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Notiziario Marketpress di Mercoledì 03 Settembre 2014
MINISTRO GUIDI ILLUSTRA A PARLAMENTO EUROPEO PRIORITA’ IN MATERIA DI ENERGIA E COMPETITIVITA’  
 
Roma, 3 settembre 2014 – “Crescita e occupazione rappresentano le priorità del Programma del Semestre italiano di Presidenza. Per perseguire questo obiettivo, giocheranno un ruolo fondamentale il rafforzamento della competitività dell’economia europea e l’adozione di decisioni strategiche nei settori dell’energia e dell’industria”. E’quanto ha affermato il Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi durante l’audizione al Parlamento Europeo che si è svolta oggi a Bruxelles elencando subito dopo, in modo dettagliato, le principali linee di azione sui temi del Dicastero di competenza e cioè energia e competitività con l’obiettivo di “porre basi solide a un programma di azioni articolato e ambizioso che è destinato a concretizzarsi nei prossimi anni”. In tema di energia, il Ministro Guidi ha dapprima rimarcato che la Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea si colloca “in un momento di grandi sfide, cui da ultimo si è aggiunta la crisi ucraina. Anche per questo – ha proseguito - intendiamo perseguire con più forza gli obiettivi comuni: la decarbonizzazione del sistema energetico europeo, la sicurezza, anche attraverso un rilancio della politica energetica esterna, e la piena integrazione dei mercati energetici europei”. Sul fronte delle priorità politiche, il Ministro si è impegnato a favorire un accordo, per il Consiglio Europeo di ottobre, in materia di clima ed energia al 2030 mentre in relazione alle crisi internazionali più recenti, dalla Libia all’Ucraina, che hanno importanti ripercussioni sulla sicurezza degli approvvigionamenti in Europa, ha ricordato che, “ancor prima dell’avvio del Semestre, l’Italia ha promosso una riflessione profonda sulla sicurezza energetica, con la ministeriale del G7 di Roma a inizio maggio. A livello di Unione Europea, la Commissione ha presentato una strategia sulla sicurezza e ha avviato una valutazione del rischio connesso all’interruzione di forniture gas dalla Russia nel prossimo inverno. La Presidenza italiana ha avviato un dibattito tra gli Stati membri per individuare una lista di misure”. “L’impiego delle energie rinnovabili e l’efficienza energetica - ha proseguito - consentiranno all’Europa di limitare la dipendenza dall’importazione di risorse energetiche. Tuttavia, il gas continuerà a svolgere un ruolo centrale verso la decarbonizzazione e pertanto assicurare le forniture di gas all’Europa è oggi una priorità assoluta”.  
   
   
PUGLIA: ACCORDI SU TAP RATIFICATI SULLA TESTA DEI TERRITORI  
 
 Bari, 3 settembre 2014 - “Continuo a leggere dichiarazioni improprie rispetto al ruolo della Regione nel proporre approdi alternativi per il Gasdotto Tap e non posso fare a meno di pensare che quelle esternazioni siano frutto, a voler essere buoni, di memoria corta. Il destino di quel progetto, la forza degli interessi strategici ed economici legati al gasdotto sono stati chiari sin dall´inizio della vicenda, quando nel settembre del 2012 l´allora Ministro degli Esteri del Governo Monti, Giulio Terzi, sottoscrisse a New York l´accordo trilaterale con Albania e Grecia. Accordo che poi sarebbe stato ratificato dal Consiglio dei Ministri nel successivo mese di maggio. Ferme restando le prerogative del Governo nazionale in termini di strategia energetica in quella occasione eccepii l´inopportunità di accordi sottoscritti senza che enti territoriali e popolazioni interessate dal progetto avessero potuto conoscerlo e capire come e quanto avrebbe inciso sulla realtà esistente. Precisai allora e anche in questo mi ripeto, che non sono un appassionato del ´no´ a prescindere e che comprendo le esigenze di fonti geograficamente alternative per l´approvigionamento di gas, tanto più alla luce delle attuali tensioni tra Russia e Ucraina e delle possibili conseguenze per l´intero continente europeo”. Così l´assessore alla Qualità dell´Ambiente Lorenzo Nicastro. “E´ difficile tuttavia immaginare un ruolo attivo della Regione in un contesto nel quale il sentiero era già tracciato a livello internazionale. Tanto più che alla Puglia era chiesta una valutazione tecnica su un progetto esistente, valutazione che per definizione è sito specifica, ossia legata ad una determinata documentazione progettuale e a precise scelte localizzative. L´organo tecnico chiamato ad esprimersi, il Comitato Via, non ha tra le sue prerogative quello di suggerire alternative – prosegue Nicastro – ha il compito di valutare proposte e di esprimere pareri, non certo quello di proporre scelte tecniche o localizzative. Le risposte politiche non potevano che giungere da Roma che non ha mai fatto mistero del proprio interesse verso l´opera: in più occasioni anche il proponente, oltre a politici di vari estrazione, hanno cercato un ´consenso trasversale´ che alla fine, come temevamo, hanno fatto scivolare tutto verso una blindatura a prescindere dell´opera nonostante le istanze dei territori e le prescrizioni tecniche del nostro comitato Via regionale”. “In altre occasioni ho detto che l´onere della progettualità non poteva che essere in capo al proponente come pure le scelte localizzative e che invece fosse compito del governo nazionale, se lo avesse veramente ritenuto opportuno e necessario, individuare strumenti di dialogo e di confronto per superare gli evidenti elementi di criticità ambientale e sociale. La Regione ha tentato di fare la sua parte recependo e innestando nel proprio parere copiose documentazioni provenienti dai territori, avviando una fase di audit civico sul tema e, infine portando a termine il proprio lavoro di valutazione. A chi, legittimamente esprimendo un proprio parere, dice che avremmo dovuto andare oltre – conclude Nicastro – posso solo suggerire di chiedere ai propri referenti romani quanto davvero sono interessati ai pareri dei territori, quanto veramente hanno il coraggio di ascoltare e far proprie le istanze di comuni, associazioni, imprenditori, quanto sono disposti a far valere a livello internazionale le preoccupazioni di cittadini italiani che sul territorio vivono e che pagano le tasse e che percepiscono il gasdotto come una imposizione. Magari mettendo da parte i toni da campagna elettorale”.  
   
