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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Gennaio 2015
CROWD SOURCING E STAMPA 3D RIVOLUZIONERANNO LA NOSTRA SOCIETÀ?  
 
Strasburgo, 28 gennaio 2015 - Su internet gli esperti di tutto il mondo possono incontrarsi e lavorare su un progetto, mentre i cittadini possono investire e sostenere le loro idee sui siti di crowd sourcing. Le idee possono essere progettate in un paese e immediatamente prodotte in un altro. Qual è l´impatto di queste tecnologie sull´economia? La commissione Stoa si è confrontato sul tema. La combinazione a lungo termine di tutte queste tecnologie possono rivoluzionare l´industria e l´economia globale? Il crowd funding è la pratica di finanziamento di un progetto raccogliendo piccole somme di denaro da un grande numero di persone, in genere tramite siti come Kickstarter e Indiegogo. La stampa 3D è un processo di fabbricazione di oggetti solidi tridimensionali a partire da un file digitale. Grazie al rapido sviluppo della stampa 3D è possibile costruire oggetti meno costosi utilizzano molto meno materiale. Se la tecnologia di stampa 3D continuerà a svilupparsi, sarà possibile stampare oggetti 3D in casa utilizzando "progetti digitali" creato da molti utenti e scaricati da Internet. Il lavoro, il trasporto e i costi di stoccaggio possono essere così drasticamente ridotti.  
   
   
17 NUOVI PROGETTI NELL’AMBITO DI H2020 PER CELEBRARE LA ROBOTICA  
 
Bruxelles, 28 gennaio 2015 - Con una quota pari al 32 % del mercato globale, l’Europa ha buone possibilità di ricoprire un ruolo importante nel campo della robotica negli anni a venire. In quest’ultimo periodo gli ingegneri europei si sono impegnati per guadagnarsi una posizione di primo piano in settori come i robot simili alle piante, i bracci robotici, i robot umanoidi, la tecnologia incentrata sull´uomo, l´intelligenza artificiale o persino la robotica cognitiva. E adesso non è il momento di prendersi una pausa: la tecnologia si sta evolvendo a un ritmo vertiginoso e per tenere il passo con questi cambiamenti è necessario un impegno continuo verso ambiziose iniziative di R&s. Il segno più recente di questo impegno continuato da parte dei responsabili delle decisioni dell’Ue è l’annuncio del finanziamento dei primi 17 progetti nell’ambito di Orizzonte 2020. Tra questi, 13 fanno parte delle “Azioni di ricerca & sviluppo” incentrate sullo sviluppo di abilità e tecnologie chiave rilevanti per la robotica industriale e di servizio, mentre 4 sono “Azioni di innovazione” volte a introdurre, testare e convalidare soluzioni innovative in un contesto reale. Una cosa che si nota immediatamente quando si esaminano i vari progetti è la loro visione riguardo a quello che dovrebbe definire la robotica in futuro. Questa visione si può riassumere in quattro obiettivi distinti ma complemetari: ispirarsi alle specificità umane, superare i limiti del nostro corpo, assisterci in compiti noiosi o difficili e aiutarci ad affrontare sfide globali. Nell’ambito di Orizzonte 2020, i robot dovranno prima di tutto capirci meglio. Un esempio interessante è il progetto Robdream, che si propone di rendere le fasi inattive dei robot il più utili possibile per gli esseri umani: proprio come gli esseri umani sognano quando dormono, il processo di apprendimento dei robot non dovrebbe finire spingendo il tasto “off”. I robot invece dovrebbero sfruttare al massimo questo tempo di riposo per riflettere sulle esperienze fatte e migliorare la capacità di risolvere i problemi che si presenteranno in futuro. Allo stesso modo, i robot del futuro hanno ancora molto da imparare dagli esseri umani in termini di interazione con il loro ambiente e i loro “colleghi” umani e progetti come Soma (“Soft-bodied Intelligence for Manipulation”) e Cogimon (“Cognitive Interaction in Motion”) promettono di essere passi nella giusta direzione. Quindi i robot dovrebbero diventare copie perfette dei loro creatori? Assolutamente no. Più la tecnologia si evolve, più vediamo i robot come mezzi per aiutarci a svolgere compiti difficili o noiosi. Pensate alla pulizia di rifiuti nucleari (Romans), la manutenzione industriale (Secondhands), lo svolgimento di varie operazioni sulle catene di montaggio (Sarafun), la costruzione di aeroplani (Comanoid), la manutenzione di siti industriali (Aeroarms), la pulizia dei pavimenti (Flobot), l’ispezione dei siti di disastri in condizioni di bassa visibilità (Smokebot), il controllo delle istallazioni sottomarine (Wimust) o persino la raccolta dei peperoni (Sweeper). La complementarietà tra umani e robot è fondamentale e raggiunge il suo culmine con Centauro, un progetto ispirato alla fantascienza che si occuperà della simbiosi tra umani e robot per mezzo dello sviluppo di un robot simile a un centauro. Gli operatori umani potranno controllare questa tecnologia rivoluzionaria per mezzo di una tuta integrale di telepresenza basata sulla realtà aumentata. Un’altra cosa che i robot dovrebbero fare è aiutarci nei momenti difficili, quando la nostra salute e il nostro benessere sono a rischio. Per quanto riguarda il primo caso, ultimamente robot in grado di aiutare le persone affette da Alzheimer o demenza sono stati ampiamente documentati. Ma gli scienziati di H2020 vogliono andare oltre con Retrainer, una tecnologia basata sui robot che aiuta i pazienti neurologici a recuperare le funzioni di braccia e mani e Eureyecase che mira ad aiutare i chirurghi nell’uso molto delicato di chirurgia vitreoretinica dell’occhio. Il benessere poi sarà assicurato dalla tecnologia robotica sviluppata nell’ambito di Flourish, un progetto che riguarda l´uso della robotica per tecniche agricole di precisione, un passo importante se vogliamo nutrire una popolazione mondiale che continua a crescere. Con questi progetti, l’Ue propone obiettivi ambiziosi per la tecnologia robotica del futuro e prepara il terreno per una nuova era di collaborazione tra esseri uamani e robot a beneficio di tutti. Per ulteriori informazioni, visitare: http://ec.Europa.eu/programmes/horizon2020/    
   
