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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Novembre 2012
"IN ESTATE TEST PER IDROVOLANTI DA BRINDISI A PORTI ADRIATICO"  
 
Bari, 28 novembre 2012 - Idrovolanti dal porto di Brindisi a quelli di Pula (Croazia), Corfù (Grecia), Bar (Montenegro) e Valona (Albania). I voli sperimentali partiranno in estate, dopo che si sarà arrivati all´armonizzazione delle legislazioni tra i paesi dell´Adriatico coinvolti. Poi il servizio sarà messo sul mercato per verificare la presenza di operatori interessati a collegare i porti dell´adriatico in mezzora di volo, contro l´attuale notte di navigazione necessaria con i traghetti. "È una sperimentazione assoluta per le nostre latitudini che guarda a forme di connessione che abbattono le distanze e rendono accessibili le città preparando l´Europa che verrà", ha spiegato alla stampa questa mattina l´assessore alla mobilità Guglielmo Minervini durante l´incontro dell’Adriseaplanes Steering Committee, organo decisionale di tutti i partner coinvolti. Il progetto Seaplanes, finanziato nell’ambito del programma comunitario di Cooperazione transfrontaliera Cbc Ipa Adriatico, si compone di un partenariato costituito da Regione Puglia, Autorità portuale di Brindisi, provincia di Teramo, Enac, Ministero dei trasporti del Montenegro, Porto di Pula, Prefettura di Corfù, porto di Bar e porto di Valona. "Siamo in una fase avanzata - ha spiegato Minervini - l´idrovolante è un mezzo che ha un basso impatto e richiede un´infrastrutturazione leggera, i cui costi sono coperti dal progetto. L´obiettivo delle attività di test è quello di aprire una nuova forma di collegamento in un canale d´acqua, l´Adriatico, che per anni è stato attraversato da un muro immateriale che ha dilatato in modo innaturale le distanze fra le sue sponde. Cucire questo corridoio significa mettere in connessione non solo le culture ma soprattutto le economie fra la Puglia e un pezzo del mondo balcanico che è pronto a dialogare con l´Europa". L’operatività sul mare rimane di competenza dell´autorità portuale e della Capitaneria di Porto di Brindisi, che sta seguendo l’iter dei lavori ai fini del rilascio delle connesse autorizzazioni previste dalle normative. Quando è in volo l´idrovolante ricade nella disciplina dell´Enac. Dopo gli studi di fattibilità una parte del budget sarà destinata al noleggio di un idrovolante da 19 passeggeri, alla realizzazione di piattaforme, a un sistema radio, alla istallazione di boe e a un sistema comune di prenotazione on line. Saranno realizzati, inoltre, piccoli interventi infrastrutturali nei porti delle città coinvolte (pontoni galleggianti, canali di atterraggio, stazione), elementi questi tutti compatibili e integrati, in piena sicurezza col traffico portuale.  
   
   
MOBILITÀ. A MILANO 74MILA AUTO IN MENO, +50% DI BICI E TANTE ISOLE AMBIENTALI PUBBLICATO IL PIANO GENERALE DEL TRAFFICO URBANO, CON LA FOTOGRAFIA DEL CAMBIAMENTO DAL 2003 A OGGI E I PROGETTI PER IL FUTURO  
 
