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Notiziario Marketpress di Mercoledì 07 Aprile 2010
RICERCATORI FINANZIATI DALL´UE PER UN CONTROLLO GENETICO DELLA QUALITÀ E SICUREZZA ALIMENTARE  
 
Un partenariato internazionale finanziato dall´Unione europea sta indicando la strada per quanto riguarda la qualità e la sicurezza alimentare. Guidato dalla University of the West of England (Uwe) nel Regno Unito, il progetto, che coinvolge otto istituti di sette paesi, studierà gli aspetti genetici della qualità alimentare per migliorare gli standard di sicurezza. La dottoressa Olena Doran dell´Uwe, che guida il team di ricerca, ha dichiarato: "Questo progetto è la continuazione di un precedente progetto dell´Ue sulla qualità e sicurezza alimentare, svolto dall´Uwe, che ha coinvolto 20 organizzazioni di 12 paesi. "Stiamo raccogliendo competenze a livello internazionale per sviluppare nuovi strumenti e approcci efficaci per il miglioramento della qualità alimentare. L´esperienza e le strutture dei partner verranno utilizzati per creare e sviluppare una rete internazionale per la genetica e qualità alimentare, che possa garantire una collaborazione internazionale e programmi di formazione a lungo termine, sia per i giovani ricercatori che per il personale di grado superiore". L´iniziativa Excelmeat fa parte delle azioni Marie Curie, si tratta di un International Research Staff Exchange Scheme, finanziato nell´ambito del programma "Persone" del Settimo programma quadro (7° Pq). Il progetto riunirà competenze pluridisciplinari provenienti da molte fonti, tra cui l´Institute of Bio-sensing Technology (Ibst), il Centre for Research in Biomedicine e il Centre for Research in Analytical Materials and Sensor Technology, tutti nel Regno Unito. Il progetto sarà suddiviso in vari pacchetti di lavoro. Il team dell´Uwe guiderà il pacchetto di lavoro sullo sviluppo di nuove tecnologie veloci e poco costose per la valutazione della qualità della carne. Il dottor Doran ha spiegato: "La qualità degli alimenti ha un impatto diretto sulla salute umana ed è quindi uno dei temi principali sull´agenda dei responsabili e degli organismi di finanziamento nazionali e internazionali. Per esempio, la composizione degli acidi grassi e dei lipidi nei prodotti alimentari è legata allo sviluppo del cancro, dell´obesità, delle malattie coronariche e di molte altre patologie. Un modo per migliorare la qualità della carne è l´allevamento selettivo di animali di genotipo con caratteristiche desiderabili. Questo è legato all´individuazione di geni e alla comprensione delle vie metaboliche che controllano tali tratti. Inoltre, sono necessarie nuove tecnologie per una valutazione rapida ed efficace della qualità dei prodotti alimentari. "Uno degli aspetti di questo progetto sarà il miglioramento della qualità della carne di maiale - che è la carne più consumata in Europa - che può essere stagionata e trasformata in delizie come il prosciutto di Parma in Italia e il chorizo in Spagna. L´impatto del nostro lavoro è di vasta portata, visto che influenzerà le politiche dell´Ue in materia di animali di allevamento e produzione di carne". Del team britannico fanno parte scienziati dell´Istituto di ricerca e tecnologia agroalimentare (Irta) e dell´Università di Lleida (entrambi in Spagna), dell´Iowa State University (Stati Uniti), dell´Università di Bologna (Italia), dell´Accademia cinese di scienze agricole, dell´Accademia ucraina delle scienze, dell´Istituto per l´allevamento dei suini (Ucraina) e dell´Università di Lovanio (Belgio). Inoltre, gli scienziati dell´Uwe e dell´Ibst stanno conducendo ricerche su tre modi diversi per migliorare la qualità alimentare: un metodo per rilevare la ripartizione del grasso con una tecnica di impedenza e un metodo basato sulle particelle magnetiche, lo sviluppo di un sistema di coltura cellulare 3D (tridimensionale) per consentire uno studio attento dei meccanismi che regolano la qualità degli alimenti, e l´individuazione di geni candidati fisiologici e marcatori genetici per le caratteristiche qualitative degli alimenti. Per maggiori informazioni, visitare: University of the West of England (Uwe): http://www.Uwe.ac.uk/  Ibst: http://www.Biosensingtech.co.uk/  Ulteriori informazioni sull´International Research Staff Exchange Scheme (Irses): http://cordis.Europa.eu/fp7/mariecurieactions/irses_en.html    
   
   
PARMA: AGRICOLTORI DI MONTAGNA: OLTRE 2 MILIONI DI EURO DAL PRIP APERTO IL BANDO PROVINCIALE 2010 PER LA RICHIESTA DI CONTRIBUTI. DOMANDE FINO AL 15 MAGGIO  
 
