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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Febbraio 2011
MISE: NESSUN PROBLEMA DA GREENSTREAM, CONSUMI ASSICURATI PER MEDIO/LUNGO PERIODO  
 
 Roma, 23 febbraio 2011 - Le procedure di messa in sicurezza attivate da Eni relativamente a Greenstream consentono un’opportuna tutela tecnica del gasdotto e non comportano alcun problema per la sicurezza degli approvvigionamenti e il consumo di gas per il nostro Paese. L’italia importa infatti gas da diversi Paesi, attraverso un sistema differenziato di fonti e gasdotti, di cui quello libico rappresenta circa un decimo delle attuali forniture. Il sistema di stoccaggio di gas esistente nel nostro Paese può consentire, in caso di necessità, di avere un’ulteriore riserva per la sicurezza delle forniture. Pur non esistendo dunque alcuna problematica ed essendo assicurati i consumi per il medio-lungo periodo, si evidenzia che presso il Mise sono in funzione le strutture tecniche – in primis il Comitato monitoraggio gas – deputate a monitorare costantemente la situazione e esaminare gli scenari a medio-termine.  
   
   
ENERGIA: INCONTRO REGIONE SICILIA - IONIO GAS SU RIGASSIFICATORE MELILLI  
 
Palermo, 23 febbraio 2011 - Si e´ svolto ieri, nella sede dell´assessorato regionale all´Energia, un incontro presieduto dal dirigente generale del dipartimento, Gianluca Galati, in vista della chiusura del procedimento amministrativo per l´autorizzazione alla costruzione di un rigassificatore nel territorio del comune di Melilli, in provincia di Siracusa. Ai lavori hanno partecipato i sindaci dei comuni di Melilli, Augusta e Priolo, il capo di gabinetto del presidente della provincia di Siracusa, e i legali rappresentanti della societa´ Ionio Gas. Nel corso della riunione sono stati definiti diversi aspetti tecnici gia´ precedentemente individuati e approfonditi. In particolare si sono affrontati i temi delle compensazioni ambientali e dell´informazione alle popolazioni interessate sui sistemi di sicurezza necessari per un impianto cosi´ rilevante. L´assessore all´Energia, Giosue´ Marino, manifestando soddisfazione per il lavoro fin qui svolto, ha comunicato che convochera´ a breve un ulteriore incontro con la societa´ e i suoi azionisti, Erg e Shell, in modo da definire nel dettaglio gli ulteriori interventi di compensazione ambientale e di riqualificazione dell´intera area interessata.  
   
   
MEGAPARCO EOLICO SANT´AGATA DI PUGLIA, LA REGIONE SI COSTITUISCE PARTE CIVILE  
 
Bari, 23 febbraio 2011 - La Giunta Regionale, nella seduta di ieri ha deliberato di costituirsi parte civile dinanzi al Tribunale di Foggia nel processo penale a carico degli amministratori della Api Holding s.P.a, della Ser s.P.a. E della Seri s.P.a. Accusati di aver commesso reiterati comportamenti illeciti finalizzati alla realizzazione di impianti eolici e una centrale elettrica da fonte eolica (51 aerogeneratori) nel territorio di Sant’agata di Puglia (Fg), in località “Taverna la Storta” e “Serra del Vento”. Secondo quanto evidenziato da Pubblico Ministero, per realizzare il megaparco eolico e procurare un ingiusto vantaggio patrimoniale sia alle Società eoliche che ad alcuni amministratori comunali sarebbero state commesse numerose violazioni della normativa urbanistica, edilizia e paesaggistica e del testo Unico Ee. Ll.  
   
   
BOLZANO, DALLA GIUNTA: FRENATA L´ENERGIA EOLICA, UNICA ECCEZIONE AL BRENNERO  
 
Bolzano, 23 febbraio 2011 - Lo sviluppo della tecnologia necessaria per produrre energia eolica rischia di avere un impatto eccessivo sul paesaggio: partendo da questa considerazione, nella seduta del21 febbraio la Giunta provinciale ha deciso di dichiarare l´Alto Adige libero dall´energia eolica. Unica possibile eccezione, ma con progetto da autorizzare, il parco eolico al Brennero. La considerazione che i rotori e le pale eoliche possono pregiudicare il paesaggio ha indotto la Giunta provinciale a porre il freno allo sviluppo della produzione di energia eolica in Alto Adige. Anche a fronte del fatto che si accumulano le richieste in merito, la Giunta ha verificato la situazione e constatato che gli svantaggi, specie sul paesaggio, sono prevalenti. L´unica eccezione possibile, secondo un progetto che però dovrá essere attentamente esaminato e superare tutte le istanze tecniche, è data dal parco eolico al Brennero. "Questo progetto - ha spiegato il presidente Luis Durnwalder - rientra nel più ampio programma del cosiddetto Corridoio verde previsto lungo l´asse del Brennero, che combina le energie rinnovabili con il trasferimento del traffico dalla strada alla rotaia." Inoltre si sviluppa su una superficie relativamente piccola, non sarebbe eccessivamente visibile e risulterebbe accessibile grazie a una strada militare già esistente. In val d´Isarco, nelle intenzioni della Provincia, sarà concentrato ogni sforzo per il potenziamento della produzione di energia pulita. Il parco eolico del Brennero si affianca infatti ad altre infrastrutture "verdi", compresi la produzione di idrogeno per alimentare i veicoli e il progetto del tunnel ferroviario del Brennero. La decisione di massima odierna, come detto, non presuppone il via libera diretto al progetto del Brennero, che dovrà prima superare tutte le verifiche prescritte. Una deroga transitoria è prevista invece per i due impianti per la produzione di energia eolica già esistenti a Malles (nella cosiddetta Malser Haide). "Ci sono già stati investimenti cospicui e non vogliamo mettere i gestori davanti al fatto compiuto: avranno cinque anni di tempo per ammortizzare gli investimenti", ha riferito Durnwalder. Poi gli impianti dovranno essere smontati.  
   
   
IL DIRITTO DELLE ENERGIE RINNOVABILI: PARTE IL NUOVO CICLO DI INCONTRI L’ASSOCIAZIONE PROPONE IL CORSO ACCREDITATO DALL’ORDINE DEGLI AVVOCATI DI MILANO RINNOVATO NEI CONTENUTI  
 
 Milano, 23 febbraio 2011– A partire da marzo Aper organizza il corso dedicato al Diritto delle Energie Rinnovabili che darà diritto ad un totale di 24 crediti formativi e articolato in due livelli di approfondimento: un primo livello fornirà una panoramica aggiornata del diritto delle fonti rinnovabili in ambito europeo, nazionale e regionale, mentre il secondo livello introdurrà elementi di diritto civile relativi a contratti e finanziamento. Il corso di I livello illustrerà gli aggiornamenti relativi al quadro normativo delle Fer con un approfondimento dedicato al diritto regionale: ampio spazio sarà dedicato all’assetto di competenze Stato-regioni e al recepimento delle Linee Guida nazionali. Non mancherà l’analisi dei procedimenti autorizzativi, della valorizzazione dell’energia e dei sistemi di incentivazione. Obiettivo del corso di Ii livello sarà quello di illustrare le soluzioni concrete offerte dalla giurisprudenza alle criticità legate ai procedimenti autorizzativi e analizzare l’assetto normativo e le prospettive di sviluppo della rete elettrica. Novità di questa sessione sarà l’introduzione dell’esperienza diretta degli operatori nel confronto con la normativa per meglio comprendere le problematiche attualmente esistenti nel passaggio dalla teoria alla pratica. Verranno inoltre affrontati aspetti pratici relativi alla struttura dei contratti e al finanziamento dei progetti anche attraverso una simulazione di negoziazione. Tra i relatori riconfermata la presenza dell’Ing. M. Pezzaglia, direttore scientifico del Centro Studi Aper ed ex responsabile dell’unità fonti rinnovabili della direzioni mercati dell’Aeeg, dell’Avv. E. Sani e l’Avv. Dell’atti, soci del rinomato studio Macchi di Cellere Gangemi. I corsi, che daranno diritto a 12 crediti formativi ciascuno, avranno una durata di 12 ore (2 moduli da 6 ore) e si svolgeranno nei mesi di marzo e aprile a Milano presso la sede dell’Associazione. Alleghiamo il programma del corso e le modalità di partecipazione. Sono previste agevolazioni sulla quota d’iscrizione per chi parteciperà a entrambi i livelli.  
   
