Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 01 Aprile 2015
PROMOZIONE CONGIUNTA "BRAND" UMBRIA E FESTIVAL GIORNALISMO: FIRMATO PROTOCOLLO D´INTESA TRA REGIONE E FESTIVAL  
 
 Perugia, 1 apirle 2015 - Regione Umbria e Festival internazionale del giornalismo ("Il Filo di Arianna") intendono attivare una collaborazione pluriennale al fine di realizzare attività che possano valorizzare l´Umbria e il Festival congiuntamente, mediante progetti di promozione e comunicazione. E´ quanto prevede il protocollo d´intesa sottoscritto quest´oggi a Perugia, nella sala Giunta di Palazzo Donini, dalla presidente della Regione, Catiuscia Marini, e da Arianna Ciccone, fondatrice e direttrice del Festival. "Da sempre – ha detto la presidente Marini - la Regione Umbria è stata partner istituzionale del festival, ma con questo atto intendiamo rafforzare il rapporto con il Festival e al tempo stesso utilizzare questo straordinario mezzo di comunicazione per promuovere Perugia e l´Umbria. Inoltre, la nuova forma di collaborazione prevede progetti di promozione che non si limiteranno al solo periodo di durata dell´evento, ma saranno permanenti nell´arco dell´intero anno attraverso il sito internet e dei social media del Festival". "La forma di collaborazione che abbiamo definito – ha detto Arianna Ciccone – è molto innovativa e punta a far ‘viaggiare´ insieme i due brand, quello del Festival e dell´Umbria, ben oltre i confini regionali e nazionali, essendo ormai la platea di riferimento dell´evento ‘globale´. In fondo, non abbiamo fatto altro che recepire ciò che già hanno fatto negli anni coloro che hanno frequentato il Festival che in ogni loro comunicazione hanno sempre fatto riferimento all´evento ed ai suoi luoghi, realizzando una significativa promozione di Perugia e dell´Umbria". Per l´anno 2015 il protocollo prevede che si realizzino progetti relativi a: uno storytelling innovativo che prende a modello il native advertising e i paid post del New York Times e del Washington Post, su cui l´Umbria sarà presente tutto l´anno; realizzazione di press tour per giornalisti stranieri; la Regione a sua volta potrebbe valorizzare la manifestazione dando visibilità alla stessa nei suoi spazi istituzionali, nelle sue azioni promozionali e campagne di comunicazione in Italia e all´estero; nell´ambito del Festival, a cura della Direzione regionale salute e coesione sociale - Strategie di comunicazione, sarà realizzato un Panel "La comunicazione della salute ai tempi dei Social Media delle Apps e la cultura digitale nella Pa"; uno spazio destinato alla Regione all´interno del quartier generale del festival, Hotel Brufani, per la divulgazione di informazioni audiovisive già realizzate per conto delle Autorità di gestione dei Fondi Fse, Feasr E Fesr. La home page del sito del "Festival Internazionale del Giornalismo" (sia in italiano che in inglese) ospiterà inoltre un box per promuovere e dare visibilità alla piattaforma "Umbria, i luoghi del festival del Giornalismo". Il progetto denominato "umbria.Journalismfestival.com" sarà in italiano e in inglese (con due indirizzi differenziati). Il progetto sarà lanciato e promosso sugli account ufficiali del Festival prima e durante il Festival e sarà possibile aggiornarlo e rilanciarlo anche durante l´anno.  
   
