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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Maggio 2010
ENERGIA: AL VIA I PRIMI PROGETTI A FAVORE DEI CONSUMATORI FINANZIATI CON LE SANZIONI DELL’AUTORITÀ  
 
Roma, 12 maggio 2010 - Prendono l’avvio i primi progetti a favore dei consumatori di energia elettrica e gas, finanziati con le sanzioni irrogate dall’Autorità per l’energia. E’ stato infatti pubblicato un apposito bando di gara per progetti volti a favorire la soluzione delle controversie fra i clienti del servizio elettrico e del gas e gli operatori, attraverso la formazione dei conciliatori delle Associazioni dei consumatori che fanno parte del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (Cncu). Le Associazioni avranno tempo fino al prossimo 31 maggio 2010 per presentare i progetti alla Cassa Conguaglio per il Settore elettrico (Ccse) che ne curerà la gestione operativa; le iniziative selezionate dovranno essere realizzate nel biennio 2010-2011. I progetti potranno contare su un finanziamento di 485.000 euro per la formazione ed aggiornamento dei conciliatori delle Associazioni dei consumatori, che si sommano a 378.300 euro che verranno assegnati attraverso avviso pubblico per l’erogazione di un contributo ai costi dei conciliatori, per un totale di 863.300 euro. I Progetti per la conciliazione stragiudiziale (Pcs) rappresentano solo la prima parte di un più complessivo pacchetto di interventi per favorire la tutela del consumatore di energia; con il decreto ministeriale del 23 dicembre 2009, infatti, il Ministero dello Sviluppo Economico ha approvato la proposta dell’Autorità relativa a tre diversi progetti di durata biennale da avviare nel 2010 per un impegno complessivo di 2.590.000 euro. Le finalità dei progetti e le modalità per partecipare al bando sono state illustrate oggi nel corso di un seminario organizzato in collaborazione fra l’Autorità per l’energia, il Ministero dello Sviluppo Economico e la Cassa Conguaglio per il settore elettrico, presenti il Sottosegretario e Presidente del Cncu Stefano Saglia e il Presidente dell’Autorità, Alessandro Ortis e gli esponenti delle 16 Associazioni dei consumatori aderenti al Cncu. "La liberalizzazione del mercato energetico deve essere vigilata, sorvegliata e partecipata. L´iniziativa presentata oggi in collaborazione con l´Autorità dell´Energia rappresenta un passo avanti per rendere il cittadino sempre più consapevole e in grado di avere più strumenti per vigilare" ha sottolineato il presidente del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti, Stefano Saglia. “Con la pubblicazione dei bandi di gara per la formazione dei conciliatori delle Associazioni dei consumatori del Cncu e dell’avviso pubblico per il riconoscimento di contributi ai costi sostenuti dalle Associazioni per le conciliazioni giunte a buon fine, si rafforza ulteriormente l’impegno dell’Autorità nella tutela del consumatore di energia, in attuazione anche di quanto previsto nel Protocollo d´intesa con il Cncu” ha dichiarato il Presidente Ortis. Il Protocollo di intesa, sottoscritto nel maggio 2009, ha fra i suoi punti qualificanti il favorire l´accesso dei consumatori a forme stragiudiziali di risoluzione delle controversie, migliorare l’informazione ai clienti finali sui mercati energetici e promuovere l’educazione al consumo e all’uso consapevole dell’energia attraverso attività che contribuiscano ad accrescere la conoscenza dei propri diritti.  
   
   
PUGLIA, ENERGIA.GIUNTA APPROVA SCHEMA DDL PER MODIFICHE ALLA V.I.A.  
 
Bari, 12 maggio 2010 - Su proposta dall’Assessore alla Qualità dell’Ambiente, Lorenzo Nicastro, la Giunta Regionale, nella seduta di ieri, ha approvato lo schema di disegno di legge recante la modifica e l’integrazione della Legge Regionale 12 aprile 2001, n. 11 “Norme sulla valutazione dell’impatto ambientale”, finalizzato ad armonizzare gli obiettivi di produzione di energia da fonti rinnovabili, così come definiti dalla pianificazione energetica ambientale regionale – P.e.a.r., con la qualità del nostro territorio, con particolare attenzione per la componente paesaggistica. Tale proposta di legge non mira ad introdurre nuovi vincoli, peraltro già oggetto di una recente declaratoria di incostituzionalità, ma intende ricondurre ad un’attenta valutazione l’occupazione del suolo e del territorio per la realizzazione di nuovi impianti.  
   
   
“202020”,IL 22 MAGGIO A PESCARA VERRÀ SIGLATO IL “PATTO DEI SINDACI”  
 
Pescara, 12 maggio 2010 - L’assessore provinciale all’Energia e Innovazione, Angelo D’ottavio insieme al presidente della commissione Energia della Provincia di Pescara, Gabriele Santucci, ha incontrato nella sede della Regione Abruzzo a Bruxelles, il segretario generale dell’Assemblea delle regioni europee Klans Klipp e il rappresentante della Federazione delle agenzie locali per l’energia europea, Dominique Bourges, per un dibattito sul “sistema Italia” a Bruxelles e sulle opportunità di finanziamento europeo in materia di energia. Presente anche Massimiliano Benelli della rappresentanza permanente d’Italia a Bruxelles. Oggetto della visita della delegazione pescarese a Bruxelles il “patto dei sindaci” che sarà firmato il prossimo 22 maggio dai primi cittadini del pescarese e che impegna i firmatari ad alcune azioni di politica energetica volte a ridurre le emissioni dei gas di scarico e incentivare l’uso di fonti rinnovabili. L’obiettivo è di contribuire a ridurre l’inquinamento ambientale e le emissioni di Co2 nell’aria, secondo quanto stabilito dall’accordo denominato “202020”, vale a dire la riduzione del 20% di Co2 entro il 2020 attraverso l’aumento dell’efficienza energetica e l’uso di fonti energetiche rinnovabili. D’ottavio ha portato il saluto del presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, e ha sottolineato che la firma del “patto dei sindaci” dei Comuni del pescarese, “è fondamentale per il futuro delle nuove generazioni in virtù del fatto che l’obiettivo dell’accordo è di salvaguardare l’ambiente”, ha spiegato l’assessore. “L’auspicio del presidente Testa e del sottoscritto – ha aggiunto D’ottavio – è che tutti i Comuni del pescarese sottoscrivano l’accordo per un futuro sostenibile”. D’ottavio e Santucci hanno poi partecipato, alla seduta del Parlamento europeo che ha visto la presenza di una folta delegazione italiana: tra gli interventi, dopo quello di Zapatero e Barroso, anche quello del Sindaco di Roma, Gianni Alemanno.la tre giorni europea della delegazione della Provincia di Pescara si concluderà oggi con due incontri nel corso dei quali si parlerà del programma europeo Elena, del Trattato di Lisbona e delle politiche europee in materia di energia.  
   
   
ENERGIA, UIL BASILICATA: PIÙ MANODOPERA LOCALE IN ATTIVITÀ PETROLIO  
 
 Potenza, 12 maggio 2010 - La Uil sosterrà l´iniziativa dei sindaci di Corleto Perticara e Guardia Perticara nei confronti della Total perchè nell´attività di estrazione del pozzo Gorgoglione 2 sia impiegata manodopera locale. Ad annunciarlo in una dichiarazione congiunta sono i segretari provinciale di Potenza della Uilcem, Giuseppe Martino e il segretario regionale generale della Uil della Basilicata Carmine Vaccaro, sollecitando tutti gli amministratori locali del Sauro e anche della Val d´Agri a promuovere un tavolo con sindacati e Regione per definire le modalità del rilancio della "vertenza petrolio". Nel ricordare che solo nel Centro Oli di Viggiano la manodopera lucana, a malapena, supera il 40 per cento e nei due comprensori petroliferi della provincia di Potenza la media di lavoratori occupati a tempo indeterminato o con contratti a tempo determinato è decisamente insoddisfacente, i dirigenti della Uil sollecitano dalle compagnie petrolifere e dalle società concessionarie di lavori di conoscere i programmi di attività per il 2010, il piano delle professionalità occorrenti per lo sviluppo del progetto Tempa Rossa in modo da consentire, per tempo, la programmazione e l’avvio di corsi di formazione finalizzati alle figure professionali richieste. L´esperienza del passato con corsi di formazione per saldatori formati quando l´Eni aveva già completato i lavori - dicono i dirigenti Uilcem e Uil - non va assolutamente dimenticata. La Uil condivide la richiesta del presidente De Filippo al Governo e alle Compagnie petrolifere di un raddoppio delle royalties, ma soprattutto ravvisa la necessità di rinegoziare l’ accordo con l’Eni che può essere, tra l’altro, una risposta intelligente alla riforma del federalismo fiscale che tante apprensioni sta determinando nelle regioni del Mezzogiorno, ma che per la Basilicata, grazie alle risorse energetiche, potrebbe rappresentare una grande opportunità. A parere della Uil, il necessario e doveroso intervento del Governo su questa materia non può far venir meno le responsabilità della Comunità e del Governo regionale nel promuovere una politica energetica capace di sfruttare adeguatamente questa risorsa e di puntare sull’energia rinnovabile a partire dall’eolico e in generale da tutte le altre fonti alternative, rilanciando la “mission” affidata alla Sel. Quanto alle fonti rinnovabili, il maggiore tasso di crescita di produzione di energia fotovoltaica registrato in Basilicata nel 2009 (+240 per cento in un anno) rispetto a tutte le altre regioni italiane, con l´incremento degli impianti complessivi sul territorio (966 per 29,2 Mw) - affemano Martino e Vaccaro - è sicuramente un dato incoraggiante che rafforza il progetto Uil per la istituzione in Basilicata del Distretto Energetico nel quale far confluire tutte le fonti energetiche e le attività dirette e dell´indotto che significa un incremento certo dell´occupazione.  
   
