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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Maggio 2010
GIORNATA NAZIONALE DEL MALATO ONCOLOGICO  
 
Roma, 12 maggio 2010 - La Giornata nazionale del malato oncologico, istituita per iniziativa della Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo) con direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 marzo 2010 (G.u. N. 87 del 15 aprile 2010, e precedente direttiva del 19 gennaio 2006) giungerà alla V edizione nella terza domenica di maggio 2010. Le manifestazioni si svolgeranno a Roma fra il 13 ed il 16 maggio. Il Programma prevede tra l´altro che, nel corso della cerimonia conclusiva che avrà luogo il 16 maggio presso l’Auditorium di Santa Cecilia, verrà consegnato il premio Cedro d’oro ad alcune personalità, come riconoscimento per il loro impegno e sostegno prestato a favore dei malati di cancro e nelle attività svolte dalle associazioni aderenti alla Federazione Italiana delle Associazioni di volontariato in oncologia (Favo). Il Governo ha da tempo assunto la responsabilità di esercitare un ruolo di promozione e coordinamento per assicurare con tutte le amministrazioni interessate il costante miglioramento dei servizi che cercano di rispondere alle molteplici esigenze dei malati oncologici su diversi piani: di cura, assistenza e supporto psicosociale, tutela giuslavoristica, comunicazione (la conoscenza dei diritti è il presupposto della loro tutela). L´attenzione e l´impegno del Governo nella ricerca delle strategie e nella definizione delle finalità prioritarie, da perseguire nella lotta contro il cancro, si sono concretizzate nei lavori di un Tavolo tecnico, presso il Dipartimento per il coordinamento amministrativo, che ha operato ed opera per elaborare progetti per la lotta contro i tumori che siano una valida risposta alle richieste rappresentate dalla Favo. Dialogando con le associazioni del volontariato oncologico, le autorità politiche sono giunte a recepire e concretizzare innovative azioni concernenti la salute e le politiche sociali, la normativa sull’impiego pubblico e privato, le pari opportunità dei malati, le campagne di comunicazione e sensibilizzazione, oltre alla ricerca scientifica, con iniziative ritenute concordemente idonee da attuarsi a diversi livelli: in ambito comunitario, nazionale e locale. http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/giornata_malato_oncologico/
Programma.pdf
 
 
   
   
RICERCA FVG: PROGETTO PARCO GENETICO, SI VUOLE CREARE BANCA DATI  
 
Trieste, 12 maggio 2010 - Creare una banca dati che, partendo dall´analisi della componente genetica di sei piccole comunità a lungo isolate dal resto della regione per motivi geografici, consenta uno studio approfondito di importanti malattie come diabete, infarto, osteoporosi, ma anche obesità, ansia o depressione per comprendere quanto essere siano determinate da fattori genetici piuttosto che ambientali. E´ l´obiettivo del progetto "Parco genetico del Friuli Venezia Giulia", finanziato dalla Regione, che nell´arco degli ultimi due anni ha coinvolto le popolazioni di Illegio (nel comune di Tolmezzo), Sauris, Clauzetto, San Martino del Carso, Resia, Erto e Casso, i cui primi risultati sono stati presentati ieri a Trieste dalla presidente del Centro di Biomedicina molecolare, Maria Cristina Pedicchio, capofila dell´iniziativa, dal coordinatore scientifico Paolo Gasparini e dal ricercatore Pio D´adamo. All´incontro erano presenti il presidente della Regione, Renzo Tondo, l´assessore alla Ricerca, Alessia Rosolen, i sindaci dei paesi coinvolti e diversi tra gli studiosi che hanno partecipato al progetto. La ricerca, come ha spiegato Gasparini, ha permesso di fare la storia clinica delle sei comunità ricavandone una mappa genetica la cui utilità ricadrà su tutta la regione. Dal punto di vista clinico-epidemiologico "oggi - ha aggiunto il coordinatore scientifico - conosciamo meglio le patologie per le quali c´è una maggiore predisposizione genetica e quelle per cui è stata sviluppata una protezione". Lo studio ha infatti "permesso di identificare tutta una serie di geni coinvolti nella predisposizione o protezione rispetto a malattie importanti, come Alzheimer, Parkinson, e farci meglio comprendere anche stili di vita o preferenze alimentari". Non solo. "Abbiamo ricostruito - ha proseguito Gasparini - una mappa genetica vera e propria; quindi oggi sappiamo che queste popolazioni sono molto omogenee". Spicca in proposito il dato sui Resiani, che "condividono in media il 79% del genoma", ha spiegato D´adamo, e questo in virtù di un isolamento derivato da essere una vallata chiusa, come Sauris e Illegio. Un elemento questo che ha indotto il sindaco di Resia, Sergio Chinese, a parlare di "dimostrazione scientifica di ciò che abbiamo sempre sostenuto", ovvero che "siamo una razza unica", e a rivendicare per questa ragione una tutela delle peculiarità linguistiche e storiche. Un percorso di fatto condiviso da Tondo, che ha detto che l´analisi suffraga richieste "che i Resiani con grande orgoglio avanzano", così come in genere "tutte le particolarità che contraddistingono le diverse comunità analizzate vanno valorizzate". Decisamente buona, hanno sottolineato i ricercatori, l´adesione delle popolazioni coinvolte. "Dopo un primo momento di diffidenza, l´iniziativa è stata accettata con entusiasmo, specie dai più anziani", ha evidenziato il sindaco di Sauris, Stefano Lucchini. Il progetto di parco genetico, che rappresenta una esempio di eccellenza nel panorama nazionale ed internazionale, come ha messo in evidenza Pedicchio, ha messo in rete diversi partner, quali Area Science Park, Irccs Burlo Garofolo, Cnr, Centro Studi Fegato, e Università di Trieste e Udine, con il coinvolgimento di genetisti, cardiologi, psichiatri, neurologi, nutrizionisti, odontoiatri. Esso consentirà di avere "una banca regionale di dati clinici, storici, ambientali e geografici", ha rimarcato Rosolen, grazie ad una ricerca "che premia le collaborazioni tra enti e istituzioni e che è già capace di immaginare le ricadute possibili in termini di applicazioni industriali (ad esempio per la messa a punto di kit diagnostici per l´identificazione di malattie legate all´alimentazione), e che ci fornirà dati utili alla politica per la pianificazione sanitaria e per saper migliorare la qualità della vita e il benessere delle popolazioni". Ora il progetto prosegue e nel 2011 è atteso il completo sequenziamento dei dati genetici.  
   