   
BOLZANO, DALLA GIUNTA: IMMOBILI DELLA PROVINCIA, POTENZIALE DI RISPARMIO  
 
Bolzano, 3 settembre 2014 - Ridurre al minimo affitti e locazioni, che in futuro dovranno rappresentare solo casi eccezionali, e sfruttare grazie anche a interventi legislativi un potenziale di risparmio stimato in circa 750mila euro l´anno. Questo l´obiettivo della Giunta provinciale in tema di immobili. Nel corso della seduta del 2 settembre la Giunta provinciale ha analizzato il potenziale di risparmio per quanto riguarda le proprietà immobiliari. "Innanzitutto - ha spiegato l´assessore Florian Mussner - abbiamo ora a disposizione uno studio approfondito sullo status quo, che rappresenta il documento attorno al quale lavorare per il futuro. L´obiettivo è quello di sfruttare il potenziale di risparmio nella maniera più efficiente possibile, facendo in modo che gli affitti diventino un´eccezione a cui fare ricorso solamente se il proprio patrimonio immobiliare si dimostra insufficiente ad ospitare determinati servizi, oppure, ma solo temporaneamente, in caso di traslochi e lavori di ristrutturazione". Attualmente la Provincia deve sostenere costi di affitto pari a 5,2 milioni di euro, ai quali se ne devono aggiungere altri 3 riguardanti le strutture sanitarie. Una delle misure da attuare, e in parte già attuata, per abbattere questa spesa, prevede la rinegoziazione dei contratti alla luce delle mutate condizioni di mercato, ma c´è anche un atto legislativo. "In una delle leggi omnibus attualmente in giacenza presso il Consiglio - ha proseguito Mussner - la Provincia recepisce un passaggio di una normativa statale che consente di ridurre tutti gli affitti delle istituzioni pubbliche del 15%. Il risparmio possibile grazie a questa novità sarebbe nell´ordine dei 750mila euro l´anno". Oltre alla questione riguardante gli affitti, la Giunta provinciale ha analizzato anche la situazione degli immobili passati dallo Stato alla Provincia negli ultimi 15 anni grazie agli accordi di permuta. "Si tratta di circa 2.700 parcelle - ha spiegato Florian Mussner - tra bunker, poligoni, caserme, depositi di munizioni, strade e aree collegate. Per la vendita di 1.178 parcelle di queste ex aree militari, la Provincia ha incassato 14.375.000 euro, altre 391 parcelle sono state trasferite ai Comuni o ad altre istituzioni, ulteriori 528 fanno ora parte delle rete viaria e idrica".  
   