   
A SOSTASIO LA 1^ ABITAZIONE IN REGIONE A CHILOMETRI “ZERO” SI TRATTA DELLA 1^ CASA CHE LA PROVINCIA DI UDINE HA FINANZIATO CON IL FONDO PER L’EFFICIENZA ENERGETICA IN EDILIZIA  
 
Udine, 10 maggio 2010È la prima abitazione in regione a “chilometri zero”. La prima che la Provincia ha finanziato nell’ambito del Fondo sperimentale per la promozione e l’incentivazione dell’efficienza energetica in edilizia. La casa si chiama “Sa di Legno”, si trova a Sostasio di Prato Carnico e il 5 maggio ha ricevuto la targa “Casaclima” da parte dell’assessore all’energia Stefano Teghil. «Con questa realizzazione è stato raggiunto un duplice obiettivo – ha commentato l’assessore Teghil -: da un lato quello dell’efficienza energetica, dall’altro quello relativo alla riduzione dell’emissione di Co2. Finora – ha proseguito Teghil – mediante il Fondo abbiamo impegnato oltre 1 milione di euro per una settantina di progetti. Il bando, che si chiuderà il prossimo 31 maggio, prevede il finanziamento in conto capitale degli interventi volti al risparmio energetico nell’edilizia residenziale privata, sia per le nuove costruzioni che per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti. L’erogazione del finanziamento è subordinata all’ottenimento della certificazione Casaclima». Casaclima è uno standard di certificazione della qualità energetica degli edifici nato in provincia di Bolzano e importato in Friuli Venezia Giulia dall’Agenzia per l’energia (Ape). “Sa Di Legno”, la casa costruita con legno locale a Sostasio di Prato Carnico (legno Pefc - Programma per il riconoscimento di schemi nazionali di Certificazione Forestale), ha centrato il traguardo dell’efficienza energetica: la casa è stata certificata Casaclima B Più, con un fabbisogno di 43 kWh/m2a. Il successo di questo progetto, come detto, non riguarda solo l’efficienza energetica, ma anche la sostenibilità ambientale: innanzitutto perché è stato realizzato con legno a "chilometri zero", scelto tra gli alberi del bosco che circonda la casa e lavorato a breve distanza. Inoltre il ricorso alle biomasse e all´energia solare per soddisfare il proprio ridotto fabbisogno di energia dimostra come sia possibile ricorrere alle risorse locali e sfruttarle in modo razionale. L’idea di una casa in legno effettivamente eco-sostenibile è del progettista e proprietario dell’abitazione, Samuele Giacometti, che ha saputo valorizzare la risorsa forestale collettiva, patrimonio della Val Pesarina, avvalendosi del sapere della tradizione, sul quale si è innestata l’innovazione. Gli alberi sono stati scelti nel bosco tra quelli più adatti non solo alla costruzione, ma anche all’equilibrio vitale della foresta. Le piante sono state tagliate in fase di luna calante e lasciate nel bosco per un inverno intero prima di tagliare loro i rami e di procedere alla scortecciatura dei tronchi, che in questo modo hanno perso circa il 50% di acqua. I tronchi sono stati portati a valle, sezionati in travi, montanti, correnti e tavole e lasciati stagionare per quasi un anno, prima di procedere all’assegnazione di una funzione per ogni pezzo. Il viaggio da legno-pianta a legno-casa è stato accompagnato dai gesti della tradizione per diventare poi un modello di eco-sostenibilità grazie anche al ricorso alle nuove conoscenze e tecnologie orientate al risparmio energetico. «Questo modello – ha chiosato Teghil – potrà essere riproducibile con importanti ricadute per la filiera locale del legno».  
   
   
NUOVE IDEE PER L’ADEGUAMENTO SISMICO DEGLI EDIFICI STORICI  
 
Roma, 12 maggio 2010 - L’ing. Giovanni Lelli, Commissario dell’Enea, in apertura dei lavori della giornata di studio su “Nuove idee per l’adeguamento sismico degli edifici storici” , che si è tenuta oggi all’Enea, ha dichiarato: “In accordo con la sua nuova missione di Agenzia, l’Enea è impegnata nel trasferimento delle più avanzate tecnologie antisismiche, già sviluppate per il settore energetico, al settore edilizio per la protezione sismica degli edifici e delle infrastrutture. La messa in sicurezza, il recupero e l’adeguamento sismico del patrimonio edilizio, in particolare per gli edifici di interesse storico e artistico dei centri storici delle aree geografiche interessate dai terremoti, come il centro dell’Aquila, che rivestono una significativa rilevanza per il nostro Paese, fanno parte di una strategia economica e sociale, orientata allo sviluppo sostenibile.” E’ stato presentato un nuovo sistema per l’isolamento sismico degli edifici già esistenti, basato sulla realizzazione di una piattaforma isolante sotto al piano di posa delle fondazioni, che non richiede alcun intervento sull’edificio sovrastante. Il sistema, messo a punto nell’ambito di un progetto di ricerca condotto da Enea e Politecnico di Torino, è stato proposto per l’adeguamento sismico degli edifici storici dell’Aquila. L’inserimento della piattaforma isolante sotto le fondazioni di edifici già esistenti, finora realizzabile solo ex-novo per gli edifici di nuova costruzione, rappresenta un importante passo in avanti per la salvaguardia delle costruzioni di interesse storico-artistico. Docenti e ricercatori, impegnati nella ricostruzione in Abruzzo, hanno fornito una panoramica sullo stato dell’arte relativa alle tecnologie antisismiche più avanzate per la messa in sicurezza, il recupero e il miglioramento sismico degli edifici storici. Nota Tecnica - Le norme tecniche italiane per le costruzioni in zona sismica, a partire dall’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 3274/2003, hanno consentito l’utilizzo di moderne tecnologie antisismiche, tra le quali l’isolamento alla base. L’isolamento sismico, che si basa sulla drastica riduzione delle azioni sismiche che cimentano la struttura anziché affidarsi alla sua resistenza, consente di ottenere un grado di sicurezza non perseguibile con tecniche tradizionali. Infatti, mentre un edificio tradizionale è destinato a danneggiarsi in occasione di un terremoto violento, un edificio dotato di isolamento sismico alla base può sopportare l’evento rimanendo in campo elastico senza subire danni. In questo ambito, le recenti realizzazioni in Giappone (in particolare il cosiddetto “artificial ground”, ossia una piattaforma isolata simicamente dalla quale spiccano numerosi edifici anche di dimensioni notevoli) e in Cina hanno dimostrato la possibilità di realizzare complessi edilizi su piattaforme isolate di grandi dimensioni. Ulteriori conferme sono rappresentate dalla nuova scuola di San Giuliano di Puglia (il cui sistema di isolamento è stato progettato da un team di esperti coordinato dall’Enea) e dal recente Progetto C.a.s.e., realizzato a L’aquila dopo il sisma del 2009. Tuttavia la conseguente e rapida diffusione dell’isolamento alla base ha riguardato principalmente costruzioni nuove, soprattutto in cemento armato. Il risparmio sul costo di costruzione che si ottiene progettando la struttura in elevazione rende l’isolamento sismico competitivo rispetto alle tecniche tradizionali, almeno in zone ad elevata sismicità. Adeguamento Sismico Di Edifici In Cemento Armato - Il sistema d’isolamento, nel caso di edifici in cemento armato, può essere realizzato: - con sottofondazione, come fatto nell’edificio di via Latini a Fabriano, danneggiato dal sisma del 1997, dove i lavori di sottofondazione hanno poi consentito di ricavare, con parziale recupero della spesa, un piano interrato prima non esistente; - tramite il taglio dei pilastri, come in un edificio a Pianura (Na), in costruzione al momento del sisma del 1980, abbandonato perché non più a norma e quindi recuperato recentemente mediante isolamento sismico. Adeguamento Sismico Di Edifici In Muratura - L’adeguamento sismico per gli edifici in muratura può realizzarsi con i seguenti sistemi: - nell’edificio della City Hall di San Francisco, danneggiato dal sisma del 1989,i dispositivi di isolamento sono stati inseriti previo taglio dei muri portanti, quindi intervenendo sulla struttura dell’edificio; - per l’ edificio scolastico a Vanadzor in Armenia, il sistema ha previsto isolatori inseriti nei muri portanti; - per l’Iran Bastan Museum di Tehran, è prevista una sottofondazione . Il progetto è stato proposto dall’Enea in collaborazione con l’Università di Reggio Calabria e l’International Institute of Earthquake Engineering and Seismology dell’Iran. Le ragioni dello scarso successo dell’isolamento sismico per l’adeguamento degli edifici esistenti vanno ricercate soprattutto nelle difficoltà esecutive associate a costi non sempre sopportabili. Adeguamento Sismico Di Edifici Di Interesse Storico-artistico - La necessità di nuovi sistemi di protezione sismica devono contemperare le importanti ma spesso contrapposte esigenze di sicurezza strutturale e di conservazione del valore e della testimonianza storico-artistica. La questione economica è meno vincolante per il valore inestimabile della testimonianza storica e artistica degli edifici ma le difficoltà esecutive si moltiplicano . L’edificio è infatti ritenuto “intoccabile” fino al piano di posa delle fondazioni per la eventuale presenza di piani cantinati e/o cripte, di pavimenti decorati e di rivestimenti murari di pregio che rendono spesso impraticabile l’applicazione dell’isolamento sismico mediante il taglio dei muri alla base. Recentemente Enea e Politecnico di Torino hanno proposto una Struttura di isolamento sismico di edifici esistenti, che si basa sulla realizzazione di una piattaforma isolata sotto al piano di posa delle fondazioni, in modo da non richiedere alcun intervento sull’edificio sovrastante. Mediante l’inserimento a spinta di tubi orizzontali e la collocazione di dispositivi d’isolamento sismico in corrispondenza del piano orizzontale diametrale degli stessi tubi, viene creata una discontinuità tra la fondazione e il sottosuolo. L’edificio viene quindi separato dal terreno circostante mediante trincee verticali di ampiezza sufficiente per consentire gli spostamenti relativi richiesti dal sistema di isolamento sismico. In questo modo la struttura viene protetta simicamente con interventi che non alterano le caratteristiche architettoniche originali. Con questa tecnica, gli eventuali locali sotterranei non vengono modificati ma fanno parte della sovrastruttura isolata e l’edificio viene collegato rigidamente alle pareti laterali o anche alle calotte superiori dei tubi.  
   
