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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 04 Maggio 2007
VENETO / VIII BIENNALE INTERNAZIONALE DEL FISCHIETTO IN TERRACOTTA  
 
Il Comune di Roana e l’Associazione “Amici del Museo dei Cuchi di Cesuna” (VI), con il Patrocinio e Contributo della Regione Veneto, Provincia di Vicenza, Comunità Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni Banca Popolare di Vicenza, organizzano l’ottava Biennale Internazionale del Fischietto in Terracotta, dove i fischietti in terracotta sono i famosi “cuchi” (termine veneto usato per definire questi strumenti popolari a fiato), vere e proprie opere d’arte. La Biennale Internazionale del Fischietto in Terracotta ha raggiunto un prestigio e una notorietà di settore tali da disporre di una partecipazione artistica ai più alti livelli internazionali. La manifestazione è costituita da un concorso diretto ai maestri cucari di tutto il mondo e da un’esposizione delle opere, fino al 20 maggio, nel Palazzo Municipale a Canove di Roana. Dal 1 giugno al 30 settembre 2007 la mostra verrà allestita nelle sale del Museo dei Cuchi di Cesuna (VI). Per informazioni: tel. 0424. 692212-694283. . .  
   
   
LOMBARDIA / INVITO IN VILLA LITTA DI LAINATE: TANTE NOVITÀ E UN PO’ DI TRADIZIONE  
 
“Arrivare a Lainate è semplice, entrare in Villa Litta è piacevole, lasciarla è decisamente più difficile. All’incrocio di importanti collegamenti viabilistici, proprio alla fine di un viale alberato, nel cuore di questa cittadina a dieci chilometri da Milano, l’imponente costruzione di Villa Borromeo Visconti Litta accoglie da anni migliaia di visitatori. Complici la giocosità dei giochi d’acqua del Ninfeo, l’austerità dei Palazzi, la varietà degli appuntamenti che vi si organizzano”. Celesta Spotti, assessore alla Cultura di Lainate introduce così l’articolato programma della stagione estiva in Villa Litta. Domenica 6 maggio si apriranno, infatti, le porte alla nuova stagione di visite, spettacoli, giochi. Con gli Amici di Villa Litta, premurosi, ironici, appassionati, competenti, che accompagnano grandi e bambini tra spruzzi, girandole, statue e fontane. Con il Concerto Musica a Corte, proposto dall’Orchestra delle Groane diretta dal maestro Yoichi Sugiyama, che già registra il tutto esaurito. Con ristoranti e negozi pronti ad accogliere i visitatori. L’edizione 2007 dell’estate in Villa Litta ha un calendario fitto di idee: musicali, d’arte, di gioco, di teatro. A partire dai Concerti aperitivo della domenica mattina. L’opportunità nasce dalla Rassegna ‘Musica nelle ville di delizia’. Quindici concerti organizzati dal Polo Culturale Insieme Groane in cinque delle più attraenti residenze del circondario: Villa Arconati di Bollate, Villa Ricotti di Arese, Villa Borromeo di Senago e Villa Borromeo d’Adda di Solaro. Villa Litta di Lainate ospiterà ben sei dei concerti in cartellone, abbinando il momento musicale con quello gastronomico dell’aperitivo di chiusura. Tango, musica andina e bossanova ma anche Mozart e Verdi. In un caleidoscopico spettacolo che vedrà impegnati, fra gli altri, gli strumentisti dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano e valenti solisti come Tatiana Larionova, Mell Morcone, i Pentangos Quintet, il baritono Sergio Ladu e la soprano Alessandra Gardini. Il 29 giugno saranno gli strumentisti del Teatro Regio di Torino a proporre ‘C’era una volta il cinema’, un omaggio a Ennio Morricone, Oscar alla carriera 2007. Il 15 luglio Stefano Gueresi terrà un recital pianistico. Il successo dell’edizione scorsa ha spinto l’Amministrazione Comunale a riproporre la ‘Villa dei bambini’, visite guidate a tema e laboratori per creare, pasticciare, divertirsi. Tre i temi: ‘A passo di danza’, ‘Sinfonie d’acqua’, ‘Pittori per un giorno’. Da maggio fino a novembre, infine, si rincorreranno gli appuntamenti artistici, le mostre personali e collettive, le esposizioni. L’8 e il 9 settembre, com’è ormai tradizione, gli Amici di Villa Litta proporranno l’attesa ‘Rievocazione storica’ in costumi d’epoca mentre il 30 settembre si rinnova la ‘Festa dei nonni’, in collaborazione con l’Associazione Castelli e Ville aperti in Lombardia. E come sempre, sabato sera e domenica pomeriggio, e ogni giorno della settimana per i gruppi prenotati, si rinnovano le visite guidate in Villa, con le seguenti modalità: ‘Notturni al Ninfeo’ sabati sera di giugno, luglio, 4 agosto e settembre (ingresso continuato dalle 21. 15 alle 22. 30); ‘Domeniche in Villa’ visite guidate al Ninfeo e ai giochi d’acqua dal 6 maggio al 5 agosto e dal 2 settembre al 7 ottobre (orario continuato dalle 15 alle 18); visite guidate ai Palazzi del ‘500 e del ‘700 dal 6 maggio al 5 agosto e dal 2 settembre al 7 ottobre (orario continuato dalle 15 alle 17): ‘Speciale Ferragosto’ apertura straordinaria del Ninfeo (orario continuato dalle 15 alle 18); ‘Rievocazione storica’, percorso nel Ninfeo accompagnati da personaggi in costumi d’epoca, sabato 8 settembre dalle 17 alle 22 e domenica 9 settembre dalle 15 alle 21. 30. Durante la settimana si effettuano visite guidate su prenotazione per gruppi organizzati (minimo 20 persone) e scuole. Per informazioni e prenotazioni: Villa Borromeo Visconti Litta, Ufficio Cultura Comune di Lainate, tel. 02. 93598266; Associazione Amici di Villa Litta, 339. 3942466. Www. Amicivillalitta. It - www. Insiemegroane. It - www. Castellieville. It .  
   
