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Notiziario Marketpress di Lunedì 22 Novembre 2010
STUDIO FINANZIATO DALL´UE DÀ NUOVE SPERANZE A CHI SOFFRE DI ANEURISMA  
 
Bruxelles, 22 novembre 2010 - Secondo una nuova ricerca finanziata dall´Ue, potrebbe essere possibile curare gli aneurismi all´aorta con i farmaci contro l´asma. La scoperta, descritta nella rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), potrebbe contribuire a salvare vite umane e a ridurre la necessità di interventi chirurgici, spesso anche rischiosi. L´aorta, il più grande vaso sanguigno del corpo umano, trasporta il sangue dal cuore al resto dell´organismo. Questa grandissima arteria scende attraverso la cavità toracica nell´addome prima di dividersi in due arterie (una per ciascuna gamba) all´altezza del bacino. A volte una sezione dell´aorta si indebolisce e si gonfia verso l´esterno sotto la pressione del sangue che viene pompato attraverso di essa; questo è conosciuto come aneurisma. Quasi sempre questo avviene nell´addome; a un soggetto viene diagnosticato un aneurisma aortico addominale se il diametro dell´aorta in un determinato punto supera i 30 millimetri (mm) (il normale diametro dell´aorta nell´addome è di circa 20 mm). Se l´aneurisma si dilata eccessivamente si potrebbe perforare, innescando una massiccia emorragia interna e, fin troppo spesso, la morte. Gli scienziati hanno scoperto che gli aneurismi si presentano quando determinati enzimi lentamente demoliscono i tessuti che compongono le pareti dell´aorta, facendola così diventare più debole. In questo ultimo studio, ricercatori provenienti da Finlandia e Svezia hanno scoperto che le pareti degli aneurismi contengono alti livelli di enzimi che sono in grado di formare sostanze chiamate leucotrieni cisteinici. "Abbiamo anche scoperto che i leucotrieni cisteinici possono stimolare il rilascio di enzimi che digeriscono le proteine, chiamati metalloproteasi, che possono contribuire all´indebolimento della parete aortica e allo sviluppo di un aneurisma," ha commentato il professor Jesper Haeggström del Karolinska Institutet in Svezia, che ha guidato lo studio. I leucotrieni cisteinici sono già conosciuti in campo medico; essi sono anche responsabili del gonfiore delle vie aeree associato all´asma. Inoltre, i malati di asma vengono regolarmente curati con farmaci studiati per bloccare l´azione dei leucotrieni cisteinici. Esperimenti hanno rivelato che questi farmaci sono in grado di bloccare i leucotrieni cisteinici e di impedire il rilascio delle metalloproteasi. Le scoperte suggeriscono che i farmaci contro l´asma potrebbero aiutare a curare gli aneurismi e a ridurre il rischio di perforazione. Secondo i ricercatori, l´allestimento di studi clinici per testare questa teoria dovrebbe essere facile. "Questi farmaci contro l´asma sono sia efficaci che sicuri, e dovremmo essere presto in grado di testare qualsiasi effetto positivo che potrebbero avere sull´aneurisma aortico," ha detto il professor Haeggström. L´incidenza dell´aneurisma aumenta con l´età; circa 6 uomini ogni 100 e 2 donne ogni 100 con un´età superiore ai 65 anni sono colpiti. Anche aterosclerosi ("incrostazioni" delle arterie con depositi di grasso), ipertensione arteriosa e fumo sono fattori di rischio per questa malattia. Ciò che rende gli aneurismi così pericolosi è la loro tendenza a perforarsi se diventano troppo grandi. Se l´aorta si perfora, il soggetto subisce una massiccia emorragia interna. Un´operazione chirurgica di emergenza in questi casi può salvare delle vite; ciononostante, 8 pazienti su 10 che subiscono una perforazione muoiono. Il problema è che molte persone non sanno di avere un aneurisma; oltre i due terzi dei pazienti a cui è stata diagnosticata la malattia non riportavano sintomi. Alcuni esami medici, come gli ultrasuoni, sono in grado di rilevare gli aneurismi. Se l´aneurisma è piccolo, il dottore può consigliare la strategia di "vigile attesa", programmando esami regolari per seguire la crescita dell´aneurisma. Se il diametro dell´aneurisma supera i 50 mm, il rischio di perforazione è molto più alto; in questi casi, può essere effettuata un´operazione per riparare l´arteria. Poiché questa operazione chirurgica presenta dei rischi, viene consigliata solo nei casi in cui i rischi legati alla perforazione sono maggiori dei rischi legati all´intervento. Il supporto dell´Ue a questo lavoro è venuto da tre progetti: Eicosanox ("Eicosanoids and nitric oxide: mediators of cardiovascular, cerebral & neoplastic diseases"), Atheroremo ("European collaborative project on inflammation and vascular wall remodelling in atherosclerosis") e Fad ("Fighting aneurysmal diseases"). Eicosanox ha ricevuto 10,7 Mio Eur nell´ambito dell´area tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute" del Sesto programma quadro (6° Pq). Atheroremo e Fad hanno ricevuto rispettivamente 11,7 e 11 Mio Eur nell´ambito del tema "Salute" del Settimo programma quadro (7° Pq). Per maggiori informazioni, visitare: Karolinska Institutet: http://ki.Se Pnas: http://www.Pnas.org  Progetto Eicosanox: http://www.Eicosanox.org/  Progetto Atheroremo: http://www.Atheroremo.org/  Progetto Fad: http://www.Fighting-aneurysm.org/   
   
   
MORBILLO: LA SITUAZIONE NEL TRENTINO  
 
Trento, 22 novembre 2010 - Sono 289 i casi di morbillo segnalati fino ad oggi dai medici di famiglia ai servizi di igiene pubblica dell’Apss. Il primo caso si è verificato il 19 settembre scorso ed è stato confermato dal test virologico con identificazione del virus, eseguito dall’Istituto superiore della sanità. Il distretto maggiormente interessato dall’epidemia è, per ora, quello della Vallagarina, con 263 casi segnalati. Nelle ultime settimane l’epidemia ha interessato anche il distretto di Trento e Valle dei Laghi, in cui sono stati segnalati 20 casi di morbillo, il distretto Alto Garda e Ledro, in cui sono stati segnalati quattro casi di morbillo e il distretto di Fiemme con due casi di morbillo. È possibile che nelle prossime settimane vi sia un aumento di casi in tutta la provincia. I ricoveri per morbillo sono stati fino ad oggi sei: uno per motivi precauzionali (grave tachicardia) e cinque per complicanze (due casi di polmonite, due casi di diarrea acuta e un caso di piastrinopenia). Per ora non sono stati segnalati casi di encefalite che rappresenta la complicanza più grave del morbillo e si manifesta con una frequenza di un caso ogni mille ammalati. L’attuale epidemia di morbillo, per caratteristiche e proporzioni, ha un andamento atteso e tipico di una situazione, come quella trentina, in cui l’adesione alla vaccinazione contro la malattia è alta (88%), ma non ottimale. Prima dell’introduzione della vaccinazione, il morbillo era una malattia tipica del bambino piccolo e si manifestava con epidemie ogni 2-3 anni che contavano migliaia di casi. Con i tassi di adesione alla vaccinazione come quelli attuali la malattia si manifesta con epidemie, di dimensioni più limitate e distanziate di parecchi anni l’una dall’altra, che colpiscono soggetti non vaccinati in età adolescenziale o giovani adulti. Il morbillo è una malattia eliminabile dal nostro territorio qualora si raggiungano coperture vaccinali ottimali (maggiori del 95%). Il mancato raggiungimento di tale obiettivo è imputabile ad una caduta di attenzione nei confronti delle vaccinazioni e ad un atteggiamento di sottovalutazione della malattia, a torto considerata del tutto benigna, ma che, invece, in una percentuale importante di casi, può dar luogo a complicanze talora gravi (polmoniti, otiti medie, diarrea, piastrinopenia e danni neurologici). Tutte le persone non vaccinate o che non hanno contratto la malattia sono suscettibili al morbillo: non esiste una immunità naturale o una resistenza innata verso la malattia. Il virus del morbillo è estremamente contagioso e, in pratica, non esistono misure alternative alla vaccinazione per evitare il contagio. Per questo motivo la vaccinazione contro il morbillo è considerata una vaccinazione universale, altamente raccomandata a tutti i bambini e anche per gli adolescenti e i giovani adulti che non sono mai stati vaccinati. L’azienda sanitaria, per contrastare l’attuale epidemia di morbillo ed eliminare la malattia in provincia di Trento, invita tutti i genitori, che fino ad ora non hanno aderito alla vaccinazione, a far vaccinare i propri figli. Le vaccinazioni vengono eseguite negli ambulatori vaccinali dei distretti sanitari di residenza. Il vaccino è sicuro e i rischi derivanti da eventuali effetti collaterali della vaccinazione sono di molto inferiori, per gravità e frequenza, ai rischi che si corrono con la malattia. Le controindicazioni al vaccino sono rarissime e vengono sempre accertate dagli operatori sanitari prima della somministrazione. L’allergia all’uovo non è una controindicazione alla vaccinazione contro il morbillo. I genitori non devono ritardare la somministrazione della prima dose. Di norma il bambino viene convocato per effettuare la prima dose di vaccino poco dopo il compimento del primo anno di vita. Troppo spesso i genitori spostano in avanti l’appuntamento per la vaccinazione, in certi casi addirittura dopo il secondo anno di vita. Il grafico mostra la distribuzione per età dei casi segnalati nel distretto Vallagarina. Si osserva una concentrazione di casi tra gli adolescenti e i giovani adulti; oltre la metà dei casi (60,08%) si è verificato nei soggetti tra 10 e 19 anni. Pochi (sei casi) sono stati quelli nei bambini fino a cinque anni.  
   
   
SANITA´ IN ABRUZZO, CHIODI: NECESSARIA COESIONE, NO A LISTE DELLA SPESA POLITICA DETERMINA QUALITA´ DEL SISTEMA SANITARIO  
 
Chieti, 22 novembre 2020 - "L´unica vera sfida da vincere, quella del risanamento e del rilancio dell´Abruzzo, dovrà necessarimente passare attraverso l´impegno di una classe dirigente poltica all´altezza del compito che è chiamato ad affrontare. Per questo, al di là degli schieramenti politici, a prevalere dovrà essere necessariamente un forte senso di responsabilità". E´ uno dei passaggi chiave dell´intervento di apertura del presidente della Regione, Gianni Chiodi, il 19 novembre, a Chieti, nella seduta del Consiglio comunale straordinario sulla sanità, attualmente in corso nella sala consiliare della Provincia di Chieti. Alla seduta sono presenti anche il sub-commissario, Giovanna Baraldi, ed il manager della Asl, Chieti-lanciano-vasto, Francesco Zavattaro. "Anche l´opposizione, quindi, - rimarca il presidente Chiodi - dovrà fare la sua parte condividendo, se possibile, questo processo di cambiamento della sanità che stiamo ponendo in essere. Nei momenti difficili come quello che stiamo vivendo, infatti, lo spirito di coesione tra le forze politiche è fondamentale". Il presidente della Giunta regionale, rivolgendosi, in particolare, alle opposizioni presenti nel Consiglio comunale teatino, punta l´accento sul fatto di dover assecondare il senso del dovere. "Nel Governo regionale e, in particolare, nel sottoscritto, nella mia doppia veste di presidente della Regione e di Commissario della sanità, - aggiunge Chiodi - troverete sempre la massima capacità di ascolto rispetto alle proposte che arriveranno ma anche la massima intransigenza di fronte a chi volesse far tornare l´Abruzzo alla pesantissima situazione debitoria che abbiamo dovuto fronteggiare fin dal momento del nostro insediamento. Non dimentichiamoci - afferma Chiodi - che l´Abruzzo era e, sottolineo, era, la Regione più indebitata d´Italia. Per cui, qualsiasi aumento di spesa che dovese essere deciso - ha sottolineato il presidente Chiodi - d´ora in poi, dovrà essere strettamente correlato ad esigenze reali ma anche a tagli di prestazioni o servizi inefficienti e quindi inutili. Alle liste della spesa dico tassativemente no". Chiodi, in precedenza, aveva indicato "nella crisi economica mondiale, nella perdita di reputazione e di autorevolezza della classe politca regionale, sia a livelo nazionale che nel rapporto con le altre Regioni, e nel terremoto le principali cause di questo difficilissimo momento di crisi che sta vivendo l´intero Abruzzo". In relazione al pianeta sanità, Chiodi ha spiegato, in particolare, che "la qualità del sistema dipende esclusivamente dalla capacità della classe politica di incidere sul contesto per fornire ai cittadini prestazioni e servizi a costi sostenibili. E´ un compito ed una responsabilità che spetta solo alla politica che, però, in Abruzzo deve rigudagnare credibilità e la fiducia dei cittadini". "Il sistema sanitario abruzzese non potrà reggere un tale Titanic quando entrerà a regime il federalismo. Del resto, i nostri costi standard sono tutti più alti rispetto a quelli delle altre Regioni ed allora, per raggiungere l´obiettivo di una sanità di qualità a costi sostenibili, occorre il coraggio politico di perseguire un simile risultato. Ma noi il coraggio ce lo stiamo mettendo tutto". Così il presidente della Regione e Commissario per sanità, Gianni Chiodi, nell´intervento di chiusura della seduta straordinaria del Consiglio comunale di Chieti. "Ringrazio il mio partito per il sostegno che mi sta dando in questi mesi - aggiunge Chiodi - ed al Partito Democratico dico solo che se persino un quotidiano autorevole come Repubblica, attraverso la prestigiosa penna di Mario Pirani, uno dei suoi più noti editorialisti, ha speso parole d´elogio per questo percorso di risanamento della sanità regionale che abbiamo intrapreso, non si capisce come mai gli esponenti regionali del Pd, lo stesso partito politico di riferimento di quel quotidiano, continuino a sostenere che, invece, stiamo massacrando la sanità. Allora delle due l´una: o si sbaglia Repubblica o c´è, quanto meno, un pizzico di strumentalizzazione e di demagogia da parte del Pd abruzzese". Chiodi, inoltre, confermando la volontà di condividere le scelte sulla sanità con l´opposizione, ha anche invitato la minoranza in Consiglio regionale a presentare proposte e, per esempio, in relazione alla riduzione dei primariati, l´ha pregata di portare all´attenzione del Commissario concrete ipotesi di ripartizione. L´avvio di un complesso processo di riforme strutturali, la riduzione complessiva delle spese (già avviata attraverso l´accorpamento delle Asl), il potenziamento delle strutture sanitarie territoriali (che andrà a compimento quando sarà completato il percorso di riconversione dei piccoli ospedali), la fissazione di budget di spesa per le cliniche private (circostanza che è avvenuta per la prima volta in assoluto), la riduzione del turn over del personale in esubero, gli investimenti sulle apparecchiature diagnostiche all´avanguardia con le risorse risparmiate su voci inutili, la ricerca di soluzioni per il problema delle liste d´attesa per le prestazioni sono le direttrici principali su cui si sta muovendo la struttura commissariale. Il Commissario Chiodi finisce, quindi, per "benedire" questo "commissariamento che, peraltro, non ho avuto la responsabilità di determinare", e "non comprendo le lamentele di chi, invece, avendolo causato, oggi dice che lo stesso commissariamento della sanità poteva essere evitato". Il presidente Gianni Chiodi poi aggiunge. "Dico solo che difendere l´esistente, difendere un sistema dileggiato da tutte le altre Regioni, un sistema in cui si spendeva di più e si aveva una qualità minore in termini di cura e di servizi, significa non fare il bene dei cittadini e non comprendere le dinamiche che hanno visto la sanità di altre Regioni crescere in termini di cura, di diagnosi e di prevenzione. E´un dato di fatto - sottolinea il Presidente - che aver avuto un numero sovradimensionato di Unità Operative Complesse non abbia portato affatto miglioramenti di sorta alla macchina organizzativa sanitaria. Chi pensa che ridurre il numero delle U.o.c. Significa frustrare le aspettative di tante professionalità, intende solo favorire interessi clientelari". Secondo Chiodi, "una Regione come l´Abruzzo non poteva più permettersi la bellezza di 35 ospedali, tra pubblici e privati, di 6 Asl ed una mobilità passiva altissima. Del resto, - rimarca il Commissario - non è l´ospedale vicino che determina mobilità attiva ma quello di qualità. Basta dare un´occhiata ai numeri per rendersi conto che, oltretutto, un ospedale con bassa casistica di ricoveri ordinari e di ricoveri per interventi chirurgici prima che antieconomico, è soprattutto rischioso per la salute dei pazienti". Chiodi ricorda, infine, che in sette anni, il debito sanitario della Regione è passato da 500 milioni di euro a 4 miliardi poiché, ad un certo punto, lo Stato non ha più ripianato il debito come in passato. "Vogliamo parlare di psico-riabilitazione? - si chiede il Presidente - Ebbene, per questa particolare patologia, l´Abruzzo aveva un tasso del 400% superiore al resto d´Italia. Vi pare possibile? Allora, forse, dietro la riduzione del budget della sanità privata per questa particolare voce, c´è una logica corretta. Poi però ho sentito critiche perché i tagli conseguenti avrebbe avuto ripercussioni sull´occupazione. Ma questo è inevitabile se si vuole puntare al risanamento".  
   