   
VENDOLA: "PORTARE SPAZIO IN REGIONI EUROPEE A SERVIZIO DEGLI UTENTL"  
 
Bari, 28 gennaio 2015 - Come portare “lo spazio” nelle regioni europee, a vantaggio non solo del sistema delle piccole e medie imprese ma soprattutto degli utenti finali, potenziali fruitori delle applicazioni spaziali, e come avviare un dialogo e una collaborazione permanente, sempre in tema di spazio, tra Regioni, Istituzioni europee, Agenzia spaziale europea e stakeholders. Questi i temi principali che il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, in qualità di Presidente di Nereus, la rete delle regioni europee che si occupano di spazio, ha discusso nel Management Board della rete e ha affrontato nella due giorni di missione a Bruxelles. Due gli eventi pubblici sul tema ‘spazio’ annunciati dal Presidente Vendola e in programma nei prossimi mesi. La Conferenza “Lo Spazio per la crescita e per l’occupazione” (Space4growth and Jobs), organizzata in collaborazione con il Comitato delle regioni che si svolgerà a Bruxelles la prossima primavera con l’obiettivo di sottolineare il ruolo fondamentale e multiplo dello spazio per una crescita globale (che vada dal campo sociale a quello economico e culturale), e il Workshop regionale “Space applications” sulle applicazioni spaziali che si svolgerà nella città di Brema il 21 e 22 aprile prossimi. Il Presidente Vendola ha poi incontrato Carlo Des Dorides, Direttore dell’Agenzia Europea per la Navigazione Satellitare (Gsa). “Siamo tutti consapevoli - ha sottolineato Vendola - della rilevanza dei programmi di cui si occupa l’Agenzia europea per la navigazione satellitare e di come, oggi, il posizionamento via satellite sia essenziale per la prosperità socio-economica e di come il Gnss (Global Navigation Satellite System) sia già diventato la colonna portante di un’industria in crescita che vale miliardi di euro”. Durante l’incontro con il direttore della Gsa, il Presidente Vendola ha sottolineato come la Puglia, una regione fortemente impegnata nello sviluppo del proprio sistema aerospaziale, stia ora sviluppando un progetto per far diventare l’aeroporto di Grottaglie, un test range per l’aviazione e per i mezzi di pilotaggio remoto. In tal senso, l’utilizzo di applicazioni spaziali nel settore del traffico aereo, come Egnos e Galileo (vedi note), potrebbe essere decisivo grazie alla precisione dei segnali ad essi legati. Nel corso dell’incontro con Jerzy Buzek, Presidente della Commissione Itre (Industria ricerca ed energia) del Parlamento europeo, Vendola ha sottolineato la necessità di avviare una collaborazione per condividere contenuti ed esperienze con il fine di individuare casi concreti di implementazione di politiche spaziali di successo, dal campo dell’educazione a quello della ricerca e dello sviluppo industriale, a livello regionale, nazionale ed europeo. Infine ad Angelika Niebler, Membro dell’Intergruppo Sky&space e della Commissione Itre (Industria ricerca ed energia) del Parlamento europeo, Il Presidente Vendola ha proposto di avviare una cooperazione rafforzata, tra la Puglia e la Regione della Niebler, la Bavaria, nell’ambito delle attività di Nereus per confrontare modelli regionali di buone pratiche nel settore spaziale, centrate sul tema dell’innovazione. L’incontro si è concluso con un invito da parte di Angelika Niebler a predisporre una missione bilaterale tra i rappresentati delle due regioni ed i relativi distretti aerospaziali. Che cosa è la Gsa? L´agenzia del Global Navigation Satellite Systems (Gnss) europeo conosciuta con l’acronimo Gsa (Global Navigation Satellite System Agency), è un´agenzia dell´Unione Europea che gestisce una serie di attività relative ai programmi europei di posizionamento e navigazione via satellite Galileo ed Egnos. Il motto è “portare lo spazio vicino alle esigenze dei cittadini”. Che cosa é Galileo? Nello spazio Galileo sara`composto da 22 satelliti in orbita che forniranno informazioni di posizionamento con una precisione ed affidabilità senza precedenti. I satelliti saranno gestiti e monitorati da varie stazioni terrestri per assicurarne il corretto funzionamento. La configurazione di Galileo fornirà una copertura continua di tutta la superficie terrestre e un qualsiasi punto sarà coperto da sei fino ad otto satelliti in qualsiasi momento. Questo assicurerà dati di posizionamento completi ed altamente accurati per l’intero pianeta, anche per le città in cui i grattacieli possono ostacolare i segnali. Galileo sarà compatibile con il sistema statunitense Gps e con quello russo Glonass. La compatibilità con altri Gnss é un obiettivo importante per l’Europa, anche con i nuovi sistemi che sono attualmente in fase di sviluppo nella Repubblica popolare cinese. Galileo sarà inoltre interoperabile con il Gps. Che cosa è Egnos? Il sistema Egnos rappresenta un primo passo verso la qualità di Galileo ed è già operativo e disponibile in tutta Europa e nel Mediterraneo. Egnos sta attualmente offrendo a tutte le applicazioni Gps una migliore precisione e un migliore livello di servizio nelle applicazioni critiche sotto il profilo della sicurezza.  
   
