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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Marzo 2007
PARLAMENTO EUROPEO: MUSICA ON LINE: OCCORRONO NORME EUROPEE VINCOLANTI  
 
Strasburgo, 14 marzo 2007 - Il Parlamento europeo ritiene inaccettabile la recente raccomandazione della Commissione sulla gestione transfrontaliera dei diritti d´autore nel campo dei servizi musicali on line. Lamentandosi di non essere stato consultato, ne respinge l´approccio non vincolante e sollecita l´adozione di una direttiva quadro flessibile in tale settore. Questa dovrà tenere conto della specificità dell´era digitale e tutelare la diversità culturale europea, gli interessati più piccoli e i repertori locali. Il 18 ottobre 2005 la Commissione europea ha adottato una raccomandazione concernente la gestione transfrontaliera dei diritti d´autore nel campo dei servizi musicali online autorizzati. Il commissario Mccreevy ha definito la raccomandazione uno strumento non vincolante (di soft law), pensato per concedere al mercato la possibilità di orientarsi nella giusta direzione. Con la relazione d´iniziativa di Katalin Lévai (Pse, Hu), il Parlamento ritiene anzitutto «inaccettabile» il fatto che la Commissione abbia omesso di coinvolgere formalmente l´Assemblea, visto che la raccomandazione va chiaramente oltre una mera interpretazione o integrazione delle norme esistenti. Per i deputati è altrettanto inaccettabile che sia stato scelto un approccio di "soft law" senza consultazione preventiva e senza il coinvolgimento formale del Parlamento e del Consiglio, «aggirando così il processo democratico». Soprattutto perché l´iniziativa adottata «ha già influenzato decisioni di mercato a potenziale svantaggio della concorrenza e della diversità culturale». Secondo i deputati, inoltre, la formulazione imprecisa della raccomandazione - il cui solo scopo è di regolamentare la vendita on line di registrazioni musicali - potrebbe portare a credere che sia applicabile ad altri servizi on line (come ad esempio i servizi di radiodiffusione) contenenti registrazioni musicali. Per sanare questa incertezza giuridica che potrebbe avere «effetti pregiudizievoli», invitano quindi la Commissione a chiarire che la raccomandazione del 2005 si applica esclusivamente alle vendite on line di registrazioni musicali. D´altra parte, la esortano a presentare al più presto - previa stretta consultazione delle parti interessate - una proposta di direttiva quadro flessibile, che deve essere adottata in codecisione dal Parlamento e dal Consiglio, al fine di disciplinare la gestione collettiva del diritto d´autore e dei diritti connessi per quanto riguarda i servizi musicali on-line trasfrontalieri. La proposta, è anche precisato, dovrà tenere conto della specificità dell´era digitale e tutelare la diversità culturale europea, gli interessati più piccoli e i repertori locali. Il Parlamento comprende e sostiene quindi le disposizioni in merito all´esistente possibilità per i titolari di diritti di scegliere un gestore collettivo dei diritti (Crm), di determinare i diritti on line affidati e il loro ambito territoriale. Così come il diritto al loro ritiro dal gestore collettivo o al loro trasferimento ad un altro gestore. Sottolinea poi l´importanza di tenere conto dell´efficacia della cooperazione tra gestori collettivi di diritti al fine di tutelare anche gli interessi dei titolari di diritti più piccoli e locali, salvaguardando così la diversità culturale. A suo parere «la musica non è una merce» e osservano che i gestori collettivi dei diritti sono perlopiù organizzazioni senza scopo di lucro. Ritiene pertanto che gli interessi degli autori e quindi la diversità culturale in Europa, saranno meglio tutelati grazie all´introduzione di un sistema competitivo equo e trasparente «che eviti la pressione al ribasso sui redditi degli autori». Contenuti della nuova direttiva - le proposte del Parlamento - Per i deputati, la direttiva proposta «non dovrebbe in alcun modo compromettere la competitività delle imprese creative del settore, l´efficacia dei servizi forniti dai Crm o la competitività delle imprese di utilizzatori». Inoltre, dovrebbe garantire un elevato livello di protezione e di parità di trattamento dei titolari dei diritti e fare in modo che le disposizioni di legge abbiano «un effettivo, significativo e adeguato impatto» sulla tutela efficace di tutte le categorie di titolari dei diritti. Impatto che, peraltro, dovrebbe essere regolarmente valutato e, se necessario, riveduto. Occorre poi che la direttiva assicuri «una gestione democratica, trasparente e responsabile a livello di Crm», tra l´altro definendo norme minime in materia di strutture organizzative, trasparenza, rappresentanza, regole per la ripartizione dei diritti, contabilità e azioni legali. E´ quindi necessario assicurare un´ampia trasparenza specie per quanto riguarda la base di calcolo delle tariffe, i costi di gestione e la struttura dell´offerta e, a tale scopo, la direttiva dovrebbe stabilire eventualmente norme sulla regolamentazione e il controllo dei Crm. Il Parlamento ritiene poi opportuno che la direttiva promuova la creatività e la diversità culturale e consenta solo una concorrenza equa e controllata, senza restrizioni territoriali ma con i necessari e auspicabili criteri qualitativi per la gestione collettiva dei diritti d´autore e la salvaguardia del valore dei diritti. Dovrebbe anche evitare una pressione al ribasso sui livelli delle royalties, assicurando che gli utilizzatori ottengano la licenza sulla base della tariffa applicabile nel paese in cui avrà luogo il consumo dell´opera tutelata dal diritto d´autore (il cosiddetto "paese di destinazione") e cercare di giungere ad un adeguato livello di royalties per i titolari dei diritti. E´ inoltre necessario tenere conto degli interessi degli utilizzatori e del mercato e assicurare in particolare che gli utilizzatori piccoli e medi dispongano di adeguata tutela giuridica. In caso di contestazioni, dovranno essere introdotti efficaci meccanismi di composizione «abbordabili sotto il profilo dei costi e che non pesino eccessivamente sugli utilizzatori in termini di costi per l´assistenza legale». La direttiva dovrebbe poi promuovere la capacità dei titolari dei diritti di mettere a punto in tutta l´Ue una nuova generazione di modelli di licenze collettive per la musica, relative agli usi online e più adeguate all´ambiente online, sulla base di accordi di reciprocità e della reciproca riscossione di royalties. Ma anche assicurare che i titolari dei diritti «non abusino della loro posizione» al punto da impedire la realizzazione di uno "sportello unico" per l´acquisto collettivo di diritti del repertorio su scala mondiale. Occorre altresì valorizzare l´utilizzo, in questo mercato, di misure e piattaforme tecnologiche aperte e interoperabili, idonee a consentire la tutela dei titolari dei diritti, il normale utilizzo, da parte del consumatore, dei contenuti legittimi legalmente acquistati e lo sviluppo di nuovi modelli commerciali nella società dell´informazione. Allo stesso tempo, il Parlamento ritiene necessario evitare l´accentramento eccessivo dei poteri di mercato e dei repertori, garantendo che i più importanti titolari dei diritti non possano conferire mandati esclusivi a un singolo Crm o a un numero ristretto di Crm, assicurando in tal modo che il repertorio globale resti disponibile a tutti i Crm per la concessione delle licenze agli utilizzatori. Agli utilizzatori, inoltre, dovrebbe essere consentito di ottenere licenze paneuropee da qualsiasi Crm che copra il repertorio globale. Sempre in tema di royalties, i deputati ritengono che sia essenziale vietare ogni forma di mandato esclusivo tra grandi titolari di diritti e gestori collettivi di diritti per la riscossione diretta delle royalties in tutti gli Stati membri, «poiché ciò condurrebbe alla rapida estinzione dei gestori collettivi di diritti nazionali e metterebbe di conseguenza in pericolo la posizione del repertorio minoritario e la diversità culturale in Europa». Sostengono, infine, l´idea che i gestori collettivi di diritti dovrebbero essere liberi di fornire agli utilizzatori commerciali, ovunque essi siano stabiliti nell´Unione europea, le licenze relative a tutta l´Europa e a svariati repertori per l´utilizzo on line (compresi gli usi di telefonia mobile), a condizioni eque e negoziate individualmente, e senza discriminazioni tra utilizzatori. Background - Funzionamento del mercato - Le società di gestione collettiva (Crm) sono associazioni di autori e di altri titolari di diritti, quali gli editori. Sono create per raccogliere e distribuire le royalties ai titolari dei diritti, su base collettiva. Nella pratica, le Crm godono di una posizione di monopolio (naturale) a livello nazionale. I titolari dei diritti sono rappresentati in tale territorio direttamente dalla Crm e nei paesi terzi tramite accordi reciproci conclusi in via bilaterale tra la Crm prescelta e tutte le altre Crm in Europa e nel resto del mondo. Per decenni, il mercato europeo e internazionale dei diritti d´autore musicali ha funzionato sulla base di tale rete di accordi bilaterali. Questo "sistema di accordi reciproci" fornisce uno sportello unico per gli utenti dei diritti d´autore. Ciò significa che gli utenti possono ottenere da una Crm una licenza per il repertorio mondiale, da utilizzare sul territorio nazionale in cui ha sede la Crm. Viene così garantito un controllo idoneo del mercato globale in modo tale che i titolari dei diritti d´autore siano adeguatamente remunerati ed è fornito un meccanismo efficace di applicazione dei diritti per tutti i titolari dei diritti nazionali e internazionali coinvolti. Questo sistema fa sì che non soltanto i grandi titolari dei diritti, ma anche i piccoli autori locali; siano idoneamente rappresentati sul mercato e ricevano una congrua parte delleroyalties raccolte. .  
   
   
LA REGIONE PIEMONTE CONTRO IL DIVARIO DIGITALE PRONTO IL PRIMO BANDO DI GARA DEL PROGETTO REDUCE DIGITAL DIVIDE (RDD)  
 
 Torino, 14 marzo 2007 - Con il programma Wi-pie la Regione Piemonte porterà entro il 2008 la banda larga a tutti i cittadini. In Piemonte infatti, dove il fenomeno del divario digitale è particolarmente evidente, a causa anche della sua particolare configurazione morfologica e geografica, la disponibilità di infrastrutture a banda larga, di tecnologie e di servizi a essa correlati, è ormai un fattore strategico per sostenere e incrementare il livello di competitività di tutto il sistema economico regionale. Oggi, con il progetto Reduce Digital Divide (Rdd), la Regione si è posta l’obiettivo di rendere disponibile, entro la stessa data, connettività a banda larga per i Comuni non direttamente toccati dal Protocollo d’Intesa siglato con Telecom Italia lo scorso giugno. La copertura prevista da Telecom Italia non raggiunge infatti la totalità del territorio piemontese per ragioni di ordine tecnico – economico. I Comuni esclusi dall’accordo – ovvero non coperti al 100% - sono oggetto di intervento nell’ambito di Reduce Digital Divide (Rdd), il progetto che la Regione Piemonte sta sviluppando per ridurre e, in prospettiva, eliminare su tutto il territorio il problema del divario digitale. Il primo bando di gara è stato pubblicato il 13 marzo 2007, e si rivolge a 222 Comuni piemontesi esclusi da ogni tipo di copertura a larga banda. Csi-piemonte si occuperà della stesura e della realizzazione del bando. Ha spiegato l’assessore regionale alla Ricerca e all’Innovazione, Andrea Bairati: “Oggi lanciamo il primo bando di Reduce Digital Divide di 4,6 milioni di euro, cofinanziato con proprie risorse dalla Provincia di Cuneo. Il bando toccherà 222 Comuni piemontesi esclusi dall’accordo Telecom. L’obiettivo principale di Reduce Digital Divide è la definizione di interventi per la riduzione del divario digitale nelle zone sfavorite del territorio piemontese, in cui - secondo i piani di investimento degli operatori - la popolazione non ha le stesse opportunità di accesso a Internet di altre zone maggiormente coperte. Occorre sviluppare le infrastrutture necessarie a raccordare gli utenti finali (aziende, strutture di ricerca, luoghi di pubblica utilità e singoli cittadini) - collocati su ciascun territorio provinciale - al nodo di backbone locale. Solo in tal modo, saremo in grado di creare le condizioni tecnologiche e di mercato affinché l’opportunità di accesso risulti realmente diffusa, anche nei confronti dei cittadini. ” Ha concluso Bairati: “A livello operativo, per raggiungere questi obiettivi, sarà opportuno condividere il progetto con gli enti locali piemontesi, in primo luogo le Province, favorendo interventi sinergici diretti o forme di cofinanziamento degli interventi regionali. ” .  
   
