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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Novembre 2012
PESCA: LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE UN PIANO D´AZIONE PER LA PROTEZIONE DEGLI UCCELLI MARINI  
 
La Commissione europea ha adottato 16 novembre un piano d´azione per affrontare il problema delle catture accidentali di uccelli marini in attrezzi da pesca.Evidenze scientifiche hanno dimostrato che un alto numero di specie di uccelli marini tra cui albatros, procellarie, berte, alchè, anatre di mare e delle immersioni vengono catturati negli attrezzi da pesca, ogni anno. Le misure adottate finora per proteggere gli uccelli marini da essere impigliato in attrezzi da pesca sono stati inefficaci. Il nuovo piano d´azione stabilisce un quadro di gestione per ridurre al minimo le catture accessorie di uccelli marini ai minimi livelli praticamente possibile. Essa si concentra sulla lunga e pesca con reti fisse in cui le catture accessorie di uccelli marini sono noti per essere più alto, anche se altri attrezzi come reti da traino e ciancioli è anche coperto dal piano. Esso comporta una vasta gamma di elementi in 30 azioni raccomandate che sono una combinazione di misure vincolanti e non vincolanti. Le norme si applicano ai pescherecci dell´Ue all´interno e fuori delle acque comunitarie e anche extra-Ue le navi che operano in acque comunitarie. Il piano è redatto in conformità con gli obiettivi ei principi della in corso politica comune della pesca (Pcp) riforma: promuove la gestione degli ecosistemi, che comprenda tutte le componenti dell´ecosistema. Essa solleva peraltro una "bottom-up", approccio regionalizzato per cui viene data più responsabilità agli Stati membri e alle parti interessate di attuare misure adeguate per affrontare i problemi della pesca. Maria Damanaki, commissaria per gli affari marittimi e la pesca, ha dichiarato: " Noi vediamo Piano d´azione di oggi come una piattaforma per dare un quadro chiaro e completo della situazione attuale e di progresso necessario, al fine di ottenere una gestione coerente ed efficace per ridurre al minimo le catture accessorie di uccelli marini. " Il piano di 30 azioni raccomandate sono una combinazione di misure vincolanti e non vincolanti. Specifiche azioni a breve termine comprendono: una più rapida attuazione di misure di gestione della pesca per proteggere gli uccelli marini in zone di protezione speciale (Zps) designate ai sensi della direttiva sugli uccelli selvatici; intraprendere un monitoraggio più ampio delle attività di pesca in cui le informazioni su uccelli marini catture accessorie è carente o incerto; di attuazione di misure di mitigazione provati (come l´uso di spaventare gli uccelli marini e deterrenti acustici o l´uso di linee ponderate) nella pesca lunga fila Ue e non-Ue acque dove le catture accessorie è più elevata; e l´istigazione ricerca per lo sviluppo di mitigazione pratici ed efficienti le misure in particolare in pesca con reti fisse. Nel lungo termine, l´obiettivo è quello di incorporare la mitigazione e elementi di monitoraggio nei nuovi quadri per le misure tecniche e di raccolta di dati in fase di sviluppo nel contesto della riforma della politica comune della pesca e di fornire risorse finanziarie necessarie per sostenere questo sotto europeo marittimi e la pesca Fondo (Feamp). Alcune di queste misure saranno attuate a livello comunitario, mentre altri hanno bisogno di un´azione volontaria da parte degli Stati membri o deve essere approvato dalle organizzazioni regionali di gestione della pesca (Orp) nel settore della pesca al di fuori delle acque comunitarie. Il piano d´azione prevede sia azioni che possono essere attuate rapidamente e di altri che hanno bisogno di un impegno a più lungo termine, sulla base di prove disponibili e pareri scientifici. Il successo del piano dipende dai contributi collettivi degli Stati membri, dei pescatori e delle Ong.  
   
   
PESCA: TONNO ROSSO, LA COMMISSIONE UE CHIEDE NUOVO MODELLO VALUTAZIONE STOCK  
 
 Un nuovo modello per valutare lo stato dello stock di tonno rosso nel Mediterraneo e nell’Atlantico orientale. E’ quanto chiede la Commissione europea al Comitato permanente per la ricerca e le statistiche (Scrs) in vista del prossimo monitoraggio degli stock previsto nel 2015. Lo rende noto la Federcoopesca-confcooperative riportando il contenuto del documento, sottoscritto dall’Unione europea e dal Giappone, presentato in Marocco nel corso dell’assemblea dell’Iccat, organismo internazionale per la protezione dei grandi pelagici. “Dobbiamo abbandonare il sistema precauzionale e poter contare su dati inoppugnabili. Migliorare il sistema di valutazione e arrivare a definire criteri condivisi è fondamentale per una corretta politiche di gestione della risorsa. In quest’ottica come associazione, insieme al Consorzio ‘Mare Nostrum Tuna’, collaboreremo con l’Iccat e le Istituzioni italiane per arrivare ad una gestione sempre più attenta di questa importante risorsa” commenta l’associazione. La Commissione chiede al Comitato statistico di sviluppare un nuovo modello di valutazione che consenta aggiornamenti sulla biologia e l´ecologia del tonno rosso, in particolare sui parametri del ciclo vitale e sui i modelli di migrazione, prendano in esame altri criteri rispetto a quelli finora adottati come i certificati di cattura, gli indici di abbondanza, gli indici per areali. Alla luce di questo nuovo sistema di valutazione, la Commissione chiede che vengano valutati i dati che hanno portato all’assegnazione del quota massima di cattura per il 2013.  
   
   
IL MARCHIO PRODOTTI DI QUALITÀ PER TRAINARE LE PRODUZIONI PUGLIESI  
 
La Puglia terza in Italia nel gradimento dei prodotti di qualità: è quanto emerge dallo studio “I prodotti Dop e Igp pugliesi: stato dell’arte, criticità, percorsi per una valorizzazione di mercato”, promosso dalla Regione Puglia e condotto con l´ausilio dell’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari del Ciheam in collaborazione con Nomisma. Lo studio è stato presentato il 16 novembre a Valenzano, nella sede dello Iam, registrando una numerosa e qualificata partecipazione e gli interventi di apprezzamento e condivisione della strategia regionale. L’indagine, che ha riguardato la percezione che i consumatori italiani hanno dei prodotti tipici di qualità pugliesi, illustrata da Denis Pantini di Nomisma, ha permesso di rilevare alcuni elementi utili alla strategia regionale di valorizzazione delle produzioni tipiche attraverso il Marchio Prodotti di Qualità Puglia. È emerso, ad esempio, che secondo l’80% dei giovani il marchio Prodotti di Qualità Puglia identificherebbe con più facilità un prodotto alimentare di qualità. Sul fronte delle denominazioni: la maggioranza (36%) dei giovani dichiara che non ha acquistato prodotti alimentari pugliesi a marchio Dop-igp perché non li ha trovati nei negozi abituali (contro il 23% di coloro che hanno più di 55 anni) e il 16% dei residenti al Sud non li ha acquistati perché non li conosce (il 24% dei residenti al Nord e il 10% dei residenti al Centro). Altro dato: secondo l’80% dei residenti al Sud (e l’87% dei nati in Puglia) il marchio identifica prodotti di qualità, tra i residenti al Nord la percentuale è del 76% (del 70% tra i residenti del centro). Alla domanda “Se nei punti vendita che Lei utilizza abitualmente per la spesa alimentare trovasse un cesto con diversi prodotti alimentari a marchio Prodotti Di Qualita’ Puglia, sarebbe incuriosito tanto da comprarlo?”: il 74% dei residenti al Nord lo comprerebbe, al Sud lo comprerebbe l’81% dei residenti; tra coloro che hanno origini pugliesi lo comprerebbe sicuramente il 38%. Mentre l’84,3 % degli intervistati effettuerebbe sicuramente un acquisto se il super-ipermercato frequentato abitualmente facesse una linea dedicata ai prodotti tipici pugliesi a marchio Prodotti Di Qualita’ Puglia. Il marchio d’area “Prodotti di Qualità Puglia” può fungere da traino per le produzioni Dop e Igp pugliesi, alla luce della facilità´ di riconoscibilità da parte del consumatore: la metà degli intervistati che non acquisterebbe prodotti Dop/igp pugliesi nemmeno se li trovasse presso i punti vendita abituali, cambierebbe idea di fronte al marchio d´area e ancor di più´ a prodotti di una linea dedicata da parte della Gdo. “Risulta evidente – commenta l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia che ha concluso i lavori – che i risultati della indagine ci richiamano alla opportunità di migliorare la nostra capacità di comunicare. In tal senso per rendere inequivocabile il legame tra i prodotti Dop/igp e il territorio pugliese, ad esempio, e colmare i gap di conoscenza, è opportuno avviare sinergie promozionali/informative tra il marchio ombrello “Prodotti di Qualità Puglia” e le singole denominazioni tutelate. Come pure, occorre puntare al rapporto con la Gdo: la capacità di un prodotto di restare nell’assortimento di una linea della Gdo può portare anche a vantaggi in termini di esportazione. Sempre più retailer a livello Ue, infatti, utilizzano altre catene nazionali per l’approvvigionamento e la logistica delle produzioni locali”. “Altra leva strategica di marketing sulla quale investire dal punto di vista della comunicazione – aggiunge l’assessore Stefàno - è sicuramente il connubio prodotto/territorio in chiave turistica. Tra il 2003 e il 2010, gli arrivi in Puglia sono aumentati del 36% (quelli stranieri del 42%) arrivando ad un totale di 3,1 milioni, a fronte di un incremento medio nazionale pari al 19% (stranieri: +25%)”. “Tutto questo però - ammonisce Stefàno – può non bastare se non si punta ad accrescere la competitività delle singole filiere Dop/igp e la contestuale redditività, continuando a concentrarci su diversi ambiti di intervento, sia nella organizzazione della produzione che nella migliore comunicazione/promozione. Fra tutti: la migliore organizzazione delle imprese e delle filiere, al fine di coordinare le strategie di commercializzazione, aumentare le sinergie prodotto/territorio attraverso una efficace comunicazione che intersechi marchio di qualità territoriale con le singole Dop-igp, ma anche migliorare il potere contrattuale dei produttori operando per raggiungere i livelli minimi di prodotto necessarie ad entrare nel circuito di approvvigionamento della Gdo, facilitare gli investimenti utili ad incrementare il valore e il livello di servizio che accompagna i prodotti. Sul fronte delle denominazioni: la maggioranza (36%) dei giovani dichiara che non ha acquistato prodotti alimentari pugliesi a marchio Dop-igp perché non li ha trovati nei negozi abituali (contro il 23% di coloro che hanno più di 55 anni) e il 16% dei residenti al Sud non li ha acquistati perché non li conosce (il 24% dei residenti al Nord e il 10% dei residenti al Centro). Altro dato: secondo l’80% dei residenti al Sud (e l’87% dei nati in Puglia) il marchio identifica prodotti di qualità, tra i residenti al Nord la percentuale è del 76% (del 70% tra i residenti del centro). Alla domanda “Se nei punti vendita che Lei utilizza abitualmente per la spesa alimentare trovasse un cesto con diversi prodotti alimentari a marchio Prodotti Di Qualita’ Puglia, sarebbe incuriosito tanto da comprarlo?”: il 74% dei residenti al Nord lo comprerebbe, al Sud lo comprerebbe l’81% dei residenti; tra coloro che hanno origini pugliesi lo comprerebbe sicuramente il 38%. Mentre l’84,3 % degli intervistati effettuerebbe sicuramente un acquisto se il super-ipermercato frequentato abitualmente facesse una linea dedicata ai prodotti tipici pugliesi a marchio Prodotti Di Qualita’ Puglia. Il marchio d’area “Prodotti di Qualità Puglia” può fungere da traino per le produzioni Dop e Igp pugliesi, alla luce della facilità´ di riconoscibilità da parte del consumatore: la metà degli intervistati che non acquisterebbe prodotti Dop/igp pugliesi nemmeno se li trovasse presso i punti vendita abituali, cambierebbe idea di fronte al marchio d´area e ancor di più´ a prodotti di una linea dedicata da parte della Gdo. “Risulta evidente – commenta l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia che ha concluso i lavori – che i risultati della indagine ci richiamano alla opportunità di migliorare la nostra capacità di comunicare. In tal senso per rendere inequivocabile il legame tra i prodotti Dop/igp e il territorio pugliese, ad esempio, e colmare i gap di conoscenza, è opportuno avviare sinergie promozionali/informative tra il marchio ombrello “Prodotti di Qualità Puglia” e le singole denominazioni tutelate. Come pure, occorre puntare al rapporto con la Gdo: la capacità di un prodotto di restare nell’assortimento di una linea della Gdo può portare anche a vantaggi in termini di esportazione. Sempre più retailer a livello Ue, infatti, utilizzano altre catene nazionali per l’approvvigionamento e la logistica delle produzioni locali”. “Altra leva strategica di marketing sulla quale investire dal punto di vista della comunicazione – aggiunge l’assessore Stefàno - è sicuramente il connubio prodotto/territorio in chiave turistica. Tra il 2003 e il 2010, gli arrivi in Puglia sono aumentati del 36% (quelli stranieri del 42%) arrivando ad un totale di 3,1 milioni, a fronte di un incremento medio nazionale pari al 19% (stranieri: +25%)”. “Tutto questo però - ammonisce Stefàno – può non bastare se non si punta ad accrescere la competitività delle singole filiere Dop/igp e la contestuale redditività, continuando a concentrarci su diversi ambiti di intervento, sia nella organizzazione della produzione che nella migliore comunicazione/promozione. Fra tutti: la migliore organizzazione delle imprese e delle filiere, al fine di coordinare le strategie di commercializzazione, aumentare le sinergie prodotto/territorio attraverso una efficace comunicazione che intersechi marchio di qualità territoriale con le singole Dop-igp, ma anche migliorare il potere contrattuale dei produttori operando per raggiungere i livelli minimi di prodotto necessarie ad entrare nel circuito di approvvigionamento della Gdo, facilitare gli investimenti utili ad incrementare il valore e il livello di servizio che accompagna i prodotti.  
   
