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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Marzo 2014
LA COMMISSIONE EUROPEA E GLI STATI MEMBRI SI FANNO INTERPRETI DELLE PREOCCUPAZIONI DEI CONSUMATORI VERSO L’INDUSTRIA DELLE APP  
 
Bruxelles, 3 marzo 2014 - In Europa, la cosiddetta "economia delle app" è in piena espansione. Essa impiega oltre 1 milione di persone e si prevede che raggiunga il valore di 63 miliardi di euro circa nei prossimi 5 anni. Secondo Distimo, piattaforma esterna di analisi delle app (Distimo app analytics), l’80% circa del reddito - stimato in oltre 10 miliardi di Eur - di un fornitore è ricavato da acquisti effettuati da consumatori all’interno di un’applicazione, detti comunemente "acquisti in-app" con i quali i consumatori possono accedere a determinati contenuti o elementi. Perché l’economia delle app possa sviluppare le sue potenzialità e continuare a innovare, è necessario che i consumatori abbiano fiducia nei suoi prodotti. Oltre il 50% del mercato Ue dei giochi online è costituito oggi da giochi pubblicizzati come "gratuiti" benché essi comportino spesso acquisti in-app, talora costosi. Spesso i consumatori non sanno nemmeno di aver speso del danaro perché le loro carte di credito vengono addebitate in modo predefinito. Ii bambini sono molto vulnerabili di fronte alla vendita di un gioco che si "scarica gratis" ma con cui non si "gioca gratis". In seguito a denunce provenienti da tutta Europa, la Commissione europea incontra, oggi e domani (27 e 28 febbraio), autorità nazionali responsabili dell’applicazione della legge e grandi aziende tecnologiche per discutere questo problema All’industria sarà chiesto di trovare una soluzione in un arco di tempo definito e di attuare un’efficace tutela dei consumatori a favore degli utenti delle app. La vicepresidente Viviane Reding, Commissaria Ue per la giustizia, ha dichiarato: "L’industria europea delle app ha un enorme potenziale per generare crescita e occupazione e per migliorare la nostra vita quotidiana grazie a tecnologie innovative. Affinché il settore possa liberare le sue potenzialità, i consumatori devono aver fiducia nei nuovi prodotti. Ingannare i consumatori è certo una strategia commerciale completamente sbagliata e contraria, tra l’altro, allo spirito delle norme Ue sulla tutela dei consumatori. La Commissione europea si attende dall’industria delle app risposte molto concrete alle preoccupazioni espresse dai cittadini e dalle organizzazioni nazionali dei consumatori." Neven Mimica, Commissario per la politica dei consumatori, ha affermato: "I consumatori, e soprattutto i bambini, vanno meglio tutelati contro costi inattesi che si celano negli acquisti in-app. Le autorità nazionali e la Commissione europea stanno discutendo con l’industria il modo migliore per affrontare questo problema che non solo danneggia finanziariamente i consumatori ma che mette anche in gioco la credibilità di questo promettente mercato. Se si trovassero soluzioni concrete in tempi brevi, sarebbe un guadagno per tutti." Nella riunione con l’industria, autorità nazionali responsabili dell’applicazione della legge dell’intera Ue presenteranno la loro intesa comune sulle modalità di applicazione di adeguate norme a tutela dei consumatori in questo campo. L’iniziativa è guidata dall’ombudsman dei consumatori danese. Vi parteciperanno anche Francia, Regno Unito, Italia, Belgio, Lussemburgo e Lituania, membri della rete Consumer Protection Cooperation (Cpc) che ha il compito di far rispettare i diritti dei consumatori in tutta la Ue. Le 4 più importanti questioni sollevate dai consumatori e che saranno discusse nella riunione sono: i giochi pubblicizzati come "gratuiti" non devono ingannare i consumatori sui costi reali in essi celati; i giochi non devono rivolgere ai bambini esortazioni dirette tese a far loro acquistare elementi aggiuntivi di un gioco né persuadere un adulto ad acquistarli per essi; i consumatori vanno adeguatamente informati sulle modalità di pagamento; gli acquisti non vanno addebitati con impostazioni predefinite senza un consenso esplicito dei consumatori; gli operatori devono indicare un indirizzo email che permetta ai consumatori di contattarli in caso di problemi o reclami. Prossime tappe: le riunioni offrono l’opportunità alla Commissione e alle autorità degli Stati membri di trovare un’intesa comune con l’industria per affrontare le preoccupazioni sorte presso i consumatori. In ogni caso, la Commissione europea continuerà a seguire da vicino la situazione e ad avviare le azioni necessarie insieme alle autorità nazionali responsabili dell’esecuzione della normativa che tutela i consumatori.  
   
   
A CUNEO, GIORNATE FORMATIVE EUTELSAT PER LE IMPRESE  
 
Cuneo, 3 marzo 2014 - Permettere a tutte le aziende italiane operanti nei diversi ambiti del territorio nazionale di avere la stessa opportunità di accesso alla banda larga, elemento fondamentale per la crescita economica e l’internazionalizzazione dell’impresa; con questo intento, Unioncamere ed Eutelsat Italia hanno firmato un protocollo d’intesa triennale rivolto in particolare alle piccole e micro aziende italiane ubicate in zone remote e ancora in Digital Divide, con l´obiettivo di offrire una soluzione tecnologica di immediata e facile attivazione senza bisogno di effettuare scavi per il passaggio di fili. È sufficiente installare e puntare correttamente una parabola per ottenere collegamenti veloci alla rete, superando in modo rapido e definitivo un problema che riguarda molte aziende; questo nella logica della complementarietà e sussidiarietà con le reti terrestri nel caso di carenza di reti tradizionali qualitativamente efficienti in termini di connettività. Per illustrare alle imprese i vantaggi di cui possono usufruire la Camera di Commercio di Cuneo ha organizzato due giornate formative: a Cuneo il 24 febbraio e ad Alba il 25 febbraio. I referenti di Eutelsat hanno spiegato i profili di servizio offerti e i prezzi ridotti frutto dell´accordo con Unioncamere. “È di tutta evidenza - sottolinea il presidente dell´ente camerale, Ferruccio Dardanello - che la banda larga rappresenta un fattore strategico per l’aumento della competitività delle imprese e dei territori, in grado di stimolare una serie di vantaggi concreti, come l’innovazione di prodotti e servizi, la maggiore possibilità di differenziazione e diversificazione delle attività, l’aumento delle opportunità di business, la creazione di posti di lavoro, l’attrazione di nuovi investimenti e l’avvicinamento tra cittadini, imprese e mercati”. Per questo la Camera di Commercio di Cuneo recentemente ha approvato, tra gli altri, il bando Ict che prevede contributi a fronte di investimenti nella connettività satellitare e nelle nuove tecnologie. Le aziende possono presentare i progetti a partire dal 1° al 31 marzo prossimi verificando i contenuti del bando e le condizioni per accedere ai contributi camerali al sito internet www.Cn.camcom.gov.it/contributi A livello nazionale il decreto “destinazione Italia” prevede anch´esso dei voucher per investimenti in Ict (information and communication technology), e-commerce e connettività. “Il sistema di incentivazione diretta - commenta Renato Farina, amministratore delegato di Eutelsat Italia - rappresenta una risposta di straordinaria efficacia alla domanda di ammodernamento tecnologico che arriva dalle piccole e medie imprese”. L’esigenza più urgente riguarda l’accesso alla banda larga e la tecnologia satellitare è l’unica soluzione in grado di offrire garanzie in tempi rapidi in quelle zone non raggiunte dalle infrastrutture terrestri a causa della complessità orografica del territorio. “La nostra proposta - precisa Farina - è il servizio satellitare Tooway: in pratica poche ore di lavoro per installare una parabola che permette a ciascuna azienda di essere connessa con il mondo mediante il web”. Un’opportunità preziosa per il rilancio del made in Italy anche in vista di un appuntamento strategico come Expo 2015 che per le aziende del nostro Paese comporta certamente la possibilità di allargare i confini del mercato. “Per questo motivo - conclude - riteniamo necessario agire in modo tempestivo ponendoci come partner ideale per portare l’innovazione presso le aziende al fianco di Unioncamere e attraverso la nostra rete di distributori”.  
   