Milano, 28 novembre 2012 – La città cambia, andando verso una mobilità sempre più sostenibile, con meno auto, molte più biciclette e la diffusione di isole ambientali. È questa la fotografia di come si sta trasformando la città, dal 2003 a oggi, scattata dall´aggiornamento del Piano Generale del Traffico Urbano (Pgtu), il documento cui compete la programmazione degli scenari di mobilità nel breve periodo. In particolare, sono 74mila le auto in meno in città, sono invece aumentati del 50% gli ingressi di biciclette nel centro e si sono moltiplicate aree pedonali (399mila mq), zone a traffico limitato (134.800 mq) e zone 30 (325.600 mq). Inoltre, oggi si contano 145 km di piste ciclabili, 150 stazioni del bike sharing e 95.500 posti auto regolamentati. Grazie al monitoraggio e ai dati raccolti da Amat è stato possibile descrivere i cambiamenti della mobilità in città dal 2003 al 2012, definire così con maggior precisione i bisogni di chi oggi vive e lavora a Milano e, in base a questi ultimi, delineare strategie di sviluppo che privilegino la qualità della vita e riducano i disagi causati dal traffico: estendere gli ambiti riservati alla mobilità dolce, riqualificare il centro storico riducendo la congestione, migliorare e potenziare il trasporto pubblico, riqualificare ambiti locali periferici, razionalizzare la distribuzione delle merci (anche passando dalle attuali 1.350 piazzole carico/scarico a 2.400), estendere la regolamentazione della sosta, valorizzare la fruizione dei parcheggi in struttura già presenti sul territorio. Sul fronte della mobilità dolce si vogliono estendere, in una prima fase, le Zone 30 per favorire la sicurezza e la convivenza di tutte le componenti della mobilità (per esempio, Baggio, Colonna, Dergano, Figino, Lazzaretto, Melzo, Muratori, Paruta, Tortona-solari) e realizzare una rete di ciclabilità sempre più diffusa e continua (Maciachini-fermi-comasina, Qt8-gallaratese, Lotto-triennale, Duomo-monforte, Duomo-sempione, Duomo-porta Nuova, Portello-molino Dorino, Medaglie d’Oro-chiaravalle). In tema di trasporto pubblico il Pgtu punta a estendere le corsie riservate, alcune già inserite nel Piano triennale delle opere pubbliche (per esempio, Gorizia-col di Lana-bligny-sabotino, Cermenate-antonini, Coni Zugna, Certosa-bovisa-maciachini, Solari-montevideo, Tunisia) e il preferenziamento semaforico (metrotranvia sud, linee 7 e 13), dopo gli effetti positivi ottenuti su 5 linee (90, 91, 4, 12 e 15) grazie agli interventi su 183 semafori. Il Pgtu, poi, mette in luce anche il rapporto offerta/domanda di sosta, supportato da due campagne di rilievo effettuate nel 2004 e nel 2008, che hanno messo in evidenza come, a parità di offerta, si sia ridotta la domanda tra il 10 e il 19%. Allargando il confronto al 2012, l’incremento degli spazi di sosta regolamentata è stato del 73% per i residenti e dell’87% per le strisce blu (rispetto al 2003). Per continuare sulla strada intrapresa, il Piano individua l’estensione degli ambiti di sosta regolarizzata, da Zara-testi ad Abbiategrasso, da Bisceglie a Rogoredo, da Cascina Gobba a Mac Mahon, Piero della Francesca, Arcole, Bovisa e Città Studi. Tutte le strategie individuate dal Pgtu vanno nella direzione di rendere Milano una città dove il trasporto pubblico e le altre forme di mobilità dolce siano realmente competitive rispetto ai veicoli privati, il cui calo, dal 2003 al 2012, ha permesso anche una diminuzione delle emissioni atmosferiche di tutti gli inquinanti, da un minimo complessivo di -31% a un massimo di -96%. Dopo 60 giorni di pubblicazione, durante i quali verranno raccolte e recepite le osservazioni, il Pgtu verrà assunto tramite delibera di Giunta e poi di Consiglio. I tre documenti, “Stato attuazione e aggiornamento Pgtu”, “Rapporto Ambientale” e “Sintesi non tecnica”, sono scaricabili dal sito del Comune di Milano e le osservazioni possono essere inviate, anche da singoli cittadini, all’indirizzo di posta certificata pianificazionemobilita@cert.Comune.milano.it. È previsto, infine, un confronto pubblico il 20 dicembre, presso l’Acquario civico, suddiviso in due momenti: la Conferenza di Vas con i soggetti istituzionali e il Forum con le associazioni.  
   
   
PIEMONTE: LETTERA AI PREFETTI SUL TRASPORTO LOCALE  
 
Torino, 28 novembre 2012 - Il presidente della Regione, Roberto Cota, e l’assessore ai Trasporti, Barbara Bonino, hanno inviato il 23 novembre una lettera ai prefetti piemontesi sul tema dei trasferimenti alle Province delle risorse per il trasporto pubblico locale. La lettera fa seguito agli incontri che si sono tenuti presso le Prefetture sui ritardi nell’erogazione dei fondi, causati dal mancato sblocco da parte del Governo delle risorse per il tpl, e sulle conseguenti difficoltà che le aziende di trasporto incontrano per proseguire l’attività. In particolare, Cota e Bonino chiedono ai prefetti di sollecitare il Governo ad erogare le risorse fondamentali per la sopravvivenza di tante aziende e ricordano che le somme finora già assegnate "sono frutto di anticipazioni di cassa della Regione".  
   
