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Notiziario Marketpress di Mercoledì 01 Aprile 2015
LE RETI INTELLIGENTI PER UN´UNIONE INTELLIGENTE DELL´ENERGIA  
 
Bruxelles, 1 aprile 2015 – Di seguito l’intervento di Miguel Arias Cañete - commissario per l´Azione & Energy Climate : £ Signore e signori, João, grazie per l´invito ad essere qui con voi oggi. E ´un grande piacere di parlare di fronte alcune delle menti più brillanti e pensatori più influenti del settore. Ormai avrete visto tutti la nostra visione di un´Unione energia che pone le basi di un mercato integrato dell´energia che funziona per i consumatori, per rendere il numero mondiale Ue 1 nelle fonti rinnovabili, e per garantire che l´approvvigionamento energetico in grado di soddisfare la domanda. Reti intelligenti innovative sono al centro di questa visione. Permettono di energia per mantenere fluire dove e quando necessario, fanno il miglior uso delle fonti energetiche rinnovabili, e possono mantenere i costi di infrastruttura e le bollette energetiche delle famiglie verso il basso. Sappiamo lavoro Smart Grids. Abbiamo visto che possono ridurre la capacità di infrastruttura necessaria per soddisfare la domanda fino al 30%. Ma ci sono un certo numero di ostacoli che possono ostacolare il progresso. Questi possono essere normativo, tecnologico, finanziario, o organizzativo. Nel corso dei prossimi due giorni vedremo come possiamo superare queste barriere. Oggi, voglio inquadrare quel dibattito, cercando in tre cose che dobbiamo ottenere il diritto: In primo luogo, voglio delineare le politiche intelligenti che sono necessari per creare la flessibilità del sistema In secondo luogo voglio parlare di ricerca e innovazione nel campo delle tecnologie intelligenti, che può aiutare a personalizzare il sistema energetico per soddisfare le esigenze dei consumatori Infine, voglio guardare al finanziamento intelligente necessario per ottenere progetti da terra e di portare nuove tecnologie sul mercato Prima di andare in questi tre punti, si deve prima un´occhiata al mutevole panorama energetico che fa da sfondo a questo evento. Signore e signori, Siamo sull´orlo di una rivoluzione nel nostro sistema energetico. Stiamo assistendo grandi cambiamenti al modo in cui l´elettricità viene prodotta, trasmessa e utilizzata. Circa il 15% dell´energia che consumiamo in Europa proviene da fonti rinnovabili; per l´energia elettrica la quota di energia rinnovabile è già circa il 25% e questa percentuale potrebbe aumentare ulteriormente a quasi la metà della nostra alimentazione nel 2030. La variabilità delle rinnovabili richiede maggiore flessibilità dalla rete. La natura distribuita di gran parte della nuova capacità di generazione richiede nuovi approcci, tecnologie e mercati. Come parte di questo cambiamento abbiamo bisogno di mettere i consumatori al centro del mercato interno dell´energia dell´Ue in modo che lo vedono lavorare per loro, consentendo loro di controllare il loro consumo, abbassare le bollette e di beneficiare di nuove opportunità. In breve, il panorama energetico continuerà a trasformare i nostri occhi. E questo è un cambiamento necessario. Si è guidato dalla necessità di raggiungere i nostri obiettivi per il 2020 e il 2030 come parte della Ue per l´energia e il quadro climatico. La sfida del cambiamento climatico è anche una sfida energetica. Abbiamo bisogno di imparare a utilizzare la nostra energia in modo più efficiente, e mettere le energie rinnovabili e la tecnologia intelligente al centro del nostro sistema energetico. Questi sono dunque gli elementi chiave di ciò che l´Unione Energy cercherà di consegnare. Si tratta di una Unione di energia alimentato da persone. Darà ai cittadini europei un "new deal" per offrire loro maggiori possibilità di scelta, i servizi migliori e più controllo sul modo in cui usano, e, eventualmente, produrre, energia. Tutto ciò si rifletterà in profondi cambiamenti nel modo in cui costruiamo e gestiamo le nostre reti elettriche. I progetti che saranno in mostra qui sono già in testa. Essi sono quindi un contributo concreto all´Unione Energy. Ciò non significa, tuttavia, che le necessarie modifiche nel modo in cui costruiamo e gestiamo i nostri griglie avverranno automaticamente. Questo, a mio avviso, prendere tre cose. In primo luogo abbiamo bisogno di politiche intelligenti per le reti intelligenti. L´integrazione delle energie rinnovabili richiede mercati flessibili, sia dal lato della domanda e dell´offerta. Ciò include che le reti elettriche dovranno evolvere in modo significativo. Un cambiamento significativo nella topografia della griglia sta emergendo. I ruoli dei gestori dei sistemi di distribuzione stanno cambiando. Dovranno gestire le loro reti attivamente utilizzando una varietà di soluzioni tra cui il deposito e la gestione della domanda. I consumatori potranno diventare produttori e utilizzare contatori intelligenti e smart grid a modulare la loro richiesta per risparmiare denaro. Demand Side di risposta ha il potenziale di salvare 100 miliardi di euro all´anno. Questo è quasi € 200 per ogni cittadino europeo. Tutti questi cambiamenti dovranno riflettersi nelle nostre regole di mercato e di rete. L´adozione di ulteriori codici di rete sulla base della normativa vigente sicuramente aiutarci con questo. Si potrebbe, tuttavia, di per sé non essere sufficiente. Come parte del pacchetto dell´Unione Energy Sarò quindi presentare proposte per un nuovo design del mercato dell´energia elettrica per assicurarsi che sia meglio adattato alla transizione energetica e le sfide che ho menzionato. Si concentrerà, in particolare, di prendere un passo decisivo per garantire la sicurezza della rete e di integrare tutti i tipi di generazione nel mercato interno dell´energia in modo efficiente. Il Design Initiative mercato aprirà pertanto un più ampio dibattito che cosa potrebbero essere necessari ulteriori cambiamenti nel nostro regolamento. Chiaramente dovremo garantire che i servizi per l´efficienza energetica e le misure sul lato della domanda diventano parte integrante del mercato interno dell´energia e che il nostro quadro normativo è favorevole a questo. Si affronterà anche la questione di auto-generazione e come integrare in modo efficiente nel sistema. Infine, il mercato interno dell´energia puntiamo a dovrebbe basarsi su sinergie tra teleriscaldamento, gas e reti elettriche. Accumulo di calore potrebbe essere un mezzo efficace per liberarsi della produzione di energia in eccesso, per esempio quando abbiamo le nostre capacità fotovoltaici ed eolici generano a tutta velocità. In alcuni paesi, come la Danimarca, questo è già sfruttato. Per inciso, lo stesso paese è un buon esempio del valore di interconnessione per l´integrazione delle energie rinnovabili. Nel 2012 la produzione eolica ha superato la domanda in Danimarca, ma riduzione era vicino allo zero a causa di una forte interconnessione con la Germania e la Norvegia. Abbiamo già stabilito la base con il nostro piano di azione per il raggiungimento del nostro obiettivo di interconnessione del 10%. Questo è un altro settore in cui vogliamo consegnare più velocemente con le politiche più intelligenti e più mirate. Stiamo perseguendo migliorato iniziative di cooperazione regionale per realizzare una più rapida realizzazione dei progetti di interesse comune che abbiamo già identificato come fondamentale - che sia per collegare la penisola iberica, i paesi baltici o dell´Europa sud-orientale. Ma a parte la costruzione di un nuovo hardware ci sarà anche bisogno di essere meglio collegata operativamente. Per raggiungere questo vi invito a rafforzare la stretta collaborazione tra gestori del sistema di distribuzione e gestori dei sistemi di trasmissione per aiutare a gestire meglio i sistemi man mano che diventano più affollate e richiedono una maggiore flessibilità. Entrambi stanno lottando per la stessa cosa - più intelligenti, le reti più flessibili che scorrono morbide, anche nei momenti di picco di utilizzo. Dso e Gst dovrebbero condividere l´onere, quando si tratta di innovazione per la ricerca di soluzioni ai problemi a livello locale. E dovrebbero lavorare su tutto, dalla previsione di gestire cambiamenti di consumo, al fine di mantenere le griglie in forma. Per sostenere che la Commissione sta lavorando su una piattaforma comune per Tso e Dso che sarà lanciato entro la fine dell´anno e facilitare i dati e lo scambio di conoscenze tra le autorità di regolamentazione. Crediamo anche che vi è la possibilità di migliorare la cooperazione di Grt attraverso i confini per garantire un funzionamento sicuro del sistema. Questo sarà anche un tema importante della nostra iniziativa di design sul mercato. Un grande esempio di cooperazione di cui sto parlando è stata l´eclissi solare il 20 marzo. Con l´energia solare di circa 80 unità di produzione di medie dimensioni dissolvenza dal sistema elettrico europeo, prima di essere progressivamente ri-iniettato, la sfida per il sistema era chiaro. Eclissi solari hanno accaduto prima, ma con l´aumento della produzione di energia fotovoltaica installata, la posta in gioco era alta. Il Grt ha previsto con precisione l´effetto dell´eclisse sulla generazione di energia solare; anche tenendo conto della ´scenario peggiore´ che l´eclissi si svolgerà in una giornata di sole. Chiunque a Bruxelles quel giorno sa che non era il caso qui! Ma con una pianificazione meticolosa sono stati in grado di mitigare i rischi mettendo in atto continuo coordinamento linea tra le sale di controllo in Europa prima e durante l´eclisse di coordinare meglio le azioni correttive previste. Alcune persone in questa stanza possono essere stati coinvolti e vi ringrazio tutti per il vostro lavoro proattivo. L´esempio mostra chiaramente ciò che le nuove sfide della transizione energetica e le nuove forme di produzione portano al sistema elettrico. E mostra anche la necessità di innovazione per adattarsi ad un sistema di cambio. Quindi lasciatemi ora alla seconda sfida: che tipo di innovazione e nuove tecnologie avremo bisogno per facilitare il passaggio della rete? Quali sono le soluzioni tecniche che abbiamo per facilitare la gestione delle reti con più fonti rinnovabili, la generazione decentrata, nuovi carichi, come i veicoli elettrici, e di nuovi servizi e prodotti? Per dirla in modo positivo, abbiamo un sacco di spazio per migliorare. Milioni di case europee affidano secolare misurazione analogico. Questo significa che le persone non hanno alcun modo di sapere il loro consumo energetico reale in ogni singolo giorno. Sebbene famiglie dell´Ue spesso spendere di più per l´energia che sulla loro vacanze o mangiare fuori, la gente tende a fare un reale interesse per l´approvvigionamento energetico solo quando ricevono la bolletta - che per la maggior parte degli europei è ancora una volta l´anno. Pertanto, una tale soluzione che può avere un impatto su tutti i consumatori - grande o piccolo - è contatori intelligenti Accoppiato con sistemi di misurazione intelligenti, le reti intelligenti aiutare i consumatori ad adattarsi loro consumo di energia a diversi prezzi dell´energia durante il giorno e risparmiare sulla bolletta energetica, consumando più energia nei periodi di prezzi bassi. 40 milioni di frigoriferi dinamico-demand in grado di fornire oltre 1000 Mw di risposta in frequenza. Questo è l´equivalente di una grande centrale che non dovrebbe essere costruito. Troppo importante per essere ignorato! È per questo che chiediamo tempestivo roll-out di fit-for-purpose sistemi di misurazione intelligenti con caratteristiche che aiutano il consumatore, come le letture aggiornati ogni quarto d´ora. Se i piani ´degli Stati membri si materializzano, entro il 2020, quasi 3 quarti delle famiglie e delle imprese europee avranno un sistema di contatori intelligenti di energia elettrica; questo è un investimento di 35 miliardi di euro. Ma questo investimento sarà utile solo se è fatto correttamente. Per questo motivo ci sarà monitorando se le funzionalità consigliate sono utilizzati a livello nazionale progressi andbenchmark - finora solo 8 paesi intendono seguirli. Spero che altri seguiranno l´esempio. Indagheremo anche se i sistemi di misurazione intelligenti essere installati sono interoperabili e conformi agli standard disponibili. Vi ricordo che la smart grid e gli standard di misurazione intelligenti sono ora disponibili - si prega di fare buon uso di loro. E mi permetta di sottolineare anche l´importanza della fiducia quando si tratta di protezione dei dati e la sicurezza in tutte le nuove tecnologie. Senza le opportune garanzie, non importa quanto brillante invenzione - nessuno si fiderà in modo che nessuno lo comprerà. La protezione dei dati non è negoziabile e invito tutti a utilizzare le raccomandazioni che ha emesso per gli Stati membri sulla protezione dei dati personali in rete intelligente e sistemi di misurazione intelligenti. Continueremo inoltre a lavorare con tutti voi il Griglie Task Force intelligente di guardare come si possa mantenere una parità di condizioni per tutti gli operatori di un mercato al dettaglio aperto e competitivo che forniscono valore ai consumatori. Ma dato che il numero di elettrodomestici è aumentato di più di un quarto negli ultimi dieci anni abbiamo anche bisogno di guardare come elettrodomestici intelligenti domestici possono svolgere un ruolo in reti flessibili. Le chiavi per elettrodomestici intelligenti sono: automazione, comunicazione e informazione. Un apparecchio intelligente deve essere in grado di ricevere e rispondere alle informazioni sul mondo esterno, là solo i comandi e le impostazioni dell´utente immediati. Deve essere in grado di rispondere automaticamente alle informazioni ricevute in un modo che è utile per l´utente e la griglia. Questo potrebbe significare ridurre il consumo di energia, spegnere tutto per un breve periodo, o forse accensione quando non sarebbe altrimenti in funzione al fine di accedere energia più conveniente. Ma automazione potrebbe aiutarci ancora di più nel sfruttare il potenziale flessibilità dei consumatori. Controller Smart collegati ai dispositivi di archiviazione di generazione di energia distribuita o potrebbe rispondere scaricando energia accumulata alla rete - per esempio da un veicolo elettrico con una batteria completamente carica collegata alla rete. Ci sono molti esempi, ma abbiamo bisogno di replicare questo tipo di consumatore centrato l´innovazione su tutta la linea. E abbiamo bisogno di capire quali ostacoli impediscono un rollout più ampia di tali soluzioni. Come innovatori leader mondiali si è la nostra risorsa più preziosa. Dobbiamo sostenere a sviluppare nuove soluzioni sui dispositivi di interconnessione, soluzioni di storage, reti intelligenti e contatori intelligenti che possono fare la differenza. Per assicurarsi che affiliamo al centro dei nostri sforzi di ricerca e di innovazione, proporremo un aggiornato piano strategico per le tecnologie energetiche. Ciò porrà una maggiore enfasi su un numero limitato di priorità e garantire un migliore coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti per assicurarsi che siamo in grado di portare le migliori idee a compimento. Plaudo al lavoro di coordinamento esemplare è stato portato nella European Electricity Grid Initiative nel riunire Tso, Dso, i ricercatori, le Pmi, e gli Stati membri a creare le priorità di ricerca e programmi di dimostrazione. Ma abbiamo anche bisogno di essere sicuri di ottenere l´investimento è necessario. Il che mi porta al mio ultimo punto per oggi: Abbiamo bisogno di istituire sistemi di finanziamento intelligenti posto per assicurarsi che si ottiene l´accesso ai finanziamenti necessari. Finora 3150000000 € sono stati investiti in più di 450 progetti di reti intelligenti dal 2002. Ma questo è sufficiente neanche lontanamente. Abbiamo bisogno di investimenti nella regione di 400 € miliardi entro il 2020 per modernizzare reti di trasmissione e distribuzione di energia elettrica. I finanziamenti per i progetti di ricerca di energia è raddoppiata fino a € 6 miliardi nel nuovo fondo Orizzonte 2020. Guardando deployment scala più grande, i fondi sono disponibili sotto per collegare l´Europa, che ha stanziato 5,85 miliardi per progetti di infrastrutture energetiche. Abbiamo inoltre incoraggiato gli Stati membri ad includere le reti intelligenti nelle loro piani per le strutturali europei Investment Funds nel ciclo 2014-2020, e alcuni di loro hanno davvero fatto una priorità. Questo è un buon inizio, ma è in nessun posto vicino alla 400 miliardi necessari. I finanziamenti pubblici non può estendersi così lontano. Ma può - e deve - essere utilizzata come piattaforma di lancio per sostenendo i finanziamenti privati. E questo è esattamente il pensiero dietro piano di investimenti del Presidente Juncker e il Fondo europeo per gli investimenti strategici. Progetti energetici beneficeranno da gran parte del € 315bn di investimenti pubblici e privati ​​che il piano di investimenti sbloccherà nei prossimi tre anni. Ciò contribuirà ad accelerare i progetti infrastrutturali, ma anche gli investimenti in ricerca e una migliore integrazione delle fonti energetiche rinnovabili nel mercato, nonché l´efficienza energetica. Vogliamo utilizzare questo fondo come un modo per sbloccare il potenziale delle reti intelligenti ´per la distribuzione di benefici a livello di economia, riducendo il costo della vita, e la creazione di posti di lavoro e stimolare la crescita. Molti di voi hanno dato i tuoi commenti su come che può accadere sotto il piano di investimenti e vi invito tutti a condividere le vostre idee nei prossimi due giorni. Signore e signori, Intelligenti, reti innovative sono la chiave per la trasformazione di energia abbiamo bisogno di incontrare le nostre responsabilità di clima ed energia. Essi non possono raggiungere il loro pieno potenziale senza la ricerca di livello mondiale e la terra di innovazione di rottura Come ho sottolineato oggi ci sono tre condizioni per rendere la nostra visione comune di reti intelligenti una realtà, e stiamo lavorando su tutti loro: Il quadro politico e normativo è stato messo in atto per portare in tutte le opzioni di flessibilità abbiamo - assistere il pacchetto dell´Unione Energia e l´iniziativa di progettazione di mercato come il nostro primo passo per l´attuazione; Ricerca e Innovazione è facilitato e nuove idee vengono portati al mercato - testimoniare il proprio lavoro e l´impegno, ad esempio, per attuare il piano Set; Gli incentivi finanziari sono stati messi in atto per consentire gli investimenti necessari a farsi avanti - testimonia l´attuazione del piano di investimenti del Presidente Juncker Sì, ci sono problemi a livello normativo, implicazioni per il mercato, e la necessità di accelerare gli investimenti. Ma la gente in questa sala e progetti in mostra oggi mi riempiono di fiducia che possiamo affrontare queste sfide. State vivendo la prova che l´Unione europea continua a guidare il modo quando si tratta di trovare soluzioni innovative alle sfide di oggi. E non vedo l´ora di lavorare con voi Grazie per l´attenzione.  
   
