste degli insoddisfatti, bensì di definire in modo ultimativo, attraverso un leale confronto con i diretti interessati, una situazione i cui limiti ci sono imposti dal piano di rientro. Non è infatti ipotizzabile che ogni anno ci si ritrovi a discutere delle stesse problematiche. Scopelliti, l´Assessore regionale al Bilancio, Giacomo Mancini, il Presidente della Iii Commissione consiliare “Attività sociali e sanitarie”, Nazzareno Salerno ed il Senatore, Francesco Bevilacqua, hanno assicurato la massima attenzione alla problematica. Volere dalla Regione, a tutti i costi, una cifra da riconoscere comunque ai laboratori privati accreditati, aderenti all´associazione Asa, vuol dire non comprendere lo stato di commissariamento della sanità calabrese, che richiede il rispetto dei vincoli chiaramente indicati. Il Governatore Scopelliti è costantemente impegnato in questa direzione e si augura che, così come è già da tempo avvenuto in altre strutture calabresi che forniscono le stesse prestazioni offerte dal presidente Bilotta e dai suoi associati, si possa concludere positivamente la vicenda e pervenire alla sottoscrizione dei contratti nell’ottica del rispetto delle leggi e di una corretta amministrazione della cosa pubblica che eviti gli sperperi e le regalie che hanno caratterizzato il passato”.  
   
   
MILANO: APRE LA MOSTRA “SBARCO” DI VELASCO VITALI FINO AL 3 DICEMBRE IN PIAZZA DUCA D’AOSTA E A PALAZZO REALE  
 
 Milano, 15 novembre 2010 - S’intitola Sbarco l’intervento artistico promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune che Velasco Vitali realizza a Milano da sabato 13 novembre, fino al 3 dicembre. La migrazione dell’uomo è il filo conduttore di un’installazione che collega idealmente la piazza della Stazione Centrale di Milano e gli spazi di Palazzo Reale. “Con Sbarco – spiega l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory – Velasco Vitali, nei suoi quattro distinti capitoli narrativi, dà forma e concretezza alle figure migranti. Ciò che colpisce dei suoi lavori è l’irriducibile tensione fra individuo e comunità. L’artista, senza negare l’una o l’altra, ignora tuttavia gli ovvi richiami ideologici all’egoismo, al collettivismo. Ed è in tale prospettiva, in un ideale percorso, che il nostro sguardo muove dalla Stazione Centrale alle sale di Palazzo Reale in un evocativo viaggio che racconta lo scorrere del tempo, i mutamenti, l’evoluzione dei nostri giorni, quella esteriore e quella interiore”. Dal passaggio di persone riflesse sulla chiglia di una barca al branco di sculture nella penombra dei corridoi di Palazzo Reale, alla folla nei grandi quadri nelle sale, Velasco Vitali investe con la sua riflessione le tematiche dell’isolamento, del viaggio, dell’immigrazione, della precarietà e della fuga. E lo fa attraverso quattro grandi momenti tematici, declinati anche spazialmente in quattro opere o gruppi di opere. I . Sbarco (piazza Duca d’Aosta, Stazione Centrale) Una barca lunga e sottile taglia la piazza. La sorreggono due uomini di bronzo immobili e vaganti che segnano l’inizio, la fine e la durata di un viaggio immobile e ciclico, due figure senza identità, che diventano metafora di spaesamento. Al visitatore il compito di pensare alla meta del viaggio, all’identità dei viaggiatori, alla funzione della barca (2 metri per circa 15 di lunghezza): uno scudo, un guscio, un rifugio che collega e separa i due uomini. Ii . Branco (Palazzo Reale) Sessanta cani in ferro, cemento, catrame e bronzo, di rassegnata aggressività, un branco sbandato e disperso, in movimento e in riposo nei corridoi di Palazzo Reale, occupanti di uno spazio inabitato, alla ricerca di sopravvivenza. Sculture arrivate da altrove (i nomi dei cani corrispondono a città scomparse o fantasma: Agyra, Antipoli, Craco, Ironton, Palcoda, Steins) a un randagismo che diventa sempre più una dimensione esistenziale. “I cani di Velasco non sono cani da guardia – spiega ancora Finazzer Flory –. Non scodinzolano di fronte a un facile padrone. Non sono cani da tartufo e neppure cani pastore. Sono randagi. Li osserviamo liberi, senza guinzagli, eppure sanno anch’essi dove andare e soprattutto dove sostare. Anzi è proprio la loro postura, il modo di stare seduti a renderli interessanti, interroganti. A tale proposito ricordo le parole poetiche di Rilke quando afferma che nella vita ci sono poche cose vere, i bambini che giocano, gli amanti e i cani che fanno veramente i cani”. Iii . Attesa (Ingresso e ultima sala di Palazzo Reale) In un ideale contrappunto di inizio e fine mostra si espande una raffigurazione epica e indistinta dell’umanità come somma incalcolabile di innumerevoli individui. Gli uomini, infatti, sono compressi e protetti entro due monumentali teleri (4 per 7,5 metri). Gruppi e singoli occupano la superficie delle grandi tele e comprimono lo spazio della mostra, diventato quinta in cui lo spettatore si muove in attesa. Iv . Kitezh (Cortile d’Onore, Palazzo Reale) Un capobranco, unica scultura esplicitamente monumentale, completamente rivestita d’oro. Kitezh sublima il percorso della mostra tra figurazione e astrazione e nella sua orgogliosa e ieratica solitudine pare meditare melanconicamente (se un cane è in grado di farlo) sulla perdita irrimediabile del suo potere di guida. Un capobranco senza più seguaci, senza piedistallo, che confronta la propria monumentalità fallita con quella, riuscita, della Madonnina del Duomo che lo sovrasta. La mostra, curata da Fernando Mazzocca e Francesco Poli, è stata realizzata con il contributo di Vhernier.  
   
