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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 29 Giugno 2011
ENERGIA: SAGLIA, BENE LAFFRANCO SU RIFORMA TITOLO V COSTITUZIONE  
 
Roma, 29 giugno 2011 - “Condivido pienamente con la proposta di far ritornare l’energia di competenza esclusiva dello Stato e non sia più in concorrenza con le Regioni”. Così Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega all’energia, saluta la proposta di legge costituzionale del vicepresidente dei deputati del Pdl Pietro Laffranco. ”Sono d’accordo – continua Saglia – sulla riforma del titolo V. L’energia ha bisogno di una visione strategica globale e di lungo periodo che tenga conto dei bisogni del territorio nella sua globalità. La legislazione concorrente, inoltre, è un danno perchè porta a una eccessiva burocratizzazione dei provvedimenti e rappresenta uno stallo di quegli investimenti che sono decisivi”.  
   
   
PROGETTI DI INVESTIMENTO E FINANZIAMENTO DI IMPIANTI FER GIORNATA DI APPROFONDIMENTO  
 
 Milano, 29 giugno 2011 - In collaborazione con Kpmg/kstudioassociato, il 21 luglio, Aper organizza una giornata di approfondimento con lo scopo di analizzare gli aspetti legali e fiscali connessi ai progetti di investimento e finanziamento di impianti da fonti rinnovabili. Il programma della giornata prevede, nella prima parte, una breve esposizione in merito alle modalità di trasferimento del terreno necessario per la realizzazione di nuovi impianti, con approfondimenti sulle problematiche fiscali connesse alla qualificazione mobiliare o immobiliare dell’impianto e l’analisi dell’impatto delle imposte indirette. Successivamente, verranno analizzati i modelli di strutturazione dei progetti di investimento e le principali fasi del processo di acquisizione di impianti Fer dal punto di vista fiscale e legale. Infine, si tratterà degli impatti ai fini delle imposte sui redditi derivanti dalle operazioni di finanziamento ed in particolare, della deducibilità e della capitalizzazione degli interessi passivi e del meccanismo di attribuzione del reddito o di riporto delle perdite fiscali in caso di consolidato fiscale. A conclusione della giornata, ai corsisti sarà data la possibilità di richiedere approfondimenti e chiarimenti ai docenti di Kstudioassociato.  
   
   
ENERGIA PULITA PER PELLEGRINO TERMINATO L’IMPIANTO FOTOVOLTAICO.  
 
 Parma, 29 giugno 2011 – 2.394 pannelli fotovoltaici che produrranno complessivamente circa 562mila kWh di energia all’anno, evitando così di emettere in ambiente circa 275 tonnellate all’anno di Co2. È terminato l’impianto fotovoltaico di Pellegrino, uno dei 24 previsti dal progetto, promosso dalla Provincia, “Fotovoltaico insieme”, che ha l’obiettivo di realizzare parchi fotovoltaici in diversi comuni del territorio. Ieri pomeriggio l’assessore provinciale all’Ambiente Giancarlo Castellani è andato a visitare l’impianto che sorge in un’area a nord est di Pellegrino, tra le località Canesio di Sotto e Canesio di Sopra. Sul posto, oltre all’assessore, anche il sindaco di Pellegrino Enrico Pirroni e alcuni rappresentanti e tecnici di Gesta spa che, in Ati con altre imprese, ha realizzato l’impianto. “Questo impianto, così come gli altri che stiamo inaugurando sul territorio, presenta numerosi vantaggi, sia in termini ambientali, non essendo in alcun modo inquinante, che economici, visto che i Comuni interessati riceveranno un compenso - ha detto l’assessore Giancarlo Castellani –. Si tratta di progetti molto significati per la nostra provincia: scelte che continueremo a portare avanti”. Grazie alla realizzazione di questo progetto il Comune di Pellegrino riceverà un benefit economico per 20 anni di 45 mila euro all’anno. “L’impianto fotovoltaico è importante perché darà energia pulita al nostro Comune e anche perché grazie a questo intervento riusciamo a recuperare risorse molto importanti, soprattutto in un periodo come questo”, ha commentato il sindaco di Pellegrino Enrico Pirroni. L’impianto, come detto, è uno dei 24 previsti dal progetto, promosso dalla Provincia, “Fotovoltaico insieme”. Un progetto che ha comportato investimenti per circa 120 milioni di euro e che permetterà di installare nel nostro territorio una potenza totale di circa 36 Mw, che equivale alla potenza di oltre 12.500 utenze, pari a circa 33.000 abitanti, e di “risparmiare” circa 20.500 tonnellate di Co2. Ad oggi sono stati installati 24 impianti: 16 quelli terminati e in attesa di connessione Enel, 8 quelli in corso di realizzazione. Al progetto hanno aderito 35 Comuni su 47, e hanno partecipato Emiliambiente Spa e alcuni soggetti privati che, spinti dal successo dell’iniziativa, hanno presentato propri progetti a fianco di quelli pubblici. Tutte le procedure sono state espletate nel corso del 2010 e i lavori sono conclusi, ad eccezione della posa delle piante e delle siepi che sarà effettuata in autunno. Sia il progetto che la direzione lavori sono stati curati dal Servizio Ambiente della Provincia. La connessione con Enel sarà attivata entro il mese di luglio.  
   
   
CONVEGNO “TELERISCALDAMENTO E OBIETTIVI DI EFFICIENZA ENERGETICA: CONTRIBUTO ALLA SOSTENIBILITÀ URBANA. I RISULTATI DEL PROGETTO EUROPEO ECOHEAT4EU”  
 