   
IL CDA DEL PARCO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO DI SALERNO, AVELLINO E BENEVENTO SCRIVE A CALDORO “INSERIRE IL PST NEL PROCESSO DI RIORGANIZZAZIONE REGIONALE DELLE PARTICIPATE (L.R. 15/2013)”  
 
Salerno, 3 marzo 2014 - Il Presidente del Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno e delle Aree Interne della Campania Floriano Panza, in seguito ad unanime decisione del Consiglio di Amministrazione, ha inviato una lettera al Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro nella quale si richiede di valutare l’inserimento della società Parco nel novero della riorganizzazione regionale delle partecipate (L.r. 15/2013); di considerare l’attivazione di tutte le procedure previste dalla legge di stabilità 2014 per favorire processi di ricollocazione e di mobilità del personale Pst, tenendo conto della completa disponibilità del Pst a trasferire gli asset principali costituiti dal know-how maturato negli anni dal proprio personale dal parco/progetti e dall’Incubatore d’Imprese in Benevento inserito nella Rete Regionale degli Incubatori di Imprese. Nella lettera si sottolinea che la presenza di un “Parco Scientifico e Tecnologico” regionale è elemento essenziale per la realizzazione di un rapporto permanente e stabile tra Ricerca e Territorio, così come già accade in diverse Regioni d’Italia e nel resto d’Europa. Tali strutture vengono ovunque sostenute in un’ottica di ausilio e diffusione di politiche regionali e delle istituzioni locali, grazie al rapportio diretto con il territorio, adattandosi ai mutamenti socio-economici e alle esigenze delle imprese, proponendo e coinvolgendo le Università e i Centri pubblici di ricerca in una progettualità permanente, essenziale per la competitività e l’utilizzo mirato delle risorse finanziarie nazionali ed europee. Il Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno e delle Aree Interne della Campania (Pst) pur essendo una società consortile per Azioni partecipata al 50% da soggetti pubblici, tra cui la Regione Campania, Università, diversi Enti pubblici della campania, la cui partecipazione alla compagine sociale del Pst non ha mai comportato, negli anni, alcun esborso economico da parte di chicchessia. Alla richiesta di attestazione dei contributi, ovvero commesso affidate al Parco Scientifico, nessun Ente salernitano ha mai avuto il coraggio di attestare la verità. Laddove si costituiscono nuove iniziative, consorzi, fondazioni, si continua ad ignorare e a sostenerle anziché valorizzare l’esistente. Si precisa, altresì, che il Pst è già parte integrante della Rete Regionale Ricerca Innovazione Campania Inhub (Legge Regionale n°1 del 27 gennaio 2012) e che il suo incubatore d’imprese di Benevento è inserito nella Rete Regionale degli Incubatori di Imprese. Il Pst ha basato sino ad ora il proprio equilibrio economico-finanziario esclusivamente sulle economie di scala dei progetti attuati e servizi offerti alle Istituzioni e alle imprese, non sempre ripagati ma i ritardi nei pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni che superano ormai i due anni di attesa, costringono a continui sacrifici sia il personale dipendente, da mesi senza stipendio ed in cassa integrazione, che il Consiglio di Amministrazione del Pst, che da tre anni ha rinunciato a qualsiasi compenso e rimborso spese. In questo quadro di assoluta indifferenza da parte dei Soci pubblici, gli Organi Sociali del Pst hanno richiesto un contatto ufficiale con la Presidenza della Regione Campania ed in ogni istanza regionale. Gli amministratori del Pst ribadiscono nel quadro del processo di riordino strategico delle società partecipate della Regione Campani ai sensi della L.r. 15/2013 di poter fruire quanto meno della normativa prevista dai commi 563 e segg. Della legge di stabilità 2014 che consetono la possibilità di effettuare trasferimenti di personale in esubero tra società a partecipazione pubblica.  
   
   
LOMBARDIA.TERRITORIO: MAPPA 3D PER PIANURA PADANA CONVEGNO SU PROGETTO PER FINI ENERGETICI,IDRICI E SICUREZZA  
 
Milano, 3 marzo 2014 - "Decine di ricercatori italiani ed europei si sono dati appuntamento a Milano per parlare sottosuolo della Pianura padana. È un tema affascinante, ma soprattutto ricco di applicazioni pratiche, che Regione Lombardia sta approfondendo, per conoscere le opportunità energetiche e idriche che si nascondono sotto i nostri piedi, oltre che per consegnare agli Enti locali una mappatura completa ai fini di protezione civile". Lo ha detto l´assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo di Regione Lombardia Viviana Beccalossi a margine del convegno scientifico ´Geologia e sottosuolo della Pianura Padana´. Verificare Situazione Ricerca Scientifica - Il convegno è stato organizzato nell´ambito delle attività del Progetto europeo ´Geomol´, che sta realizzando un modello in 3D del sottosuolo della Pianura Padana centrale e al quale sono stati invitati circa 100 ricercatori di Università ed enti di ricerca italiani, attivi nei diversi settori della ricerca geologica sul sottosuolo (stratigrafia, tettonica, sismologia, idrogeologia), per mettere a confronto visioni ed approcci diversi e verificare, così, lo stato dell´arte della ricerca scientifica sul tema. Mappa 3D Sottosuolo Pianura Padana - Il progetto ´Geomol´, cui capofila è la Baviera, è finalizzato alla realizzazione di modelli geologici tridimensionali per alcune aree pilota a ridosso delle Alpi, coinvolgendo Germania, Francia, Svizzera, Austria e Slovenia. Per l´Italia partecipano le Regioni Lombardia ed Emilia Romagna, oltre a Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, Servizio geologico nazionale). "Questi studi - ha continuato Viviana Beccalossi - ci stanno permettendo di realizzare un mappa tridimensionale del sottosuolo fino a mille metri di profondità, grazie all´incrocio di tutte le banche dati esistenti. Il territorio italiano interessato dal progetto è di circa 3.800 chilometri quadrati e si estende dal margine alpino-bresciano, attraverso la pianura bresciana e mantovana, fino all´area di Mirandola, in provincia di Modena, quindi interessa anche la zona colpita due anni fa dal grave sisma che tutti ricordiamo". Conoscere Per Pianificare Attività - "Approfondire le nostre conoscenze sul sottosuolo è fondamentale - ha concluso l´assessore - per sapere quantità e qualità delle riserve idriche, valutare le potenzialità dell´energia geotermica o studiare il comportamento di fenomeni come i terremoti. Avere a disposizione una inedita mappa 3D ci consente maggiore precisione e sarà utile per pianificare le attività dei prossimi anni".  
   
   
A MATERA IL PREMIO NAZIONALE “COMUNE OPENGEODATA 2013”  
 
Potenza, 3 marzo 2014 - Il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, l’assessore comunale alla Trasparenza, Giuseppe Tragni, e Claudio Montinaro, dell’Ufficio Sassi, hanno ritirato , a Roma, nel corso della conferenza “Istruzioni per il riuso” il premio nazionale “Comune Opengeodata 2013” assegnato con la seguente motivazione: “Per aver seguito un iter virtuoso che ha visto come tappa fondamentale nel 2013 la pubblicazione con licenza open, sul portale dedicato dati.Comune.matera.it, di interessanti dataset geografici fra cui la cartografia di base e la numerazione civica dei Sassi e vari altri dataset tematici”. “Si tratta – ha detto l’assessore Tragni – di un prezioso riconoscimento a un lavoro che abbiamo avviato e che vogliamo continuare e rafforzare non solo per rendere sempre più trasparente il percorso dell’amministrazione comunale, ma anche per consentire un utilizzo dei dati pubblici al sistema imprenditoriale. Vogliamo andare incontro – così come è emerso nell’ambito della conferenza di – alle esigenze dei cittadini e del tessuto produttivo che deve trovarsi pronto a intercettare i dati e a riutilizzarli per ampliare la propria fetta di mercato”. Due gli enti pubblici premiati: la Provincia autonoma di Trento e il Comune di Matera. Il sindaco Adduce si è soffermato sul cammino che la città di Matera sta percorrendo sul fronte della trasparenza, dell’innovazione tecnologica e delle smart city. “Nei prossimi giorni – ha detto Adduce – parteciperò a una conferenza, a Ferrara, sul tema “Smart cities e tecnologie innovative al servizio delle città. Ferrara, Matera ed Enna città laboratorio per una migliore qualità della vita”. Sarà l’occasione per presentare il progetto “Clara” vincitore del bando del Miur, il ministero dell’Università e della Ricerca scientifica, per la tematica relativa alla sicurezza del territorio: tecnologie e sistemi innovativi per la mitigazione del rischio sismico e idrogeologico in aree urbane. Sono argomenti che ci interessano molto e che stiamo realizzando con partner nazionali. Questo premio si inserisce in questa cornice ed è anche e soprattutto il risultato della collaborazione con l’associazione Wikitalia e dei suoi referenti locali fra cui Piero Paolicelli. Ma è anche e soprattutto il risultato della spinta all’innovazione che ci arriva dal percorso di candidatura a capitale europea della cultura per il 2019. Il lavoro che sta facendo la community di Matera 2019 ci sta molto aiutando a muoverci sul fronte dell’innovazione e di un nuovo rapporto con i cittadini, più diretto, più concreto e più proficuo. Ovviamente siamo solo al punto di partenza. Nei giorni scorsi abbiamo approvato le linee guida degli Open data proprio per dare sostanza e sistematicità al cammino intrapreso. Vogliamo che Matera rappresenti un modello all’altezza dei migliori standard europei. E questo premio ci dice che ci stiamo muovendo sulla strada giusta”.  
   
