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Notiziario Marketpress di Mercoledì 31 Ottobre 2012
MILANO (BOTTEGAS): L´ARTE DI JOEL ITMAN IN MOSTRA - MOSTRA DI CERAMICHE E DISEGNI FINO AL 30 NOVEMBRE – INAUGURAZIONE VENERDÌ 9 NOVEMBRE  
 
Luce, movimento, emozione, sensibilità. Colori vivaci e sentimenti naif. L’arte di Joel Itman si presenta a Milano presso Bottegas Filiera Minima con un’esposizione di ceramiche e disegni in occasione della pubblicazione del Calendario 2013 illustrato dalle opere dell’artista americano. I tratti caratteristici dell’espressione di Itman sono la spontaneità, l’humour e l’ironia. I suoi ritratti si ispirano alla vita reale e agli incontri quotidiani, alla spensieratezza e ai ricordi dell’infanzia, e così i personaggi acquistano una freschezza e una giocosità che li proietta in un mondo fantastico e surreale. Sia i disegni sia le ceramiche sono spesso concepiti ed elaborati come un gruppo di elementi che rimandano l’uno all’altro, attraverso accostamenti e l’uso di pannelli multipli: ma poi ciascuna opera può essere considerata nella sua piena autonomia e unicità. “Un motivo di fondo della mia arte – spiega Itman – è la vulnerabilità: non vissuta in senso negativo, ma piuttosto come libertà dalle costrizioni. I colori vivaci, le linee fluide e le forme talvolta fantastiche evocano una naturalezza naif. Il mio lavoro intende rappresentare la vita senza barriere o pregiudizi, siano essi razziali, spirituali o sessuali”. Oltre al Calendario “2013 Joel Itman Art Calendar” e alle opere in esso ritratte, l’autore presenterà al pubblico le proprie ceramiche, i disegni, i magneti da frigo, le piastrelle da muro e un originale dipinto di 1,5 per 1,5 metri. La mostra si tiene fino al 30 novembre presso Bottegas Filiera Minima, in Via Colletta 31 - angolo Via Friuli, a Milano. Bottegas Filiera minima ospita all´interno dei propri spazi le opere di amici artisti nel tentativo coniugare la promozione delle loro opere a progetti sociali. L´impegno richiesto agli artisti che espongono, é di devolvere parte del ricavato sul venduto ad una della onlus vicine a Bottegas oppure ad una di sua scelta. Bottegas Filiera Minima è aperta al pubblico dal lunedì al sabato dalle 7,30 alle 19,30 e la domenica dalle 9 alle 16. Telefono: 02 8976 4376 Joel Itman è originario di Minneapolis, nel Minnesota (Usa). Ha studiato arte a Parigi e New York e ha lavorato nel campo della produzione di film e video. Oggi vive parte dell’anno in Francia e parte in Italia, dove produce le sue ceramiche e i suoi disegni. Per contattare Joel Itman: telefono 338 732 5995 oppure email: joel.Itman@yahoo.com    
   
   
UDINE (CASTELLO): I COLORI DELLA SEDUZIONE - GIAMBATTISTA TIEPOLO E PAOLO VERONESE - 17/11-1/04 2013  
 
Dal 17 novembre 2012 al 1° aprile 2013 nella Galleria d’Arte Antica di Udine si terrà la mostra I colori della seduzione. Giambattista Tiepolo e Paolo Veronese, organizzata dai Civici Musei e Gallerie di Storia e Arte di Udine con la convinta adesione ed il sostegno della Fondazione Crup in occasione della quarta edizione della “Giornate del Tiepolo”. La mostra espone per la prima volta riunite le due tele che compongono il Mosè salvato dalle acque di Giambattista Tiepolo, opera tagliata negli anni ’20 dell’800 e mai ricomposta. Sarà così possibile vedere il quadro nella sua composizione originaria, riaccostando il Mosè della Scottish National Gallery di Edimburgo con l’Alabardiere della collezione Agnelli di Torino, così come viene documentato da una copia coeva attribuita a Giandomenico Tiepolo della Staatsgalerie di Stoccarda. Le due parti della tela, che hanno avuto destini conservativi diversi, presentano oggi colori leggermente diversi. Un sistema di illuminotecnica all’avanguardia renderà possibile vedere l’opera sia come è realmente, che secondo una colorazione uniforme. Ideale risulta qui l’accostamento al Mosè salvato dalle acque di Paolo Veronese del Musée des Beaux Arts di Digione, sia per rilevare le assonanze ma anche la personale soluzione adottata da Tiepolo. Dal confronto diretto tra le due opere, nasce il senso dell’esposizione che vuole riportare l’attenzione sullo speciale rapporto intessuto da Tiepolo con uno dei più importanti esponenti della tradizione pittorica veneziana del Cinquecento. Negli ultimi due secoli è mancata, infatti, un’iniziativa che si concentrasse su questo specifico aspetto della cultura figurativa dell’artista. Tiepolo trovò nell’arte di Paolo Veronese lo stimolo al superamento della “maniera scura” e il punto di partenza per la maturazione di un linguaggio che lo avrebbe trasformato in uno dei grandi protagonisti della pittura europea del Settecento. A partire dagli affreschi della galleria del Palazzo arcivescovile di Udine (databili intorno alla metà del terzo decennio del Settecento), che fornisce una sorta di prologo e punto di partenza della mostra, Tiepolo intraprende un percorso di ‘emulazione’ di Veronese destinato a maturare nei decenni successivi. Tale accostamento non sfuggì ai contemporanei, soprattutto al critico Francesco Algarotti, che definì l’amico Tiepolo ‘l’emulo di Paolo’. Al di là di puntuali derivazioni di forme e motivi, per Tiepolo guardare a Veronese significa sia rivisitarne l’interpretazione di temi religiosi o della storia antica, mediante scenografiche impostazioni di natura teatrale, prospettive architettoniche e opulenza decorativa, sia appropriarsi di una tavolozza squillante di colori puri e ombre colorate. La mostra si articola in quattro sezioni nelle quali Tiepolo e Veronese vengono messi a confronto nella trattazione di alcuni temi religiosi, mitologici e della storia antica: il Mosè salvato dalle acque, il Ratto d’Europa, le Cene e i Banchetti, l’Adorazione dei Magi. Il complesso terreno di confronto tra i due artisti è messo in luce anche dai bozzetti e dai disegni, che illustrano le varie modalità con cui Tiepolo ha riletto l’eredità figurativa di Veronese nei vari momenti del processo creativo, traendone ispirazione sia in termini di composizione spaziale sia di formulazione di singoli motivi. Oltre alle tele la mostra vanta un gruppo straordinario di fogli di Tiepolo e Veronese, prestati da diversi musei nazionali e internazionali, quali la Galleria degli Uffizi, il Victoria and Albert Museum di Londra, l’Ashmolean Museum di Oxford, il Département des Arts Graphiques del Louvre, lo Schlossmuseum di Weimar e lo Städel Museum di Francoforte. Sarà pertanto possibile far dialogare visivamente sia indagini con singoli motivi sia composizioni di più ampio respiro spaziale e narrativo: così il disegno d’insieme approntato da Tiepolo per il Banchetto di Antonio e Cleopatra verrà esposto contemporaneamente insieme ai pensieri veronesiani sul tema dei banchetti, rappresentati dallo studio preparatorio per le Nozze di Cana, e al modello a olio della National Gallery di Londra, con un allestimento che consentirà di mostrare le diverse tappe del processo creativo del grande protagonista della pittura del Settecento veneziano. Davvero significativo è il contributo della Fondazione Crup, la cui vicinanza all’iniziativa è stata così espressa dal presidente Lionello D’agostini: “La partecipazione della Fondazione Crup ad un evento di questo tipo ribadisce l’attenzione della Fondazione nei confronti delle realtà, come i Civici Musei e Gallerie di Storia e Arte che promuovono la cultura in tutte le sue forme cogliendone l’alto valore artistico. Attraverso il sostegno alla mostra Tiepolo, la Fondazione interviene concretamente per agevolare la conoscenza di artisti che in Friuli hanno lasciato testimonianze di straordinario fascino.” L’esposizione, che si avvale di un Comitato scientifico costituito da Svetlana Alpers, William L. Barcham, Linda Borean, Caterina Furlan, Vania Gransinigh, Peter O. Krückmann, Giuseppe Pavanello e Catherine Whistler, è curata da William L. Barcham, Linda Borean e Caterina Furlan. I colori della seduzione. Giambattista Tiepolo e Paolo Veronesecastello di Udine - Galleria d’Arte Antica, via Lionello 1 Udine 17 novembre 2012- 1° aprile 2013orarioda martedì a domenica dalle 10.30 alle 17.00 ingressointero € 8,00, con visita alla Galleria d´Arte Anticaridotti € 5,00scolaresche € 2,00Cumulativo con la visita alla mostra dei Civici Musei e al Museo Diocesano: 10,00 € L’ingresso alla mostra è gratuito per i possessori di Fvg Card, la carta turistica del Friuli Venezia Giulia che consente di accedere gratuitamente ai musei regionali, a molte mostre in corso, alle visite guidate organizzate da Turismofvg, ai servizi di audioguida e di ottenere sconti per l’ingresso a teatri, parchi tematici, riserve naturali e trasporti. La Fvg Card è acquistabile negli infopoint Turismofvg, negli hotel e agenzie viaggi convenzionati della regione a costi proporzionali alla durata, sempre vantaggiosi rispetto ai servizi offerti: 15€ per 48 ore, 20€ per 72 ore, 29€ per un’intera settimana. La Fvg Card è valida per un adulto e un bambino sotto i 12 anni. Per informazioni Puntoinforma +39 0432/414717e-mail puntoinforma@comune.Udine.itwww.Udinecultura.it  
   