   
PETROLCHIMICO FERRARA: RILANCIO COINVOLGENDO IL GOVERNO E LE ALTRE REGIONI  
 
Bologna, 1 aprile 2015 – L’emilia-romagna si attiverà con le altre Regioni e con il Governo per arrivare ad un coinvolgimento diretto delle imprese multinazionali della petrolchimica per lo sviluppo del settore. Questo l’esito dell’incontro in Regione tra l’assessore alle Attività produttive Palma Costi, i rappresentanti del Comune e della Provincia di Ferrara, di Unindustria Ferrara e dei i sindacati di categoria regionali e territoriali. “Valutata la complessità del polo di Ferrara e ripartendo dall’accordo siglato nel 2013 in Regione per il rilancio del petrolchimico - spiega Costi - ci attiveremo sia nei confronti delle altre Regioni interessate dalla presenza di imprese chimiche rilevanti sia del Governo per avviare un confronto sulle strategie del settore chimico del nostro Paese anche con il coinvolgimento diretto delle imprese multinazionali del settore, alla luce dei nuovi scenari aperti dalle possibilità legate alla chimica verde e dagli sviluppi delle politiche energetiche internazionali e delle attività di produzione del petrolio. Su questo tema, inoltre, si potrà anche far leva sulle risorse del Por-fesr e Fse e sulle possibilità offerte dalla nuova legge regionale sull’attrattività”.  
   
   
CASA: FVG, ATTESE 1.000 DOMANDE PER INTERVENTI SUL RIUSO AD APRILE NUOVO BANDO SULLE MANUTENZIONI STRAORDINARIE PER LA PRIMA CASA  
 
Trieste, 1 aprile 2015 - "Il riscontro dei cittadini sul bando regionale che riconosce contributi ai privati per il riuso dii beni immobiliari nei centri urbani è elevatissimo. Dall´andamento dei primi giorni ci attendiamo circa un migliaio di domande". Lo rende noto l´assessore regionale alla Pianificazione territoriale, Mariagrazia Santoro, che in giunta ha fatto il punto sull´attuazione del Bando per la concessione di Contributi a favore di privati per Interventi di ristrutturazione edilizia, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo di immobili in stato di abbandono o di sottoutilizzo, il cui termine per la presentazione delle domande scade il prossimo 3 giugno. Già nei primi giorni successivi alla pubblicazione del bando sono state centinaia le telefonate giunte agli uffici regionali. "Abbiamo costituito una task force di 15 persone del Servizio edilizia delle sedi di Udine e Pordenone per la gestione dei procedimenti", spiega Santoro, precisando che la graduatoria delle domande finanziabili sarà pronta per l´approvazione da parte della giunta a luglio. "Oltre agli 11,5 milioni di euro già a bilancio, auspichiamo che in sede di assestamento di bilancio 2015 si possa proporre al Consiglio regionale un ulteriore incremento delle risorse a disposizione". Santoro annuncia anche la prossima emanazione, entro aprile, del nuovo bando per la concessione di contributi per interventi di manutenzione straordinaria nella prima casa (L.r. 17/2008 art. 10 commi 44 - 50), finalizzati all´efficientamento energetico. L´assessore Santoro in proposito anticipa che "il bando conterrà un nuovo criterio riferito alla realizzazione degli interventi che avranno le caratteristiche richieste dalla normativa nazionale per l´attribuzione dei cosiddetti certificati bianchi (Tee - Titoli di Efficienza Energetica, ndr) in cui sarà prevista la possibilità di finanziare anche la realizzazione di impianti domotici per l´ottimizzazione dei consumi energetici". Su questo canale contributivo sono attualmente previsti 1,5 milioni di euro, integrabili in assestamento di bilancio con ulteriori 3 milioni, per effetto di riassegnazione di risorse derivanti da revoche su precedenti stanziamenti.  
   
