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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 16 Aprile 2010
MILANO (CASTELLO SFORZESCO - SALE VISCONTEE): GUALTIERO MARCHESI E LA GRANDE CUCINA ITALIANA - 17 APRILE / 20 GIUGNO 2010  
 
Il Castello Sforzesco di Milano ospita per nove settimane, dal 17 aprile al 20 giugno 2010, una grande mostra dedicata a Gualtiero Marchesi, promossa dal Comune di Milano e prodotta da Castello Sforzesco, Palazzo Reale e Fondazione Gualtiero Marchesi. Non una semplice ‘mostra’ celebrativa, ma un lungo viaggio che di-mostra ed emoziona, coinvolgendo lo spettatore in un percorso che svela ed incrocia storie di luoghi e persone, ricostruendo filo per filo la trama di una vicenda molto più ampia che ha per tema la ricerca del gusto e la forma del cibo. Realtà e sogno diventano un tutt’uno, coinvolgendo lo spettatore in una forma ‘iniziale’ di apprendimento che è stupore e immaginazione insieme. Quando la cucina riesce ad interpretare il tempo e lo spazio, cogliendo i cambiamenti in atto e salvaguardando le conoscenze così da tracciare una via alternativa, svolge la stessa funzione dell’arte. Riesce, in sintesi, a catalizzare l’aspetto materiale e quello spirituale, fornendo un quadro del passato e una visione del futuro. Questa è stata ed è la storia personale e professionale di Marchesi. "Gualtiero Marchesi, il grande maestro della cucina italiana, che quest´anno festeggia i suoi ottant´anni, è all´onore con una mostra allestita nelle sale viscontee del Castello Sforzesco che è ripartita in un percorso di sette tappe ideali di un viaggio fra la biografia di Marchesi e la storia del gusto – spiega l´Assessore alla Cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory. Quest´esposizione assume, inoltre, in prospettiva di Milano Expo 2015 una pregiata valenza perché l´alimentazione, con tutte le problematiche connesse e le implicazioni etiche, sarà uno dei principali terreni d´azione e di discussione di questo prossimo importante appuntamento internazionale che avrà sede nella città di Milano". La mostra Storiae d’Italia. Gualtiero Marchesi e la Grande Cucina Italiana si sviluppa su più piani: l’esposizione vera e propria che occuperà due sale per un totale di circa settecento metri quadrati, le dimostrazioni pratiche sulle tecniche che insieme fanno il mestiere del cuoco e una serie di incontri per professionisti, appassionati e curiosi di prodotti e preparazioni, cibo e cucina. “L’intero programma avrà per leit motiv il numero sette come le note musicali della scala diatonica, come i giorni della settimana o le pennellate dell’opera dell’artista Hsiao Chin che diventa la copertina del menu del ristorante Gualtiero Marchesi in Bonvesin de la riva e manifesto di un nuovo modo di pensare il pasto