Rovereto, 29 giugno 2011 - Tutto sul teleriscaldamento: dai risultati del Progetto Europeo Ecoheat4eu fino alle applicazioni territoriali di questa tecnologia innovativa in grado di ridurre i consumi energetici. Se ne parlerà il 30 giugno a Rovereto durante il convegno "Teleriscaldamento e obiettivi di efficienza energetica: contributo alla sostenibilità urbana”, organizzato da Habitech – Distretto Tecnologico Trentino. Scopo dell’incontro è promuovere i sistemi di teleriscaldamento urbano al fine di migliorare l’efficienza energetica e ridurre le immissioni inquinanti nell’atmosfera. Un piccolo passo che le comunità possono fare per migliorare l’ambiente, la salute e rispettare gli accordi previsti dal piano 20-20-20 dell’Unione Europea e dal protocollo di Kyoto. Il teleriscaldamento è ormai appurato essere uno dei sistemi tecnologici capaci di migliorare l’efficienza energetica grazie alla possibilità di poter essere alimentati anche da fonti rinnovabili quali biomasse e geotermia. La Commissione Europea ha in programma azioni per sostenere questa interessante tecnologia, la quale però spesso viene limitata da ostacoli burocratici a livello locale, che spesso ne condizionano e ne rallentano l’espansione. Il progetto Europeo Ecoheat4eu, sviluppato da Habitech in accordo con altri 14 partner Europei, ha avuto il fine di mettere in luce tali ostacoli e di trovare le idonee soluzioni. Questo convegno ha anche lo scopo di presentare questi risultati per darne la giusta diffusione. Andrea Tomasi, coordinatore nazionale del progetto, commenta: “Grazie al progetto Europeo Ecoheat4eu siamo riusciti a coinvolgere sul tema dell’efficienza energetica il mondo politico, quello imprenditoriale e gli utenti finali. I risultati delle loro analisi e la promozione del teleriscaldamento ad alta efficienza energetica potranno favorire l’uso razionale delle risorse energetiche disponibili consentendo l’attuarsi di politiche territoriali ottimali per uno sviluppo sostenibile della nostra società”. Ad aprire i lavori il Sindaco del Comune di Rovereto Andrea Miorandi e l’Amministratore delegato di Habitech Gianni Lazzari. Interverranno sul Progetto Ecoheat4eu Andrea Tomasi (Habitech – Fbk, Coordinatore nazionale del Progetto) e Vittorio Regis (Evalue s.R.l.). Ruggero Moser (Amministratore delegato Ags, Riva del Garda), Giovanni Taglialatela (Gruppo Hera S.p.a.) e Giacomo Carlino (Dirigente Agenzia Provinciale per l’Energia) parleranno invece delle applicazioni territoriali del teleriscaldamento. Seguirà una Tavola Rotonda, moderata da Andrea Tomasi, a cui parteciperanno il Presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai, il Consigliere provinciale Renzo Anderle, l’Amministratore delegato di Dolomiti Energia S.p.a. Marco Merler, per il Ministero dello Sviluppo Economico Marcello Capra, il Presidente dell’Airu Fausto Ferraresi, l’Assessore all’Ambiente e alla mobilità del Comune di Trento Michelangelo Marchesi, il Sindaco di Rovereto Andrea Miorandi, il Sindaco di Pergine Silvano Corradi, il Sindaco di Riva del Garda Adalberto Mosaner e il Sindaco di Arco Paolo Mattei. Rovereto, 30 giugno 2011 (ore 14.00 – 18.30) Piazza Manifattura, 1 - 38068 Rovereto (Tn) Per maggiori informazioni: http://www.Habitech.it/habitech/103/ecoheat4eu.html    
   
   
DISTRETTO ENERGETICO DELL´ALTA IRPINIA, SI ISTITUISCE IL TAVOLO DI COORDINAMENTO  
 
Napoli, 29 giugno 2011 - Il vice presidente della giunta regionale della Campania Giuseppe De Mita, e l´assessore regionale alle attività produttive Sergio Vetrella, hanno incontrato ieri mattina presso la Sala giunta di Palazzo Santa Lucia i sindaci della provincia di Avellino per la riattivazione del Protocollo d´Intesa siglato negli anni scorsi per azioni di sviluppo e di promozione del settore energetico in Alta Irpinia. L´incontro istituzionale odierno si muove lungo la strada della concretizzazione del distretto energetico, l´unico presente ed attivato in Regione Campania, per definire insieme ai sindaci dei Comuni coinvolti una strategia comune e condivisa. Dopo un ampio confronto si è deciso di procedere in tempi molto rapidi alla costituzione del tavolo di coordinamento per dare un profilo istituzionale all´intesa siglata tra la Regione Campania ed i Comuni negli anni scorsi e di indicare le priorità da affrontare: dalle attività che dovranno essere oggetto di interesse del distretto energetico alla ipotesi di coinvolgimento di altre istituzioni territoriali, dalla definizione delle modalità di coinvolgimento dei privati all´analisi del disegno di legge sulle energie da fonti rinnovabili allo studio del Consiglio regionale della Campania. Il tavolo di coordinamento del distretto energetico dell´Alta Irpinia si riunirà nuovamente tra due settimane. “Abbiamo inteso – commenta il vice presidente De Mita – recuperare il protocollo d´intesa siglato qualche anno fa per darvi un profilo di operatività che finora non aveva avuto. Da qui la decisione di procedere con immediatezza alla costituzione del tavolo di coordinamento. Due i profili che si è pensato di coniugare, da un lato il piano normativo sul quale si può incidere attraverso osservazioni e dall´altro il piano operativo che può essere valorizzato in seguito alla costituzione vera e propria del distretto energetico. Solo così si può incidere sui processi già in corso e su quelle criticità che oggi vengono registrate sul territorio. Questa attività va intesa da parte dei Comuni coinvolti come una vera e propria azione di pianificazione strategica territoriale dalla quale cogliere tutte le opportunità oggi sul tappeto”. “L´incontro di oggi – ha dichiarato l´assessore Vetrella - rappresenta un importante momento di approfondimento delle iniziative in corso e delle potenzialità tecnologiche e imprenditoriali presenti nei territori dei Comuni sottoscrittori del protocollo. I Comuni possono da un lato presentare osservazioni al disegno di legge oggi in fase di studio in maniera da far recepire al testo le esigenze che avvertono e dall´altro diventare protagonisti dello sviluppo territoriale predisponendo iniziative che consentano di trarre benefici dalle opportunità che il settore energetico indubbiamente presenta”.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: CASA, APPROVATA DALL´ASSEMBLEA LEGISLATIVA LA LEGGE SULLA PARTECIPAZIONE AI FONDI IMMOBILIARI CHIUSI PER IL SOSTEGNO ALL´EDILIZIA RESIDENZIALE SOCIALE: L´OBIETTIVO È OFFRIRE AI NUCLEI FAMILIARI A CONDIZIONI PIÙ CONVENIENTI DI QUELLE DI MERCATO  
 