   
AGENDA DIGITALE, CONFINDUSTRIA BASILICATA ESPRIME SODDISFAZIONE 27/02/2014 16:08DA TEMPO L´ASSOCIAZIONE IMPRENDITORIALE LUCANA SOLLECITAVA LA REGIONE  
 
Potenza, 3 marzo 2014 - Confindustria Basilicata esprime grande soddisfazione per l´avvio dell´Agenda Digitale per la Basilicata. "Da tempo - si legge nella nota - la principale associazione imprenditoriale lucana sollecitava la Regione affinchè si attivasse per sviluppare tutte le azioni previste dal piano nazionale". "In particolare - prosegue Confindustria - la Sezione Informatica, Servizi innovativi e Tecnologici di Confindustria Basilicata da sempre sottolinea che un investimento sulla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e la realizzazione di vere smart cities possa rappresentare un volano fenomenale per la ripresa economica che, partendo dalle imprese del terziario, si trasmetta a tutti i processi produttivi e, attraverso semplificazioni dei servizi offerti dalla Pa, a tutti i cittadini". "Ci si augura - conclude la nota - che questo nuovo tavolo, anche grazie al contributo del prof. Francesco Sacco, permetta alla Basilicata di raggiungere in tempi brevi, ma soprattutto con risultati concreti, tutti gli obiettivi posti a livello nazionale, ponendo come traguardo prioritario quello di colmare una volta per tutte quel gap in termini di banda larga che ancora caratterizza molte aree industriali lucane".  
   
   
TELECOM ITALIA: DAL CDA RACCOMANDAZIONI PER UNA NUOVA CORPORATE GOVERNANCE  
 
Milano, 3 febbraio 2014 - Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, riunitosi 27 febbraio sotto la presidenza di Aldo Minucci, ha approvato all’unanimità il testo della relazione all’assemblea degli azionisti in materia di nomina del nuovo Consiglio. Il documento, che nasce dalle proposte dell’Amministratore Delegato Marco Patuano, indirizza suggerimenti e raccomandazioni ai soci in vista delle candidature per il prossimo rinnovo del Consiglio di Amministrazione, affinché alla società sia assicurato un adeguato assetto di governance. In sintesi la relazione del Consiglio, i cui contenuti sono condivisi dal Collegio Sindacale, suggerisce: 1) La riduzione a 11 o 13 membri della composizione del prossimo Cda. 2) Una durata del mandato pari a tre esercizi (sino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2016) e un compenso proporzionato alla nuova composizione dell’organo. 3) Un assetto di deleghe basato su un Presidente non esecutivo e una separata figura di Amministratore Delegato (Chief Executive Officer), con una forte impronta di lavoro collegiale basata sulle attività istruttorie dei comitati. 4) Che la scelta del Presidente avvenga fra i consiglieri in possesso dei requisiti di indipendenza, affinché rappresenti una figura di garanzia per tutti gli azionisti. 5) Un Comitato Controllo e Rischi di 5 membri (attualmente 4) e un Comitato Nomine e Remunerazione composto da 3 membri, con presidenze diverse da attribuire a Consiglieri indipendenti, preferibilmente tratti dalle liste di minoranza. Si suggerisce di non costituire il Comitato Esecutivo. 6) Di garantire l’indipendenza sostanziale del nuovo Cda rispetto sia al management sia all’azionista di riferimento. Si raccomanda quindi di assicurare la presenza di una chiara maggioranza all’interno di ciascuna lista di candidati che si qualifichino come indipendenti in base ai criteri del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana. La valutazione d’indipendenza va effettuata più guardando alla sostanza che alla forma; si suggerisce la massima trasparenza nella descrizione dei rapporti di colleganza, in senso lato, dei singoli candidati nei confronti degli azionisti di maggioranza relativa, dei presentatori della lista, del relativo management esecutivo, oltre che del Gruppo Telecom Italia, estendendo per almeno 3 anni l’arco temporale considerato. 7) Di garantire un adeguato mix di competenze e professionalità. Le competenze di cui si ritiene opportuna la presenza all’interno del Cda sono quelle riguardanti il settore delle telecomunicazioni o business contigui, la finanza, l’organizzazione, la gestione rischi e il controllo interno. Si privilegiano esperienze in ruoli di Ceo e Cfo di aziende importanti, ma è giudicato utile anche il contributo di accademici esperti in materie finanziarie, fiscali, gestione dei rischi, diritto. E’ auspicata un’apertura internazionale con l’inserimento in lista di candidati non italiani, ovvero di soggetti con esperienze maturate all’estero. 8) Che, in occasione del deposito delle liste, siano illustrate le caratteristiche dei candidati e venga argomentata la loro idoneità a ricoprire la carica di consiglieri di Telecom Italia. Inoltre, rispetto ai candidati qualificati indipendenti, dovranno essere esposte le motivazioni alla base di tale qualificazione. 9) Di procedere alla presentazione delle liste di candidature (e ovviamente delle proposte su numero, durata e compensi) con ragionevole anticipo rispetto al termine ultimo di legge. Infine, si suggerisce al prossimo Cda di definire eventuali modifiche allo statuto e/o ai restanti strumenti di corporate governance in vigore, funzionali all’implementazione delle raccomandazioni sopra riepilogate e comunque delle migliori pratiche. La proposta di rinnovo della corporate governance di Telecom Italia contenuta nel documento discende dalla volontà di rispondere alle sollecitazioni emerse dal dibattito svoltosi nel corso dell’assemblea dello scorso 20 dicembre 2013. Le raccomandazioni elencate sono il frutto non solo dell’esperienza maturata nel corso del mandato ormai in scadenza, ma anche di una approfondita attività di benchmarking con realtà italiane e internazionali comparabili, del confronto diretto con alcuni dei maggiori azionisti e con esponenti autorevoli del mondo degli investitori istituzionali, dei proxy advisors, di Assogestioni. Si è tenuto conto infine del contributo di singoli Consiglieri o soci, che hanno spontaneamente fornito suggerimenti e apporti professionali. Adottando un’interpretazione del testo statutario più favorevole alle minoranze e, a opinione della Consob, maggiormente conforme alla ratio della normativa sul voto di lista, il Consiglio di Amministrazione ha indicato lo 0,5% del capitale con diritto di voto quale quota minima per la presentazione delle candidature. L’assemblea è convocata per la nomina del nuovo Consiglio, con riserva di completare l’agenda nella riunione del 6 marzo prossimo. L’assemblea si svolgerà pertanto il 16 aprile 2014, presso la sede di Rozzano (Milano).  
   
   
MILANO: AL VIA LA PROGETTAZIONE DELLE SCUOLE IN LEGNO COLLABORAZIONE FRA COMUNE E FEDERLEGNO ANCHE PER LA COSTRUZIONE. FRA I VANTAGGI: VELOCITÀ DI COSTRUZIONE, SISMO-RESISTENZA, RISPARMIO ENERGETICO E SOSTENIBILITÀ ECONOMICA  
 