   
MUTUI PROVINCE E CITTÀ METROPOLITANE: IL CDA DELLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI DELIBERA RINEGOZIAZIONE  
 
Firenze, 1 aprile 2015 – Di seguito il testo del comunicato stampa diramato da Cassa Depositi e Prestiti: Ammontano a oltre 15 miliardi di euro i mutui che Regioni, Province e Città metropolitane potranno rinegoziare con la Cassa depositi e prestiti. Grazie all’operazione potranno essere liberate in tre anni risorse fino a 1,6 miliardi da destinare alla realizzazione di nuovi investimenti o alla riduzione del debito. Il Consiglio di amministrazione di Cdp, riunitosi oggi sotto la presidenza di Franco Bassanini, ha infatti deliberato l’avvio del programma di rinegoziazione dei mutui 2015. Il programma si aggiunge a una serie di iniziative che Cassa depositi e prestiti ha messo in campo a supporto degli Enti pubblici, ai quali ha continuato ad assicurare - anche negli anni di crisi finanziaria - il proprio sostegno finanziario attraverso tassi di interesse in linea con i rendimenti dei titoli di Stato. E´ allo studio un programma dedicato anche ai Comuni, con il quale gli Enti potranno rinegoziare i mutui ottenendo, grazie alle attuali condizioni di mercato, una riduzione del tasso di interesse. In particolare, il programma deliberato oggi è così strutturato: Regioni L’operazione di rinegoziazione riguarda i prestiti ordinari - interamente erogati e con scadenza di ammortamento pari o successiva al 31 dicembre 2018 - con importo residuo di almeno 20 milioni di euro: si tratta di un portafoglio di prestiti d’importo pari a circa 11 miliardi di euro. Il programma consente, alle attuali condizioni di mercato, una riduzione del tasso di interesse medio con un beneficio fino a 1 miliardo di euro nel triennio 2015-18. Grazie al programma, le Regioni possono richiedere: la variazione della durata di ammortamento; il pagamento delle sole quote interessi per le annualità 2015 e 2016; la trasformazione in tasso fisso dei mutui a tasso variabile. Province e Città metropolitane L’operazione di rinegoziazione – che riguarda i prestiti ordinari e flessibili, a tasso fisso o variabile, concessi da Cdp – permette di ridurre, alle attuali condizioni di mercato, il tasso di interesse medio applicato ai prestiti oggetto dell’operazione, pari a circa 4,6 miliardi di euro. Il programma di rinegoziazione consente a Province e Città metropolitane un beneficio fino a 600 milioni di euro nel triennio 2015-18. Gli Enti possono avvalersi della possibilità di non corrispondere le rate dei prestiti per capitale e interessi relative all’anno 2015 e di modificare il periodo di rimborso del capitale.  
   
   
ACCELERAZIONE SPESA, CAMPANIA: 1,2 MILIONI DI EURO PER 3 CHIESE MATESE COLPITE DAL SISMA  
 
 Napoli, 1 aprile 2015 - "Sono stati ammessi a finanziamento tre nuovi interventi di messa in sicurezza e risanamento conservativo di tre chiese danneggiate dal sisma del Matese del 29 dicembre 2013 e del 20 gennaio 2014 appartenenti alla diocesi di Alife-caiazzo." Lo rende noto l´assessore regionale alle Opere pubbliche e alla Protezione civile Edoardo Cosenza. "Si tratta delle chiese di San Tommaso D´aquino, della Madonna del Carmine e Ave Gratia di Piedimonte Matese. Gli interventi, per un valore complessivo di 1,2 milioni di euro, sono resi possibili grazie alle misure di accelerazione della spesa introdotte dalla Giunta Caldoro e rientrano nel protocollo d´intesa sottoscritto tra Regione Campania e Diocesi di Alife per l´adeguamento statico e conservativo dei beni ecclesiastici ricadenti nelle zone colpite dal terremoto. I decreti del direttore generale dei Lavori pubblici sono stati pubblicati sull´ultimo Bollettino ufficiale della Regione Campania. "Questi decreti - ha sottolineato Cosenza - si aggiungono ai numerosi altri già firmati nei mesi scorsi dallo stesso dirigente dei Lavori pubblici e a quelli finanziati dagli altri Assessorati sempre attraverso le misure di accelerazione della spesa. "La Giunta Caldoro prosegue nella straordinaria azione di accelerazione della spesa: grazie alla pubblicazione dei decreti, che si aggiungono ai tanti altri già finanziati dalla Regione, i soggetti beneficiari potranno far partire subito gli interventi."  
   
   
"CASA & BOTTEGA": 1 APRILE GIUNTA TEMATICA A FONTECCHIO  
 
L´aquila, 1 aprile 2015 - "Casa & Bottega - Risiedere e lavorare in una Comunità" è un innovativo programma di riqualificazione urbana che il Comune di Fontecchio sta portando avanti per favorire il recupero di edifici di proprietà pubblica e privata da rendere disponibili per la produzione artigianale da parte di giovani coppie. L´iniziativa, che prevede il riuso di edifici del centro storico ristrutturati e il recupero di parti degli immobili da destinare ad attività produttive, sarà al centro di una apposita riunione di Giunta regionale tematica convocata dal Presidente D´alfonso per mercoledì 1 aprile 2015, alle ore 18.30 a Fontecchio (Convento San Francesco, via San Pio, 1). D´alfonso: "nella convinzione che il progetto rappresenti un modus di contrasto al calo demografico, allo spopolamento e alla disoccupazione, la Regione Abruzzo ha inteso promuovere una seduta di Giunta tematica per un confronto in merito alla sua eventuale adozione come progetto sperimentale innovativo di sviluppo delle aree interne e di valorizzazione dei borghi caratteristici". Alla riunione di Fontecchio parteciperanno, oltre a tutti i componenti l´esecutivo, il Presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, il sottosegretario alla Presidenza Camillo D´alessandro, i consiglieri regionali Maurizio Di Nicola, Pierpaolo Pietrucci, Alessio Monaco, Lorenzo Berardinetti, Luciano Monticelli, Mario Olivieri, Alberto Balducci, Andrea Gerosolimo, Sandro Mariani, Lucrezio Paolini, direttori e dirigenti regionali.  
   
   
MARCHE: PRESENTATO IL PIANO DI ALIENAZIONE DEL PATRIMONIO ERAP –OLTRE 3MILA ALLOGGI IN VENDITA A CONDIZIONI AGEVOLATE  
 
Ancona, 1 aprile 2015 - Via libera della giunta regionale al programma di alienazione del patrimonio di Edilizia residenziale pubblica. "Si tratta di un provvedimento storico - ha spiegato ieri mattina in una conferenza stampa il vicepresidente e assessore all´Edilizia pubblica residenziale Antonio Canzian -. Mai nelle Marche era stata avviata una iniziativa di queste dimensioni. Si procederà alla vendita di un numero complessivo di 3.219 unità immobiliari pari a circa il 30,16% degli alloggi di proprietà di Erap Marche”. I proventi delle vendite che si renderanno presumibilmente disponibili per il reinvestimento nel triennio 2014-2016 (in ragione di una propensione all´acquisto stimata nella misura del 20-30% degli aventi diritti e del pagamento rateizzato) sono stati quantificati in circa 30 milioni di euro, fermo restando che la realizzazione completa del piano vendite proposto dall’Erap Marche comporterebbe entrate per circa 250 milioni di euro (stima Erap Marche). “Gli alloggi – ha continuato Canzian - costeranno in media 70mila euro e gli assegnatari avranno un diritto di prelazione nell´acquisto a condizioni vantaggiose con piani di rateizzazione fino a 18 anni. In questo modo, vogliamo dare ai marchigiani una valida opportunità per acquistare la prima casa, ma va comunque chiarito che non ci sono obblighi. Nel caso di non volontà di acquisto, l´assegnatario potrà rimanere nell’immobile o avere una sistemazione alternativa. Saranno in particolare assolutamente garantite le famiglie con anziani, minori o disabili a carico. Gli alloggi sfitti o liberati per volontà dei locatari invece, potranno andare all’asta”. Alla conferenza stampa hanno preso parte anche il presidente di Erap Marche Sauro Vitaletti e il dirigente del servizio Edilizia Pubblica Massimo Marchesini che hanno approfondito i dettagli tecnici. L´intervento si inserisce nel piano regionale di edilizia pubblica approvato nel dicembre scorso che individua 4 linee di intervento per raggiungere gli obiettivi di politica abitativa nel triennio 2014-2016. Tra queste, in assenza di un canale di finanziamento statale dedicato allo sviluppo del settore, viene infatti previsto l´avvio di un programma di alienazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata di proprietà dell´Erap Marche. Il fine è quello di finanziare: - interventi di recupero del patrimonio immobiliare esistente; - realizzazione di alloggi in aree urbane; - operazioni di acquisto di alloggi immediatamente disponibili. Il programma di vendite non dovrà superare il limite del 30% del totale degli alloggi di proprietà dell´Erap Marche che ammonta a 10.675 unità, per garantire comunque all´Erap stesso di mantenere il proprio patrimonio adeguato ad assicurare gli equilibri di bilancio e a far fronte alle esigenze abitative dei cittadini marchigiani. Il leggero scostamento dal limite del 30% dovuto alla necessità di prevedere le vendite di interi edifici è conforme nella sostanza alla finalità del piano. Gli alloggi inseriti nel programma di vendita sono stati individuati in base a criteri oggettivi: - alloggi ubicati in condomini a proprietà mista onerosi sotto il profilo dell´impegno economico e amministrativo; - vetustà dell´alloggio oneroso sotto il profilo della manutenzione e gestionale (di norma non si venda il patrimonio costruito e recuperato negli ultimi 20 anni); - tensione abitativa non elevata - situazioni particolari a carattere antieconomico o con criticità gestionali; - alloggi ubicati in condomini con elevata propensione all’acquisto da parte degli assegnatari. Le prime lettere di avviso destinate ai locatari partiranno già dai prossimi giorni.  
   