   
INSIEL MERCATO: ASSESSORE FVG- SINDACATI, GARANTIRE CERTEZZE AI DIPENDENTI  
 
Trieste, 28 gennaio 2015 - L´assessore regionale alla Funzione pubblica del Friuli Venezia Giulia Paolo Panontin ha incontrato a Trieste i rappresentanti delle organizzazioni sindacali con i quali è stata affrontata la questione dei 26 ex dipendenti della Società informatica regionale Insiel che hanno promosso una causa contro il trasferimento a Insiel Mercato, la Società scorporata nel 2009 da Insiel e ceduta al gruppo privato Tbs, in base al decreto Bersani sulle società che svolgono attività in-house per conto di Enti pubblici. L´assessore era affiancato dal direttore generale della Regione Roberto Finardi. Come hanno spiegato i sindacalisti, in base alla sentenza i 26 ricorrenti dovrebbero rientrare in Insiel, mentre però si attende ancora il giudizio di appello che potrebbe rovesciare la sentenza di primo grado, creando così una situazione di incertezza sul loro futuro. Panontin ha confermato di seguire da vicino il problema, mantenendo costanti e frequenti contatti con i vertici di Insiel. "Sul piano politico - ha osservato l´assessore - è importante riprendere in mano e rilanciare gli accordi sottoscritti da Insiel con Insiel Mercato all´atto della cessione, in modo da dare certezze ai dipendenti della Società ceduta al gruppo Tbs".  
   