Milano, 3 marzo 2014 - Milano sceglie la bioedilizia, con la progettazione e la costruzione delle prime scuole in legno. Prende il via la collaborazione tra il Comune e Federlegnoarredo con un accordo firmato dal sindaco Giuliano Pisapia e dall’assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza. Obiettivo: introdurre nell’edilizia comunale un modello di edifici diffuso in particolare nel nord Europa, che garantisce quattro vantaggi: velocità di costruzione, sismo-resistenza, risparmio energetico e sostenibilità economica. Da parte di Federlegno è previsto un supporto tecnico, a titolo gratuito, nella progettazione delle prime opere di edilizia scolastica in città. “L’accordo sottoscritto nasce dalla volontà di sperimentare nuove idee e nuove opportunità in un settore importante come quello dell’edilizia scolastica, garantendo al tempo stesso i più alti standard qualitativi e funzionali. Nei prossimi anni potremo dare ai nostri bambini scuole più sicure, antincendio, antisismiche, più rispettose dell’ambiente e, perché no, anche più belle realizzate in tempi più brevi", dichiara il sindaco Giuliano Pisapia. “Milano compie una scelta di campo per la bioedilizia con una joint venture pubblico-privato che ci consente di fare un investimento per il futuro. Con questo accordo di collaborazione, i tecnici dei Lavori pubblici acquisiranno il know how per l’edilizia in legno, con benefici per l´ambiente e tempi di realizzazione più rapidi. Inizieremo con le scuole, ma vogliamo arrivare anche all’edilizia abitativa", afferma l’assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza. Diversi i vantaggi delle scuole in legno rispetto a quelle tradizionali costruite in laterizi e cemento. In primo luogo i tempi di realizzazione, drasticamente ridotti: secondo uno studio dei tecnici del Comune, ad esempio, la costruzione di un edificio in legno di 15 classi richiederebbe 8 mesi contro i quasi due anni di una scuola tradizionale. Altro vantaggio, la maggiore funzionalità: è possibile infatti modificare rapidamente la composizione delle aule e la stessa organizzazione degli ambienti interni. Anche sotto il profilo ambientale ci sono evidenti benefici: ogni metro cubo di legno utilizzato in sostituzione di un altro materiale da costruzione è in grado di immagazzinare 0,9 tonnellate di Co2, un risultato che si ottiene anche quando è impiegato per costruire un edificio. Inoltre il legno è un materiale isolante al punto da garantire, nell’edilizia scolastica, un risparmio sul piano energetico di circa il 40 per cento rispetto alle strutture tradizionali. I primi progetti di bioedilizia saranno inseriti nel bilancio di previsione del 2014: in particolare sarà ricostruita la scuola di via Viscontini. Qualora arrivassero i fondi per l’edilizia scolastica del governo, la priorità è per le 27 scuole costruite negli anni ‘70-’80 con prefabbricati di durata trentennale che, ormai, devono essere sostituiti. “È con piacere che sottoscriviamo un accordo con l’amministrazione comunale per incrementare la diffusione di edifici a struttura in legno a uso scolastico, per dare servizi alla città risparmiando risorse e creando spazi sicuri. Anche alla luce del piano scuole annunciato dal premier incaricato Matteo Renzi: un programma straordinario per l’edilizia scolastica. Grazie alla lungimiranza del Comune, a Milano istituzioni e tessuto imprenditoriale giocano d’anticipo. Con l’impegno dell’ufficio tecnico dell’Area Legno della federazione, che affianca quotidianamente le imprese per risolvere le criticità che possono emergere sia con la committenza privata che pubblica", dichiara il presidente di Federlegnoarredo, Roberto Snaidero. Il legno, dunque, come soluzione per vivere meglio e per garantire un futuro migliore alle giovani generazioni. Utilizzato in larga misura in Nord Europa e Nord America per gli edifici pubblici e privati, da alcuni anni trova anche in Italia applicazioni sempre più frequenti. Per Milano è l’occasione di rinnovare il patrimonio di edilizia scolastica, in parte obsoleto, anche in vista di Expo 2015. "Da sempre lavoriamo per promuovere la tipologia costruttiva in legno, evidenziandone le peculiarità in termini di sismo-resistenza, risparmio energetico, e sostenibilità. Ad gli edifici a struttura di legno rappresentano l’eccellenza costruttiva delle imprese italiane, anche alla luce dell’esperienza positiva fatta nei momenti della ricostruzione post sisma in Emilia", commenta Emanuele Orsini, presidente di Assolegno, l’associazione di Federlegnoarredo che raccoglie le più importanti imprese italiane specializzate in edilizia in legno. Edilizia Scolastica Accordo con Federlegno. Pisapia: “Scuole più sicure e realizzate in meno tempo” Alla base dell´accordo il risparmio energentico ed economico oltre che un contenimento dei tempo per la costruzione Milano, 3 marzo 2014 - L’accordo sottoscritto nasce dalla volontà di sperimentare nuove idee e nuove opportunità in un settore importante come quello dell’edilizia scolastica, garantendo al tempo stesso i più alti standard qualitativi e funzionali. In questa prospettiva il Comune di Milano e Federlegno hanno deciso di rafforzare la reciproca collaborazione con una nuova sfida, che mira a favorire e diffondere la realizzazione di edifici scolastici in legno, con notevoli vantaggi per la città, per l’Amministrazione e per gli studenti.” Lo ha detto il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia intervenendo dopo la sottoscrizione dell’accordo tra Comune di Milano e Federlegnoarredo. “Innanzitutto c’è una riduzione notevole - ha spiegato Pisapia - dei tempi di realizzazione degli edifici, per realizzare le nuove strutture saranno sufficienti, infatti, 6-8 mesi invece dei 30 mesi e oltre necessari per un edificio tradizionale. Anche i costi saranno più contenuti, soprattutto per le spese di esercizio. Il legno, ad esempio, è isolante e questo consentirà di avere un risparmio sul piano energetico pari al 40%. Confidiamo, inoltre, che il Presidente del Consiglio Renzi mantenga l’impegno preso su maggiori fondi proprio a favore dell’edilizia scolastica”. “Grazie anche ad accordi come quello sottoscritto nei prossimi anni potremo dare ai nostri bambini scuole più sicure, antincendio, antisismiche, più rispettose dell’ambiente e, perché no, anche più belle. La collaborazione con Federlegno - una importante realtà del nostro sistema economico capace di esprimere competenza, professionalità e propensione all’innovazione - si tradurrà quindi in occasioni concrete di rilancio economico e di riqualificazione ambientale”, ha concluso il Sindaco.  
   
   
NUOVO EDIFICIO PER DUE SCUOLE PROFESSIONALI DI MERANO: INAUGURATA LA MOSTRA DEI PROGETTI  
 
Bolzano, 3 marzo 2014 - Nel pomeriggio di, venerdì 28 febbraio, presso l’Aula magna del Liceo scientifico in lingua tedesca “Albert Einstein”, nel centro scolastico in via Wolf Karl,36 a Merano, alla presenza dell´assessore provinciale alla scuola italiana ed ai lavori pubblici Christian Tommasini è stata inaugurata l’esposizione degli elaborati della nuova sede di Bolzano della Scuola professionale provinciale per l’artigianato, l’industria e il commercio “G. Marconi” e della Scuola professionale provinciale per le professioni sociali “E. Lèvinas”. Le due scuole professionali provinciali in lingua italiana, la scuola professionale per l´artigianato, l´industria e il commercio "G. Marconi" e quella per le professioni sociali "E. Lèvinas", troveranno posto in un´unica nuova sede a Merano-maia Bassa. Vista la presenza nelle immediate vicinanze della scuola professionale "L. Zuegg" si verrà a formare una sorta di campus scolastico. A tal fine era stato indetto un concorso di progettazione, conclusosi di recente. La commissione giudicatrice con presidente l´architetto Josef March, ha designato vincitore, tra gli elaborati presentati in forma anonima, il progetto dell´architetto Marco Robecchi, di Pero (Milano). Il progetto ha convinto la commissione giudicatrice soprattutto per la ben riuscita integrazione nel contesto urbano e la disposizione chiara delle due scuole. Il secondo posto è stato conferito agli architetti Roberto Pauro e Andrea Fregoni, il terzo posto all´architetto Roland Baldi. I tre riconoscimenti sono stati assegnati a Studioarchitettura associati di Padova, all´architetto Manuela Raitano di Roma ed allo studio Op Architetti associati di Mestre-venezia. Complessivamente hanno partecipato alla seconda fase del concorso 19 studi di progettazione. I membri della commissione giudicatrice, oltre l´architetto Josef March, erano l´architetto Jörg Streli di Innsbruck, l´architetto Hansjörg Plattner, rappresentante dell´Ordine degli Architetti, l´architetto Angelika Margesin, l´ingegnere Simon Neulichedl, rappresentante dell´Ordine degli Ingenieri, il direttore della scuola "G. Marconi" Giuseppe Delpero ed il direttore d´area per la formazione professionale italiana Franco Russo. Gli elaborati presentati in sede di concorso sono ora esposti in una mostra presso l´Aula magna del liceo scientifico in lingua tedesca "Albert Einstein", nel centro scolastico in via Wolf Karl, 36 a Merano. L´esposizione è stata inaugurata ufficialmente nel pomeriggio di oggi, venerdì 28 febbraio 2014, dell´assessore provinciale alla scuola italiana ed ai lavori pubblici Christian Tommasini La mostra rimarrà aperta al pubblico da lunedì 3 marzo fino a venerdì 7 marzo 2014, ogni giorno dalle ore 10.00 alle ore 17.00.  
   
   
STUDENTI BULGARI E TURCHI ALLA SCOPERTA DEL TRENTINO AGRICOLO  
 
Trento, 3 marzo 2014 - Un gruppo di studenti e docenti provenienti da Polonia, Germania, Turchia e Bulgaria hanno visitato in questi giorni la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige ed alcune realtà cooperative agricole della provincia di Trento nell’ambito del progetto europeo Comenius. Finanziato dalla Commissione Europea e intitolato "My Culture, Your Culture- Europe´s future (in)Agriculture”, il programma è giunto alla terza edizione ed ha coinvolto 16 studenti e 11 insegnanti provenienti dai quattro paesi partner. Il progetto Comenius propone momenti di scambio e confronto tra studenti di diverse nazioni che hanno l’opportunità di comprendere la diversità culturale e linguistica europea, discutere delle opportunità offerte in agricoltura dall’Europa, “ma anche – sottolinea il dirigente del Centro Istruzione e Formazione, Marco Dal Rì- di conoscere la cultura agricola dei diversi paesi”. Durante i cinque giorni di permanenza le attività si sono svolte in inglese. Il prossimo incontro del progetto, coordinato dalla docente Barbara Centis, é programmato in autunno, in Polonia.  
   