 Bologna, 29 giugno 2011- Approvata dall’Assemblea Legislativa dell’Emilia-romagna la legge sulla partecipazione ai fondi immobiliari chiusi per la ‘Disciplina della partecipazione della Regione Emilia-romagna ai fondi immobiliari chiusi per il sostegno all’edilizia residenziale sociale’. La norma regola la partecipazione della Regione ai fondi immobiliari chiusi che prevedono quale prioritaria la realizzazione di interventi immobiliari nel settore dell’edilizia residenziale da offrire ai nuclei familiari a condizioni più convenienti di quelle di mercato. «Abbiamo messo in campo un ulteriore tassello della filiera dell’abitare. La diffusione dei fondi immobiliari chiusi - ha commentato l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli - costituisce una grande opportunità per indirizzare verso il segmento dell’edilizia residenziale sociale flussi finanziari di rilevante entità e per promuovere e sviluppare forme di partenariato pubblico-privato». Inoltre per massimizzare l’impatto in termini di edilizia residenziale sociale conseguito dagli interventi realizzati dai fondi immobiliari chiusi «è importante – ha aggiunto Muzzarelli - una strategia che consenta alla Regione di assumere partecipazioni nei fondi immobiliari chiusi che realizzano investimenti in Emilia-romagna. Con il milione di euro che possiamo assicurare nel 2011, ci sono le condizioni per una partenza immediata. È necessario, inoltre, un sistema efficiente di coordinamento tra Regione ed enti locali, in modo che questi abbiano l’assistenza tecnica necessaria per le politiche di inclusione e modernizzazione delle città». Anche in Emilia-romagna - con l’intervento delle fondazioni bancarie in raccordo con le autonomie locali - sono stati costituiti (o sono in via di costituzione) fondi immobiliari chiusi che prevedono la realizzazione di investimenti nel settore dell’edilizia residenziale. La nuova normativa regionale prende le mosse dal piano nazionale di edilizia abitativa (articolo 11 della legge 133/ 2008) cercando, al contempo, di rafforzare una strategia individuata nel Ptr, il Piano territoriale regionale, per la promozione e la realizzazione di misure di recupero del patrimonio abitativo esistente nella città consolidata e la costruzione di nuove abitazioni nell’ambito delle previsioni dei piani urbanistici. Inoltre il provvedimento consente di utilizzare le risorse messe a disposizione dalla Cassa depositi e prestiti per la promozione di una rete di fondi immobiliari chiusi e di altri strumenti finanziari per contribuire a incrementare la dotazione di alloggi sociali. La Regione con la già con Legge regionale 6/2009 ha stabilito – per creare le condizioni per incrementare l’offerta di alloggi di edilizia residenziale sociale - di destinare una quota della capacità edificatoria definita dagli strumenti comunali di pianificazione urbanistica all’edilizia residenziale pubblica.  
   
   
TERRITORIO,AL VIA TAVOLO TECNICO DISSESTO CENTRO STORICO AGRIGENTO  
 
 Palermo, 29 giugno 2011 - L´assetto del territorio del centro storico di Agrigento, a partire dal dissesto idrogeologico che interessa il versante nord della collina dove e´ ubicato il Duomo, alla presenza diffusa di cavita´ ipogee nel sottosuolo e ai crolli di fabbricati vetusti in stato di abbandono, sono le problematiche definite dal vertice che si e´ svolto in assessorato regionale al Territorio, dopo che la giunta di governo ha conferito all´assessore Gianmaria Sparma il coordinamento degli interventi per i dissesti nel centro storico del comune di Agrigento. E´ stato deciso che per l´individuazione delle aree a rischio sara´ elaborato entro due settimane uno studio preliminare, coordinato dal Genio civile, insieme a un quadro delle priorita´ d´intervento, per finanziare progetti specifici con le risorse gia´ disponibili, e un monitoraggio definitivo sulle situazioni di dissesto. All´incontro hanno partecipato i vertici tecnici del comune, della provincia, della protezione civile, del commissario delegato per l´attuazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico e del genio civile di Agrigento, il dirigente del servizio Difesa del suolo dell´assessorato, Vincenzo Sansone, Enzo Liguori, docente di geologia applicata all´Universita´ di Palermo, e l´assessore comunale ai Lavori pubblici, Renato Buscaglia. "E´ stata una riunione fruttuosa - ha detto Sparma - necessaria per mettere a sistema gli interventi, ciascuno per la propria parte ed e´ emersa subito una sinergia tra tutti i partecipanti al tavolo tecnico, cosa che mi fa essere fiducioso sui risultati che vogliamo portare avanti. Come Regione ci impegniamo a utilizzare le risorse che saranno necessarie, attraverso il Po Fesr. La prossima settimana abbiamo convocato ad Agrigento un´altra riunione operativa - ha concluso - e nel frattempo abbiamo dato mandato agli uffici di individuare i percorsi per incrementare la somma di due milioni, gia´ stanziata con l´Accordo di programma, per gli interventi nella zona di via Empedocle".  
   
   
HABITECH RILASCIA IL SECONDO “LIBRETTO PRODOTTO”  
 
Rovereto, 29 giugno 2011- Rilasciato il secondo "Libretto prodotto", un documento elaborato da Habitech - Distretto Tecnologico Trentino e validato da Tüv Italia, sull´ultimo prodotto innovativo realizzato da Roverplastik. Il libretto attesta la conformità ai requisiti dei crediti Leed del materiale o prodotto da costruzione realizzato dall´azienda. Roverplastik ha recentemente ottenuto il "Libretto Prodotto", con riferimento allo standard Leed, per il suo innovativo Roverblok Energy, la soluzione costruttiva per il foro-finestra realizzata con materiali a basso impatto ambientale e in grado di raggiungere eccellenti livelli di isolamento termico e acustico. Il "Libretto prodotto" è il risultato della mappatura, rispetto allo standard Leed, condotta dal Servizio Mappatura Prodotti di Habitech, con la validazione finale di Tüv Italia. Il prodotto è stato ritenuto idoneo per essere utilizzato in edifici che ambiscono alla certificazione Leed, lo standard mondiale volontario che indica requisiti per costruire edifici eco-compatibili. Il documento è stato sviluppato sulla base delle "Linee guida per l´interpretazione e l´applicazione dei crediti Leed ai prodotti per le costruzioni", realizzate congiuntamente da Habitech e da Tüv Italia. Grazie al "Libretto prodotto" l´intero processo di verifica condotto dal Servizio Mappatura Prodotti di Habitech viene validato da un soggetto terzo come Tüv Italia, ente di certificazione di assoluta importanza a livello internazionale. Grazie a questo servizio, ogni azienda può comunicare in modo chiaro e univoco a progettisti, imprese di costruzione e committenti il contributo dei propri prodotti rispetto allo standard Leed. Commenta Erika Endrizzi (Habitech), responsabile del progetto:"Leed non certifica i prodotti ma gli edifici nel loro complesso. In questa logica ogni prodotto contribuisce al risultato finale della certificazione dell´edificio in armonia con tutti gli altri prodotti, in un sistema di buone pratiche guidato da scelte architettoniche responsabili. Nessun produttore può essere sicuro a priori del contributo finale del suo prodotto ma la logica di questo sistema di "rating" lo spinge continuamente verso l´eccellenza e l´innovazione". Le attività del Servizio Mappatura Prodotti di Habitech continuano. A breve infatti uscirà il catalogo online degli oltre 400 prodotti mappati.  
   