   
CALABRIA: PRESENTATO A CROTONE IL PIANO DI RIENTRO DELLA SANITÀ  
 
Crotone, 22 novembre 2010 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha presentato il 20 novembre a Crotone presso il centro “Dentalia” il Piano di Rientro per la sanità calabrese. All´incontro hanno partecipato anche il vice Presidente della Regione Antonella Stasi, l´Assessore all´Ambiente Francesco Pugliano e il Consigliere Regionale Salvatore Pacenza. “L´ospedale di Crotone sarà uno Spoke – ha detto Scopelliti – non saranno cancellati i servizi e le specialità già esistenti e chi sostiene il contrario cerca solo di creare sterili polemiche. In passato ci sono stati troppi sprechi e adesso dobbiamo percorrere una strada obbligata, anche se credo che sia possibile coniugare risparmio e servizi di qualità.. In pochi mesi – ha aggiunto il Governatore della Calabria – abbiamo ottenuto risultati importanti e auspico che a breve il Governo sbloccherà una parte delle cosiddette ´premialità´, risorse con cui daremo risposte importanti ai cittadini. Il percorso è lungo e difficile, ma siamo consapevoli che servono scelte coraggiose – ha concluso Scopelliti – perché la situazione è oramai critica e certi provvedimenti non sono più rinviabili.” Soddisfatto il vice Presidente della Regione Antonella Stasi, secondo cui “in questa Giunta Regionale si lavora con grande unità d´intenti affinché la Calabria avvii un percorso virtuoso. Una volta attuato il Piano di Rientro – ha detto il vice Presidente della Regione – penseremo a un piano di programmazione per la sanità, che coinvolga tutte le componenti interessante, per individuare azioni condivise da mettere in campo. Lavoriamo per grandi obiettivi e al centro della sanità per noi c´è il malato, a cui forniremo tutti i servizi necessari. Chiedo alla popolazione – ha concluso la vie Presidente Stasi – di cominciare a ragionare nell´ottica di un nuovo regionalismo.” L´assessore all´Ambiente Francesco Pugliano ha sottolineato “la folta presenza di esponenti politici crotonesi all´interno del governo regionale, che per la prima volta esprime una vice Presidente donna.” Pugliano ha poi incoraggiato il Presidente Scopelliti a proseguire nella sua azione di rinnovamento e ha rassicurato la popolazione crotonese. “La transazione tra Eni e Ministero dell´Ambiente – ha affermato Pugliano - non fermerà i lavori di bonifica, che sono già a buon punto e proseguiranno incessantemente per dare risposte importanti a tutto il territorio.”  
   
   
TRENTO: ELISUPERFICI : COPERTURA 24 ORE SU 24 PER GLI INTERVENTI DI SOCCORSO SANITARIO  
 
Trento, 22 novembre 2010 - Approvato il 19 novembre dalla Giunta su proposta dell´assessore ai lavori pubblici, ambiente e trasporti Alberto Pacher il programma-obiettivo dettato alla Caproni per il 2011. Nel maggio scorso la Giunta provinciale, aveva stabilito di affidare direttamente alla società Aeroporto Caproni spa, da poco divenuta società in house a capitale interamente pubblico, la gestione aeroportuale e aeronautica nella provincia di Trento per il periodo 2010-2014, quest´ultima riferita alla "nuova mission della società" come l´ha definita Pacher, ossia quella di "garantire l´agibilita`, curandone la gestione e manutenzione, delle piazzole sparse sul territorio in funzione dell´elisoccorso, aspetto strategico per avvicinare la popolazione della valli che necessiti di servizi di emergenza immediati". In ogni istante i velivoli di Trentino Emergenza possono decollare dall´aeroporto Caproni per portarsi in pochi minuti su tutto il territorio. "Per fare questo servono piazzole di atterraggio, opportunamente attrezzate anche per l´atterraggio notturno, da cui poi l´elicottero possa ripartire per recarsi nel più vicino ospedale, altrettanto attrezzato con piazzola di emergenza". Ecco perché la Caproni si occuperà della gestione totale delle stesse, al fine di garantirne l´operatività regolare e continuità soprattutto ai fini di soccorso sanitario, tenuto conto che da/a Mattarello gli elicotteri possono decollare e atterrare in qualsiasi momento, anche nelle ore notturne. Le elisuperfici strategiche del Trentino sono oggi 13 (di cui 6 ospedaliere) e l´obiettivo è appunto quello di ottenere nel più breve tempo possibile l´operatività diurna e notturna di ogni struttura. Allo stato attuale operative sull´arco delle 24 ore risultano essere le piazzole di Cles (ospedaliera), Fiemme Cavalese (ospedaliera), Trento S.chiara (ospedaliera), Malè, Primiero e Storo. Prima della fine dell´anno in corso si prevede di riattivare la completa funzionalità (H 24) dell´elisuperficie di Fondo e delle due elisuperfici ospedaliere di Rovereto e Arco. Date le competenze e il ruolo assunto nel settore aeronautico, la Società Aeroporto Caproni spa, nell´ambito di un disegno volto ad accentrare i servizi medico ospedalieri, parteciperà nell´individuazione di altre elisuperfici strategiche che consentano di coprire il nostro territorio in maniera ancora più completa. Per questo, è già stata interessata per la costruenda piazzola di Fai della Paganella e per l´individuazione di un sito idoneo nel Comune di Pozza di Fassa. La deliberazione assunta stamane, oltre ad offrire lo spunto per una disamina del tema elisuperfici, ha avallato il programma per le spese di gestione nonché il programma di spesa per gli investimenti relativi all’anno 2011 presentati dalla società. Sulla scorta dei costi stimati e dei ricavi stimati, il contributo previsto in capo alla Provincia autonoma di Trento per le spese di gestione, al fine di garantire la copertura a pareggio, risulta pari ad Euro 665.000,00. Il programma di spesa per gli investimenti, anno 2011, secondo le lettere sopra richiamate della Società, prevede la richiesta di finanziamento di investimenti per complessivi euro 190.000.000.  
   
   
SARDEGNA, SERVIZI SOCIALI E ASSISTENZIALI LEGGE 162: NESSUN TAGLIO NEI PIANI PERSONALIZZATI PER I NON AUTOSUFFICIENTI  
 
 Cagliari, 22 Novembre 2010 - "Oltre lo stanziamento del Bilancio 2011, sono a disposizione le economie del 2010 e la quota parte del ‘Fondo nazionale per la non autosufficienza’, in totale 106,5 milioni di euro. Un importo superiore alle somme erogate ai Comuni nel 2010 per finanziare i piani personalizzati: 102.176.813 di euro.” Lo ha detto il 18 novembre l’assessore della Sanità e delle Politiche sociali, Antonello Liori, intervenendo in Consiglio regionale nel dibattito sulle due mozioni riguardanti la legge 162. "Perciò, nessun taglio - ha aggiunto l’assessore Liori - e comunque i 91,5 milioni di euro stanziati nel bilancio sono gli stessi dello scorso anno e sicuramente superiori alla cifra messa a disposizione nell’ultimo anno della Giunta regionale Soru: 64,8 milioni. Ciò nonostante, anche quest’anno sulla 162 è stata avviata una strumentale campagna di propaganda politica basata su dati inesatti, dai toni demagogici ed offensivi, con il risultato di creare un clima di allarme sociale tra disabili, famiglie ed operatori del settore". "L´obiettivo delle modifiche è stato quello di sostenere maggiormente le categorie più svantaggiate e di consentire loro di ottenere con certezza il finanziamento dei loro piani, ripristinando così lo spirito originario della legge – ha aggiunto Liori -. La 162 era diventata l’ombrello normativo di troppe situazioni differenti, che le hanno fatto perdere le finalità originarie, creando situazioni di disagio soprattutto per i bisognosi di maggiore assistenza. Si tratta, comunque, di una fase sperimentale, che nel 2011 avrà certamente le opportune modifiche così da realizzare un modello, disegnato sui bisogni della persona, che abbia pochi margini di interpretazione soggettiva ed eviti le numerose storture, segnalate anche dalle associazioni, nell’applicazione odierna". "Insomma, nessuna intenzione di "distruggere un modello virtuoso", che però anno dopo anno vede aumentare di migliaia le domande di contributo, rendendone difficile l’applicazione – ha concluso Liori - Ma il ruolo del buon amministratore mi impone di prestare la giusta attenzione a non far crescere la spesa in maniera incontrollata, soprattutto in presenza di un rigoroso ‘Piano di rientro’ imposto dallo Stato. Il mio impegno è indirizzato verso scelte che non taglino o riducano l’assistenza, ma la riqualifichino e sopratutto consentano di spendere meglio. Al di là delle polemiche, mi preme sottolineare che il mio impegno verso le politiche sociali è ben dimostrato da importanti provvedimenti finora presi dall’Assessorato ed è con profondo dispiacere che ho vissuto le contestazioni, considerando la mia particolare attenzione per il ‘sociale’, frutto anche di una lunga militanza in un partito che di quei valori faceva una bandiera".  
   
   
PIANO RIENTRO SANITARIO: LE DECISIONI DELLA GIUNTA PUGLIESE DOPO RICORSO DEL GOVERNO ALLA CONSULTA  
 
Bari, 22 novembre 2010 - La Giunta regionale, allargata ai capigruppo di maggioranza, in costante collegamento con il presidente Vendola che sta seguendo ora per ora l’evolversi della vicenda, ha esaminato la situazione determinatasi in seguito alla decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare davanti alla Corte costituzionale le leggi 11 e 12/2010 che il Consiglio regionale pugliese ha recentemente approvato per sbloccare l’approvazione del piano di rientro sanitario. La Giunta ha rilevato che la recentissima iniziativa governativa non solo introduce nuovi ostacoli sul cammino percorso, ma trasforma una trattativa politica in un conflitto istituzionale senza precedenti nella storia della Repubblica. La Puglia ha infatti superato per due volte la verifica tecnica del piano di rientro ed è quindi del tutto evidente che gli ostacoli frapposti alla firma si basano esclusivamente su valutazioni politiche, che politicamente devono essere superate, senza trasferire le contraddizioni esistenti nell’ambito istituzionale. Allo scopo, pertanto, di ricondurre la vicenda tra i confini di un confronto che, per quanto aspro, la Puglia ha sempre tentato di mantenere all’interno dei principi di leale collaborazione tra istituzioni della Repubblica, la Giunta ha deciso: 1) di relazionare nel merito e nel metodo nell’audizione già fissata di fronte alla Commissione parlamentare di inchiesta sui deficit sanitari, presieduta dall’on. Leoluca Orlando; 2) di chiedere al presidente Errani di porre all’ordine del giorno della prossima riunione della Conferenza delle Regioni un punto specifico relativo alla vicenda; 3) di confermare comunque la propria disponibilità ad intraprendere qualsiasi iniziativa, anche normativa – per la quale si attende una parola chiara e definitiva dal Governo - allo scopo, da un lato, di accelerare la firma del piano di rientro e dall’altro, di rimuovere motivi che potrebbero creare difficoltà alla Corte costituzionale. La Giunta inoltre, nei prossimi giorni, valuterà l’opportunità e la praticabilità di sollevare in ogni sede il problema del mancato rispetto da parte del Governo del principio di leale collaborazione tra istituzioni della Repubblica. La Giunta infine sottolinea gli importanti risultati ottenuti recentemente su temi decisivi quali l’immigrazione e la lotta alla precarietà nel confronto con il Governo davanti alla Corte costituzionale.  
   
   
SALUTE IN LIGURIA: IMPEGNATI A SALVARE IL FONDO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA”  
 
Genova, 22 Novembre 2010. “La Giunta regionale ligure considera come priorità gli interventi sociali e la condizione degli anziani fragili per questo faremo il possibile per ottenere un ripensamento del Governo sui tagli nazionali al sociale, per salvare almeno il fondo per la non autosufficienza”. Lo ha detto quest’ il 18 novembre nel corso dell’incontro con una rappresentanza dei pensionati dello Spi Cgil che hanno manifestato in piazza De Ferrari, l’assessore regionale alla salute, Claudio Montaldo. “Di fronte ad una manovra del Governo che taglierà per la Liguria circa 154 milioni di euro – ha detto Montaldo – stiamo cercando di indirizzare le risorse residue sugli interventi sociali”. E in attesa di capire nel confronto tra le Regioni e il Governo se alla Liguria verrà riconosciuta una quota del riparto del fondo sanitario che tenga conto dell’alto numero di anziani, l’assessore ha comunicato alle organizzazioni sindacali l’avvio di una nuova manovra di valorizzazione degli immobili in grado di consentire il recupero di entrate straordinarie. Nel corso dell’incontro le organizzazioni sindacali si sono rese disponibili a lavorare congiuntamente con i tecnici dell’assessorato per individuare una serie di azioni per recuperare risorse per il prossimo anno a favore della spesa sociale e della sanità territoriale e garantire alle persone fragili gli stessi servizi resi oggi. Al termine dell’incontro l’assessore Montaldo si è impegnato a convocare le organizzazioni sindacali dei pensionati nei primi giorni di dicembre, dopo l’approvazione del bilancio da parte della Giunta regionale, la comunicazione definitiva dei saldi della manovra finanziaria e del riparto della sanità  
   
   
REGIONE MARCHE E AMMINISTRAZIONI LOCALI SI CONFRONTANO SUL FUTURO DEL WELFARE NELLE MARCHE - SARANNO COMPENSATI I TAGLI AI TRASFERIMENTI STATALI PER IL SOCIALE CON FONDI AGGIUNTIVI REGIONALI.  
 
Ancoan, 23 Novembre 2010 - ´Compensare le minori risorse disponibili incrementando l´efficienza e l´appropriatezza dell´organizzazione e distribuzione dei servizi sul territorio´. Lo ha affermato il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, intervenendo il 19 novembre alla giornata di confronto con le amministrazioni locali sul futuro del welfare marchigiano, momento conclusivo del progetto europeo Open - promOte and supPport opEn method of coordination for streNgthening social inclusion and social protection -. Migliorare la qualita` delle prestazioni e` presupposto fondamentale per soddisfare i bisogni reali dei cittadini. E´ questa la strada che intende seguire la Regione e ´di fronte a una riduzione progressiva delle risorse ´ ha annunciato Spacca insieme con l´assessore al Bilancio, Pietro Marcolini ´ nel bilancio di previsione 2011 si e` deciso di integrare con fondi aggiuntivi propri la somma di 21 milioni di euro che il Governo nazionale fa mancare nella fornitura di servizi piu` importati e utili a sostenere le famiglie marchigiane in questo difficile periodo di crisi´. ´Perche` la coesione sociale ´ ha continuato Marcolini ´ non deve essere vissuta come un costo senza rendimento ma come precondizione per il buon funzionamento della societa`´. ´Ripensare il sociale con la consapevolezza di dover dare risposte nuove e concrete ai bisogni dei cittadini. E´ questo il percorso da seguire´. Lo ha ribadito l´assessore regionale ai Servizi sociali, Luca Marconi, parlando di una nuova organizzazione del settore, piu` snella, meno burocratica, in grado di far fronte alla crisi che investe la societa`´. Importante sara` poi rivedere il ruolo della famiglia, come ha insistito Marconi, che dovra` essere vista come soggetto attivo nei vari ambiti del sociale, dai minori alla non autosufficienza. Una nuova visione del welfare che, come fissato dalla recente legge regionale, punta all´integrazione dei servizi sociosanitari. ´Coinvolgere gli amministratori regionali e locali ´ ha dichiarato Marconi ´ e` quanto mai necessario di fronte alla situazione che si sta venendo a creare a causa dei pesanti tagli operati a livello centrale ai trasferimenti finanziari (Fondo Unico, Fondo Famiglia, Fondo per le non autosufficienze). Dai dati a nostra disposizione, risulta per l´anno 2011 una riduzione dell´85% delle risorse gia` stanziate nel 2010, annualita` quest´ultima gia` ridotta rispetto all´anno precedente. Non si trattera`, dunque, di semplici tagli ma di un autentico cambio di paradigma´. ´Il sistema integrato di interventi e servizi sociali ´ continua Marconi - dovra` ridefinire le priorita` che si era dato in questi anni e aggiornare il sistema alla luce della nuova situazione intervenendo soprattutto a favore di modalita` sempre piu` articolate e mirate nella gestione dei servizi´. Il progetto Open, di cui le Marche sono capofila, contribuisce, come ha sottolineato Marconi, in questa direzione, a partire dalle analisi, dalle criticita` e dalle proposte emerse dai Piani di sviluppo elaborati che hanno permesso di approfondire alcune delle principali aree sociali in cui si e` chiamati a elaborare politiche e pratiche urgenti ed efficaci. La Regione Marche - Servizio Politiche Sociali, come capofila del partenariato internazionale, in collaborazione con Svim - Sviluppo Marche Spa, ha organizzato vari incontri tematici sul territorio al fine di promuovere un dibattito costruttivo sui principali temi di inclusione sociale, coinvolgendo attivamente la cittadinanza e tutti gli attori rilevanti per la definizione delle politiche sociali, siano essi autorita` nazionali, regionali e locali, politici, operatori pubblici e privati dei servizi sociali, Ong, associazioni di volontariato.  
   