come successione di contrasti e composizione di emozioni – dichiara l’Architetto Giovanni Leone, curatore della mostra. L’obiettivo che ci poniamo è sì quello di mostrare, ma anche e soprattutto di emozionare, stimolando nuove curiosità. In fondo la meraviglia che provoca un piatto riuscito, in cui materia e mano trovano l’accordo giusto, completandosi, dipende da nostalgia e immaginazione di cose viste e sentite, dentro o fuori”. La mostra offre ai visitatori un percorso espositivo che riflette nel suo allestimento i principi del fare cucina di Gualtiero Marchesi: semplicità, essenzialità, verità, materia, eleganza. La mostra sarà articolata in 7 sezioni tematiche, come le 7 pennellate della famosa copertina del menù di Marchesi e come le note musicali. 1. Terra d’acqua Radici: Corte Olona e San Zenone Po. 2. La strada e il mercato L’universo agroalimentare, la materia. 3. Strumenti e Tecnica Pentole, cottura e preparazione 4. Occhio e Mano Tavola, piatti, posate, bicchieri, … 5. Insegnare Bottega-laboratorio: la brigata e i solisti. La scuola: Alma 6. Il gusto dei luoghi Esperienze e interazioni. Rimandi alla cucina regionale italiana e ai ristoranti di Marchesi in luoghi diversi, Milano e Roma, Parigi e Franciacorta. 7. La cucina italiana La filosofia di Marchesi dalla nouvelle cuisine alla cucina totale, con l’esordio della nuova cucina italiana ormai famosa in tutto il mondo. L’arte sarà presente nella mostra con opere di artisti che hanno avuto relazione diretta con Gualtiero Marchesi o alle cui opere il maestro si è ispirato per alcuni piatti loro dedicati: Lucio Fontana, Piero Manzoni, Giancarlo Vitali, Velasco, Enrico Baj, Hsiao Chin, Salvatore Sava, Aldo Calvi, Paola Marchesi, Emilio Tadini. Tra le 7 sezioni della mostra (paragonabili ai tasti bianchi della tastiera del pianoforte) sono inseriti 5 accidenti (così si chiamano nella scrittura musicale i tasti neri - bemolle e diesis) che costituiscono rimandi a persone e discipline che occupano un posto di primo piano in Marchesi e nella cultura enogastronomica: Chimica e Fisica - Eugenio Medagliani; Parola - Luigi Veronelli; Architettura - Carlo Cagnoni; Musica - Cassisa/marchesi; Arte - Aldo Calvi (amico fraterno di Marchesi mancato prematuramente, a differenza degli altri avrà dedicato uno spazio definito, una piccola mostra nella mostra). Intorno alla mostra, una serie d’iniziative di approfondimento e interazione con altre arti (musica, arti visive, ecc.) ruoteranno attorno all’esposizione vera e propria, proponendo al pubblico un ricco calendario di appuntamenti, tra cui laboratori di studio della materia con dimostrazioni di taglio e di trancio, dibattiti e incontri. Alla mostra non ci si recherà quindi per vedere oggetti esposti ma per avvicinarsi all’arte del fare  
   