   
USO DEL SUOLO E AGRICOLTURA: UNA ‘BANCA DELLA TERRA’ PER I GIOVANI AGRICOLTORI DELLA TOSCANA  
 
Firenze – La Regione metterà a disposizione dei giovani agricoltori superfici agricole del suo demanio attraverso una vera e propria ‘banca della terra’. Lo ha detto l’assessore regionale all’agricoltura, Gianni Salvadori, aprendo i lavori del Convegno “Uso versus Consumo del territorio rurale” in corso di svolgimento a Palazzo Strozzi Sacrati in piazza Duomo a Firenze. Vi partecipano il ministro dell’agricoltura, Mario Catania, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, l’assessore regionale all’urbanistica e pianificazione del territorio, Anna Marson, Carlo Petrini presidente di Slow food international e Salvatore Settis, accademico dei lincei. Coordina il dibattito Franco De Felice, caporedattore Rai di Firenze. Secondo uno studio presentato nel corso del convegno sono quasi 360.000 gli ettari di superficie agricola utile (Sau) abbandonati dal 1982 al 2010 in Toscana. La Sau è scesa in Toscana da oltre 1 milione di ettari degli degli anni Ottanta ai poco più di 6.300.000 di oggi. “Eppure – ha detto l’assessore Salvadori – i giovani che intendono impiantare nuove aziende agricole non trovano terre dove sia possibile farlo. E’ per questo che la Regione metterà a loro disposizione quelle di sua proprietà e ci faremo ricettori di tutte le istanze di coloro che intendono investire in questo settore”. La proposta è attualmente all’esame del Consiglio Regionale. “Dobbiamo chiederci – ha aggiunto l’assessore regionale – come possiamo fare in modo che le imprese agricole ricavino reddito sufficiente per proseguire nella loro attività. La Toscana sta già facendo il possibile per affrontare questo problema, come testimonia la possibilità che abbiamo regolamentato di installare impianti fotovoltaici sui terreni agricoli. Si tratta di un lavoro che abbiamo portato avanti coinvolgendo le competenze degli assessorati all’agricoltura, all’urbanistica e all’ambiente che hanno operato nell’interesse degli imprenditori agricoli, ma anche di tutti i cittadini e del nostro paesaggio”. Salvadori ha infine sottolineato come anche il territorio rurale con presenza olivicola, una delle note distintive del territorio toscano, si stia riducendo. “E’ il bosco – ha concluso – a riconquistare terreno, una tendenza all’abbandono delle terre agricole che vogliamo contrastare con interventi concreti”.  
   
   
PAC, LOMBARDIA: SISTEMA DA RIVEDERE, NO AI TAGLI  
 
Codogno/lo - "Al momento c´è una situazione complicata ma la Pac (Politica Agricola Comune) è ancora uno strumento necessario per sostenere gli agricoltori e lo sviluppo delle loro imprese". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Giuseppe Elias, intervenendo il 16 novembre al convegno di apertura della 222a edizione della Fiera di Codogno, sul tema: ´La filiera latte lombarda: prospettive nello scenario della riforma Pac e del Pacchetto latte´. All´appuntamento, che si è tenuto nell´aula Magna dell´Istituto tecnico Agrario ´A. Tosi´, frequentato alcuni anni fa dallo stesso assessore regionale, sono intervenuti, fra gli altri, Vincenzo Ceretti (sindaco di Codogno), Matteo Boneschi (assessore all´Agricoltura della Provincia di Lodi), Fabrizio Santantonio (consigliere regionale), Luigi Cattaneo (presidente Distretto latte lombardo), Roberto Pretolani (Università degli Studi di Milano) e Daniele Rama (Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza). Rivedere La Pac - "L´attuale Pac - ha spiegato l´assessore Elias - non tiene conto del fatto che il mondo è cambiato. Siamo infatti passati da una situazione di eccedenza di cibo a un mondo che sta andando velocemente incontro a una grande crisi alimentare. Ci sono Paesi che stanno cambiando il loro modo di mangiare: è questo il vero problema. Occorre quindi rivedere le politiche agricole, poiché la nostra agricoltura è caratterizzata da deficit colturali e da aziende di piccole dimensioni che si trovano a dover competere con le grandi aziende del mercato argentino, americano e Sudafricano. Salvaguardare l´agricoltura nel nostro territorio è una scelta strategica: proteggendo gli agricoltori, proteggiamo la società e il nostro futuro". No Ai Tagli Europei - "In questo momento - ha sottolineato Giuseppe Elias - si stanno discutendo proposte di tagli del 50 per cento al budget 2014-2020 della Pac. Questo significherebbe perdere una quota significativa, da un minino del 15 per cento fino al 70 per cento, del premio Pac e chiudere, di conseguenza, gran parte delle aziende agricole. Siamo la prima regione agricola italiana e la terza europea, dobbiamo assolutamente lavorare per salvaguardare le aziende della nostra regione. Soprattutto, nei prossimi cinque anni dobbiamo puntare a migliorare l´efficienza del settore agricolo. Le strade sono quelle dell´innovazione e della riduzione dei costi, percorribili solo valorizzando la ricerca e l´impiego dei giovani e delle nuove tecnologie". Uniti Per Vincere - "Per quanto riguarda il pacchetto latte - ha concluso l´assessore - l´unico strumento forte in mano agli agricoltori è quello dell´aggregazione. I produttori di latte devono aggregarsi per essere più competitivi, superando i campanilismi perché se non si sta insieme il destino è quello di chiudere".  
   
   
CARBURANTI AGRICOLI.VENETO: NO AI TAGLI  
 
Venezia - “L’ultima vittima del gioco in corso a Roma sulla legge di stabilità sembra essere l’ulteriore riduzione della quantità di gasolio a tassazione agevolata destinato alle aziende agricole. Sono sempre più perplesso circa le effettive capacità di questa maggioranza, fatta soprattutto da sedicenti tecnici, liberali e imprenditori, di poter dare un futuro di sviluppo al Paese”. Franco Manzato, assessore all’agricoltura del Veneto, non nasconde la sua contrarietà “alla trovata dei relatori di una legge, che sembra fatta da persone cui è stato regalato un meccano da ragazzini e che si dilettano a montare e smontare i pezzi senza pensare a cosa potrebbe servire ciò che stanno costruendo”. “Va da sé che la conferma del taglio del gasolio agevolato sarebbe la morte di molte aziende agricole – spiega Manzato – probabilmente le più specializzate in determinati settori (penso alle serre, ad esempio) o quelle che dovessero essere investite da una eventuale nuova siccità (il costo dell’irrigazione rischierebbe di essere pari o superiore alla perdita del prodotto). A me sembra una vera e propria “penalizzazione ideologica” per un settore che è il più strategico che abbiamo e l’unico che oggi crea un po’ di ricchezza e occupazione, ma che è considerato residuale, materialmente e culturalmente”. “Ciò che mi preoccupa, da questo emendamento e in tutta la manovra in corso sulla Legge di stabilità, sono il gioco delle parti, le velleità da piccolo chimico nel dosaggio dell’ignoto e l’assoluta irresponsabilità circa quello che si vuole o si deve fare. Facciamo pure finta che il primo obiettivo in assoluto sia di assicurare lunga vita allo Stato e all’apparato più spendaccione, inefficiente e per certi aspetti sadico del mondo. Ma ci sarà bene una scala di ulteriori priorità. Chessò: lavoro, salute, trasporto pubblico, cultura, sicurezza eccetera. Si decide la finanziaria sulla base di queste priorità, incentivando quelle ai primi posti a spese dei settori che vengono dopo. Altrimenti siamo al puro e semplice sudoku istituzional – contabile, che si trasforma nel penoso e inutile taglio lineare da lobby”.  
   
