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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Febbraio 2013
ATTIVITÀ OFF-SHORE NEL SETTORE DI PETROLIO E GAS: LA RESPONSABILITÀ FINANZIARIA PER TUTTI GLI OPERATORI  
 
Strasburgo, 25 febbraio 2013 - Un accordo provvisorio sulla proposta di legge per la sicurezza delle attività offshore nel settore degli idrocarburi è stato raggiunto da deputati e negoziatori del Consiglio giovedi scorso. Prima che le imprese petrolifere e del gas possano ottenere una licenza per forare, la direttiva imporrebbe loro di presentare relazioni sui pericoli principali e piani di emergenza per dimostrare la loro capacità di porre rimedio ad eventuali danni ambientali provocati. "L´europa ha imparato la lezione dalla catastrofe della Deepwater Horizon e vuole ridurre al minimo i rischi di perforazione offshore di petrolio e gas. Soprattutto ora che i vari Stati membri stanno esplorando nuove operazioni di perforazione, abbiamo bisogno di un quadro normativo efficiente. La direttiva precedente è quasi 20 anni e non garantisce la sicurezza delle operazioni di perforazione offshore in modo adeguato ", ha detto Ivo Belet (Ppe, Be), che ha condotto le trattative. Questo accordo garantisce un quadro giuridico comunitario che ci aiuterà a prevenire gli incidenti in mare aperto nei nostri mari e di garantire un intervento rapido che limitare i danni potenziali ", ha detto presidente della commissione Energia Amalia Sartori (Ppe, It). Capacità finanziaria ad ovviare a tutti i danni causati - Tutti gli operatori dovrebbero garantire "sufficienti risorse fisiche, umane e finanziarie per ridurre ed eliminare l´impatto di un incidente rilevante". Nessuna licenza sarà concessa se il richiedente non avrà fornito elementi di prova e "la predisposizione di un adeguata situazione per coprire le passività potenziali derivanti dalla sua attività offshore nel settore del gas". In particolare, nel valutare la capacità tecnica e finanziaria del richiedente, al fine di coprire le passività. Questi includono "la responsabilità per eventuali danni economici in cui è previsto tale responsabilità dal diritto nazionale". I grandi rischi relazione e politica incidente rilevante - Società di perforazione sarebbero tenute a presentare alle autorità nazionali una relazione speciale, che descrive le perforazione installazione, potenziali pericoli principali e le disposizioni speciali per proteggere i lavoratori, prima di iniziare le operazioni. Gli Stati membri dell´Ue imporrebbe agli operatori di preparare un documento sulla loro " politica di prevenzione degli incidenti", che garantisca, tra l´altro una cultura aperta di reporting per gli incidenti, la consultazione con i rappresentanti per la sicurezza eletti e la protezione per chi denuncia. Piani di emergenza interni ed esterni Le aziende dovranno inoltre fornire un piano di emergenza interno, con una descrizione completa delle attrezzature e delle risorse disponibili, azioni da intraprendere in caso di incidente e tutte le disposizioni adottate per limitare i rischi e dare alle autorità di allarme rapido. Allo stesso tempo, gli Stati membri dell´Ue dovrebbero preparare piani di emergenza esterni, che coprono tutti gli impianti di perforazione offshore sotto la loro giurisdizione. Questi piani dovrebbe specificare gli obblighi di ruolo e finanziari della società di perforazione, nonché il ruolo delle autorità competenti e alla squadre di risposta alle emergenze. Perché una direttiva? Anche se la proposta iniziale della Commissione di cui al "regolamento" (che sarebbe direttamente vincolante per tutti gli Stati membri), i negoziatori per il Parlamento e il Consiglio hanno concordato di raccomandare l´adozione di una direttiva (che stabilisce le estremità, ma lascia mezzo per gli Stati membri), , al fine di evitare riformulazione vigenti leggi nazionali equivalenti. Applicazione e il recepimento Gli Stati membri con acque al largo che non hanno attività offshore nel settore del gas sotto la loro giurisdizione ed i paesi senza sbocco sul mare e dei con le aziende registrate nel loro territorio avrebbe bisogno di applicare solo un numero limitato delle disposizioni della presente direttiva. Gli Stati membri avranno due anni per recepire la direttiva nel diritto nazionale. I prossimi passi Il testo provvisorio concordato che deve ancora ufficialmente adottato Coreper sarà sottoposto a un voto comitato per l´energia, probabilmente nel mese di marzo, e poi una sessione plenaria uno in maggio (calendario provvisorio).  
   
   
UE: ACCORDO POLITICO SULLA LEGISLAZIONE IN MARE APERTO  
 
Bruxelles, 25 febbraio 2013 - Günther Oettinger, commissario europeo per l´Energia ha dichiarato: " Accolgo con favore questo importante passo per migliorare la sicurezza dell’ offshore del petrolio e produzione di gas nell´Ue. Gli incidenti avvenuti dimostrano le conseguenze devastanti quando le cose vanno male in mare aperto. Queste regole faranno in modo che i più alti standard di sicurezza, per lo più già attivi in alcuni Stati membri, saranno applicati in ogni piattaforma di petrolio e gas in tutta Europa. Inoltre, la nuova legge farà in modo che dobbiamo reagire efficacemente e tempestivamente in caso di incidente e ridurre al minimo il possibile danno per l´ambiente e il sostentamento delle comunità costiere . " All´indomani della "Deepwater Horizon" incidente nel Golfo del Messico nel maggio 2010 la Commissione recensione quadri di sicurezza degli Stati membri esistenti "per le operazioni offshore e proposto una nuova normativa per garantire elevati standard di sicurezza, salute e ambientali che mondo si applicano in tutto il mondo in l´Unione europea. Il 21 febbraio il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto un accordo politico sulla proposta legislativa della Commissione sulla sicurezza delle operazioni petrolifere e del gas nell´Unione europea. Il Parlamento europeo e il Consiglio sono tenuti ad approvare formalmente la legislazione nei prossimi mesi. Gli elementi principali della direttiva concordata sono i seguenti: Licensing . La direttiva introduce regole chiare per un´efficace prevenzione e risposta di un incidente rilevante. L´autorità di rilascio delle licenze negli Stati membri dovranno fare in modo che solo gli operatori di comprovata capacità tecniche e finanziarie necessarie per garantire la sicurezza delle attività offshore e la protezione ambientale sono autorizzati per la prospezione e produzione di petrolio e gas nelle acque dell´Ue. La partecipazione pubblica è prevista prima dell´inizio delle campagne di perforazione pozzi esplorativi in aree precedentemente non forate. Indipendenti autorità nazionali competenti responsabili della sicurezza degli impianti verificherà le disposizioni in materia di sicurezza, tutela dell´ambiente e della preparazione alle emergenze di impianti e piattaforme e le operazioni effettuate su di essi. Se le aziende non rispettano le norme minime, gli Stati membri adotteranno azioni di contrasto e / o di imporre sanzioni, in ultima analisi, gli operatori dovranno fermare la perforazione o operazioni di produzione. Obbligatoria ex ante pianificazione di emergenza . Le aziende dovranno preparare una relazione sui grandi rischi per la loro installazione, contenente una valutazione individuale del rischio e le misure di controllo del rischio e di un piano di interventi di emergenza prima di prospezione o della produzione. Questi piani dovranno essere presentati alle autorità nazionali che daranno il via libera. Verificatori indipendenti . Le soluzioni tecniche presentate dall´operatore devono essere verificati da un verificatore indipendente prima e, periodicamente dopo l´installazione viene presa in funzione. Trasparenza. Informazioni comparabili saranno messi a disposizione dei cittadini sui livelli di performance del settore e le attività delle autorità nazionali competenti. Questo sarà pubblicato sui loro siti web. La riservatezza di informatori saranno protetti. Gli operatori registrati negli Stati membri saranno invitati a presentare relazioni di incidenti gravi in cui sono stati coinvolti all´estero per consentire lezioni di sicurezza fondamentali da studiare. Emergency Response . Le imprese dovranno predisporre piani di emergenza in base alla loro piattaforma o valutazioni del rischio di piattaforma e mantenere le risorse a portata di mano per essere in grado di metterli in funzione in caso di necessità. Gli Stati membri dovranno altresì tenere pienamente conto di questi piani quando si compilano i piani di emergenza nazionali. I piani saranno periodicamente testato l´industria e le autorità nazionali. Passivo. Compagnie petrolifere e del gas sarà pienamente responsabile per i danni ambientali causati alle specie marine protette e degli habitat naturali. Per i danni alle acque, la zona geografica sarà estesa per coprire tutte le acque marine dell´Ue, compresa la zona economica esclusiva (circa 370 km dalla costa) e della piattaforma continentale, dove il litorale dello Stato membro abbia giurisdizione. Per i danni d´acqua, l´attuale quadro giuridico comunitario per la responsabilità ambientale è limitata alle acque territoriali (circa 22 km al largo). Ue Offshore Group Autorità. Ispettori offshore degli Stati membri lavoreranno insieme per garantire effettiva condivisione di buone pratiche e contribuire a sviluppare e migliorare gli standard di sicurezza. Internazionale. La Commissione collaborerà con i suoi partner internazionali per promuovere l´applicazione dei più elevati standard di sicurezza in tutto il mondo. Gli operatori che lavorano nell´Ue dovranno dimostrare di applicare le stesse politiche di prevenzione degli incidenti rilevanti all´estero che si applicano nelle loro operazioni dell´Unione europea. Maggiori informazioni sul sito web della Commissione: http://ec.Europa.eu/energy/oil/offshore/standards_en.htm    
   
   
QUARTA CONFERENZA EUROPEA SU RISCALDAMENTO E RAFFREDDAMENTO DA FONTI RINNOVABILI  
 
Dublino, 25 febbraio 2013 - Il 22 e 23 aprile 2013 si svolgerà a Dublino, in Irlanda, la quarta conferenza europea su riscaldamento e raffreddamento da fonti rinnovabili (Fourth European Conference on Renewable Heating and Cooling). Combattere il cambiamento climatico e garantire la sicurezza della fornitura energetica rappresentano delle gravi sfide per l´Europa. Adattare l´attuale scenario energetico trasformandolo in uno veramente sostenibile richiederà la realizzazione del pieno potenziale delle fonti energetiche rinnovabili per soddisfare la domanda di riscaldamento e raffreddamento. Questa domanda rappresenta circa la metà del consumo finale di energia dell´Ue. Organizzata dalla Piattaforma tecnologica europea per il riscaldamento e il raffreddamento da fonti rinnovabili, la conferenza includerà anche il lancio della nuova agenda di ricerca strategica sul riscaldamento e il raffreddamento da fonti rinnovabili. Essa fornirà un forum per discutere la strategia per la tabella di marcia della sua implementazione e mirerà a evidenziare e identificare i più importanti progetti di ricerca, sviluppo e dimostrazione all´interno dell´imminente programma quadro di ricerca Orizzonte 2020. La conferenza, organizzata con il supporto finanziario della Commissione europea, si svolgerà sotto gli auspici della presidenza irlandese dell´Ue. Essa riunirà rappresentanti dei ministeri dell´energia, della Commissione europea e del Parlamento europeo, assieme ai massimi rappresentanti del mondo industriale e della ricerca. L´evento si concluderà con una riunione informale dei ministri dell´energia dell´Ue, che si svolgerà sempre a Dublino. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Rhc-platform.org/conference2013/home/    
   