   
LFC: SUCCESSO PER LA BASILICATA ALLA FESTA DO CINEMA A LISBONA  
 
Potenza, 1 aprile 2015 - Il Focus Basilicata – nell’ambito di 8½ Festa del Cinema Italiano ( www.Festadocinemaitaliano.com ) – ha riscosso notevole successo di pubblico. La tre giorni dedicata alla cultura e cinematografia regionale ha visto sale gremite di un pubblico misto di età e nazionalità, curioso di conoscere più da vicino le eccellenze della nostra terra. Grazie all’impegno della Lucana Film Commission, i numerosi spettatori del festival hanno potuto visionare le più recenti produzioni realizzate in Basilicata, nonché dialogare con un testimonial d’eccezione, l’attore e regista Rocco Papaleo. Proprio il suo celebre film, Basilicata Coast to Coast, è stato proiettato la sera di venerdì 27 marzo nell’affollatissima sala 3 del cinema São Jorge, sede della rassegna cinematografica lisboeta. Nel pomeriggio di venerdì 27 (ore 16) ha avuto invece luogo l’incontro Basilicata Terra di Cinema, presso l’ambasciata d’Italia, su iniziativa dell’Agenzia Nazionale Italiana del Turismo (Enit) e della Camera di Commercio Italiana di Lisbona. Gli operatori lusitani nel campo dell’audiovisuale e del turismo hanno avuto la possibilità di conoscere le potenzialità che la regione offre nei rispettivi ambiti di competenza, scoprendo tutti i vantaggi provenienti dall’investire su cinema e turismo in Basilicata, due settori in notevole crescita grazie anche all’investitura della città di Matera a Capitale Europea della Cultura (2019). Alla presenza del Consigliere della Sezione Economico-commerciale nonché Capo della Cancelleria Consolare, Luca Spiniello, sono intervenuti Marcello Menichetti (Enit), Paride Leporace (Direttore Lucana Film Commission), Stefania Bruni (Apt Basilicata) e Cristina Matos Silva (Film Commissioner della Lisboa Film Commission). Quest’ultima non ha mancato di manifestare tutto il suo interesse alla collaborazione con la commission lucana. Testimonial Rocco Papaleo, che non ha mancato di sottolineare il profondo legame con la sua terra, componente determinante del suo background artistico. Giornata ricca di suggestioni lucane anche sabato 28. Nel pomeriggio (ore 17e30) è stata rievocata la grande poetica regionale nel corso dell’evento Basilicata: terra di mare, di montagna e poesia (a cura di Carmine Cassino e Clelia Bettini), dialogo immaginario su cinque temi (acqua, donne, terra, luoghi e genti) tra cinque grandi autori lucani e altrettanti portoghesi. Un suggestivo richiamo a un’inimmaginabile prossimità, resa possibile dalla forza evocativa della poesia e dalla maestria musicale di Tiago Morna (guitarra portuguesa). Prima dell’inizio del reading luso-lucano ha preso la parola il direttore della Flc, Paride Leporace, che ha ribadito alla platea gremita il ruolo di cinema e cultura nella nostra regione. Al termine del momento poetico è seguita la proiezione del bellissimo documentario Mater Matera, nato da un’idea di Andrea di Consoli, con regia di Simone Aleandri. Questo straordinario documento, tentativo ermeneutico sull’identità della capitale europea della cultura per il 2019, ha svelato sgli spettatori ancora poco avvezzi alle bellezze lucane la straordinaria anima cangiante della città dei Sassi. Favorevolissima l’accoglienza del pubblico presente, colpito particolarmente dalle immagini della festa della Bruna. La giornata si è poi conclusa (ore 21e30) con la proiezione in anteprima internazionale del film Noi e la Giulia, di Edoardo Leo. Si tratta di una pellicola che, dopo aver riscosso grande successo tra il pubblico italiano nelle ultime settimane, si è imposta anche alla Festa del Cinema Italiano, davanti a una sala Manoel de Oliveira (la più grande del São Jorge) completa in ogni ordine di posti. Il Focus Basilicata si è concluso nel pomeriggio di domenica 29, con la proiezione – nell’ambito della programmazione cortometraggi – del brillante lavoro di Antonio Andrisani e Vito Cea, Sassywood (ironica visione del ruolo “biblico” dei Sassi nella tradizione cinematografica), la cui satira è stata molto apprezzata dal pubblico presente in sala. Una spedizione positiva, dunque, quella della Lucana Film Commission e dell’Apt in terra lusitana, capace di imporre immagine e bellezza della nostra regione nell’ambito di un festival che fa registrare, ogni anno e in una sola settimana, migliaia di ingressi in sala. La Basilicata in Portogallo: mesmo uma bela descoberta.  
   
   
‘MARCHE LANDSCAPE CINE FUND’ AL VIA IL PRIMO FILM PER VALORIZZARE IL PAESAGGIO RURALE. INCONTRO IN REGIONE CON IL REGISTA E ATTORE ADRIANO GIANNINI.  
 