   
“L’ARTE AL FEMMINILE E LO SPORT OLIMPICO”: UN CONCORSO PER GLI STUDENTI DEGLI ISTITUTI D’ARTE NELL’OTTAVO ANNIVERSARIO DI TORINO 2006  
 
Torino, 3 marzo 2014 - Giovedì 6 marzo alle 11 nella Sala Consiglieri di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Provincia di Torino, in via Maria Vittoria 12, si terrà la cerimonia di premiazione del concorso di pittura e scultura “L’arte al femminile e lo sport olimpico”, organizzato dal Coni Piemonte e patrocinato alla Provincia per celebrare l’ottavo anniversario delle Xx Olimpiadi Invernali, ospitate dal capoluogo subalpino e dalle sue vallate alpine. Madrina d’eccezione della cerimonia sarà Maria Luisa Zambrini, già Presidente dell’Associazione nazionale atleti olimpici e Azzurri d’Italia, componente della Nazionale italiana di tuffi, segretaria della Juventus, rallysta e giornalista. Le opere premiate saranno esposte a Palazzo Cisterna sino a venerdì 14 marzo. Il concorso era riservato agli studenti degli Istituti d’Arte di Torino e provincia, invitati a presentare tele con una superficie massima di un metro quadrato o sculture dalle dimensioni massime di 100 cm. X 50 x 30. Ai giovani che si stanno specializzando nelle materie artistiche è stato chiesto di evidenziare le correlazioni tra salute e sport, il rapporto tra benessere psicologico e qualità delle prestazioni sportive, i valori etici che sono connessi ad un sano impegno agonistico: fair play, dialogo, spirito di sacrificio, accettazione del limite e della sconfitta. Le opere presentate in concorso sono state realizzate dagli allievi del Primo Liceo Artistico di Torino, del Liceo Artistico “Buniva” di Pinerolo e del “Felice Faccio” di Castellamonte. Le tre migliori opere selezionate tra gli studenti di ognuno degli istituti partecipanti al concorso verranno presentate a Palazzo Cisterna nel corso della premiazione. Le tre migliori opere in assoluto verranno premiate con un contributo economico per l’acquisto di materiale didattico o sportivo e potranno essere utilizzate dal Coni per campagne pubblicitarie o promozionali su manifesti, tabelloni e altre pubblicazioni. Saranno inoltre esposte a Palazzo Cisterna sino a venerdì 14 marzo, con orario di visita dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17, sabato 8 marzo dalle 9 alle 13, domenica 9 chiuso.  
   
   
SCUOLA IN LOMBARDIA: CHIUSE ISCRIZIONI, LICEI ANCORA AL TOP  
 
Milano, 3 marzo 2014 - "Scade oggi, 28 febbraio, il termine per la presentazione delle domande di iscrizione in tutte le scuole della Lombardia". Lo ricorda l´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia Valentina Aprea. I Numeri In Dettaglio - "Mi congratulo - continua Aprea - con l´Ufficio scolastico regionale per la Lombardia che con tempestività ha estrapolato i dati lombardi da quelli nazionali. I dati più significativi sono: 86.000 domande di iscrizione per la scuola primaria, 83.000 per il primo grado e 80.000 per il secondo grado. I licei nei diversi indirizzi raggiungono il 48,75%, gli istituti tecnici il 35,29 % e i professionali il 15,19 %". Le Scelte Degli Studenti - "Si conferma - conclude l´assessore Aprea - l´interesse degli studenti lombardi per i percorsi professionalizzanti. Nei prossimi giorni saranno resi noti anche i dati di iscrizione ai Centri di Formazione Professionale regionali e le nuove opportunità di formazione raccordate al mondo del lavoro per gli studenti delle scuole superiori".  
   
   
CUNEO - PRODOTTI DEL TERRITORIO NEL MENU DELLA MENSA SCOLASTICA  
 
Cuneo, 3 marzo 2014 – Menù dal profumo di terra cuneese strizzano l´occhio ai bambini che frequentano la mensa scolastica di Cuneo, invitandoli a conoscere e nutrirsi dei prodotti del territorio, presentati, oggi, con la veste sapida di uno sformato di porri, una colorata insalata di carote di San Rocco e invitanti pere caramellate. I piccoli commensali hanno avuto l´opportunità di apprendere qualcosa in più sul contenuto del piatto perché il progetto, promosso dalla Camera di Commercio di Cuneo in collaborazione con il Comune, la società Markas - che confeziona i pasti - e la cooperativa agricola Agrisviluppo - fornitrice delle materie prime - prevede che a tutti siano consegnate delle schede informative. “Un´occasione imperdibile per insegnare alle nuove generazioni che il cibo è necessità, piacere e legame con il luogo in cui si vive - sostiene il presidente della Camera di commercio Ferruccio Dardanello. Per operare una scelta attenta e intelligente, è necessario conoscere gli ingredienti, legarli alla loro origine espressione del territorio e della storia locale”. Nel primo degli otto appuntamenti di cadenza quindicinale, in programma fino al 2 maggio prossimo, sono stati di scena la carota di San Rocco, i porri di Cervere e la pera Madernassa, coltivata nel Roero e in valle Grana. La loro storia, resa attraente da una simpatica personalizzazione grafica, narra la nascita autoctona del prodotto o l´approdo in Granda, l´abilità contadina, il ciclo vegetativo e il relativo utilizzo del prodotto. Il tutto affinché le tante saporite voci di casa nostra si accostino ai bambini, attraendoli e offrendo loro una conoscenza più approfondita per un´alimentazione corretta e consapevole a chilometro zero. L´iniziativa, che vede nel ruolo di capofila la Regione Piemonte, fa parte del progetto europeo Alcotra Degust´alp e guarda ai piccoli e ai loro genitori fornendo indicazioni precise sul consumo di ortaggi, frutta, carni e prodotti caseari di zona verificando, a fine esperienza, l´interesse suscitato e i risvolti nelle scelte di ognuno. “L’adesione a questo progetto - afferma l’assessora ai servizi scolastici del Comune di Cuneo Franca Giordano - conferma la costante attenzione che l’Amministrazione comunale rivolge nel promuovere tra i ragazzi i prodotti del nostro territorio, da diversi anni introdotti nei menù delle mense scolastiche”. Di qui un primo questionario che ha interessato bambini e famiglie, cercando di disegnare, attraverso le loro risposte, il quadro della situazione. Il confronto è tra la cucina tipica, diversa da zona a zona, rispettosa delle tradizioni e delle produzioni locali e quella omologata, spesso spersonalizzata e meno chiara nei suoi percorsi. Prossimo appuntamento il 12 marzo con polenta, spezzatino di bovino di razza piemontese e carote in umido. Dopo la mensa, in classe i bambini hanno imparato a conoscere i prodotti locali attraverso il gioco e alcuni filmati.  
   
   
AOSTA: SERVIZIO CIVILE REGIONALE DUE MESI IN POSITIVO EDIZIONE 2014  
 
Aosta, 3 marzo 2014 - L’assessorato della sanità, salute e politiche sociali informa che per l’estate 2014 è prevista la quarta edizione del bando Due mesi in positivo, il progetto che offre l’opportunità di servizio civile ai giovani valdostani di età compresa tra i 16 e i 18 anni. Gli enti accreditati al Servizio Civile Nazionale o all’Albo Regionale di Servizio Civile che intendono accogliere i giovani potranno presentare, entro le ore 14.00 di lunedì 31 marzo 2014, i progetti che dovranno avere una durata di due mesi (16 giugno/14 agosto) e l’obiettivo di sensibilizzare i giovani alla cultura della solidarietà e del servizio alla comunità. I progetti, formulati dalle realtà associative che intendono accogliere i giovani dovranno essere presentati via Pec all’indirizzo: sanita_politichesociali@pec.Regione.vda.it e caricati sul sistema Helios Vda. Il bando è disponibile sul sito all’indirizzo: http://www.Regione.vda.it/serviziocivile/progetti_i.asp  Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi alla Struttura politiche sociali dove è attivato lo sportello di Servizio Civile (0165 527127- 0165 527116) oppure al n. Verde 800903579 del Csv. Il bando si inserisce all’interno di una serie di iniziative in corso organizzate dalla Struttura politiche sociali dell’Assessorato della sanità, salute e politiche sociali a favore dei giovani, tra le quali il progetto di Servizio Volontario Europeo presso la Fondazione Borussia con la partecipazione di 3 volontari, di età compresa tra i 18 e i 30 anni e il progetto di Servizio Civile regionale annuale che vede attualmente coinvolti 16 volontari di età compresa tra i 18 e i 28 anni. Dopo tre anni di realizzazione, il progetto Due mesi in positivo continua quindi a offrire ai giovani valdostani la possibilità di vivere un’esperienza prolungata di aiuto alle persone in difficoltà ma anche di tutela del patrimonio naturalistico e architettonico valdostano.  
   