   
UNO STUDIO DIMOSTRA CHE L´INQUINAMENTO ATMOSFERICO RIDUCE LE CAPACITÀ MENTALI DEI BAMBINI  
 
Bruxelles, 12 maggio 2010 - Una nuova ricerca suggerisce che le capacità cognitive di un bambino possono essere compromesse dall´esposizione della madre all´inquinamento atmosferico. Lo studio, condotto dal Columbia Center for Children´s Environmental Health (Ccceh) a New York (Stati Uniti), è stato effettuato a Cracovia (Polonia) e conferma i risultati di uno studio analogo precedente svolto a New York l´anno scorso. Le scoperte, pubblicate sulla rivista Environmental Health Perspective, vanno ad aggiungersi alle prove già esistenti sugli effetti degli inquinanti atmosferici urbano sulla salute umana. Lo studio ha indagato se i bambini esposti ad elevati livelli di idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) mostrano ridotte capacità di pensiero e di ragionamento. Gli Ipa sono rilasciati nell´atmosfera dalla combustione di carburanti fossili usati per il trasporto e il riscaldamento, nonché per la produzione di energia. La ricerca è stata condotta su 214 bambini nati tra il 2001 e il 2006 a Cracovia, la seconda città più grande della Polonia. Le madri dei bambini erano tutte donne sane, non fumatrici, che durante la gravidanza hanno indossato uno zaino contenente un monitor aereo personale per misurare i livelli di inquinamento. Come parte dello studio, le madri hanno anche fornito campioni di sangue e completato questionari. Come media è stato usato un livello di inquinamento dell´aria di 17,96 nanogrammi (1 nanogrammo è 1 miliardesimo di grammo) per metro cubo. I livelli di esposizione superiori a questa media sono stati valutati come esposizione elevata e quelli al di sotto come bassa. Dopo la nascita i bambini sono stati monitorati fino all´età di cinque anni, quando sono stati sottoposti ad un test chiamato "Raven Coloured Progressive Matrices (Cpm) Test", che misura le capacità di pensiero ed è progettato per bambini dai cinque anni in su. Si è inoltre tenuto conto di altri fattori eventualmente responsabili di una bassa capacità cognitiva, tra cui i livelli di piombo, l´esposizione al fumo di sigaretta e il livello di istruzione della madre. I ricercatori hanno trovato che i bambini esposti ad alti livelli di Ipa avevano una capacità di ragionamento e di pensiero notevolmente inferiore rispetto ai bambini la cui esposizione era stata minima. "L´effetto sull´intelligenza era paragonabile a quello osservato nei bambini di New York esposti agli stessi inquinanti atmosferici in età prenatale", ha spiegato la professoressa Frederica Perera, coautrice e direttrice del Ccceh alla Mailman School of Public Health presso la Columbia University. "Questo dato è preoccupante, perché il quoziente d´intelligenza (Iq) è un importante predittore del futuro rendimento scolastico e gli Ipa sono diffusi negli ambienti urbani di tutto il mondo". Commentando i risultati dello studio, l´autrice principale, la dottoressa Susan Edwards, ha detto: "Questi risultati vanno ad aggiungersi al corpo complessivo di prove pubblicate, che collega i livelli di inquinamento atmosferico ambientale e gli effetti negativi sulla salute di bambini, e sono quindi di grande interesse per le politiche di sanità pubblica". Il Ccceh è giunto a conclusioni simili in una prova effettuata nel 2009 su un gruppo di donne non fumatrici americane di origine africana e dominicana. "L´inquinamento atmosferico non conosce confini", ha detto Linda Birnbaum, direttrice del National Institute of Environmental Health Sciences, che ha finanziato lo studio più recente. "I ricercatori di tutto il mondo stanno scoprendo che l´inquinamento dell´aria è nocivo per lo sviluppo dei bambini". Per maggiori informazioni, visitare: Columbia Center for Children´s Environmental Health (Ccceh): http://www.Ccceh.org/    
   
