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Notiziario Marketpress di Lunedì 22 Ottobre 2012
CONCLUSI A SAN GIOVANNI ROTONDO I LAVORI DEL II WORKSHOP NAZIONALE SUI COSTI STANDARD IN SANITA´  
 
San Giovanni Rotondo, 22 Ottobre 2012 Si è concluso il 18 Ottobre a San Giovanni Rotondo il Ii Workshop nazionale sui costi standard in sanità, promosso dal N.i.san. (Network Italiano Sanitario) e Federsanità-anci ed organizzato dall’Irccs ”Casa Sollievo della Sofferenza”. Efficienza ed economicità gestionale in sanità sono stati al centro dell’incontro tenutosi nella sala convegni dell’Ospedale dell’Opera di San Pio da Pietrelcina, in un confronto a più voci sui costi standard delle attività sanitarie, con particolare riferimento ai ricoveri ospedalieri. Tre le relazioni, moderate dal Direttore generale della Fondazione Cerba di Milano, Maurizio Mauri: la prima “Sostenibilità e costi standard” presentata dal Direttore generale della Casa Sollievo, Domenico Crupi; le altre due sul tema dei costi standard e ricoveri riferiti all’anno 2010, tenute da Adriano Lagostena, Coordinatore del N.i.san e Direttore Generale dell´Ospedale Galliera di Genova, e dal consulente di Management Sanitario, Alberto Pasdera, docente al Ca’ Foscari di Venezia. Fondato nell’aprile del 2009 dall’E.o. Ospedali Galliera di Genova, dalla Provincia autonoma di Bolzano, dalla Ussl 18 di Rovigo e dall’Irccs Casa Sollievo della Sofferenza, il N.i.san è oggi una rete composta da venti soci, quasi tutte del Nord Italia, che gestiscono in condivisione i risultati relativi all’elaborazione dei costi standard delle attività sanitarie svolte da ciascuno, secondo uno strumento tecnico omogeneo di elaborazione dei costi: il Controllo Strategico Ospedaliero, basato sul metodo di analisi dei costi Activity Based Costing. Del Centro-sud Italia, oltre alla Casa Sollievo, fanno attualmente parte della rete l’A.s.l. Di Teramo, la U.s.l. Roma H di Albano Laziale, l’Istituto nazionale tumori “G. Pascale” di Napoli ed a partire da oggi anche l’I.r.s.t. Di Meldola (Forlì-cesena). L’incontro di San Giovanni Rotondo segue il workshop nazionale tenutosi il 30 settembre del 2011 nella Sala Conferenze di Piazza Montecitorio, quando furono presentati i costi standard del 2009. Negli ultimi 18 mesi, a sottolineare l’interdipendenza delle varie professionalità nel mondo ospedaliero, si sono tenuti corsi e gruppi di lavoro specifici a cui hanno partecipato i controller dei vari ospedali e il personale delle direzioni amministrative e sanitarie. I lavori conclusivi sono stati moderati dal Direttore del Dipartimento provinciale Sanità di Bolzano, Florian Zerzer. Sono intervenuti: il Direttore generale della Asl 18 di Rovigo, Adriano Marcolongo; il Direttore generale dell’A.s.l. 3 di Genova, Luciano Grasso; il Direttore amministrativo dell’Azienda Ospedaliera di Padova, Roberto Toniolo; la Responsabile del Controllo di gestione dell’A.s.l. 21 di Legnago (Verona), Graziana Aguzzi; ed Enzo Chilelli che ha portato il saluto della Federsanità-anci. Angelo Lino Del Favero, Presidente di Federsanità-anci e Direttore Generale Ulss 7 del Veneto, in una sua dichiarazione alla stampa ha definito il N.i.san. “un’opportunità e un impegno concreto a promuovere e sviluppare dei costi standard che partono delle concrete esperienze aziendali e fissano dei modelli di riferimento per le best practice”. Ed aggiunge: “L´applicazione dei costi standard comporterà un salto di qualità per l’intero sistema, in termini di una più adeguata allocazione delle risorse e introdurrà il principio del benchmarking come stimolo a migliorare qualità ed efficienza del sistema”. Seguono: Le interviste al Dott. Domenico Crupi, Direttore Generale dell’Irccs Casa Sollievo della Sofferenza, e al Dott. Adriano Lagostena, Presidente N.i.san. Intervista al Dott. Domenico Crupi: Qual è il ruolo di Casa Sollievo nel Network N.i.san? Casa Sollievo è uno dei quattro fondatori insieme alla Provincia di Bolzano, l’Ente Ospedaliero Galliera di Genova e l’Ospedale di Rovigo. Quindi è un ruolo propulsivo, la nostra esperienza si è man mano consolidata, nella convinzione che se non si conoscono i propri costi non si possono governare e finanziare le aziende, non si possono garantire i servizi, non si possono garantire gli ammalati. Quindi Casa Sollievo ha un ruolo importante. Dobbiamo purtroppo constatare che siamo l’unica realtà pugliese, è l’unica realtà del Sud. Ci farebbe piacere che molte più aziende partecipassero anche per allontanare quell’idea di questo Sud sprecone perché non corrisponde alla realtà. Questo non bisogna affermarlo, ma bisogna dimostrarlo, come oggi noi siamo in grado di dimostrare la nostra efficienza comparandoci in una funzione di benchmarking con tutte le altre aziende sanitarie. Secondo lei quali sono le resistenze al Sud? Perché siamo l’unico Istituto del Sud? Non è solo una questione del Sud, ma anche del Nord. Probabilmente ai partiti non piace la trasparenza, non piace sapere quanto costano perché ovviamente sapere il costo comporta un meccanismo di finanziamento e di riallocazione delle risorse completamente diverso, più equo, più trasparente. E questo lo dico sia riferito al Sud, ma anche la Nord. Il vantaggio più immediato qualora si dovessero affermare i costi standard? In primo luogo quello di fare delle tariffe eque, perché i costi servono per fare le tariffe nel sistema italiano, questo se lo sono dimenticato un po’ tutti. Quindi verrebbero remunerate le attività efficienti. Noi avremmo un enorme vantaggio se la Regione Puglia facesse le tariffe sulla base dei costi standard e non sulla base di criteri di cui onestamente non si capisce il senso logico. Oggi vedremo la differenza di finanziamento con i tagli lineari e i costi standard. Utilizzare questi ultimi consente di rispettare i tetti di spesa che la crisi impone, ma secondo equità ed efficienza. Ecco questo non riusciamo a capire: come mai non viene preso in considerazione l’Activited Based Costing, che è uno strumento che ha valenza mondiale e viene utilizzato da tutte le aziende. Intervista al Dott. Adriano Lagostena: R: Oggi qui a San Giovanni Rotondo ci siamo incontrati per la quarta volta come N.i.san, il Network Italiano della Sanità per la determinazione dei costi standard e per presentare i risultati e i dati relativi al 2010. Il N.i.san in questi anni è cresciuto notevolmente, siamo partiti in tre nel 2008 a Genova quando abbiamo presentato al Galliera il manuale sui costi standard che da poco è stato pubblicato. Insieme al Dottor Marco Longo della Ussl 18 di Rovigo abbiamo deciso di metterci insieme per costituire uno standard relativo ai costi aziendali delle attività sanitarie. Da lì è nata la prima idea del N.i.san. A cui subito ha aderito la Provincia autonoma di Bolzano. Queste realtà con la Provincia Autonoma di Rovigo e Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo sono i quattro soci fondatori, che il 16 aprile 2009 hanno sottoscritto l’atto di fondazione. Da allora siamo arrivati con dinamiche di turn over, cioè con aziende che entrano e aziende che escono, ad essere oggi venti realtà a livello nazionale. Molto rappresentata l’area Nord soprattutto il Nord-est (Friuli e Veneto), un po’ meno il Nord-ovest (Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta). Unica realtà presente al Sud è ad oggi San Giovanni Rotondo. Ma qualcosa si sta muovendo perché i nuovi soci sono l’Istituto Pascale, l’Asl 4 di Teramo, l’Asl H di Roma: quindi stiamo “infettando” un po’ l’Italia. Non crediamo nelle cifre “tumultuose”, abbiamo bisogno di creare situazioni di stabilità perché il lavoro che noi impostiamo è un lavoro dinamico soprattutto un lavoro continuo, un lavoro che ci impegna ogni anno a rinnovare la ricerca e portare i risultati sia ai soci che a quanti, istituzione o no, sono interessati a confrontarsi con questi dati. D: Cosa è stato detto oggi in particolare? R: Oggi sono state evidenziate alcune criticità da noi rilevate analizzando la struttura dei costi. Un dato emergente è l’incremento dei costi di struttura che stanno raggiungendo valori preoccupanti rispetto ai costi dei settori produttivi diretti di assistenza. Siamo oltre il 30%. Questo è un dato su cui bisogna riflettere: sulla macchina organizzativa e sull’impegno che le aziende dovrebbero assumere. Non deve sfuggire che in Inghilterra sta succedendo qualche cosa che deriva proprio da questo eccesso dei costi di struttura per cui il Governo ha chiuso il Servizio Sanitario Nazionale. D: Quale sarà il vantaggio più immediato per le Aziende e per il sistema salute? R: Il primo vantaggio per il sistema sarà quello di individuare, attraverso una politica tariffaria più adeguata e più coerente alla realtà – cioè una coerenza tra i costi e le tariffe – i D.r.g. Sopra stimati o sopra remunerati a fronte di D.r.g. Sottostimati e quindi sotto remunerati. Un grave danno per quelle aziende che seguono i casi più pesanti e i casi più complessi. L’altro elemento, è che il sistema di rilevazione dei costi, che noi abbiamo adottato, consente un utilizzo interno dell’azienda. Significativo, in questo caso, il coinvolgimento degli attori del sistema, perché va a manifestare in modo chiaro e diretto quelli che sono i fattori produttivi su cui si può intervenire, creando anche qui non uno standard generico del D.r.g., ma uno standard del fattore produttivo che interviene su quel Drg. È un risultato concreto in cui gli ordinatori di spesa possono confrontarsi ed agire, ottenendo anche lì dei risultati che non sono quelli di “bassa macelleria”, come dire, tagliare del 10% e si taglia tutto del 10%. Il rischio è quello di penalizzare fattori produttivi in sofferenza andando a tagliare lì dove c’è magari un alto livello di efficienza e sappiamo che è la peggior cosa che possiamo fare. Lo strumento consente appunto di dare degli indicatori chiari a coloro che devono decidere, dalla caposala ai responsabili medici, ai primari ai capi di dipartimento e così via. È un modo per arrivare ad un’allocazione corretta ed etica delle risorse, una politica tra l’altro ispirata a logiche di bench non brutali, di una costante e continua capacità di miglioramento anche se a piccoli passi ma reali. Il tutto senza andare ad intaccare quella che è la natura stessa della prestazione, cioè la qualità e la appropriatezza. Per ulteriori informazioni: www.Costistandard.com    
   
