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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Marzo 2014
PARLAMENTO EUROPEO: ALBRECHT E DROUTSAS: REGOLE COMUNI PER UNA MIGLIORE PROTEZIONE DEI DATI  
 
Strasburgo, 13 marzo 2013 - Il tempo vola. Sopratutto quando parliamo di tecnologia, social networks e cellulari. Per questo motivo, le regole in vigore da vent´anni sulla protezione dei dati hanno bisogno di essere rivisitate, in particolare dopo lo scandalo sul piano di sorveglianza americano della Nsa. Il Parlamento ho discusso l´11 marzo e voterà il 12 marzo un pacchetto legislativo per garantire la sicurezza on line, modernizzando le regole per le aziende e le autorità nazionali. Questa settimana il Parlamento decide come devono essere trattati e protetti i dati. Sono previste pene più pesanti per le compagnie, limiti sulle tecniche di profiling e delle autorità per la protezione dei dati più forti e indipendenti. Ma, ancora più importante, gli utilizzatori dovranno avere il diritto di cancellare i dati ed anche il diritto all´oblio. Jan Philipp Albrecht (Verdi, Germania) - "Le aziende europee sapranno con esattezza quali regole seguire perché non dovranno più informarsi sulle 28 differenti legislazioni nazionali. Secondo le nuove regole, le aziende dovranno utilizzare il minimo di dati necessari per i servizi proposti. Dobbiamo anche introdurre una regola che impedisca l´accesso ai dati da parte di governi stranieri. Il regolamento limiterà anche la vendita dei dati senza l´autorizzazione degli interessati. Dovremo anche intraprendere delle riforme sulla maniera in cui funzionano i servizi segreti nel mondo, a seguito delle rivelazioni di Edward Snowden. Ma questo riguarda più direttamente gli Stati membri". Dimitrios Droutsas (S&d, Grecia) - "La direttiva sulla protezione dei dati, se approvata, porterà numerosi miglioramenti al trattamento dei dati personali da parte della polizia e delle autorità giudiziarie. Come Parlamento europeo dovviamo difendere i diritti dei cittadini senza danneggiare lo svolgimento del lavoro della polizia". Il Parlamento voterà anche sulla conclusione di sei mesi d´inchiesta da parte della commissione alle Libertà civili sul piano di sorveglianza di massa della Nsa. E ora? L´obiettivo del Parlamento europeo è quello di raggiungere un accordo sulla riforma prima della fine del 2014. Una volta adottata, gli Stati membri hanno due anni per implementare la direttiva a livello nazionale.  
   
   
SECONDA CONFERENZA INTERNAZIONALE SUI COMPOSTI NANOSTRUTTURATI  
 
Madrid, 12 marzo 2014 - La seconda conferenza internazionale sui composti nanostrutturati (Nanostruc 2014) si terrà il 20 e 21 maggio 2014 a Madrid, in Spagna. I progressi nel settore delle nanotecnologie promettono il miglioramento delle capacità in un´ampia gamma di applicazioni, tra cui la medicina, il tessile, la cosmetica, l´agricoltura, l´ottica, gli imballaggi per alimenti, i dispositivi optoelettronici, i dispositivi semiconduttori, l´aerospaziale, l´automobilistica, l´edilizia e la catalisi. In questo contesto, Nanostruc 2014 riunisce una comunità internazionale di esperti per discutere lo stato dell´arte, i nuovi risultati della ricerca, le prospettive dei futuri sviluppi e le applicazioni innovative riguardanti i materiali strutturali, le strutture ingegnerizzate, i nanocomposti, la modellazione e le simulazioni, e le loro relative aree di applicazione. La conferenza fornirà un forum per lo scambio di idee, la presentazione di risultati tecnologici e la discussione degli orientamenti futuri. Per maggiori informazioni, visitare: http://www.Nanostruc.info    
   
   
COLLEGARE I DATI PER UNA MIGLIORE GESTIONE DELLE INFORMAZIONI NELLE PMI  
 
Bruxelles, 12 marzo 2014 - La quantità di informazioni del settore pubblico disponibili è aumentata rapidamente negli ultimi anni e continua a crescere. Con tutti questi dati a disposizione, i gestori di informazioni delle piccole e medie imprese sono sempre più preoccupati su come collegarli e combinarli con altri dati. Hanno bisogno di strumenti standardizzati, ma molte Pmi semplicemente non hanno le risorse per produrli. Intanto, le stesse organizzazioni pubbliche spesso hanno difficoltà a fornire dati collegati riutilizzabili che possono essere elaborati e facilmente integrati dalle Pmi. Il progetto Linda ("Enabling Linked Data and Analytics for Smes by renovating public sector information") mira a sviluppare strumenti capaci di aiutare le Pmi e i fornitori di dati a rinnovare le informazioni del settore pubblico e di agevolare il processo di analisi e di interconnessione con i dati aziendali. Il modello Linked Data consiste essenzialmente nell´utilizzo del Web per collegare dati tra loro correlati, che non erano precedentemente collegati, oppure l´impiego del Web per abbassare le barriere verso i dati già collegati con altri metodi. Lanciato nel dicembre 2013 e con una durata prevista di due anni, il progetto Linda mira a sviluppare due strumenti chiave per incoraggiare le Pmi ad adottare il paradigma Linked Data. Il primo è un quadro software estensibile su più piattaforme, che può essere utilizzato per sviluppare soluzioni personalizzate per le Pmi e le organizzazioni del settore pubblico o essere integrato in applicazioni aperte di dati esistenti, al fine di sostenere la conversione automatica dei dati in dati collegati. Il secondo è un repository che consentirà alle Pmi di raffrontare e utilizzare i metadati condivisi da più Pmi e fornitori di dati attraverso diversi endpoint, permettendo così l´interconnessione automatica di serie di dati. Il progetto Linda si baserà sul lavoro di altri progetti finanziati dall´Ue - precedenti e in corso - incentrati sui dati collegati. Latc ("Lod Around-the-clock"), che si è svolto tra il 2010 e il 2012, ha sostenuto istituzioni e soggetti privati nella pubblicazione e nell´utilizzo di dati collegati online di qualità. Il progetto Lod2 in corso sta promuovendo il modello Linked Data tra gli sviluppatori, per renderlo in ultima analisi il modello di scelta per i sistemi e le applicazioni It di prossima generazione. Sebbene questi sforzi e altri strumenti emergenti offrano un notevole sostegno ai dati collegati in termini di memorizzazione, collegamento e pubblicazione, rimangono tuttavia molto limitate le opzioni di trasformare i dati esistenti in dati collegati. Ecco perché il lavoro di Linda è così importante. Un membro del team Linda fa notare: "Si prevede che i risultati del progetto Linda avranno un impatto significativo sull´efficienza della gestione delle informazioni da parte delle imprese, in particolare delle Pmi, che in molti casi non possono permettersi lo sviluppo e la manutenzione di servizi dedicati per l´analisi e la gestione delle informazioni. Questo offrirà loro un forte vantaggio competitivo sul mercato, contribuendo così alla competenza dell´industria europea". I risultati del progetto Linda saranno testati e validati attraverso tre casi pilota: una rete di consulenti di gestione di intelligenza aziendale, una società Tic e un´emittente. In questo modo, il team Linda garantisce il coinvolgimento delle Pmi nello sviluppo del progetto fin dall´inizio e l´esposizione del suo lavoro per favorire un´integrazione rapida degli strumenti Linda. Per maggiori informazioni, visitare: Linda http://linda-project.Eu  
   