   
APRE A PORDENONE "PARCO"-GALLERIA D´ARTE MODERNA  
 
Pordenone, 15 novembre 2010 - "La massiccia trasformazione sociale ed economica subita dal nostro territorio e dal nostro Paese, il cambiamento in senso multietnico e multiculturale della nostra società impongono la ricerca di una ´lingua comune´ per riuscire, da un lato, a integrare i ´nuovi cittadini´, dall´altro per migliorare la qualità della vita di tutti. Cultura e sport possono ben essere questa ´lingua comune´: e allora le risorse che si indirizzano in questi settori non sono una spesa, ma un investimento. Mi sembra di poter dire che a Pordenone questo investimento da parte degli enti locali è stato fatto e con buoni risultati". Così si è espresso l´assessore regionale alla Cultura e sport, Elio De Anna, intervenuto il 13 novembre in rappresentanza della Regione - erano presenti anche il vicepresidente del Consiglio regionale, Maurizio Salvador, e il consigliere regionale Piero Colussi - all´inaugurazione di "Parco - Galleria d´Arte Moderna e Contemporanea" di Pordenone. Nell´occasione De Anna ha anche chiesto uno sforzo generale per superare l´attuale sistema di finanziamento delle attività culturali da parte della Regione: "uno sforzo di ascolto prima e di individuazione di nuove forme poi, in grado di garantire dinamicità al sistema, riconoscimento della progettualità e valorizzazione delle eccellenze culturali". La nuova Galleria d´Arte Moderna e Contemporanea, intitolata all´artista maniaghese Armando Pizzinato (era presente la figlia), "costituisce - ha affermato da parte sua il sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello - l´ultimo tassello del grande mosaico del sistema museale cittadino voluto in questi anni dall´Amministrazione comunale". Accanto al Museo d´arte di Palazzo Ricchieri e a quello di Scienze (entrambi sistemati e ammodernati), è nato il Museo Archeologico del Castello di Torre, sta per essere concluso il recupero dell´ex Tintoria del Cotonificio di Torre per ospitare l´Immaginario Scientifico, è stata poi sistemata l´area mostre di Via Bertossi, e sono in corso i lavori per il recupero di Palazzo Cevolin di fianco al Municipio, per ospitare le opere del Museo Ricchieri dell´800 e 900. "Un percorso - ha insistito il sindaco - che ha visto anche altre realizzazioni come il teatro e la biblioteca e che afferma in modo chiaro come l´Amministrazione Comunale abbia voluto investire in cultura, anche con l´aiuto della Regione, per fare di Pordenone una città certamente attenta all´economia e all´imprenditoria, ma altrettanto aperta alla ricerca, all´innovazione e alla cultura: è la cultura che apre le porte al futuro". All´inaugurazione sono intervenuti anche il presidete della Provincia, Alessandro Ciriani, e l´assessore comunale alla Cultura, Gianantonio Collaoni, mentre i curatori della mostra, Fabio Benzi e Gilberto Ganzer, ne hanno illustrato significato, contenuti e opere. Dal 13 novembre il capoluogo del Friuli Occidentale ha il Parco, acronimo di "Pordenone Arte Contemporanea" ma anche indicazione del luogo dove sorge, ovvero il Parco Galvani. L´apertura avviene con la mostra "Corrado Cagli e il suo magistero. Mezzo secolo di arte italiana, dalla Scuola Romana all´Astrattismo". La nuova Galleria d´Arte Moderna e Contemporanea, intitolata all´artista maniaghese Armando Pizzinato a lungo vissuto a Pordenone prima di trasferirsi a Venezia, si compone di due corpi: la vecchia Villa Galvani, risistemata su progetto dei tecnici comunali arch. Primula Cantiello e perito Bonaldo; un moderno edificio (collegato con la villa) su progetto dell´arch. Ugo Perut. L´opera ha previsto anche la sistemazione esterna del parco e del laghetto, impreziosito dal "Giardino delle rose" (un vero e proprio excursus storico e botanico con 185 varietà) ideato dall´arch. Annalisa Marin. Il tutto realizzato con il determinante sostegno della Regione. Se nella Villa troveranno spazio (a rotazione) le varie collezioni di arte moderna di proprietà del Museo, nella nuova Galleria gli spazi - articolati e con una permeabilità esterna - saranno dedicati a mostre temporanee, a laboratori, a incontri grazie anche alla realizzazione di un auditorium di 100 posti. Insomma, un luogo aperto alla contaminazione, proteso alla trasversalità espositiva. Il percorso espositivo si completa in centro città con gli ampi spazi espositivi ricavati nell´edificio comunale di Via Bertossi (inaugurati la scorsa settimana con la mostra del fotografo americano Jim Goldberg. La mostra su Cagli e il suo Magistero - curata da Fabio Benzi e Gilberto Ganzer - mette in relazione l´opera dell´artista con quella di numerosi artisti italiani del Novecento, che con lui entrarono in relazione, spesso come allievi. Corrado Cagli (1910-1976) fu uno dei maggiori artisti e intellettuali italiani del secolo scorso. Questa mostra rende omaggio non solo all´artista, ma anche e soprattutto alla sua versatilità intellettuale, che lo rese uno dei personaggi più straordinari e internazionali del Novecento italiano, capace di influenzare generazioni di artisti tra i maggiori del nostro Paese con la sua forza creativa e il suo magistero artistico. Sono esposte nella nuova Galleria pordenonese oltre 250 opere provenienti da 13 prestigiosi musei italiani e da 80 prestatori privati. Per la prima volta in assoluto, viene esposto il dipinto di Afro "La scoperta dell´America". La mostra si lega al territorio e ai suoi maggiori artisti del Xx secolo, Afro, Mirko e Dino Basaldella, che da Cagli presero le mosse e che a lui tanto furono legati. La sua enorme influenza artistica e culturale si diffuse su una quantità di artisti e di movimenti, riconosciuta da tutti come determinante: dalla Scuola Romana a Corrente, dall´astrattismo del dopoguerra all´Informale. Il percorso si apre con un´introduzione monografica su Cagli, in cui un´ottantina di opere illustrano l´intera sua esperienza artistica. Prosegue con una serie di sezioni nelle quali si mettono a fuoco i rapporti di influenza dell´intellettuale con i suoi compagni di strada e con le più giovani generazioni, con opere dei Basaldella, di Capogrossi, Cavalli, Melli, Gentilini, Ziveri, Guttuso, Leoncillo, Fazzini, Purificato, Birolli, Tomea, Mafai, Franchina, Mannucci, Dova, Baj, Crippa, Tancredi, Scialoja, Pizzinato, Berti, Novelli e molti altri artisti dagli anni Trenta agli anni Sessanta. Si celebrano con questo evento ben tre centenari. Oltre a quello di Cagli, quello di Mirko Basaldella, uno dei più importanti scultori del Novecento italiano e noto a livello internazionale; e quello di Armando Pizzinato, uno dei principali pittori italiani del secondo dopoguerra.  
   