   
PRIMO INTERVENTO DI CHIRURGIA LIVE IN 3 D AL CENTRO CONGRESSI DEL REGINA ELENA  
 
Roma, 22 ottobre 2012 - Una due giorni sul tema del cancro al rene che interessa circa il 3% di tutte le neoplasie nella popolazione italiana. Il 18 e 19 ottobre a Roma, all’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, c’è stato un incontro internazionale promosso da Michele Gallucci, Direttore della Urologia Ire, dal titolo: “Partial nephrectomy and new technology”. Ospite d’onore Inderbir Gill e il suo collaboratore Mihir Desai, del Metrohealth Medical Center Ths Sgy di Cleveland. Gill è leader mondiale nella nefrectomia parziale laparoscopica e crioablazione per il cancro del rene con oltre 1.500 casi di intervento. Il convegno in live surgery ha visto la partecipazione di alcuni tra i maggiori esperti del settore che si sono confrontati in collegamento tra la sala operatoria e il centro congressi. Particolarmente interessante la modalità di fruizione degli interventi. Un mix di tecnologia 2D e occhiali 3D che ha permesso un elevato grado di interazione tra i partecipanti al congresso “portando” direttamente la sala operatoria sugli schermi del Centro Congressi come nei cinema multimediali di ultima generazione. Un incontro, al Regina Elena, che ha dato spazio a intensa riflessione e confronto tecnico-scientifico tra specialisti. Sono state infatti affrontate le tecniche maggiormente efficaci per combattere il tumore del rene come ultrasuoni, chirurgia mini-invasiva, organ sparing, chirurgia laparoscopica e robotica.  
   
   
VIA LIBERA A OSPEDALI DI TRIESTE E PORDENONE  
 
Trieste, 22 ottobre 2012 - Un forte impulso e la precisa definizione delle vie per la realizzazione dei nuovi ospedali di Pordenone di Cattinara - Burlo Garofolo a Trieste sono arrivati il 18 ottobre con l´approvazione da parte della Giunta regionale, su proposta del vicepresidente e assessore alla Salute, Luca Ciriani, della delibera che formalizza l´iter per portare avanti i due progetti. "Abbiamo definito nel dettaglio - ha spiegato Ciriani - le vie da seguire. La realizzazione dei due ospedali sarà parallela ma seguirà due strade diverse dal punto di vista economico-finanziario. Il nosocomio di Pordenone sarà realizzato attraverso il sistema del project financing, mentre, per quanto riguarda Trieste, l´Azienda ospedaliero-universitaria è autorizzata ad avviare la progettazione preliminare complessiva per la quale verrà bandito un concorso di progettazione comunitario. Per questa fase - ha aggiunto il vicepresidente, riferendosi sempre alla struttura giuliana - è stato individuato ed autorizzato un budget di 59 milioni di euro, atto che permette di sbloccare la realizzazione del nuovo ospedale. Il via alla progettazione preliminare - ha evidenziato - è un atto concreto, forte e decisivo". Il documento licenziato dalla Giunta contiene anche un articolo che autorizza l´Azienda ospedaliero-universitaria di Trieste a dare immediata attuazione a un provvedimento che permetta di sostituire con urgenza le finestre dell´attuale comprensorio di Cattinara. "Ho effettuato un sopralluogo alcune settimane fa alla struttura - ha commentato Ciriani - e ho potuto verificare la necessità di agire tempestivamente su questo fronte. Come richiesto dalla stessa Azienda ospedaliero-universitaria, sono stati messi a disposizione 3 milioni di euro che permetteranno la sostituzione delle finestre del nosocomio, completando il lavoro effettuato negli ultimi mesi in alcune stanze che non erano più utilizzabili a causa dei serramenti intaccati dalla bora". In merito all´ospedale di Pordenone, la Giunta regionale ha dato mandato all´Azienda ospedaliera Santa Maria degli Angeli di predisporre tutti gli atti per la realizzazione del project financing, in particolare la gara per l´individuazione del concessionario. "Il project financing - ha sintetizzato il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia - è un istituto che permette di accelerare i tempi, diminuire il contributo pubblico nell´opera e garantire una struttura ospedaliera razionale dal punto di vista dei costi e dell´efficienza. E´ un sistema che assicura tempi ed efficacia. Si tratta di un atto che consente di avviare il progetto in tempi brevi, dando concretezza all´impegno che questa amministrazione regionale si era presa nei confronti del territorio". "Il nuovo ospedale - ha sottolineato infine Ciriani - permetterà di ripensare in chiave moderna la sanità a Pordenone. E´ un grande obiettivo raggiunto da questa Amministrazione che evidenzia anche la sterilità e lo scarso valore delle polemiche dell´opposizione locale".  
   