   
ISI AL VIA LA NUOVA AZIENDA  
 
Firenze, 23 febbraio 2011 – Nuova partenza per la Isi (Italia Solare Industrie) di Scandicci . Con la firma definitiva del contratto per l’affitto di ramo di azienda, riprendono le attività produttive dopo la lunga fase di stallo. “La firma di oggi è un fatto davvero significativo – commenta l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini – perchè consente il riavvio delle attività produttive che, in breve tempo, potrebbe dare la possibilità a tutti i dipendenti di ritornare al lavoro”. L’assessore Simoncini sottolinea con soddisfazione il risultato ottenuto grazie al lavoro della Regione, all’intenso impegno di Fidi Toscana e alla stretta collaborazione con sindacati e istituzioni. “In particolare la Regione – ricorda l’assessore – darà all’avvio dell’attività di Isi un accompagnamento concreto con l’ingresso, che si verificherà a breve, di Fidi Toscana nel capitale sociale della nuova compagine”. Facendo gli auguri alla nuova società, che prende il nome di Easy Green, Simoncini ringrazia i tre gruppi industriali che hanno deciso di partecipare al rilancio dell’iniziativa: Angelantoni, Bassilichi, Gattorno. “Voglio inoltre sottolineare – conclude – il senso di responsabilità dimostrato dalle organizzazioni sindacali ed i sacrifici sopportati in questi mesi dai lavoratori. Si ringraziano inoltre la Banca popolare di Vicenza-rete Cariprato e la Banca del Chianti e Monteriggioni (aderente alla Federazione toscana banche di credito cooperativo) che si sono rese subito disponibili per dare soluzione al problema degli stipendi arretrati maturati dai lavoratori”.  
   
   
NUOVO TEST DEL TüV RHEINLAND: I MODULI FOTOVOLTAICI SOLON SONO PARTICOLARMENTE RESISTENTI ALL’AMMONIACA  
 
Carmignano di Brenta, 23 febbraio 2011. Tutte le serie di moduli Solon attualmente disponibili hanno superato il nuovo test dell’ammoniaca del Tüv Rheinland. Questo risultato sottolinea l´eccellenza, in termini di qualità, dei prodotti Solon, rendendoli particolarmente adatti all’impiego negli impianti fotovoltaici delle aziende agricole, dove l´ammoniaca prodotta dal bestiame interagisce sui moduli causandone la corrosione. Solon è una delle prime aziende ad aver superato questo test con successo. Recentemente messo a punto dal Tüv Rheinland nel rispetto della norma Iec 62 716 Ed.1, questo metodo di prova è molto più rigoroso rispetto ai test adottati finora e prevede l’esposizione dei moduli a condizioni estreme, per un periodo di 20 giorni. L’ammoniaca, in concentrazione di 6.667 ppm, agisce ad una temperatura di 40°C e un’umidità relativa del 100%, alternata ad una temperatura di 23°C e un’umidità relativa del 75%. "Sui tetti degli edifici agricoli, l’inquinamento da ammoniaca può essere elevato se i moduli fotovoltaici si trovano in prossimità di impianti di ventilazione o sono integrati nel tetto" afferma Jörg Althaus, responsabile delle procedure di collaudo presso il Centro di collaudo per tecnologie fotovoltaiche del Tüv Rheinland di Colonia. In presenza di un elevato tasso di umidità, questa esposizione può costituire un problema, in quanto favorisce la formazione di una condensa altamente corrosiva che riduce l´efficienza e accelera l’invecchiamento precoce dei moduli. E’ proprio questo il caso simulato dal Tüv Rheinland, che prende in esame il rendimento e il comportamento dei vari materiali, nonché l´isolamento e le caratteristiche di sicurezza. Tutti i moduli Solon sottoposti al test hanno superato la prova: risultato che garantisce, in termini di rendimento e sicurezza, la loro resistenza per decenni alle tipiche condizioni delle aziende agricole.  
   
   
IL PICCOLO IDROELETTRICO CONSOLIDA LA SUA POSIZIONE E SI ATTESTA UNA TRA LE FONTI DI ENERGIA RINNOVABILE TRA LE PIÙ AFFIDABILI ED ECONOMICAMENTE EFFICIENTI ESHA LANCIA UN NUOVO E COMPLETO DATABASE SULL’IDROELETTRICO CHE RACCOGLIE DATI SU ENERGIA, POLICY E MERCATO NEI PAESI DELL’EU 27  
 
 Brussels, 23 febbraio 2011 – E’ on-line la banca dati centrale Hydi, realizzata da Esha nell’ambito del progetto europeo Shp Stream Map, che contiene dati riguardanti energia, mercato e policy sul settore idroelettrico nei paesi dell’Ue-27. Il database è liberamente accessibile al pubblico ( www.Streammap.esha.be/ ). Il database comprende informazioni che vanno dai dati sul numero degli impianti, agli investimenti e alle variabili economiche, oltre che informazioni sulla policy e sui quadri legislativi. Aper, come partner nel progetto Shp Stream Map, ha curato la raccolta dati per l’Italia. Il piccolo idroelettrico (a livello europeo sono gli impianti con potenza inferiore ai 10 Mw) produce più di 46 Twh di elettricità all’anno nei paesi appartenenti alla Ue 27, e si stima possa raggiungere i 54,7 Twh entro il 2020. Oggi, il solo piccolo idroelettrico è sufficiente a fornire energia a più di 13 milioni di famiglie in Europa. Contribuisce ad evitare ogni anno 29 milioni di tonnellate di Co2, che si traduce in un costo per Co2 evitata di circa 766 milioni di euro all’anno. Con la crescente dipendenza energetica dell’Europa, la necessità urgente di ridurre i gas serra, la lotta ai cambiamenti climatici e contro il degrado ambientale derivante dall´uso di combustibili fossili, risulta evidente quanto l´energia idroelettrica possa dare un contributo significativo sia per le future esigenze di energia in Europa, sia per quanto riguarda l’obiettivo Ue di traghettarci verso un´economia low carbon entro il 2050. Attualmente l´importanza delle piccole centrali idroelettriche sta aumentando anche grazie alla capacità che stanno sviluppando, e che avranno sempre più in futuro, di svolgere un ruolo primario nella gestione dei carichi della rete. I piccoli impianti idroelettrici, inoltre, utilizzano fonti locali di energia, consentendo di aumentare la sicurezza dell´approvvigionamento energetico e di ridurre le distanze di trasporto dell´energia, con conseguenti minori perdite di trasmissione. Questo decentramento favorisce lo sviluppo delle comunità locali, generando fonti di reddito e creando posti di lavoro sul territorio. Ulteriori opportunità di crescita per l’economia locale derivano poi dagli interventi di potenziamento e rifacimento di migliaia di siti abbandonati sparsi in tutta Europa: questo permetterà non solo di aumentare la produzione di energia elettrica, ma anche di migliorare le condizioni ambientali dei siti. Nonostante questi evidenti vantaggi ed opportunità, si deve registrare che il settore del piccolo idroelettrico trova ancora difficoltà al suo sviluppo: procedure di rilascio delle concessioni per l’uso delle acque costose, complicate e non trasparenti, un’applicazione non armonizzata della Direttiva Quadro Acque e l’opposizione locale rimangono i più grandi ostacoli per il settore. Si invita a visitare il sito Web di Stream Map per visualizzare un quadro completo degli attuali sviluppi negli Stati membri.  
   