   
AL CASTELLO DI VIGEVANO UNA MOSTRA SULL’ULTIMA CENA DI LEONARDO  
 
Milano, 15 novembre 2010 - Il capolavoro vinciano è al centro di un’inedita rilettura che, attraverso strumenti e archivi interattivi e multimediali, offre al pubblico un viaggio imperdibile alla scoperta della storia e dei misteri di una delle opere simbolo dell’arte. Dopo i grandi successi espostivi dello scorso anno, Vigevano rinnova la sua offerta culturale con un evento che rafforza i legami tra la città e Leonardo da Vinci, affrontando in modo inedito e suggestivo la storia del suo capolavoro più conosciuto: L’ultima Cena. Fino al 1° maggio 2011, nelle Scuderie ducali del Castello di Vigevano è allestito un percorso che, grazie a sofisticati strumenti interattivi e digitali, offre al visitatore un’innovativa rilettura del Cenacolo di Leonardo da Vinci, regalandogli il ruolo di spettatore privilegiato - quasi a fianco dei dodici apostoli - nella scoperta dei molteplici significati che quest’opera racchiude; da qui il titolo della mostra: Dentro l’ultima cena: il tredicesimo testimone. L’iniziativa promossa dalla “Leonardo 2015 srl” e dal Consorzio A.s.t - Agenzia per lo Sviluppo Territoriale di Vigevano, realizzata da Euphon, Gruppo Mediacontech e da Studio Azzurro, col patrocinio del Comune di Vigevano, della Provincia di Pavia, col contributo della Fondazione Banca del Monte di Lombardia e della Regione Lombardia, e la collaborazione di Civita, Electa, Ubi-banca Popolare Commercio & Industria, è parte integrante del progetto “Leonardo e Vigevano” iniziato nel 2008 con un fitto programma di mostre, laboratori, esperienze multimediali, percorsi storico-ambientali, degustazioni e acquisto di prodotti agricoli, coniugando la valorizzazione dei beni culturali con la capacità attrattiva del territorio. Il tredicesimo testimone è concepito come uno strumento di analisi del capolavoro vinciano, conservato nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie a Milano, e conduce i visitatori a relazionarsi in prima persona con l’opera leonardesca. Accanto a momenti di approfondimento e di analisi storico-filologiche, l’allestimento privilegia il canale emozionale, attraverso un percorso multimediale e interattivo, in cui l’utilizzo delle nuove tecnologie modifica le usuali convezioni di fruizione culturale. La visita offre la possibilità di scegliere fra tre differenti livelli di partecipazione: uno più tradizionale, di tipo cinematografico, in cui si visionano informazioni e contenuti multimediali seguendo uno schema impostato come un racconto; uno intermedio, interattivo, in cui il visitatore struttura il proprio percorso di scoperta e comprensione del capolavoro attingendo in maniera autonoma alle varie possibilità di approfondimento; infine, un livello maggiormente attivo e partecipativo, nel quale si ha l’opportunità di raccogliere e condividere immagini e dettagli del percorso attraverso un database, che si arricchirà grazie al contributo delle persone. Il visitatore organizzerà autonomamente il suo viaggio all’interno del capolavoro vinciano e, al termine, verificherà on-line il suo percorso personalizzato. Inoltre, per mezzo di una cornice speciale, potrà scattare delle fotografie al dipinto, cosa solitamente proibita all’interno di spazi espositivi, e sviluppare in tempo reale i provini. È qui che potrà davvero sentirsi come il “Tredicesimo testimone”; le fotografie, infatti, fungeranno da chiavi interpretative per approfondire aspetti e curiosità del dipinto. Il pubblico potrà lasciare commenti e testimonianze, creando un archivio che s’incrementerà nel tempo, e alimentando una sorta di memoria collettiva sul dipinto e sulla mostra. E’ lo stesso