   
I BENEFICI PER IL SOSTEGNO DELLE ENERGIE RINNOVABILI SUPERANO I COSTI PER OLTRE 30 MILIARDI  
 
Milano, 25 Febbraio 2013 – A distanza di pochi giorni dal voto, Assoelettrica sceglie di parlare degli incentivi alle fonti rinnovabili, illustrando nel dettaglio, non capiamo il perché, solo i costi e non i benefici da essi derivanti, che sono: 1. L’aumento dell’indipendenza energetica nazionale (meno gas, petrolio e carbone importati); 2. La diminuzione dei costi che dovranno sostenere gli impianti termoelettrici nell’ambito del sistema europeo Ets sui diritti d’emissione (costi che pesano sulle bollette); 3. L’incremento del Pil (le energie rinnovabili generano più ricchezza delle fossili per il Paese) fino ad una rilevante crescita occupazionale non solo quantitativa, ma anche qualitativa. Le stime più prudenti (cfr. Althesys) indicano in almeno 30 miliardi di euro il saldo tra benefici e costi delle politiche già varate (altre stime più ottimistiche arrivano fino a 76 miliardi). Vale a dire che a fronte dei 220 miliardi di euro che gli Italiani avranno investito nel periodo 2008-2030, il Paese avrà benefici per quasi 300 miliardi. E, si badi, si tratta di stime che non tengono in considerazione gli impatti sicuramente positivi che lo sviluppo delle rinnovabili ha sul sistema sanitario nazionale e sull’ambiente (meno malattie dovute alle emissioni inquinanti e ad effetto serra). Peraltro i costi, noti da tempo, sono stati “messi in sicurezza”, come la stessa Assoelettrica evidenzia, dai decreti del ministro Passera dello scorso luglio, che ha fissato chiari limiti di spesa massima annuale. “Aper è fermamente convinta - ribadisce il presidente Agostino Re Rebaudengo - che le due facce della medaglia (costi e benefici) debbano sempre essere considerate congiuntamente. Aper è altresì fiduciosa che le adesioni ricevute dalle forze politiche rispetto alle 26 azioni proposte per lo sviluppo della green economy (aper.It), si tradurranno in provvedimenti coerenti”.  
   
   
PRATO: LA RETE DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE DIVENTA INTELLIGENTE 60 PUNTI LUCE. INSTALLATO SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA E DI CONTROLLO DEL TRAFFICO  
 
Prato, 25 febbraio 2013 - E´ stato presentato il 22 febbraio dall´assessore alla Politiche energetiche, Filippo Bernocchi, il progetto pilota che l´azienda emiliana Umpi Elettronica ha realizzato, in collaborazione con il Comune di Prato, all´avanguardia in questo campo, che consiste in un sistema di gestione e telecontrollo degli impianti di illuminazione pubblica, che grazie alla tecnologia di comunicazione ad onde convogliate, trasforma l´impianto in un vero e proprio incubatore di servizi tecnologici. Il sistema è stato realizzato in via Vannetti Donnini, implementando un impianto di illuminazione esistente con 60 punti luce ed un quadro elettrico di comando. Il progetto, consistente nell´applicazione di una tecnologia già esistente, realizzato in pochi giorni e facilmente replicabile, si inserisce nelle linee delle smart cities, le città intelligenti, che l´Amministrazione cittadina e l´assessorato alle Politiche energetiche seguono da tempo indirizzandosi verso quelle pratiche che portano al risparmio economico ed energetico. L´illuminazione pubblica, molto presente nei territori comunali, si presta perfettamente all´applicazione di interventi per garantire un miglior servizio ai cittadini. Il sistema utilizzato dall´azienda consente di interagire tramite pc, tablet, smartphone, ecc direttamente con il singolo lampione rilevandone in tempo reale eventuali malfunzionamenti e guasti, permettendo così un miglioramento della manutenzione dell´intero impianto e inoltre gestisce anche l´accensione e lo spegnimento dei punti luce, con la possibilità di regolare l´intensità luminosa in base a programmazioni personalizzabili dall´Amministrazione, riducendo i consumi in orari di minore traffico e gestendo gli orari di funzionamento, ottenendo significativi risparmi in termini energetici e conseguentemente economici con ricadute dirette sulla cittadinanza. Ma il vero punto di forza dell´impianto realizzato a Prato è la trasformazione della rete di pubblica illuminazione in un vera e propria rete Lan estesa, in grado di offrire alla comunità una serie interminabile di servizi a valore aggiunto fruibili direttamente dal lampione stradale. Nel caso specifico è stato installato un sistema di videosorveglianza con una telecamera installata su un lampione nella zona dei giardini pubblici, in grado di monitorare in tempo reale 24 ore su 24 tutto quello che accade nello spazio verde e un sistema Wise Traffic Controller che permette il monitoraggio del traffico veicolare su strade fino a 4 corsie senza necessità di lavori strutturali sulla sede stradale. In via Vannetti Donnini sono stati installati 32 dispositivi di controllo comando lampada che governano e regolano puntualmente altrettanti punti luce più 28 dispositivi di controllo e comando luce con sistema di gestione di accensione/spegnimento puntuale.  
   
   
ALTERENERGY, 3° INCONTRO DI PARTENARIATO A BARI  
 
Bari, 25 febbraio 2015 - Si è tenuto a il terzo Partnership Meeting del Progetto Strategico Alterenergy (Energy sustainability for Adriatic small communities), promosso dalla Regione Puglia - Servizio Mediterraneo (Lead Beneficiary) in collaborazione con Arti Puglia. Obiettivo: concordare gli aspetti amministrativi e finanziari, il percorso di finalizzazione delle attività già avviate e pianificare in maniera esecutiva le azioni future. Nell’ambito della prima giornata di lavoro è stata presentata una panoramica generale sullo stato dell’arte delle attività progettuali, riservando maggiore approfondimento agli elementi di avanzamento della spesa progettuale, all’analisi delle situazioni di ritardo ed alle possibili ripercussioni da questo derivanti. Il monitoraggio e la pianificazione finanziaria di progetto sono stati altresì inquadrati nell’ambito del più ampio contesto finanziario in cui attualmente opera il Programma di Cooperazione transfrontaliera Cbc Ipa Adriatico. Durante la seconda giornata, il Team di management della Regione Puglia ha condotto specifiche sessioni incentrate sui Work Packages di progetto: Comunicazione ed informazione, Modelli integrati di gestione dell´energia, Piani di Azione per l´Energia Sostenibile e relativi Progetti pilota, Business e sostegno agli investimenti nel settore delle energie rinnovabili. Infine, a tutti i partner è stato chiesto di illustrare brevemente le specifiche attività che attualmente si stanno mettendo in campo nell’ambito del Wp4 e della ricerca di Comunità Target (azioni pilota integrate di pianificazione energetica sono infatti previste in ogni area partner, ed in alcune anche veri e propri interventi infrastrutturali o azioni dimostrative ad alto potenziale di replicabilità, specifiche per Comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti). Il confronto tra i partner ha condotto alla definizione di ulteriori linee guida per le attività future ed impegni di accelerazione per quei partner che non fossero allineati alle scadenze fin qui definite. Nel corso della due giorni, tra l’altro, si sono tenuti ristretti incontri bilaterali per affrontare e risolvere problematiche specifiche. Al tavolo: lo staff del Servizio Mediterraneo, gli esperti dell’Arti Puglia ed i partner che hanno avanzato richieste di approfondimenti dedicati. Alterenergy (Energy Sustainability for Adriatic Small Communities) è la nuova sfida per la sostenibilità ambientale che punta a favorire la diffusione delle energie rinnovabili in tutta l’area adriatica. Si tratta di un Progetto Strategico finanziato nell’ambito del Programma di Cooperazione Transfrontaliera Cbc Ipa Adriatico 2007-2013, con un budget complessivo pari a 12,5 Mln di Euro, avviato a settembre 2011 e con una durata di 4 anni (fine lavori agosto 2015). L’iniziativa conta su un partenariato di 18 organizzazioni, composto da Regioni, Ministeri ed Agenzie governative per l’energia appartenenti a tutti i Paesi dello spazio adriatico: Italia (le 7 Regioni costiere), Albania, Bosnia Herzegovina, Croazia, Grecia, Montenegro, Serbia e Slovenia.  
   
   
SECONDA CONFERENZA INTERNAZIONALE SU PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE, MANUTENZIONE, MONITORAGGIO E CONTROLLO DEI SISTEMI IDRICI URBANI  
 
Algarve, 25 febbraio 2013 - Dal 27 al 29 maggio 2013 si svolgerà nell´Algarve, in Portogallo, la seconda conferenza internazionale su progettazione, costruzione, manutenzione, monitoraggio e controllo dei sistemi idrici urbani (Urban Water 2014). I sistemi idrici in ambiente urbano includono le reti di fornitura e anche i sistemi per gli scarichi fognari e di drenaggio per le acque meteoriche. Essi interagiscono tra loro e anche con corpi idrici come fiumi, laghi e falde acquifere. Questa interazione influisce sulla qualità e la quantità dei diversi sistemi. Poiché le città europee continuano a espandersi, la loro infrastruttura urbana deve essere rivalutata e adattata per soddisfare le nuove necessità legate alla crescita della popolazione e all´urbanizzazione. Questioni come gli scarichi contaminanti e inquinanti nei corpi idrici urbani, oltre al monitoraggio dei sistemi di riciclo dell´acqua, attualmente stanno ricevendo grande attenzione da parte di ricercatori e ingegneri esperti che lavorano nell´industria dell´acqua. La conferenza riunirà varie parti interessate in questo campo per discutere gli aspetti legali e normativi di queste questioni, oltre ai problemi tecnici che l´industria e le autorità devono affrontare. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Wessex.ac.uk/14-conferences/urban-water-2014.html    
   