   
DIVARIO DIGITALE: WI-PIE: STATO DELL’ARTE DEI PROGETTI INFRASTRUTTURALI  
 
Torino, 14 marzo 2007 Il backbone è l’infrastruttura principale del Programma Wi-pie, entrata in funzione alla fine nel novembre del 2006. Si tratta di una vera e propria “autostrada digitale” in fibra ottica, dotata di capacità pressoché illimitata, che collega tra loro i capoluoghi delle otto province piemontesi a cui si è aggiunta la città di Ivrea per il territorio torinese. Circa 900 km di fibra ottica, su 11 nodi di accesso (2 a Torino, 1 per ognuna delle altre 7 Province, 1 a Ivrea, 1 a Milano). Il processo di realizzazione dell’intervento prevede la predisposizione di una piattaforma tecnologica “multiservizio”, in grado di garantire la coesistenza di utenze e scopi diversi sulla stessa infrastruttura fisica : estensione su scala regionale dell’infrastruttura di rete del Consorzio Top-ix, finalizzata a garantire disponibilità di soluzioni tecnologiche a banda larga all’intero sistema produttivo piemontese; creazione di una rete per l’innovazione, ad alta velocità e distribuita su tutto il territorio regionale; ridefinizione della rete della Pubblica Amministrazione, secondo una logica “distribuita” e propedeutica al processo di decentramento sul territorio. Il Backbone e i nodi del Consorzio Top-ix sono attivi dal 24 novembre 2006. Le Dorsali Provinciali - L’obiettivo dell’intervento è di favorire lo sviluppo di infrastrutture in fibra ottica nelle porzioni del territorio tecnologicamente svantaggiate. In aree geografiche (rurali o montane) in cui le condizioni di libero mercato non hanno consentito e non consentiranno – allo stato attuale delle cose – lo sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazioni. L’emissione del bando per la realizzazione delle infrastrutture in fibra ottica previste da ciascuna Provincia è avvenuta nel settembre 2006. Lo scorso 23 febbraio sono state aperte le buste amministrative ed è in corso la verifica di quanto presentato. Il prossimo 12 marzo 2007 si apriranno le buste tecniche per verificare la rispondenza della documentazione. Il collaudo delle infrastrutture realizzate è previsto per fine 2007. .  
   
   
DIVARIO DIGITALE: IL PROGETTO REDUCE DIGITAL DIVIDE (RDD)  
 
Torino, 14 marzo 2007 - Reduce Digital Divide è un progetto realizzato dalla Regione Piemonte nell’ambito del Programma Wi-pie. Obiettivo: rendere disponibile entro il 2008 connettività a banda larga per i Comuni non toccati dal Protocollo d’Intesa siglato con Telecom Italia lo scorso giugno. I Comuni cablati In totale i Comuni interessati dal progetto sono: 222 Comuni non coinvolti da alcun intervento precedente che sono oggetto della Fase 1 del progetto Rdd; 73 Comuni già coinvolti dai Progetti Cipe (interventi di infrastrutturazione con soluzioni wireless delle Comunità Montane che si avvalgono di finanziamenti europei). Due fasi di realizzazione: Fase 1: emissione di un bando di gara per coprire i 222 Comuni che non rientrano nel Piano Telecom né negli interventi previsti dai Progetti Cipe. Fase 2: emissione di un secondo bando di gara per coprire i Comuni esclusi dalla Fase 1 (residuo Fase 1), e quelli raggiunti dai progetti Cipe, ma nei quali i realizzatori della rete non hanno esteso il servizio ai privati cittadini. Fase 1 – Bando di gara. Il Csi-piemonte (individuato da Regione Piemonte come soggetto attuatore di Rdd) procederà alla selezione, tramite procedure a evidenza pubblica, degli operatori di telecomunicazioni. A loro verrà affidata non solo la progettazione e la realizzazione dell’infrastruttura, ma anche la concessione dei servizi di manutenzione, gestione e commercializzazione di banda larga verso utenti finali ed altri operatori di mercato. Le infrastrutture previste dovranno prevedere la copertura del territorio interessato dall’intervento con servizi di accesso a Internet di tipo braodband/always-on. La pubblicazione del bando è avvenuta oggi 13 marzo 2007. Le offerte potranno essere presentate fino alla fine di maggio 2007. Risorse disponibili a base d’asta: circa 4,6 milioni di euro (ofi), compreso il cofinanziamento della Provincia di Cuneo, pari a circa 170. 000 euro (ofi). La gara è strutturata in modo da non ammettere ribasso economico ed è finalizzata a garantire la copertura del numero di Comuni maggiore possibile (partendo da un numero minimo pari a 152 sui 222 totali). La gara è strutturata su tre lotti: Cuneo; Asti-alessandria; Biella-novara-vercelli-verbania-torino. .  
   
   
ISTRUZIONE: L’E-LEARNING HA FATTO PRESA ANCHE IN ITALIA  
 
Roma, 14 marzo 2007 – Lo studio e la formazione a distanza, attraverso la telematica, ossia l’e-Learning, hanno finalmente fatto presa anche nel nostro Paese, nonostante che l’applicazione delle nuove tecnologie digitali a fini didattici sia ancora limitata. È la radiografia che emerge dall’«Osservatorio e-Learning 2006», realizzato da Aitech-assinform con il Cnipa-centro Nazionale per l’Informatica, presentato oggi in un convegno nella sede dell’Inail a Roma, presente il sottosegretario alle Riforme e Innovazione nella Pa, sen. Beatrice Magnolfi. Il dato più significativo è che «seppure a rilento, la crescita mostra una certa costanza e non ha subito arresti». Anzi, come si afferma nel rapporto 2006, «le previsioni di sviluppo sono molto incoraggianti e segnalano negli utenti l’impressione che ci siano i presupposti per un effettivo decollo dei corsi in modalità e-Learning. Questo decollo è sostenuto e rafforzato dal fatto che i risultati ottenuti da tali corsi appaiono più che buoni considerato l’alto tasso di soddisfazione». Una progressione ed un consolidamento che avvengono in uno scenario ancora contraddistinto da una «resistenza culturale piuttosto forte, tipica di una fase in cui l’e-Learning viene ancora considerata una novità». La sen. Beatrice Magnolfi, sottosegretario alle Riforme e Innovazione nella Pa, ha sottolineato che «i dati ci mostrano come la formazione per la Pubblica Amministrazione erogata in e-Learning o in modalità blended risulta ancora marginale rispetto all’utilizzo dell’aula. Tuttavia, ad una bassa percentuale di corsi erogati a distanza corrisponde una elevata capacità di raggiungere numerosi utenti». In particolare, ha aggiunto l’esponente di Governo, «nell´ambito dell´e-Learning erogato dai ministeri, ad un’esigua percentuale di corsi corrisponde una partecipazione di oltre il 20% degli utenti destinatari. Degli enti territoriali, le Province sono quelli che più utilizzano l’e-Learning, con circa il 4% sul totale della formazione erogata. Comunque, per il futuro, l’80% del complesso delle amministrazioni si dichiara intenzionato a svolgere attività di e-learning. Il nostro impegno», ha proseguito la sen. Magnolfi, «è volto a rafforzare l’utilizzo della formazione telematica, partendo dall’azione di sensibilizzazione dei formatori e degli utenti e da una forte attenzione alla qualità degli interventi formativi. La costituzione dell’Agenzia superiore della formazione, prevista dal comma 580 della Legge Finanziaria, oltre a consentire una razionalizzazione della spesa formativa, rappresenta anche uno strumento per il coordinamento della formazione e per la realizzazione di un’offerta di e-learning qualitativamente rilevante». Ricordato che «il ministro Nicolais ha recentemente sottolineato il ruolo della formazione e dell’e-learning nel processo di innovazione della P. A. E che questo rapporto testimonia che l’uso delle tecnologie nella formazione dei dipendenti pubblici cresce, anche se lentamente», Livio Zoffoli, presidente del Cnipa, ha detto che «alcune grandi amministrazioni centrali, alcune Regioni, grandi Comuni ed enti nazionali hanno ormai adottato stabilmente l’e-learning come strumento di formazione da affiancare all’aula tradizionale. In particolare, vale la pena citare l’Inail e la Regione Toscana quali esempi di buone pratiche, anche se non sono le sole e non è possibile elencarle tutte. In questo contesto, il Cnipa, che partecipa da tre anni all’attività dell’Osservatorio ritenendo fondamentale per la propria azione la conoscenza del grado di penetrazione delle tecnologie in tutte le attività delle P. A. , e contribuisce a questo processo didattico offrendo alla amministrazioni seminari e corsi di formazione in modalità e-Learning, indirizzi, come il nuovo ‘Vademecum’, consulenza, materiali didattici multimediali e interattivi sul sito e, infine, il cofinanziamento dei progetti di e-learning di 9 Regioni e una Provincia Autonoma». «Le grandi aziende guardano ormai all’e-Learning come strumento chiave per migliorare il sistema di competenza nel contesto di un mercato sempre più competitivo, dove la globalizzazione e il time-to-market sono diventate variabili fondamentali per competere con successo», ha commentato Roberto Liscia, Vice Presidente di Aitech-assinform, precisando che «le Pmi, che secondo le ultime stime di Confindustria in Italia rappresentano oltre il 90% del mercato industriale, si trovano ancora in una fase iniziale per l’uso di questi strumenti. Se da un lato la scarsa attitudine delle piccole e medie imprese ad usare in modo innovativo le tecnologie costituisce un freno all’introduzione dell’e-learning, dall’altro la stessa offerta di formazione, che sfrutta le nuove tecnologie di apprendimento, si è concentrata quasi completamente verso le grandi aziende, non permettendo di tarare offerte appetibili anche per il mercato delle Pmi». .  
   
   
PRESENTATO A ROMA IL RAPPORTO E-FAMILY 2007: FAMIGLIE DIGITALI A QUOTA 60% NELLE CASE DEGLI ITALIANI RADDOPPIANO GLI ACCESSI A BANDA LARGA, I CELLULARI UMTS, LE STAMPANTI MULTIFUNZIONI E GLI APPARATI AUDIO E TV HI-TECH. SIAMO PRIMI AL MONDO PER LA TELEFONIA MOBILE, MA IL DIGITAL DIVIDE CONTINUA A LASCIARE FUORI ANZIANI, CASALINGHE E CHI HA SCARSA DIMESTICHEZZA CON L’INGLESE.  
 