Oltre due milioni di euro per gli agricoltori delle zone montane. Sono le risorse messe a disposizione dalla Provincia con un bando approvato nei giorni scorsi dalla giunta di piazzale della Pace nell’ambito del Prip (Programma rurale integrato provinciale), ai sensi della Misura 211 (indennità a favore degli agricoltori delle zone montane) del Programma di sviluppo rurale. L’intento del bando, elaborato insieme alle Comunità Montane, è quello di mantenere le attività agricole nelle aree svantaggiate montane e collinari: la prosecuzione dell’attività agricola in queste aree è infatti indispensabile per tutelare l’ambiente e gli spazi naturali. Il bando inoltre contribuirà a compensare il deficit di reddito a carico degli agricoltori delle aree montane caratterizzate da svantaggi naturali. Per accedere al sostegno, che ammonta a 2milioni e 140mila euro, gli imprenditori agricoli devono avere un’età inferiore ai 65 anni e devono essere titolari di una superficie minima di 5 Ha di Sau (superficie agricola utilizzata), di cui almeno il 50% deve trovarsi in area svantaggiata. Inoltre, l’imprenditore deve impegnarsi a mantenere l’attività per cinque anni dalla presentazione della domanda. L’aiuto, concesso per ettaro di superficie coltivata, è diversificato in funzione del tipo di coltura praticata: 150 euro/ha di sostegno massimo per fruttiferi, orti, frutti minori, piante officinali; 100 per ulivo, castagno da frutto, vite; 200 per praticoltura avvicendata + zootecnia; 150 per pascolo prato permanente + zootecnia; 150 per seminativi; 100 per praticoltura avvicendata; 100 per pascolo prato permanente di montagna. Le domande di contributo possono essere presentate fino al 15 maggio 2010, utilizzando l’apposita modulistica scaricabile dal sito di Agrea www.Agrea.regione.emilia-romagna.it/  rivolgendosi preferibilmente a un Centro di assistenza agricola autorizzato (Caa). Per eventuali chiarimenti ci si può rivolgere direttamente al Servizio Agricoltura della Provincia (Francesco Rozzi, tel. 0521 931508) oppure consultare il sito www.Provincia.parma.it/    
   
   
LA PROVINCIA DI TREVISO HA AVVIATO DUE NUOVI CORSI DI FORMAZIONE E RIQUALIFICAZIONE DEDICATI ALL’AMBITO AGRO-ALIMENTARE.  
 
Sono i corsi di “Addetto alla Macelleria” (durata 100 ore) e “Aiuto Operatore Agroalimentare nel settore caseario” (durata 60 ore). “Il successo degli 8 corsi di Assistente Familiare avviati nel territorio ha testimoniato che i trevigiani sono disponibili a rimettersi in gioco per riqualificarsi, specie in questo momento di crisi economica – spiega il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro – Sulla scorta del corso badanti abbiamo allora scelto di avviare due corsi che vanno incontro a due specifiche esigenze del mercato, nel settore agro-alimentare che rimane molto attivo. Il corso per addetto alla macelleria e quello per l’aiuto caseario sono occasioni di formazione e riqualificazione legate a professioni “della terra”, da sempre insite nella tradizione e vocazione del nostro territorio. Ecco allora due percorsi di formazione che vogliono formare persone qualificate per un mercato sempre più attento alla qualità dei prodotti, specie in un territorio che vanta oltre 100 specificità agro-alimentari. Come di consueto, abbiamo chiesto la collaborazione di tutti gli enti interessati, come l’Usl e il dipartimento di veterinaria. Inoltre, abbiamo coinvolto direttamente le aziende. In questo modo, il corso rivela un triplice vantaggio: il lavoratore impara nuove competenze, viene a contatto col mondo aziendale e l’azienda stessa può conoscere, formandole, nuove maestranze da inserire nella propria filiera produttiva – chiude Muraro – Ancora una volta la Provincia di Treviso si muove attivamente per favorire l’occupazione”. “In questo ambito è in atto un profondo cambiamento dove l’uso congiunto di più attività, da quelle della produzione di beni alimentari a quello della produzione di servizi ambientali e sociali impone un processo di cambiamento che definisce nuovi metodi, pratiche e comportamenti. Proprio il settore della trasformazione della carne e del latte riserva grandi sorprese, laddove l´accorpamento sia dei macelli che dei caseifici non ha influito sulla richiesta di macellatori, anche di pollami, e casari, specializzati e, mi preme ricordarlo, ben pagati. Il corso ha riscosso molto successo, in quanto si sono iscritte oltre 70 persone, tanto che pensiamo di riproporlo a breve” il commento dell’assessore provinciale alle Politiche per l’Occupazione, Denis Farnea. La Provincia di Treviso nell’ambito delle politiche attive del lavoro avvia ora i corsi : ”Addetto alla macelleria” - durata di 100 ore; “Aiuto Operatore Agroalimentare nel settore caseario” - durata di 60 ore. Entrambi i corsi sono rivolti a persone disoccupate, inoccupate, espulse dal mercato del lavoro, che aspirano ad un reinserimento lavorativo attraverso una formazione mirata e migliorativa della loro professionalità. Le attività sono organizzate con la formula innovativa della microprogettazione in diverse unità formative, sono realizzate in collaborazione col personale del “Servizio Veterinario” dell’Azienda Ulss n° 8. Inoltre, sono coinvolte direttamente nel corso aziende del territorio, trasformate per l’occasione in “aziende formatrici” che, tramite convenzione, metteranno a disposizione tecnici e strutture per una formazione sul campo. Le “aziende formatrici” che hanno aderito all’iniziativa per il settore macelleria sono Colomberotto, Barcon, Cuni Arca, De Stefani e per il settore caseario sono Ipsia “Sartor”, Latteria Soligo, Caseificio Bergamin e Caseificio Tommasoni. Altre aziende del territorio hanno dato la disponibilità per le visite didattiche e per realizzare un’attività di stage di ulteriori 80 ore a conclusione del percorso formativo. Gli aspiranti ad “Aiuto Operatore Agroalimentare nel settore caseario” potranno sperimentare l’attività di stage anche in malga. Http://www.provincia.treviso.it/    
   