   
LINGUA BLU: SI A VACCINI E MOVIMENTAZIONE; PESTE SUINA: OK A DDL PER RECINTI  
 
Cagliari - Contrastare le malattie animali e dall’altra, tutelare le aziende zootecniche in regola senza penalizzarle con misure troppo restrittive, rilanciare le filiere produttive dell’agro-zootecnia della Sardegna. Sono gli obiettivi dei nuovi provvedimenti che la Regione ha adottato in questi giorni e presentati oggi dagli assessori della Sanità Simona De Francisci, dell’Agricoltura Oscar Cherchi e dal commissario delegato per l’emergenza peste suina africana Gilberto Murgia. Lingua Blu: Ok A Vaccini E Movimentazione. Il primo provvedimento, sul fronte della Lingua blu, consente tra le altre misure la movimentazione dei capi (vaccinati e no, ad alcune condizioni), come richiesto dal mondo delle campagne. La determinazione del servizio Prevenzione firmata oggi mette in campo due tipi di misure: - Zona di protezione. Viene istituita una Zona di protezione che comprende l’intero territorio dei Comuni intorno ai 20 km intorno ai focolai confermati e nei 4 km intorno ai focolai sospetti. In queste aree tutte le aziende che detengono animali recettivi sono identificate e sottoposte a sorveglianza clinica. Raddoppiate la sorveglianza sierologica ed entomologica previste dal Piano nazionale di sorveglianza. Tutti i casi di sospetto o conferma sono comunicati al Servizio Prevenzione regionale, al ministero della Salute e al Centro studi malattie esotiche (Cesme). I titolari delle aziende in zona di protezione devono: confinare gli animali recettivi in locali protetti, dove disponibili, nelle ore crepuscolari; effettuare interventi agronomici in grado di prevenire o rimuovere ristagni idrici; effettuare trattamenti con insetticidi autorizzati da irrorare sugli animali nonché all’interno e nei dintorni dei fabbricati di stabulazione, con cadenza almeno quindicinale. - Movimentazione. È vietata la movimentazione degli animali delle specie recettive non sottoposti al protocollo vaccinale per i sierotipi circolanti Btv1, Btv2, Btv4, destinati ad aziende situate al di fuori della zona di protezione. Il provvedimento però, in deroga a questa misura, consente la movimentazione dei capi vaccinati e anche di quelli non vaccinati (intraregionale) nelle aziende situate nella zona di protezione e destinati ad altre aziende del territorio regionale, alle seguenti condizioni: non presentino segni clinici di malattia; siano diretti verso zone di protezione per gli stessi sierotipi circolanti nella zona di protezione di partenza; i singoli animali siano sottoposti a trattamento con un prodotto ad azione insetto-repellente eseguito prima della partenza; il Servizio veterinario della Asl competente sull’allevamento di destinazione abbia rilasciato il nulla osta alla movimentazione. I Vaccini. Novità anche sui vaccini: la Asl 1, su incarico dell’assessorato della Sanità, ha bandito la gara per l’acquisto: le dosi saranno 1 milione 870mila per il vaccino dei sierotipi 1/8 e altrettanti per i sierotipi 2/4, tutte in forma "spenta". Le dosi saranno destinate a vaccinare tutti gli ovini in Ogliastra, nelle province di Cagliari e Carbonia-iglesias. Nel resto della regione, saranno vaccinati tutti i nuovi nati. "La vaccinazione è obbligatoria – ha sottolineato l’assessore De Francisci – e lancio un appello a tutti gli operatori di procedere perché altrimenti l’anno prossimo rischiamo un’ecatombe di capi". I Numeri. A oggi, la situazione è la seguente: 103 aziende ovine sospette di infezione; 63 aziende ovine sede di focolaio confermato; 695 ovini morti e 2.297 quelli con sintomi clinici. Indennizzi, Delibera In Giunta. Sul fronte indennizzi, l´assessore dell´Agricoltura Cherchi ha precisato che "presto in Giunta presenterò una delibera per attivare le procedure regolamentari, coerentemente con le norme in materia dell´Unione Europea, per gli aiuti alle aziende che a causa del virus hanno dovuto abbattere dei capi e hanno subito danni da mancata movimentazione". Peste Suina Africana, Ddl Da 6 Mln Per Recinti. Nell’ambito delle numerose azioni intraprese ultimamente dalla Regione contro la Psa, l’assessore della Sanità Simona De Francisci, d’intesa con l’assessore dell’Agricoltura Oscar Cherchi, ha presentato un disegno di legge urgente (approvato dalla Giunta lo scorso 31 ottobre) che stanzia 6 milioni di euro per la realizzazione di recinti in quei Comuni dove verranno individuati maiali clandestini. Verrà data priorità alla Barbagia e all’Ogliastra, realtà dove il fenomeno della Psa è maggiormente presente, e in particolare per i Comuni di Orgosolo, Desulo, Fonni, Arzana, Villagrande Strisaili, Gairo, Baunei, Talana e Urzulei. L’obiettivo è evitare la diffusione del virus e agevolare l’allevamento semibrado. Fondi Ue. Intanto, il Comitato permanente per la catena alimentare e la salute animale, organismo dell’Unione europea, ha confermato che per il 2012 sono disponibili 850mila euro mentre per il 2013 1,4 milioni. Corsi Per I Veterinari. In questi giorni si sta svolgendo un corso di aggiornamento sulla peste suina africana destinato ai dirigenti veterinari delle Asl della Sardegna. L´ultima iniziativa formativa di questa portata risale al 2004, e le variazioni epidemiologiche della malattia e l´evoluzione della normativa rendono necessario un approfondimento tra gli addetti ai lavori. Il corso è condotto dagli esperti del ministero della Salute, del Centro di Referenza Nazionale per le pesti suine e dell´Istituto Zooprofilattico della Sardegna. I 30 partecipanti al Corso collaboreranno successivamente all´organizzazione di incontri formativi rivolti a tutto il personale dirigente veterinario sulle problematiche della Peste Suina Africana.  
   
   
TRENTO: NUOVE RISORSE PER LA RICONVERSIONE DEGLI IMPIANTI DI IRRIGAZIONE UN MILIONE DI EURO IN PIÙ PER PASSARE DAL SISTEMA A PIOGGIA LENTA A QUELLO A GOCCIA  
 
I Consorzi di miglioramento fondiario che hanno programmato la riconversione di impianti di irrigazione dal sistema a pioggia lenta a quello a goccia potranno contare su nuove risorse per realizzare gli investimenti previsti. La Giunta provinciale ha infatti approvato il 16 novembre, su proposta dell´assessore all´agricoltura Tiziano Mellarini, un´integrazione del capitolo di bilancio 2012 relativo agli interventi per infrastrutture di irrigazione e bonifica - per i quali sono stati inizialmente destinati 614 mila euro all´anno per 15 anni - prevedendo nuove risorse per 400 mila euro in aggiunta ad altri 600 mila euro non precedentemente ripartiti.  
   
   
CAMPANIA: SUL BURC IL NUOVO REGOLAMENTO SUI TARTUFI.  
 
È stato pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Campania il nuovo regolamento sulla raccolta, sulla coltivazione e sulla commercializzazione dei tartufi. "Il testo - sottolinea il consigliere del presidente Caldoro per l´Agricoltura Daniela Nugnes - prevede, tra l´altro, l´istituzione del tavolo regionale di collegamento per la tutela del tartufo in Campania. Tavolo che consentirà a tutti i soggetti della filiera, in sinergia con le istituzioni, di mettere in atto un percorso condiviso per la valorizzazione di questo comparto che, nella nostra regione, sta diventando sempre più importante anche per l´indotto che è capace di generare." Il nuovo regolamento, inoltre, stabilisce che le autorizzazioni per la raccolta siano rilasciate dai Comuni di residenza dei richiedenti e che i titolari di tesserino, rilasciato da altre Regioni, possano accedere alla sola vidimazione annuale nella provincia di residenza, senza dover pagare tasse per il nuovo rilascio. "Si tratta - aggiunge il consigliere Nugnes - di modifiche che rendono il quadro normativo più coerente con le proposte che ci arrivano proprio dal mondo produttivo del tartufo e che contribuiranno non solo allo sviluppo dell´intera filiera, ma anche alla valorizzazione e alla salvaguardia di quei territori rurali legati alla tartuficoltura. "Già nelle prossime settimane, così come previsto dal regolamento, provvederò a convocare il Tavolo regionale di filiera per avviare un progetto finalizzato, da un lato, allo sviluppo di questo settore emergente e dalle grandi possibilità, dall´altro, al miglioramento dei controlli sul rispetto della disciplina della raccolta", conclude la Nugnes.  
   