   
PROTEZIONE CIVILE, INCONTRA PROVINCE IN CAMPANIA SU PIANI DI EMERGENZA: "SALE OPERATIVE CENTRALI PER LORO GESTIONE"  
 
 Napoli, 3 marzo 2014 - L´assessore regionale alla Protezione civile Edoardo Cosenza ha coordinato, presso la Sala operativa Emercom del Centro direzionale, una riunione con le cinque Province campane per fare il punto sui Piani di emergenza dei rispettivi territori alla luce delle risorse messe in campo dalla Giunta Caldoro. Napoli, All´incontro hanno preso parte gli assessori provinciali alla Protezione civile della Provincia di Napoli, Patrizia Sannino, di Caserta, Paolo Bidello e di Salerno, Attilio Pierro. Per la Provincia di Benevento ha partecipato il commissario straordinario Aniello Cimitile e, per quella di Avellino, il funzionario preposto Daniela Manzi. Era presente anche il direttore generale della Protezione civile regionale, Italo Giulivo. "Alle Province - ha ricordato l´assessore Cosenza - il bando con il quale vengono finanziati i piani di protezione civile riserva 1 milione di euro. Le risorse dovranno servire ad attuare misure funzionali a garantire una efficace gestione dei rischi naturali. L´incontro di è servito ad assicurare un coordinamento tra i vari territori, in modo da assicurare un luogo terzo di incontro e di confronto sui temi di protezione civile, quale può essere quello della struttura regionale. Dalla riunione è emersa un´esigenza comune: riuscire a creare almeno una sala operativa provinciale da attivare in fase di emergenza o anche, nei territori più vasti o più densamente abitati, due centri strategici in grado di gestire gli eventuali eventi naturali che dovessero manifestarsi e assicurare i collegamenti tra volontari, tecnici, funzionari che operano sul campo e gli altri enti coinvolti. Molto utile può risultare - ha concluso l´assessore Edoardo Cosenza - anche la condivisione dei dati, delle procedure informatiche e la definizione delle linee guida da seguire per ogni tipologia di rischio, considerando le "best practices" regionali. In ogni caso le Province, sulla base delle specifiche esigenze territoriali, sono libere di presentare le richieste di finanziamento per i progetti di protezione civile che riterranno più idonei alla tutela del territorio e dei cittadini."  
   
   
LOMBARDIA: REGIONE STANZIA 2,6 MILIONI PER TERREMOTATI  
 
Milano, 3 marzo 2014 - La Regione Lombardia stanzia ulteriori 2.626.816,81 di euro per i danni del terremoto che il 20 e 29 maggio 2012 ha colpito il Mantovano. La delibera, approvata oggi dalla Giunta guidata da Roberto Maroni, è stata proposta dall´assessore regionale all´Agricoltura, Gianni Fava. Entrambi avevano promesso che avrebbero chiuso la partita dei finanziamenti alle imprese lattiero casearie entro febbraio e hanno mantenuto la parola. Cifra Copre Fabbisogno - "La cifra - spiega proprio l´assessore Fava - va a coprire interamente il fabbisogno complessivamente necessario a garantire la copertura del rimborso per i danni subiti dalle imprese lattiero casearie ai prodotti Dop e Igp, non ancora finanziate per carenza di risorse". Gli oltre 2,6 milioni di euro hanno trovato copertura nel capitolo di spesa regionale del 2014. L´aiuto destinato alle imprese rimaste escluse dai pagamenti precedenti, ma già ammesse alla graduatoria, consiste in un contributo pari all´80% dell´entità del danno accertato. Ripristinare Attivita´- "La Lombardia prosegue nel percorso di sostegno alle imprese agricole colpite dal sisma del 2012 – dice l´assessore all´Agricoltura Fava - con l´obiettivo di ripristinare l´ordinaria attività delle aziende, in alcuni frangenti seriamente compromessa per gli effetti delle scosse di terremoto". Sollecitare Governo - Fava sollecita il governo Renzi a chiudere la partita dei risarcimenti in tempi rapidi. "Il suo collega di partito Letta ha atteso il giorno antecedente alle dimissioni da premier per firmare il decreto sblocca-fondi – ricorda l´assessore - il frettoloso Renzi, anziché annunciare proclami che appaiono come una cambiale in bianco, compia un gesto immediato di attenzione verso chi è stato vittima del terremoto. Servono fondi, agevolazioni fiscali, maggiore sostegno del credito. Regione Lombardia, ancora dietro mia richiesta, ha già avanzato a Bruxelles la richiesta di poter anticipare l´erogazione dei fondi Pac, il ministro delle Politiche agricole Martina, che è lombardo, mostri la medesima attenzione e acceleri i tempi".  
   
   
SUBSIDENZA. VIA LIBERA A REDAZIONE PROGETTI ESECUTIVI PER UN MILIONE DI EURO IN POLESINE  
 
 Venezia, 3 marzo 2014 - La giunta regionale, su relazione dell’assessore alla difesa del suolo Maurizio Conte, ha autorizzato i consorzi di bonifica del Polesine a procedere con la redazione dei progetti esecutivi degli interventi urgenti sugli impianti idrovori per la difesa dal mare•dei territori del delta del Po interessati dal fenomeno della subsidenza e per la difesa dalle acque di bonifica del territorio della provincia di Rovigo, ai quali è stato assegnato un importo complessivo di un milione di euro. Il provvedimento è stato adottato dopo il parere favorevole della competente commissione consiliare. Il fenomeno della subsidenza originato, a partire dagli anni ´50, dalla massiccia estrazione di metano dal sottosuolo, ha causato un abbassamento abnorme e non uniforme della quota dei terreni, che si è aggiunto al naturale bradisismo della Valle Padana e agli assestamenti locali indotti dal prosciugamento e dai processi di combustione della sostanze organica più superficiale dei terreni agrari. Tali condizioni hanno richiesto, conseguentemente, specifici rimedi nella rete di bonifica, consistenti nella realizzazione di nuovi scoli e di forti correzioni della portata e aumento della prevalenza di sollevamento degli impianti idrovori. Con questo provvedimento un importo di 394.400 euro è stato destinato al Consorzio di bonifica Delta del Po di Taglio di Po e di 605.600 euro al Consorzio di bonifica Adige Po di Rovigo per interventi che dovranno prevedere l’esecuzione di lavori e forniture elettromeccaniche, nonché opere civili solo per gli impianti idrovori preposti al sollevamento e allontanamento delle acque meteoriche. In provincia di Rovigo, l’allontanamento delle acque meteoriche è affidato a una rete di canali di bonifica della lunghezza complessiva di oltre 2.000 km che recapitano le loro portate a 86 impianti idrovori che riversano mediamente oltre 700 milioni di metri cubi d’acqua nei tratti terminali dei fiumi che delimitano e attraversano il territorio provinciale.  
   
   
BERGAMO CAPITALE EUROPEA AMBIENTE  
 
 Milano, 3 marzo 2014 - "Proprio nella giornata di oggi la Giunta regionale lombarda ha dato il via libera al protocollo di intesa per l´organizzazione delle seconde giornate europee dell´educazione ambientale. Da bergamasca e non solo da assessore all´Ambiente sono onorata che la mia provincia ospiti eventi di così ampio respiro su temi strategici per la vita delle nostre comunità". Così l´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi, ha annunciato la presentazione delle seconde giornate europee sull´educazione ambientale, lunedì 3 marzo a Bergamo. Alla conferenza stampa, saranno presenti, oltre all´assessore Terzi, gli assessori all´Ambiente del Comune di Bergamo Massimo Bandera e ella Provincia Enrico Piccinelli e il segretario permanente della rete internazionale Weec (World environmental education congress). - ore 12.00, Palazzo Suardi (piazza Vecchia, Città Alta - Bergamo).  
   