   
MILANO (STUDIO GIANGALEAZZO VISCONTI-2): ALIGHIERO BOETTI - 8 NOVEMBRE/22 MARZO 2013  
 
Dal 28 novembre 2012 al 22 marzo 2013, lo Studio Giangaleazzo Visconti di Milano ospita una personale di Alighiero Boetti (Torino, 1940 – Roma, 1994), uno degli maestri italiani più importanti del secondo Novecento, il cui lavoro ha influenzato, più di qualsiasi altro, quello degli artisti più giovani che hanno iniziato a operare tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta e che è stato recentemente celebrato da un’importante retrospettiva tenuta al Reina Sofia di Madrid, alla Tate Modern di Londra e al Moma di New York. L’esposizione presenta 25 opere realizzate negli ultimi trent’anni di attività, nel quale il tratto, il disegno e il colore sono diventati la materia essenziale della sua ricerca e che spaziano tra una pluralità di tecniche e di materiali che vanno dai disegni ai ricami, dai collage e le matite su carta, ai grandi acquerelli del Cielo, dai lavori postali a quelli con le penne biro, agli arazzi che rappresentano la sua icona più riconoscibile. Personaggio versatile, in grado di sviluppare una poetica singolare e ancora attuale, grazie ai temi affrontati, Boetti ha saputo cogliere la complessità del mondo contemporaneo, superando anche quelle barriere di un universo culturale che oggi sembra chiuso da confini insormontabili, come quello dell’Afghanistan, dove Boetti ha vissuto e ha commissionato molti dei suoi lavori. L’ecletticità dell’artista è anche testimoniata dall’appellativo col quale era solito firmare le sue creazioni, Alighiero e Boetti - da cui il titolo della mostra - che anticipava, a distanza di anni, il dibattito tra identità e alterità. “Alighiero - affermava lo stesso Boetti - è la parte più infantile, più estrema, che domina le cose familiari, Alighiero è il modo in cui mi chiamano e mi nominano le persone che conosco, Boetti è più astratto, appunto, perché il cognome rientra nella categoria, mentre il nome è unico il cognome è già una categoria, una classifica. Questa è una cosa che riguarda tutti. Il nome dà certe sensazioni di familiarità, di conoscenza, di intimità. Boetti, per il solo fatto di essere un cognome, è già un’astrazione, è già un concetto”. Il percorso espositivo comprende alcune opere storiche come la tela col disegno mimetico del 1967, o un Postale degli anni Settanta, una serie di buste affrancate e timbrate messe le une accanto alle altre, o ancora quelle realizzate in penna biro con la quale creava una complessa e fitta texture, ovvero “un sistema di trasposizione delle parole in immagini, con la segreta speranza che un giorno troverò quella che disegnerà se stessa”. Il piatto forte della mostra è rappresentato dagli arazzi degli anni Ottanta, che Boetti faceva realizzare in Afghanistan, ricchi di colori e di frasi che sceglieva personalmente, per poi farle tessere. “Scrivere - era solito affermare - è disegnare. Le mie scritture sono tutte fatte con la sinistra, una mano che non sa scrivere, mostrano quindi anche una punta di sofferenza fisica, ma scrivere è un gran piacere. Ci sono parole che uccidono, parole che fanno un male tremendo, parole come sassi, parole leggerissime, parole reali come in numeri. Ma se vuoi veramente qualcosa mettilo per iscritto”. Alighiero Boetti (Torino 1940 – Roma 1994)Alighiero Boetti, uno degli artisti più influenti del secondo dopoguerra, è oggi considerato di estrema attualità. I temi toccati, infatti, - i confini e il loro superamento, il caos, la complessità, la mescolanza di linguaggi e culture - sono riflessioni attuali sulle quali la società moderna si dibatte. Boetti affronta questi temi senza mai riferirsi ad un movimenti specifico. Dal punto di vista artistico Boetti esordisce nella seconda metà degli anni Sessanta con una personale alla Galleria Christian Stein di Torino nel 1967 dove presenta opere scultoree costruite per accostamenti elementari di materiali industriali. Autodidatta, dopo aver abbandonato gli studi di Economia, si interessa alla cultura orientale e a diverse discipline, quali la filosofia e l’alchimia. Attraverso il lavoro sui concetti di serialità e ripetitività pone in discussione il ruolo tradizionale dell’artista sviluppando il problema del doppio; con il lavoro Gemelli dal 1968, l’artista presenta un fotomontaggio che ritrae se stesso che tiene per mano un altro se stesso. Queste riflessioni lo spingeranno, tra la fine del 1972 e il 1973, a firmarsi Alighiero e Boetti. Dal 1971 al 1980 è ossessionato dalla serialità e dall’ordine delle cose, vuole codificare tutto: fiumi, bandiere, segni. Nel 1971 iniziano i suoi viaggi periodici in Afghanistan che inaugurano il ciclo dei ricami coloratissimi realizzati da donne afgane. Il lavoro sul tema del doppio corrisponde alla realizzazione di opere che coinvolgono la collettività e riguardano il linguaggio e la comunicabilità: tra il 1972 e il 1973 realizza il ciclo lavori a biro. Agli anni Settanta appartengono anche i ricalchi delle copertine dei periodici di informazione.Negli anni Novanta realizza un arazzo di grandi dimensioni denominato Tutto dove appaiono in silhouette un grande numero di immagini che ne ricoprono interamente la superficie. Nel 1993 dà vita a un’opera collettiva che coinvolge le Accademie d’Arte francesi, Alternando da uno a cento e viceversa, poi tessuto da mani afgane. Allo stesso anno appartiene l’opera considerata di commiato, una statua in bronzo dell’artista nell’atto di innaffiarsi il capo. Info: Alighiero E Boetti - Studio Giangaleazzo Visconti - Corso Monforte, 23 Milano - 28 novembre 2012 / 22 marzo 2013 - Orari: da lunedì a venerdì 11:00 - 19:00 - Ingresso libero - Catalogo in mostra - Tel. 02.795251 - info@studiovisconti.Net  - www.Studiovisconti.net    
   