   
PUC 2 UMBERTIDE: ROMETTI,"IMPORTANTE OCCASIONE DI SVILUPPO"  
 
Perugia, 29 giugno 2011 - "Il finanziamento assegnato dalla Regione Umbria al Comune di Umbertide per la realizzazione degli interventi previsti nell´ambito del ´Puc2´, rappresenta un´occasione per la riqualificazione urbana della città e un´ulteriore opportunità di sviluppo". Lo ha affermato nel pomeriggio di ieri ad Umbertide, l´assessore regionale all´urbanistica e alla riqualificazione urbana, Silvano Rometti, nel corso di una conferenza stampa organizzata proprio per presentare il progetto e l´avvio dei lavori che interessano alcune zone della città. Nel corso dell´incontro l´assessore ha ricordato che, con "l´accordo di programma sottoscritto tra la Regione ed il Comune il 12 febbraio 2010, è stato avviato il Puc2. L´importo complessivamente trasferito dalla Regione al Comune di Umbertide ammonta a 5milioni952mila euro, di cui 4milioni688 mila provenienti dal Por-fers e un milione 263.514 stanziati dalla legge regionale ´23/03´". "I Puc2 - ha evidenziato Rometti - si riferiscono a Comuni la cui popolazione è superiore a 10mila abitanti ed hanno come linea caratterizzante quella di privilegiare l´innalzamento della qualità del contesto urbano. Per tale ragione gli interventi previsti dal bando riguardano prevalentemente i centri storici, oppure aree in degrado, non solo dal punto di vista urbanistico, ma anche economico-sociale e prevedono una componente che si lega allo sviluppo di nuove attività produttive e alla riqualificazione del patrimonio edilizio. Aspetto fondamentale ed innovativo dei Puc2 è la significativa partecipazione di soggetti privati nell´attuazione del programma urbanistico". Riferendosi al progetto di Umbertide l´assessore ha evidenziato che "l´intero valore dell´intervento di riqualificazione ammonta a oltre 27 milioni di euro, di cui circa 17 sono a carico dei privati e saranno destinati alla valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente e alla rivitalizzazione del tessuto economico presente nell´area". Rometti ha quindi ricordato che "i Comuni che hanno partecipato al bando per i ´Puc2´, sono stati 19 di cui 10 ammessi a finanziamento (Amelia, Castiglione del Lago, Foligno, Gubbio, Narni, Perugia, Spoleto, Terni, Todi e Umbertide). Sono stati messi a disposizione 65 milioni di euro, di cui 52 milioni a carico del "Por Fesr" finanziato con risorse comunitarie e nazionali e 13 milioni stanziati dalla Regione con la legge regionale n.23, ai quali si aggiungeranno le risorse proprie dei Comuni".  
   
   
A VENEZIA FONDAZIONE CINI CONFERENZA EUROPEA SU COMPETENZE E AUTOIMPRENDITORIALITA’ PER INSERIMENTO LAVORATIVO GIOVANI  
 
Venezia, 29 giugno 20 11 – Oggi presso la Fondazione Giorgio Cini, a partire dalle ore 14.00, si tiene una conferenza sul tema “Competenze e auto-imprenditorialità per l’inserimento lavorativo dei giovani”, organizzata dalla Regione Veneto- Direzione Lavoro nell’ambito del progetto europeo Et- Struct (Economiceducational Territorial - Structure), promosso dal Programma Central Europe e co-finanziato dal Fesr - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. Ne dà notizia l’Assessore regionale alla formazione professionale e al lavoro Elena Donazzan informando che l’evento è stato organizzato dalla Direzione Lavoro della Regione, partner con altre 16 organizzazioni provenienti da Austria, Germania, Repubblica Ceca, Polonia, Slovenia e Ucraina, di un progetto europeo che mira a migliorare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro collegando le politiche regionali, i sistemi d’istruzione e formazione all’economia territoriale. Una delle attività principali del progetto è l’individuazione di percorsi formativi per competenze in settori in espansione e mutamento, verso i quali indirizzare l’imprenditorialità dei giovani. Nel dettaglio, il gruppo di lavoro veneto sta sviluppando un modulo formativo on-line sul tema delle “energie rinnovabili”, che sarà fruibile dai giovani europei dal sito web www.Etstruct.eu “Questi temi – ricorda Donazzan – sono coerenti con altre iniziative regionali in tema di riconoscimento delle competenze professionali nell’ottica di contrasto alla crisi economica. Da questo punto di vista “Et-struct può assumere il valore di un progetto strategico per la Regione Veneto, in quanto consente di apportare innovazione, conoscenza e valore aggiunto per un settore, quello dell’occupazione dei giovani, che necessita della massima attenzione e cura in questo particolare momento storico, di post-crisi e di ripresa occupazionale e produttiva.” Apriranno i lavori della conferenza Andrea Erri, Fondazione Giorgio Cini, Pier Angelo Turri, Dirigente Direzione Lavoro della Regione Veneto. Stuart Simpson del Vienna Board of Education e Giorgio Sbrissa, di Enaip Veneto spiegheranno i contenuti di Et-struct. Discuteranno del tema del convegno Gian Angelo Bellati, Unioncamere Veneto, Giampaolo Pedron, Confindustria Veneto, Gianna Miola, Ufficio scolastico regionale del Veneto, Stefano Micelli, Venice International University moderati da Pier Angelo Turri. Concludono Alessandra Tomai, Ministero del Lavoro e Sergio Trevisanato - Segretario Regionale Istruzione, Lavoro e Programmazione della Regione Veneto.  
   