Ancona, 1 aprile 2015 - Le Marche sono l’unica regione italiana ad aver attivato un fondo speciale destinato alla valo-rizzazione del paesaggio rurale attraverso il linguaggio cinematografico, per promuovere il ter-ritorio, i luoghi non urbanizzati e loro cultura. Lo hanno ricordato questa mattina l’assessore all’Ambiente, Maura Malaspina, e la responsabile di Marche Film Commission, Anna Olivucci, nel corso dell’incontro informale in assessorato con l’attore e regista Adriano Giannini, che sta svolgendo sopralluoghi nel territorio regionale insieme al produttore Andrea Vinci – Ombla Production - per realizzare un corto di qualità dal titolo “Sarà per un’altra volta”. Il film, che vedrà la partecipazione dell’attore protagonista Pierfrancesco Favino e che sarà centrato sui paesaggi marchigiani di tipo naturale, è il primo di tre che verranno prodotti con il fondo cinematografico per il paesaggio delle Marche, Marche Landscape Cine Fund, istituito at-traverso una convenzione con Marche Film Commission – Fondazione Marche Cinema e che prevede una dotazione complessiva di 78 mila euro. “Nel rivedere il Piano paesaggistico ambientale – ha rilevato con soddisfazione l’assessore Ma-laspina – abbiamo posto grande attenzione al tema della tutela del paesaggio anche dando vita a politiche attive da raccogliere in ‘un’agenda strategica per il paesaggio’. Perché la qualità paesaggistica si può ottenere non solo con la tutela ma anche con politiche innovative capaci di creare le giuste condizioni per rendere i paesaggi marginali più conosciuti e presenti nell’immaginario così da renderli protagonisti attivi, curati, visitati e capaci di creare nuove op-portunità lavorative per le comunità locali”. In questa direzione, la collaborazione con la Fondazione Marche Cinema Multimedia ha offerto la possibilità di individuare come possibili e rilevanti nuove forme di cooperazione per progettare politiche innovative di valorizzazione del paesaggio attraverso lo strumento della cinematografia. “La difesa, la conservazione e valorizzazione del territorio passano attraverso ‘l´assunzione in carico’ e la presa di possesso che ogni cittadino, e i loro amministratori per loro, riescono a produrre nei confronti del loro stesso territorio - ha sottolineato Anna Olivucci - Diviene sempre più una questione di appartenenza e di identità territoriale. L´immagine di se stessi come cittadini, indissolubilmente legata al proprio territorio come provenienza, come habitat attuale e insieme destino futuro comune, prevede una messa a fuoco di questa stessa immagine esterna e del riflesso nella propria coscienza civile. Se si vuole puntare alla definizione di una coscienza civile ambientale, questo è compito e valore specifico del linguaggio cinematografico. Basti pensare al suo indiscusso appeal, la fascinazione profonda legata alla “narrazione” riuscendo ad animare personaggi e ancor più paesaggi ed ambientazioni”. La produzione ha già svolto vari sopralluoghi in diverse location assistiti da Marche Film Com-mission focalizzando l’attenzione sulle aree del Sasso Simone e Simoncello (versante marchi-giano), le Grotte di Genga e Valle Scappuccia.  
   
   
EX ANSALDO: LA CREATIVITÀ TROVA CASA. PRESENTATO IL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DELL’EX STECCA SARÀ UN LUOGO NUOVO PER MILANO PUNTO DI RIFERIMENTO TRASVERSALE, MULTIDISCIPLINARE E ATTENTO AI LINGUAGGI DELLA CONTEMPORANEITÀ PER L’INCONTRO DI IDEE E PRODUZIONE CREATIVA  
 
