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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Marzo 2014
CONCENTRAZIONI: LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA L´ACQUISIZIONE DEL CONTROLLO ESCLUSIVO DELLA CENTRALE ELETTRICA A GAS SICILIANA E IL SERVIZIO DI UTILITÀ AZIENDALE DA PARTE DI LUKOIL.  
 
Bruxelles, 3 marzo 2014 - La Commissione europea ha approvato, ai sensi del regolamento Ue sulle concentrazioni, l´acquisizione del controllo esclusivo di Isab Energy e Isab Energy Services in Italia da parte della compagnia russa Lukoil. Lukoil è attiva nell´esplorazione e produzione di petrolio e gas, così come nella produzione, vendita e commercializzazione di prodotti petroliferi. Isab Energy possiede e gestisce l´impianto di gassificazione integrato in ciclo combinato in Sicilia e Isab Energy Services è coinvolta nella fornitura di servizi operativi e di manutenzione dei servizi collettivi;, delle centrali elettriche e a vapore nonché delle raffinerie. La Commissione è giunta alla conclusione che la concentrazione proposta non solleverebbe problemi di concorrenza, dal momento che la potenziale sovrapposizione tra le parti nella produzione di elettricità e nelle attività di commercializzazione è molto limitata. L´operazione è stata esaminata mediante la procedura semplificata di esame delle concentrazioni. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito web “Concorrenza” della Commissione europea, nel registro pubblico dei casi, al numero di caso M.7168.  
   
   
LOMBARDIA: SOSTENIAMO INVESTIMENTI PACCHETTO CLIMA ENERGIA  
 
Cremona, 3 marzo 2014 - "La Lombardia continuerà a sostenere gli investimenti degli imprenditori agricoli nel settore, allineandosi alle normative nazionali del conto energia e comunitarie sul pacchetto clima-energia. Questo significa che nel prossimo Psr per accedere alle risorse verrà posta la condizione del no food, cioè che non vengano utilizzate nei digestori prodotti, come il mais, destinati all´alimentazione umana (food) o animale (feed)". Lo ha detto questa mattina a Cremona l´assessore all´Agricoltura della Lombardia Gianni Fava, intervenendo all´assemblea del Consorzio italiano biogas, realtà che associa 535 imprenditori di biogas e syngas, per un totale di 334 Mw installati. Anche perché, ha reso noto Fava, la diffusione dei grandi impianti di biogas ha innescato una speculazione sugli affitti dei terreni che la Regione, pur rispettando il libero mercato, dovrebbe al contrario cercare di mitigare. Individuare Soluzioni - "In Lombardia ci sono 374 impianti di biogas agricolo e, ad oggi, non tutti vivono una condizione di prosperità – ha affermato l´assessore Fava -. Chi è supportato da un´adeguata attività agricola resiste, quelli che sono partiti seguendo una logica speculativa sono al contrario in difficoltà. Anche su questi aspetti è bene fare una riflessione, come sto facendo con il vostro presidente Piero Gattoni, in modo da individuare soluzioni consortili degli impianti in difficoltà e apportare benefici sul trattamento dei reflui zootecnici. Si avrebbe così un duplice effetto positivo, legato all´ambiente e alla sostenibilità economica di impianti forse sovradimensionati". 25 Aiuti A Chi Porta Beneficio Ambiente - "Nel rispetto della libertà del mercato - ha proseguito Fava - ritengo che con l´attuale conto energia siano poche le imprese agricole che possono permettersi di installare impianti che sviluppano potenze di 1 Mw". Nuove regole, dunque, nel Programma di sviluppo rurale in fase di elaborazione. "Chi punta a costruire nuovi impianti dovrà tenere presente che la Regione assicurerà il proprio sostegno a quelli in grado di apportare benefici per l´ambiente e risolvere gli aspetti legati agli effluenti zootecnici – ha puntualizzato l´assessore lombardo all´Agricoltura - così come le strutture dimensionate alla effettiva portata delle aziende". In caso contrario, "nessuna contrarietà da parte della Regione, anche perché le autorizzazioni non le dà Palazzo Lombardia ma le Amministrazioni provinciali", ha ribadito Fava. Non Vieteremo Digestato - La linea della Giunta regionale lombarda, ha assicurato Fava, andrà nella direzione di "non vietare, come ha invece fatto l´Emilia-romagna, l´utilizzo del digestato nelle aree agricole dove si produce Parmigiano Reggiano Dop. Mi stupisce che nessuno di voi o delle organizzazioni sindacali agricole abbia sollevato il problema ma se la Lombardia dovesse applicare la stessa normativa, diventerebbe praticamente impossibile valorizzare il digestato su tutto il territorio regionale".  
   
   
FVG, PRIMA CASA: SEMPLIFICATO L´ITER DEI CONTRIBUTI PER LA MANUTENZIONE STRAORDINARIA  
 
Trieste, 3 marzo 2014 - Maggior chiarezza negli adempimenti richiesti al cittadino e nella definizione degli interventi finanziabili, unificazione degli strumenti informatici di gestione delle procedure e possibilità per la Pubblica Amministrazione di accedere alle banche dati di altre amministrazioni. Sono alcuni dei punti contenuti nella proposta di semplificazione del procedimento, su iniziativa dell´assessore alle Infrastrutture e ai Lavori pubblici Mariagrazia Santoro, volti a snellire i tempi di erogazione dei contributi concessi ai proprietari di prima casa per interventi di manutenzione straordinaria finalizzati alla messa a norma di impianti tecnologici e al conseguimento del risparmio energetico. Nella proposta approvata dalla Giunta regionale si richiede in particolare di operare alcune modifiche al testo della norma, per renderle coerenti con i cambiamenti intervenuti nella normativa statale e regionale, in particolare per una miglior definizione degli interventi finanziabili come "manutenzione straordinaria". Viene inoltre proposto l´utilizzo di un unico "applicativo informatico" per la gestione della procedura al fine di evitare ripetuti inserimenti di medesimi dati, derivanti dagli obblighi di pubblicazione ai fini della trasparenza. Oltre a ciò si propone la possibilità di accedere alle banche dati di altre amministrazioni, al fine di verificare il contenuto delle dichiarazioni sostitutive presentate dai beneficiari, e alcune modifiche al testo del Regolamento per snellire l´attività istruttoria. "La semplificazione dei procedimenti amministrativi è uno degli obiettivi primari dell´attuale Giunta regionale - spiega l´assessore Santoro - ed in questo caso le proposte mirano a snellire il procedimento per gli istruttori delle pratiche con benefici diretti sui tempi di erogazione dei contributi per i cittadini." L´assessore Santoro ha inoltre confermato che al 24 febbraio i fondi ancora disponibili, per effetto di rinunce e revoche, ammontano a circa 725.000 euro che consentiranno di procedere nello scorrimento della graduatoria delle circa 380 domande rimaste non finanziate dal bando 2011, di cui è stata prorogata la validità fino alla fine del 2014. Dall´entrata in vigore della norma (legge regionale 17/2008) ad l´Amministrazione regionale ha messo a disposizione per interventi sulla prima casa risorse per complessivi 40 milioni di euro, di cui 7 milioni per il bando 2009 e 33 per il bando 2011, soddisfando complessivamente 6.552 domande di contributo. A seguito del completo impegno dei fondi stanziati per il 2011, deriverà sul mercato un´incentivazione ad investimenti legati alla realizzazione delle opere corrispondenti ad un fatturato pari ad almeno 67 milioni di euro, ovvero il doppio delle risorse impegnate sul Bilancio regionale (commisurate nell´erogazione al 50 per cento della spesa sostenuta). "Come già accade per le incentivazioni fiscali statali - spiega l´assessore Santoro - anche l´erogazione di finanziamenti da parte della Regione rende vantaggioso per il cittadino fondare il pagamento del corrispettivo di una prestazione sull´emissione di regolare fattura, facendo emergere attività lavorative che in parte altrimenti non risulterebbero rilevanti ai fini fiscali, contribuendo quindi alla riduzione dell´evasione fiscale e ai conseguenti vantaggi in termini di compartecipazione al gettito Irpef, sui pagamenti effettuati sul territorio, per la Regione".  
   