   
MILANO (TWELVE, VIALE SABOTINO, 12): TWELVE&ROSASPINTO PRESENTANO “GOTICH LOLITA DECADENCE” - MOSTRA FOTOGRAFICA DI TROPPOGALLO - MERCOLEDÌ 7 NOVEMBRE 2012, ORE 19  
 
Un aperitivo onirico e retrò attende gli appassionati ammiratori delle proposte culturali e mondane firmate Rosaspinto, una mostra fotografica dai toni intriganti e riflessi nostalgici frutto dell’estro creativo dell’artista Troppogallo. Il progetto rende omaggio a Le Gothic Lolita, figure che appartengono ad un’epoca fuggevole e ormai passata, ma il cui stile retrò e la cui eterna decadenza le rende in qualche modo immortali e sempre intriganti. Loro sembrano consapevoli del loro potere seduttivo e nostalgico assumendo pose malinconiche ed auto compiacenti nei confronti dello spettatore-ammiratore. Con Gothic Lolita Decadence Troppogallo presenta alcune Gothic Lolita, ormai adulte, che sembrano accondiscendenti al loro destino, abbandonate nel ricordo dei bei momenti passati con la fanciullesca indifferenza per un mondo decadente, che ormai si sta consumando e dimenticando. Un luna park abbandonato diventa così il loro mondo, giocoso e spensierato, mezzi di trasporto di un’epoca passata rivivono questo lento e romantico tramonto della vita, ammiccando all’implacabile scorrere del tempo. Troppogallo, classe 1975, si definisce fotografo emozionale. Desidera che le sue opere riescano a suscitare una qualsiasi emozione, meglio ancora se un bel sorriso. Obiettivo, forse difficile, ma per un artista - sognatore è l’aspirazione più piacevole e gratificante; prendersi cura dei sentimenti e creare suggestioni ed impressioni di vita, unendo fine creatività a un’elegante ironia. Nato a Milano, lavora come fotografo dal 2008. Ha girato a lungo per il mondo per poi tornare a viverci; una città cosmopolita e seducente che lo attrae come una calamita e respinge come una sirena pericolosa. In mostra fino a Mercoledì 14 Novembre 2012 Info: Twelve - Viale Sabotino 12, Milano – tel 02 89073876 - www.Twelvemilano.it  
   