   
SALUTE, VACCINO CONTRO HPV: TERRENO ANCORA DA ARARE. OBIETTIVO COPERTURA DEL 95% NEL 2014  
 
Genova, 22 ottobre 2012 - "La vaccinazione contro il virus dell´Hpv e il tumore al collo dell´utero offerta gratuitamente dalle Asl alle ragazze rappresenta una battaglia di civiltà che fino ad oggi ha dato una risposta intorno al 70% del bacino potenziale. A questo punto con questa nuova iniziativa rivolta alle ragazze nate nel 1997 e nel 2000 che non hanno risposto alla precedente chiamata intendiamo mirare all´obiettivo di una copertura del 95% con il 2014". Lo ha detto l´assessore alla salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo il 18 ottobre in occasione della presentazione della nuova campagna di vaccinazione contro il papilloma virus (Hpv) delle ragazze residenti nella Asl 3 Genovese nate nel 1997 e nel 2000 che non hanno ancora aderito alla chiamata attiva, attraverso lettera. Alla presentazione sono intervenuti, tra gli altri, oltre all´assessore, il direttore generale della Asl 3 Genovese, Corrado Bedogni, il presidente dell´ordine dei medici di Genova, Enrico Bartolini e il prof. Giancarlo Icardi, direttore dipartimento scienza e salute dell´Università di Genova. Un´iniziativa assunta dalla Asl 3 Genovese che è partita in questi giorni attraverso telefonate alle famiglie delle ragazze che non sono ancora state vaccinate. "In un momento in cui – ha detto Montaldo – il tema vaccini ha attraversato un periodo di contrarietà culturale, bisogna puntare ad un´accelerazione, grazie anche ad un´operazione alla luce del sole di collaborazione pubblico-privato dove risulta chiara la finalità. Non vogliamo infatti vendere più vaccini, ma aumentare la vaccinazione conseguendo un obiettivo di salute. A dimostrazione che ci possono essere rapporti puliti tra l´industria farmaceutica e il sistema sanitario". Era partita nel 2008 la campagna gratuita di vaccinazione della Regione Liguria rivolta alle ragazze nel 12esimo anno di età per prevenire l´insorgenza del carcinoma alla cervice dell´utero. L´introduzione del vaccino a livello regionale è derivato da un riconoscimento, a livello mondiale, del virus del Papilloma umano come del principale responsabile del tumore al collo dell´utero. Una vaccinazione che non sostituisce il Pap test, come sottolineano gli esperti, ma rappresenta un´azione aggiuntiva di prevenzione.  
   
   
IN ITALIA, I TRATTAMENTI CON TOSSINA BOTULINICA SONO DIMINUITI DEL 24% IN UN ANNO. IL DERMATOLOGO DI PIETRO: PAZIENTI BEN INFORMATI FANNO SCELTE OCULATE.  
 
 Milano, 22 ottobre 2012 – A darne notizia il 19 ottobre sono gli specialisti che si occupano di medicina estetica, riuniti a Milano in occasione del 14° Congresso Internazionale di Medicina Estetica Agorà-amiest: nel corso di quest’anno, la richiesta di trattamenti estetici con tossina botulinica è diminuita drasticamente del 24% rispetto solo al precedente anno. Ad evidenziare il dato è il prof. Antonino Di Pietro, Direttore del Servizio di Dermatologia dell´Ospedale di Inzago, da sempre attento osservatore dell’impiego non appropriato della tossina botulinica. “Il dato è particolarmente interessante anche confrontato con la maggior parte dei trattamenti estetici, quali i filler, laser, gli anticellulite, ecc, che registrano tutti un andamento positivo, segno di una richiesta di bellezza sempre in crescita nel nostro Paese e che non risente di alcuna crisi economica”. Il calo dell’impiego della tossina botulinica ai fini estetici è il risultato di un’attenta campagna di informazione sulle caratteristiche di questo farmaco.  
   
   
SALUTE, MEDICI INDAGATI, ASSESSORE MONTALDO: “AZIENDE VALUTINO EVENTUALI PROVVEDIMENTI DI CAUTELA“  
 
Genova, 22 ottobre 2012 - "Stiamo seguendo l´indagine sui medici indagati con grande attenzione, perché si tratta di un fatto inquietante. Ora le aziende sanitarie e ospedaliere interessate, insieme all´Ordine dei Medici dovranno valutare quali provvedimenti di cautela adottare eventualmente e se chiederanno un nostro contributo lo daremo. Spero comunque che l´indagine faccia chiarezza al più presto possibile". Lo ha detto l´assessore alla salute della Regione Liguria il 18 ottobre, a margine della conferenza stampa sulla presentazione della nuova campagna vaccinale contro il papilloma virus, in merito alla vicenda che vedi indagati cinque medici genovesi per aver ricevuto soldi da aziende farmaceutiche.  
   
   
FVG, FINANZIATO TRASPORTO PERSONE FRAGILI  
 
Trieste, 22 ottobre 2012 - E´ stato approvato il 18 ottobre dalla Giunta regionale, su proposta del vicepresidente Luca Ciriani, il regolamento per la concessione dei contributi straordinari previsti a vantaggio delle associazioni di volontariato che svolgono l´attività di trasporto di malati, anziani e disabili. "Le associazioni di volontariato che svolgono attività di trasporto delle persone fragili - ha dichiarato Ciriani - compiono un´opera meritoria e importante per tutta la comunità. La mobilità da un lato permette una migliore assistenza sanitaria, dall´altro permette socialità e migliore qualità della vita. La Regione, pur contando la situazione economica di crisi, non rinuncia a sostenere economicamente le associazioni e i volontari che svolgono questo ruolo". Il nuovo regolamento ha ottenuto preventivamente il parere favorevole della Consulta regionale delle associazioni delle persone disabili e delle loro famiglie. Il regolamento disciplina, in particolare, le modalità di concessione e rendicontazione dei contributi. Entro 15 giorni dalla pubblicazione del regolamento sul Bur, le associazioni dovranno presentare richiesta di contributo alla Regione, prevedendo l´elenco delle spese che si prevedono di sostenere entro il prossimo 31 dicembre, relative all´acquisto di carburante e manutenzione dei mezzi.  
   
   
SANITÀ:CHIODI CHIEDE RELAZIONE SU CENTRO FECONDAZIONE TERAMO  
 
L´aquila, 22 ottobre 2012 - "Ho chiesto subito una relazione dettagliata sulla vicenda alla Direzione sanità e alla Asl. Qualora dovesse essere confermato che l´attività veniva svolta senza la necessaria autorizzazione ci saranno per i responsabili inevitabili conseguenze. Si tratta di una di quelle notizie che non avrei mai voluto sentire ma andremo fino in fondo per accertare eventuali inadempienze". E´ il commento del presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, il 18 ottobre impegnato a Roma per la Conferenza dei Presidenti delle Regioni, dopo la notizia del sequestro del reparto di fecondazione assistita dell´ospedale di Teramo.  
   
   
PROTEZIONE CIVILE:, GLI INFERMIERI VOLONTARI DEL CIVES DI PADOVA ENTRANO NELLA RETE DEL VENETO  
 
Venezia, 22 ottobre 2012 - Anche l’Associazione Nazionale Coordinamento Infermieri Volontari Emergenza Sanitaria – Cives, con il suo Nucleo Provinciale di Padova, entra a far parte della rete di protezione civile del Veneto. Lo prevede una delibera, approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore Daniele Stival, che autorizza la sottoscrizione di uno specifico protocollo d’intesa. “Il Cives – sottolinea Stival – è una delle più importanti organizzazioni di volontariato volta all’assistenza sanitaria in protezione civile ed il suo ingresso nel sistema veneto ne rafforza l’efficacia. Gli infermieri del Cives sono garanzia di professionalità ed esperienza, già ben note in Veneto per i rapporti di collaborazione già in essere con il sistema del Suem 118”. In base alla convenzione, che avrà validità fino al 2017, il Cives metterà a disposizione i propri uomini per collaborare alla gestione degli aspetti sanitari in caso di necessità, e in particolare di calamità o eventi catastrofali. Un infermiere verrà anche dislocato presso la sala operativa regionale del Corem. La collaborazione si estenderà anche a tutte le attività di formazione e informazione alla popolazione ed ai diversi gruppi di volontari operanti sul territorio. La Regione garantirà il rimborso delle spese vive sopportate per le attività e, compatibilmente con le disponibilità degli specifici capitoli di bilancio, potrà finanziare l’acquisto di materiali, equipaggiamenti personali e mezzi ed attrezzature. Il Cives è iscritto al Dipartimento Nazionale della Protezione Civile ed opera con progetti e attività anche all’estero nel settore degli aiuti umanitari.  
   