   
FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA FRA AGENZIA DEL TERRITORIO ED ENEA PER LA REALIZZAZIONE DI UN PROGRAMMA DI “MIGLIORAMENTO DELL’EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI UTILIZZATI DALL’AGENZIA DEL TERRITORIO”.  
 
Roma, 12 maggio 2010 - Il Direttore dell’Agenzia del Territorio, dott.Ssa Gabriella Alemanno e il Commissario dell’Enea, ing. Giovanni Lelli, hanno stipulato un Protocollo d’Intesa per la realizzazione di un programma di “Miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici utilizzati dall’Agenzia del Territorio”. Gli obiettivi del piano di azioni dell’Agenzia del Territorio sono: risparmio energetico e incremento dell’efficienza energetica dei suoi edifici, contenimento dei consumi, sensibilizzazione dei propri dipendenti su comportamenti ecosostenibili. L’agenzia ha in programma di eseguire opportune diagnosi degli Uffici in uso per valutarne l’efficienza energetica, in vista di eventuali interventi di riqualificazione. Il complesso patrimonio immobiliare dell’Agenzia costituirà per l’Enea un ampio ambito di sperimentazione, che darà luogo ad utili sinergie. L’iniziativa rientra inoltre nell’ambito di un Accordo Quadro di collaborazione fra Enea, Consip e Mef, che ha come obiettivo principale quello di favorire l’efficientamento energetico nel settore pubblico. Con l’attuazione di questo accordo, l’Enea e l’Agenzia del Territorio realizzano una best practice che può costituire un modello di riferimento anche per altre Pubbliche amministrazioni.  
   
   
LA REGIONE CALABRIA PREPARA UNA NUOVA LEGGE SULLA CASA  
 
Catanzaro, 12 maggio 2010 - La Giunta regionale nella riunione di ieri, presieduta dal Governatore Giuseppe Scopelliti, si è occupata del problema “casa”. Lo ha fatto sulla base della relazione svolta dall’Assessore ai Lavori Pubblici Pino Gentile il quale ha preannunciato la presentazione, in una delle prossime Giunte, della nuova legge in materia che farà proprie le indicazione della legge sulla casa del Governo Berlusconi. “La nuova legge – ha detto l’assessore Gentile - sarà adeguata alle esigenze delle popolazioni amministrate ed ai comuni calabresi, rispetto a quella approvata nella precedente legislatura ed impugnata dal Governo. La legge che porteremo all’esame della Giunta – ha detto ancora Gentile – sarà oggetto anche di un precedente confronto con l’Ance che andremo a fare assieme al Presidente Scopelliti. Nella nuova normativa sarà previsto un aumento della volumetria nel pieno rispetto dell’Ambiente e dell’autentico patrimonio edilizio storico, proprio per venire incontro alle esigenze dei cittadini”. La nuova legge interesserà sia l’edilizia privata che quella pubblica (Cooperative e case popolari). Saranno, poi, previste anche particolari opportunità per quanti si adopereranno in direzione del risparmio energetico.  
   
   
MOLISE, ACQUISTO PRIMA CASA, TRE MILIONI DI EURO PER LO SCORRIMENTO DELLA GRADUATORIA LA REGIONE RISPONDE ALLA CRISI CON LA CONCRETEZZA DELLE AZIONI  
 
Campobasso, 12 maggio 2010 - Su proposta dell´Assessore regionale alla Politica della casa, Luigi Velardi, la Giunta regionale ha previsto un ulteriore stanziamento di tre milioni di euro per l´acquisto della prima abitazione. I nuovi fondi stanziati consentiranno lo scorrimento della vecchia graduatoria e permetteranno di dare risposta alle richieste di molte delle persone che da tempo aspettavano il contributo. I tre milioni di euro, ovviamente, sono destinati a finanziarie le domande già approvate, che sono inserite nella graduatoria della tipologia A1 (Acquisto della prima abitazione), e che riguardano le abitazioni acquistate nel periodo 1999-2004. Le persone inserite nella graduatoria, a seguito di questo ulteriore intervento finanziario, riceveranno dalla Regione formale istanza di completamento della documentazione non esibita al momento della domanda. "Con questi fondi - ha dichiarato l´Assessore Velardi - siamo venuti incontro alle numerose richieste di molte famiglie che avevano formulato la domanda, ma non potevano ricevere il contributo perché si era esaurito il fondo finanziario messo a disposizione al momento della pubblicazione del bando. Io credo che, col finanziamento del bando precedente e di questo ultimo, la Regione stia dando un considerevole aiuto a tutte quelle famiglie che, con grossi sacrifici, sono riusciti ad acquistare la prima abitazione. Alla crisi economica di questo periodo, il Governo regionale sta rispondendo con azioni concrete, rivolte direttamente alle famiglie. Si tratta di un sostegno necessario, soprattutto per quegli strati sociali che oggi vedono minacciato il loro livello di vita ".  
   
   
PESCARA: PROTOCOLLO D´INTESA SULLA SICUREZZA NEI CANTIERI PUBBLICI  
 
Pescara, 12 maggio 2010 - Garantire migliori livelli di prevenzione, sicurezza e regolarità nei cantieri pubblici promossi dalla Provincia di Pescara. Con questo obiettivo è stato firmato il 3 maggio un protocollo d’intesa tra Provincia di Pescara, Ance, Api Edil, Cna Costruzioni, Filca Cisl, Feneal Uil e Fillea Cgil, rappresentati dai rispettivi presidenti e cioè Guerino Testa, Giuseppe Girolimetti, Lucio Sabatini e Franco Santilli, e dai segretari Gianfranco Reale, Giovanni Panza e Massimo Di Giovanni. “Il protocollo – ha spiegato Testa – muove dal presupposto che la riduzione degli investimenti nel settore dei lavori pubblici e il crollo del mercato immobiliare hanno creato una concorrenza esasperata tra le imprese per cui i ribassi d’asta vengono spinti al limite e, di conseguenza, si assiste a un decadimento della qualità delle opere realizzate e al peggioramento delle condizioni di lavoro, sia dal punto di vista economico cha della sicurezza nei cantieri. La Provincia, d’intesa con tutti i protagonisti del settore edile, vuole attivarsi per contrastare questi fenomeni, tutelare i lavoratori e promuovere una migliore qualità degli interventi sul territorio, e lo fa sottoscrivendo un accordo che si presenta quanto mai attuale”. Un plauso all’iniziativa della Provincia è arrivato da tutti i presenti. Girolimetti (Ance) ha sottolineato il “significato politico dell’intesa: rappresenta un primo passo, ha detto, per riportare al centro questioni che riguardano la sicurezza nei cantieri e la qualità dei lavori. L’accordo andrebbe esteso anche alle altre amministrazioni della provincia”. Anche Franco Santilli (Cna Costruzioni) ha commentato che si tratta di “un ottimo inizio per lavorare bene” ed ha aggiunto che la formazione, in questo settore, “è fondamentale”. Per Gianni Panza (Feneal Uil) il protocollo punta ad “evitare la concorrenza spietata tra le imprese per gli appalti pubblici, far emergere il lavoro irregolare ed esercitare un controllo sulla sicurezza, tutelando indirettamente le imprese virtuose e regolari”. “Un giro di vite, insomma, ha proseguito Gianfranco Reale (Cisl), contro il lavoro nero e il mancato rispetto delle norme a tutela degli addetti”. D’accordo anche Massimo Di Giovanni (Fillea Cgil): “L’intesa va nella giusta direzione, ma va applicata, e noi saremo attenti a vigilare che ciò avvenga”.  
   