   
UE, UNIVERSITÀ: SETTE COLLOQUI SULLA SCIENZA PER SCOPRIRE IL FUTURO DELLA RICERCA  
 
Milano, 12 marzo 2014 - Quali le nuove frontiere delle cure con le cellule staminali? Come si migliorano le terapie oncologiche? Le biotecnologie sono il vero futuro della medicina? Si può invecchiare meglio? A queste e altre domande cercherà di rispondere “Colloqui per la Scienza A Milano” il ciclo di incontri, dal 13 marzo al 19 giugno, per coinvolgere e far scoprire ai cittadini le nuove frontiere della ricerca a Milano e in Italia. A presentare , a Palazzo Marino, il programma dei dibattiti l’assessore alla Politiche per il Lavoro, Università e Ricerca Cristina Tajani insieme alla Senatrice Elena Cattaneo dell’Università degli Studi di Milano, realizzato dal Comune di Milano in collaborazione con la Fondazione Beat Leukemia. “Mettere la ricerca scientifica al centro del dibattito pubblico – ha spiegato l’assessore all’Università e Ricerca Cristina Tajani – è importante poiché centri di ricerca, istituti, università e fondazioni private sono un rilevante fattore di traino economico e occupazionale per tutto il territorio milanese. Sono più di 1.000 i progetti di ricerca realizzati da atenei o istituti milanesi, per un indotto di circa 300 milioni di euro sulla città. Oltre 20 mila quelli nazionali finanziati dall’Unione Europea. Per Milano una posizione di eccellenza che pone gli atenei, gli ospedali e i centri di ricerca milanesi in prima fila sul fronte della ricerca internazionale”. “La scienza è di tutti, non è patrimonio dei singoli ricercatori ma è patrimonio della collettività, un bene pubblico da tutelare, valorizzare e da raccontare. Mi piace l’idea di pensare alla Milano della Scienza. La nostra città è densa di attività in campo scientifico, nell’ambito delle cellule staminali, malattie oncologiche, neurobiologia e molto altro. Sono convinta che una politica mossa dalla logica e sollecitata dalla cultura possa incidere positivamente anche a livello territoriale”così ha proseguito la Senatrice Elena Cattaneo. Ricco il cartellone dei sette incontri proposto da “Colloqui per la Scienza A Milano” che metterà a confronto le migliori esperienza tra professori universitari, imprenditori, ricercatori, medici e istituzioni nel campo della ricerca nazionale e internazionale. Il 13 marzo, come apertura dei lavori, si parlerà a Palazzo Marino di “Staminali e medicina rigenerativa” con i contributi, tra gli altri, del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, dell’onorevole Lia Quartapelle e dell’assessore Cristina Tajani con la moderazione della Senatrice Elena Cattaneo. Giovedì 27 marzo, a Palazzo Reale, Sergio Dompè introdurrà l’incontro su “Studiare per contrastare il cancro” con i contributi di specialisti dei principali centri di ricerca oncologica milanesi: Ieo, Humanitas, Mario Negri e Istituto Nazionale dei Tumori. Il 10 aprile sarà il Museo civico di Storia naturale ad ospitare il terzo incontro sulle “biotecnologie e nuove frontiere della medicina”. L’8 maggio, a Palazzo Reale, Diana Bracco, Ad del Bracco Group, introdurrà il dibattito su “Malattie neurodegenerative e invecchiamento” confrontandosi con i maggiori esperti nel campo della neurologia e geriatria dell’Ospedale San Raffaele e dell’Istituto Carlo Besta. Giovedì 22 maggio al Museo di Storia naturale saranno protagonisti “I farmaci e le frontiere della farmacologia” con Elena Zambon, presidente Zambon Group e medici impegnati nella ricerca di nuovi approcci farmacologici. Il 5 giugno sempre Palazzo Reale vedrà il confronto con l’ex Ministro della Salute Girolamo Sirchia su “Staminali e cordone ombelicale”, le applicazioni cliniche e le banche pubbliche per la conservazione delle cellule. Giovedì 19 giugno l’ultimo incontro a Palazzo Marino per parlare delle “Eccellenze e nuove opportunità per l’industria e la ricerca a Milano” con il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini insieme a Umberto Veronesi e Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda per fare il punto sull’innovazione, la ricerca e le biotecnologie quali motori di sviluppo economico e opportunità occupazionali.  
   
   
INCONTRO TRA LA GIUNTA REGIONALE E L´UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE .  
 
Ancona, 12 marzo 2014 - Si è tenuto , presso la Facoltà di Ingegneria, polo didattico di Montedago, ad Ancona, un incontro tra la Giunta regionale e l´Università Politecnica delle Marche. L’incontro fa parte delle sedute itineranti della Giunta regionale. Una consuetudine di questa legislatura che consente al presidente Gian Mario Spacca e agli assessori di approfondire le problematiche dei territori e delle istituzioni che in esso operano, per definire strategie e sinergie. All’incontro hanno partecipato il rettore Sauro Longhi; il pro rettore Gianna Luca Gregori; il direttore generale Luisiana Sebastianelli; i presidi della Facoltà di: Ingegneria, Dario Amodio; Medicina e Chirurgia, Antonio Benedetti; il vice preside Economia, Stefano Staffolani; Agraria, Bruno Mezzetti; Scienze, Roberto Danovaro e tutti i rettori dei 12 dipartimenti presenti in Ateneo. “Nelle Marche che si aprono sempre più al mondo, che vogliono fare dell’innovazione e della ricerca i propri punti di forza – ha detto il presidente della Regione, Gian Mario Spacca – la collaborazione della Regione con l’Università è straordinariamente importante. In questo senso i rapporti con la Politecnica sono già oggi molto stretti. Diversi i progetti comuni. Tra gli altri, gli scambi tra medici cinesi e medici degli Ospedali Riuniti in sinergia con la Facoltà di Medicina. La collaborazione per il progetto Marche Cloud. Quella per la domotica al servizio della longevità attiva. L’innovazione e l’internazionalizzazione devono applicarsi non solo all’ambito economico, ma anche a quello della conoscenza. Per questo è prezioso il supporto dell’Università Politecnica, particolarmente dinamica nei processi di apertura al mondo e al nostro mare, grazie al suo ruolo nella costruzione della strategia macroregionale. La Regione – ha concluso - intende lavorare in un rapporto di collaborazione sempre maggiore con la Politecnica delle Marche. Affrontare la velocità del cambiamento richiede conoscenza per essere gestito adeguatamente. Per questo, il ruolo dell’Università è fondamentale”. “L´incontro – ha detto il rettore Sauro Longhi - ha voluto essere un primo momento di dialogo e confronto sulle visioni strategiche del sistema territoriale e sul ruolo che le Istituzioni rappresentate possono avere per stimolare la crescita sociale, culturale ed economica. In un contesto di difficoltà congiunturale e di scarsa fiducia verso le Istituzioni ed il ruolo pubblico, ritengo sia indispensabile delineare un percorso comune per favorire integrazioni e sinergie così da valorizzare al meglio le risorse a disposizione. In tale ottica, l´Università Politecnica delle Marche vuole aprire un confronto sugli strumenti e le modalità di contaminazione delle proprie attività di formazione e ricerca verso il mondo produttivo-economico, le realtà socio-sanitarie, gli aspetti ambientali e territoriali e le entità culturali. Attività tutte a valere della terza missione dell´Università, di stimolo per la crescita e lo sviluppo economico”. L’attività formativa e di ricerca realizzata in ambito universitario e il suo trasferimento nei settori produttivo, socio sanitario, ambientale e culturale, sono fattori sempre più strategici per la crescita dell’intero sistema Marche. In questa prospettiva, durante l’incontro, sono stati approfonditi diversi temi. Dal problema salute, che abbraccia alimentazione, medicina, benessere, e ambient assisted living, alla sostenibilità energetica e ambientale. Dai progetti regionali Casa intelligente per la longevità attiva, Italia Longeva, riforma sanitaria regionale con Torrette centro di eccellenza, all’energia. Attenzione anche ai settori emergenti, agroalimentare, blue economy e turismo sostenibile, alla luce del piano di azione della Macroregione Adriatico Ionica, del distretto del mare e dei cluster turistici di prodotto. E ancora, le tematiche dell’internazionalizzazione del sistema economico e della competitività del sistema regionale.  
   
   
LA SCIENZA DEL RESTAURO HA IL SUO DIZIONARIO, NATO "OVVIAMENTE" IN TOSCANA  
 
Firenze, 12 marzo 2014 - Ad Italia e Toscana, in particolare, è da sempre riconosciuto un primato a livello internazionale nel campo del restauro. Non sorprende più di tanto, dunque qui, a Firenze, sia nato dalle alte competenze presenti in questa regione il "Dizionario generale del restauro", a cura di Francesco Gurrieri, ordinario di restauro dei monumenti all´Università di Firenze e vice presidente dell´Opera di Santa Maria del Fiore. Per la prima volta, i molteplici aspetti di questa disciplina vengono esaminati in maniera organica, inclusi l´architettura e l´archeologia, i materiali e le strutture utilizzate per la diagnostica, i documenti grafici e le figure di maggiore rilevanza che animano il continuo dibattito tra gli operatori. Il volume, presentato stamani a Palazzo Strozzi Sacrati, è edito dalla casa editrice Mandragora, ed è stato realizzato grazie all´Opera di Santa Maria del Fiore e all´Uia - Università Internazionale dell´Arte di Firenze. Il lavoro e la ricerca che stanno alla base del dizionario sono stati finanziati dalla Regione Toscana e dall´Ente Cassa di Risparmio di Firenze. In esso è possibile trovare tutte le voci che caratterizzano e concorrono al linguaggio e alla cultura del restauro, facendone uno strumento di facile consultazione che rende accessibile i saperi di questo comparto ad un pubblico fatto non solo di addetti ai lavori ma anche di studiosi, giovani in formazione, artigiani, tecnici e conoscitori. L´opera ha deciso di sostenere questo progetto perché, come ha affermato il suo presidente Franco Lucchesi, "il restauro fa parte del nostro dna, in quanto sono oltre sette secoli che la nostra fabbriceria si occupa di mantenere e restaurare il complesso di Santa Maria del Fiore, simbolo di Firenze e della Cristianità". E un concetto analogo ha espresso in un saluto inviato agli autori l´assessore regionale alla cultura Sara Nocentini, trattenuta da impegni istituzionali, ricordando l´importanza del restauro come essenziale momento conservativo dell´immenso patrimonio storico-culturale ereditato dalla Toscana. Francesco Gurrieri ha voluto sottolineare come "la materia raccolta in questo libro sia viva e ancorata ad un dibattito che non ha finito di essere". Per la realizzazione di questo progetto si è avvalso di un prestigioso comitato scientifico, ha affidato ogni sezione del volume ad esperti di indiscusso valore ed esperienza, coadiuvati, per le singole voci, da collaboratori di prestigio, sotto la supervisione di Bruno Santi. Un progetto, ha ricordato la direttrice regionale per i beni culturali Isabella Lapi Ballerini, che contiene già tutte le potenzialità per espandersi in veste multimediale.  
   