   
CALABRIA: DISPOSIZIONI TRANSITORIE IN MATERIA DI ASSEGNAZIONI DI SEDI FARMACEUTICHE; LA CORTE COSTITUZIONALE HA DICHIARATO NON FONDATA LA QUESTIONE DI LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE  
 
 Catanzaro, 22 ottobre 2012 - La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 231, accogliendo la tesi difensiva della Regione Calabria ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri promossa, nell’ottobre dello scorso anno, nei confronti dell’articolo 1 della legge regionale 10 agosto 2011, n. 30, recante “Disposizioni transitorie in materia di assegnazioni di sedi farmaceutiche” che attribuisce ai farmacisti il diritto di conseguire per una sola volta la titolarità della farmacia, a condizione che, alla data di entrata in vigore della legge, gestissero da almeno tre anni in via provvisoria una sede farmaceutica. Ad avviso della difesa erariale, la norma regionale sarebbe stata costituzionalmente illegittima in quanto avente ad oggetto una materia che rientra nella competenza legislativa concorrente delle Regioni, di cui al comma 3 dell’art. 117 Cost., nella quale resta riservata allo Stato la determinazione dei principi fondamentali tra cui rientra quello del pubblico concorso. La Regione, costituitasi in giudizio, rappresentata e difesa dall’avvocato Mario De Tommasi, ha eccepito la piena legittimità costituzionale della disposizione normativa. Ciò in considerazione del fatto che, se è vero che l’assegnazione della sede farmaceutica è regolata dal principio fondamentale del concorso fissato dal legislatore nazionale, attesa la competenza concorrente tra Stato e Regioni in materia di organizzazione del servizio farmaceutico (art. 117 Cost.), è altrettanto vero che tale principio è suscettibile di deroghe quando, come nel caso di cui all’articolo 1 della legge regionale 10 agosto 2011, n. 30, ci si trovi in presenza di situazioni eccezionali, giustificate da motivi o finalità di interesse pubblico. E infatti, la Corte aggiunge che “il beneficio di cui al citato articolo 1 non è riconosciuto dal legislatore calabrese indiscriminatamente a tutti i gestori provvisori di sedi farmaceutiche ma soltanto a quelli che, per un congruo lasso di tempo, hanno gestito in via provvisoria la sede farmaceutica, loro attribuita ai sensi della gestazione vigente in materia”. La normativa censurata, quindi, così come rilevato dalla difesa della Regione, è compatibile con il generale principio della concorsualità perché i soggetti assegnatari vengono scelti non già in maniera arbitraria, trattandosi comunque di farmacisti risultati idonei all’esito di una precedente prova concorsuale regolarmente sostenuta, e tuttavia non collocati utilmente in graduatoria per l’assegnazione di sedi vacanti e successivamente beneficiati di assegnazione a titolo provvisorio.  
   
   
ALL’AZIENDA OSPEDALIERA GUIDO SALVINI MEDICI E INFERMIERI “PRENDONO LE MISURE” AL DOLORE. NEL MILANESE NE SOFFRONO IN 750.000  
 
Garbagnate Milanese, 22 ottobre 2012 – Un kit composto da 5 diverse tipologie di “dolorimetro”, ossia scale di misurazione della sensazione dolorosa, apposite schede di rilevazione e valutazione e protocolli d’intervento differenziati in base a specifici ambiti di cura. Questi gli strumenti del progetto formativo “Liberi dal Dolore” messo a punto presso l’Azienda Ospedaliera “Guido Salvini” di Garbagnate Milanese, per guidare medici e infermieri dei diversi reparti verso un corretto approccio diagnostico-terapeutico al paziente con dolore, oncologico e non. L’iniziativa, che intende promuovere un cambiamento culturale fra gli operatori sanitari, rappresenta un reale contributo all’applicazione di quanto stabilito dalla Legge 38/2010, che ha riconosciuto il dolore quale vera e propria malattia da misurare, diagnosticare e curare. In Lombardia, rifacendosi alla media nazionale (secondo cui il dolore cronico colpisce il 26% della popolazione italiana), sono circa 2.500.000 i pazienti affetti da una sofferenza che perdura nel tempo, compromettendo la qualità di vita; 750.000 nella provincia di Milano. Nei pazienti neoplastici in fase terminale il dolore moderato-severo è presente nell’80% dei casi. La Legge 38 del 2010 ha sancito per tutti i cittadini il diritto a non soffrire e si è proposta di garantire nel nostro Paese un equo accesso a un’assistenza qualificata e un approccio terapeutico più appropriato. Passaggio cruciale per arrivare a un’adeguata terapia antalgica è la misurazione dell’intensità del dolore, riconosciuto dalla Legge come parametro vitale da rilevare e monitorare in cartella clinica, al pari di frequenza cardiaca, temperatura corporea, frequenza respiratoria e pressione arteriosa (art.7). Il progetto formativo attivato presso la struttura ospedaliera di Garbagnate, grazie all’impegno del dottor Michele Sofia, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Cure Palliative con Hospice e Medicina del Dolore, risponde proprio a quanto richiesto dalla recente normativa. «‘Liberi dal Dolore’ – spiega il dottor Sofia – nasce dall’esigenza di garantire all’utenza, attraverso un percorso di sensibilizzazione rivolto a tutti gli operatori sanitari, la massima attenzione al problema dolore in tutte le sue manifestazioni fisiche, psicologiche e sociali. Grazie alla sensibilità della Direzione Strategica Aziendale, delle Associazioni di Volontariato (Presenza Amica e Porta Aperta) e anche al lavoro del Comitato Ospedale Senza Dolore (Cosd), è stato possibile costruire un iter formativo rivolto a tutti, medici e infermieri. Al termine del corso è stato consegnato loro un Kit per la misurazione del dolore, composto da 5 diversi ‘dolorimetri’, che permettono la valutazione anche nei bambini più piccoli o in anziani con difficoltà a esprimere verbalmente ciò che provano. Inoltre, tutte le Unità Operative dell’Azienda sono state dotate di un’apposita scheda di rilevazione del dolore, quale parte integrante della documentazione clinica del paziente, la cui progettazione grafica e modalità di applicazione sono state condivise trasversalmente nei diversi Tavoli di Approfondimento Tecnico del Cosd. Nell’ambito del progetto, – sottolinea il dottor Sofia – al fine di garantire un alto contenuto specialistico delle prestazioni erogate, sono stati inoltre costituiti Gruppi di Lavoro che hanno definito protocolli di intervento in specifici ambiti di cura: dolore post-chirurgico, dolore in emergenza-urgenza, dolore pediatrico, dolore nei disturbi cognitivi». L’introduzione di queste nuove schede ha dato il via a un radicale cambiamento operativo e culturale a livello aziendale. Nel 2° semestre 2012, la percentuale di presenza della rilevazione passa dal 33% all’86%. La diffusione della prassi appare omogenea, solo raramente si riscontra la tendenza ad una sola rilevazione 1 volta al giorno, mentre nel 93% la rilevazione sistematica è di 2 volte al giorno. Questi dati attestano come la misurazione del dolore faccia oramai parte della attività clinico-assistenziale aziendale, innescando anche il processo di “trattamento dolore”. Infatti, se nel 2011 le richieste di consulenza algologica provenienti dai reparti aziendali sono state 197, nel corso dei primi 9 mesi 2012 tali richieste sono passate a 267, incremento che testimonia la diffusione capillare del trattamento mirato del “sintomo dolore”. Il progetto è stato sviluppato dall’Unità Operativa Complessa di Cure Palliative con Hospice e Medicina del Dolore dell’Ospedale (Uoc Cphmd) Salvini afferente al dipartimento di Anestesia, Rianimazione Medicina del Dolore e Cure Palliative diretto dal dottor Giuseppe Massimo Vaghi. L’uoc, che dai primi anni ‘90 opera nei Distretti Sanitari di Garbagnate Milanese e Rho, è funzionalmente suddivisa in 4 macro-attività: Ospedalizzazione Domiciliare, Ambulatorio/day Hospital, Chirurgia Antalgica e Hospice Azzurro. L’assistenza domiciliare è prevista per tutti quei pazienti affetti da neoplasia in fase avanzata ed avanzatissima. Ogni anno l’Uoc Cphmd, grazie a un’équipe dedicata, prende in carico circa 600 pazienti ai quali viene garantita assistenza medico/infermieristica 24 ore su 24, consegna a domicilio di farmaci, presidi e ausili. Ad ogni paziente è inoltre assicurato, su richiesta, controllo fisioterapico e counselling psicologico. Presso l’Ambulatorio e il Day Hospital vengono erogate circa 5.000 prestazioni l’anno, mentre l’attività di Chirurgia Antalgica svolge annualmente oltre 120 procedure (impianti di neurostimolatori midollari, pompe per infusione di farmaci per via sub aracnoidea, nucleolisi discali, vertebro/cifoplastiche), con un servizio di reperibilità telefonica 24 ore su 24, alla dimissione del paziente dal reparto. L’hospice Azzurro è dotato di 15 camere definite “ad alta umanizzazione” per la presenza all’interno di ciascun ambiente di Tv, frigo, bagno singolo e secondo posto letto per il famigliare che intende accudire il proprio congiunto. All’interno della struttura di degenza sono ricoverati ogni anno circa 350 pazienti, non oncologici e oncologici, in fase terminale di malattia. «Tutte queste prestazioni – conclude il dottor Sofia – vengono garantite da un organico molto completo: dal Direttore di Struttura Complessa, al Responsabile di Struttura Semplice, dalla Coordinatrice Infermieristica a dieci Dirigenti Medici e 44 fra Infermieri ed Operatori Socio Sanitari. Sono anche presenti un Fisioterapista, una Psicologa, un’Assistente sociale e un Coadiutore Amministrativo».  
   
