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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Settembre 2014
SALUTE ANIMALE: UE A STRINGERE NORME IN MATERIA DI PASSAPORTI EQUINI  
 
Bruxelles - Una proposta della Commissione di rivedere le norme di identificazione dei cavalli è stata approvata ieri dagli esperti degli Stati membri dell´Unione europea 1 . Il regolamento modificato prevede un sistema europeo più affidabile e sicuro per la registrazione e l´identificazione dei cavalli nell´Ue. Uno dei suoi obiettivi principali è quello di evitare che i cavalli devono essere esclusi dalla catena alimentare da essere accidentalmente o in modo fraudolento macellati per il consumo umano. Il commissario europeo per la Salute, Tonio Borg, ha detto a questo proposito: "Come promesso, qualcosa di dovuto. Ecco la prova che abbiamo preso un altro insegnamento scandalo carne di cavallo che sono scoppiate lo scorso anno: le regole concordate dagli Stati membri rafforzeranno il sistema esistente di passaporti equini. Sono convinto che una più stretta cooperazione ci sarà ancora offrire maggiori garanzie di qualità della carne di cavallo di non alimentare non sta per finire nei nostri piatti. " Principali elementi In un´Europa con quasi 7 milioni di cavalli, le nuove norme prevedono che i puledri sono dotati di un passaporto unico che contiene un numero di identificazione univoco, e prima del loro primo compleanno. Questo passaporto fungerà anche da cartelle cliniche e accompagnare il cavallo per tutta la vita. Tutti i cavalli nati dopo il 1 ° luglio 2009 porteranno un microchip. Caratteristiche di sicurezza tecniche sono state implementate per ridurre il rischio di falsificazione di passaporti. La creazione di una banca dati centralizzata vincolante in tutti gli Stati membri aiutare le autorità competenti a controllare meglio l´emissione dei passaporti da parte dei vari organismi autorizzati a rilasciare loro. Per i titolari, ma anche notevolmente semplificare le procedure per l´aggiornamento dei dati di identificazione, sia nel passaporto e nel database del corpo emittente. Passi successivi Il regolamento si applicherà a partire dal 1 ° gennaio 2016, tuttavia, l´Unione europea non dispone ancora di un database centralizzato avrà fino al 1 ° luglio 2016 per mettere uno in luogo. Contesto Le regole per l´identificazione dei cavalli sono stabilite dal regolamento (Ce) n 504/2008 della Commissione del 6 giugno 2008, sulla base della legislazione in materia di salute degli animali e la legislazione zootecnica, che prevede che una serie di organismi rilascio dei passaporti può essere autorizzato e sorvegliato a livello nazionale. La legislazione dell´Ue in materia di medicina veterinaria regola la macellazione dei cavalli destinati al consumo umano e farmaci ricezione. E ´vietato entrare i cavalli catena alimentare trattati con fenilbutazone o altri non autorizzati che producono animali farmaci alimentari. Se un cavallo è stato dato un trattamento farmacologico a base di sostanze specifiche che sono specificamente destinati ad essere utilizzati nei cavalli, un periodo di attesa di sei mesi devono essere soddisfatte prima della macellazione per il consumo umano. Per ulteriori informazioni: http://ec.Europa.eu/food/animal/identification/
equine/index_fr.htm
 
 
   
   
MARONI: CON FRANCIA IMPEGNO ANTICONTRAFFAZIONE  
 
Milano - Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha incontrato, ieri pomeriggio, a Palazzo Lombardia, l´ambasciatore di Francia in Italia Catherine Colonna, accompagnata dal console generale di Francia a Milano Olivier Brochet. Al centro del colloquio l´Esposizione universale di Milano 2015 e il rafforzamento del comune impegno nella lotta alla contraffazione alimentare, per la quale Regione Lombardia ha elaborato un apposito protocollo, al quale hanno già aderito diversi Paesi europei, fra cui proprio la Francia, che, come l´Italia, subisce ingenti danni da questo fenomeno.  
   
   
REGIONE PUGLIA, AGRIMED MEDITERRANEAN LIFE STYLE  
 
Il Programma europeo di cooperazione territoriale internazionale Mediterranean Life Style – Medls al Salone Agroalimentare della Fdl Preceduto dal seminario “Dieta mediterranea e benessere: si inizia dai bambini”, è stato presentato stamattina - al Salone dell’Agroalimentare alla Fdl- il programma europeo di cooperazione territoriale internazionale Mediterranean Life Style – Medls, progetto comunitario Grecia-italia 2007-2013 che coinvolge, oltre a Leverano come comune capofila, il Gal "Terre del Primitivo" di Manduria (Ta) e la Provincia di Lecce, l’Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali, Region of Ioanianislands, Region of Epirus, Olympiaki S.a. Alla presentazione sono intervenuti esperti, amministratori, tecnici, docenti, per confrontarsi sullo Stile di Vita Mediterraneo, inteso come filosofia di vita da adottare fin da piccoli per puntare al benessere psicofisico. “Siamo orgogliosi di presentare un programma – ha sottolineato l’assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Fabrizio Nardoni a margine dell’iniziativa - che vede la Puglia protagonista non soltanto con il proprio straordinario paniere di prodotti agroalimentari ma anche per l’insieme di tradizioni e di saperi che concorrono a determinare un modello di vita che oggi viene adottato in tutto il mondo perché capace di contrastare le insorgenze delle più diffuse patologie alimentari a cominciare dall’obesità che purtroppo sempre di più affligge le giovani generazioni fin dalla più piccola età”. “Mi piace evidenziare – ha continuato Nardoni – come la Dieta Mediterranea si incardini alla base di tradizioni che nel corso dei secoli hanno dato luogo a un notevole corpus di conoscenze, fondate sull’attenzione per i ritmi della natura e dell’uomo e sul rispetto per il territorio e la biodiversità, garantendo la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all´agricoltura nelle comunità del Mediterraneo”. Il progetto Mediterranean Life Style (Medls) intende diffondere lo stile di vita mediterraneo. Attraverso una visione strategica comune tra Grecia e Italia favorisce lo sviluppo locale ed internazionale in ambito culturale, turistico, alimentare , artigianale ed ambientale. Il Progetto, finanziato per l´importo complessivo di € 1.304.250,00, di cui € 978.187,50 a valere su Fondi Fesr e € 326.062,50 con cofinanziamento Nazionale, promuove lo scambio tra la Puglia e la Grecia affinché le eccellenze dei rispettivi Territori siano riconoscibili attraverso un marchio comune (Medls). Al circuito Medls potranno partecipare le aziende di produzione di beni e servizi, italiane e greche, che rispondono ai requisiti essenziali contenuti in un disciplinare elaborato da un gruppo di esperti in vari settori. Particolare rilevanza avrà la parte formativa da promuovere nelle scuole allo di scopo di diffondere la cultura della dieta mediterranea ai bambini, ai genitori e agli insegnanti. Sono previste, inoltre una serie di iniziative per coinvolgere il livello istituzionale e imprenditoriale al fine di incidere sulla promozione del patrimonio culturale e ambientale dei territori interessati con manifeste ricadute sul comparto turistico.  
   