   
PIEMONTE / NEL NOVARESE, TRA RISAIE E CASTELLI, E SUL LAGO D’ORTA, FONTE D’ISPIRAZIONE PER POETI E SCRITTORI  
 
"Orta, acquarello di Dio, sembra dipinta sopra un fondale di seta, col suo Sacro Monte alle spalle, la sua nobile rambla fiancheggiata da chiusi palazzi, la piazza silenziosa con le facciate compunte dietro le chiome degli ippocastani, e davanti l´isola di San Giulio, simile all´aero purgatorio dantesco, esitante fra acqua e cielo". Con queste parole lo scrittore Piero Chiara descrive il lago d’Orta, uno degli angoli più suggestivi dalla provincia di Novara, fonte d’ispirazione per molti poeti e scrittori e meta privilegiata del turismo internazionale. La perla del lago d’Orta è l’isola di San Giulio, dove si può ammirare la basilica paleocristiana fondata da San Giulio nel IV secolo che custodisce un capolavoro dell’arte romanica italiana: l’ambone di marmo nero d’Oria scolpito nell’XI secolo. Il territorio della provincia di Novara è noto non solo per il lago, ma anche per le risaie e i castelli, circoscritti all´interno di in un paesaggio ancora incontaminato. Il Parco Naturale del Ticino, situato al confine con la Lombardia, ospita lontre e aironi, mentre la Riserva naturale del Sacro Monte di Orta unisce all’aspetto naturalistico il fascino di uno dei maggiori santuari piemontesi dedicato a San Francesco d’Assisi, riconosciuto nel 1984 Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Appartiene al novarese anche una piccola ‘fetta’ del Lago Maggiore e alcuni importanti Comuni come Arona, cittadina dominata dalla gigantesca statua in rame del San Carlone. In questa parte di Piemonte, ponte ideale con la Lombardia, vi sono produzioni importanti e differenziate come la floricoltura. Sul versante enogastronomico invece, troviamo importanti produzioni vinicole tra cui spicca il Ghemme, un vino dal colore rosso rubino e dal profumo avvolgente da accostare a piatti di carne a e formaggi saporiti come il gorgonzola, tipico per il suo gusto deciso, dolce, ma piccante, che viene esportato in tutto il mondo. Www. Piemontefeel. It .  
   
   
TRENTINO / ACQUA PER CURARSI E STARE BENE IN OTTO CENTRI TERMALI UNICI PER LA RICCHEZZA E LA SPECIFICITÀ DELL’OFFERTA  
 
Per rigenerare il corpo e la mente, o semplicemente per concedersi una vacanza rilassante, non c’è niente di meglio che trascorrere qualche giorno in uno dei centri termali del Trentino, sede ideale per dedicarsi alla propria salute e al riposo. Grazie alle differenti varietà di acque ogni struttura è specializzata nella cura di malattie specifiche, ma gli effetti positivi vanno ben oltre. Non a caso il soggiorno in montagna è un toccasana, per esempio per migliorare l’ossigenazione di sangue e polmoni. Ulteriori benefici scaturiscono dal clima, dal paesaggio, dalla natura incontaminata del territorio, dalle occasioni di fare movimento e passeggiate, in sostanza dalla montagna. La vacanza in un centro termale del Trentino è quindi un rimedio assolutamente naturale, efficace e utile anche come prevenzione nelle malattie da raffreddamento. Le sorgenti del Trentino sono fonti di acqua purissima dalle particolari proprietà terapeutiche. Conosciute fin dai tempi dei romani alimentano le otto stazioni termali presenti sul territorio e riunite nel circuito Trentino Thermae. In Valsugana si trovano le Terme di Levico e Vetriolo e quelle di Roncegno. Le acque minerali di Levico, uniche in Italia e rare in Europa, già conosciute nel XVI secolo sgorgano a 1582 metri di altezza dalle rocce dolomitiche e hanno un alto contenuto di ferro e arsenico. Sono indicate per la cura di molte malattie, tra le quali quelle dello stress, dell’apparato respiratorio, dell’apparato locomotore e della pelle. Nella Casa di Salute Raphael, a Roncegno, oltre ai bagni vengono praticate anche altre terapie e metodiche naturali omeopatiche e fitoterapiche, che si ispirano alla medicina di orientamento antroposofico e al metodo steineriano. I trattamenti sono sempre preceduti da una scrupolosa visita medica, durante la quale vengono concordate le singole terapie e un regime dietetico personalizzato con l’uso di alimenti e prodotti provenienti da coltivazioni biodinamiche e biologiche. Nelle Valli Giudicarie in una conca verde di conifere e prati a circa 30 chilometri da Trento si trovano le Terme di Comano. Godono di un clima mite grazie alla prossimità con il lago di Garda e con le Dolomiti di Brenta, che le proteggono dai venti freddi provenienti da nord. Le acque sono bicarbonato-calcio-magnesiache, particolarmente adatte per la cura delle affezioni della pelle, come psoriasi ed eczemi e per la dermatite atopica del bambino. In Val di Sole ci sono le Terme di Rabbi, dove si trova un’acqua carbonica e bicarbonato-alcalina-ferruginosa e tra quella a maggior contenuto di anidride carbonica libera. Questa caratteristica la rende adatta per la cura di diverse patologie: i bagni, unitamente al percorso flebologico, sono particolarmente efficaci nella cura delle malattie circolatorie quali insufficienza venosa, varici scompensate, sindromi post-flebite e cellulite. La balneoterapia è utile anche per chi soffre di patologie reumatiche croniche e favorisce il recupero della funzionalità articolare dopo traumi o fratture. Immerse nel Parco Nazionale dello Stelvio, a 1390 metri di altitudine, le acque termali di Pejo sono note fin dal XVII secolo. Le Terme sono alimentate da tre sorgenti: la fonte alpina, caratterizzata da acqua oligominerale, leggera e dalle proprietà diuretiche, utile per la cura della calcolosi renale; l’antica fonte con un’acqua medio minerale ferruginosa, utile per la cura delle anemie e la nuova fonte con acqua medio minerale effervescente naturale, altamente carbonica efficace per la cura dell’apparato digestivo, del fegato, dell’ipercolesterolemia e della calcolosi biliare. Lo stabilimento propone anche trattamenti wellness (bagno turco, idromassaggio collettivo e massaggi) ed estetici. Le Terme Val Rendena Fonte S. Antonio sono ospitate nell’antico palazzo nobiliare Lodron-Bertelli, a Caderzone. Le proprietà diuretiche dell’acqua sono efficaci nella riduzione dei metabolici azotati e in particolare dell’acido urico. L’alta tollerabilità e la capacità digestiva la rendono particolarmente adatta per favorire la digestione di lattanti e anziani. Le inalazioni sono inoltre efficaci nel contrastare malattie dell’apparato respiratorio. Le acque termali del “bagn da tof” di Alloch delle Terme Dolomia rappresentano l’unica sorgente solforosa del Trentino. Sgorgano dalle rocce sedimentarie del Bellerophon del gruppo dei Monzoni, con una portata sempre costante e con composizione inalterata nel tempo. Sono particolarmente indicate per la cura dei problemi gastro-intestinali, quelli delle vie respiratorie, di insufficienza venosa e delle malattie osteoarticolari. Infine ci sono le Terme di Garniga specializzata nei bagni di erbe officinali e medicamentose che crescono sui prati del Monte Bondone. Il bagno d’erba è un trattamento termale che consiste in una vera e propria immersione in un letto d’erba fresca, che, grazie a processi metabolici, raggiunge gradualmente una temperatura compresa fra i 50 e i 60 gradi. Le patologie per le quali questi bagni sono indicati sono davvero molte, tra cui l’osteoartrosi primaria e secondaria, i reumatismi, i dolori lombari e gli spasmi muscolari. Tutti gli otto centri termali del Trentino si trovano immersi nel verde ad un’altitudine compresa tra i 500 e i 1400 metri, con un clima montano salutare e tonificante. In questo modo trascorrere un soggiorno di cura diventa un’occasione per una vacanza all’insegna della natura, adatta a tutta la famiglia. Www. Trentino. To .  
   