   
PUGLIA, DIGA PAPPADAI: PRESTO TAVOLO TECNICO  
 
 Bari, 23 febbraio 2011 - “Oggi abbiamo chiesto un contributo ad Enel S.p.a per evitare che la diga Pappadai diventi un monumento all’incompiutezza. C’è una positiva propensione da parte delle parti in causa ad approfondire l’argomento; presto si riunirà un tavolo tecnico per approfondire tutti gli elementi della questione ma la discussione di oggi mi fa sperare nella possibilità di intraprendere un dialogo proficuo con l’azienda”. Lo ha detto ieri l’assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, a margine dell’incontro convocato questa mattina con i vertici dell’Enel per discutere dell’eventuale possibilità di riempire l’invaso del Pappadai con le acque del Cogliandrino, gestito dall’azienda e posto a servizio della centrale idroelettrica di Castrocucco. Hanno partecipato l’assessore ai Lavori pubblici della Provincia di Taranto Costanzo Carrieri, l’assessore ai Lavori pubblici della Provincia di Brindisi Maurizio Bruno, l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Taranto Alfredo Spalluto, il Dirigente per la Pianificazione dell’Aato Puglia Vito Colucci, il responsabile dell’area sud dell’Enel Donato Leone, il Direttore generale di Aqp Massimiliano Bianco, il Segretario generale dell’Autorità di bacino della Puglia Antonio di Santo e dirigenti della Regione Puglia. “Oggi abbiamo svolto un incontro preliminare – ha spiegato l’assessore Amati – per esporre ad Enel il senso politico e le motivazioni che muovono la nostra iniziativa. Abbiamo un invaso infatti, quello del Pappadai, oggi in fase di collaudo, che rischia di non essere utilizzato se non si comprende da dove attingere la risorsa idrica e se non si trova un modo per indirizzare la sua vocazione prevalentemente all’uso potabile e/o irriguo. Cosa c’entra l’Enel? E’ semplice. Per evitare di chiedere alla Regione Basilicata risorsa idrica aggiuntiva, opzione in contrasto con l’obiettivo di razionalizzazione del bene acqua ed anche con l’idea di risparmio economico, abbiamo pensato di chiedere un contributo ad un’impresa che svolge la sua attività industriale sul nostro territorio. In particolare, abbiamo chiesto ad Enel una porzione di quella risorsa idrica che alimenta la centrale idroelettrica di Castrocucco, che dovrebbe poi essere immessa nell’alveo del fiume, arrivare alla diga di Montecotugno e, usando il tubo del Sinni, giungere alla diga Pappadai. L’ulteriore elemento positivo della nostra idea è rappresentato dal fatto che per mettere in atto questo progetto non c’è bisogno di mettere in opera nemmeno un centimetro di lavoro, esistono già tutte le strutture che potrebbero servire. Ci rendiamo conto che siamo di fronte all’esigenza di bilanciare virtuosismi tra chi produce energia di qualità da fonti rinnovabili e chi come noi ha la necessità di dare da bere ai cittadini. Non preferiamo una soluzione piuttosto che un’altra – ha concluso l’assessore regionale - per questo vorremmo che l’incontro tecnico che si svolgerà a breve per approfondire la questione, sia utile anche per dare eventualmente spazio a idee e proposte utili per raggiungere l’obiettivo che ci ha mosso”.  
   
   
EDILIZIA: FVG AVVIA CON ATER "TAVOLO" ANALISI DOMANDA CASA  
 
Trieste, 23 febbraio 2011 - "Alle cinque Aziende territoriali per l´Edilizia residenziale del Friuli Venezia Giulia chiediamo di affiancare la Regione nell´analisi della domanda di edilizia che giunge dalle nostre comunità, per dare una risposta più concreta ad una società che oggi vediamo in profondo cambiamento, che è costretta dalla crisi economica ad affrontare il problema casa in un modo molto diverso anche rispetto a pochi anni fa". È questo l´"invito" che l´assessore regionale ai Lavori pubblici, Riccardo Riccardi, ha rivolto ai presidenti delle Ater Fvg - Rocco Lo Bianco (Trieste), Attilio Vuga (Udine), Claudio Serafini (Pordenone), Pietro Zandegiacomo Riziò (Gorizia) e Paolo Pittini (Alto Friuli) - affinché assieme possa essere messa in cantiere una profonda rivisitazione degli strumenti d´intervento normativi e finanziari che regolano in Friuli Venezia Giulia il mercato pubblico degli immobili, "strumenti - ha indicato Riccardi - che devono tenere conto di condizioni strutturali diverse e di una sempre più marcata carenza di finanziamenti". Un´analisi che deve partire, hanno concordato Riccardi e i vertici delle Ater, dal quadro della domanda attuale - "probabilmente oggi più spostato sulla locazione che non sull´acquisto dell´alloggio" ha affermato l´assessore regionale - per delineare quindi i possibili scenari dei prossimi anni. Una panoramica che le Ater presenteranno alla Regione nell´arco delle prossime settimane e che sarà prossimamente valutata da Riccardi anche con le organizzazioni sindacali. "Dobbiamo mettere in cantiere riforme di settore sostanziali - ha rilevato l´assessore - che, dopo l´approvazione di Giunta e Consiglio regionali, troveranno sostanza e applicazione nella legge finanziaria del prossimo anno". Ma il primo segnale che le Ater si aspettano dalla Regione sarà l´assestamento di bilancio di metà anno, con la richiesta delle cinque Aziende di "rimpolpare" quel Fondo sociale (previsto nell´ambito di ogni Ater a sostegno della fasce più deboli di utenti degli alloggi di edilizia residenziale) passato dagli 11 milioni di euro del 2009 ai 7,95 di quest´anno.  
   
   
LAVORI PUBBLICI FVG: APPLICARE LA NORMATIVA REGIONALE (LR14/2002)  
 
 Udine, 23 febbrai o 2011 - "Il rispetto e l´applicazione della normativa regionale sui lavori pubblici, cioè della legge regionale 14 del 2002": è quanto ha formalmente richiesto, con una comunicazione inviata una decina di giorni fa a tutte le cosiddette "stazioni appaltanti" (cioè gli enti pubblici che indicono appalti), l´assessore regionale ai Lavori pubblici Riccardo Riccardi, richiamando il fatto che sulla materia la Regione Friuli Venezia Giulia ha competenza legislativa primaria. Riccardi lo ha confermato ieri al consiglio direttivo della Confartigianato di Udine, guidato da Carlo Faleschini, che ha riunito i propri vertici per un confronto con lo stesso assessore regionale, il quale ha ribadito come la lettera sia stata inviata a circa 700 stazioni appaltanti di tutta la regione, e che nel prossimo periodo, assieme a gli operatori del settore, verrà comunque analizzato un possibile percorso di riforma della normativa che disciplina i lavori pubblici in Friuli Venezia Giulia, "allo scopo - ha osservato - di individuare gli strumenti più idonei per risolvere le eventuali criticità verificatesi nel tempo" in questo testo di legge. Ma Riccardi ha anche illustrato ai vertici di Confartigianato della provincia di Udine, riunitisi nel capoluogo friulano con Faleschini ed il presidente regionale Graziano Tilatti, che nell´arco di una decina di giorni potrà iniziare quell´iter (di fatto la gara) necessario per l´avvio del Fondo di rotazione per l´Edilizia residenziale, dotato complessivamente di 15 milioni di euro, uno strumento molto atteso da tutto il comparto edile del Friuli Venezia Giulia. E´ invece ancora in fase di gestazione il regolamento per la semplificazione di alcune procedure in materia di edilizia antisismica su alcune tipologie abitative ed in alcune aree del territorio regionale - sollecitato da Confartigianato - che da solo potrebbe sbloccare, è stato detto, qualcosa come 600/700 progetti, oggi fermi in attesa di chiarimenti normativi su alcuni passaggi della legge regionale 16 del 2009. Riccardi ha poi annunciato che, "attesa da molti, troppi anni", la tangenziale Sud di Udine potrà finalmente essere concretizzata, grazie alla copertura finanziaria (100 milioni di euro) assicurata dal bilancio regionale: il progetto preliminare è pronto è sarà oggetto di un prossimo incontro con il sindaco di Pozzuolo del Friuli, ha detto l´assessore. Entro l´anno, ha infine dichiarato, sarà pronto il bando di gara per la costruzione della Palmanova-manzano, che pertanto non subisce ritardi rispetto alla tabella di marcia predisposta dalla Regione.  
   