   
LOMBARDIA.CASA: A BERGAMO TESORETTO DI 4 MILIONI SERVE PER MISURE DI WELFARE E PER RECUPERO ALLOGGI SFITTI  
 
Bergamo, 3 marzo 2014 - Poco meno di quattro milioni di euro. E´ questo il ´tesoretto´ per Bergamo e provincia annunciato dall´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli, durante l´incontro con il presidente e i dipendenti dell´Aler locale, cui ha partecipato anche l´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi. Misure Nuove - "Due misure - ha spiegato l´assessore – sono nuovissime. Alla prima abbiamo destinato 500.000 euro e servirà per il recupero di 52 all sfitti. La seconda è stata finanziata con 380.000 euro ed è destinata al sostegno all´affitto per quelle famiglie che si trovano in situazione di morosità incolpevole. A questi fondi vanno poi aggiunti i 3 milioni di euro che abbiamo previsto per misure di welfare". Per quanto riguarda invece il lavoro di riforma delle leggi regionali, l´assessore ha ricordato "l´approvazione in tempi record della Legge 17 che ha riformato la governance delle Aler e il lavoro che si sta facendo per riformare anche la Legge 27 (quella che regola l´accesso all´edilizia popolare)". 500.000 Euro Per Ristrutturare Allogggi - Regione Lombardia lo scorso autunno ha approvato uno stanziamento di 20 milioni di euro per ristrutturare circa 2.000 all in tutta la regione. "A Bergamo - ha detto - arriveranno 446.561 euro che permetteranno la sistemazione di 52 all che quindi, in tempi rapidi, potranno essere messi a disposizione delle famiglie che sono in graduatoria". Gli ultimi dati disponibili dicono che a Bergamo sono oltre 900. 381.000 Euro Per Il Sostegno All´affitto - Bulbarelli ha anche ricordato che "proprio in occasione della Giunta itinerante in Città Alta dello scorso dicembre, è stato approvato un finanziamento di 8,6 milioni di euro per sostenere quelle famiglie a rischio sfratto a causa delle mutate condizioni economiche in cui vengono a trovarsi. Per questa misura a Bergamo sono stati destinati 381.000 euro". 3 Milioni Per Azioni Di Welfare - Per la Bergamasca, Regione Lombardia ha poi previsto un altro pacchetto da 3 milioni di euro. In particolare: 215.869 euro sono destinati alle giovani coppie che vogliono acquistare la prima casa; 833.583 vanno sul Fondo per il grave disagio economico; 835.964 per il fondo sostegno disagio acuto e morosità incolpevole e altri 1.130.500 euro per il Bando licenziati e sfrattati. 5 Milioni Di Risparmi Da Riforma Governance - Per quanto riguarda invece le riforme istituzionali, Bulbarelli ha ricordato come la riforma della Legge 17 "grazie al taglio di 144 poltrone (si è passati da 169 a 25) consentirà il risparmio di 5 milioni euro all´anno. Fondi che potranno essere usati per le altre finalità delle Aler". L´assessore ha quindi auspicato che si possa procedere sulla strada già intrapresa 11 anche avviandosi a riformare la "Legge 27 che va completamente rifatta e adeguata alla nuova domanda abitativa". La Nuova Fascia Grigia - Bulbarelli ha infatti sottolineato come "sia praticamente scomparso il ceto medio e come invece sia aumentata la domanda di quella fascia di popolazione che è troppo ´ricca´ per accedere all´Erp e troppo ´povera´ per affacciarsi al libero mercato". "Ora - ha chiarito l´assessore - dobbiamo pensare di rispondere anche a loro accelerando su iniziative di housing sociale cui anche le Aler potranno dare il loro contributo". Morosità Raddoppiata - L´assessore ha fatto presente che in 8 anni la morosità è raddoppiata passando dal 7 al 14 per cento. Salvi Tutti I Posti Di Lavoro - In questo percorso, è dunque fondamentale l´apporto di tutti i dipendenti delle Aler che sono i custodi del rapporto con l´utenza e che quindi hanno la percezione più vera di quelle che sono le reali necessità. Da qui dunque la rassicurazione che nessun posto di lavoro sarà toccato. Terzi: Quella Di Bergamo Una Delle Aler Più Efficienti - "Ho avuto modo di apprezzare il lavoro che le Aler fanno sul territorio - ha detto Terzi - e so quanto è importante la finalità sociale di queste aziende. Certo, i cambiamenti spesso spaventano, ma possono anche essere motivo di riflessione e stimolo per lavorare meglio". "Gli amministratori passano – ha concluso - i funzionari no, rimangono e portano avanti il lavoro. E quella di Bergamo è una delle Aler che vanta una delle migliori gestioni".  
   
   
LOMBARDIA: PIANO DA 237 MILIONI PER CASA 120 MILIONI SERVIRANNO PER RIQUALIFICARE 8.000 APPARTAMENTI GLI ALTRI 117 SONO DESTINATI A ACCOMPAGNAMENTO DELLE FAMIGLIE  
 
Milano, 3 marzo 2014 - Ammontano a 237 milioni di euro i fondi a disposizione per le azioni previste dal Piano regionale per l´edilizia residenziale pubblica (Prerp) 2014/2016, approvato oggi dalla Giunta regionale e presentato in conferenza stampa dal presidente Roberto Maroni e dall´assessore alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli. L´ultimo Piano 5 Anni Fa - "È dal 2009 che non viene presentato alcun Piano per l´edilizia - ha spiegato Bulbarelli - e abbiamo quindi deciso di mettere mano a progetti e programmi". 120 Milioni Per Il Recupero Degli Sfitti - Del ´tesoretto´ complessivo, 120 milioni di euro arrivano dal Governo centrale e consentiranno la riqualificazione e il recupero degli alloggi Erp non utilizzati da assegnare alle fasce sociali più deboli e senza consumo di nuovo suolo. "Vogliamo recuperare almeno 8.000 alloggi - ha proseguito Bulbarelli – al momento sono infatti 15.020 quello vuoti. E sappiamo molto bene quante famiglie necessitino di un nuovo alloggio". "I 120 milioni - ha proseguito l´assessore - sono fondi ex Gescal, pagati cioè con le buste paga dei lavoratori italiani". Nuovi Strumenti A Sostegno Delle Famiglie - In questo percorso saranno rivisti gli strumenti di sostegno alla persona e alla famiglia: dall´incentivo finanziario diretto a strumenti di garanzia che accompagnino la persona e la famiglia all´uscita dal bisogno. Contemporaneamente sarà incrementata l´offerta abitativa con la diffusione dei contratti a canone moderato, la valorizzazione degli alloggi sfitti, invenduti o incompleti e la modifica del Testo Unico dell´Erp e della Legge per il governo del territorio. 117 Milioni Per L´accompagnamento Alle Famiglie - I 117 milioni di euro messi a disposizione dal bilancio regionale serviranno invece come: - sostegno per l´accesso alla locazione sul mercato libero abitativo: 25 milioni - sostegno per l´accesso alle abitazioni in proprietà: 3,5 milioni - incentivo ai programmi di riqualificazione ambientale ed energetica: 22 milioni - incentivo per la riqualificazione e recupero degli alloggi Erp: 25 milioni - adesione a fondi immobiliari per ampliare l´offerta di alloggi promossi da altri soggetti: 7,5 milioni - locazione a canone agevolato: 24,5 milioni - edilizia universitaria: 5 milioni - eliminazione barriere architettoniche: 4.150.000 euro - contributi per iniziative sociali nei quartieri: 730.000 euro. I Tagli Del Governo - Il presidente Maroni ha fatto notare come siano "solo 120 i milioni di euro che vengono da Roma, fondi che all´inizio del 2000 erano pari a 1,2 miliardi. Il Governo ha ridotto in maniera drastica l´intervento pubblico sull´edilizia residenziale e noi come Regione mettiamo 120 milioni di euro".  
   