   
VIA A SESTO FIORENTINO AL PROGETTO PER IL RISANAMENTO ACUSTICO DI STRADE E SCUOLE CITTADINE  
 
Sesto Fiorentino, 25 febbraio 2013 - Al via nei prossimi mesi una serie di interventi per ridurre l’inquinamento acustico nelle scuole e nelle principali arterie stradali cittadine. La giunta comunale di Sesto Fiorentino, nell’ultima seduta, ha approvato i progetti per la realizzazione delle opere “antirumore” comprese nel primo stralcio attuativo del Piano di risanamento acustico comunale. L’obiettivo è quello di ridurre la percentuale di popolazione esposta all’inquinamento acustico, sostituendo gli infissi, facendo interventi correttivi del clima acustico delle aule con controsoffitti e barriere antirumore, e che attraverso la posa di asfalti fonoassorbenti sulla viabilità circostante agli edifici scolastici interessati. Le opere ritenute prioritarie riguardano viale Primo Maggio, viale Togliatti e viale Ariosto, oltre a tre scuole cittadine: la primaria Villa La Fonte, la scuola d’infanzia Vannini e la secondaria di I grado Pescetti. In viale I Maggio è prevista la stesura di una pavimentazione antirumore a doppio strato in alcuni tratti - ad esempio alla confluenza con via I Settembre - e un diverso funzionamento del semaforo all’incrocio con via 25 Aprile: sarà eliminato il giallo lampeggiante in funzione dalle 23 alle 6 e il semaforo sarà d’ora in avanti regolamentato 24 ore al giorno. Una pavimentazione antirumore sarà stesa anche in viale Ariosto e in viale Togliatti, dove il deterioramento del manto incide pesantemente sulle caratteristiche di fonoassorbenza. Sarà inoltre posizionata una barriera fonoassorbente a basso impatto ambientale lungo un tratto limitato di strada di circa 200 metri di lunghezza e 2,5 metri di altezza. Quanto invece agli interventi nelle scuole, alla primaria Villa La Fonte è prevista la posa di una barriera antirumore alta 4 metri accanto al cancello metallico lungo via Gramsci: sarà esteticamente compatibile e proteggerà il cortile dal rumore del traffico stradale, garantendo anche una migliore fruibilità del giardino. Un’altra barriera più piccola sarà invece posta sul cancelletto pedonale. Secondo gli studi tecnici già ultimati, la riduzione della pressione acustica sulla scuola sarà consistente, anche grazie alla stesura di pavimentazione fonoassorbente a doppio strato su una tratto di 500 metri di via Gramsci. Anche la secondaria di I grado Pescetti si trova in un tratto particolarmente trafficato di via Gramsci, e anche qui sarà stesa una pavimentazione fonoassorbente a doppio strato su circa 300 metri di strada. Nelle aule al I e al Ii piano dell’istituto saranno inoltre installate controsoffittature fonoassorbenti in grado di abbattere il livello di rumore interno di alcuni decibel. Una nuova barriera antirumore alta 2 metri è prevista anche alla scuola d’infanzia Vannini: sarà collocata a fianco alla preesistente recinzione metallica lungo via Don Minzoni per proteggere l’edificio dal rumore del traffico stradale migliorando la fruibilità del giardino da parte degli alunni. La pavimentazione fonoassorbente a doppio strato, in questo caso, sarà stesa lungo via Don Minzoni (500 metri), sul tratto finale di via Vannini e di via Chiostri. Tutte le barriere antirumore che saranno installate avranno caratteristiche di basso impatto ambientale. Gran parte dei costi degli interventi saranno coperti dal finanziamento regionale ottenuto dal Comune di Sesto Fiorentino, per un somma complessiva di circa 1.400.000 euro.  
   
   
BOLZANO: EDILIZIA ABITATIVA, VIA LIBERA AD ACQUISTO ALLOGGI E BANDO PER IL CETO MEDIO  
 
Bolzano, 25 febbraio 2013 - Due importanti provvedimenti in tema di edilizia abitativa hanno avuto il via libera in questi giorni. Da un lato l´acquisto di 49 alloggi già esistenti in sei comuni altoatesini, per un investimento di 9,5 milioni, dall´altro i criteri per l´assegnazione di 40 appartamenti per il ceto medio nella città di Bolzano. Già nelle ultime settimane dello scorso anno, la Giunta provinciale avevo compiuto un doppio passo in avanti verso il miglioramento della situazione abitativa in tutto il territorio altoatesino. Il programma pluriennale dell´Ipes, infatti, prevede non solo la costruzione di nuovi alloggi, ma anche l´acquisto di 164 appartamenti già esistenti sul mercato. "In questo modo - sottolinea l´assessore Christian Tommasini - possiamo coprire in maniera più rapida le esigenze della popolazione in tema di edilizia sociale". L´ipes, in questi giorni, ha pubblicato il bando per l´acquisto di 49 alloggi nei comuni di Ora, Bronzolo, Appiano, Egna, Vipiteno e Stelvio. "I costi variano in maniera anche sostanziale da una località all´altra - sottolinea Tommasini - ma in totale l´investimento previsto si aggirerà attorno ai 9,5 milioni di euro". Il secondo bando, invece, riguarda più precisamente il programma varato dalla Giunta provinciale per il sostegno al ceto medio. "Si tratta dei criteri che verranno seguiti dall´Istituto per l´edilizia sociale - spiega l´assessore Christian Tommasini - per l´assegnazione di 40 alloggi nella città di Bolzano". Il principio che verrà seguito è quello del contratto di locazione decennale. "In concreto - prosegue Tommasini - l´Ipes stipulerà con gli assegnatari con il maggior punteggio un contratto di locazione della durata massima di 10 anni. Il canone di affitto si orienta a quello provinciale, e va incontro alle necessità finanziarie delle famiglie del ceto medio, considerato che gli affitti sul mercato immobiliare sono notevolmente superiori". Per i giovani, infatti, è sempre più difficile riuscire a trovare un´abitazione a costi contenuti, visto che molti hanno un reddito troppo alto per entrare nel sistema degli alloggi sociali, ma troppo basso per poter acquistare un appartamento sul libero mercato. "Con l´affitto decennale a rotazione di un alloggio Ipes - spiega l´assessore - si offre alla famiglia la possibilità di accantonare capitale che potrà essere investito nell´acquisto di una casa una volta scaduto il contratto di affitto agevolato". Nel bando verrà data precedenza a famiglie che al momento della presentazione della domanda non hanno superato i 45 anni di età e che hanno uno o più figli.  
   
   
AOSTA: LA GIUNTA APPROVA IL PIANO DELLE OPERE MINORI DI PUBBLICA UTILITA’ A FAVORE DEGLI ENTI LOCALI  
 
Aosta, 25 febbraio 2013 - L’assessorato alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica informa che la Giunta regionale, nella seduta di venerdì 22 febbraio, ha approvato il Piano di settore dei lavori riguardanti la legge regionale 26 del 2009 che regolamenta gli Interventi a favore degli Enti locali per l’adeguamento e la realizzazione di opere minori di pubblica utilità. Il programma approvato è stato predisposto dopo una attenta istruttoria, svolta nello scorso autunno, sulle domante presentate dai Comuni per la realizzazione di opere che, seppur di non particolare rilevanza economica, risolvono, per le comunità locali, significative problematiche viarie e di sosta. Con l’approvazione della delibera, si è dato inoltre atto che nell’affidamento dei lavori, effettuato mediante cottimo fiduciario, sarà utilizzata la “clausola sociale” o di “salvaguardia” , ponendo quindi in capo all’appaltatore l’obbligo di avvalersi, per l’esecuzione del contratto, del personale già utilizzato dalla Regione o dalla Società di Servizi, come previsto dalla legge regionale n. 44 del 2010. In merito alla deliberazione, l’Assessore Marco Viérin sottolinea come, in un momento economico difficile, è importante proseguire nell’attivazione di questi piccoli interventi che permettono di dare risposte immediate ai Comuni e ai loro cittadini, creando lavoro alle imprese e opportunità ai lavoratori dei cantieri Edili. Le procedure per l’affidamento dei lavori e di verifica dei requisiti delle imprese partecipanti saranno svolte dagli uffici dal mese di marzo. La sottoscrizione dei contratti e l’inizio dei lavori sono quindi previsti a partire dal mese di aprile, con una durata dei cantieri di circa 26 settimane.  
   
   
AL VIA LA PRIMA AGENZIA PER LE IMPRESE. SEDI OPERATIVE NELLE MARCHE E NEL VENETO PASSERA: “ULTERIORE PASSO IN AVANTI PER SEMPLIFICARE LA VITA ALLE PMI”  
 
Roma, 25 febbraio 2013 - La prima Agenzia per le imprese aprirà le sue sedi territoriali nelle Marche e in Veneto. Il via libera all’attivazione del nuovo tipo di organismo – volto a facilitare e snellire lo svolgimento di adempimenti burocratici per le Pmi - è stato dato il 21 febbraio dal ministero dello Sviluppo economico, dopo una riunione con le prime due Regioni interessate. L’agenzia è stata promossa da Confcommercio. Le Agenzie per le imprese sono state previste dalla legge n. 133 del 2008 e successivamente disciplinate dal regolamento n. 159 del 2010. L’attuazione concreta della misura era tra gli obbiettivi di programma del ministero dello Sviluppo economico. Si tratta di organismi privati, promossi in genere dalle associazioni imprenditoriali, che possono svolgere direttamente attività amministrative, facendo le veci delle diverse amministrazioni coinvolte (ad esempio, delle Aziende sanitarie locali, dei Vigili del Fuoco e, in particolare, dei Comuni). Gli imprenditori potranno così rivolgersi direttamente alle Agenzie per depositare, ad esempio, tutta la documentazione necessaria per avviare, trasformare, trasferire o chiudere l´attività di impresa. Le Agenzie verificheranno la regolarità della documentazione e rilasceranno un attestato che, a seconda dei casi, consentirà alle imprese l´avvio immediato delle attività o, comunque, una significativa riduzione di tempi e costi per l’espletamento delle procedure. L’attività delle Agenzie potrà essere svolta solo previa autorizzazione rilasciata dal ministero dello Sviluppo economico, dietro proposta delle Regioni territorialmente competenti. “Le Agenzie per le imprese possono alleviare molto carico burocratico che grava sulle Pmi e ne rallenta la competitività” ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera. “Con la prima Agenzia che si avvia oggi, diamo concreta attuazione a uno strumento di semplificazione richiesto da diversi anni. Il modello dell’Agenzia ora può solo espandersi e rafforzarsi, così da svolgere un ruolo significativo nell’abbattimento del mare magnum di burocrazia che rallenta il nostro sistema produttivo. Ringrazio Confcommercio e le Regioni Marche e Veneto, che hanno lavorato con noi per avviare questa prima sperimentazione” ha concluso Passera. Per Sara Giannini, assessore alle Attività Produttive della Regione Marche “si tratta di un passaggio importantissimo per semplificare la vita alle imprese. Ci fa piacere iniziare questa sperimentazione proprio dalle Marche, oltre che dal Veneto, perché in questi anni abbiamo voluto dare grande priorità alle esigenze delle Pmi. Con l’Agenzia delle imprese sarà più facile per tutti gli operatori gestire l’avvio dell’attività e le diverse incombenze amministrative della vita quotidiana”. "Esprimo la mia soddisfazione per il raggiungimento di un obiettivo al quale, come Regione del Veneto, abbiamo sempre puntato: efficienza e semplificazione per agevolare le nostre imprese” ha dichiarato l’assessore veneto allo Sviluppo Maria Luisa Coppola. “Il Veneto, già avanguardia nell´avvio del primo protocollo sperimentale per la gestione del Suap, - ha continuato - si conferma oggi come punto di riferimento, e non per caso, nell´avvio della prima Agenzia accreditata per le imprese. E´ il miglior riconoscimento per la nostra attività a favore delle nostre aziende”.  
   