   
TORINO: ARTISSIMA 19 - COMING SOON – ARTISSIMA LIDO - 8/11 NOVEMBRE 2012  
 
Torna Artissima Lido il progetto di Artissima a cura di Francesca Bertolotti e Sarah Cosulich Canarutto off della fiera, in edizione completamente rinnovata. 5x5. Cinque collettivi artistici internazionali in cinque musei e istituzioni del Quadrilatero Romano a Torino. 98weeks (Beirut) al Museo Diffuso della Resistenza; Auto Italia South East (London) al museo di Antichità; Irmavep Club (Paris) all´archivio di Stato; Public Fiction (Los Angeles)al museo della Sindone; Soma (Mexico City) almao Museo d’Arte Orientale; Da giovedì 8 a domenica 11 novembre 2012, tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 22. Inaugurazione: 9 novembre dalle 19 alle 22. La seconda edizione di Artissima Lido, che completa l’offerta culturale di Artissima 2012, propone in una veste completamente rinnovata il progetto off della fiera avviato la scorsa edizione, dedicato ad artisti giovani e pensato per la caratteristica cornice del Quadrilatero Romano. Lido intende proseguire la riflessione sul tema degli “spazi indipendenti”, ampliandone la visione a livello internazionale e dando impulso al potenziale curatoriale e artistico dell’iniziativa. Quest’anno 5 spazi no-profit, esclusivamente internazionali, sono stati invitati da Artissima a realizzare un progetto espositivo specificamente pensato per alcuni inconsueti musei e istituzioni culturali del quartiere: l’Archivio di Stato, il Mao Museo d’Arte Orientale, il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà, il Museo della Sindone, il Museo di Antichità. Lido si colloca nel segno già tracciato da Artissima nel 2012 con It’s Not the End of the World, favorendo un dialogo proficuo tra la fiera e le altre istituzioni culturali della città, e si propone come un esperimento di cooperazione, tra l’attività di conservazione propria di un’istituzione museale e la “creazione” tipica dei collettivi, tra l’esistente e l’idea, tra arti e discipline diverse. Le cinque organizzazioni no-profit coinvolte sono: 98weeks (Beirut), Auto Italia South East (London), Irmavep Club (Paris), Public Fiction (Los Angeles), Soma (Mexico City). Il programma, articolato in una serie di mostre site-specific, installazioni, video e performance, rappresenterà un complemento alla fiera, offrendo alla città e ai visitatori di Artissima progetti espositivi strutturati, ma al contempo dinamici e sperimentali. --- Words… Action a cura di 98weeks (Beirut) Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà Per il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà, 98weeks presenta un programma di film libanesi e siriani, mai distribuiti in Italia, sul tema della Resistenza, e un workshop di scrittura, moderato dallo scrittore Christian Raimo, sull’idea di Costituzione e le sue possibili democrazie. --- · My Skin is at War with a World of Data a cura di Auto Italia South East (Londra) Museo di Antichità Per il Museo di Antichità Auto Italia South East produce collettivamente un nuovo film atto ad esplorare la funzione paranoica dell´immagine nella società dell´iper-realtà e dell´iper-connettività. Libretto Vi a cura di Irmavep Club (Paris) Archivio di Stato (Sezioni Riunite) All’archivio di Stato Irmavep Club allestisce una mostra che indaga le nozioni di memoria e trasmissione, delineando nuove traiettorie tra oralità e scrittura, in una visita guidata del presente attraverso il passato. --- · Treating Shadows as Real Things a cura di Public Fiction (Los Angeles) Museo della Sindone Nella Chiesa del Ss. Sudario, all’interno del Museo della Sindone, Public Fiction propone un intervento artistico che coinvolge la nostra percezione sensoriale, intellettiva e spirituale, presentando una mostra collettiva che si confronta con la flessibilità della percezione stessa e con lo spazio del metafisico. --- · A Waiting Search a cura di Soma (Mexico City) Mao Museo d’Arte Orientale Per il Mao Museo d’Arte Orientale, Soma collabora con l’artista messicano Daniel Monroy Cuevas per realizzare un nuovo percorso, disegnato dalla luce della riscoperta, che trasforma il museo, l’architettura e gli oggetti, in una esperienza immersiva. L’iniziativa vuole anche essere un’occasione di scambio e di visibilità per gli artisti italiani: a ciascuno degli spazi alternativi invitati è stato chiesto di portare nelle loro rispettive città il progetto di un artista del nostro paese. In quest’ottica, Artissima ha instaurato una collaborazione con lo spazio-progetto Cripta747, già parte attiva nell’edizione 2011, per la creazione di Taxi, una piattaforma web pensata per essere luogo di ricerca e di incontro per curatori, artisti e istituzioni, e che in prima istanza aiuterà i collettivi di Lido a navigare all’interno della scena artistica emergente in Italia. Punto di incontro per tutto i visitatori di Lido sarà l’Artissima Social Club negli spazi di Magnifica Preda nel cuore del Quadrilatero Romano. Info: Artissima Lido Quadrilatero Romano, Torino – 8/11 novembre 2012 – tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 22 - opening 9 novembre ore 19/22 - Ingresso libero al Museo della Sindone e all’Archivio di Stato - Ingresso gratuito su presentazione del biglietto di ingresso di Artissima al Museo di Antichità e Museo Diffuso della Resistenza - Ingresso ridotto su presentazione del biglietto di ingresso di Artissima al Mao Museo d´Arte Orientale  
   
   
AL PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI LA MOSTRA “SULLA VIA DELLA SETA. ANTICHI SENTIERI TRA ORIENTE E OCCIDENTE”, ORGANIZZATA DALL’ AMERICAN MUSEUM OF NATURAL HISTORY, NEW YORK CON L’AZIENDA SPECIALE PALAEXPO E CODICE. IDEE PER LA CULTURA  
 