   
PROGETTO “DIGITAL ANGELS” STUDENTI ESPERTI IN NUOVE TECNOLOGIE INSERITI NELLE PMI VENETE  
 
 Venezia, 28 gennaio 2015 - “L’agenda Digitale del Veneto è uno strumento in progress e riteniamo di essere a buon punto nella sua realizzazione. E’ un mosaico composto da tanti tasselli, ma uno dei più interessanti è il progetto “Digital Angels” che la Regione promuove per l’inserimento nelle Pmi venete di giovani laureandi, dotati di qualificate competenze digitali, per aiutarle a superare una situazione di ritardo nell’utilizzo delle nuove tecnologie”. Così il vicepresidente della Regione e assessore all’informatizzazione Marino Zorzato ha presentato oggi a Palazzo Balbi, a Venezia, l’avvio del progetto “Digital Angels”, intervento innovativo per aumentare la competitività delle Pmi venete e le competenze digitali degli addetti e favorire così l´ingresso delle piccole e medie aziende nel mondo dell´economia digitale. Con l’occasione Zorzato ha anche annunciato che lunedì 2 febbraio si svolgerà a Villa Ottoboni a Padova una giornata dedicata a tutte le azioni dell’Agenda Digitale del Veneto come strumento di crescita, strutturata in modo molto operativo per essere utile a tutti i partecipanti. La Regione – ha spiegato Zorzato – finanzia con 840 mila euro il progetto “Digital Angels” che consentirà agli imprenditori di rivolgersi alle quattro università venete, con le quali a breve saranno sottoscritte specifiche convenzioni, per avere il nominativo di un laureando in discipline relative al mondo digitale. Si prevede l’inserimento nel corso del 2015 di almeno 420 universitari. Ogni studente farà uno stage di tre mesi in azienda, grazie ad un contributo regionale di 1500 euro, “contaminando” le imprese con le proprie competenze digitali e facendo contemporaneamente esperienza del mondo del lavoro. “E’ un’opportunità che viene offerta alle Pmi venete, spesso refrattarie alle innovazioni – ha concluso Zorzato – per aprirsi all’utilizzo degli strumenti informatici e a nuove prospettive di crescita. Sono già in corso i contatti con le associazioni di categoria per definire le modalità con cui individuare le aziende per l’inserimento dei giovani”. Gli studenti potranno aiutare, ad esempio, a gestire siti internet, a promuovere attività online, e-commerce, web marketing, comunicazione aziendale, a progettare e sviluppare applicazioni per smartphone, tablet, web e social media.  
   
   
OTTOMILA BAMBINI A RISCHIO DISPERSIONE PROGETTO DEL COMUNE DI MILANO CONTRO L´ABBANDONO SCOLASTICO COINVOLTI OLTRE 2.600 ALUNNI IN 50 SCUOLE CON PERCORSI DI SOSTEGNO MOTIVAZIONALE, SPORTELLI DI ASCOLTO, AIUTO PER I COMPITI, LABORATORI TEATRALI  
 