   
WORLD PASS: NASCE LA RETE DEGLI SPORTELLI PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE FIRMATO ANCHE ACCORDO MISE-UNIONCAMERE: 10 MLN PER PROMOZIONE PMI PASSERA: “FARE SISTEMA PER FAR CRESCERE IL NUMERO DELLE PMI ESPORTATRICI”  
 
Roma, 25 febbraio 2013 - Sono oltre 70mila, secondo le stime di Unioncamere, le imprese italiane i cui prodotti e le strategie di business sarebbero pronti a varcare i confini nazionali. Tuttavia, queste aziende non hanno ancora deciso di prendere la strada dell’internazionalizzazione. E’ soprattutto a realtà come queste che sono destinati i servizi della nuova rete degli Sportelli per l’internazionalizzazione, presentati oggi dal Ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, e dal presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. Costituiti presso tutte le Camere gli Commercio, i 105 sportelli rappresentano l’attuazione dell’input, giunto dalla Cabina di regia costituita dal Governo e dai recenti provvedimenti normativi, di attuare una strategia comune di tutti i soggetti coinvolti nelle politiche di supporto all’internazionalizzazione delle imprese. Alle Camere di commercio, quindi, spetta il compito, in sinergia con le altre istituzioni competenti, di realizzare il punto di contatto primario sul territorio, mettendo a disposizione servizi per l’insediamento e la crescita delle Pmi all’estero, dando vita ad un servizio con caratteristiche omogenee e comuni su tutti i territori. Presso gli Sportelli, le imprese potranno contare sul supporto di oltre 300 unità di personale formato nelle Camere italiane, e su un pool di oltre 30 esperti che risponderà in tempo reale alle domande delle imprese, dai quali ottenere: Servizi certificativi per l’estero: informazioni su normative e disposizioni attinenti i documenti necessari per esportare, convenzioni internazionali, certificati, visti e tutti gli atti per l’estero, nonché il rilascio dei certificati/documenti necessari all’impresa; Primo orientamento: su Paesi e mercati, settori economici, normative internazionali, analisi sulla propensione all’export, trend di mercato. Informazione a assistenza: su formalità per aprire un’impresa di import-export, fasi di un’operazione commerciale internazionale, informazione sui principi di marketing internazionale, analisi sull’esportabilità dei prodotti; Assistenza specializzata: su certificazione, procedure doganali, fiscali e assicurative; normative internazionali; diffusione dei programmi e dei calendari; costituzione di società all’estero, contrattualistica internazionale; finanziamenti internazionali e comunitari, informazioni sulle opportunità offerte da Simest e Sace. Le Camere di commercio vantano una strutturata esperienza di assistenza alle imprese all’estero. In tutte le sedi provinciali, infatti, sono già presenti Uffici estero operativi nella gestione delle procedure per l’export. La differenza – ed il valore aggiunto – delle nuove strutture è rappresentata dal nuovo modello di assistenza specializzata, costruita sulle esperienze d’eccellenza, che realizzerà il collegamento tra le imprese che vogliano operare oltre confine e tutte le strutture che si occupano di promozione dell’internazionalizzazione: Regioni, rete diplomatica consolare, Camere di commercio italiane all’estero, Camere miste, uffici dell’Agenzia Ice, sistema associativo. La rete degli Sportelli si avvarrà di una serie di strumenti informativi messi a disposizione sul sito www.Worldpass.camcom.it , di fonte camerale, Agenzia Ice e ministero degli Affari esteri. A breve vi confluiranno anche servizi specializzati di Sace e Simest. Il prossimo passo sarà la realizzazione di un’unica piattaforma informatica che consenta la piena interazione dei diversi Sportelli della rete e l’interazione con le altre istituzioni centrali e regionali. La piattaforma metterà a fattor comune i patrimoni informativi della rete nazionale ed estera delle Camere, degli uffici dell’Agenzia Ice, delle ambasciate e degli uffici consolari, consentendo anche l’aggiornamento in tempo reale dei report sui Paesi e le risposte all’utenza sulle diverse aree geografiche di interesse. “L’export e la proiezione internazionale delle nostre imprese– ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera – rappresentano un’opportunità fondamentale per la ripresa e la crescita del sistema produttivo italiano. Negli scorsi mesi, abbiamo completamente riformato il sistema di supporto all’internazionalizzazione, avviando la nuova Ice, varando il Piano Nazionale Export, riorganizzando il sistema di attrazione degli investimenti esteri con il Desk Italia e ponendo le basi per la creazione della nuova Exportbanca attraverso l’integrazione di Sace e Simest in Cassa Depositi e Prestiti. Un ruolo essenziale in questa operazione di riforma - resa possibile dal coordinamento effettuato dalla Cabina di Regia per l’internazionalizzazione – è svolto dalle Camere di Commercio, che rappresentano il casello d’entrata dell’autostrada dell’internazionalizzazione per tantissime Pmi. Gli sportelli che avviamo oggi sono proprio un ulteriore e importante passo in avanti per offrire alle nostre imprese un punto di riferimento più efficiente e coordinato per affrontare le sfide dell’export“ ha concluso Passera. “World Pass – sottolinea il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - sarà la porta d’accesso alle autostrade dell’internazionalizzazione. E lo farà utilizzando una dovizia di strumenti nuovi e messi in comune con l’Agenzia Ice, con la quale già da tempo il sistema camerale collabora promuovendo iniziative congiunte”. "Siamo lieti di aver contribuito a questa iniziativa che consente di rafforzare il presidio sul territorio per le aziende che vogliono internazionalizzarsi – ha sottolineato il Presidente dell’Agenzia Ice, Riccardo Monti - e sarà senz´altro di grande utilità per gli operatori potersi avvalere della estesa piattaforma informatica dell´Agenzia Ice". Sempre oggi è stato firmato l’Accordo di Programma Mise – Unioncamere che destina 10 milioni di euro (nell’ambito del Fondo di Perequazione del sistema camerale) ad azioni di supporto allo sviluppo delle Pmi che, sulla base di linee guida concordate col ministero, riguardano l’innovazione tecnologica, la diffusione della banda larga, la costituzioni di reti di impresa e lo stimolo all’autoimprenditorialità.  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE APPROVA AIUTI PER IL SALVATAGGIO TEMPORANEO DEL CRÉDIT IMMOBILIER DE FRANCE  
 
Bruxelles, 25 febbraio 2013 - La Commissione europea ha concesso l´approvazione temporanea alla Francia, ai sensi delle norme sugli aiuti di Stato, per fornire Crédit Immobilier de France (Cif) con una garanzia di 18 miliardi € Stato. Questa garanzia è necessario per coprire il fabbisogno di liquidità Cif urgenti e per dare il tempo di elaborare un piano di ristrutturazione o di risoluzione ordinata, che la Francia si è impegnata a presentare alla Commissione entro sei mesi dalla data della decisione di autorizzazione temporanea. La Commissione riconosce che la garanzia a favore del Cif è necessaria per evitare un effetto domino sul sistema bancario francese. Di orientamento della Commissione sugli aiuti di Stato per le banche durante la crisi (vedi Ip/08/1495 e Ip/11/1488 ) stabilisce che la Commissione può autorizzare gli aiuti al salvataggio per sei mesi, al fine di preservare la stabilità finanziaria. In linea con queste regole, la Francia ha promesso che onorerà Cif una serie di impegni in questo periodo. In particolare, Cif rispetterà il divieto di acquisizione, e il divieto di cedola e dividendo. Inoltre, Cif non aumentare il suo volume di affari e di condizioni più rigorose si applicano alla concessione di nuovi prestiti. La Commissione prenderà una decisione definitiva sulla garanzia temporanea nel quadro della sua valutazione del piano di ristrutturazione o di risoluzione ordinata.  
   
   
MEMC, IL 6 MARZO AL MISE LA FIRMA DEL PROTOCOLLO D’INTESA PER LA RIPRESA DELL’ATTIVITA’ DE VINCENTI: E SI FACILITA ANCHE L’INTERCONNESSIONE RETE ELETTRICA ITALIANA - AUSTRIACA  
 
 Roma, 25  febbraio 2013 - Svolta nella vicenda della Memc di Merano. Il 6 marzo prossimo, infatti, verrà firmato al Ministero dello Sviluppo Economico il Protocollo d’Intesa che favorirà la ripresa delle attività produttive nello stabilimento che produce materiale strategico anche per il settore della microelettronica e dove, da quattordici mesi, trecento addetti sono in cassa integrazione straordinaria. L’intesa sarà siglata da Mise, Provincia di Bolzano e Società Memc Electronic Materials S.p.a. “Con questo Protocollo- afferma il Sottosegretario Claudio De Vincenti- è stata individuata una soluzione che, oltre alla ripresa della produttività, consentirà di facilitare il potenziamento della capacità di interconnessione tra la rete elettrica italiana e quella austriaca, in chiave merchant line”. Dopo la firma, continueranno comunque gli incontri, di carattere tecnico, tra gli Enti interessati (Dicastero dello Sviluppo, Provincia di Bolzano e Memc ) per definire i dettagli operativi ed economici del progetto.  
   
   
STARTUP INNOVATIVA, IN TRENTINO AVVIARLA È PIÙ FACILE  
 
Trento, 25 febbraio 2013 - Se il “Decreto Sviluppo” ha creato le condizioni normative e fiscali per avviare più facilmente un’azienda innovativa, il Trentino con un importante sostegno finanziario ed altrettanto fondamentali servizi di supporto, è oggi uno dei territori dove è più facile avviare una startup ad elevato potenziale tecnologico. È quanto emerso nella serata di ieri, giovedì 21 febbraio, al Polo Tecnologico di Rovereto, dove innovatori, startupper, commercialisti, notai e notabili della Camera di Commercio hanno fatto il punto nel seminario “La startup innovativa: novità ed adempimenti” organizzato dalla Divisione Innovazione e Sviluppo di Trentino Sviluppo. Alle agevolazioni varate dal Governo nell’ottobre scorso - che con una dote di 210 milioni di euro in due anni seguiranno le società innovative nei loro primi quattro anni di vita, dalla nascita, allo sviluppo, fino all’eventuale chiusura - in Trentino si aggiungono infatti possibilità ulteriori: come i fondi seed money, con due nuovi bandi attesi entro aprile, strumento che negli ultimi tre anni ha contribuito a finanziare una sessantina di nuove startup con oltre 6 milioni di euro, o Techpeaks, l’acceleratore che punta ad attrarre in Trentino 100 talenti da tutto il mondo, oltre a spazi e servizi offerti dagli incubatori certificati di Trentino Sviluppo, anche con il nuovo Polo della Meccatronica, e Progetto Manifattura per quanto riguarda le tecnologie “verdi” per l’ambiente. «Con il “Decreto Passera” – ha sottolineato Antonietta Tomasulo, consigliere delegato di Trentino Sviluppo - si sono create le basi per implementare delle startup innovative: si è data una definizione, si sono definite una serie di risorse finanziarie e precise regole per quanto riguarda i contratti di lavoro. Facilitazioni ed una chiarezza normativa che troveranno senz’altro terreno fertile in Trentino dove si è investito molto sulle startup innovative e già si iniziano a vedere i primi risultati: c’è molto fermento, si stanno attivando nuovi acceleratori dal punto di vista tecnologico e non solo, si parla di i hub sociali e culturali. Trentino Sviluppo, che da sempre ha un ruolo importante in risposta alle esigenze di servizi innovativi alle imprese, è chiamato oggi ad avere un ruolo proattivo nell’implementazione di strategie di attrazione e supporto a nuove imprese e a proporsi come perno e catalizzatore di risorse ed idee, operando in sinergia con i tanti attori che si stanno proponendo sul territorio provinciale». E’ toccato quindi ai tecnici entrare nel merito delle novità normative, in attesa dei dati ufficiali sulle prime iscrizioni (gratuite) alla nuova sezione speciale del registro delle imprese che verranno diffusi a breve dal sistema camerale. Tommaso Romoli (Consiglio Notarile di Trento e Rovereto), Michele Iori (Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Trento e Rovereto), Luca Trentinaglia e Lucia Angeli, rispettivamente Conservatore del Registro delle Imprese e direttrice dell’Ufficio Anagrafe Commerciale della Cciaa di Trento, hanno offerto una panoramica completa dello stato dell’arte, sia per quanto riguarda l’identikit della startup innovativa - meno di 4 anni di vita, un fatturato inferiore a 5 milioni di euro e divieto di distribuire utili, oltre ad un contenuto innovativo identificato in alternativa da tre fattori: spese in ricerca e sviluppo pari ad almeno il 30%, almeno 1/3 della forza lavoro complessiva costituita da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori, la titolarità o il diritto d’uso di un brevetto – sia in riferimento alle procedure semplificate per la sua costituzione ed eventuale chiusura (“Perché - ha sottolineato Antonietta Tomasulo - a fallire è un’idea di impresa, non la persona”) sia per quanto riguarda le agevolazioni fiscali e burocratiche. Con particolare attenzione ai passaggi più innovativi contenuti nella normativa nazionale, tra cui la possibilità di andare a caccia di capitali privati sulle piattaforme online di crowdfunding, gli sconti fiscali per gli investitori, maggiore flessibilità rispetto alle imprese tradizionali rispetto al ricorso ai contratti a tempo determinato, mentre lo stipendio di amministratori e dipendenti potrà essere costituito da una parte fissa e una variabile, che sarà legata ai risultati dell’impresa e potrà essere pagata attraverso stock option.  
   