Dopo la mostra “Darwin 1809 - 2009”, l’Azienda Speciale Palaexpo e Codice. Idee per la Cultura rinnovano la collaborazione con l’Amnh di New York con una grande esposizione internazionale che presenta, in una scenografia spettacolare e immersiva, più di 150 manufatti originali tra opere d’arte, tessuti, parati, oggetti in vetro e bronzo provenienti da prestigiosi musei di tutto il mondo, oltre a modelli, mappe, ricostruzioni, percorsi interattivi e video installazioni. Una storia completa e avvincente di quell’intreccio di itinerari da Oriente a Occidente e viceversa, riassunti poi sotto il suggestivo termine di “Via della Seta”, percorso, tra il Vii e il Xiv secolo, da mercanti, pellegrini, esploratori per scambiare merci preziosissime, diffondere culture e religioni, conoscere mondi lontani. La “Via della Seta” è ripercorsa attraverso la ricostruzione di quattro città simbolo: Chang’an, l’odierna Xi’an, la capitale cosmopolita della dinastia cinese dei Tang; Turfan, città oasi del deserto del Gobi; Samarcanda, grande centro mercantile e culturale; e infine Baghdad, capitale del mondo islamico e sede del califfato. Una sezione, realizzata in esclusiva per l’edizione italiana, a cura di Luca Molà, Ludovica Rosati e Alexandra Wetzel, approfondisce il rapporto di alcune città italiane - soprattutto Venezia e Genova – con l’estremo Oriente negli ultimi secoli del Medioevo: fonti documentarie testimoniano con assoluta certezza la presenza di un nutrito nucleo di mercanti italiani nella Persia e nella Cina dell’epoca. Una mostra ricca di stimoli per tutti, dagli adulti ai bambini, che vivranno il racconto di alcuni eccezionali capitoli della diffusione di tecnologie fondamentali come la sericoltura e la fabbricazione della seta, le tecniche di irrigazione, la fabbricazione della carta, la lavorazione dei metalli e del vetro, l’invenzione di straordinari meccanismi come la riproduzione di un orologio ad acqua della Baghdad del Xiii secolo. Tra i manufatti in esposizione, reperti di assoluta importanza, alcuni dei quali mai esposti al pubblico, come la dalmatica del parato di papa Benedetto Xi, confezionata con sete di provenienza asiatica e tessuti italiani di ispirazione orientaleggiante, una straordinaria testimonianza del gusto per le stoffe preziose tartariche e della loro fortuna nel Tardo Medioevo presso le sfere più alte del potere civile e religioso; la fiasca cinese ottagonale del Museo di Arte Medievale di Arezzo, tra i primi vasi decorati in bianco e blu approdati in Europa; il manto di san Secondo del Xiii secolo, proveniente da Venezia, una delle prime testimonianze delle nascenti manifatture della seta in Italia e importante attestazione del legame che per tutto il Medioevo unisce i tessuti suntuari al culto delle reliquie; il manuale di mercatura di Francesco Balducci Pegolotti, il più famoso e completo manuale medievale ad uso dei mercanti compilato dall’esperto uomo d’affari fiorentino Balducci Pegolotti attorno al 1330/40: in questa pratica di mercatura Pegolotti descrive la straordinaria varietà di monete, misure, dazi e merci per ogni piazza commerciale importante in Europa, nel Mediterraneo e in Medio Oriente, includendo molte informazioni anche sul commercio con la Persia e la Cina. La mostra riunisce inoltre per la prima volta un insieme di documenti originali sul più grande viaggiatore italiano di tutti i tempi, Marco Polo. La sua lunga esperienza dell’Oriente è rievocata attraverso il testamento, l’inventario dettagliato degli oggetti che gli appartenevano e versioni manoscritte o a stampa del Milione; il visitatore potrà così conoscere le testimonianze della civiltà cinese che Marco riportò con sé a Venezia e valutare il suo fondamentale contributo alla conoscenza dell’Asia in Occidente. In concomitanza con la mostra Il Palazzo delle Esposizioni organizza tre importanti eventi per approfondire il tema della via della seta: “Incontri sulla Via della Seta” ciclo di appuntamenti con studiosi, scrittori, giornalisti, scienziati e viaggiatori, tra i maggiori esperti dell’argomento; la rassegna cinematografica “A Oriente!”, alla scoperta della Via della Seta attraverso il cinema; “Fatti un film”, seconda edizione del concorso internazionale per cortometraggi, inediti e non, che invita gli autori cinematografici a ripensare i temi portanti della mostra attraverso le immagini in movimento. Il Laboratorio d’arte propone per bambini e ragazzi, a partire da domenica 28 ottobre, Trame d’oriente, visita e laboratorio. Nel cubo Per filo e per segno, un’installazione di fili intrecciati creata dall’illustratrice Vittoria Facchini, per tessere insieme sorprendenti trame di storie colorate e connettere le storie millenarie di mercanti, pellegrini e ambasciatori. (Informazioni: www.Palazzoesposizioni.it,didattica.pde@palaexpo.it). Le sezioni della mostra Chang’an (Xi’an) Si parte dalla capitale della dinastia Tang (618-907 d.C.), situata nel cuore della pianura centrale cinese e contraddistinta da tolleranza religiosa e una solida struttura amministrativa. I numerosissimi reperti di statuine raffiguranti cammelli carichi di merci e palafrenieri, dignitari, attori, musici con tratti marcatamente stranieri, creano un´immagine viva e movimentata della metropoli da cui partivano le carovane dirette a nordovest. Turfan Grazie al suo sofisticato sistema di irrigazione, l´oasi di Turfan, situata sulla rotta che circonda a nord il terribile deserto Taklamakan, diventò uno dei grandi centri commerciali della Via della seta. La ricostruzione fedele di un "karez" (canale) di irrigazione consente al visitatore di rendersi conto della portata di quest´invenzione, che ha permesso la trasformazione di piccole oasi in centri urbani circondati da terreni agricoli. Samarcanda Situata nell´odierno Uzbekistan, Samarcanda era il cuore della civiltà sogdiana, i cui mercanti arrivavano fino in India, in Persia e in Cina. Vi si poteva trovare ogni bene di lusso e genere di svago, ma la città rappresentava anche uno dei più importanti punti d´incontro tra culture lontane. La mostra mette in evidenza come l´uso della carta, abbia reso possibile la documentazione di transazioni commerciali e la trasmissione di testi sacri. Baghdad La città, fondata nel 762 d.C. Sulla riva occidentale del fiume Tigri, fu la capitale della dinastia araba degli Abbasidi (750-1258). Verso la fine dell´Viii secolo Baghdad era il centro intellettuale del mondo islamico, in cui fioriva la ricerca nei campi delle scienze, della letteratura e della tecnologia. Esempio dell´alta tecnologia artigianale raggiunta all´epoca in questi territori è la produzione di oggetti in vetro. Il Commercio Via Mare Da Baghdad le strade si dividevano: a sud le carovane proseguivano verso il Golfo Persico, mentre a nordovest, attraverso la Siria, giungevano al Mar Mediterraneo. Cambiamenti politici e progressi tecnologici fecero però incrementare il commercio via mare, più veloce e più sicuro. Così, tra il Ix e il X secolo, il trasporto marittimo crebbe e le merci iniziarono a partire dalle coste meridionali della Cina. L’italia, La Seta E L’oriente Una mostra sulla Via della Seta a Roma non può non tener conto del ruolo storico che i millenari itinerari d’Oriente ebbero per gli sviluppi della civiltà occidentale, in particolare italiana. Ciascuna tappa del viaggio tra le città dell’Asia è un’occasione per riflettere sulle migrazioni di saperi, tecniche e conoscenze tra Oriente e Occidente. Ma vi è di più: sulla mappa delle rotte euroasiatiche bisogna aggiungere un nuovo tassello per il Xiii e Xiv il secolo, disegnare nuovi percorsi, seguire direzioni inedite. La lunga strada che per secoli attraversò le regioni orientali prosegue ora fino in Italia e i mercanti e viaggiatori occidentali intraprendono per la prima volta il cammino per la Cina, aprendo nuovi orizzonti globali per l’Europa del tardo Medioevo. Tra la seconda metà del Duecento e la prima metà del Trecento, infatti, l’unificazione del continente asiatico grazie alla Pax Mongolica e la penetrazione commerciale dei mercanti di Genova e Venezia negli empori orientali permette di collegare le estreme propaggini dell’Eurasia in un solo sistema commerciale di vastissimo raggio. Sete, porcellane, spezie e perle dell’Asia si scambiano con cristalli, argento e tessuti occidentali, in un intersecarsi di affari che coinvolge tutta l’Europa, il Medio Oriente, la Persia, l’Asia centrale, l’India, l’Indonesia e la Cina. Per la prima volta si crea un circuito mondiale dei traffici  
   
   
CILIVERGHE DI MAZZANO (MUSEI MAZZUCCHELLI): VINTAGE - IL FASCINO DELLA MODA E LE COSE DEL PASSATO - - IV EDIZIONE 2012 - 8.9.10.11 NOVEMBRE 2012  
 