Milano, 1 aprile 2015 - “Dopo il Museo delle Culture, nasce all’ex Ansaldo, uno spazio destinato alla creatività, aperto e capace di generare cultura. In questo modo la nostra città si allinea alle maggiori città europee. Da maggio partiranno i lavori di ristrutturazione della Stecca che interessano circa 6mila metri quadri, distribuiti su due livelli nel corpo centrale dello storico stabilimento. Un progetto gestito da un gruppo di associazioni che hanno vinto un bando pubblico e che rispetta la natura ex industriale della zona Tortona, ma anche la sua attuale vocazione innovativa. La Stecca rimarrà comunque sede di molte iniziative anche nel corso dei lavori”. Lo afferma il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia che ha partecipato alla presentazione dei lavori di ristrutturazione degli spazi della Stecca dell’ex Ansaldo in via Tortona. “Sono molte le attività che il Comune ha messo in campo per aiutare a sviluppare le giovani imprese e continueremo su questa strada. Milano non smette di crescere, e di credere in se stessa come centro culturale e creativo per il Paese. Oggi nasce un luogo in più per dimostrarlo, un luogo con una vocazione internazionale dove idee e progetti innovativi potranno svilupparsi e diventare patrimonio di tutti”, conclude il Sindaco Pisapia. Partiranno a maggio i lavori di ristrutturazione e riqualificazione per consegnare alla città uno spazio totalmente dedicato alla creatività e all’innovazione. Il nuovo progetto per la valorizzazione degli oltre 6mila metri quadri dell’Ex Stecca nel cuore di zona Tortona è stato presentato dall’assessore alla Politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico, Università e Ricerca Cristina Tajani insieme con Matteo Bartolomeo, socio fondatore di Avanzi e Make a Cube; Daniela Cattaneo, fondatrice di h+; Nicolò Bini di Esterni e Valentina La Terza, di Arci Milano. “Innovazione, inclusione e socialità trovano casa nello spazio Ex-ansaldo. Si tratta di un progetto ambizioso, di respiro internazionale, destinato a consegnare alla città un luogo totalmente dedicato alla creatività e alle sue molteplici declinazioni, da quella strettamente imprenditoriale a quella più ricreativa”. Così l’assessore alle Politiche del Lavoro, Sviluppo economico, Moda e Design Cristina Tajani che ha aggiunto: ”Quello che vogliamo offrire ai giovani ‘creativi’ e ai cittadini in generale è un luogo fisico e soprattutto uno spazio di relazioni in cui confrontarsi e dialogare perché da questa commistione possano nascere i prodotti, i servizi e le opportunità di domani capaci di generare cultura, occupazione e sviluppo per la città”. Primo rendering Il progetto architettonico e creativo ideato da Arci Milano, Avanzi, esterni, h+, Make a Cube3 con la collaborazione del Comune di Milano si sviluppa intorno al concetto di trasformazione culturale e produttiva attenta a recepire i nuovi linguaggi della contemporaneità in costante divenire mettendo la cultura al centro di ogni processo decisionale come chiave per comprendere e interpretare il mondo e le sue evoluzioni. L’ex-ansaldo sarà una moderna “fabbrica” di produzione culturale dove incubazione, produzione e fruizione coesistono in un unico spazio per la formazione, la creatività, gli eventi, l’impresa, la ristorazione e il tempo libero. Al suo interno si producono idee e imprese, si copre tutto il ciclo dei prodotti, per far sì che ricerca e sperimentazione possano diventare motore di crescita sociale e culturale. Un acceleratore nella creazione di brand culturali e di imprese della creatività del tessuto cittadino per sviluppare economia virtuosa e rigenerativa. Un luogo aperto a tutta la città ma dal respiro internazionale dove far crescere le proprie idee e i propri progetti in una dimensione collettiva. Il progetto di riqualificazione e ristrutturazione firmato da onsitestudio prevede grandi spazi di incontro, di studio, di riflessione e di lavoro - luminosi, fluidi, aperti anche di notte - con laboratori e negozi, sale prova e palchi, serre e cucine. Tutti collegati e in dialogo tra loro dove giovani e meno giovani possano incontrarsi, comunicare, creare o semplicemente riposarsi. Spazi per lavorare in piccoli o grandi gruppi in quello che sarà incubatore e laboratorio, banco di prova e acceleratore per imprese e associazioni, per investitori di venture capital ed early adopter, per progettisti e ricercatori. Le due grandi sale al pianterreno ospiteranno un bar-gastronomia sempre aperto, un bookshop, un cinema-teatro, diversi palchi a disposizione per presentazioni e spettacoli live con un fitto calendario di eventi. Salendo al primo piano, invece, sarà possibile immergersi in un mondo fluido e in continua evoluzione, composto da diversi spazi sempre in sinergia tra loro: il co-working sarà a stretto contatto con i laboratori, favorendo una contaminazione reciproca e originale. L’ostello sarà una residenza per ospiti e artisti di passaggio, un po’ come una seconda casa, un recapito provvisorio ma personale; il ristorante, un mix tra laboratorio e azienda agricola, valorizzerà la produzione e la trasformazione delle materie prime. Il progetto architettonico e culturale proposto si concentra sulla relazione tra le grandi aree ex-industriali, finora vuote e in attesa di destinazione, e una serie di piccoli e grandi volumi che contengono i servizi, accuratamente disposti, volti a creare una sorta di microcittà fatta di slarghi, strade, grandi e piccole piazze popolate di giorno e di notte.  
   
   
EX ANSALDO, PISAPIA: “ALLA STECCA NUOVI SPAZI PER CULTURA, CREATIVITÀ E SVILUPPO”  
 
Milano, 1 aprile 2015 - “Dopo il Museo delle Culture, nasce all’ex Ansaldo, uno spazio destinato alla creatività, aperto e capace di generare cultura. In questo modo la nostra città si allinea alle maggiori città europee. Da maggio partiranno i lavori di ristrutturazione della Stecca che interessano circa 6mila metri quadri, distribuiti su due livelli nel corpo centrale dello storico stabilimento. Un progetto gestito da un gruppo di associazioni che hanno vinto un bando pubblico e che rispetta la natura ex industriale della zona Tortona, ma anche la sua attuale vocazione innovativa. La Stecca rimarrà comunque sede di molte iniziative anche nel corso dei lavori”. Lo afferma il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia che ha partecipato alla presentazione dei lavori di ristrutturazione degli spazi della Stecca dell’ex Ansaldo in via Tortona. “Sono molte le attività che il Comune ha messo in campo per aiutare a sviluppare le giovani imprese e continueremo su questa strada. Milano non smette di crescere, e di credere in se stessa come centro culturale e creativo per il Paese. Oggi nasce un luogo in più per dimostrarlo, un luogo con una vocazione internazionale dove idee e progetti innovativi potranno svilupparsi e diventare patrimonio di tutti”, conclude il Sindaco Pisapia.  
   