   
TRENTINO SVILUPPO, 1.000 MILIONI A SERVIZIO DI IMPRESE E TERRITORIO  
 
 Trento, 29 giugno 2011 - Un patrimonio gestito che supera per la prima volta nella storia della Spa pubblica il miliardo di euro, attestandosi a quota 1.000,80 milioni. Fondi e risorse a disposizione di imprese, distretti, filiere e progetti di sistema, per lo sviluppo sostenibile del territorio. E’ questo uno dei dati più significativi emersi dal bilancio d’esercizio 2010 approvato ieri dall’Assemblea dei soci di Trentino Sviluppo. Documento contabile che evidenzia il ruolo importante svolto dall’agenzia provinciale a sostegno delle imprese e dell’economia locale, in un periodo non facile per mercati, aziende e lavoratori. I risultati economici confermano l’oculata gestione della società, che ha chiuso il 2010 con un utile netto di 64.462 euro. Presentato, durante l’Assemblea di fine mandato, anche il Bilancio di missione, con l’analisi dell’impatto economico, finanziario ed occupazionale dei diversi strumenti a sostegno di innovazione e competitività. «Normalmente il bilancio di una società si legge partendo dall’ultima riga, quella che indica l’utile - ha sottolineato Flavio Tosi, vicepresidente di Trentino Sviluppo, rivolgendosi ai soci - ma è evidente come nel nostro caso i numeri che testimoniano lo sforzo profuso a favore delle imprese e del territorio siano altri. Il patrimonio gestito, ad esempio, passato dai 689,5 milioni del giugno 2008, allorché l’attuale Cda iniziò il proprio mandato, ai 1.000,80 milioni di fine 2010. In mezzo ci sono stati anni non facili, caratterizzati da una crisi che ancora non ha cessato di produrre i propri effetti. Ma alla quale Provincia e Trentino Sviluppo hanno reagito con prontezza, varando una manovra anticongiunturale ed aumentando numero e tipologia di servizi volti a sostenere la competività delle imprese locali». All’assemblea ordinaria, riunitasi oggi, lunedì 27 giugno, alle 11.00 presso la sede al Polo Tecnologico di Rovereto, erano presenti per la Provincia di Trento Paolo Spagni, dirigente generale del Dipartimento Industria, Artigianato e Miniere, ed il rettore dell’Università degli Studi di Trento Davide Bassi. «Non possiamo che esprimere soddisfazione – ha rilevato Paolo Spagni – per l’operato di Trentino Sviluppo, che sempre più si pone come soggetto autorevole, per il numero di aziende che vi si rivolgono ma anche per il suo ruolo strategico. Trentino Sviluppo è diventata ormai uno strumento irrinunciabile della politica economica provinciale e rappresenta oggi, rispetto alle esigenze delle imprese, una risposta multisettoriale, industria ma anche turismo, multidimensionale, per tutte le taglie di imprenditoria, e multistrumentale, con progetti innovativi che prevedono anche il ricorso a risorse finanziarie private accanto agli importanti fondi pubblici». Soddisfazione per la serietà e l’impegno dimostrato da Trentino Sviluppo è venuta anche dal Rettore dell’Università di Trento Davide Bassi. I soci hanno quindi approvato all’unanimità il documento contabile che chiude l’esercizio 2010. Terminata l’approvazione dei documenti contabili l’Assemblea è stata aggiornata ad inizio luglio per la parte relativa al rinnovo delle cariche sociali. I dati di bilancio - L’esercizio sociale 2010 ha evidenziato un risultato economico positivo pari a 64.462 euro (nel 2009 era di 54.719 euro), al netto di ammortamenti per complessivi 2.573.264 euro. Ma se per una società avente finalità istituzionali il risultato di esercizio rappresenta un elemento di valutazione dell’accortezza della gestione amministrativa, tuttavia non ne costituisce adeguato indice di efficacia. Più significativo è il dato sul patrimonio gestito, che al 31 dicembre 2010 ammontava a 1.000,80 milioni di euro, con un incremento del 5,8% sull’anno precedente (946 milioni a fine 2009) ed un balzo del 45% rispetto ai valori di giugno 2008, allorché la Provincia dette avvio al mandato dell’attuale Consiglio di amministrazione di Trentino Sviluppo. Trentino Sviluppo gestisce infatti in nome proprio e per conto della Provincia di Trento cinque fondi la cui consistenza nell’ultimo anno si è andata notevolmente incrementando, fino a raggiungere i 763,3 milioni di euro complessivi: il Fondo per interventi a favore dell’economia, a copertura delle operazioni immobiliari e di partecipazione di contesto (ex artt. 33/34 L.p. 6/99); il Fondo per l’acquisizione ed apprestamento di aree industriali (ex art. 25 L.p. 6/99); il Fondo per la promozione e qualificazione attività economiche, utilizzato per progetti di innovazione, marketing territoriale, servizi per la nuova imprenditorialità, cultura d’impresa e progetti di sviluppo di filiere specializzate (ex artt. 20-21-24 L.p. 6/99); il Fondo per la gestione dei brevetti (ex art. 25 L.p. 14/05); il Fondo per il sostegno all’innovazione “Seed money” (ex art. 24 bis L.p. 6/99). Le principali attività del 2010 - Il recupero di competitività delle aziende trentine, dentro la strategia di uscita dalla crisi messa a punto dal Governo provinciale, è il leitmotiv delle misure messe in campo da Trentino Sviluppo nell’ultimo anno di attività. Le cinque operazioni di leaseback portate a termine nel 2010 - sugli stabilimenti Cte, Gallox, Marangoni, Sapes e Texbond - per anticipo complessivo di 66,9 milioni di euro (risorse destinate a rientrare per effetto dei leasing sugli immobili), hanno permesso di garantire il mantenimento di 700 posti di lavoro per i prossimi cinque anni. Un risultato possibile grazie ad interventi che hanno radicato le aziende al territorio, evitando che si trasferiscano altrove o addirittura che cessino la propria attività. Per quanto riguarda le partecipazioni, al termine del 2010 Trentino Sviluppo detiene quote societarie in 38 imprese per un valore nominale complessivo di oltre 110 milioni di euro (90 milioni di euro nel 2009). Le imprese partecipate da Trentino Sviluppo operano in diversi ambiti, ma si possono suddividere in tre settori principali: società funiviarie (16 aziende per 66,4 milioni di partecipazioni), industriali (17 società per 20,5 milioni di partecipazioni) e turistiche (terme, attività fieristica: 5 società per 23,8 milioni). Nel 2010 è stata siglata una sola nuova partecipazione, quella nella new.Co. Supernordicskipass, la società consortile voluta per promuovere lo sci nordico e favorire progetti di rete e sinergie tra i centri del fondo operanti in Trentino. L’azione di Trentino Sviluppo si è inoltre rivelata un efficace sostegno alle aziende trentine rispetto ai temi dell’innovazione, del trasferimento tecnologico e della cultura d’impresa. Lo dimostrano le 23 nuove imprese avviate (43 posti di lavoro creati) grazie ai percorsi di accompagnamento (tra cui l’animazione imprenditoriale, che ha elaborato 130 idee di impresa); i 72 interventi in azienda da parte del team “Aquile Blu”, i senior manager del trasferimento tecnologico, con l’avvio di 11 progetti di innovazione aziendale; le 101 aziende coinvolte in servizi all’internazionalizzazione grazie alle opportunità offerte dalla rete Enterprise Europe Network; le 8 aziende coinvolte nei cantieri Gembakaizen avviati per l’ottimizzazione dei processi produttivi, con un aumento medio della produttività sulle linee pilota pari al 25%. Ed ancora i 40 progetti partecipanti alla quinta edizione del premio D2t Start Cup riservato alle idee di impresa dei giovani tra i 16 e i 36 anni, i 13 brevetti gestiti, le 30 iniziative promosse per diffondere un’elevata cultura d’impresa (workshop, seminari, proposte di formazione attiva) che hanno coinvolto oltre 1.500 persone. Particolarmente intenso nell’ultimo anno è stato l’impegno nel supportare la competitività del sistema Trentino favorendo lo sviluppo di distretti e reti d’impresa: 83 le aziende messe in rete, appartenenti ai settori energia e ambiente, porfido e pietre trentine, foresta-legno-energia, terme, neve, sport. In quest’ottica è proseguita l’attività di supporto al Progetto Manifattura, con l’obiettivo di fare dell’ex Manifattura Tabacchi di Rovereto un polo di ricerca, sperimentazione e produzione nell’ambito della “green innovation”, così come l’impegno nel Distretto del porfido e delle pietre trentine, al quale è affidato il compito di valorizzare e rilanciare il comparto estrattivo trentino, e le attività riconducibili alla Filiera Foresta–legno–energia, dove in particolare con il progetto “Case Legno Trentino” ci si è dati l’obiettivo di definire, primi in Italia, un marchio unitario ed un regolamento tecnico in grado di certificare qualità e performance degli edifici in legno e della relativa componentistica. Trentino Sviluppo si è infine occupata di presentare il “sistema Trentino” in numerosi contesti qualificati, attraverso la partecipazione a seminari e fiere selezionati di carattere nazionale e internazionale, in particolare per promuovere “Habitech”, il Distretto Energia Ambiente e l’adozione di parametri Leed in edilizia, d’intesa con il consorzio Distretto Tecnologico Trentino ed il Green Building Council Italia. Per quanto riguarda i Bic (Business Innovation Centre), le aziende insediate a fine 2010 sono 86, con 6 nuovi arrivi ed altrettante uscite; complessivamente impiegano 690 addetti per un volume d’affari di circa 100 milioni di euro. Oltre ai Bic il patrimonio immobiliare di Trentino Sviluppo può contare su altri lotti di proprietà, per oltre 1 milione e 380 mila metri quadrati di superficie complessiva; 24 le aree produttive in fase di apprestamento, per una superficie di 654.500 metri quadrati. Il Bilancio di missione “pesa” le ricadute - Con l’obiettivo di quantificare le ricadute economiche, finanziarie e sociali della propria attività, ed in definitiva dell’intervento pubblico a sostegno di imprese e territorio, Trentino Sviluppo in collaborazione con l’Università degli Studi di Trento - avvalendosi in particolare del team coordinato dal prof. Michele Andreaus - ha redatto il suo primo Bilancio di missione, una sorta di “bilancio sociale” relativo in particolare al triennio 2008-2011. Quasi 200 pagine di analisi accurate ed approfondite, che affrontano il tema delle partecipazioni societarie, degli interventi immobiliari e finanziari, ma anche il valore aggiunto creato nelle imprese grazie ai servizi “immateriali” di supporto all’innovazione, alla competitività e alla cultura d’impresa. Uno per tutti il dato relativo alle performance delle aziende insediate nei Bic rispetto ad aziende analoghe operanti invece sul territorio provinciale ma “fuori Bic”. L’analisi dettagliata condotta dall’Università di Trento conferma l’importante ruolo di “incubatore d’impresa” svolto dai sei Bic trentini, strutture modulari attrezzate e pronte all’uso, all’interno delle quali l’imprenditore può usufruire di servizi a supporto dello start-up, sportelli informativi, agevolazioni per l’acquisto di impianti tecnologici, insieme ad altre opportunità. L’analisi delle performance delle aziende insediate nei Bic nel settore maggiormente rappresentativo, quello cioè dell’informatica, ricerca e sviluppo e servizi alle imprese, rilevano un maggior incremento del fatturato generato dalle aziende Bic (+13%) se confrontato con le aziende Non-bic (+0,03%). L’analisi del risultato di esercizio evidenzia come sia nel 2008 che nel 2009 le aziende trentine, Bic e Non-bic, operanti in questo settore abbiano complessivamente prodotto utili crescenti nel tempo. Nello specifico, l’incremento da un anno all’altro è stato del 156% nelle aziende operanti nei Bic e del 4% in quelle Non-bic. L’analisi di tipo economico-finanziaria si completa con i dati forniti dal M.o.l. Che mostrano un notevole incremento nelle aziende Non-bic rispetto a quelle operanti nei Bic. Gli indicatori di tipo patrimoniale e finanziario evidenziano come nelle aziende Bic si sia verificato un incremento del capitale investito nell’ordine del 23% a fronte di un 5% delle aziende Non-bic. Risultati analoghi sono stati evidenziati dallo studio condotto dagli esperti dell’Università di Trento anche per gli altri settori merceologici. Ora la situazione verrà monitorata costantemente nei prossimi anni, in modo da avere dei dati statisticamente ancora più consistenti e quindi significativi.  
   