   
CASA: RACKET OCCUPAZIONI: COMUNE DI MILANO CHIEDE 560 MILA EURO DI DANNI CONTRO I BOSS DI VIA MONTI. SFRATTO ALLA ‘SIGNORA GABETTI’ RITARDATO DAL TAR E PROCURA ARCHIVIA IL 30% DELLE DENUNCE”  
 
Milano, 12 maggio 2010 - “Il Gip ha accolto la richiesta di costituzione come parte civile del Comune di Milano nel procedimento penale con rito abbreviato contro Giovanna Pesco e la figlia Anna Cardinale. L’amministrazione, come parte lesa, ha chiesto un risarcimento complessivo per 560 mila euro per danni patrimoniali e all’immagine. Il Comune ha sempre denunciato tempestivamente l’abusivismo sulla base delle segnalazioni dei gestori. Basterebbe dire che già nel 2000 aveva notificato lo sfratto dell’appartamento occupato dalla ‘Signora Gabetti’, ma il Tar in sospensiva ha annullato il decreto di rilascio, salvo ricredersi 10 anni dopo nell’udienza di merito. Tocca poi ai giudici dimostrare maggiore severità nel punire questo reato, visto che ancora oggi il 30 % delle denunce viene archiviata”. Lo dichiara il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato, in merito al processo che vede imputate Giovanna Pesco e Anna Cardinale attualmente detenute in carcere con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla gestione del racket delle case popolari per lo più in via Monti. “Ringrazio l’Avvocatura del Comune – dichiara De Corato – per questo ennesimo successo dopo che l’Amministrazione è già stata ammessa parte civile nel procedimento penale contro Omar Moreschi, convivente di Anna Cardinale, accusato dei medesimi reati. Il clan che spadroneggiava in via Monti favoriva l’abusivismo e aizzava pure cortei e manifestazioni, talora con lo zampino dei centri sociali, per impedire gli sgomberi contrastando le azioni di ripristino della legalità delle Forze dell’ordine e della Polizia Locale. Il sistema ha però avuto tra marzo e aprile un duro colpo grazie a due decisivi escomi. Ovvero l’appartamento occupato abusivamente da Anna Cardinale al civico 16 di via Monti e quello, grazie al via libera del Tar dieci anni dopo la richiesta del Comune, occupato dalla madre, Giovanna Pesco, al civico 23 della stessa località. Luoghi che, dopo gli arresti di novembre dei due boss, continuavano a essere utilizzati come basi dal clan per attività di abusivismo”. “Solo in via Monti e limitatamente ai civici 15, 16 e 23 - fa notare De Corato - il Comune ha comunicato 33 querele, avviando pertanto l’azione giudiziaria, e predisposto 42 decreti di rilascio, propedeutici agli sgomberi. Allargando il campo al quartiere Niguarda, limitatamente ad altri civici delle vie Luigi Monti oltre che Ciriè, Rapallo, Val Daone, il Comune ha presentato 96 querele all’autorità giudiziaria e 127 decreti di rilascio per occupazioni abusive. Gli sgomberi, è bene sottolinearlo – precisa De Corato – sono stati di competenza delle Forze dell’ordine fino all’aprile 2009, da quando, in accordo con la Prefettura, è stata affiancata l’attività della Polizia Locale”. “Per disincentivare il fenomeno – prosegue De Corato – l’azione sul piano amministrativo deve essere affiancata anche da quella penale. Che compete all’autorità giudiziaria visto che questo reato è disciplinato dall’articolo 633 del codice. Ma in passato questo reato era ritenuto bagatellare. E da inizio 2008 al 31 dicembre 2009 sono 828 i procedimenti pendenti a seguito di querela: 407 riguardano occupazioni abusive in stabili Aler e 421 in alloggi comunali. E il 30% delle denunce viene archiviata. Tanto che per sollecitare una azione giudiziaria più severa ho scritto al Prefetto Gian Valerio Lombardi. Chiedendo la presenza di un delegato della Procura della Repubblica al Tavolo tecnico che si riunirà in Prefettura sul problema del pregresso relativo all’abusivismo negli alloggi popolari”. “Al Niguarda – conclude De Corato - l’azione di ripristino della legalità continua a essere incessante. Solo ieri è stato liberato in via Asturie un altro appartamento occupato da una coppia di stranieri abusivi. E dallo scorso ottobre, con la nuova gestione Aler, sono una cinquantina gli alloggi recuperati e destinati agli aventi diritto”.  
   
   
BOLZANO, EDILIZIA SCOLASTICA: NUOVI PROGETTI NEL PROGRAMMA PRINCIPALE  
 
Bolzano, 12 maggio 2010 - Una serie di progetti per scuole ed asili sono stati inseriti nel programma principale di edilizia scolastica. Lo ha fissato la Commissione provicniale competente riunitasi nei giorni scorsi sotto la presidenza del presidente della Provincia, Luis Durnwalder. Benché non possa essere ancora determinato il relativo contributo in assenza del progetto definitivo, la Commissione ha espresso l´intenzione di inserire nel programma principale la realizzazione di una palestra triplice per il Liceo classico "W.v.d.vogelweide" e le scuole medie "A.stifter" in via Armando Diaz a Bolzano previa demolizione delle due palestre attualmente esistenti presso le "Stifter". Il finanziamento dovrebbe essere suddiviso fra Provincia (parte relativa al Liceo) ed il Comune di Bolzano (parte per scuole medie). La Commissione ha ritenuto, inoltre, necessario ed opportuno acquisire il diritto di superficie per la scuola materna "Dante Alighieri" di Oltrisarco a Bolzano. Tra gli altri progetti inseriti vi è quello per la sistemazione e l´ampliamneto della scuola materna "Regina Elena" a Merano/sinigo per cui è previsto un importo di 1,9 milioni di Eruro spalmato su tre anni. A Sant´andrea, frazione di Bressanone, potrà essere risanata la scuola elementare; a tal fine è stato previsto un intervento per 1.05 milioni di Euro. In località Colle (Valle di Casies) per la realizzazione della nuova scuola materna è stato messo a disposizione un importo di 1,23 milioni di Euro. Tra gli altri progetti inseriti nel programma principale, ma per i quali non è ancora stato definito un finanziamento in assenza del progetto esecutivo, vi è la realizzazione di scuole materne a Tiles (Bressanone) e a Sluderno e la sistemazione ed ampliamento della scuola elementare a Riscone (Brunico).  
   
   
APPROVATO IL BANDO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI PER ADEGUAMENTI STRUTTURALI E ANTISISMICI DEGLI EDIFICI SCOLASTICI DEL VENETO  
 
 Venezia, 12 maggio 2010 - La Giunta regionale, su proposta dell’Assessore ai Lavori Pubblici Massimo Giorgetti, ha approvato i criteri e le modalità di ammissione ai contributi finalizzati ad interventi di adeguamento strutturale e antisismico degli edifici del sistema scolastico di proprietà dei comuni. Le risorse messe a disposizione, € 1.206.389,88, sono state assegnate al Veneto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito dello specifico Fondo per investimenti straordinari. Considerata l’esiguità dei fondi messi a disposizione la Giunta regionale ha ritenuto limitare l’accesso ai soli interventi riferiti agli edifici scolastici ubicati nei comuni più esposti alla pericolosità di un evento sismico. Risultano così interessati in provincia di Belluno i comuni di Arsiè, Gosaldo, Perarolo, Pieve di Cadore; Provincia di Treviso: Arcade, Castelfranco V.to, Castello di Godego, Cimadolmo, Fontanelle, Giavera del Montello, Istrana, Mansuè, Mareno di Piave, Maserada, Paese, Ponzano V.to, Portobuffolè, Povegliano, S. Polo di Piave, Spresiano, Trevignano, Vazzola, Vedelago, Villorba, Volpago del Montello; Provincia di Vicenza: Bassano del Grappa, Campolongo sul Brenta, Cassola, Cismon del Grappa, Rosà, Rossano Veneto, San Nazario, Solagna. Sono peraltro escluse gli interventi riguardanti edifici scolastici realizzati o adeguati nel rispetto delle norme sismiche emanate successivamente al 1984. “Si tratta – sottolinea l’Assessore Giorgetti – di un finanziamento statale che seppur limitato, rientra comunque nella politica della Regione del Veneto, che da sempre considera il tema della sicurezza degli edifici scolastici una priorità”. Le domande di contributo, il cui limite massimo è fissato nella misura di 250.000,00 euro, dovranno pervenire entro il 21 giugno 2010 al seguente indirizzo: Regione del Veneto – Giunta Regionale – Segreteria Lavori Pubblici Direzione Lavori Pubblici – Calle Priuli, 99 – 30121 Venezia.  
   
   
ASSOSIM: PIENA CONDIVISIONE DELL’INTERVENTO DELLA CONSOB. PIÙ RIGORE PER LE CRA.  
 