   
CENACOLO VINCIANO, ASSESSORE LOMBARDIA: LEONARDO SIMBOLO PER EXPO  
 
 Milano, 1 aprile 2015 - "Un ulteriore e virtuoso tassello della valorizzazione del genio di Leonardo e del sito Unesco del Cenacolo". L´ha detto l´assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia Cristina Cappellini a margine della presentazione del nuovo sistema di illuminazione del capolavoro di Leonardo. Presenti all´evento: Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo; Alberto Artioli, segretario regionale dei Beni Culturali; Sandrina Bandera, direttore del Polo museale regionale della Lombardia; Giuseppe Napoleone, direttore del Museo del Cenacolo; Adolfo Guzzini, presidente di ´iGuzzini illuminazione´. Il Cammino Di Valorizzazione - "Il progetto di illuminazione presentato, ideato e studiato dalla ditta ´iGuzzini´, - ha sottolineato l´assessore Cappellini - si inserisce nel cammino di valorizzazione del genio di Leonardo, che tutte le Istituzioni stanno portando avanti con grande impegno in vista di Expo e del ´dopo Expo´". "Ricordo anche il progetto avviato da Regione Lombardia con la Fondazione Stelline - ha aggiunto -, che vuole far conoscere e valorizzare Leonardo da Vinci e i luoghi che l´hanno visto operare a Milano e in altri territori della Lombardia". Promozione Dei Siti Unesco - "Regione Lombardia - ha proseguito l´assessore - sta portando avanti, in ottica Expo e ´dopo Expo´, una forte valorizzazione del suo patrimonio materiale e immateriale riconosciuto dall´Unesco". "Proprio l´ultima tappa del ´Lombardia Unesco Tour´ - ha concluso Cristina Cappellini - ha riguardato il Cenacolo Vinciano, con il testimonial Franco Branciaroli che ha partecipato alle riprese del video del Centro sperimentale di Cinematografia promosso dalla Regione, raccontando il capolavoro di Leonardo Patrimonio dell´Umanità".  
   
   
ARDENGO SOFFICI E MARIO SIRONI SILENZIO E INQUIETUDINE POGGIO A CAIANO, MUSEO SOFFICI E DEL ‘900 ITALIANO, 28 MARZO – 19 LUGLIO 2015  
 
Poggio a Caiano (Prato), 1 aprile 2015 - Nel programma di approfondimento sull’arte italiana del Novecento il Museo Ardengo Soffici organizza un’esposizione documentaria, curata da Luigi Cavallo, con 20 opere del maestro di Poggio a Caiano e altrettante di Mario Sironi. La mostra (Ardengo Soffici e Mario Sironi. Silenzio e inquietudine, aperta da domani 28 marzo al 19 luglio) sintetizza l’attività dei due pittori nel Xx secolo ed è concepita come antologia parallela: non una comparazione storico-critica, dunque, bensì un’occasione importante per rileggere capitoli essenziali nell’evoluzione della nostra storia. Tra le opere più significative dei vari periodi l’esposizione presenta: per Sironi Il tram e la gru (1921), Nudo di schiena (1942), Paesaggio urbano (1943), L’idolo (1955); per Soffici Scomposizione di piani di zuccheriera e bottiglia (1913), Fruttiera con pere, 1915, Farfa, 1946, Paesaggio toscano (1960), oltre a un inedito Paesaggio (1956), dono di nozze alla figlia dell’editore Vallecchi. Lo stacco culturale e creativo di Soffici (1879 – 1964) e di Sironi (1885 – 1961) è valutato in un raggio di partecipazioni che con la poetica del ‘richiamo all’ordine’ si svolse quale presa di coscienza della realtà: per Soffici il ‘realismo sintetico’, per Sironi la realtà scavata nelle lacerazioni esistenziali dell’individuo. Le due diverse esperienze si estendono fino alle incalzanti vicende degli anni Cinquanta, quando Soffici distillava nel paesaggio toscano una perfetta identificazione, ritmando le sue opere sul corso naturale delle stagioni, mentre Sironi giungeva fino alle più rischiate sperimentazioni dell’informale. ‘Silenzio’ e ‘inquietudine’, le definizioni che fanno da sottotitolo alla mostra, possono essere applicate a entrambi gli artisti: c’è silenzio nei lavori di Sironi sostanzialmente ispirati alla classicità mediterranea e nelle sue periferie, luoghi di una inedita solitudine; c’è silenzio nelle figure e nei paesi dipinti da Soffici per renderne l’esemplare immutabilità. Quanto a ‘inquietudine’ il termine calza perfettamente con l’intreccio di vita e opere, nel cammino che ai più alti livelli hanno entrambi percorso nella nostra società. Un cammino che risulta evidente leggendo le loro biografie, con pagine anche drammatiche e nel sussulto dei loro vari periodi stilistici, dal futurismo al realismo. I contatti tra Soffici e Sironi non sono certo stati frequenti come, ad esempio, quelli tra Soffici e Medardo Rosso, Carrà, de Chirico, de Pisis, Carena. Li legano però significativi argomenti: anzitutto il rispetto per i maestri del passato, per la nostra tradizione formale, per la cultura figurativa. Caratteri del resto, che rappresentano il ceppo riconoscibile dell’arte italiana. La mostra è promossa dal comune di Poggio a Caiano. Collaborano Oretta Nicolini e Luigi Corsetti. In catalogo (Edifir, Firenze, € 15) un testo di Elena Pontiggia.  
   