   
PROVINCIA DI PERUGIA E LILT INSIEME PER COMBATTERE IL CANCRO  
 
Perugia, 12 maggio 2010 – Dal 4 maggio Provincia di Perugia e Sezione Provinciale Lilt di Perugia (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) insieme per diffondere la cultura della prevenzione e le dignità del malato di tumore. Questo è l’intento che sta alla base del Protocollo d’intesa siglato nella giornata presso la Sala consiliare della Provincia di Perugia dalle due istituzioni. La firma è stata del Vice Presidente della Provincia di Perugia, Aviano Rossi, del Presidente nazionale Lilt Francesco Schittulli (nonché Presidente della Provincia di Bari) e di Antonio Rulli Commissario Regionale Umbria Lilt. L’obiettivo è costruire intorno al paziente oncologico una rete di solidarietà, di sicurezza e di informazione per attivare un rapporto di collaborazione anche attraverso la rete degli Sportelli del Cittadino e Servizi decentrati e di uno Sportello on line “Non solo rosa”, al fine di fornire assistenza ai malati di cancro, rispetto al supporto psicologico, all’integrazione sociale e all’affiancamento negli adempimenti burocratici, riservando particolare attenzione alle donne che incontrano maggiore difficoltà nel conciliare le esigenze che la malattia comporta, con quelle del lavoro, della famiglia e della vita sociale. “La Provincia di Perugia è impegnata nella promozione della salute, attraverso il sostegno alle associazioni che operano in campo socio – sanitario. Numerosi sono i protocolli di intesa già sottoscritti. Quello con la Lilt – ha detto il Vice presidente Rossi – rappresenta uno degli snodi cruciali di questo percorso, per la storia, l’autorevolezza, l’affidabilità e tante altre qualità che nel tempo hanno portato questa associazione a diventare una “istituzione” nel campo dell’associazionismo socio – sanitario. L’interesse della Provincia – ha proseguito – è rivolto all’ambizioso impegno verso un fattivo contributo alla Programmazione Sanitaria, attraverso il tavolo permanente con le associazioni”. Rossi ha poi parlato di cifre affermando che “oggi solo il 5% di tutti i malati cronici si presenta ai servizi sanitari con una manifestazione acuta. Questo non giustifica più che – ha commentato – il 60-70% della spesa sanitaria sia riversato sul modesto 5% di manifestazioni acute. È necessario piuttosto intervenire sulla popolazione sana o su quella in cui i danni della malattia sono ancora reversibili. È opportuno – ha concluso – puntare su un modello pro-attivo piuttosto che reattivo, concentrando l’attenzione sulla prevenzione primaria, che elimina l’esposizione ai rischi, nonché sulla prevenzione secondaria che individua la malattia in fase precoce per controllarne i sintomi e l’evoluzione”. “Oggi di tumore ci si ammala di più ma si muore di meno – ha detto il professor Schittulli – questo grazie alla diffusione della diagnosi precoce, i farmaci cosiddetti “intelligenti” e ad una maggiore coscienza collettiva. La Lilt è, insieme alla Croce Rossa Italiana, un ente pubblico che opera nel territorio nazionale, con un vasto panorama di impegno che va dalla corretta informazione alla riabilitazione del paziente intesa in senso ampio comprendendovi anche quella psicologica, professionale e non solo l’aspetto fisico”. Il professore, dopo aver spiegato il ruolo dell’associazione ed aver rimarcato l’importanza della prevenzione che, a suo avviso, dovrebbe iniziare sin da bambini in tenera età inculcando sani stili di vita e di alimentazione, ha parlato anche del ruolo delle Province. “ Il ruolo delle Province è crescente – ha sottolineato – la gestione socio-sanitaria deve essere collegata al territorio. Le Regioni dovrebbero legiferare, programmare e controllare, mentre a Province e Comuni il compito di gestire tutto ciò che è sanitario, in quanto enti più vicini al cittadino”.  
   