   
ARTICOLO 62, ANTONIO DOSI (PRESIDENTE CIA EMILIA ROMAGNA): “STRUMENTO INDISPENSABILE PER LA TRASPARENZA ALL’INTERNO DELLA FILIERA, MA AUSPICHIAMO CHE L’ACQUISTO DI MEZZI TECNICI DA PARTE DEGLI AGRICOLTORI NON RIENTRI NELL’AMBITO DELL’APPLICAZIONE DEL PROVVEDIMENTO”  
 
 Bologna  - “Le disposizioni contenute nell’articolo 62 del pacchetto liberalizzazioni varato dal governo rappresentano uno strumento indispensabile per garantire la trasparenza dei rapporti all’interno della filiera e rafforzare il potere contrattuale del mondo agricolo”. Lo precisa la Cia il presidente della Cia Emilia Romagna Antonio Dosi, sottolineando che “l’obiettivo condiviso è di porre fine alle pratiche commerciali sleali: queste ultime creano condizioni contrattuali che, nei fatti, determinano prezzi reali palesemente al di sotto del costo di produzione medio dei prodotti agricoli”. Si assiste, però – scrive Dosi - ad interpretazioni non giustificate che finiscono per coinvolgere nell’area di applicazione prodotti di origine agricola che hanno realmente la caratteristica di mezzo tecnico di produzione consumato direttamente dall’azienda agricola. Mezzi tecnici finalizzati alla produzione di prodotti agricoli destinati o non destinati all’alimentazione umana, quali mangimi, piante e sementi. Dosi giudica inoltre “paradossale l’immotivato tentativo di includere, nell’ambito di applicazione dell’art.62, questi mezzi tecnici per i quali, peraltro non si rileva squilibrio nelle rispettive posizioni ‘di forza commerciale’ tra venditore e acquirente. E’ in questo quadro che il presidente della Cia Emilia Romagna apprezza l’impegno del ministro del Mipaaf, Mario Catania, a fornire chiarimenti “ed a verificare se ci sono correttivi da apporre e miglioramenti o se, invece, ci sono aspetti che non funzionano. Auspichiamo anche – afferma Dosi - che via sia una interpretazione in grado di accogliere la nostra tesi, ovvero che l’acquisto di mezzi tecnici da parte degli agricoltori non rientri nell’ambito dell’applicazione dell’art 62”. “In caso di non accoglimento della nostra tesi, a nostro giudizio gravemente penalizzante per gli agricoltori e per l’equilibrio finanziario delle proprie imprese, sarebbe comunque necessario un congruo periodo transitorio per l’applicazione. Segnaliamo inoltre l’esigenza – conclude Dosi - di prevedere deroghe nei casi di fornitura diretta di piccoli quantitativi di prodotti agricoli agli esercizi di commercio al dettaglio o di vendita, a livello locale, al consumatore finale. Ciò per evitare che questi elementi di criticità - che devono essere risolti con provvedimenti normativi successivi - non vadano a compromettere equità ed efficacia al provvedimento o possano inficiare il valore e il percorso di applicazione dell’art.62”.  
   
   
BASILICATA: AGRICOLTURA, FINO AL 1 DICEMBRE DOMANDE ON-LINE PER QUOTE LATTE PREVISTA LA POSSIBILITÀ DI AGEVOLARE LE IMPRESE DEI PRODUTTORI DI LATTE E I RELATIVI CENTRI DI ASSISTENZA AGRICOLA (CAA) VELOCIZZANDO LE PROCEDURE DI ISCRIZIONE  
 
“Il prossimo 1 dicembre scade il termine per la presentazione delle domande on-line di richiesta di assegnazione quote latte da bacino regionale ( http://www.Regione.basilicata.it/giunta/files/docs/document_file_600727.pdf ). A questo scopo è necessaria la registrazione e il rilascio del codice di attivazione del Pin di sicurezza tramite il portale della Regione Basilicata”. Lo comunica il dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, Andrea Freschi. “Per facilitare queste operazioni, l’Ufficio Sistema Informativo della Presidenza della Giunta regionale ha previsto la possibilità di agevolare le imprese dei produttori di latte e i relativi Centri di assistenza agricola (Caa) velocizzando le procedure di iscrizione. L’ufficio Sistema Informativo ha previsto che la richiesta di registrazione dei singoli produttori possa essere trasmessa anche dai Caa all’indirizzo di posta elettronica del Centro Servizi Regionale, completa della documentazione necessaria. Il Centro Servizi provvederà anche alla generazione del Pin di sicurezza e invio diretto a mezzo e-mail agli utenti. In dettaglio sarà necessario inviare, per ogni utente: - copia di un documento di identità in corso di validità - copia del codice fiscale - numero di telefono (fisso e/o mobile) - e-mail valida alla quale saranno indirizzate la comunicazioni Tale agevolazione è stata prevista – spiega Freschi - tenendo conto del comparto che risulta costituito da tanti piccoli produttori ancora privi di collegamenti alla rete, ricordando che la procedura della registrazione e rilascio del Pin avviene una sola volta, e tramite il quale sarà possibile accedere a tutti i servizi offerti dal portale regionale, in linea con il processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione. Il centro servizi si impegna a garantire massima priorità a questa attività, oltre all’assistenza multicanale normalmente erogata:  numero verde 800.29.20.20 (per chiamate da rete fissa) e 0971471372 (per chiamate da cellulare) dal Lunedì al Venerdì dalle ore 8:00 alle ore 20:00 ed il Sabato dalle ore 8:00 alle ore 14:00  e-mail centroservizi@regione.Basilicata.it   fax 0971010002”  
   
   
BOLZANO: USO SOSTENIBILE DI FITOFARMACI: A MARZO A RIVA DEL GARDA LA CONFERENZA INTERNAZIONALE  
 
Fare il punto sugli strumenti tecnici ed innovativi che possano permettere di rispettare le direttive dell´Unione europea, andando quindi verso un uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. E´ questo il tema centrale della conferenza internazionale "Future Ipm in Europe", che è stata presentata il 16 novembre a Bolzano in occasione di Interpoma, l´appuntamento fieristico biennale dedicato al mondo della mela. L´evento ( http://futureipm.Eu/ ) si terrà a Riva del Garda dal 19 al 21 marzo 2013 ed è stato organizzato da diversi enti: Fondazione Edmund Mach, Centro per la Sperimentazione Agraria e Forestale Laimburg e Progetto europeo Pure (Innovative crop protection for sustainable agricolture) in collaborazione con International Biocontrol Manufacturers Association (Ibma), International Organisation for Biological Control, Network of Excellence Endure, Giornate fitopatologiche, Mediterranean Phytopathological Union e Provincia Autonoma di Trento. Tema centrale, appunto, sarà la sostenibilità nell´agricoltura del futuro, soprattutto per quanto riguarda i prodotti fitosanitari. Gli Stati membri dovranno, infatti, definire i piani d´azione finalizzati a ridurre i rischi legati all´utilizzo dei pesticidi sulla salute umana e sull´ambiente, prevedendo un maggior uso della difesa integrata e biologica, l´impiego di attrezzature adeguate e lo sviluppo di tecniche non chimiche di difesa delle colture. Nella conferenza internazionale al Pala Congressi di Riva del Garda ci saranno una sessione scientifica durante la quale verranno presentati gli strumenti più innovativi per ridurre ulteriormente i pesticidi chimici come biopesticidi, trappole e confusione sessuale contro gli insetti, sistemi di distribuzione dei trattamenti che abbattano ogni contaminazione ambientale, modelli di previsione di patogeni e parassiti, sistemi computerizzati che possano aiutare gli agricoltori nelle scelte, strategie per la conservazione degli equilibri biologici. Verrà espresso anche un concetto di "gestione globale" della coltura. Si parlerà quindi della legislazione europea e nazionale e come i diversi stati membri in Europa stiano implementando i diversi Piani di Azione Nazionale (Pan). Nella conferenza ci sarà uno spazio espositivo dove le aziende del settore potranno proporre le loro ultime novità. Sono previsti anche eventi paralleli per la cittadinanza per comprendere meglio il tema dei pesticidi, ma anche per sfatare paure e miti ad essi legati. La collaborazione tra produttori, l´attività di ricerca e diverse istituzioni del mondo scientifico e medico conferma, oggi, che un uso equilibrato ed intelligente dei fattori di produzione, tra i quali i fertilizzanti ed i fitosanitari, è sicuro e compatibile con tutte le esigenze dei cittadini e dei consumatori. Una integrazione sempre più profonda tra produzione e ricerca consentirà certamente di sviluppare modelli comportamentali ancora più virtuosi e sostenibili. La conferenza è il primo evento a livello internazionale che affronta in modo globale questo tema e si caratterizza come l´evento chiave del settore per il 2013 con una stima di circa un migliaio di partecipanti.  
   