   
A VITERBO UNA NUOVA CASA DELL´AGRICOLTURA, PER ESSERE PIU’ VICINI ALLE IMPRESE E AL TERRITORIO  
 
A pochi mesi da quella inaugurata a Latina alla fine di luglio, la Regione ha aperto a Viterbo la seconda Casa dell´agricoltura del Lazio,. Da oggi i cittadini potranno contare su un questa struttura per tutte le loro esigenze senza. Va avanti anche così impegno della Regione per ridurre la burocrazia e semplificare le procedure. Si trova a Viterbo, presso l´Istituto Zooprofilattico M. Aleandri Lazio e Toscana, ed è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13. Una porta d’accesso unica per operatori, scuole e cittadini. Un luogo aperto e di confronto per tutti gli operatori del settore che sarà utile anche per dare orientamento alle start up e per promuovere e valorizzare i prodotti tipici e tradizionali: dalle denominazioni di origine protetta ai prodotti a indicazione geografica protetta. Tanti i servizi a disposizione, come lo sportello per offrire chiarimenti e informazioni su tutte le questioni più importanti: dalla normativa fitosanitaria al calendario venatorio e al decreto ´Campolibero’, ma non solo. In questa struttura saranno attivati corsi, verranno rilasciati i tesserini fitosanitari e si potrà anche svolgere l’esame per ottenere il tesserino per l´abilitazione alla raccolta e conservazione dei tartufi. Tra le altre cose ci sarà anche lo sportello dell´istituto Zooprofilattico, per offrire consulenza, assistenza e informazioni alle aziende zootecniche, promuovere il benessere degli animali e le attività di management aziendale. La casa dell’agricoltura terrà anche l´elenco dei vivai. Case dell’agricoltura su tutto il territorio. Ne sarà aperta una per provincia, ognuna seguendo le specificità e le caratteristiche dei diversi territori. A Frosinone aprirà invece Casa Lazio, un punto di riferimento utile ai cittadini che non dovranno più avere a che fare con 12 direzioni diverse. "La nuova Casa dell´agricoltura di Viterbo sarà un motore di promozione territoriale – è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: è il frutto della sinergia di diverse istituzioni impegnate a lavorare nella stessa direzione per dar vita a un nuovo modello di sviluppo. Non basta evocare la ripresa economica, servono iniziative concrete che la favoriscano. E la Casa dell´agricoltura va in questa direzione". “Il settore agricolo è un settore economico riconosciuto, non è più una Cenerentola- è il commento di Sonia Ricci, assessore all’agricoltura, che ha aggiunto: questa struttura è luogo dove offrire servizi raccolti e uniti a operatori, scuole e cittadini, un luogo aperto e di confronto che ha bisogno del supporto di tutti, associazioni, produttori, sindaci".  
   
   
GLI OSCAR GREEN DEL VENETO. LUCA ZAIA: ESEMPIO PER TUTTI, ANCHE PER CHI GOVERNA IL PAESE  
 
Venezia - “Voglio dire grazie ai sette Oscar Green del Veneto, ragazzi e ragazze che hanno creato innovazione e impresa partendo da un lavoro antico, dentro un settore snobbato da chi ha paura di sporcarsi le scarpe quando esce dai salotti”. Luca Zaia, presidente del Veneto saluta con queste parole i giovani imprenditori agricoli che andranno a Roma a rappresentare le capacità dei giovani imprenditori di Coldiretti Veneto di concorrere al riconoscimento nazionale nelle diverse sezioni produttive del premio. “Voglio ricordare i loro nomi – dice ancora Zaia – che per la nostra comunità oggi sono anche più importanti delle tante autorità che ne hanno salutato la designazione: Fabrizio Pescosta che a Falcade produce latte e alleva suini; Patrizia Tolot che si occupa di reinserimento sociale dei diversamente abili; Fabio Michielan di Scorzè che alleva polli e galline; Matteo Castioni che coltiva micro alghe; Enrico Recchia di negrar produttore di vino; Romina Grigoli di Fumane che alleva conigli; Andrea Colasurdo di Crespano del Grappa, casaro”.Li voglio ricordare uno per uno perché la gente deve sapere chi sono e cosa fanno, perché si sono meritati questo riconoscimento, perché tengono alto il senso del lavoro, dell’impresa e della capacità di guardare al futuro. Sono un esempio per tutti, lavorano in silenzio, sono orgogliosi di quello che fanno, non riempiono i media di parole. Ma sono un esempio per tutti, anche per quanti oggi governano il Paese e che dovrebbero passare qualche giorno a fianco di questi giovani, per capire meglio cosa vuol dire oggi in Italia essere imprenditori agricoli”.  
   
   
LOMBARDIA.AGRICOLTURA MONTAGNA: A BREVE SALDO INDENNITA´ COMPENSATIVA 2013 SEMPRE PIU´ GIOVANI IMPRENDITORI RURALI IN ZONE MONTANE  
 
Valtorta/bg - "Entro qualche settimana Regione Lombardia corrisponderà l´indennità compensativa a favore degli agricoltori delle zone montane per l´anno 2013, prevista dalla misura 211 del Programma di sviluppo rurale, dopo l´anticipo iniziale corrisposto nei mesi scorsi". A dirlo è l´assessore all´Agricoltura regione Lombardia, Gianni Fava, questa mattina in visita alla 67ª edizione della Fiera del bestiame bovino di razza Bruna alpina. Trovate Risorse Per Saldo 80% Importi - "Nonostante sia stato un anno particolarmente difficile - ha spiegato Fava - complessivamente arriveremo a saldare l´80% del totale degli importi stabiliti per il 2013, avendo individuato le risorse, che non erano iscritte a bilancio per il pressoché totale utilizzo delle risorse del Programma di sviluppo rurale 2007-2013". Regionale A Fianco Aziende Agricole Montane - Ciononostante, ha proseguito Fava, "Ci è sembrata questa la direzione da prendere, nonostante non esista alcun diritto all´indennità compensativa per l´agricoltura di montagna. Ma come Regione Lombardia desideriamo con forza assicurare un futuro a tutte queste aziende agricole che operano in condizioni più difficili rispetto alla pianura e che hanno il grande merito di ergersi quotidianamente a presidio del territorio. Il nostro sostegno vuole essere anche un riconoscimento alla vostra elevata utilità sociale". Piu´ Giovani Imprenditori Rurali Scelgono Zone Montane - Una passione, quella dell´agricoltura, che in montagna si traduce - secondo i dati lombardi - in una presenza più ampia dei giovani. "Rispetto alla media complessiva dei giovani agricoltori nelle quasi 50mila imprese agricole della regione - dichiara infatti Fava - che registra una presenza del 14,5% di imprenditori sotto i 40 anni, nelle zone di montagna tali percentuali salgono al 18,5". A Inizio 2015 Le Indennita´ 2014 - All´inizio del prossimo anno, ha annunciato Fava, "verranno corrisposte le indennità per l´anno 2014, grazie alle risorse ottenute dalla Regione Lombardia come misura avuta in transizione". L´assessorato all´Agricoltura sta infatti predisponendo le istruttorie, che verranno rese note nei mesi di ottobre e novembre, per garantire l´anticipo sul 2014. Misura 211 Nel Bando Regionale - Nel bando pubblicato lo scorso febbraio della misura 211, la dotazione finanziaria messa a disposizione è stata di 12 milioni di euro. Bruna Alpina Elemento Aggregante Terrtorio - L´assessore Fava, a Valtorta, ha definito "molto interessante la rassegna dedicata alla Bruna alpina, come elemento aggregante del territorio, delle sue tradizioni e delle sue tipicità". "La Bruna alpina - ha riconosciuto Fava - grazie agli sforzi compiuti nello sviluppo della genomica ha migliorato le proprie performance in maniera impressionante".  
   