   
LIGURIA, 5 MILIONI PER LE PISTE CICLABILI  
 
Genova, 28 novembre 2012 - Cinque milioni per le piste ciclabili. La giunta regionale della Liguria, su proposta dell’assessore alle infrastrutture, Raffaella Paita, ha varato i criteri per l’accoglimento dei progetti destinati al completamento della rete ciclabile che usufruiranno di uno stanziamento pari a 5 milioni di euro relativi ai fondi Par Fas 2007-2013. Si tratta di interventi da selezionare all’interno delle piste previste dalla rete ciclabile regionale. Le domande corredate di tutta la documentazione prescritta, dovranno pervenire a mano o mediante corriere espresso, dalle ore 8 del 10 dicembre 2012 alle ore 12 del 6 maggio 2013 in versione cartacea o informatizzata. “Abbiamo indicato una serie di modalità formali molto dettagliate a cui gli enti locali che desiderano presentare il loro progetto dovranno attenersi scrupolosamente per poter rendere la loro proposta idonea ad ottenere il finanziamento dei fondi, spiega Raffaella Paita che ha poi ricordato come già comunicato,” che il percorso ciclabile tra Ospedaletti ed Andora, relativo alla progettazione di Area 24, fruirà di finanziamenti dedicati su un’altra linea di azione dei Fas”.  
   
   
PAULLESE, CREMA-DOVERA A QUATTRO CORSIE  
 
Vaiano Cremasco/cr, 28 novembre 2012 - "Siamo lieti di poter offrire ai nostri cittadini più sicurezza nei trasporti e più celerità negli spostamenti. Questa strada favorirà nuovi investimenti con l´insediamento di nuove aziende. Tutto è stato fatto, perché la Paullese sia completamente riqualificata entro il 2015, come saranno completate le grandi opere come la Brebemi, la Pedemontana, la Tangenziale esterna di Milano e una serie infinita di opere di viabilità". Con queste parole il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni il 26 novembre ha presentato il raddoppio della prima tratta della Paullese tra Crema e Dovera. Alla cerimonia erano presenti anche l´assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Andrea Gilardoni, i consiglieri regionali Raffaele Cattaneo e Gianni Rossoni, il presidente della Provincia di Cremona Massimiliano Salini e i sindaci del territorio. "Oggi - ha detto l´assessore Gilardoni - si compie un passo importante nella direzione della completa riqualificazione di una delle arterie più importanti della nostra regione. Questa, come un´altra serie di inaugurazioni che si realizzeranno nelle prossime settimane, dimostrano che almeno una parte del Paese non sta ferma di fronte alle difficoltà e alla crisi. Questo è un segno estremamente positivo: la Lombardia ha infatti sempre svolto un ruolo di traino per l´intero Paese e dimostriamo che continuerà a farlo". Metà Paullese Pronta - Il tratto aperto oggi al traffico, con due carreggiate a doppia corsia per senso di marcia, è lungo 7,2 chilometri, sugli oltre 13 che compongono il lotto cremonese della strada, ed è stato portato a termine con 40 giorni di anticipo rispetto al cronoprogramma previsto. Il cantiere è stato avviato il 7 gennaio 2009 e il contratto prevedeva che l´ultimazione lavori avvenisse il 5 gennaio del 2013. Aggiungendosi agli oltre 5 chilometri inaugurati nei mesi scorsi sul primo lotto del tratto milanese, che va da Peschiera Borromeo fino alla Ss39 ´Cerca´ verso Cremona, la strada aperta oggi fa salire a 12,5 i chilometri riqualificati, su complessivi 26,7. Il costo per la realizzazione di questi 7,2 chilometri è stato di 64,2 milioni di euro ed è stato finanziato da Regione Lombardia con 60,065 milioni, dalla Provincia di Cremona con 4 milioni di euro e dallo Stato con 135.000 euro. Nessuna Opera Incompiuta In Lombardia - L´inaugurazione della tratta della Paullese è stata anche l´occasione per ricordare come la Lombardia sta realizzando le grandi opere: "Il Sole 24 Ore pubblica oggi - ha sottolineato Formigoni - l´elenco delle opere incompiute in Italia: non ce n´è una in territorio lombardo. In questo momento il 40 per cento delle opere pubbliche italiane si sta realizzando in Lombardia: la capacità di metterci insieme per l´obiettivo della riqualificazione e l´ammodernamento della nostra Regione ci permette oggi di essere coloro che stanno investendo di più". I Lavori - I lavori di potenziamento e riqualificazione sulla Ss415 ´Paullese´ consistono nel raddoppio della carreggiata nella tratta tra Peschiera Borromeo e Crema, oltre a opere connesse quali le varianti agli abitati di Pandino (opera conclusa) e Spino d´Adda e i raccordi con la viabilità esistente. La lunghezza della tratta interessata, da Peschiera Borromeo a Crema, è, appunto, di 26,7 chilometri. Prossimi Passi - Nel primo semestre del 2013 verranno avviati i lavori sul secondo lotto cremonese, da Dovera a Spino d´Adda. Anche su questi cantieri l´impegno finanziario di Regione Lombardia sarà consistente: 48 milioni di euro sui 55 complessivi. Sarà inoltre avviata in tempi rapidi la riqualificazione del tratto tra la Sp39 della Cerca e la Tem, a Zelo Buon Persico (Lo), essenziale per la piena funzionalità del nuovo sistema autostradale in corso di realizzazione.  
   