 Roma, 13 marzo 2007 – Vi è un’Italia che ha grande fame d’innovazione, dimostra di saper accompagnare l’evoluzione del mercato delle nuove tecnologie e di essere disposta a impegnare importanti risorse familiari per dotarsi di nuovi prodotti tecnologici o di usufruire di servizi avanzati. Sono le famiglie digitali italiane, arrivate ormai a quota 60% della popolazione, spinte ad appropriarsi dei vantaggi dell’innovazione tecnologica dai figli in età scolastica e dal livello di istruzione e attività lavorativa dei componenti. Ma vi è anche quel 40% di popolazione italiana che continua a rimanere indietro. Sono le persone anziane, le casalinghe e coloro che non conoscono la lingua inglese, che hanno grandi difficoltà ad avvicinarsi al mondo delle nuove tecnologie. E’ questa, in sintesi, la fotografia della popolazione italiana che offre il Rapporto e-Family 2007, presentato oggi a Roma da Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici e da Anie, Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche. Secondo l’indagine, giunta alla sua settima edizione, nel 2006 nelle case degli italiani è avvenuto il boom dei collegamenti a banda larga a tariffa fissa, passati da 1,5 a 3,7 milioni, sono entrati oltre 2,5 milioni di nuovi Pc, per la maggior parte portatili, 1,3 milioni di nuove fotocamere digitali, 800. 000 nuove stampanti multi-funzione, senza contare i 5 milioni di nuovi utenti di cellulari di terza generazione Umts. E’ la dimostrazione che esiste una dimensione familiare italiana molto vivace, fortemente orientata verso l’innovazione e allineata agli standard internazionali nell’utilizzo delle nuove tecnologie. Anzi, addirittura prima nel mondo nel caso dell’utilizzo di cellulari e degli Umts. “Il Rapporto e-Family – ha commentato Alberto Tripi, presidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici – indica come il processo per la costruzione della cosiddetta Società della conoscenza, che rappresenta l’obiettivo della politica europea varata a Lisbona per rendere competitiva l’Ue, in Italia si configuri come un fenomeno che riceve il maggior impulso proprio dal basso. Cioè da quella larga fetta di popolazione, ormai maggioritaria, che, investendo sulle innovazioni tecnologiche ritenute utili, scavalca così arretratezze strutturali, politiche e culturali del nostro Paese”. “E’ questo ormai un tratto sempre più caratteristico nel processo di sviluppo dell’innovazione in Italia - ha concluso Tripi - di cui i decisori della politica e dell’economia non possono non tener conto. Vi è, infatti, una domanda di tecnologie e servizi innovativi potenziale molto ampia e matura, a cui bisognerà rispondere rafforzando il processo di liberalizzazione del settore dei servizi. Allo stesso tempo occorreranno programmi ad hoc per superare il digital divide. Il processo di digitalizzazione del Paese deve, infatti, essere inclusivo di tutte le categorie di cittadini e consentire a quella parte di popolazione che oggi ne è esclusa, soprattutto per motivi di età, di appropriarsi dei vantaggi delle nuove tecnologie”. Da parte sua, Guidalberto Guidi, Presidente della Federazione Anie, ha rilevato come il Rapporto e-Family 2007 “confermi una tendenza già in atto da qualche tempo e in continua crescita: la spiccata propensione del consumatore italiano all’acquisto di prodotti di elettronica di consumo tecnologicamente evoluti. Una evidenza, questa, dai rilevanti risvolti sociali, se si pensa alla pluralità e all’accessibilità di tali strumenti, che permettono una diffusione ampia e senza barriere di informazioni e cultura. Il caso delle Tv a schermo piatto è emblematico: nel 2007 si prevede che gli acquisti di flat tv da parte delle famiglie italiane raggiungeranno per la prima volta quelli degli apparecchi tradizionali a tubo catodico”. A tale riguardo Guidi ha affermato di ritenere prioritario lo sviluppo dei contenuti che “deve andare di pari passo con l’evoluzione dei prodotti, per consentire la piena integrazione - in un unico terminale - delle diverse piattaforme digitali oggi disponibili. Parimenti, è importante che gli edifici di nuova costruzione siano già in partenza attrezzati per accogliere le innovazioni tecnologiche, senza dover prevedere successivi adeguamenti delle strutture”. Dalle conclusioni del “Rapporto e-family 2007”, realizzato in collaborazione con Niche Consulting, si segnalano i dati più significativi. Grande vivacità nella diffusione di nuove tecnologie e servizi per le famiglie Il 2006 ha visto articolarsi in modo significativo il panorama tecnologico della famiglia italiana. In particolare le innovazioni digitali che hanno registrato maggiori dinamiche sono: Personal computer: circa 2,5 milioni di nuovi Pc (sempre più spesso si tratta di acquisti destinati a sostituire tecnologie diventate obsolete o di secondi/terzi Pc domestici). In buona parte si tratta di Pc portatili (notebook) la cui diffusione nelle famiglie è pressoché raddoppiata negli ultimi due anni, passando dall’11% nel 2004 al 20% del 2006 come tasso di presenza nelle case. Banda larga: il 2006 ha registrato il boom dei collegamenti a “tariffa fissa”, passati da 1,5 a 3,7 milioni (il 60% dei collegamenti internet da casa). Cellulari di terza generazione (Umts): il parco utilizzatori è cresciuto di 5 milioni in un anno. Fotografia digitale: 1,3 milioni di nuove fotocamere (anche in questo caso si tratta in buona parte di acquisti destinati a sostituire tecnologie diventate obsolete). Televisori Lcd: 1,9 milione di nuovi schermi di medio-grande formato. Stampanti: 800. 000 nuove stampanti multi-funzione. Lettori portatili di musica digitale (Mp3): la diffusione è passata in soli 2 anni dal 4 al 24% delle famiglie. Verso il 60% delle famiglie computerizzate La dotazione informatica delle famiglie – vicina alla soglia del 60% – è diventata più articolata: sono aumentate significativamente le penetrazioni di secondi e terzi Pc, di stampanti multifunzione, di masterizzatori, di scanner e di altre “periferiche”. Rallenta il passo, invece, la diffusione del primo Pc domestico (soprattutto nei nuclei familiari composti da persone anziane, casalinghe e pensionati, presso i quali non supera il 10-15%) e del primo collegamento a Internet, come anche la tv satellitare a pagamento e il decoder per il digitale terrestre. L’uso di internet: un utilizzatore in oltre il 50% delle famiglie Nel 2006 per la prima volta il numero di famiglie in cui vi è almeno un utilizzatore di Internet ha superato il 50%, attestandosi a circa 11,6 milioni. In valori assoluti, il numero di utilizzatori frequenti di Internet nel 2006 è pari a 17,7 milioni di persone. In Italia l’uso di Internet avviene, molto più che in altri Paesi, prevalentemente in casa. La casa è infatti l’unico punto di accesso per il 54% degli utilizzatori. Oltre l’80% degli studenti che utilizza internet lo fa solo in casa, a conferma che il fenomeno è tipicamente lasciato allo spontaneismo individuale. Cresce anche il tempo medio di utilizzo di internet: dai 34 minuti del 2005 a quasi 40 minuti al giorno nel 2006. In particolare cresce il tempo medio speso on-line da chi ha un collegamento internet da almeno 2 anni. L’anno della banda larga a tariffa fissa Il 2006 è stato un anno decisivo nella dotazione Internet delle famiglie: i collegamenti a banda larga sono diventati il 60% dei collegamenti complessivi Internet da casa (erano meno del 50% l’anno prima). La diffusione della banda larga è stata trainata dai collegamenti a tariffa fissa, saliti da 1,5 a 3,7 milioni tra il 2005 ed il 2006 (il 72% degli abbonamenti in banda larga ha ormai questa modalità). In termini generali il 15% delle famiglie italiane è dotata ormai di un collegamento Internet in banda larga a tariffa fissa. La convergenza: crescente interesse per un fornitore unico di servizi Le famiglie che dispongono di una piattaforma informatica in casa hanno un forte interesse per una offerta unificata di tutti i servizi tecnologici legati al fenomeno della convergenza: telefonia fissa, banda larga, telefonia mobile, televisione a pagamento (pay-tv). Sono circa 5,7 milioni le famiglie italiane in possesso di un Pc (con o senza connessione a internet) e di un telefono cellulare che valutano l’ipotesi “di un solo fornitore di servizi della convergenza” in termini positivi: per metà di esse un solo fornitore semplificherebbe la vita, mentre oltre il 60% (molte si sovrappongono alle prime) dà per scontata la possibilità di realizzare attraverso un unico fornitore un consistente risparmio sui flussi di spesa complessivi della famiglia dedicati alle telecomunicazioni fisse, mobili, internet e pay-tv. Telefonia mobile nel 90% delle famiglie Tra le tecnologie Ict, solo la telefonia mobile è stata finora capace di coinvolgere quasi per intero il mercato “domestico”: un fenomeno che ci pone ai vertici nei confronti internazionali. Nel 90% delle famiglie vi è almeno un utilizzatore di telefonia mobile personale e nel 69% più di uno. Per quanto riguarda i telefonini di terza generazione il loro ingresso nel mercato sta procedendo velocemente: il numero dei possessori è più che raddoppiato nel giro di un anno, in particolare nelle famiglie che non hanno la linea fissa. Ma l’effettivo utilizzo dei nuovi servizi si diffonde più lentamente, confermando un paradigma dell’Ict, in cui la diffusione del mezzo ne precede la piena capacità d’uso. La spesa annuale della famiglia italiana per servizi di telefonia (fissa e mobile) è pari in media a quasi 1. 000 euro. Il 60% di tale spesa è dovuta a servizi di telefonia mobile, spesa che ancora solo 10 anni fa riguardava un numero molto limitato di famiglie. Figli, cultura, lavoro: le chiavi della diffusione delle piattaforme tecnologiche Nelle famiglie “più attive” nei confronti delle tecnologie e servizi innovativi, i driver sono rappresentati essenzialmente da tre fattori: · presenza di figli (soprattutto se in età scolastica), · numero di persone che svolgono un’attività lavorativa, · livello di istruzione dei componenti. Età, sesso e inglese: le fonti del digital divide Età, sesso, inglese si confermano come i tre aspetti del digital divide, anche se la componente femminile della popolazione è in fase di recupero. Per superare il ritardo digitale che interessa particolarmente casalinghe ed anziani, occorre indirizzare azioni sulla loro formazione con modalità appropriate. Il digital divide non presenta caratteri geografici: il Mezzogiorno risulta quasi allineato al Centro-nord e i piccoli centri “inseguono” le città. .  
   
   
IL LAZIO, REGIONE DELL´HIGH TECH  
 
Roma, 14 marzo 2007 - - E’ boom per le imprese laziali attive nell’high tech. Nel terzo trimestre 2006, infatti, rispetto al terzo trimestre del 2005, il Lazio e’, fra le regioni italiane, quella che presenta il tasso di crescita piu’ elevato di tutto il comparto (+7,1% contro una media del Paese del 3,1%), con punte nel settore delle telecomunicazioni e dell’audiovisivo, dove il numero delle imprese aumenta rispettivamente del 20,3% e del 12,1%. E’ quanto emerge da uno studio del Censis per Labitalia su dati Movimprese. Il Censis conferma ‘’la particolare dinamicita’ che il Lazio esprime sul versante dell’high tech’’. In decisa ripresa appaiono anche i settori piu’ penalizzati nel quinquennio precedente, come il biochimico, che registra nel Lazio una crescita dell’8,5% (addirittura del 25% nella sola provincia di Roma), in controtendenza con un andamento nazionale che mostra un calo, anche nel 2006, di questa nicchia di produzione (-1,4%) e il manifatturiero high tech, che registra un saldo del +5,5% del numero delle imprese (la crescita nazionale e’ dello 0,8%). Buone anche le performance dell’editoria (+6,9%) e dell’informatica (+3,6%). I dati del Censis –ha commentato il presidente Marrazzo - indicano un vero e proprio boom delle imprese laziali high tech e in particolare nei settori delle telecomunicazioni, dell’editoria ma anche dell’informatica e dell’audiovisivo. Un Lazio sempre più “Regione della Ricerca e dell’innovazione” con il 2 per cento del proprio Pil investito in Ricerca e sviluppo, tutto a vantaggio dei suoi 11 atenei, dei suoi parchi tecnologici e degli oltre 40 istituti di ricerca presenti sul territorio che possono così avere un effetto trainante sul sistema delle imprese. “I dati emersi dalla ricerca condotta dal Censis confermano l’ottimo stato di salute dell’high tech regionale, un comparto che rappresenta una vera e propria vocazione per il Lazio’’. Cosi’ l’assessore allo Sviluppo economico, Ricerca, Innovazione e Turismo della regione Lazio, Raffaele Ranucci, commenta i dati del Censis. ‘’La crescita del 7,1% nel terzo trimestre 2006 -prosegue l’assessore- ci indica la bonta’ delle scelte finora messe in campo dalla Giunta Marrazzo a sostegno del settore e che la strategia di basare la crescita regionale sulla conoscenza sia la strada giusta per migliorare il posizionamento del Lazio sui mercati internazionali’’. Grande soddisfazione sui dati del Censis e’ espressa anche dal presidente di Sviluppo Lazio, Giancarlo Elia Valori, che commenta favorevolmente ‘’il boom di imprese laziali attive nell’high tech’’ e sottolinea che ‘’l’industria tecnologica rappresenta la strada vincente non solo in chiave di crescita del nostro sistema produttivo, ma anche perchè può sviluppare nuovi prodotti e servizi, meglio e prima dei concorrenti, interpretando a fondo le esigenze del mercato per rispondervi con soluzioni sempre piu’ specializzate, capaci di garantire un reale vantaggio competitivo finalizzato a esplorare piu’ facilmente le piazze mondiali, sforzandosi di aprire nuove frontiere e ricercando soluzioni sempre piu’ efficaci’’. .  
   
   
FASTWEB: SILVIO SCAGLIA SI È PRESENTATO AI MAGISTRATI ROMANI PER CHIARIRE LA POSIZIONE  
 
 Milano, 14 Marzo 2007 – Il Professor Pier Maria Corso e l’Avvocato Gildo Ursini, difensori dell’Ingegner Silvio Scaglia comunicano che aderendo all’invito formulato dai magistrati della Procura della Repubblica di Roma Dottori Di Leo e Passaniti, l’Ingegner Scaglia si è presentato per rendere dichiarazioni. Si è così potuta chiarire la posizione personale e di Fastweb in ordine alla estraneità alle ipotesi di reato formulate. Nell’occasione l’Ingegner Scaglia ha confermato la massima disponibilità della struttura societaria a collaborare con l’autorità giudiziaria nel cui operato ripone la massima fiducia. .  
   
   
2006 ANNO DI SVOLTA PER SEAT PAGINE GIALLE CON UN SECONDO SEMESTRE IN FORTE CRESCITA GRAZIE ALLE INNOVAZIONI INTRODOTTE TRA IL 2005 E L’INIZIO DEL 2006. PROPOSTO UN DIVIDENDO IN CRESCITA A 58,4 MILIONI DI EURO (+39% SUL 2005) CON UN PAY-OUT DEL 70% (50% NEL 2005)  
 