   
CULTURA: EXPOINCITTÀ, PRESENTATI I VIDEO STORYTELLING ‘INCONTRARTI A MILANO’, ‘BE ART’ E ‘CITTÀ DI IDEE’ SONO STATI PRODOTTI DA CREATIVI UNDER 30 E FANNO RIVIVERE LE OPERE ICONE DELL´ESPOSIZIONE UNIVERSALE  
 
 Milano, 1 aprile 2015 - Sono stati presentati ufficialmente, presso Rizzoli Galleria, i video che hanno vinto il concorso videomakArs ideato da Fondazione Italiana Accenture in collaborazione con Fondazione Milano – Civica Scuola di Cinema, con il patrocinio del Comune di Milano. I tre video – ‘Incontrarti a Milano’, ‘Be Art’ e ‘Città di idee’ fanno rivivere le 6 opere d’arte elette come icone della città di Milano per i sei mesi di Expo in Città. Video ambasciatori nati dalla creatività di giovani registi under 30: è questo l’obiettivo dei racconti che saranno visibili dai prossimi giorni su tutti i canali di comunicazione di Expo in Città, Fondazione Italiana Accenture e Comune di Milano. “La creatività applicata alla creatività: questa in sintesi la natura del progetto videomakArs di Fondazione Italiana Accenture che abbiamo condiviso sin dall´inizio non solo nel suo obiettivo di raccontare con un linguaggio fresco e nuovo le sei icone di Expo in Città, alcune tra le opere più potenti della storia dell´arte mondiale che fanno parte del patrimonio artistico milanese - ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Filippo Del Corno -; ma anche perché Milano è da sempre il luogo delle avanguardie creative e un incubatore di creatività per i talenti più giovani, che nella nostra città hanno sempre trovato terreno fertile per il loro sviluppo e un trampolino per la loro affermazione a livello internazionale. Una città- laboratorio ´a cielo aperto´ che ha trovato in Expo in Città un nuovo modo per farsi ri-conoscere dai milanesi e dai visitatori dell´Esposizione Universale". “videomakArs è un progetto iniziato un anno fa e vedere oggi i prodotti realizzati, così belli e diversi tra loro, ci rende particolarmente orgogliosi perché insieme a tutti i partecipanti abbiamo fatto un percorso concreto che ha offerto formazione e accompagnamento a giovani che guardano al futuro, a Milano e all’importante opportunità che Expo Milano 2015 offre per costruire il proprio curriculum professionale. – afferma Anna Puccio, Segretario Generale di Fondazione Italiana Accenture – Infine la relazione tra realtà profit, non profit e istituzioni dimostra ancora una volta come la convergenza di obiettivi sociali porti a collaborare con concretezza e produca output spendibili sul mercato”. “I video realizzati e premiati – ha concluso Claudio Artusi, Coordinatore di Expo in Città, progetto di Comune di Milano e Camera di Commercio di Milano – raccontano un modo diverso per vivere il "fuori Expo", scoprendone non solo le sei icone che caratterizzano il patrimonio storico-artistico di Milano, ma anche invitando cittadini e visitatori a scoprire i 17mila appuntamenti della città metropolitana, quasi 100 al giorno. Per questo motivo abbiamo accolto con piacere l’invito di Fondazione Italiana Accenture a diffondere attraverso i nostri strumenti di comunicazione digitale questi prodotti, facendone una cornice narrativa dinamica per raccontare la città e la ricchezza delle attività in programma nel palinsesto di Expo in città”. Tutti i video realizzati e premiati raccontano un’idea per vivere Milano e scoprire la sua Bellezza insieme a Expo in Città e alle sei icone: Be Art. - Link Al Video https://www.Youtube.com/watch?v=q_n_r_phuq8  - Le sei icone non possono più permettersi di aspettare i visitatori chiuse all’interno dei loro musei: la città che cambia è il palcoscenico di un diverso modo di fruire l’arte e la storia, i cittadini ne sono attori protagonisti. Un vero e proprio esempio di arte partecipata a Milano. Città di idee. - Link Al Video https://www.youtube.com/watch?v=Gu5RIv8fke4 - Un percorso all’interno di realtà creative della Milano di oggi: si parte da professioni artistiche e artigianali che hanno fatto la storia di Milano, arrivando al racconto delle opere d’arte come risultato di studi e crescita che il tempo ha reso possibile. Questi processi, e l’analisi che viene raccontata, sono ancora oggi le vere basi della creatività che caratterizza Milano nel mondo. Incontrarti a Milano. - Link Al Video - https://www.youtube.com/watch?v=EKQeENeNHmA Milano come città dell’incontro: una metropoli che trae linfa vitale dall’incrocio di giovani vite e di talenti, diventando il simbolo italiano di apertura al mondo. L’opera d’arte è un incontro che parte dal viaggio: stare a Milano vuol dire quindi stare in mezzo all’arte, vivere “circondati” dalle sei icone di Expo in Città. E’ questa la visione dei giovani studenti del liceo Fermi, autori del video, guidati dalla loro insegnante-regista. I numeri del concorso: 130 partecipanti da tutta Italia, oltre il 50% donne, 10 finalisti, 2 giorni di workshop formativo, 20 ore di virtual incubation, 3 vincitori con premi da 3.000 euro l’uno, 1 menzione speciale con un premio da 1.000 euro.  
   