   
IL MERCATO DELLE COSTRUZIONI DEL VENETO: BILANCIO 2014 E PREVISIONI 2015  
 
Mestre, 1 aprile 2015 – Il 2014 per il mercato delle costruzioni nel Veneto è stato un anno di ulteriore crisi, una crisi che permane e prosegue nella sua spirale negativa. Complessivamente il settore ha perso il 5,9% degli investimenti rispetto al 2013, con una flessione del -13,7% nella nuova costruzione, bilanciata parzialmente dalla crescita del 3,3% del mercato del recupero residenziale, unico dato positivo, dovuto in gran parte alle opportunità del piano casa e dagli incentivi fiscali per le ristrutturazioni e la riqualificazione energetica degli edifici. Tabella 1 – Veneto. Investimenti per settore (milioni di euro in valori correnti). Anni 2008-2014
2008 2013 2014 var. % 2014/2013 var. % 2014/2008 composiz. % 2014
Nuova Costruzione 9.036 5.275 4.553 -13,7% -49,6% 38,5%
di cui
Nuovo residenziale 4.872 2.697 2.270 -15,8% -53,4% 19,2%
Nuovo non residenziale privato 2.506 1.123 917 -18,3% -63,4% 7,8%
Nuovo non residenziale pubblico 367 340 306 -10,0% -16,7% 2,6%
Nuovo genio civile 1.291 1.115 1.060 -4,9% -17,9% 9,0%
Rinnovo 7.047 7.303 7.277 -0,4% 3,3% 61,5%
di cui
rinnovo residenziale 3.457 3.955 4.084 3,3% 18,1% 34,5%
rinnovo non residenziale privato 2.204 2.489 2.393 -3,9% 8,5% 20,2%
rinnovo non residenziale pubblico 452 275 218 -20,5% -51,7% 1,8%
rinnovo genio civile 933 584 582 -0,4% -37,7% 4,9%
Totale Investimenti 16.083 12.577 11.830 -5,9% -26,4% 100,0%
Fonte: elaborazione e stime Cresme per Osservatorio Trimestrale Edilcassa Veneto-unioncamere del Veneto Interessante la dinamica più recente. Rispetto allo scorso anno, nel Iv trim 2014 sono solo le imprese artigiane che registrano una lieve diminuzione del fatturato pari a -0,4 per cento, mentre le imprese non artigiane segnano una variazione nulla. Un andamento diverso si registra per il dato tendenziale: le imprese non artigiane hanno una variazione positiva (+0,3%), mentre quelle artigiane una variazione negativa (-0,6%). Il quarto trimestre sembra dunque confermare la tendenza al riassetto del mercato delle costruzioni, già rilevata nei trimestri precedenti, con una dinamica stagnante tendente allo zero, una dinamica che, dopo il biennio di forte flessione 2011-2013, rappresenta quasi una sorta di inversione di tendenza. Grafico 1 – Veneto. Fatturato delle imprese di costruzione (variazione percentuale sullo stesso trimestre dell’anno precedente). Le previsioni sull’andamento del mercato residenziale per i prossimi tre mesi non sono ancora positive, ma se confrontate con quelle dei trimestri precedenti evidenziano una sostanziale stazionarietà delle attese, con uno sguardo pessimista che continua a riflettere l’andamento della nuova costruzione residenziale e la diminuzione rilevante dei permessi di costruire di questi ultimi anni. Aspettative invece ancora positive per il mercato delle ristrutturazioni. Il 27% delle imprese, sia del settore artigiano che non artigiano, ha attese positive, mentre solo una impresa su dieci ha dichiarato attese negative. Interessante l’attesa delle imprese con oltre 9 dipendenti, che fa segnare il dato più elevato (33,4%) nelle attese positive, segno che il mercato delle ristrutturazioni è un segmento di particolare interesse anche per le aziende di maggiore dimensione e non solo per le piccole e per le microimprese legate al mondo dell’artigianato. Un risultato che probabilmente si deve anche agli effetti positivi delle norme sul piano casa. Questi gli highlights dell’analisi congiunturale 2014 e previsioni 2015 sul settore delle costruzioni, promossa congiuntamente da Edilcassa Veneto e Unioncamere Veneto, presentati stamani al Vega alla presenza di Marino Zorzato Vice Presidente Regione, Veneto; Fernando Zilio, Presidente di Unioncamere del Veneto; Virginio Piva, Presidente di Edilcassa Veneto e Salvatore Federico, Vicepresidente di Edilcassa Veneto. Virginio Piva, Presidente Edilcassa Veneto ha affermato che: “il settore delle costruzioni da troppi anni sta subendo una crisi che non è solo del settore, ma di un modello economico e finanziario che non aiuta lo sviluppo. La riduzione delle erogazioni dei prestiti alle famiglie e soprattutto alle imprese sta limitando le volontà di investimento, che in questo settore ci sono e sono reali se aiutate, come nel caso degli incentivi fiscali e del piano casa. Serve un vero impegno del settore bancario e finanziario, in questi anni aiutato dall’Europa a stabilizzarsi ma che non aiuta le nostre imprese.” Salvatore Federico, Vicepresidente Edilcassa Veneto ha sottolineato: “oltre 40mila posti di lavoro in meno sono oltre 40mila famiglie che hanno e avranno difficoltà economiche. Bisogna quindi aiutare non solo il settore a riprendersi, ma anche pensare a sistemi di inclusione sociale e di aiuto immediato, ma anche utilizzare a fondo e in modo adeguato i fondi europei per la formazione che a breve saranno a disposizione, per avviare percorsi adeguati di reinserimento lavorativo. E’ una sfida che Edilcassa Veneto ha già intrapreso da anni e che oggi deve consolidarsi maggiormente anche con accordi specifici con la Regione del Veneto”. I dati, illustrati da Serafino Pitingaro, responsabile Area Studi e Ricerche, Unioncamere del Veneto e Federico Della Puppa, coordinatore Osservatorio Piano Casa, Edilcassa Veneto, hanno posto l’attenzione sulla metamorfosi del comparto. Il senso profondo della crisi lo si può rilevare dal confronto tra il valore degli investimenti al 2008 e quelli al 2014. In sei anni, in valori correnti, il Veneto ha perso oltre un quarto del mercato, che nella nuova costruzione è diventato quasi il 50% degli investimenti, superando questa soglia nei settori della nuova costruzione residenziale e oltrepassando il 63% in quella del nuovo non residenziale privato. Sono numeri che anticipano come si uscirà da questa crisi, quando e come è ancora tutto da definire, con un mercato del tutto nuovo, una diversità oggi già rappresentata dalla diversa composizione della domanda, che per il 61,5% si deve al recupero edilizio. Le tendenze degli andamenti trimestrali del fatturato delle imprese nel 2014 evidenziano un riassestamento verso lo zero della dinamica di flessione, tuttavia la congiuntura ancora negativa si è riflessa sul sistema occupazionale e su quello imprenditoriale. Osservando i dati relativi al numero di imprese attive artigiane e non artigiane delle costruzioni per forma giuridica, emerge una flessione complessivamente del -2,1 per cento nel 2014, ma con una differenza tra il -2,3 per cento delle imprese artigiane e il -1,6 per cento delle imprese non artigiane. Ancora una volta tutte le forme giuridiche di impresa hanno fatto segnare andamenti negativi, con due eccezioni: le società di capitali artigiane crescono ancora, con un +3,8 per cento rispetto al 2013, e le altre forme artigiane, +2,7 per cento. Debole incremento anche per le imprese individuali non artigiane. Sul fronte occupazionale, le forze lavoro nel 2014 sono diminuite del -4,3 per cento, proseguendo una dinamica fortemente negativa che ha visto perdere complessivamente tra il 2008 e il 2014 il 23% dell’occupazione. Nell’arco di sei anni si è passati da circa 180mila addetti a poco meno di 138.500. Si tratta in sostanza di 41.470 posti di lavoro persi per colpa della crisi. Queste dinamiche, registrate dall’Osservatorio trimestrale sul mercato delle costruzioni Edilcassa Veneto-unioncamere del Veneto, evidenziano che anche se le prospettive per il futuro tendessero ad un miglioramento, la struttura del mercato e il sistema dell’offerta, sia in termini di tipologie di imprese sia per numero e tipologia di addetti, è fortemente cambiato e che questo cambiamento è, per la sua dimensione quantitativa, un cambiamento strutturale che rappresenta, nei fatti, un nuovo sistema di riferimento per tutto il settore. Tabella 2 - Veneto. Imprese attive artigiane e non artigiane delle costruzioni per forma giuridica. Anni 2010-2014
2010 2011 2012 2013 2014 Var. % 2014/2013 Var. % 2014/2010
Artigiane
Società di capitale 2.258 2.426 2.482 2.559 2.655 3,8 17,6
Società di persone 7.956 7.769 7.530 7.381 7.204 -2,4 -9,5
Imprese individuali 47.799 46.949 45.409 43.450 42.313 -2,6 -11,5
Altre forme* 61 60 65 74 76 2,7 24,6
Totale 58.074 57.204 55.486 53.464 52.248 -2,3 -10,0
Non artigiane
Società di capitale 9.675 9.726 9.486 9.324 9.147 -1,9 -5,5
Società di persone 3.222 3.155 2.973 2.870 2.788 -2,9 -13,5
Imprese individuali 2.788 3.158 2.691 2.661 2.699 1,4 -3,2
Altre forme* 807 786 775 722 698 -3,3 -13,5
Totale 16.492 16.825 15.925 15.577 15.332 -1,6 -7,0
Totale 74.566 74.029 71.411 69.041 67.580 -2,1 -9,4
Fonte: elab. Unioncamere del Veneto su dati Infocamere-movimprese Tabella 3 - Veneto. Addetti dipendenti e indipendenti del settore delle costruzioni. Anni 2008-2014
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 var. % 2008/2014
Dipendenti 109.928 102.216 98.578 96.832 92.549 85.786 80.125
-7,0 -3,6 -1,8 -4,4 -7,3 -6,6 -27,1
Indipendenti 70.015 66.267 71.977 72.535 69.339 58.948 58.348
-5,4 8,6 0,8 -4,4 -15,0 -1,0 -16,7
Totale occupati 179.943 168.483 170.555 169.367 161.888 144.734 138.473
-6,4 1,2 -0,7 -4,4 -10,6 -4,3 -23,0
Fonte: elab. Unioncamere del Veneto su dati Istat
 
   
   
RIFORMA URBANISTICA: ASSESSORE FVG, "PRONTO IL DECALOGO"  
 