Milano, 14 marzo 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Seat Pagine Gialle, riunitosi sotto la presidenza di Enrico Giliberti, ha approvato – su proposta dell’Amministratore Delegato Luca Majocchi – il progetto di bilancio relativo all’esercizio 2006. Risultati Consolidati Al 31 Dicembre 2006 Andamento dei ricavi delle vendite e prestazioni I ricavi consolidati raggiungono i 1. 460,2 milioni di euro in crescita del 2,5%, rispetto ai 1. 424,6 milioni di euro del 2005. L’esercizio ha iniziato a mostrare i benefici degli investimenti fatti negli ultimi due anni per il rafforzamento delle strutture commerciali di vendita, per rafforzamento delle directories cartacee e per il lancio di nuovi servizi telefonici e online. A livello delle singole Aree di Business, i ricavi consolidati presentano il seguente andamento: • Directories Italia (Seat Pagine Gialle S. P. A. ): ricavi a 1. 077,5 milioni di euro, in crescita dell’1,5% rispetto al 2005, beneficiando delle innovazioni di prodotto introdotte e della nuova organizzazione commerciale per segmenti di clientela. Positivo il contributo delle attività online Paginegialle. It (+11,3%) - grazie anche al lancio di Paginegialle Visual nell’ultimo trimestre dell’anno - e telefoniche (+49,6%), anche per il successo del nuovo servizio 12. 40 Pronto Paginebianche. Tali servizi hanno compensato la flessione dei prodotti cartacei (- 3,9%), segnati da una performance negativa soprattutto nel primo semestre e che nella seconda parte dell’anno anno incominciato a mostrare gli attesi segnali di recupero, grazie in particolare ai buoni risultati delle nuove Paginebianche in quadricromia (+2,5% nel secondo semestre 2006); • Directories Uk (Gruppo Thomson Directories): la società, che ha intrapreso un processo di innovazione dell’offerta e di riorganizzazione delle strutture di vendita analogo a quello condotto da Seat S. P. A. Nel 2005-2006, ha avuto ricavi a 173,5 milioni di euro ( -1,5% in valuta locale). Buona la performance del comparto online (+42,9% rispetto al 2005) che ha permesso di compensare le difficoltà delle directories cartacee imputabili alla riorganizzazione dell’area commerciale. Il valore medio per inserzionista è in crescita del 2,9% grazie ai benefici del cross selling tra le piattaforme cartacea e online; • Directory Assistance (Gruppo Telegate e Prontoseat): ricavi in crescita del 18,4%, a 188,7 milioni di euro, grazie al positivo andamento registrato dal gruppo Telegate (+19,1%) per lo sviluppo delle attività internazionali (Italia, Spagna) e l’ingresso in Francia. Positivi i risultati raggiunti da Prontoseat (+5,4%); • Altre Attività (Europages, Consodata e Cipi): ricavi a 77,0 milioni di Euro in crescita del 13,7% rispetto al precedente esercizio. Il confronto con l’esercizio precedente risente peraltro del diverso perimetro di consolidamento. Andamento del risultato operativo prima degli ammortamenti e degli oneri netti non ricorrenti e di ristrutturazione (Ebitda) Il risultato operativo ante ammortamenti, oneri netti non ricorrenti e di ristrutturazione (Ebitda) è di 611,4 milioni di euro, in flessione del 2,4% rispetto al 2005 a causa dei costi operativi e pubblicitari sostenuti soprattutto nel primo semestre dell’anno per il lancio di nuovi servizi di assistenza telefonica in Italia e Francia. Positivo il trend nel corso dell’anno, con una crescita significativa dell’Ebitda del secondo semestre 2006 (+10,5% rispetto allo stesso periodo del 2005) a 456,4 milioni di euro, grazie ai primi effetti positivi degli investimenti intrapresi nel 2005 e nella prima parte del 2006. Andamento del risultato ante imposte Il risultato consolidato ante imposte è positivo per 155,9 milioni di Euro, di poco inferiore ai 163,9 milioni di euro del 2005, scontando i costi sostenuti per il lancio dei nuovi servizi di assistenza telefonica e beneficiando di minori oneri finanziari scesi da 239,9 a 223,3 milioni di euro grazie alla efficace gestione del debito. Andamento del risultato netto dell’esercizio Il risultato netto dell’esercizio è positivo per 80,1 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 131,9 milioni di euro del 2005, valore che, peraltro, includeva i proventi fiscali (41 milioni di euro) derivanti dal riallineamento tra valori civilistici e fiscali del Customer Data Base. Andamento dell’indebitamento finanziario netto L’indebitamento finanziario si attesta a 3. 405,8 milioni di euro, in diminuzione di 228,8 milioni di euro grazie al cash flow generato dalla gestione e dopo il pagamento di dividendi per 45,3 milioni di euro e dell’imposta sostitutiva per il riallineamento civile/fiscale del Customer Data Base per 19,5 milioni di euro. Il debito a tasso variabile è composto per 2. 088,7 milioni di euro da un finanziamento Senior parametrato all’Euribor (per il triennio 2007-2009, coperto per circa l’86% dal rischio di variabilità dei tassi) e per 256 milioni di euro dalle Asset Backed Notes emesse nell’ambito del programma di cartolarizzazione di crediti commerciali di Seat S. P. A. Avviato lo scorso giugno. La rimanente parte del debito è costituita da un finanziamento Subordinato a tasso fisso di 1. 300 milioni di euro. La verifica al 31/12/06 dei Covenants previsti dai contratti di finanziamento ha dato esito positivo. Il costo complessivo medio del debito per il 2006 è sceso al 6%, in miglioramento rispetto al 6,2% del 2005, nonostante il rialzo generalizzato dei tassi avvenuto nel 2006, grazie soprattutto alla rinegoziazione del finanziamento senior effettuata nella prima parte del 2005. A febbraio 2007 Seat Pagine Gialle ha rimborsato anticipatamente 104,1 milioni di euro di indebitamento (contrattualmente dovuti per 79 milioni di euro nel mese di giugno 2007 e per la rimanente parte nel mese di giugno 2013), grazie alla solida generazione di cassa operativa del Gruppo. Andamento del free cash flow operativo Il Gruppo mantiene la capacità di generare elevati livelli di liquidità a supporto del pagamento del debito e della eventuale distribuzione di dividendi. Il free cash flow operativo generato dalla gestione è di 548,34 milioni di euro, leggermente inferiore rispetto a quello generato nell’esercizio precedente (601,5 milioni di euro), risentendo della leggera contrazione dell’Ebitda conseguente ai costi di lancio dei nuovi servizi e dell’aumento del capitale circolante operativo, dovuto in particolare alla dinamica dei ricavi nell’ultima parte dell’anno. Andamento Delle Principali Società Del Gruppo Seat Pagine Gialle Seat Pagine Gialle S. P. A. In un contesto macroeconomico caratterizzato tra la seconda metà del 2005 e il 2006 da una fase riflessiva dei consumi e della fiducia delle famiglie e dalla prudenza delle piccole e medie imprese nei propri investimenti pubblicitari, la capogruppo ha continuato nella sua politica di investimento volta all’innovazione di prodotto e al rafforzamento della rete di vendita. In particolare nel 2006 i ricavi si sono attestati a 1. 077,5 milioni di euro, in crescita dell’1,5% sul 2005 e con un trend di accelerazione rispetto al biennio precedente, grazie prevalentemente ai nuovi prodotti lanciati sul mercato nella seconda parte dell’anno. • Elenchi cartacei: ricavi a 801,5 milioni di euro, in calo del 3,9% con una performance negativa soprattutto nel primo semestre e un progressivo miglioramento nella seconda parte dell’anno. Tale risultato è l’effetto dall’andamento leggermente positivo delle Paginebianche, cresciute nel secondo semestre (+2,5%) grazie alla quadricromia, e alla. Contrazione (-7,4%) di Paginegialle, che nel secondo semestre hanno comunque incominciato a mostrare un miglioramento, nonostante non abbiano ancora beneficiato del restyling delle edizioni Casa e Lavoro (in produzione da aprile 2007). Sostanzialmente stabili i prodotti locali (In Zona e Idee in Vacanza); • On line: crescita dei ricavi elevata (+11,3%) a 129 milioni di euro, grazie al positivo andamento di Paginegialle. It. La nuova offerta Paginegialle Visual ha avuto effetti positivi sull’utilizzo della piattaforma online, dove si è registrato un incremento del 14%delle consultazioni, e sui ricavi; • Voice: ricavi in forte crescita (+49,6%) a 103,2 milioni di euro, per effetto della buona performance del servizio 89. 24. 24 Pronto Paginegialle (+12,9%) e del successo del lancio sul mercato del nuovo servizio 12. 40 Pronto Paginebianche; • Altri: ricavi degli altri prodotti in aumento (+2,2% a 43,9 milioni di euro), trainati dal positivo andamento dei prodotti di Direct Marketing che beneficiano del continuo miglioramento dell’offerta. L’ebitda ha raggiunto i 542,4 milioni di euro, in crescita dello 1,3% rispetto al 2005 con una redditività pari al 50,3%, sostanzialmente stabile (50,4% nel 2005), nonostante i costi operativi e pubblicitari sostenuti per il lancio del servizio 12. 40. Pg. 5/12 L’utile Netto è di 83,4 milioni di euro e si confronta con quello dell’anno precedente di 84,7 milioni di euro influenzato dai proventi fiscali di 41 milioni di euro iscritti a seguito del riallineamento tra il valore civilistico e il valore fiscale del Customer Data Base (L. 342/2000 art. 14 – Legge Finanziaria 2006). Gli Investimenti industriali, pari a 35,1 milioni di euro nel 2006 e in crescita di 7,5 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente, sono stati su rivolti all’innovazione dei prodotti cartacei e online, al rafforzamento della rete di vendita e allo sviluppo dei sistemi di gestionali dell’azienda (Crm, Sap, Sistemi di gestione del credito), che consentiranno una maggior efficacia ed efficienza dei processi aziendali. Thomson Per il Gruppo Thomson il 2006 è stato caratterizzato dall’avvio di un programma di rafforzamento dell’offerta e di innovazione dell’organizzazione e delle modalità di vendita analogo a quanto fatto dalla Capogruppo Seat S. P. A. Negli anni 2005 e 2006. In un contesto di mercato altamente concorrenziale ma anche con significative prospettive di sviluppo (soprattutto nel comparto online), tale programma è mirato a rafforzare la capacità dell’azienda di servire una domanda che si mantiene elevata, sia per i prodotti cartacei che per quelli online. Nel 2006, la società ha registrato ricavi pari a 173,5 milioni di euro, in leggera flessione rispetto all’anno precedente (-1,2%). L’andamento dei ricavi riflette il positivo andamento del comparto on line (+43%) che compensa la contrazione delle directories cartacee (-6,5%), che non risentono ancora degli effetti positivi del restyling delle directories Thomson Local, dell’adesione al programma di coalition marketing “Nectar” e degli interventi di riqualificazione della rete di vendita. Il valore medio per inserzionista è in crescita del 2,3% grazie ai benefici del cross selling tra le piattaforme; L’ebitda è pari a 39,3 milioni di euro in flessione del 6,4% in seguito ai minori ricavi conseguiti. Telegate Il Gruppo ha registrato ricavi pari a 178,9 milioni di euro, in crescita del 19,1%, grazie prevalentemente allo sviluppo delle attività in Francia e al buon andamento dei ricavi in Spagna e in Italia. L’ebitda raggiunge i 16,7 milioni di euro mostrando una flessione del 54,9% a causa dei forti investimenti pubblicitari sostenuti per il lancio del numero 118000 in Francia, i cui costi hanno pesato soprattutto nel secondo trimestre. Il risultato dell’Ebitda del secondo semestre ha peraltro mostrato l’inversione del trend negativo del primo semestre, che aveva registrato un Ebitda negativa per 5. 2 milioni di euro. Pg. 6/12 Distribuzione Del Dividendo Sulla base dei risultati conseguiti, il Consiglio di Amministrazione della società proporrà all’Assemblea dei Soci (del prossimo 18 Aprile in prima convocazione e 19 Aprile in seconda convocazione) la distribuzione di un dividendo di 58,4 milioni di euro, pari a 0,007 euro per ogni azione ordinaria e di 0,0076 euro per ogni azione di risparmio. Tale ammontare risulta in crescita del 39% rispetto all’ammontare distribuito nel 2005 ed evidenzia un pay-out di circa il 70% (50% nel 2005). Ove approvato dall’Assemblea, il dividendo verrà posto in pagamento dal 24 maggio 2007 con stacco cedola in data 21 maggio 2007. Evoluzione Della Gestione E Previsioni 2007 Il 2006 è stato per Seat Pagine Gialle S. P. A. Un anno importante nel percorso di riorganizzazione e innovazione avviato nel 2004, mirato a ridare spinta alla crescita della società. Dopo un primo semestre caratterizzato dai costi per il lancio di nuovi servizi, nel secondo semestre, infatti, la Società ha iniziato a beneficiare delle innovazioni introdotte nei mesi precedenti nell’offerta e nell’organizzazione di vendita in Italia. Il 2007 è il primo esercizio in cui il gruppo Seat Pagine Gialle comincerà a beneficiare compiutamente delle azioni attuate negli ultimi due anni. In Italia, i ricavi sono attesi in crescita grazie al completamento del turnaround degli elenchi cartacei, previsti in sostanziale stabilità dopo due anni di flessione, e all’accelerazione del comparto internet, sostenuto dalla nuova offerta Pagine Gialle Visual, crescita dei ricavi che avrà un positivo riflesso sull’Ebitda. Tra le partecipate estere, Telegate è attesa rientrare dalla fase di forte investimento che ha segnato il 2006 con l’ingresso nel mercato francese. Nei primi mesi del 2007, l’andamento del business è in linea con le attese, confermando la positiva dinamica del secondo semestre 2006. L’ebitda per l’esercizio è atteso in forte crescita (+10÷12%) per effetto sia del rientro dei costi una tantum sostenuti nel 2006 per lanciare i nuovi servizi di assistenza telefonica sia della crescita organica dei ricavi. La generazione di cassa continuerà a mantenersi su livelli elevati al servizio del debito e dei dividendi, con un Free Cash Flow atteso superiore ai 300 milioni di euro. Convocazione Assemblea Il Consiglio d’Amministrazione ha dato mandato al Presidente per convocare l’Assemblea per i prossimi 18 aprile 2007 e 19 aprile 2007 - in prima convocazione e in seconda convocazione – per deliberare: in Parte Ordinaria, in merito alla nomina di due Amministratori (in quanto Antonio Belloni e Carmine Di Palo sono stati cooptati dal Consiglio di Amministrazione del 10 ottobre 2006 in sostituzione dei dimissionari Stefano Mazzotti e Stefano Quadrio Curzio) e all’approvazione del Pg. 7/12 progetto di bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2006; in Parte Straordinaria, in merito all’adozione di alcune modifiche statutarie sostanzialmente finalizzate all’adeguamento alla Legge sulla tutela del risparmio (Legge 28 dicembre 2005, n. 262), tra le quali l’introduzione della figura del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e l’adeguamento della disciplina della nomina degli organi sociali. Il Consiglio ha altresì dato mandato al Presidente per la convocazione dell’Assemblea Speciale degli azionisti possessori delle azioni di risparmio per i giorni 17, 18, 19 aprile 2007 - rispettivamente in prima, seconda e terza convocazione - per deliberare in ordine alla nomina del Rappresentante comune. Presentazione Piano Industriale 2008-2010 Completato il processo di riorganizzazione aziendale e rafforzata sia la gamma di prodotto che la capacità di vendita, la Società è impegnata nella definizione di un Nuovo Piano Industriale 2008-2010 che verrà presentato alla comunità finanziaria a maggio. .  
   