   
APPALTI: ANCHE PER LE VARIANTI "MINORI" OBBLIGO DI COMUNICAZIONE ALL´ANTICORRUZIONE. IN UMBRIA CIRCA MILLE OGNI ANNO  
 
Perugia, 3 settembre 2014 - Anche la varianti in corso d´opera degli appalti sotto la soglia comunitaria, fissata a 5.186.000 euro, saranno sottoposte alla nuova procedura di comunicazione e monitoraggio, messa in atto dall´Autorità nazionale anticorruzione in seguito all´approvazione della legge 114 dell´agosto scorso. La Giunta regionale, su proposta dell´assessore ai lavori pubblici Stefano Vinti, ha avviato la procedura prevista dalla stessa legge che in sostanza comporta l´obbligo, per tutte le stazioni appaltanti (locali e statali), di comunicare le varianti in corso d´opera di appalti di importo inferiore alla soglia comunitaria alle Sezioni regionali dell´Osservatorio dei contratti pubblici le quali a loro volta dovranno raccoglierle ed inviarle all´Anac per le valutazioni e gli eventuali provvedimenti. "Abbiamo attivato le procedure per a giungere all´applicazione di una norma che senza dubbio, nelle sue intenzioni, vuole garantire la massima trasparenza e correttezza negli appalti, ha affermato l´assessore Vinti. Il problema è che, dopo l´entrata in vigore della norma nazionale, non sono state date ancora indicazioni sulle modalità di comunicazione alle sezioni regionali e sui dati da estrapolare e non si sono ancora costituiti i tavoli tecnici di confronto tre Stato e Regioni". Valutando che la vita media di un cantiere è di due anni e che nel 2013 in Umbria sono stati aggiudicati 460 appalti di lavori per la fascia di importo superiore a 40.000 euro ed altrettanti nel 2012 a cui inoltre vanno aggiunti i piccoli appalti (inferiori a 40.000 euro) e considerata l´occorrenza al minimo di una variante per appalto si prevede che dovranno arrivare all´Osservatorio regionale circa un migliaio di varianti da trattare ed inviare all´Anac. "Ci sarà dunque bisogno di un´impegnativa organizzazione per il trattamento dei dati delle varianti, ha sottolineato l´assessore Vinti, e ci sarà bisogno di farlo con la massima attenzione per non complicare ulteriormente l´esecuzione dei lavori pubblici, magari generando ritardi dovuti esclusivamente alla burocrazia che poi possono anche produrre aumenti dei costi nella realizzazione delle opere. Cercheremo di trovare tutte le forme più snelle e semplificate per applicare questa norma, garantendo contemporaneamente l´esigenza di trasparenza e correttezza doverose negli appalti di lavori pubblici. Il tutto sarà comunque gestito attraverso il sistema informatico Trama che è già attivo in Umbria nel settore dei lavori pubblici. Abbiamo però intanto la necessità di creare le condizioni per cui i responsabili dei procedimenti degli appalti che operano un Umbria non incorrano nelle sanzioni per mancato adempimento previste dalla Legge e quindi, considerata l´immediatezza della normativa già in vigore dal 19 agosto 2014, ha concluso l´assessore, risulta urgente dare le prime disposizioni all´Osservatorio regionale dei contratti pubblici ed alle Stazioni appaltanti operanti in Umbria per consentire l´attuazione della Legge 114/2014". Da una prima lettura della norma sono esclusi dalle comunicazioni delle varianti gli appalti di servizi e forniture; le "grandi opere" (infrastrutture strategiche e insediamenti produttivi e cosiddetta "legge obiettivo" ed i lavori dei cosiddetti "settori esclusi" (contratti della difesa, contratti secretati, sponsorizzazioni ecc.) e dei cosiddetti "settori speciali" (energia, telecomunicazioni, ciclo idrico, trasporti, porti, aeroporti ecc.).  
   
   
CASE SGOMBERATE, LOMBARDIA: RIASSEGNARLE IN 48 ORE  
 
Milano, 3 settembre 2014 - Garantire la ri-assegnazione degli alloggi entro 48 ore dallo sgombero, prima cioè che possano essere nuovamente occupati. Secondo l´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli, bisogna "cambiare strategia" per contrastare efficacemente il fenomeno dell´abusivismo. Un Sistema Che Non Funziona Più - "Quello che stanno facendo oggi gli attivisti del Lambretta - continua Bulbarelli - ce lo conferma. Se a Milano ci sono circa 23.000 richieste giacenti e qualche migliaia di case sfitte vuol dire che il sistema non funziona. Lastrare gli ingressi, ad esempio, oltre a essere economicamente insostenibile, non serve. Gli alloggi recuperati vanno assegnati subito, entro 48 ore dallo sgombero". Comuni E Aler Siano Al Nostro Fianco - "Per questo - spiega l´assessore - sono certa che i Comuni, quello di Milano in particolare, e le Aler accoglieranno il mio appello. Questa è una strategia non solo più efficace, ma che ci consentirebbe anche di evadere tantissime richieste. Questo ovviamente vuol dire anche che le amministrazioni non possono essere conniventi con chi occupa, anzi. E´ necessario essere sempre solerti non solo nello sventare le occupazioni, ma soprattutto nel prevenirle". Chi Occupa Toglie Una Speranza - "I problemi delle famiglie che hanno bisogno di un alloggio - conclude Bulbarelli - non si risolvono certo occupando. Così si alimenta un circolo vizioso che fa solo male e che toglie una speranza e un diritto a chi da anni è pazientemente e legittimamente in graduatoria".  
   