Milano, 11 maggio 2010 - Assosim esprime pieno apprezzamento per l´intervento della Consob e delle Autorità internazionali nei confronti delle agenzie di rating. Gli intermediari riuniti nell’Associazione manifestano infatti l’esigenza di assoggettare le agenzie di rating ad un regime analogo a quello in vigore per gli analisti finanziari, introducendo l´obbligo di non rilasciare dichiarazioni a mercati aperti e una disciplina più stringente sui conflitti di interesse. L´associazione condivide peraltro la decisione della Consob di non adottare misure restrittive in relazione all´operatività degli intermediari se non in stretto coordinamento con le Autorità degli altri stati dell´Unione Europea: un provvedimento isolato rischierebbe infatti di dare un segnale sbagliato ai mercati internazionali sullo stato di salute del nostro paese. Assosim rappresenta inoltre il favore degli intermediari nei confronti del maxi pacchetto di emergenza varato dall´Ecofin per sostenere i paesi della zona euro, nonché degli acquisti di titoli di Stato effettuati dalle banche centrali. Gli intermediari attendono ora di conoscere le modalità di realizzazione degli annunciati interventi di sterilizzazione degli effetti inflazionistici che potrebbero derivare dall’immissione di liquidità sul mercato. Assosim esprime infine soddisfazione nei confronti del Governo Italiano per aver voluto contribuire, insieme agli altri grandi paesi dell´Unione Europea, a salvaguardare la stabilità dell’area euro.  
   
   
MECCANICA VARIA: NEL I TRIMESTRE 2010 SI CONSOLIDA L’INDICE DI FIDUCIA . STIME CAUTAMENTE OTTIMISTICHE PER IL II TRIMESTRE  
 
Milano, 12 maggio 2010 - Pressoché in linea con l’andamento registrato per gli altri settori industriali, anche per la meccanica varia rappresentata da Anima, pur in un clima di incertezza dei mercati internazionali, è proseguita nei primi tre mesi 2010 la lenta risalita verso la ripresa: l’indagine congiunturale condotta su un campione di 420 aziende ha confermato un generale miglioramento nell’indice di fiducia, anche se la fase negativa non è superata. Resta ancora notevole la distanza con i livelli produttivi pre-crisi. Analisi I Trimestre 2010 - Rispetto al Iv trimestre 2009, il 32% delle aziende intervistate ritiene il fatturato aumentato, il 43% invariato, il 25% peggiorato con un saldo ancora positivo (+7) ma notevolmente ridotto rispetto agli ultimi tre mesi 2009 (+24). Anche il confronto con lo stesso trimestre del 2009 evidenzia una situazione ancora incerta in cui le risposte si ripartiscono pressoché uniformemente: 30% miglioramento, 35% stabilità, 35% peggioramento. Da notare tuttavia che il saldo seppure negativo si è dimezzato portandosi da –10 a -5 punti percentuali. Gli ordinativi, proseguendo nel trend del precedente periodo, sono ancora bassi: solo il 14% delle aziende li considera aumentati, mentre per più della metà si mantengono stabili. Il carnet ordini aumenta lievemente rispetto al precedente periodo, passando da 1,94 a 1,99 mesi di lavoro assicurato. Un tasto dolente permane l’occupazione, che sembra aver subito nel primo trimestre un’ulteriore, seppur lieve, contrazione: all’aumento indicato da una esigua percentuale di intervistati (9%) fa da contraltare un 12% di diminuzione. Un segnale ancora rassicurante è costituito dalla quota di aziende che hanno lasciato invariato il numero dei propri dipendenti (79%). Rimane contenuto il livello di investimenti, che riproduce in modo quasi identico il trend evidenziato per il quarto trimestre 2009: 15% in aumento, 74% stabile, 11% in ribasso. Le aziende in questo periodo hanno dedicato i propri investimenti per la maggior parte a ricerca e sviluppo (35%) e formazione (34%). Seguono gli investimenti negli impianti (23%) e nell’internazionalizzazione. Previsioni Ii Trimestre 2010 - Le previsioni per il breve periodo sembrano orientate al rafforzamento del trend di ripresa: nel Ii trimestre 2010 il 37% delle aziende prefigura un rialzo produttivo, il 52% una situazione stabile, l’11% un calo. Anche le previsioni per il terzo trimestre sono ancora all’insegna di un cauto ottimismo, a riprova di un generale convincimento che la ripresa, seppure rimandata e ostacolata da fattori concomitanti, dovrebbe lentamente consolidarsi. Analisi Settoriale - Passando all’analisi di alcuni settori si evidenzia, per il comparto caldareria, rappresentata in Anima dall’Associazione Costruttori Caldareria Ucc, che il 16% (il 29% per il mercato italiano) delle aziende partecipanti considera il proprio fatturato in crescita rispetto al Iv trimestre 2009 e il 27% ritiene sia aumentato rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Per quanto riguarda le previsioni a breve termine, il 24% delle aziende del campione si aspetta un fatturato in crescita nel Ii trimestre dell’anno. Il 48% delle aziende del valvolame bronzo e ottone, rappresentato dall’Associazione Avr federata in Anima, indica un aumento della produttività rispetto al periodo precedente e il 52% un aumento rispetto al I trimestre 2009. Meno buone le previsioni per il secondo trimestre: il saldo fra risposte positive e negative equivale a zero e sembra prevalere la stabilità per il 52% delle aziende. Pressoché stabile (95%) anche occupazione e investimenti (90%). Per quanto invece attiene il valvolame industriale di Avr, anche se in generale le stime relative al primo trimestre sono ancora uniformemente improntate al negativo, si evidenzia un incoraggiante 30% di risposte per un aumento degli investimenti. Le aspettative nel breve periodo sono all’insegna di un’espansione produttiva per il 41% sui mercati esteri e di un ulteriore aumento del fatturato nel totale rispetto al primo trimestre per il 33% delle aziende. Il settore delle pompe, rappresentate in Anima da Assopompe, denuncia un rialzo del fatturato per il 33% dei casi, con saldo negativo di –10 punti percentuali. Molto confortanti le previsioni per il Ii trimestre 2010, con un 55% di risposte positive per un aumento della produzione e un aumento negli investimenti del 28%. Il 23% delle aziende del comparto serrature di Assoferma, federata Anima, indica un’espansione dei livelli produttivi: da rilevare però che sul mercato nazionale la percentuale di risposte positive è raddoppiata (46%). Per il secondo trimestre si prefigura per il 36% delle aziende un aumento di fatturato sui mercati esteri e un 25% sul totale mentre prevale per il 63% degli intervistati la stabilità produttiva.  
   
   
BOLZANO: MISURE ANTI-CRISI, PIÙ LIQUIDITÀ PER LE COOPERATIVE  
 
Bolzano, 12 maggio 2010 - La Giunta provinciale ha dato il via libera alla liquidazione degli anticipi sui contributi alle cooperative, che possono ricevere il 50% del finanziamento contemporaneamente all´approvazione della richiesta. "Grazie a questo provvedimento - commenta l´assessore Roberto Bizzo - possiamo dare più liquidità alle cooperative, aiutandole a fronteggiare la crisi". "Con la modifica dei criteri per la concessione delle agevolazioni per lo sviluppo dell´economia cooperativa - sottolinea Bizzo - si è voluto dare un´iniezione di liquidità alle cooperative beneficiarie di tali contributi: non solo tramite l´anticipo del 50% del contributo, ma offrendo anche la possibilità di presentare delle rendicontazioni parziali durante l´anno, in modo da ricevere ulteriori tranche di pagamento a fronte delle spese effettuate". "In particolare - spiega la direttrice dell´Ufficio cooperative Manuela Paulmichl - l´anticipo potrà essere liquidato anche subito dopo l´emanazione del provvedimento di concessione del contributo. In questo modo le cooperative non dovranno ricorrere subito al credito bancario per prefinanziare il proprio investimento". La liquidazione rateale del contributo, invece, viene introdotta in caso di importi di spesa elevati oppure di una pluralità di spese contemplate nella stessa domanda di contributo, e consente alla cooperativa di non dover ricorrere al credito per sostenere l´intera spesa programmata prima di ricevere il saldo del contributo. "I destinatari delle agevolazioni - aggiunge Roberto Bizzo - sono cooperative sociali, cooperative costituite lavoratori in seguito alla chiusura d´azienda o alla dislocazione della produzione, e cooperative innovative che offrono lavoro a donne e giovani. Si tratta di soggetti che nascono con poche risorse finanziarie, ma che hanno un alto valore sociale soprattutto in un momento di crisi. E´ bene che si venga loro incontro accelerando le procedure di concessione dei contributi, in modo da fornire in tempi brevi la liquidità necessaria per avviare e svolgere la propria attività". Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all´Ufficio provinciale sviluppo della cooperazione (0471 413795, coop@provincia.Bz.it , www.Provincia.bz.it/cooperazione )  
   
   
AUSTRIA, MERCATO IN CRESCITA PER L´OTTICA  
 
Vienna, 12 maggio 2010 - Nel 2009 le catene commerciali di negozi di ottica operanti in Austria, tra cui le più importanti sono Hartlauer, Fielmann e Pearle, hanno guadagnato quote di mercato a sfavore dei centri ottici specializzati, scesi dal 66 al 64 per cento. La forbice dei prezzi tra i centri ottici specializzati e le catene commerciali di ottica si è leggermente ridotta. Rispetto al 2008, nel 2009 nei centri ottici sono stati spesi 17 euro in più per paio di occhiali, contro i 38 nelle catene. La spesa media per paio di occhiali è aumentata da 23 a 278 euro e il fatturato complessivo del settore è aumentato del 3 per cento a 443 milioni di euro. In Austria ci sono complessivamente, tra centri specializzati e catene, oltre 1100 negozi di ottica che impiegano circa 4 mila persone, con un totale di vendite annuali di 1,4 milioni di paia di occhiali (compresi occhiali da sole e occhiali per bambini). I principali punti vendita delle catene commerciali sono quelli dell´austriaca Hartlauer, con 161 negozi totali; segue la catena statunitense Pearle con 91 negozi in Austria e la catena dell´ottica più grande d´Europa, che è la tedesca Fielmann, con 29 punti vendita sul territorio austriaco. Nel 2009 la Hartlauer, che tra i suoi prodotti vende anche articoli elettronici, fotografici e apparecchi acustici, ha registrato un fatturato di 213 milioni di euro.  
   