Milano, 28 gennaio 2015 – Percorsi di sostegno didattico-motivazionale, laboratori sull’affettività, sportelli di ascolto psicologico per i ragazzi e i genitori, aiuto individuale nei compiti, corsi di italiano per alunni (e mamme) stranieri, laboratori teatrali, di narrazione e ludico-didattici estivi, interventi di mediazione linguistica: sono alcune delle iniziative realizzate in otto zone di Milano, per contrastare la dispersione scolastica. Per la prima volta, infatti, il Comune di Milano ha avviato un progetto coordinato in 8 zone della città che ha coinvolto 50 scuole, primarie e secondarie di primo grado, per oltre 2.600 bambini, sostenendoli nel loro processo di integrazione scolastica. Le diverse iniziative, realizzate da associazioni e cooperative del terzo settore, hanno interessato i bambini, ma anche i genitori e il personale educativo e didattico. Con il progetto, reso possibile grazie a fondi della legge 285/97 (Piano Infanzia), è nato anche l’Osservatorio cittadino sulla dispersione e l’integrazione scolastica, che ha prodotto per la prima volta un’analisi della situazione della dispersione scolastica nella nostra città, attraverso i dati dell’Anasco, l’Anagrafe scolastica del Comune. "Nonostante la dispersione scolastica a Milano sia in diminuzione - ha dichiarato l´assessore all´Educazione e istruzione Francesco Cappelli - si tratta di un fenomeno cui prestare particolare attenzione: per questo abbiamo deciso per la prima volta di mettere a sistema un progetto esteso su tutta la città per contrastare l´abbandono, rivolto ai bambini delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Il progetto ha dato risultati concreti e molto soddisfacenti, migliorando il benessere scolastico di molti bambini, italiani e stranieri. Per questo motivo intendiamo, anche con il prossimo Piano Infanzia, realizzare un nuovo progetto dedicato agli alunni a rischio abbandono”. Dalla ricerca risulta che a Milano sono 8.096 i bambini delle scuole primarie e secondarie di primo grado a ‘rischio di dispersione scolastica’, ossia l´8,70% di tutti gli alunni. Il 40,4% sono bambini stranieri nati all´estero (3.274 bambini), il 39,9% italiani (3.230 bambini) e il 19,28% (1.561 bambini) stranieri nati in Italia. In sintesi, quasi un bambino su 10, ossia circa 2 alunni per classe, rischia di abbandonare la scuola e non raggiungere il diploma di terza media. Dallo studio (dati dell´anno scolastico 2013/2014) emerge anche che il 42,84% dei bambini stranieri nati all´estero viene inserito in una classe inferiore a quella della propria età. Si constata che, purtroppo, spesso questa scelta degli insegnanti, volta ad agevolare l’alunno che non conosce l’italiano, può causare una demotivazione anziché un aiuto. Il 26% di questi ragazzi, infatti, subisce una bocciatura andando così ad appesantire ulteriormente il suo percorso scolastico. Nell’anno scolastico 2013-2014, inoltre, sono stati 354 i ragazzini che hanno smesso di andare a scuola, pari allo 0,38% del totale degli alunni. Si tratta di interruzione di frequenza scolastica non formalizzata, che spesso riguarda bambini stranieri che tornano nei Paesi d´origine senza comunicarlo alla scuola. È la prima ricerca realizzata dal Comune di Milano sulla dispersione scolastica con l’obiettivo di individuare i fattori di rischio. Non ci sono dati degli anni precedenti con cui fare un confronto. "L´aspetto positivo – ha spiegato Massimo Conte, ricercatore della agenzia di ricerca sociale Codici che ha condotto lo studio - è che ora, per la prima volta abbiamo un quadro della situazione e di conseguenza si può intervenire per aiutare questi alunni in difficoltà. Abbiamo a disposizione un quadro molto preciso, zona per zona, quartiere per quartiere, scuola per scuola. In questo modo le politiche educative del Comune possono svilupparsi e intervenire in modo preciso ed efficace”. Il progetto è stato coordinato dall’Agenzia di Ricerca sociale Codici. Hanno partecipato Cooperativa Sociale Tempo per l’Infanzia, Cooperativa Sociale di Solidarietà Onlus – Comin, Soleterre Strategie di pace, La Strada – Società Cooperativa Sociale, Fondazione Padri Somaschi, Cooperativa Sociale Zero5, Cooperativa Spazio Aperto Servizi, Cooperativa Sociale Comunità del Giambellino, Comunità Nuova Onlus, Cooperativa Tuttinsieme, Cooperativa Comunità Progetto, Cooperativa Azione Solidale, Associazione Gruppi di Volontariato Vincenziano, Farsi Prossimo, Diapason, Fondazione Verga, Progetto Integrazione.  
   
   
FORMAZIONE PROFESSIONALE.APPELLO ASSESSORE AD ASSOCIAZIONI CATEGORIA E SINDACATI DEL VENETO  
 
Venezia, 28 gennaio 2015 - L’assessore regionale alla formazione e al lavoro Elena Donazzan ha inviato un messaggio urgente e preoccupato ai Presidenti e ai segretari veneti delle associazioni economiche di categoria – confindustria, confartigianato, cna, confapi, apindustria – delle associazioni di formazione – Formaveneto - e delle organizzazioni sindacali - cgil, cisl e uil del Veneto per sollecitarli a intervenire con urgenza sul Parlamento che sta togliendo alle Regioni la competenza sulla formazione professionale. “Ritengo doveroso informarvi che in queste ore è in atto un’accelerazione in Parlamento – scrive Donazzan - dove si sta votando la riforma costituzionale che ha l’obbiettivo, tra gli altri, di togliere alle Regioni le competenze nel settore delle politiche attive e di formazione professionale. Si andrà a centralizzare un tema, quello della formazione legata al territorio, che in questi anni certamente nel Veneto ha permesso a tutti noi di affrontare la crisi con strumenti efficaci. Vi prego di intervenire nelle forme che riterrete, ma con somma urgenza, perché si tratta di uno stravolgimento – conclude - con cui si cancellerebbe non tanto una competenza della Regioni, che per altro si sono già attivate per provare a migliorare il quadro normativo, ma si penalizzerebbe proprio quella buona formazione strettamente legata ai bisogni del mondo del lavoro”.  
   