   
ACCESSO ERP, MARONI: PRECEDENZA A CHI HA CITTADINANZA  
 
Milano, 3 marzo 2014 - "Ci sarà un dibattito in Consiglio regionale, ma noi siamo per dare la precedenza agli italiani e ai lombardi, perché questo è ciò che prescrive la Costituzione". Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha risposto a chi gli chiedeva se saranno rivisti i criteri per l´accesso all´edilizia residenziale pubblica. Maroni ha anche fatto presente di aver ricevuto un esposto da "un paio di Comuni della provincia di Varese che hanno inviato una lettera alla Presidenza del Consiglio, chiedendo di rivedere la nostra decisione di aumentare gli anni di residenza in Lombardia per l´accesso alle case popolari". "Noi non modifichiamo un bel niente - ha risposto Maroni – perché questa è la regola che noi vogliamo applicare. Non è discriminatoria, ma applica il dettato della Costituzione che parla di cittadini che sono quelli che hanno la cittadinanza e la residenza". I Rapporti Col Comune Di Milano - Il presidente Maroni ha affrontato nuovamente anche la questione dei rapporti con il Comune di Milano in merito elle case popolari milanesi. "Al momento – ha spiegato - c´è un patrimonio pubblico di Aler e un patrimonio del Comune. La gestione è affidata all´Aler anche per le case comunali, ma il Comune incassa direttamente gli affitti e subisce l´onere della morosità. E gli alloggi, tutti (quindi sia quelli di Aler sia quelli comunali) sono assegnati direttamente dall´amministrazione, non da chi gestisce le case. È un sistema che va modificato". "Poi i Comuni - ha proseguito - chiedono deroghe alle graduatorie. Il Comune di Milano ne ha chieste di più di quelle consentite dalla legge e questo rende difficile la gestione". La Scadenza Del 31 Marzo - Per quanto riguarda la discussione che si è aperta per la gestione degli alloggi, Maroni ha spiegato di voler "concludere discussione in tempi rapidi", ma ha anche fatto notare che, nonostante le buone intenzioni tra Regione e Comune "poi non si arriva a stringere". "Ci siamo dati la scadenza del 31 marzo - ha ricordato - e se entro quella data troviamo la soluzione bene, altrimenti dal 1° aprile si applicherà la convenzione esistente che scade il 31 dicembre 2015, con la differenza che questa andrà a regime. Ciò significa che il Comune di Milano dovrà pagare di più alla Regione Lombardia per ottenere lo stesso servizio, perché questo dice la convenzione". "È uno stimolo che abbiamo dato al Comune - ha concluso Maroni - è un atto di generosità nei loro confronti nell´interesse dei cittadini. Se lo fa bene, se no pagherà di più".  
   
   
LOMBARDIA.A ROMANO DI LOMBARDIA/BG 46 NUOVE CASE POPOLARI REALIZZATE CON CONTRIBUTO REGIONALE DI 2,8 MILIONI  
 
Romano di Lombardia/bg, 3 marzo 2014 - "Sono pronte e saranno consegnate e breve le 46 nuove case di edilizia residenziale pubblica realizzate dall´Aler di Bergamo a Romano di Lombardia, grazie ad un contributo regionale di 2,8 milioni di euro". Lo ha detto l´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli che, dopo aver incontrato l´azienda orobica che si occupa di edilizia popolare, ha voluto simbolicamente tagliare il nastro del nuovo complesso. Fiore All´occhiello - "Si tratta di un fiore all´occhiello per tutta la provincia - ha detto Bulbarelli - a maggior ragione in un momento in cui c´è un bisogno così grande di all . Vogliamo e dobbiamo dare risposte ai cittadini e questo è un segno concreto di vicinanza". Le Caratteristiche Dell´intervento - L´intervento è costituito da due fabbricati di 4 piani. Il primo (Edificio A) ospita 32 all , distribuiti su 3 vani scala, destinati ad essere affittati a canone moderato. Comprende 20 bilocali con cucina (circa 53 mq) per 2 persone; 12 trilocali con cucina (circa 74 mq) per 4 persone e 32 box nel seminterrato. Il secondo fabbricato (Edificio B) comprende 14 appartamenti, distribuiti su 2 vani scala, che saranno affittati a canone sociale. Sono 6 bilocali con cucina (circa 54 mq) per 2 persone e 8 trilocali con cucina (circa 74 mq) per 4 persone. Anche in questo caso sono stati realizzati 14 box nel seminterrato. Risparmio Energetico - Molto curati anche gli aspetti di confort ambientale e risparmio energetico: sono stati infatti utilizzate valvole termostatiche sui radiatori ed è stata fatta un´adeguata coibentazione degli edifici. Le centrali termiche sono supportate e integrate dall´utilizzo di pannelli solari. Il costo dell´intervento è stato di 6,8 milioni di euro.  
   
   
PIANO PAESAGGISTICO DEL FVG: AVVIATA LA PROCEDURA DI V.I.A.  
 
Trieste, 3 marzo 2014 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Pianificazione territoriale Mariagrazia Santoro, ha approvato lo schema tecnico per la struttura del Piano paesaggistico regionale, in accordo con quanto previsto nel disciplinare di attuazione del Protocollo d´intesa fra il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Mibact) e la Regione Friuli Venezia Giulia, sottoscritto lo scorso 12 novembre. Contestualmente la Giunta ha deliberato di dare avvio al processo di Vas-valutazione Ambientale Strategica del Piano stesso. Nel procedimento la Giunta si avvarrà di una struttura di supporto tecnico composta da sei esperti di cui quattro dipendenti regionali, uno proposto dall´Anci (l´Associazione tra i Comuni) e uno dall´Agenzia Regionale per la Protezione dell´Ambiente (Arpa), con competenze in materia di interrelazione tra biodiversità, popolazione, salute umana, flora e fauna, suolo, acqua, aria, fattori climatici, beni materiali, patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, paesaggio. I soggetti istituzionali coinvolti nella Vas sono le direzioni centrali regionali competenti, il servizio Relazioni internazionali e Infrastrutture strategiche e il servizio Coordinamento Politiche per la Montagna della Presidenza della Regione. Sono inoltre interessati l´Arpa, le sei Aziende per i Servizi Sanitari, le Province e l´Unione delle Province d´Italia (Upi), i Comuni e l´Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci), le Comunità montane e l´Uncem-unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, l´Etp-ente Tutela Pesca del Friuli Venezia Giulia, l´Ersa-agenzia regionale per lo Sviluppo rurale, gli Enti parco, le Autorità di bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave e Brenta-bacchiglione, i Consorzi di bonifica, l´Autorità portuale di Trieste, le Capitanerie di porto, i Ministeri dell´Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, le Università della regione, l´Istituto nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (Ogs) e l´Istituto Superiore per la Protezione dell´Ambiente (Ispra). La Giunta ha inoltre previsto il coinvolgimento delle associazioni e i cittadini attivi nel territorio per il perseguimento degli obiettivi di tutela e di valorizzazione dell´ambiente.  
   