   
CALABRIA, ANAS: OGGI IN GAZZETTA UFFICIALE IL BANDO PER L`ESTENSIONE DELLA GALLERIA PARAMASSI `FAVAZZINA` AL KM 509,400 DELLA STRADA STATALE 18 `TIRRENA INFERIORE` L`INTERVENTO PREVEDE UN INVESTIMENTO COMPLESSIVO DI 600 MILA EURO  
 
Catanzaro, 28 novembre 2012 - Sulla Gazzetta Ufficiale di oggi verrà pubblicato dall`Anas il bando di gara relativo all`estensione della galleria paramassi in località Favazzina di Scilla, al km 509,400 della strada statale 18 `Tirrena Inferiore`. L`estensione della galleria `Favazzina` prevede la realizzazione, a sud di quella esistente, di una galleria paramassi di lunghezza pari a circa 50 metri, prefabbricata a sbalzo e priva di pilastri lato mare, di grande valore estetico. L`intervento è localizzato in un particolare tratto della Costa Viola caratterizzato da fenomeni di frane da crollo e di colate detritiche, di portata tale da prevedere un intervento strutturale. Il lavori, che comporteranno un investimento complessivo pari a 600 mila euro finanziati con risorse dell`Anas, si aggiungono agli interventi già realizzati nel tratto compreso tra il km 495,000 e il km 520,000 della statale 18, per un investimento complessivo pari a 4,5 milioni di euro. La durata dei lavori è fissata in 120 giorni, comprensivi di 20 giorni per andamento stagionale sfavorevole. Il capitolato di oneri e la documentazione complementare sono visionabili presso l`Ufficio Gare e Contratti nei giorni martedì e giovedì dalle ore 10:00 alle ore 12:00. Le offerte vanno inviate ad: Anas Spa - Compartimento della Viabilità per la Calabria - Ufficio Gare e Contratti - Via E. De Riso, 2 - 88100 Catanzaro, entro le ore 10:00 di martedì 15 gennaio 2013. Per informazioni dettagliate su tutti i bandi di gara: www.Stradeanas.it  
   
   
CORRIDOIO FS MEDITERRANEO: POSSIBILE UNA RIUNIONE DEI PORTI ALTOADRIATICI. RICCARDI: COMPETITIVITÀ SIGNIFICA ANCHE PARITÀ DI CONDIZIONI  
 