   
TARTUFO “BIANCHETTO”; GIUNTA REGIONALE UMBRIA PROROGA RACCOLTA AL 30 APRILE  
 
Perugia – In Umbria la ricerca e la raccolta del tartufo chiamato volgarmente “bianchetto” o “marzuolo” (Tuber borchii Vitt.; Tuber albidum Pico) potrà essere effettuata fino al 30 aprile. La Giunta regionale ha approvato infatti la variazione del calendario accogliendo, in applicazione della legge regionale 6/94, la richiesta di proroga presentata dalla Comunità Montana Alta Umbria. L’ente montano, facendo proprie le motivazioni dell’Associazione Tartufai Altotevere con riferimento alle particolari condizioni climatiche, ha sottolineato che l’avvio della primavera, caratterizzato da abbondanti piogge e da temperature relativamente fredde, può favorire la presenza del bianchetto oltre il 15 aprile tenendo anche conto che il periodo di maturazione della specie può raggiungere la fine dello stesso mese anche in condizioni climatiche che rientrano nella norma stagionale. La proposta è stata valutata e accolta dalla Giunta regionale e, pertanto, la ricerca e la raccolta del “bianchetto” saranno possibili fino alla fine di questo mese.  
   
   
LA VASTISSIMA GAMMA DI BEVANDE CALDE E FREDDE OFFERTA DA NATFOOD  
 
Natfood, azienda nata nel 2000, è una realtà consolidata nel mondo del bar in Italia e si colloca tra le aziende leader che operano nel settore horeca. Natfood serve infatti, attraverso una struttura di vendite estesa, all’incirca 40.000 locali tra bar, caffetterie, ristoranti e hotel, offrendo una vasta gamma di prodotti e di servizi di alta qualità. Natfood si distingue, sin dalla sua costituzione, per la tipologia di servizio offerto attraverso forniture di servizi completi, concetti innovativi di prodotto e di presentazione sul punto vendita, ad alta redditività. Natfood può definirsi un punto di riferimento per il mercato del fuori casa, distribuendo sistemi specifici per l’erogazione di bevande calde e fredde e, in risposta alla crescente esigenza dell’attuale mercato dei consumi fuori casa, anche prodotti per la ristorazione veloce. La vastissima gamma dei prodotti offerta da Natfood si articola in tre categorie: Cold products, i prodotti estivi, tra cui: Espressino, Cremosito, Crema al gusto Mascarpone, Preparati per Sorbetti, Milkshakes, Granite, Frozen Smoothies. Hot products, tra cui la gamma di cioccolata calda Cioconat, i tea Dilmah, la gamma Ti-sana/in-fusion. Everytime products che comprendono i Natfoodnight e Prodotti per Cocktail, i succhi Granini, la gamma a base di Aloevera, Ice Tea, Natfoodnight (concentrati di frutta per cocktails & drinks). Gli aromatizzatori liquidi Gran Cafe´ e le granelle Abracadabra, i Topping, le Creme Pasicciere. Perfect Draft, la Spillatrice di birra Beck’s, gli Ice Shaker, Blender e Mixer professionali ed altre attrezzature. Infine l’area food composta dai Primi Buoni Remilia (primi piatti di veloce preparazione al microonde), i classici Snack secchi, Tex Mex (tortillas, nachos) Snack da banco, Salse e Creme, Olive, sottoaceti e condimenti. Monodosi di dolcificanti, zucchero, miele, fruttosio e i Prodotti Nati Per Servirti. I Prodotti Nati Per Servirti rappresentano l´innovativo sistema Natfood dedicato ai professionisti pronti a distinguersi, che puntano sempre all´eccellenza nella qualità e nelle vendite. Macchine erogatrici per bevande, semplici e veloci nell’uso, che offrono l’enorme vantaggio della totale libertà di gestione e scelta nell’acquisto dei prodotti preferiti. Le attrezzature erogatrici Nat possono essere usate con un’ampia gamma di prodotti professionali studiati, creati e dedicati per il bar tra i quali Orzeus, solo puro orzo tostato e solubilizzato della migliore qualità. Orzo tutto italiano, genuino, dal profumo incantevole e dalla crema setosa e persistente, che si può bere sempre, perché non contiene alcuna sostanza eccitante, dal contenuto ridotto di calorie ma con molte fibre alimentari. Una bevanda nutriente e tonica che favorisce l´assorbimento delle sostanze nutritive, che contiene fosforo, adatta a persone nervose o a chi svolge attività intellettuali. La funzione rinfrescante e riequilibratrice dell´organismo lo rende particolarmente indicato al consumo nel periodo primaverile ed estivo. Gin-co, il caffè con estratto di Ginseng più amato al bar per la sua caratteristica nota di caramello che lo rende immediatamente riconoscibile ed apprezzato. Una bevanda energizzante e stimolante, nella giusta misura, disponibile nella versione con e senza zucchero, che crea una grande fidelizzazione da parte del cliente al prodotto e di conseguenza al bar che lo offre. Guara-nat, il caffè di tendenza con il guaranà, ultimo nato nell´ambito dei caffè energizzanti, che associa la stimolazione data dalla caffeina (1,5% di caffè) al potere eccitante del guaranà (1,5% di estratto di guaranà): il risultato è una bevanda realmente energetica. Il gusto è caratterizzato da una nota agrumata inconfondibile, conferendo a Guara-nat un piacevolissimo profumo ed aroma. Coffeenut, caffè espresso e nocciola: un abbinamento classico; il profumo e la consistenza di Coffeenut sono un invito irresistibile. La vera pasta di nocciole di provenienza italiana al 100% dà ancora più corpo e gusto alla bevanda. Decoffee, il Caffè per chi non può assumere caffeina, oppure per chi desidera assaporare senza limiti tutto il gusto del caffè. Particolarmente buono e gustoso: si distingue per l´aspetto cremoso ed invitante e il suo caratteristico aroma. Cioconat, La Cioccolata è la bevanda più amata e consumata in tutto il mondo e in Cioconat trova la sua forma più autentica, originale e riconosciuta: squisita, con solo ingredienti di qualità, inconfondibilmente ricca, buona e cremosa, dal profumo intenso non troppo dolce, preparata con il processo di istantaneizzazione che ne consente la preparazione nell’erogatore Nat. Una grande ricetta della tradizione, pratica e pronta in un attimo, in grado di appagare la vista, il gusto e l’olfatto dei clienti. Un marchio che garantisce qualità e risultati sicuri per il buon funzionamento e il servizio del bar.  
   