   
FVG: TONDO INAUGURA NUOVA STRUTTURA PER ANZIANI A GONARS  
 
 Gonars (Ud), 22 ottobre 2012 - Contribuire a scongiurare la solitudine delle persone anziane offrendo opportunità di incontro e di dialogo, momenti di intrattenimento, di svago e di rilassamento. Con questo obiettivi è stato progettato il nuovo Centro residenziale e diurno Gandin di Gonars, i cui lavori sono stati avviati il 18 ottobre, con la posa della prima pietra, alla presenza, tra gli altri, del presidente della Regione, Renzo Tondo, e del sindaco Marino Del Frate. Con un investimento di circa 1,4 milioni di euro, di cui 410 mila messi a disposizione dall´Amministrazione regionale, la struttura si svilupperà inizialmente a piano terra, senza barriere architettoniche. Saranno quindi facilmente accessibili tutti gli spazi in essa previsti: la sala principale per le attività comuni, una piccola palestra, una cucina, una lavanderia ma anche ben sei camere a due letti per poter ospitare temporaneamente persone con problemi transitori. Nello stesso edificio, e quindi a stretto contatto con gli anziani e le loro esigenze di salute, troveranno posto anche la sede dell´infermiere di comunità, un ambulatorio medico e l´ufficio dell´assistente sociale. Nell´intento di promuovere la solidarietà e la coesione sociale, inoltre, il Comune ha scelto di ospitare anche le sezioni locali di associazioni di volontariato quali Afds, Alcolisti anonimi, Munus e Salotto. Appena disponibili altre risorse, si provvederà anche a completare il primo piano dell´edificio, dove si vuol sistemare una biblioteca e un auditorium da 160 posti. Infine, sul tetto verrà posizionato un impianto fotovoltaico per rendere il centro per anziani indipendente sotto il profilo energetico. "Quest´opera è stata lungamente attesa dalla nostra comunità e poterla realizzare per noi è motivo di orgoglio - ha detto il primo cittadino Marino Del Frate - perché siamo certi di dare in questo modo una risposta importante alle problematiche legate all´invecchiamento della popolazione, con l´occhio attento ad evitare la marginalizzazione in strutture periferiche, favorendo l´assistenza ai nostri concittadini in una struttura pubblica proprio al centro del paese". Il sindaco ha anche riconosciuto come il progetto per un centro diurno sia stato avviato dalla precedente amministrazione che aveva ottenuto un primo finanziamento prevedendone però la realizzazione in due edifici di tre e due piani, da ristrutturare. "Ci è sembrato più economico e funzionale realizzare piuttosto una costruzione ex novo, a piano terra, e quindi più facilmente accessibile", ha spiegato Del Frate. Alla posa della prima pietra, accanto a tanti cittadini, erano presenti autorità civili, militari e religiose, tra le quali i consiglieri regfionali Massimo Blasoni, Alessandro Colautti e Paride Cargnelutti, e l´assessore provinciale Adriano Piuzzi. Facendo riferimento anche alla delibera approvata oggi dalla Giunta, con la quale sono stati garantiti finanziamenti per 45 case di riposo in tutto il Friuli Venezia Giulia, il presidente ha detto che "siamo consapevoli delle crescenti esigenze di salute e assistenza della nostra popolazione, legate all´allungamento della vita media". Da qui la necessità che la comunità sappia dare risposte concrete, come quella offerta dal Comune di Gonars, cui Tondo ha rivolto un ringraziamento sia per la scelta di investire in un centro per anziani che per aver saputo, in questi anni, abbattere il debito del municipio. "La risposta che dobbiamo dare ali nostri anziani - ha detto il presidente - consiste nel saper creare le condizioni affinché essi possano continuare a vivere a stretto contatto con l´ambiente in cui hanno vissuto tutta la loro vita. Questo centro consente infatti di tornare a casa la sera, ritrovare i propri affetti e parallelamente essere nel contesto di una rete di relazioni e di solidarietà. Con un evidente vantaggio in termini di qualità della vita". Nel suo intervento, Tondo ha fatto anche una riflessione sulle criticità del momento, in particolare sul tema del lavoro, che tocca tantissime famiglie. Citando alcuni esempi positivi, di aziende da lui visitate nelle ultime settimane che investono e creano occasioni di lavori, Tondo ha evidenziato il ruolo di affiancamento della Regione alle realtà produttive, anche in termini di attrattività. "Io credo che in questa fase si stiano utilizzando alcune situazioni certamente negative per seppellire le autonomie regionali", ha detto il presidente riferendosi alla cronaca di queste settimane. "Probabilmente nessuna di queste aziende avrebbe investito in questa regione senza gli strumenti che abbiamo saputo darci, da Friulia a Mediocredito, al Frie. Difendere la nostra autonomia significa difendere la possibilità di rilanciare il nostro sviluppo, senza dipendere totalmente dal Governo centrale".  
   