   
TRENTINO / LE STRADE DEL VINO E DEI SAPORI: 7 ITINERARI PER SCOPRIRE IL MEGLIO DELL’ENOGASTRONOMIA LOCALE, INCONTRARE I PRODUTTORI E CONOSCERE LA STORIA E LE TRADIZIONI TRENTINE  
 
Sette percorsi per andare alla scoperta del patrimonio enogastronomico trentino assaggiando sapori, sentendone i profumi, conoscendo gli uomini e le donne che li producono con passione e rispetto delle tradizioni. Queste sono le Strade del Vino e dei Sapori del Trentino, itinerari che si snodano sull’intera provincia dove si intrecciano gusto, storia, natura e cultura. Grazie a un’apposita segnaletica e a cartine ricche di dettagli è molto facile scoprire le peculiarità di ogni territorio, trovare un ristorante o una trattoria di qualità, magari contrassegnati dal marchio “Osteria Tipica Trentina”, e infine fermarsi in un bed&breakfast, in un agriturismo o in una delle strutture aderenti. Sono molte le sistemazioni semplici e a contatto con la natura in ogni zona. STRADA DEL VINO E DEI SAPORI DELLA VALLAGARINA – Chi arriva da sud risalendo la Valle dell’Adige incontra la Vallagarina, terra a grande vocazione vitivinicola. È proprio in quest’area, che comprende anche le zone di Aldeno e Cimone, che prende vita la Strada del Vino e dei Sapori della Vallagarina: qui si trova circa il 40% del vigneto dell’intera provincia. Simbolo di questa produzione è senza dubbio il Marzemino, vitigno autoctono che regala un vino rosso, con fragranze di frutti di bosco e dal sapore morbido e invitante, perfetto per accompagnare pietanze non troppo speziate e formaggi. Completano l’offerta enologica il Merlot, l’Enantio, il Rebo per i rossi e il Nosiola per i bianchi. In questa zona si trovano 13 agriturismi e una decina di bed and breakfast. Gli Ortaggi della Val di Gresta si coltivano in modo biologico o integrato in piccoli orti disseminati sui pendii della valle, a un’altitudine compresa tra i 250 e i 1. 400, che conferisce un sapore fragrante e intensi profumi a carote, cavoli cappucci, patate, sedano e altre varietà. Il Vezzena è un formaggio antico, come i pascoli che ricoprono gli altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna, che conserva in ogni periodo di stagionatura una burrosità eccezionale e aromi unici che spesso richiamano con precisione il periodo di pascolo in cui è stato raccolto il latte per realizzare questo fiore all’occhiello della produzione casearia trentina. I Marroni di Castione si producono nei dintorni del borgo medievale di Castione a 528 metri d’altitudine. I tremila castagni della zona regalano un frutto dalle grandi dimensioni con una tipica forma a cuore, un gusto dolce e saporito e dalla grana fine. STRADA DEL VINO E DEI SAPORI DAL LAGO DI GARDA ALLE DOLOMITI DI BRENTA – A pochi chilometri di distanza dalla Vallagarina si trova il Lago di Garda: è da qui che parte la Strada del Vino e dei Sapori dal Lago di Garda alle Dolomiti di Brenta, un variegato itinerario che in una lunghezza di 35 chilometri in linea d’aria passa dall’ambiente mediterraneo a quello tipicamente alpino. In mezzo un territorio denso di storia e tradizioni contrassegnato dai numerosi edifici storico-artistici, caratterizzato da una natura superba e incontaminata e da una straordinaria ricchezza di sapori. Eccellenza della produzione enologica è il Trentino D. O. C - Vino Santo, che si ottiene dalle uve del vitigno autoctono Nosiola. Ha un colore giallo, da dorato ad ambrato, un profumo intenso, ampio e fragrante, con netti ricordi di passito, frutta, confettura e un gusto rotondo, dolce e piacevole. Accanto a questo il Rebo e il Nosiola, e la Grappa di Padergnone. Ed è solo l’inizio di un più ampio panorama che va dai prodotti dell’ortofrutta alla gastronomia. La Spressa delle Giudicarie D. O. P è tra i prodotti principi di questa zona. È un formaggio da pasto, che in passato si produceva solo negli alpeggi con il latte ‘smagrato’; ha infatti un basso contenuto di grassi e un sapore ora dolce, ora intenso o piccante in dipendenza dalla sua stagionatura. L’Olio extravergine D. O. P. Del Garda Trentino è un prodotto di gran pregio, leggero e dalla bassissima acidità. Ha un colore dorato e limpido, con riflessi tendenti al verde. Unico il suo sapore fruttato e piccante con aromi di mandorla e fieno. La Farina gialla di Storo, coltivata nella Valle del Chiese, si ricava da una particolare varietà di mais risultato di incroci e reincroci tra diverse qualità locali. Viene raccolto agli inizi di ottobre, fatto asciugare ai secchi venti di montagna e macinato lentamente per conservarne le peculiarità nutrizionali, l’aroma e il sapore. Da citare inoltre la Susina di Dro dal colore violaceo e polpa molto consistente di colore giallo-verde di sapore dolce e acidulo; la Carne Salada, ricavata dalla fesa di manzo e sottoposta a uno speciale processo che la rende particolarmente aromatica; i Marroni di Drena e Darzo, dal sapore intenso; le Noci del Bleggio, essiccate come un tempo su graticci posti nelle soffitte arieggiate delle case; la Ciuìga del Banale, preparato con le parti meno nobili del maiale e le rape bianche lesse; la Lucanica Trentina, insaccato di carne di maiale mista a pepe macinato, aglio tritato e sale, che si può consumare cruda, stagionata dai quaranta ai novanta giorni, oppure cotta, base di numerosi piatti tipici. Infine da sottolineare che in questa zona l’allevamento di Trote e Salmerini vanta una tradizione secolare grazie proprio alla qualità delle acque trentine, fresche e molto ossigenate. L’acqua e i tempi di crescita, più lenti che in pianura, permettono di ottenere pesci dalla carne facilmente digeribile, più saporita e magra con una maggiore consistenza. STRADA DEL VINO E DEI SAPORI DI TRENTO CITTÀ DEL CONCILIO – La Strada del Vino e dei Sapori di Trento Città del Concilio è un itinerario di sapori che si trasforma in un viaggio alla scoperta del cultura trentina. Questo percorso comprende istituzioni culturali e museali d’eccellenza, fra cui Palazzo Roccabruna, casa di tutti i prodotti di qualità del territorio, ma anche il Castello del Buonconsiglio, il Museo Tridentino di Scienze Naturali e il Museo Diocesano. La città è circondata da ampie distese di vitigni, specialmente di uva Chardonnay da cui si ricava il Trento D. O. C Metodo Classico, fiore all’occhiello della produzione enologica trentina e vanto della spumantistica italiana. Lo spumante, dal profumo delicato ed elegante con note fruttate, gusto secco e fine viene realizzato con un complesso e rigoroso processo di produzione seguendo le rigide regole fissate dal Disciplinare Trento D. O. C. STRADA DEL VINO E DEI SAPORI DELLA PIANA ROTALIANA – Per chi ama il vino è d’obbligo una tappa sulla Strada del Vino e dei Sapori della Piana Rotaliana, un’ampia e fertile area pianeggiante ricoperta di viti. È