   
ANCE SALERNO: PATTO DI STABILITÀ, SBLOCCATI 68 MILIONI IN CAMPANIA. MA 414 MILIONI RESTANO ANCORA “FERMI”  
 
 Salerno, 3 marzo 2014 - Il 13 febbraio il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha sbloccato 850 milioni di euro che i Comuni italiani potranno utilizzare al di fuori dei vincoli previsti dal Patto di stabilità interno. Ulteriori 150 milioni dovrebbero essere prossimamente attribuiti alle Province. Il provvedimento assegna ai Comuni della Campania € 67.718.495, pari all’8 per cento della somma resa complessivamente disponibile a livello nazionale. Queste risorse potranno essere utilizzate per spese in conto capitale da destinare ad investimenti entro giugno 2014. Il dato emerge dall’elaborazione del Centro Studi Ance Salerno sulla base dell’analisi condotta da Ance nazionale. Per i comuni in provincia di Napoli sono stati resi disponibili 32.734.059 euro (3,9% sul totale Italia); in provincia di Salerno 13.750.653 euro (1,6%); in provincia di Caserta 11.112.184 euro (1,3%); in provincia di Avellino 5.672.022 euro (0,7%) ed in provincia di Benevento 4.449.577 euro (0,5%). «A conti fatti – evidenziano gli analisti del Centro Studi Ance Salerno – restano ancora fermi nelle casse degli Enti Locali della Campania circa 414 milioni di euro». Se si allarga l’analisi alle altre Regioni Obiettivo Convergenza emerge che i Comuni della Sicilia possono spendere 75.800.000 euro (8,9% totale Italia); quelli della Puglia 35.600.000 (4,2%) e quelli della Calabria 26.800.000 euro (3,2%). Con il recente provvedimento, i Comuni delle Regioni Obiettivo Convergenza (Campania compresa) avranno quindi nei prossimi mesi, una maggiore capacità di spesa per 205.900.000, il 24,2% delle risorse complessivamente movimentabili su tutto il territorio nazionale. L’analisi comparativa delle risorse bloccate a causa dei vincoli del patto di stabilità interno nelle casse di Comuni e delle Province nelle Regioni della Convergenza, conferma la consistenza di una liquidità “ferma”, che potrebbe essere impiegata per rilanciare l’economia del Mezzogiorno. «A fronte di 1.136.000.000 di euro disponibili - sottolinea il Centro Studi Ance Salerno - risultano sbloccati appena 205.900.000, pari al 18,1%: mancano all’appello 930.100.000 di euro». Lo scenario in dettaglio: Campania: importo bloccato € 482.000.000 importo assegnato € 67.700.000 (14%); Sicilia: importo bloccato € 302.000.000 importo assegnato € 75.800.000 (25,1%); Puglia: importo bloccato € 261.000.000 importo assegnato € 35.600.000 (13,6%); Calabria: importo bloccato € 91.000.000 importo assegnato € 26.800.000 (29,5%). «Lo sblocco di circa 68 milioni di euro fermi nelle casse degli enti locali della Campania rappresenta senza dubbio una buona notizia – sottolinea il presidente di Ance Salerno Antonio Lombardi – ma, nello stesso tempo, va espresso grande rammarico per le centinaia di milioni di euro che restano, purtroppo, ancora fermi nei cassetti di Comuni e Province. Non è una situazione ammissibile nel contesto di una grave situazione di crisi della filiera dell’edilizia che permane anche nei primi mesi del 2014. Vogliamo auspicare – continua il presidente Lombardi – che siano rispettati i tempi previsti dalla Legge di Stabilità e che gli importi assegnati ad ogni singolo ente siano effettivamente spesi entro il mese di giugno di quest’anno. Non vorremmo assistere all’ennesima beffa da questo punto di vista. Come sistema-Ance abbiamo già avviato in questi giorni una campagna di sensibilizzazione dei Comuni proprio per stimolare la rapida attuazione di questa misura affinché quanto varato a livello centrale abbia una ricaduta concreta nei nostri territori. La nostra attenzione resta concentrata sulla possibilità che nei prossimi mesi si possa procedere ad un rifinanziamento della misura di allentamento del patto di stabilità interno in considerazione del permanere di una situazione particolarmente difficile sotto il profilo della ripresa economica nel Mezzogiorno». «Il patto di stabilità interno - conclude il presidente Lombardi - è considerato, secondo un’indagine effettuata dall’Ance su tutto il territorio nazionale, la principale causa di ritardato pagamento dei crediti vantati dalle imprese nel settore dei lavori pubblici. L’allungamento dei tempi è determinato, inoltre, da una generale inefficienza della Pubblica Amministrazione e dalle difficili condizioni finanziarie degli Enti prevalentemente in considerazione del mancato trasferimento dei fondi da parte di altre Amministrazioni o della carenza di risorse di cassa».  
   
   
MISE: ULTERIORI 100 MILIONI DI EURO PER GLI INVESTIMENTI INNOVATIVI NELLE REGIONI CONVERGENZA FINANZIAMENTO AGEVOLATO PER SUPERARE DIFFICOLTÀ DI ACCESSO AL CREDITO A SOSTEGNO DELLE IMPRESE  
 
 Roma, 3 marzo  2014 - Il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, ha firmato il decreto con il quale sono stati stanziati ulteriori 100 milioni di euro per la concessione delle agevolazioni, previste dal D.m. 29 luglio 2013, a sostegno di investimenti innovativi nelle Regioni Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia). Nel complesso lo strumento agevolativo potrà contare su 250 milioni di euro. Il Decreto Ministeriale intende rafforzare la competitività e lo sviluppo tecnologico delle Regioni Convergenza attraverso la concessione di agevolazioni per l’acquisizione di immobilizzazioni materiali e immateriali tecnologicamente avanzate, in grado di aumentare il livello di efficienza o di flessibilità nello svolgimento delle attività economiche. Le agevolazioni sono concesse in favore di imprese di piccole, medie e grandi dimensioni, per un ammontare pari al 75% delle spese ammissibili. Lo strumento agevolativo prevede, inoltre, una nuova modalità di erogazione, per la quale è stata stipulata un’apposita convenzione con l’Associazione Bancaria Italiana, in base alla quale è possibile procedere, su richiesta dell’impresa beneficiaria, al pagamento diretto dei fornitori, attraverso uno specifico contratto di conto corrente, denominato “conto corrente vincolato”, con le risorse finanziarie messe a disposizione dal Ministero. Ulteriori informazioni sullo strumento agevolativo sono disponibili sul sito del Ministero dello sviluppo economico www.Mise.gov.it  
   
   
LOMBARDIA: APPROVATI INDIRIZZI PER ACCORDI COMPETITIVITÀ CON QUESTA MISURA TEMPI BREVI E CERTI PER IMPRESE  
 
Milano, 3 marzo 2014 - A due settimane dall´approvazione all´unanimità in Consiglio regionale della legge ´Impresa Lombardia: per la libertà di impresa, il lavoro e la Competitività´, la Giunta regionale ha varato il primo provvedimento attuativo della stessa legge, che riguarda la definizione del percorso per la stipula degli ´Accordi di competitività´. Diritti E Obblighi Reciproci - "Gli Accordi di competitività – spiega l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini - sono un nuovo strumento negoziale per definire diritti e obblighi reciproci: tempi certi, numero di posti di lavoro previsti, incentivi anche fiscali e ricorso semplificato agli strumenti urbanistici per la localizzazione di insediamenti produttivi, l´ampliamento di insediamenti già esistenti, il recupero di aree dismesse, degradate o sottoutilizzate. Questo tipo di intesa permette l´abbattimento di tutti gli oneri burocratici per l´avvio o l´ampliamento di una attività di impresa". L´accordo per la competitività sostituisce tutti i procedimenti intermedi e consente di avere certezza su tempi allo scopo di sostenere investimenti privati finalizzati a favorire la realizzazione di progetti di sviluppo rilevanti. Tempi Brevi E Certi - "Le imprese hanno bisogno di risposte concrete e tempi brevi e certi - sottolinea l´assessore – Per questo, l´obiettivo è approvare, entro la fine di marzo, tutti i provvedimenti attuativi legati alla legge". Gli Ambiti Di Intervento - Gli ambiti di intervento degli Accordi per la Competitività riguardano: progetti di investimento e per l´occupazione nelle imprese; ricerca sviluppo e innovazione; tutela ambientale; investimenti per la tutela dell´ambiente per promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili; investimenti per la tutela dell´ambiente in misure di risparmio energetico; costituzione di nuove Pmi innovative; costituzione di nuove Pmi a partecipazione femminile; progetti formativi e per l´occupazione a favore di lavoratori svantaggiati e disabili; progetti di welfare aziendale; progetti formativi o per l´occupazione a favore di lavoratori svantaggiati e disabili in coerenza con gli Accordi sindacali aziendali.  
   