   
INCONTRO CON I SINDACATI SULLA FORMAZIONE DEI LAVORATORI CALABRESI IMPEGNATI NELLA REALIZZAZIONE DEL PONTE SULLO STRETTO  
 
 Catanzaro, 29 giugno 2011- L’assessore al Lavoro e alla Formazione professionale Francescantonio Stillitani ha presieduto un incontro con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali calabresi per coinvolgerli nella fase di formazione di quasi mille e 500 lavoratori calabresi che dovranno partecipare alla realizzazione del Ponte sullo Stretto. All’incontro erano presenti Pino Zito della Uil, Bruno Marte della Uil-feneal, Domenico Zannino della Cisl, Luciano Belmonte della Filpa-cisl, Antonio Franco della Ugl e Pasquale Melissari, commissario di Calabria Lavoro. “Ho sentito l’esigenza di convocare questa riunione con i sindacati, nei limiti e nelle competenze del mio assessorato – ha detto l’assessore Stillitani durante il tavolo tecnico –, per avviare una prassi di concertazione richiesta in questa prima fase di studio. La Regione Calabria ha deciso di utilizzare i fondi Comunitari, quasi quindici milioni di euro, per formare i lavoratori calabresi che dovranno contribuire alla costruzione del Ponte sullo Stretto. La realizzazione di un’opera di questa portata – ha aggiunto – avrà sicuramente ricadute notevoli sull’intero sistema lavoro di tutta la regione. I sindacati si inseriscono in questo contesto come parte integrante di questo meccanismo, con un ruolo attivo importante di orientamento. Assieme ai loro rappresentanti a alla azienda Calabria lavoro, presieduta dall’avvocato Pasquale Melissari, individueremo quali siano le figure professionali che serviranno alla Società Eurolink, impresa a cui è stata affidata la realizzazione del Ponte. Inoltre – ha sottolineato ancora Stillitani – abbiamo intenzione di puntare sulla qualità della formazione, in modo da dare una qualifica professionale che permetta ai lavoratori di trovare un’occupazione anche dopo che il Ponte sarà ultimato. L’obiettivo resta, comunque, quello di coinvolgere il maggior numero possibile di lavoratori calabresi nella realizzazione del Ponte sullo Stretto”. Sugli Enti bilaterali, chiamati in causa dai rappresentanti sindacali come soggetti deputati a tenere i corsi di formazione, l’assessore Stillitani ha chiarito: ”Coinvolgeremo al massimo gli Enti bilaterali nei limiti delle norme comunitarie. Come è ormai prassi consolidata dell’Assessorato coinvolgeremo al massimo le organizzazioni sindacali sugli eventuali sviluppi futuri e sulle decisioni che man mano verranno prese nel processo di avvicinamento per la realizzazione del Ponte”. Per coordinare il progetto relativo alla formazione professionale dei lavoratori impegnanti nella fase di costruzione del Ponte, l’assessorato al Lavoro ha sottoscritto, nei giorni scorsi, una convenzione con l’azienda Calabria lavoro.  
   