   
ISTITUITO A TRENTO IL TAVOLO "PROGETTO RICERCA SANITARIA"  
 
Trento, 22 novembre 2010 - Istituito il 19 novembre dalla Giunta provinciale, su proposta dell´assessore alla salute Ugo Rossi, il tavolo "Progetto ricerca sanitaria", composto da Livia Ferrario, dirigente generale del Dipartimento politiche sanitarie della Provincia, da Luciano Flor, direttore generale dell´Azienda provinciale per i servizi sanitari, e da Giandomenico Nollo, ricercatore presso il Dipartimento di Fisica e Biotech dell´Università di Trento, coordinatore del tavolo. Il gruppo di lavoro ha il compito di predisporre un progetto per la realizzazione di un centro di ricerca in ambito sanitario. La ricerca scientifica occupa un posto di primaria importanza nell´ambito delle politiche della Provincia autonoma di Trento. I principali protagonisti del sistema dell´alta formazione e della ricerca trentino - Università, Fondazioni Kessler e Mach, Cnr - svolgono la loro attività anche nel settore medico-sanitario e delle scienze della vita, così come peraltro anche l´Azienda provinciale per i servizi sanitari, con importanti collaborazioni a livello locale, nazionale e internazionale. Lo svolgimento di attività di ricerca è infatti di importanza fondamentale al fine di mantenere le prestazioni erogate dal servizio sanitario ad un livello qualitativamente elevato, e migliorarle ulteriormente. Importante risulta essere inoltre la cosiddetta "ricerca valutativa", che fornisce il necessario supporto scientifico ai processi decisionali che riguardano l´assistenza sanitaria, in termini di valutazione di qualità, appropriatezza e costi dei processi delle prestazioni e delle tecnologie sanitarie e di impatto dei programmi attuati. La necessità di avviare anche in Trentino un percorso volto ad istituzionalizzare la ricerca clinica, biomedica e sulla ricerca valutativa e a mettere in rete i diversi soggetti che già operano in questo campo è un tema da tempo discusso in tutte le sedi competenti (Assessorato alla salute, comitati e tavoli in seno all´Università e ai centri di ricerca). In particolare, si è esaminata l´opportunità di dar vita ad un ente di supporto alla ricerca sanitaria, in grado di operare sinergicamente con tutte le strutture del settore e gli operatori sanitari, anche al fine di trasferire i risultati della ricerca nei processi di diagnosi e di cura. La recente legge provinciale 16 del luglio 2010 ha assegnato alla Giunta provinciale l´opportunità di costituire una struttura dedicata alla ricerca sanitaria. In particolare il "Progetto ricerca sanitaria" dovrà, tra le altre cose, definire le aree prioritarie di interesse, avanzare proposte per il reperimento delle risorse finanziarie, individuare le migliori modalità per la messa in rete dei diversi attori istituzionali, valutare i progetti già avviati, istituire un apposito comitato scientifico.  
   
   
FORMAZIONE E TERMALISMO FRA EUROPA E TRENTINO APPROVATO DALLA GIUNTA IL PROGETTO FOR.TE PLUS, SU PROPOSTA DEL PRESIDENTE DELLAI  
 
Trento, 22 novembre 2010 - Approvato un protocollo d´intesa per attuare il progetto interregionale "For.te. Plus Formazione e Termalismo in Europa". In Italia sono 380 le imprese termali, un vero primato in Europa, suddivise in 170 Comuni diversi con 15.000 addetti. Ma il settore termale, incentrato sull´offerta legata al Sistema sanitario nazionale deve evolversi per cogliere appieno le opportunità derivanti da una domanda di servizi che si stanno spostando verso il benessere inteso in un´accezione sempre più ampia. Per questo il Trentino, assieme ad altre regioni italiane, ha deciso di aderire ad un progetto che promuove percorsi di innovazione e formazione, con uno sguardo anche alle maggiori realtà presenti in Europa nel comparto termale. Il 19 novembre la Giunta, su proposta del presidente Lorenzo Dellai, ha dato mandato per la sottoscrizione di questo accordo. La realizzazione del progetto, la cui durata è di 30 mesi, sarà sostenuta attraverso l’utilizzo delle risorse del Fondo Sociale Europeo della programmazione 2007/2013. Il progetto For.te. Plus ha l´obiettivo di sperimentare la possibilità di estendere a livello europeo alcune idee e progetti che le diverse regioni italiane hanno già attivato e sperimentato nel settore del turismo termale. La volontà è quella di rafforzare e promuovere la dimensione internazionale e interregionale del capitale umano e del sistema del lavoro in un settore, quello del benessere, oggi fortemente in crescita. L´italia è il Paese europeo che vanta il maggior numero di stabilimenti termali: con 380 imprese termali in 170 destinazioni comunali, il sistema si connota come una vera e propria industria, occupando circa 15.000 addetti, che salgono a oltre 70.000 se si considerano le attività strettamente connesse di ricettività e ristorazione. L´evoluzione dell´offerta termale si è dovuta adeguare ai cambiamenti intervenuti nell´ambito della domanda termale nazionale ed internazionale e delle convenzioni con il sistema sanitario nazionale. Questo cambiamento ha creato un duplice livello di offerta termale suddiviso fra: le "cure e prestazioni termali" in senso stretto, rivolte a clienti che hanno necessità di prevenzione, cura e riabilitazione, e il "benessere", orientato verso i clienti che vogliono soddisfare necessità di relax, mantenimento della forma fisica, ecc. Nell´ultimo decennio in Italia si è assistito al decadimento dei modelli tradizionali di fruizione delle terme (incentrati sull´offerta legata al Sistema sanitario nazionale), che necessitano di essere ripensati e rinnovati: lo spostamento dalla concezione tradizionale della prestazione termale verso modelli innovativi di benessere costituisce un´occasione di rilancio del settore e porta ad affacciarsi sul mercato del lavoro nuovi profili occupazionali, che necessitano di essere accompagnati da adeguate proposte formative specializzate. Inoltre, in uno scenario generale di crisi, la possibilità di cogliere al meglio l´opportunità rappresentata da un settore in crescita costituisce un passaggio di imprescindibile importanza per i territori. A fronte quindi di una nuova domanda di benessere è necessario rispondere con un´offerta competitiva e qualitativamente valida: per questo è indispensabile disporre di un capitale umano preparato da un punto di vista professionale, in grado di rispondere alla mutate esigenze del mercato. L´obiettivo è quello di individuare standard formativi per una figura alla quale poter ricondurre una molteplicità di attività e di competenze, connesse all’ambito del benessere termale. Attraverso tale percorso ci si propone di migliorare l’integrazione tra domanda e offerta del mercato del lavoro riconducibile al settore termale, disciplinando standard formativi innovativi che possano essere riconosciuti in modo univoco dalle diverse Regioni. Diverse le linee di intervento del Progetto For.te. Plus che partirà da una analisi preliminare dello stato dell’arte per contestualizzare il percorso progettuale e rilevare le diverse disposizioni normative che le regioni hanno adottato nel disciplinare il quadro dei profili professionali collegati al settore del termalismo. Questa fase di indagine permetterà di approfondire le figure professionali presenti nei repertori regionali, collegabili alla figura dell’operatore “termale” e verificare come integrare competenze di tipo tradizionale (che rimandano alle logiche del termalismo “classico”, legato alle prestazioni del Servizio sanitario nazionale e ormai in declino) a modelli più moderni ed in linea con la domanda. Per fare ciò si andranno ad indagare una serie di nuovi trend collegati, ad esempio, alle discipline innovative e bionaturali. Successivamente si individueranno proposte e percorsi formativi secondo standard condivisi e riconosciuti a livello interregionale; si cercherà di coinvolgere gli operatori del settore termale per orientare e finalizzare al meglio le azioni di formazione e verrà attivato un network per il confronto con casi europei, indicativamente con Paesi come Austria, Slovenia, Germania, Ungheria che storicamente presentano una solida tradizione termale. La realizzazione del progetto sarà sostenuta attraverso l’utilizzo delle risorse del Fondo Sociale Europeo della programmazione 2007/2013. Il progetto ha una durata di 30 mesi.  
   
   
POTENZA: OSPEDALE SAN CARLO, RISULTATI DI GESTIONE POSITIVI  
 
Potenza, 22 novembre 2010 - “Sono estremamente positivi i risultati di gestione ottenuti nel 2010 dell’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo”. Lo afferma, in un comunicato stampa, l’Ufficio stampa dell’azienda ospedaliera. I dati si rileverebbero dall’analisi dei dati della produzione aziendale dei primi nove mesi del 2010. “In particolare – si legge in una nota - si riscontra un notevole incremento, sia per il Presidio Ospedaliero di Potenza che per quello di Pescopagano, del numero dei ricoveri e del relativo valore economico rispetto allo stesso periodo dell’anno 2009; tale incremento si registra anche rispetto al 2008, anno in cui l’Azienda ospedaliera nel suo complesso aveva ottenuto i migliori risultati in termini di attività. Il risultato economico registrato nel 2010 assume una rilevanza ancora maggiore se si considera che il sistema tariffario vigente nel 2008 risultava più remunerativo rispetto al 2010. Invece a fronte di un aumento dei ricoveri del 3.27% si registra un maggior valore della produzione dell’8.08%. L’incremento del numero dei ricoveri registrato nei primi nove mesi del 2010 è da ricondurre a ricoveri estremamente appropriati. Questo processo di fidelizzazione verso la struttura ha riguardato anche cittadini residenti fuori regione; nei primi nove mesi del 2010 ben 2.310 cittadini di altre regioni si sono rivolti all’Ospedale San Carlo per ottenere prestazioni sanitarie in regime di ricovero ordinario, con un incremento del 7,2 % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche i dati relativi all’attività ambulatoriale mostrano un sensibile incremento del numero delle prestazioni effettuate nei primi nove mesi del 2010 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il miglioramento degli indicatori di attività testimonia la validità delle strategie di riorganizzazione, avviate con l’adozione dell’Atto Aziendale, messe in campo dalla Direzione Strategica e tuttora in atto. Il fondamentale impulso dato in merito dall’Assessore alla Salute e la piena condivisione tra tutte le Aziende del Ssr ha consentito, in una più ampia visione strategica, la definizione di reti interaziendali e la sottoscrizione di protocolli volti a strutturare flussi di pazienti verso l’Ospedale San Carlo. In conclusione, il processo avviato dall’azienda con l’approvazione del nuovo atto aziendale, proseguito con le azioni di riorganizzazione di alcune settori strategici, consente all’azienda di raggiungere nel 2010 indici di performances assistenziali mai sino ad ora conseguiti. Tali straordinari risultati, conseguiti anche grazie alle sinergie attuate tra tutte le Aziende del Ssr, rappresentano un valore aggiunto per tutto il Sistema Salute della Regione, in quanto consolidano il ruolo dell’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo quale struttura sanitaria di riferimento regionale ed extraregionale nella diagnosi e trattamento di numerose patologie acute e complesse”.  
   
   
MILANO, 22 NOVEMBRE 2010 - LILT. XXVI GIORNATA DEL VOLONTARIATO. MORATTI: “PERSONE SPECIALI AL SERVIZIO DEI MALATI”  
 
Milano, 22 novembre 2010 - “Oggi festeggiamo un gruppo di persone speciali, i volontari, gli amici e i testimonial della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Persone che sono impegnate con amore, continuità e discrezione nelle diverse attività che questa associazione svolge da oltre 60 anni al servizio dei malati e della prevenzione”. Lo ha detto il Sindaco Letizia Moratti intervenuta il 19 novembre insieme con l’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali, Mariolina Moioli e il Presidente Consiglio Comunale Manfredi Palmeri alla celebrazione della Xxvi Giornata del Volontario al Mic – Milano Convention Centre. “In verità oggi più di ieri il volontariato è una colonna portante della società, che interviene – ha proseguito il Sindaco - laddove le famiglie, il pubblico e il privato non riescono ad arrivare, aggiungendo il plus dell’amore e della motivazione personale. Le organizzazioni di volontariato presenti a Milano e in Lombardia continuano ad aumentare: erano 3.800 nel 2006, oggi sono 4.566, il 16% in più. Una realtà significativa che rappresenta il 15% delle associazioni presenti in Italia. Questa è la Milano che ho voluto candidare a ospitare l’Agenzia Europea del Volontariato”. “Siete una presenza concreta e affidabile. Persone serie, volonterose, con un grande senso di solidarietà – ha sottolineato Letizia Moratti - formate ad affrontare anche le situazioni più delicate, una realtà insostituibile che garantisce continuità e professionalità negli interventi, riconfermando ogni giorno l´impegno per sconfiggere il cancro”. Il Sindaco ha continuato ricordando il professor Gianni Ravasi: “La sua eredità è in buone mani. Sono convinta che saprete metterla a frutto e andare oltre. La città, infatti, ha bisogno di persone come voi. Il professore ha presieduto questa giornata per 25 anni e fin dal 1980 ha offerto alla Lilt il suo contributo di oncologo di fama internazionale con partecipazione ed entusiasmo ma soprattutto con la grande umanità che lo ha sempre contraddistinto”.  
   
   
MILANO: XXI GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’INFANZIA. MORATTI E MOIOLI AL BUZZI: “GIOCO E SCUOLA IN OSPEDALE PER UNA MILANO SEMPRE PIU’ AMICA DEI BAMBINI”  
 
Milano, 22 novembre 2010 - “Divertimento, svago, e didattica. È questo il cuore del nostro impegno. Un impegno a tutto campo rivolto ai bambini, che oggi si arricchisce di una nuova importante iniziativa. Un progetto di gioco scuola per aiutare i più piccoli a vivere più serenamente una lunga degenza in ospedale”. Così il Sindaco Letizia Moratti, in occasione dell’Xxi Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia, è intervenuta, insieme con l’assessore alla Famiglia e Politiche sociali Mariolina Moioli, all’inaugurazione degli spazi informatici dedicati ad attività didattico-ricreative, realizzate nei reparti di Chirurgia Pediatrica, Pediatria e Ortopedia dell’Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi. “In questo giorno del ricordo – ha sottolineato Letizia Moratti – vogliamo rinnovare il nostro impegno, un impegno prioritario, volto a garantire a tutti i bambini migliori condizioni di vita. Era il 20 novembre 1989 quando fu approvata all’unanimità la Convenzione internazionale sui diritti dell’Infanzia da parte dell’Assemblea Generale dell’Onu. Una data che, oggi, celebriamo insieme un progetto all’avanguardia, già sperimentato alla clinica De Marchi, all’Ospedale San Raffaele, al Sacco e all’Istituto dei Tumori e che, entro l’anno, partirà anche all’Ospedale San Paolo. Un progetto dalla doppia finalità: didattica, perché si propone di aiutare i bambini ricoverati a stare al passo con il programma scolastico, e ricreativa perché offre ai piccoli degenti di tenersi in contatto con i propri amici”. Computer dotati di webcam permetteranno ai bambini e ai ragazzi ricoverati di seguire le lezioni e di dialogare con i propri insegnanti e compagni. Un progetto promosso dal Comune di Milano, nell’ambito del progetto “Bambini in Ospedale - Agio nella Cura”, con il sostegno del Gruppo bancario Credito Valtellinese e dell’Associazione Culturale Claudio Moretti che hanno fornito i computer grazie al ricavato delle vendite del Cd a scopo benefico “Caro Papà Natale… ”. “Da molti anni – ha dichiarato l’assessore Moioli –, con il Comune, lavoriamo all’interno dei reparti di pediatria della città, attraverso sezioni di gioco-scuola in ospedale, per offrire momenti di svago ai piccoli degenti e dare continuità, per quanto possibile, alle abitudini di vita quotidiana dei bambini, che comprendono momenti di scolarizzazione e momenti di gioco. Un progetto che affianca, per esempio, quello di assistenza domiciliare dei bambini in uscita dall’ospedale, diretto in particolare ai malati cronici, costretti a trascorrere buona parte della degenza presso la propria abitazione”. Sono stati 19.462, all’interno delle 5 strutture ospedaliere, i bambini seguiti dal Comune di Milano, nell’anno scolastico 2009-2010. Un numero che negli anni è progressivamente cresciuto, passando dai 15.814 del 2007-2008, ai 18.727 del 2008-2009, ai quasi 20mila di oggi. “Ringrazio l’Amministrazione Comunale, il Sindaco Moratti, l’Assessore Moioli e quanti hanno reso possibile questo progetto – ha dichiarato il Direttore Generale degli Istituti Clinici di Perfezionamento Francesco Beretta - e apprezzo il loro particolare interesse nei confronti dell’Ospedale Buzzi per aiutare i bambini in ospedale e rendere più sereni anche i giorni della sofferenza”. “Questa iniziativa – ha dichiarato il Vice Direttore Generale del Credito Artigiano Vittorio Pellegatta – si inquadra tra gli interventi di marketing sociale che il Gruppo Credito Valtellinese promuove da tempo sul territorio nazionale, concretizzando i principi di solidarietà e sussidiarietà iscritti nei dettami statutari e che contraddistinguono il nostro modo di fare Banca. Con il Buzzi, sono già 30 le aule di informatica che siamo riusciti a donare ad altrettante unità pediatriche di ospedali italiani”. “Quando un progetto riesce a realizzare gli obiettivi per cui è nato – ha dichiarato il Presidente dell’Associazione Culturale Claudio Moretti Annamaria Andreoli - il merito è di tutte quelle persone che in vario modo hanno partecipato alla sua riuscita:gli artisti, che così generosamente hanno messo a disposizione il loro talento, l’Associazione culturale Claudio Moretti che ha realizzato il Cd “Caro papà Natale…2”, il Gruppo bancario Credito Valtellinese che lo ha commercializzato attraverso le oltre 540 filiali e le persone che lo hanno acquistato. Siamo certi che questa iniziativa aiuterà i bambini che trovano assistenza in questa struttura ospedaliera ad affrontare il disagio e la sofferenza della malattia più serenamente e, magari, anche col sorriso.” Nel corso della mattina il Sindaco ha, infine, inaugurato la nuova Aula Magna del Buzzi, realizzata con una donazione da parte della Società Prima Vera S.p.a, che accoglierà, in un ambiente completamente rinnovato, convegni, congressi, lezioni universitarie e anche spettacoli teatrali per i bambini ricoverati.  
   