   
FERRERO GRAN SOLEIL GUSTO CAFFE’ CAPPUCCINO  
 
E’ già sui punti vendita il gusto Caffè Cappuccino, l’ultimo nato della famiglia di Ferrero Gran Soleil. Il nuovo gusto, che arricchisce l’assortimento di Ferrero Gran Soleil andando a sostituire i gusti Caffè Espresso e Cappuccino, utilizza nella ricetta una selezione della più pregiata qualità di caffè Arabica del Sud America. Nonostante le ottime performance della vecchia dose Caffè Espresso, la Ricerca e Sviluppo Ferrero ha lavorato assiduamente alla messa a punto di una nuova ricetta Caffè Cappuccino, raggiungendo un risultato di assoluta eccellenza di gusto, come già riconosciuto dai consumatori ai quali è stata fatta degustare. Come da tradizione Ferrero, il nuovo gusto Caffè Cappuccino è caratterizzato dall’uso di ingredienti semplici, genuini e selezionati con la massima cura. La presenza del latte di altissima qualità arricchisce ulteriormente l’eccellenza della ricetta di Gran Soleil al Caffè Cappuccino, conferendole una maggiore cremosità. L’utilizzo di una minore percentuale di caffè rispetto alla dose precedente, le conferisce invece un gusto più rotondo e meno amaro. La riduzione della percentuale di caffè e l’aumento del latte contenuto al suo interno, ha quindi migliorato il prodotto in termini di leggerezza, sapore, cremosità, qualità percepita e armonia nel gusto. Il nuovo gusto Caffè Cappuccino amplia la gamma Gran Soleil attualmente composta dai gusti Limone, Ananas, Vaniglia, Cioccolato Extra e Mandarino.  
   
   
FABBRI FRESCAFRUTTA GELÉE: L’IDEA DOLCE PIÙ FRESCA CHE C’È  
 
È una freschissima novità a rivoluzionare l’universo dei dolci home-made. Fabbri 1905, l’azienda di Bologna sinonimo di bontà in tutto il mondo, presenta oggi Frescafrutta Gelée, la prima gelatina per torte pronta all’uso. Un innovativo ingrediente per ogni ricetta dolce che sostituisce le gelatine da preparare sul fuoco: Frescafrutta Gelée asseconda la voglia di creare i propri dolci in casa unendo alla qualità un’estrema facilità d’utilizzo. La sua versatilità in cucina accende la fantasia e risolve i problemi. Perché? È pronta all’uso. Basta versarne in una ciotola la quantità necessaria (circa 70 grammi per torta) e stenderla sulla frutta che decora il dolce, con l´aiuto di un pennello o di un cucchiaio. È facile da stendere. Non rapprende durante l´uso ed evita la formazione di grumi: è perfetta anche per i ritocchi finali. È lucida e brillante. Sempre, anche alle temperature più basse (+5/-20°C). Mantiene la frutta chiara e fresca. Evita l´imbrunimento dovuto al fenomeno di ossidazione. È così risolto una volta per tutte il problema di mele, banane, pere e di tutti quei frutti che già appena tagliati cominciano perdere la loro naturale freschezza: sui dessert o nelle macedonie la frutta rimane sempre luminosa. È gluten free. Non contiene glutine e può essere utilizzata anche su dolci per celiaci. Protegge la frutta e la isola. Crea uno strato isolante sulla frutta impedendo l´assorbimento di sapori e odori. Resta “bagnata” al tatto. Come una gelatina professionale, non crea sulla frutta una patina asciutta. Tante idee Non solo torte di frutta. Frescafrutta Gelée è l’arma segreta anche per macedonie brillanti: un cucchiaino stemperato in poca acqua fa sembrare la frutta sempre appena tagliata. Un tocco di colore in più sul semifreddo? Con Frescafrutta Gelée preparare una gelatina colorata è un gioco da ragazzi. Basta amalgamata a uno sciroppo e stenderla sul dolce: donerà un goloso effetto lucido; per ottenere vivaci venature di colore, invece, sarà sufficiente mixarla allo sciroppo senza bisogno di mescolare. Ma Frescafrutta Gelée è l’ideale anche per lanciare dolci messaggi: colorata con sciroppo o un gusto di topping permette di scrivere su tutti i dolci con una sac à poche.  
   