   
AGRICOLTURA IN UMBRIA: CENSIMENTO EVIDENZIA IN UMBRIA NUOVE OPPORTUNITÀ DI LAVORO E SVILUPPO  
 
"L´agricoltura umbra, così come emerge dal sesto Censimento generale, è oggi più di ieri in grado di offrire opportunità concrete di impiego non solo per i giovani e le donne, ma anche per coloro che sono usciti dal mondo del lavoro a causa della crisi". È quanto ha sottolineato l´assessore regionale alle Politiche agricole, Fernanda Cecchini, concludendo il seminario sui mutamenti strutturali dell´agricoltura umbra che si è svolto il 19 novembre nell´Aula magna della Facoltà di Agraria, a Perugia, organizzato per analizzare i dati definitivi del Censimento generale dell´Agricoltura. "È di grande importanza - ha detto - poter disporre oggi dei risultati del Censimento realizzato da Istat e Regioni, che ci consentono di analizzarli a fondo e di confrontarci per meglio conoscere quali sono i connotati attuali della nostra agricoltura. Ed è tanto più importante in questa fase, alla vigilia della nuova Politica agricola comunitaria e della nuova programmazione regionale per il settore, poiché ci forniscono un quadro certo e dettagliato delle caratteristiche, dei punti di forza su cui far leva così come delle criticità su cui intervenire per lo sviluppo dell´agricoltura umbra". "Nell´ultimo decennio - ha rilevato l´assessore - l´agricoltura dell´Umbria si è trasformata. Il settore mantiene una forte caratterizzazione, ma è tutt´altro che immutabile. Capace di forti spinte in avanti, soffre però per gli effetti della crisi economica e finanziaria e la volatilità dei prezzi delle materie prime agricole. Per favorire la crescita di questo settore fondamentale per l´economia dell´Umbria, le scelte della Regione - ha ricordato - attuate principalmente con il Programma di Sviluppo rurale 2007-2013, sono state orientate da un lato a sostegno della competitività e dell´innovazione delle imprese, dall´altro alla salvaguardia e alla tutela dell´ambiente e dei territori rurali, al fine di contrastare l´abbandono dei terreni e il dissesto idrogeologico. E abbiamo purtroppo constatato proprio in questi giorni, in cui stiamo facendo la conta dei danni provocati in vaste zone dell´Umbria dalle alluvioni e dalle piogge eccezionali, quanto questo sia un obiettivo imprescindibile". "Abbiamo creato le condizioni per nuove opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani e le donne - ha aggiunto l´assessore Cecchini - e per ´attrezzare´ al meglio le nostre imprese per affrontare le sfide dei prossimi anni, in cui sono chiamate ad essere ancora più competitive anche perché potranno contare su minori risorse comunitarie". I dati definitivi del sesto Censimento generale dell´Agricoltura presentano un quadro "tra luci e ombre". Tra gli elementi positivi, c´è la crescita della dimensione media delle aziende - è stato rilevato durante il seminario - l´aumento del livello di scolarizzazione dei conduttori e quello dei giovani e delle donne e tra i conduttori stessi. Le zone d´ombra riguardano il forte calo delle aziende, della superficie agricola utilizzabile, della diminuzione delle colture arboree specializzate (in particolare vite e olivo) e del settore zootecnico, sia come numero di aziende che come numero di capi. In particolare, il numero delle aziende agricole e zootecniche è calato di circa il 30 per cento, ma in misura minore rispetto alla media rilevata in Italia (- 32,4%); la Sau (superficie agricola utilizzata) è diminuita del 12 per cento, con conseguente crescita della superficie media aziendale, che in Umbria si attesta sui 9,2 ettari. Ad accusare il calo più consistente sono soprattutto le piccole e piccolissime aziende, il cui numero si è ridotto in modo consistente. Il calo si fa sempre più contenuto via via che si sale di classe di superficie agricola, fino ad arrivare alle aziende da 20 a 30 ettari di Sau e addirittura quelle tra 50 e 100 ettari che aumentano sensibilmente. Alle aziende più piccole rimane l´importantissimo ruolo di presidio diffuso sul territorio, necessario per arginare lo spopolamento delle zone montane e delle aree rurali più svantaggiate, per tutelare il paesaggio e frenare il dissesto idrogeologico. Alle aziende più grandi e strutturate va principalmente il ruolo di garantire l´approvvigionamento della catena alimentare per il fabbisogno dei consumi interni, per il prezioso export del "made in Umbria", e non ultimo per l´impatto occupazionale che esse garantiscono. La forma di conduzione più frequente rimane la conduzione diretta del coltivatore, con ben il 96% del totale. Solo il 3% delle aziende umbre ricorre alla manodopera salariale. Dal punto di vista della forma giuridica, le aziende individuali sono calate del 32%; in aumento le forme societarie mentre le società cooperative sono in calo. In calo anche la conduzione dei terreni in proprietà mentre in aumento sono le aziende in affitto (+ 4 per cento). Rimangono principalmente gli uomini a condurre le aziende umbre, con quasi il 70% dei capi azienda, anche se si assiste ad un aumento delle donne. Il rinnovamento dei capi azienda è ancora lento in termini di età e titolo di studio: oltre il 44% ha più di 65 anni e solo il 13% meno di 40 anni e di questi in gran parte insediati negli anni grazie al Programma di Sviluppo Rurale dell´Umbria. Oltre il 60% dei capi azienda ha la licenza media inferiore (solo il 2% non ha alcun titolo di studio), mentre la quota dei laureati sale e raggiunge il 10% tra i conduttori. Le aziende agricole umbre sono inoltre caratterizzate da un quadro complesso di altre attività secondarie all´agricoltura: lavori conto terzi, agriturismo, lavorazione e trasformazione dei prodotti agricoli che in quest´ultimo censimento risultano presenti in maniera consistente. In tale ambito, l´Umbria si caratterizza per una buona presenza di imprese nel settore "bio", l´unico in cui, anche in questo periodo di crisi, si sono registrate "performance" positive: la percentuale di superficie agricola biologica è pari al 9,5% della superficie agricola utilizzata, al nono posto in Italia, e le aziende zootecniche biologiche sono 170 ogni 100mila abitanti, il sesto valore tra le regioni italiane.  
   
   
PESCA: TONNO ROSSO; FEDERCOOPESCA, BENE ICCAT SU CALENDARIO 2013 MA AUMENTO QUOTA NON SIGNIFICATIVO  
 
 Sarà di 13400 tonnellate la quota complessiva di cattura del tonno rosso per il 2013; mentre la campagna di pesca per il sistema a circuizione è fissata dal 26 maggio al 24 giugno. Lo rende noto la Federcopesca-confcooperative al termine dei lavori dell’Assemblea Iccat, organismo internazionale per la protezione dei grandi pelagici, impegnata a definire i quantitativi massimi di cattura e le modalità di pesca per il prossimo anno. “Piena soddisfazione per lo slittamento del calendario della campagna di pesca. Un importante obbiettivo per il quale la federazione, che con le sue imprese rappresenta quasi l´80% dell´intera quota italiana, ha lavorato sodo negli ultimi mesi, a cominciare dalla risoluzione approvata dal Senato nell´aprile scorso, e che è stato reso possibile grazie all’impegno del ministro Catania e dell’Amministrazione. È un risultato che condividiamo appieno perché consente di tutelare meglio la risorsa e lavorare in condizioni meteomarine migliori limitando i rischi e ottimizzando il prelievo” sottolinea il direttore dell’associazione Gilberto Ferrari, che ha preso parte ai lavori assieme al vicepresidente nazionale della federazione, Giovanni Ferrigno e al presidente del Consorzio “Mare Nostrum Tuna” Matteo Novella.“l’aumento di quota non è significativo e non rispecchia l’ottimo stato delle risorse ma è un buon segnale rispetto alle tendenze degli ultimi anni che hanno messo a dura prova imprese e operatori”. “Purtroppo non possiamo registrare un successo su tutta la linea. Le altre richieste della categoria non hanno registrato lo stesso successo”, precisa Ferrari. In particolare nessuna apertura per quanto riguarda la revisione in aumento della percentuale del 5% di catture accessorie, conformemente alle misure di gestione in vigore per lo stock dell´atlantico ovest.  
   
   
ASL 11: MACELLAZIONE DI SUINI AD USO FAMILIARE CHE COSA OCCORRE FARE E A CHI RIVOLGERSI  
 
Empoli - Durante la stagione invernale, come è consuetudine, riprende la macellazione a domicilio dei suini ad esclusivo uso familiare. Le persone che intendono macellare suini a domicilio per questo utilizzo devono, una volta effettuata la macellazione, portare i visceri dell’animale nei punti di concentramento istituiti dall’Asl 11 per l’esame anatomo-patologico, svolto da un veterinario ispettore. In tale occasione potrà anche essere eseguito il prelievo di un campione di muscolo per la ricerca delle “ trichine” (parassita), che verrà eseguito gratuitamente dall’Istituto zooprofilattico. La stagione di macellazione consentita solo per i suini comincia il 15 novembre di ogni anno e si conclude il 15 marzo dell’anno successivo. Per ottenere la prestazione, i proprietari di animali presenti nei comuni della Asl 11 dovranno seguire le indicazioni dettate dalle rispettive ordinanze comunali. Nel periodo della campagna è consentito macellare un massimo di 3 suini per nucleo familiare. Nel caso di famiglie numerose (oltre 6 componenti del nucleo familiare) può essere macellato un quarto suino presentando una autocertificazione relativa allo stato di famiglia al front-office del settore Alimenti veterinaria. La visita sanitaria può essere effettuata nel punto di concentramento di Empoli ubicato presso l’ambulatorio veterinario del Centro direzionale dell’Asl 11, in via dei Cappuccini n. 79 con orario: lunedì dalle 8,30 alle 12,30, mercoledì e venerdì dalle 14,30 alle 17,30 oppure presso quello di San Miniato situato nei locali del Consorzio Macelli, in via Guerrazzi n. 80, dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 12. Il giorno programmato per la visita sanitaria, occorre presentare al medico veterinario addetto: i visceri dei suini (lingua, tonsille, trachea, polmoni, cuore, diaframma, fegato, milza e reni); la ricevuta del pagamento del ticket (a San Miniato anche direttamente); il modello rosa (provenienza degli animali). Dopo aver eseguito la visita sanitaria dei visceri, il veterinario ispettore consegnerà all’utente l’attestazione di idoneità al consumo delle carni, fornendo eventuali altre indicazioni in merito al trattamento delle stesse. I suini devono essere storditi preventivamente con pistola a proiettile captivo per evitare inutili sofferenze nel rispetto delle norme per il benessere animale, come previsto dall´ordinanza dei sindaci dei comuni dell’Asl 11. Per ulteriori informazioni si può contattare: la sede di Empoli (via dei Cappuccini n. 79, dal lunedì al venerdì ore 9-13, tel. 0571/ 704800 fax 0571/ 702568); i Macelli di San Miniato (Via Guerrazzi n. 80, 0571/43227, San Miniato). Costo per l´utente La tariffa regionale è di 17,34 (soggetta a variazioni) Il pagamento dei diritti sanitari dovrà essere effettuato agli sportelli Cup presso i distretti del territorio e degli ospedali (causale 21).  
   
   
A IL BONTÀ DI CREMONA LA DIMOSTRAZIONE CHE LA QUALITÀ PAGA NONOSTANTE LA GRAVE CRISI ECONOMICA. BUONGUSTAI E RISTORATORI HANNO CONFERMATO UN´ALTA PROPENSIONE ALL´ACQUISTO DI PRODOTTI TRADIZIONALI DI ALTA GAMMA.  
 