   
CULTURA - TORNA IL GREEN SOCIAL FESTIVAL, SESTA EDIZIONE: INCONTRI, CONCERTI E PRESENTAZIONI IN TUTTA L´EMILIA-ROMAGNA. AL CENTRO LE TEMATICHE DELL´AMBIENTE, DELL´INTERCULTURA E DELLA LEGALITÀ  
 
Bologna, 1 aprile 2015 – Green Social Festival, edizione 2015: dopo alcuni incontri nelle scuole della regione, prosegue fino a tutto aprile la rassegna di riferimento su sostenibilità ambientale e sociale, risparmio energetico, diritti e legalità. Incontri e spettacoli dedicati in particolar modo ai giovani delle scuole dell’Emilia-romagna con ospiti di rilievo tra cui lo scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun, registi e magistrati. Il Festival è stato presentato ieri mattina a Bologna, nella sede della Regione Emilia-romagna, presenti tra gli altri l’assessore regionale alla Cultura e Legalità, Massimo Mezzetti, il direttore del Green Social Paolo Amabile e l’assessore di Casalecchio di Reno (Bo), Fabio Abagnato. “Anche quest’anno confermiamo il nostro sostegno al Green Social Festival, una manifestazione ormai consolidata che si caratterizza sempre più come punto di riferimento per le tematiche che riguardano l’ambiente, l’intercultura, la legalità – ha commentato l’assessore Mezzetti -. Sono questi i temi da cui dobbiamo ripartire per costruire il futuro della nostra società, ed è per questo che ci sentiamo in sintonia con questa rassegna, che ha una grande capacità di coinvolgimento dei più giovani, a partire dalle scuole, proponendo appuntamenti di grande rilievo culturale e didattico”. A Paolo Amabile il compito di illustrare le due fasi del Green che si svilupperanno nelle prossime settimane: gli incontri ed i concerti sulla legalità che vedranno la partecipazione dello scrittore e saggista marocchino Tahar Ben Jelloun l’8 aprile, in mattinata a Crevalcore (Bo) assieme all’assessore Mezzetti e al sindaco Claudio Broglia e in serata a Casalecchio di Reno (Bo) con il giornalista e regista Filippo Vendemmiati. Quindi i tre appuntamenti musicali del 9, 10 ed 11 aprile rispettivamente a Mirandola (Mo), Finale Emilia (Mo) e Casalecchio accompagnati da incontri con tre magistrati: Vito Zincani, Marco Imperato e Giuseppe Ayala. L’ultima fase del Festival si terrà tra maggio e giugno con la realizzazione di tre focus su energia, start up e rifiuti con la collaborazione di aziende dei settori e aperti al pubblico. Le iniziative del Festival proseguiranno anche nelle scuole della regione dove, nel mese di aprile, continuano anche le proiezioni di documentari curati dall’Associazione documentaristi dell’Emilia-romagna (Der). Maggiori informazioni e il programma sul sito www.Greensocialfestival.it    
   