   
OLTRE 992 MILIONI DI EURO: VENETO CAMPIONE EXPORT VINICOLO ITALIANO  
 
Valgono circa 992 milioni e mezzo di euro le esportazioni 2009 di vini e mosti da parte degli operatori del Veneto, un dato che rappresenta il 28,6 per cento dell’intero export enologico nazionale che lo scorso anno è stato valutato in 3.469.519.000 euro. Quello del Veneto è un risultato ormai consolidato, che l’anno passato ha risentito della crisi come tutto il settore italiano: il valore delle esportazioni è calato del 5,5 per cento sia a livello regionale sia a livello nazionale, cosa che peraltro significa che nel 2008 il valore esportato dal Veneto ammontava a quasi un miliardo 51 milioni di euro. In quantità, l’export veneto (gli ultimi dati disponibili sono del 2008), parla di oltre 5 milioni di ettolitri di vini e mosti che hanno avuto come destinazione i mercati stranieri, pari al 26,6 per cento del totale nazionale, dunque con un buon rapporto tra quantità e valore, su una produzione regionale che si aggira sugli 8 milioni di ettolitri. Le cifre dicono insomma che il Veneto enologico, quello di straordinari vini di territorio come Prosecco, Amarone, Soave, Bardolino, Raboso, Tai, Durello, giusto per citarne solo alcuni, esporta una quantità di vini e mosti che sfiora il 62 per cento della sua produzione totale. Per paradosso, al Veneto enologico capita quello che succede al Veneto turistico: campione nazionale assoluto quanto a numeri, ma forse ancora poco considerato dai media, che richiamano più spesso i noti nomi blasonati di altre realtà territoriali. Vinitaly 2010 vuole essere in questo anche occasione di ulteriore riposizionamento della produzione regionale, anche grazie ai nuovi Prosecco Doc (interregionale) e Prosecco Superiore Docg (solo veneto), mentre i prossimi anni vedranno anche le Docg Amarone e Recioto della Valpolicella, finalmente posizionati anche nella forma dalla vendemmia di quest’anno, con la “garantita”, ai massimi vertici nazionali che già occupavano nell’apprezzamento dei consumatori e del mercato. E non è finita qui, perché già si profilano la Doc Venezia e le Docg Malanotte e Lison. Che non cambiano la fisionomia enologica di una Regione straordinaria per qualità e varietà soprattutto di vini di territorio, decisamente unica al mondo, ma più semplicemente ridefiniscono meglio, nella tutela, nelle garanzie e al consumatore, la piramide produttiva di una tradizione vinicola che ha oltre due millenni, campionessa anche nella ricerca e nell’innovazione.  
   
   
CONTE COLLALTO LANCIA QUATTRO PROSECCO DOCG E QUATTRO VINI INCROCIO MANZONI, UNA SCELTA DI TERROIR.  
 
Con la presentazione a Verona dei quattro Prosecco Docg e del nuovo “Rosabianco” da uve Manzoni Rosa si concretizza ulteriormente la volontà della storica azienda agricola di Susegana di tutelare la migliore espressione dei vitigni autoctoni del Coneglianese. Per l’ azienda agricola Conte Collalto della Principessa Isabella de Croÿ Collalto, l´edizione 2010 di Vinitaly in programma dal 8 al 12 aprile, sarà un appuntamento denso di significato con la presentazione delle importanti scelte produttive che nel corso del 2009 hanno portato l´azienda ad adottare il restrittivo disciplinare della Docg Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore per tutti gli spumanti prodotti. “Saluto con soddisfazione il passaggio alla Docg per il Prosecco di Conegliano e quello di Valdobbiadene; –dichiara Isabella Collalto– la mia azienda agricola ha circa 60 ettari di vigneto a uva Glera (Prosecco) e si trovano tutti nella zona classica. Da tempo auspicavamo il riconoscimento dell’unicità di questa area storica. Era doveroso designare una denominazione a Docg specifica che permettesse al consumatore più esigente di scegliere con sicurezza i Prosecco dell’unica zona “cru” esistente, contraddistinti da indubbie caratteristiche di qualità superiore”. La volontà di Collalto è da sempre quella di proseguire anche nella ricerca in vigna e in cantina dei vitigni cosiddetti “minori”, quelli di territorio, meno noti e talora più difficili da far conoscere. I vigneti di Collalto costituiscono infatti un´autentica cassaforte delle uve Incrocio Manzoni. Fu proprio alle pendici del suggestivo Castello San Salvatore, proprietà oggi di Emmanuel de Croÿ Collalto figlio di Isabella, che il Professor Luigi Manzoni sperimentò durante gli anni ´20 e ´30 del secolo scorso molti dei suoi tanti vitigni nati dall´incrocio di più uve di varia origine, allo scopo di produrre vini adatti al territorio del Veneto Orientale. Conte Collalto è da anni una delle aziende portabandiera del vitigno Manzoni Bianco ed è nota al pubblico dei tanti estimatori anche per il suo Manzoni Rosso e per Collalto Rosé, uno dei migliori spumanti metodo Charmat d’Italia –secondo le guide di settore 2010- vinificato con uve Manzoni Moscato. In occasione di Vinitaly 2010 l’azienda Conte Collalto presenta l’eccezionale “Rosabianco”, un vino rarissimo che nasce esclusivamente dal vitigno Manzoni Rosa 1-50, un incrocio di Trebbiano e Traminer Aromatico, che il Professor Luigi Manzoni volle proprio sperimentare nel 1930 nelle vigne di Collalto. Nella sua relazione all’Accademia Italiana della vite e del vino Manzoni stesso scrisse. “per il 1-50 le degustazioni furono cominciate nel 1935 o ’36 ed il vino fu subito riscontrato pregevole per l’elevato grado alcolico e per l’aroma fruttato”. “La nostra ricerca in campagna ci ha permesso con la vendemmia 2009 di produrre una limitata ma eccellente quantità di questo vitigno delicato, dal forte carattere varietale, dove domina l’aromaticità del Traminer e dalla buona sapidità e struttura. –afferma lo staff tecnico della cantina Collalto, guidato dall’enologo Adriano Cenedese - Abbiamo adottato la scelta di vinificare in bianco quest’uva dalla buccia lievemente rosata, perché convinti della sua potenzialità di tradursi in un vino bianco dai nitidi descrittori aromatici, di decisa piacevolezza alla beva, sapido e fresco, un vino di estrema modernità ma per nulla banale, facilmente abbinabile alle pietanze di una cucina leggera e contemporanea.”.  
   