   
DEMANIO MILITARE: FVG, DEFINIRE CESSIONE E VALORIZZAZIONE BENI  
 
Trieste, 3 settembre 2014 - Primi passi per l´avvio di una strategia comune tra Stato Maggiore dell´Esercito e Regione Friuli Venezia Giulia per la dismissione e valorizzazione di beni immobili del demanio militare per usi civili. L´assessore alle Infrastrutture, Mariagrazia Santoro, ha incontrato ieri a Trieste il generale Mario Ruggiero, capo del reparto Logistico dello Stato Maggiore dell´Esercito e il tenente colonnello Giuseppe Schiariti, capo sezione Demanio dell´Ufficio Infrastrutture dello Stato Maggiore dell´Esercito. Al centro dell´incontro i piani di razionalizzazione dell´Esercito che, pur non diminuendo la presenza militare sul territorio, prevedono una ottimizzazione delle caserme. Dopo l´individuazione dell´elenco definitivo dei beni resi disponibili, il percorso privilegiato, già avviato in altre regioni d´Italia, è quello degli accordi di programma tra Stato Maggiore, agenzia del Demanio e ente locale interessato, a partire da un protocollo d´intesa che fissi in un anno il termine per definire le finalità di utilizzo e di futuro sviluppo dei beni oggetto dell´accordo. "E´ opportuno e necessario - ha commentato Santoro - affrontare in maniera sistematica il tema della dismissione dei beni militari. La problematica maggiore è la sproporzione di alcuni beni rispetto all´ente locale in cui si collocano". "E´ indispensabile - ha aggiunto l´assessore - sbloccare subito la cessione di 287 beni già disponibili per essere ceduti agli enti locali e conoscere l´elenco dei beni che possono invece essere valorizzati dai privati attraverso il sistema del prestito d´onore". "Il tavolo tecnico già avviato che - ha concluso Santoro - oltre alla Regione e allo Stato Maggiore dell´Esercito va esteso anche all´Agenzia del Demanio e agli enti locali, dovrà occuparsi di rendere concrete le volontà generali di valorizzazione, con un confronto sulla natura dei beni, la loro collocazione e la loro effettiva possibilità di utilizzo". Sono già 421 gli immobili del demanio militare che attraverso due decreti sono stati ceduti alla Regione. Quanto alle abitazioni, 625 alloggi militari sui 3000 resi disponibili a livello nazionale si trovano in Friuli Venezia Giulia.  
   
   
BOLZANO: PENSIONI MINIME E CONTRIBUTO PROVINCIALE, INCONTRI AI DISTRETTI SOCIALI  
 
Bolzano, 3 settembre 2014 - Il contributo provinciale alle spese accessorie per l´abitazione, di cui può beneficiare solo chi ha la pensione minima, è stato al centro il 2 settembre di due incontri informativi organizzato dall’assessora Stocker a Bolzano ed a Brunico presso le rispettive sedi dei Distretti sociali. "Vogliamo sostenere coloro che più hanno necessità del contributo" ha detto Stocker. Dal 1° settembre i cittadini titolari di una pensione minima possono presentare ai Distretti sociali le domande per lo specifico contributo provinciale maggiorato a loro riservato per andare incontro alle spese accessorie relative alla casa (ad esempio energia elettrica, gas o riscaldamento). L´assessore Martha Stocker ha nuovamente illustrato oggi presso la sede dei Distretti sociali di Bolzano e di Brunico le misure adottate in questo ambito dalla Provincia. "Il nostro obiettivo è quello di migliorare attraverso il sostegno delle spese accessorie la situazione finanziaria dei titolari di pensione minima." ha spiegato. Questo nuovo contributo provinciale viene concesso al cittadino in possesso di determinati requisiti: vive da solo, ha 70 o più anni, le sue entrate da pensioni non superano l´importo annuale di 7.800 euro netti, non possiede altro patrimonio di rilievo oltre all´abitazione o alla casa di proprietà. Secondo le stime attuali circa 5000 cittadini hanno tali requisiti. Il rimborso è retroattivo a partire dal mese di luglio 2014. Quello di oggi è stato il primi di due incontri previsti dall´Assessorato per informare gli interessati presso i Distretti sociali. Il prossimo si svolgerà martedì 9 settembre, dalle ore 15 alle 17, presso le sedi di tutti i Distretti sociali provinciali. Inoltre, in collaborazione con sindacati, organizzazioni della terza età e patronati saranno offerti ulteriori pomeriggi informativi. I titolari di pensione minima possono già presentare la domanda ed ottenere specifica consulenza. I pensionati sono invitati a partecipare agli incontri ed a portare con sé un documento valido, il codice fiscale e la documentazione comprovante le pensioni complessivamente percepite. Se l´interessato vive in affitto, è invitato ad esibire una copia del suo contratto di locazione. Ulteriori documenti, se necessari, potranno essere integrati anche in un secondo momento.  
   
   
POLITICA INDUSTRIALE: PRIMA RIUNIONE TASK FORCE AL MISE  
 
Roma 3 settembre 2014 – Si è svolta ieri pomeriggio presso il Ministero dello Sviluppo Economico la prima riunione della task force voluta dal Ministro Federica Guidi al fine di elaborare un “industrial compact” italiano. Alla riunione aperta dal Vice Ministro allo Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti e coordinata dal Capo Segreteria tecnica del Ministro, Stefano Firpo, erano presenti Roberto Crapelli (Amministratore delegato di Roland Berger Italia), Fabrizio Pagani (Capo segreteria tecnica del Ministro dell’Economia e delle Finanze), Carlo Altomonte (Docente Economia Integrazione all’Università Bocconi), Giorgio Barba Navaretti (Professore Ordinario di Economia Politica all’Università degli Studi di Milano), Gregorio De Felice (Head of Economic Research Division Intesasanpaolo), Tommaso Nannicini (Professore associato di Economia Politica all’Università Bocconi), Maurizio Tamagnini (Amministratore delegato Fondo Strategico Italiano).  
   