 Bruxelles, 28 novembre 2012 - Una riunione tra tutti i porti dell´Alto Adriatico, da Ravenna sino a Fiume, passando ovviamente per Venezia e - è stato sottolineato - Trieste e Capodistria. È stata questa la proposta che ieri a Bruxelles Laurens Jan Brinkhorst, il coordinatore europeo del progetto prioritario Pp6 dell´Unione europea, la direttrice ferroviaria Lione-trieste-divaccia-lubiana-budapest-confine magiaro/ucraino, ha prospettato all´assessore regionale alle Infrastrutture del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi. Un summit anche a breve sul quale lo stesso Riccardi si è dichiarato perfettamente d´accordo, in considerazione della stretta connessione logistica che lega il grande Corridoio mediterraneo "su ferro" nella sua parte più orientale (quella cioè che lega il nostro Paese, la Slovenia, l´Ungheria e in prospettiva anche la Croazia) al range portuale dell´Adriatico settentrionale. "Concordo appieno con l´ipotesi del coordinatore europeo - ha dichiarato Riccardi - e in quella sede, come già oggi ho comunque prospettato a Brinkhorst, sarà opportuno che si inizi a parlare di quella ´parità di condizioni´ tra partner portuali, di cui da tempo stiamo indicando l´esigenza". "I fattori di competitività tra gli scali di Nazioni diverse sono noti: dalla pressione fiscale (purtroppo senza paragoni tra l´Italia e i nostri ´vicini´, come la Slovenia, e l´Austria per l´attrattività di nuove localizzazioni industriali) al costo del lavoro, dai controlli doganali alle regola di sicurezza", ha indicato l´assessore Riccardi. Riccardi e Brinkhorst hanno successivamente valutato molto positivamente il fatto che dai primi di dicembre, con sede nello stesso palazzo di Trieste (in via Giulia) che ospita gli uffici della direzione Infrastrutture e Pianificazione territoriale della Regione, inizierà a nascere la struttura del Geie, il Gruppo europeo di interesse economico tra i due enti ferroviari nazionali di Italia e Slovenia - rispettivamente Gruppo Fs e l´Agenzia ferroviaria slovena - che a luglio scorso la Commissione intergovernativa Italia-slovenia, alla presenza del viceministro ai Trasporti, Mario Ciaccia, aveva ratificato. Ambedue gli enti ferroviari hanno nominato i due direttori; per l´Italia, Michele Marzano, di Fs. Un passo molto importante, secondo Brinkhorst, per trovare un luogo fisico di incontro e discussione sul futuro della tratta transfrontaliera Trieste-divaccia del Corridoio mediterraneo, "che non sia Roma o Lubiana o Venezia", ha evidenziato il coordinatore Ue, alla stregua dell´analoga struttura di Chambery, tra Francia e Italia. Nel corso dell´odierno colloquio Riccardi ha inoltre ribadito a Brinkhorst che resta comunque strategico, sia per il porto di Trieste sia per quello di Capodistria, la concretizzazione della tratta ferroviaria tra i due scali: "senza questa connessione non abbiamo strategia futura", ha detto l´assessore. L´assessore Riccardi ha quindi presenziato a Bruxelles alla programmata riunione della commissione Trasporti del Parlamento europeo, che sino a qualche giorno fa aveva all´ordine del giorno il voto sul provvedimento che tra l´altro prevede il prolungamento verso Sud (nonché verso Helsinki) del Corridoio baltico-adriatico, verso i porti del Nord Adriatico "via" ferrovia Pontebbana Tarvisio-cervignano e da qui verso Est (Trieste e Monfalcone) e Ovest (Venezia e Ravenna). Con una decisione degli ultimi giorni il voto è stato spostato al prossimo 18 dicembre, presumibilmente anche per avere più tempo a disposizione per l´esame dei circa 900 emendamenti presentati, tra cui alcuni, da parte di due europarlamentari sloveni, per una "correzione" del tracciato verso Maribor e Capodistria.  
   
   
PIEMONTE: UN MANUTENTORE A BORDO DEI TRENI REGIONALI  
 
Torino, 28 novembre 2012 - Un Tecnico Manutentore a bordo dei treni regionali. Dopo il Servizio Pulitore Regionale In Treno, attivato da alcuni mesi sui treni regionali della linea Torino – Milano, la Direzione Trasporto Regionale Piemonte di Trenitalia inaugura un nuovo servizio teso a migliorare efficienza, qualità e regolarità del servizio. Il Tecnico Manutentore avrà, infatti, il compito di monitorare l’efficienza degli impianti di bordo – impianto di riscaldamento o sistema di apertura e chiusura delle porte - per prevenire e risolvere tempestivamente eventuali problemi. La presenza del Tecnico Manutentorea bordo, avviata sperimentalmente sui treni Regionali Veloci Torino – Milano, sarà estesa su altre direttrici piemontesi, iniziando dai treni circolanti nel nodo ferroviario di Torino. Manutentore e pulitore a bordo serviranno a offrire un servizio sempre più adeguato alle richieste del cliente Regione e dei pendolari che utilizzano quotidianamente i convogli di Trenitalia. La Direzione Trasporto Regionale di Trenitalia valuterà, sulla base del gradimento espresso dai passeggeri, il proseguimento e l’estensione del Servizio Pulitore Regionale In Treno su altre linee regionali. Il pulitore, dipendente delle ditte appaltatrici che già svolgono per Trenitalia i servizi di pulizia, sarà impegnato al mantenimento della pulizia a bordo e ad intervenire in situazioni particolari o su espressa richiesta dei viaggiatori o del personale ferroviario con l’obiettivo di potenziare il servizio, svolto di norma quando il treno è fermo in aree specifiche. Continua l’impegno di Trenitalia anche per il rinnovo del materiale rotabile. Entra in circolazione, questa settimana, il Mi-to numero 9 completamente rinnovato, destinato ai collegamenti ferroviari regionali tra Torino e Milano. L’accordo sulla Qualità sottoscritto tra Regione Piemonte e Trenitalia che prevedeva 6 convogli, composti da 11 vetture per 856 posti a sedere offerti, è proseguito con ulteriori 4 treni composti da 8 vetture e 624 posti a sedere. Sono tutti ristrutturati sia nella parte interna, con sedili più confortevoli e arredi rinnovati più gradevoli, sia in quella esterna, con una nuova pellicola protettiva che raffigura i monumenti simbolo delle città piemontesi collegate dal treno. Le Officine Trenitalia di Alessandria stanno avviando le attività per il rinnovo del decimo e ultimo convoglio. Altre attività di leggero restyling sono state avviate sulle carrozze doppio piano assegnate alla Direzione Regionale Piemonte. I pavimenti dei vestiboli di accesso, delle scale interne e dei servizi igienici saranno rivestiti con resina antisdrucciolo e impermeabile, mentre le pareti interne ed esterne saranno rivestite con una speciale pellicola per rimuovere più facilmente gli eventuali graffiti.  
   