   
TRENTO: "PIÙ AGEVOLAZIONI IRAP PER CHI ASSUME E PER CHI DIFENDE LA QUALITÀ DEL LAVORO"  
 
Trento, 3 marzo 2014 E´ del 28 febbraio la diffusione dei dati Istat sulle forze di lavoro al quarto trimestre 2013 e alla media annua del 2013, rilevazione curata a livello provinciale dal Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento. Dati che Alessandro Olivi, vicepresidente della Provincia autonoma di Trento e assessore allo sviluppo economico al lavoro, commenta con una premessa, importante: "I dati confortano le scelte che la Provincia si impegna a introdurre nella manovra finanziaria e nella legge di bilancio per cercare di coniugare una spinta allo sviluppo con concrete azioni a difesa dell´occupazione. Sul piani degli ammortizzatori sociali si conferma dunque la necessità di partire dal reddito di attivazione per intensificare il livello di protezione sociale per i lavoratori fuoriusciti dal mercato del lavoro, ossia i disoccupati. Ora c´è una ulteriore novità rispetto alle politiche di concertazione che favoriscano l’occupazione e la qualità del lavoro. La Giunta infatti è orientata a modificare, anche quale esito del confronto con le parti sociali, la proposta che riguarda le agevolazioni fiscali in materia di Irap. Vogliamo infatti introdurre uno scaglione di agevolazioni intermedio, che si aggiunge ai due già previsti. Si tratta dell´1,85 % di agevolazione complessiva per le imprese che si impegnano a mantenere i livelli occupazionali attraverso l´utilizzo dello strumento della staffetta generazionale. Inoltre c´è l´intenzione di introdurre la deducibilità Irap fino al 90 per cento dei costi sostenuti dalle aziende per il finanziamento degli enti bilaterali. Si tratta di ulteriori scelte che intendono sostenere chi assume e chi difende la qualità del lavoro". Quanto ai dati diffusi oggi ricordiamo che evidenziano un mercato del lavoro in movimento con segnali positivi e negativi allo stesso tempo. Rispetto al 4° trimestre 2012 aumentano le forze lavoro (+4.700 unità), gli occupati (+3.200 unità) e i disoccupati (+1.500 unità). Stesso andamento per la media 2013: aumentano le forze lavoro (+2.900 unità), gli occupati (+1.700 unità) e i disoccupati (+1.200 unità). "Le cifre diffuse oggi dall’Istat sull’occupazione e sulla disoccupazione - sottolinea il vicepresidente Olivi - mostrano per il Trentino un mercato locale in movimento che rispecchia la situazione economica complessa. L’economia locale sta iniziando a recuperare le perdite subite nelle due recenti recessioni con segnali positivi sempre più confortanti che si stanno allargando ai diversi settori dell’economia, ma che non si manifestano ancora sul mercato del lavoro. Fenomeno, peraltro, previsto dal momento che la ripresa economica si riflette sul lavoro normalmente con sei mesi di ritardo. Se la crescita economica si rafforza e sarà sostenibile avrà ripercussioni sul mercato del lavoro soprattutto sul finire del 2014. Pertanto, quest’anno per il lavoro si prospetta un periodo ancora complesso e da monitorare con attenzione per ridurre al minimo le ripercussioni sul benessere e sulle disponibilità economiche delle famiglie che hanno assunto comportamenti di spesa prudenziali, proprio perché preoccupate dall’andamento dell’occupazione". "Anche in questo momento - continua Olivi - il mercato del lavoro trentino crea però occupazione non quanta sarebbe necessaria per soddisfare la richiesta. In media 2013 le forze lavoro e l’occupazione sono aumentate, migliorando il tasso d’attività e il tasso di occupazione e parallelamente aumenta anche il tasso di disoccupazione, raggiungendo il 6,6%. L’analisi per genere mostra poi una situazione contrapposta tra quanto succede nell’occupazione e nella disoccupazione per gli uomini e per le donne. Mentre per gli uomini è ripresa a crescere l’occupazione e a diminuire la disoccupazione, in modo evidente per le donne l’anno 2013 ha comportato un arretramento nell’occupazione e una crescita sensibile nella disoccupazione. Vi è da osservare che le difficoltà registrate dalle famiglie, soprattutto nella seconda recessione, quella iniziata sul finire del 2011, hanno spinto le donne ad entrare nel mondo del lavoro. La riduzione dell’inattività, infatti, è imputabile alla componente femminile. La crescita del tasso di disoccupazione, soprattutto femminile, sembra da ascrivere al complesso periodo che vive il mercato del lavoro con posti di lavoro precari, con tempo ridotto e intermittenti che sembrano colpire maggiormente la componente femminile. E’ indubbio infatti che la perdita di lavoro delle donne è legato anche alla difficoltà di conciliare questo loro bisogno di occupazione con gli impegni di famiglia e con i tempi di lavoro. La sfida su questo fronte è dunque quella di una politica che miri a migliorare servizi e qualità dell’impiego".  
   
   
TOSCANA: SCONTI IRAP PER AZIENDE CHE INVESTONO SU CULTURA E PAESAGGIO. VIA LIBERA AL REGOLAMENTO  
 
 Firenze, 3 marzo 2014 - Le aziende toscane dal 2014, ma in tasca lo sconto si sentirà l´anno dopo, avranno la possibilità di pagare meno tasse: almeno le imprese e i liberi professionisti che investiranno quest´anno su cultura e tutela e valorizzazione del paesaggio. La giunta regionale ha approvato definitivamente il regolamento di attuazione della legge, la n. 45 del 2012, che offre infatti uno sconto sull´Irap, l´imposta regionale sulle attività produttive. Spendi mille e ne scali duecento, la sintesi è tutta qui. Per il primo anno a disposizione c´è complessivamente un milione di euro per il credito d´imposta, un milione di entrate a cui la Regione rinuncerà. Nel 2011 in tutta la Toscana l´Irap valeva circa 2 miliardi (o poco più): a pagarla erano stati 234 mila contribuenti. Solo una piccola parte è però la quota libera e manovrabile di un´imposta che è regionale solo in parte, visto che le aliquote ordinarie le stabilisce lo Stato e le risorse sono per lo più (assieme all´addizionale Irpef) vincolate al finanziamento del fondo nazionale della sanità. "La cultura e con la cultura, in Toscana, anche il paesaggio, sono il nostro più grande patrimonio – sottolinea l´assessore alla presidenza e al bilancio della Regione, Vittorio Bugli –: un patrimonio che il pubblico e le istituzioni hanno il dovere di difendere e valorizzare e che può essere volano per lo sviluppo economico e la creazione di nuovi posti di lavoro". "Nonostante la difficile stagione che stiamo vivendo - ricorda Bugli - e nonostante i tagli di risorse che abbiamo subito in questi anni, non solo comunque non abbiamo tagliato gli investimenti in cultura (anzi li abbiamo aumentati) ma abbiamo messo in campo questa legge, e siamo stati i primi in Italia a farlo, consentendoci di coinvolgere il privato e il mondo imprenditoriale in questa opera di valorizzazione". "Adesso - conclude - vogliamo informare di questa opportunità aziende ed associazioni e stiamo studiando il canale migliore". La prima proposta nel 2011, poi l´impugnazione del Governo - La legge toscana sulle agevolazioni fiscali per gli investimenti in cultura ha avuto un percorso travagliato. La giunta l´aveva proposta nel 2011. Il Consiglio regionale l´aveva votata ed approvata nel 2012. Poi il Governo l´aveva impugnata ma la Consulta, a giugno del 2013, ha dato ragione alla Regione e ad ottobre la giunta aveva approvato il regolamento poi inviato in Consiglio regionale per un parere. Come funziona - Dal 2015 dunque (con la dichiarazione che riguarda i redditi 2014) chi finanzia iniziative culturali o contribuisce alla tutela e valorizzazione del paesaggio, sostenendo ad esempio il recupero di immobili posti sotto tutela, potrà contare sul uno sconto sull´Irap pari al 20 per cento di quanto ha speso. Per il paesaggio l´intervento dovrà essere coerente con il piano regionale omonimo, per la cultura con quello della cultura. Donazione minima: 1.000 euro (nella prima versione erano cinquemila). Lo sconto fiscale varrà se i promotori dei progetti sono soggetti pubblici o enti privati o associazioni senza fini di lucro, che per statuto fanno promozione o gestiscono attività culturali. Varrà per tutte le imprese, con la sola eccezione di banche, fondazioni bancarie, compagnie e imprese di assicurazione e aziende in difficoltà economica. Varrà se finanzi un festival teatrale o il restauro di un quadro, un palazzo o un´opera d´arte, se aiuti uno dei tanti enti o associazioni che in Toscana fanno cultura. Le domande - Chi beneficia delle erogazioni dovrà comunicarlo agli uffici regionali attestando il possesso dei due requisiti necessari: l´operare senza fini di lucro è l´indicazione nello statuto o nell´atto costitutivo delle finalità della promozione, organizzazione e gestione di attività culturali o della valorizzazione del patrimonio culturale o del paesaggio. Chi intende godere delle agevolazioni fiscali e del credito d´imposta deve invece prenotare la richiesta: in futuro sarà on line attraverso una piattaforma dedicata, in attesa le domande dovranno essere presentate per posta elettronica certificata. Chi prima lo farà avrà la precedenza, fino ad esaurimento del fondo che per il primo anno sarà pari appunto ad un milione di euro: il 70 per cento destinato ad iniziative culturale, il resto al paesaggio. Entro il 15 marzo di ogni anno gli uffici regionali approveranno l´elenco delle erogazioni liberali e dei soggetti destinatari dell´agevolazione fiscale. E´ ovvio che la detrazione varrà per l´anno fiscale in cui è stata fatta la donazione. Sempre gli uffici regionali effettueranno controlli a campione e tutte le informazioni saranno trasmesse all´Agenzia delle Entrate.  
   