Tra i 2.000 prodotti presentati dai 140 espositori da tutta Italia, delle vere e proprie chicche introvabili sugli scaffali dei negozi: dal Parmigiano prodotto con latte di vacche rosse di Regigo Emilia al salame “light” di Cremona, dalla Crema di Rugiada di Putignano agli insaccati di cervo e toro di Udine e Perugia. La nona edizione de il Bontà, il Salone delle eccellenze enogastronomiche artigianali, che si è conclusa oggi dopo quattro giorni intensi alla Fiera di Cremona, ha confermato che il prodotto tipico e il “mangiare bene” sono ancora ambiti in cui i consumatori sono pronti ad investire. Un investimento nella qualità, che significa anche sicurezza alimentare, nei prodotti legati al territorio d´origine, ma soprattutto nel lavoro di piccoli e medi produttori che si fanno custodi delle nostre tradizioni enogastronomiche. I 140 stand della Manifestazione sono stati sempre affollati sia da buongustai alla scoperta di produzioni d´eccellenza, sia da migliaia di ristoratori da tutto il Nord Italia alla ricerca di fornitori di qualità per i loro menù. La componente professionale della Manifestazione si è infatti rivelata anche quest´anno molto forte, proprio perché sempre più spesso anche nei ristoranti e nelle trattorie il consumatore richiede non solo la qualità del prodotto, ma anche la particolarità, la produzione di nicchia, la “sorpresa”. E le sorprese a il Bontà non sono certo mancate: tra formaggi, salumi, vini, dolci, confetture, oli e paste fresche si potevano scoprire produzioni inaspettate come il salame di toro da Perugia e la peta di cervo da Udine; come il pecorino affinato in barrique prodotto dai ragazzi di San Patrignano o il salame “light” da 200 calorie ogni 100 grammi prodotto a Cremona. Ma la lista sarebbe lunghissima, considerando che i 140 espositori della Manifestazione provenivano da 51 province e 18 regioni italiane: praticamente erano quindi rappresentate tutte le tradizioni enogastronomiche nazionali. Il Bontà, tuttavia, non si esaurisce con la presentazione di migliaia di specialità: anche quest´anno un´ampia area espositiva era dedicata alle attrezzature professionali: cucine, robot, coltelleria, forni, arredamento...Un vero paradiso per i ristoratori e gli chef. E già si pensa ad una novità per il 2013: “Il Bontà è una Manifestazione che ha costruito il suo successo su una formula fieristica innovativa che abbiamo lanciato nove anni fa – ha dichiarato Antonio Piva, presidente di Cremonafiere, in riferimento alla doppia valenza de il Bontà per gourmet e operatori professionali – ma ora è arrivato il momento di dare alla Manifestazione una marcia in più: dal prossimo anno apriremo un´area espositiva interamente dedicata ai ristoranti; sarà un nuovo strumento per valorizzare la ristorazione tradizionale e per radicare sempre più una cultura del cibo e dell´alimentazione che spesso è ancora carente tra i consumatori.” E proprio la diffusione della cultura alimentare è stata al centro del ricco programma di eventi collaterali de il Bontà: 23 appuntamenti tra concorsi, presentazioni, seminari e workshop realizzati in collaborazione con molte importanti realtà nazionali del settore agroalimentare tra cui Aita (Associazione Italiana Tecnologia Alimentare), Aic (Associazione Italiana Celiachia), Onaf (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio) e Confagricoltura. Tra gli appuntamenti de Il Bontà 2012 impossibile non citare la settima edizione del Cheese of the Year, il campionato mondiale di formaggi, che ha visto in gara 62 produzioni da 6 Paesi. A trionfare in questa edizione il Grana Padano della Latteria Sociale Ca´ de Stefani di Vescovato (Cr), mentre sugli altri gradini del podio si sono piazzati il pecorino “Il Fieno” della Società Agricola Cooperativa Sociale San Patrignano (Rn) e la burrata del Caseficio D´ambruoso di Putignano (Ba). Tra i formaggi stranieri è stato incoronato lo Ziegenrolle Honig-sesam, fomaggio tedesco prodotto a Teningen. “Con il Bontà abbiamo offerto a buongustai, ristoratori e operatori della distribuzione – ha concluso Piva – l´opportunità di entrare in contatto con il meglio del prodotto tipico italiano; la risposta è stata molto positiva, tanto che abbiamo ospitato 48.712 visitatori, confermando sostanzialmente il risultato dell´anno scorso. Una nota molto positiva, soprattutto il questo periodo di crisi. L´obiettivo per il prossimo anno sarà di ampliare l´offerta con specialità provenienti anche dall´estero; stiamo già lavorando a questo progetto, e sono convinto che potrà concretizzarsi a breve termine.”  
   
   
"APPENNINO GASTRONOMICO" IN COLLABORAZIONE CON ALMA. ALMA, LA SCUOLA INTERNAZIONALE DI CUCINA ITALIANA, DI FAMA MONDIALE, HA OFFERTO LA SUA CONSULENZA PER IDEARE “MENÙ A CHILOMETRO ZERO” NELL’AMBITO DEL PARCO NAZIONALE DELL´APPENNINO TOSCO EMILIANO.  
 
Fino al 25 novembre, dunque, é possibile organizzare un bel week end nella zona e gustare i sapori più autentici del Parco, nei menù che attingono sapientemente agli ingredienti antichi: dalle castagne alle farine, dalle carni locali ai formaggi, dai salumi alle confetture, ai mieli. La collaborazione con la scuola internazionale di Colorno rappresenta un vero salto di qualità per questa manifestazione, giunta quest´anno alla quinta edizione. L´alma, infatti, ha messo a disposizione dei ristoratori partecipanti la sua esperienza e allo stesso tempo ha permesso di tradurre questa tradizionale manifestazione in un momento di alta formazione. L´appennino Tosco-emiliano, che devi ancora conquistare il suo ruolo di meta turistica, merita attenzione sia per gli aspetti paesaggistici e culturali, sia per le eccellenze gastronomiche. Formidabile cerniera tra il Nord padano, la penisola e il mare di Luni, l’Appennino Tosco-emiliano offre proprio a tavola gli esempi degli scambi secolari. Componenti cardine di questa tavola sono la "cultura del Parmigiano- Reggiano" di montagna per il versante emiliano, la "cultura del castagno" ampiamente rappresentata nei versanti di Garfagnana e Lunigiana, e la "cultura del testo", il disco piatto utilizzato per la cottura sul fuoco che caratterizza la cucina appenninica dell´alta Toscana. Una conferma della straordinaria ricchezza di prodotti agroalimentari di qualità in questo territorio è rappresentata dall´elenco di prodotti a marchio Dop e Igp, di valore nazionale ed europeo, dei prodotti agroalimentari tradizionali e dai Presidi Slow Food. Nascono così menù speciali che si possono provare solo qui. Al Rifugio Lagdei, di Bosco di Corniglio si passa dall’antipasto di funghi porcini fritti alle tagliatelle di castagne al burro, dalla pecora cornigliese alla cacciatora alla polenta fritta con lardo di Garfagnana, pecorino e composta di cipolle di Treschietto, fino all’insuperabile Spongata di Corniglio, dalla ricetta segreta. Www.rifugiolagdei.it La Trattoria “Da Vigion” di Corniglio offre tortino di cipolla e polentino tartufato, tortelli alla boscaiola con sugo ai funghi porcini, cotechino con purea di patate. Trattoriadavigion@libero.it Ma è soprattutto nell’Agriturismo Montagna Verde di Apella, frazione di Licciana Nardi, sul versante toscano, che si realizza un vero trionfo di sapori. Impossibile citare tutti i prelibati antipasti a base di castagne e verdure, per passare poi al fagottino di farina di castagne della Lunigiana con ripieno ai porcini e spolverata di erba cipollina, al cosciotto di maiale arrosto con "mele rotelle" caramellate al miele biologico, ai caprini e pecorini della Valle del Taverone. Www.montagnaverde.it Una vera scoperta che, dai piaceri della gola , invita a scoprire i piaceri del turismo attivo, di cui l’Appennino Tosco-emiliano ha un’offerta ricchissima, trekking, bike tour, ciaspole, arrampicate, e i piaceri del turismo culturale. Una terra così ricca di storia e di passaggi di popoli, infatti, non può non essere punteggiata da chiese, pievi, borghi, castelli e torri. Case in pietra ovunque, vicoli, sottoportici, archi, spesso restaurati e recuperati, come nell’albergo diffuso che occupa l’antico borgo di Apella, intorno alla scenografica torre. I Castelli, invece, raccontano le vicende medioevali di scontri tra le grandi famiglie signorili, che si sono alternate e susseguite per il dominio dei feudi. Matilde ha reso noto il nome dei Canossa, arrivando ad essere incoronata Viceregina d´Italia. I Malaspina hanno governato sulla Lunigiana e sulla Garfagnana, ricchi, potenti ed ambiziosi. Gli Estensi da Ferrara sono arrivati a dominare fino alla Toscana, facendosi mecenati nelle loro preziose corti. Www.parcoappennino.it www.Alma.scuolacucina.it  
   
   
BAMBINI PROTAGONISTI AL CONCORSO “PEOPOLL IN CUCINA” AMADORI: VINCE IL PIATTO “NORD & SUD” (RISOTTO ALLA MILANESE CON BRACIOLETTE ALLA MESSINESE) PROPOSTO DA SIMONE ZUCCHETTI E SUA FIGLIA GIORGIA ZOE DI 10 ANNI DI CESENA  
 