   
PMI, IMPRESE UMBRE PRESENTANO PROGETTI INNOVAZIONE PRODOTTO REALIZZATI CON PROGRAMMA REGIONE UMBRIA “I-START”  
 
Perugia, 25 febbraio 2013 - Sono 95 le imprese umbre che hanno partecipato al programma di animazione per lo sviluppo di progetti aziendali di innovazione gestito da Umbria Innovazione per conto della Regione Umbria denominato "I-start" (Innovazione: supporto tecnico di animazione ricerca e tecnologie). Suddivise in 27 progetti di cluster (gruppi omogenei), le imprese partecipanti hanno realizzato progetti per un totale di 752 mila 280 euro, di cui 488 mila 342 di contributo pubblico e quasi 264 mila euro di cofinanziamento privato dalle aziende. È quanto emerso nel corso dell´incontro "Le imprese parlano alle imprese" che, tenutosi all´assessorato regionale allo Sviluppo economico, è servito per illustrare risultati e prospettive del programma. Molti progetti - è stato detto durante l´incontro - hanno ottenuto l´approvazione del mercato con commesse provenienti da clienti di Paesi Ue e Extra Ue. In altri casi inoltre i risultati sono stati così incoraggianti da spingere le aziende a brevettare i propri prodotti. Destinatarie del programma I-start sono state le piccole e medie imprese operanti nei settori dell´industria, dell´artigianato, del commercio, del turismo e dei servizi. Le attività sono state suddivise in due azioni: la prima finalizzata ad informare le aziende su come focalizzare le opportunità offerte dalla partecipazione a progetti di innovazione; la seconda ha previsto la possibilità anche per le piccole e piccolissime imprese di poter accedere alla realizzazione di progetti di innovazione cofinanziati da fondi pubblici. Grazie alle novità introdotte per la valutazione dei progetti, l´84% delle imprese che hanno partecipato appartengono alle micro e piccole imprese. Per quanto riguarda le tipologie di innovazione introdotte, l´insieme di quelle di processo e prodotto sono le più diffuse, sviluppate nell´85% dei casi. Seguono la ricerca e l´innovazione metodologica/organizzativa, entrambe al 7.4 per cento. I dati, è stato sottolineato, dimostrano quindi che lo sforzo delle imprese, anche di dimensioni ridotte, si è rivolto verso progetti più impegnativi, che probabilmente non avrebbero potuto realizzare senza l´intervento delle competenze rese disponibili dal programma I-start. L´elemento critico è stato l´incontro tra le esigenze delle imprese e le possibilità offerte dal programma, in altri termini la capacità di "ascoltare le imprese" modulando in tal senso anche i servizi offerti. I dati sull´attuazione del programma I-start, commenta Luigi Rossetti, Coordinatore imprese e lavoro della Regione Umbria, rappresentano una importante conferma del ruolo delle politiche e degli strumenti pubblici per incrementare la propensione e gli investimenti delle imprese in innovazione. Un´innovazione che le imprese declinano in termini sempre più differenziati rispetto ai confini consuetudinari delle dimensioni d´impresa, dei settori di appartenenza e delle funzioni aziendali caratteristiche. Nel dicembre scorso, Umbria innovazione ha condotto una indagine di "customer satisfaction" rivolta alle imprese che nel corso degli ultimi tre anni ha coinvolto nei progetti di innovazione. Del campione intervistato, il 74 per cento delle imprese ha identificato nella partecipazione a progetti di cluster il servizio principalmente utilizzato tra quelli offerti da Umbria Innovazione. Il 95% delle imprese si dichiara molto soddisfatta riguardo all´esperienza maturata con Umbria Innovazione, giudicandola ottima nel 57% dei casi, buona nel 38 per cento. A seguito dell´esperienza avuta, la quasi totalità delle imprese (99%) ritiene che Umbria Innovazione sia un soggetto utile per l´attuazione dei propri progetti d´innovazione.  
   
   
“SALVATE L’INCUBATORE D’IMPRESE INNOVATIVE LIB, LA STRUTTURA CHE HA PERMESSO DI CRESCERE E CREARE OCCUPAZIONE NONOSTANTE LA CRISI”, CHIEDONO LE AZIENDE A PROVINCIA, CAMERA DI COMMERCIO E COMUNI DELL’HINTERLAND  
 
Milano, 25 febbraio 2013 - Le 32 aziende e start up innovative che operano nell’Incubatore Lib di Sesto San Giovanni, dove lavorano oltre 200 professionisti qualificati, fanno un appello a Provincia di Milano, Camera di Commercio di Milano e Comuni di Sesto, Cinisello, Cologno e Bresso affinché prendano rapidamente una decisione sul futuro della struttura che rischia di essere chiusa da un giorno all’altro per l’immobilismo politico e istituzionale. Gli imprenditori dichiarano di voler continuare a lavorare presso l’Incubatore ma hanno bisogno di certezze per programmare con serenità le attività avviate e le strategie aziendali future, tra cui i possibili ampliamenti dei loro organici. Le aziende ospiti del Lib sottolineano che il modello d’incubazione sviluppato al Lib ha permesso a loro di crescere, di creare occupazione anche in momenti di crisi come l’attuale e di costruire una comunità di aziende e di professionisti che genera non solo occasioni di confronto ma anche tante opportunità e proficue collaborazioni tecniche e commerciali. Le aziende lamentano che tutto questo patrimonio possa essere disperso o trascurato, soprattutto in momenti di grande difficoltà economica come l’attuale. Gli imprenditori chiedono anche ai candidati alle prossimi elezioni nazionali e regionali di interessarsi al destino dell’Incubatore – Hotel d’Impresa Lib, considerando che è la struttura di incubazione più grande della Lombardia e che in questi anni ha avuto il pregio di saper adattare la propria offerta di servizi e soluzioni logistiche alle necessità e anche alle difficoltà delle aziende e dei professionisti. L’incubatore– Hotel d’Impresa Lib è stato creato e gestito dalla partecipata Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo che i soci pubblici hanno deciso di mettere in liquidazione a dicembre 2012. L’incubatore Lib si autofinanzia con le entrate provenienti dalle soluzioni logistiche e dai servizi erogati alle aziende e professionisti ospiti. Attualmente ospita 32 Pmi e start up innovative che operano prevalentemente nel settore Ict. Dal 2000 a dicembre 2012 le aziende supportate dai servizi di incubazione di Milano Metropoli sono state 113 con oltre 630 addetti.Il Lib è inoltre la prima struttura d’incubazione della Lombardia che sta sperimentando un insieme di servizi e attività per avvicinare le aziende e i neoimprenditori alla cultura del risparmio energetico, della sostenibilità ambientale e sociale:dai servizi gratuiti di baby-sitter /family care, consegna/ritiro lavanderia, gruppo d’acquisto e parco bici elettriche, attivati grazie al sostegno della Regione Lombardia, al servizio di videoconferenza e interventi di efficienza energetica co finanziati dal progetto europeo Life Etabeta. Sito web: www.Incubatorelib.it    
   