   
VENDEMMIA IN EMILIA 2014  
 
Bologna - “Quella del 2014, nonostante le piogge e le basse temperature che hanno caratterizzato l’estate, potrà essere una buona vendemmia, in particolare sotto il profilo qualitativo. Molto dipenderà dall’andamento meteo delle prossime settimane, che inciderà su oltre l’80% delle uve ancora in campo. Condizioni climatiche positive con sole, assenza di precipitazioni significative, elevata escursione termica giorno/notte, potranno infatti favorire un concreto miglioramento della qualità delle uve e garantire un buon prodotto”. E’ quanto ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni,che ha assistito oggi nell’azienda agricola Tenuta Pernice di Borgonovo Val Tidone (provincia di Piacenza) alle fasi iniziali della raccolta delle uve. La settimana prossima, l’assessore andrà invece in Romagna. “Ci sono le condizioni, insomma, perché continui il trend di crescita qualitativo dei nostri vini e del processo di affermazione sui mercati internazionali – ha aggiunto Rabboni – . Due obiettivi che in questi anni abbiamo perseguito, sostenendo investimenti per il rinnovo dei vigneti, la modernizzazione delle cantine e la promozione sui mercati esteri. Dal 2008 al 2013 le risorse pubbliche per il comparto vitivinicolo sono state superiori ai 200 milioni di euro. Nonostante le avversità climatiche del 2014, il sistema in Emilia-romagna ha retto meglio che altrove, proprio grazie a questo sforzo di qualificazione e modernizzazione che continuerà nei prossimi anni. Circa 50 milioni di risorse Ocm sono infatti in arrivo per il biennio 2014-2015, oltre ai finanziamenti del nuovo Psr. Proprio in questi giorni – ha concluso l’assessore è aperto un bando – , con scadenza il 29 settembre, che stanzia ulteriori 3,8 milioni di euro per sostenere progetti di sviluppo delle aziende agricole e vitivinicole con attività di trasformazione e commercializzazione”. La vendemmia 2014 in Emilia - Dal punto di vista delle quantità le previsioni di Assoenologi riallineano la vendemmia 2014 alle medie degli ultimi cinque anni con una produzione di 6 milioni 600 mila ettolitri di vini e mosti. Rispetto alla straordinaria annata 2013 si tratta di una riduzione del 10% come dato medio regionale, più contenuta in Emilia. Le stesse previsioni prospettano sul piano nazionale un calo del 7% sulla media del periodo 2009-2013 e del 13,5% sul 2013. Per il Nord Italia si prevede una riduzione del 15% rispetto all’anno precedente con cali consistenti, attorno al 20%, in Veneto, Piemonte e Lombardia. L’emilia-romagna, per il terzo anno consecutivo, si conferma a livello nazionale come la seconda regione italiana più produttiva dopo il Veneto. Lo slittamento in avanti della raccolta ha riguardato anche il piacentino, una delle zone produttive più interessanti, e le altre aree dell’Emilia. Nella parte occidentale della regione la vendemmia è iniziata nell’ultima decade di agosto con la raccolta delle uve bianche precoci e basi spumante (Pinot e Chardonnay). Tra il 5 e il 10 di settembre si è partiti con il conferimento delle uve di Trebbiano, Pignoletto, Malvasia, Ortrugo e Ancellotta, mentre dal 20 di settembre sarà la volta del Lambrusco Marani e Lambrusco Salamino nel modenese. Dalla fine di settembre partirà la raccolta delle uve di Croatina e Barbera, uve utilizzate per la produzione del Gutturnio. Dal 10 ottobre verranno staccati i grappoli di Lambrusco di Sorbara, mentre dal 20 dello stesso mese quelli di Lambrusco Grasparossa. Per quanto riguarda la qualità,se il mese di settembre sarà favorevole si otterranno buoni risultati, anche se i vini saranno probabilmente caratterizzati da una gradazione alcolica inferiore alle annate precedenti. Per questo la giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessore Rabboni, una delibera che accoglie le richieste dei Consorzi di tutela per la riduzione di 0,5 gradi del titolo alcolico naturale delle uve Doc. E’stata anche concessa la possibilità di arricchire i prodotti di questa vendemmia fino a 1,5 gradi alcolici. Cresce l’export di vini e primi segnali di ripresa dei consumi interni - Il valore delle esportazioni nel 2013, è stato di circa 390 milioni di euro, con un aumento, rispetto all´anno precedente, del 10%. Nel quinquennio 2008 – 2013 il nostro export è aumentato, in valore, di circa il 60%. Tra le novità di questa prima metà del 2014 la ripresa dei consumi interni di vino dell´1%, un dato in controtendenza rispetto alla riduzione delle vendite di prodotti agroalimentari di circa lo 0,5% e tanto più interessante se si considera che l’aumento riguarda in particolare i vini di alta qualità Doc/docg rispetto ai vini da tavola. Nuovi disciplinari di produzione - “E’ fondamentale rafforzare il legame tra il prodotto e il territorio. Anche in campo vitivinicolo. Solo così potremo valorizzare appieno i nostri vini a qualità regolamentata. Per questo – spiega Rabboni – abbiamo fortemente sostenuto il rafforzamento delle Doc e Igt territoriali come la Doc Gutturnio, la Doc Romagna, la Igt Emilia, la nuova Doc Pignoletto”. In particolare si è concluso positivamente il complesso iter di revisione della Igt Emilia che ha consentito di limitare l’elaborazione e la presa di spuma delle tipologie frizzante e spumante ai soli territori emiliani e alle province di Ravenna, Forlì - Cesena, Mantova e Cremona. Attualmente il disciplinare è al vaglio dei competenti uffici dell´Unione Europea; i produttori sono comunque già in grado di utilizzare, con le modifiche apportate a livello nazionale, la nuova regolamentazione per tutelare i propri vini. Il Comitato nazionale Vini Dop e Igp ha approvato, lo scorso 16 aprile, la proposta aggiornata del disciplinare di produzione della Doc “Pignoletto” e di modifica del disciplinare della Docg “Colli Bolognesi Pignoletto” che, a conclusione dell’esame comunitario attualmente in corso, consentiranno di trasformare quello che oggi è un vitigno coltivabile ovunque in Europa in una denominazione tutelata ammessa nelle sole province di Bologna, Modena e Ravenna.  
   