   
POLITICHE SOCIALI FVG: ABBATTIMENTO RETTE CENTRI DIURNI  
 
Trieste, 22 novembre 2010 - Con una delibera approvata il 18 novembre dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore alla Salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali, Vladimir Kosic, sono stati definiti l´entità del contributo giornaliero destinato all´abbattimento della retta di accoglienza di anziani non autosufficienti in servizi semiresidenziali e, parallelamente, i requisiti minimi che i servizi semiresidenziali devono possedere per poter operare, siano essi autonomi o collocati all´interno di una struttura residenziale per anziani regolarmente autorizzata. Il provvedimento si è reso necessario in quanto il Bilancio della Regione per il triennio 2010-2012 ha destinato ben 2 milioni di euro alle Aziende per i Servizi sanitari allo scopo di abbattere, in via sperimentale, la retta di accoglienza, ma non esisteva ancora una specifica disciplina che regolamenti i servizi semiresidenziali per anziani. Per quanto riguarda l´entità del contributo giornaliero, esso è stato definito in 12,50 euro per chi è ospitato in servizi autonomi e in 10.50 euro per coloro che sono accolti in servizi collocati all´interno di strutture per anziani. In entrambi i casi è prevista una riduzione del contributo del 30 per cento, qualora la presenza giornaliera sia inferiore alle cinque ore. Quello semiresidenziale si configura come un servizio rivolto prevalentemente ad anziani residenti nel contesto territoriale circostante, con vario grado di non autosufficienza. Svolge un ruolo importante e strategico nelle politiche di contrasto all´istituzionalizzazione, ponendosi come risorsa a supporto della domiciliarità che concorre, se non a evitare del tutto, per lo meno a ritardare l´ingresso delle persone anziane in strutture residenziali. Rappresenta pertanto una risorsa significativa del territorio che contribuisce a favorire la permanenza delle persone anziane non autosufficienti nel proprio ambiente familiare e sociale. I requisiti minimi, indicati in un documento allegato alla delibera consistono nell´elencazione delle prestazioni assistenziali che devono essere garantite, nel numero di giorni e ore di apertura della struttura, e nelle modalità di accesso. E´ anche previsto che il servizio semiresidenziale per anziani non autosufficienti sia inserito nella rete dei servizi territoriali e debba operare in cooperazione con i servizi di assistenza territoriale e di assistenza domiciliare integrata. Non mancano prescrizioni specifiche sui requisiti strutturali, edilizi, tecnologici, organizzativi e gestionali.  
   
   
APPROVATE LE DIRETTIVE PER LA FORMULAZIONE DEL REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DELL´AZIENDA PROVINCIALE DEL TRENTINO PER I SERVIZI SANITARI  
 
Trento, 22 novembre 2010 - Su proposta dell´assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi, la Giunta provinciale ha approvato le “Direttive per la redazione del Regolamento di organizzazione dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari”. L´azienda ha tempo fino al 31 marzo 2011 per adottare il nuovo regolamento di organizzazione Lo stesso dovrà poi essere approvato dalla Giunta Provinciale. I principi di riferimento per la riorganizzazione sono la ricerca di un assetto organizzativo più funzionale, anche attraverso la riorganizzazione e semplificazione delle direzioni centrali amministrative e sanitarie, la riorganizzazione del settore ospedaliero per ricercare unitarietà e nuove sinergie di rete, il rafforzamento dell´integrazione socio-sanitaria, la riorganizzazione dell´area territoriale prevedendo un ruolo forte del distretto per l’erogazione di prestazioni sanitarie e socio-sanitarie prossime al cittadino, la costruzione di una gestione più collegiale. Con la legge provinciale di riforma, la numero 16 del 23 luglio 2010 “Tutela della salute in provincia di Trento”, si sono volute creare le condizioni che consentano all’Azienda sanitaria di interpretare efficacemente ed efficientemente il proprio ruolo anche attraverso un’adeguata struttura organizzativa aderente alle esigenze di innovazione e di maggiore flessibilità. Per raggiungere i suoi fini istituzionali e per conseguire i relativi obiettivi, l´Azienda, secondo la nuova disciplina, deve adottare il proprio Regolamento di Organizzazione con il quale viene definita la struttura organizzativa e funzionale e le modalità di partecipazione degli operatori alle funzioni di governo dell’azienda. Il regolamento di organizzazione disciplina ogni altro aspetto organizzativo, economico e gestionale. Alla Giunta Provinciale la legge riserva il potere di emanare direttive circa l´organizzazione e la gestione dell´azienda. Le direttive approvate oggi dalla Giunta provinciale precisano che il regolamento, che deve ispirarsi ai principi di efficienza, economicità e semplificazione, determina gli elementi identificativi, i principi ispiratori e il ruolo dell´azienda nel contesto istituzionale provinciale, il suoi assetto interno, l´organizzazione e l´articolazione e il sistema di attribuzione delle responsabilità e di valutazione dei risultati. Il Direttore Generale dell´azienda, sentito il parere del Consiglio di Direzione e del Collegio del Governo Clinico, dovrà adottare il regolamento di organizzazione e trasmetterlo alla Giunta provinciale per l’approvazione. Il regolamento di organizzazione deve dare concreta attuazione ai valori ispiratori e i principi fondamentali che guidano l’organizzazione e il funzionamento del Servizio Sanitario Provinciale: universalità, equità e solidarietà; dignità e libertà della persona; centralità del cittadino, titolare del diritto alla salute; uguaglianza sostanziale e accessibilità ai servizi su tutto il territorio provinciale; continuità assistenziale e approccio unitario ai bisogni di salute secondo criteri di appropriatezza, efficacia e sicurezza; promozione e valorizzazione della partecipazione degli enti locali, delle associazioni sociali e sindacali, dei cittadini, dei pazienti e degli operatori sanitari al servizio sanitario provinciale; economicità, l’efficienza gestionale e responsabilizzazione del cittadino. Gli organi dell´azienda sono: il Direttore Generale, il Consiglio di Direzione e il Collegio Sindacale. Il Direttore Generale rappresenta l’organo di vertice della struttura organizzativa aziendale. E´ il legale rappresentante dell’azienda e a lui spetta la responsabilità complessiva della gestione aziendale. Il Consiglio di Direzione è composto dal Direttore Generale, dal Direttore Sanitario, dal Direttore per l’Integrazione Socio Sanitaria e dal Direttore Amministrativo. Il Consiglio di Direzione opera in modo collegiale, assicurando il concorso dei diversi punti di vista tecnici e professionali dei suoi membri, nell’ambito delle fasi di elaborazione e verifica delle strategie aziendali e dei programmi di sviluppo e di organizzazione dei servizi. Dal punto di vista organizzativo l´azienda deve dare attuazione al principio fondamentale di distinzione tra le funzioni di pianificazione strategica poste in capo al consiglio di direzione e la responsabilità gestionale, in capo alla dirigenza. L’azienda deve ispirare la propria organizzazione a criteri di responsabilizzazione diffusa, di delega dei sistemi di gestione, di valorizzazione dell’autonomia gestionale delle singole articolazioni organizzative, dell’autonomia professionale degli operatori e di un generale orientamento alla flessibilità. Il regolamento di organizzazione dovrà definire anche le funzioni e le responsabilità esercitate dalle tre articolazioni organizzative fondamentali: Il Dipartimento di Prevenzione, Il Servizio Ospedaliero Provinciale (Sop), I Distretti. Il modello organizzativo del Sop e le funzioni del suo Direttore dovranno garantire la realizzazione dei principi di unitarietà del sistema ospedaliero provinciale e di integrazione tra le strutture ospedaliere. Il modello organizzativo, quindi, deve tendere al miglioramento dell’omogeneità nell’accesso e nella qualità dei servizi sanitari erogati dai diversi ospedali del Sop ed a garantire una forte integrazione con i servizi erogati a livello territoriale. Il modello organizzativo dei Distretti deve garantire l’erogazione dei servizi sanitari e socio-sanitari territoriali in modo coerente con i fabbisogni del territorio. Il regolamento dovrà individuare gli strumenti organizzativi per far sì che nel Distretto la domanda di salute sia affrontata in modo unitario e globale e che in esso siano attivabili tutti i percorsi di accesso del cittadino ai servizi sanitari e socio sanitari. Il regolamento dovrà definire il nuovo modello organizzativo anche in relazione alle specifiche funzioni e responsabilità assegnate ai dipartimenti, individuandosi in tal senso due principali tipologie in relazione ai compiti prevalenti del dipartimento stesso: i dipartimenti strutturali, a cui è demandata la gestione di fattori produttivi significativi per quantità e valore economico, ed il cui obiettivo principale è l’amministrazione efficiente ed efficace delle risorse assegnate; i dipartimenti funzionali o con compiti prevalenti di tipo tecnico-scientifico. I dipartimenti gestionali inter-sede ospedaliera sono, secondo le direttive adottate, il modello organizzativo preferibile per l’organizzazione del Servizio Ospedaliero Provinciale.  
   
   
IL PRESIDENTE SCOPELLITI A VIBO, CONFERMA LA COSTRUZIONE DEL NUOVO OSPEDALE.  
 
Catanzaro, 22 novembre 2010 - Il Presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, è intervenuto a Vibo Valentia, nel corso di un’iniziativa pubblica dal titolo “Calabria chiama Calabria”, confronto tra esperienze istituzionali del territorio regionale, al quale ha preso parte anche il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Nel corso dell’incontro il Governatore ha sviluppato alcuni argomenti, tra i quali quello della sanità e del confronto diretto con i cittadini. “´´Stiamo acquisendo sempre maggiori stimoli per continuare a lavorare con sempre maggiore determinazione – ha affermato il Presidente Scopelliti - Abbiamo messo in campo azioni concrete per aggredire le tante emergenze della Calabria. Al primo posto quella della sanità´. Lo abbiamo detto in campagna elettorale - ha aggiunto Scopelliti - e lo stiamo facendo. E questo in Calabria rappresenta già una novità. Partiamo dalla forte condivisione che percepiamo nei cittadini. La gente apprezza questa nostra azione. Siamo riusciti a mettere in campo una grande squadra di consiglieri ed assessori molto motivati. Il Pdl in Calabria, secondo quanto ci risulta, continua ad essere vincente. Ai cittadini ed alle forze sociali chiedo una forte coesione per affrontare le criticità e le emergenze della Calabria, soprattutto in campo sanitario, che non hanno colore politico. Un´altra risposta forte - ha concluso Scopelliti – la daremo nelle prossime settimane su Vibo Valentia, confermando l´impegno per la costruzione del nuovo ospedale. Posso garantire che il progetto andrà avanti”.  
   
   
IRCCS, CONVEGNO SU USO RADIAZIONI IN MEDICINA  
 
Potenza, 22 novembre 2010 - “Impiego delle radiazioni in ambiente sanitario: utilità, rischi e incidenti”. E’ questo il titolo del convegno di fisica sanitaria che si è tenuto il 18 novembre presso l’Irccs Crob di Rionero in Vulture. Un tema preciso, quello scelto dal neo gruppo regionale lucano dell’Associazione Italiana di Fisica Medica, che ha lo scopo di far conoscere più a fondo il ruolo, le competenze e le funzioni del fisico medico, e testimonia l’attenzione dedicata dall’Irccs Crob alla valorizzazione di tutte le professionalità che operano al suo interno. Questa figura professionale, resa obbligatoria dal d.Lgs 187/2000, è coinvolta nel processo sanitario di diagnosi e cura, e non va confusa con quelle di carattere tecnico dell’esperto qualificato e dell’ingegnere clinico. Compito del fisico medico è quello di gestire il continuo e complesso sviluppo tecnologico al fine di ottimizzare i processi diagnostico e terapeutico del paziente. Una figura tecnica e clinica che garantisce costantemente un adeguato dosaggio delle radiazioni emesse dalle strumentazioni. Per conseguire questo titolo il percorso formativo ha la durata di nove anni: prima la laurea in fisica, poi la specializzazione in fisica medica della durata di quattro anni. “L’aifm al pari delle altre associazioni operanti in ambito sanitario” dice il coordinatore del gruppo Aifm Basilicata Piernicola Pedicini “è profondamente interessata alle scelte di politica economica della Regione, perché ritiene che il coinvolgimento del fisico medico nei processi sanitari e gestionali è uno degli aspetti caratterizzanti un modello di sanità rivolto alla sintesi tra sviluppo e contenimento della spesa. La regione Basilicata conta soltanto cinque fisici medici strutturati, di cui tre all’Irccs Crob, laddove la sola città di Milano ne ha a disposizione più di cinquanta”. Il convegno è stato, inoltre, dedicato ai molteplici rischi derivanti dall’uso delle radiazioni in campo sanitario. Il fisico medico, infatti, opera nella prevenzione, nelle gestione delle criticità operative, nella bonifica dei rischi, nell’interpretazione della normativa e negli aspetti connessi al controllo ed alla vigilanza. Relatori dell’evento nomi di alto spessore a livello internazionale come: il presidente dell’Aifm e direttore dell’U.o. Di Fisica Sanitaria dell’Ieo di Milano Guido Pedroli, il direttore dell’Istituto di Fisica della scuola di specializzazione in Fisica Medica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Angelo Piermattei, il direttore del Laboratorio di Fisica Medica e Sistemi Esperti dell’Istituto Regina Elena Ifo di Roma Lidia Strigari, il docente presso l’Università Federico Ii di Napoli e della scuola di specializzazione presso la Cattolica a Roma Pierluigi Indovina, e il direttore della S.c. Fisica Sanitaria Ausl Modena, responsabile della Fisica Sanitaria dell’Istituto Rizzoli a Bologna Domenico Acchiappati.  
   
   
ATM - LE LINEE DELL’ARTE CARAVAGGIO IN METRÒ A MILANO IN OCCASIONE DI CARAVAGGIO UNA MOSTRA IMPOSSIBILE MILANO, PALAZZO DELLA RAGIONE 10 NOVEMBRE 2010 – 13 FEBBRAIO 2011  
 