   
ASSEMBLEA UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE: NEL 2011 L’INDUSTRIA ITALIANA DEI ROBOT CONSOLIDA LA RIPRESA. PRODUZIONE +18,1%, EXPORT +22,3%  
 
 Cinisello Balsamo, 29 giugno 2011 - Nel 2010 - l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione ha dimostrato di saper cogliere appieno la ripresa, confermandosi ai vertici delle graduatorie mondiali ove occupa la quarta posizione tra i produttori e la terza tra gli esportatori. Crescono: produzione 4.196 milioni di euro (+2,5%); export 2.604 milioni di euro (+3%); consumo 2.467 milioni (+5,7%); consegne sul mercato interno 1.592 milioni (+1,7%). Questo, in sintesi, il bilancio 2010 che è stato illustrato questa mattina da Giancarlo Losma, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili robot e automazione, in occasione dell’Assemblea annuale cui è intervenuto Maurizio Lupi, vicepresidente Camera dei Deputati. La ripresa avviata nel 2010, si intensificherà nel 2011, come emerge dai dati elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-sistemi Per Produrre. Secondo le previsioni, nel 2011, infatti, la produzione dell’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot, automazione crescerà a 4.955 milioni di euro, registrando un incremento del 18,1% rispetto all’anno precedente. Il positivo risultato è determinato principalmente dalla performance delle esportazioni che, in crescita del 22,3%, raggiungeranno quota 3.185 milioni di euro. Se nel 2010, la Cina è risultata primo mercato di sbocco dell’offerta italiana di made in Italy di settore, scalzando la Germania dal vertice della graduatoria, nei primi tre mesi del 2011 (ultimo dato disponibile), le vendite di macchine utensili italiane destinate ai costruttori tedeschi hanno segnato un deciso incremento. In ragione di ciò, Germania e Cina assorbono la stessa quota di export italiano, pari al 13,9%. In particolare, nel periodo gennaio-marzo 2011, principali aree di destinazione risultano: Cina (+13,8%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, Germania (+115,6%), Stati Uniti (+123,4%), India (+58,9%), Brasile (+125,7%), Francia (-14,7%), Turchia (+110,5%), Polonia (+96,3%), Russia (-52,5%), Svizzera (+42,7%). Con riferimento al mercato domestico, nel 2011, il consumo, atteso in crescita dell’11,7%, si attesterà a 2.755 milioni di euro, trainando la ripresa delle consegne dei costruttori che raggiungeranno il valore di 1.770 milioni, l’11,2% in più rispetto all’anno precedente. “Nonostante il quadro di generale miglioramento – ha affermato Giancarlo Losma, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre – resta alto il timore dei costruttori per la debolezza del mercato domestico che recupera soltanto una minima parte del terreno perso durante la crisi”. “La svogliatezza della domanda interna ha spinto i costruttori a intensificare la propria attività sui mercati stranieri, anche in quelli più lontani. A supporto delle imprese – ha continuato Giancarlo Losma – l’associazione ha sviluppato iniziative concrete. E’ il caso di “Uomo Ucimu In Cina”, manager cinese che affianca le aziende italiane nella attività di penetrazione nel paese del dragone, cui si aggiunge Piattaforma India, nata con il medesimo obiettivo e per la quale saranno avviate a breve le procedure di recruitment del manager che opererà a fianco delle imprese”. “Partner strategico di questi progetti è l’Ice, i cui fondi, tra il 2008 e il 2011, sono stati dimezzati. Al di là della decurtazione dell’ammontare destinato alla promozione del made in Italy nel mondo, ciò che ci preoccupa maggiormente - ha affermato Losma - è la confusione che si è creata intorno al ruolo dell’Istituto nazionale per il commercio estero, la cui sopravvivenza, negli ultimi mesi, è stata messa in discussione più volte”. “Le piccole e medie imprese hanno bisogno di una agenzia dedicata alla promozione capace di supportarle nel processo di internazionalizzazione così come hanno bisogno di un adeguato supporto del sistema bancario-creditizio”. “Occorre che, al pari delle imprese di piccole e medie dimensioni, anche le banche italiane avvino un reale processo di internazionalizzazione, in modo da assistere le aziende in quelle aree dove il business è vivace. L’esempio dei concorrenti tedeschi è sotto gli occhi di tutti: le banche seguono le imprese nelle loro “incursioni” nei mercati stranieri. Questo deve essere possibile anche per noi imprenditori italiani”. “In questo senso - ha concluso Giancarlo Losma - il rapporto banca-impresa non può fermarsi al solo dibattito sull’opportunità di Basilea 3. Esso ha bisogno di un concreto re-design da cui dipende il rafforzamento dell’intero sistema economico del paese che ha nell’export la sua più chiara prospettiva di sviluppo”.  
   
   
FERRANIA: ”PROSSIMA SETTIMANA NUOVO INCONTRO TECNICO PER AFFRONTARE FUTURO LAVORATORI”  
 
Genova, 29 Giugno 2011 - “Creare le condizioni affinché i lavoratori in cassa integrazione possano usufruire del secondo anno di cassa a partire da novembre 2011”. Questo l’obiettivo primario che la Regione Liguria ha posto nel corso dell’incontro su Ferrania svoltosi il 27 giugno al Ministero dello sviluppo economico alla presenza delle organizzazioni sindacali e degli Enti locali. Per raggiungere tale obbiettivo si è stabilito di procedere con un nuovo incontro che si svolgerà la settimana prossima presso il Ministero del lavoro per trattare del futuro dei lavoratori. “Abbiamo preso atto – ha detto l’assessore regionale allo sviluppo economico, Guccinelli – di alcuni progetti industriali che il Ministero ci ha presentato e che potrebbero realizzarsi nelle aree di Ferrania. Abbiamo ribadito che ci sono altre possibili iniziative industriali legate alle fonti rinnovabili che possono trovare all’interno dell’azienda gli spazi necessari. Pertanto abbiamo chiesto ed è stato concordato dagli intervenuti, che si costituisca un supporto politico, alla segreteria tecnica presso il Ministero, formato dalla Regione e dagli Enti locali”  
   
   
SCHEMA DI ACCORDO TRA REGIONE MARCHE E GRUPPO API, LA GIUNTA REGIONALE ´PRENDE ATTO´ DEL DOCUMENTO TECNICO. AL VIA LE CONSULTAZIONI CON LE PARTI SOCIALI, LE CATEGORIE ECONOMICHE E LE ISTITUZIONI.  
 