   
EMBARGO RUSSO E SOSPENSIONE AIUTI AI PRODUTTORI AGRICOLI. ASSESSORE VENETO AL MINISTRO: BATTERE I PUGNI IN EUROPA E RIEQUILIBRARE I PREZZI DI RITIRO EUROPEI  
 
Venezia - “Ti chiedo di intervenire urgentemente nei confronti dell’Unione Europea al fine di trovare una tempestiva soluzione alla sospensione delle misure di sostegno ai produttori danneggiati dall’embargo verso la Russia, attraverso azioni più mirate ed efficienti in grado di fornire risposte concrete alle imprese ortofrutticole che non possono tollerare ulteriori ritardi, pena ulteriori danni al comparto”. Lo ha scritto l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato al ministro delle politiche agricole Maurizio Martina in relazione alla decisione adottata l’altro ieri dall’esecutivo comunitario di sospendere gli aiuti ai produttori di ortofrutticoli deperibili. E’ una decisione che colpisce duramente l’Italia, leader in Europa per la produzione di frutta e ortaggi, “conseguente – sottolinea Manzato – alle sproporzionate richieste di fondi da parte di alcuni Paesi, in primis la Polonia”. Il comportamento di questo Paese “rischia di screditare e compromettere il valore e l’efficacia di tali misure; dai dati emersi si evince che i produttori polacchi avrebbero reclamato quasi ben il 90 per cento dei finanziamenti destinati a sostenere tutti i produttori comunitari”.“Oltre a questo – fa presente l’assessore veneto – per gli agricoltori della Polonia, che sostengono costi di produzione più bassi dei nostri, le indennità di ritiro sono molto più vantaggiose”. “Questo deve quindi far riflettere sulla necessità di riequilibrare i prezzi di ritiro dei prodotti a seconda degli effettivi prezzi di mercato nei diversi Stati membri con costi di produzione molto inferiori a quelli italiani, altrimenti continuerà sempre a verificarsi una rincorsa ai fondi comunitari a discapito della effettiva collocazione in commercio delle produzioni”. Questa vicenda dimostra, secondo Manzato, “come sia profondamente sbagliato non tener conto delle diverse situazioni produttive” mentre il principio “chi prima arriva prima ottiene” ha dimostrato tutta l’inefficacia del meccanismo adottato per l’introduzione delle misure di emergenza e soprattutto lasciato totalmente prive di sostegno le produzioni autunnali, come pere e in particolare mele, uno dei maggiori prodotti colpiti dagli effetti dell’embargo russo”. “Per i produttori veneti si tratta di una situazione estremamente allarmante, visto che la sospensione degli aiuti interviene in un momento di piena raccolta per la melicoltura regionale, settore particolarmente importante sia per l’estensione (più di 5.000 ettari distribuiti soprattutto nel veronese, ma con produzioni di spicco anche nel padovano e rodigino) che per il numero di occupati. Le varietà venete – conclude Manzato – sono inoltre tradizionalmente destinate all’export verso l’Est europeo e la Russia”.  
   
   
LOMBARDIA: PRESTO IL SALDO DI INDENNITA´COMPENSATIVA 2013  
 
Valtorta/bg - "Entro qualche settimana Regione Lombardia corrisponderà l´indennità compensativa a favore degli agricoltori delle zone montane per l´anno 2013, prevista dalla misura 211 del Programma di sviluppo rurale, dopo l´anticipo iniziale corrisposto nei mesi scorsi". A dirlo è l´assessore all´Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, questa mattina in visita alla 67ª edizione della Fiera del bestiame bovino di razza Bruna alpina. L´80 Per Cento Del Totale - "Nonostante sia stato un anno particolarmente difficile - ha spiegato Fava - complessivamente arriveremo a saldare l´80% del totale degli importi stabiliti per il 2013, avendo individuato le risorse, che non erano iscritte a bilancio per il pressoché totale utilizzo delle risorse del Programma di sviluppo rurale 2007-2013". Ciononostante, ha proseguito Fava, "ci è sembrata questa la direzione da prendere, nonostante non esista alcun diritto all´indennità compensativa per l´agricoltura di montagna. Ma come Regione Lombardia desideriamo con forza assicurare un futuro a tutte queste aziende agricole che operano in condizioni più difficili rispetto alla pianura e che hanno il grande merito di ergersi quotidianamente a presidio del territorio. Il nostro sostegno vuole essere anche un riconoscimento alla vostra elevata utilità sociale". I Giovani In Aumento - Una passione, quella dell´agricoltura, che in montagna si traduce - secondo i dati lombardi - in una presenza più ampia dei giovani. "Rispetto alla media complessiva dei giovani agricoltori nelle quasi 50mila imprese agricole della regione - dichiara infatti Fava - che registra una presenza del 14,5% di imprenditori sotto i 40 anni, nelle zone di montagna tali percentuali salgo al 18,5". All´inizio del prossimo anno, ha annunciato Fava, "verranno corrisposte le indennità per l´anno 2014, grazie alle risorse ottenute dalla Regione Lombardia come misura avuta in transizione". Dotazione Di 12 Milioni - L´assessorato all´Agricoltura sta infatti predisponendo le istruttorie, che verranno rese note nei mesi di ottobre e novembre, per garantire l´anticipo sul 2014. Nel bando pubblicato lo scorso febbraio della misura 211, la dotazione finanziaria messa a disposizione è stata di 12 milioni di euro. L´assessore Fava, a Valtorta, ha definito "molto interessante la rassegna dedicata alla Bruna alpina, come elemento aggregante del territorio, delle sue tradizioni e delle sue tipicità". "La Bruna alpina - ha riconosciuto Fava - grazie agli sforzi compiuti nello sviluppo della genomica ha migliorato le proprie performance in maniera impressionante".  
   
   
IMPORT RISO: UE CONDANNA NOSTRA RISICOLTURA LOMBARDA  
 
Milano - "L´atteggiamento del commissario europeo al Commercio Karel De Gucht è fortemente oltraggioso nei confronti di tutti i produttori di riso del Nord, che sono ormai annichiliti dalle importazioni selvagge, a dazio zero, dalla Cambogia. E quel che è peggio è che il Governo Renzi non dice una parola per tutelare il sistema agroalimentare di regioni ad alta vocazione risicola come Lombardia, Piemonte e Veneto". Con queste parole l´assessore all´Agricoltura della Lombardia Gianni Fava attacca l´Unione europea e il Governo Renzi, "entrambi colpevoli per aver emesso una condanna a morte verso un segmento produttivo di indubbia qualità come quello del riso". Importazioni, Flussi In Aumento - "Per colpa di scelte sbagliate, suicide e incomprensibili gli agricoltori del Nord - denuncia Fava - devono fare i conti con l´embargo russo, che all´agricoltura lombarda è costato già 40 milioni di euro e, ora, con il mancato stop alle importazioni di riso cambogiano". Secondo l´assessore lombardo, poi, "sono ridicole le motivazioni addotte dall´Unione europea e cioè che, a fronte di un aumento dei flussi dalla Cambogia, si siano ridotti quelli provenienti da altri Paesi del Sud-est Asiatico". "Sono scuse - afferma Fava -, confutate anche dal presidente dell´Ente nazionale risi Paolo Carrà, dal momento che, secondo la stessa Ue, le importazioni di riso, in equivalente lavorato, nel 2013/2014 sono cresciute del 16,5 per cento. Da Renzi gli imprenditori agricoli del Nord si attendono delle risposte e delle azioni a loro difesa".  
   