 Milano, 22 novembre 2010 - Un nuovo straordinario evento dedicato a Caravaggio, nella sua terra di origine, chiude le celebrazioni per il quarto centenario della morte del maestro lombardo. Tutte le opere di Michelangelo Merisi (1571 – 1610) si potranno ammirare nel loro folgorante splendore nella mostra Caravaggio. Una mostra impossibile allestita in Palazzo della Ragione a Milano, dal 10 novembre 2010 al 13 febbraio 2011. Ma non solo. Entrando nello spazio espositivo il pubblico sarà accompagnato da Caravaggio in un affascinante viaggio alla scoperta dei segreti della sua vita e della sua arte. Promossa dal Comune di Milano - Cultura, dalla Rai Radiotelevisione Italiana, e prodotta e organizzata da Arthemisia Group e Palazzo della Ragione, la Mostra impossibile del Caravaggio raccoglie 65 capolavori - l’intero corpus delle opere di Michelangelo Merisi, nessuna esclusa e comprese alcune attribuite – riprodotti ad altissima definizione e disposti lungo un itinerario cronologico. Un viaggio “impossibile” tra dipinti disseminati nei musei, nelle chiese e nelle collezioni private di tutto il mondo, che diventa realtà nell’era della riproducibilità digitale dell’opera d’arte. A più di mezzo secolo di distanza dalla celebre rassegna milanese dedicata a Caravaggio nel 1951, a cura di Roberto Longhi, il capoluogo lombardo rende così omaggio all’artista con un evento ancora più esaustivo e omnicomprensivo delle sue opere. "Un Caravaggio impossibile ma probabile, con una premessa: non c´è cultura senza educazione. Questo è il senso del progetto - spiega l´Assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory -. L´arte antica ha bisogno di futuro e questo Caravaggio virtuale ha qualcosa di molto reale: la possibilità di conoscere la bellezza dell´arte attraverso la tecnologia, con il sorprendente risultato di riuscire a vedere tutte le opere di Caravaggio in un unico spazio scenico". Grazie a questo progetto ideato e curato da Renato Parascandolo, realizzato dalla Rai in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e con un comitato scientifico composto da Ferdinando Bologna e Claudio Strinati, le opere di Caravaggio conservate da Parigi a San Pietroburgo, da New York a Princeton, da Dublino a Vienna, da Roma a Napoli, Firenze, Siracusa, ecc. Sono oggi fruibili in uno stesso luogo. I quadri, riprodotti in digitale con tecnologie d’avanguardia ad altissima definizione, nel rigoroso rispetto delle dimensioni, dei colori e della luce originali, si trovano finalmente riuniti realizzando un sogno a lungo coltivato da studiosi, critici e appassionati. L’esposizione supera spazio e tempo e fa rivivere a distanza di secoli il pittore più moderno e rivoluzionario della storia, seguendo passo dopo passo le tappe dalla sua opera e della sua vita burrascosa. Entrando in una vera e propria wunderkammer, i visitatori saranno infatti accolti da performer nei panni del grande maestro e verranno condotti nel suo mondo attraverso aneddoti di vita vissuta e racconti sulle opere, scanditi in tre fasi temporali: gli esordi, la maturità, il periodo precedente la prematura scomparsa. Caravaggio rivive altresì attraverso numerosi film, documentari storici e spettacoli a tema, proiettati su grandi schermi televisivi; l’atmosfera dell’epoca si respira nella sezione con i quattro dipinti del maestro in cui compaiono strumenti musicali e spartiti. Un sottofondo sonoro di madrigali, cantati da un coro a quattro voci, pervade l’ambiente: sono le musiche dipinte dal Caravaggio in quattro opere famose: Riposo durante la fuga in Egitto (1596), le due versioni del Giovane che suona il liuto (1596- 97) e Amore vincitore (1602). Caravaggio. Una mostra impossibile non è una mostra convenzionale ma è innanzi tutto un sistema di comunicazione innovativo e altamente didattico, che coinvolge e rende partecipe il visitatore-spettatore in modo attivo, con un’esperienza visiva e auditiva a tutto tondo. Si tratta inoltre di una tipologia di mostra senza precedenti in quanto omnicomprensiva rispetto a qualsiasi altra esposizione, anche perché, a causa dei costi proibitivi di allestimento e della crescente difficoltà di ottenere dai musei il prestito delle opere d’arte, una mostra di tutti i dipinti del Caravaggio era e resta impossibile in assoluto. Inoltre, la riproduzione digitale dei dipinti consente di prolungarne la memoria al di là dell’usura e degli eventi, di trasmetterne ai posteri una testimonianza attendibile e, soprattutto, rende possibile una più esauriente e analitica “leggibilità” delle opere stesse, consentendo di percepire aspetti cromatici e luministici - l’essenza della pittura caravaggesca - solitamente inaccessibili all’occhio umano di fronte all’originale, a causa del contesto in cui viene esposto e per lo stato di conservazione dell’opera. Sito Internet - Arricchisce il valore didattico del progetto, il sito internet della mostra www.Caravaggio.rai.it. In questa sorta di catalogo virtuale è possibile, tra l’altro: ascoltare dalla viva voce di autorevoli storici dell’arte la descrizione dei dipinti; entrare nei più minuti dettagli delle opere fino a scorgerne la trama della tela; vedere le sequenze più significative dello spettacolo teatrale che Dario Fo ha realizzato espressamente per la “Mostra impossibile”; leggere le testimonianze sul Caravaggio dei suoi contemporanei; ascoltare i madrigali “dipinti” in alcune opere; cimentarsi con un gioco che richiede di scoprire a quali opere appartengano alcuni dettagli. Contenuti Della Mostra - In un suggestivo allestimento, l’esposizione segue un’impostazione cronologica e tematica che illustra il percorso artistico di Michelangelo Merisi dagli esordi romani agli ultimi anni, riunendo in due sezioni apposite i dipinti eseguiti nella capitale (1599-1603) per la Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi: la Chiamata di Levi d’Alfeo (San Matteo), San Matteo e l’angelo e Il martirio di San Matteo; e per la Cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo: la Conversione di Saulo e la Crocifissione di San Pietro, accostate alla prima versione della Conversione di Saulo, appartenente alla Collezione Odescalchi-balbi. Un’altra sezione è dedicata ai quattro dipinti sul tema della musica, con sottofondo sonoro - esecuzione dall’ensemble Musica Picta diretto da Paolo Camiz – tratto dagli spartiti dei madrigali raffigurati nel Riposo durante la fuga in Egitto (1596) della Galleria Doria Pamphilj di Roma, nelle due versioni del Giovane che suona il liuto (1596-97) conservati all’Ermitage di San Pietroburgo e al Metropolitan di New York, e in Amore vincitore (1602) del Staatliche Museen, Gamäldegalerie di Berlino. Nell’insieme spiccano inoltre per imponenza le immagini di grandi quadri come la Decollazione del Battista (1608) di oltre cinque metri di altezza, conservata nella Cocattedrale di San Giovanni a La Valletta, Malta; e altri celebri dipinti come il Giovane con un canestro di frutti (1592-93) della Galleria Borghese, il Bacco (1593) della Galleria degli Uffizi, la Cattura di Cristo (1602) della National Gallery of Ireland a Dublino, la Cena in Emmaus (1608) della Pinacoteca di Brera. Completano il percorso video di film storici, documentari e spettacoli a tema, conservati nelle Teche Rai. Perché Una Mostra Impossibile - “L’idea delle Mostre impossibili - dice Renato Parascandolo, ideatore del progetto - nasce dalla considerazione che nell’epoca contemporanea la riproduzione deve essere tutelata e valorizzata quanto l’originale: una diffusione di massa delle opere d’arte, garantita dalle riproduzioni, risponde a un’istanza di democrazia culturale formulata da Walter Benjamin e André Malraux. La mostra rende accessibile a un pubblico vastissimo la fruizione di opere d´arte che finora potevano essere ammirate soltanto sul posto o che – tutt’al più - potevano essere intraviste in riproduzioni di piccolo formato. Ora invece, impiegando tecniche digitali d´avanguardia, è possibile realizzare riproduzioni di altissima definizione, in scala 1 : 1, di qualsiasi affresco, dipinto o pala d´altare, ponendo lo spettatore virtualmente di fronte all´opera d´arte originale”. La ricerca tecnologica sulla modalità più efficace di riprodurre le opere d’arte nel loro formato originale, impegna, da circa dieci anni, un gruppo di specialisti della fotografia, delle luci e della digitalizzazione di immagini. I tecnici della Rai hanno messo a punto una tecnica di riproduzione - basata su supporti trasparenti retroilluminati - che ha consentito di ottenere risultati straordinari, apprezzati anche da severi e autorevoli storici dell’arte come Ferdinando Bologna, Salvatore Settis, Claudio Strinati, Maurizio Calvesi, Denis Mahon, Dominique Fernandez. Come scrive Claudio Strinati: “Numerosi sono gli studiosi e gli appassionati di musica che conoscono certe composizioni ed esecuzioni quasi esclusivamente attraverso la riproduzione discografica. La riproduzione di un’opera pittorica – purché di qualità, sia nell’esecuzione, sia nella rappresentazione – presenta qualche analogia con la riproduzione musicale. Il che non vuol dire che la riproduzione è equivalente all’originale: cionondimeno un’ottima riproduzione di un’opera d’arte può dare una serie di cognizioni, stimoli e intuizioni molto importanti e interessanti. Di qui il mio apprezzamento per il progetto delle “Mostre impossibili”. Ferdinando Bologna, a sua volta, spiega: “Le “mostre impossibili” consentono una più approfondita conoscenza delle opere e un accostamento, per confronto, di opere che sono normalmente lontanissime fra di loro. Soprattutto, questa nuova generazione di riproduzioni d’arte, ad altissima definizione e a grandezza naturale, consente un approccio agli originali che gli originali stessi, nelle condizioni in cui normalmente si trovano, sia nei musei sia nelle sedi proprie, non consentono. Anche per questo considero geniale il progetto delle “mostre impossibili” ideato e sviluppato, con perseveranza e rigore, da Renato Parascandolo”. Sembra un paradosso, ma la mostra impossibile sul Caravaggio è una manifestazione che ha altresì lo scopo di incoraggiare il pubblico verso la conoscenza degli originali. In una società che vive di “riproduzioni” di ogni tipo, il contatto rinnovato con ciò che appare vero e naturale consente un approccio intellettuale, da cui scaturisce il desiderio di accesso reale alle cose. Oltre a Caravaggio, la Rai ha realizzato altre “mostre impossibili”; una dedicata ai dipinti e agli affreschi di Raffaello (40 opere), un’altra all’intera opera pittorica di Leonardo. Esposte in varie città italiane (Roma, Napoli, Torino, Catania, Salerno, Vigevano, Avellino, Vinci) e straniere (Chicago, Malta, Santa Cruz), le “mostre impossibili” sono state visitate finora da oltre ottocentomila persone. Www.comune.milano.it/palazzoreale  www.Caravaggio.rai.it/  www.Mostreimpossibili.rai.it/    
   
   
A TRIESTE, ALLE SCUDERIE DEL CASTELLO DI MIRAMARE LA MOSTRA GIORGIO DE CHIRICO UN MAESTOSO SILENZIO  
 
Milano, 22 novembre 2010 - 70 dipinti e 20 tra disegni, acquerelli e inchiostri ripercorreranno la vicenda artistica di uno dei maestri assoluti dell’arte del Novecento. Dal 3 dicembre 2010 al 27 febbraio 2011, le Scuderie del Castello di Miramare di Trieste ospiteranno una mostra che racconta il percorso creativo di Giorgio de Chirico (Volos, 1888 - Roma, 1978). L’iniziativa, promossa da Galatea Arte Associazione Culturale, organizzata da Tadino Arte Contemporanea, in collaborazione con la Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia, curata da Roberto Alberton e Silvia Pegoraro, presenterà 90 opere - settanta dipinti, e una ventina tra disegni, acquerelli e inchiostri - realizzate nella prima metà del Novecento da uno dei maestri assoluti dell’arte contemporanea. Il percorso espositivo prende avvio dagli anni Dieci del Xx secolo, con capolavori quali La grande Tour del 1915, Enigma della partenza del 1914, Tempio di Apollo a Delfi del 1909-1910, o Vaso di Crisantemi del 1912. Proprio quello della piazza rappresenta uno dei temi cardine della Metafisica. De Chirico libera questo spazio, tradizionalmente luogo d’incontro, e lo rende vuoto, quasi irriconoscibile, dove il passato e il presente s’intrecciano dando vita a un tempo sospeso, fino a diventare un palcoscenico popolato da Muse, Manichini, Statue, Oracoli, Arianne. In quegli anni, l’artista inseguiva un nuovo linguaggio che si differenziasse dagli stilemi impressionisti o dalle nuove ricerche cubiste e futuriste, e che lo portasse a una originale rappresentazione e a sintetizzare le suggestioni provenienti dalla cultura classica della natia Grecia, e dalla scoperta del pensiero di Nietzsche e Schopenhauer. Nei suoi intenti, che anticiparono con rigore quegli elementi che sono alla base dell’espressività contemporanea, c’è il rifiuto dell’antropomorfismo, che consisteva come affermava lo stesso de Chirico, “nel sopprimere completamente l’uomo come punto di riferimento, come mezzo per esprimere un simbolo, una sensazione o un pensiero”, che ha guidato l’arte fino agli inizi del Xx secolo. Infatti, de Chirico pone l’uomo, non come forma, al centro dei propri lavori. Se gli Impressionisti “fotografano” il mondo esterno come loro appare, se Picasso delinea un nuovo spazio non più prospettico e i Futuristi il moto universale, a lui preme rappresentare quelle sensazioni interiori che sono la linfa vitale dell’animo umano. Dal palcoscenico delle sue piazze de Chirico prende oggetti reali, togliendo loro ogni funzione reale; struttura così un nuovo linguaggio, ovvero la Metafisica, che ha sì dato avvio al Surrealismo e ai suoi sviluppi, ma che si pone anche alla base di molte ricerche contemporanee. De Chirico ha ampliato la propria indagine metafisica negli anni Venti e Trenta, mutando totalmente l’iconografia classica delle piazze, per giungere a felici invenzioni quali gli Archeologi, i Gladiatori, i Mobili nella valle o i Bagni misteriosi. Il percorso espositivo darà conto di questa evoluzione attraverso un nucleo di opere di questo periodo, come una Figura femminile del 1922, Interno metafisico e Gli archeologi del 1925, Mobili nella valle del 1927, oltre a Cavalli sulla Spiaggia del 1928, Gladiatori (La Lutte), Cavalli e Dioscuri e Vita silente del 1929, Cavalli in riva al mare del 1930, Ettore e Andromaca del 1935 e si chiuderà con alcune opere particolarmente significative degli anni ’40 e ’50. Catalogo Silvana Editoriale. L’esposizione dedicata a Giorgio de Chirico è parte del progetto Dalla Metafisica all’Arte che, fino al 27 febbraio 2011, vedrà le Scuderie del Castello di Miramare, ospitare la personale di Fabio Mauri, Un sognatore della ragione che presenterà 5 grandi installazioni, oltre a dipinti e disegni degli anni Cinquanta, realizzati dell’artista romano che, rielaborando le proprie traumatiche esperienze degli anni dell’adolescenza e della guerra, viene a concretizzare la storia nelle cose realizzando, come in un grandioso fermo immagine, di densa drammaticità e rara bellezza, le vicende umane e la mostra Gli specchi dell’enigma. Artisti intorno a De Chirico, allestita all’interno del Castello, con opere di 15 artisti contemporanei, quali Adami, Ceroli, Chia, De Dominicis, Natham, Schifano e altri, che hanno reso omaggi più o meno espliciti a de Chirico e che si richiamano alla sua poetica.  
   
   
AMBROGIO ALCIATI. LEZIONI DI PITTURA AL PALAZZO DELLA PERMANENTE DI MILANO  
 
Milano, 22 novembre 2010 - La Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano organizza, dal 24 novembre 2010 al 9 gennaio 2011, la rassegna Ambrogio Alciati (1897-1929). Lezioni di Pittura, che vuol essere un invito a ri-scoprire uno dei più affascinanti ritrattisti del primo Novecento – non lo si ricordava a Milano dalla picco-la retrospettiva in Palazzo Reale del 1975 – e, nel contempo, un omaggio della Permanente stessa a un an-tico Socio che nelle sue sale svolse gran parte del proprio itinerario. Omaggio al pittore e al maestro, che dalla cattedra di Brera formò un’intera generazione di artisti, ma anche intrigante galleria d’immagini di molti fra i protagonisti della “Milano bene” inizio secolo. Antonio Ambrogio Alciati nasce a Vercelli nel 1878, frequenta il locale Istituto di Belle Arti e nel 1897, con una borsa di studio, si trasferisce a Milano ed entra all’Accademia di Brera. Di qui gli studi ai corsi di Ve-spasiano Bignami, Giuseppe Mentessi e Cesare Tallone; la Medaglia d’Oro (1910), il Premio Principe Um-berto (1914); l’imporsi come ritrattista presso l’alta borghesia cittadina; l’avvio del cursus espositivo con le mostre della Permanente, le Esposizioni Nazionali di Brera, le Biennali di Venezia, ininterrottamente dal 1907 al 1920. Proprio nel ’20 è chiamato a Brera al posto di Cesare Tallone, morto l’anno prima, e terrà cattedra sino al 1929, data della prematura scomparsa. Pur nei limiti imposti dalla difficoltà di reperire e ottenere molti lavori, i sessantacinque dipinti e disegni proposti, anche inediti, dal 1899 al 1929, chiariscono l’intero processo creativo dell’artista che, erede della Scapigliatura nel privilegiare la figura, fonda però la propria visione sulla padronanza del segno e l’equilibrio tra forma e colore. Alciati è pittore d’istinto più che di teoria. Nel preferire la luce d’interni al plein air e nel cogliere la psicologia dei committenti e del loro universo (voleur d’âme direbbero i francesi) entra di diritto nella ritrattistica ‘mondana’ europea fra Otto e Novecento, che in Italia si vorrebbe limita-re a De Nittis e Boldini, mentre in effetti coinvolge tutta una corrente di autori raffinati, dal linguaggio modernissimo nello sguardo sul dato visivo, se pur ‘accademici’ nel tradurlo, sì da meritare quella sorta di ostracismo critico verso quanto non tocchi le avanguardie storiche. Lezioni di pittura, infine, non solo in senso lato, perché una sezione della rassegna è dedicata ad alcuni al-lievi di Alciati, per strade diverse ed esiti peculiari: Francesco De Rocchi, Cristoforo De Amicis, Umberto Lilloni, Angelo Del Bon, Adriano di Spilimbergo, Virginio Ghiringhelli, Guido Tallone, Giuseppe Novello, Gianfilippo Usellini, Gino Meloni.  
   