Leonardo ad aprire il percorso espositivo, con un grande ritratto posto al centro di un portale. Nella prima sala, Intonaco mobile, si assiste alla scomposizione e all’analisi dell’Ultima Cena. Su un muro di mattoni, una serie di personaggi, di cui si colgono solo le ombre, si adopera per preparare la parete secondo le tecniche di intonacatura dell’epoca. Su di essa vengono inoltre ricreate le probabili linee di costruzione del dipinto. L’ambiente è caratterizzato dalla presenza di un grande telaio in legno rivestito di vero intonaco, su cui vengono proiettate le sequenze di gesti connotanti la tecnica della preparazione dell’affresco, nel periodo rinascimentale. Su alcuni tavoli di approfondimento, posti a lato, si potrà scoprire come si utilizzavano gli strumenti per disegnare, come si preparavano i colori, quali erano le lavorazioni e le materie prime per realizzarli, la tecnica e lo stile che in modo rivoluzionario Leonardo tentò di introdurre nel mondo artistico. Nella seconda sala, Gli aspetti del mondo, si prosegue con la scomposizione e l’analisi del dipinto, cercando di estrarne i significati, le storie e gli elementi simbolici, inerenti al “mondo” dove l’opera è collocata e alle molteplici dimensioni e misure fisiche e filosofiche di quella realtà. Ecco quindi comparire le vedute di Milano e i suoi dintorni a quei tempi, oltre a immagini accompagnate da scritture calligrafiche, carte e mappe della città nei tempi più lontani. La stanza dell’Immagine a discesa rappresenta il nucleo della mostra. Due grandi strutture posate a terra come in un ipotetico cantiere, rimandano altrettante riproduzioni dell’Ultima Cena, consentendo così di fruire dell’opera come non sarebbe possibile fare nella sua reale collocazione. All’ingresso, ha inizio una narrazione per immagini, di tipo cinematografico, nella quale attraverso giochi di zoom, dettagli, primi piani, panoramiche e totali dell’opera si offre la possibilità di indagare a fondo il dipinto. Proprio in questa sala, il visitatore, mediante una cornice che ricorda il prospettometro leonardesco (uno strumento per misurare la prospettiva), potrà scattare delle fotografie al filmato, catturandone i momenti che più lo incuriosiscono e successivamente, sviluppare i provini e approfondire i contenuti delle immagini che ha raccolto. In più, sul biglietto elettronico si potranno caricare i provini sviluppati e rivivere a posteriori l’esperienza della mostra, non prima però di aver lasciato la propria testimonianza sul tavolo di approfondimento. La quarta sala, Sulla Tavola, è quella dei segni e dei misteri che stanno dietro alla simbologia del dipinto. La tovaglia posta sulla tavola conviviale diventa schermo di proiezione e gli oggetti si animano trasformando i dettagli bidimensionali e immobili del dipinto in riproduzioni video di azioni realmente accadute, rendendo immediata la percezione della scena. Nella sezione delle Figure staccate, il visitatore è circondato dalle immagini degli apostoli, come se fossero state strappate dal muro del refettorio. In questo modo sarà viva l’impressione di condividere con loro, in modo immersivo lo spazio del Cenacolo. Al centro, si trovano otto antichi leggii in legno, sui quali si potrà approfondire le figure degli apostoli. L’ultima sala ospita un grande libro in legno e un armadio. Il primo, dotato di particolari sensori, consente di sfogliare le pagine del Codice della Pittura. Il secondo, contiene le vite, alcuni accadimenti, aspetti caratteristici e fatti salienti di tutti i personaggi e le personalità che hanno ruotato attorno alla realizzazione dell’Ultima Cena. Accompagna la mostra un catalogo Electa. Www.leonardoevigevano.it/    
   