   
MILANO: A PALAZZO DELLA RAGIONE LA MOSTRA “STANLEY KUBRICK FOTOGRAFO – 1945 1950” - ESPOSTI 300 SCATTI INEDITI DEL REGISTA AMERICANO  
 
Dal 16 aprile al 4 luglio Palazzo della Ragione ospiterà la mostra “Stanley Kubrick fotografo 1945 – 1950” che raccoglie trecento fotografie, molte delle quali inedite e stampate dai negativi originali, realizzate dal regista americano tra il 1945 e il 1950 quando, a soli 17 anni, venne assunto dalla rivista americana Look. “La mostra racconta anzitutto lo sguardo di Kubrick che si è rivelato uno dei tratti stilistici più interessanti della sua poetica cinematografica - spiega l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory -. Conosciuto ai più per gli indimenticabili film che hanno segnato la storia del cinema, Kubrick si è brillantemente distinto per la sua attività di fotoreporter. Una carriera fotografica che si è dispiegata all’insegna della ricerca dell’anima dei personaggi ritratti al pari degli ambienti con una personalissima visione del reale e dei suoi stratificati livelli di significato”. L’esposizione, curata da Rainer Crone, è realizzata dal settore Cultura del Comune assieme a Giunti Arte Mostre Musei, in collaborazione con la Library of Congress di Washington e il Museum of the City of New York - che custodiscono un patrimonio ancora sconosciuto di oltre 20.000 negativi di Stanley Kubrick, giovanissimo, ma già grande fotografo. Le immagini esposte testimoniano la capacità di Kubrick di documentare la vita quotidiana dell’America dell’immediato dopoguerra, attraverso le storie di celebri personaggi come Rocky Graziano o Montgomery Clift, le inquadrature fulminanti e ironiche nella New York che si apprestava a diventare la nuova capitale mondiale, o ancora la vita quotidiana dei musicisti dixieland. La mostra rivela il modo di fare fotografia di Kubrick, una delle passioni che, ancora minorenne, ereditò dal padre (l’altra sono gli scacchi), ma che si esaurì nel breve volgere di un quinquennio. Il primo scatto venne pubblicato il 26 giugno 1945 e ritrae un edicolante affranto per la morte di Roosevelt, un’immagine che affascinerà cosi tanto gli editori di Look da offrire al fotografo dilettante la possibilità di entrare nello staff della rivista come fotoreporter. Il “metodo Look”, caratterizzato da una narrazione a episodi, non incontrava il gradimento dei più importanti fotogiornalisti. I responsabili della rivista volevano che il soggetto fosse seguito costantemente, che venisse fotografato in tutto ciò che faceva. Questo stile invadente esercitava un grande fascino su Kubrick che amava creare delle storie partendo proprio da quelle foto. Per ottenere dai personaggi pose che fossero più naturali possibili, Kubrick metteva in atto una serie di stratagemmi per passare inosservato. Uno di questi consisteva nel nascondere il cavo della macchina fotografica sotto la manica della giacca e nell’azionare l’otturatore con un interruttore nascosto nel palmo della mano. Negli interni cercava di sfruttare il più possibile la luce naturale agendo opportunamente sul tempo di esposizione e sull’apertura del diaframma. Gran parte del senso estetico che ritroviamo nei suoi film veniva già espresso dal suo lavoro di questi anni. Anche ricorrendo a tecniche e punti di vista particolari e mantenendo sempre un certo distacco, Kubrick riesce a far trapelare l’aspetto psicologico dei soggetti ritratti, permettendo così all’osservatore delle foto di costruire una personale interpretazione del carattere delle persone riprese. “Nascono così le prime fotografie di Stanley Kubrick, realizzate nell’America dell’immediato dopoguerra, che sorprendono poiché non si limitano alla rappresentazione di un’epoca, come ci si potrebbe aspettare da un fotoreporter. Infatti le sue istantanee - sottolinea il curatore Rainer Crone -, che stupiscono per la loro sorprendente maturità, non possono essere considerate come archivi visivi della gioia di vivere, catturata dallo spirito attento e pieno di humor di un giovane uomo, ma costituiscono un consapevole invito a confrontarsi con le risorse del mezzo fotografico, con le sue possibilità di rappresentazione e con la propria percezione della realtà: una costante dell’opera artistica di Kubrick che comincia con le fotografie e continua nei film”. Il percorso espositivo si articola in due parti. La prima, divisa a sua volta in 7 sezioni, è introdotta da Icone, che raccoglie le immagini simbolo immortalate da Kubrick. Come Portogallo che racconterà il viaggio in terra lusitana di due americani nell’immediato dopoguerra, o ancora Crimini, che testimonierà l’arresto di due malviventi seguendo i movimenti dei poliziotti, le loro strategie, le loro furbizie, fino all’avvenuta cattura. Betsy Furstenberg, protagonista della sezione a lei dedicata e che la rappresenta come il simbolo della vivace vita newyorkese di quegli anni, farà da contraltare alle vicende dei piccoli shoe shine, i lustrascarpe che si trovavano agli angoli delle strade di New York. Chiudono questa prima parte le due sezioni dedicate alla vita che si svolgeva all’interno della Columbia University, un luogo d’élite dove l’America formava la classe dirigente del futuro, e all’interno del Campus Mooseheart nell’Illinois, una residenza universitaria, costruita da benefattori, per educare figli orfani di guerra che sarebbero andati a ingrossare le fila della middle class americana. La seconda parte del percorso tocca altri argomenti significativi della breve carriera di Kubrick fotografo, come le immagini dedicate al giovane Montgomery Clift colto all’interno del suo appartamento, o quelle del pugile Rocky Graziano, che raccontano i momenti pubblici e privati di un eroe moderno, o ancora l’epopea dei musicisti dixieland di New Orleans. Accompagna la mostra il catalogo di Giunti Arte mostre musei  
   