   
LECCO, RALLENTAMENTO DELL´ECONOMIA LUCCHESE PER TUTTO IL 2012  
 
 Lecco, 25 febbraio 2013 - I dati sull’andamento del sistema manifatturiero lecchese mostrano come il 2012 sia stato un anno critico per tutti i comparti. La produzione industriale chiude con un calo del 3,6% rispetto al 2011, mentre fatturato e ordini rimangano pressoché invariati (rispettivamente -0,3% e +0,1%). A livello regionale i valori sono ancor più negativi: la produzione è calata del 3,7%; gli ordini del 2,1%, il fatturato dell’1,8%. Pesanti i dati dell’artigianato lecchese: nel 2012 la produzione è calata del 5,2%, gli ordini del 6% e il fatturato del 4,1% rispetto al 2011 (anche in questo caso le performance regionali sono peggiori di quelle provinciali: rispettivamente -7,3%, -6,9% e -6,7%). Questi i principali risultati dell’analisi congiunturale realizzata da Unioncamere Lombardia in collaborazione con gli Uffici Studi e Statistica degli Enti camerali lombardi. Il Presidente della Camera di Commercio di Lecco Vico Valassi commenta: “Il 2012 è stato un anno decisamente difficile per le nostre imprese e in generale per tutto il sistema territoriale, con ripercussioni negative sulle famiglie. Non dimentichiamoci che la crisi perdura da fine 2008, e ha messo a dura prova il tessuto produttivo locale, lombardo, nazionale ed europeo. Il nostro territorio è caratterizzato da imprenditori e lavoratori che confermano la qualità della tradizione manifatturiera lecchese: intelligenza, fantasia, capacità di cogliere nuove opportunità, gran voglia di fare e testarda determinazione nel portare avanti i propri progetti e le proprie idee, anche in un contesto ‘difficile’. Un punto di forza che va assolutamente salvaguardato, stimolando fiducia e risposte concrete”. Prosegue il Presidente Valassi: “Per questo è fondamentale investire ancora di più sulla formazione, sull’aggiornamento professionale continuo, sull’innovazione compresa l’internazionalizzazione, sulla ricerca e sul trasferimento tecnologico. Le condizioni strutturali ci sono, perché il dialogo con i soggetti del territorio è proficuo e costruttivo, quindi la responsabilità di pubblico e privati è quella di non sottovalutare le ‘leve strategiche’ a disposizione delle nostre imprese per competere con successo nel mondo globale”. Il Presidente Valassi conclude: “La presenza a Lecco di centri e realtà di eccellenza quali il Politecnico di Milano con i suoi laboratori e il Cnr – che attiveranno più strette sinergie nel nuovo Campus cittadino inaugurato il mese scorso – è una garanzia in chiave di apertura internazionale e di attrattività del nostro territorio. Attrazione soprattutto di talenti, sviluppo di progetti integrati e ad alto contenuto innovativo, per dar vita a iniziative sperimentali e di eccellenza dalle quali far nascere spin-off e start-up innovative”. Il 4° trimestre 2012 evidenzia un lieve miglioramento: a livello tendenziale (ovvero rispetto all’ultimo trimestre 2011) solo la produzione industriale lecchese mostra un ulteriore calo (-2,9% contro il -7,2% del 3° trimestre 2012); grazie al contributo dei mercati esteri, si nota una crescita sia negli ordini (+1,7% contro il -2,6%) che nel fatturato (+4,8% contro il -0,8%). Proseguono, invece, le difficoltà del comparto artigiano: produzione (-4,9%, contro il -7,7% del 3° trimestre 2012), fatturato (-3,7%, contro il -6,3%) e ordini (-0,4%, contro il -5,8%) sono tutti in calo, seppur meno marcato che nel trimestre precedente. A livello regionale, nel comparto dell’industria calano produzione e ordini (rispettivamente -1,3% e -0,6%) e rimane pressoché invariato il fatturato (+0,1%); nel comparto artigiano produzione, ordini e fatturato evidenziano tutti cali superiori al 5%. I dati occupazionali sono pesanti: secondo le previsioni del 1° trimestre 2013 (Indagine Excelsior), recentemente diffuse da Unioncamere Italiana, le imprese lecchesi prevedono 530 assunzioni (nel quarto trimestre erano 610): il 62,3% (erano il 70,5% nel trimestre precedente) riguarderà il settore dei servizi; il 25,5% (erano il 29%) giovani sotto i 29 anni, percentuale inferiore sia alla media nazionale che a quella regionale (rispettivamente 27,7% e 28%); il 12,4% (erano il 22,1%) donne; anche questo dato è inferiore alla media regionale e nazionale (rispettivamente 17,3% e 17,6%); il 35,5% (erano il 29,7%) figure a tempo indeterminato, valore inferiore alla media regionale (38,2%), ma superiore a quello italiano (32,7%). Le imprese intervistate prevedono di assumere 430 lavoratori laureati e/o diplomati, pari all’80% del totale dei reclutamenti: quota superiore sia alla media regionale (73%) che a quella nazionale (72,6%). Il numero di ore di cassa integrazione guadagni ordinaria autorizzate nel 2012 è cresciuto notevolmente rispetto allo stesso periodo del 2011 (da quasi 4,9 milioni a circa 7,7 milioni di ore: +57,4%; Lombardia +51,9%; Italia +46,2%); prosegue, invece, la diminuzione delle ore di cassa straordinaria (-30,5%; circa 4,8 milioni di ore autorizzate nel 2012). Cresce la Cig in deroga (da circa 2,3 a oltre 2,57 milioni di ore, +13,4%, contro il +10% lombardo e il +10,9% nazionale). Per Lecco le ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate dall’Inps nel 2012 sono cresciute del 7%, attestandosi a oltre 15 milioni di ore (anche in Lombardia e in Italia c’è stato un aumento, rispettivamente del 7,5% e del 12,1%). Settore Industria Il 4° trimestre 2012 evidenzia un calo (rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) della produzione industriale, -2,9% (contro il -1,3% lombardo), mentre crescono sia il fatturato (+4,8%, +0,1% a livello regionale) che gli ordini +1,7% (contro il -0,6% della Lombardia) grazie al forte contributo dei mercati stranieri: ordini e fatturato esteri delle imprese lecchesi crescono rispettivamente del 7,8% e dell’8,8%. L’occupazione risulta in calo rispetto al 3° trimestre 2012, sia a Lecco che in Lombardia (rispettivamente -0,2% e -0,6%). Solo il settore degli “alimentari” evidenzia un incremento della produzione rispetto al 4° trimestre 2011 (+2,7%); viceversa registrano forti cali la “carta editoria” (-14,1%) la “siderurgia” (-5,5%) e l’“abbigliamento” (-5%). A livello regionale diminuisce la produzione soprattutto dei “minerali non metalliferi” (-12,2%), dell’“abbigliamento” (-5,9%) e del “legno-mobilio” (-5,5%); al contrario, evidenziano incrementi della produzione i settori: “pelli e calzature” (+5,1%), “tessile” (+1,8%) , “mezzi di trasporto” (+0,6%) e “chimica” (+0,4%). Settore Artigianato - A livello tendenziale la produzione artigiana mostra un calo del 4,9% (contro il -7,7% del trimestre precedente); il fatturato totale diminuisce del 3,7% (contro il -6,3%); gli ordini totali registrano un calo dello 0,4% (contro il -5,8%). Anche a livello regionale i principali indicatori continuano a evidenziare segni negativi: produzione -6%; ordini -5,4%; fatturato totale -5,5% (nel 3° trimestre, rispettivamente -8,4%, -8,3%, -7,8%). Negativo anche l’andamento dell’occupazione in Lombardia (-1,2% nel 4° trimestre), mentre a Lecco cala dello 0,6%. Tutti i settori evidenziano diminuzioni della produzione; in particolare i “minerali non metalliferi” (-22,7%), il “tessile” (-15,9%) e il “legno mobilio” (-14,7%). Anche in Lombardia il calo della produzione è diffuso (da segnalare in particolare il -11,8% dell’“abbigliamento”, il -10,3% dei “minerali non metalliferi” e il -8,1% della “carta editoria”). Settore Commercio E Servizi - Per quanto riguarda il commercio, anche nel quarto trimestre 2012 tutte le province lombarde evidenziano una diminuzione tendenziale del volume d’affari (Lecco -12,4%; Lombardia -9,8%). Negativo anche il saldo tra coloro che dichiarano un aumento e un calo degli ordini a fornitori (-36,8%, contro il -48,8% regionale). Rispetto al 4° trimestre 2011, cala del 3,5% l’occupazione (contro il -2,6% regionale). Per quanto riguarda i servizi, nel quarto trimestre 2012 la provincia di Lecco ha visto un calo tendenziale del volume d’affari (-15,7%, contro il -14,9% regionale). A Lecco diminuisce dello 0,9% l’occupazione (contro il +2,1% a livello regionale). Le Aspettative Delle Imprese Lecchesi Per Il 1° Trimestre 2013 - Rispetto al 3° trimestre 2012 peggiorano le previsioni sulla produzione industriale: il saldo tra gli imprenditori lecchesi ottimisti e quelli pessimisti passa dal -15,5% della scorsa indagine all’attuale -21,1%. Anche le previsioni sul fatturato tornano negative (il saldo passa da +3,6% a -17,4%). Migliorano invece le aspettative per la domanda estera: il saldo passa da -8,6% a -6,3%. Meno negative anche le aspettative sulla domanda interna: il saldo tra ottimisti e pessimisti passa da -34,9% a -27%. Migliora anche il saldo dell’occupazione (da -11,9% a -6,5%). Poco brillanti le previsioni del comparto artigiano; peggiorano i saldi tra ottimisti e pessimisti relativi alla produzione (da -22% a -22,4%), alla domanda interna (-25% contro il -24,5% del trimestre precedente) e al fatturato (da -22 a -24,7%). Migliorano le aspettative sulla domanda estera (il saldo tra ottimisti e pessimisti passa da -14,6% a -10,8%), così come quelle sull’occupazione (il cui saldo passa da -4,9% a -2%). Peggiorano le previsioni del settore commercio con riferimento al volume d’affari: il saldo tra ottimisti e pessimisti si attesta al -26,3% (era il -10,4%); migliora quello dell’occupazione che si è attestato al -5,1% (era il-10,4%). Continuano a peggiorare le previsioni delle aziende del comparto dei servizi: il saldo del volume d’affari passa da -31% della scorsa indagine all’attuale -34,7%, mentre quello dell’occupazione da -10,1% a -11,8%.  
   
   
MEMC, IL 6 MARZO A ROMA FIRMA DEL PROTOCOLLO D´INTESA  
 
Bolzano, 25 febbraio 2013 - E´ più roseo il futuro dello stabilimento Memc di Sinigo. Il 6 marzo l´assessore al lavoro Roberto Bizzo sarà a Roma per firmare un protocollo d´intesa fra Provinca, Ministero dello sviluppo economico e Memc per migliorare l´interconnessione tra rete elettrica italiana e austriaca. "Il percorso non è ancora completato - commenta Roberto Bizzo, che in Giunta provinciale ha le competenze in materia di lavoro - ma con questo accordo compiamo un importante passo in avanti verso la ripresa dell´attività produttiva nello stabilimento di Sinigo. Il nostro impegno, in ogni caso, proseguirà anche nei prossimi mesi: l´obiettivo è garantire un futuro occupazionale alle decine di lavoratori che in questi mesi hanno dovuto affrontare la Cassa integrazione". I dettagli del protocollo d´intesa verranno illustrati il 6 marzo presso il Ministero dello sviluppo economico, ma il sottosegretario Claudio De Vincenti ha già sottolineato che "è stata individuata una soluzione che, oltre alla ripresa della produttività, consentirà di facilitare il potenziamento della capacità di interconnessione tra la rete elettrica italiana e quella austriaca".  
   
   
MILANO - DISTRIBUTORI AUTOMATICI, LOMBARDIA REGINA DEL SETTORE  
 
Milano, 25 febbraio 2013 - Se inizialmente i prodotti venduti dai distributori automatici erano esclusivamente alimentari, oggi è possibile trovarvi di tutto, dagli articoli elettronici, come lettori mp3 e telefonini, a quelli sanitari, dai giocattoli ai bouquet di fiori, dai dvd al latte e yogurt, ai prodotti biologici ed equosolidali. Da momento di pausa e di incontro in ufficio, il distributore automatico è diventato così un servizio diffuso nei luoghi di passaggio ed attesa come aeroporti e stazioni ferroviarie e si colloca nelle città con punti dedicati che affiancano i tradizionali negozi di vicinato. In Lombardia sono 565 le sedi d’impresa attive nel commercio tramite distributori automatici nel 2012, il 17% del totale italiano di settore. E crescono del 4,8% in un anno, contro una media italiana del +4,4%. La provincia lombarda regina della distribuzione automatica è Milano che con 235 imprese domina il settore, concentrando sul suo territorio il 41,6% delle aziende lombarde e il 7,1% di quelle nazionali. Seguono Monza e Brianza con 71 imprese, Brescia e Varese con 46 ciascuna. Tra le province che crescono di più Sondrio (+33,3%), Cremona (+13,3%) e Mantova (+11,8%). Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati del registro imprese al terzo trimestre 2012 e 2011.  
   
   
IMPERIA - LA CDC PROMUOVE IL BANDO "IMPRESA CONSAPEVOLE"  
 
Imperia, 25 febbraio 2013 - La Camera di Commercio di Imperia, nell’ambito del Fondo perequativo- Accordo di programma Mise Uc -2011, promuove un bando per la realizzazione di servizi integrati finalizzati alla creazione di impresa. Il percorso di accompagnamento si articolerà nelle seguenti fasi: Percorso individuale: 1) colloquio di orientamento destinato a massimo n. 30 aspiranti imprenditori e finalizzato alla verifica preliminare della coerenza fra l’idea imprenditoriale e l’interprete che la dovrà sviluppare, al termine della quale l’utente potrà proseguire il percorso oppure essere reindirizzato a servizi di altri soggetti; 2) accompagnamento alla redazione del business plan con lo scopo di sostenere l’utente nella corretta applicazione delle metodologie di analisi del progetto per arrivare a padroneggiare gli strumenti necessari ad una corretta valutazione di fattibilità. A questa fase potranno accedere massimo n. 15 aspiranti imprenditori; 3) accesso al microcredito: a seguito di validazione positiva del business plan da parte di una commissione tecnica appositamente costituita, gli aspiranti imprenditori potranno accedere – nei limiti delle risorse disponibili - ad un finanziamento agevolato con un contributo in c/interessi consistente in un abbattimento di 4 punti percentuali del tasso applicato dalle banche convenzionate con la Camera di Commercio ed eventuale attivazione di un fondo di garanzia; a tal fine i destinatari dovranno produrre preventivi di spesa riguardanti gli investimenti per un massimo di 25 mila euro. L’erogazione del contributo è subordinato all’iscrizione al Registro Imprese e all’accettazione del finanziamento da parte di una delle banche convenzionate. Seminari tematici di gruppo: rivolti ai destinatari dell’accompagnamento al business plan, finalizzati a fornire informazioni “trasversali” su normativa, adempimenti , metodologie di analisi a prescindere dal settore di attività economica con particolare attenzione alla trasposizione concreta delle nozioni teoriche. Destinatari delle azioni sono aspiranti imprenditori, in tutti i settori economici di attività e per qualunque forma giuridica, che avvieranno la propria attività nel territorio della provincia di Imperia. Il bando e la relativa modulistica sono scaricabili dal sito Internet della Camera di Commercio all’indirizzo: www.Im.camcom.it  sezione bandi. Le domande dovranno essere presentate entro e non oltre il 30 settembre prossimo. Per avere qualsiasi chiarimento e informazione è possibile rivolgersi all’Ufficio Promozione Economica, Tel. 0183 793242, e-mail: ennio.Degiovanni@im.camcom.it  oppure all’Ufficio Fi.l.s.e. Spa, Tel. 0183 793260, e – mail: farne@filse.It    
   