   
BOLZANO: OLTRE IL 92 PER CENTO DEGLI INCARICHI PUBBLICI ASSEGNATI A DITTE LOCALI NEL 2010  
 
Bolzano, 23 febbraio 2011 - Il presidente della Provincia Luis Durnwalder e l´asessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner, nella mattinata di ieri, hanno illustrato fatti e dati del settore costruzioni e del Dipartimento lavori pubblici per favorire l´imprenditoria locale. Nell´ottobre 2010 sembra essersi interrotto per la prima volta il trend negativo nel settore delle costruzioni; secondo le stime fatte dall´Ire della Camera di commercio di Bolzano ci si dovrebbe attendere una crescita compresa fra lo 0,5 e l´1,5 per cento. Anche fra gli artigiani locali, sottoposti recentemente ad un sondaggio, si registra un certo ottimismo, come ha riferito il presidente Durnwalder; l´80 cento spera in un risultato migliore nel 2011. La situazione di crisi ha fatto si che si operasse anche oltre i confini puntando a settori con forte know how delle aziende locali, quali il risanamento energetico. Lo confermano anche i dati riferiti alle licenze per costruzioni che nel 2010 hanno toccato quota 2.536 facendo registrare un incremento del 32,3 per cento (+610) rispetto al 2009. Nonostante l´applicazione del nuovo Codice degli Appalti (introdotto a livello nazionale il 25 novembre 2009) il Dipartimento lavori pubblici ha trovato il modo per fare il meglio, come ha detto Durnwalder, ricordando l´intenzione di istituire un servizio centrale di consulenza in materia di appalti per Comuni ed enti pubblici al fine di garantire l´applicazione di procedure unitarie. Un altro aspetto positivo giungono da Bruxelles dove la Provincia ha preso contatti, per giungere ad elevare la soglia per i cosiddetti "appalti separati" pubblici da 500.000 a 1 milione di Euro. Da parte sua l´assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner ha ricordato che nonostante le nuove procedure introdotte per gli appalti con il Codice anche nel 2010 si sono rregistrati dati ottimi; rispetto ai 3.584 contratti del 2009, nel 2010 si è toccato quota 3.788. Il 92,3 per cento degli incarichi è andato a ditte locali, solo lo 0,6 per cento a ditte comunitarie e il 6,7 per cento a ditte fuori provincia. Altro dato da sottolineare, che i contratti con importo inferiore ai 40.000 Euro sono stati la maggior parte, ovvero 3.557, mentre sopra la soglia dei 150.000 Euro con obbligo di certificazione Soa, sono stati solo 105. In tal modo, come ha fatto presente Mussner, si è riusciti veramente a raggiungere le piccole imprese. Ricordando come il programma di edilizia scolastica e quello di edilizia per uffici pubblici possano dirsi pressoché conclusi con numerose realizzazioni nei decenni scorsi, ha detto che nel futuro l´obiettivo è completare i programmi avviati nella mobilità con grandi opere quali le circonvallazioni di Laives (98 milioni di Euro), di Ora (53 milioni di Euro), di Merano, della Val Pusteria e di Bressanone (prevista ultimazione per Pasqua 2011). Nel settore mobilità, come ha detto l´assessore, vi sono 200 progetti per una spesa di 660 milioni di Euro, di cui un terzo sarà realizzato nel 2011. Altro capitolo di spesa aperto è quello del settore dell´edilizia ospedaliera con le nuove sfide connesse con la riforma sanitaria; per il 2011 sono a disposizione a tal fine 44 milioni di Euro. Per quanto attiene il capoluogo Bolzano, l´assessore Mussner ha ricordato le grndi opere in progetto quali il Parco tecnologico ed il Polo bibliotecario. Nell´arco di 3/5 anni, come ha detto Mussner, le opere programmate saranno ultimate rendendo così liberi fondi da destinare a progetti minori. Essendo riusciti ad impiegare bene i fondi a disposizione negli ultimi anni - così Mussner - con gli stessi fondi riusciremo a proseguire bene anche in futuro.  
   
   
CONGIUNTURA PIEMONTESE: NEL IV TRIMESTRE 2010 LA PRODUZIONE INDUSTRIALE AUMENTA DEL 6,8% RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2009 LA VARIAZIONE COMPLESSIVA ANNUALE È DI +8,7 PUNTI PERCENTUALE  
 