   
MARONI: REGIONE IN PARCO MONZA? GOVERNO NON HA RISPOSTO SU DEFISCALIZZAZIONE  
 
Monza, 28 gennaio 2015 - "Sono disponibile a metterci le risorse per fare entrare la Regione nel Parco di Monza, ma non sono disponibile a buttare via 8 o 10 milioni di euro in tasse, per pagare questo ingresso. Considerati anche i tagli che ci ha fatto il Governo, questi 10 milioni li spendo per altre esigenze". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, incontrando i giornalisti, ieri pomeriggio, a Monza, alla Villa Reale, prima di partecipare all´incontro ´Gli Angeli Anti Burocrazia - Un nuovo strumento a sostegno delle imprese´. Errore Del Governo - "Mi spiace, perché tengo a Monza e al suo Gran Premio di F1, ma il Governo dopo i tagli che ha fatto non può chiederci di fare cose impossibili - ha aggiunto Maroni -. Questo è un errore del Governo, di cui non possiamo che prendere atto". Regione Disponibile A Investire, Ma Così Impossibile - "Avevamo chiesto la defiscalizzazione per l´investimento di acquisto della quota del Parco, oggi di proprietà dei Comuni di Milano e di Monza - ha spiegato il presidente -, ma non ci sono novità da Roma: siamo disponibili a rilevare questa quota, a entrare nelle proprietà e a metterci le risorse necessarie anche per convincere la Formula 1 a tenere Monza nel calendario. Il Governo, però, ha deciso di non farlo e questo rende per noi impossibile entrare nella proprietà del parco e fare quello che avevamo in mente".  
   
   
IL PROGETTO EUROPEO ECO INNOVATION EN ALTITUDE SI CHIUDE CON IL SEMINARIO CAMBIAMENTI CLIMATICI E GESTIONE DELLE VIE DI ACCESSO ALL’ALTA MONTAGNA  
 
Aosta, 28 gennaio 2015 - L’assessorato del territorio e ambiente informa che mercoledì 4 febbraio 2015 alle ore 14,30 nell’Aula Magna dell’Università della Valle d’Aosta avrà inizio il seminario transfrontaliero sul tema della gestione delle vie di accesso all’alta montagna in conseguenza ai cambiamenti climatici. Promosso dall’Assessorato e organizzato da Fondazione Montagna Sicura, il seminario chiude il progetto di cooperazione Alcotra Eco innovation en altitude che, sotto il coordinamento della Regione nella veste di capofila, ha visto la realizzazione di interventi innovativi e sperimentali su diversi siti test in quota, in Valle d’Aosta, Savoia, Alta Savoia e Vallese. Nel corso del seminario verrà presentata nello specifico l’indagine condotta da Fondazione Montagna Sicura sull’intero arco alpino relativamente alle pratiche di adattamento e di messa in sicurezza degli accessi ai rifugi, sempre più esposti alle conseguenze e ai rischi del cambiamento climatico. Attraverso una tavola rotonda transfrontaliera sarà inoltre offerto un focus sugli elementi di responsabilità giuridica legati agli accessi all’alta montagna e verranno proposti strumenti di supporto alle decisioni utili ai gestori di rifugio e alle amministrazioni pubbliche. Tra i relatori, oltre ai tecnici dell’Assessorato e di Fondazione Montagna Sicura, figurano il Professor Roberto Calvo, Ordinario di diritto privato dell’Università della Valle d’Aosta, che ha condotto lo studio Rifugi alpini e responsabilità del gestore, oltre ai referenti del Comune di Chamonix e del Cantone del Vallese. «Gli impatti del cambiamento climatico sui territori di montagna – specifica l’Assessore al territorio e ambiente Luca Bianchi - sono nostro malgrado sempre più evidenti e diventa pertanto prioritario definire ed attuare strategie comuni anche sulle regioni transfrontaliere attraverso la condivisione di conoscenze e di buone pratiche. Il progetto Eco innovation en altitude, nato in ambito Espace Mont-blanc, ha fornito importanti risultati in questo senso, grazie alla fruttuosa collaborazione di tecnici, professionisti della montagna e gestori di rifugio dei tre Paesi.»  
   
   
PARCO MINERARIO ELBA, ROSSI: "LA REGIONE È INTERESSATA A SUBENTRARE ALLA PROVINCIA"  
 