   
CENTRO MEDICO, CHIASSO: “LA MEDICINA DI OGGI, UN GIOCO DI SQUADRA”  
 
Chiasso, 22 ottobre 2012 – “La medicina di oggi, un gioco di squadra” è questo il principio innovativo alla base della professionalità e dell’operatività del nuovo Centro Medico di Chiasso, in Corso San Gottardo 6, che si inaugura ufficialmente oggi in una palazzina moderna e facile da raggiungere. Il Centro Medico è una struttura medico/sanitaria privata che intende offrire ai pazienti servizi di ottima qualità da parte di medici di famiglia, specialisti Fmh in medicina interna generale che dispongono di una strumentazione di primo livello e sono affiancati da medici specialisti che forniscono un’ampia gamma di prestazioni professionali e accertamenti. La formula innovativa che il Centro Medico di Chiasso propone si fonda non solo sulla sinergia tra medici ‘di famiglia’ e specialisti che operano in team, ma anche sull’attenzione particolare al paziente e alle sue esigenze pratiche. Infatti, è possibile rivolgersi al Centro Medico senza bisogno d’appuntamento, in un comodo orario continuo dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 19 e il sabato dalle 8 alle 14 che tiene quindi ben presenti gli eventuali impegni lavorativi o familiari dei pazienti. Nei casi di necessità, vengono effettuate, anche senza appuntamento, visite internistiche di tipo clinico, diagnostico e terapeutico. Il centro, infatti, è dotato di diverse apparecchiature mediche di ultima generazione. Il Centro Medico di Chiasso si avvale della professionalità dei seguenti Medici: Dr. Med. Hubert Faessler, Specialista Fmh medicina interna generale; Dr. Med. Alessandro Rizza, Specialista Fmh medicina interna generale; Dr. Med. Manuel Weibel, Specialista Fhm medicina interna generale; Dr. Med. Massimo Odorico, Specialista Fhm medicina interna generale; Dr. Med. Guido Robotti, Specialista Fmh Radiologia; Dr. Med. Massimo C. R. Lurati, Specialista Fmh Dermatologia e Venerologia; Dr. Med. Umberto Botta, Specialista Fmh Ginecologia e Ostetricia; D.ssa med. Simone Cornaro, Specialista Fmh oftalmologia. Www.centromedico.ch    
   
   
L’OSPEDALE DI BIELLA RIFERIMENTO PER LE MALATTIE DEL FEGATO  
 
Biella, 22 ottobre 2012 - L’ospedale degli Infermi di Biella è diventato un punto di riferimento per i biellesi e per i cittadini piemontesi per la diagnostica delle patologie del fegato. Presso la Struttura di Malattie Infettive, grazie all’apparecchiatura fibroscan, attiva da due anni, vengono effettuate circa 15 elastografie epatiche a settimana: l’esame consente di valutare l’elasticità del fegato e di diagnosticare in modo non invasivo malattie virali come le epatiti A, B, C, la fibrosi epatica anche in stadio iniziale. L’elastografia epatica viene abbinata ad altri esami diagnostici quali tac ed ecografia ed è un esame ripetibile nel tempo, a differenza della biopsia epatica che è invasiva e non ripetibile. Viene effettuata infatti in regime ambulatoriale e, completando l’inquadramento clinico del paziente, consente di individuare la terapia idonea. Per quanto riguarda i tempi di attesa dal momento della prenotazione trascorre al massimo una settimana. Www.aslbi.piemonte.it/    
   
   
ABUSO ALCOL NEI GIOVANI. A CONEGLIANO INCONTRO OPERATORI DEL VENETO, FRIULI E CARINZIA PER CONTINUARE ALLEANZA CONTRO QUESTO FLAGELLO. AFFIDATE A CENTRO DIPENDENZE GIOVANILI AZIONI PILOTA DI CONTRASTO  
 
Venezia, 22 ottobre 2012 - Tappa coneglianese per il progetto All4you (Alliances against alcohol for Young people) che mette insieme le Regioni Veneto Friuli Venezia Giulia e il land austriaco della Carinzia per fronteggiare il problema dell´abuso di alcol tra i giovani e i giovanissimi. Nella sede del Centro per le Dipendenze Giovanili di Parè di Conegliano (Venezia) il 18 ottobre sono state presentate in un convegno al quale è intervenuto l’assessore regionale del Veneto Remo Sernagiotto e i responsabili e gli operatori del settore nelle tre realtà, le azioni pilota che la Regione Veneto svolgerà in questo delicato settore. “E’ stata un’ulteriore preziosa occasione di confronto – ha detto Sernagiotto - tra queste Regioni contigue che si sono ritrovate su questo progetto “All4you” finanziato dal Programma di Cooperazione Territoriale Interegg Iv Italia-austria e che prosegue il Progetto A.dri.a. (Alkohol Drinking Awarness) che ha visto negli anni scorsi coinvolti centinaia di ragazzi delle province di Belluno, Udine e del territorio di Klagenfurt. La Regione Veneto ha scelto di affidare la realizzazione delle azioni pilota alla Comunità Giovanile di Conegliano, (vista l’esperienza ormai decennale di lavoro con i minori adolescenti tossicodipendenti o alcoldipendenti), per sperimentare strategie di prevenzione rispetto all’abuso di alcol nella fascia 15-24 anni”. Il progetto si contraddistingue, in particolare, per due caratteristiche salienti. Innanzitutto, perché coinvolge diverse realtà del territorio Poi, e soprattutto, perché individua nei giovani, specialmente in quelli presenti nelle comunità di recupero, i protagonisti di un´azione di informazione corretta nei confronti della società e dei soggetti più giovani che per questo sono più a rischio di comportamenti non prudenti nei confronti delle possibili dipendenze. I giovani che hanno attraversato l´esperienza delle dipendenze divengono così protagonisti di un´azione virtuosa di promozione sociale, e sono stimolati anche da questo ruolo a reinserirsi nella società. Sernagiotto ha ricordato alcuni dati che evidenziano con la cruda realtà delle cifre l’emergenza che c’è nel Veneto in questo campo: I dati a disposizione testimoniano le dimensioni davvero preoccupanti della situazione: i giovani consumatori di alcol tra gli 11 e i 18 anni nel Veneto sono pari al 24,5%, contro una media nazionale del 22,4%; nella classe d’età tra i 19 e i 24 anni lo scostamento è ancora più rilevante: i giovani maschi a rischio in Veneto sono il 38,3% contro il 25,3% della media nazionale, le giovani donne sono il 18,6% in Veneto contro il 10,4 in Italia. E’ stato sottolineato da parte degli operatori l’aspetto che riguarda specificamente le giovani venete: più sono giovani e più bevono, tanto che nella fascia 11-18 le ragazzine consumatrici di bevande alcoliche sono ben il 22,4% contro una media italiana del 13%.  
   