   
AL VIA LA NUOVA CANTINA NEI COLLI BOLOGNESI. SI CHIAMA MANARESI E PRODUCE PIGNOLETTO FRIZZANTE COLLI BOLOGNESI DOC, CLASSICO PIGNOLETTO (FERMO) COLLI BOLOGNESI DOC, BIANCO EMILIA IGT (A BASE SAUVIGNON, CON CHARDONNAY E PIGNOLETTO)  
 
Una nuova cantina è nata sulle dolci e panoramiche colline di Zola Predosa, a due passi da Bologna nei Colli Bolognesi. Verranno presentati al Vinitaly i primi vini (vendemmia 2009) di Manaresi,: si tratta della bollicina autoctona del Pignoletto frizzante Colli Bolognesi doc, del Classico Pignoletto (fermo) Colli Bolognesi doc, e del ‘Duesettanta’, bianco Emilia Igt (a base Sauvignon, con Chardonnay e Pignoletto) che prende il nome dalla diversa esposizione su 3 versanti della collina di Bella Vista (quindi a 270 gradi), su cui sorge l’azienda. Vini bianchi che denotano profumi non banali e una sottile aromaticità varietale, in attesa dei vini rossi (Merlot – in uscita a settembre 2010 - e Cabernet Sauvignon, sono in affinamento). La cantina Manaresi, dominante gli 8 ettari di vigneti aziendali, con vista su tutta la pianura, su Bologna e San Luca (fino alle Alpi nei giorni limpidi), è da questi giorni operativa a tutti gli effetti. La moderna cantina di oltre 800 mq, dotata di tecnologie di ultima generazione, sorge al centro del podere sulla collina di Bella Vista ed è parzialmente interrata sotto una casa rurale ristrutturata nei suoi volumi originari, limitando l’impatto visivo e garantendo così un ambiente ottimale per mosti e vini. Nella parte antica (primo novecento), lasciata inalterata con i mattoni a vista e il pavimento in cotto, hanno trovato posto i locali per l’affinamento dei vini. Fortemente orientata all’accoglienza e alla vendita diretta, oltre che a ristoranti, enoteche e wine bar (per l’anno di esordio, la produzione si attesta sulle 12.000 bottiglie), Manaresi punta da subito sul legame con il territorio, l’arte e la cultura. Non a caso, Manaresi: come Paolo Manaresi (1908-1991), pittore e incisore, scelto da Giorgio Morandi come suo successore all’Accademia delle Belle Arti di Bologna. Un grande artista del Novecento, al quale la nipote Donatella Agostoni, conduttrice dell’azienda, ha deciso di intitolare la cantina. E non a caso, domenica 30 maggio 2010 Manaresi partecipa all’evento nazionale del Movimento Turismo del Vino Cantine Aperte, che di fatto coinciderà con una grande ‘festa di inaugurazione’ e di presentazione aperta a tutti (con l’evento speciale di una mostra omaggio allo scrittore e regista Mario Soldati).  
   
   
LA REGIONE SARDEGNA AL VINITALY 2010  
 
Ripartire dal modello viti-vinicolo sardo per rilanciare l’intero comparto agricolo isolano e nazionale. Al Vinitaly 2010 di Verona, il prestigioso salone internazionale dei vini e dei distillati (8-12 aprile), con la Regione Sardegna 77 aziende viti-vinicole presentano le loro etichette d’eccellenza e le novità per assecondare le nuove tendenze del mercato. Nel suo stand di 1500 metri quadrati (padiglione 7b) la Regione ha previsto diversi e importanti eventi per l’edizione 2010, con una cena di lavoro istituzionale, dieci sommelier dell’Associazione italiana sommelier, due degustazioni quotidiane in abbinamento ai prodotti agro-alimentari di qualità, incontri con i media, una sfilata di Paolo Modolo e dibattiti con gli esperti nazionali del comparto. “L’evento di Verona – spiega l’assessore Prato – è la vetrina ideale per promuovere la specificità delle nostre produzioni e un settore che nell’Isola, nonostante la crisi congiunturale degli ultimi anni, ha saputo innovarsi e agevolare il ricambio generazionale garantendo l’economia agricola, la tenuta delle imprese sarde e l’export. Presenteremo al pubblico del Vinitaly, sempre molto attento al futuro del settore e del comparto agricolo, il nostro progetto di rilancio dell’agricoltura, prendendo a esempio proprio i successi del viti-vinicolo. Un piano incentrato sulla multifunzionalità sia per le aziende familiari che per quelle professionali e basato sul connubio di agricoltura, turismo ed energie rinnovabili”. Contemporaneamente al Vinitaly, sempre a Veronafiere, si svolge “Sol” l’unico salone internazionale dedicato all’olio di qualità e dove sempre la Regione avrà un suo spazio istituzionale per la promozione delle aziende e delle produzioni di eccellenza.  
   