 Firenze 28 gennaio 2015 – Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha appena inviato una lettera al presidente della Provincia di Livorno, Alessandro Franchi con la quale, relativamente alla società di gestione del Parco Minerario dell´Isola d´Elba, manifesta "l´interesse della Regione a subentrare alla Provincia di Livorno acquisendo la vostra quota azionaria" che è pari al 75,42% del totale. "Riteniamo - spiega Rossi nel testo - che l´impegno della Regione potrebbe così mantenere la gestione del Parco nella proprietà pubblica e consentirebbe di inserirlo adeguatamente nelle competenze di tutela del patrimonio storico, paesaggistico e archeologico, per loro natura di carattere pubblicistico, e nell´ambito delle funzioni di tutela dell´ambiente naturale particolarmente in quello relativo al Parco Nazionale dell´Arcipelago Toscano". Il presidente della Regione aggiunge che le procedure amministrative per il concreto acquisto delle azioni del Parco da parte della Regione Toscana dovranno seguire il loro iter, che prevede una espressione formale da parte del Consiglio Regionale. "Tuttavia – precisa Rossi - questa mia lettera rappresenta l´espressione chiara di volontà politica del governo della Regione". Il presidente ritiene inoltre che nelle more dell´espletamento delle procedure amministrative regionali quanto di quelle relative all´asta pubblica, sarebbe opportuno siglare un protocollo d´intesa fra la Regione Toscana, la Provincia di Livorno e gli altri enti pubblici detentori di quote azionarie del Parco "al fine di condividere finalità e modalità per la valorizzazione del Parco minerario dell´Isola d´Elba, nella prospettiva del cambiamento della composizione proprietaria dello stesso". E in tal senso gli uffici della Regione intendono procedere, elaborando una prima bozza di protocollo che verrà poi inviato a tutti i soggetti interessati.  
   
   
SISMA, MARONI FIRMA ORDINANZA PER RICOGNIZIONE SU EDIFICI PUBBLICI  
 
Milano, 28 gennaio 2015 - Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha firmato, in qualità di commissario delegato per l´emergenza sisma del 20 e 29 maggio 2012, una nuova Ordinanza in favore dei territori lombardi colpiti dal terremoto. In particolare, con l´Ordinanza n. 82 si dà incarico alla struttura commissariale di effettuare la ricognizione complessiva e finale degli edifici pubblici o ad uso pubblico che abbiano subito danni, con l´esclusione degli edifici municipali e scolastici (già oggetto delle precedenti Ordinanze n. 50 e 69), in modo da disporre degli elementi necessari per completare il ´Piano degli interventi urgenti per il ripristino degli immobili pubblici danneggiati´. La scelta degli edifici o delle categorie di edifici sui quali intervenire prioritariamente verrà fatta successivamente, sulla base dell´esito della ricognizione. "Si tratta di un importante provvedimento, atteso da tempo e concordato con il territorio, al quale il presidente Maroni ha dato risposta" dichiara il consigliere regionale Anna Lisa Baroni, incaricata dal governatore della Lombardia del raccordo con le Istituzioni e le rappresentanze degli interessi presenti nell´ambito territoriale colpito dal sisma.  
   
   
SISMA IN EMILIA ROMAGNA, BONACCINI SIGLA IL PRIMO CONTRATTO PER UNA RICOSTRUZIONE DEFINITIVA GESTITA DALLA STRUTTURA COMMISSARIALE  
 
 Bologna, 28 gennaio 2015 - “Sappiamo che nell’area colpita dal terremoto c’è ancora tanto da fare, ma abbiamo tutta la determinazione che serve per proseguire l’ottimo lavoro avviato dalla precedente amministrazione regionale: non saremo tranquilli fino a che l’ultimo cittadino o impresa non saranno stati giustamente risarciti e ogni edificio ricostruito”. Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, a margine della firma apposta ieri nella sede di viale Aldo Moro sul contratto siglato con un raggruppamento temporaneo di impresa che avvia la prima ricostruzione definitiva gestita dalla struttura commissariale, quella del plesso di scuola primaria “Tassoni” sito in via dei Mille nella frazione di Piumazzo a Castelfranco Emilia (Mo). Il raggruppamento d’imprese che si è aggiudicato la gara d’appalto, gestita dalla Regione per agevolare il Comune di Castelfranco secondo i termini previsti da una convenzione siglata lo scorso luglio, ha sede a Modena. La convenzione definiva che il Comune di Castelfranco trasferisca al Commissario le risorse finanziarie necessarie al cofinanziamento dell’intervento di demolizione e ricostruzione, per un importo di 1 milione e 300 mila euro. Il contratto siglato oggi prevede 210 giorni per eseguire i lavori, quindi la nuova struttura dovrà essere inaugurata a settembre 2015 in occasione dell’inaugurazione del prossimo anno scolastico. Attualmente la scuola “Tassoni” trova spazio in un edificio temporaneo che risulta privo di spazi necessari quali mensa e palestra, che sono garantiti in uno stabile attiguo. Un’analoga procedura è stata avviata per il Comune di San Prospero, il cui contratto è in via di sottoscrizione, e altre saranno attuate per la ricostruzione di edifici a Camposanto e Concordia, sempre in provincia di Modena. Lunedì prossimo, come annunciato, Bonaccini presiederà una riunione ordinaria di Giunta regionale a San Felice sul Panaro, uno dei centri del modenese più colpiti dal sisma del 2012, durante la quale ci sarà anche un momento di incontro con i sindaci dei comuni terremotati.  
   