   
A LUGANO FINO AL 27 FEBBRAIO 2011 NIPPON: QUATTRO MOSTRE E NUMEROSI EVENTI IN UN PERCORSO CHE COINVOLGE GLI SPAZI ESPOSITIVI PIÙ PRESTIGIOSI DELLA CITTÀ E ILLUSTRA LA CULTURA DEL GIAPPONE.  
 
Milano, 15 novembre 2010 - Dalle origini dell´arte e dalle antiche tradizioni fino alle forme artistiche più contemporanee, inclusi i grandi interpreti della fotografia. A Villa Ciani, Ineffabile perfezione. La fotografia del Giappone. 1860-1910. Al Museo d’Arte - Villa Malpensata Araki love and Death. Al Museo Cantonale d’Arte e al Parco di Villa Ciani Gutai dipingere con il tempo e lo spazio. Al Museo delle Culture – Heleneum Shunga. Arte ed eros nel giappone del periodo Edo. Al Ciani Attività di presentazione della cultura tradizionale del Giappone. A Lugano fino al 27 febbraio 2011 è in calendario Nippon, un’iniziativa unica nel suo genere, promossa dalla Città di Lugano, che coinvolgerà l’intera città, a partire dai suoi centri espositivi più prestigiosi, offrendo un itinerario che indagherà gli aspetti più interessanti dell’arte e della fotografia, dalla metà dell’Ottocento ai nostri giorni, e delle antiche tradizioni del Paese del Sol Levante. E non mancheranno manifestazioni, incontri e spettacoli teatrali come ulteriori approfondimenti. La rassegna Nippon. Tra mito e realtà: arte e cultura nel Paese del Sol levante rappresenta anche una tappa importante del percorso che porterà la città di Lugano ad inaugurare nel 2013 uno straordinario nuovo centro culturale, il Lac. E segna anche l’inizio di nuovo modo di organizzare eventi per la città, dove le parole “condivisione e integrazione tra le diverse realtà culturali del territorio” sono e saranno le basi su cui poggeranno tutte le iniziative. Un ideale punto di partenza da cui iniziare l’itinerario Nippon è rappresentato dalle due mostre fotografiche Ineffabile perfezione. La fotografia del Giappone. 1860-1910, in programma a Villa Ciani, e Araki Love and Death al Museo d’Arte di Villa Malpensata, che dischiuderanno le porte della storia iconografica del Giappone, dalle sue origini nel Xix secolo, fino alla contemporaneità, con una delle personalità più rilevanti dell’universo fotografico internazionale. Catalogo Silvana Editoriale. Catalogo Mazzotta.  
   