   
A FIRENZE LA CONFERENZA FINALE DEL PROGRAMMA EUROPEO ERIK ACTION TUTOR PORTA A PORTA PER AIUTARE LE AZIENDE AD INNOVARSI SIMONCINI: «SARÀ LA BUONA PRATICA CHE IMPORTEREMO DALLA BASSA AUSTRIA»  
 
Firenze, 12 maggio 2010 - Tutor porta a porta, a caccia di piccole imprese che possono crescere ma devono essere aiutate ad innovarsi. E i cui frutti potranno magari essere raccolti anche da altri. La Toscana importerà la buona pratica dalla regione della Bassa Austria. Nella stessa regione austriaca di St. Poelten, ma anche nelle Fiandre, nella provincia svedese di Smalandoch Oarna e nella Britannia francese importeranno invece Fabrica Ethica, il programma di certificazione sociale della Toscana che misura il grado etico e la responsabilità sociale di un´azienda lungo l´intera filiera di un prodotto, dall´acquisto delle materie prime alla loro lavorazione. Sta tutto scritto negli undici piani d´azione firmati oggi a Firenze e che hanno concluso la conferenza finale di Erik Action, un programma europeo da 1,9 milioni iniziato il 1 luglio del 2008 e che si concluderà il 30 giugno 2010. Un programma che ha coinvolto 11 regioni e 10 stati, dall´Austria all´Italia, dal Portogallo alla Spagna, dalla Slovacchia alla Francia, fino al Belgio, la Romania, la Svezia e la Grecia. «Un programma – ha sintetizzato il neo assessore all´attività produttive della Toscana, Gianfranco Simoncini – capace di muovere nei prossimi anni 40 milioni di euro (1 milione e 600 mila di fondi europei solo in Toscana ndr) e di coinvolgere 1800 imprese, 250 centri di ricerca e più di mille lavoratori». Si è parlato di innovazione stamani al Palaffari di Firenze. Innovarsi è infatti essenziale, perché quando la crisi economica sarà alle spalle solo le aziende che avranno saputo innovarsi potranno affrontare il mercato con una marcia in più. «L´europa e l´Italia – ha detto Simoncini – vivon o una fase molto delicata per la tenuta della moneta, in un momento già difficile per lo sviluppo e l´occupazione. Compito delle istituzioni, ancor di più oggi, è quello di mettere in campo una risposta coordinata capace di salvaguardare il lavoro, la crescita dello sviluppo e l´introduzione di quegli elementi di innovazione utili e a volte essenziali per reggere la sfida della globalizzazione e invertire la tendenza. Un obiettivo a cui la Regione ha già lavorato l´anno scorso». «In tutto questo è certamente importante – ha aggiunto – saper osservare quello che succede oltre i confini nazionali, per importare buone pratiche e costruirne insieme». Martina Ebner, la funzionaria che ha portato il saluto della ministra agli affari economici della Bassa Austria Petra Bohuslav costretta a casa da un´influenza, ha sottolineato come la Fabrica Ethica toscana potrà essere un´innovazione importante per molte piccole imprese della regione, soprattutto nel settore energetico, al fine di garantire uno sviluppo davvero sostenibile. Dirk Ahner, direttore generale della Commissione europea, ha ricordato con un messaggio video spedito da Bruxelles come il lavoro fatto in questi due anni potrà essere un´indicazione utile anche per il lavoro futuro. Le buone pratiche di cui si è parlato ieri, raccontate anche da una mostra fotografica al piano terra, sono le più disparate. E nel pomeriggio, dopo due sessioni parallele, c´è stato spazio anche per un´esperienza extraeuropea: quella dell´associazione statunitense Innovation America.  
   
   
LIGURIA: ARTIGIANATO, GUCCINELLI VILLAGGIO ARTIGIANO CNA SCAMBIO CULTURALE FRA GENERAZIONI  
 
 Genova, 12 Maggio 2010 - Presentata Cna Villaggio Artigiano 2010, la prima manifestazione riservata alle produzioni artigianali di eccellenza della piccola e media impresa ligure, nazionale ed internazionale, alla riscoperta dell’artigianato artistico d’eccellenza. Si terrà in piazza Caricamento a Genova dal 21 al 23 maggio 2010 ed è organizzata dalla Cna Liguria con il contributo della Regione Liguria. Alla presentazione sono intervenuti l’assessore allo Sviluppo Economico e Artigianato della Regione Liguria Renzo Guccinelli, Marco Merli presidente Cna Liguria e Nicola Caprioni, segretario Cna Liguria. “Sono particolarmente felice di presentare quest’iniziativa in cui ho creduto nel corso del mio primo mandato - ha detto l’ assessore Guccinelli - per la sua valenza culturale oltre che economica, che vede anche attraverso i laboratori indirizzati ai bambini la trasmissione da una generazione all’altra dei valori tipici dell’artigianato.”  
   
   
UN PRESTITO E UN PROTOCOLLO DI INTESA RILANCIANO DUE REALTÀ PRODUTTIVE TABITALY E DALMINE: LA GIUNTA TOSCANA CENTRA DUE BERSAGLI DI SVILUPPO  
 
Firenze, 12 maggio 2010 - Un prestito alla Tabitaly, un accordo con la Dalmine. Con due interventi diversi la giunta regionale scioglie due nodi pesanti per l´economia regionale e salva centinaia di posti di lavoro. Lo ha annunciato il presidente Enrico Rossi nel corso del suo primo briefing con la stampa. «La crisi è in cima ai nostri pensieri – afferma il presidente Rossi – Ma questi primi risultati dimostrano che con l´impegno e una forte attenzione si può contrastare. Questo impegno lo proseguiremo immediatamente e nelle prossime settimane». Sotto la lente della giunta le situazioni delle Eaton di Massa (dove oggi pomeriggio interviene lo stesso presidente Rossi nel corso di una iniziativa sindacale) e la Nuovo Pignone. Ma ecco qualche dettaglio sui provvedimenti di oggi. Tabitaly - Per questa fabbrica di Foiano della Chiana, che produce cabine e piatti per la doccia, la Regione è intervenuta attraverso la sua finanziaria, la Fidi. E´ stata approvata una operazione di prestito partecipativo (rinforzo del capitale) di 500.000 euro a 10 anni. In pratica, verrà concesso un finanziamento in conto aumento del capitale sociale. Il finanziamento alla Tabitaly sarà concesso dal sistema bancario prima della fine di questo mese. «Il problema di questa azienda sana, forte per fatturato, ordini e in grado di assumere personale era il credito» ha spiegato il presidente. Un anno fa i 43 dipendenti hanno acquistato, con un autotassazione di 5mila euro a testa, la società in crisi che minacciava la chiusura. Questa scelta ha dato il via a una veloce rinascita: nel giro di un anno sono state fatte 7 assunzioni a tempo indeterminato e 13 interinali, mentre il fatturato è triplicato grazie all’aumento delle commesse. Nel 2010 Tabitaly rischia la chiusura a causa della mancata erogazione di credito da parte della banche. L´intervento regionale consente all´impresa di scongiurare il rischio di chiusura e di rilanciarsi. Dalmine - La giunta ha approvato, e domani l´assessore Gianfranco Simoncini lo firmerà con tutte le parti interessate, il protocollo di intesa che permetterà di mantenere attivo lo stabilimento di Piombino. «L´impegno della Regione per la Dalmine – ha detto il presidente Rossi – era iniziato nella passata legislatura, quando abbiamo avvertito i primi segnali di pericolo chiusura. Ora firmiamo una intesa che sgombra il campo da queste minacce, conferma la presenza in Toscana di un impresa di grande rilievo, assicura l´occupazione di 180 addetti e, attraverso la previsione di concentrare a Piombino tutta la logistica, fa pensare a ulteriori prospettive di sviluppo». Il protocollo che verrà firmato domani prevede percorsi per la soluzione delle maggiori criticità incontrate da Dalmine a Piombino. In primo luogo interventi infrastrutturali al Porto di Piombino, in particolare la realizzazione di nuove banchine con maggiore pescaggio, la realizzazione di nuove aree di stoccaggio ed impianti per la movimentazione dei materiali, la separazione della parte commerciale del porto da quella turistica, la creazione di una nuova viabilità che colleghi direttamente lo stabilimento Dalmine con il porto, il potenziamento della rete ferroviaria e dei collegamenti con le aziende, il porto, la stazione di smistamento. La Regione assicurerà il suo supporto agli investimenti e agli interventi di sviluppo industriale previsti da Dalmine, in particolare per progetti per la realizzazione di nuovi impianti tecnologici e per la sicurezza, per la realizzazione di nuove aree e strutture per la logistica, per investimenti e progetti di ricerca in collaborazione con le Università toscane finalizzati a potenziare la ricerca tecnologica, per la formazione delle risorse umane, anche in relazione all’utilizzo delle nuove strutture e tecnologie e per la promozione all’estero dei prodotti Dalmine nell’ambito del Piano promozionale regionale 2011.  
   