Si è svolta a Casa Artusi a Forlimpopoli la finale della 5° edizione del concorso gastronomico riservato ai lavoratori del Gruppo Amadori, che quest’anno ha visto “piccoli chef” sfidarsi in cucina e “piccoli critici gastronomici” presenti in giuria Sono stati i bambini i veri protagonisti della quinta edizione del concorso “Peopoll in cucina” Amadori: sei “piccoli chef”, figli e nipoti di dipendenti Amadori, hanno cucinato insieme ai loro genitori o zii presso la prestigiosa Scuola di cucina di Casa Artusi a Forlimpopoli lo scorso 6 novembre, e sono stati giudicati da una giuria composta anche da “piccoli critici gastronomici”, figli di giornalisti presenti all’evento. Simone Zucchetti, Responsabile Ricerca e Sviluppo Amadori, e sua figlia Giorgia Zoe di 10 anni, con il piatto “Nord e Sud”, sono i vincitori di questa edizione del concorso, aperto agli oltre 7.000 lavoratori di tutta Italia. Il tema proposto quest’anno era: “Mamma, oggi cucino io! Il mio piatto preferito a base di un prodotto Amadori”. E la grande novità era l’obbligo di partecipare in coppia con un bambino di età compresa tra i 6 e i 14 anni, figlio o nipote del dipendente. A sfidarsi ai fornelli 6 lavoratori provenienti da tutta Italia: 3 dalle sedi romagnole di Cesena e Santa Sofia (Simone Zucchetti, Ricerca e Sviluppo, con sua figlia Giorgia Zoe di 10 anni; Rosita Lorenzoni, Ufficio Estero, con suo figlio Mattia di 9 anni, e Marco Berti, Ufficio Qualità, con suo figlio Lorenzo di 12 anni); 1 dall’Abruzzo (Maria Marmo, operaia presso lo stabilimento di Controguerra -Te, con sua figlia Rossella di 11 anni), 1 dalla Toscana (Viorica Grigorescu, rumena, operaia presso lo stabilimento di Siena, con suo nipote Davide) e 1 da Brescia (Mara Palazzi, Ufficio Amministrativo, con suo figlio Francesco di 6 anni). La giuria, composta da dirigenti Amadori, un rappresentante di Casa Artusi e alcuni giornalisti accompagnati dai figli (tra cui la food-blogger Alessandra Scollo, curatrice del blog mammapapera.It) hanno decretato la vittoria della ricetta “Nord e Sud” - composta da risotto allo zafferano, tipico della tradizione milanese, e da braciolette alla messinese, a base di fesa di tacchino - apprezzandone l’originalità nell’abbinamento e il gusto complessivo del piatto, delicato ed equilibrato. “Amadori è un’azienda innovativa, anche nel proporre iniziative originali come questa – ha commentato Francesca Amadori, Responsabile Corporate Communication. – Con il concorso “Peopoll in cucina” abbiamo voluto raccontare e valorizzare i nostri prodotti attraverso la creatività e l’ingegno dei nostri dipendenti. Quest’anno, coinvolgendo anche i bambini, abbiamo pensato di proporre un’esperienza di condivisione, di divertimento, di socializzazione e anche di educazione alimentare, stimolando la passione per la cucina sia nei “piccoli chef” che nei “piccoli critici gastronomici”. I partecipanti a questa edizione, insieme ai piatti presentati per l’occasione, saranno i protagonisti di un ricettario cartaceo che sarà realizzato nei prossimi mesi, dal titolo “Peopoll in cucina… e figli!”, a ricordo di questa iniziativa. Www.amadori.it Elenco Finalisti 5° Concorso A Premi: “Amadori Premia La Tua Ricetta” Peopoll In Cucina 2012 Mara Palazzi, Ufficio Amministrativo, Brescia, insieme a suo figlio Francesco Zambelli di 6 anni. Ricetta: Evviva i Polpetti!!! Marco Berti, Ufficio Qualità, Santa Sofia, insieme a suo figlio Lorenzo Berti di 12 anni. Ricetta: Petto di pollo con gorgonzola e noci Maria Marmo, Disosso, Controguerra (Te), insieme a sua figlia Rossella Balsamo di 11 anni. Ricetta: Involtini di petto di pollo in salsa ai funghi Rosita Lorenzoni, Ufficio Estero, Cesena, insieme a suo figlio Mattia Cabassi di 9 anni. Ricetta: Il Girasole dei Pitufi Simone Zucchetti, Ricerca e Sviluppo, Cesena, insieme a sua figlia Giorgia Zoe Zucchetti di 10 anni. Ricetta: Nord e Sud Viorica Grigorescu, Sala Taglio Tacchini, Siena, insieme a suo nipote Davide Lucigli di 12 anni. Ricetta: Sculture Ripiene  
   
   
LA BONTA´ DELLA MAIONESE FATTA IN CASA CON EVA MINIPIMERDI BUGATTI  
 
La maionese è un condimento tipico per cucinare piatti e menù natalizi. Meglio se fatta in casa perchè è più genuina e oltre a farci guadagnare in salute ci fa anche risparmiare sul bilancio della spesa. Per preparare in casa la maionese ci vogliono tempo, voglia, passione, oltre agli ingredienti e gli utensili giusti. Ingredienti per 4 persone: 1 cucchiaio di aceto, il succo filtrato di 1/2 limone, 250 ml. Di olio di semi, 2 tuorli d´uovo, 1 pizzico di pepe bianco macinato, un pizzico di sale, erba cipollina, sesamo. Preparazione: E´ importante usare olio e uova a temperatura ambiente e separare molto bene il tuorlo dal bianco. Nel bicchiere graduato di Eva mettere i tuorli con un pizzico di sale e pepe, poi aggiungete un cucchiaino d´aceto. Sbattere gli ingredienti (utilizzare il disco per frustare/mescolare), incominciare a versare l´olio a gocce, continuando poi a filo molto gradualmente, fino ad ottenere una salsa densa. In ultimo unire il succo di limone sempre montando. Per non far impazzire la maionese, evitare di aggiungere troppo olio in una volta, impedendone il corretto emulsionamento con il tuorlo. Ma se accadesse, in un altro recipeinte, mettere un altro tuorlo e montare di nuovo aggiungendo un filo d´olio, al termine aggiungere un cucchiiaio alla volta della maionese. Si riprenderà. Decorare con semi di sesamo e erba cipollina tagliuzzata. Eva Minipimer (design Innocenzo Rifino e Lorenzo Ruggieri) Eva è il frullatore ad immersione che coniuga all’eleganza delle forme, potenza, versatilità e sicurezza. L’uso risulta semplice, sicuro ed affidabile. Eva è l´unico frullatore ad immersione dotato di sensore di sicurezza. Il motore, infatti, inizia a funzionare solo se il sensore è ben coperto dal palmo della mano, evitando così azionamenti accidentali. E´ dotato di due velocità in modo da potere modulare potenza e energia ottimale. E’ versatile: in dotazione vi sono due dischi e una lama pensati per ogni preparato. Il bicchiere graduato è in policarbonato infrangile (Bpa free). L’elegante e pratico supporto da tavolo consente di poter tenere Eva sempre pronto all’uso e a portata di mano. Il contenitore portalame ha anche la funzione “avvita/svita lame”. Misura 11X 41 cm., disponibile nei nove colori della linea di elettrodomestici Bugatti (cromo, notte bianca, crema, giallo, arancione, rosso, lilla, verde mela, nero), tutti brillanti tranne il nero che è opaco. Prezzo: Eva costa 149,00 euro in cromo e 139,00 euro nelle versioni colorate. Infoline 03089280; www.Casabugatti.it  
   
   
CASTADIVA RESORT & SPA: SIMPOSIO DEL GUSTO CELEBRITY CHEF IN RIVA AL LAGO DAL 26 NOVEMBRE AL 1 DICEMBRE  
 
Nella settimana dal 26 Novembre al 1 Dicembre nell’incantevole e lussuosa cornice del Castadiva Resort & Spa, avrà luogo “Il simposio del Gusto”, un evento unico dedicato alle eccellenze della tavola. Cinque chef di fama internazionale parleranno di loro e delle loro creazioni gastronomiche in presenza di tutti coloro che vorranno prendere parte all’evento. Un vero e proprio teatro del gusto durante il quale gli chef stellati inizieranno con una introduzione alla loro arte culinaria e proseguiranno nella seconda parte dell’incontro, con una dimostrazione pratica di alcuni piatti che verranno preparati sotto gli occhi del pubblico e che gli chef stessi commenteranno. La giornata terminerà con la cena serale durante cui si potranno gustare i piatti più significativi degli artigiani della cucina, vere e proprie opere d’arte a cinque stelle. Simposio del Gusto – Programma della settimana Le giornate seguiranno il seguente programma: • 18:00 – 18:30 Due parole con… incontro con lo chef del giorno • 18:30 – 19:30 Teatro del gusto e scuola di cucina. Lo chef parlerà e descriverà alcuni suoi piatti famosi. Durante la proiezione di alcuni video verranno serviti assaggi dei piatti. • 19:30 – 20:30 Aperitivo stellato al bar Bellini. Ogni chef preparerà 3 snack finger che verranno serviti durante l’aperitivo. • 20:30 – 23:00 Cena stellata all’Orangerie di 4 portate, dove lo chef preparerà menù per gli ospiti della serata. Il costo del Simposio di gusto: Una giornata €180.00, tutta la settimana €700.00. Lunedì 26 Novembre Chicco Cerea Bergamasco, Cuoco totale, completo, esperto. Enrico Cerea (Chicco) è a capo di una brigata con più di venti collaboratori. Il luogo è il ristorante e relais Da Vittorio, a Brusaporto vicino a Bergamo. Qui la famiglia Cerea porta avanti una storia di eccellenza nella ristorazione e nell´ospitalità italiana, cominciata nel 1966, quando Bruna e Vittorio Cerea aprirono nel centro di Bergamo il ristorante “Da Vittorio”, ben presto diventato un indirizzo imperdibile per gourmet e critici gastronomici. Nel 1970 la prima stella Michelin, raddoppiata nel 1996 fino al trionfo delle tre stelle nel 2009. Oggi Chicco Cerea, il primogenito, affiancato in cucina dal fratello Roberto, è anche l´anima della scuola di cucina Buongusto da Vittorio che si propone di trasmettere conoscenze tecniche ed applicazioni unite a impegno e passione Martedì 27 Novembre Alessandro Circello Opinion leader ed esperto di benessere, portavoce del Cuoco come promotore di salute, Circiello è spesso ospite di trasmissioni Rai , Mediaset e Sky. Dopo aver terminato gli studi alberghieri inizia le sue esperienze lavorative presso diversi alberghi di lusso in Roma per poi passare all´Hotel Lord Byron (una stella Michelin). Fa una stagione da "sous chef" presso il Ristorante La Coquille in Lussemburgo (una stella Michelin) per poi passare al Ristorante Au Crocodile di Strasburgo (tre stelle Michelin). Inaugura, come chef e proprietario il Ristorante Tagliacozzo in provincia dell´Aquila: il primo anno viene inserito nella Guida Michelin e nella Guida del Gambero Rosso. In seguito inaugura il Ristorante Santa Lucia adiacente a Piazza Navona in Roma. Per alcuni anni è Executive Chef del Boscolo Grand Hotel Palace in Via Veneto, dove apre il Ristorante dell´albergo Terrazza Cadorin. Sempre in questi anni è stato consulente culinario del Grand Hotel Plaza in Roma, docente di cucina presso la scuola alberghiera della Provincia di Roma e in diverse scuole di cucina private. Consulente per il Ministero dell’Ambiente per la rivalorizzazione dei prodotti alimentari e delle biodiversità , ha realizzato per il Ministero un libro sulle ricette per i parchi nazionali Italiani. Membro della commissione nutrizione e alimentazione per il Ministero della Salute, dove realizza diversi ricettari ed eventi come la “tre giorni per la salute”. Ha curato la linea culinaria del Boscolo Luxury Hotel Exedra in Roma come Executive Chef. Docente dell’Università Luiss Business School per i Master in Restaurant Management, el 2010 ha ricevuto il premio Solidus come migliore Chef dell’anno “ il forum delle Associazioni dei professionisti dell’ospitalità Italiana, riconosciuto dal Ministero del Turismo”. Viene inserito da Gualtero Marchesi nella dirigenza di Euro Toques Italia Comunità Europea dei Cuochi dove attualmente è il Vice Presidente. Ha realizzato libri su tematiche attuali legate all’alimentazione il primo “La salute vien mangiando” per Rai Eri, e l’ultimo libro "Tutti a tavola la salute è servita" edito da Rai Eri - Kowalski (Feltrinelli Editore). Attualmente presenta una rubrica sull´alimentazione salutare all´interno del Tg2 Insieme il Mercoledi mattina, inoltre realizza le ricette per il Tg2 Costume & Società mentre in radio su Radio1 Rai dai programmi della mattina a quelli del pomeriggio propone ricette e consigli sull’alimentazione. Mercoledì 28 Novembre Marco Vassena per Ristorante Pierino Penati Pierino Penati è un “rinomato” ristorante immerso nel verde della Brianza e di un parco privato odoroso di ulivi, lavanda ed erbe aromatiche. I decori raffinati delle sale interne si accompagnano alle raffinate pietanze del sontuoso menù che si basa su piatti della tradizione locale rivisitati con un tocco di creatività. Lo chef Marco Vassena delizia gli ospiti con le sue opere d’arte, dedicando la giusta attenzione ai dettagli e alle materie prime. Giovedì 29 Novembre Andrea Bertarini per Ristorante Conca Bella Nella primavera del 1984 Rocco Montereale e sua moglie Ruth concretizzano il loro sogno con l’apertura del Ristorante Conca Bella. Tuttora fiore all’occhiello della ristorazione svizzera. Il duro lavoro, la passione e l’interminabile ricerca qualitativa sono le costanti che hanno reso questo ristorante unico per eleganza e raffinatezza. Queste qualità si sposano armoniosamente con la cucina gastronomica del nuovo chef Andrea Bertarini che unisce alla tradizione mediterranea una continua ricerca di modernità, influenzato da aromi e profumi di paesi lontani. Venerdì 30 Novembre Umberto Vezzoli Nasce il 30 novembre del 1961 e, nel 1977, si diploma all’Ipas di Brescia e inizia subito a lavorare come commis di cucina tra Brescia, Verona e Trento e, appena compiuti i 21 anni, si trasferisce a Berlino. Qualche anno più tardi, parte per il Giappone dove apre e gestisce per la Tyk Corporation di Tokyo, tre ristoranti di cucina italiana sparsi su tutta l’isola nipponica. Torna in Italia come executive chef all’ Hotel Palace di Milano e gli arrivano i primi importanti riconoscimenti dal mondo gastronomico italiano e estero per l’ottima cucina, ma anche per le particolari sculture di ghiaccio cui si dedica. Oggi è uno dei più importanti cuochi italiani, è membro del Grand Cordon d’Or de France, della Comunità Europea Cuochi e della Chaine des Rotisseur. Insegna all’Istituto Arti Culinarie Etoile di Venezia e collabora come autore a molte riviste e guide specializzate. La sua cucina è dinamica e creativa, il piatto deve prima di tutto stupire il suo creatore. Gusti semplici, ma nuovi e piacevoli, grande attenzione all’aspetto che cura come un pittore che sceglie i colori dalla sua tavolozza. Per la mostra I Mestieri d’Arte alla scoperta del Futuro alla Triennale di Milano, 1992 ideò la sezione La cucina invisibile. Tutti i giorni su Alice, Umberto Vezzoli interpreta il ruolo del "salato" all´interno dell´amatissimo programma Dolce & Salato, condotto da Ivan Bacchi. Dal 2009 è executive chef del prestigioso ristorante La Piazzetta dell´Intercontinental De La Ville Roma. Sabato 1 dicembre Umberto Vezzoli e Alessio Mecozzi La linea di Alessio Mecozzi, chef del Castadiva che per l’occasione collaborerà nella giornata con Umberto Vezzoli, si può definire prevalentemente mediterranea grazie a diverse esperienze sia in Italia che in Francia basata su prodotti del territorio dove alcuni piatti vengono rivisitati in chiave moderna, dove i grassi vengono ridotti al minino in quanto non usa nè burro nè panna, i tempi di cottura sono abbreviati o prolungati con nuove tecniche di cottura in modo da esaltare al meglio i sapori dei singoli ingredienti. Nelle varie esperienze maturate ha affinato le tecniche di pasticceria e di panificazione e cucina monecolare  
   