   
8/11 APRILE 2010 – VINITALY – VERONA – AREA VIGNA AVELLINO PADIGLIONE B REGIONE CAMPANIA  
 
L’irpinia delle eccellenze sbarca a Vinitaly. Dall’8 al 12 aprile, presso il prestigioso Salone internazionale dei Vini e dei Distillati in programma a Verona, la provincia di Avellino sarà presente con ben 65 aziende vitivinicole e 2 distillerie, portando il patrimonio vitienologico irpino alla ribalta nazionale ed internazionale. “Irpinia Excellent!” è il titolo scelto per il calendario di eventi programmati in occasione della 44esima edizione di Vinitaly all’interno dell’area Vigna Avellino del Padiglione B Regione Campania. Promossa ed organizzata dalla Camera di Commercio di Avellino guidata da Costantino Capone, l’iniziativa si configura come un contenitore di alta promozione, divulgazione ed accoglienza pensato per i visitatori meno frettolosi e più esigenti ma soprattutto per il variegato pubblico di giornalisti, comunicatori, operatori, buyers, appassionati, consumatori consapevoli, opinion leader, responsabili istituzionali, membri delle principali associazioni di cultura enogastronomica operanti sui territori. L’iniziativa si snoda attraverso tre tipologie distinte di appuntamenti e otto eventi complessivi nell’arco di tre giorni, da venerdì 9 a domenica 11 aprile, e si aggiunge agli appuntamenti promossi dalla Camera di Commercio di Avellino nella giornata di giovedì 8 aprile. Si parte con i Laboratori-degustazione, momenti di approfondimento a 360 gradi su una serie di temi “caldi” nel panorama vitienologico irpino. Guidati da un giornalista esperto della realtà territoriale, con il fondamentale contributo dei produttori coinvolti, gli appuntamenti avranno una durata di circa 40 minuti e saranno articolati in due parti. La prima parte fornirà una serie di spunti storico-geografici, socio-culturali, agronomici e tecnici, con l’ausilio di contributi audio-visivi e multimediali. La seconda parte sarà invece dedicata nello specifico alle aziende e ai vini proposti in degustazione, scelti tra quelli più rappresentativi rispetto al tema selezionato. Ogni laboratorio prevede dai 3 ai 5 vini proposti in degustazione guidata. “Irpinia a tavola” è la sezione di “Irpinia Excellent!” organizzata in collaborazione con “Mesali”, l’associazione che riunisce alcuni dei più conosciuti ed apprezzati ristoratori irpini. Nato nell’ottobre del 2006, il gruppo ha come obiettivo dichiarato quello di dare centralità al gusto originale dei piatti irpini, ai prodotti nostrani e alle persone che ruotano attorno al cibo, dai produttori ai fruitori delle ricette. La cucina di Mesali è fatta di ingredienti e materie prime di qualità e da una radicata consapevolezza della tradizione, talora rispettata fedelmente, talvolta rivisitata dall’estro creativo degli chef. Al di là delle singole esperienze e sensibilità, infatti, c’è la comune convinzione che la gastronomia sia un fatto sociale, un valore aggiunto alle grandi potenzialità storiche, artistiche, paesaggistiche e antropologiche di un territorio dal significativo bagaglio culturale. Proprio partendo da questa filosofia, si è voluto immaginare all’interno del contenitore di “Irpinia Excellent!” uno spazio in cui la grande cucina irpina potesse affiancarsi ai grandi vini del territorio. La collaborazione degli chef di “Mesali” consentirà alle più importanti denominazioni della provincia di Avellino di esaltarsi a tavola, svelando tutta la loro speciale versatilità di abbinamento. Ogni giorno sarà proposto uno stimolante percorso guidato di degustazione a tema, con piatti innovativi e tradizionali che andranno a declinare matrimoni d’amore con il Greco di Tufo, il Fiano di Avellino e il Taurasi. Gli Aperitivi-docuvino sono gli appuntamenti di chiusura nel programma quotidiano di “Irpinia Excellent!”. Dopo una fitta giornata di degustazioni e assaggi, l’idea è quella di coinvolgere operatori ed appassionati in un incontro piacevole e rilassato all’interno del quale gli aspetti tecnico-organolettici lasciano per una volta spazio al territorio e ai suoi aspetti naturalistico-paesaggistici. Un vero e proprio aperitivo da gustare durante la proiezione di brevi documentari realizzati in esclusiva per la kermesse veronese, dedicati alla storia e alla geografia dei più prestigiosi vini irpini, e seguiti da agili talk show con il coinvolgimento di vignerons, tecnici ed istituzioni. Il calendario di appuntamenti promossi dalla Camera di Commercio di Avellino a Vinitaly si aprirà il giorno 8 aprile, alle ore 13, nell’Area Eventi del Padiglione B Regione Campania, con la presentazione del volume realizzato dalla Camera di Commercio in occasione della fiera internazionale del vino, dal titolo “Irpinia. Una terra coltivata a vite – Guida delle cantine della provincia di Avellino”. All’iniziativa interverranno il presidente Costantino Capone e il giornalista Luciano Pignataro, autore della presentazione del volume. Dalle 9.30 