   
RIONERO, WORKSHOP SU "SCREENING ONCOLOGICI"  
 
Potenza, 12 maggio 2010 - “Gli screening oncologici in Basilicata”. Questo è il tema del workshop che si terrà mercoledì 12 maggio alle ore 15.30 presso l’Irccs Crob di Rionero in Vulture. Al vaglio della discussione le campagne di screening oncologico fiore all’occhiello della Regione, come il progetto Basilicata Donna per la prevenzione dei tumori al seno e all’utero, e lo screening del colon retto. Il workshop sarà presieduto dall’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano. I lavori saranno introdotti dal direttore generale Irccs Crob, Rocco Maglietta. Parteciperanno all’evento personalità di livello nazionale, tra i maggiori esperti italiani nel campo degli screening oncologici, come il Dirigente della Direzione Generale Prevenzione Sanitaria Tumori del Ministero della Salute Antonio Federici, il Direttore dell’Osservatorio Nazionale sugli Screening Marco Zappa, Carlo Naldoni del Comitato Tecnico Scientifico dell’Osservatorio Nazionale Tumori e il segretario nazionale Airtum (Associazione Italiana dei registri tumori) Stefano Ferretti. Al workshop ed al dibattito successivo prenderanno parte il Direttore Generale Irccs Crob, il dirigente generale del dipartimento Salute della Regione Basilicata Pietro Quinto, i direttori generali delle aziende sanitarie regionali, Pasquale Amendola e Vito Gaudiano, il direttore generale dell’A.o. San Carlo Giovanni De Costanzo, il presidente del Consiglio di Indirizzo e Verifica Irccs Crob Marco Salvatore, Vincenzo Barile responsabile dello screening mammografico regionale, Angelo Sigillito responsabile dello screening colo-rettale regionale, Sergio Schettini responsabile dello screening cervice uterina regionale, Rocco Galasso responsabile del Registro Tumori Irccs Crob. A concludere i lavori il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo.  
   
   
INDAGINE SU CASA DI CURA IN POLESINE, COLETTO: “FIDUCIA NELLA MAGISTRATURA. SE CONFERMATE IPOTESI DI REATO TUTELEREMO GLI INTERESSI DELLA REGIONE E DEI CITTADINI CHE PAGANO LE TASSE”  
 
 Venezia, 12 maggio 2010 - “Abbiamo piena fiducia nell’operato della Magistratura. Se al termine delle indagini dovessero essere confermate le ipotesi di reato, metteremo in atto ogni azione per tutelare gli interessi della Regione e dei cittadini, che pagano le tasse anche per sostenere la spesa in sanità. Nel farlo saremo inflessibili”. E’ questo il primo commento dell’Assessore alla Sanità della Regione Veneto Luca Coletto alla notizia dell’indagine della magistratura rodigina, che ha portato al sequestro preventivo di due stabili della Casa di Cura S. Maria Maddalena di Occhiobello (Rovigo) e ad indagare una settantina di persone per truffa aggravata ai danni della sanità regionale. Coletto ha anche immediatamente attivato il Servizio Ispettivo Regionale per quanto di sua competenza e si è messo in contatto con il Direttore Generale dell’Ulss 18 di Rovigo, Adriano Marcolongo. “Seguiremo la vicenda passo dopo passo – conclude Coletto – sia per quanto riguarda l’indagine della Magistratura, sia sul fronte dell’attività del nostro Servizio Ispettivo”.  
   
   
BOLZANO, GIORNATA DELL´INFERMIERE: "PERSONALE PREPARATO, CURE EFFICACI"  
 
Bolzano, 12 maggio 2010 - "L´invecchiamento della popolazione rende necessario mettere a disposizione un servizio di cura sempre più efficace, e questo può essere offerto solo con l´aiuto di infermieri preparati". Così l´assessore provinciale alla sanità Richard Thenier commenta la giornata internazionale dell´infermiere, in programma il 12 maggio. "Mai come ora - prosegue Theiner - le possibilità occupazionali in questo settore sono elevate". Diabete, malattie cardiocircolatorie e dell´apparato respiratorio, tumori: sono queste le principali cause di morte dei giorni nostri. Si tratta di malattie che si possono prevenire, e che comunque, se affrontate in tempo e con le necessarie terapie, possono essere superate. "Ci vuole assistenza, cura, sostegno - commenta il direttore tecnico-assistenziale dell´Azienda sanitaria Robert Peer - e tutto ciò viene offerto dagli infermieri che operano all´interno delle strutture sanitarie, delle case di cura o a domicilio. Mettono a disposizione dei pazienti le proprie competenze, agevolando anche il coordinamento tra gli ospedali e i servizi presenti sul territorio". Presupposto fondamentale per offrire ai pazienti e alle loro famiglie un servizio di qualità è la formazione. "Nella politica sanitaria altoatesina - sottolinea l´assessore Richard Theiner - proprio la formazione e l´aggiornamento hanno un ruolo centrale. La Provincia sta investendo con sempre maggiore convinzione in questo settore, sia per quanto riguarda l´assistenza professionale, sia per quanto riguarda il volontariato". Theiner e Peer, a nome della Giunta provinciale e dell´Azienda sanitaria, in occasione della giornata internazionale dell´infermiere, ringraziano tutti gli uomini e le donne che operano sul territorio altoatesino per il loro impegno e la loro professionalità.  
   