qui che si coltiva il Teroldego, vitigno autoctono da cui si ricava il Teroldego Rotaliano D. O. C. , un vino rosso unico, dotato di un profumo delicato, personalissimo, fragrante, e un gusto secco, deciso, corposo e austero. Dalle vinacce del Teroldego si ottiene una Grappa dal sapore ancora ricco delle fragranze e degli aromi di quest’uva. Accanto alla produzione enologica, in questa zona, si coltiva anche l’Asparago di Zambana. È un asparago completamente bianco, che cresce in un terreno ricco di sabbia, lungo le rive dell’Adige. Le notizie su questo ortaggio risalgono all’inizio dell’800; oggi come allora la raccolta si fa a mano o con attrezzi tradizionali. STRADA DEL VINO E DEI SAPORI COLLINE AVISIANE, FAEDO E VALLE DI CEMBRA – È ancora la vite l’elemento caratterizzante del paesaggio lungo la Strada del Vino e dei Sapori Colline Avisiane, Faedo e Valle di Cembra. Qui la tenacia del contadino ha vinto i ripidi pendii della valle che oggi si mostrano ricoperti di terrazzamenti dove si coltiva principalmente il vitigno a bacca bianca Müller Thurgau. Se ne ricava il Trentino D. O. C. Müller Thurgau, un vino dalla fragranza aromatica e dai profumi che richiamano note di salvia, gelsomino e fieno, ma anche pesca e mela golden. È sempre in questa zona che la produzione della Grappa raggiunge l’eccellenza; il tradizionale distillato si ricava dalle vinacce dei vitigni più pregiati. STRADA DELLA MELA E DEI SAPORI DELLE VALLI DI NON E DI SOLE – La natura incontaminata dei Parchi naturali dell’Adamello Brenta e dello Stelvio, le maestose Dolomiti del Brenta accanto alle superbe vette dell’Adamello, della Presanella e dell’Ortles Cevedale, e un’infinita distesa di meli. È questo il paesaggio che attende chi percorre la Strada della Mela e dei Sapori delle Valli di Non e di Sole, un itinerario suggestivo dal punto di vista ambientale, ma anche denso di testimonianze storiche con i numerosi castelli, i santuari di montagna e le fortificazioni della Grande Guerra. Questa splendida cornice naturale e storica oggi è arricchita dalla presenza di numerosi e particolarissimi prodotti come frutta, formaggi e insaccati. È la mela il prodotto simbolo di questo percorso e dell’intera frutticoltura locale. Golden Delicious, Stark Delicious e Renetta sono le tre qualità più diffuse e quelle che dal 2003 possono vantare la D. O. P. La coltivazione della Golden Delicious ha trovato in queste valli il suo ambiente naturale diffondendosi a tal punto da costituire oltre 70% della produzione totale. Dolce e croccante, deve le sue straordinarie caratteristiche organolettiche al clima montano; infatti, le escursioni termiche fra il giorno e la notte favoriscono la comparsa sulla buccia di sfumature rossastre che ne costituiscono garanzia di provenienza e sapore unici. Accanto alla Golden vanno ricordate la Stark Delicious, conosciuta come la mela rossa di montagna, dal sapore dolce e delicato, e la Renetta Canada, di antica origine francese, con sentori sofisticati, antichi e aromatici che la rendono insuperabile per usi in cucina, succhi e distillati. Sul fronte della produzione casearia l’eccellenza è rappresentata dal Trentingrana, fatto solo con latte proveniente da mucche di piccoli e medi allevamenti a conduzione familiare, cresciute all’aria di montagna e alimentate in maniera sana con foraggi naturali e mangimi “non Ogm”. Un formaggio che viene stagionato per 18/24 mesi prima di essere immesso sul mercato ed essere amato per le sue caratteristiche di dolcezza, salubrità, gusto e aroma. Il Casolèt, particolarissimo formaggio della Val di Sole, si caratterizza per grande morbidezza al palato, con sentori erbacei e lattei. Si consuma fresco o semistagionato e un tempo veniva prodotto con il poco latte delle mucche al rientro dagli alpeggi. Nella versione a latte crudo è un presidio Slow Food. Non va poi dimenticata la Mortandèla affumicata della Val di Non, ora presidio Slow Food e il Groppello, vitigno storico della valle, un tempo diffuso e ora limitato a piccole zone, soprattutto intorno a Revò. STRADA DEI FORMAGGI DELLE DOLOMITI – Infine lungo le Valli di Fassa, Fiemme e del Primiero si sviluppa la Strada dei Formaggi delle Dolomiti. Un itinerario nel cuore del Trentino caratterizzato dalla bellezza delle Dolomiti e delle foreste di abeti e larici; una terra piena di fascino e di mistero, scenario di tante leggende. Denominatore comune qui è la produzione casearia di alta qualità e un ambiente naturale dalla bellezza impareggiabile. Scoprire questo angolo di Trentino vuol dire anche conoscerne la sua cucina tradizionale con influssi veneti, ladini e tedeschi. Il Puzzone di Moena, presidio Slow Food, è il formaggio principe di questa valle, preparato ancora oggi in modo artigianale. Dall’odore pungente e dal sapore intenso, deriva da una lunga tradizione contadina. Ha una crosta color giallo ocra o rosso mattone, fatto con latte crudo ed è pronto da gustare dopo una stagionatura di almeno 80 giorni. Le sue note diventano più intense se consumato dopo 6/7 mesi. La Tosèla è un formaggio a pasta fresca e cruda, prodotto con latte di giornata dagli allevatori del Primiero che non avevano a disposizione grandi quantità di latte. È una delle peculiarità gastronomiche dell’intera area specialmente quando è proposto rosolato in padella o cotto alla piastra, abbinato alla polenta. Completano l’offerta il Caprino di Cavalese, il Nostrano del Primiero, e il Nostrano di Fassa. Accanto al salato, il dolce del Miele, autentica essenza dei profumi e della flora del territorio. Tra le varietà il Millefiori con le sue fantasiose fusioni di sapori, il delicato miele di rododendro, un’autentica rarità; il miele di abete bianco, dal colore nero verdastro, dolce e aromatico e, infine, quello di abete rosso dal colore ambrato e dal sapore molto gradevole. VACANZE CON GUSTO 2007 – Il gusto antico del Trentino, un territorio ricco di tradizioni in cui la realtà enogastronomica la fa da padrona. Ecco le ‘Vacanze con gusto’, proposte turistiche molto speciali per scoprire la bellezza del Trentino in tutta la sua poesia, fatta di tradizioni, di scenari naturali che tolgono il fiato e di un sincero amore verso la propria terra. ?Questo “viaggio all’interno del Trentino” viene fatto seguendo il fil rouge dell’enogastronomia. Perché attraverso i piatti, i vini, i prodotti e le antiche sagre ad essi legate, si riescono a conoscere in maniera assolutamente particolare un popolo e le sue usanze. ?Assaporare pietanze che hanno una storia. Conoscere la gente, i contadini, i produttori. Visitare paesi e vallate fuori dai soliti itinerari turistici. Queste sono le ‘Vacanze con gusto’: il gusto ritrovato di viaggiare attraverso l’autenticità, la cultura e l’armonia di un territorio. Www. Trentino. To .  
   