   
TRIESTE - SEGNALAZIONE DI FRODE DA PARTE DI AZIENDE BULGARE  
 
Trieste, 25 febbraio 2013 - La Camera di Commercio di Treviso ha posto l’attenzione su diverse segnalazioni che l’Ufficio sta ricevendo da parte di operatori italiani che sono stati approcciati da aziende bulgare che offrono pellet in vendita, a prezzi estremamente competitivi. Le segnalazioni riguardano al momento tre aziende bulgare che agiscono più o meno con la stessa tecnica, presentandosi - in lingua italiana - come ditta affidabile e fornendo P. Iva e riferimenti di primarie banche locali dove dichiarano di avere conti correnti, a garanzia delle transazioni. Le stesse inviano il listino prezzi - in alcuni casi corredato da foto dei prodotti in vendita - ed il preventivo, con richiesta di pagamento anticipato di almeno la metà del valore della fornitura, quando non addirittura del 100%. Dopo aver ricevuto il pagamento, però, non danno seguito alle consegne ed ogni tentativo di ricontattarle risulta vano. Nel sottolineare l´importanza di dare la più ampia diffusione alla notizia, gli uffici camerali invitano le Aziende italiane che dovessero ricevere analoghe offerte, ad esercitare la massima vigilanza e ad acquisire informazioni sugli operatori nonché a segnalarci eventuali casi dello stesso tipo. Per maggiori dettagli in proposito: Agenzia per la promozione all´estero e l´internazionalizzazione delle imprese italiane Sezione per la promozione degli scambi dell´Ambasciata d´Italia Bul. Knyaghinya Maria Luisa, 2, Business Center Tzum, 5° piano, 1000 Sofia. Tel: +359 2 9861574, 9861618, fax +359 2 9817346, E-mail: sofia@ice.It  http://www.Italtrade.com    
   
   
MANTOVA: PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE PER IL I TRIMESTRE 2013  
 
Mantova, 25 febbraio 2013 - Il Servizio Informazione e Promozione Economica della Camera di Commercio di Mantova rende noti i risultati dell’indagine Excelsior relativi alle assunzioni programmate per il primo trimestre del 2013 nella provincia di Mantova. Va considerato che i programmi occupazionali delle imprese per la prima parte dell’anno si inseriscono in un contesto economico ancora difficile per il perdurare della recessione e la prospettiva che questa continui per buona parte del 2013. Nel periodo tra gennaio e marzo, le assunzioni di personale dipendente previste dalle imprese mantovane manifatturiere e dei servizi (sono escluse dal campione Agricoltura e Pubblica Amministrazione) ammontano a circa 740 unità, con una diminuzione del 18% rispetto al trimestre precedente. Considerando i movimenti occupazionali nel loro insieme (comprese le modalità di lavoro indipendente, i contratti in somministrazione e di collaborazione a progetto) le entrate potranno raggiungere le 1.200 unità. Per il primo trimestre del 2013, a queste 1.200 entrate si contrappongono circa 1.450 uscite, con una variazione occupazionale di segno negativo, pari a circa -250 unità. Considerando le province lombarde che, nella maggior parte dei casi, prevedono variazioni occupazionali positive, Mantova si colloca in penultima posizione. Allo stesso modo di quanto si verifica a livello lombardo e nazionale, la nostra provincia vede, nella prima parte dell’anno, un aumento delle assunzioni non stagionali che, dei 740 inserimenti previsti, costituiscono l’88,6% del totale. Per quanto riguarda la tipologia contrattuale, il 53,6% delle assunzioni programmate nel periodo gennaio-marzo avverrà con un contratto a tempo determinato. Le assunzioni a tempo indeterminato, invece, risulteranno pari al 39%, una quota per la prima volta superiore sia al dato nazionale (32,7%) sia a quello regionale (38,2%). Il restante 7,4% riguarderà contratti di apprendistato o di altro tipo. Nella prima parte dell’anno, circa il 55% del totale delle assunzioni programmate nella provincia di Mantova si concentrerà nei servizi, con un aumento di circa 7 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, mentre emerge un calo dell’industria (costruzioni comprese) che si attesta a poco più del 45% del totale. Tra i servizi, a concentrare il maggior numero di assunzioni in programma sono il commercio (19%), i servizi alle persone (16%), il settore del turismo e della ristorazione (6%) e i servizi avanzati e finanziari (4%). Fra le imprese industriali, invece, i numeri più consistenti sono nel comparto metalmeccanico-elettronico (23%) e in quello del “sistema moda” (8%); le altre industrie e le costruzioni costituiscono il 15% del totale (Fig. 1). I nuovi inserimenti, dal punto di vista dei profili professionali, mostrano una prevalenza delle professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (31%) e degli operai specializzati e conduttori di macchinari (29%); i profili “high skill” (dirigenti, specialisti e tecnici) rappresentano il 22%, mentre i profili generici e le professioni impiegatizie raccolgono entrambi il 9%. Le professioni più richieste nella provincia di Mantova sono commessi e personale qualificato nelle vendite, operai metalmeccanici ed elettromeccanici e operatori dell’assistenza sociale e dei servizi sanitari. Seguono gli ingegneri e specialisti in discipline scientifiche e della vita, i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione e i cuochi, camerieri e professioni simili. La quota di assunzioni difficili da reperire si conferma, come nel trimestre precedente, intorno al 18%, un valore superiore alla media regionale (14,6%) e a quella nazionale (14,5%). I problemi nel trovare personale sono legati più alla scarsità di candidati disponibili a ricoprire la posizione richiesta (11%) che non all’inadeguatezza in termini di competenze e di esperienza possedute (7%). Le difficoltà più marcate, segnalate dalle aziende nella fase di ricerca della figura richiesta, riguardano, nel 16,6% dei casi, i servizi e nel 19,7% l’industria: sono soprattutto il comparto dei servizi avanzati di supporto alle imprese (31%), dei servizi alle persone (29,4%), delle industrie metalmeccaniche ed elettroniche (27,4%), dei servizi turistici, di alloggio e ristorazione (19,6%) a segnalare le problematiche maggiori. Le aziende mantovane richiedono un’esperienza di lavoro per oltre la metà dei nuovi inserimenti (57,1%), quota che risulta inferiore sia alla media regionale (60,8%) sia a quella nazionale (62,8%). In particolare, al 31% dei candidati viene richiesta una esperienza nella professione e al 26% un’esperienza almeno nel settore dell’impresa. Valori superiori alla media riguardano il commercio, i servizi alle persone e l’industria del sistema moda. Per circa il 60% delle assunzioni previste viene richiesto un titolo di studio superiore (diploma o laurea), per l’8,4% una qualifica professionale e per il restante 31,7% non viene richiesta alcuna formazione specifica (Fig. 3). La quota di diplomati e laureati risulta per la prima volta superiore rispetto sia alla media regionale (58,7%) sia a quella nazionale (52,3%). Nel primo trimestre dell’anno, le imprese mantovane ritengono le donne più adatte a esercitare le professioni richieste solo nel 19% dei casi, soprattutto come operatrici socio assistenziali e commesse e personale di vendita. Le imprese mantovane prevedono di assumere giovani al di sotto dei 30 anni per il 26% delle assunzioni, soprattutto come addetti alla gestione dei magazzini e spedizionieri, tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione e commessi e personale di vendita. Come nei trimestri precedenti, va, tuttavia, sottolineato che, in sede di intervista, una quota rilevante di imprese ha dichiarato indifferente l’età e il sesso della figura ricercata. Le opportunità di queste categorie sono, quindi, destinate a salire ulteriormente.  
   