   
INDUSTRIA FVG: INACCETTABILE CHIUSURA TRACTION A FUSINE  
 
Trieste, 12 maggio 2010 - La prospettiva di chiusura dello stabilimento a Fusine della Weissenfels Traction è inaccettabile per l´Amministrazione regionale. Lo ha dichiarato ieri il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Luca Ciriani, a margine dell´incontro convocato con sindacati e proprietà alla presenza del sindaco di Tarvisio, Renato Carlantoni. In questo caso, è stato rilevato, la posizione di Regione e Comune coincide con quella dei sindacati. Chiudere la produzione delle catene pesanti (destinate a sgombraneve e mezzi forestali) a Fusine rappresenta una situazione non accettabile, da un lato per il tessuto occupazionale del Tarvisiano e dall´altro per l´imponente impegno garantito all´imprenditore Zanetti negli ultimi cinque anni in funzione del difficile recupero del marchio e dell´azienda dal precedente fallimento. "Nel corso dell´incontro - ha detto Ciriani - abbiamo chiesto alla proprietà chiarimenti sull´annunciata scelta di chiusura dello stabilimento. Zanetti deve a questa Amministrazione grande chiarezza e impegno. Per questo motivo, dopo aver considerato inaccettabile la chiusura dello stabilimento Weissenfels Traction a Fusine, abbiamo scelto di riconvocare un incontro tra qualche settimana, al fine di valutare una diversa proposta che garantisca il mantenimento di marchio e produttività sul territorio regionale e in particolare nel Tarvisiano". Il lungo incontro ha messo di fronte proprietà della Weissenfels, che aveva annunciato la chiusura dello stabilimento che conta a oggi 35 dipendenti, i sindacati e il sindaco di Tarvisio, con la Regione nel ruolo di coordinamento. Dalla proprietà è emerso che il settore delle catene pesanti non rappresenta un mercato profittevole e da qui la volontà di chiudere la produzione. "Il tempo dato alla proprietà - ha concluso il vicepresidente - serve per rivedere strategie e dati elaborando una soluzione accettabile, ferma la nostra disponibilità a sostenere la produzione e l´occupazione nel Tarvisiano".  
   
   
AFFOLLATISSIMA ASSEMBLEA ALLA EATON DI MASSA ROSSI: «LA BATTAGLIA DEI LAVORATORI È QUELLA DELLE ISTITUZIONI» IL PRESIDENTE ANNUNCIA PER OGGI UNA TELEFONATA AL SOTTOSEGRETARIO LETTA  
 
Firenze, 12 maggio 2010 - "La Regione condivide in pieno la vostra lotta e l´unità tra lavoratori e istituzioni è fondamentale per portare avanti questa battaglia". Ha esordito così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che ha partecipato ieri ad una affollatissima assemblea alla Eaton di Massa, azienda che vede i 340 dipendenti in cassa integrazione dal 2008 e senza prospettive certe dato che la multinazionale americana ha già deciso la chiusura dello stabilimento L´incontro è stato richiesto dalla Rsu e dai sindacati di categoria Fim, Fiom e Uilm, per chiedere agli Enti locali, Regione in testa, di far fronte comune per ottenere un nuovo tavolo di confronto con il Ministero dello sviluppo economico e chiedere aggiornamenti sul processo di reindustrializzazione dell’area. «Il futuro della nostra regione passa attraverso il rilancio dell’attività manifatturiera – ha detto Rossi – è questo è il primo punto del nostro programma di governo». Sulla vertenza Eaton ha poi ribadito l´impegno della Regione per sostenere un nuovo sviluppo dell´area con un importante pacchetto di provvedimenti ai potenziali acquirenti. Tra questi un contributo di 6000 euro per ogni lavoratore della Eaton reintegrato, la messa a disposizione di fondi per la formazione e la ricerca, sostegno al credito con l´intervento di Fidi Toscana. «Se sarà necessario – ha aggiunto - provvederemo anche a cercare altre forme come accordi di programma specifici e sulle infrastrutture». Il presidente ha poi lanciato un fermo monito alla Eaton: «La proprietà deve abbassare le pretese perché ha lasciato sul territorio una ferita pesante e deve aiutare chi ha perso il lavoro. Quest’area – ha ribadito Rossi - è dei lavoratori apuani e toscani e non ci piace questa forma di capitalismo che non risponde socialmente di quello che fa». Ma anche Roma deve fare la sua parte per il presidente della Regione Toscana. «Noi la nostra parte l’abbiamo fatta e la stiamo facendo, ma è doveroso che anche il Governo faccia la sua e per questo domani chiamerò direttamente il sottosegretario Gianni Letta per sollecitare un suo intervento». Tutto questo nel contesto di una Provincia, quella di Massa-carrara che più di altre sta subendo la morsa della crisi economica. Secondo i dati diffusi nel corso dell’assemblea, registra un tasso di disoccupazione dell’11,2%, il doppio della media regionale, una crescita della cassa integrazione straordinaria di 3 volte superiore con altre aziende in crisi come la Nuova Cantieri Apuania e la Ica di Aulla. «Il futuro della nostra regione passa attraverso il rilancio dell’attività manifatturiera – ha detto Rossi – è questo è il primo punto del nostro programma di governo». Insieme al presidente della Regione erano presenti molti esponenti delle Istituzioni. I sindaci Roberto Pucci (Massa), Angelo Zubbani (Carrara), il presidente della Provincia Osvaldo Angeli, gli assessori provinciali Paolo Baldini e Raffaele Parrini, il parlamentare Andrea Rigoni e i consiglieri regionali Loris Rossetti e Paolo Marini.  
   
   
ALCOA, VERTICE PALAZZO CHIGI, ASSESSORE MANCA: "CONFERMATI TUTTI GLI IMPEGNI"  
 
Cagliari, 12 Maggio 2010 - Alcoa resta in Italia e rilancia gli investimenti. La conferma è giunta il 10 maggio da Palazzo Chigi, al termine dell´incontro tra i rappresentanti del Governo (il sottosegretario della Presidenza, Gianni Letta, e i ministri del Lavoro, Maurizio Sacconi, e dell’Innovazione, Renato Brunetta), della Regione (l’assessore del Lavoro, Franco Manca), della multinazionale (l’amministratore delegato della Alcoa Trasformazioni Srl, Giuseppe Toia) e delle organizzazioni sindacali. L´ingegner Toia ha illustrato il piano industriale, che si fonda su tre punti principali: la permanenza in Italia (di sicuro sarà tenuto in vita il sito di Portovesme, mentre quello veneto di Fusina resta in stand-by in attesa di ulteriori verifiche tecniche), nuovi investimenti produttivi per 40 milioni di euro in tre anni e garanzia di mantenimento di tutti i livelli occupativi. I prossimi passaggi prevedono gli accordi tra azienda e sindacati. "La Regione Sardegna - commenta l’assessore Manca - accoglie con particolare favore questo risultato importantissimo. Il Presidente Cappellacci e il Governo si sono impegnati duramente, in questi mesi, per raggiungere questo obiettivo e dare nuove prospettive di sviluppo al territorio del Sulcis Iglesiente. Si tratta di una soluzione di ampio respiro, che offre una prospettiva per gli impianti di Portovesme ben più lunga dei tre anni cui fa riferimento il piano industriale. Se siamo riusciti a scongiurare la fuga dell’Alcoa dall’Italia, lo dobbiamo anche e soprattutto della coesione politica e sociale". L’ingegner Toia ha spiegato che l’ammodernamento degli impianti è già partito con alcuni interventi alle celle elettrolitiche, che garantiranno una maggiore efficienza. Il sottosegretario Letta ha offerto buone speranze all’azienda, annunciando che l’Unione Europea sembra orientata a non considerare come aiuti di Stato l’abbattimento dei costi energetici per le aziende energivore.  
   