   
FRIULI VENEZIA GIULIA / GRADO: SPORT E TRADIZIONE TRA LAGUNA E TERRAFERMA. GRAISANA: A VELE SPIEGATE  
 
Vele spiegate nella Laguna di Grado il 23 e il 24 giugno: si rinnova infatti l’appuntamento con la classica regata Open GRAISANA, giunta quest’anno alla XX edizione, promossa dal Comune di Grado con la collaborazione di società canottieri Ausonia, GradoVoga. Equipaggi nazionali e stranieri sono pronti a sfidarsi, solcando i campi di regata disposti in senso longitudinale, nelle acque del golfo antistante l’Isola del Sole. A sfidarsi saranno vele italiane, austriache, slovene e croate e con testimonial del mondo dello sport e dello spettacolo familiari al grande pubblico. La classica regata OPEN “La Graisana” scatterà alle ore 13 di domenica 24 giugno (iscrizioni già aperte per tutti gli equipaggi velici, Società Canottieri Ausonia, Darsena Torpediniere, Grado, tel/fax 0431. 80305, cell. 339. 1286473, ausonia@adriacom. It). Di grande emozione anche la “Regata de le Batele” (sabato 23 giugno), un vero e proprio “Palio” a remi che utilizza le imbarcazioni dei pescatori e coinvolge i rioni storici di Grado nella cornice del centralissimo mandracchio. La gara a remi con le tradizionali “batele” è una competizione coinvolgente sia per il pubblico, che potrà assistere alle diverse fasi eliminatorie dalle sponde del porto, sia per i partecipanti, che appartengono a rioni storici di Grado e si cimenteranno su un campo di gara della lunghezza di circa 400 metri, effettuando un giro completo del percorso. La novità di quest’anno è la partecipazione di equipaggi composti da donne e bambini in una gara a loro espressamente dedicata. Piacevole per colori e suggestioni anche la regata delle “Vele al terzo” domenica 24 giugno (sfilata prevista con partenza alle 15) che porterà in laguna una pittoresca ventata di tradizione, con le tipiche e coloratissime vele, montate appunto, “al terzo”, su alberi di imbarcazioni spesso molto differenti: dal nobile topo da pesca, fornito di ponte, al topo da diporto o topo veneziano, dalla sampierota (barca per la pesca minore, così chiamata dall´isola di San Pietro in Volta) alla topetta fino al leggero sandolo e all´agilissima mascareta. Per l’occasione il consorzio Promhotels Isola del Sole propone un pacchetto soggiorno “ad hoc” valido dal 17 al 24 giugno 2007. Una settimana (7 notti) in camera doppia con trattamento di mezza pensione più 1 corso di vela di iniziazione e perfezionamento con istruttori della Federazione Italiana Vela (da lunedì a venerdi dalle 10 alle 18 con imbarcazioni “Optimist” – “420” – “FIV555” sia per bambini, a partire dai 6 anni, sia per adulti) parte da 580 euro a persona in hotel 3 stelle e da 685 euro a persona in hotel 4 stelle, tesseramento LNI e FIV compreso. Per prenotazioni: Promhotels Isola del Sole, tel. 0431. 82929, sara@promhotels. Net, www. Promhotels. Net - .  
   
   
FRIULI VENEZIA GIULIA / INAUGURATA LA STAGIONE TURISTICA DI GRADO  
 
"Accessibilità, Accoglienza, Animazione" sono le tre parole d´ordine del turismo 2007 di Grado, che lo scorso 1 maggio ha inaugurato la sua stagione estiva con la partecipazione del presidente della Regione, del sindaco di Grado, dell´assessore regionale alla Cultura, del presidente della Provincia di Gorizia, del vescovo titolare di Grado Diego Causero (nunzio apostolico a Praga) e del neo presidente della GIT, Mauro Bigot. Una Grado, come è stato sottolineato a più voci, con una spiaggia a misura di famiglia per essere ‘Ospiti di gente unica’ e che vuole vivere e valorizzarsi all´insegna di un turismo attivo 365 giorni all´anno. “Se –ha osservato Bigot– il mondo turistico ‘corre’, dunque serve un ‘balzo, soprattutto morale’ da parte di tutti, lavoratori e soprattutto imprenditori locali in grado di affiancare il lavoro che Regione e Comune stanno facendo. Il presidente del Friuli Venezia Giulia ha evidenziato come la Regione sia pronta finanziariamente ad affiancare questa imprenditoria nel caso in cui decidesse di investire nuovamente nella GIT. Ha quindi ricordato l´impegno dell´Amministrazione regionale per lo sviluppo del turismo in tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia (non solo nell´area montana) ed a Grado, dove si è pronti ad investire soprattutto nella GIT nella convinzione che, al di là del fattore spiaggia e delle potenzialità offerte dalle bellezze naturali di Grado e del territorio circostante, una delle fonti di ricchezza per la città e per il prolungamento della stagione turistica classica sia rappresentata dalle Terme Marine. “In termini qualitativi –ha aggiunto il presidente della Regione–, Grado può realmente essere ancora in futuro una delle punte di diamante dell´offerta turistica del Friuli Venezia Giulia, continuare a essere sempre più una meta turistica accogliente ed entusiasmante, potendo anche sfruttare la sua favorevole proiezione verso i nuovi bacini turistici dell´Europa allargata ad Est”. “La valorizzazione delle nostre unicità, della nostra storia, delle bellezze artistiche, archeologiche e naturalistiche che connotano il Friuli Venezia Giulia –a sua volta ha rilevato l´assessore regionale alla Cultura– rappresenta una delle scelte fondamentali e strategiche per il futuro della regione”. .  
   