Ancona, 29 Giugno 2011 - La Giunta regionale ha ´preso atto´ del lavoro svolto dalla commissione tecnica incaricata di avviare il confronto con il Gruppo Api e dello schema di accordo tra Regione e azienda. Contestualmente avvia le consultazioni con le parti sociali e le categorie produttive (martedi` 28 giugno) e con i sindaci interessati (mercoledi` 29 giugno). Nella seduta del 16 maggio scorso, la Giunta regionale aveva conferito a Mario Conti, Fabrizio Costa, Antonio Minetti e Gabriella Massaccesi (dirigenti regionali) l´incarico di predisporre il documento, con gli obiettivi che il Gruppo Api si impegna a perseguire nel sito industriale di Falconara Marittima. La risoluzione approvata dall´Assemblea legislativa del 17 maggio 2011, impegnava la Giunta regionale a negare l´intesa per la realizzazione di un rigassificatore, ´qualora non si raggiunga un accordo su un progetto industriale di bonifica, riqualificazione e riconversione produttiva del sito che riduca gli attuali impatti ambientali e garantisca la sicurezza sul lavoro e sulla salute, unitariamente alla salvaguardia dei posti di lavoro e dell´interesse collettivo´. Dal confronto tra tecnici regionali e aziendali emerge la condivisione di alcuni obiettivi: conciliare lo sviluppo produttivo con la tutela dell´ambiente, salvaguardare l´occupazione, evitare le ricadute negative sulle imprese locali dell´indotto e sul traffico del porto di Ancona (il Gruppo concorre per oltre il 50 per cento sulle attivita` portuali e il relativo gettito erariale rappresenta oltre il 40 per cento del bilancio portuale), definire procedure e tempi tecnici per il terminale di scarico del gas naturale liquefatto, partecipazione societaria della Regione (tramite la Svim) ´per destinare i relativi utili alle politiche ambientali e sociali regionali´. Il Gruppo Api, in particolare, si impegna a ridurre ulteriormente l´impatto ambientale e ad aumentare la sicurezza, a realizzare investimenti fino a 320 milioni di euro (assicurando il mantenimento, per almeno dieci anni, dei livelli occupazionali del sito di Falconara, pari a 380 lavoratori, valutando la fattibilita` di progetti di reimpiego temporanei per i lavoratori di aziende in crisi del settore), a fornire alla Regione ´ogni informazione e documento necessario per la valutazione della partecipazione societaria´ (con il necessario voto favorevole della Regione per l´approvazione delle modifiche statutarie rilevanti e per l´approvazione del Piano industriale).  
   
   
CLAUSOLA DI GARANZIA PER LAVORATORI EX CIET  
 
Genova, 29 Giugno 2011 – Viene convocato oggi il tavolo regionale per affrontare la vicenda dei lavoratori ex Ciet, società di manutenzione delle linee telefoniche e internet di Vado Ligure. Lo ha convocato l’assessore regionale alle politiche attive del lavoro, Enrico Vesco, condividendo le preoccupazioni dei 47 addetti che dal 1 luglio saranno espulsi dal processo produttivo. “Appena ho ricevuto – ha detto Vesco - la richiesta dei lavoratori ho provveduto immediatamente a convocare per mercoledì pomeriggio un tavolo in Regione con Provincia, Telecom, Alpitel e forze sindacali per affrontare la vicenda”. “Nell’ambito del tavolo chiederemo con decisione a Telecom – continua Vesco - di garantire la clausola sociale, in modo che i lavoratori ex-Ciet, che hanno accumulato un bagaglio di esperienza e professionalità non trascurabile, dovranno essere riassunti dalla Alpitel, la nuova società che subentra alla Ciet nella manutenzione delle linee telefoniche e internet di tutta la provincia di Savona”.  
   
   
CLAUSOLA DI GARANZIA PER LAVORATORI EX CIET  
 
Genova, 29 Giugno 2011 – Viene convocato oggi il tavolo regionale per affrontare la vicenda dei lavoratori ex Ciet, società di manutenzione delle linee telefoniche e internet di Vado Ligure. Lo ha convocato l’assessore regionale alle politiche attive del lavoro, Enrico Vesco, condividendo le preoccupazioni dei 47 addetti che dal 1 luglio saranno espulsi dal processo produttivo. “Appena ho ricevuto – ha detto Vesco - la richiesta dei lavoratori ho provveduto immediatamente a convocare per mercoledì pomeriggio un tavolo in Regione con Provincia, Telecom, Alpitel e forze sindacali per affrontare la vicenda”. “Nell’ambito del tavolo chiederemo con decisione a Telecom – continua Vesco - di garantire la clausola sociale, in modo che i lavoratori ex-Ciet, che hanno accumulato un bagaglio di esperienza e professionalità non trascurabile, dovranno essere riassunti dalla Alpitel, la nuova società che subentra alla Ciet nella manutenzione delle linee telefoniche e internet di tutta la provincia di Savona”.  
   
   
FINCUOGHI, ALTRO PASSO AVANTI IN PROVINCIA L’INCONTRO DEL TAVOLO ISTITUZIONALE. IL TRBUNALE DI MODENA AUTORIZZA IL CONTRATTO CON LA KALE  
 
 Parma, 29 giugno 2011- Il tribunale di Modena ha autorizzato la stipula del contratto con la Kale, (5° produttore ceramico in Europa) il grande gruppo turco che ha intenzione di acquistare attraverso una fase preliminare d’affitto il ramo d’azienda della Fincuoghi di Borgotaro attuando un piano di rilancio in cui sono previsti investimenti e innovazione tecnologiche e di prodotto. E’ questa la buona notizia che il presidente della Provincia di Parma Vincenzo Bernazzoli ha comunicato poco prima dell’incontro del tavolo istituzionale riunitosi nel tardo pomeriggio in Provincia. “Tra quindici giorni potrebbe riprendere la produzione, ma ci vorrà un po’di più – sottolinea Bernazzoli - è un punto molto rilevante per i 261 lavoratori di Borgotaro e del modenese che attendevano questa notizia per il loro futuro. Tutto avverrà senza interruzioni, con una prosecuzione del contratto e mantenendo l’anzianità. E’ quindi un risultato molto positivo che viene a coronare un lavoro fatto al tavolo istituzionale con i soggetti sociali”. Il punto da risolvere, e che è stato discusso oggi al tavolo al quale è intervenuto l’assessore regionale alle Attività produttive Giancarlo Muzzarelli, è quello di Bedonia. La società pubblica Soprip, è in campo con una proposta che comprende la collaborazione la Powergress, che ha l’obiettivo della continuità produttiva e del mantenimento di tutti i posti di lavoro. Il percorso quindi è in fase meno avanzata rispetto allo stabilimento di Borgotaro. “ E’ una giornata positiva per il pacchetto Fincuoghi – ha detto Muzzarelli – si comincia a dare gambe al progetto che ora deve vedere Regione e Autonomie locali concentrate su Bedonia. Farò nei prossimi giorni una serie di verifiche e la prossima settimana si riunirà il tavolo istituzionale per discutere un ulteriore accordo per Bedonia e consegnarlo al tribunale insieme all’offerta irrevocabile. E’ l’ultima tappa di una avventura che si sta volgendo al meglio”. Oltre a Bernazzoli e Muzzarelli all’incontro erano presenti l’assessore provinciale Manuela Amoretti, Alessandro Cardinali e Edoardo Terenziani rispettivamente presidente e direttore di Soprip, i sindaci Diego Rossi (Borgotaro) e Carlo Berni (Bedonia), gli imprenditori interessati all’operazione. Dopo due anni di Cigs e ben due procedure concorsuali, il salvataggio del gruppo Fincuoghi e la risoluzione della grave situazione debitoria in cui era stata portata dalla vecchia proprietà