   
COLDIRETTI BASILICATA: RISCHIO VENDEMMIA PIÙ SCARSA DAL 1950  
 
“La vendemmia 2014 rischia di classificarsi come la più scarsa dal 1950 che prevedono una diminuzione di oltre il 15 per cento rispetto allo scorso anno e una produzione di vino che potrebbe scendere fino a 41 milioni di ettolitri”. “ Molto però dipende dalle condizioni climatiche dei prossimi giorni. Sono le stime di Coldiretti Basilicata, secondo la quale a condizionare i risultati sono stati gli effetti del maltempo che ha colpito gran parte del vigneto italiano”. “Quest’anno la vendemmia in Basilicata sarà abbastanza ritardata –sottolinea nella nota il presidente provinciale della Coldiretti di Potenza Teodoro Palermo, ad esempio per l’Aglianico bisognerà aspettare il quindici di ottobre. Ciò che preoccupa maggiormente sono le bizzarrie climatiche; se non ci saranno problemi il raccolto sarà di buona qualità anche se con una produzione minore rispetto all’anno scorso in tutti gli areali. L’enologia lucana” conclude Palermo “è attenta alla qualità, e sta superando in maniera egregia questo periodo di crisi, combattendola soprattutto con qualità ed export. A conferma di questo un esempio su tutti: anche quest’anno quattro aziende del Vulture saranno premiate da Gambero Rosso con i tre bicchieri”.  
   
   
UDINE - INTERNAZIONALIZZAZIONE: 43 IMPRESE VINICOLE REGIONALI IN RETE  
 
Anche questa volta l’Ocm vino fa centro, confermando l’interesse delle aziende vinicole regionali: alla nuova Ati (Associazione temporanea di imprese) oggi costituita per la promozione congiunta delle imprese regionali del vino sui mercati Extra-ue, guidata dalla Camera di Commercio di Udine, partecipano ancora oltre 40 imprese, decretando la validità di un’iniziativa che si rinnova ogni anno dal 2010 con crescente interesse. “Friuli Future Wines V” (questo il nome dell’Ati) anche per il 2014-2015 fonderà la sua forza sul co-finanziamento, come prevede il bando Ocm: il 50% da parte delle imprese stesse e il 50% dall’Europa, tramite il Ministero delle Politiche agricole e la Regione. Il budget complessivo supera così il milione di euro che consentirà, sotto la regia della Cdc, di realizzare una serie di iniziative per favorire la promozione e l’internazionalizzazione delle imprese aderenti su quattro Paesi: ai tre ormai “classici” (Usa prima di tutto, quindi Cina e Russia) si aggiungerà per questa edizione anche il Giappone, new entry che però conferma un interesse sempre maggiore per i vini italiani. «L’iniziativa – commenta il presidente camerale Giovanni Da Pozzo – è davvero sentita dalle imprese, che possono muoversi con l’esperienza organizzativa del nostro ente camerale alle spalle, nonché con la forza di una rete, ma contemporaneamente con la piena autonomia delle singole imprese nel decidere a quali iniziative partecipare e quale attività di promozione all’estero è più idonea alla propria realtà. Ringraziamo nuovamente la Regione per questa opportunità, che mette insieme il meglio della collaborazione fra istituzioni e imprese». La graduatoria ha infatti evidenziato le aggregazioni che hanno saputo raccogliere il maggior numero di imprese, che l’Ati coordinata dalla Camera di Commercio riesce a esprimere al meglio. Anche grazie alla sensibilizzazione e all’impegno che la Cdc ha dimostrato negli anni su questo progetto, partendo da poco più di 20 aziende nel 2010 si è arrivati subito a superare la quarantina, fatto confermato anche per la prossima edizione, che vedrà la presenza per l’esattezza di 43 realtà vitivinicole. «Importante ancor di più che raccogliamo imprese da tutte le province, dunque la valenza del nostro progetto è regionale», conferma Da Pozzo. I primi appuntamenti della nuova Ati sono già in programma per quest’autunno: si parte con il Simply Italian Usa (New York e Chicago), uno dei Saloni vinicoli più importanti al mondo, dal 27 al 29 ottobre, quindi il Vinisud a Shanghai dal 29 al 31 ottobre, il Vinitaly Hong Kong e la Wine and Spirits Fair sempre di Hong Kong tra il 6 e l’8 novembre e il Vinitaly Russia/slow Wine Mosca del 19 novembre. La Regione Fvg continua a collocarsi tra le prime dieci regioni italiane per produzione vinicola.  
   
   
LOMBARDIA.AGRICOLTURA, NEL MANTOVANO:AZIENDE ESEMPI FILIERA CORTA  
 
 Quistello/mn - Una visita nel Basso Mantovano, ieri pomeriggio, per l´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, Gianni Fava, nelle zone colpite dal sisma del 2012, dove la cittadinanza deve fare i conti "con un taglio degli aiuti inizialmente stanziati dal governo pari a 55 milioni di euro, misteriosamente scomparsi e attualmente non previsti nella bozza della legge di stabilità". Tagli Governo A Fondi Sisma - A Un comportamento, quello dello Stato, che l´assessore lombardo giudica "irrispettoso nei confronti di una comunità che ha sempre dato tutto, senza mai chiedere nulla in cambio, ma che viene trattata in questo modo, senza peraltro che i sindaci o il presidente della Provincia protestino con forza contro il governo". L´assessore A Quistello - Due le realtà visitate, a San Rocco di Quistello. "Esempi virtuosi di multifunzionalità e di attenzione alla qualità delle produzioni - ha commentato Fava - che rappresentano indubbiamente uno strumento per valorizzare l´agricoltura a conduzione familiare e assicurare un reddito superiore rispetto alla mera coltivazione in campo". Nel Nuovo Prs 332 Milioni Per Innovazione - Sull´innovazione e l´ammodernamento delle imprese la Lombardia investirà risorse non indifferenti, ha ricordato l´assessore Fava, "con un finanziamento complessivo per 332 milioni di euro all´interno della nuova programmazione regionale per lo sviluppo rurale". La Lombardia, insomma, "non dimentica i propri agricoltori, e li sostiene con convinzione". Suini E Salumi D´eccellenza - L´azienda agricola di Patrizio e Maurizia Soriani, 59 ettari coltivati a cereali, con un allevamento da ingrasso di 1.100 suini. Un esempio di filiera corta e di valorizzazione della grande qualità dei suini, attraverso due spacci aziendali, uno a Pontemerlano e uno a San Rocco, aperti rispettivamente da sette e cinque anni. Accanto alla vendita di carne fresca la famiglia Soriani ha conquistato la clientela con una salumeria d´eccellenza: prosciutto crudo stagionato 24 mesi, spallotto, culatello, salame. Tanto che la valorizzazione del suino, rispetto alla vendita al macello, è di cinque volte superiore in termini economici. Azienda Ricostruita Con Materiali Antisismici - Vendita diretta anche per l´azienda agricola di Giuliano e Lorenzo Calciolari, sempre a San Rocco. Su una superficie di 10 ettari coltivano diverse produzioni di qualità: zucca di Quistello "cappello da prete" (Deco), cipolle, pere Abate Igp, meloni e angurie, uva da vitigno Grappello Ruberti Doc per la produzione di lambrusco mantovano. Nell´azienda, duramente colpita dal terremoto e in parte ricostruita con materiali antisismici, uno spazio è dedicato alla vendita di prodotti aziendali e di ortofrutta a chilometro zero.  
   