   
FRIULI VENEZIA GIULIA / INAUGURATA STAGIONE BALNEARE 2007 LIGNANO  
 
Con la tradizionale benedizione della spiaggia e l´alzabandiera ufficiale è stata inaugurata lo scorso 1 maggio a Lignano Sabbiadoro la stagione balneare 2007 che, dai primi dati raccolti nel mese di aprile, si annuncia molto interessante. Alla cerimonia sono intervenuti, accanto al sindaco della città, il presidente della Regione, l´assessore regionale alle Attività Produttive, il presidente della Provincia di Udine, il presidente della società d´area "Lignano Sabbiadoro Gestioni Spa", Sergio Vacondio, e il vicepresidente della Camera di Commercio friulana, Claudio Ferri. In tutti gli interventi è emerso il buon momento del turismo a Lignano Sabbiadoro, frutto anche degli investimenti effettuati nel corso degli anni passati, dello sforzo per l´organizzazione di grandi manifestazioni sportive, del ‘gioco di squadra’ svolto in campo promozionale, tutti elementi che hanno portato Lignano a incrementare nel corso del 2006 gli arrivi turistici del 5,6 per cento. Più in generale, il presidente della Regione ha sottolineato come il turismo - colonna portante del comparto dei servizi - stia progressivamente divenendo il settore economico più importante del Friuli Venezia Giulia anche a fronte di una riduzione dell´industria manifatturiera, che comunque occorre difendere. E´ dunque necessario sostenere il turismo con nuovi investimenti, sulla base di politiche avviate già da alcuni anni (non solo in montagna, dove esisteva l´esigenza di favorire un´area svantaggiata ma dall´alto potenziale turistico), come è stato il caso della ristrutturazione e dell´ampliamento del complesso GeTur di Lignano. Ma c´è anche l´esigenza, ha osservato il presidente della Regione, di maggiori investimenti da parte del capitale privato (il trend in crescita di Lignano può essere letto anche grazie all´apporto dei privati), che la Regione da parte sua intende incoraggiare e sostenere. Sono stati quindi evidenziati i progetti per l´ampliamento del Golf Club di Lignano Riviera e del parco tematico di Latisana che, assieme proprio al campus GeTur e allo stabilimento termale "Terme di Lignano", possono concorrere sia all´allungamento della stagione turistica sia al miglioramento della qualità dell´offerta di Lignano Sabbiadoro, che comunque va integrata con quella dell´intero Friuli Venezia Giulia. Infine il presidente ha ricordato, anche su sollecitazione del sindaco, la recente legge regionale che consentirà di gestire alla scadenza le nuove concessioni demaniali dell´arenile: l´obiettivo, è stato detto, è di stimolare anche in questo caso i soggetti privati a investire maggiormente e con più serenità, in considerazione del fatto che il meccanismo della concessione prevederà il recupero alla fine del periodo (che potrà arrivare anche a 25 anni) dell´investimento non ancora ammortizzato. In occasione della cerimonia l´assessore regionale alle Attività Produttive ha presentato il nuovo motor-home promozionale del turismo Friuli Venezia Giulia che nel corso dei prossimi mesi, sino a luglio, sarà presente nelle piazze e nelle strade più centrali di Linz, Innsbruck, Graz e Salisburgo (Austria), Stoccarda, Augsburg e Norimberga (Germania), Lubiana (Slovenia), Fiume e Zagabria (Croazia). Si tratta di uno stand viaggiante "sensoriale", è stato annunciato, strutturato in tre diverse sezioni - mare, montagna estiva, città d´arte ed enogastronomia - in cui alle immagini si mescolano e si coniugano i profumi, i suoni ed addirittura le condizioni climatiche degli ambienti turistici del Friuli Venezia Giulia. .  
   
   
ASSALTO IN DOLOMITI. IN ALTA BADIA ALLA SCOPERTA DEI LUOGHI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE PER RICORDARE LA PACE  
 