   
PHONE CENTER,LEGGE REGIONALE IN VIGORE DAL 22 MARZO BONI:HANNO AVUTO UN ANNO PER METTERSI IN REGOLA, SERVE LEGALITA´  
 
Milano, 14 marzo 2007 - Nessuna proroga per i gestori dei phone center che non si sono ancora adeguati alla disciplina prevista dalla legge regionale del 3 marzo 2006, che non sarà modificata, come avevano richiesto i gruppi di opposizione in consiglio regionale nella seduta del 20 febbraio scorso. Lo ha deciso ieri il Consiglio regionale, approvando a maggioranza la proposta del presidente della commissione Attività produttive, Carlo Saffioti, relatore del provvedimento. Il 22 marzo tutti gli esercizi che non riusciranno a mettersi in regola dovranno chiudere. In questa data, infatti, entrera´ in vigore la legge lombarda che prevede, tra l´altro, la presenza di almeno due bagni nei locali di superficie fino a 60 metri quadri e di almeno tre per quelli con superficie maggiore, nonché cabine di almeno un metro. "La legge regionale - ha detto l´assessore al Territorio e urbanistica, Davide Boni - ha concesso tutto il tempo necessario per mettersi in regola; ne è prova che molti di questi esercizi hanno provveduto ad adeguarsi alla normativa, e hanno già chiesto agli enti preposti il sopralluogo per continuare a svolgere la propria attività nel rispetto della legge. ". L´assessore Boni ha presentato un emendamento al provvedimento in discussione oggi in consiglio che impegna la Giunta a puntualizzare, attraverso circolari esplicative, alcuni passaggi della normativa, come richiesto dagli stessi esercenti. "Una cosa è certa - prosegue Boni - la legge che regolamenta l´attività dei phone center è stata fortemente richiesta dai cittadini lombardi. Gli elettori ci hanno chiesto più sicurezza e rispetto della legalità e noi stiamo rispettando gli impegni presi". In Lombardia i phone center attualmente in attività si calcola siano circa 2. 400, dei quali oltre 700 a Milano; secondo dati Anci solo il 15 % sarebbero già in regola con la normativa regionale. La Legge 6/2006 Sui Phone Center - Requisiti - Innanzitutto all´operatore di centri di telefonia è richiesto il possesso dei medesimi "requisiti morali" previsti dalla normativa vigente per il commercio. Autorizzazione - Per l´apertura di un phone center è necessaria un´autorizzazione comunale, subordinata alla effettiva disponibilità del locale da parte del gestore e al rispetto di caratteristiche edilizie, urbanistiche, igienico-sanitarie e di sicurezza dei locali. Registro - Come per tutti gli altri esercizi commerciali, l´autorizzazione viene trasmessa dal Comune alla Camera di Commercio territorialmente competente che provvede ad inserirla in un apposito registro telematico accessibile anche alle altre Pubbliche Amministrazioni, realizzando così una semplificazione del procedimento ed una integrazione del patrimonio informativo. Orari - E´ facoltà del Comune fissare dei limiti di apertura e chiusura dei centri, sulla base di indirizzi generali individuati dalla Giunta regionale. In attesa dell´approvazione di tali disposizioni, si prevede un regime di orari analogo a quanto previsto per la generalità degli esercizi commerciali, e cioè un massimo di 13 ore comprese tra le 7 e le 22 (in base al Decreto Legislativo 114/98), osservando la chiusura domenicale e festiva. Il provvedimento concede, inoltre, la facoltà ai Comuni, così come previsto per gli altri esercizi commerciali, di concedere una proroga fino alle 24 sull´orario di chiusura, purché ci sia la richiesta degli esercenti. In ogni caso l´orario di apertura dell´esercizio dovrà essere esposto al pubblico e comunicato al Comune. Localizzazione - Sarà ancora il Comune a individuare gli ambiti territoriali dove ammettere la localizzazione del phone center e a definire la disciplina urbanistica cui l´apertura dello stesso è subordinata. Particolare riferimento viene indicato per quanto riguarda la disponibilità di parcheggi nell´area, la compatibilità con le altre funzioni urbane e gli effetti sulla viabilità. Igiene e sicurezza - La legge individua poi i requisiti igienico-sanitari idonei a tutelare la salute dei lavoratori e degli utenti dei centri di telefonia, che Comuni e Aziende Sanitarie Locali faranno rispettare tramite i regolamenti edilizi e di igiene (dimensione, salubrità e aerazione dell´ambiente; presenza di adeguati servizi igienici per personale e utenti; fruibilità del servizio per i disabili e rispetto della normativa in materia di barriere architettoniche; rispetto della legge 626 sulla sicurezza dei luoghi di lavoro). Tali requisiti garantiscono di fatto il rispetto di standard analoghi a quelli degli esercizi commerciali e dei pubblici esercizi e sono commisurati all´elevato transito di persone che si verifica in questi centri. Revoca - La legge fissa i casi in cui sarà possibile la revoca dell´autorizzazione qualora manchino o vengano a mancare i requisiti richiesti e le modalità di erogazione delle sanzioni. Polizia Locale - Previsti anche compiti "di vigilanza e controllo" della Polizia Locale "ai fini della ordinata e civile convivenza e della qualità della vita locale", attraverso "la prevenzione e il contrasto di situazioni e comportamenti" contrari alle norme, fino alla richiesta di intervento delle Forze dell´Ordine, ove necessario. .  
   
   
WIMAX IN LIBERTA’, OLTRE IL CAVO E L’ULTIMO MIGLIO. E LA MOBILITY RIVOLUZIONA IL BUSINESS  
 
 Milano, 14 marzo – “Il Paese sarà più moderno con Wimax e rete fissa di nuova generazione e nel 2011 il broadband sarà di fatto un servizio universale, senza più aree scoperte”, ha dichiarato il Ministro Gentiloni. Per capire come – e quando – appuntamento al Crowne Plaza, Milano, il prossimo 19 aprile. Portare Internet dove ancora non c’è: le frequenze sono state rese disponibili dal Ministero della Difesa, e il Comitato Interministeriale – formato a dicembre dai Ministri delle Comunicazioni, degli Affari Regionali e delle Autonomie Locali, delle Riforme e Innovazioni nella Pa – sta studiando come e a chi assegnarle. L’italia è divisa dal gap digitale. Superando la necessità di cavo o fibra ottica, si darebbe finalmente una risposta concreta alle zone lontane dai grandi agglomerati urbani, dove, fino a oggi, non sono ancora arrivati i vantaggi della nuova tecnologia. Vantaggi che spaziano dall’abbattimento dei costi delle chiamate grazie al Voip a tutto il ventaglio dei servizi offerti dalla banda larga. Il Wlan Business Forum, organizzato da Wireless e ormai – ma non stupisce – all’ottava edizione, conferma il suo successo per l’attualità dei temi trattati, l’alto profilo dei relatori, protagonisti di interventi individuali e dinamiche tavole rotonde. Uno scenario in forte evoluzione, approfondito da voci esperte e autorevoli di aziende e istituzioni, che ben si coniuga all’analisi della Business Mobility per la sesta edizione del Mobile Force & Office Forum, in co-location. Per comprendere le prospettive del mercato, alla luce della normativa e del dibattito sull’assegnazione delle frequenze, sono stati invitati: Wimax Forum, Wifi Alliance, Agcom, Cnipa. Il Wimax “è uno stimolo alle offerte concorrenti”, ha recentemente dichiarato il Commissario Agcom Enzo Savarese, invitato al Wlan, “anche perché crea un´alternativa all’accesso su cavo”. Ecco perché hanno già confermato la loro presenza al Wlan Business Forum 2007 anche i principali operatori del settore. La prospettiva del wireless è quella di arrivare a un’unica grande rete integrata nella quale coesistono diverse tecnologie: 3G, Wi-fi e Wi-max. Sinergie forti e decisive. Sinergie con ricadute possibili e cruciali. Il futuro potrebbe essere quello di collegare tra loro hot pubblici e privati che utilizzano lo standard 802. 11. La risposta, finalmente, anche al capitolo ultimo miglio, perchè in grado di contrastare per prestazioni e affidabilità le classiche linee T1. Ecco perché il 25% degli aderenti al Wi-max Forum è rappresentato da Service Provider e Operatori, che a Wlan Business Forum troveranno il loro naturale punto di incontro e confronto. Ovviare alle limitazioni tecniche del Wifi, superare le distanze geografiche a costi ridotti e dare finalmente una soluzione al digital divide. Per confrontarsi su business opportunities, implicazioni e rischi, hanno già confermato la loro presenza e patrocinano l’evento: Aiip, Anti Digital Divide, Assoprovider, Assotel, Clusit. Il Wimax serve al Paese, e non poco: la banda larga copre solo l’87 per cento della popolazione, una cifra che non raggiunge affatto la media europea. Per non parlare del naturale miglioramento della concorrenza che ne deriverebbe. Un’agenda fitta di appuntamenti, interrogativi e risposte, che, partendo ancora una volta da Milano arriva fino a Roma, collegando tecnologia e normativa, per il Broadband Business Forum del 26 e 27 settembre 2007. Per capire come è andata a finire con la liberalizzazione delle frequenze prevista per giugno, comprendere se la società dell’ubiquità è possibile e l’always on realizzabile. Ricaduta logica è il tema della “mobilità”, sempre più in fermento grazie alle possibilità aperte dall’evoluzione del Wifi, nonché al crescente interesse di amministratori e manager alla Business Mobility. Competitività, efficienza e prospettive saranno protagonisti dell’evento, in sinergica co-location con Wlan. Per analizzare come il livello dei servizi aumenti. Per spostarsi in libertà, amplificando il proprio business. Il mercato del futuro. Un futuro più vicino di quanto si percepisca. E che, dallo sviluppo e dalla diffusione del Wimax, non potrà che trarre vitali vantaggi. Per informazioni e aggiornamenti su Wlan Business Forum 2007 e Mobile Force & Office 2007 è disponibile il sito dell´evento alla pagina www. Wirelessforum. It/spring2007, dove è anche possibile registrarsi gratuitamente per la partecipazione, sino ad esaurimento posti. .  
   
   
FINANZE - INTERCENT-ER, L´AGENZIA REGIONALE PER L´ACQUISTO DI BENI E SERVIZI, SUPERA I 100 MILIONI DI EURO DI ORDINATIVI DI FORNITURA. IL VICE PRESIDENTE DELLA REGIONE DELBONO: "CONFERMATA LA VALIDITA´ DELL´INNOVAZIONE, L´AGENZIA STA DIVENTANDO UN MODELLO ANCHE PER ALTRE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE"  
 
Bologna, 14 marzo 2007 - Convenzioni, mercato elettronico e gare telematiche. A 18 mesi dal suo avvio effettivo, Intercent-er, l´Agenzia regionale per l´acquisto di beni e servizi, raggiunge un importante traguardo: 101 milioni di euro - cifra aggiornata a febbraio 2007 - di ordinativi di fornitura sono stati emessi dagli oltre 350 enti pubblici della Regione Emilia-romagna che hanno aderito alle convenzioni quadro tramite la piattaforma di intermediazione digitale www. Intercent. It. Obiettivo dell´Agenzia, garantire lo snellimento delle procedure di acquisto nella pubblica amministrazione, e razionalizzare al tempo stesso le spese. "Già nei primi 18 mesi di attività - afferma il vice presidente della Regione Flavio Delbono - Intercenter conferma la validità di quest´innovazione. Non a caso la nostra Agenzia sta diventando un modello anche per altre amministrazioni pubbliche". Intercent-er "si conferma così come una delle più significative iniziative nell´ambito delle nuove tecnologie di acquisto di beni e servizi - aggiunge Delbono - , inserendosi nel percorso intrapreso dalla Regione per sostenere lo sviluppo di efficienza e semplificazione dell´attività amministrativa". Trend positivo, dunque, e in continua crescita del valore dei contratti stipulati dalle Amministrazioni tramite Intercent-er: solo nei primi 2 mesi del 2007, il transato corrisponde già a quanto conseguito nel corso del 2006. Il risultato raggiunto in quasi due anni di attività è frutto dell´attivazione di oltre 20 convenzioni quadro, riguardanti la fornitura di un´ampia gamma di beni e servizi. Noleggio di fotocopiatrici, pc, telefonia mobile, arredi per ufficio, cancelleria, vestiario, vaccini, aghi e siringhe, servizi di pulizia, di facchinaggio e trasloco: sono solo alcune delle numerose categorie a disposizione delle aziende sanitarie e delle pubbliche amministrazioni del territorio registrate al portale. Dall´attivazione di queste convenzioni, per un importo di 157 milioni di euro (Iva esclusa), sono stati ottenuti sconti medi di oltre il 18% e risparmi pari a 33,5 milioni di euro (Iva esclusa) rispetto ai prezzi medi pagati dalle Amministrazioni, in un´ottica di ottimizzazione del rapporto tra prezzo e qualità. Ma i vantaggi economici offerti da Intercent-er sono anche indiretti: aderire a una convenzione permette alle Amministrazioni di poter acquistare i beni e servizi necessari senza dover intraprendere a loro volta delle procedure di gara, ottenendo un risparmio di processo che, per ogni singola iniziativa, è stimato in oltre 20. 000 euro. L´agenzia si rivela così un supporto particolarmente utile per le Amministrazioni di medio-piccole dimensioni, che sarebbero obbligate, operando autonomamente, a confrontarsi con le lunghe e complesse procedure previste dal nuovo Codice degli appalti (Dlgs 163/2006). .  
   