Trieste, 1 aprile 2015 - "La riforma organica della legislazione in materia urbanistica dovrà vedere la luce entro la fine della legislatura, con alcune tappe importanti, come il Testo unico del governo del territorio, già entro quest´anno". E´ l´obiettivo posto dall´assessore regionale alla Pianificazione territoriale Mariagrazia Santoro che ieri, durante la seduta della giunta regionale, ha illustrato il percorso che porterà alla nuova normativa. Santoro ha evidenziato l´esigenza di coordinare la riforma urbanistica con quella degli Enti locali: "stiamo provvedendo per tempo alla predisposizione di idonee norme di procedura, in grado di supportare l´avvio, dal primo gennaio 2016, della formazione degli strumenti di pianificazione sovracomunale, così come previsto dalla legge di riordino delle Autonomie locali". L´operatività amministrativa si sostanzierà in un decalogo che sarà sviluppato attraverso un percorso in tre tappe, che porterà entro la fine della legislatura a disporre di un rinnovato quadro pianificatorio regionale (legge, strumenti di governo del territorio e di valorizzazione del paesaggio) subentrante al Purg - Piano Urbanistico regionale generale, già in vigore dalla fine degli anni Settanta. La riforma si svilupperà in dieci azioni: mirare a contenere ulteriori consumi di suolo nell´ambito dei territori insediati; definire collegialmente con i Comuni, nel rispetto di tale principio, linee guida che supportino nel breve termine il percorso completo di riforma e di semplificazione; indicare un Testo unico in materia di governo del territorio come traguardo finale della revisione legislativa. Inoltre, dare applicazione all´art. 26 della Lr 26/2014 (Riordino del Sistema delle Autonomie locali), disciplinando la pianificazione sovracomunale; elaborare un documento tecnico progettuale (Schema Macrostrutturale Regionale) funzionale al raccordo delle linee strategiche regionali e di area vasta, con le previsioni e i contenuti del Piano Paesaggistico Regionale; guidare, attraverso lo Schema Macrostrutturale Regionale la costruzione dei Piani Struttura Intercomunali che man mano verranno assunti nei territori delle nuove Unioni Territoriali Intercomunali. Ancora, attribuire ai Piani Struttura Intercomunali il compito di disciplinare le trasformazioni territoriali sovra comunali in co-pianificazione con la Regione; ammettere la possibilità, in un regime condizionato fondato sull´intesa "Regione-uti", di modificare l´assetto strutturale del territorio dell´Unione, in pendenza della conclusione del processo di riforma; delineare e riproporre, fin da ora, con maggiore chiarezza la gamma delle "varianti non sostanziali", per chiarire esattamente le competenze delle amministrazioni comunali. Infine, ipotizzare un cronoprogramma dei lavori che indichi nel giugno 2015 e nel dicembre 2015, rispettivamente, le date per la redazione del Testo normativo di semplificazione del quadro legislativo in materia di varianti non sostanziali e per la predisposizione del Testo unico per il governo del territorio, mentre la fase successiva della legislatura sarà dedicata alla messa a punto dello Schema Macrostrutturale Regionale di concerto con l´elaborazione del Piano Paesaggistico Regionale.  
   
   
DALLA CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO UN MILIONE DI EURO PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE MILANESI ARRIVA IL “TEMPORARY EXPORT MANAGER” PER LE IMPRESE MILANESI  
 
Milano, 1 aprile 2015. La Camera di commercio di Milano mette a disposizione delle imprese milanesi 1 milione di euro attraverso il “bando per l’internazionalizzazione delle Mpmi milanesi”. L’obiettivo del bando è favorire e sostenere, attraverso programmi personalizzati, i processi di internazionalizzazione delle Micro e Piccole e Medie imprese milanesi, grazie ad una serie di azioni che individuano strategie per i mercati esteri. Il sostegno prevede un contributo fisso a fondo perduto da utilizzare per un pacchetto di servizi erogati da Promos – Azienda speciale per l’internazionalizzazione della Camera di commercio di Milano – a fronte di una spesa minima a carico dell’impresa beneficiaria. Per informazioni: http://www.Mi.camcom.it/bando-internazionalizzazione-mpmi-milanesi-2015. L’export milanese 2014 vale 37 miliardi. 37 miliardi di export e 57 di import, è l’interscambio milanese del 2014. Stabile l’export e in crescita dell’1% l’import. Prime aree di riferimento: Europa (21 miliardi di export e 43 di import), Asia (8,5 di export e 10 di import) e America (5 di export e quasi 3 di import). In crescita l’export verso America (+4%) e Asia (+3%) a fronte di un calo europeo (-2%) e l’import dall’Africa (+14%). Nell’export prevalgono i macchinari (7 miliardi), la moda (5), la chimica (4). In crescita export di design e mobili (+6%) e moda (+3%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio sui dati Istat 2014 e 2013. Il bando prevede due misure: Misura 1: 700mila euro; Misura 2: 300mila euro. La Misura 1 riguarda Servizi Specialistici per l’Internazionalizzazione e offre alle Mpmi Milanesi un supporto concreto e personalizzato per lo sviluppo e l’implementazione di una strategia di internazionalizzazione, attraverso interventi articolati di affiancamento e consulenza in azienda orientati al risultato in termini di incremento delle vendite e del fatturato. L’intervento prevede anche l’inserimento in azienda di un “temporary export manager” (Tem), identificato da Promos, che coordinerà lo sviluppo delle varie azioni di cui si compone il percorso di internazionalizzazione. Il Tem potrà svolgere sia interventi di coaching in azienda finalizzati al trasferimento di competenze per la costruzione di un ufficio export, sia vere e proprie azioni di tipo commerciale sui mercati internazionali. Sarà inoltre coadiuvato dal network di uffici esteri e di consulenti Promos, presenti nei principali mercati esteri. La Misura 2 propone Programmi di accompagnamento verso nuovi mercati Extra-ue (extra “Europa a 28”), in crescita o a grande potenzialità, attraverso percorsi settoriali articolati. L’obiettivo è di promuovere l’accesso a mercati internazionali extraeuropei, attraverso percorsi settoriali di accompagnamento in Brasile, Russia, India, Cina, Marocco, Turchia, U.s.a., Nigeria e Angola, Kenya, Iran, Panama e Cuba, Eau, Singapore, Thailandia, Vietnam, Azerbaijan delle Mpmi milanesi che non hanno mai operato su quei mercati o vi hanno operato solo sporadicamente, con l’obiettivo di incrementare le vendite e il fatturato. Le richieste di contributo potranno essere presentate, per la Misura 2, dalle ore 10.00 del 16 aprile 2015, fino ad esaurimento delle risorse e comunque entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 28 gennaio 2016. Per la Misura 1 dalle ore 10.00 del giorno 21 aprile 2015 fino ad esaurimento delle risorse e comunque entro e non oltre le ore 12,00 del giorno 28 gennaio 2016. Le domande di contributo dovranno essere presentate esclusivamente in forma telematica, accedendo al portale http://servizionline.Mi.camcom.it/easybando/bando-internazionalizzazione/. Per ogni misura prescelta dovrà essere presentata una singola e diversa domanda. Import-export Lombardia con il mondo
Territorio 2013 2014 var %
import export import export import export
103012-Varese 5.573.202.617 9.863.786.615 5.896.228.527 9.874.226.610 5,8% 0,1%
103013-Como 2.862.344.842 5.292.558.749 2.944.665.012 5.512.621.975 2,9% 4,2%
103014-Sondrio 395.888.761 563.198.823 395.612.281 604.992.019 -0,1% 7,4%
103015-Milano 56.990.196.314 37.461.621.697 57.534.959.937 37.374.079.511 1,0% -0,2%
103016-Bergamo 7.522.654.269 13.139.363.772 7.943.238.158 13.833.530.734 5,6% 5,3%
103017-Brescia 7.221.687.044 13.669.071.775 7.627.621.165 14.191.227.195 5,6% 3,8%
103018-Pavia 10.815.656.601 4.422.509.790 9.121.574.155 4.128.768.666 -15,7% -6,6%
103019-Cremona 2.666.882.575 3.468.852.347 2.935.553.306 3.661.966.754 10,1% 5,6%
103020-Mantova 4.661.925.426 5.563.605.639 3.426.426.768 5.465.815.675 -26,5% -1,8%
103097-Lecco 2.072.172.903 3.725.548.211 2.203.650.779 3.729.536.563 6,3% 0,1%
103098-Lodi 4.280.459.982 2.277.381.447 4.473.105.293 2.475.238.438 4,5% 8,7%
103108-Monza e della Brianza 5.184.612.199 8.648.321.392 5.437.095.344 8.716.435.741 4,9% 0,8%
110.247.683.533 108.095.820.257 109.939.730.725 109.568.439.881 -0,3% 1,4%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat 2014 e 2013 Interscambio milanese per settore
Merce 2013 2014 var %
import export import export import export
A-prodotti Dell´agricoltura, Della Silvicoltura E Della Pesca 1.013.467.507 187.196.803 957.502.557 196.814.990 -5,5% 5,1%
B-prodotti Dell´estrazione Di Minerali Da Cave E Miniere 111.967.751 70.406.589 120.972.776 106.498.390 8,0% 51,3%
C-prodotti Delle Attivita´ Manifatturiere 54.986.428.587 35.636.408.089 55.759.898.320 35.840.097.896 1,4% 0,6%
D-energia Elettrica, Gas, Vapore E Aria Condizionata 21.052 8.856 17.036 1.843 -19,1% -79,2%
E-prodotti Delle Attivita´ Di Trattamento Dei Rifiuti E Risanamento 230.541.945 329.319.578 143.201.080 264.109.807 -37,9% -19,8%
J-prodotti Delle Attivita´ Dei Servizi Di Informazione E Comunicazione 585.825.600 230.990.835 503.197.342 224.168.563 -14,1% -3,0%
M-prodotti Delle Attivita´ Professionali, Scientifiche E Tecniche 1.424.954 1.392.616 857.471 1.588.981 -39,8% 14,1%
R-prodotti Delle Attivita´ Artistiche, Sportive, Di Intrattenimento E Divertimento 36.874.989 206.238.257 29.794.391 228.233.786 -19,2% 10,7%
S-prodotti Delle Altre Attivita´ Di Servizi 79.792 34.548 60.112 40.130 -24,7% 16,2%
V-merci Dichiarate Come Provviste Di Bordo, Merci Nazionali Di Ritorno E Respinte, Merci Varie 23.564.137 799.625.526 19.458.852 512.525.125 -17,4% -35,9%
Totale 56.990.196.314 37.461.621.697 57.534.959.937 37.374.079.511 1,0% -0,2%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat 2014 e 2013 Aree geografiche Paesi interscambio milanese
Paese 2013 2014 var %
import export import export import export
1013-[Europa] 42.847.924.480 21.310.532.196 43.028.795.356 20.919.061.056 0,4% -1,8%
1016-[Africa] 1.341.830.306 1.970.121.675 1.525.119.590 1.977.632.343 13,7% 0,4%
1019-[America] 2.993.455.873 5.078.376.135 2.702.385.167 5.266.576.968 -9,7% 3,7%
1022-[Asia] 9.720.973.110 8.266.921.588 10.206.296.272 8.515.604.090 5,0% 3,0%
1034-[Oceania E Altri Territori] 86.012.545 835.670.103 72.363.552 695.205.054 -15,9% -16,8%
Totale 56.990.196.314 37.461.621.697 57.534.959.937 37.374.079.511 1,0% -0,2%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat 2014 e 2013 Interscambio milanese nel manifatturiero
Merce 2013 2014 var %
import export import export import export
Ca-prodotti alimentari, bevande e tabacco 2.827.788.545 1.393.426.368 2.876.507.808 1.388.268.560 1,7% -0,4%
Cb-prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 4.378.765.917 5.164.571.931 4.649.656.947 5.326.577.364 6,2% 3,1%
Cc-legno e prodotti in legno; carta e stampa 790.545.667 593.297.291 834.376.837 628.631.453 5,5% 6,0%
Cd-coke e prodotti petroliferi raffinati 261.647.326 210.306.921 452.401.435 183.073.156 72,9% -12,9%
Ce-sostanze e prodotti chimici 7.392.130.628 4.209.404.848 7.257.284.168 4.341.945.177 -1,8% 3,1%
Cf-articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 6.399.063.736 2.563.631.367 6.150.093.592 2.647.377.368 -3,9% 3,3%
Cg-articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 1.777.712.216 1.529.730.786 1.901.724.818 1.547.335.374 7,0% 1,2%
Ch-metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 5.279.212.389 4.054.609.281 4.742.427.739 3.647.470.242 -10,2% -10,0%
Ci-computer, apparecchi elettronici e ottici 11.185.131.272 2.585.308.849 11.049.162.258 2.537.653.941 -1,2% -1,8%
Cj-apparecchi elettrici 3.917.036.475 2.926.232.687 3.974.474.424 2.998.247.467 1,5% 2,5%
Ck-macchinari ed apparecchi n.C.a. 4.798.392.992 7.394.367.780 5.144.105.355 7.538.970.899 7,2% 2,0%
Cl-mezzi di trasporto 2.886.060.495 1.427.961.826 3.387.044.638 1.404.843.311 17,4% -1,6%
Cm-prodotti delle altre attività manifatturiere 3.092.940.929 1.583.558.154 3.340.638.301 1.649.703.584 8,0% 4,2%
Totale manifatturiero 54.986.428.587 35.636.408.089 55.759.898.320 35.840.097.896 1,4% 0,6%
 