   
TASSA UNIVERSITARIA, IN CAMPANIA RICAVI VINCOLATI A BORSE STUDIO E PRESTITI D’ONORE. EROGAZIONI PARZIALI FINO A CONTROLLO A CONSUNTIVO DEGLI INCASSI  
 
Napoli, 12 marzo 2014 - "Non trova alcun fondamento il paragone con altri rispetto a quanto accade in Campania sulla tassa regionale per il diritto allo studio universitario." Così l´assessorato regionale all´Istruzione. "Nel bilancio regionale della Campania, i ricavi derivanti dalla tassa sono vincolati all’erogazione dei prestiti d’onore e delle borse di studio agli studenti universitari così come disposto dall’articolo 3, comma 23, della legge 549 del 28 dicembre 1995, mentre le spese per il funzionamento e per il personale vengono coperte con fondi propri della Regione Campania.” In merito poi alla parziale erogazione delle borse di studio per l’anno accademico 2012/2013, l’Assessorato chiarisce che il problema è derivato dalla modifica dell’importo della tassa così come disposta con il D. Lgs. 68/2012 che ha innalzato l’importo della stessa da 62 a 140 euro. L´assegnazione delle risorse è stata invece effettuata moltiplicando la popolazione studentesca dell’anno accademico 2011-2012 per il precedente importo di 62 euro, così come iscritto in bilancio. Ciò è dovuto al fatto che non è stato possibile effettuare una variazione di bilancio per iscrivere le ulteriori somme versate dagli studenti, essendo necessario determinare l’importo definitivo mediante un controllo a consuntivo sui dati degli incassi. Cosa possibile solo incrociando i versamenti degli studenti con quelli delle università, che avvengono in tempi diversi. Allo stato si stanno concludendo le operazioni di verifica e si provvederà ad acquisire le somme in bilancio all’entrata ed alla spesa al fine di permetterne l’impegno, l’assegnazione alle Adisu e l’immediata erogazione. La Regione Campania - sottolinea l’assessore all´Istruzione Caterina Miraglia - è stata sempre molto sensibile su queste tematiche. Eventuali erogazioni parziali rispetto alle somme assegnate negli anni sono dovute esclusivamente alla necessità di effettuare un controllo totale sugli incassi, che non può che avvenire a consuntivo. "Il Piano Pagamenti redatto in attuazione del Dl n. 35/2013 prevede l’erogazione di somme per oltre 8 milioni in favore delle Adisu per il pagamento delle borse di studio relative ad annualità precedenti", conclude l´assessore. Cassa in deroga, decreti per circa 3.500 lavoratori. Nappi: continua impegno Regione per dipendenti aziende in crisi Versione per la stampa Napoli, 12 marzo 2014 - L´assessorato al Lavoro della Regione Campania ha inviato all´Inps i decreti per il finanziamento della cassa in deroga per le aziende ammesse al 28 febbraio scorso. I beneficiari sono in totale 3.488 lavoratori, distribuiti in 88 aziende. In dettaglio, ecco i dati per provincia: 1. Avellino - 699 lavoratori in 13 aziende; 2. Benevento - 13 lavoratori in 2 aziende; 3. Caserta - 437 lavoratori in 18 aziende; 4. Napoli - 1752 lavoratori in 43 aziende; 5. Salerno - 487 lavoratori in 12 aziende. Il totale dei fondi stanziati per questa prima parte di lavoratori è di circa 27milioni di euro. Ulteriori decreti saranno emanati nella prossima settimana. Nel rispetto della tempistica concordata con azienda e Governo, nell’elenco di Avellino sono compresi i primi lavoratori di Irisbus. "Continua l´impegno della Regione Campania - sottolinea l´assessore al Lavoro Severino Nappi - in favore del comparto più debole del mercato del lavoro: i lavoratori delle aziende in crisi. La scorsa settimana abbiamo emesso i primi decreti per chi è in mobilità, adesso diamo avvio ai decreti per chi deve percepire la cassa in deroga, ancora una volta primi in Italia. "Oggi stesso i nostri uffici hanno trasmesso i decreti all’Inps e nei prossimi giorni saranno liquidati. Continuiamo a seguire con attenzione questi processi, affiancando al sostegno anche le necessarie attività di politiche attive finalizzate alla riqualificazione e alla ricollocazione di questi lavoratori vittime della crisi e che non possono accedere ad altri tipi di sostegno da parte dello stato", conclude Nappi.  
   
   
ISTRUZIONE: PRENDE IL VIA A PERUGIA VENERDÌ 14 MARZO LA CONFERENZA REGIONALE 2014 SULLA SCUOLA  
 
Perugia, 12 marzo 2014 - Fare il punto sulla situazione della scuola in Umbria e approfondire alcuni aspetti della Programmazione europea 2014-2020, in materia di istruzione, apprendimento, contrasto alla dispersione scolastica: con questo obiettivo venerdì 14 e sabato 15 marzo è in programma a Perugia, su iniziativa dell´Assessorato regionale all´Istruzione, la Conferenza regionale 2014 "Obiettivo scuola". Le due giornate si terranno al Centro Congressi Hotel Giò, in via Ruggero d´Andreotto 19 a Perugia, a partire dalle ore 9 alle 17,30 di venerdì 14, e dalle ore 9 alle 12,30 di sabato 15. In apertura dei lavori, venerdì 14 marzo, è previsto il saluto della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, del presidente di "Anci Umbria", Wladimiro Boccali, e del dirigente dell´Ufficio Scolastico Regionale per l´Umbria, Domenico Petruzzo. A partire dalle 10,30 il presidente dell´Agenzia Umbria Ricerche, Claudio Carnieri, presenterà il volume: "L´istruzione in Umbria: scenari, caratteri, tendenze", sarà presente anche l´autore del testo, Fiorenzo Parziale. Seguirà un dibattito coordinato dalla vicepresidente, Carla Casciari. Nel pomeriggio di venerdì saranno attivati 3 laboratori che porteranno alla stesura di un report da cui emergeranno suggerimenti e spunti per la programmazione regionale: "Tra gli obiettivi della Conferenza infatti – ha spiegato la vicepresidente della Regione Umbria, con delega all´Istruzione, Carla Casciari - c´è quello di attivare una sorta di "laboratorio" da cui mutuare un modello di confronto continuo per migliorare l´offerta educativa e formativa regionale, per consolidare i risultati raggiunti in questi anni e confrontarsi apertamente sulle sfide che si dovranno affrontare per assicurare agli studenti umbri un sistema scolastico all´avanguardia che si integri col tessuto economico e sociale del territorio e proponga un modello di scuola innovativo e competitivo. Così è stato per la prima edizione della Conferenza sulla scuola che si è svolta nel 2011 che ha registrato 200 iscritti tra docenti, presidi, personale della scuola, rappresentanti degli enti locali, dei genitori, dei sindacati e della formazione professionale, mentre sono stati 118 i soggetti che hanno preso parte ai laboratori". "Nell´intento di allargare la partecipazione – ha concluso la vicepresidente - anche al mondo dei non addetti ai lavori, è stato previsto sia nel sito istituzionale, che attraverso il forum online su Facebook nel gruppo Conferenza regionale scuola Umbria https://www.Facebook.com/groups/1411324455792703/, la possibilità di approfondire le tematiche specifiche dei gruppi, per condividere le azioni, i nodi o semplicemente ricevere suggerimenti e riflessioni utili ai lavori". I temi in discussione nei laboratori pomeridiani di venerdì prossimo sono 3: il primo "Orientamento, formazione e lavoro", sarà guidato dal coordinatore regionale, Luigi Rossetti,il secondo gruppo avrà come tema "L´inclusione scolastica: valorizzare le differenze, contrastare le diseguaglianze", coordina il dirigente regionale Alessandro Maria Vestrelli, il terzo gruppo tratterà della "Scuola digitale" con la supervisione del dirigente regionale, Graziano Antonelli. I gruppi riporteranno i contenuti del report nella giornata di sabato a partire dalle ore 9,30. A seguire il direttore regionale dell´Area Programmazione, Innovazione e Competitività dell´Umbria, Lucio Caporizzi, approfondirà il tema "La Programmazione Europea 2014-2020: istruzione,apprendimento, contrasto alla dispersione scolastica", mentre Elena Bettini dell´Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire, e Cristina Persechino, dell´Agenzia Nazionale Erasmus+ Isfol, tratteranno delle opportunità per le Scuole con la Programmazione Europea 2014-2020:Erasmus + le nuove attività di mobilità e cooperazione. L´ultima parte dei lavori sarà dedicata alle esperienze europee della Scuola Umbra riportate dal dirigente scolastico dell´Itis "Alessandro Volta" di Perugia, Rita Coccia, e dal dirigente dell´ Iis "Marco Polo - Ruggero Bonghi" di Assisi, Carlo Menichini. In chiusura è previsto l´intervento della vicepresidente Carla Casciari. La partecipazione alla Conferenza è aperta a tutti, è possibile iscriversi on line collegandosi alla pagina: http://www.Regione.umbria.it/istruzione-universita-e-ricerca/valutare-per-qualificare-gli-strumenti-per-il-miglioramento-del-sistema-scolastico-e-formativo    
   