 Torino, 23 febbraio 2011 - Nel Iv trimestre del 2010 si conferma il cammino di ripresa del comparto manifatturiero piemontese, intravisto già dai primi mesi dell’anno: per il tessuto produttivo locale si contano così quattro trimestri consecutivi di crescita. Nel periodo ottobre-dicembre 2010, la variazione tendenziale grezza della produzione industriale sullo stesso trimestre dell’anno precedente è stata, infatti, di +6,8 punti percentuale, risultato migliore rispetto a quello registrato a livello nazionale (+3,9%). Si tratta senza dubbio di un risultato incoraggiante, sebbene vada valutato con cautela, alla luce del fatto che la variazione è misurata rispetto al Iv trimestre 2009, momento in cui non era ancora cominciata la lenta risalita della produzione del comparto manifatturiero locale. La buona performance del tessuto produttivo locale si associa ai risultati altrettanto incoraggianti realizzati dagli altri principali indicatori congiunturali: sia gli ordinativi provenienti dal mercato interno che quelli da oltre confine segnano, infatti, una crescita rispettivamente pari al +5,9% al +6,9% sul trimestre precedente. Anche il fatturato appare in aumento: la variazione tendenziale media segnalata dalle imprese si attesta al +9,4%. Risulta in aumento anche il grado di utilizzo degli impianti, che si porta al 69,3%, dal 60,2% del Iv trimestre 2009 e dal 65,5% del Iii trimestre 2010. Questi sono alcuni dei risultati emersi dalla 157ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di gennaio e febbraio 2011 con riferimento ai dati del periodo ottobre-dicembre 2010 e ha coinvolto 1.045 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 88.000 addetti e un valore pari a 37,1 miliardi di euro di fatturato. “Anche nel Iv trimestre del 2010 prosegue il lento cammino di ripresa dell’economia regionale avviato ad inizio anno: i trimestri consecutivi di crescita della produzione industriale sono ora quattro - commenta il Presidente di Unioncamere Piemonte, Ferruccio Dardanello -. Si tratta di un risultato senza dubbio incoraggiante, peraltro sostenuto dalle buone performance registrate anche dagli altri indicatori congiunturali, in primo luogo gli ordinativi da oltre confine, a testimonianza di come la strada della ripresa passi necessariamente attraverso la crescita dell’export. Gli imprenditori piemontesi tornano, infine, a guardare al futuro con rinnovato ottimismo, formulando previsioni in miglioramento rispetto a tre mesi fa.La strada imboccata dal Piemonte è quindi quella giusta, ma occorre continuare a percorrerla senza incertezze”. La buona performance del tessuto produttivo locale trae origine dai buoni risultati concretizzati da quasi tutti i settori dell’economia regionale. La produzione di metalli e prodotti in metallo (+19,3%) e la meccanica (+10,4%) registrano gli incrementi della produzione più elevati; sono superiori alla media regionale anche le variazioni positive rilevate per il tessile e abbigliamento (+9,7%) e per la chimica, gomma e plastica (+9,0%). Inferiori, ma pur sempre positive, le variazioni registrate dall’elettricità ed elettronica (+4,4%) e dal settore alimentare (+1,7%). Si registra, invece, una nuova battuta d’arresto per la produzione di mezzi di trasporto (-4,5%). A livello territoriale, si rilevano buone performance in tutte le province. Biella concretizza, per il terzo trimestre consecutivo, il risultato migliore (+18,1%). Risultano superiori alla media regionale anche gli incrementi tendenziali realizzati dalle province del Verbano Cusio Ossola (+12,5%), Asti (+11,4%) e Vercelli (+11,1%). Il dato di Cuneo (+6,6%) è in linea con la media regionale, e sono prossimi ai 6 punti percentuale anche gli incrementi tendenziali rilevati per Torino (+6,0%) e Novara (+5,9%). Per Alessandria si segnala, infine, un aumento della produzione del 5,2% rispetto al Iv trimestre del 2009. L’indice Della Produzione Industriale - A partire dal 2006, Unioncamere Piemonte, in conformità con la metodologia adottata dall’Istat, calcola un numero indice della produzione industriale piemontese con base anno 2000=100 al quale è stata applicata una correzione per giorni lavorativi e un procedimento standard di destagionalizzazione (con il software Tramo-seats). Nel Iv trimestre 2010, l’indice grezzo della produzione industriale con base anno 2000=100 è stato pari a 83,8 con un aumento, come evidenziato in precedenza, del 6,8% rispetto al Iv trimestre del 2009. L’indice della produzione corretto per giorni lavorativi (84,3) ha registrato una crescita del 6,8% rispetto al Iv trimestre del 2009 (i giorni lavorati sono stati 64 come nel Iv trimestre del 2009), mentre l’indice della produzione destagionalizzato è stato pari a 81,4, mettendo a segno un incremento di 1,5 punti percentuale rispetto al periodo luglio-settembre 2010. Le Prospettive Future - Gli imprenditori piemontesi tornano a guardare al futuro a breve termine con una certa dose di ottimismo, fiducia che era venuta meno nel Iii trimestre dell’anno. Il 36% degli imprenditori intervistati si aspetta, per il semestre gennaio-giugno 2011, una nuova crescita della produzione industriale, mentre il 19% ne prospetta una flessione, generando un saldo di opinione positivo per 18 punti percentuale, a fronte dello scarto di soli 5 punti registrato nel Iii trimestre del 2010. Anche sul fronte dei nuovi ordinativi, gli ottimisti prevalgono sui pessimisti. Il 33% degli intervistati prevede un aumento della domanda interna nei primi sei mesi del 2011, mentre 20 imprenditori su 100 ne prospettano un calo: le due quote generano un saldo di opinione positivo per 12 punti, in significativo miglioramento rispetto al Iii trimestre, quando il saldo era negativo per un punto. Anche con riguardo alla domanda estera, gli ottimisti prevalgono sui pessimisti per 21 punti percentuale, mentre nel Iii trimestre del 2010 lo stesso saldo era pari al +9%. Sul fronte dell’occupazione prevalgono di gran lunga le previsioni orientate alla stazionarietà; il saldo ottimisti-pessimisti è nullo, ma segna comunque un balzo in avanti rispetto al -6% del Iii trimestre dell’anno.  
   
   
PADOVA: L’INDUSTRIA CHIUDE L’ANNO IN RIMONTA. NEL 2011 LA SCOSSA PARTE DALL’ESTERO  
 
 Padova, 23 febbraio 2011 - Il 2010 si congeda dall’industria padovana con un altro tassello della graduale rimonta. Nel quarto trimestre la produzione aumenta per quasi metà delle imprese, nonostante una leggera decelerazione, con l’afflusso di nuovi ordini, specie dall’estero. Ma il gap dal picco di attività precedente la crisi è ancora ampio. La prima parte del 2011 segnala un clima di cauta fiducia. Gli indicatori anticipatori confermano miglioramenti per i prossimi mesi. Ma tensioni valutarie e rincari delle materie prime frenano le Pmi. Fra ottobre e dicembre la produzione aumenta per il 46,9% delle aziende (47,3% nel trimestre precedente), a fronte del 21,8 che riduce l’attività (dal 23,7). Recuperano le imprese di ogni dimensione, soprattutto quelle oltre i 50 addetti (produzione in aumento per il 65,3%) e tra i comparti il metalmeccanico (61,7%). Il miglioramento del portafoglio ordini è sui valori del trimestre precedente, in aumento per il 43,3%, a fronte del 25,9 che li riduce. L’orizzonte di lavoro è ancora a ridotta visibilità: per il 75,9% delle imprese non supera i tre mesi, una su quattro ha ordini per più di tre mesi. Prosegue il lento ma progressivo recupero della domanda interna, con il 39,9% che aumenta le vendite in Italia e il 26,6 che le riduce. Più consistenti i segnali dall’export, che trae vantaggio dalla ripresa globale tornata vigorosa: il 46,6% delle aziende aumenta le vendite all’estero, il 13,4 le riduce. Positive le esportazioni nei mercati extra Ue, in aumento per il 35,4%; stabili quelle in Europa (aumento per il 38,7%). Il miglioramento della congiuntura non ha effetti immediati sull’occupazione. La maggioranza delle imprese (63,3%) la mantiene stabile. Tuttavia, la quota di chi ha ridotto gli organici nel quarto trimestre (18,5%) è bilanciata da quella di chi ha fatto nuove assunzioni (18,2%). Tra queste, sensibile progresso per il tempo indeterminato (43,1% dal 34,6), anche se prevale di un’incollatura il tempo determinato (44,7%), si riduce l’interinale (dal 17,9 al 12,2%). La risalita dell’attività procede, ma a velocità da passista. La recente fiammata delle materie prime genera tensioni sui prezzi alla produzione, in aumento per il 70,5% delle imprese (79,9% nel metalmeccanico). Sale dal 30,3 al 34,9% la quota di chi segnala un aumento del costo del denaro. La perdurante crisi di liquidità, giudicata tesa da un terzo del campione, scarica gli effetti sulle imprese: il 62,5% lamenta ritardi nei pagamenti. Le previsioni per il primo trimestre del 2011 riflettono cauta fiducia. L’anno in corso può essere quello della stabilizzazione delle aspettative, ma valute e commodities non dissipano le incertezze. La produzione è attesa in crescita dal 39,2% delle aziende padovane, in calo dal 17%. Migliorano le aspettative sugli ordini interni (in aumento per il 38,2%) e soprattutto su quelli dall’estero, in crescita per il 40,7%. La maggioranza (70,6%) giudica stabili le prospettive dell’occupazione. La determinazione a proseguire il riposizionamento competitivo trova conferme nella propensione ad investire: il 67,3% delle aziende farà investimenti nei prossimi dodici mesi e il 24,5% aumenterà gli impieghi, soprattutto in innovazione di processo, nuovi impianti, ampliamento della rete commerciale. «La rimonta c’è, ma è poco vigorosa e selettiva. Le aziende hanno lavorato bene nell’innovazione, hanno fatto enormi sforzi per mantenere quote di mercato, nonostante l’aumento delle materie prime che erode i margini e frena la domanda. Il recupero del 2010 va visto come un risultato importante, raggiunto dopo due anni molto difficili, ma la strada per riportarci sui livelli pre-crisi è ancora lunga. È questa la sfida dei prossimi dodici mesi. Una sfida che richiede le giuste mosse da parte delle aziende, su innovazione, presidio dei mercati, reti per crescere. Ma richiede anche un diverso clima nel paese: equilibrio, stabilità, concentrazione sulla crescita. Il recente piano del governo è un inizio, significa che c’è consapevolezza e volontà di agire. Ma il vero tema è riempire di contenuti la politica industriale. Dopo il placebo serve il ricostituente per dare stimoli immediati e rapidamente operativi alla crescita». Così il presidente di Confindustria Padova, Massimo Pavin commenta i risultati dell’indagine congiunturale realizzata da Ufficio Studi di Confindustria Padova e Fondazione Nord Est su un campione di 333 imprese. «Alzare l’asticella della crescita è possibile. Ce lo insegna l’Europa, dove c’è chi cresce più degli altri perché ha fatto scelte necessarie e coraggiose. Lo ha fatto la Germania, unendo contratti aziendali di forte produttività, a una disciplina fortissima su bassa spesa pubblica e tasse. Non con tagli lineari, ma tagliando di più dove la spesa è inefficiente e salvaguardando invece ricerca, scuola, università. Condivido il ragionamento del ministro Tremonti - insiste Pavin - tenere i conti in ordine è stato un grande merito, ora occorre guardare al lato dello sviluppo con maggiore respiro. C’è bisogno di misure che abbiano un effetto subito. A cominciare da una cospicua batteria di liberalizzazioni e di semplificazioni a costo zero, procedurali e amministrative relative agli appalti, all’apertura dei cantieri, ai vincoli ambientali e di sicurezza, che potrebbero far ripartire opere grandi e piccole». E poi incentivi mirati all’innovazione e agli investimenti per dare una mano a quelle aree del paese che stanno ripartendo per la forza delle esportazioni manifatturiere. È indispensabile il credito d’imposta per la ricerca, impegnando risorse adeguate e sbloccando quelle già stanziate. Ma anche la detassazione degli utili reinvestiti». L’ultima riflessione del presidente di Confindustria Padova è sul federalismo. «È un’opportunità di miglior governo - sottolinea - se riduce i costi per i cittadini e le imprese e non aumenta le tasse, se taglia i tempi delle decisioni e la spesa pubblica improduttiva, se rende più facile fare impresa, se sostiene la ricerca e l’innovazione. È questo, non altro, il federalismo che ci interessa».  
   