   
HAUSBRANDT SPONSOR DELLA GUIDA “PASTICCERI & PASTICCERIE” 2012-2013 DEL GAMBERO ROSSO  
 
Hausbrandt è ufficialmente sponsor della prestigiosa guida „Pasticceri & Pasticcerie“ 2012-2013 redatta dal Gambero Rosso. Nata con l’intento di valorizzare il mestiere del pasticcere, a fronte di visite anonime, assaggi e confronti, in considerazione delle tante sfaccettature date da tradizioni molto diverse tra loro sul territorio nazionale, sarà presentata Giovedì 22 Novembre 2012 presso la Città del Gusto di Roma. „Pasticceri & Pasticcerie“ può essere considerato un prolungamento della prestigiosa Guida Gambero Rosso focalizzato sul settore della Pasticceria. Molto caro e vicino al mondo Hausbrandt che ne fa parte in qualità di fornitore ufficiale di molte importanti e storiche Pasticcerie italiane. Le pasticcerie coinvolte e selezionate sono oltre 500, il giudizio è espresso in centesimi e l‘ambita meta degli addetti ai lavori è quella dei 90 centesimi e delle tre „torte“. Hausbrandt, Theresianer e Case Bianche-tenuta Col Sandago saranno quindi presenti all’interno della Guida , nonchè nel sito web www.Gamberorosso.it . Durante l’evento di presentazione, Hausbrandt, quale main sponsor, sarà presente con un coffee corner per l’assaggio e la degustazione del caffè. Www.hausbrandt.com  
   
   
DALLA DISTILLERIA MAROLO DI ALBA IMPORTANTI GRAPPE DI BAROLO DA VINACCE DI VENDEMMIE SIGNIFICATIVE DEGLI ANNI 2006, 2007, 2008  
 
. Tra queste, la Grappa di Barolo Vendemmia 2006 (definita “eccezionale”), che nasce da selezionate vinacce di Nebbiolo da Barolo distillate con caldaiette a bagnomaria e che ha riposato in piccoli fusti di rovere. Le bottiglie sono serigrafate e presentate in elegante cofanetto di rovere. In enoteca a 53 euro. Www.marolo.it  
   
   
UNA RISERVA A DOSAGGIO ZERO PER FRATELLI BERLUCCHI L’AZIENDA RACCOGLIE CONSENSI DALLE MIGLIORI GUIDE PER IL SUO NUOVO CASA DELLE COLONNE ZERO, TOP DI GAMMA PRODOTTO IN SOLE TREMILA BOTTIGLIE NUMERATE  
 
Sarà distribuito in cinquanta enoteche selezionate sul territorio italiano il nuovo Casa delle Colonne Zero Franciacorta Riserva 2005, bottiglia per veri intenditori prodotto dalla storica cantina di Franciacorta Fratelli Berlucchi in sole tremila copie numerate. Dopo oltre sette anni di attesa la cantina svela questa riserva che si aggiunge alla gamma d’élite “Casa delle Colonne” e si prende i più bei riconoscimenti dalle guide italiane: dai 5 grappoli di Bibenda, la Guida dell’Ais, alle 5 sfere di “Sparkle”, alle corone de I Vini Buoni D’italia, fino ad entrare nella categoria “I grandi Esordi” della Guida Veronelli, con il punteggio di 93/100 spettante ai vini per la prima volta in guida con un punteggio di almeno di 91 centesimi - equivalente per i non esordienti a una valutazione Super Tre Stelle. Non ci sono ricette speciali per questa Riserva che si lascia ispirare dalla Natura, come sostiene Pia Donata Berlucchi, amministratore delegato della Fratelli Berlucchi, se non il metodo di sempre, che coniuga gesti antichi con le nuove tecnologie agrarie. “E’ nel dna della nostra famiglia ascoltare la terra prima di qualsiasi cambiamento produttivo. “Ex nihili nihil fit”, diceva Lucrezio, Dal nulla nulla si crea. Abbiamo voluto lasciare emergere al massimo l’aspetto naturale nella maturazione del vino sebbene l’obiettivo fosse ottenere una riserva. Accompagnare la natura nel suo lungo percorso attraverso sette anni dal grappolo al bicchiere senza mai spingerla, prevaricarla o correggerla, porta ad una presenza di zucchero residuo pari allo Zero, lasciando alla ricchezza dei profumi e dei sapori la parte preponderante”. Con 400.000 bottiglie prodotte all’anno, l’Azienda Agricola Fratelli Berlucchi, di proprietà dei cinque fratelli Berlucchi - Francesco, Marcello, Roberto, Gabriella e Pia Donata - è guidata da Pia Donata, amministratore delegato, insieme alla figlia, Tilli Rizzo, responsabile della Comunicazione e dell’Export. 70 ettari di vigneti coltivati a guyot e cordone permanente speronato, con un occhio di riguardo alla cultura eco-ambientale, 5.000 ceppi per ettaro, vendemmia fatta rigorosamente a mano e vinificazione tanto in centenarie botti di rovere quanto in modernissimi tini d’acciaio. Il Casa delle Colonne Zero Franciacorta Riserva 2005 Non Dosato è composto dal 90% di uva Chardonnay e 10% di Pinot Nero provenienti dai vigneti di proprietà della famiglia Berlucchi, Mandola e Tre Camini, siti nel cuore della Franciacorta. Zuccheri pressoché assenti, perlage di estrema finezza e fittezza, colore cromaticamente carico di gialli diversi, profumo ricco di note terziarie, variegato e complesso, sapore maturo, equilibrato e di grande ricchezza estrattiva, amabilità liquorosa con chiusura di spezie e mandorla tostata. La storica cantina di Borgonato sta presentando il suo Casa delle Colonne Zero in tutta Italia, presso cinquanta enoteche selezionate sul territorio. Prossime date, il 21 novembre presso l’Enoteca Il Gusto di Dionisio di Palermo, il 5 dicembre a Galatina (Le), all’Enoteca di Vergaro, il 6 dicembre a Pisticci (Mt) presso la Tenuta Visconti. Il programma completo sul sito www.Fratelliberlucchi.it