   
I GHIRLANDAIO: UNA SAGA ARTISTICA LUNGA UN SECOLO  
 
Milano, 22 novembre 2010 - Sempre declinato al singolare, Ghirlandaio è in realtà la ‘griffe’ della dinastia di artisti-imprenditori che, dalla seconda metà del Quattrocento, dominò per un secolo la scena del Rinascimento fiorentino. Ghirlandaio è dunque il capostipite Domenico (1449-1494) e Ghirlandaio sono i fratelli David (1452-1525) e Benedetto (1458-1497), il fratellastro Giovambattista, il cognato Bastiano, il figlio Ridolfo (1483-1561). Alla loro scuola si formarono decine di artisti (Michelangelo e Granacci i più celebri) che contribuirono a diffonderne in Italia e in Europa la fama di magistrali illustratori di Firenze e della sua civitas. Quello dei Ghirlandaio fu soprattutto un clan di straordinari professionisti, molto produttivo, modernamente strutturato per capacità e ruoli: Domenico e Ridolfo i veri creativi maestri del colore, altri di più che ottimo pennello, altri ancora versati nella gestione dell’azienda. Questo clan così quadrato, prolifico e longevo è ora al centro di una mostra di non comune importanza, la prima dedicata alla famiglia nel suo complesso, che per di più abbraccia l’intero territorio da Firenze a Scandicci e a varie località dell’hinterland. E’ la terra dove i Ghirlandaio vissero e operarono, staccandosene raramente, marchiandola di capolavori, tanto da farne un museo diffuso. Da qui il titolo dell’evento: Ghirlandaio. Una famiglia di pittori del Rinascimento tra Firenze e Scandicci, aperta al pubblico dal 21 novembre 2010 al 1 maggio 2011, dal giovedì alla domenica, ore 10-13 e 15-19. I luoghi: il Castello dell’Acciaiolo a Scandicci, con 15 opere. Da qui un doppio itinerario conduce il visitatore per decine di tavole, pale e affreschi in musei grandi e piccoli, palazzi e chiese, ville e abbazie. Opere per lo più a tema religioso, Madonne con Bambino, natività, annunciazioni, ma anche ritratti e figure che documentano la Firenze dell’epoca. Ciò significa che l’esposizione è cucita da un filo di tante mostre e luoghi diversi, riconducibili a due noti progetti culturali: quello della Città degli Uffizi, ideato dal direttore della celebre galleria Antonio Natali per dare visibilità al patrimonio conservato nei depositi e per far conoscere le belle terre intorno a Firenze, e quello di Piccoli Grandi Musei, organizzato dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze con un comitato scientifico presieduto da Antonio Paolucci e il compito di promuovere le ricchezze artistiche e monumentali della provincia. In omaggio ai Ghirlandaio i due progetti si sono fusi: promotori la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale fiorentino, la Galleria degli Uffizi e il Comune di Scandicci, con Ente Cassa di Risparmio, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, Soprintendenza dell’area metropolitana (Firenze-pistoia-prato), Provincia di Firenze, Comune di Firenze, la Fondazione Romualdo del Bianco. Patrocina il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, collaborano la Regione Toscana, l’Opificio delle Pietre Dure, i comuni di Calenzano, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Signa e Lastra a Signa. Il catalogo è dell’editore Polistampa. Come noto, il vero cognome di Domenico Ghirlandaio era Bigordi e insieme ai fratelli finì per esser identificato con il nomignolo del padre, un ottimo orafo noto per la particolare abilità nel realizzare ghirlande. Da Scandicci, terra d’origine, la famiglia si trasferì a Firenze nella prima metà del Quattrocento e nell’allora capitale mondiale dell’arte la bottega si affermò nella successiva metà del secolo. Il percorso inizia da Scandicci. Curata dalla storica dell’arte Annamaria Bernacchioni, la mostra al Castello dell’Acciaiolo presenta un celebre dipinto di Domenico (I Santi Jacopo Stefano e Pietro), la bella Madonna di Ridolfo (dal Cenacolo di Fuligno) e altre 14 opere prestate dai musei fiorentini. Da qui si sviluppano due diversi itinerari Ghirlandaio. Quello di Firenze comprende gli affreschi nella Sala dei Gigli in Palazzo Vecchio, la Cappella Sassetti e la Cappella Tornabuoni (rispettivamente nelle chiese di S. Trinita e S. Maria Novella), l’Adorazione dei Magi al Museo degli Innocenti. Molti altri capolavori si trovano agli Uffizi, Accademia, Galleria Palatina e nei cenacoli di Ognissanti e S. Marco: sono visite da non perdere anche se non previste in questo specifico programma. L’altro itinerario procede invece alla scoperta delle tante testimonianze artistiche lasciate dai Ghirlandaio nel nord-ovest di Firenze, a cavallo dell’Arno: nelle case di loro proprietà a San Martino e Colleramole, nella millenaria Badia di Settimo, nella Chiesa di S. Andrea a Campi Bisenzio, nel Museo d’arte sacra di S. Donnino e S. Martino a Gangalandi. E poi Mosciano, Giogoli, S. Martino alla Palma, S. Colombano. E’ un viaggio affascinante nel Rinascimento fiorentino, tra visite guidate, incontri per famiglie, concorsi per le scuole, laboratori didattici, un premio per studenti e artigiani. Www.ghirlandaio.it/  
   
   
GIOTTO: LA CAPPELLA DEGLI SCROVEGNI IN HALTADEFINIZIONE  
 
Milano, 22 novembre 2010 - Il Comune di Padova – Assessorato alla Cultura – Musei Civici, Haltadefinizione con il Sole 24 Ore e 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore presentano un evento unico ed eccezionale: la Cappella degli Scrovegni in altissima risoluzione. Ogni minimo dettaglio del grandioso ciclo pittorico, dipinto di Giotto fra il 1303 e il 1305, anche il più lontano e invisibile all’ occhio del visitatore, sarà dal 17 novembre 2010 “a portata di click” su www.Ilsole24ore.com/scrovegni  e www.Haltadefinizione.com/  Per sei mesi, gratuitamente, il tratto pittorico, la straordinaria chiarezza e luminosità del colore, i minuziosi elementi decorativi, l’immediatezza dei gesti e dei sentimenti saranno a disposizione di tutti gli utenti di Internet, che potranno ingrandire e osservare qualsiasi porzione del dipinto, sino a cogliere nitidamente particolari di circa un millimetro quadrato di superficie. L’evento è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra la Direzione dei Musei Civici di Padova e Haltadefinizione, società leader a livello mondiale nella produzione di contenuti in altissima definizione. Il Sole24ore.com dedica uno Speciale editoriale al progetto Cappella degli Scrovegni: all´indirizzo www.Ilsole24ore.com/scrovegni sarà possibile visitare l´opera, aperta a tutti gli utenti, entrando nei minimi particolari con la qualità e la definizione a 360 gradi realizzata grazie alla tecnologia di Haltadefinizione. Un´esperienza multimediale suggestiva unica al mondo. All´interno dello speciale le interviste ai protagonisti del progetto e tutto il materiale di documentazione dell´opera e la speciale colonna sonora realizzata adattata per l´occasione dal maestro Giovanni Albini. Ecco i numeri della Cappella degli Scrovegni in Haltadefinizione: - 700 metri quadrati di pittura ad affresco, 14.000 scatti fotografici - 365 giorni di attività di postproduzione, 326 Gigabyte di dati acquisiti, 100 Gigapixel di immagini in alta definizione prodotte, - 1 Terabyte di occupazione finale per i dati gestiti  
   
   
DAMIEN HIRST FOR THE LOVE OF GOD. IL TESCHIO DI DIAMANTI DI DAMIEN HIRST ESPOSTO A FIRENZE PALAZZO VECCHIO  
 
Milano, 22 novembre 2010 - «Come artista cerco di fare cose in cui la gente può credere, con le quali possa relazionarsi, che possa sperimentare. Occorre dunque esporle nel miglior modo possibile». Damien Hirst nel 2008 «[...] ciò che è bello, sia un animale sia ogni altra cosa costituita di parti, deve avere non soltanto queste parti ordinate al loro posto, ma anche una grandezza che non sia casuale; il bello infatti sta nella grandezza e nell’ordinata disposizione delle parti [...]». Aristotele, Poetica For the Love of God, il teschio tempestato di diamanti opera dell’artista inglese Damien Hirst diventato leggendario da quando venne esposto per la prima volta nel 2007, verrà esposto a Palazzo Vecchio, a Firenze, dal 26 novembre 2010 al 1 maggio 2011. Promosso dal Comune di Firenze, Assessorato alla Cultura e alla Contemporaneità e dai Musei Civici Fiorentini, l’evento è stato ideato da Memoria srl, curato da Francesco Bonami e prodotto e organizzato da Arthemisia Group. For the Love of God è un calco di platino di un teschio umano in scala reale tempestato di 8.601 diamanti al massimo grado di purezza o con pochissime imperfezioni, per un totale di 1.106,18 carati. Sulla fronte è incastonato un grande diamante rosa a forma di goccia anche noto come “la stella del teschio”. I denti sono stati ricavati da un cranio vero del Settecento acquistato da Hirst a Londra. Il teschio di diamanti non ha precedenti nella storia dell’arte. Sotto un certo aspetto, l’opera rappresenta un tradizionale “memento mori”, un oggetto che parla della transitorietà dell’esistenza umana. Come scrive lo storico dell’arte olandese Rudi Fuchs: «Il teschio è sovrannaturale, quasi celestiale. Proclama la vittoria sulla decadenza. Al tempo stesso rappresenta la morte come qualcosa di infinitamente più implacabile. Rispetto alla lacrimosa tristezza di una scena di vanitas, il Teschio di Diamanti è gloria pura». Palazzo Vecchio è la storica sede del governo fiorentino e uno dei grandi capolavori dell’arte e dell’architettura italiana. I sontuosi ambienti decorati su progetto di Vasari ospitarono la corte del duca Cosimo I de’ Medici. Il pubblico potrà ammirare For the Love of God esposto nella Camera del Duca Cosimo passando attraverso lo Studiolo di Francesco I de’ Medici, solitamente visitabile solo su prenotazione, in un confronto irripetibile fra la wunderkammer di Palazzo Vecchio – capolavoro del Manierismo fiorentino realizzato fra il 1570 e il 1575 – e For the Love of God, il tour de force dell’artista contemporaneo Damien Hirst. Da quando è stato creato, For the Love of God è stato esposto solo due volte prima dell’evento fiorentino. Dopo la presentazione inaugurale al White Cube di Londra (la galleria di Damien Hirst) nel 2007, l’opera è stata al Rijksmuseum di Amsterdam nel 2008 attirando più di 250.000 presenze. Www.comune.fi.it/    
   
   
JOSÉ MIGUEL PEREñíGUEZ È IL VINCITORE DEL PREMIO LISSONE 2010  
 
Milano, 22 novembre 2010 - Il lungo iter del Premio Lissone 2010 giunge ora alla sua conclusione, dopo oltre un anno di lavoro preparatorio: si sono dapprima individuate oltre mille gallerie d’arte di Francia, Gran Bretagna, Germania, Ungheria, Spagna e Italia, cui richiedere la segnalazione di giovani artisti di particolare interesse, si è quindi effettuata tra questi artisti la scelta degli autori da invitare al Premio e, infine, si individuato tra i 45 artisti invitati il pittore da premiare. Dopo una ampia discussione la giuria ha indicato come vincitore del Premio Lissone 2010 lo spagnolo José Miguel Pereñíguez (Siviglia, 1977), la cui opera Xvarnah Landscape entrerà a far parte della prestigiosa collezione del museo, accanto a quelle di importanti maestri che furono premiati nel corso della ormai lunga storia del Premio Lissone, tra i quali figurano i suoi conterranei Antoni Tàpies, Josè Guinovart e Luis Feito, assieme ad Appel, Dufrêne, Schneider, Werner, Morlotti, Dorazio, Vedova, Perilli, Scanavino, Adami e tanti altri. L’artista spagnolo è stato scelto “per un linguaggio pittorico e segnico - così si legge nella motivazione - che si esprime attraverso una sofisticata rielaborazione formale e spaziale capace di sviluppare una rinnovata lettura del dato sensibile”. Nel percorso di selezione la giuria ha anche individuato due artisti - Alessandro Di Pietro (Messina, 1987) e Marisa Favretto (Seward, Alaska, 1974) - ritenuti meritevoli di una Menzione speciale, “per aver rivisitato la pittura e la fotografia attraverso una riformulazione mentale del territorio”, il primo, e “per la capacità di sintesi visiva in opere che si insinuano in territori legati all’aspetto visionario e simbolico”, la seconda. “Eccoci finalmente giunti al momento celebrativo del Premio Lissone 2010 - afferma Daniela Ronchi, Assessore alla Cultura, Identità e Tradizioni locali del Comune di Lissone. È un onore per me e per l’Amministrazione che rappresento, premiare l’artista spagnolo José Miguel Pereñíguez, la cui opera, scelta tra una rosa di 45 finalisti, per la sua qualità e la ricerca di un raffinato quanto sofisticato linguaggio espressivo, entrerà a far parte della collezione del Museo d’Arte Contemporanea della nostra città, accanto a quelle di grandi maestri, quali Tàpies, Appel, Morlotti, Vedova, Dufrêne, Werner, Adami e altri. Mi sia inoltre concesso di ringraziare la giuria tecnica, il cui lavoro durato oltre un anno, ha condotto a esiti di grande valore e le cui scelte saranno apprezzate nella collettiva che inauguriamo questa sera”. La selezione è stata effettuata da una giuria tecnica composta da Daniele Astrologo, direttore del Museo Bodini di Gemonio, Gianni Bolongaro, collezionista e responsabile del Parco di arte ambientale La Marrana di Montemarcello (La Spezia), Mario Casanova, direttore del Centro Arte Contemporanea Ticino - Cact Bellinzona (Svizzera), Luigi Cavadini, direttore artistico del Museo d´arte contemporanea di Lissone, Lydie Di Meo, direttrice della Galleria Di Meo di Parigi, Manuela Magliano, collezionista, Alberto Fiz, direttore artistico del Museo d´arte di Catanzaro - Marca, integrata da Ermes Meloni, responsabile artistico della Famiglia Artistica Lissonese. Tutti gli artisti finalisti sono protagonisti della una collettiva ospitata dal Museo d’arte contemporanea di Lissone, dal 18 novembre 2010 al 23 gennaio 2011. La mostra, promossa e organizzata dal Comune di Lissone (col patrocinio del Parlamento Europeo, del Mibac – Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia, della Regione Lombardia, della Provincia di Monza e della Brianza, del Consolato Generale di Germania e di Ungheria di Milano, del Centre culturel français di Milano, dell’Istituto Cervantes di Milano, del British Council e dell’Angamc – Associazione nazionale gallerie d’arte moderna e contemporanea), prosegue la prestigiosa tradizione delle edizioni del Premio Lissone tenutesi negli anni Cinquanta e Sessanta, alle quali hanno partecipato alcuni degli artisti più importanti del panorama internazionale, quali Adami, Alechinsky, Appel, Birolli, Dorazio, Fautrier, Fontana, Hartung, Klein, Morlotti, Murtić, Perilli, Pollock, Rauschenberg, Rothko, Scanavino, Schifano, Schneider, Soulages, Tàpies, Tobey, Twombly, Vasarely, Vedova, Werner. Accompagna l’esposizione un catalogo edito dal Museo d’arte contemporanea di Lissone, introdotto da un testo del Direttore artistico del Museo, Luigi Cavadini, e da alcune riflessioni dei componenti della giuria. In appendice, inoltre, sono presentate le opere acquisite dalla Città di Lissone in occasione delle edizioni del nuovo Premio Lissone, organizzato a partire dal 2002. Www.comune.lissone.mb.it/    
   
   
NINTENDO E LA PINACOTECA DI BRERA SPERIMENTANO L’UTILIZZO DI ART ACADEMY PER IMPARARE A DISEGNARE, DIPINGERE E GUARDARE I DIPINTI  
 