   
RESI NOTI ESITI INDAGINE QUALITATIVA SULLA POPOLAZIONE ANZIANA ALTOATESINA  
 
Bolzano, 22 ottobre 2012 - Gli anziani altoatesini sono soddisfatti, grazie alle buone condizioni ed esperienze di vita, legati positivamente alla famiglia ed al proprio ambiente vitale. Sono i primi esiti di un´indagine qualitativa sulla popolazione anziana altoatesina condotta nell´ambito del progetto della Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano. La presentazione è avvenuta oggi durante un workshop organizzato dalla Ripartizione famiglia e politiche sociali assieme alla Lub presso la sua sede a Bolzano. La ricerca qualitativa è stata condotta da un gruppo di studenti della Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano nell´ambito del progetto della Lub "Invecchiare ed essere anziani in Alto Adige" nato nel Laboratorio sulle politiche sociali. I referti ora a disposizione tornano utili per poter riflettere sulle diverse modalità di invecchiamento nell´ Alto Adige del futuro, sulle forme di sostegno, sugli spazi di azione, ma anche sui rischi che ci sono. Dalle 40 interviste qualitative- semistrutturate eseguite con altrettante persone anziane dell´età tra 61 e 99 anni. Emergono diverse particolarità dell´invecchiare e dell´essere anziani: l´alta soddisfazione delle persone intervistate che è dovuta alle buone condizioni di vita e alle esperienze di vita; l´importanza notevole della famiglia da tanti punti di vista, l´importanza dell´esperienza, di sentirsi ancora utili e di essere autonomi, ma anche l´aumento della dipendenza da altri. Come ha sottolineato Luca Critelli, direttore della Ripartizione famiglia e politiche sociali della Provincia, sorprende il dato che solo tra il 5 ed il 10 per cento degli anziani fino agli 80 anni di età risultino essere bisognosi di cure, e come vi siano ancora molti anziani di età compresa fra gli 85 ed i 90 anni autosufficienti. Da parte sua il docente della Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano Werner Schefold ha ricordato che l´indagine ha interessato in prevalenza anziani delle aree periferiche e meno quelli delle aree urbane. Tra le considerazioni fatte dagli anziani sulla situazione attuale, emerge che ritengono che, benché ai ragazzi di oggi vada meglio rispetto a come andasse loro da giovani, i giovani di oggi vivano peggio. A completezza dell´indagine, in aggiunta alle interviste fatte alle persone anziane gli studenti della Libera Università di Bolzano guidati dal docente Armin Bernhard, hanno intervistato anche i giovani a proposito del loro immaginario e delle loro esperienze con persone anziane. Circa 80 giovani compresi nella fascia d´età tra 14 e 17 anni si sono sottoposti alle domande di un´intervista semistrutturata. Ne emerge che nelle loro esperienze personali prevale un´immagine positiva della vecchiaia, dei nonni che li sostengono e in questo caso per loro gli ottantenni non sono più vecchi. I giovani lamentano la carenza di spazi di incontro con persone anziane.  
   
   
LOMBARDIA: CENSIMENTO DEGLI IMPIANTI SPORTIVI  
 
Rho-Pero/Mi, 22 ottobre 2012 - Diciassettemila impianti sportivi e 6.000 centri. Sono questi i numeri dello Sport in Regione Lombardia - aggiornati allo scorso 30 settembre - presentati dall´assessore regionale allo Sport e Giovani Luciana Ruffinelli, nel corso del convegno ´Impianti sportivi sostenibili ed energeticamente autosufficienti´, svoltosi nell´ambito di Made Expo 2012, la fiera internazionale dell´edilizia e dell´architettura. Strutture Obsolete - "Il 24% degli impianti - ha spiegato l´assessore - sono da considerarsi obsoleti, essendo stati realizzati da oltre 20 anni e da meno di 30, e necessitano pertanto di interventi di ristrutturazione e adeguamento alle norme, mentre il 41% degli impianti sono addirittura molto obsoleti, essendo stati realizzati da oltre 30 anni e necessitano, laddove economicamente conveniente, di interventi di ripristino e adeguamento". Impianti Poco Fruibili E Non Ecosostenibili- Luciana Ruffinelli ha evidenziato come sia necessario migliorare questa situazione, che si riflette anche sulla fruibilità degli impianti. "Il 62% degli impianti - ha detto - risultano essere poco fruibili da un punto di vista strutturale, sia per una mancanza di copertura e in buona parte anche di impianto di illuminazione, sia per una questione di fondo degradato, costituito in materiale naturale come erba o terra battuta, facilmente deteriorabili. Inoltre, solo l´1% degli impianti è dotato di pannelli solari, termici o fotovoltaici per la produzione di energia sostenibile". Risposte Della Regione - "Partendo da questi dati - ha spiegato l´assessore - è più facile indirizzare le politiche rivolte al sostegno degli impianti sportivi, con la precisa volontà di agevolare la riqualificazione del grande patrimonio esistente, migliorandone la sostenibilità gestionale e favorendo la realizzazione di nuove strutture. Per perseguire gli obiettivi sono state scelte due strade: il sostegno finanziario all´ammodernamento e alla riqualificazione degli impianti esistenti, che prevede fra l´altro premialità per gli impianti di illuminazione a Led e fotovoltaici, e l´individuazione di ´modelli di riferimento´, utili alla realizzazione di nuovi impianti ma anche alla riqualificazione di quelli esistenti". Sostegno A Misura - Luciana Ruffinelli ha spiegato come sono erogati i fondi. "Il sostegno finanziario alla realizzazione delle opere - ha detto - da diversi anni non è più erogato ´a pioggia´ bensì ´a misura´, secondo parametri che tengono conto della qualità progettuale e della sostenibilità gestionale". Si va dalla tipologia dell´impianto sportivo (polivalenza, monovalenza, misto) alla sua fruibilità (fondo, illuminazione, copertura), all´utilizzo di fonti energetiche alternative (pannelli solari, cappotti isolanti, geotermico o pompe di calore), fino ad arrivare all´utilizzo di strumenti, automatismi, risorse disponibili e di sostegno della gestione (sistemi automatici manutenzione erba naturale e utilizzo acqua di falda ad uso irriguo). Gli Impainti Sportivi Censiti - Nel dettaglio il censimento, al 30 settembre 2012, degli impianti sportivi di uso pubblico divisi per tipologia e provincia. Campo da calcio/calcetto
Bg Bs Co Cr Lc Lo Mb Mi Mn Pv So Va Tot.
847 718 293 261 171 128 356 1025 295 350 141 315 4900
Palestra/palazzetto dello sport
Bg Bs Co Cr Lc Lo Mb Mi Mn Pv So Va Tot.
809 418 219 175 99 86 383 999 193 190 80 286 3937
Campo da tennis
Bg Bs Co Cr Lc Lo Mb Mi Mn Pv So Va Tot.
347 260 87 109 59 35 109 502 111 118 53 122 1912
Impianto polivalente
Bg Bs Co Cr Lc Lo Mb Mi Mn Pv So Va Tot.
274 179 90 108 63 42 47 158 64 103 78 105 1311
Campo da bocce
Bg Bs Co Cr Lc Lo Mb Mi Mn Pv So Va Tot.
357 196 58 94 29 20 86 184 66 69 33 46 1238
Piscina
Bg Bs Co Cr Lc Lo Mb Mi Mn Pv So Va Tot.
88 54 24 47 12 10 53 190 76 69 13 39 675
Campo da pallacanestro
Bg Bs Co Cr Lc Lo Mb Mi Mn Pv So Va Tot.
117 71 47 10 31 11 40 146 21 31 14 55 594
Campo da pallavolo
Bg Bs Co Cr Lc Lo Mb Mi Mn Pv So Va Tot.
156 71 30 17 31 9 21 75 33 19 13 28 503
Pista o tracciato
Bg Bs Co Cr Lc Lo Mb Mi Mn Pv So Va Tot.
59 34 14 9 12 6 29 36 23 11 13 27 273
Impianto per sport equestri
Bg Bs Co Cr Lc Lo Mb Mi Mn Pv So Va Tot.
25 19 7 3 1 4 14 39 14 18 0 8 152
Impianto per sport acquatici e nautici
Bg Bs Co Cr Lc Lo Mb Mi Mn Pv So Va Tot.
20 17 14 2 4 1 9 27 11 10 6 10 131
Impianto per sport da tiro
Bg Bs Co Cr Lc Lo Mb Mi Mn Pv So Va Tot.
26 13 4 1 0 5 4 23 14 17 4 12 123
Impianto per lo sport su ghiaccio
Bg Bs Co Cr Lc Lo Mb Mi Mn Pv So Va Tot.
17 5 2 0 7 0 2 11 5 3 9 4 65
Campo da golf
Bg Bs Co Cr Lc Lo Mb Mi Mn Pv So Va Tot.
7 2 4 2 1 0 7 9 1 2 4 4 43
Campo da atterraggio
Bg Bs Co Cr Lc Lo Mb Mi Mn Pv So Va Tot.
1 1 1 0 0 0 1 1 1 0 0 1 7
Campo da rugby
Bg Bs Co Cr Lc Lo Mb Mi Mn Pv So Va Tot.
0 0 0 0 0 0 1 1 2 0 1 1 6
Totale impianti sportivi
Bg Bs Co Cr Lc Lo Mb Mi Mn Pv So Va Tot.
3478 2290 942 888 562 372 1249 3716 1027 1082 489 1125 17220
 