   
LA SARDEGNA VALUTA UN PROGETTO PER I BAMBINI AUTISTICI  
 
 Cagliari, 12 Maggio 2010 - "Nessuna insensibilità e nessun impegno disatteso da parte mia nei confronti dell´assistenza ai bambini autistici di Sassari - ha commentato l´Assessore regionale dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza sociale, Antonello Liori, intervenendo sul ´Progetto Autismo´ - Infatti, come ho ben precisato nei colloqui con il Commissario della Asl 1 e con le famiglie dei bambini, non è mia intenzione interrompere questa attività di assistenza, peraltro prevista nei Lea (livelli essenziali di assistenza). Anzi, intendo predisporre un nuovo programma regionale finalizzato sia al rafforzamento dei servizi di neuropsichiatria infantile, sia al miglioramento dell’assistenza in relazione ai bisogni delle famiglie e dei bambini. Nel caso specifico, stiamo valutando un nuovo progetto, presentato dalla Asl 1, di continuità assistenziale e di potenziamento del Servizio per verificarne la fattibilità, affinché possa essere allargato, oltre ai bambini che già ne hanno usufruito fino ad oggi, anche ad altri utenti presenti nel territorio."  
   
   
EMILIA ROMAGNA: LUSENTI SUI RAPPORTI INTERNI ALL´ANAAO-ASSOMED  
 
Bologna, 12 maggio 2010 - In relazione a quanto pubblicato sulla stampa locale in merito ad un invito a comparire davanti al tribunale civile di Bologna per una questione riguardante rapporti interni alla Anaao-assomed (sindacato della dirigenza medica), l’assessore alle Politiche per la salute Carlo Lusenti ha precisato che “la questione riguarda ricorsi di alcuni iscritti contro i vertici del sindacato, di cui sono stato segretario nazionale. In quanto tale, - ha aggiunto Lusenti - la vicenda sarà affrontata dagli attuali vertici Anaao-assomed. Non sono più segretario di questo sindacato, il mio ruolo è quello di assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-romagna. Un ruolo che mi onoro di ricoprire e per il quale assicuro tutto il mio impegno.”  
   