   
MIELE, IN ARRIVO RISORSE PER 470 MILA EURO  
 
Bologna - Oltre 470 mila euro dalla Regione per sostenere l’apicoltura. Si tratta della seconda annualità del Programma triennale 2014-2016, cofinanziato dalla Ue e dello Stato italiano nell’ambito dell’Organizzazione comune di mercato, e che stanzia complessivamente circa 1 milione 500 mila euro per migliorare la produzione e la commercializzazione del miele e degli altri prodotti dell’apicoltura. “Le cattive condizioni meteo di questa estate hanno influenzato la produzione di miele che registra perdite significative anche intorno al 50% - spiega l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – per questo le risorse in arrivo sono oltremodo importanti. Purtroppo però non c´è solo il clima impazzito a danneggiare la vita dell´ape, insetto fondamentale per l´impollinazione e la riproduzione dei principali vegetali. Gli apicoltori italiani hanno denunciato nuovi fenomeni di spopolamento e di moria in conseguenza di un uso non corretto dei pesticidi. In Emilia-romagna il fenomeno è molto contenuto. Tuttavia attiveremo in chiave preventiva un programma di controlli mirati e, come già deciso, aumenteremo le risorse del nuovo Psr destinate agli agricoltori che riducono i trattamenti chimici. A breve, inoltre, pubblicheremo le linee guida per l´eliminazione o la forte riduzione dei pesticidi nelle aree verdi urbane e nei parchi pubblici". Il bando scade il 14 novembre 2014 e le domande vanno presentate attraverso la piattaforma informatica di Agrea. Potranno presentare domanda: gli apicoltori, singoli o associati, comprese le Associazioni dei produttori, l’Osservatorio nazionale miele e il Cra-api-unità di ricerca di apicoltura e bachicoltura. I contributi saranno variabili nella misura dal 20 al 100% in relazione alla tipologia di intervento. Verranno finanziati l´acquisto di arnie anti varroa (un acaro che provoca la distruzione delle famiglie di api) e di arnie ed attrezzature per la transumanza (lo spostamento delle arnie sul territorio per seguire le fioriture). Risorse anche per l’assistenza tecnica e l’ aggiornamento, l’acquisto di sciami per il ripopolamento del patrimonio apistico, le analisi chimico-fisiche del miele, la ricerca.  
   
   
PARMA,SVILUPPO RURALE: 2 MILIONI PER LE ZONE MONTANE SONO 804 LE AZIENDE DI COLLINA E DI MONTAGNA AMMESSE A BENEFICIARE DEI CONTRIBUTI DEL PSR – MISURA 211. SUL SITO DELLA PROVINCIA L’ELENCO.  
 
E’ stato approvato nei giorni scorsi, da parte del Servizio Agricoltura e Risorse Naturali della Provincia, l’elenco delle domande ammissibili ai contributi previsti dalla misura 211 “Indennità a favore delle aziende agricole delle zone montane” del Programma di sviluppo rurale e presentate nello scorso mese di maggio. Sono ben 804 le aziende di montagna e collina che sono state ammesse a beneficiare dei contributi per 1 milione e 972 mila euro. Già dal mese prossimo sarà liquidato un acconto pari al 75% del contributo. Obiettivo dei contributi è quello di mantenere viva l’agricoltura nelle aree svantaggiate, aree nelle quali la prosecuzione dell’attività agricola risulta elemento indispensabile per tutelare l’ambiente e contrastare l’abbandono dei terreni ed il dissesto idrogeologico. L’aiuto concesso per ettaro di superficie coltivata è diversificato in funzione del tipo di coltura praticata:
Coltura (euro/ha)
Fruttiferi, Orti, Frutti minori, Piante officinali 150
Ulivo, Castagno da frutto, Vite 100
Praticoltura avvicendata + zootecnia 200
Pascolo Prato permanente + zootecnia 150
Seminativi 150
Praticoltura avvicendata 100
Pascolo Prato permanente di montagna 100
L’elenco delle domande ammesse è consultabile direttamente dal sito della Provincia di Parma . Percorso: Provincia di Parma -> Servizi e uffici -> Agricoltura -> Bandi, graduatorie, elenchi > Graduatorie e concessioni -> Psr - Graduatorie misure 211 e 214
 
   
   
“DISTRETTO RURALE E AGROALIMENTARE DI QUALITÀ BIOLOGICO”, IL QUARTO INCONTRO IN REGIONE MARCHE  
 
Ancona - Con l’obiettivo di favorire l’istituzione di due distretti biologici pilota si è svolto oggi pomeriggio in Regione l’appuntamento previsto dal progetto Bioreg Marche. Nel corso dell’incontro, il quarto sulla tematica, sono stati illustrati ai territori candidati gli elementi fondamentali da inserire, secondo il regolamento attuativo, nella proposta di riconoscimento dei distretti biologici e, quindi, di promuovere il dibattito tra i vari stakeholder con l´obiettivo di far emergere anche le informazioni aggiuntive che possano qualificare e connotare i territori come distretti agroali-mentari di qualità biologici e distretti rurali biologici. La serie di incontri sul territorio ha agevolato l’individuazione e quantificazione dei requisiti territoriali e delimitazione dei Distretti Rurali Biologici (Drb) o Agroalimentari di Qualità Biologici (Daqb) per i territori dei comuni di Isola del Piano, Urbino e Pievebovigliana. “L’agricoltura biologica marchigiana rappresenta una realtà sempre più consolidata che annovera le Marche fra le regioni leader nel settore - rileva l’assessore all’Agricoltura, Maura Malaspina – E’ quindi possibile concepire uno sviluppo rurale sostenibile centrato anche sui distretti biologici, ossia sull’organizzazione di grandi aree dedicate alle produzioni biologiche in cui l’adozione di politiche di rete, rivolte alla valorizzazione del prodotto locale e alla qualità ambientale, genera economie di scala tali da realizzare concretamente dei modelli alternativi all’agricoltura convenzionale”. Oltre a quelli già individuati, aggiunge Malaspina, ci sono “altri territori che potranno essere riconosciuti a pieno titolo come distretti biologici di qualità nel rispetto della legge regionale”. Per fornire supporto tecnico scientifico ai territori interessati all’eleggibilità a potenziali distretti biologici, partner della Regione è l’Università della Tuscia che ha già svolto per il Mipaf i progetti inerenti i distretti biologici Biodistrict e Bioreg e che ha sviluppato il progetto regionale in collaborazione con il Servizio Ambiente e Agricoltura.  
   
   
DOUJA D´OR, CONVEGNO SU RICONSEGNIAMO LA TERRA AI GIOVANI. AGRICOLTURA E FORMAZIONE.  
 
“Diventa difficile pensare a un futuro di sviluppo e di prosperità per l’agricoltura piemontese se non riusciremo a coinvolgere in questo processo un numero sempre maggiore di giovani”. Lo ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero partecipando al convegno tenutosi ad Asti, nell’ambito della Douja d’Or, dal titolo “Riconsegniamo la terra ai giovani. Agricoltura e formazione”. “Che la presenza di giovani imprenditori agricoli sia essenziale per il futuro dell’intero comparto lo dicono i numeri”, ha spiegato Ferrero. “Su 66 mila e cinquecento aziende agricole in Piemonte i giovani titolari sono circa 7.700. Un numero di poco superiore al 10% delle aziende. Una percentuale che rimane sostanzialmente stabile, sia che le aziende siano collocate in montagna, pianura o collina”. “Sono numeri che ci dicono come, nonostante qualche passo avanti sia stato fatto, l’impegno per aiutare i giovani a scegliere l’agricoltura deve trovare conferma nei prossimi anni”, ha aggiunto Ferrero. “Noi intendiamo mettercelo, e lo dimostrano i 53 milioni di euro presenti nel nostro Piano di sviluppo rurale, varato dalla Giunta regionale due settimane fa, e destinati proprio a sostenere i giovani che intendono intraprendere l’attività agricola. Il Psr, in questo momento di crisi dell’economia e della finanza pubblica, è l’unico vero strumento con una dotazione finanziaria in grado di costruire prospettive per l’agricoltura piemontese”. “Quello enologico è uno dei settori di maggiore attrazione per i giovani che intendono dedicarsi all’agricoltura. Occorre dunque sostenerne le intenzioni, sia con sostegni economici, sia con aiuti formativi. Da loro dipende il futuro dell’enologia e dell’agricoltura piemontese, dobbiamo averne consapevolezza e agire di conseguenza”.  
   