   
MILANO: UN REGOLAMENTO CHE RENDE EFFICACE E TRASPARENTE LA VERIFICA DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA"  
 
Milano, 12 marzo 2014 - "Il regolamento definisce per la prima volta una serie di strumenti che rendono efficace e trasparente l´azione di verifica della qualitá della refezione scolastica. Quanto a qualche dichiarazione polemica sull´uso delle fotografie, voglio ricordare che non é mai stato previsto nè autorizzato l´uso delle riprese fotografiche nelle cucine, nelle mense o nei refettori. Anche perchè non esisteva nessun regolamento prima di questo. Peraltro ció non risulta previsto in nessuna altra cittá. Tutte le azioni di controllo attraverso strumenti quali le fotografie, i video, o il rilevamento della temperatura possono essere richieste dai genitori e dai componenti delle commissioni mensa al personale di Milano Ristorazione o di controllo del Comune" dichiara Francesco Cappelli, assessore all´Educazione e Istruzione.  
   
   
BIODIVERSITA´:UNICO IN ITALIA MASTER IN MANAGER FAUNISTICO SINERGIA INNOVATIVA CON ISPRA,UNIVERSITA´ D´ANNUNZIO,PARCHI  
 
L´aquila, 12 marzo 2014 - Al via per la prima volta in Italia, in virtù della collaborazione innovativa con l´Ispra e, per la prima volta in U.e, in sinergia con i Parchi, il master universitario di Ii ° livello in "Manager faunistico " con il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell´università D´annunzio. Lo ha annunciato, in conferenza stampa, l´assessore allo Sviluppo Forestale Mauro Febbo. Il percorso innovativo con Ispra aggiungerà un ulteriore titolo,quello in "Tecnologo della Fauna Selvatica", disciplinato dalla legge n ° 157 del 1992, art. 7 : "Protezione della Fauna Selvatica Omeoterma" (specie selvatica comprendente animali a sangue caldo, esclusi insetti, invertebrati).Il percorso formativo ha oggetto il wildelife management "che, ha dichiarato Febbo, rappresenta la più innovativa frontiera di competenze e di azione specifica verso la tutela, conservazione, gestione della fauna selvatica, sulla quale converge una crescente esigenza di azione e intervento dei settori della P.a. Competenti in materia, anche per espresse previsioni normative di livello interno e sovranazionale". Della durata di un anno, il master, rivolto a laureati in discipline ambientali e giuridiche, e al personale della Pubblica Amministrazione, inizierà prima dell´estate e sarà anticipato da un bando in via di definizione, "consultabile sul portale, in corso di allestimento, dell´assessorato regionale", ha aggiunto Giacomo Nicolucci (docente università Urbino). L´attività presenta carattere interdisciplinare, ove prevalgono gli aspetti giuridici, e bio - naturalistici, integrati da approfondite competenze connesse alla conoscenza delle discipline economiche ed aziendali applicate al settore.Tra gli obiettivi del corso post laurea, che si avvarrà di fare formazione con laboratori didattici in aree protette,la necessità di salvaguardare la biodiversità, con particolare riferimento alla fauna selvatica, coniugandola all´esigenza di " individuare un comparto economico sostenibile" come ha dichiarato Giampiero Di Plinio,coordinatore del master e docente di Ambiente all´Università D´annunzio, "e metterci alla pari con i paesi dell´Unione" . "Il wildelife management, ha aggiunto Febbo, rappresenta la più innovativa frontiera di competenze e di azione specifica verso la tutela , conservazione, gestione della fauna selvatica, sulla quale converge un acrescente esigenza di azione e intervento dei settori della P.a. Competenti in materia anche per espresse previsoopni normative di livello interno e sovranazionale. Condivisione unanime tra i relatori : Silvano Toso (Ispra), Giacomo Nicolucci (università Urbino), Franco Perco (direttore Parco Nazionale Monti Sibillini), Giampiero Di Plinio (università D´annunzio), Oremo Di Nino (Direttore Parco Nazionale Maiella e Parco Regionale Velino Sirente) Franco Recchia (Regione Abruzzo) sulla necessità di individuare figure professionali di elevata preparazione scientifica.  
   
   
FORMAZIONE. ASSESSORE A INCONTRO CON MINISTRO ISTRUZIONE GIANNINI A ENAIP PADOVA: "TOGLIERE DA PATTO STABILITÀ FORMAZIONE PROFESSIONALE; NON PENALIZZARE ECCELLENZE DEL SISTEMA EDUCATIVO VENETO"  
 
Padova, 12 marzo 2014 - “Al nuovo Governo la Regione avanza due precise, legittime, richieste: che, a costo zero, la formazione professionale sia tolta dal patto di stabilità (per poter almeno pagare con i nostri soldi i docenti e il sistema che regge questa scuola); che sia riconosciuto anche al Veneto, come accade in tutto il resto d´Italia, il giusto equilibrio numerico tra studenti e docenti”. Lo ha detto Elena Donazzan, assessore regionale all´istruzione, formazione professionale e lavoro, intervenuta a Padova, nella sede Enaip di via Ansuino da Forlì, all’incontro con la neo-ministro dell’istruzione Stefania Giannini. “Il Veneto – ha sottolineato l’esponente del governo regionale – ha un sistema di educazione che ha mostrato risultati eccellenti, i migliori in Italia; scuola e formazione professionale hanno fatto il massimo che si possa ottenere, nonostante difficoltà notevoli. Per quanto riguarda il mondo della formazione professionale – che fa assolvere il diritto-dovere a 19 mila ragazzi che entrano nella misura del 70% dalla porta principale del mondo del lavoro – va ricordato che la loro formazione è pagata dalla Regione del Veneto invece, di essere pagata dallo Stato, come dovrebbe essere, poichè stiamo parlando dei nostri figli, che hanno tutti i diritti, e non si capisce perché lo Stato paghi l’istruzione di un ragazzo che va al liceo ma non quella di un ragazzo che va in un centro di formazione professionale. In più, la spesa affrontata dalla Regione per la formazione professionale grava sul patto di stabilità”. “Anche sul fronte della scuola pubblica – ha aggiunto Donazzan – il Veneto è fortemente penalizzato, pur conseguendo i risultati migliori in termini di profitto degli studenti e anche se abbiamo dimostrato di risparmiare e di essere virtuosi: ma ciò non ha comportato nessuna conseguenza positiva anzi continuiamo a subire un ridimensionamento del corpo docente”. “In queste ore nel Veneto si parla del tema dell´indipendenza – ha detto l´assessore veneta-. La migliore risposta per affrontare al meglio questa rabbia che sta montando è riconoscere le eccellenze di questa nostra regione. Crediamo nella meritocrazia, abbiamo fatto tanto per la scuola veneta, vogliamo essere riconosciuti per questo”.  
   
   
MILANO: AL VIA LE GITE DI PRIMAVERA NEI MUSEI CIVICI E ALL’ORTO BOTANICO DA SETTEMBRE GIÀ 13 MILA BAMBINI E RAGAZZI HANNO PARTECIPATO AI PERCORSI DI ARTE, STORIA E NATURA ORGANIZZATI DALL’AMMINISTRAZIONE  
 