   
CRITERI E MODALITÀ PER LA RIPARTIZIONE DELLE DISPONIBILITÀ DEL FONDO PER IL DIRITTO AL LAVORO DEI DISABILI  
 
 Roma, 12 maggio 2010 - È stato pubblicato nella Gu n. 104 del 6 maggio 2010 il decreto che definisce i criteri e le modalità per la ripartizione fra le regioni e le province autonome delle disponibilità del “Fondo per il diritto al lavoro dei disabili”, istituito dall´art. 13, comma 4, della legge 12 marzo 1999, n. 68. Le risorse del Fondo sono destinate a finanziare: le misure di agevolazione alle assunzioni a favore del datore di lavoro; il rimborso degli eventuali oneri sostenuti dall´impresa per la rimozione di barriere architettoniche, per la trasformazione del posto di lavoro o per l´apprestamento di tecnologie di telelavoro; gli oneri derivanti dall´assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro per la responsabilità civile per i disabili che effettuano tirocini di orientamento o di addestramento presso i datori di lavoro. Il riparto del Fondo è effettuato entro il 30 aprile di ciascun anno dal Ministero del lavoro, proporzionalmente alle richieste di contributo presentate dai datori di lavoro privati che hanno effettuato assunzioni a tempo indeterminato. Le regioni e le province autonome assegnano, per ciascuna richiesta di contributo, un punteggio calcolato moltiplicando il costo salariale annuo sostenuto dal datore di lavoro per il lavoratore disabile assunto per: punti 0,60 (assunzioni a tempo indeterminato, effettuate ai sensi dell´art. 12-bis, comma 5, lettera b); punti 0.60 (assunzioni a tempo indeterminato, effettuate ai sensi dell´art. 13, comma 1 lettera a), tramite le convenzioni di cui all´art. 11 della legge n. 68/1999); punti 0,25 (assunzioni a tempo indeterminato, effettuate ai sensi dell´art. 13, comma 1 lettera b), tramite le convenzioni di cui all´art. 11 della legge n. 68/1999); punti 0,60 (assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori con handicap intellettivo e psichico, effettuate ai sensi degli articoli 12-bis, comma 5, lettera b) e 13 tramite le convenzioni di cui all´art. 11 della legge n. 68/1999). Le regioni e le province autonome comunicano entro il 28 febbraio di ogni anno al Ministero del lavoro il punteggio assegnato per ciascuna richiesta, indicando altresì nella comunicazione: - ragione sociale; - partita Iva o codice fiscale del datore di lavoro privato; - codice fiscale del disabile assunto; - percentuale di riduzione della capacità lavorativa dello stesso disabile o minorazione ascritta alle categorie; - presenza di handicap intellettivo e psichico (indipendentemente dalla percentuale di invalidità); - data di assunzione; tipologia di convenzione; ammontare del costo salariale annuo del disabile assunto. Il Ministero del lavoro, sulla base degli importi calcolati determina l´importo complessivo delle risorse finanziarie del Fondo, da trasferire annualmente con il provvedimento di riparto ad ogni singola regione e provincia autonoma. Le regioni e le province autonome, per ciascuna richiesta di contributo ritenuta ammissibile, assegnano: punti 5.000 per interventi non superiori a 10.000 euro; punti 10.000 per interventi superiori a 10.000 euro. La somma dei punteggi comunicati al Ministero del lavoro è rapportata alle risorse del Fondo stanziate annualmente; il valore economico di ciascun punto così determinato, moltiplicato per il punteggio complessivo comunicato da ciascuna regione e provincia autonoma, determina l´importo finanziario spettante a ciascuna regione e provincia autonoma. Il Ministero del lavoro determina l´importo complessivo delle risorse finanziarie del Fondo, da trasferire annualmente con il provvedimento di riparto ad ogni singola regione e provincia autonoma. Ii riparto del Fondo - limitatamente alle richieste di contributo relative alle assunzioni del 2008 a valere sull´esercizio finanziario 2009 e quelle relative alle assunzioni del 2009 a valere sull´esercizio finanziario 2010 -, è effettuato entro il 30 giugno 2010. I contributi possono essere concessi: a) con diritto di prelazione, per le assunzioni a tempo indeterminato; b) in base all´entità della riduzione della capacità lavorativa, per le assunzioni a tempo indeterminato effettuate tramite le convenzioni di cui all´art. 11 della legge n. 68/1999; c) per le finalità di cui all´art. 13, comma 1, lettera d) della medesima legge n. 68/1999. Circa i requisiti e le modalità di erogazione: le regioni e le province autonome determinano l´entità del contributo concesso per ciascuna richiesta e lo erogano nell´ambito di tre annualità; l´erogazione di ciascuna annualità è subordinata alla verifica della permanenza del rapporto di lavoro instaurato con il soggetto disabile: in caso di risoluzione del rapporto di lavoro (per cause non imputabili al lavoratore disabile), il contributo dovrà essere ridotto in proporzione alla durata del rapporto lavoro, così come in caso di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale. Infine, le risorse finanziarie sono trasferite dal Ministero del lavoro direttamente alle regioni e province autonome per le finalità di cui all´art. 13 della legge n. 68/1999, con obbligo di contabilità separata.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: LE ASSOCIAZIONI DEI MALATI CONTRO LA REGIONE CHE LIMITA A 23 PATOLOGIE LO SCREENING  
 
Padova, 12 maggio 2010 Le Associazioni: Aismme, Associazione Italiana Sostegno Malattie Metaboliche Ereditarie Onlus; Anffas, Associazione Nazionale Famiglie di Persone con disabilità intellettiva e/o relazionale Onlus Bologna; Angsa, Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici di Bologna, Odv; Federamrare, Federazione di Associazioni Malattie Rare Emilia-romagna, Odv; Fish, Federazione Italiana Superamento Handicap Onlus; Tribunale della Salute Odv; (in ordine alfabetico) hanno dato mandato agli Avv.ti Gian Carlo e Giorgio Muccio di esperire ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale dell’Emilia Romagna contro una recente deliberazione assunta dalla precedente Giunta Regionale, che ha disposto che la spettrometria di massa “Tandem Mass”, sulle malattie metaboliche rare, sia limitata a 23 patologie, buttando via l’informazione su altrettante patologie. Il provvedimento regionale è molto grave perché limita, per pretesi ed errati motivi etici (quelli di non creare “ansie” alle coppie”) detto screening a un ristretto numero di patologie mentre la costosa, apposita apparecchiatura collocata presso l’Ospedale Sant’orsola-malpighi di Bologna e il relativo software, consentono di eseguirne un numero molto maggiore e di gestirne i risultati (come avviene, ad esempio, in Toscana, Umbria, Veneto e Liguria). La limitazione posta dalla Regione Emilia Romagna è inammissibile e ingiusta perché: espropria le coppie genitoriali dal diritto inalienabile e costituzionalmente garantito di conoscere la diagnosi, che è strettamente legato al diritto alla salute di cui all’art. 32 della Costituzione, di essere informate delle eventuali patologie rare riscontrate nei loro neonati; toglie alle coppie la facoltà di determinarsi liberalmente e consapevolmente nella procreazione di nuovi figli, che avrebbero probabilità maggiori dell’ordinario di essere portatori della stessa malattia che presenta quel nato; provoca, al momento che la malattia si manifesterà, la necessità di effettuare indagini diagnostiche esplorative, non mirate, potenzialmente inutili e costose, con disagi e costi supplementari per le famiglie e per lo stesso Servizio Sanitario; limita, per effetto della così provocata compressione della conoscenza della base epidemiologica delle patologie, la stessa ricerca medica e biomedica sulle terapie farmacologiche nel campo delle malattie rare. Prof. Carlo Hanau Presidente di Federazione di Associazioni Malattie Rare Emilia-romagna, Componente della Consulta Nazionale Malattie Rare del Ministero della Salute, con sede presso l’Istituto Superiore di Sanità. Www.aismme.org  
   