   
FEDERLAZIO CONSEGNA AL SINDACO MARINO DOCUMENTO CON CRITICITA’ DI TUTTE LE CATEGORIE PRODUTTIVE  
 
 Roma, 3 marzo 2014 - Si è svolto presso il Campidoglio un incontro tra il Sindaco Ignazio Marino, l’Assessore alle Attività Produttive Marta Leonori e una rappresentanza della Federlazio composta dal Presidente Maurizio Flammini, il Direttore Generale Luciano Mocci, il past president Giorgio Trombetta, il Presidente di Federlazio-servizi Luigi Campoli e Gianpaolo Olivetti (membro Consiglio Generale Federlazio). Nel corso dell’incontro la Federlazio ha consegnato al Sindaco Marino un documento contenente le principali criticità di ciascun settore produttivo che essa rappresenta (Aerospazio e Difesa, Ambiente, Edile, Editoria, Energia, Estrattivo, Metalmeccanico, Orthoprotesico, Salute, Servizi, Tessile-abbigliamento, Trasporto, Turismo). In un precedente incontro ufficiale tra Federlazio e il Sindaco Marino, infatti, il presidente Flammini dichiarò che l’Associazione stava lanciando una vasta operazione di ascolto delle categorie rappresentate. Flammini assunse quindi l’impegno davanti al Sindaco a realizzare un documento contenente le problematiche dei settori raccolte direttamente dagli operatori. Un documento con un taglio operativo, un vero e proprio “strumento di lavoro” per entrare dentro le specificità delle singole categorie. In altre parole, il punto di vista delle imprese sui problemi esistenti nei vari comparti produttivi, utile per individuare possibili soluzioni. Infatti, come ha sottolineato il Presidente Flammini, “è inutile porre dei problemi alla Pubblica Amministrazione sugli argomenti che il mondo produttivo ritiene vitali per la crescita economica, se non si propongono le relative soluzioni. Il compito di una Associazione imprenditoriale non si deve fermare alla critica o al pianto ma avere il coraggio e fare lo sforzo di studiare e proporre progetti che risolvano i problemi individuati”. Il Sindaco Marino ha dimostrato di aver apprezzato il lavoro svolto in questi mesi dalla Federlazio trattenendosi a lungo a discutere delle numerose problematiche segnalate nel documento. Il Sindaco ha dimostrato di condividere l’urgenza di Federlazio di trovare immediate soluzioni per far ripartire e dare nuovo smalto all’economia della nostra città.  
   
   
VCO - INVESTIMENTI: DIFFICILI PER 6 IMPRESE SU 10  
 
Verbania, 3 marzo 2014 - Sei imprese su dieci nel Vco non hanno investito nel 2013. Circa 4 imprese su 10 hanno introdotto innovazioni in azienda. Pochi investono e ancora meno investono importi superiori a 100.000 €: circa 8% nel Vco, il 10% a livello regionale. Per il 2014 si punta sull’acquisto di nuovi macchinari ed attrezzature. Da notare però che nel Vco si punta maggiormente all’energia rinnovabile e risparmio energetico (16% degli investimenti previsti). È quanto emerge dall’indagine congiunturale delle industrie manifatturiere, realizzata dalla Camera di Commercio del Vco in collaborazione conUnioncamere Piemonte, in cui si è chiesto alle imprese di fornire anche alcune notizie riguardanti gli investimenti effettuati nel corso del 2013 e quelli previsti per il 2014. Sui valori più consistenti, superiori a 25.000 euro, troviamo circa il 27% delle imprese che hanno fatto investimenti (il 18% nel range 25-100 mila €, lo 0,6% supera i 500 mila €). Il risultato è inferiore alla media regionale (3%) dove però pesa il dato registrato nella provincia di Torino (6%). A livello regionale sono le imprese sopra i 250 addetti quelle che investono le cifre più elevate: in questo contesto i risultati registrati nella nostra provincia appaiono sicuramente più critici, considerando la presenza di micro e piccole imprese. Macchinari e attrezzature (71%), fabbricati (21%) e impianti fissi sono gli investimenti effettuati nel 2013. I dati sono sostanzialmente in linea con la media regionale. Guardando all’innovazione: il 27% delle imprese ha attuato investimenti in nuovi prodotti mentre il 19% ha apportato innovazioni organizzative. La mancanza di risorse finanziarie ed i costi di innovazione troppo elevati sono tra i fattori che hanno limitato l’introduzione di innovazione, nel Vco così come a livello regionale. Probabilmente la ridotta dimensione delle imprese rende più critici nel Vco due aspetti: i costi di innovazione – appunto – e l’individuazione di partner qualificati. Da questo punto di vista, quindi, continuare ad insistere e lavorare per l’aggregazione delle imprese è davvero importante. Guardando al futuro: la maggior parte degli investimenti 2014 consisteranno in macchinari e fabbricati (73% la media piemontese, 53% quella del Vco). Seguono, tra gli intervistati della nostra provincia, spese per ricerca e sviluppo (23%), elaboratori e sistemi elettronici (18%) ed impianti fissi. Attenzione anche al risparmio energetico: 16% nel Vco e 7% la media regionale. Credito bancario e autofinanziamento (40%) risultano i canali di finanziamento maggiormente utilizzati dalle imprese locali nel 2013. La richiesta di credito bancario da parte delle nostre imprese risulta sostanzialmente in linea con quella delle altre province piemontesi (45% la media regionale).  
   