Torna la Iv edizione autunno -inverno della mostra mercato ideata dai Musei Mazzucchelli e dedicata alla moda e accessori d’epoca. Sotto la direzione artistica di Pierangela Gemignani, vicepresidente della Fondazione Giacomini Meo Fiorot, e di Lara Alberti direttore dei Musei Mazzucchelli, nella splendida sede di Ciliverghe di Mazzano - in provincia di Brescia, - una selezione dei più qualificati espositori specializzati in moda Vintage, interpreti e promotori al tempo stesso della vera essenza del Vintage da intendersi come modo di essere e vivere, oltre che come fenomeno di moda. Viste le numerose richieste, quest’anno la mostra-mercato di moda e accessori d’epoca, che vanta il patrocinio di Provincia di Brescia, Comune di Mazzano e Camera di Commercio, si estende anche all’Antiquariato ampliando quindi il numero di spazi espositivi e la durata della manifestazione. La rassegna sarà accompagnato da divertenti eventi collaterali quali gli happy hours accompagnati da musica a tema e défilé di moda Vintage che faranno della manifestazione un’occasione per calarsi in un’atmosfera unica dove poter ammirare e acquistare abiti, accessori, articoli da viaggio e libri - in linea con lo spirito della Fondazione Giacomini Meo Fiorot, che accoglie l’iniziativa e ospita, al suo interno, il Museo della Moda e del Costume, con Collezioni permanenti di abiti antichi e accessori, valorizzati da un’intensa programmazione espositiva. Come sempre non mancheranno i laboratori creativi appositamente creati per l’evento e dedicati a bambini e ragazzi (sab. E dom. Alle ore 15-16-17; costo 3,50 cad.). Con il laboratori Inventa Il Tuo Stile, dopo una breve passeggiata nel Museo del Costume e della Moda, i bambini saranno invitati a ridare vita a vecchie t-shirt creando nuovi e originali abiti, mentre con la proposta Gioielli & C., dopo una visita al Museo del Vino e Cavatappi, il pubblico più giovane potrà realizzare il proprio originale gioiello a tema utilizzando speciali materiali e strumenti di lavoro. L’ 8 e il 9 novembre, infine, saranno occosiane per gustare una esclusiva Cena Vintage* con la partecipazione dello chef Andrea Mainardi del ristorante Officina Cucina di Brescia. Classe 1983, diplomato presso l´Ipssar di San Pellegrino Terme, trascorsi da "Frosio" (Almè), "Grill" (Courmayeur), "La Siriola" (San Cassiano), "Casablanca" (Baia Sardinia) e tre anni all´ Albereta da Gualtiero Marchesi. Dal 19 Marzo 2010 è iniziata la Sua nuova avventura come Chef\patron di Officina Cucina a Brescia. Un ristorante, un solo tavolo per un minimo di 2 persone fino ad un massimo di 10. Un nuovo modo di vedere e di gustare il cibo, un viaggio alla scoperta di gusti, sapori, profumi e consistenze, nato dalla grande passione di Andrea che, come in un laboratorio di ricerca, sperimenta e abbina prodotti di altissima qualità a tecniche sofisticate con le quali riesce a creare piatti estrosi dai sapori particolari da collezionare nella memoria e da assaporare con sensibilità e desiderio, perché nulla è lasciato al caso. * su prenotazione e a pagamento tel.030212421 Ingresso alla manifestazione: 5 euro Orari: giovedì dalle 17 alle 22; venerdì dalle 10 alle 22; sabato dalle 10 alle 22; domenica 10-20 Info: Musei Mazzucchelli, via Mazzucchelli, 2 – 25080 Ciliverghe di Mazzano (Bs) tel.: 030212421 - info@museimazzucchelli.It  - promozione@museimazzucchelli.It  
   
   
BERGAMO: BARBARA BARTOLONE - IL LATO VISIBILE DEL TEMPO - 3/11/12/12  
 
Sabato 3 novembre 2012 la Shots Gallery inaugura la personale di Barbara Bartolone - Il Lato Visibile del Tempo. Le fotografie in mostra raccontano della ricerca del silenzio, dell´ascolto del paesaggio interiore, uno sguardo sospeso sui silenzi dell´anima. La delicatezza delle immagini di Barbara, tutte realizzate in analogico con negativi di medio e grande formato, restituiscono una atmosfera rarefatta, soffusa, una dimensione che sicuramente manca nel nostro contemporaneo, quella del raccoglimento, linfa vitale per non perdersi e non perdere la propria identità. Come scrive Don Giuliano Zanchi direttore del Museo Bernareggi di Bergamo, curatore nel 2010 della sua personale “Interno Naturale” nel suggestivo spazio dell´ex oratorio di San Lupo a Bergamo: “Gli spiragli che Barbara Bartolone lascia affiorare attraverso il raffinato strumento di ascolto che è la sua fotografia erompono costantemente come autonome sorgenti di luce: il mondo è il primo sguardo che si rivolge alla nostra smarrita solitudine.” Nata a Genova nel 1973, vive e lavora a Bergamo. Si laurea nel 1997 presso l´Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova e si trasferisce poi a Milano dove opera nel campo della fotografia pubblicitaria e di architettura. Collabora con Giovanni Chiaramonte occupandosi del coordinamento e dell´allestimento di mostre d´autore. Realizza una serie di reportages su aree urbane, che elegge a fulcro di una personale ricerca. Si interessa infatti da anni ad alcune città europee ed in questo ambito si inserisce la serie di immagini dal titolo “Spazi lunari”. Dai notturni lunari ai boschi della campagna lombarda (“ Gli alberi che ti hanno visto correre” ), il suo lavoro fotografico è sempre affiancato dalla ricerca introspettiva. La sua è una visione netta dove gli oggetti animano una composizione nella quale una luce, un riflesso, un colore attivano uno sguardo capace di accogliere echi di sottili malinconie. Nel 2010 realizza una sua personale Interno Naturale all´ex oratorio di San Lupo di Bergamo, curata da Don Giuliano Zanchi, con l´allestimento di Antonio Lagorio e le musiche di Adelio Leoni. A Bergamo, dove vive, opera attualmente nel campo professionale. Inaugurazione: 3 novembre ore 19.00 Sede mostra: Shots Gallerypiazzetta del Santuario 2 d (Borgo Santa Caterina), Bergamo - www.Shotsgallery.it  - info@shotsgallery.It  - Tel. 347.8141887 - Ingresso libero  
   
   
UDINE (PALAZZO GIACOMELLI): NUOVA MOSTRA TEMPORANEA “SIMBOLI E RITUALI DELLA MORTE”, L’APPARATO ORNAMENTALE NEI CIMITERI FRIULANIA - UNA RICERCA FOTOGRAFICA DI CARLO INNOCENTI E CLAUDIO MARCON IN UN ITINERARIO ALL’OMBRA DEI GRANDI CIPRESSI - DAL 31 OTTOBRE AL 25 NOVEMBRE  
 
Proprio in un periodo dell’anno, quello della festa dei morti, un tempo fortemente vissuto da tutta la comunità friulana, al Museo Etnografico del Friuli si apre una mostra fotografica che documenta come era vissuto il culto della morte, ma anche la cura che è stata data da sempre alle tombe. Il 31 ottobre, alle 17.30, apre la mostra “Simboli e rituali della morte. L’apparato ornamentale nei cimiteri friulani”, ospitata presso il salone e la sala didattica al secondo piano del Museo Etnografico del Friuli e che presenta gli scatti realizzati dai due fotografi Claudio Marcon e Carlo Innocenti. L’inaugurazione dell’esposizione, che sarà visitabile fino al 25 novembre, sarà presentata dal professor Gianpaolo Gri, docenti di antropologia all’università di Udine. I cimiteri sono piccole città, un tempo considerati luoghi marginali e tristi. Oggi, associazioni internazionali, in particolare l’Asce, Association of Significant Cemeteries in Europe, ne fanno capire l’importanza culturale e molti luoghi sono diventati un patrimonio da conoscere, tutelare e osservare. Anche nel piccolo, nelle località ai margini delle grandi città, il cimitero è il luogo che risente della trasformazione dei tempi, ma ne conserva le tracce e costituisce un punto di partenza anche per conoscere la vita di una comunità, modi di sentire individuali e collettivi. Per alcuni anni i due fotografi Claudio Marcon e Carlo Innocenti hanno percorso i viali di cimiteri monumentali e di paesi di montagna, sparsi su alture, in parte in trasformazione e abbandono. Ne sono rimasti affascinati, per la ricchezza di testimonianze, di spunti, di cultura. Lapidi, povere croci, pietre incise da epitaffi, decori ricordano la vita di persone per generazioni: famiglie, giovani uomini periti nelle guerre, bambini accolti nel limbo, culti di diverse religioni. Il Museo Etnografico del Friuli a palazzo Giacomelli in via Grazzano, lo ricordiamo, è aperto dal martedì alla domenica dalle 10.30 alle 17. Informazioni: tel 0432 271920  
   