   
INCONTRO TRA REGIONI AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO SULL’ANSALDO BREDA  
 
Catanzaro, 28 novembre 2012 - Si è tenuta a Roma, nella sede del Ministero dello Sviluppo Economico, una riunione convocata ad hoc per discutere della situazione relativa all’Azienda Ansaldo Breda, alla quale ha preso parte, in rappresentanza della Regione Calabria, l’Assessore Regionale alle Attività Produttive Antonio Caridi, delegato per l’occasione dal Presidente della Giunta Giuseppe Scopelliti. L’incontro è stato promosso dalle Regioni Toscana, Campania, Calabria e Sicilia, dove vi sono insediamenti dell’Azienda congiuntamente con le organizzazioni sindacali della categoria, maggiormente rappresentative a livello nazionale. L’obiettivo è quello della costituzione di un tavolo di confronto per chiedere al governo nazionale di pronunciarsi rispetto alle problematiche di cui è investita l’Ansaldo Breda, la quale fa capo a Finmeccanica. Le organizzazioni sindacali hanno rilevato come l’Azienda rappresenti un player nazionale per la costruzione di materiale rotabile. In questo senso è stato chiesto al rappresentante del governo di esprimersi in merito alle strategie che si vogliono mettere in moto, considerando che si sta sviluppando un piano di efficientamento industriale, e tenendo nel debito conto le istanze e le esigenze dei lavoratori. A nome del Governo, il Sottosegretario De Vincenti ha assicurato che il settore riveste una funzione strategica per il Paese e si punta a definire l’efficientamento del gruppo Ansaldo per poterlo posizionare adeguatamente sul mercato. Un obiettivo che non contrasta con l’eventuale apertura a forme di partenariato internazionale, che consenta di guadagnare spazi sui nuovi mercati. “Resta inteso - ha dichiarato il sottosegretario - che il governo manterrà il controllo anche per garantire il futuro dei 4 siti oggi attivi e per salvaguardare i livelli occupazionali”. A nome del governo regionale calabrese, è intervenuto l’Assessore alle Attività produttive Antonio Caridi il quale ha espresso “piena disponibilità a forme di coordinamento con le altre Regioni interessate, e le organizzazioni sindacali, al fine di perseguire ogni possibile prospettiva che consenta il mantenimento delle Officine Omeca di Reggio Calabria all’interno del gruppo Ansaldo. L’assessore ha inoltre rilevato che, “negli anni, i lavoratori impegnati a Reggio Calabria hanno saputo dimostrare competenze e professionalità adeguate alle esigenze del mercato. Per queste ragioni l’amministrazione regionale si schiera, a fianco del sindacato, per difendere il mantenimento dei livelli occupazionali oggi esistenti, che interessa centinaia di famiglie, il cui futuro rischia di essere seriamente compromesso”. L’assessore Caridi ha dunque concluso sottolineando come “le Omeca, in un contesto di grande difficoltà a livello nazionale, costituiscano un allarme con forti connotati sul piano sociale. Si tratta di un aspetto non secondario al quale la Giunta Regionale, guidata dal Presidente Scopelliti, ha sempre prestato la massima attenzione, proponendo tutto l’impegno necessario per dare adeguate risposte alle legittime istanze dei lavoratori calabresi”.  
   