   
FUNGO IGP DI BORGOTARO: LA COMMISSIONE EUROPEA MODIFICA IL DISCIPLINARE DAL 17 SETTEMBRE SI ALLARGA L’AREA IGP ED È POSSIBILE MARCHIARE IL PRODOTTO ESSICCATO.  
 
Parma – La Commissione Europea ha recentemente approvato le modifiche al disciplinare di produzione dell’Indicazione Geografica Protetta “Fungo di Borgotaro”. Le principali novità consistono nell’allargamento dell’area Igp e nella possibilità di marchiare il prodotto essiccato. Le hanno illustrate nel corso di una conferenza stampa che si è svolta stamattina in Piazza della Pace, il Vice presidente della Provincia Pier Luigi Ferrari, il Presidente del Consorzio per la Tutela dell’Igp “Fungo di Borgotaro” Roberto Dellapina, insieme al Direttore Francesca Corsi Bianchinotti e al Responsabile della gestione forestale Antonio Mortali. Perché Le Modifiche - Il porcino di Borgotaro attualmente è l’unico micete in Europa a vantare un marchio di qualità. Negli anni Ottanta si è intrapreso l’iter per il riconoscimento, che arriva in Italia nel 1993 e in Europa nel 1996. Dopo circa un decennio si acquisisce l’esperienza necessaria per valutare punti di forza e debolezza della filiera. In particolare, gli elementi di fragilità più evidenti sono: l’aleatorietà e la deperibilità del fungo. La nascita del fungo è aleatoria perché non è programmabile; pur essendo annoverato nella categoria degli ortofrutticoli, rispetto a questi ultimi ha una caratteristica unica: non può essere coltivato, cosicché anche la commercializzazione del prodotto marchiato risulta fortemente aleatoria. Il micete marchiato, essendo solo allo stato fresco, deve essere commercializzato e consumato a breve: l’alta deperibilità esclude il porcino dal mercato interregionale e nazionale. Cosa Cambia Col Nuovo Disciplinare - Le novità principali sono due: 1. L’area a Indicazione Geografica Protetta si estende nei comuni di Bedonia, Compiano, Tornolo, Albareto, Borgo Val di Taro e Berceto (in Provincia di Parma), Pontremoli e Zeri (in Provincia di Massa Carrara), per una superficie di oltre 63.000 ettari, triplicando l’area originale. 2. La possibilità di marchiare il prodotto essiccato permette di estendere la commercializzazione al mercato nazionale e internazionale e non limitando la lavorazione del micete ai soli mesi di settembre e ottobre e permetterà di far fronte alla forte domanda di prodotto Igp da parte dei mercati. Le modifiche apportate al disciplinare di produzione avranno la conseguenza di potenziare la commercializzazione del prodotto nello spazio e nel tempo, al fine di rafforzare la filiera caratterizzata da debolezza ed aleatorietà, favorendo la permanenza delle popolazioni nelle aree rurali della Valtaro. I Commenti - "Il riconoscimento ottenuto dall´Unione Europea costituisce un´ulteriore importante tappa nel cammino del Fungo Igp di Borgo Taro – commenta il Vice presidente della Provincia di Parma Pierluigi Ferrari – L´ampliamento dell´areale e la marchiatura del prodotto essicato rappresentano una grande valorizzazione del prodotto-territorio." E Roberto Dellapina, Presidente del Consorzio per la Tutela dell’Igp “Fungo di Borgotaro”, afferma: “È con orgoglio che abbiamo raggiunto questo faticoso traguardo, dopo oltre un decennio di lavoro di archivio e di interlocuzione burocratica, un lavoro che ha richiesto un investimento di oltre 30.000 euro. La necessità di provvedere a modificare il disciplinare di produzione è nata dalla constatazione di quanto debole fosse la filiera del porcino marchiabile solo allo stato fresco: il fungo, non essendo coltivabile ed essendo altamente deperibile, limitava fortemente il mercato e la commercializzazione.” Conseguenze Operative - Il disciplinare entrerà in vigore il 17 settembre 2014. Con le modifiche apportate, anche la filiera subirà conseguenze: pertanto verrà modificato anche il piano dei controlli, il documento operativo che stabilisce le norme che si devono rispettare per poter marchiare il Fungo di Borgotaro. Questo documento è fase di elaborazione da parte di Suolo e Salute, l’organismo di controllo e certificazione incaricato dal Consorzio di Tutela. Poiché l’iter burocratico prevede l’approvazione da parte del Ministero competete, è verosimile che per la stagione fungina alle porte non cambi alcunché rispetto al disciplinare “vecchio”: il prodotto marchiabile rimane quello allo stato fresco e proveniente solo dai territori Igp dei Comuni di Albareto, Borgo Val di Taro e Pontremoli.  
   