   
WI-MAX.IT, L´UNICO SITO ITALIANO COMPLETAMENTE WIMAX ORIENTED, ARRIVA A 1463 ISCRITTI IN SOLE 2 SETTIMANE  
 
Milano, 14 marzo 2007 - Cos´è il Wimax - La nuova promessa delle comunicazioni wireless è rappresentato dalle tecnologie standardizzate come Ieee 802. 16, anche note con il nome commerciale di Wi-max (Worldwide interoperability for Microwave access), il quale dovrebbe ridurre sensibilmente i costi e aumentare la disponibilita´ delle tecnologie wireless a banda larga denominate Bwa (Broadband wireless access). Le caratteristiche tecniche di questa nuova tecnologia parlano di una portata di alcune decine di chilometri, ben superiore alle poche centinaia di metri del cosiddetto Wi-fi e di una larghezza di banda che può spingersi, in condizioni ideali, fino a 74 Mbps. La tecnologia può operare su varie bande di frequenza che sono in fase di armonizzazione in ambito europeo e mondiale. Il Wi-max Forum, un gruppo industriale composto da oltre 300 aziende, ha affermato che fra alcuni anni il neo standard potrà porsi come valida alternativa economica alle linee xDsl e agli altri tipi di accesso ad internet su cavo, incluse le altre soluzioni di connettività di tipo cablato o wireless, oggi già proposte per coprire l´ultimo miglio. Particolarmente interessante potrà essere l´utilizzo di questa tecnologia in alternativa alle già esistenti tecnologie di accesso di tipo fisso e mobile, tenuto anche conto che i sistemi via radio già operanti da un certo numero di anni nelle bande a 26 e 28 Ghz, a causa delle caratteristiche di propagazione delle relative frequenze e dei costi degli apparati, non hanno avuto finora lo sviluppo sperato in particolare in relazione al mercato privato. La promessa è connettere più dispositivi di comunicazioni rendendo il Internet disponibile circa dappertutto e lasciando la gente comunicare tra di loro più facilmente di prima. La nuova tecnologia potrebbe trasformare il modo in cui noi comunichiamo ma anche il modo in cui noi paghiamo per un servizio. Alcuni analisti pensano che l´odierno modello di telefoni cellulari che richiedono un elevato numero di ripetitori installati possa diventare obsoleta in pochi anni visto che il Wi-max permetterà ai dispositivi di comunicare tra di loro realizzando una rete libera da infrastrutture. Ovviamente una tecnologia che vada in quella direzione affronterà dei grandi ostacoli da parte degli operatori delle infrastutture esistenti, ma se raggiunge la dimensione critica di diffusione , potrebbe esserci la stessa rivoluzione che ha permesso ai cloni pc Ibm poco costosi oltre che ai personal computer del Apple due decadi fa di avere successo. . .  
   
   
SERATA CON GLI ESPERTI SU COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE E SOFTWARE LIBERO  
 
 Bolzano, 14 marzo 2007 - Nuova comunicazione audio e video, situazione del software libero multimediale e sue applicazioni nel monitoraggio ambientale, nella formazione, nelle radio comunitarie locali, nell´informazione: questi i temi discussi nella serata pubblica con esperti del settore promossa a Bolzano, al Centro di formazione professionale, per mercoledì 14 marzo. Il Centro di formazione professionale Cts "L. Einaudi" e l´Intendenza scolastica italiana sono tra i promotori, con Tis Innovation Park, dell´incontro pubblico organizzato da Ecolnet sul tema "Comunicazione multimediale: nuovi ambiti di sviluppo e potenzialità del Software Libero nelle tecnologie dell’informazione", in programma mercoledì 14 marzo alle 19. 30 al Centro di formazione professionale (sala convegni) in via Santa Geltrude 3 a Bolzano. La serata si inserisce nell´ambito del progetto Multimedia-monitoring ambientale in Ecuador promossa dall’Alleanza per il clima con il sostegno dell´Ufficio Gabinetto della Provincia. Sono previsti interventi di Norbert Lantschner, coordinatore provinciale Alleanza per il clima, Patrick Kofler, responsabile Helios, Lorenzo Bianchi, Formatore Cts "L. Einaudi", Francesco Diasio, segretario generale Amarc-europe, Marco Ronchetti, Università degli Studi di Trento e della regista Laura Camellini. La moderazione è affidata al giornalista Rai Giuseppe De Cesare. Si parlerà di utilizzo delle nuove tecnologie audio e video e dello stato dell´arte del software libero multimediale, di applicazioni nel monitoraggio ambientale, nella formazione, nelle radio comunitarie locali, nell´informazione. .  
   
   
NASCE IL PORTALE COMUNALE DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE: ALBEROBELLO IN RETE …PIETRA PER PIETRA  
 
Alberobello, 14 marzo 2007 - Tutti e duemila i trulli dei rioni Monti e Aia Piccola uno per uno nei minimi dettagli, i piani urbanistici e le lottizzazioni edilizie consultabili liberamente, a disposizione di tutti i cittadini; dal pinnacolo del Trullo Sovrano al più sperduto dei muretti a secco, ogni pietra del paese visibile nel dettaglio su internet: l’amministrazione comunale di Alberobello mette le cose in chiaro, e lo fa attraverso la rete. È infatti attivo da qualche giorno il “Portale Comunale del territorio e dell’ambiente” di Alberobello, realizzato dalla Ta (Tecnologie Avanzate Srl) per l’Assessorato all’Urbanistica del Comune e accessibile attraverso il sito del Comune www. Comune. Alberobello. Ba. It . Sul portale è possibile consultare il Piano Regolatore di Alberobello tuttora vigente, le relative norme tecniche di attuazione e il regolamento edilizio e un’ampia rassegna normativa, sia nazionale che regionale. Ma il punto forte del portale è probabilmente la sezione delle mappe, con una cartografia dettagliata, diverse specifiche relative alla morfologia del suolo, ai siti di importanza comunitaria, ai sistemi naturalistici e faunistici, e una riproduzione aereofotogrammetrica del territorio di Alberobello. Il Portale del territorio e dell’ambiente consentirà ai cittadini di accedere in tempo reale a tutte le informazioni relative all’organizzazione urbanistica del territorio, presto sarà possibile anche scaricare moduli e compiere operazioni on line senza doversi recare direttamente presso gli sportelli del comune. Alberobello non è il primo Comune pugliese a dotarsi di un portale del genere, ma è evidente che nella Capitale dei trulli uno strumento simile assume valenze culturali, economiche e turistiche assolutamente peculiari. Si tratta inoltre anche di una importante operazione di trasparenza, il Dottor Alberto Lippolis, Assessore all’Urbanistica del Comune, ne sottolinea la portata: “Per un paese particolare, unico come il nostro, con problematiche complesse legate alla tutela del patrimonio storico architettonico e naturalistico, questo portale assume una grande importanza. In qualche modo diamo così ai cittadini la possibilità di “sorvegliare” il territorio e di vigilare sull’attività degli amministratori. Si tratta insomma di un provvedimento che va, ancora una volta, nella direzione della trasparenza e del coinvolgimento responsabile dei cittadini, come è sempre stato nello stile di questa amministrazione. ” .  
   
   
E’ NATO IPSOA CENTRIC: IL RIVOLUZIONARIO UFFICIO VIRTUALE PER IL COMMERCIALISTA E’ ON LINE LA CHIAVE PER APRIRE UNA NUOVA ERA  
 
 Milano, 14 marzo 2007 - Ipsoa, marchio del gruppo internazionale Wolters Kluwer, lancia un innovativo servizio online per i commercialisti: Centric. “Con una sola chiave si chiude un’epoca e se ne apre un’altra”: è con questo slogan che da oggi è attivo il nuovo servizio disponibile gratuitamente sul sito di Ipsoa. Una rivoluzione copernicana, che viene attivata da una virtuale chiave laser che fa bella mostra di se sulla campagna stampa e che idealmente abbandona il vecchio mondo delle ricerche su carta per lanciarsi nel futuro dell’integrazione virtuale. Centric è un innovativo cruscotto online che integra, in un’unica soluzione, tutti gli strumenti che il commercialista utilizza abitualmente: software, banche dati, riviste, formazione e servizi on-line. Direttamente sul desktop del computer, con un solo click, si possono ricercare e visualizzare tutte le informazioni a disposizione dell’universo Ipsoa e non solo. Se il professionista è già un utente abbonato alle riviste o alle banche dati, potrà accedere oltre che agli abstract, anche alle versioni integrali degli argomenti richiesti, che vengono aggiornati quotidianamente. La navigazione ipertestuale consente inoltre di spostarsi facilmente da informazione a informazione senza perdere traccia della ricerca. E queste funzionalità sono solo l’inizio: Ipsoa Centric si arricchirà nel tempo di servizi sempre nuovi, fino a diventare un vero e proprio ufficio virtuale. Si tratta di una categoria di servizi ancora tutta da scoprire, che conferma e rilancia la sfida di Ipsoa e di Wolters Kluwer sul tema dell’innovazione, uno dei valori ispiratori del gruppo. Il lancio sarà supportato da una campagna firmata dall’agenzia Göttsche, on air a partire dal 12 marzo sulle pagine del Sole24ore, su Kataweb, sui siti di Repubblica, l’Espresso e del Corriere della Sera, su Italiaoggi. It, ilSole24ore. Com, oltre che su tutti i media del gruppo Wolters Kluwer Italia. .  
   
   
BANDO DI GARA: STUDIO SULL´ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI PRODOTTI DA APPARECCHI PER LA GENERAZIONE DI IMMAGINI DI RISONANZA MAGNETICA  
 
 Bruxelles, 14 marzo 2007 - La direzione generale per l?Occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità ha indetto una gara d´appalto per lo svolgimento di un´indagine sull´esposizione ai campi elettromagnetici del personale addetto alle apparecchiature mediche per la generazione di immagini di risonanza magnetica. L´indagine andrà condotta eseguendo misurazioni in alcune strutture mediche di Mri per trattamenti medici selezionati. L´analisi dei risultati e la valutazione dei valori relativi all´esposizione avverranno in base ai valori fisici ottenuti e ai valori relativi all´esposizione derivati, confrontati a valori limite di esposizione dopo l´applicazione di almeno 2 metodi di modellazione. Sarà inoltre considerata l´esposizione ad altri agenti fisici. Il lavoro sarà integrato con un esame degli sviluppi più recenti pubblicati a livello mondiale. I risultati dello studio (campagna di misurazione ed esame delle pubblicazioni recenti e degli studi in corso sullo stesso tema) dovranno essere presentati alla Commissione e dovranno condurre a un quadro aggiornato e quantificato della portata dei problemi e a orientamenti per le possibili soluzioni. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Commissione europea , Direzione generale per l?Occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità, Direzione Dialogo sociale, diritti sociali, condizioni di lavoro, adattamento ai cambiamenti , Unità Salute, sicurezza e igiene sul luogo di lavoro ,<http://europa. Eu/whoiswho/public/index. Cfm?fuseaction=idea. Hierarchy&nodeid=198735&lang=it> All´attenzione di Georges Herbillon Empl F/4 - Eufo Building 2195A L-2920 Lussemburgo .  
   
   
IL CENTRO PRODUTTIVITÀ VENETO A MICROELETTRONICA 2007  
 
 Vicenza, 14 marzo 2007 - Nell’ambito di “Microelettronica 2007”, la Fondazione Giacomo Rumor-centro Produttività Veneto (Cpv) ha in programma due eventi, aperti al pubblico, d’approfondimento di tematiche di estrema attualità. Si comincia venerdì 16 marzo, a partire dalle ore 15, con il convegno, dal titolo “Microsistemi e sensori microelettronici per nuove applicazioni industriali”, organizzato dal Cpv in collaborazione con Itc Irst - Fondazione Bruno Kessler di Trento, le Facoltà di Ingegneria dell’Università di Padova e dell’Università di Trento, Veneto Innovazione ed aziende innovative locali e internazionali, come la St Microelectronics. In questo convegno verranno presentate alcune linee di sviluppo della ricerca e nuove applicazioni a cura del mondo industriale, con particolare attenzione agli aspetti tecnologici ed agli alti tassi di valore aggiunto che si possono conseguire con la microelettronica. L’area innovativa della convergenza tra tecnologie micro e nano troverà ampi spazi di approfondimento alla luce delle nuove iniziative sulle Nanotecnologie promosse dalla Regione Veneto. Apriranno i lavori Valentino Ziche, presidente della Fiera di Vicenza e Dino Menarin, presidente della Camera di Commercio di Vicenza, a cui seguiranno gli autorevoli relatori sia in veste di professori delle Università di Padova (Andrea Neviani) e Trento (Gianfranco Dalla Betta), che di manager e responsabili di aziende microelettroniche e centri di ricerca, capofila di importanti progetti internazionali sulla micro e nanoelettronica, fra i quali Renato Bozio presidente di Nanofab scarl. Seguirà sabato 17 marzo alle 9,30 il workshop, promosso dal Gruppo di Studio Automazione del Cpv, dal titolo “L’esperto risponde - l’elettrotecnica e l’elettronica applicate al risparmio energetico”, ove esperti universitari e del mondo professionale prenderanno spunto da specifiche richieste del pubblico per approfondire temi che riguarderanno: efficienza di motori e attuatori nell’industria; ottimizzazione delle forniture e dei consumi energetici industriali; automazione per la gestione efficace dell’energia negli edifici; trasporto, distribuzione e utilizzo dell’energia elettrica ed infine realizzazioni elettrotecniche e elettroniche applicate al risparmio energetico. Saranno presenti fra gli altri il prof Silverio Bolognini direttore del Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dei Laboratori di Azionamenti dell’Università di Padova e il prof Lorenzo Fellin Prorettore dell’Università di Padova e direttore del Laboratorio di Illuminotecnica e Fotometria dell’Università di Padova. Gli operatori interessati a questo workshop possono far pervenire preventivamente l’indicazione dei quesiti, tramite apposito modulo scaricabile dal sito www. Cpv. Org Per tutta la durata della manifestazione, inoltre, presso lo stand del Cpv( n° 2326, padiglione F ) si potranno consultare gratuitamente le banche dati brevettali e richiedere ricerche di anteriorità in merito a depositi di tecnologie, macchinari, e applicazione elettrico-elettroniche in genere. Vi sarà inoltre la possibilità di iscriversi al servizio Brevetti Info Express, per ricevere regolarmente al proprio indirizzo informazioni sulle novità tecnologiche di prodotti e processi di produzione. Personale del Cpv infine illustrerà a gruppi di interessati le funzionalità del portale www. Vicenzalabsnet. It, finalizzato a promuovere e supportare l’attività dei laboratori di ricerca, analisi e prove della provincia di Vicenza e ad informare le Pmi su temi quali ricerca, innovazione, finanziamenti, normative e certificazioni, brevetti e marchi. .  
   