   
VENETO: COMMERCIO, CONSUMI ANCORA FERMI (-0,3%) E PIENA DEFLAZIONE (-0,2%). PEGGIORA L’OCCUPAZIONE E CROLLA LA FIDUCIA. NEI PRIMI SETTE MESI 2014 CHIUSI 2.350 NEGOZI  
 
Venezia, 3 settembre 2014 - Nel secondo trimestre 2014, sulla base dell’indagine Venetocongiuntura condotta su un campione di 1.046 imprese con almeno 3 addetti, le vendite al dettaglio hanno registrato una flessione del -0,3% (era -0,5% nel trimestre precedente) rispetto allo stesso periodo del 2013. Fernando Zilio, presidente Unioncamere del Veneto: «Se 2.352 chiusure in sette mesi vi sembrano poche...». Apre con un´amara constatazione il suo ragionamento sulle vendite al dettaglio il presidente di Unioncamere Veneto, Fernando Zilio. «Certificare che ogni giorno 11 imprese del commercio chiudono significa certificare che un pezzo di economia, ma spesso anche di cultura e tradizione, se ne sta andando forse definitivamente. Diventa pertanto assolutamente indispensabile attuare tutte quelle iniziative in grado di uscire da una situazione di profonda recessione che adesso deve anche confrontarsi con la deflazione e che, purtroppo, gli 80 euro di Renzi non hanno contribuito a mitigare, visto che da una parte si dava alle famiglie ma dall´altra, complice una tassazione locale ormai fuori controllo, si toglieva e con gli interessi. La stessa visione un po´ datata ha fatto sì che anche lo "Sblocca-italia" varato dal governo si stia impantanando nella destinazione di fondi a pioggia che non consentirà di sbloccare nulla. Se è vero, come documentano alcuni studi di questi giorni, che una qualche possibilità di ripresa arriva dal Veneto e dal Nordest, è su questo territorio che si deve puntare per far ripartire, subito, chi è in grado di ripartire immediatamente. La nostra ripresa, poi, saprà essere di stimolo anche per il resto della nazione». Zilio non manca, infine, di ritornare sulla questione delle Camere di Commercio. «Come gli 80 euro, per i motivi che abbiamo detto, non hanno sortito gli effetti sperati, così si rischia che l´azione nei confronti delle Camere di Commercio, soprattutto per un territorio come il nostro che le ha viste e le vede protagoniste a sostegno delle imprese, finisca per togliere senza nulla dare. Il governo Renzi deve rendersi conto che i tagli indiscriminati, così come i sostegni a pioggia, sono un cliché da "prima repubblica". Se veramente vuole cambiare deve saper incentivare chi va incentivato e deve tagliare ciò che va tagliato. "Svuotare" le Camere di Commercio per poi magari inglobarne i "gioielli" significa azzerare un´economia che, proprio perché può contare su una rete consolidata qual è l´apporto positivo del sistema camerale, ha tutte le carte in regola per potersi riprendere e, con esso, far riprendere il Paese. Purtroppo, pur essendo io favorevole alle riforme, non posso non osservare che da quando è passato il decreto legge, il silenzio è calato quasi che il problema fosse solo e soltanto il diritto camerale. La riprova di un populismo buono per tutte le stagioni». La dinamica negativa dei consumi è ascrivibile alla categoria del commercio al dettaglio specializzato non alimentare (-3,2%). Commercio al dettaglio alimentare e supermercati, ipermercati e grandi magazzini hanno invece evidenziato andamenti positivi con variazioni pari a +3,8% e +1,4% su base annua. Sotto il profilo dimensionale, le vendite hanno mostrato performance peggiori negli esercizi di piccola dimensione (-0,8%) rispetto alle medie e grandi superfici (-0,1%). In diminuzione i prezzi di vendita (-0,2%) rispetto all’aumento dello scorso trimestre (+0,5%) con variazioni più marcate per il commercio al dettaglio non alimentare (-1%), mentre crescono quelli del commercio al dettaglio alimentare (+0,8%) e supermercati, iper e grandi magazzini (+0,2%). Sotto il profilo dimensionale -0,5% per le piccole superfici di vendita, mentre i prezzi sono rimasti stabili per le medie e grandi aree commerciali. Gli ordinativi hanno segnato una dinamica negativa con una variazione del -1,3% (-1,2% nel trimestre precedente) su base annua riguardando soprattutto il commercio al dettaglio non alimentare (-2,8%), seguito da supermercati, ipermercati e grandi magazzini (-0,5%). In aumento gli ordinativi nel commercio al dettaglio alimentare (+1,3). Sotto il profilo dimensionale, medie e grandi superfici sono calate del -1,4%, le aree di piccola dimensione del -1,2%. L’occupazione, già in flessione nello scorso trimestre (-0,4%), ha registrato un’ulteriore contrazione del -1,6%, ascrivibile all’andamento registrato soprattutto da supermercati, iper e grandi magazzini (-3,4%). Stazionario il commercio al dettaglio non alimentare (-0,2%), aumento invece per il commercio specializzato alimentare (+3,2%). Previsioni - Peggiora in maniera marcata il clima di fiducia degli imprenditori per i prossimi tre mesi. Il saldo tra chi prevede un aumento e chi una diminuzione degli ordini e del volume d’affari è rispettivamente di -23,2 punti percentuali e di -21,3 p.P. (contro il -15,3 p.P. E -8,7 p.P. Del trimestre precedente). Peggiora pure il saldo per l’occupazione che si attesta a -7,7 p.P. Contro il -3,9 p.P. Del trimestre precedente, mentre sono attesi in ribasso i prezzi di vendita (-7 p.P. Contro +0,1 p.P. Precedente).  
   