   
VITERBO, OCCUPAZIONE AL MINIMO NELLA TUSCIA NEL I TRIMESTRE 2013  
 
Viterbo, 25 febbraio 2013 - Previsioni occupazionali oscure per la Tuscia nel primo trimestre 2013 secondo lo studio del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, in cui vengono rilevate la domanda di lavoro e i fabbisogni professionali e formativi espressi dalle imprese dell’industria e dei servizi. Il perdurare della recessione e la prospettiva che la stessa si prolunghi per buona parte del 2013 continuano a frenare la ripresa della domanda di lavoro da parte delle imprese. In particolare nella provincia di Viterbo i contratti di lavoro attivati nel primo trimestre 2013 potranno raggiungere, nel loro insieme, le 560 unità. Così come accade a livello nazionale, la maggior parte di essi riguarderà assunzioni di personale dipendente (330 unità, il 58% del totale). A questi si aggiungeranno poi una trentina di contratti in somministrazione (i cosiddetti "interinali"), pari al 5% del totale, 140 contratti di collaborazione a progetto (25%) e 70 contratti relativi ad altre modalità di lavoro indipendente (12%). “Sul fronte occupazionale – dichiara Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo – si gioca la tenuta del sistema economico locale e la coesione sociale. È palpabile la sensazione di disagio vissuta da imprenditori e lavoratori che vedono allontanarsi quelle prospettive che fino a qualche anno fa rappresentavano delle certezze. La mia preoccupazione riguarda anche i giovani, i quali devono rimandare a tempi migliori il loro progetto di vita a meno che non emigrino fuori provincia o addirittura all’estero. Ritengo fondamentale che le istituzioni, soprattutto in questa fase, offrano alle imprese disponibilità e opportunità affinché si possa riavviare il motore dello sviluppo così come auspicato nel Documento del Focus Impresa e Lavoro presentato ai candidati alle elezioni regionali e politiche”. I programmi occupazionali delle imprese per il primo trimestre dell´anno si inseriscono in un contesto economico ancora difficile. Con il rallentamento dell´attività produttiva numerose aziende lamentano un´eccedenza di personale in organico e sono costrette a ricorrere alla Cassa Integrazione Guadagni (Cig). Il numero di lavoratori in eccesso nelle imprese può essere stimato traducendo il monte-ore degli interventi della Cig autorizzati (di fonte Inps) in "occupati equivalenti a tempo pieno", tenendo conto sia dell´effettivo utilizzo del monte-ore da parte delle imprese nel trimestre in esame, sia degli effetti delle autorizzazioni concesse nei trimestri precedenti. In base a questa stima, nel periodo settembre-novembre 2012, l´eccedenza di manodopera nelle imprese della provincia di Viterbo si è attestata attorno alle 1.900 unità equivalenti a tempo pieno: 1.600 nell´industria (+32% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno) e 300 nei servizi, in forte aumento. In relazione allo stock di dipendenti presenti nelle aziende, questi valori indicano un "tasso di eccedenza" dell´11,3% nell´industria e dell´1,1% nei servizi, per una media del 4,9%, praticamente il doppio del 2,5% medio regionale. Questa eccedenza di manodopera determina nelle imprese una tendenza a ridimensionare il proprio organico. Non sorprende, quindi, che la variazione occupazionale attesa nel primo trimestre dell´anno in provincia di Viterbo sia di segno negativo: alle 560 "entrate" di lavoratori, sia subordinati sia autonomi, si contrappongono circa un migliaio di "uscite" (dovute a scadenza di contratti, pensionamento o altri motivi), da cui deriva un saldo negativo pari a 440 unità. Un trend in linea con quanto avviene anche nelle altre province laziali, dove si prevedono variazioni occupazionali di segno negativo, che oscillano da -150 unità a Rieti a -610 a Frosinone, a esclusione di Roma che si caratterizza invece per un saldo positivo, che dovrebbe raggiungere il migliaio di unità. Le Assunzioni Di Lavoratori Dipendenti - Come si è visto in precedenza, anche se le imprese spesso si avvalgono di lavoratori inseriti con altre modalità contrattuali, le assunzioni di lavoratori dipendenti costituiscono la parte prevalente della domanda di lavoro espressa dalle imprese. Nel primo trimestre dell´anno, in provincia di Viterbo le assunzioni previste ammontano a 330 unità, circa il 10% in meno rispetto alle 370 dello scorso trimestre. Un contratto di lavoro dipendente non sempre significa stabilità contrattuale: basti pensare che le assunzioni a tempo determinato saranno pari, nella provincia, a 240 unità, pari a circa tre quarti del totale. Queste saranno finalizzate soprattutto a realizzare attività stagionali, raggiungendo in questo caso le 140 unità (il 42% del totale provinciale). Vi saranno poi una quarantina di assunzioni per far fronte a picchi di attività (12%), 50 per testare i candidati in vista di una possibile assunzione stabile (14%) e una ventina per sostituire lavoratori temporaneamente assenti (6%). I contratti stabili (ovvero a tempo indeterminato e assimilando a questi i contratti di apprendistato) saranno, nel loro insieme, poco meno di un centinaio. Oltre l´80% delle 330 assunzioni programmate in provincia di Viterbo nel 1° trimestre 2013 si concentrerà nei servizi, diversi punti in più rispetto al trimestre precedente. Si riduce quindi il peso dell´industria (costruzioni comprese), che non supererà il 17% (60 unità in termini assoluti). Tra i servizi, prevalgono i servizi alle persone, con 140 assunzioni previste (42%), mentre il commercio, il turismo e la ristorazione, nel complesso, dovrebbero effettuare 90 assunzioni (un terzo del totale provinciale). Le restanti 40 assunzioni si riferiscono ai servizi alle imprese. Le assunzioni che nel 1° trimestre 2013 le imprese viterbesi riserveranno alle professioni high skill, ossia dirigenti, specialisti e tecnici, saranno circa 60, vale a dire il 17% delle assunzioni totali. Questa quota risulta inferiore sia alla media regionale (22%), sia a quella nazionale (20%). L´insieme di professioni più numeroso è quello delle professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (130 assunzioni unità, per una quota pari al 38% del totale), seguito da quello che comprende le figure impiegatizie (90 unità, 26%). Le restanti assunzioni riguarderanno le professioni operaie (50 unità, 14%) e i profili generici e non qualificati (una ventina di unità, pari al 5% del totale). In provincia di Viterbo la richiesta di esperienza specifica risulta praticamente invariata rispetto al trimestre precedente e interesserà il 59% delle assunzioni totali, quota analoga alla media regionale. In particolare, al 13% dei candidati sarà richiesta un´esperienza nella professione e al 46% un´esperienza almeno nel settore dell´impresa. Aumentano invece i problemi delle imprese nel trovare i profili desiderati. La quota di assunzioni difficili da reperire passa dal solo 8% dello scorso trimestre al 20%, superando di circa due punti la media regionale. Rispetto allo scorso trimestre, si riduce poi la quota di assunzioni rivolte ai giovani, che non supererà il 30% del totale. Risultano invece in aumento le "opportunità" per le donne, che in questo trimestre raggiungono i due terzi del totale.  
   
   
SI È SVOLTO A CATANZARO UN INCONTRO TRA REGIONE E I RAPPRESENTANTI PROVINCIALI DI CONFCOMMERCIO  
 
 Catanzaro, 25 febbraio 2013 - L’assessore regionale alle attività produttive Antonio Caridi ha presieduto un incontro con i rappresentati di Confcommercio delle cinque provincie calabresi i quali hanno esposto una serie di problematiche che investono il comparto, riservandosi di presentare, a breve, un documento organico nel quale evidenziare le molteplici esigenze che derivano dal particolare momento di contingenza che sta creando non poche difficoltà al mondo economico e produttivo. L´assessore Caridi nel suo intervento ha confermato la propria vicinanza e l’attenzione verso il commercio ritenendolo “un’opportunità importante nel contesto delle ipotesi di crescita dell’economia a livello regionale”. L’esponente della Giunta ha, poi, ricordato “come le decisioni, in un’ottica di proficua sinergia, siano sempre state concertate con le Associazioni di categoria, anche al fine di consentire alle stesse un regolare svolgimento dell’attività a favore delle imprese associate”. Durante la riunione, che si è svolta a Catanzaro nella sede del Dipartimento, con il supporto dei dirigenti responsabili delle varie misure, sono state illustrate le azioni avviate dall’assessorato con l’obiettivo di indirizzare risorse verso il commercio, che non ha trovato adeguato spazio negli strumenti previsti dal Por Calabria. In merito alla predisposizione di queste azioni, che dovranno prevedere l’adozione di strumenti veloci e leggeri per una maggiore fruibilità, l’assessore Caridi ha chiesto a Confcommercio di segnalare eventuali suggerimenti e osservazioni che possano servire a migliorarle. Dal canto loro i rappresentati di Confcommercio che hanno partecipato all’iniziativa hanno espresso apprezzamento per l’iniziativa avendo avuto conferma dell’attenzione che l’assessore Caridi ha avuto nei confronti del sistema commerciale, ricercando anche adeguate politiche tese a supportare il settore ed a migliorarne le opportunità, pur nell’attuale situazione di emergenza sociale ed economica che attraversa la Calabria.  
   
   
GAL BRADANICA: PROROGA TERMINI BANDO "SVILUPPO ARTIGIANATO"  
 
Potenza, 25 febbraio 2013 - Gruppo di Azione Locale Bradanica comunica che la data di scadenza del bando "Sviluppo dell´artigianato” è stata prorogata al 21 marzo 2013. L´operazione mira a potenziare e a sostenere il rilancio dell´artigianato locale, le competenze professionali e imprenditoriali, a favorire investimenti per ammodernare le strutture di lavorazione, trasformazione, commercializzazione e introdurre innovazioni tecnologiche sul processo produttivo. I possibili beneficiari ammessi a contributo sono le imprese artigiane definite ai sensi della legge 443/85. Considerato che si tratta di una seconda pubblicazione del medesimo bando, le risorse finanziarie disponibili sono le seguenti: € 155.000,00 di quota pubblica a cui si aggiungono € 155.000,00 di cofinanziamento privato, per un totale complessivo di € 310.000,00. Ogni richiedente potrà presentare un progetto per un costo minimo complessivo di € 10.000,00 ed un costo massimo di 30.000,00 (di cui il 50% a carico dell’impresa e il 50% di contributo pubblico). La documentazione completa è consultabile sul sito www.Gal-bradanica.it  
   
   
KME, L’ASSESSORE INCONTRA AZIENDA E ISTITUZIONI  
 
Firenze, 25 febbraio 2013 – L’assessore regionale al lavoro e alle attività produttive ha ricevuto il 21 febbraio in Regione i rappresentanti della Provincia di Lucca, dei Comuni di Barga e San Marcello Pistoiese e i rappresentanti ai massimi livelli di Kme Italy. L’incontro è stato convocato per fare il punto sulla situazione del gruppo, che è il più grande produttore di rame in Italia e, di recente, ha annunciato di voler ridurre i propri organici. In Toscana, in particolare, gli esuberi potrebbero essere 180. L’assessore e le istituzioni hanno fatto presente all’azienda la necessità di trovare una soluzione per garantire la permanenza nel lungo periodo sul territorio toscano di questa importante realtà produttiva. L’assessore ha preso atto della dichiarazione dei vertici di Kme che, nel corso dell’incontro, hanno espresso la volontà di restare in Italia e in Toscana. Regione e istituzioni hanno quindi auspicato l’esito positivo della trattativa sindacale in corso, sottolineando che un’eventuale decisione di mantenere acceso il forno Asarco potrebbe essere considerata un concreto segnale della volontà dell’azienda di restare sul territorio e chiedendo, pertanto, ogni sforzo all’azienda in tale direzione. L’assessore ha annunciato infine la disponibilità della Regione a convocare nuovamente incontri a livello regionale qualora se ne presentasse la necessità.  
   
   
RIMINI - INNOVAZIONE: PRESENTATO IL NUOVO BANDO DI TECNOPOLI  
 
Rimini, 25 febbraio 2013 - Per favorire lo sviluppo delle imprese attraverso progetti di ricerca innovativa ed il trasferimento tecnologico fra Università e Pmi, la Camera di Commercio di Rimini, in collaborazione con l’Università degli Studi di Bologna ed Aster S. Cons. P. A., ha stanziato per la prima volta nel 2012 un fondo per la concessione di contributi a favore delle piccole e medie imprese interessate a progetti di ricerca applicata nell’ambito dei laboratori della Rete Alta Tecnologia dell’Emilia Romagna (Tecnopoli). Con questa iniziativa la Camera di Commercio di Rimini intende promuovere lo sviluppo delle imprese del territorio attraverso l’incontro con la Rete regionale dei Tecnopoli. I Progetti Assegnatari (bando 2012) Le domande di contributo, ricevute entro il 30 novembre 2012, sono state valutate da un’apposita commissione che ha infine assegnato i contributi ai seguenti progetti: Lambertucci Luca (Rimini Ciri Aeronautica - Forli´); Umpi Elettronica S.r.l. (Cattolica (Rn) Umpi R&s S.r.l. – Cattolica); Cereria Terenzi Evelino S.r.l. (San Giovanni In Marignano (Rn) Ciri Agroalimentare – Cesena); Termotecnica Sacchetti Oliviero S.n.c. (Rimini Ciri Energia E Ambiente – Rimini). Il Nuovo Bando 2013 - La Giunta della Camera di Commercio di Rimini ha rinnovato, nella riunione dello scorso 19 febbraio 2013, un fondo di iniziali 50.000,00 Euro anche per il 2013, istituendo un nuovo Bando per Progetti di Ricerca innovativa e Trasferimento tecnologico fra Università e Pmi: attraverso di esso ciascuna azienda di Rimini può rivolgersi, da sola o in rete con altre, al mondo della ricerca applicata universitaria, per spingere sull’acceleratore dell’innovazione attraverso quel trasferimento tecnologico imprescindibile per affrontare le nuove sfide del mercato. Grazie a questo fondo, parte dei costi che verranno sostenuti per i progetti presentati e approvati saranno coperti dall’Ente, secondo le finalità e modalità indicate nel bando. Oltre ai laboratori della Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia Romagna, dal 2013 partner dei progetti potranno essere l’Università di Bologna e i centri di ricerca accreditati dal Miur. Potranno presentare la domanda anche le imprese che non hanno ancora perfezionato l´iscrizione al registro imprese o che sono ancora inattive, purché si siano regolarizzate al momento della liquidazione del contributo.