   
"PODCAST A LANGUAGE": LINGUE CON I PODCAST AL CENTRO MULTILINGUE BOLZANO IL 2, 3 E 4 APRILE  
 
Bolzano, 14 marzo 2007 - Imparare una lingua o approfondirne le conoscenze ovunque, facilmente e gratis. È possibile avvalendosi dei Podcast, trasmissioni audio e video che si possono scaricare liberamente da Internet. Questa possibilità sarà presentata alle scuole ed al pubblico al Centro Multilingue in via Cappuccini 28 a Bolzano nelle giornate del 2, 3 e 4 aprile 2007. "Podcast a language", così si chiama l´iniziativa che l´Ufficio bilinguismo e lingue straniere della Provincia intende avviare presso il Centro Multilingue di Bolzano per sensibilizzare verso l´impiego delle nuove tecnologie per l´acquisizione di competenze linguistiche secondo lo slogan "Imparare una nuova lingua gratis, velocemente e ovunque!". Un´analoga iniziativa è stata attivata dal dicembre scorso presso la Mediateca Multilingue di Merano. Il Centro Multilingue, in pratica, mette a disposizione gratuitamente gli iPod, per imparare una nuova lingua o migliorare quella già conosciuta con l’ aiuto dei Podcast (trasmissioni audio e video scaricate liberamente da Internet). I podcast costituiscono un ottimo strumento per la didattica che presenta caratteristiche quali la versatilità, la flessibilità, la facilità d´impiego e la gratuità. Questa interessante novità nel campo delle lingue verrà presentata in anteprima con la possibilità di conoscere meglio e usare subito gli iPod e i Podcast nelle giornate del 2, 3 e 4 aprile 2007 dalle 9. 00 alle 13. 00 (durata di circa 1 ora per presentazione, riservata alle scuole) e dalle 15. 00 alle 18. 00 (presentazione con durata più flessibile per il pubblico) presso il Centro Multilingue in via Cappuccini 28 a Bolzano. La partecipazione è gratuita, è richiesta la prenotazione per le classi al numero 0471 411267. .  
   
   
INNOTECH S.P.A.: ANDAMENTO TITOLO  
 
Milano, 14 marzo 2007 - La Società comunica di non essere a conoscenza di fatti o circostanze tali da poter determinare i recenti rialzi del titolo in Borsa. L’azionista di maggioranza ha aggiunto di non avere compiuto direttamente o indirettamente alcuna operazione di trading sul titolo stesso. .  
   
   
IBM AVVIA LA PRODUZIONE DEL CHIP CELL BROADBAND ENGINE A 65 NANOMETRI  
 
 Armonk, Ny - 15 marzo 2007 - Ibm ha annunciato ieri di aver iniziato la produzione di una nuova versione a 65 nanometri (nm) del Cell Broadband Engine presso il centro d’avanguardia per produzione di microchip Ibm di East Fishkill, nello stato di New York. Il rivoluzionario chip Cell, sviluppato congiuntamente da Ibm, Sony Group e Toshiba, è effettivamente un supercomputer-on-a-chip e fornisce prestazioni rivoluzionarie per l’elettronica di consumo, il medical imaging, l’ingegneria della progettazione e altre applicazioni che fanno un intenso uso di grafica. Oltre a costituire il cuore digitale della Playstation3 di Sony Computer Entertainment, il chip è utilizzato dai server Bladecenter Ibm. Un team di scienziati informatici di Ibm, Sony Group e Toshiba collabora allo sviluppo del microprocessore Cell, presso un centro di progettazione congiunta costituito a Austin, nel Texas, dal marzo 2001. .  
   
   
MOTOROLA: PIANIFICARE, CONTROLLARE E GESTIRE MEGLIO GRAZIE A UNA COMPLETA VISIBILITÀ RF MANAGEMENT SOFTWARE DISEGNA LA COPERTURA DI RETE SULLO SCHERMO, UN AIUTO NOTEVOLE PER PIANIFICARE, RENDERE OPERATIVE, SUPPORTARE E MONITORARE LE RETI WIRELESS.  
 
 Milano, 14 marzo 2007 - Pianificazione economicamente conveniente. Installazione semplice. Tra le funzionalità di pianificazione di questo potente strumento vi è la possibilità di importare piante di fabbriche e siti. Tali piante possono poi essere personalizzate per rispecchiare in modo accurato le condizioni reali, aggiungendo barriere come muri o alberi. Viene poi definita la copertura necessaria alle applicazioni e ai dispositivi client proposti. L’utente può inoltre evidenziare delle aree all’interno del piano virtuale del sito nelle quali è richiesto un segnale forte. Con l’aiuto di grafici estremamente realistici, il software sceglie poi automaticamente le ubicazioni migliori per posizionare fino a 50 access point, oltre alla potenza necessaria. In alternativa, gli access point possono essere posizionati manualmente. I colori differenti indicano variazioni nella potenza del segnale, si creano così modelli simili a quelli creati in termografia. Sfiorando un pulsante, lo strumento genera un piano di installazione e i dati di configurazione relativi agli switch wireless e agli access point. Ciò consente alle aziende di valutare esattamente quanto devono investire per ottenere i risultati desiderati. Trasparenza completa per il monitoraggio delle reti wireless: Rf Management Software modella l’intero ambiente wireless utilizzando oltre 200 parametri, ognuno dei quali può essere visualizzato graficamente e analizzato quasi in tempo reale. Ciò consente agli amministratori del sistema di rispondere in modo rapido praticamente a qualsiasi situazione. Inoltre, gli utenti e i dispositivi finali possono essere individuati all’interno dell’intera rete wireless mediante una funzione di ricerca incorporata. Una funzione di presenza inoltre indica se un dispositivo è attualmente attivo o sconnesso. L’rf Management Software fornisce informazioni sull’integrità della rete, sulle attività sospette dei client della rete e sui tentativi di accesso non autorizzati. L’amministratore è in grado perciò di attuare rapidamente le azioni necessarie, ad esempio disabilitando immediatamente i dispositivi non autorizzati. Potenza del segnale, carico della rete e altro ancora: grazie a Rf Management Software è possibile esportare prospetti dettagliati sulle prestazioni e l’integrità della rete. Grazie alla funzione di gestione Rf mobile del software basata su browser, è possibile accedere ai dati importanti come ad esempio le interruzioni, le minacce alla sicurezza e gli indicatori di prestazioni da un dispositivo mobile. In questo modo è facile monitorare e gestire le reti wireless in modalità remota e non vi è alcuna necessità di turni notturni. .  
   
   
TXT E-SOLUTIONS: CDA APPROVA I BILANCI 2006 CON RICAVI E EBITDA IN LIEVE MIGLIORAMENTO RISPETTO ALLA QUARTA TRIMESTRALE  
 
Milano, 14 marzo 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Txt e-solutions ha approvato il bilancio consolidato 2006 del Gruppo Txt ed il bilancio 2006 della capogruppo quotata Txt e-solutions S. P. A. I dati definitivi sono in linea, o in leggero miglioramento, rispetto a quanto riportato nella trimestrale del 9 febbraio 2007. In particolare, i ricavi consolidati 2006 sono stati di 56,3 milioni (55,9 milioni nella quarta trimestrale) ed il margine operativo Ebitda 2006 è stato di 3,9 milioni (3,7 milioni). Il risultato ante imposte è rimasto immutato e pari a -0,9 milioni, dopo oneri straordinari non ripetitivi di 0,9 milioni nel quarto trimestre 2006. Il risultato netto è pari a -2,0 milioni, dopo tasse di 1,1 milioni per Imposta Regionale sulle Attività produttive Irap. La posizione finanziaria netta è positiva per 1,6 milioni. Nel 2006 i ricavi delle controllate estere sono stati di 10,1 milioni, in leggera crescita rispetto a 9,7 milioni nel 2005. Il Cda ha preso atto dello stato di avanzamento del programma di competitività avviato dalla società nel quarto trimestre 2006, programma che procede secondo le previsioni. L’effetto delle azioni in corso sui conti futuri della società potrà essere valutato a partire dai risultati del primo trimestre 2007. Il Cda ha convocato per il 19 aprile prossimo, in prima convocazione, e per il 20 aprile, in seconda, l‘Assemblea degli Azionisti. Il Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Alvise Braga Illa, ha dichiarato: “Nel trimestre in corso, e nei successivi, i fondamentali della società potranno incominciare a beneficiare delle riduzioni di costi, e degli aumenti di efficacia e di competitività dei nostri prodotti. Il management della Società è fermamente convinto che il 2006 si rivelerà una pausa temporanea nello sviluppo profittevole di Txt e-solutions sui mercati internazionali”. .  
   
   
RETELIT: CESSIONE PARTECIPAZIONE IN CONSIAGNET S.P.A.  
 
Milano, 14 marzo 2007 - Ieri Retelit S. P. A. Ha ceduto ad Infracom S. P. A. L’intera partecipazione, pari al 22,21%, detenuta in Consiagnet S. P. A. La partecipazione non risulta essere più in linea con l’orientamento strategico del Gruppo a cui fa capo Retelit S. P. A. In quanto Consiagnet S. P. A. Quale operatore di rete si è focalizzata sempre più sul mercato retail dei servizi di telecomunicazione nell’area di Prato. La cessione ed il relativo prezzo di vendita è quindi coerente con il piano industriale del Gruppo Retelit incentrato esclusivamente nel mercato wholesale della banda larga a livello nazionale. Il prezzo finale di cessione del 22,21% di Consiagnet S. P. A. E’ pari ad euro 1. 467. 000 ed è stato corrisposto per cassa. La cessione della partecipazione si e’ perfezionata in data odierna. Il bilancio al 31. 12. 05 di Consiagnet S. P. A. Si è chiuso con una perdita di euro 651 migliaia. Nei primi quattro mesi del 2006 Consiagnet S. P. A. Ha registrato una perdita di euro 250 migliaia e un corrispondente patrimonio netto di euro 8. 120 migliaia. .  
   
   
SAS CHIUDE IL 2006 CON UN FATTURATO RECORD GLOBALE DA 1,9 MILIARDI DI DOLLARI AUMENTO GLOBALE DELLE ENTRATE DA NUOVE LICENZE SOFTWARE DEL 20%. BUONA LA PERFORMANCE DELLA SEDE ITALIANA CHE REGISTRA UNA CRESCITA DELL’8%.  
 
Milano, 14 marzo 2007 - Una forte domanda di soluzioni specifiche per settori merceologici e aree di business è alla base del trentesimo anno di crescita consecutiva del fatturato Sas, azienda leader nella Business Intelligence. Il fatturato globale 2006 è stato pari a 1,9 miliardi di dollari, in crescita del 12% rispetto al 2005[1][1]. Le entrate derivanti da nuove licenze software sono aumentate del 20%, un tasso di crescita quasi doppio rispetto a quello previsto per il mercato di riferimento. “I notevoli risultati ottenuti nel 2006 confermano la validità dell’orientamento che abbiamo intrapreso già da molti anni, quello di investire in applicazioni di business e in soluzioni specifiche per settore, basate su una solida piattaforma di enterprise intelligence", dichiara Jim Goodnight, Ceo di Sas. "E’ stato un anno di grande soddisfazione, che ha visto proprio nelle soluzioni specifiche per settori merceologici e aree di business una crescita del 49%. Anche le soluzioni analitiche predittive, uno dei nostri principali punti di forza, sono cresciute del 19%. L’incremento del 50% delle nuove vendite sia lato Business Intelligence sia lato Data Integration/data Warehousing dimostrano l’importanza di disporre su un portafoglio integrato di tecnologie e soluzioni”. Idc, nel suo documento più recente sulla Business Intelligence[2][2], scrive: “nel breve periodo, Idc non intravede nessuna sfida seria al predominio di Sas nel mercato degli advanced analytics e prevede che la società continuerà a far registrare tassi di crescita superiori alla media di mercato per i prodotti di query, reporting e analisi. Nel frattempo si registrerà nel mercato, con tutta probabilità, uno spostamento costante verso applicazioni analitiche maggiormente pacchettizzate. ” Dan Vesset, Research Director Business Analytics di Idc, afferma: “Alla luce degli ultimi risultati finanziari comunicati da Sas, è chiaro che lo spostamento verso le applicazioni analytics si è rivelato vantaggioso per la società in tempi più brevi del previsto. Negli ultimi anni, Sas si è trasformata da una società nota principalmente per i propri tool avanzati di analisi in fornitore di un ampio portafoglio di soluzioni analitiche pacchettizzate, che comprendono sia le competenze sviluppate nell’analisi, nel query e reporting e nel data management, sia contenuti specifici per determinati processi e settori”. Soluzioni in crescita per settori e aree di business in tutto il mondo Sas ha registrato forti crescite nei settori merceologici principali: Il settore retail è cresciuto del 18%, confermando la consapevolezza da parte delle aziende che vi operano del vantaggio competitivo offerto in particolare da soluzioni di forecasting e ottimizzazione. Le entrate del settore finanziario sono aumentate del 17%, sottolineando una crescente domanda di soluzioni di Risk Management (area in cui Sas è leader in particolare nella fornitura di software per l’adeguamento ai principi di Basilea Ii[3][3]). Nel settore pubblico si è registrato un incremento del fatturato del 10%. Incremento trainato dalle soluzioni di rilevazione frodi (fraud detection) e di controllo di gestione. Le entrate derivanti dal settore life science (scienze biologiche) sono cresciute del 12%, in particolare per la richiesta di funzionalità di analisi sofisticate per migliorare l’attività operativa. Le business solution cross-industry sono cresciute complessivamente del 45%, in particolare grazie alla forte domanda di soluzioni per la marketing automation, il performance management, la gestione del rischio e l’It management. Tra le componenti di Sas9, si registra un incremento dell’80% sulla richiesta di Sas Business Intelligence Server rispetto al 2005. Sas in Italia chiude il 2006 con un fatturato pari a 76,212 milioni di euro, registrando una crescita dell’8% rispetto all’anno precedente. Le licenze software hanno avuto un fatturato pari a 60,743 milioni di euro con una crescita del 5,7%. Forte crescita dei servizi professionali che registrano un incremento del 18,7% (con un fatturato pari a 14,111 milioni di euro). Anche la formazione è in espansione con una crescita del 10,9%. La maggior incidenza sul fatturato italiano riguarda i ricavi provenienti dal settore Credito e Finanza (54,63%) seguito da Pubblica Amministrazione e Sanità (18,09%), Telco e Utilities (14,38%) e Industria Commercio e Servizi (12,9%). Alla base del successo italiano, come per quello globale, una forte richiesta della piattaforma di Enterprise Business Intelligence Sas9[4][4]. La focalizzazione nel corso del 2006 negli ambiti Data Integration, Data Quality e Data Warehouse ha portato a un incremento delle nuove installazioni triplicato rispetto all’anno precedente. Tra le soluzioni più richieste in Italia, al primo posto Sas Risk Management per l’adeguamento e il consolidamento alla normativa Basilea Ii. Seguono Performance Management, Hr Intelligence e Financial Management. .  
   