   
PROTEZIONE CIVILE: AL VIA LA FORMAZIONE PER OLTRE 1.200 OPERATORI E VOLONTARI AVVIATO IL NUOVO PIANO FORMATIVO RIVOLTO SIA AL PERSONALE DELL´AGENZIA CHE AGLI OPERATORI DELLE 420 ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO ISCRITTE NEGLI ELENCHI DELLA REGIONE LAZIO  
 
Roma, 28 gennaio 2015 - L’agenzia regionale di Protezione Civile, in collaborazione con l´ Agenzia per lo Sviluppo delle Amministrazioni Pubbliche (Asap), ha avviato il nuovo Piano formativo rivolto sia al personale dell´Agenzia che agli operatori delle 420 associazioni di volontariato iscritte negli elenchi della Regione. Da questa settimana partono 25 edizioni da 8 ore del corso “Sicurezza del volontariato”. Saranno coinvolte almeno 900 unità e l’obiettivo è la tutela della salute e della sicurezza degli operatori di Protezione civile che operano sui diversi contesti e scenari emergenziali con attività di soccorso di supporto e assistenza alla popolazione: dai terremoti alle alluvioni. Al via anche la terza e la quarta edizione del corso di “Elicooperazione”. Durerà 8 ore, coinvolgerà oltre 200 volontari di protezione civile e consentirà agli operatori di comprendere come operare negli scenari di emergenza di antincendio boschivo (Aib) che prevedono l´impiego dell´elicottero. Si terrà al centro polifunzionale di Caprarola. Si è già tenuta la seconda edizione del corso "Tecniche di gestione dei campi d’accoglienza”, che ha coinvolto in totale 70 operatori volontari. Il corso ha avuto luogo nella sede della Direzione Regionale del Lazio e nella Scuola di Formazione Operativa dei Vigili del Fuoco di Montelibretti, dove i corsisti si sono avvalsi anche della professionalità nell´allestimento dei campi si soccorso dei vigili del fuoco. Il piano formativo dell´Agenzia di protezione civile ha avuto inizio nei mesi di novembre e dicembre 2014 con la realizzazione di due edizioni del corso “Tecniche ed interventi sui beni culturali” e ha coinvolto almeno 70 volontari che hanno potuto acquisire le tecniche e le procedure per la rimozione, la catalogazione, l´imballaggio e il trasporto delle opere d´arte dagli edifici pregevoli per arte e storia lesionati da evento sismico. “Con questi corsi coinvolgeremo oltre 1.200 operatori con l’obiettivo di creare una base comune di conoscenze, di capacità, di modalità operative, di procedure condivise, consentendo, in tal modo, agli operatori volontari di protezione civile di acquisire competenze sempre più qualificate – lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: questo per poter operare nel modo migliore e in piena sicurezza negli scenari emergenziali in cui sono chiamati ad operare e per assumere una migliore consapevolezza del ruolo della Protezione Civile nella società".  
   
   
IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI CAROVIGNO. ATTIVATA DALLA REGIONE PUGLIA L´INCHIESTA PUBBLICA  
 
Bari, 28 gennaio 2015 - Nell´ambito del procedimento di verifica di assoggettabilità a Via e di screening di incidenza del progetto per la realizzazione del recapito finale temporaneo dell´impianto depurativo consortile di Carovigno a mezzo di trincee disperdenti complementari allo scarico nel Canale Reale, il Servizio Ecologia della Regione Puglia ha promosso l´Inchiesta Pubblica rivolta direttamente alle Associazioni di Protezione ambientale riconosciute ex art. 13 L. 349/86 e comunque aperta a tutti i soggetti interessati. L´inchiesta pubblica, prevista dall´art. 24 c. 6 del D.lvo 152/2006 e dall´art. 12 c. 4 della L.r. 11/2001 e smi, è convocata per il giorno martedì 3 febbraio 2015 alle ore 11,00 presso la sede regionale di via della Magnolie 6/8 Z.i. Modugno Ba. La documentazione progettuale è visionabile sul portale web della Regione Puglia, al seguente indirizzo http://www.Sit.puglia.it/portal/via/elenchi/procedure+via  ai seguenti records: A.q.p./carovigno/sia/impianto di depurazione 12/01/2015 A.q.p./carovigno/integrazionialsia/impiantodidepurazione/integrazionicds 23/01/2015  La partecipazione ai lavori sarà garantita previa iscrizione nel rispetto delle indicazioni http://www.Regione.puglia.it/web/files/servizio%20stampa%20g.r./prot_929.pdf