   
MILANO (PAC): MOSTRA “ARMANDO TESTA IL DESIGN DELLE IDEE”  
 
In occasione della settimana del Salone del Mobile l’Assessorato alla Cultura ha inaugurato questa sera al Pac-padiglione d’Arte Contemporanea la mostra “Armando Testa – Il design delle idee”. Prodotta da Comune di Milano-cultura, Acacia (Associazione Amici Arte Contemporanea), Testapertesta e Change Performing Arts, l’esposizione riporta alla ribalta il lavoro di un artista poliedrico e presenta un aspetto meno noto della vita di Armando Testa: l’attività di designer. “Una gran testa, quella di Armando. Una ragione che si è posta al servizio dell’immaginazione. Dove la fantasia è magia, la creatività fede – spiega l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory –. Proponiamo una mostra che si concentra sul ‘design delle idee’ ed esplora l’articolata attività del maestro. La vivace creatività di Armando Testa si è tradotta, infatti, in più campi artistici, sociali e culturali. Il suo linguaggio, che si è avvalso in particolare delle metafore e delle figure retoriche, è stato ironicamente e intelligentemente piegato a descrivere, narrare, interpretare la realtà, a partire dai vizi e dalle virtù degli italiani”. L’iniziativa arricchisce una serie di importanti antologiche del maestro: le retrospettive presentate al Museo del Castello di Rivoli e a Castel Sant’elmo a Napoli nel 2001; la mostra presso l’Istituto Italiano di Cultura di Londra nel 2004. Armando Testa è nuovamente protagonista al Pac, dopo la personale che gli era stata dedicata nel 1984, ormai già universalmente riconosciuto come grande creativo e padre della pubblicità italiana. La retrospettiva del Pac - curata da Gemma De Angelis Testa e da Giorgio Verzotti - non vuole essere una mera celebrazione dell’estro del grande pubblicitario, autore di personaggi e situazioni da tempo entrate nell’immaginario collettivo di gran parte degli italiani; intende, piuttosto, lasciar emergere alcuni aspetti meno considerati della sua creatività, dando spazio alle sue realizzazioni come progettista di oggetti, connotati dall’ironia e dalla fantasia che caratterizzano ugualmente la sua attività nell’ambito pubblicitario. Armando Testa è stato infatti anche un designer, come dimostrano gli elementi di arredo presenti in mostra, e molte sue idee grafiche dovevano - come testimoniano i progetti - arrivare a uno sviluppo plastico. Questa tensione ha accompagnato tutto il lavoro di Testa, sia quello più specificamente dedicato alla pubblicità sia quello più libero e praticato parallelamente, nella sua attività di pittore e scultore. L’interesse di Testa per l’arte visiva, l’architettura e il design condiziona sin dalle origini la sua attività: il primo importante manifesto Ici, datato 1937, si rifà esplicitamente all’astrazione geometrica. Esso sarà presente in mostra assieme a una campionatura delle maggiori invenzioni prodotte nel corso di almeno cinquant’anni di attività, prima da solo e poi a capo di un’agenzia che ha fatto storia nel linguaggio pubblicitario italiano e non solo, anticipando innovazioni formali e concettuali di importanti artisti contemporanei. La scelta delle opere permette ai visitatori di verificare la “persistenza” della tensione verso la resa plastica del segno, cogliendo insieme l’evoluzione del linguaggio dell’artista: le sfere di Punt e Mes realizzate come bassorilievo, i personaggi conici di Carmencita e Caballero che hanno iniziato il cinquantennale connubio fra Armando Testa e Lavazza e che qui diventano sculture accanto a diversi altri oggetti inediti, fino a giungere alle croci del 1990, vera reinvenzione del simbolo religioso. Un altro aspetto poco noto è quello del disegno: Testa è stato un assiduo disegnatore, questa pratica accompagnava quasi interamente il suo tempo di lavoro, fino a consentirgli di realizzare una mole amplissima di piccole carte, che potremmo definire “appunti” in vista di realizzazioni maggiori. Una selezione molto stringata di disegni inediti a pastello o di acquerelli sarà parte integrante del percorso espositivo al Pac. In mostra verrà proiettato il cortometraggio che Pappi Corsicato ha recentemente dedicato ad Armando Testa dal titolo ‘Povero ma moderno’, presentato con successo e premiato alla Mostra Cinematografica di Venezia 2009. Il documentario diretto da Corsicato vale come documentazione creativa dell’opera di Testa, ci introduce alla sua ironia, alla sua fantasia, al suo anticonformismo. Il catalogo, pubblicato da Silvana Editoriale, conterrà i testi dei due curatori e i preziosi contributi di Germano Celant e del semiologo Ugo Volli. É previsto anche un programma di attività didattiche ideato e realizzato da Marte  
   