Milano, 22 novembre 2010 - Nintendo e la Pinacoteca di Brera sperimentano l’utilizzo del software Art Academy ideato per apprendere le tecniche del disegno e della pittura all’interno della didattica museale. Con Art Academy: Impara a disegnare e dipingere passo dopo passo la console Nintendo Ds diventa una tela: insegnamento tradizionale ma su un supporto moderno. Nintendo e la Pinacoteca di Brera si uniscono in una partnership che dà origine ad un insolito, stimolante e innovativo connubio tra arte e tecnologia. Nintendo, leader mondiale nella creazione e nello sviluppo di intrattenimento interattivo, e la Pinacoteca di Brera, museo statale milanese di statura internazionale, collaborano con un progetto che vede protagonista Art Academy, il software per console portatile Nintendo Ds che, passo dopo passo, insegna le tecniche di disegno e pittura. Art Academy: Impara a disegnare e dipingere passo dopo passo è un vero e proprio corso di disegno e pittura in 10 lezioni, uno strumento che, attraverso l’utilizzo dello schermo tattile del Nintendo Ds come se fosse una tela e del pennino come una matita o un pennello, introdurrà l’utente alle tecniche artistiche di disegno e pittura con estremo realismo. La fotocamera presente sulla console e gli strumenti artistici virtuali offerti da Art Academy, quali i pennelli e i colori, permettono di riprodurre opere d’arte o di creare i propri capolavori e successivamente salvarli sulla console. Queste caratteristiche hanno suggerito la possibilità di utilizzare il software Art Academy all’interno di percorsi guidati volti a promuovere una più consapevole osservazione delle opere della Pinacoteca di Brera. Esso infatti può essere considerato una sorta di laboratorio personale tascabile sul quale condurre esercizi di osservazione che permettono di cogliere con immediatezza e coinvolgimento personale elementi della grammatica pittorica La Pinacoteca di Brera inserirà tra le proposte dei Servizi educativi pensate per il fine settimana alcuni percorsi specifici dedicati ai giovani, realizzati con l’utilizzo delle console portatili Nintendo Ds e del software Art Academy. L´obiettivo è quello di stabilire un contatto tra i visitatori – giovani, ma anche le loro famiglie - e le opere d´arte esposte nel museo attraverso un supporto tecnologico innovativo e per questo accattivante, in grado di promuovere un coinvolgimento diretto, utilizzandone le potenzialità per raggiungere specifici obiettivi di conoscenza del patrimonio artistico. I percorsi con Art Academy saranno proposti dai Servizi educativi con cadenza mensile. Al pubblico sarà così offerto un modo divertente, stimolante e interattivo, di entrare in contatto con il mondo dell’arte. Per la realizzazione di questo progetto Nintendo mette a disposizione dei Servizi educativi della Pinacoteca di Brera 30 console portatili Nintendo Ds Xl, ognuna delle quali fornita di software Art Academy, nonché matite e fogli da disegno. Il primo percorso nel quale verrà introdotto l’utilizzo di Art Academy verterà sull’analisi di due dipinti assai diversi della Pinacoteca di Brera, una tavola di Carlo Crivelli ed una tela di Silvestro Lega, e sarà dedicato all’importanza delle ombre nella costruzione pittorica nonché alle diverse possibilità espressive e costruttive del disegno e del colore. Il personale esperto del museo introdurrà i partecipanti all´utilizzo delle console e del software Art Academy che diventerà uno strumento per osservare con attenzione le opere del museo. “Siamo estremamente soddisfatti di questa collaborazione con la Pinacoteca di Brera. Il bello dei titoli Nintendo è che in essi, spesso, didattica e divertimento si fondono, creando possibilità mai esplorate sino ad ora. – commenta Andrea Persegati, General Manager di Nintendo Italia – Art Academy è un’accademia d’arte tascabile che, attraverso schermo tattile e pennino, permette di gestire tecniche di disegno e colore, di confrontarsi e riprodurre classici della pittura fino ad apprendere nozioni di storia dell’arte in un crescendo di emozione culturale. Art Academy entra nel cuore dell’arte con lo spirito del gioco. “Le potenzialità di strumenti virtuali, così sofisticati da imitare l’uso di carta e matita e dei pennelli, saranno messe in gioco nelle sale del museo davanti ai dipinti – dichiara la dott.Ssa Sandrina Bandera, Soprintendente per i Beni Storici e Artistici di Milano e Direttore della Pinacoteca di Brera – I bambini e i loro genitori in percorsi didattici appositamente predisposti dallo staff dei Servizi educativi impareranno a leggere e interpretare le opere anche tramite l’impiego guidato di questo software.”  
   
   
COSA FA LA MIA ANIMA MENTRE STO LAVORANDO? OPERE D´ARTE CONTEMPORANEA DALLA COLLEZIONE CONSOLANDI A GALLARATE, MUSEO MAGA  
 
Milano, 22 novembre 2010 - Il Maga di Gallarate, a pochi mesi dalla scomparsa del noto collezionista milanese Paolo Consolandi, gli rende omaggio con una mostra curata da Francesca Pasini ed Angela Vettese. La mostra, attraverso una selezione delle straordinarie opere dell´importante collezione Consolandi, ripercorre le principali tendenze dell´arte contemporanea nazionale e internazionale dagli anni Cinquanta ad oggi, dando prova della grande sensibilità e lungimiranza e dello spiccato intuito di Paolo Consolandi. Circa duecento opere di altrettanti artisti compongono l´allestimento suddiviso in sette nuclei tematici (Oltre la materia, Orizzonti, Scrivere e scriversi, Dialoghi eclettici, Corpo e mente, Ritratti, autoritratti e altro, Things), sezioni tematiche all´interno delle quali le opere di artisti storici dialogano e si mettono in relazione con quelle degli artisti più giovani sostenuti dal collezionista. "Come diceva Paolo Consolandi: Collezionare arte contemporanea significa non avere nostalgia del passato, ed è con questo criterio che ha scelto di interagire col suo tempo. La sua intuizione - afferma Francesca Pasini curatrice della mostra con Angela Vettese - si è sempre rivolta allo stato nascente delle ricerche, così troviamo le opere germinali di Giulio Paolini, Alighiero Boetti, Giovanni Anselmo... Ma anche la foto della prima performance di Vanessa Beecroft, la mano trafitta da una matita dell´indisciplinato studente Maurizio Cattelan, i primi lavori di Alberto Garutti, Stefano Arienti, Grazia Toderi, Elisabetta Di Maggio le lettere inviate da Sabrina Mezzaqui a Massimo Minini, prima di conoscerlo, prima di fare da lui la prima mostra, i ricami di esordio di Francesco Vezzoli. E poi Tacita Dean, Gabriel Orozco, Luca Vitone, Mark Dion, Roni Horn, Mona Hatoum, Cornelia Parker. Maestri acclamati come Gerhard Richter, Jannis Kounellis, Thomas Hirschhorn, Andy Warhol, Mike Kelly, Marina Abramovic, Thomas Struth, Rebecca Horn, Cindy Sherman, Anish Kapoor, hanno avviato, nella sua collezione, dialoghi a distanza ravvicinata con giovani quali Gianni Caravaggio, Sabrina Torelli, Francesco Gennari, Luca Trevisani, Dacia Manto, Jan Tweedy. Come scrive Angela Vettese (Sole 24 ore, 2010), "Gusto Consolandi ne ha avuto, e molto. Ma per poterlo coltivare ha fatto le valigie almeno dieci volte l´anno: per visitare una fiera a Miami, una mostra a Istanbul o una galleria di Parigi. Ha capito - con umiltà insospettabile data la personalità da ammiraglio - che non si nasce imparati in fatto d´arte e tantomeno riguardo al contemporaneo, che il senso pieno dell´oggi lo si impara vivendo, viaggiando, e sapendo che non si avrà abbastanza tempo". Nato a Milano nel 1921 e notaio di professione, Paolo Consolandi inizia a comprare arte negli anni Cinquanta, al fianco della moglie Franca, archeologa. Intima e personale, ma al tempo stesso profondamente animata da senso civico, la collezione è stata sempre un monito anche per le istituzioni pubbliche: come un dire "questo si può fare". Si può cercare di seguire il presente a qualsiasi età e in qualsiasi condizione. Analogie cronologiche e di intuizione critica affiancano dunque la collezione privata (Consolandi) a quella pubblica (Maga) istituendo confronti e paralleli interessanti che dicono moltissimo sull´energia culturale che permeava l´Italia all´indomani della seconda guerra quando entrambe vedono la propria nascita. Il titolo della mostra Cosa fa la mia anima mentre sto lavorando? si riferisce all´opera di Fischli & Weiss, immagine guida della mostra scelta in rappresentanza della collezione, oltre che frase emblematica della personalità e della vita di Paolo Consolandi. Il catalogo della mostra è edito da Electa, Milano www.Museomaga.it/    
   
   
MILANO 27 GENNAIO 2011 APRE LE OFFICINE DELL’IMMAGINE UN NUOVO SPAZIO DEDICATO ALL’ARTE CONTEMPORANEA CON UNA MOSTRA DEDICATA AL LAVORO DI MATTIA BIAGI DAL 27 GENNAIO AL 6 MARZO 2011  
 
Milano, 22 novembre 2010 - Giovedì 27 gennaio 2011 aprirà a Milano un nuovo spazio espositivo: le Officine dell’Immagine. In via Vannucci 13, nel quartiere di Porta Romana, una delle zone più attive e in rapida trasformazione della metropoli milanese, tre amici (Aldo Pisoni, Carlo Bonza, Marco Massaro) hanno deciso di creare un luogo dove ospitare iniziative dedicate alla giovane arte contemporanea. Dal 27 gennaio al 6 marzo 2011, sarà Mattia Biagi (Ravenna 1974), che da anni vive e lavora negli Stati Uniti, a tenere a battesimo la galleria, con la personale dal titolo Black tar (catrame). Il percorso espositivo raccoglierà 40 lavori che documentano la recente ricerca dell’artista ravennate, talento eclettico e raffinato, capace di elaborare un processo creativo innovativo e che lo ha portato, dopo gli inizi milanesi e la collaborazione con il designer Giulio Cappellini, a trasferirsi a Los Angeles e ad avvicinarsi al catrame come mezzo espressivo. Fu la visita al La Brea park di Los Angeles, un’area geologica caratterizzata da giacimenti di catrame, pieni di fossili perfettamente conservati, a guidarlo verso questa sua cifra stilistica. È qui che nasce il black tar, pratica creativa che Mattia Biagi trasforma in rito: rivestire di catrame, con una sofisticata tecnica, oggetti di uso comune, assunti quali icone rappresentative di un personale messaggio. L’artista viene così a creare una nuova forma estetica che cristallizza la struttura originaria, esaltandola attraverso uno strato denso di catrame; la luce naturale riflette le sfaccettature lucide e opache dell’opera stessa, come un diamante nero. Il contrasto tra oggetto riconoscibile e oggetto non fruibile è una delle chiavi di lettura di questa mostra, dove anche un tenero Teddy Bear non è più solo un ricordo dell’infanzia, ma diventa l’immagine di un’innocenza perduta. “Il catrame è il mio ‘mezzo espressivo’ – osserva lo stesso Mattia Biagi; mi piace perché rende solido il colore nero, permettendo di intravedere ancora la forma dell’oggetto”. Questo processo non risparmia gli strumenti musicali: un’arpa, una chitarra, una viola, oggetti destinati a non suonare più ma che, grazie al black tar, ottengono una nuova bellezza. E poi armi da guerra che, per mezzo del catrame, non potranno più arrecare danno, né distruzione in questo contesto artistico; oggetti di morte, cui il catrame ha tolto la loro funzione. L’artista compie così una riflessione intima sulla religione; il catrame applicato all´iconografia sacra perde qualsiasi connotazione blasfema, ed enfatizza il suo personale percorso di fede. Jesus save us, un crocifisso ligneo alto più di due metri, sarà il paradigma di questa sezione. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Skira.  
   
   
DTAO – SETTIMO GRADO. INSTALLAZIONE E PERFORMANCE DELL’ARTISTA AL MUSEO DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA IN OCCASIONE DI “STEP THE ART FAIR”  
 
Milano, 22 novembre 2010 - Nuovo progetto monumentale dell’artista milanese Dtao che il 26 Novembre presenta “Settimo Grado”, un’opera di sei metri per sei realizzata per il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci in occasione di “Step the Art Fair”. Il progetto, a cura di Mimmo Di Marzio, rappresenta una nuova tappa del percorso caro all’artista, un lungo e affascinante viaggio nella scultura astratta e nella materia ancora una volta dominata dai metalli industriali. L’installazione è una meditazione visiva e percettiva incentrata sulla verticalità dove lo spazio appare frammentato in un contrasto tridimensionale tra pieni e vuoti. La verticalità, che nel lavoro di D-tao è concettualmente ispirata a una simbolica ascensionalità spirituale, ricava senso ed energia dall’alternarsi di una fila di catene che rendono mobilità all’opera e rappresentano elementi di interazione tra l’opera stessa e lo spettatore. Nella sua performance, l’artista utilizza le catene per scalare la materia e l’azione diventa parte integrante della ricerca sulle infinite possibilità dell’installazione che coinvolgono spazio, tempo, luce e suono. Alle 18.30, l’artista sarà autore di una performance che lo vedrà scalare l’opera per accentuarne la verticalità, rendendo l’azione parte integrante della ricerca sulle molteplici possibilità dell’installazione che coinvolgono spazio, tempo, luce e suono. La scalata dell’opera è aperta al pubblico dopo la performance . Www.dtao.it/    
   