Il monte Lagazuoi è stato teatro durante la Prima Guerra Mondiale di accaniti combattimenti fra i reparti alpini italiani e austriaci. Durante lo scorso decennio gran parte dell’areale è stato ripristinato e reso agibile ai visitatori, grazie all’intervento di vari enti. Il monte Lagazuoi e le adiacenti aree delle Cinque Torri, del Falzarego e del Valparola, sono diventati un vasto museo all’aperto nel segno della pace e della tolleranza tra i popoli. Il visitatore può percorrere camminamenti, gallerie e cenge nella massima sicurezza. Tra i must, da vedere la galleria del monte Lagazuoi, percorribile dall’alto verso il basso, un tunnel lungo 1. 100 m, scavato con le mine e il martello pneumatico dall’esercito italiano. La galleria è dotata di un sistema di audioguida per conoscere da vicino la triste vicenda del passato. SUL SENTIERO DEI KAISERJÄGER – Tra il forte di Valparola, adibito a progetto museale, e la vetta del Piccolo Lagazuoi è stato recuperato e reso funzionante il sentiero originale approntato dai Kaiserjäger, i tiratori scelti dell’Imperatore d’Austria. Lo sviluppo complessivo è di 2. 250 metri, il dislivello è di 700 metri (2 ore di percorrenza). Lungo il sentiero si possono ammirare i resti del Comando Austriaco, alcune caverne scavate alla base della montagna ove sono state ricostruite la cucina e il dormitorio dei soldati. Assolutamente spettacolare il ponte sospeso a funi metalliche lungo 15 metri ricostruito nel medesimo posto di quello originale austriaco di cui sono ancora visibili gli ancoraggi, i denti di appoggio e gli spezzoni delle funi originali. Il sentiero termina a quota 2. 800 metri ove un crocifisso ricorda i caduti della Guerra. Il panorama che si gode è semplicemente favoloso; gli occhi spaziano dalle Odle al Pelmo, dall’Antelao al Boè, dalle Tofane al Civetta. RADUNO INTERNAZIONALE DI MEZZI MILITARI STORICI – Nel periodo dal 7 al 9 settembre ritorneranno in Alta Badia gli appassionati di mezzi militari storici. Una tre giorni dedicata a escursioni lungo i passi dolomitici, a visite guidate ai luoghi della Grande Guerra e a momenti di convivio. I team giungeranno da diverse nazioni europee. I mezzi militari, in parte piccoli gioielli ormai introvabili, si muoveranno in un’interminabile carovana e potranno essere ammirati lungo le strade dell’Alta Badia. ESCURSIONE GUIDATA LUNGO I SENTIERI DELLA GRANDE GUERRA – Ogni venerdì viene proposta un’escursione guidata nei luoghi della Prima guerra mondiale con partenza presso l’Associazione Turistica di La Villa alle ore 9 (costo d’iscrizione 13 euro, Associazione Guide Alpine Alta Badia, Diego Zanesco). È adatta a camminatori ben allenati. UNA GIORNATA IN GRIGIOVERDE – STORIA VIVENTE SUL LAGAZUOI – Domenica 2 settembre si terrà la tradizionale giornata in grigioverde, che vedrà lungo gallerie e trincee del monte Lagazuoi diversi figuranti in divisa d’epoca. Da ammirare l’ospedale militare con le crocerossine, la postazione di telegrafo, i combattimenti lungo le trincee, il trasporto con i muli. OFFERTE DI SOGGIORNO PER FAMIGLIE CON BAMBINI – Nei periodi di bassa e media stagione (da giugno fino al 21 luglio e a partire dal 25 agosto a fine settembre) l’Alta Badia propone allettanti prezzi soggiorno per le famiglie. I bambini fino a 6 anni soggiornano gratuitamente, per quelli fino a 12 anni è previsto uno sconto del 50% sul prezzo pieno negli esercizi convenzionati. Per informazioni: Consorzio Turistico Alta Badia, tel. 0471. 836176 o 0471. 847037, info@altabadia. Org. .  
   
   
PIEMONTE / REGIONE ‘MAGLIA ROSA’ PER GLI SPLENDIDI PERCORSI CICLABILI CON MILLE ITINERARI TRA LE COLLINE DEL MONFERRATO, DI LANGA E ROERO, TOUR ATTRAVERSO LA PIANURA DEL PO E IL SUO PARCO FLUVIALE, IMPEGNATIVE SALITE ALPINE E PIACEVOLI SCAMPAGNATE LUNGO LAGO  
 
C’è chi fa sport in vista dell’estate e quelli che aspettano l’estate per fare sport. Chi si riconosce in questa categoria, non potrà fare a meno di cavalcare la propria bici e scoprire il Piemonte, dove la natura è l’unica palestra. Qui il paesaggio sorprende per varietà e ricchezza: vette oltre i 4000 metri, splendidi percorsi fluviali, sentieri immersi nel verde, un sistema di parchi e riserve protette per una superficie di 160mila ettari, un patrimonio boschivo che supera i 670mila. Ad attendere gli appassionati delle due ruote oltre 300 percorsi ciclabili per 41mila km di circuiti inventariati. La fatica delle salite e delle fughe improvvise verrà premiata da viste mozzafiato, ma anche da pause enogastronomiche indimenticabili. Prenotando il pacchetto di gruppo ‘Biking al Castello Fortunato’ (5 giorni e 3 notti) ci si assicura un itinerario da re, tra i castelli del Canavese, con tappe-degustazione in cantine vinicole della zona, oltre a un’intera giornata tra le vette del Gran Paradiso tra il Ponte Romano di Fondo e la Rocca di Re Arduino. Dalle montagne si passa ai sentieri e ai dolci pendii della proposta ‘Terre d’Asti in Bike’ (3 giorni e 2 notti), alla scoperta delle colline del Monferrato, del Roero e delle riserve naturali di Valleandona, Val Sarmassa e Roccheta Tanaro. Le escursioni saranno alternate a safari di gusto nelle terre di Alfieri, tra un sorso di aromatico Rouchè e un bicchiere di Barbera d’Asti, un assaggio di finocchino, un tipico biscotto della zona e un morso della mela Divina di Refrancore. ‘Monti e laghi sulle ruote’ (weekend) è la formula ideale per i principianti che non vogliano rinunciare alla seduzione del lago, con un primo giorno dedicato al fiume Toce e un secondo giorno adrenalinico in discesa dal Mottarone. Chi dispone di buoni polmoni e di gambe allenate, invece, avrà modo di mettersi alla prova sul circuito ‘Dal lago d’Orta al Monte Rosa’ (3 giorni) con partenza a Varallo in mountain bike in compagnia di un istruttore: gli scorci panoramici e i sentieri tortuosi fino ad Alagna sono solo un piccolo antipasto per la mattina successiva dedicata all’elibike. Alle 9. 30, infatti, si prenderà posto all’interno di un elicottero per salire di quota e poi discendere senza respiro giù da una delle più belle cime del Piemonte. Chiude il tour un’altra fantastica pedalata tra i boschi di Valsesia e Valsessera, tra le valli più verdi d’Italia, con le lunghe serie di quinte e costoni lussureggianti. Folklore e sudore ‘Pedalando nel Parco Alpi Marittime’ (weekend): la proposta ad alta quota per sportivi di livello medio prevede arrivo in Valle Gesso con sistemazione in hotel a Valdieri o Entracque, trasferimento in bicicletta alla Riserva Naturale Juniperus Phoenicea, cena con serata occitana. Il secondo giorno, prima del giro in mountain bike per il Sentiero Naturalistico, si passa dalle Terme di Valdieri, luogo di paradisiaco relax e dal giardino botanico. Il soggiorno si chiude con una tappa al museo di Arte Sacra, con un’escursione sulla strada della Madonna del Colletto popolata da stambecchi, pernici, marmotte e camosci. Anche le Montagne Olimpiche garantiscono percorsi adatti agli appassionati più esigenti. Bardonecchia bardonecchia@montagnedoc. It offre le piste mozzafiato del Bike Park più grande d’Europa in abbinamento a soggiorni a prezzi agevolati presso le tante strutture alberghiere “bike friendly”. ‘Lungo il fiume Po’ è invece un viaggio tra castelli, fortezze, abbazie medievali, romaniche e barocche. Si parte da Pian del Re, ai piedi del Monviso, dove nasce il grande fiume; si scende passando dalle Alpi alle colline su cui sorge la splendida Saluzzo fino alla pianura del Pinerolese e a Stupinigi, residenza sabauda circondata da un grande parco. E’ poi la volta di Torino, prima capitale d´Italia, città dal fascino discreto e misterioso, dei Parchi Fluviali fra voli di aironi e garzette, e del Monferrato ai piedi di colline coperte di preziosi vitigni, per finire il tour in Lombardia, nell’antica città di Pavia. Www. Torinopiemonte. Com .  
   