   
A VITTORIO VENETO SI FORMANO I FUTURI MANAGER ITALIANI E EUROPEI. PRESENTAZIONE ‘TALENT CAMPUS INTERNATIONAL”  
 
 Venezia, 3 marzo 2014 - Sono tutti tra i 20 e i 26 anni, parlano bene l’inglese e sono fortemente motivati ad investire sul proprio futuro professionale. E’ questo l’identikit dei 45 giovani scelti, tra gli oltre 200 selezionati da tutta Europa, per partecipare al Talent Campus International Edition, l’innovativo progetto di formazione giovanile che si terrà dal 6 al 9 marzo prossimo a Vittorio Veneto, organizzato dal Progetto Giovani del Comune di Vittorio Veneto, con il contributo dell’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Veneto. Dei 45 selezionati, 30 sono veneti (Treviso in testa con 14 selezionati – 8 dall’Uls 7 - poi Venezia 9, Padova, Rovigo e Vicenza con 2 a testa e Verona 1) e 15 provengono dalle zone dei partner europei del progetto (5 da Rotterdam, 5 da Buje in Croazia ed altri 5 da Valencia), ma erano partiti in più di 200: tante le candidature arrivate al Progetto Giovani vittoriese. L’iniziativa e’ stata presentata nella sede del Comune, presente l’Assessore regionale alle politiche giovanili Remo Sernagiotto. "Valorizzare il proprio talento e sviluppare le competenze necessarie per affrontare al meglio le nuove sfide del mercato del lavoro, ponendosi nelle condizioni di scegliere e farsi scegliere. E’ solo uno dei, tanti, buoni motivi per iscriversi al Talent Campus - ha detto -. Quando vengono proposte idee così innovative che promuovono lo sviluppo del capitale umano sul nostro territorio, la conoscenza e la partecipazione giovanile, la Regione non puo’ che sostenerle con forza e convinzione. A maggior ragione considerato che questa edizione internazionale lancia anche un messaggio europeo”. Dal 6 al 9 marzo questi giovani talenti d’Europa, dopo l’ultima selezione (uno step di selezione interamente in lingua inglese), verranno ospitati a Vittorio Veneto ed avranno l’opportunita’ di partecipare ai workshop, incontri, lavori di gruppo condotti dai managers, startuppers, coaches e formatori di primo piano. L’attivita’ formativa si svolgera’ negli spazi messi a disposizione dai partners dell’iniziativa : Silca Spa, azienda leader nella produzione di chiavi, e Digital Accademia, ente di formazione di H-farm. Altre hanno aderito e stanno aderendo come Ascopiave, Linea Light, Pat e Marcolin. Hanno contribuito alla promozione dell’iniziativa Federmanager e le Universita’ di Ca’ Foscari, Iuav, Iusve e Universita’ di Padova. “Fondamentale sara’ il ruolo giocato nel progetto dalle aziende partner che – ha detto l’Assessore alle Politiche Giovanili di Vittorio Veneto Antonella Caldart - nella fase successiva al Campus, potranno offrire ai giovani talenti la possibilita’ di mettere concretamente in pratica le proprie competenze e toccare con mano la realta’ aziendale attraverso stage e collaborazioni”.  
   
   
BOLZANO: NUOVE STRATEGIE PER L´EXPORT, FONDI DI GARANZIA E PIÙ COOPERAZIONE  
 
Bolzano, 3 marzo 2014 - La nuova Giunta provinciale, per consolidare e rilanciare l´economia, punta molto sull´export, settore nel quale si lavora a nuove strategie. Di questo ha parlato il Presidente Arno Kompatscher con i vertici della Eos ai quali ha spiegato che "verrà monitorato l´andamento dei nuovi fondi di garanzia, e si punterà ad una maggiore cooperazione fra le società pubbliche presenti sul mercato". Durante l´incontro con il presidente della Export Organisation Südtirol, Federico Giudiceandrea, e con il direttore Hansjörg Prast, Kompatscher ha ribadito che l´export viene considerato "un settore di prioritaria importanza, e per questo motivo non sarà oggetto di particolari tagli. Per rafforzare questo ambito, però, non intendiamo aumentare i fondi a disposizione - ha aggiunto il Presidente altoatesino - ma rivedere il sistema di sostegni e incentivi con una nuova strategia che preveda anche una più forte e intensa collaborazione fra le società pubbliche che operano sul mercato". Il primo pilastro della nuova strategia è rappresentato dalla creazione di un fondo export sulla base del modello tedesco e austriaco, attivo già da quale settimana. "Funziona come fondo di garanzia - ha spiegato Kompatscher - e consente alle aziende che vogliono investire nell´internazionalizzazione della propria attività di minimizzare i rischi e agevolare il "salto" oltre i confini. I nostri uffici hanno già ricevuto le prime richieste, e siamo convinti che questa iniziativa contribuirà ad aumentare l´export altoatesino, ma in ogni caso ne vogliamo attentamente monitorare l´andamento". Il secondo pilastro, invece, è costituito dalla maggiore collaborazione fra le aziende pubbliche che operano nel settore, con particolare attenzione a Eos e Smg. "C´è margine per operare assieme sul marketing relativo ai prodotti e alla destinazione turistica - ha sottolineato il Presidente Arno Kompatscher - e dove possibile e sensato la gestione dovrebbe essere comune. Da questo punto di vista il marchio ombrello offre notevoli opportunità per proporre l´Alto Adige sia come meta turistica, sia come terra che vende prodotti di eccellenza quali il vino. Penso ai mercati classici, ovvero Germania, Austria e Svizzera, ma anche ai nuovi mercati come la Russia".  
   
   
PONTLAB, AL VIA DUE LABORATORI DI RICERCA. PASSO AVANTI NELL´INNOVAZIONE DEL SISTEMA PRODUTTIVO  
 
 Firenze, 3 marzo 2014 - "L´inaugurazione dei due laboratori di eccellenza in seno a Pontlab, costituisce un passo avanti nella strategia regionale per il sostegno all´innovazione, alla ricerca e al trasferimento tecnologico e rappresenta un esempio importante di collaborazione pubblico-privato. Verso il comune obiettivo di utilizzare le opportunità offerte dalla sinergia fra imprese, centri di ricerca, istituzioni e università per rendere più competitivo il sistema produttivo toscano". Così l´assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini ha sottolineato, all´inaugurazione delle due strutture a Pontedera che, anche per la loro collocazione, rappresentano uno snodo importante fra mondo della ricerca ed esigenze delle imprese, aggiungendo un tassello alla rete di servizi che offre competenze e consulenze a vari settori produttivi, dalla meccanica alla moda, dalla farmaceutica alla medicina. L´assessore ha ricordato come l´iniziativa di Pontlab si inserisca nel quadro delle attività previste, fra l´altro, dal protocollo d´intesa che la Regione ha stipulato nell´aprile 2012 con Nuovo Pignone spa, Università di Firenze, Università di Pisa, Pontlab srl con l´obiettivo di consolidare la presenza della mutinazionale in Toscana e di stimolare la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico, coinvolgendo così, in prospettiva, le piccole e medie imprese dell´indotto, con positive ricadute sull´occupazione. Cofinanziato dalla Regione per oltre 2 milioni, prevedeva la nascita di una serie di laboratori di ricerca grazie alla sinergia fra l´azienda e il centro. Il laboratorio per prove di corrosione all´interno del centro di eccellenza per la caratterizzazione dei materiali è uno dei frutti di questo accordo. Un altro accordo, del febbraio 2013, ha visto fra i firmatari Pontlab, Regione, l´azienda tedesca Continental, l´Università di Pisa con l´obiettivo di realizzare un progetto di ricerca per lo sviluppo di nuove soluzioni industriali per la multinazionale, leader nel settore dei motori. "Queste attività – spiega Simoncini – si inseriscono all´interno della strategia della Regione per dare maggiore impulso all´innovazione, alla ricerca e al trasferimento tecnologico, una strategia che prevede la qualificazione di centri di competenza, pubblici o pubblico-privati. E´ un sistema che si sta ridisegnando e potenziando, perchè rappresenta un elemento strategico per la competitività del sistema produttivo regionale ed un passaggio obbligato per la ripresa e lo sviluppo. Grazie a una razionalizzazione dei centri che si occupano di innovazione, contiamo di concentrare le risorse sulle realtà di eccellenza, operando una diversificazione in base alla vocazione dei territori". Il sistema regionale dell´innovazione e del trasferimento tecnologico si sta concretizzando, fra l´altro, con la creazione di centri di competenza, destinati a mettere al servizio delle imprese del territorio servizi, infrastrutture, laboratori, incubatori. I centri di competenza hanno un ruolo chiave nei 12 Poli di innovazione, che coinvolgono oltre 1700 aziende, interessando tutti i settori di punta, rappresentativi delle più significative realtà economiche territoriali della Toscana e ai quali si affiancano e si integrano le attività dei distretti tecnologici. L´assessore ha citato, a questo proposito, anche il lavoro che la Regione sta facendo sulla Smart specialisation, che dovrà portare all´elaborazione della strategia regionale, declinazione in chiave toscana di uno dei pilastri della Strategia Europa 2020 della Commissione europea, una sorta di cornice sotto la quale rientrano le politiche comunitarie del prossimo decennio, in vista di una crescita intelligente, verde e inclusiva. L´obiettivo generale è quello di di valorizzare le eccellenze e si traduce, a livello operativo, nella valorizzazione dei settori in cui i territori dispongono di chiari vantaggi competitivi o di determinate potenzialità di sviluppo imprenditoriale. E´ un filone al quale si ricollegano anche gli altri accordi firmati negli ultimi mesi dalla Regione e da Pontlab per sviluppare e consolidare partenariato tra soggetti della ricerca pubblica e laboratori del territorio regionale anche in relazione alle infrastrutture europee.  
   