Milano, 12 marzo 2014 – Con l’arrivo della primavera ricominciano le gite scolastiche e il Comune organizza visite guidate per bambini e ragazzi - dalle materne alle superiori - a Palazzo Reale, al Museo del Risorgimento, al Castello Sforzesco al Museo del Costume di Palazzo Morando e all’Orto Botanico. Le scuole possono prenotare chiamando il numero 02.88462660 oppure scrivendo una mail a Ed.scuoleunitadidatticheterritoriali@comune.milano.it  “Milano ha un patrimonio di storia e cultura che è importante far conoscere ai bambini e ai ragazzi. Il successo di queste iniziative dimostra ancora una volta che è possibile coinvolgere i giovani e le scuole quando c’è una vera qualità nelle proposte”, ha detto Francesco Cappelli, assessore all’Educazione e Istruzione. Nei primi sei mesi di quest’anno scolastico sono stati più di 13 mila i bambini e i ragazzi che hanno preso parte ai percorsi didattici “Crescere con Milano”, organizzati per far conoscere agli studenti la storia, l’arte e la natura della nostra città. Il Museo del Risorgimento e il Museo del Costume Moda e Immagine di Palazzo Morando sono stati in cima alle preferenze degli studenti con oltre 5.300 visite in sei mesi. A seguire Palazzo Reale con 4.900 partecipanti, gli incontri di Sforzinda al Castello Sforzesco con oltre 2.000 visite e le 900 all’Orto Botanico. Le “sezioni didattiche” nascono per rendere bambini e ragazzi, dai 4 ai 18 anni, protagonisti di un percorso di continua scoperta del patrimonio culturale della città. In particolare, i percorsi a Palazzo Reale comprendono anche le visite a diverse collezioni permanenti, allestite nella Galleria d’Arte Moderna, a Casa Museo Boschi Di Stefano e al Museo del Novecento. Si rivolgono alle scuole dell’infanzia fino ai primi due anni delle superiori per accendere nei bambini e ragazzi l’amore verso l’arte. Il giardino del Museo Astronomico-orto Botanico di Brera, propone percorsi didattici rivolti alle scuole dell’infanzia, elementari e medie che non sono lezioni di botanica ma privilegiano un approccio diretto, coinvolgente, emotivo per avvicinarsi in modo corretto all’ambiente naturale. Alle scuole secondarie di primo e di secondo grado sono dedicati i percorsi al Museo del Risorgimento e a Palazzo Morando: il confronto tra passato e presente e sui mutamenti dei costumi aiuta i ragazzi a riflettere sui grandi temi della società di oggi. Gli itinerari di Sforzinda infine, dedicati alla scuola dell´infanzia, elementare e media, aiutano a conoscere il Castello Sforzesco e i suoi segreti, passeggiando nelle tante sale “a naso all’insù” e “aprendo gli scrigni” dei suoi musei, uno spazio “bello” per educare alla bellezza e al godimento dell’arte.  
   
   
VARANO DE’ MELEGARI, VENERDÌ L’INAUGURAZIONE DELLA NUOVA PALESTRA POLIFUNZIONALE  
 
Bologna, 12 marzo 2014 - Palestra per i bambini delle scuole e per il mondo dell’associazionismo sportivo. Centro polifunzionale per attività di teatro e ricreativo. Sarà inaugurata venerdì prossimo 14 marzo alle ore 11 la nuova palestra polifunzionale di Varano de’ Melegari, in provincia di Parma. Al taglio del nastro, oltre al sindaco di Varano Luigi Bassi e al presidente della Provincia di Parma Vincenzo Bernazzoli, sarà presente Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore al Bilancio della Regione Emilia-romagna. La palestra, costo complessivo 1,7 milioni di euro, è stata realizzata grazie a fondi strutturali della Regione (700.000 euro), a fondi comunali (500.000 euro), a un contributo di Cariparma (500.000 euro) e a 70.000 euro provenienti da un accordo quadro tra il Comune di Varano e la Regione Emilia-romagna. “Si tratta di una realizzazione molto importante per tutto il territorio - sottolinea Saliera - perché permetterà ai 350 bambini del polo scolastico di Varano di avere una nuova palestra e anche perché consegna un nuovo spazio di socialità pubblica alla montagna parmense, rafforzando quel senso di comunità e coesione sociale importantissimo soprattutto in questo difficile momento segnato da una crisi che ha minato alle fondamenta il nostro tessuto civile. Inaugurazioni come quella di Varano de’ Melegari aprono il cuore alla speranza e sono motivo di orgoglio per la Regione Emilia-romagna perché dimostrano come il lavoro comune tra Regione, Enti Locali e soggetti privati migliori la vita delle persone”.  
   
   
CIA: AL VIA PROGRAMMA “FRUTTA NELLE SCUOLE” RIPARTIRÀ NEI PROSSIMI GIORNI IN CIRCA 120 PLESSI SCOLASTICI DELLE DUE PROVINCE LUCANE E CHE INTERESSERÀ OLTRE 25 MILA ALUNNI  
 
Potenza, 12 marzo 2014 - Rilanciare il consumo tra i bambini di frutta e verdura fresca e trasformata e di altri prodotti come succhi e spremute per contribuire alla lotta contro l´obesità infantile e migliorare le loro abitudini alimentari. E’ l’obiettivo del programma europeo “Frutta nelle scuole” che ripartirà nei prossimi giorni in circa 120 plessi scolastici delle due province lucane e che interesserà oltre 25 mila alunni. A riferirlo è la Cia-confederazione Italiana Agricoltori sottolineando che il programma che ha il convinto sostegno del mondo agricolo lucano è doppiamente importante perché l´obesità colpisce un bambino su tre, tra i sei e i nove anni e in quanto, in questo momento di crisi economica, può venire in aiuto alle famiglie. L’attività prevede anche iniziative che supportino più corrette abitudini alimentari e una nutrizione maggiormente equilibrata, nella fase in cui si formano le loro abitudini alimentari, tra cui visite alle Fattorie Didattiche e la partecipazione di alunni a Laboratori didattici tenuti da agricoltori-produttori.  
   
   
800 MILA EURO PER MIGLIORARE L’ OCCUPAZIONE E IL TRASPORTO SCOLASTICO NELLE AREE MONTANE DEL PIEMONTE  
 
Torino, 12 marzo 2014 - 400.000 euro per l’acquisto e la manutenzione di scuolabus nei comuni montani e altrettanti per finanziare nuova occupazione nelle aree montane. Questi gli obiettivi dei contributi regionali contenuti in una delibera, approvata questa mattina dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore all’economia montana, Gian Luca Vignale, che ne definisce anche modalità e i criteri di stanziamento. Per il miglioramento del trasporto scolastico verrà erogato ai comuni montani un contributo o per l’acquisto di un nuovo scuolabus, pari al 70% della spesa, per un importo massimo di 30.000 euro, o per le opere di manutenzione straordinarie del mezzo per l’80% del costo sostenuto per un massimo di 10.000 euro. I finanziamenti saranno erogati secondo una graduatoria che terrà conto dell’altimetria del comune richiedente, della vetustà del mezzo e del chilometraggio giornaliero e del numero di alunni trasportati. Per aumentare l’occupazione nelle aree montane sono stati inoltre destinati 400 mila euro alle imprese che assumeranno nuovi dipendenti o che si trasferiranno nei comuni montani. A ciascuna impresa sarà erogato un contributo a fondo perduto di 20 mila euro o di 40 mila euro nel caso di imprese che insedieranno la propria attività in un Comune al di sopra dei 800 metri di altezza e che assumeranno almeno due nuovi dipendenti. Sarà data priorità alle imprese che operano nei settori del turismo, artigianato locale e agricoltura. I finanziamenti saranno erogati secondo una graduatoria dei progetti presentati, redatta da una commissione giudicatrice, nominata dalla Direzione Opere Pubbliche, difesa del Suolo ed economia montana. “I provvedimenti di oggi – spiega l’assessore all’economia montana Gian Luca Vignale –dimostrano ancora una volta il nostro impegno per migliorare la qualità della vita in montagna con azioni mirate e concrete. Migliorare l’erogazione di un servizio importante, come il trasporto scolastico, e riuscire a garantire nuova occupazione nelle aree montane sono infatti obiettivi concreti e importanti che potranno dare respiro alle nostre vallate e rendere la nostra montagna un luogo di sviluppo e non più di marginalità”.  
   