   
TOSCANA: INGEGNERIA FINANZIARIA, AL VIA PRESTITI E GARANZIE PER LE IMPRESE  
 
Firenze 3 settembre 2014 – Al via con settembre i nuovi strumenti di ingegneria finanziaria che, sotto forma di garanzie per l´accesso al credito o di prestiti rimborsabili, consentiranno alle imprese toscane di tutti i settori nonché alle nuove imprese in fase di start up, di fare investimenti e migliorare la propria competitività. "L´accesso al credito per la pmi, favorire finanziamenti agevolati sono fattori fondamentali per promuovere investimenti e per sostenere lo sviluppo economico della nostra regione. Per questo, da tempo, abbiamo investito sull´ingegneria finanziaria che da oggi torna ad esssere operativa – spiega l´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini - l´attività del nuovo gestore regionale, Toscana Muove, un raggruppamento di imprese (formato da Fiditoscana, Artigiancredito e Artigiancassa) individuato con una gara di evidenza pubblica, cui spetterà la gestione degli interventi regionali per il credito. Gli interventi sul credito si sono rivelati essenziali e sempre più lo sa ranno, insieme a quelli per favorire gli investimenti in ricerca e sviluppo e internazionalizzazione delle imprese e a tutti gli altri interventi che, grazie ai fondi strutturali, dal 2007 hanno aiutato a crescere il nostro sistema produttivo. Un protocollo d´intesa siglato lo scorso luglio con le banche mette inoltre a disposizione delle imprese un plafond grazie al quale saranno possibili ulteriori interventi e una semplificazione delle procedure". L´assessore ha sottolineato come, ridisegnando gli strumenti di ingegneria finanziaria, si punti a sostenere, attraverso l´accesso al credito, quegli investimenti che oggi sono più che mai indispensabili al sistema produttivo toscano, alla sua crescita e al suo posizionamento competitivo sui mercati interni e internazionali. "Con questi strumenti, che utilizzano le risorse del Fesr ma anche risorse regionali, rientri delle imprese su fondi rotativi e disponibilità giacenti su vecchi fondi chiusi, puntiamo in particolare al trasferimento tecnologico, all´innovazione, agli investimenti in ricerca e sviluppo e alle start up d´impresa". Così fino ad oggi I due fondi di garanzia (circa 90 milioni di euro, di cui 33 di risorse Fesr) dal 2009 al 31 dicembre 2013 hanno attivato finanziamenti per 1,46 miliardi di euro. A dicembre 2013 il Fondo per gli investimenti ha concesso garanzie per circa 300 milioni, a fronte di 391 milioni di finanziamenti deliberati a 2.365 imprese. Il Fondo per la liquidità ha concesso garanzie per 681 milioni a fronte di 1.076 milioni di finanziamenti deliberati a oltre 5.563 imprese. Sul fondo rotativo, a febbraio 2014 sono state concesse agevolazioni per l´industria a 157 imprese, per 51,9 milioni di euro; per l´artigianato a 671 imprese (79,6 milioni di euro); per la cooperazione a 11 imprese per 7,5 milioni. Ecco per quali di essi e quando è possibile fare domanda. Finanziamenti a tasso agevolato. Fondo Unico Rotativo per Prestiti (Furp). Il fondo intende agevolare la realizzazione di progetti d´investimento finalizzati allo sviluppo del sistema produttivo regionale, concedendo agevolazioni sotto forma di finanziamento agevolato a tasso zero. In questa prima fase di attuazione, l´apertura del bando è disposta esclusivamente per le sezioni Artigianato e Cooperazione. La dotazione del fondo, alimentato grazie ai rientri e ad un contributo da risorse Por Fesr, ammonta a circa 175 milioni di euro, così ripartito: 65 milioni euro per la sezione industria; 91 milioni di euro per l´artigianato; 14 milioni circa per la cooperazione e 5,8 milioni di euro per la reindustrializzazione dell´area di Massa. Rispetto a questa dotazione complessiva le risorse che possono definirsi "disponibili" sono per quanto riguarda la sezione artigianato circa 12 milioni e per quanto concerne la cooperazione 3 milioni di euro. A breve sara´ disponibile anche le linea di intervento sull´industria e ingenti risorse arriveranno dall´approvazione del nuovo Por Fesr. Granzie per operazioni finanziarie. Fondo di garanzia per investimenti in energie rinnovabili. Il Fondo prevede la concessione di agevolazioni a garanzia di operazioni finanziarie finalizzate alla realizzazione di investimenti volti alla riqualificazione energetica e all´istallazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, a valere sul "Fondo di garanzia per energie rinnovabili", istituito con la legge regionale 66 del 27 dicembre 2011. La dotazione del fondo è di 2,8 milioni. Data inizio presentazione domande: 26/07/2014. Fondo di garanzia per i lavoratori atipici. Fondo speciale rischi per la prestazione di garanzie per lavoratori non in possesso di contratto a tempo indeterminato. Prevede la concessione di garanzie finalizzate ad agevolare l´accesso al credito da parte dei lavoratori non in possesso di un contratto a tempo indeterminato. La dotazione del fondo iniziale è di 2 milioni e 224 mila euro destinati ad attivare un volume di garanzie pari a quattro volte questo importo. Data inizio presentazione domande: 11/07/2014. Fondo di Garanzia - Sostegno alla liquidità delle pmi di industria, artigianato, cooperazione Il fondo di garanzia intende agevolare l´accesso al credito per la liquidità delle imprese con l´obiettivo di favorire la competitività del sistema produttivo regionale. Per le finalità di liquidità, la dotazione è di 4 milioni e 389 mila euro. Data inizio presentazione domande: 01/09/2014. Fondo di Garanzia - Sostegno agli investimenti pmi di industria, artigianato, cooperazione Il fondo di garanzia intende agevolare la realizzazione di progetti d´investimento con l´obiettivo di favorire la competitività del sistema produttivo regionale. Per le finalità di investimento nei settori industria, artigianato, cooperazione, la dotazione finanziaria iniziale è di 9 milioni e 461 mila euro. Data inizio presentazione domande: 01/09/2014. Fondo di Garanzia - Sostegno all´imprenditoria giovanile, femminile e ai lavoratori già destinatari di ammortizzatori sociali - Il fondo di garanzia intende agevolare la realizzazione di progetti di investimento con l´obiettivo di sostenere la nuova imprenditorialità e contribuire allo sviluppo dell´occupazione, adeguandola alle nuove condizioni di mercato. Per i destinatari della legge 21, per l´imprenditoria giovanile e femminile (Giovanisì), la dotazione è di 6 milioni e 361 mila euro. Data inizio presentazione domande: 01/09/2014 Tutti i dettagli su Toscanamuove - I fondi di garanzia, al di là della dotazione finanziaria prevista producono un effetto moltiplicatore pari ad 8 (quindi su una dotazione di 20 milioni di euro si produce un effetto leva di circa 200/210 milioni di euro) cui va aggiunto l´effetto della controgaranzia del fondo centrale.  
   