   
SAN PONZO SEMOLA, CECIMA (PV): IL SENTIERO DELL’EREMITA: PASSEGGIATA CON MERENDA TRA NATURA, LEGGENDE E PRODOTTI TIPICI DEL MONTE VALLASSA - DOMENICA 18 APRILE 2010  
 
C’è un luogo di prati e boschi ultracentenari intorno al borgo medievale di San Ponzo, dove un ambiente particolare, ricco di grotte ed anfratti, ha interagito con la storia dell’uomo per creare un’atmosfera carica di leggenda. Storie di scheletri di balene, di tribù liguri, di buoi preistorici, di martiri cristiani, di monaci eremiti, di cavalieri medievali si intrecciano e si mescolano con semplicità atemporale su queste colline emerse milioni di anni orsono dal fondo del mare. Per scoprire e riscoprire questo angolo speciale, ma ancora poco conosciuto dell’Oltrepò Pavese, l’associazione Calyx propone per il pomeriggio di domenica 18 Aprile una passeggiata golosa alle grotte di San Ponzo sulla sommità del Monte Vallassa. Il ritrovo è per le ore 14.30 presso il Caseificio Verardo di San Ponzo, una piccola azienda artigianale che ha ripreso l’allevamento delle razze di ovini, bovini e suini un tempo tipiche del territorio ed ora in via di estinzione, allo scopo di produrre salumi e formaggi secondo le antiche tradizioni. Dopo un breve tour delle strutture e l’acquisto dei prodotti per la merenda, si partirà in compagnia di esperti di natura e storia locale per una facile passeggiata ad anello di circa 4 ore che avrà come prima tappa il piccolo borgo medievale di San Ponzo, per poi inoltrarsi lungo i sentieri boschivi del Monte Vallassa, uno dei siti fossiliferi ed archeologici più importanti dell’Oltrepò Pavese. Attraverso boschi secolari che forniranno l’occasione di osservare numerose specie vegetali autoctone e tracce della copiosa fauna locale, si arriverà alla zona in cui la roccia arenaria è stata scavata da rivoli e torrenti, formando le grotte in cui, nel medioevo, fu rinvenuto il corpo dell’eremita Ponzo. Qui scopriremo le leggende che circondano la figura del santo e come sia possibile sopravvivere in questi luoghi nutrendosi dei prodotti reperibili in natura. Dopo la merenda a base di prodotti tipici si ridiscenderà verso il letto dello Staffora continuando l’analisi del paesaggio fino al punto di partenza. E’ Richiesta La Prenotazione Entro Sabato 17 Aprile 2010 Per ulteriori informazioni e prenotazioni: www.Calyxturismo.blogspot.comcalyx_pv@alice.It  Tel. 349-5567762 (Andrea) oppure 347-5894890 (Mirella)  
   