   
   
ROMA CAPITALE, CNR E MUNICIPIO II, DA SABATO 28 MARZO LA SCIENZA TRA I BANCHI DEL MERCATO  
 
Roma, 1 aprile 2015 - Con un semplice gesto, come fare la spesa al mercato, si può apprendere molto, persino principi scientifici apparentemente complessi e insondabili. E’ questo l’obiettivo di “Scienza tra i banchi del mercato”, un’iniziativa promossa dall’Osservatorio Scienza per la Società del Municipio Ii, il Dipartimento di Scienze Umane – Consiglio nazionale delle ricerche e l’Assessorato alla Roma Produttiva di Roma Capitale. Enti di ricerca, Università, scuole, musei, associazioni porteranno, infatti la scienza in tre mercati cittadini. Tutti, facendo la spesa fra i banchi, avranno così l’occasione di scoprire come la scienza sia presente in ogni aspetto della quotidianità. Ricercatori, studenti, professori e divulgatori, illustreranno in modo semplice e divertente principi elementari di chimica, biodiversità, fisica, astronomia e tanto altro. L’iniziativa, inoltre, intende offrire un nuovo modo di rivivere i Mercati Rionali, ri-abitare il quartiere e gli spazi pubblici aggiungendo nuovi significati e nuovi modelli di cittadinanza. Il primo appuntamento è per domani sabato 28 marzo dalle 10.30 alle 12.30 presso il Mercato Flaminio Ii di Via Guido Reni. L’11 aprile invece la manifestazione farà tappa al mercato Italia di Via Catania. Il 18 aprile sarà la volta del mercato Belsito di Piazza Mazzaresi. Gli esiti di questo primo esperimento di cittadinanza scientifica saranno presentati alla Biennale dello Spazio Pubblico ( www.Biennalespaziopubblico.it ), manifestazione che si svolge a Roma con lo scopo di mettere a confronto esperienze, problemi e buone pratiche legate al tema dello Spazio Pubblico. “Questa iniziativa ha il merito di riaffermare l’importanza dei mercati per la città, sia da un punto di vista economico che sociale. Stiamo parlando di straordinari luoghi di aggregazione e di una importante risorsa da valorizzare”, dichiara l’Assessore alla Roma Produttiva di Roma Capitale Marta Leonori. “È interessante che sia la scienza ad essere il motore di questo incontro fra i cittadini e l’occasione per tornare a far vivere luoghi che sono sempre stati il centro delle attività di una comunità”. “Il compito dell’amministrazione è anche quello di far emergere le tante forze positive del territorio”, sostiene l’assessore del Municipio Ii Emilia La Nave. “Grazie al contributo volontario di cittadini, enti, scuole, istituzioni uniti nella rete rappresentata dall’Osservatorio Scienza per la Società del Municipio Ii siamo riusciti a creare un momento di incontro tra i diversi attori - scienziati, associazioni, commercianti e cittadini - che può rappresentare un passo importante per favorire un nuovo modello di sviluppo locale, più collaborativo e più attento alle esigenze di chi il territorio lo abita quotidianamente”. Il Dipartimento di Scienze Umane, Sociali del Cnr è convinto dell’utilità di iniziative come queste: “La scienza è responsabile quando prova ad avvicinarsi ai bisogni sociali e ai cittadini, consentendo a ognuno di apprezzarne il valore nella quotidianità”. Tra gli obiettivi prioritari del Dipartimento c’è quello di “studiare i rapporti fra scienza e società sia in termini di conseguenze che di sviluppi sul fronte della ricerca e sul lato del vivere sociale”.  
   
   
LAVORO: SERRACCHIANI A POLETTI, SUBITO I DECRETI ATTUATIVI  
 
Pordenone, 1 aprile 2015 - "Al Governo, che ha delineato la cornice di cambiamento delle politiche del lavoro, chiediamo di avere quanto prima i decreti, perché poi spetterà al livello regionale l´attuazione delle cornici giuridiche". Lo ha affermato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, nel corso della tavola rotonda organizzata dalla Cisl di Pordenone su "Jobs Act e contrattazione", a cui ha partecipato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. La presidente del Friuli Venezia Giulia ha chiesto al Governo regole certe, che non cambino in corsa. Serracchiani ha richiamato i capisaldi delle grandi riforme che il Friuli Venezia Giulia sta affrontando. "Abbiamo avviato con grande determinazione la riforma degli enti locali, e - ha sottolineato la presidente - siamo una delle pochissime Regioni d´Italia che hanno chiarito da subito quali saranno le competenze provinciali che verranno trasferite all´Amministrazione regionale e quali invece ai Comuni, che le eserciteranno in forma aggregata. Tra le competenze gestionali che passeranno alla Regione ci sono proprio le politiche attive del lavoro e noi pensiamo - ha aggiunto Serracchiani rivolgendosi al ministro - anche a quelle della formazione". Serracchiani ha ricordato che la Regione sta lavorando alla definizione del nuovo servizio, l´Agenzia regionale del Lavoro, che si assumerà la funzione gestionale ora in capo ai Centri per l´impiego e che si occuperà anche di formazione professionale. "Inizialmente pensavamo ad un´Agenzia a se stante, ma anche il Governo ci indirizza verso qualcosa di più snello, meno rigido. Non è un processo banale: non perderemo i presidi sul territorio, ma dovremo cambiare la testa che dovrà presiedere alla politiche attive del lavoro, alla formazione e, soprattutto, mettere in moto quel meccanismo complesso ma necessario che è l´incontro della domanda con l´offerta", ha affermato la presidente. Allineare mercato e formazione, questo l´obiettivo. "Vorremmo raccogliere le esigenze delle imprese e trasferirle al mondo della formazione", ha chiarito Serracchiani, ricordando che, a parte il caso virtuoso della provincia di Pordenone, nel resto della regione l´incontro di questi due mondi è ancora troppo lontano in un contesto dove la crisi morde con una violenza a cui il Friuli Venezia Giulia non era abituato. Un obiettivo che potrà essere raggiunto solo se le politiche attive del lavoro verranno coordinate con quelle di sviluppo industriale. "Un coordinamento che questa regione ha attuato, grazie alla legge di settore sul manifatturiero, il Rilancimpresa, che per buona parte è già attiva. Insomma, la nostra Regione - ha concluso Serracchiani - non gioca di rimessa ma anticipa i processi: una caratteristica piuttosto rara nella pubblica amministrazione", ha commentato Serracchiani. In merito al Jobs Act, Serracchiani ha ribadito che si tratta di un provvedimento che aiuterà a implementare le assunzioni, in un contesto socio-economico di crisi senza precedenti. "Lo statuto dei lavoratori è stato approvato nel 1970, anni in cui l´autostrada del Sole si concludeva in otto anni: oggi forse non sarebbe un tempo necessario nemmeno per approvare il progetto per la bretella di una strada provinciale", ha ricordato Serracchiani. "A distanza di anni bisogna fare una volta per tutte un bilancio onesto: i lavoratori licenziati in base all´articolo 18 in questa regione si contano sulle dita di una mano. Forse bisognerebbe domandarsi quante sono state, invece, le aziende che hanno rinunciato a nuove assunzioni". All´incontro, introdotto dai saluti del presidente della Provincia Claudio Pedrotti e dalla relazione del segretario generale Cisl di Pordenone Arturo Pellizzon, erano presenti in platea anche il vicepresidente e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello e l´assessora al Lavoro Loredana Panariti. Sono intervenuti il segretario nazionale Cisl Gianluigi Petteni, il vicepresidente di Confindustria per le relazioni industriali e il welfare, Stefano Dolcetta e il direttore Pierangelo Albini.  
   
   
STATISTICA: L’EXPORT SOSTIENE L’ECONOMIA VENETA  
 
Venezia, 1 aprile 2015 - Il Veneto si conferma come una delle regioni più performanti per quanto riguarda l’export con un valore di oltre 54 miliardi, il 2,7% in più rispetto al 2013. Lo rileva il vicepresidente della Regione Marino Zorzato rendendo noti i dati annuali 2014 sugli interscambi commerciali del Veneto elaborati dalla sezione Sistema Statistico della Regione. Nel 2014, la crescita dell´export nazionale (+2,0%) è diffusa a tutte le aree territoriali, a eccezione dell´Italia insulare (-13,8%). L´italia nord-orientale registra la crescita più ampia (+3,5%), seguita dalle ripartizioni centrale (+3,0%), nord-occidentale (+2,2%) e meridionale (+1,1%). Le regioni che contribuiscono maggiormente all´espansione dell´export nazionale nel 2014 sono Emilia-romagna (+4,3%), Piemonte (+3,3%), Veneto (+2,7%), Lombardia (+1,4%) e Marche (+7,5%). Segno negativo invece per Sicilia (-13,9%) e Sardegna (-13,6%). Le esportazioni registrano nell’ultimo anno punte nelle province di Belluno (+8,6%), Treviso (+4,6%), Rovigo (+4,3%) e Vicenza (+4,0%). Le esportazioni delle province di Venezia e Verona registrano una crescita annua che supera di poco l’uno per cento. L’analisi dell’export regionale per settore merceologico evidenzia nel 2014 forti aumenti delle vendite all’estero di forniture ottiche (+10,7% rispetto al 2013, pari ad oltre 3 miliardi di euro), di produzioni meccaniche (+4,6%), che si confermano il primo settore dell’export regionale, con un valore che nel 2014 sfiora gli 11 miliardi di euro, e di articoli in gomma e plastica (+4,1%). Buone le performance anche il comparto moda (+3,6%) e per le produzioni agroalimentari (+2,8%). L’analisi per mercati di sbocco mostra che nel corso del 2014 la crescita registrata per l’export regionale è stata influenzata maggiormente dall’aumento delle esportazioni verso i mercati Ue (+3,9%), mentre per i mercati extra Ue il tasso di crescita è stato dell’uno per cento. Il risultato verso i mercati extra-Ue è stato sicuramente condizionato dal risultato negativo dell’export verso la Russia: -9,9%, pari a circa 180 milioni di euro in meno rispetto al 2013.  
   