   
STAGES MIGLIORA LA CONOSCENZA SULLO STATO DELLE ACQUE DELL´UE  
 
Bruxelles, 12 marzo 2014 - La direttiva quadro sulla strategia per l´ambiente marino (Msfd), adottata nel 2008, è progettata per fornire un "buono stato ambientale" (Good Environmental Status - Ges) delle acque marine europee entro il 2020. Tuttavia, sei anni dopo l´avvio della Msfd, le relazioni rivelano che la maggior parte degli indicatori sono negativi. Ad esempio, l´88 % delle risorse ittiche nel Mediterraneo e nel Mar Nero sono ancora in pericolo. Sono necessari maggiori sforzi, ma i paesi dell´Ue sono ostacolati da un notevole deficit di conoscenze. Stages è un progetto finanziato dal 7° Pq, che mira ad aiutare i paesi a realizzare gli obiettivi della Msfd affrontando questa carenza di conoscenze. Stages ("Science and Technology Advancing Governance on good Environmental Status") sta lavorando per migliorare la base di conoscenze scientifiche marine per sostenere l´attuazione della Msfd. Lo sta facendo sviluppando una proposta di interfaccia di politica scientifica (Spi), che contribuirà a colmare il divario tra scienza e politiche quando si tratta di strategia marina in Europa. Ciò comporta l´identificazione, estrazione e sintesi delle conoscenze prodotte attraverso attività di ricerca nazionali e finanziate dall´Ue relative alla Msfd, nonché rendere queste informazioni largamente accessibili. Lanciato nel settembre 2012, il progetto ha già completato una consultazione delle parti interessate, coinvolgendo 113 rappresentanti provenienti dal mondo scientifico, l´industria, la società civile, le Ong e le autorità competenti e agenzie esecutive nazionali in materia di Msfd. Questa è stata seguita, nel febbraio 2014, da un workshop a Bruxelles incentrato su come sviluppare un´interfaccia di politica scientifica. L´evento si è rivelato un´ottima opportunità per la cooperazione e la condivisione di idee tra i progetti impegnati nella strategia marina. Per l´organizzazione del workshop Stages è stato sostenuto dal progetto Devotes ("Development Of innovative Tools for understanding marine biodiversity and assessing good Environmental Status"), del 7° Pq, e da rappresentanti di altri progetti come Perseus ("Policy-oriented marine Environmental Research in the Southern European Seas"). Il team del progetto Devotes ha potuto condividere strumenti che aveva sviluppato nel suo lavoro sulla comprensione degli impatti delle attività umane e dei cambiamenti climatici sulla biodiversità marina, tra cui un Catalogo di reti di monitoraggio e un Catalogo di indicatori. Il coordinatore di Stages, Marisa Fernández, spiega l´importanza del recente workshop in termini di evoluzione del progetto: "Finora Stages è riuscito a produrre risultati importanti in termini di raccolta e sintesi delle conoscenze esistenti, e a individuare le lacune ed esigenze di ulteriori ricerche. Questo workshop è stato un´occasione unica per ottenere suggerimenti dai principali soggetti interessati Msfd, su come sviluppare un efficiente e sostenibile interfaccia di politica scientifica Msfd capace di incanalare le conoscenze dalla scienza alla politica". Le idee raccolte durante il del workshop saranno utilizzate per aiutare Stages a raggiungere uno dei suoi obiettivi principali: lo sviluppo di una proposta per una Spi europea durevole e a lungo termine per sostenere l´attuazione della Msfd. Stages è svolto da un consorzio di otto partner di sette paesi ed è coordinato dal Centro Tecnológico del Mar (Cetmar) in Spagna. Per maggiori informazioni, visitare: Stages http://www.Stagesproject.eu/    
   
   
TERME: INTESA COMUNE CARAMANICO SU ACQUA TERMALE  
 
Pescara, 12 marzo 2014 - Su proposta del vicepresidente, Alfredo Castiglione, la Giunta regionale ha approvato lo schema di intesa istituzionale che ha lo scopo di promuovere il miglior utilizzo della risorsa termale naturale di Caramanico Terme, consentendo al Comune di usufruire a titolo gratuito, a beneficio della comunità locale e per le proprie finalità, di una parte della risorsa termale. L´intesa istituzionale andrà a valorizzare quanto emerso nei vari incontri avuti fra Regione, Comune e tutti gli attori del territorio a vocazione turistica. "Sono mesi che lavoriamo a questo progetto - spiega il vicepresidente Alfredo Castiglione - con l´obiettivo di salvaguardare l´interesse pubblico, tenendo in considerazione le esigenze delle imprese locali e dell´amministrazione pubblica. Ho incontrato più volte i rappresentanti dei commercianti e degli albergatori, ho cercato di mediare le proposte, oltre alle esigenze, e siamo giunti a questo documento di rilevanza straordinaria". Lo schema di intesa prevede che il comune di Caramanico Terme possa usufruire, per scopi istituzionali, di 1,8 milioni di litri l´anno di acqua termale. "L´acqua - prosegue Castiglione - potrà essere utilizzata per alimentare il progetto delle piscine termali, o altre iniziative, che la Regione Abruzzo ha cofinanziato e che dovranno essere realizzate sul territorio comunale. Ringrazio tutti gli amministratori comunali per la collaborazione e per le proposte presentate - conclude Castiglione - ho parlato Mauro Di Dalmazio della situazione di Caramanico Terme e delle difficoltà che le imprese locali incontrano in questa fase di crisi. La Regione sta investendo molte risorse nella promozione del Parco della Majella e oggi stesso incontrerò il presidente del Polo d´Innovazione del Turismo oltre alla Dmc Terre Pescaresi per valutare possibili sinergie sul territorio".  
   
   
INQUINAMENTO IDRICO. ACCOLTA PROPOSTA DI ADEGUAMENTO CENTRALE DI POTABILIZZAZIONE DI LONIGO  
 
Venezia, 12 marzo 2014 - La giunta veneta - su proposta dell’assessore alle politiche ambientali Maurizio Conte - ha accolto la richiesta presentata dal Consiglio di Bacino “Veronese” insieme ad Acque Veronesi Scarl di ridestinare un contributo regionale di 2 milioni di euro, assegnato inizialmente per il “Collegamento acquedottistico San Bonifacio – Almisano”, ad un nuovo intervento di adeguamento impiantistico della centrale di potabilizzazione di Madonna di Lonigo. Questa modifica – spiega l’assessore – è motivata dalle problematiche di inquinamento da sostanze perfluoro – alchiliche in alcune aree delle province di Vicenza e Padova comunicate nel corso del 2013 dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dal Ministero della Salute. In seguito alle informazioni pervenute, la Regione ha immediatamente attivato un tavolo di confronto con tutti i soggetti aventi competenza sulla distribuzione delle acque potabili e sulla tutela della salute. In particolare sono stati coinvolti i Gestori del servizio idrico integrato interessati dal problema in oggetto, invitandoli a porre in essere tutte le necessarie attività a tutela della qualità della risorsa idrica. La presenza di tali composti si è riscontrata in aree della Provincia di Vicenza e nei Comuni a confine tra le Province di Padova e Verona, per le quali la distribuzione di acqua potabile è di competenza di sette gestori del servizio idrico integrato. Alcune opere pianificate anche in tempi relativamente recenti – spiega Conte - perdono il carattere di priorità, in ragione dell’attuale esigenza di azioni per contrastare il fenomeno di inquinamento rilevato. Fra queste rientra la proposta di adeguamento della centrale di potabilizzazione di Lonigo che serve un comprensorio di 13 comuni nel territorio veronese e ulteriori 13 comuni nelle provincie di Padova, Vicenza e Rovigo, per un totale di circa 133.000 abitanti. Nello specifico l’intervento proposto consiste nella realizzazione di un nuovo serbatoio di compenso di capacità pari a 4000 mc e di un ulteriore sistema impiantistico per la specifica eliminazione dei composti Pfas, ad integrazione dell’attuale composto da filtri a sabbia abbinati a carboni attivi (Gac). Con questo provvedimento la Regione ha accolto la richiesta approvando la ridestinazione del contributo a suo tempo concesso.  
   
   
DISSESTO IDROGEOLOGICO A PARMA, A BREVE UN INCONTRO CON IL GOVERNO  
 
Bologna, 12 marzo 2014 - Si svolgerà a breve un incontro con il nuovo Governo per rappresentare la situazione critica di Parma e dell´intero territorio regionale determinata dalla forte ondata di maltempo che ha colpito l’Emilia-romagna. Lo ha annunciato da Parma l’assessore regionale alla Difesa del suoloPaola Gazzolo, che aveva convocato in Provincia il Tavolo istituzionale di coordinamento per fare il punto sul problema del dissesto idrogeologico. Alla riunione erano presenti rappresentanti di Provincia, Prefettura, Comuni, Servizi tecnici competenti e l’onorevole Giorgio Pagliari (Partito democratico). “Al Governo - ha anticipato l’assessore - chiederemo ulteriori fondi, indispensabili per rispondere all’emergenza del dissesto idrogeologico”. I numeri dell’emergenza a Parma Dall’inizio dell’anno - ma il dato è in costante aggiornamento - sono circa 1.500 le criticità segnalate sul territorio regionale all´Agenzia regionale di Protezione civile, di cui 570 relative al territorio parmense. Di queste ultime, 272 riguardano movimenti franosi; 99 situazioni di criticità idraulica; 88 infrastrutture di servizio. 25 sono stati i cittadini evacuati e 9 gli isolati. 5 le strade comunali interrotte e 20 quelle a rischio di interruzione; 110 le strade provinciali interessate da criticità, delle quali 7 con interruzioni al transito. 26 gli edifici civili danneggiati. 5 milioni di euro sono già stati stanziati dalla Regione per dare risposta immediata alle situazioni più gravi attraverso interventi di somma urgenza. "Siamo al lavoro per recuperare ulteriori fondi nel nostro bilancio - ha aggiunto Gazzolo -. Nel frattempo, è già partito il confronto con il nuovo Governo per ottenere finanziamenti statali a fronte di una ricognizione che, solo per gli eventi della scorsa primavera, indica danni per 300 milioni di euro da Piacenza a Rimini". A questa cifra si aggiungono i 180 milioni stimati per le piogge di inizio anno, destinati a crescere perché la ricognizione deve essere completata. "Serve un gioco di squadra in cui ciascuno faccia la propria parte - ha concluso l´assessore -. La situazione di Parma e dell´intera Emilia-romagna deve essere rappresentata da una voce sola, quella di Regione, enti locali e parlamentari insieme, perché possa giungere al Governo in modo forte e deciso".  
   