   
BOLZANO: LAUREA SPECIALISTICA PER INFERMIERE E OSTETRICHE, CONSEGNATI I DIPLOMI  
 
Bolzano, 12 maggio 2010 - Si è concluso presso la scuola "Claudiana" il percorso di studi per 19 infermiere e ostetriche che hanno potuto frequentare a Bolzano le lezioni per conseguire la laurea specialistica in "scienze infermieristiche e ostetriche" dell´Università Tor Vergata di Roma. L’ 11 maggio si è svolta la cerimonia per la consegna dei diplomi. Alla luce dell´elevato numero di candidati (inizialmente erano 28), nel 2007 è stato possibile istituire a Bolzano una sede del corso di laurea specialistica in scienze infermieristiche ed ostetriche. L´organizzazione del corso è stata affidata all´Ufficio provinciale formazione del personale sanitario, al collegio Ipasvi e alla direzione tecnico-assistenziale dell´Azienda sanitaria, che si sono appoggiati, dal punto di vista accademico, all´Università degli studi Tor Vergata di Roma. Al termine del percorso di studi, 19 infermiere e ostetriche hanno ricevuto il proprio diploma, mentre altre 4 otterranno la laurea specialistica nella sessione di novembre. Gli attestati sono stati consegnati dal Rettore dell´Università Tor Vergata, Renato Lauro, della direttrice dell´Ufficio formazione del personale sanitario Veronika Rabensteiner, e dal direttore di Dipartimento Florian Zerzer. "L´esigenza di formare un gruppo di dirigenti tecnico-assistenziali che potessero assumere tale ruolo all´interno dell’Azienda sanitaria - ha sottolineato la Rabensteiner - è nata un po´ di tempo fa. Sono trascorsi solo due anni e mezzo da quel momento ed oggi possiamo toccare con mano il risultato di questo percorso, un risultato di cui possiamo andare fieri". Coloro che hanno frequentato le lezioni hanno acquisito competenze avanzate negli ambiti del management sanitario, della didattica, dell´assistenza e della ricerca. "Si è trattato di un grande sforzo organizzativo - ha proseguito Veronika Rabensteiner - non solo per noi, ma anche per tutti i neo-laureati, che hanno dovuto adempiere ai propri doveri professionali e, contemporaneamente, portare a termine un percorso di studi molto impegnativo". Nel corso della cerimonia sono stati consegnati i diplomi a 19 neo-laureati in scienze infermieristiche ed ostetriche, a una neo-laureata in scienze riabilitative e a due neo-laureate in scienze tecnico-sanitarie.  
   