   
FVG PARTNER DI UN PROGETTO NEL SETTORE LEGNO  
 
Trieste, 1 aprile 2015 - Sviluppare una rete transnazionale di centri di conoscenza sul settore legno-arredo per favorirne la condivisione delle esperienze e rafforzare il trasferimento tecnologico e i processi innovativi nelle imprese. Sono gli obiettivi della proposta progettuale "Win - Wood Innovation Network" (rete dell´innovazione nel settore legno, cui la Regione Friuli Venezia Giulia intende partecipare in qualità di partner associato. La decisione di concorrere ad uno specifico bando, previsto dal programma di cooperazione territoriale "Europa centrale 2014-2010", finalizzato ad accrescere la competitività dell´area, è stata assunta oggi dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore Loredana Panariti. Il progetto rappresenta una significativa e rilevante opportunità per sviluppare collegamenti operativi tra i centri di eccellenza del settore legno-arredo e le imprese, allo scopo di valorizzare il potenziale scientifico, economico e di conoscenza presente in Friuli Venezia Giulia. La durata prevista è di 36 mesi, per una spesa stimata di 2,5 milioni di euro. Partner dell´iniziativa sono, al momento, in Italia, Informest e Polo tecnologico di Pordenone, cui si aggiungono l´Istituto per le Foreste della Repubblica di Slovenia, quale capofila, e soggetti di Austria, Ungheria, Croazia, Germania.  
   
   
ECONOMIA: TRIESTE CENTRALE PER FUTURO FVG  
 
Trieste, 1 aprile 2015 - "Trieste è già oggi una città proiettata nel futuro, ha già tutto quello che gli serve, quello che gli altri non hanno e che cercano appena faticosamente di ottenere". Così il vicepresidente della Regione e assessore alle Attività produttive, Sergio Bolzonello, ha chiuso il suo intervento dal palco del Teatro Verdi di Trieste, dove questa mattina è stato chiamato a concludere il convegno "Trieste città europea: la via per crescere", promosso dall´Amministrazione comunale su iniziativa del sindaco Roberto Cosolini. Prima delle conclusioni, affidate al vicepresidente Bolzonello, si sono confrontati sul palco del Verdi, e davanti a un folto pubblico, rappresentanti del mondo economico, imprenditoriale ma anche sociale della città, in due tavole rotonde coordinate rispettivamente dai giornalisti Paolo Possamai, direttore de "Il Piccolo", e Aldo Cazzullo, del "Corriere della Sera". "Ciò che colpisce di Trieste, per chi viene da fuori, è la sua bellezza, fatta di un insieme di peculiarità, qualcosa di straordinario, che lascia un´impronta forte", ha detto il vicepresidente della Regione. "Per Trieste possono essere individuate - ha proseguito - tre dimensioni: c´è quella cittadina, della comunità locale; c´è quella regionale, di guida di un territorio; e c´è infine quella nazionale, spesso non sufficientemente sottolineata, di grande città dell´Italia, perché Trieste è una di quelle città capaci di rappresentare il nostro Paese". "Come Regione - ha confermato Bolzonello - siamo stati sempre convintissimi della centralità di Trieste, del suo ruolo di ´hub´ del Friuli Venezia Giulia. Non è un caso che le strategie economiche della Giunta guidata da Debora Serracchiani pongano Trieste al centro di moltissimi processi, e comunque li intercetta tutti". Secondo Bolzonello Trieste ha molti fattori di crescita, nessuno dei quali deve essere sottovalutato o trascurato: manifattura, università e ricerca, finanza, portualità e logistica, turismo e anche agricoltura che può essere legata, ha osservato il vicepresidente, non solo alla promozione turistica ma anche all´industria agroalimentare. "Se saremo capaci di tenere tutto questo assieme - ha concluso Bolzonello - allora Trieste potrà avere quel ruolo che gli compete, quel ruolo che nel recente passato aveva rischiato di smarrire, ma che ora ha ritrovato".  
   
   
SARDEGNA, OK ALLA RIORGANIZZAZIONE DEI CONSORZI FIDI: FONDO UNICO DA 5 MILIONI, OSSERVATORIO E FONDO DI STABILIZZAZIONE.  
 
Cagliari, 1 aprile 2015 - Imprese sarde più competitive grazie a un nuovo sistema dei Consorzi Fidi: la Giunta regionale, su proposta dell´assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, ha approvato il disegno di legge con la riforma che andrà ora all´attenzione della competente commissione consiliare. "Stiamo riorganizzando un sistema che non riesce più a dare risposta alle esigenze delle imprese - spiega l´assessore Paci-. L´obiettivo di questo Ddl è razionalizzarlo, modernizzarlo e renderlo più efficiente per garantire e migliorare l´accesso al credito delle medie, piccole e micro imprese sarde e dei liberi professionisti. Allo stesso tempo, garantiamo ai Confidi un adeguato supporto regionale, rafforzando i meccanismi virtuosi di impiego delle risorse pubbliche e regolarizzando l´erogazione dei contributi pubblici". Il Percorso Della Riforma - È iniziato dalla costituzione del Fondo Unico da 5 milioni di euro approvato con la manovra finanziaria lo scorso 27 febbraio, seguito da una serie di incontri con i Consorzi e con gli assessori coinvolti nella riforma, quelli del Lavoro Virginia Mura, dell´Industria Maria Grazia Piras e dell´Artigianato e Turismo Francesco Morandi. "In questo percorso abbiamo coinvolto i soggetti interessati per condividere i passaggi verso il nuovo sistema che vogliamo far partire entro giugno - sottolinea il vicepresidente della Regione - Infatti la versione definitiva di questo disegno di legge tiene conto di alcuni suggerimenti arrivati proprio dai Confidi. Puntiamo a un sistema sano, che vuol dire imprese che possono operare meglio sul mercato a vantaggio dell´intera economia regionale. E questo è importante soprattutto in un momento di crisi come questo". Tre Novità Per Il Sistema - La prima è il fondo unico che sostituirà i precedenti tre, collocati presso gli assessorati del Lavoro, dell´Artigianato e Commercio e dell´Industria, destinato a integrare i fondi rischi dei Confidi: i criteri di ammissibilità per le imprese saranno fissati dalla Giunta per poi passare all´analisi della Commissione Bilancio in Consiglio regionale. Seconda novità, il Fondo di stabilizzazione "con il quale - spiega l´assessore Paci - vogliamo provare a prevenire i rischi di sistema, in particolare l´effetto domino dopo la caduta di un consorzio. Si tratta di un fondo volontaristico, nessuno è obbligato ad aderire, non è un fondo di salvataggio ma di prevenzione di eventuali crisi". Le modalità saranno stabilite anche in questo caso dalla Giunta dopo il confronto con i Confidi che vogliono aderire e il passaggio in Commissione consiliare. Terza e ultima novità, l´Osservatorio Confidi. Ne faranno parte 3 dirigenti dell´amministrazione regionale, un esponente della Sfirs e 1 dei Consorzi Fidi. A regime, i contributi saranno erogati solo ai Consorzi che aderiranno ma per i primi 18 mesi dall´entrata in vigore della legge questa clausola resterà congelata. "È un´occasione importante per le imprese sarde, che in questo modo avranno un´opportunità in più per uscire da questo difficile momento - conclude l´assessore Paci - Dobbiamo fare in fretta, siamo riusciti ad approvare questo disegno di legge con due mesi di anticipo rispetto a quanto previsto dalla Finanziaria e ora andiamo avanti spediti".  
   
   
FRANCO TOSI, LE GARANZIE DI PRESEZZI AL MISE: PRESENZA A LEGNANO E SOLIDE PROSPETTIVE IL PIANO INDUSTRIALE ILLUSTRATO A GOVERNO, REGIONE LOMBARDIA E SINDACO  
 
Roma, 1 aprile 2015- Per la Franco Tosi si prospetta un futuro all’insegna del rilancio produttivo. E’ quanto ha garantito il dottor Alberto Presezzi, Presidente dell’omonima società brianzola acquirente della storica azienda di Legnano specializzata nella produzione di turbine, al Governo e alle Istituzioni territoriali. Stamani, nel corso di un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico presieduto dal Vice Ministro Claudio De Vincenti affiancato dal Direttore Generale per le Gestioni Commissariali Simonetta Moleti e dal Responsabile dell’Unità di Gestione delle Crisi Industriali Giampiero Castano, è stato infatti illustrato un Piano Industriale che- a giudizio dei presenti- dà le necessarie garanzie di una solida prospettiva produttiva e che conferma la presenza dell’insediamento a Legnano. Il numero uno della Presezzi ha inoltre assicurato il suo impegno ad affrontare seriamente, insieme con l’Amministrazione Straordinaria, il confronto relativo all’occupazione. Alla riunione, servita appunto a delineare la strategia industriale per la Franco Tosi Meccanica, hanno preso parte rappresentanti della Regione Lombardia, il Sindaco di Legnano Alberto Centinaio e il Commissario Straordinario Andrea Lolli.  
   
   
BASSA FRIULANA: PATTI TERRITORIALI, PROSEGUE LAVORO CON IL MI.S.E.  
 
Trieste, 1 aprile 2015 - La giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Pianificazione territoriale Mariagrazia Santoro, ha approvato alcune modifiche ai progetti definitivi relativi agli interventi infrastrutturali nell´area dell´Aussa Corno, derivanti dai Patti territoriali della Bassa friulana, richiesti dal Ministero per lo Sviluppo Economico. "A seguito del subentro della Regione nella gestione dei progetti - ricorda Santoro - è stato possibile sbloccare un impasse che durava da anni e che teneva fermi quasi 18 milioni di euro di investimenti a favore di una delle zone industriali più importanti della regione. Ora, a seguito di una richiesta del Ministero dello Sviluppo Economico, abbiamo provveduto ad accorpare alcuni lotti funzionali, rivedendo i progetti definitivi, e a definire secondo le linee ministeriali i ruoli di soggetto attuatore e stazione appaltante". I nuovi quadri economici risultano così definiti: Lavori di urbanizzazione della Ziac in Comune di Cervignano del Friuli 1° lotto (€ 1.216.457,00); Urbanizzazione di parte del comprensorio Fearul - Opere Ferroviarie (€ 2.465.000,00); Lavori di realizzazione binario secondario 2° e 3° stralcio (€ 1.300.000,00); Lavori di ristrutturazione via Melaria (1° e 2° stralcio - € 1.140.678,04); Potenziamento degli impianti ferroviari a servizio della zona industriale Aussa-corno (€ 1.250.000,00); Riassetto idraulico del comprensorio Ziac (€ 5.795.044,00).  
   