   
ISONTINO: SERRACCHIANI, AREA STRATEGICA PER FVG  
 
Gorizia, 3 settembre 2014 - "Un´occasione utile per fare il punto su una serie di progetti che riguardano un territorio, quello dell´Isontino, che la l´Amministrazione regionale considera strategico". Lo ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani, che ha incontrato ieri a Gorizia nella sede della Camera di commercio, su invito del presidente dell´ente camerale Gianluca Madriz, gli amministratori locali e i rappresentanti della categorie economiche. Erano presenti in particolare i sindaci di Gorizia, Ettore Romoli, e di Monfalcone, Silvia Altran, il presidente della Provincia, Enrico Gherghetta, esponenti del mondo economico e anche il presidente del Tribunale, Giovanni Sansone. "La riunione di oggi - ha ricordato Serracchiani - costituisce anche una pronta risposta a una richiesta, a un appello che avevo rivolto in occasione del recente Consiglio comunale straordinario di Gorizia. Ringrazio la Camera di commercio, i sindaci, il presidente della Provincia per la loro presenza". Come ha spiegato Madriz, la Camera di commercio sta svolgendo un ruolo di coordinamento fra le istituzioni e le categorie produttive per individuare i principali progetti per il rilancio dell´Isontino, un percorso che si intende condividere passo per passo con la Regione. Alla riunione ristretta di oggi, seguirà infatti entro ottobre un tavolo allargato al quale Serracchiani ha già assicurato la sua presenza. L´incontro in Camera di commercio ha permesso di approfondire una serie di problemi di rilevante importanza per l´Isontino, a cominciare dalla portualità per toccare poi la logistica, le infrastrutture, la sanità e i progetti transfrontalieri che sono in fase di avvio grazie al Gect (Gruppo europeo di cooperazione territoriale) costituito fra il Comune di Gorizia e le amministrazioni locali slovene d´oltreconfine. Con Sansone è stato affrontato il tema del rafforzamento del Tribunale di Gorizia, verificando la possibilità di sostenerne l´attività con distacchi di personale e migliorando le dotazioni informatiche, in base a un Protocollo fra la Regione e il ministero della Giustizia. È stata infine toccata la questione dell´aeroporto Duca d´Aosta di Gorizia, sul quale sono stati confermati sia l´interesse del territorio sia l´attenzione della Regione per la riapertura e il rilancio della struttura.  
   