   
PIEMONTE: AMBIENTE ACQUA, PROCEDURE PI SNELLE PER IL RILASCIO DI CONCESSIONI  
 
Torino, 12 marzo 2014 - Acqua, procedure più snelle per il rilascio di concessioni Ravello: “Il nuovo regolamento concretizzerà una serie di semplificazioni da lungo attese da aziende e cittadini”. Meno burocrazia e più semplificazione nei procedimenti di concessione di derivazione idrica. Sono questi i due assi portanti della proposta di modifica al regolamento regionale 10 del 2003 che disciplina “I procedimenti di concessione di derivazione di acqua pubblica", discussa quest’oggi in Giunta su proposta dell’assessore all’ambiente Roberto Ravello. Il nuovo regolamento rivede, in un´ottica di semplificazione amministrativa, le diverse fasi dei procedimenti per il rilascio di concessioni di derivazione da acque superficiali e sotterranee, licenze di attingimento e procedimenti connessi (varianti, rinnovi) al fine di velocizzare, razionalizzare e rendere più efficace il percorso autorizzativo. Dunque, una semplificazione dell’iter procedimentale e una razionalizzazione della documentazione tecnica da predisporre da parte delle imprese o dei soggetti richiedenti. “Sono veramente soddisfatto per l’approvazione del nuovo regolamento - ha sottolineato l’assessore all’Ambiente Roberto Ravello - ; grazie ad un grande ed impegnativo lavoro di confronto con gli stakeholders, siamo giunti ad una soluzione che garantirà lo sviluppo, in Piemonte, in particolare dell’idroelettrico e della geotermia, nel pieno rispetto dell’ambiente. Il nuovo regolamento concretizzerà una serie di semplificazioni da lungo attese soprattutto dalle aziende del territorio che, spesso, trovano nella farraginosità delle procedure un ostacolo alla loro attività. Alla luce di questo si è reso necessario provvedere ad un più organico aggiornamento della materia, allo scopo di semplificare ulteriormente l’iter amministrativo e dimezzare i tempi delle procedure per le autorizzazioni per il rilascio sia della concessione di derivazione di acqua pubblica, sia dell’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio degli impianti idroelettrici. Ad oggi, il Piemonte vanta 635 impianti idroelettrici, per una produzione netta di oltre settemila gigawattora, a fronte dei 43mila gigawattora prodotti a livello nazionale. Quello regionale è un contributo che sicuramente è possibile incrementare, a patto che si continui ad investire e a credere nelle fonti rinnovabili. Ancora una volta il Piemonte dimostra di voler crescere in modo concreto e sostenibile, sfruttando le risorse a propria disposizione ma senza pregiudicare la qualità delle nostre acque: questa è la vera green economy, una strategia che vede nella valorizzazione e nella salvaguardia dell’ambiente una possibilità di crescita economica, con positive ricadute occupazionali. Diverse le novità introdotte dal nuovo regolamento: · La semplificazione ed il coordinamento dei procedimenti di concessione di derivazione idrica con i connessi procedimenti di valutazione di impatto ambientale (Via) e rilascio dell’autorizzazione unica di cui al d.Lgs. 387/2003 costituiscono l’asse portante del provvedimento. · Il regolamento così modificato fornirà alle Province, competenti al rilascio delle concessioni, alcuni strumenti utili allo svolgimento e completamento delle istruttorie relative alle numerosissime istanze pendenti (si stima da Siri - sistema informativo regionale sulle risorse idriche - che siano in itinere circa 900 istanze di concessione di derivazione). · il parere dell’Autorità di bacino sulla realizzabilità della derivazione verrà acquisito in sede di conferenza di servizi, insieme agli atti ed ai pareri di competenza degli altri soggetti pubblici interessati, eliminando i tempi di attesa previsti dall’attuale disciplina che subordina l’avvio del procedimento all’acquisizione di tale parere preliminare. · il regolamento introduce una specifica procedura semplificata per la sostituzione dei pozzi non più utilizzabili per cause tecniche, consentendo di avviare i lavori sulla base di una semplice comunicazione, soggetta a silenzio assenso · l´utilizzazione di acqua destinata all’alimentazione di impianti geotermici a servizio di insediamenti di tipo residenziale (impianti di riscaldamento e raffrescamento degli edifici ) diverrà un uso libero non soggetto a concessione, quindi immediatamente attivabile, fatto ovviamente salvo il rispetto della normativa in materia urbanistico-edilizia. · Le modifiche al regolamento affrontano anche il tema della produzione di energia idroelettrica. La necessità è quella di bilanciare i benefici della produzione idroelettrica con il rispetto della direttiva quadro europea sulle acque che impone di mantenere la funzionalità ecologica dei corsi d’acqua per raggiungere gli obiettivi relativi al clima e alla protezione delle acque. Dagli approfondimenti svolti è infatti emerso un elevatissimo grado di sfruttamento dei corpi idrici insistenti sul territorio regionale che necessita di criteri e strumenti che consentano di riconciliare le esigenze di protezione del clima con quelle di protezione delle acque e della biodiversità. · viene incentivata, attraverso una procedura semplificata, la realizzazione di nuovi impianti che utilizzano acque già concesse che scorrono nei canali irrigui e nelle infrastrutture del servizio idrico integrato (adduzioni e scarichi). · il regolamento, infine, innalza da trenta a cinquanta chiloWatt il limite di potenza nominale media degli impianti idroelettrici che possono beneficiare della procedura semplificata (tipologie di impianto tipicamente finalizzate ad usi marginali della risorsa, quali ad esempio all’alimentazione di alpeggi e rifugi).  
   
   
FVG, AMBIENTE E PROTEZIONE CIVILE: VITO E SUL PIANO DI LAMINAZIONE DEL CELLINA  
 
Ravedis, 12 marzo 2014 - "Nei prossimi giorni sarà presentato alla Giunta regionale il Piano di laminazione preventivo del serbatoio della diga di Ravedis sul torrente Cellina, lo strumento che consentirà di salvaguardare dalle piene gli abitati a valle, attraverso l´utilizzo ottimale della regolazione dello scarico delle acque dal grande bacino". Lo ha annunciato l´assessore regionale all´Ambiente Sara Vito che , assieme all´assessore regionale alla Protezione civile Paolo Panontin, ha compiuto un sopralluogo sulla diga di Ravedis. "Un´opera importante - ha detto la Vito - di un certo impatto, ma che riveste una finalità molto rilevante: quella di rallentare il deflusso verso valle delle acque di piena del torrente Cellina". Il Piano di laminazione è stato predisposto dalla direzione centrale dell´Ambiente assieme alla Protezione civile. E, come ha aggiunto l´assessore Panontin, riguarda un´opera, la diga di Ravedis - "che assolve alle esigenze irrigue dei territori di pianura, e soddisfa la necessità di approvvigionamento di energia, ma è nata per mettere in sicurezza tutto il territorio della Bassa pordenonese dalle esondazioni, nel caso si verifichino abbondanti precipitazioni nell´area montana". "La sua entrata in funzione - ha aggiunto Panontin - ha infatti cambiato radicalmente il presidio del territorio pordenonese nei momenti di piena". Il sopralluogo alla diga, e alle opere idrauliche che la compongono, guidato dal presidente del Consorzio Cellina Meduna Americo Pippo, coincide anche con l´ultimazione dei lavori inerenti il grande manufatto. Come ha ricordato Pippo nella riunione che ha preceduto il sopralluogo, svoltasi nella sede del Consorzio a Pordenone, il 4 marzo è stato sottoscritto il collaudo tecnico-amministrativo definitivo della diga. Si è così completato l´iter per la realizzazione dell´opera, che era iniziato con la progettazione, risalente al 1979. Mentre l´avvio dei lavori era avvenuto nel 1986. Come hanno ricordato i tecnici del Consorzio, e i responsabili dei lavori sulla diga, si tratta della seconda opera idraulica in ordine di importanza realizzata nel Nord Italia negli ultimi decenni. Il volume dell´invaso che è stato così creato è di 24 milioni di metri cubi. La superficie del lago, una volta a regime, sarà di 120 ettari, mentre la lunghezza sarà di 4 chilometri. Alta sessanta metri, la diga è stata realizzata impiegando 300.000 metri cubi di calcestruzzo, senza l´utilizzo, come consentono le tecniche moderne, di materiali ferrosi. Assieme alla diga, anche i versanti circostanti sono monitorati costantemente con l´ausilio delle più moderne tecnologie.  
   