   
A LEGNANO LA PIÙ IMPORTANTE E AMPIA MOSTRA MAI REALIZZATA IN ITALIA SU AUGUSTE RODIN  
 
 Milano, 22 novembre 2010 - Con centoventi opere - 65 sculture, 26 disegni e 19 dipinti inediti – la mostra Rodin. Le origini del genio (1864-1884) ricostruisce per la prima volta la produzione artistica dagli anni della formazione fino al grandioso progetto della Porta dell’Inferno, attraverso alcuni dei suoi maggiori capolavori, come il Giovanni Battista, il Pensatore, il Bacio, le Grandi Ombre. Per tutta la durata della mostra, Legnano ospita Rodin: un’iniziativa che offre ai visitatori sconti in 115 punti della città, tra alberghi, bar, negozi e ristoranti. Fino al 20 marzo 2011, Legnano ospiterà la più importante e ampia mostra mai realizzata in Italia di Auguste Rodin (Parigi 1840 - Meudon 1917). L’esposizione, dal titolo Rodin. Le origini del genio (1864-1884), presenterà 65 sculture, 26 disegni e 19 dipinti inediti, fotografie originali dell´epoca - per un totale di 120 opere di cui oltre la metà inedite per l´Italia – che ripercorrono il periodo di formazione di Rodin, fondamentale per l’evoluzione della sua attività dai primi anni Sessanta dell’Ottocento, fino alla progettazione della grandiosa Porta dell’Inferno realizzata nel 1884. La mostra, frutto di un’importante partnership tra la Città di Legnano e il Musée Rodin di Parigi, curata da Aline Magnien, conservatore-capo del patrimonio e direttore del servizio delle collezioni del Musée Rodin di Parigi, e da Flavio Arensi, direttore di Sale - Spazi d’Arte Legnano, con la collaborazione di François Blanchetière, conservatore del patrimonio del Musée Rodin, ed Hélène Marraud, è nata da un progetto dei due curatori insieme allo scultore Ettore Greco e Claudio Martino; sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, l’iniziativa si avvale del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del patronato e del contributo di Regione Lombardia, del patrocinio e del contributo della Provincia di Milano, dei patrocini dell´Ambasciata di Francia in Italia, del Centre culturel français de Milan, della Fondazione Ticino Olona, della Chambre Française de Commerce et d’Industrie en Italie, dell’Unione Confcommercio Milano Monza e Brianza, dell’Associazione Territoriale di Legnano e della Camera di commercio di Milano e del supporto di Civita per l’organizzazione e la promozione, media sponsor Il Giorno, Radio Monte Carlo. Lorenzo Vitali, sindaco di Legnano, sottolinea “come questa mostra sia una tappa fondamentale della crescita culturale non soltanto cittadina, ma dell´intero territorio, anche in virtù del programma condotto negli ultimi dieci anni, che ha portato in città alcuni fra i grandi protagonisti della storia dell´arte, alternando attenzione per il passato e interesse per gli artisti del futuro. Rodin. Le origini del genio è la più importante esposizione mai allestita sull´opera del genio francese in Italia ed è frutto di tre anni di studi attenti e di scambi serrati col Musée Rodin di Parigi. Sono certo – prosegue Vitali - del successo di questa iniziativa, unica e di straordinario valore, ulteriore conferma del metodo e della qualità che in questo decennio hanno contraddistinto il lavoro dei nostri uffici culturali e del nostro staff scientifico. Sono felice – continua il Sindaco – che il Musée Rodin abbia deciso di co-produrre la mostra, confermando la bontà del progetto scientifico e premiando l´impegno della nostra comunità a promuovere eventi culturali ed artistici di respiro internazionale”. Rodin. Le origini del genio (1864-1884) proporrà in Palazzo Leone da Perego (via Gilardelli, 10), capolavori assoluti dello scultore che rivoluzionò la plastica contemporanea, come il Giovanni Battista, il Pensatore, il Bacio, le Grandi Ombre e altri ancora, in un viaggio che congiunge le prime esperienze, maturate all´interno della bottega di Carrier-belleuse, fino alla piena affermazione di una poetica personale e dirompente. La mostra presenterà inoltre 28 gessi, ossia le forme originali da cui si è realizzata la fusione: un prestito di entità e qualità eccezionali, mai concesso fino ad ora, tanto per la fragilità quanto per l´importanza che tali opere - tra cui il Giovanni Battista e il Pensatore - rivestono nell’allestimento del Museo parigino. Per la prima volta in Italia saranno esposti i 19 dipinti, per lo più vedute della foresta di Soignes (Belgio), e alcuni lavori accademici e copie dei grandi maestri del passato, conservati negli archivi del Musée Rodin. In anteprima viene anche presentato un ritrovamento recente, la Jardinière, ossia un vaso decorativo collocato sul celebre Vaso dei Titani, in verità un piedistallo. L´opera, così nel suo formato originale, è stata ricomposta pochi mesi fa a Parigi dopo il ritrovamento di François Blanchetière e per l´occasione legnanese verrà nuovamente assemblata. La mostra, organizzata in sezioni, prende avvio da Giovinezza e formazione; qui si troveranno i lavori giovanili, alcuni studi accademici e i d´après dai maestri antichi, come Poussin, totalmente inediti per il nostro paese. Le prime opere risalgono al 1854, quando Rodin non era che un adolescente. Sono ritratti dei familiari e degli amici, ancora di stampo tradizionale, ma già con i prodromi di quella che sarà la sua grande forza espressiva, oltre alcuni lavori di gusto orientale, e carte con cavalieri e cavalli. Particolarmente interessante è L’uomo dal naso rotto (L´homme au nez cassé), nella versione originale in marmo del 1864, rifiutata al Salon di Parigi, di cui verrà presentata anche una versione in bronzo del 1874. Nella sezione In Belgio, si troverà la serie inedita di dipinti di piccolo formato (olio su cartone) eseguiti in Belgio fra il 1871 e il 1877, per lo più dedicati ai paesaggi della foresta di Soignes, caratterizzati da una luce straordinaria che si lega alla grande tradizione francese di Corot e Courbet. Il percorso continua attraverso le opere che Rodin realizzò a partire dal 1871 a Bruxelles, dove rimase per sei anni. Sono lavori di piccolo formato, molti dei quali terrecotte, piccoli ritratti o opere di gusto per la committenza borghese, contraddistinte da una grande eleganza e delicatezza. In Guardando ai maestri, si proporranno i d´après da Rubens, mai visti in Italia, e alcuni studi dei maestri italiani quali Donatello, Michelangelo, Tiziano, realizzati durante il primo viaggio in Italia di Rodin del 1876, nel quale scoprì Roma e Firenze - in particolare la basilica di San Lorenzo - dove ebbe modo di appassionarsi a Dante e alla sua Divina Commedia, cui in seguito dedicherà la Porta. Nella sezione Rientro a Parigi si troveranno alcuni dei più importanti capolavori di Rodin, a partire da L´età del Bronzo (L´age d´airain), presentata al Salon di Parigi con grande scandalo, oltre a Bellona (Bellone), San Giovanni Battista (Saint Jean-baptiste), La Défense e alcuni ritratti di straordinaria bellezza, come quello dedicato all´amico e maestro Buste de Carrier-belleuse. Opere come queste sono ormai pienamente innovative e mostrano tutta la forza di Rodin, l´impeto e la cesura con gli autori del passato, nonché l´attenzione per i grandi maestri italiani della scultura, Michelangelo su tutti. Nel 1880 lo Stato commissionò a Rodin una porta monumentale per un museo dedicato alle arti decorative, dove un tempo sorgeva l´antica Corte dei Conti e poi la stazione d´Orsay. Quest´ultima doveva essere ornata da undici bassorilievi rappresentanti scene tratte dalla Divina Commedia di Dante Alighieri. Per questo lavoro, Rodin s’ispirò alle celebri porte che il Ghiberti aveva realizzato nel Xv secolo per il battistero di Firenze. Dopo tre anni, l´artista francese giunse a un primo risultato che lo soddisfò, benché il progetto venne abbandonato. Senza più una precisa destinazione, questa porta divenne per Rodin una sorta di serbatoio creativo per numerosi gruppi scultorei indipendenti, come il Pensatore o il Bacio. Alla sommità, il gruppo composto da tre Ombre è, in un procedimento estremamente moderno, la triplice ripetizione della medesima figura priva di un braccio. Sul trumeau, il Pensatore, ovvero Dante Alighieri, sovrasta l´abisso. Sul battente di destra è riconoscibile la figura del Conte Ugolino. Su quello di sinistra, invece, Paolo e Francesca sono inseriti in un rotolio di corpi. Alla fine, la Porta venne collocata nel luogo per il quale era stata commissionata, senza tuttavia conservare la sua funzione. Nella sezione Verso la Porta dell’Inferno, oltre a due rarissimi e preziosi bozzetti, ecco alcune delle opere che hanno reso Rodin immortale, come il Pensatore (Penseur), nelle due versioni, quella nel formato originale per la Porta e il suo ingrandimento. In particolare, della versione di quasi due metri si presenterà il gesso: una concessione straordinaria da parte del Museo. Quindi l´Ugolino (Ugolin), L´uomo che cade (L´homme qui tombe), Eterna primavera (L´eternel Printemps), Il Bacio (Le Baiser), La Donna accovacciata (La Femme accroupie), Fugit Amor, L´adolescente disperato (Adolescent désespéré) per concludere con Le tre ombre (Les Trois ombres), e le due sculture Eva (Eve) e Adamo (Adam). Un’audioguida gratuita, realizzata da Storyville, con la voce dei curatori, accompagneranno i visitatori all’interno del percorso; saranno predisposte, in collaborazione con Opera d’Arte, visite guidate per i gruppi organizzati e attività didattiche per le scuole cui sarà dedicato uno speciale spazio laboratorio. Il catalogo edito da Umberto Allemandi & C., disponibile anche in formato digitale, conterrà i testi dei curatori e di Catherine Lampert, Barbara Musetti, June Hargrove, François Blanchetière, Véronique Mattiussi. Per tutto il periodo di apertura, nel centro di Legnano saranno esposte alcune opere scultoree in omaggio a Rodin, fra cui la Porta d´Oriente di Mimmo Paladino e L´uomo eroico di Ettore Greco, che si aggiungono alle recenti installazioni di opere monumentali di Aligi Sassu e Ugo Riva già allestite negli scorsi anni. Nel salone delle mostre della Banca di Legnano (largo Franco Tosi 9), dal 22 novembre 2010 al 18 marzo 2011, verrà presentato il ciclo fotografico che Bruno Cattani elaborò per conto del Musée Rodin nel triennio 1999-2001 ritraendo i capolavori di Camille Claudel e Auguste Rodin. La mostra, che consta di una quarantina di scatti in bianco e nero, mette in relazione la vicenda artistica dei due scultori e amanti. Camille entra ventenne nell´atelier di Rodin nel 1884; l´esposizione alla Banca di Legnano dunque comincia dove termina la grande monografica dedicata al maestro francese e mette in luce lo sviluppo della sua opera e quella della sua geniale allieva. Al bookshop di Palazzo Leone da Perego, sarà in vendita una tiratura d´artista di Bruno Cattani, ‘Omaggio a Auguste Rodin’. In occasione della mostra, l’Unione Confcommercio Milano Monza e Brianza in collaborazione con l’Associazione Territoriale di Legnano e la Camera di commercio di Milano promuovono Legnano ospita Rodin: oltre 100 esercizi commerciali del territorio (ristoranti, caffetterie, negozi e altri operatori del turismo e del terziario) offriranno sconti e agevolazioni ai visitatori che si recheranno da loro con il biglietto della mostra di Rodin. Un´intera giornata di sconti con la possibilità di scegliere quando beneficiare delle promozioni: dalla data del biglietto alla chiusura della mostra (20 marzo 2011), ad eccezione del periodo di saldi per il comparto abbigliamento. Www.mostrarodin.it/    
   
   
PIRELLI, CHIUSE LE PRIME PROVE UFFICIALI FORMULA UNO. APPUNTAMENTO IN BAHRAIN A DICEMBRE PER LA MESSA A PUNTO. A FEBBRAIO DI NUOVO IN PISTA CON TUTTI I TEAM.  
 
Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti), 22 novembre 2010 – Con una media di 80 giri di pista per ogni team e circa 5.500 chilometri macinati, che si aggiungono ai 5.000 di ieri, si sono chiuse il 20 novembre le prime prove ufficiali di Formula Uno al Circuit Yas Marina di Abu Dhabi, che hanno segnato il ritorno di Pirelli in Formula Uno in qualità di fornitore unico. Sono usciti dai box 15 piloti, in genere uno per scuderia eccetto Force India, Mclaren e Sauber che ne hanno impegnati due. Come ieri, i test sono iniziati alle 9 per finire alle 17. Temperatura allo start 28 gradi ambientali e 28 sull’asfalto. La massima è stata di 28 gradi pari a 39 in pista. Ogni vettura ha avuto a disposizione 4 set di gomme, due nella versione media e due in quella morbida. Alcune vetture sono ripartite dai box questa mattina usando ancora i set a disposizione nella giornata del 19 novembre. I test Pirelli proseguono già a inizio dicembre. Appuntamento in Bahrain, dove dal 12 al 16 i tecnici del Gruppo proveranno ancora le mescole con temperature ambientali alte. Si proseguirà a gennaio in Europa. Le prove con tutti i Team riprenderanno, invece, il primo febbraio. “E’ stata un’esperienza impegnativa, ma molto positiva e istruttiva per noi. Sappiamo che è stato solo il primo esame, ma pensiamo di averlo superato a pieni voti”, ha spiegato Paul Hembery, responsabile Team F1 Pirelli. “I commenti dei piloti sono davvero molto confortanti, in particolare è piaciuto a tutti l’inserimento del nostro anteriore, sul quale abbiamo lavorato molto. Era uno dei nostri obiettivi e l’abbiamo centrato in pieno. In questi due giorni, abbiamo provato le mescole, media e morbida, e abbiamo avuto un buon riscontro su entrambe soprattutto in termini di usura. In due giorni di test qui ad Abu Dhabi abbiamo percorso quasi 11 mila chilometri con tutti i Team: è più di quanto abbiamo fatto in tre mesi di test privati. E sono 11 mila chilometri molto interessanti, dato che abbiamo provato con le auto di quest’anno e non della precedente stagione come la Toyota utilizzata finora. Le squadre, inoltre, stanno già iniziando a mettere a punto le soluzioni per il 2011, offrendoci ulteriori spunti per lo sviluppo. E’ stata raccolta una massa enorme di dati e di suggerimenti sui quali ci concentreremo già da lunedì prossimo in vista del test che faremo in Bahrain a inizio dicembre. Dopo quella prova potremo considerare definitivo il nostro prodotto e iniziare i test finali con le Squadre, a partire da febbraio”. Nei due giorni di prova ad Abu Dhabi le Scuderie sono state assistite dalla squadra di tecnici e ingegneri F1 Pirelli. Ogni Team ha potuto contare su un ingegnere dedicato che ha raccolto dati e valutazioni e si è confrontato con i piloti e i tecnici di Scuderia. A fine giornata c’è stato un ulteriore incontro tra tutte le Scuderie e Pirelli per condividere ed elaborare le informazioni raccolte. A supporto del Team F1 Pirelli, anche Pedro de La Rosa, uno dei piloti, insieme con Nick Heidfeld e Romain Grosjean, con i quali il Gruppo italiano ha condotto i test privati. De La Rosa si è confrontato in particolare con i piloti di tutte le Scuderie per raccogliere le sensazioni di guida e le indicazioni di ciascuno. Di seguito i piloti, i loro migliori tempi e il numero di giri effettuati: Fernando Alonso (Ferrari): 1.40.529 (105 giri); Rubens Barrichello (Williams): 1.41.294 (101 giri); Sébastien Buemi (Scuderia Toro Rosso): 1.42.145 (98 giri); Timo Glock (Virgin): 1.44.783 (83 giri); Kamui Kobayashi (Sauber): 1.42.110 (43 giri); Robert Kubica (Renault): 1.41.614 (91 giri); Vitantonio Liuzzi (Force India): 1.42.416 (47 giri); Pastor Maldonado (Hrt): 1.44.768 (65 giri); Gary Paffett (Mclaren): 1.41.622 (46 giri); Sergio Perez (Sauber): 1.42.777 (46 giri); Paul di Resta (Force India): 1.41.869 (35 giri); Michael Schumacher (Mercedes): 1.40.685 (74 giri); Jarno Trulli (Lotus): 1.44.521 (83 giri); Oliver Turvey (Mclaren) 1.41.740 (30 giri); Sebastian Vettel (Red Bull): 1.40.825 (66 giri).  
   
   
ROCCARASO 2012: REGIONE ABRUZZO VICINA AD ORGANIZZATORI  
 
Castel di Sangro, 22 novembre 2010 - La Regione Abruzzo sarà vicina al comitato organizzatore dei campionati del mondo juniores di sci alpino in programma a Roccaraso e Rivinsondoli nel 2012. Lo hanno assicurato gli assessori Angelo Di Paolo e Mauro Di Dalmazio che oggi a Castel di Sangro hanno incontrato il Comitato organizzatore della manifestazione e i sindaci della comunità montana Alto Sangro. È stato deciso che a metà dicembre il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e l´assessore al Turismo Mauro Di Dalmazio incontreranno i vertici della Fisi, la federazione italiana dello sci, per "testimoniare la vicinanza delle istituzioni regionali al comitato organizzatore, ma soprattutto per spiegare al presidente Fisi quanto sia importante per l´Abruzzo e il comprensorio sciistico dell´Alto Sangro la manifestazione del 2012". I due assessori non hanno però nascosto che "esistono oggettive difficoltà nel reperire le risorse finanziarie necessarie all´organizzazione dell´evento. Ma non per questo - hanno sottolineato Di Paolo e Di Dalmazio - la Regione si chiamerà fuori dall´organizzazione dell´evento internazionale, proprio perché intuisce l´importanza in termini economici e turistici . Sarà difficile programmare risorse a breve, ma esistono possibilità di attingere su fondi extra bilancio se pensati in un contesto di sviluppo economico del territorio. Su questo dobbiamo lavorare". Ed è proprio su questo aspetto che Di Dalmazio ha lanciato l´idea di collegare l´evento dei mondiali juniores del 2012 al piano di rilancio dello sviluppo turistico dell´area, come condizione strategica di crescita dell´intero comprensorio. "E´ necessario - ha spiegato Di Dalmazio ? redigere un piano organico, nel quale una parte importante rivesta la manifestazione del 2012, e che tenga conto dello sviluppo economico del comprensorio per reperire le risorse dal Master Plan che la Regione ha a disposizione per lo sviluppo e la ripresa economica. La programmazione- ha aggiunto l´assessore al Turismo - dovrà però essere il frutto di un percorso condiviso con tutte le forze del territorio in quella nuova ottica di collaborazione nelle scelte che stiamo portando avanti come assessorato e come giunta regionale. E fin da ora vi dico che la Regione Abruzzo considera strategica questa area per lo sviluppo del turismo montano". Angelo Di Paolo, invece, ha sottolineato "l´importanza per la crescita che un evento del genere potrebbe portare sul territorio. Ma - ha spiegato - l´impegno deve essere di tutti e deve coinvolgere tutte le istituzioni in modo da evitare questioni di carattere politico". Dal punto di vista tecnico, il sindaco di Roccaraso, Armando Cipriani, ha illustrato le situazione organizzativa della manifestazione dando le prime cifre finanziarie. Il budget preventivo prevede una spesa di 4 milioni 300 mila euro, alla quale si dovrà far fronte con l´impegno finanziario delle istituzioni (Regione e Provincia), dei comuni, degli sponsor, delle Fee e ricavi provenienti dal merchandising. I campionati del mondo juniores porteranno in Abruzzo atleti tra i 15 e i 20 anni in rappresentanza di 43-45 nazioni; si svolgono annualmente e la sede 2011 sarà Crans Montana, in Svizzera.  
   
   
SPORT: 400 RAGAZZI AL RALLY DI MONZA GRAZIE ALLA REGIONE 200 STUDENTI E 200 DISABILI ALLA CORSA  
 
Milano, 22 novembre 2010 - Un´opportunità per scoprire il Monza Rally Show che, il 20 e 21 novembre, ha catalizzato l´attenzione di numerosi appassionati di motori all´Autodromo Nazionale di Monza. Sabato 20 e domenica 21 novembre, duecento bambini di alcune scolaresche lombarde e altri duecento ragazzi diversamente abili hanno potuto assistere alla manifestazione, grazie al "regalo" offerto loro dall´assessore regionale allo Sport e Giovani, Monica Rizzi. L´assessore infatti - con l´obiettivo di rimarcare il fondamentale valore dello sport quale veicolo di socializzazione e inclusione sociale - ha fatto mettere a loro disposizione un ampio settore per vivere da vicino le emozioni del Rally con una vera e propria area "Welcome" e un punto di ristoro all´interno dei 700 mq del "Salone Regione". "L´accompagnamento ad anziani, bimbi disabili e famiglia per far vivere da vicino un contatto più diretto e reale con gli impianti e gli eventi sportivi - ha detto l´assessore Monica Rizzi - è uno degli obiettivi prioritari delle linee guida del mio assessorato. Regalare un sorriso e un bel fine settimana a questi ragazzi è per me motivo di gioia e soddisfazione". L´iniziativa del Rally Show - grazie alla quale studenti e ragazzi diversamente abili hanno potuto assistere gratuitamente sia alle prove speciali di sabato e domenica mattina, sia al master show di domenica pomeriggio, oltre che accedere ai paddock - è solo l´ultima, in ordine cronologico, degli eventi che in questi mesi hanno visto protagonisti i ragazzi diversamente abili impegnati nello sport, insieme a Regione Lombardia. "Continueremo a lavorare con loro cercando nuove occasioni di incontro e coinvolgimento - ha ricordato l´assessore Rizzi -. Questo è un obiettivo del nostro programma regionale che intendo portare avanti". Il Rally di Monza nasce nel 1978. Negli ultimi anni le gare si sono svolte esclusivamente sul percorso asfaltato del circuito così, oltre a importanti Campioni del rallysmo mondiale, hanno partecipato anche piloti di Formula Uno e motociclismo. Si tratta dunque di un evento mediatico che porta in pista un mix di sport e spettacolo. Nell´edizione di quest´anno, oltre a campioni del Rally del calibro di Dindo Capello, Dani Sordo, Paolo Andreucci e Luca Rossetti, è prevista la partecipazione di Marco Simoncelli, Marco Melandri, Andrea Iannone e Toni Elias. Non mancheranno personaggi del mondo dello spettacolo. Tra questi, il cantante Cesare Cremonini, Luca Cassol (Capitan Ventosa di Striscia la Notizia) e Edoardo Stoppa.