   
FIRENZE - PARTECIPA AL VOTO ON-LINE DELLA CAMERA DI COMMERCIO  
 
Firenze, 3 settembre 2014 - Mancano pochi giorni alla chiusura del voto on line per decidere dove destinare le erogazioni della Camera di Commercio e che giudizio dare ai servizi offerti. Per votare è sufficiente andare sul sito della Camera di Commercio e rispondere alle poche domande anonime del questionario. Anche la riforma della pubblica amministrazione, per quel che riguarda la riduzione o l’eventuale cancellazione del diritto annuale, fa parte delle domande alle quali titolari d’imprese e cittadini possono rispondere. I risultati saranno pubblicati sul sito della Camera di Commercio di Firenze e costituiranno la base per le scelte dell’ente già dalle prossime settimane. Il questionario, compilabile sul sito della Camera di Commercio di Firenze. E’ possibile votare solo una volta fino al 15 settembre 2014: http://www.Fi.camcom.it/consultazioni_online.asp?ln=&idtema=1&page=informazioni&index=1&idtemacat=
1&idcategoria=6229
 
 
   
   
POSITIVA L´UNITÀ DEL CENTROSINISTRA SULL´IMPEGNO A FAVORE DELL´AREA TERNI-NARNI  
 
Perugia, 3 settembre 2014 - "La mozione approvata questa mattina in Consiglio regionale da tutte le forze del centrosinistra, rappresenta indubbiamente un segnale positivo per il nostro territorio e consente così di andare al Tavolo di confronto con il Governo del 4 settembre prossimo con una posizione ed una visione chiara. E´ un documento che impegna la regione ad attivare ogni iniziativa e tutti gli strumenti di politica industriale disponibili sul piano nazionale e della programmazione dei fondi comunitari, ivi comprese le procedure per il riconoscimento della stato di crisi complessa per l´area di Terni e Narni e la sollecitazione al Governo per l´utilizzo del Fondo Strategico Italiano. E´ una posizione ed una visione unitaria del centrosinistra umbro in merito alle tante problematiche che affliggono l´area di Terni e Narni, in particolare per la vicenda dell´Ast, che daranno maggiore forza ai rappresentanti umbri che andranno a discutere le soluzione dei tanti problemi esistenti ed a impostare una nuova fase di programmazione e progettazione dello sviluppo dell´area ternano-narnese che consenta a questi territori, strategici per l´intero sistema produttivo regionale e nazionale, di riprendere un cammino positivo, mantenendo una forte presenza sui mercati e salvaguardando l´occupazione". E´ quanto afferma l´assessore regionale Stefano Vinti a margine dell´approvazione da parte dell´Assemblea regionale della mozione "Rilancio, riqualificazione e innovazione del sistema produttivo e manifatturiero del territorio di Terni e Narni. Attivazione delle procedure per il riconoscimento, da parte del Governo nazionale, dello stato di crisi industriale complessa".  
   
   
MICAM, IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARCHE SPACCA IN VISITA AGLI STAND MARCHIGIANI “PESA IL CLIMA INTERNAZIONALE. AGLI IMPRENDITORI UN ENCOMIO PER LA LORO TENACIA”.  
 
Ancona, 3 settembre 2014 - “Su questa edizione del Micam pesa fortemente lo scenario delle relazioni internazionali, in modo particolare di quelle tra l’Europa e la Russia che incidono enormemente sulla domanda del principale mercato per il calzaturiero marchigiano. Ritengo che sia necessario, in questo momento di grandi difficoltà, assumere a livello nazionale iniziative che evitino di appesantire ulteriormente la situazione. Perché non basta, come emerge chiaramente dalle esperienze degli operatori marchigiani, innovare, organizzare la distribuzione in maniera sempre più appropriata e coerente. Occorrono anche condizioni che favoriscano la possibilità di sostenere il business, soprattutto oggi che le nubi delle relazioni internazionali che si addensano, sommandosi alla crisi, sulla nostra economia, sono nerissime”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, visitando oggi gli stand delle imprese marchigiane al Micam di Milano. “Un plauso – ha detto Spacca – va al coraggio, alla tenacia, alla determinazione con cui gli imprenditori, la gran parte dei quali non ha voluto mancare all’appuntamento con il Micam, stanno affrontando questo momento così complesso. Una spinta, per il governo regionale, ad un impegno ulteriore per sostenere tale sforzo encomiabile, per recuperare la centralità dell’impresa che è il soggetto che dà reddito e lavoro alla nostra comunità”.