alle 17 in programma anche la visita di una delegazione di buyers dal Regno Unito del settore vitivinicolo, che effettueranno incontri B2b con le aziende vitivinicole presenti, nel corso di “Irpinia Workshop”, in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana per il Regno Unito. Un appuntamento che segue quello tenutosi lo scorso 16 marzo ad Avellino, e che rientra in un ampio progetto di promozione del settore agroalimentare, ed in particolare del comparto vitivinicolo, che la Camera di Commercio realizzerà nel 2010 sul mercato britannico. Nei giorni 9, 10 e 11 aprile in programma gli appuntamenti di “Irpinia Excellent”: venerdì 9 aprile, alle ore 11.00, laboratorio-degustazione "Nuovi Vignaioli Crescono", alla scoperta delle aziende irpine esordienti al Vinitaly. Alle ore 13.30 "Irpinia a tavola" (in collaborazione con l´associazione "Mesali"), percorso di degustazione e abbinamento sul Greco di Tufo Docg. Nel menu zuppa di fagioli cannellini con fiori di zucca, peperone crusco e crostini all’extravergine Ravece, paccheri di Baronia con scaglie di mussillo di baccalà mantecati con una passata di ceci di Vallata e olio Ravece, pecorino di Carmasciano con fiorone di fichi di San Mango sul Calore, mousse di nocciole e cantucci avellinesi. Sabato 10 aprile, alle ore 11.00, laboratorio-degustazione "Irpinia Bio" - I vini della provincia di Avellino da agricoltura sostenibile, alle ore 13.30 "Irpinia a tavola" (in collaborazione con l´associazione "Mesali") - Percorso di degustazione e abbinamento sul Fiano di Avellino Docg. Il menu prevede flan di caciocavallo podolico su passatina di patate di Montoro, baccalà “alla pertecaregna” 2010, caciocavallo podolico con confettura di cipolle di Montoro. Alle ore 17.00 aperitivo docuvino "Prossima Stazione: Taurasi – Il Principe dei Rossi del sud tra passato e futuro". Domenica 11 aprile, alle ore 11.00, laboratorio-degustazione "Fiano di Avellino: una denominazione plurale" - In cammino tra le sottozone di un grande bianco da invecchiamento, mentre alle ore 13.30 in programma "Irpinia a tavola" (in collaborazione con l´associazione "Mesali"), percorso di degustazione e abbinamento sul Taurasi Docg con il seguente menu: il ragout incontra la pasta irpina, stracotto di Podolica al Taurasi con pure di patate al tartufo nero, struffoli e pecorino Bagnolese. Alle ore 17.00 aperitivo docuvino "L’oro di Tufo: dallo zolfo al Greco". Momenti dedicati ai grandi vini della provincia di Avellino e alla sua gastronomia d’eccellenza, dunque, ma anche al territorio nelle sue molteplici sfaccettature, con spunti storico-geografici, socio-culturali, agronomici e tecnici, con l’ausilio di contributi audio-visivi e multimediali, per dar modo di conoscere, studiare, approfondire professionalmente tematiche specifiche che rischiano di passare sotto traccia nel frenetico programma fieristico. Una vera e propria comunità vitienologica riservata all’Irpinia, potenzialmente in grado di trasformarsi in un efficacissimo amplificatore e moltiplicatore di informazioni, con una ricaduta a lungo termine su tutta la filiera territoriale. “I grandi vini dell’Irpinia sono ambasciatori inimitabili di un luogo capace di regalare emozioni uniche ai viaggiatori più attenti e pazienti – afferma il presidente della Camera di Commercio di Avellino, Costantino Capone -. Taurasi, Greco di Tufo, Fiano di Avellino: tre denominazioni ospitate in un’unica provincia, espressioni eterogenee di un solo territorio, eppure profondamente legate da un nodo invisibile. E’ il filo rosso dell’eccellenza che tiene insieme storie, temperamenti, sensibilità diverse e che vogliamo sempre di più aiutare a riconoscere e disegnare. L’occasione è di quelle importanti, la 44° edizione della Fiera Internazionale di Vinitaly. E in una cornice così prestigiosa non può mancare uno spazio tutto irpino per accogliere i visitatori più accorti ed esigenti, facendogli toccare con mano ciò che le parole possono solo suggerire, per spiegare come un grande vino lo sia davvero solo se incontra vignerons e imprenditori in grado di valorizzarlo, per amplificare e rendere ancora più efficace il lavoro delle 67 aziende ospitate nell’area dedicata alla provincia di Avellino nel Padiglione Campania. Ma anche per ribadire quanto le bottiglie di questa terra siano complemento insostituibile a tavola per una gastronomia che non ha nulla da invidiare a nessuno per tradizione e ricchezza di sapori. Un percorso di conoscenza e convivialità, Irpinia Excellent!, che per tre giorni si snoderà attraverso laboratori-degustazione, abbinamenti cibo-vino in collaborazione con l’associazione di ristoratori irpini “Mesali”, incontri-docuvino, con l’ausilio di contributi audio-visivi e multimediali”. Durante i giorni della rassegna internazionale Vinitaly, inoltre, sarà attivo un servizio di aggiornamento in tempo reale, con news, immagini e foto, all’indirizzo web www.Irpiniaexcellent.it/