   
CRISI COOPCA: SERRACCHIANI, IMPEGNO PER OCCUPAZIONE E PRESTITO SOCIALE  
 
Udine, 1 aprile 2015 - La presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha incontrato ieri a Udine rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil per fare il punto sulla crisi della cooperativa di consumo carnica Coopca, in vista della scadenza dell´8 aprile prossimo, concessa dal Tribunale di Udine quale termine ultimo per depositare un piano di ristrutturazione aziendale nell´ambito della richiesta di concordato fallimentare. "E´ una vicenda che preoccupa le istituzioni e mi tocca profondamente anche sul piano personale", ha detto Serracchiani, ricordando il lavoro portato avanti in questi mesi dall´Amministrazione regionale ed in particolare dal vicepresidente e assessore alle attività produttive, Sergio Bolzonello. "Ci stiamo mettendo tutto l´impegno possibile", ha assicurato. "Con il contributo dei sindacati e del mondo della cooperazione puntiamo a costruire un percorso sapiente che permetta di individuare una via d´uscita ad una situazione che, tuttavia, rimane complessa". Il pensiero comune va, prima di tutto, all´occupazione e ai soci. Dare continuità all´azienda significa infatti salvare posti di lavoro e offrire la possibilità a famiglie, cittadini, pensionati di recuperare il prestito sociale. Questa è la ´mission´ che accomuna Regione e sindacati. Lo scoglio da superare, dunque, rimane quello dell´8 aprile. Entro quella data vanno apportate modifiche migliorative al piano di ristrutturazione. "Intendiamo accompagnare questo processo, per rendere ammissibile il concordato", ha detto Serracchiani, precisando che in questo modo si potrà continuare a lavorare, nelle settimane successive, per individuare le migliori soluzioni che permettano di presentarsi ai creditori guardando al bene dei lavoratori e dei prestatori. Da qui la decisione, presa oggi, di coinvolgere in un tavolo concertativo, di crisi, anche tutto il sistema della cooperazione e soggetti della grande distribuzione, che possono essere interessati ad intervenire. Soddisfazione è stata espressa, al termine dell´incontro odierno, da tutte le sigle sindacali. Per Francesco Buonopane (Filcams Cgil) "il confronto è servito per definire i passi successivi. E´ opportuno - ha precisato - che la Regione continui a monitorare la situazione e a fare la regia, e che il territorio e il mondo cooperativo diano una risposta chiara, precisa e veloce". Perché "entro l´8 aprile va presentato un piano diverso da quello che c´è oggi". "Dobbiamo essere ottimisti. Se non si supera l´esame dell´8 aprile si rischiano fallimento e liquidazione. E in quel caso avranno perso tutti". Al contrario "una volta accettato il concordato, qualsisia strada sarà percorribile", ha detto Paolo Duriavig (Fisascat Cisl). Di "incontro positivo " ha parlato anche Andrea Sappa (Uiltucs), il quale, riferendosi alle manifestazioni di interesse a rilevare, almeno in parte, alcuni negozi della catena distributiva, ha commentato che "ovviamente le aziende interessate in questo momento sono abbottonatissime, abbottonatissime perché i tempi giuridici impongono il massimo riserbo". In questo quadro appare comunque più delicata la questione legata al futuro del Centro funzionale di Amaro, per il quale, è stato detto, occorrono ancora maggiori attenzione, cura e cautela. Per quanto riguarda infine eventuali colpe dei vertici di Coopca, la presidente Serracchiani, rispondendo alle domande dei giornalisti a margine dell´incontro con i sindacati, ha affermato che "non spetta a me giudicare e attribuire responsabilità che possono essere di natura amministrativa o, qualora lo ritenesse la Procura, anche penali. Posso solo dire che ci sono evidenti responsabilità morali. Non mi riferisco al presidente Collinassi, lo voglio dire con chiarezza, anche perché credo sia stato l´unico in questi mesi che veramente ha tentato di dialogare con la Regione e aiutare il processo di risanamento. Ma mi auguro che chi ha avuto molto dalla cooperativa si faccia un esame di coscienza".  
   
   
CALABRIA: FIRMATO IL PROTOCOLLO D’INTESA CON LA CONSULTA REGIONALE DEI CONSULENTI DEL LAVORO  
 
Catanzaro, 1 aprile 2015 - L’assessore regionale al Lavoro Carlo Guccione ha firmato un protocollo d’intesa con il presidente della Consulta regionale dei consigli provinciali dell’ordine dei consulenti del lavoro Giuseppe Buscema e la Fondazione dei Consulenti del lavoro. L’obiettivo è quello di realizzare iniziative di promozione e comunicazione a sostegno del Piano regionale contro la disoccupazione “Garanzia giovani”, utilizzando, a tal fine, anche le relative sedi territoriali come appositi luoghi di orientamento. Il protocollo sottoscritto oggi consentirà il coinvolgimento di oltre mille consulenti del lavoro, impegnati ad istituire sportelli informati relativi a “Garanzia giovani”, con lo scopo di orientare, informare e supportare interventi tesi a favorire il raccordo tra le aziende ed i giovani, al fine di agevolare l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro. L’assessore Guccione ha espresso la soddisfazione “per una iniziativa –ha detto - che servirà a colmare la mancanza di servizi efficienti in Calabria per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Noi siamo convinti della necessità di aprire scenari nuovi per creare nuove occasioni di lavoro imperniati sull’apertura al settore privato e sulla necessaria collaborazione con le istituzioni pubbliche”.  
   
   
ELECTROLUX: POLETTI, 24 MESI DI DECONTRIBUZIONE  
 
Pordenone, 1 aprile 2015 - "Oggi abbiamo verificato e garantito che Electrolux e tutti i suoi stabilimenti abbiano i 24 mesi di decontribuzione così come prevede la norma". Lo ha affermato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, a margine della tavola rotonda organizzata dalla Cisl di Pordenone su "Job Act e contrattazione", a cui partecipa la presidente della Regione Debora Serracciani, aggiungendo che "siamo largamente in anticipo sul secondo biennio e quindi ci preoccuperemo di verificare come sia possibile tornare su questo argomento: oggi dare garanzie su una situazione che in termini di legge è prevista su due anni non è possibile ma il governo sa che c´è un accordo generale che riguarda Electrolux e quindi cercherà di farsene carico. Sollecitato sul caso Coopca, Poletti ha commentato: "so che le cooperative di consumo hanno avuto problemi e ci sono procedure in corso. Mi auguro che il mondo cooperativo, che storicamente ha sempre trovato la strada per dare una mano nelle situazioni di difficoltà, riesca a farlo anche in questo caso".  
   
   
ARTIGIANATO ARTISTICO, DA OGGI IN TOSCANA AL VIA IL BANDO PER GIOVANI TIROCINANTI IN BOTTEGA  
 
 Firenze 1 aprile 2015 - I giovani che fanno tirocinio nelle botteghe che operano nei settori delle lavorazioni artistiche e tradizionali potranno usufruire di un rimborso spese, interamente a carico della Regione, pari a 500 euro mensili. Il bando è stato pubblicato nei giorni scorsi e da domani, mercoledì 1 aprile, si può fare domanda. Oggi la presentazione alla Fortezza da Basso a Firenze, con oltre 100 giovani aspiranti artigiani che vengono messi in contatto diretto con circa 37 imprese. L´evento, a carattere esclusivamente informativo, sarà il primo di una serie di presentazioni in giro per la Toscana per informare i giovani interessati "La difficoltà di ricambio generazionale – spiega l´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini – causa di una elevata età media degli operatori e di una domanda di formazione cui non è facile dare risposta a livello territoriale. E´ più che mai indispensabile puntare, in questi settori, sui giovani, sulla loro creatività. Sono loro la speranza del futuro e in questo caso è a loro che si affida la sopravvivenza di un intero settore così importante per l´economia e l´immagine della Toscana". I tirocini La Regione ha scelto di agire sui tirocini, sottolineandone l´aspetto formativo e di orientamento verso una professione che già era stato alla base della scelta del progetto Giovanisì che dal 2011 garantisce un rimborso di cui 300 euro a carico della Regione e 200 dell´azienda ospitante. Nel caso dell´artigianato artistico si intende valorizzare ulteriormente il tirocinio come attività cruciale in un´economia dove la bottega artigiana ha sempre avuto e continua ad avere un ruolo fondamentale e che può rivelarsi anche un valido supporto all´inserimento lavorativo. 500 euro mensili Per le imprese che ospitano giovani tirocinanti, la Regione riconosce un contributo di 500 euro mensili. Per questo sono stati stanziati 200 mila euro per il 2015 e il 2016, che saranno poi incrementati con le risorse del Por Fse 2014-20. Le imprese che prendono i tirocinanti devono essere iscritte all´albo delle imprese artigiane e avere un numero di dipendenti a tempo indeterminato compreso fra zero e 15. I settori sono stati individuati sulla base della normativa e delle linee guida della Carta internazionale dell´artigianato artistico. I tirocinanti devono avere un´età compresa fra 18 e 30 anni non compiuti. "Vogliamo sostenere un settore che rappresenta un fattore propulsivo della nostra economia – spiega l´assessore - oltre che un biglietto da visita della Toscana nel mondo. E´ un settore chiave, come dimostrato dal suo contributo ai buoni risultati dell´export regionale, sul quale dobbiamo fare leva per la ripresa". Bottega scuola I tirocini sono strettamente legati alla "bottega scuola", così come prevista dalla legge regionale che l´ha istituita e che rappresenta ,l´ambiente in cui l´esperienza formativa del tirocinio si può svolgere con maggiore efficacia. In base alla legge in Toscana si sono accreditate 13 botteghe scuola e 132 maestri artigiani. La bottega scuola è inoltre oggetto di una sperimentazione a Siena. Le imprese dell´artigianato artistico e tradizionale in Toscana sono circa 23 mila, la stragrande maggioranza delle quali (oltre 16 mila) con un numero di addetti pari o inferiore a tre. Almeno 20 mila di queste rientrano nei requisiti previsti per l´attivazione dei tirocini. Il numero complessivo di addetti è di poco meno di 80 mila. (fonte:Artex) Artex e le associazioni artigiane "Il bando – commenta Alessandro Vittorio Sorani, presidente di Artex - riporta al centro dell´economia del territorio il settore dell´artigianato. La massiccia adesione all´evento conferma l´appeal del settore verso le nuove generazioni evidenziando che l´artigianato artistico oggi non è percepito solo come elemento culturale, storico e tradizionale ma come reale componente dell´economia regionale. Oggi più che mai l´artigianato è mercato, l´artigianato è lavoro, l´artigianato è opportunità". "Numerosi mestieri e lavorazioni artistiche e tradizionali – affermano Valter Tamburini Presidente Cna Toscana e Giovan Battista Donati Presidente Confartigianato Imprese Toscana - sono a rischio di scomparsa e i tempi lunghi di apprendimento delle tecniche di lavorazione rendono spesso difficile il trasferimento delle competenze e, in molti casi, la trasmissione d´impresa. I tirocini gratuiti e i percorsi formativi delle botteghe scuola sono una risposta concreta al problema e una opportunità per i giovani".