   
LAVORO. SGRAVI CONTRIBUTIVI ANCHE PER I LAVORATORI LICENZIATI DA DATORI DI LAVORO NON IMPRENDITORI.LA MOBILITÀ NON BASTA, IL MINISTERO DEVE CAMBIARE LA LEGGE  
 
 Bologna, 23 febbraio 2011 – “Iscrivere alle liste di mobilità anche i lavoratori licenziati da datori di lavoro non imprenditori? La Regione Emilia-romagna da tempo ritiene che il Governo debba modificare la legge nazionale attuale, che non riconosce alle persone licenziate da studi professionali, sindacati o associazione gli sgravi contributivi per i nuovi datori di lavoro. Non è tollerabile avere licenziati di serie A e di serie B, occorre una modifica alla normativa nazionale affinché l’Inps riconosca gli sgravi contributivi a chi assume nuovamente queste persone. Fino a quel momento purtroppo le Regioni non possono cambiare la situazione”. Così risponde l’assessore al Lavoro Patrizio Bianchi alle richieste dei presidenti degli Ordini dei Commercialisti e dei Consulenti del Lavoro di Bologna, e alla consigliera regionale Silvia Noè, che sul tema ha presentato una risoluzione all’Assemblea legislativa. “La consigliera Noè solleva un tema importante, ma la richiesta deve essere posta al Ministero del Lavoro – spiega l’assessore Bianchi - La Regione Emilia-romagna mette fin d’ora a disposizione i Centri per l’Impiego provinciali affinché accettino le richieste di iscrizione alle liste di mobilità anche di persone licenziate da datori di lavoro non imprenditori, ma l’unico soggetto che può mettere in campo misure di sgravio è il Governo, e fino ad oggi non è stato fatto nulla in questo senso. Con la normativa vigente l’Inps continuerebbe a non riconoscere ai nuovi datori di lavoro gli sgravi contributivi per questa categoria di lavoratori, ancorché iscritti alla mobilità”. “La Regione Emilia-romagna – conclude Bianchi - chiede con forza al Governo di modificare al più presto la legge e di togliere queste persone dall’oggettiva condizione di minorità in cui si trovano”.  
   
   
NEL VENETO I BANDI ADEGUATI AD ESIGENZE DEL TERRITORIO  
 
 Venezia, 23 febbraio 2011 - “Non dovranno più essere le imprese ad adeguarsi ai bandi regionali, ma saranno proprio loro a dire alla Regione di cosa necessitano, ed in base alle eventuali richieste ed ai fondi disponibili, struttureremo i bandi per co-finanziare i progetti”. Lo ha dichiarato ieri mattina a Palazzo Balbi a Venezia Isi Coppola, assessore regionale all´ Economia e Sviluppo, Ricerca e Innovazione nel corso di un Tavolo relativo al comparto ceramico cui hanno preso parte anche Elena Donazzan, assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Claudio Gheller, assessore comunale di Nove (Vi) e Giannino Crestani, rappresentante del Distretto veneto dellaceramica e del vetro artistico. “Questa è una nuova filosofia- ha aggiunto l’assessore Coppola- che applicheremo non solo nel settore della ceramica, ma in tutti gli altri settori (gli ex- distretti), proprio per superare i punti di criticità che avevano i distretti”. Elena Donazzan, ha approvato questa scelta e ha sottolineato: “Continueremo a supportare questo e gli altri settori con appositi corsi di formazione”.Coppola e Donazzan hanno quindi affermato che organizzeranno un incontro a Nove “non solo per avere conoscenza diretta delle aziende e delle realtà locali, ma per dimostrare che la Regionemanterrà un alto grado di attenzione nei confronti del settore dellaceramica”. Gli assessori hanno quindi precisato che “sarà sempre più importante portare i compratori direttamente nelle aziende delterritorio, anziche’ farli partecipare a fiere un po’ ovunque nel mondo, dove è possibile esporre solo una minima parte dei propri prodotti”. “Lo stesso spirito- ha aggiunto Claudio Gheller- che ha portato il Comune di Nove ad impegnare, a fine del 2010, una somma che ci consenta di affidarci ad un professionista che svilupperà un progetto che, abbinando l’enogastronomia allaceramica e al vetroartistico, mirerà a portarei compratori direttamente sul nostro territorio”. Giannino Crestani ha quindi ricordato come: “Pur non esistendo più i distretti, il settore dellaceramica e del vetro artistico aggrega 106 realtà venete che, a fronte dei 3 milioni e 660 milaspesi in vari progetti, ha visto un contributo regionale di un milione e 27 mila euro”. “Vale lapena sottolineare- ha proseguito Crestani- come le aziende che si sono avvalse del co-finanziamento regionale, hanno cessato l’attività nel 10% dei casi, a fronte di quelle che non hanno usufruito di alcun bando regionale e che sono arrivate alla cessazione dell’attività nel 40% dei casi”. Crestani ha infine specificato: "Per il prossimo triennio avevamo ipotizzato di investire 2 milioni e 200 mila euro all’anno ma, senza beneficiare dialcuna forma di sostegno regionale, nel 2010 abbiamo già investito 2 milioni e 940 mila euro, quindi ben 700 mila euro in più rispetto a quanto preventivato, e questo è segno che le 106 realtà aggregate hanno le idee chiare e ancora la voglia e la capacità di investire.  
   
   
DATI DI CRESCITA TESTIMONIANO LO STATO DI SALUTE DI ROMA  
 
Roma, 23 febbraio 2011 - «I dati diffusi oggi da Unioncamere testimoniano lo stato di salute delle imprese di Roma, registrando un tasso di crescita percentuale estremamente soddisfacente. Il sistema capitolino ha tenuto ed è proiettato verso il rilancio. Nel 2010, come Dipartimento Attività Economico-produttive, abbiamo registrato quasi 8000 aperture di nuove attività riconducibili al commercio in sede fissa, oltre 600 sono stati i nuovi pubblici esercizi e più di 2200 le attività artigianali. Le imprese di Roma e del Lazio hanno dimostrato una grande capacità di innovare e per crescere ancora di più hanno bisogno del sostegno di un’amministrazione sempre al passo con i tempi e decisa a portare avanti quel processo di ‘sburocratizzazione’ che può rendere una città dinamica e produttiva. In quest’ottica si devono interpretare l’attivazione dello Sportello Unico Attività Produttive, l’operatività del Fondo per le Piccole e Medie Imprese e la realizzazione del Piano del Commercio che Roma Capitale sta portando avanti per caratterizzarsi come città dell’innovazione, obiettivo di cui parleremo ampiamente nel corso degli Stati Generali in programma la prossima settimana». Lo ha dichiarato, in una nota, l’assessore alle Attività Produttive e Lavoro Davide Bordoni.  
   