   
LOMBARDIA: RISORSE PER SICUREZZA TERRITORIO ASSESSORE A DIRETTIVO UPL, DEFINITI I CRITERI  
 
 Milano, 3 marzo 2014 - "Nelle giornate critiche siamo intervenuti in maniera immediata per tamponare l´emergenza, ma è chiaro che serve un progetto istituzionale preciso e condiviso da tutti gli enti per trovare una soluzione definitiva ai danni causati". Così l´assessore a Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione Lombardia Simona Bordonali, che ha partecipato , su invito del presidente della Provincia di Sondrio Massimo Sertori, al direttivo dell´Unione delle Province Lombarde, composto dai presidenti degli enti provinciali del territorio regionale. Il gruppo si è riunito per discutere delle azioni da intraprendere in seguito alle criticità causate dal maltempo delle scorse settimane. Tempi Celeri - "Ringrazio il presidente di Upl Massimo Sertori per aver convocato la riunione in tempi così brevi – ha proseguito Bordonali -. Il maltempo ha colpito tutte le zone della Lombardia ed era giusto dunque coinvolgere tutti i rappresentanti del territorio per decidere come affrontare il problema. Abbiamo visto nelle scorse settimane - ha aggiunto l´assessore - che spesso frane e alluvioni hanno riguardato strade provinciali, su cui la Regione non ha competenza. Abbiamo però voluto verificare - ha chiarito ancora Bordonali - se ci fossero situazioni di particolare urgenza su cui intervenire, destinando a queste operazioni parte delle risorse che abbiamo a disposizione". Stabilire Le Priorità - " - ha spiegato la titolare regionale alla Protezione civile - abbiamo definito i criteri con cui stabilire le priorità, anche perché i danni stimati su tutto il territorio regionale sono di circa 23 milioni di euro e la Regione, a causa dei tagli imposti dallo Stato, non ha le risorse necessarie a coprire questa cifra. Tali criteri - ha continuato Bordonali - sono intesi alla necessità di garantire la sicurezza delle persone e il ripristino della funzionalità dei servizi pubblici essenziali, anche sul reticolo stradale provinciale". "Con i criteri stabiliti - ha proseguito l´assessore regionale - si darà priorità alle strade provinciali che non possono rimanere isolate perché collegano luoghi di pubblico interesse come i presidi medici, poi alle strade utilizzate da lavoratori e studenti senza possibilità di alternative e quindi alle strade di collegamento tra le zone di montagna e le valli". Sicurezza Territorio Prioritaria - "Si tratta di una scelta importante, che testimonia come la messa in sicurezza del territorio sia una delle priorità massime della Regione – ha chiarito l´assessore -. Risulta abbastanza evidente come siano tuttavia necessarie modifiche alla legislazione nazionale. Mi auguro - ha auspicato - che il neo presidente del Consiglio mantenga le tante promesse formulate e modifichi i criteri del Patto di stabilità, escludendo dal conteggio le spese relative alla messa in sicurezza del territorio". Inadempienze Altrui - "In queste situazioni - ha concluso l´assessore Bordonali - la Regione Lombardia si sta ormai sostituendo allo Stato centrale, intervenendo per destinare risorse alle Province. Sarebbe opportuno che dal Governo ci fosse la giusta attenzione agli enti locali anche in termini di trasferimenti economici".  
   
   
FVG, PROTEZIONE CIVILE: ALTRI 2,8 MILIONI DI EURO PER I DANNI DEL MALTEMPO  
 
Trieste, 3 marzo 2014 - Per far fronte ai danni provocati dal maltempo che, a partire dagli ultimi giorni di gennaio, si è abbattuto su un´ampia area del territorio del Friuli Venezia Giulia con violente ed eccezionali piogge e nevicate, la Giunta regionale ha autorizzato , su proposta dell´assessore alla Protezione civile Paolo Panontin, un ulteriore stanziamento di 2,8 milioni di euro, di cui 1,6 milioni di spese correnti e 1,2 di spese di investimento. Contestualmente alla dichiarazione di stato di emergenza, con un decreto urgente l´assessore Panontin aveva subito autorizzato il 31 gennaio scorso una spesa di 1,2 milioni di euro per far fronte ai primi interventi indispensabili per garantire l´incolumità pubblica. Queste somme costituivano un´anticipazione rispetto a un incremento delle assegnazioni regionali al Fondo per la Protezione civile per 4 milioni di euro, già preventivato in quel momento e formalizzato dalla Giunta con una successiva delibera del 7 febbraio. La Giunta, sempre su proposta dell´assessore alla Protezione civile, ha autorizzato la maggiore spesa dei restanti 2,8 milioni di euro attingendo dell´incremento del Fondo, deciso per far fronte all´eccezionale ondata di maltempo.  
   
   
PRESIDENTE COTA, RIFIUTI: NO ALLA RICHIESTA DELLA CALABRIA. PRINCIPIO CARDINE L´AUTOSUFFICIENZA, NON LO SCARICA BARILE  
 
Torino, 3 marzo 2014 - “Non siamo disponibili a ricevere rifiuti da altri territori: non siamo una discarica”: Sono parole nette quelle del presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, sull’ipotesi di arrivo di rifiuti dalla Calabria. “Facciano anche altri - aggiunge Cota - Quello che i piemontesi hanno fatto in questi anni con impegno e sacrificio, portando la nostra regione a significativi livelli di raccolta differenziata. L’obbiettivo di tutti i territori deve essere l’autosufficienza e non certo lo ‘scarica barile’ del trasporto di rifiuti a centinaia di chilometri da dove questi vengono prodotti”.  
   
   
PIEMONTE: NO AI RIFIUTI DELLA CALABRIA. IL PIEMONTE NON E´ LA DISCARICA D´ITALIA  
 
Torino, 3 marzo 2014 - La regione Calabria ha richiesto a tutte le regioni la disponibilità a ricevere nei propri impianti i rifiuti prodotti in Calabria, per un periodo di almeno 3-4 mesi e per i quantitativi “massimi accettabili”. Come noto, la Regione Piemonte ha sviluppato il sistema della raccolta differenziata e, con la chiusura dell’impianto di Basse di Stura, non dispone di capacità tecniche e volumetriche per l’accoglimento del rifiuto tal quale. "Il Piemonte - ha dichiarato l´Assessore regionale all´Ambiente Roberto Ravello - non accoglierà i rifiuti della Calabria. I nostri impianti sono stati realizzati per gestire una tipologia di rifiuto caratterizzata da un’alta percentuale di raccolta differenzia; nel caso della Calabria, si tratta di rifiuto tal quale , pertanto non compatibile con il nostro sistema”. Secondo il Rapporto rifiuti urbani 2013 di Ispra, che considera i dati dell’anno 2012, la Calabria ha una percentuale di raccolta differenziata del 13,8%, mentre il Piemonte è al 53,3%. “I dati – prosegue Ravello - descrivono situazioni profondamente diverse. Quindi, confermiamo la posizione che abbiamo assunto in passato sui rifiuti di Napoli e del Lazio. Pertanto, auspicando che anche la Calabria possa potenziare in breve tempo la raccolta differenziata, tengo a precisare che un conto sarebbe l´aiuto in caso di emergenza, ma se l´emergenza è patologica vanno prima risolte le cause. Il Piemonte, quarta regione in Italia per percentuale di raccolta differenziata dopo Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, ha ottenuto questo risultato grazie ad anni di investimenti, impegni degli enti locali e sacrifici dei cittadini e non accettiamo – conclude Ravello – di essere considerati la “discarica d’Italia e pagare i ritardi di altre realtà”.  
   
   
RACCOLTA DIFFERENZIATA AL 70%, RIDUZIONE DEL 25% DELLA PRODUZIONE PRO-CAPITE DEI RIFIUTI URBANI, RICICLAGGIO AL 65%, DIMINUZIONE DEL NUMERO DI IMPIANTI ATTIVI A PARTIRE DALLE DISCARICHE E DAGLI STESSI INCENERITORI. SONO ALCUNI DEGLI OBIETTIVI DEL PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI, ADOTTATO DALLA GIUNTA DELL´EMILIA-ROMAGNA  
 