   
   
BOLZANO: IL MILIONE DI EURO DEL CONI PER IL 2012 PER IMPIANTI A VIPITENO, MALLES E LANA  
 
 Bolzano, 22 ottobre 2012 - Il milione di Euro che annualmente è destinato dal Coni al finanziamento di impianti sportivi in Alto Adige per il 2012 servirà all´ampliamento del Palaghiaccio di Vipiteno, per la costruzione di una pista di Skicross a Malles e per il rinnovo del campo di atletica leggera a Lana. La decisione è stata adottada dalla Commissione paritetica Coni-provincia giovedì 18 ottobre 2012, a Palazzo Widmanna a Bolzano. Presieduta da Luis Durnwalder la Commissione paritetica Coni-provincia si è riunita a Palazzo Widmann a Bolzano; erano presenti i rappresentanti romani del Coni Fausto Cartasegna e Attilio Magni e il responsabile provinciale del Coni Heinz Gutweniger e Ralf Dejaco. La Commissione paritetica ha stabilito che il milione di Euro che annualmente il Coni destina al finanziamento di impianti sportivi in Alto Adige per il 2012 servirà all´ampliamento del Palaghiaccio di Vipiteno (360.000 Euro), per la costruzione di una pista di Skicross a Malles (360.000 Euro) e per il rinnovo del campo di atletica leggera a Lana (280.000 Euro).  
   
   
IL TRENTINO SI CONFERMA TERRA DI GRANDI EVENTI SPORTIVI  
 
Trento, 22 ottobre 2012 - Moltissimi eventi, quattro dei quali di altissimo livello. Anche nel prossimo inverno il Trentino ospiterà una lunga serie di manifestazioni sportive di prima fascia. I big mondiali di diverse specialità, tutte quelle che si possono praticare in un territorio dotato di strutture “naturali” eccezionali, ma anche di infrastrutture di eccellenza, passeranno per le piste innevate o ghiacciate della nostra provincia. Presso Le Gallerie di Piedicastello, dove lunedì è stata inaugurata la mostra “Ski past: storie nordiche in Fiemme e nel mondo”, sono stati presentati alla stampa nazionale i principali eventi che caratterizzeranno il prossimo inverno ma non solo, visto che assieme alla 3-Tre di Madonna di Campiglio, l´Apine Rockfest e i Mondiali di sci nordico in programma in Val di Fiemme, si è parlato anche delle Universiadi, per la prima volta organizzate nella nostra provincia nel dicembre del 2013. Paolo Manfrini, direttore generale di Trentino Marketing ha iniziato il proprio intervento sottolineando «il rapporto tra sport e ambiente naturale, una peculiarità della nostra provincia, che aiuta a promuovere la vacanza attiva, ovvero la possibilità per il turista di praticare, grazie ovviamente alla varietà del territorio, tutti gli sport all´aria aperta. Questi grandi eventi, inoltre, consentono al Trentino di “internazionalizzarsi”, di dialogare con il mondo grazie alla lingua universale dello sport, che interagisce a sua volta con la musica e con la cultura». Il 20 febbraio 2013, con la cerimonia d’apertura in programma a Trento, in piazza Duomo, scatteranno i Mondiali di sci nordico, salto e combinata, che fino al 3 marzo assegneranno gli allori nelle tre discipline. Dopo averlo fatto con successo nel 1991 e del 2003, gli stadi di Lago di Tesero e Predazzo metteranno il vestito buono e apriranno ancora una volta le porte ai fuoriclasse dello sci, portando migliaia di appassionati a tifare sulle tribune o lungo i tracciati delle diverse discipline. La novità dei Mondiali fiemmesi arriverà dalla disciplina del salto, dove sarà proposta una gara mista con due ragazzi e due ragazze che daranno vita ad un´interessante ed innovativa combinata. «Quello in programma in Val di Fiemme - ha spiegato Piero Degodenz, presidente esecutivo del comitato organizzatore - sarà uno dei due eventi clou che l´Italia ospiterà nel 2013 assieme ai Mondiali di ciclismo in programma a Firenze. E´ motivo di orgoglio poter ospitare la massima rassegna mondiale per la terza volta negli ultimi ventidue anni e sono particolarmente felice che questo appuntamento sia stata presentato in questa splendida cornice, a pochi passi da una mostra originale che proporrà ai visitatori qualcosa di nuovo, diverso e affascinante». Dallo sci nordico allo sci alpino. Il circo bianco della Coppa del Mondo ritornerà martedì 18 dicembre a Madonna di Campiglio per l´affascinante 3-Tre, gara in notturna che in passato ha visto trionfare i più grandi interpreti di questa disciplina, da Stenmark a Tomba, da Miller a Kosir fino a Giorgio Rocca. «Siamo orgogliosi di tornare ad ospitare dopo sette anni una gara di Coppa del Mondo - ha spiegato Lorenzo Conci, presidente del comitato organizzatore - e di riportare sul Canalone Miramonti i più grandi interpreti dello slalom speciale. La 3Tre rappresenta una delle perle del nostro territorio ed è la gara più affascinante e leggendaria ospitata dall´Italia. Gli atleti di punta della Nazionale azzurra, inoltre, sono trentini e l´augurio è che i fassani Deville e Gross possano essere protagonisti e giocarsi il successo finale, per iscrivere il proprio nome in un albo d´oro così prestigioso». Pochi giorni dopo, il 20 dicembre, l’Altopiano della Paganella riproporrà un evento capace di unire lo spettacolo agonistico offerto degli atleti che prendono parte alla stessa Coppa del Mondo con la musica rock, mix originale chiamato Alpine Rockfest. «L´alpine Rockfest è una manifestazione particolare, unica nel suo genere, che vuole unire lo sci di altissimo livello con la musica - ha aggiunto Gianmaria Toscana, presidente del Consorzio Skipass Paganella - La formula non è mutata rispetto alle due precedenti edizioni e ai nastri di partenza sono annunciati campioni del calibro di Miller, Ligety e Svindal, che si daranno battaglia sulla pista Olimpionica 2 in una gara mozzafiato ad eliminazione diretta. Per quanto riguarda l´aspetto musicale saranno presenti tre gruppi capitanati dai Bastard Sons of Dioniso». Infine, nel dicembre 2013, il Trentino ospiterà per la prima volta le Universiadi invernali. Trento, il Monte Bondone, la Val di Fiemme, la Val di Fassa, Baselga di Piné e Pergine Valsugana saranno teatro delle competizioni che incoroneranno i migliori studenti del mondo nelle varie discipline. «In principio l´idea era quella di organizzare le Universiadi del 2017 - ha spiegato Sergio Anesi, presidente del comitato organizzatore - ma dopo la rinuncia di Maribor ci è stato chiesto di farci carico dell´evento del 2013. In un anno e mezzo dovremo fare ciò che solitamente viene fatto in sei anni ma siamo pronti ad affrontare e vincere questa affascinante sfida. I numeri di questa manifestazione sono particolarmente importanti visto che saranno presenti 3000 atleti e complessivamente circa 6000 persone, ospitate negli alberghi della nostra provincia. Siamo certi che questo evento lascerà al Trentino un´eredità importante, tangibile, e saprà fornire un contributo notevole anche all´Università di Trento, come già accaduto con Torino che aveva organizzato la rassegna nel 2007». Terminata la presentazione degli eventi gli ospiti, accompagnati da Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo Storico di Trento, i presenti hanno potuto godersi “Ski past: storie nordiche in Fiemme e nel mondo”, una mostra che racconta l´evoluzione, le origini dello sci, l’età delle esplorazioni, l´importanza di questa disciplina durante il primo conflitto mondiale, la storia delle competizioni dal 1924 fino ad oggi e l’attenzione all’evoluzione tecnica delle specialità nordiche.