   
AUSTRIA, DATI SUL COMMERCIO ESTERO  
 
Vienna, 22 febbraio 2011 - Dai dati raccolti dall´Istituto nazionale di statistica, Statistik Austria, risulta che nei primi undici mesi del 2010 il deficit della bilancia commerciale austriaca è passato da 3,07 a 3,56 miliardi di euro. Sia le esportazioni che le importazioni sono aumentate del 15,8 per cento toccando, le prime, 99,87 miliardi di euro e, le seconde, 103,43 miliardi di euro. Il deficit con i Paesi Ue è passato dai 4,03 miliardi di euro del 2009 a 4,43 miliardi di euro: le esportazioni verso gli Stati membri hanno raggiunto la cifra di 70,58 miliardi di (+14,9 per cento), mentre le importazioni si sono attestate a 75,01 miliardi di euro (+ 14,6 per cento). Quanto ai Paesi extra-europei si è registrato un attivo di bilancio di 875,24 milioni di euro: le esportazioni sono cresciute del 18,1 per cento (29,30 miliardi di euro) e le importazioni del 19,1 per cento (28,42 miliardi di euro).  
   
   
SOTTOSCRITTO IL PROTOCOLLO D’INTESA TRA IL TRIBUNALE DI REGGIO CALABRIA E L’AZIENDA CALABRIA LAVORO  
 
Catanzaro, 23 febbraio 2011- Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, ha partecipato questa mattina alla sottoscrizione del protocollo d’intesa tra l’Azienda Calabria Lavoro ed il Tribunale di Reggio Calabria finalizzato all’avviamento di 15 giovani per i tirocini formativi . “Come Regione Calabria – ha detto Scopelliti - abbiamo offerto il nostro contributo, una sinergia positiva tra istituzioni. I giovani che andranno ad aiutare gli uffici giudiziari sono un esempio positivo di legalità, saranno formati ed avranno la possibilità in futuro di utilizzare questa importante esperienza professionale. Un messaggio positivo, un investimento in termini di formazione di risorse che cercheremo di allungare sia come tempi di collaborazione in termini di soggetti coinvolti. Stiamo infatti cercando di reperire nuove risorse per aumentare il numero dei tirocinanti”.  
   
   
LOMBARDIA PROJECT LEADER DI SANTA MARGHERITA LIGURE  
 
 Milano, 23 febbraio 2011 – Ai Giovani Imprenditori della Lombardia il ruolo di project leader della 41ma edizione della convention di Santa Margherita Ligure, l’annuale appuntamento dei Giovani di Confindustria in programma a giugno. Ad annunciarlo la Presidente del Comitato Regionale Giovani Imprenditori Lombardia Alessia Zucchi. Due giorni di lavori, oltre duemila accrediti, rappresentanti del governo, della politica, delle istituzioni e delle imprese per un confronto nello stile franco e schietto dei Giovani di Confindustria che hanno nella loro mission lo stimolo a guardare con coraggio al futuro. “La Lombardia insieme a tutto il Comitato Triregionale, -dice Alessia Zucchi – è pronta ad assicurare tutto l’impegno affinché si verifichino le migliori condizioni organizzative dell’evento. Sarà infatti fondamentale – continua la Presidente Zucchi – garantire al futuro Presidente dei Giovani di Confindustria il massimo supporto per il suo primo convegno nazionale”. Il Trireg, ovvero il comitato composto da tre soci fondatori –Lombardia, Piemonte e Liguria- e da due aderenti –Toscana e Valle d’Aosta- ha effettuato, il passaggio di consegne tra la Toscana, organizzatrice del convegno dello scorso anno, e la Lombardia al termine delle Assise di Bologna dello scorso 11-12 febbraio che hanno visto protagoniste le territoriali lombarde nei 4 workshop che hanno animato il Movimento. Il premio per il miglior progetto di Marketing Associativo Nazionale e´ stato vinto dal Gruppo Giovani di Brescia e una menzione e´ stata data a quello di Monza e Brianza. L’appuntamento a Santa Margherita è in calendario per il 10-11 giugno 2011.  
   
   
COMMERCIO IN UMBRIA: RICERCA SU DISTRIBUZIONE COMMERCIALE IN UMBRIA, GIOVEDÌ 24 FEBBRAIO PRESENTAZIONE A PALAZZO DONINI  
 
Perugia, 23 febbraio 2011 - In Umbria sono 22284 le imprese registrate sotto la voce "Commercio ingrosso e dettaglio; riparazione beni personali e per la casa" e occupano 60100 lavoratori, pari al 15,2 per cento del totale. È uno dei dati della ricerca sulla distribuzione commerciale in Umbria, realizzata dall´Agenzia Umbria Ricerche ("Aur"), su incarico della Regione Umbria, nell´ambito delle attività svolte all´interno dell´Osservatorio del Commercio. Il Rapporto 2009, che dedica particolare attenzione allo studio della media e grande distribuzione, offre nella prima parte un´analisi della realtà dell´Umbria a confronto con altre realtà nazionali e con la situazione nazionale mentre nella seconda parte analizza i dati acquisiti attraverso le rilevazioni dei Comuni. Il Rapporto verrà illustrato nel corso del convegno, organizzato da Regione Umbria e "Aur", che si terrà giovedì 24 febbraio a Palazzo Donini (Sala Fiume, ore 9.30) e che sarà concluso dall´intervento dell´assessore regionale al Commercio, Fabrizio Bracco. I lavori saranno presieduti e coordinati dal presidente dell´Aur, Claudio Carnieri. Seguirà la presentazione del Rapporto da parte delle ricercatrici Enza Galluzzo e Chiara Vivoli e dell´esperto Andrea Kaczmarek. Le conclusioni dell´assessore Bracco saranno precedute dagli interventi di rappresentanti delle associazioni di categoria e delle associazioni dei consumatori.  
   