   
ANSALDO BREDA AVRÀ UN FUTURO. LO HA CONFERMATO IL GOVERNO AL PRESIDENTE ROSSI  
 
Firenze, 28 novembre 2012 – Ansaldo Breda avrà un futuro. Lo ha confermato stamani il sottosegretario al ministero dello sviluppo economico, Claudio De Vincenti, rispondendo ad una esplicita richiesta sul futuro dell’industria ferroviaria nazionale, del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che oggi, insieme alle organizzazioni sindacali e ai vertici aziendali, ha partecipato ad un incontro sul futuro dell’azienda pistoiese. “Il settore civile di Finmeccanica è un asset chiave e Ansaldo Breda rappresenta una presenza industriale centrale nella produzione di materiale ferroviario”. Queste le parole chiare pronunciate dal sottosegretario al termine dell’incontro. Non solo. De Vincenti ha preso impegni precisi anche per quanto riguarda un nuovo piano dei trasporti e della logistica, che rappresenta una necessità per il nostro Paese e per l’industria del settore. Aggiungendo che Ansaldo Breda ha bisogno di rafforzare il suo posizionamento, di proseguire nell’impegno per il risanamento e il recupero di efficienza e di procedere nella ricerca di un forte partner industriale in modo da potersi presentare nuovamente competitiva nel mercato internazionale. Il governo si è anche impegnato a convocare prima di Natale un incontro con le Regioni dove ci sono stabilimenti Ansaldo Breda (Toscana, Campania, Calabria e Sicilia), il management aziendale nonché i vertici di Finmeccanica in quanto capogruppo di Ansaldo Breda. “In questo Paese – ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi nel suo intervento – si stava per distruggere un’azienda strategica come Ansaldo Breda, per responsabilità di Finmeccanica e del precedente governo. Dopo anni di silenzi e assenze finalmente il governo si pronuncia e prende impegni precisi sul futuro di un settore industriale strategico per il Paese e la Toscana. I governi precedenti erano del tutto disinteressati ad una politica industriale del settore. Anche l’apertura del sottosegretario – ha proseguito il presidente toscano – per realizzare un piano nazionale della mobilità ferroviaria alla pari di quanto già avviene in altri Paesi europei, rappresenta un punto di svolta per l’ammodernamento del materiale rotabile (mentre nell’Ue la media dei treni è di 18 anni in Italia siamo oltre i 30), e per il potenziamento del trasporto pubblico”. Rispetto ai progressi di risanamento annunciati dall’Ad di Ansaldo Breda, Manfellotto, in presidente della regione esprime apprezzamento e fiducia per il lavoro fatto. “Ora il governo deve decidere su Finmeccanica. C’è una lettera del presidente Orsi indirizzata al presidente del consiglio. Occorre un pronunciamento da parte del governo e di Monti, non si può pensare di costruire una prospettiva industriale solida senza avere certezze sui vertici di Finmeccanica. Le Regioni – ha concluso Rossi – sono pronte a collaborare per contribuire al piano nazionale per la mobilità. In modo da dare prospettive e opportunità per lo sviluppo di un sistema produttivo nel settore. In Toscana siamo stati costretti ad acquistare in Polonia i nuovi treni diesel per non chiudere le linee minori non elettrificate. Non vorrei che anche per i nuovi autobus (previsti dalla nuova gara unica regionale con acquisti per 30 milioni nei prossimi 10 anni) sia debba ricorrere a prodotti di importazione estera. Sarebbe una prospettiva disastrosa da evitare”.  
   
   
TRASPORTI, LIGURIA A REGIONE PIEMONTE: SALVAGUARDARE SERVIZI FERROVIARI SU LINEA SAVONA-TORINO PER NON PENALIZZARE STUDENTI  
 
Genova, 28 novembre 2012 - Ultima chiamata per la Regione Piemonte, colpevole secondo la Liguria di abbandonare di studenti della Valbormida in nome di una spending review unilaterale. Dopo la videoconferenza dello scorso 19 novembre tra l’assessore ai trasporti della Liguria, Enrico Vesco, la collega del Piemonte, Barbara Bonino e il vicepresidente della Regione Paca, Jeanyves Petit che non ha portato alcun accordo sul fronte dei servizi ferroviari lungo la linea Savona–torino, l’assessore ligure ha ripreso carta e penna per ribadire nuovamente le ragioni del suo no ai tagli decisi unilateralmente dalla Regione Piemonte. “I servizi ferroviari sulla linea Savona Torino vanno salvaguardati – scrive l’assessore Vesco - evitando la soppressione delle fermate della Val Roja di Bevera, Airole e Olivetta San Michele sulla linea Cuneo – Ventimiglia che danneggerebbero in particolare gli studenti valbormidesi”. “Come ho segnalato in occasione della videoconferenza – continua Vesco – vi sono state già numerose manifestazioni di protesta, negli ultimi giorni, in merito a tali decisioni, sia contro la riorganizzazione oraria sulla linea Savona –Torino, sia contro la soppressione delle fermate. Ad essere colpiti saranno soprattutto gli studenti che dovranno ulteriormente anticipare l’uscita al mattino e posticipare il rientro al pomeriggio, in quanto i preannunciati nuovi orari, di cui non ho visto ancora una bozza, creano un evidente disservizio”. Nella lettera indirizzata a Bonino l’assessore Vesco ribadisce la sua richiesta di rivedere le decisioni in proposito, sia per quanto riguarda il disservizio agli studenti, sia per quanto attiene alla chiusura delle stazioni che “rappresentano un presidio fondamentale per quei territori e senza le quali non si riuscirebbe a garantire nemmeno l’utenza, soprattutto nelle fasce orarie di maggior domanda”.  
   