   
ALCOA OK A PROPOSTE GOVERNO; NEANCHE UN POSTO LAVORO PERSO NEL VENETO; SFIDA FUTURA PER OCCUPAZIONE E’ LEGARE AMMORTIZZATORI SOCIALI A FORMAZIONE  
 
Venezia, 12 maggio 2010 - “C’è la buona notizia dall’Alcoa: ieri sera si è concluso positivamente l’incontro a livello nazionale e l’azienda ha accettato le proposte avanzate dal Governo, con la presenza forte della Regione Veneto. Ci premeva non si perdesse nessun posto di lavoro e così è stato. All’interno del primario dell’Alcoa resteranno 30 lavoratori. Ora vigileremo sugli impegni presi dall’azienda al tavolo del governo. Tuttavia il problema di come uscire dalla crisi occupazionale resta al centro della nostra attenzione ed è trattato costantemente in sede di giunta”. Lo ha detto ieri Elena Donazzan, assessore regionale al lavoro, intervenuta alla conferenza stampa a conclusione della seduta del governo veneto. L’assessore ha ricordato di aver portato all’approvazione della giunta alcuni provvedimenti sul parere da esprimere come Regione in merito alla procedura di consultazione sindacale per la richiesta di cassa integrazione guadagni straordinaria avanzata da alcune aziende con sede nel Veneto. “La sfida del futuro per il Veneto nel campo dell’occupazione – ha aggiunto – sarà di continuare a presidiare gli ammortizzatori sociali e di legarli alla formazione professionale, come indicato dal resto dal governo. La Regione dovrà aggiungere nuove competenze alla funzione pubblica già esercitata nella gestione delle crisi occupazionali e nell’impegno nei confronti del governo. La strategia da improntare si realizzerà solo attraverso una profonda conoscenza della situazione del mercato del lavoro e dei suoi meccanismi. Il rapporto 2009 e l’anticipazione del rapporto 2010 da parte di “Veneto Lavoro” evidenzia un calo evidente delle esportazioni (-17% dati del 2009 sul 2008), una discesa degli investimenti (-13%), un dato sulla disoccupazione che si attesta sul 5% . Oggi abbiamo perso 70 mila posti di lavoro e sono circa 107 mila le persone alla ricerca di lavoro; il saldo resta negativo – ha osservato Donazzan - e diventa sempre più importante avere una gestione pubblica nella conduzione delle crisi”.  
   
   
DIALOGO APERTO CON LA PROPRIETA´´ SAFILO  
 
Trieste, 12 maggio 2010 - Il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Luca Ciriani, ha incontrato la proprietà della Safilo alla presenza di Confindustria Udine. Un primo incontro, dopo la disponibilità espressa dall´amministratore delegato a dialogare con la Regione, che fa seguito alla richiesta dei sindacati di avere informazioni certe e aggiornate a fronte dell´ingresso tra i soci del fondo olandese Hal. "Ho verificato - ha commentato Ciriani - la disponibilità al dialogo dell´azienda. A oggi non vi sono sostanziali novità sul fronte della situazione negli stabilimenti regionali della Safilo ed è stato confermato dall´azienda che il nuovo piano industriale sarà approvato entro novembre". Sul fronte della cassa integrazione, ha aggiunto il vicepresidente della Regione, la Safilo ha chiesto la proroga per ulteriori otto mesi della cassa integrazione in deroga. Dei 750 dipendenti interessati dagli ammortizzatori sociali, 38 hanno finora richiesto la mobilità volontaria ed altri potrebbero farlo entro giugno.  
   
   
FONDAZIONE UMBRIA CONTRO L’USURA PRESIDENTE BELLOCCHI: “CON RIORGANIZZAZIONE RILANCIATA ATTIVITÀ ENTE”  
 
Perugia, 12 maggio 2010 – “La Fondazione Umbria contro l’usura, dopo la riorganizzazione operata nel 2008, ha ritrovato la piena efficienza, sia con riferimento ai suoi organi sia per il grande numero di contatti e interventi attuati”. Lo ha affermato il presidente Alberto Bellocchi, nella sua relazione durante l’assemblea generale dei soci, tra i quali è la Regione Umbria, che si è tenuta ieri a Palazzo Donini, con all’ordine del giorno l’approvazione del rendiconto consuntivo 2009 e del bilancio di previsione 2010. “Le modifiche allo Statuto e al Regolamento hanno dato i loro frutti”, ha detto Bellocchi sottolineando la comune volontà di proseguire il lavoro “con rinnovato impegno, in particolare in un momento di grandissima difficoltà dell’economia che ha portato molto spesso, con ottica miope, gli operatori finanziari a chiudersi in se stessi, costringendo – ha aggiunto – cittadini e famiglie, forse le più deboli e meno assistite, a ricorrere con sempre più frequenza alla Fondazione”. A causa delle generali difficoltà finanziarie delle piccole imprese e delle famiglie, infatti, sono state “molte decine – ha detto il presidente della Fondazione Umbria contro l’usura - le persone che hanno bussato alla nostra porta”. La Fondazione ha potuto soddisfare una quarantina di richieste, con un impegno complessivo di oltre 1 milione e 250mila euro, a dimostrazione della “grande vitalità dell’Ente”. Criticità sono presenti con il sistema del credito, “si stanno allentando i rapporti con alcuni istituti di credito” ha rilevato nella sua relazione Bellocchi, che ha inoltre sottolineato che “purtroppo è totalmente assente, ormai da vari anni, il contributo che dovrebbe venire dallo Stato”. Con il Ministero delle Finanze, ha reso noto a questo proposito il presidente, si è instaurato un contenzioso a seguito della richiesta da parte del Ministero stesso di circa 300mila euro per presunto danno erariale a causa delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto l’ex consulente della Fondazione Claudia Pasqua. “Il Ministero resta fermo nella sua richiesta – ha detto Bellocchi – nonostante sia dimostrata la totale estraneità della Fondazione Umbria contro l’usura dagli illeciti e la Fondazione sia anzi stata riconosciuta in sede giudiziaria come vittima”. La Fondazione Umbria contro l’usura, per l’intervento della Regione Umbria, si è insediata nella nuova sede di Palazzo Maltauro, in Via Fontivegge 55 a Perugia (al quarto piano).  
   
   
CCIAA POTENZA: INCONTRO CON DELEGAZIONE CECA SU FORMAZIONE SCAMBIO DI IDEE E DI BEST PRACTICE SU FORMAZIONE SCOLASTICA E IMPRENDITORIALE  
 
 Potenza, 12 maggio 2010 - Un gruppo di tecnici della Repubblica Ceca guidati da Dagmar Prošková - Managing Director del Ric, Reskillingand Information Center di Most - ha partecipato questa mattina ad una visita di studio organizzata dalla Forim – Azienda speciale della Camera di Commercio di Potenza e coordinata dal direttore della Forim, Franco Fucci. Scopo dell’incontro, trasferire le attività del sistema camerale legate alla formazione scolastica e imprenditoriale, oltre che fare rete sul territorio europeo. “Per chi usufruisce dei Fondi comunitari, è fondamentale l’aggiornamento e lo scambio di buone prassi da mettere in campo – commenta il presidente della Camera di Commercio di Potenza, Pasquale Lamorte -. Sul piano specifico della formazione per i neo imprenditori e dell’alternanza scuola-lavoro, la Camera e la Forim possono del resto vantare una lunga esperienza e il varo di programmi sperimentali molto innovativi. Oltre ai cicli di giornate formative e informative, l’assistenza e la consulenza, sono stati sottoscritti significativi protocolli di intesa (come quello sul Laboratorio Territoriale, per creare un raccordo costante tra scuola, formazione e lavoro). L’adesione a programmi del sistema camerale nazionale per premiare le migliori idee imprenditoriali degli studenti, inoltre, ha permesso a molte scuole lucane di cimentarsi in business games e di competere (con ottimo profitto) con altri Istituti italiani, a dimostrazione che la cultura di impresa può germogliare già tra i banchi di scuola”. La delegazione ceca si è recata anche all’Istituto Tecnico Commerciale “Da Vinci” di Potenza per incontrare i docenti e ascoltare il punto di vista della scuola sui principali progetti di impresa a cui l’Istituto ha partecipato. Domani i lavori si spostano a Matera, dove è in programma un seminario sul “Ruolo dell’impresa simulata nello sviluppo delle competenze imprenditoriali”. Verranno coinvolte le autorità istituzionali con competenze nella formazione, rappresentanti del sistema camerale e delle associazioni di categoria.  
   
   
POSITIVO ACCORDO CIGS PER FEBERPLAST  
 
Trieste, 12 maggio 2010 - Il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Luca Ciriani, ha incontrato ieri a Udine i vertici della Feberplast di Bertiolo, i sindaci del territorio coinvolto nella crisi aziendale e i sindacati al fine di valutare la situazione dopo la chiusura dello stabilimento. "La chiusura della Feberplast rappresenta una perdita per il territorio regionale e in particolare per la provincia di Udine - ha detto Ciriani - ma è positivo aver raggiunto l´accordo per la cassa integrazione straordinaria per un anno, con buone prospettive di prolungamento al secondo sulla base della ricollocazione del 30 per cento dei dipendenti". Nel corso dell´incontro le amministrazioni locali e i rappresentanti dei lavoratori hanno espresso preoccupazione per il futuro dell´industria sul territorio, ma hanno anche verificato la possibilità di una ricollocazione di parte del personale in un progetto di riconversione che mira a trasformare l´impianto per renderlo adatto alla cromatura utilizzata nel settore della produzione di sedie. "Se questa possibilità - ha affermato Ciriani - si concretizzerà, la Regione sarà a disposizione con i propri strumenti di sostegno alle aziende per concretizzare il progetto". In una prima fase, il piccolo impianto di cromatura potrebbe riassorbire una decina dei 57 lavoratori in cassa integrazione.