   
COMMERCIO FVG: IMMINENTE ADEGUAMENTO A DIRETTIVA UE  
 
Trieste, 23 febbraio 2011 - È imminente l´adeguamento della disciplina regionale del commercio alla direttiva europea Bolkestein sui servizi nel mercato interno, attuata dall´Italia con il decreto legislativo 59 del 26 marzo del 2010. Lo ha annunciato l´assessore regionale al Commercio Angela Brandi in occasione della riunione dell´Osservatorio regionale, che si è svolta ieri pomeriggio a Trieste nella sede della Presidenza della Regione. Per l´adeguamento alla direttiva comunitaria sarà preparato un apposito disegno di legge, che è ´´in fase di avanzata predisposizione´´. Parallelamente si sta lavorando - ha confermato l´assessore - ad un ripensamento complessivo della legge regionale 29 del 2005, che contiene la normativa organica sulla attività commerciale in Friuli Venezia Giulia. ´´Non ho mai lanciato alcuna proposta di modifica - ha precisato Angela Brandi - e la revisione della legge sarà discussa nelle sedi opportune´´. In occasione della riunione di oggi dell´Osservatorio, è stato presentato un rapporto che contiene la verifica dell´attuazione delle disposizioni regionali sulle giornate di apertura e chiusura degli esercizi commerciali, assieme al monitoraggio delle superfici di vendita al 31 dicembre 2010. Per quanto riguarda la verifica degli orari, compito che la legge attribuisce espressamente all´Osservatorio, dal rapporto emerge che solo il 31 per cento dei Comuni (34 su 110) sul cui territorio si trovano ´´medie strutture maggiori´´ e ´´grandi strutture´´ commerciali, hanno trasmesso l´elenco delle giornate di apertura domenicale e festiva. Su un numero complessivo di 623 esercizi obbligati dalla legge, la comunicazione ha perciò riguardato solo 116, circa un sesto del totale. Questa incompletezza è dovuta - secondo l´analisi contenuta nel rapporto - non solo all´inerzia dei Comuni, non soggetti in ogni caso ad alcuna sanzione, ma soprattutto al fatto che gli esercenti non ottemperano all´obbligo di comunicare le giornate di apertura domenicali e festive. Il rapporto presentato oggi nella riunione dell´Osservatorio, riporta anche l´esito del monitoraggio sull´estensione delle grandi strutture commerciali, quelle con una superficie superiore ai 1.500 metri quadrati. Alla fine dello scorso anno, nel settore alimentare la superficie totale in Friuli Venezia Giulia era di 141.167 metri quadrati, nel settore non alimentare di 693.352 metri quadrati. Le grandi strutture incidono quindi, sul totale degli esercizi di qualsiasi tipo, per il 26,77 per cento nel settore alimentare e per il 35,04 per cento in quello non alimentare. Si tratta di un´incidenza - si commenta nel rapporto - ben al di sotto dei limiti massimi stabiliti dalla legge regionale, che sono del 65 per cento per l´alimentare e del 60 per cento per il non alimentare.  
   
   
ARTIGIANATO LIGURE: AL VIA CORSI DI FORMAZIONE PER TRAMANDARE ANTICHI MESTIERI ARTIGIANI  
 
Genova, 23 Febbraio 2011 - “Avvieremo corsi di formazione per cercare di tramandare gli antichi mestieri artigiani e le vecchie manualità dell’artigianato che rappresentano un elemento di valorizzazione dei nostri territori e una risorsa preziosa per i giovani che possono avere difficoltà ad accedere al mercato del lavoro”. Lo ha detto l’assessore regionale allo sviluppo economico, Renzo Guccinelli nel corso della presentazione del volume “L’artigianato in Liguria” di Maurizio Lamponi edizioni Erga (310 pagine) che collega i dati esistenti dell’artigianato alla realtà sul territorio, presentando i marchi artigiani da tutelare. “Il libro che presentiamo oggi – ha detto Guccinelli – è un viaggio nella storia dell’artigianato ligure che come Regione vogliamo sostenere. A cominciare dalla diffusione della conoscenza di un patrimonio da preservare, soprattutto in un momento di crisi”. “Come Regione – ha continuato Guccinelli – da tempo aiutiamo l’artigianato anche attraverso il marchio “Artigiani in Liguria”, con cui abbiamo iniziato un percorso di valorizzazione e ora stiamo valutando la strada più idonea per trasmettere la qualità della produzione artigiana ed evitare l’estinzione delle antiche botteghe, prevedendo forme di apprendistato in bottega con i giovani e veicolando risorse agli artigiani che si sobbarcano del compito di insegnare il mestiere”. Un progetto che l’assessore Guccinelli porterà avanti insieme alle associazioni di categoria.  
   
   
VERBANO CUSIO OSSOLA - PIANO STRAORDINARIO PER L’OCCUPAZIONE  
 
Verbania, 23 febbraio 2011 - Presentare il “Piano straordinario dell’occupazione” in tutte le province piemontesi, all’interno delle Camere di commercio locali, “case delle imprese” dislocate sui territori, al fine di far conoscere agli imprenditori di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Vercelli e del Verbano Cusio Ossola tutte le misure attivate dalla Regione Piemonte per ridare slancio all’economia e allo sviluppo piemontese. Con questo obiettivo, Regione Piemonte, Camera di commercio del Verbano Cusio Ossola (in collaborazione con il Comitato per l’imprenditoria femminile) e Finpiemonte S.p.a presenteranno mercoledì 2 Marzo 2011 alle ore 14.30, presso la Sala Stendhal della Camera di commercio del Verbano Cusio Ossola a Baveno (Vb), Strada Statale del Sempione 4, gli assi di intervento che riguardano sia gli incentivi diretti alle assunzioni sia gli strumenti che mirano a far crescere le imprese piemontesi e ad attrarne di nuove sul territorio della nostra regione, oltre che le forme di defiscalizzazione e semplificazione che hanno l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito. Più occupazione, più competitività, più credito, meno burocrazia: sono questi i quattro pilastri che reggono il piano straordinario per l’occupazione, che la Regione Piemonte ha predisposto per fronteggiare la crisi economica e per la cui attuazione vengono stanziati 390 milioni di euro. L’incontro cercherà di tracciare un quadro delle misure già attivate e in via di definizione, con particolare attenzione a quelle che riguardano il Lavoro e il Microcredito - Credito alla persona, nell’ottica di incoraggiare la concessione di crediti unicamente finalizzati a sostenere nuove attività imprenditoriali o di lavoro autonomo a soggetti non bancabili, mediante la concessione di garanzie. Interverranno all’incontro il Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte Valerio Cattaneo,l’assessore allo Sviluppo economico, Ricerca e Innovazione della Regione Piemonte Massimo Giordano, l’Assessore al Lavoro e Formazione professionale della Regione Piemonte Claudia Porchietto, l’Assessore al Commercio e Fiere della Regione Piemonte William Casoni, il Presidente della Camera di commercio del Verbano Cusio Ossola Tarcisio Ruschetti, e il Presidente di Finpiemonte S.p.a. Massimo Feira.  
   
   
MONZA E BRIANZA - BANDO MI LAÙRI IN BUTEGA  
 
 Monza, 23 febbraio 2011 - La Camera di commercio e Provincia di Monza e Brianza hanno indetto un bando al fine di sostenere gli investimenti volti alla miglioria dell´attività produttiva dei mestieri tradizionali. Il bando si rivolge a microimprese avente sede legale, da almeno 5 anni, nella provincia di Monza e Brianza, che abbiano come attività prevalente una tra quelle, indicativamente, elencate all´art. 3 del bando. Le Risorse stanziate risultano pare a € 250.000. Al fine dell´ottenimento del contributo, le spese ammissibili, al netto dell´Iva, sono: - impianti generali e spese di ristrutturazione dei locali destinati allo svolgimento dell´attività; - macchinari, attrezzature (compreso hardware), software e beni strumentali strettamente pertinenti alla realizzazione del progetto (I beni potranno essere anche usati, purché accompagnati da una autovalutazione sottoscritta dal legale rappresentante dell´impresa richiedente. In caso di ammissione alle agevolazioni, sarà necessario produrre una perizia sottoscritta da un tecnico iscritto ad albo professionale che ne attesti l´effettivo valore); Sono escluse le spese sostenute per l´acquisto di terreni e fabbricati, le spese relative ad opere di urbanizzazione, quelle relative a contratti di assistenza e in generale le spese di gestione. L´agevolazione concedibile complessivamente per azienda, a fronte di una spesa minima di € 7.500 (Iva esclusa), consiste in un incentivo massimo pari al 50 % delle spese riconosciute ammissibili, con un contributo massimo di € 10.000 (al lordo delle ritenute del 4%). I contributi previsti sono assegnati sulla base di una apposita graduatoria conseguente alla presentazione di un progetto da parte dei soggetti beneficiari. Le domande possono essere presentate dal 3 marzo 2011 al 2 maggio 2011. La domanda va spedita (con raccomandata) o consegnata a mano, esclusivamente, alla Camera di commercio di Monza e Brianza - Ufficio protocollo - piazza Cambiaghi n. 9, 20900 Monza (orari di apertura al pubblico: da lunedì a giovedì 9:00 - 13:00 e venerdì 9:00 - 12:30). Bando e domanda di partecipazione sono scaricabili dal sito camerale.