   
MUSEO ALIGI SASSU PALAZZO FERRI - ATESSA (CH) 210 OPERE SU CARTA DAL 1927 AL 1990  
 
 Atessa (Ch), 12 maggio 2010 - A dieci anni dalla scomparsa del grande Maestro del Novecento, sabato 17 luglio, nella splendida cornice dell’antico Palazzo Ferri di Atessa si inaugura il Museo Aligi Sassu. Novanta lavori su carta, per lo più inediti, disegni, acquerelli, pastelli e tempere, con centoventi opere grafiche scelte: acqueforti, acquetinte, litografie e serigrafie, costituiscono l’importante collezione di Alfredo e Teresita Paglione affidata al nuovo Museo Sassu di Atessa. La rassegna ripercorre le tappe più importanti della vita e della produzione artistica di Aligi Sassu a partire dalle opere futuriste del 1927-28, per poi soffermarsi sui lavori degli anni ’30, tra cui i famosi Uomini rossi e i Ciclisti, i Caffè, le Battaglie, i disegni del carcere di Fossano realizzati tra il 1937 e il 1938, le Crocifissioni e i Concili degli anni ‘40, fino alle Corride spagnole degli anni ‘60. Aligi Sassu, scomparso il 17 luglio 2000 a Pollença (Mallorca, Spagna), quest’anno viene ricordato con tre significativi eventi: la mostra presso il Museo di Villa Urania a Pescara, in corso fino a fine giugno, incentrata sulla produzione in ceramica e l’apertura dei due nuovi musei a lui dedicati ad Atessa, in Abruzzo, e a Thiesi, in Sardegna, dove trascorse alcuni anni della giovinezza. La città di Atessa con la nascita del nuovo museo rende omaggio all’artista sottolineando il profondo legame con la terra d’Abruzzo: nel 1964 vi realizza una grande opera murale “Il Concilio Vaticano Ii” presso la Chiesa di S. Andrea a Pescara, nel 1987 in anteprima assoluta espone la “Divina Commedia”, una raccolta di 113 oli, al Castello Gissi di Torre De’ Passeri (Pe) e nel 1997 la mostra di arte sacra con cui viene aperto il Museo dello Splendore di Giulianova. Qualche anno dopo, nel 2003, presso la Fondazione Carichieti viene inaugurata la mostra permanente de “I Promessi Sposi”, 58 straordinari acquerelli ispirati al celebre romanzo di Alessandro Manzoni, opere donate dai coniugi Alfredo a Teresita Paglione alla città di Chieti. Il catalogo del nuovo Museo Sassu di Atessa, edito da Silvana eEditoriale, contiene testi di Giulio Borrelli, Elena Pontiggia, Elsa Betti e un’intervista di Giovanni Gazzaneo ad Alfredo Paglione, noto gallerista e cognato del Maestro. Aligi Sassu, nato a Milano il 17 luglio 1912 da padre sardo e madre emiliana, è stato un artista estremamente precoce. Scoperto da Marinetti, partecipa all’età di soli sedici alla Biennale di Venezia del 1928, nella sala riservata ai Futuristi, con due opere Nudo plastico e l´Uomo che si abbevera alla sorgente. Lo stesso anno firma insieme a Munari il manifesto Dinamismo e riforma muscolare, rimasto inedito fino al 1977. A Parigi ha l’opportunità di studiare da vicino l’opera di Matisse, Gericault, Cézanne, Delacroix. Nasce così la sua passione per la pittura dell´Ottocento francese e la predilezione per il soggetto del caffè, tema ricorrente in molte sue opere. Oltre l´amore per l´arte e per la cultura, Sassu manifesta il suo impegno politico in opere come la Fucilazione delle Asturie, dove si fa evidente la sua posizione antifranchista. L’impegno nella lotta contro il fascismo e la partecipazione alla diffusione di stampa clandestina, lo porteranno all’arresto nel 1937 con l´accusa di complotto e sovvertimento dell´ordine dello Stato. L’anno dopo gli viene concessa la grazia regia ma come sorvegliato speciale, bisognerà quindi aspettare il 1941 perché possa nuovamente esporre le sue opere. Nel 1964 si trasferisce a Mallorca, considerata come una seconda Sardegna, nascono in questo periodo le Tauromachie, opere con i paesaggi dell´isola e con soggetti mitologici. Sassu realizza nel 1973 i Vespri Siciliani per la riapertura del Teatro Regio a Torino. Nel 1984 viene organizzata una sua antologica a Palazzo dei Diamanti di Ferrara poi trasferita in Castel Sant´angelo a Roma; sempre lo stesso anno viene allestita un´altra grande antologica a Palazzo Reale a Milano. Le sue opere vengono esposte a Siviglia, in Germania, a Madrid, a Toronto, a Montreal ed a Ottawa. San Paolo, Bogotà e Buenos Aires. Nel 1986 espone a Palma di Mallorca, alla Xi Quadriennale di Roma, alla Triennale di Milano e alla Casa del Mantegna a Mantova. Nello stesso anno termina il lavoro sulla Divina commedia, opera composta di centotredici tavole. Tre suoi dipinti vengono acquistati dal Museo Puskin di Mosca. Nel 1993 completa I Miti del Mediterraneo, murale in ceramica di 150 metri quadrati, per la nuova sede del Parlamento Europeo a Bruxelles. L´anno successivo presenta Manuscriptum, una cartella con incisioni destinata alla mostra itinerante in Svezia "I ponti di Leonardo". Il 17 luglio 1999, in occasione del suo ottantasettesimo compleanno si inaugura una grande antologica in Palazzo Strozzi a Firenze. L’anno dopo, la sera del 17 luglio 2000, Aligi Sassu muore nella sua casa di Can Marimon a Pollença. La donazione di Alfredo e Teresita Paglione al Museo Aligi Sassu di Atessa non è che una tappa del percorso iniziato nel 2000 quando il mecenate abruzzese, a seguito della chiusura della sua galleria di Milano “Appiani Arte Trentadue”, decise di fare dono di buona parte del suo patrimonio d’arte. La collezione Alfredo e Teresita Paglione da diversi anni è oggetto di numerose donazioni e comodati: una collezione dai caratteri ben definiti, organica, coerente, che si distingue per l’idea di bellezza, principio indiscusso di oltre quarant’anni della sua attività nel mondo dell’arte. Già qualche anno fa Alfredo Paglione raccontava a Giovanni Gazzaneo la sua volontà di distribuire le opere sul territorio piuttosto che concentrarle in un unico museo “per raggiungere il maggior numero possibile di visitatori, soprattutto giovani. Ho voluto diffondere richiami all’arte e alla bellezza: è come se accendessi dei piccoli fuochi, come se piantassi degli alberi. Mi auguro che vengano ben accolti, alimentati e fatti crescere nel tempo, per aiutare i giovani a ricercare la bellezza che, com’è stato per me, li farà vivere meglio e risponderà alla loro sete di grandi orizzonti”.