   
PROSPETTIVE OBLIQUE. IMMAGINI DI RAFFAELLA TOFFOLO DA PANTA DECALOGO MILANO 22 NOVEMBRE – 3 DICEMBRE 2010  
 
Milano, 15 novembre 2010 - La galleria A arte Studio Invernizzi inaugura lunedì 22 novembre 2010 alle ore 18 una mostra personale di Raffaella Toffolo, che propone una lettura per immagini delle ‘Dieci Parole’ a fondamento della civiltà occidentale, consegnate, secondo l’Antico Testamento, a Mosè sul Monte Sinai. Nel corso della serata viene presentato il volume Panta Decalogo, edito quest’anno da Bompiani, e intervengono Massimo Donà, Massimiliano Finazzer Flory, Giulio Giorello e Carlo Sini. Raffaella Toffolo ha scelto una lettura ‘obliqua’, consapevole di inscriversi in un orizzonte sterminato di interpretazioni e procede per assonanze e spunti evocativi, impegnandosi in un’attenta lettura dei volti degli interpreti dei Dieci Comandamenti chiamati a raccolta nel Panta Decalogo. I ritratti di Massimo Cacciari, Emanuele Severino, Franco Volpi, Antonio Gnoli, Sergio Givone, Khaled Fouad Allam, David Riondino, Mario Perniola, Giulio Giorello, Achille Bonito Oliva, insieme a quelli di molti altri, sono affiancati a immagini “pure”, con le quali l’artista si è impegnata a far risuonare la potenza narrativa, molteplice e contraddittoria che le parole del Decalogo hanno originato. Artista e fotografa veneziana, tra le ultime pubblicazioni di Raffaella Toffolo vi sono The Venice report, Cambridge University Press, London 2009; L’inconciliabile, Restauro della casa d’arte futurista Depero, Mimesis, Milano 2010; L’agenda della Filosofia, Bompiani, Milano 2010.  
   
   
MILANO; MEZZO MILIONE DI EURO A SOSTEGNO DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA DEI PIÙ GIOVANI  
 
Milano, 15 novembre 2010 - Mezzo milione di euro a sostegno della pratica sportiva dei più giovani, grazie a un contributo di 40 euro per ogni bambino o ragazzo residente a Milano, nato dal 1° gennaio 1997 e tesserato entro il 31 gennaio di quest’anno, presso una federazione sportiva nazionale del Coni, un ente di promozione riconosciuto dal Coni, il Comitato italiano paralimpico o una Disciplina sportiva associata al Coni. Per accedere al contributo comunale società e associazioni dovranno applicare una retta annua massima inferiore ai 400 euro. Il contributo sarà assegnato tramite bando a un massimo di 200 ragazzi per ogni società o associazione, indipendentemente dal numero dei tesserati. Se i fondi non saranno sufficienti a soddisfare tutte le richieste , il numero massimo di ragazzi per ogni beneficiario sarà diminuito. Lo ha deciso oggi la Giunta comunale che ha approvato la delibera di spesa e i criteri per accedere al bando. “Tramite il contributo dato alle associazioni che promuovono attività continuativa – ha detto l’assessore allo Sport e Tempo libero Alan Rizzi – diamo un sostegno concreto alle famiglie che hanno iscritto i figli a una associazione o società per la pratica di una disciplina sportiva. Negli anni passati, il bando è stato interamente utilizzato e anche quest’anno contiamo di ripetere lo stesso risultato. Il bando del 2009 ha assegnato fondi a 130 associazioni, soddisfacendo la richiesta per 12.500 ragazzi”. Il bando sarà pubblicato entro la prossima settimana sul sito www.Comune.milano.it , sui manifesti affissi negli spazi e nelle sedi comunali maggiormente frequentate, nei centri sportivi, presso i Consigli di zona, le biblioteche e sui quotidiani.