   
INFOR OFFRE ALLE AZIENDE INTRAPREDENTI POSSIBILITA´ DI SCELTA E DI CONTROLLO CON LE SOA  
 
Atlanta ­ 14 marzo 2007 ­- Infor ha svelato ieri la sua strategia di service-oriented architecture, Infor Open Soa, parte del suo impegno ad estendere, arricchire ed evolvere la linea di prodotti Infor per soddisfare i bisogni delle aziende intraprendenti di ogni dimensione. Infor Open Soa offre le funzionalità di una Soa event-driven, un approccio che consente di rilasciare e aggiornare applicazioni interoperabili e componenti software con un´interferenza minima o nulla negli altri sistemi aziendali. L´infrastruttura della Soa event-driven è incorporata nelle soluzioni Infor, senza costi aggiuntivi per il cliente, e sarà rilasciata con gli upgrade dei prodotti secondo la product roadmap di Infor. "Infor Open Soa è il risultato del dialogo con i nostri clienti, i quali ci hanno comunicato di volere i vantaggi della Soa senza sostenere costi di avviamento e affrontare lunghe implementazioni ed eccessive difficoltà," dice Jim Schaper, Ceo di Infor. "Il nostro approccio si differenzia da quello degli altri fornitori di applicazioni enterprise in quanto si basa sulla essenziale comprensione delle sfide di business dei nostri clienti. " Soa Event-driven - Infor Open Soa si basa su un´event-driven, un´architettura distribuita in grado di gestire i business event tra applicazioni e servizi aziendali. Tramite un modello publish and subscribe, i business event sono scambiati in modo asincrono tra le applicazioni e i servizi attraverso l´Enterprise Service Bus (Esb) standard di Infor in conformità alla gestione eventi concernente i processi business della propria azienda e dei propri clienti. Invece di imporre ai clienti un ecosistema focalizzato sul fornitore, l´archittetura Soa event-driven di Infor consente ai clienti di creare il proprio ecosistema utilizzando componenti software di Infor, in-house o di terze parti. Infor Open Soa elimina le dipendenze "comando e controllo" del middleware che aumenta di complessità ogni volta che si aggiungono nuovi servizi. Restando indipendente dalla piattaforma, Infor Open Soa facilita l´interoperabilità tra i diversi sistemi aziendali ed elimina il rip-and-replace per supportare i requisiti di uno stack middleware proprietario. "Non vogliamo creare piattaforme grandi e complesse che richiedano al cliente di vincolarsi a tecnologie inutili e costose," dice Bruce Gordon, Cto di Infor. "Infor Open Soa consente ai clienti di innovare con un approccio interoperabile, offre la possibilità di fare scelte individuali e di avere il controllo sull´ecosistema della propria azienda. " Per quanto riguarda gli open standard, Infor ha adottato Oagis (Open Applications Group Interoperability Standard) come interfaccia nativa per tutte le comunicazioni tra le soluzioni Infor. Oagis è il formato Xml più evoluto ed estensibile ed è riconosciuto come uno standard. È regolato da un ente di unificazione indipendente ed è disponibile senza royalty o diritti di licenza. Direzione strategica - Infor offre Open Soa in fasi, come aggiornamenti non invasivi e supplementari con regolari piani di lancio prodotto. Questo approccio evolutivo comprende l´offerta di componenti di processi business, in aree come la gestione relazioni con i clienti e la supply chain, che possono in seguito essere assemblati in suite di soluzioni per business specifici. Le suite presenteranno la proprietà intellettuale del portfolio prodotti di Infor, già caratterizzato da un´eccellente expertise di business e settori produttivi. Con Infor Open Soa, i clienti avranno la libertà e la flessibilità di mescolare e armonizzare i processi di business secondo le proprie necessità e nella piattaforma tecnologica di loro scelta. Infor ha già avviato la fase iniziale della Open Soa, fornendo l´infrastruttura event-driven base e includendola in molteplici soluzioni. Al momento Infor sta progettando l´infrastruttura estesa Soa, come master data managemnet, e sta lavorando sull´abilitazione continuativa delle soluzioni esistenti e sull´introduzione di nuove applicazioni native Soa. Infor fornirà ai propri clienti delle product roadmap più dettagliate durante Inforum, l´annuale conferenza per gli utenti che si terrà a Las Vegas dal 9 al 12 settembre 2007. .  
   
   
SHARED SERVICES: UNA STRATEGIA INNOVATIVA PER LA TRASFORMAZIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE A ROMA, IL 21 MARZO, UN CONVEGNO IBM IN COLLABORAZIONE CON IL FORUM PA  
 
 Milano, 14 marzo 2007 - La Pubblica Amministrazione italiana ha avviato numerosi progetti di trasformazione importanti, ma in molti casi deve fare ancora quel salto di qualità, che fa davvero la differenza: per l’organizzazione stessa e per i cittadini. Come aumentare in maniera drastica l’efficienza, riducendo i costi? Come superare le fasi dell’ottimizzazione e perseguire una reale innovazione? Nel convegno del 21 marzo, a Roma, in collaborazione con il Forum Pa, la Ibm affronterà questi temi con tanti protagonisti del mercato italiano e proporrà il modello di trasformazione chiamato “Shared Services”. Gli “Shared Services”, adottati da molte imprese e istituzioni a livello internazionale, si basano sulla condivisione di unità organizzative, processi e sistemi. L’obiettivo è quello di reingegnerizzare e semplificare, concentrando e condividendo i servizi relativi a più dipartimenti, amministrazioni, agenzie. In tal modo aumentano i livelli di efficienza, cresce la qualità del servizio erogato, si liberano risorse da reimpiegare in altre aree. Il modello degli “Shared Services” è stato già adottato in maniera diffusa dalla Pubblica Amministrazione della Gran Bretagna e l’obiettivo è quello di raggiungere oltre 2 miliardi di euro di risparmi entro la fine del 2007. Deutsche Post World Net ha adottato questo modello e ha ottenuto riduzioni di costi, che hanno consentito nuovi investimenti e acquisizioni. Surrey County Council con questa strategia prevede di risparmiare 50 milioni di euro in 10 anni e oggi può contare su un’organizzazione flessibile ed efficace. In Canada è stato creato Service Canada, un centro integrato che da servizi a più di 300 uffici della Nazione: i risparmi previsti sono 3 milioni di dollari in 5 anni. La Ibm stessa tra il 1992 e il 2004, consolidando le proprie organizzazioni, ridusse il numero dei centri informatici per i dati da 155 a 6 e quello dei centri per le applicazioni da 16. 000 a 4. 200; i centri operativi dedicati alle Risorse Umane da 38 si ridussero a 1. L’appuntamento è il 21 marzo, Residence di Ripetta, via Ripetta 231, dalle ore 9 alle ore 13,30 Programma: ore 9. 00 Registrazione partecipanti e welcome coffee; ore 9. 30 Saluto di benvenuto e apertura dei lavori: Carlo Mochi Sismondi - Direttore generale, Forum P. A. ; Gianfranco Previtera - Vice President Public Sector, Ibm Italia “Scenari E Trend Internazionali Del Settore Pubblico”; Todd Ramsey - Ibm General Manager, Global Government and Education “Shared Services: un modello strategico per l´innovazione “; La visione e l´approccio Ibm : Giorgio Merli - Boardroom Consulting Leader, Ibm “Shared Services nell´esperienza inglese del Transformational Government” ; Gerard Newman - Global Business Services - Partner Uk Public Sector, Ibm “La realizzazione di un Centro di Servizi Condivisi: vantaggi e opportunità”; Debbie Ellis - Acting Chief Executive of Shared Services Division of Uk Public Sector . Tavola Rotonda: innovazione e nuovi modelli di cooperazione e condivisione modera: Eugenio Occorsio - giornalista, La Repubblica "Affari e Finanza" intervengono: Lucio D’ubaldo - Assessore al Personale, Servizi tecnologici e reti informative, Comune di Roma; Ciro Esposito - Capo Dipartimento Innovazione e Tecnologie, Pcm; Gaudenzio Garavini - Direttore generale Organizzazione, personale, sistemi informativi e telematica, Regione Emilia Romagna; Alessandro Musumeci - Direttore Specialistica e Sistemi Informativi del Comune di Milano (in attesa di conferma); Andrea Pontremoli - Presidente e Amministratore Delegato, Ibm Italia; Massimo Sarmi - Amministratore Delegato di Poste Italiane; Dionigi Spadaccia - Direttore Centrale dei Sistemi Informativi e Telecomunicazioni, Inps; Livio Zoffoli - Presidente Cnipa; Conclusioni: l´innovazione necessaria per una Pa che funzioni meglio e costi meno; Luigi Nicolais - Ministro per le riforme e l´innovazione nella Pa. .  
   
   
FORTI GROUP DISTRIBUISCE BECKER  
 
Limbiate, 14 marzo 2007 - Forti Group, uno dei principali distributori in Italia di software e sistemi di navigazione satellitare, annuncia l’accordo di distribuzione esclusiva per il canale retail consumer electronics siglato con Becker, con specifico riferimento al segmento Pnd (Portable Navigation Device). Becker, azienda tedesca leader mondiale nell’ambito dell’audio-video-navy di primo impianto automobilistico, è fornitore delle più prestigiose case automobilistiche tra cui Ferrari, Porsche, Mercedes, Bmw, Audi, Maserati e da cinquant’anni sviluppa soluzioni ingegneristiche all’avanguardia. Anche i suoi navigatori satellitari portatili pertanto, si caratterizzano per affidabilità, innovazione tecnologica e funzionalità. Becker si posiziona quindi sul mercato retail consumer electronics sostenendo l’offerta di prodotto con i servizi di supporto al canale - in-store merchandising, promozione e formazione al personale dei punti di vendita - che distinguono Forti Group nel panorama distributivo. Le attività di servizio avranno decorso gia da questo mese, per consentire il miglior impatto commerciale e di marketing. "La collaborazione con un brand prestigioso e solido come Becker conferma la nostra posizione ai vertici del mercato delle tecnologie di navigazione satellitare", commenta Antonio Pusceddu, Director Sales & Marketing di Forti Group. "Becker è un partner ideale per il nostro modello di business che si esprime al meglio nella proposta di contenuti tecnologici ad alto valore aggiunto. Inoltre, il nuovo posizionamento commerciale della sua offerta associa prezzi estremamente aggressivi al valore intrinseco dei prodotti. " "La scelta Forti Group è nata dalla necessità di affidare il canale a mani esperte e professionalmente preparate a gestire un brand di eccellenza e quindi impegnativo come Becker", sottolinea Cristiano Ferri, Senior Sales Manager South Europe Retail & Oem Accessories . "Crediamo molto nel modello di business intrapreso da Forti Group nella navigazione portatile e siamo convinti che i valori storici propri di Becker quali eccellenza, qualità, innovazione tecnologica, stile e design si sposino alla perfezione con le caratteristiche e le competenze distributive che il nostro Partner mette a disposizione del canale". Come per tutti i prodotti distribuiti, Forti Group supporta l’insediamento di Becker presso le centrali d’acquisto delle principali catene, presidiando oltre 4. 000 punti vendita (dalla grande distribuzione ai negozi indipendenti) con la presenza capillare sul territorio di 32 sales account. .