   
FVG: PARCO PREALPI GIULIE - TRE INCONTRI ALLA SCOPERTA DI GHIACCIAI E AQUILE – 9/23 NOVEMBRE  
 
Dalla storia segreta dei ghiacciai del Canin alla scoperta delle regali aquile nel Parco Tre incontri a Venzone per conoscere il territorio protetto 9-23 novembre Venzone, Palazzo Orgnani Martina, ore 20.15. Orsi, aquile e avvoltoi al centro di tre incontri promossi a Venzone dal Parco Naturale Regionale delle Prealpi Giulie. Ma anche ghiacciai e memorie dei climi passati, svelate attraverso l’affascinante studio delle distese cristalline ancora presenti sulle cime montuose più alte. “Di grande interesse le tre serate cui si può prendere parte a Palazzo Orgnani Martina - fa notare il presidente dell’Ente Parco, Stefano Di Bernardo -. La conoscenza del territorio, della fauna che lo popola silenziosamente e delle peculiarità che lo caratterizzano, è fondamentale per maturare una cultura nuova: quella della tutela del paesaggio e delle sue bellezze, in armonia con le comunità che vivono nei paesi del Parco e non solo”. Tre appuntamenti. --- Primo appuntamento venerdì 9 novembre, allo scoperta dei misteri custoditi per millenni dal ghiaccio: Renato Roberto Colucci del Dipartimento di matematica e geoscienze dell’Università di Trieste, parlerà della storia di uno dei massicci più importanti del Friuli, quello del Canin. Con i suoi ghiacciai è un prezioso contenitore di memorie del clima del passato. --- Secondo incontro venerdì 16 novembre in compagnia di Stefano Filacorda del Dipartimento di scienze agrarie e ambientali dell’Università di Udine. L’esperto parlerà di un tema molto caro alle popolazioni della Pedemontana e della montagna: le presenze, ma anche le scomparse degli orsi trentini e sloveni in Friuli Venezia Giulia. --- Si chiude venerdì 23 novembre con Fulvio Genero, faunista e collaboratore del Parco Prealpi che parlerà della regale presenza, in quest’area protetta, delle aquile, e anche dei curiosi avvoltoi, gli “spazzini” della natura. Tutti gli incontri sono a ingresso libero e prendono avvio alle 20.15; in collaborazione con Museo della Terra di Venzone, Pro Loco di Venzone e Comune di Venzone. --- Info e documentazione: Parco e Centri visita - www.Parcoprealpigiulie.it  - info@parcoprealpigiulie.It  - +39 0433 53534  
   
   
TRIESTE (LUX ART GALLERY): 45° MOSTRA DEL PAESAGGIO – 17 NOVEMBRE/31 DICEMBRE  
 
Si rinnova quest’anno lo storico appuntamento della Mostra del Paesaggio, giunta alla 45° edizione e promossa dalla Società Artistico Letteraria di Trieste. La rassegna delle opere selezionate s’inaugurerà sabato 17 novembre alle ore 19 alla Lux Art Gallery di Trieste (Via Rittmeyer 7/a), diretta da Giorgio Parovel, e rimarrà aperta sino al 31 dicembre 2012. Gli artisti possono partecipare con una sola opera a tema, decorosamente incorniciata, le cui misure di base non dovranno superare all’incirca i 90 centimetri. Sono ammesse tutte le tecniche artistiche comprese quelle fotografiche, sculture e installazioni di dimensioni contenute. In considerazione della dimensione degli spazi espositivi e di una dignitosa collocazione dei lavori, saranno accolte solamente le opere scelte con giudizio insindacabile dalla commissione di accettazione, composta da Marianna Accerboni, Sergio Brossi ed Enrico Fraulini. I lavori degli artisti dovranno pervenire alla Lux Art Gallery di Trieste per la selezione lunedì 5 e martedì 6 novembre 2012 dalle ore 17.00 alle ore 20.00. Mercoledì 7 novembre le opere non accolte verranno riconsegnate nella stessa sede di via Rittmeyer 7/ a dalle ore 17.00 alle 20.00. La storica rassegna, fondata nel 1945 dal poeta Marcello Fraulini, si propone di offrire un panorama a 360° dell’arte visiva ispirata al tema del paesaggio: è aperta a molteplici aspetti del linguaggio artistico contemporaneo e vi possono partecipare artisti del capoluogo giuliano, del Friuli Venezia Giulia, di altre regioni italiane e di oltre confine. Nel corso della mostra sono previste alcune manifestazioni collaterali. Info: tel 335 6750946/ 339 1137626  
   
   
ROMA: MOSTRA FOTOGRAFICA “DIRITTI IN CONGO: NEGAZIONI E DIGNITÀ”  
 
Venerdì 26 ottobre 2012, nella sala Egon von Fürstenberg di Palazzo Valentini di Roma, è stata inaugurata la mostra fotografica di Flavia Cortonicchi, Diritti In Congo: negazioni e dignità, con l´Organizzazione Amka Onlus e in collaborazione con il Laboratorio Fotografico Corsetti. La mostra è visitabile, con ingresso gratuito, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19; il sabato dalle 10 alle 13; domenica chiuso. Amka è un’Organizzazione no profit che opera in particolare nella Repubblica Democratica del Congo e in Guatemala sostenendo progetti di sviluppo integrato, in diversi settori: sanità, educazione, microcredito, commercio equo e lotta contro la trasmissione verticale dell’Hiv. Il reportage, realizzato in pellicola bianco e nero, mostra il quotidiano nella regione del Katanga a Sud della Repubblica Democratica del Congo, le sue zone rurali, le condizioni di vita della popolazione e i diritti negati contro i quali Amka combatte da anni attraverso progetti di sviluppo. Con uno sguardo disincantato la fotografa si immerge in questa parte di mondo e racconta la lotta per un futuro diverso. È la storia di una realtà in movimento nell’apparente immobilità paesaggistica della savana. Nelle immagini vi è la forte dignità di donne, uomini e bambini che ogni giorno combattono per la sopravvivenza. La mostra fotografica in parte rappresenta lo stretto contatto con le comunità locali, realizzato grazie al programma di volontariato internazionale di Amka Onlus. Info: www.Amka.org    
   
   
OSTIA (EXPOSTIA, CORSO DUCA DI GENOVA, 22): MOSTRA “MOSAICI ROMANI”, IN PROGRAMMA FINO AL 13 GENNAIO 2013.  
 