   
LINO MANNOCCI. RECENT WORKS FIRENZE, PALAZZO PITTI, GALLERIA D’ARTE MODERNA, 28 MARZO – 3 MAGGIO 2015  
 
Firenze, 1 aprile 2015 – Promossa dalla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti e da Maschietto Editore, che ne pubblica il bel catalogo (€ 18), la mostra da camera dei Recent Works di Lino Mannocci trova un suo spazio ideale nell’intimità del Saloncino delle Statue del celebre museo fiorentino, aperta al pubblico da domani al 3 maggio. Si tratta di dodici opere inedite che sintetizzano gli ultimi quindici anni di attività dell’artista, confermandone il carattere onirico e visionario, oltre all’ascendenza metafisica e surreale che rimanda alle atmosfere esistenziali e agli abissali silenzi dei dipinti di De Chirico, Carrà, Sironi, Morandi. Viareggino classe ‘45, pittore e grafico, Mannocci si muove da tempo in uno scenario internazionale anche grazie a lunghi soggiorni e studi londinesi, al punto che le sue opere sono patrimonio di importanti collezioni pubbliche in Stati Uniti, Svizzera, Inghilterra, British Museum compreso. Diviso tra Londra e l’Italia, all’inizio degli anni Ottanta è con Sandro Luporini e il compianto Gianfranco Ferroni uno dei talentuosi toscani del gruppo Metacosa, la cui matrice figurativa si distingue per il particolare spessore poetico e per la ricerca pittorica precisa e calcolata. “Metacosa”, scrisse Philippe Daverio, “fu l’inizio di una riflessione artistica e politica nel frangente d’un paese che passava dalle certe incertezze degli anni di piombo alle incerte certezze d’un ritorno all’ordine, anche formale”. Mannocci, ricorda nel catalogo l’ex soprintendente Cristina Acidini, “porta un bel disegno e una buona pittura, dove la matita sul foglio, la tela sul cavalletto e, a volte, la macchina fotografica indagatrice e curiosa…sono gli strumenti di una personalità d’artista che guarda negli occhi e senza soggezione l’infinita genealogia dei pittori di anni e di secoli fa”. La sua rêverie, la sua mistica, la sua nostalgia si riflette nel natio mare versiliese, tradotto in mare post-metafisico, mare onirico per lo più in dimensioni verticali. Un mare muro, mare di pietra, come del resto alcune titoli delle opere apertamente dichiarano. La cifra identitaria è invece la magica geometria del quadrato che Mannocci arriva a declinare spazialmente e cromaticamente come un’asimmetrica polifonia in 5 quarti. Spiega Acidini: “Ora la tela (o la carta) è spartita nei quattro rettangoli oppure quadrati di un campo diviso; ora l´immagine si concentra nel campo ristretto di un quadrato rigorosamente concentrico al supporto quadro, col bordo vuoto d’ampio respiro tutt’intorno; ora nel quadrato centrale soprastante a uno minore allineato alla mezzeria verticale, che Mannocci definisce con antico termine, mutuato dall´arte sacra, predella”. Sono solo alcune delle combinazioni spaziali ricorrenti nelle opere dell’artista, nel suo incessante lavoro di scomporre e ricomporre, secondo un ordine segreto, la sfida sempiterna proposta in particolare dal quadrato: “Figura geometrica la cui soverchiante perfezione giace sepolta nel nostro Dna mediterraneo con l´efficiente forma del castrum romano e che, nella millenaria cultura cinese, è attributo del Cielo”. Nel suo contributo al catalogo lo storico dell’arte Vincenzo Farinella sostiene che ciò che ancora oggi distingue Mannocci è un´idea del dipingere molto alta, ambiziosa e arrischiata: l’idea che la pittura non è divertimento intellettuale, virtuosismo tecnico, ornamento, né battuta ironica, sberleffo o provocazione, bensì una scommessa sulla vita. Ovvero la pittura come un rimettersi continuamente in gioco, rischio, avventura, confessione intorno a se stessi o come riflessione critica sull´uomo, sulla società e sulla storia Per Mannocci, scrive Farinella, la pittura è “un guardare in profondità, uno strumento per comprendere il mondo, per indagare nei misteri dell´esistenza. Come uno scienziato o un filosofo, il pittore intraprende un cammino di conoscenza, ma senza conoscere la meta, senza speranza, forse, di poterla davvero raggiungere: lo sguardo non si ferma sulla superficie delle cose, penetra oltre le apparenze, va sempre più nel profondo, come suggeriva Cézanne, sfiora e rivela regioni ignote”. La mostra è patrocinata dal Ministero dei Beni Culturali e dalla stessa Galleria d’Arte Moderna ed è organizzata con il sostegno di Cassa di Risparmio di Lucca, Pisa, Livorno / Gruppo Banco Popolare, Coopservice. Collaborano l’Azienda vitivinicola Giuseppe Rinaldi Barolo e la Galleria Ceribelli di Bergamo.