   
LOMBARDIA.LATTIERO CASEARIO: COOPERAZIONE STRATEGICA EMBARGO STA CAMBIANDO MONDO  
 
Gonzaga/mn - "Il mondo della cooperazione lattiero casearia ha avuto in questi anni il grande merito di offrire una maggiore protezione ai produttori contro la volatilità che caratterizza sempre di più il mercato del latte. Oggi stiamo vivendo uno scenario inedito, perché dallo scorso 8 agosto, data di inizio dell´embargo della Russia, il mondo è cambiato per tutti. Per l´Unione europea, ma anche per il Nord America e per il nostro sistema lattiero caseario". Lo ha dichiarato l´assessore all´Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, intervenendo ieri sera al convegno di Confcooperative sul tema "Due decenni di cooperazione lattiero casearia nel Mantovano: dagli anni ´90 a oggi", alla Millenaria di Gonzaga (Mn). Gli ultimi 20 anni, secondo l´assessore Fava, "Hanno vissuto dinamiche che oggi potrebbero essere rivoluzionate completamente e lo studio presentato corre il rischio di entrare immediatamente negli archivi della storia, mentre le scelte operato anche solo pochi mesi fa evidenziano oggi il fiato corto". Un riferimento ai piani produttivi dei consorzi di tutela del Grana Padano e Parmigiano-reggiano. "È il mercato stesso, in questa fase in preoccupante flessione, che ci dice che tali piano produttivi non sono più sufficienti - ha osservato - e l´embargo russo è stato un detonatore di problematiche che evidentemente c´erano a prescindere". Aiuti All´ammasso Insufficienti. "L´unione europea - ha lanciato l´allarme Fava a margine dell´incontro di Confcooperative - ha dato la disponibilità per aiuti all´ammasso per 155.000 tonnellate di prodotti lattiero caseari. Ma è evidente che si tratta di risorse oggettivamente insufficienti, tenuto conto che stanno piovendo domande da tutta Europa e che i bisogni sono straordinariamente superiori". Inoltre, ha rilevato l´assessore, "non è stata data la priorità ai soggetti esportatori verso la Russia, ma chiunque può accedere agli aiuti che, con il sistema di calcolo previsto da Bruxelles, si aggirano complessivamente per tutta l´Ue intorno ai 15,5 milioni di euro". In pratica, non è escluso che il costo amministrativo per la compilazione in tutta Europa della domanda di aiuto risulti "infinitamente superiore". Regioni E Mondo Agricolo Allineati. Nei prossimi giorni, ha annunciato Fava, "presenteremo un documento condiviso con tutte le organizzazioni agricole, sulla scorta di quanto deciso insieme relativamente alle misure da adottare per proteggere i produttori dal mare agitato del mercato". Le direzioni condivise riguardano "la possibilità di costruire un polverizzatore nella disponibilità pubblica per gestire eventuali crisi da sovrapproduzione, la valutazione di un piano assicurativo sui redditi, sulla scorta di quanto avviene negli Stati Uniti, utilizzando le risorse del Piano operativo nazionale, che ammontano a 1 miliardo e 640 mila euro, ma anche il coinvolgimento della grande distribuzione organizzata al tavolo delle trattative, come avviene in altri Paesi dell´Unione europea". Un nuovo rapporto con la gdo, secondo Fava, "può significare una svolta nella valorizzazione dei prodotti Dop e, di conseguenza, migliorare la redditività dei produttori. Significativo è l´accordo stretto in Germania fra i suinicoltori e le catene commerciali, che hanno puntato molto sul Made in e sulle caratteristiche di sostenibilità del prodotto; non vedo perché anche da noi non si possa seguire la medesima strada".  
   
   
MOSTRA "AGRICOLTURA SENZA CONFINI" A PALAZZO KLEFISCH  
 
Alcune delle più importanti opere presenti nella Biblioteca Luigi Chiozza di Pozzuolo del Friuli troveranno collocazione nella mostra "Agricoltura senza confini", che l´Agenzia regionale per lo Sviluppo rurale/Ersa organizza a Palazzo Klefisch (Pn) da venerdì 19 a domenica 21 settembre in occasione di Pordenonelegge, La biblioteca conserva una ricca testimonianza dell´attività di ricerca scientifica e dei mutamenti sociali avvenuti nel mondo rurale nei territori di Gorizia, Trieste, Udine ed in particolare del Pordenonese. Nelle sale di Palazzo Klefish sarà possibile soffermarsi su libri di scienze naturali, botanica, viticoltura, pedologia e cartografia antichi di gran pregio, oltre che su periodici locali e nazionali d´epoca e sulle pubblicazioni dell´Istituto sperimentale di Gorizia e della Stazione sperimentale di Udine. Grazie ai documenti, ai volumi, ai periodici ed alle fotografie esposte la mostra sarà quindi "aperta" una finestra sulla storia dei due Istituti che all´inizio del ´900 ed operando in stretta collaborazione, fornivano aiuto al mondo rurale: il K. K. Landwirtschaflich-chemischen Versuchsstation di Gorizia e il Laboratorio autonomo di Chimica agraria di Udine, Il visitatore potrà inoltre ammirare alcune rarità, come i pregevoli libri acquerellati dell´800 provenienti da Cina e Giappone, autentiche opere d´arte dedicate alla produzione della seta orientale che attestano l´interesse degli studiosi del Friuli Venezia Giulia per la bachicoltura, Speciale risalto sarà dato infine anche alle pubblicazioni scientifiche e storiche edite dall´Agenzia per lo Sviluppo rurale negli ultimi decenni e dedicate al mondo dell´agricoltura ed alle produzioni tipiche della regione. Oltre a diventare la sede di "Agricoltura senza confini", Palazzo Klefisch ospiterà l´"Enoteca del Friuli Venezia Giulia", che offrirà al pubblico di Pordenonelegge l´opportunità di assaggiare i migliori vini della regione. Nella stessa sede avranno luogo anche due incontri a tema food&wine: al primo, "Parole di vino" (in programma alle 18.30 di sabato 20 settembre) parteciperà il giornalista, scrittore e divulgatore di temi legati al mondo del vino Sandro Sangiorgi; al secondo, "Friuli Venezia Giulia via dei sapori" (avrà luogo alle 16.30 di domenica 21 settembre), parteciperanno l´esperto di enogastronomia e presidente del consorzio "Via dei sapori", Walter Filiputti, ed i "solisti del gusto", Andrea Canton e Andrea Spina.  
   
   
LOMBARDIA: PRESTO IL SALDO DI INDENNITA´COMPENSATIVA 2013  
 
Valtorta/bg - "Entro qualche settimana Regione Lombardia corrisponderà l´indennità compensativa a favore degli agricoltori delle zone montane per l´anno 2013, prevista dalla misura 211 del Programma di sviluppo rurale, dopo l´anticipo iniziale corrisposto nei mesi scorsi". A dirlo è l´assessore all´Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, questa mattina in visita alla 67ª edizione della Fiera del bestiame bovino di razza Bruna alpina. L´80 Per Cento Del Totale - "Nonostante sia stato un anno particolarmente difficile - ha spiegato Fava - complessivamente arriveremo a saldare l´80% del totale degli importi stabiliti per il 2013, avendo individuato le risorse, che non erano iscritte a bilancio per il pressoché totale utilizzo delle risorse del Programma di sviluppo rurale 2007-2013". Ciononostante, ha proseguito Fava, "ci è sembrata questa la direzione da prendere, nonostante non esista alcun diritto all´indennità compensativa per l´agricoltura di montagna. Ma come Regione Lombardia desideriamo con forza assicurare un futuro a tutte queste aziende agricole che operano in condizioni più difficili rispetto alla pianura e che hanno il grande merito di ergersi quotidianamente a presidio del territorio. Il nostro sostegno vuole essere anche un riconoscimento alla vostra elevata utilità sociale". I Giovani In Aumento - Una passione, quella dell´agricoltura, che in montagna si traduce - secondo i dati lombardi - in una presenza più ampia dei giovani. "Rispetto alla media complessiva dei giovani agricoltori nelle quasi 50mila imprese agricole della regione - dichiara infatti Fava - che registra una presenza del 14,5% di imprenditori sotto i 40 anni, nelle zone di montagna tali percentuali salgo al 18,5". All´inizio del prossimo anno, ha annunciato Fava, "verranno corrisposte le indennità per l´anno 2014, grazie alle risorse ottenute dalla Regione Lombardia come misura avuta in transizione". Dotazione Di 12 Milioni - L´assessorato all´Agricoltura sta infatti predisponendo le istruttorie, che verranno rese note nei mesi di ottobre e novembre, per garantire l´anticipo sul 2014. Nel bando pubblicato lo scorso febbraio della misura 211, la dotazione finanziaria messa a disposizione è stata di 12 milioni di euro. L´assessore Fava, a Valtorta, ha definito "molto interessante la rassegna dedicata alla Bruna alpina, come elemento aggregante del territorio, delle sue tradizioni e delle sue tipicità". "La Bruna alpina - ha riconosciuto Fava - grazie agli sforzi compiuti nello sviluppo della genomica ha migliorato le proprie performance in maniera impressionante".