In occasione della inaugurazione dell’area espositiva “Exp’ostia” situata all’interno dello spazio Ex [de] Po’, edificio riqualificato in finanza di progetto, è stata presentata al pubblico la mostra “Mosaici Romani”, in programma fino al 13 gennaio 2013 e promossa dalla Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale - Musei Capitolini con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura. Ritenuti oggi tra i più importanti esempi di mosaici pavimentali e parietali i reperti, di grande pregio e valore, trovano una location ideale nella nuova sede espositiva di Ostia. Grazie al sito archeologico che rende famosa questa area, riconosciuto dalla comunità scientifica, quello con più mosaici rinvenuti e conservati in loco, l’ iniziativa vuole raccontare l’antica tecnica del mosaico per dare uno strumento di lettura e di informazione a coloro che visiteranno il sito di Ostia Antica. L’esposizione, articolata su quasi trenta mosaici, intende presentare al grande pubblico le diverse tipologie e le tecniche delle pavimentazioni musive e delle decorazioni parietali: tessellati a stuoia, scutulata, pavimenti a tessere bianche e nere con decorazioni geometriche o figurate, pavimenti a tessere policrome ugualmente con motivi geometrici o figurati, mosaici a grandi tessere, lastre lavorate con la tecnica dell’opus sectile; emblemata, ovvero quella particolare tecnica che impiegando tessere di marmo e di vetro minutissime, allettate su un supporto fittile o marmoreo, riproduceva quadri a soggetto figurato da inserire al centro di più ampie pavimentazioni. Numerosissimi sono poi sia gli schemi che i motivi decorativi: motivi geometrici modulari che trovano confronti con schemi attestati in tutto il mondo romano; motivi figurati che ripropongono decorazioni vegetali, raffigurazioni mitologiche, scene reali ed elementi legati al simbolismo. Tutta questa varietà si colloca lungo tutto l’arco di vita della città antica, dall’epoca repubblicana, fino alla tarda età imperiale, epoca alla quale può essere attribuita la produzione dei mosaici a grandi tessere o un grande tappeto musivo con scene di caccia, ovviamente non tralasciando i secoli centrali dell’Impero, periodo al quale può essere attribuita la maggior parte della documentazione. L’esposizione, allestita seguendo ordine e sviluppo cronologico, rispettando però le diverse tipologie musive, sarà raccontata ai visitatori presentando i reperti secondo un doppio registro. Si potrà usufruire così di una duplice lettura: mediante pannelli didattici si comprenderà la storia, la funzione del mosaico nei vari ambienti della casa o dell’edificio in un confronto continuo con la vita quotidiana; mediante la proiezione in loop di un filmato a cura di Alberto Angela, tratto dalla trasmissione Rai “Passaggio a Nord-ovest”, si potranno comprendere la tecnica, la realizzazione e l’uso specifico del mosaico  
   
   
SAN SEVERO: AVANZAMENTO LAVORI FERROVIE DEL GARGANO  
 
Bari, 30 ottobre 2012 - In treno da Foggia alle spiagge del Gargano in meno di un´ora contro le quasi due ore attuali. “Con l´ammodernamento della linea San Severo- San Nicandro Garganico dimezzeremo i tempi di percorrenza. E´ un progetto destinato a incidere sulla vita delle persone e cambiare profondamente le sorti di un territorio”, ha spiegato il 26 ottobre l´assessore regionale alle infrastrutture e mobilità Guglielmo Minervini nel corso della presentazione dello stato di avanzamento dei lavori. Tutto procede secondo i tempi. Sulla tratta Apricena – San Severo è in corso la realizzazione del ponte in acciaio per lo scavalco della A14 e la posa dei binari. Il completamento dei lavori è previsto a giugno del 2013 e l´attivazione del servizio per i viaggiatori dal 1 gennaio del 2014. Si sta anche lavorando sul secondo lotto la Apricena – S.nicandro con la realizzazione di una galleria di 3.178 m. L´attivazione del servizio è prevista nel 2015. “Abbiamo finanziato con 40 milioni di euro questo intervento e con circa altri 12 milioni l´acquisto di 3 nuovi treni che potranno correre fino a 140 km/h su queste tratte, faremo entrare in connessione il Gargano con la Capitanata e il sub appenino dauno. Nel tempo si è sedimentata quasi una reciproca estraneità tra questi tre sistemi territoriali. Vogliamo rompere il muro che separa questi mondi, dimezzare i tempi di percorrenza, rendere ordinario quello che oggi è straordinario. Pensate agli studenti universitari, venire a Foggia diventerà ordinario oppure ai cittadini e turisti che vogliono raggiungere le spiagge del Gargano, visto che le stazioni di Ischitella o Calenella sono proprio di fronte al mare, potranno farlo in treno in un tempo ragionevole”. La linea San Severo-peschici Calenella, infatti, tocca in diversi punti l’area del Parco Nazionale del Gargano, attraversa il territorio di 8 comuni – San Severo, Apricena, San Nicandro Garganico, Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, Rodi Garganico, Vico del Gargano – e serve di fatto anche il comune di Peschici, di cui arriva a lambire il confine comunale in estrema prossimità con il centro abitato. “Sarà possibile andare – ha sottilienato Minervini - da Apricena a Foggia in 25 minuti rispetto ai 60 attuali e, con il completamento dell´opera, da S.nicandro a Foggia in 35 minuti, oggi ne servono 90 o da Cagnano Varano a Foggia in 55 minuti contro i 110 attuali”. Ma è un piano di sistema che Minervini ha illustrato così: “Stiamo guardando lontano, con una strategia organica che punta all´interoperabilità delle reti. I treni dal Gargano potranno entrare da nord nella stazione di San Severo in modo da garantire i collegamenti da/per Foggia senza necessità di inversione di marcia. Foggia diventerà un hub, uno snodo centrale della rete ferroviaria, connessa con Potenza e con l´alta capacità Bari-napoli. Scendendo a Barletta si potrà entrare direttamente sulla linea della Ferrotramviaria e, sempre senza cambiare treno, si potrà arrivare in aeroporto”. Questa mattina è stato anche inaugurato nelle officine delle Ferrovie del Gargano di Foggia l´unico impianto in Italia in grado di sollevare un treno e procedere alla sostituzione di un carrello in due ore. Un investimento della società, progettato dai suoi ingegneri, che sta facendo scuola. Adesso, infatti, anche Ntv se ne sta dotando. “Un intervento – ha concluso l´assessore - tecnologicamente innovativo e avanzato per dire che in Puglia si sta sperimentando e qui si realizzano le condizioni perché altri vengano a vedere cosa succede”.