   
NAUTICA IN TOSCANA: AVANTI TUTTA SOSTENENDO INTEGRAZIONE E INNOVAZIONE  
 
Firenze, 28 novembre 2012 – Duemilaottocento aziende che lavorano nella nautica da diporto, da Viareggio a Pisa, da Livorno a Carrara e Grosseto ma anche nell’entroterra , e 15 mila dipendenti, quasi tutti in imprese piccole e medie che non superano i cinquanta addetti. Aziende che costruiscono grandi e piccoli yacht, ma che si occupano anche della manutenzione od offrono servizi a chi ama andar per mare. E’ la fotografia della nautica in Toscana, che conta solo a Viareggio cinque delle prime quindici aziende nel mondo ed un altro colosso a Livorno. E da questo patrimonio, da valorizzare e rendere più competitivo, occorre ripartire: soprattutto ora che, dopo 15-20 anni di crescita a due cifre il settore ha subito nel mondo una frenata brusca, nelle imbarcazioni sotto i trenta metri, imposta dalla crisi economica. Se ne è parlato ieri a Livorno, dove alla locale Camera di Commercio è stato presentato il rapporto “Foresight regionale” previsto nel progetto “Innautic -spc”, finanziato dal programma europeo di cooperazione transfrontaliera Italia-francia Marittimo, che nella prossima programmazione dei fondi strutturali, con l’allargamento dello spazio alla regione della Provenza e della Costa azzurra vedrà concentrarsi al suo interno la produzione mondiale di yacht. “Il peso della Toscana nella nautica è nei numeri: 1060 aziende tra Viareggio e Massarosa con quasi 6400 addetti, 640 imprese a Livorno, oltre 400 a Massa Carrara – spiega l’assessore alle attività produttive della Toscana, Gianfranco Simoncini – . Ma negli stessi numeri c’è anche il suo punto debole: mediamente ogni azienda conta poco più di cinque dipendenti. In un mercato che si è fatto più agguerrito per conservare il primato toscano anche in futuro occorre sostenere le reti di impresa. Ed è quello che come Regione stiamo facendo: per favorire il mantenimento della posizione di eccellenza nei megayacht ma anche per spingere le imprese che costruiscono piccoli yacht ad una forte innovazione, essenziale”. Innovarsi è necessario anche per l’adozione di nuove normative che spingono verso imbarcazioni più leggere e con un minor impatto sull’ambiente. E fare squadra, stringere sinergie, integrare, ricomporre le filiere produttive e creare reti è un modo per non farsi trovare impreparati e far fare un salto di qualità anche alle piccole imprese. L’assessore nel suo intervento ricorda anche la scelta fatta con la costituzione del distretto integrato della nautica, che ha ricevuto il via libera dalla giunta regionale a settembre, e il buon lavoro portato avanti dal Polo di innovazione, che fornisce servizi ad oltre 200 aziende. “Con il distretto, che attua quanto già previsto nel programma regionale di sviluppo, – spiega Simoncini – vogliamo dar vita ad un comitato snello che riunisca insieme i settori della cantieristica, della sub fornitura e della componentisca, gli imprenditori e le loro organizzazioni, i lavoratori attraverso i sindacati e gli enti locali e che diventi un interlocutore costante per la Regione per tutto ciò che riguarda le politiche industriali del settore”. Il distretto della nautica si affianca ai cinque distretti tecnologici che già esistono e che insieme ai Poli per l’innovazione costituiscono i pilastri della strategia regionale per l’innovazione e il trasferimento tecnologico. “Strada obbligata – ripete Simoncini – per il rilancio del manifatturiero nella nostra regione”. E in questo caso della nautica.