Bologna, 3 marzo 2014 - Riduzione tra il 20 e il 25% della produzione pro-capite dei rifiuti urbani, raccolta differenziata ad almeno il 70% entro 6 anni, riciclaggio di carta, metalli, plastica, legno, vetro e organico per almeno il 65%, autosufficienza per lo smaltimento nell’ambito regionale con l’ottimizzazione degli impianti esistenti, recupero energetico delle frazioni di rifiuto per le quali non è possibile alcun recupero, minimizzazione dello smaltimento a partire dal conferimento in discarica. Sono i principali obiettivi del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (Prgr) che, ponendosi come orizzonte temporale il 2020, è stato adottato dalla Giunta della Regione Emilia-romagna e illustrato questa mattina, nel corso di una comunicazione, dal sottosegretario Alfredo Bertelli ai componenti della Commissione Ambiente dell’Assemblea legislativa. “Nessuna forzatura nell’iter di approvazione – ha ribadito Bertelli -, bensì un percorso compiuto nell’ambito delle modalità definite dalla Legge Regionale 20 del 2000”. Un percorso riassunto da Bertelli nei vari passaggi che hanno già interessato Giunta e Consiglio, quindi nell’anticipazione della pubblicazione, che avverrà tra qualche giorno, cui farà seguito un ulteriore periodo di 60 giorni per le osservazioni da parte di enti e soggetti interessati. Infine, il Piano approderà in Assemblea legislativa, dove verrà discusso, eventualmente emendato e quindi approvato in via definitiva. “Un’approvazione – ha sottolineato il rappresentante della Giunta – che vogliamo sia il più possibile rapida, per la possibilità di accedere a finanziamenti nazionali su questa materia, ma soprattutto per porre questo territorio in una condizione di autosufficienza, dovendoci confrontare obbligatoriamente con un Paese dalle molte emergenze”. Su questo punto Bertelli è stato netto, ribadendo la contrarietà nei confronti del “collegato ambiente, già espressa al precedente ministro dell’Ambiente e reiterata con una lettera all’attuale titolare del dicastero, “Il Piano per la gestione dei rifiuti della Regione Emilia-romagna – ha detto ancora il sottosegretario - punta ad attuare le proprie strategie nel pieno rispetto degli obiettivi previsti dalle norme europee e nazionali, delineando un modello di gestione che si fonda su prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, recupero di energia ed infine smaltimento dei rifiuti”. Inoltre il Piano regionale non è uno strumento rigido ma dinamico, pensato per essere reattivo rispetto a eventuali necessità che si dovessero manifestare nel corso degli anni. A tale proposito, gli strumenti di monitoraggio previsti (“Con uno step importante nel 2017”, ha anticipato Bertelli), verificheranno annualmente gli effetti delle azioni del Piano in modo da prevedere eventuali interventi correttivi finalizzati a garantire il raggiungimento degli obiettivi. Rifiuti urbani Tre i filoni di intervento: prevenzione, recupero di materia, recupero energetico e smaltimento. Prevenzione: gli obiettivi sono una riduzione della produzione di rifiuti urbani pro capite compresa tra il 15 ed il 20%, nonché la diminuzione della pericolosità dei rifiuti speciali. Recupero di materia: si punta al raggiungimento di almeno il 70% di raccolta differenziata entro il 2020. Sempre nello stesso periodo si tenderà a un incremento della qualità della raccolta differenziata che porti al riciclaggio di carta, metalli, plastica, legno, vetro e organico per almeno il 65% in termini di peso rispetto al quantitativo totale delle stesse frazioni presenti nel rifiuto urbano. Inoltre si punterà a un incremento del recupero della frazione organica per la produzione di compost di qualità. Recupero energetico e smaltimento: prevede l’autosufficienza per lo smaltimento dei rifiuti urbani e speciali prodotti nell’ambito regionale, mediante l’utilizzo ottimale degli impianti esistenti. Poi il recupero energetico delle frazioni di rifiuto per le quali non sia possibile alcun recupero di materia; la minimizzazione dello smaltimento a partire dal conferimento in discarica; l’equa distribuzione territoriale dei carichi ambientali derivanti dalla gestione dei rifiuti. Il Piano prevede che, a fronte di una popolazione in crescita tendenziale del 5,4%, la produzione pro capite (kg/ab) abbia un decremento stimato compreso tra il 20 e il 25% e la raccolta differenziata salga dal 53 al 70%. Tali previsioni necessitano di un modello integrato dell’intero ciclo di gestione, non affidato solo ai risultati attesi dalla messa in atto di politiche di recupero e smaltimento ma anche all’obiettivo di ridurre i rifiuti alla fonte. Organizzazione dei servizi di raccolta Il Piano individua il raggiungimento, all’interno di un ambito territoriale ottimale (montagna 131 comuni, pianura 195 comuni, capoluoghi e costa 22 comuni), di livelli di raccolta differenziata pari almeno al 70% del rifiuto prodotto. Un’efficace pianificazione della raccolta differenziata deve puntare all’ottimizzazione del sistema integrato tenendo conto delle caratteristiche delle diverse frazioni merceologiche, del contesto demografico, urbanistico e produttivo nonché della situazione impiantistica. Per perseguire l’obiettivo regionale del 70% di differenziata al 2020, i comuni appartenenti alle diverse aree omogenee dovranno raggiungere i seguenti livelli di raccolta differenziata: 67% (+17% rispetto ad ) per capoluogo-costa, montagna 60% (+15%), pianura 75% (+18%). Il recupero di materia La Regione individua nel riciclaggio la forma di gestione dei rifiuti prioritaria rispetto alle altre forme di recupero e attraverso il Piano punta: a massimizzare la valorizzazione, anche economica, del rifiuto; a favorire il riciclaggio di materia rispetto al recupero energetico in luoghi prossimi a quelli di produzione; a promuovere la realizzazione di impianti di recupero nelle aree in cui l’analisi dei flussi e dell’impiantistica esistente riveli delle carenze ovvero delle opportunità di sviluppo; a favorire gli acquisti verdi e l’utilizzo di prodotti di recupero. Gli obiettivi di Piano specifici per il recupero di materia prevedono il riciclaggio ( di carta, metalli, plastica, legno, vetro e organico) per almeno il 65% in termini di peso rispetto al quantitativo totale delle stesse frazioni presenti nel rifiuto urbano, nonché l’incremento del recupero della frazione organica per la produzione di compost di qualità. La valorizzazione dei rifiuti ai fini del recupero di materia garantirà la massimizzazione dei quantitativi effettivamente recuperati, da attuare attraverso il miglioramento della raccolta e dei processi di recupero per ridurre la produzione di scarti da avviare a smaltimento. Sarà assicurato anche il massimo contributo Conai o adeguati ricavi dalla vendita dei rifiuti a vantaggio dei Comuni che sostengono i costi della raccolta differenziata, la valorizzazione di specifiche tipologie di rifiuti quali la frazione organica, i rifiuti da spazzamento stradale, le scorie da incenerimento, i Raee (rifiuti apparecchiature elettriche ed elettroniche) e i pannolini. Lo sviluppo, sul territorio regionale, di sistemi virtuosi che, per le diverse filiere, dovranno favorire l’insediamento dell’industria del riciclo in località prossime a quelle delle aziende che ne utilizzano i prodotti, consentendo in tal modo di coniugare sviluppo economico e riduzione degli impatti ambientali legati al trasporto. Recupero di energia e smaltimento Le previsioni di riduzione della produzione dei rifiuti e di aumento della raccolta differenziata determinano una progressiva diminuzione della quantità di rifiuto indifferenziato residuo complessivamente gestito negli impianti di trattamento meccanico–biologico, di termovalorizzazione e nelle discariche. Non sarà quindi necessario realizzare nuovi impianti di smaltimento bensì prevedere il miglioramento dei livelli prestazionali di alcuni degli impianti già esistenti, con eventuali adeguamenti dovuti alle modifiche normative introdotte, e la progressiva dismissione di altri. Previste quindi la progressiva chiusura delle discariche e la progressiva riduzione del conferimento dei Rub (rifiuti urbani biodegradabili) in discarica. Residuale diventerà l’utilizzo degli inceneritori e termovalorizzatori per lo smaltimento finale dei rifiuti urbani indifferenziati e non ulteriormente recuperabili prodotti nel territorio regionale, nel rispetto del principio di prossimità. Inoltre si prevede anche: il recupero energetico (biogas) dal trattamento dei rifiuti organici; l’ottimizzazione dinamica dei flussi dei rifiuti contestuale all’evoluzione nel tempo del sistema degli impianti, riducendo al minimo la distanza tra produzione e trattamento dei rifiuti; la valorizzazione energetica delle frazioni non riciclabili ad alto potere calorifico; un’equa distribuzione dei carichi ambientali sull’ambito territoriale ottimale coincidente con l’intero territorio regionale; l´autosufficienza nella gestione dei rifiuti urbani e speciali prodotti sul solo territorio regionale. Impianti di termovalorizzazione Nella “gerarchia dei rifiuti” la termovalorizzazione fa parte delle ulteriori forme di recupero, diverse dal riciclo, che permettono la valorizzazione del rifiuto dal punto di vista energetico, qualora questo non possa essere riciclato, al fine di minimizzare i conferimenti in discarica. Il Piano prevede pertanto l’avvio a termovalorizzazione di quella frazione di rifiuti non riciclabile e dal contenuto energetico significativo. Ancora, il Piano prevede che, entro un tempo definito, degli attuali 8 inceneritori attivi in regione 2, Ravenna alla fine del 2018 e Piacenza alla fine del 2020, cessino la loro attività. Non si prevede nessuna autorizzazione per nuovi impianti. Per quanto riguarda la capacità autorizzata degli impianti in funzione, non solo non sono previsti degli aumenti ma per alcuni di questi, nello specifico Modena e Coriano e Forlì, una riduzione concordata con i territori. Saranno inoltre possibili solo eventuali modifiche delle autorizzazioni esistenti, al fine di poter garantire, nell’ambito della potenzia autorizzata, l’autosufficienza alla gestione dei rifiuti speciali prodotti sul territorio regionale. Discariche - Lo smaltimento del rifiuto in discarica costituisce l’ultima opzione di gestione. Pertanto, una gestione dei rifiuti efficace ed efficiente è quella che garantisce la minimizzazione del conferimento dei rifiuti in discarica. Nondimeno, una quantità marginale di rifiuti (per esempio la parte non recuperabile dei rifiuti da spazzamento, i fanghi da depurazione non recuperabili in ambito agricolo, gli scarti prodotti dagli impianti di selezione e riciclo di materia, gli scarti prodotti da impianti per il recupero di energia) dovrà essere comunque conferita in discarica. Occorre inoltre garantire una capacità residua superiore a quella strettamente necessaria in modo tale da poter garantire la gestione del fermo impianto dei termovalorizzatori. I rifiuti speciali Gli obiettivi che il Piano si pone in merito ai rifiuti speciali ne prevedono la riduzione della produzione e della pericolosità, la valorizzazione del recupero di materia prioritariamente rispetto al recupero di energia, l’utilizzo della capacità impiantistica esistente in riferimento al fabbisogno regionale nonché la riduzione dello smaltimento in linea con la gerarchia dei rifiuti e l’applicazione del principio di prossimità.