   
FUCINO: NON PIÙ RINVIABILE PROGETTO DEPURAZIONE ACQUE  
 
L´aquila, 12 marzo 2014 - "Ho scritto all´Autorità di bacino Liri-garigliano-volturno affinché si intervenga e si acceleri il più possibile per la definizione del progetto di prevenzione dell´inquinamento delle acque dei canali del Fucino". È quanto afferma l´assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, nella richiesta inviata in una lettera alla segreteria generale, Vera Corbelli. "Da qualche anno - spiega l´assessore - l´Arta Abruzzo tiene sotto controllo la qualità delle acque di superficie nei canali del Fucino, su richiesta dell´Asl 1. Purtroppo da quasi due anni gli esiti di tali analisi microbiologiche, effettuate con cadenza trimestrale, rilevano una sempre più marcata presenza di colibatteri fecali, escherichia coli e di salmonella spesso oltre i limiti fissati nelle norme di legge. Infatti l´estate scorsa lo stesso Prefetto dell´Aquila, dopo aver incontrato in due occasioni diverse gli Enti interessati (Regione, Cam, Provincia, Consorzio di bonifica e Opere pubbliche), ha invitato il gestore dei canali e l´ente d´Ambito marsicano a metter in atto, in tempi rapidi, i procedimenti per la depurazione dei reflui. Inoltre il Comune di Avezzano, dallo scorso mese di settembre ha emesso, ed è tutt´oggi in vigore, un´ordinanza di divieto di irrigazione con le acque di superficie fluenti nei canali consortili, sul cui territorio si era manifestata la maggiore presenza di inquinanti delle acque. Infatti ? sottolinea Febbo - la scorsa settimana il Comune di Avezzano ha indetto una conferenza di servizi nella quale è stato evidenziato come il problema dell´inquinamento delle acque del Fucino è strutturale perché legato ad una non corretta depurazione delle acque per il 90% delle cause. Pertanto - conclude l´assessore alle Politiche agricole - è urgente intervenire in tempi brevi ed eseguire celermente la convenzione stipulata dalla Regione Abruzzo con l´Autorità di Bacino per la redazione di un progetto preliminare che affronti le criticità del Fucino, sintetizzabili in irrigazione, depurazione e tutela del territorio".  
   
   
ACQUA: GIORNATA DI STUDIO "UNESCO AND WATER"  
 
Perugia, 12 marzo 2014 – L´assessore regionale all´Ambiente, Silvano Rometti, è intervenuto alla giornata di studio "Unesco and Water", organizzata dall´Università per Stranieri di Perugia, in collaborazione con la Federazione Italiana Club Unesco. L´iniziativa è servita anche per presentare la "Unesco Water Chair in "Water Resources Management and Culture", il riconoscimento, assegnato all´Università per Stranieri di Perugia dall´Organizzazione delle Nazioni Unite per l´Educazione, la Scienza e la Cultura. In apertura del suo intervento l´assessore Rometti ha espresso soddisfazione per la presenza a Perugia, sede del Segretariato Unesco del Programma mondiale per la valutazione dello stato delle risorse idriche "Wwap", del direttore della divisione Water Sciences dell´Unesco e segretaria dell´International Hydrological Programme, Blanca Jiménez Cisneros. "La Regione – ha ricordato Rometti – insieme alle istituzioni interessate, si è fortemente impegnata per mantenere in Umbria il Segretariato Unesco del Programma, che tra i suoi compiti ha il coordinamento del Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sulla valorizzazione delle risorse idriche, uno straordinario strumento per monitorare lo stato delle acque a livello planetario e individuare i programmi nazionali e locali più efficaci affinché l´acqua sia patrimonio di tutti". Rometti ha ricordato che, "proprio in Umbria, nella sede del Segretariato Unesco del "Wwap" di Villa Colombella, è stato redatto il Quarto Report del Wwap presentato al ‘World Water Forum che si è tenuto a Marsiglia a marzo 2013 e che rappresenta uno straordinario strumento per avere una visione planetaria sulla risorsa idrica". "L´obiettivo delle istituzioni – ha aggiunto - è di individuare soluzioni idonee perché l´acqua diventi patrimonio di tutti e si trasformi in bene comune, in un concreto diritto riconosciuto ad ogni latitudine. Il mantenimento dell´Osservatorio mondiale in Umbria consentirà alla sede Wwap di Colombella di essere anche in futuro punto di riferimento di tutte le Agenzie dell´acqua, il luogo in cui ricevere e mettere insieme, secondo un preciso disegno organico, tutti i diversi contributi in materia".  
   
   
LOMBARDIA.RIFIUTI: NON ESISTE SOLO L´EMILIA ROMAGNA  
 
Milano, 12 marzo 2014 - "Prendiamo atto che il neo ministro dell´Ambiente Gian Luca Galletti, parlando di gestione dei rifiuti, a margine di un convegno promosso a Bologna, abbia ribadito, non solo, che non saranno penalizzate le regioni virtuose come l´Emilia, ma che non mancherà l´appoggio del Ministero. Ora mi aspetto che il ministro si ricordi anche della Lombardia, in assoluto la regione più virtuosa anche dal punto di vista della gestione dei rifiuti". Così l´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi ha commentato le parole del ministro dell´Ambiente Galletti. Svista Sulla Lombardia - "Ma mi aspetto soprattutto – ha proseguito Terzi - che non faccia mancare il suo apporto, soprattutto economico, sui temi ambientali. Perché va bene essere trasparenti, responsabili ed efficienti, ma, se non si premiano questi comportamenti, si rischia di penalizzare ulteriormente gli sforzi fatti. E sono certa che Galletti saprà farsi perdonare la svista sulla Lombardia, da sempre una delle regioni trainanti del Paese e impegnata quotidianamente nel migliorare la qualità ambientale della sua comunità". No A Scarica Barili - "Come primo atto - ha concluso la titolare regionale dell´Ambiente - mi aspetto l´abbandono immediato dell´ipotesi di realizzazione di una rete nazionale sugli inceneritori, che scaricherebbe il peso delle inefficienze di alcune regioni su quelle più virtuose, come, appunto, la Lombardia".  
   
   
CALABRIA: IL PUNTO SULLA SITUAZIONE RIFIUTI  
 
Catanzaro, 12 marzo 2014 - L’assessore regionale all’Ambiente Francesco Pugliano ha convocato una conferenza stampa per aggiornare gli organi di informazione in merito alle condizioni dell’emergenza rifiuti. Nel corso del suo intervento ha dichiarato: “Le previsioni da me annunciate lo scorso 31 gennaio, nel corso di una seduta del Consiglio regionale, dove ipotizzavo una possibile situazione di crisi nel sistema dei rifiuti, sono state da molti giudicate quasi apocalittiche. Purtroppo si sono dimostrate attendibili, considerato che in tutta la Calabria registriamo situazioni di gravi difficoltà. Sono circa 40 mila le tonnellate di rifiuti accumulate nei 25 giorni di chiusura della discarica di Pianopoli, con circa la metà nella provincia di Cosenza. Il sette febbraio ho inviato una lettera di aiuto e sostegno a tutti gli assessori all’ambiente delle altre Regioni, chiedendo un supporto temporaneo di circa 3 o 4 mesi per superare questo momento di difficoltà. Le risposte, purtroppo, sono state tutte negative. Nella situazione attuale riusciamo a gestire la produzione giornaliera, circa 2.400 tonnellate, grazie alla riapertura di Pianopoli e alla legge regionale 6/2014 approvata dal Consiglio. Per togliere dalle strade le 40 mila tonnellate, considerata l’indisponibilità delle altre regioni, resta la strada dell’invio all’estero, una soluzione che non sarà pronta prima di tre mesi. In questo periodo occorrerà quindi trovare soluzioni interne alla regione. Al momento abbiamo tre strutture autorizzate: Melicuccà (pubblica), Celico e Scala Coeli (private). La discarica di Melicuccà è ancora sotto sequestro e quindi non utilizzabile. Su Celico e Scala Coeli c’è la contrarietà dei Sindaci e dei comitati civici. La responsabilità che si sta assumendo chi alimenta il fronte del no all´utilizzo di queste due discariche è che la Calabria, per altri tre mesi almeno, resterà invasa dai rifiuti. La partita si sta giocando quasi esclusivamente sul territorio cosentino. Su Celico registriamo posizioni strumentali ed irresponsabili da parte del Sindaco che dice no al conferimento dei rifiuti di Cosenza, nonostante faccia parte di un elenco di comuni con le più alte percentuali di raccolta differenziata. Soluzioni alternative a Celico, autorizzata nel 2008, e Scala Coeli, autorizzata a marzo del 2010 e quindi prima del nostro insediamento, non siamo in grado di trovarle. Vorrei puntualizzare, inoltre, che l’autorizzazione della discarica di Celico, diversamente da quanto sostengono i sindaci, il presidente della Provincia di Cosenza e i parlamentari, prevede la possibilità di conferire anche il rifiuto indifferenziato (tal quale). C´è in atto una strumentalizzazione politico elettorale - ha aggiunto l’Assessore Pugliano - perché non mi convince il fatto che rappresentanti istituzionali di una sola area politica, sindaci, presidente di Provincia e parlamentari, supportino la posizione di chiusura del sindaco di Celico senza conoscere gli atti e le autorizzazioni. Proporre modelli a “rifiuto zero” e raccolta differenziata ci trova tutti d’accordo, ma bisogna occuparsi anche di non lasciare i rifiuti per strada. Siamo fortemente preoccupati anche perché la primavera ormai è alle porte, e l’aumento delle temperature potrebbe provocare rischi igienico-sanitari. Vorrei quindi richiamare tutti ad un maggiore senso di responsabilità – ha concluso l’Assessore Pugliano - sia gli amministratori interessati, sia i cittadini invitandoli a non far aumentare i cumuli di rifiuti con ingombranti o con imballaggi”