   
SAPORI DALL’ADRIATICO: A CERVIA, CON I RISTORATORI DEL TARTUFO DEL DELTA DEL PO, ALLA FIERA INTERNAZIONALE DEL BIRDWATCHING CON “OCCHIO AL MARCHIO - LA STRADA DEL PESCE”  
 
Il sale accompagna la storia di Cervia. La sua nascita, la sua architettura, le terre dove uomo e natura hanno raggiunto un’armonia ideale. Da questa intesa di secoli, nascono i prodotti tipici di Cervia: il sale dolce, il miele di pineta, i vini di sabbia. E tanti luoghi di questa pittoresca cittadina dell’Adriatico sono legati alla storia del sale, l’oro bianco che nel passato aveva il valore strategico di conservare i cibi. All’interno della salina si sviluppava la Cervia vecchia, le case dei salinari erano costruite all’interno delle mura che chiudevano la Cervia del 1700, il Magazzino del Sale ospita oggi un museo che racconta le fasi della lavorazione. Il sale di Cervia é conosciuto come un sale “dolce”, per la purezza del cloruro di sodio e la minore presenza di cloruri più amari, cosa che lo rende perfetto per la gastronomia e la preparazione dei cibi conservati. La riserva Camillone, una piccola salina dove ancora oggi si produce il sale con l’originale sistema millenario della raccolta manuale giornaliera, è stata riconosciuta nel 2004 Presidio Slow Food, per l’alta qualità del prodotto e per il metodo di lavorazione, che permette di valorizzare il sale come un bene tipico e tradizionale. Info@salinadicervia. It. Il sale é il protagonista sempre, ma in particolare negli eventi estivi di Cervia con stand gastronomici, dove si possono assaggiare specialità come la cioccolata al sale oppure la melata di salina. Quest’anno l’enogastronomia è stata protagonista anche alla Fiera internazionale del birdwatching e del turismo naturalistico (che si è conclusa il 1 maggio a Comacchio e nel Delta del Po). Tra le iniziative più interessanti di questa edizione la presentazione di “Occhio al marchio - la strada del pesce”, un progetto finanziato da DocUP SFOP 2000-2006 Regione Emilia-Romagna, per la promozione e valorizzazione delle specie ittiche poco note, eccedentarie o insufficientemente sfruttate della costa Adriatica. Delta 2000 tel. 0533 57693 – 57694, info@podeltabirdfair. It. Questo progetto organizza per cinque mesi serate di degustazioni, conferenze, incontri con i pescatori e lezioni di cucina. Un vero e proprio invito aperto a tutti coloro che si troveranno a visitare le località della costa emiliano-romagnola per imparare ad apprezzare i sapori, la qualità, la freschezza del pesce dell’Adriatico e per vivere le tradizioni e la cultura delle persone e dei luoghi della pesca. Sono coinvolti tutti i soggetti del settore, dai pescatori che spiegheranno ed insegneranno le tecniche della pesca, ai ristoratori che accoglieranno il pubblico offrendo degustazioni che faranno apprezzare e conoscere i prodotti del “mare nostrum”. Il protagonista della campagna promozionale è certamente lui, il pesce prodotto nell’alto Adriatico. Al fine di renderlo familiare al consumatore e promuoverne l’uso corretto sarà diffuso nei luoghi degli eventi il calendario “Le quattro stagioni del pesce dell’Adriatico”. Www. Stradadelpesce. It. Info@stradadelpesce. It. Se il sale e il pesce sono prodotti facilmente comprensibili in riva all’Adriatico, non altrimenti si potrebbe pensare per il tartufo, eppure anche questo è un prodotto tipico nel Delta del Po. La guida “Tartufo, a portata di forchetta — il circuito dei ristoratori del delta del Po” si inserisce nell’ambito di uno specifico progetto di valorizzazione del tartufo finanziato attraverso l’iniziativa Comunitaria Leader+, il cui capofila è il Gruppo di Azione Locale DELTA 2000. Tale progetto nasce per volontà di due territori, quello emiliano-romagnolo delle Province di Ferrara e di Ravenna e quello toscano della Provincia di Siena, di svolgere attività di promozione di questa ricchezza naturale, affinché i piaceri della buona tavola e della scoperta del territorio possano costituire volano di sviluppo delle economie locali coinvolte. Sono 26 al momento i ristoratori aderenti al circuito, appartenenti al territorio Leader+, che oltre a presentare le loro ricette più gustose hanno accettato il disciplinare a garanzia della qualità e tipicità delle varie tipologie di tartufo utilizzato in cucina. In provincia di Ravenna partecipano: Al Boschetto di S. Michele di Ravenna, Al Cerchio e Babaleus entrambe di Ravenna, Casa Conti Guidi di Bagnacavallo, Ciabòt di Campiano di Ravenna, Flora di Ragone di Ravenna, Il Cerchio dei Golosi di Ravenna, Il mago del Pesce di Sant’Alberto di Ravenna, La Dama di Cuori di Paola Vistoli di Carraie di Ravenna, La Gardèla di Ravenna, La Pieve di S. Pietro in Trento di Ravenna, Naif e Radicchio Rosso entrambe di Ravenna, Ustarì di 2 Canton di Mezzano di Ravenna. Il tartufo, alimento saporito dai profumi intensi e persistenti, dalla storia antichissima, attraversa le credenze popolari più disparate, acquisendo nel tempo accezione di escrescenza degenerativa del terreno, cibo del diavolo e delle streghe, fino a diventare alimento afrodisiaco. I ristoratori che aderiscono al circuito osservano una filosofia di base comune, ovvero quella di offrire ai commensali prodotti di qualità, utilizzando le produzioni tipiche spontanee e tradizionali, caratteristiche del loro territorio di appartenenza. Affinché il circuito costituisca sinonimo di garanzia per il consumatore, i ristoratori aderenti hanno accettato di utilizzare nella preparazione delle vivande il tartufo fresco di provenienza locale o regionale; evitare l’utilizzo di prodotti chimici all’aroma di tartufo nella preparazione delle vivande, rispettare la periodicità delle tipologie di tartufo indicando con chiarezza la tipologia e la provenienza del tartufo nella carta del ristorante; introdurre nel menu almeno due piatti a base di tartufo; adeguare i prezzi del piatto alla tipologia del tartufo utilizzato. .