   
LOMBARDIA. FRANCO TOSI, REGIONE DÀ VITA A TAVOLO MONITORAGGIO  
 
Milano, 3 marzo 2014 - Gli assessori Massimo Garavaglia (Economia, Crescita e Semplificazione) e Mario Melazzini (Attività produttive, Ricerca e Innovazione) hanno incontrato questa mattina a Palazzo Lombardia il commissario straordinario della Franco Tosi Andrea Lolli e il direttore generale Franco Perasso. "Abbiamo invitato il commissario Lolli - hanno spiegato Garavaglia e Melazzini - per ottenere i necessari chiarimenti relativamente al percorso attuato fino ad ora. Il commissario ha chiarito diversi aspetti e da parte nostra abbiamo manifestato la massima disponibilità di Regione Lombardia a mettere ogni strumento a disposizione per tutelare l´occupazione e garantire il rilancio del sito produttivo". "Inoltre abbiamo condiviso con il commissario Lolli - hanno sottolineato Garavaglia e Melazzini - l´attivazione di un tavolo con l´obiettivo di monitorare le tappe del percorso intrapreso, verificare insieme lo stato di avanzamento e risolvere la vicenda della Franco Tosi nel più breve tempo possibile". Melazzini, Disposti A Fare La Nostra Parte - "Ho evidenziato - ha detto Melazzini - le importanti misure che Regione Lombardia può mettere in campo a sostegno di soluzioni che rilancino l´attività produttiva, ad iniziare dalla legge che ho proposto "Impresa Lombardia", che intende essere al fianco di coloro che intendono investire sul territorio. Noi vogliamo fare la nostra parte così come auspichiamo che faccia il Ministero dello Sviluppo Economico affinché una realtà importante come la Franco Tosi continui a contribuire allo sviluppo non solo della nostra regione". Garavaglia, Temp Rapidi - "Ciò che conta sono i tempi – ha concluso Garavaglia - se si rispettano gli impegni si può trovare una soluzione definitiva in tempi ´lombardi´. A noi interessa questo, non si scherza sulla pelle dei lavoratori".  
   
   
POTENZA - L´INFLAZIONE RALLENTA IN BASILICATA  
 
Potenza, 3 marzo 2014 - Nel corso della seconda metà del 2013, l’inflazione ha consolidato il percorso di rallentamento in atto dalla fine del 2012. La variazione tendenziale dell’intero paniere dei prezzi al consumo, a livello nazionale, si è confermato al di sotto del punto percentuale (0,7%), grazie alla dinamica negativa della componente energetica, per effetto della riduzione del prezzo alla pompa dei carburanti e delle tariffe dell’energia elettrica e del gas naturale. La decelerazione della dinamica inflattiva è risultata ancora più accentuata in Basilicata, dove l’indice generale dei prezzi si è attestato, alla fine dello scorso anno, al +0,5%. E’ quanto emerge dalla Rilevazione sull’inflazione in Basilicata nel secondo semestre 2013, effettuata dal Centro Studi Unioncamere Basilicata per l’Osservatorio Regionale Prezzi & Tariffe. "La flessione dell’inflazione sta restituendo potere d’acquisto alle famiglie ma ancora non vi è traccia di un’inversione del trend negativo dei consumi, che è il segnale di svolta più atteso – commenta il presidente di Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte - Il dato è frutto di un clima di incertezza generale che non invita ancora alla fiducia, ma anche delle tensioni che si registrano sul versante delle tariffe pubbliche, soprattutto per quanto riguarda i corrispettivi dei servizi pubblici locali". I maggiori rincari, a livello regionale, si registrano infatti nel comparto delle tariffe pubbliche locali (il passaggio dalla Tarsu alla Tares si è tradotto in un maggior costo per le utenze di circa il 16%) e nei servizi di ristorazione (a fine anno, gli incrementi tendenziali dei prezzi di un pasto al ristorante/pizzeria sono compresi tra il 5 e l’8%). Per contro, assai contenuta è l’inflazione alimentare (+0,4% a dicembre), il cui andamento si conferma più virtuoso rispetto al corrispondente dato nazionale (+1,8%). Secondo le previsioni del Centro Studi Unioncamere Basilicata, anche nel 2014 l’inflazione rimarrà contenuta, complice la debole domanda di consumi e la prospettiva di un andamento ancora calante delle quotazioni delle materie prime, energetiche e non.  
   
   
PIACENZA - PROGETTO “VECCHI MESTIERI PER GIOVANI GENERAZIONI”  
 
Piacenza, 3 marzo 2014 - Mercoledì 5 marzo alle 11.30, presso la Sala Consiglio della Camera di Commercio, in Piazza Cavalli 35, Giuseppe Parenti, Presidente della Camera di Commercio, Francesco Scaravaggi, Presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Massimo Trespidi, Presidente della Provincia di Piacenza, Giuseppe Chiodaroli, Direttore della Caritas diocesana, presenteranno alla stampa i risultati ottenuti in seno al progetto “Vecchi mestieri per giovani generazioni”, avviato lo scorso anno per facilitare la transizione al lavoro ed il passaggio generazionale in mestieri tradizionali. Saranno presenti anche esponenti degli altri soggetti istituzionali che hanno appoggiato e promosso attivamente l’iniziativa. Il progetto è nato infatti dalla collaborazione tra Diocesi di Piacenza-bobbio, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Cdc Provincia di Piacenza, Amministrazione Provinciale di Piacenza, Ucid, Maestri del lavoro, Centro di Solidarietà della Compagnia delle Opere di Piacenza, Cna, Laa. L’obiettivo è di sostenere l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro attraverso l’attivazione di tirocini formativi e di orientamento e l´inserimento con contratto di apprendistato, per riavvicinare le nuove generazioni ad attività con elevato contenuto di manualità. Gli Strumenti utilizzati sono il tirocinio formativo in azienda, il contratto di apprendistato professionalizzante ed una figura tutor di riferimento. Il progetto metteva infatti a disposizione ai giovani alla ricerca di un lavoro: un percorso introduttivo di formazione in aula - un tirocinio formativo di 6 mesi (30/36 ore settimanali + attività formativa e di accompagnamento) "on the job" con modalità "coaching" - un rimborso spese mensile di 500 € - orientamento all´inserimento lavorativo - consulenza alla creazione di impresa; e, alle aziende: - un contributo mensile per ogni tirocinante pari a 400 € - un ulteriore contributo una tantum pari a 1.000 € in caso di attivazione di un contratto di apprendistato professionalizzante al termine del tirocinio formativo - supporto formativo e di tutoraggio ai giovani coinvolti nel progetto. La selezione dei giovani e delle aziende è avvenuta nel corso della primavera-estate del 2013. Sono stati organizzati incontri, gruppi di lavoro, colloqui orientativi al termine dei quali si è arrivati all’abbinamento tra imprese e tirocinanti. In conferenza stampa saranno resi noti i numeri del progetto e gli abbinamenti realizzati.