   
BRESCIA (PIAZZA DELLA STAZIONE): LA STAZIONE SI VESTE DI VERDE - MOSTRA MERCATO PER AMMIRARE LE FIORITURE DELLA PRIMAVERA - 23 E 24 APRILE  
 
Dopo il successo di Brixia Florum in Corso Garibaldi, torna la Primavera in città con un altro grande appuntamento ricco di colori e profumi organizzato dall’Associazione Florovivaisti Bresciani in collaborazione con il Comune di Brescia per tutti gli appassionati di giardinaggio o per chi semplicemente desidera passare una bella giornata all’aria aperta. Il 23 e 24 Aprile si terrà a Brescia una piccola Mostra Mercato in un luogo insolito come Piazza della Stazione, che per due giorni si trasformerà in una grande serra con alcune aziende della nostra provincia che esporranno le migliori produzioni florovivaistiche della stagione. Un’area cittadina, spesso ridotta solo a zona di passaggio, addobbata a festa per una grande giornata all’insegna della natura e del verde tra fiori e piante delle più diverse varietà. A fare da cornice all’evento una scenografia studiata e progettata da Corivert, consorzio per la riqualificazione del verde e del territorio, che porterà rotaie in legno e cespugli sempreverdi che collegheranno simbolicamente gli spazi espositivi come piccole stazioni di un percorso. A dimostrazione dell’impegno dell’Associazione Florovivaisti Bresciani sul nostro territorio, sarà inoltre presente un’esposizione fotografica di com’era il Piazzale della Stazione prima degli interventi realizzati dall’azienda bresciana Arte Giardino di Marco Lonati. Aprile è il periodo dell’anno in cui si preparano fioriere e giardini per la bella stagione. Occasione quindi unica per tutti gli amanti del giardinaggio per ammirare e acquistare viole, gerani, tulipani, peonie, petunie, splendidi esemplari di camelie, iris, orchidee, bromelie, tillandsia, Nidularium, Vrisea, Neorelegia, Guzmania, gerbere e le immancabili piante grasse. I migliori professionisti del settore saranno inoltre a disposizione dei visitatori per consigli e suggerimenti. Le aziende presenti saranno: Floric. Corazza (selezione orchidee), Sg Sandrini (produzione bromeliace), Vivaio Volta Cherubini Luisa (stagionali e arbustive), Racheli Fabio (selezione piante grasse), Division Flower (piante stagionali e arbustive). L’evento rappresenta un’anteprima di ciò che i cittadini potranno ammirare a Maggio, quando la stessa piazza si trasformerà in un maestoso giardino con prati, alberi, fiori e allestimenti floreali per portare una piccola oasi di pace in una zona cittadina movimentata come la Stazione. Con questi ricchi eventi l’Associazione Florovivaisti Bresciani, cui aderiscono oltre 160 aziende, si propone di dare nuovi significati ai luoghi storici della nostra città e creare occasioni di scambio tra i cittadini e i produttori florovivaistici. Per maggiori informazioni che riguardano gli eventi e le manifestazioni organizzati dall’Associazione Florovivaisti Bresciani potete visitare il sito internet: www.Florovivaistibs.it  oppure telefonare al numero 030 3534008.  
   
   
SONDRIO (GALLERIA CREDITO VALTELLINESE): PIERLUIGI NERVI. L´ARCHITETTURA MOLECOLARE - 15 APRILE - 20 GIUGNO 2010  
 
A 30 anni dalla scomparsa Pierluigi Nervi celebrato nella sua città natale. La sapienza di coniugare arte e scienza, tecnica ed eleganza, senza mai perdere di vista funzione e costi, è la cifra che ha contribuito a fare di Pierluigi Nervi uno dei più grandi architetti del Novecento italiano e internazionale. Sondrio, la sua città natale, rende omaggio a Nervi con una mostra nel trentennale della morte avvenuta a Roma nel 1989. A volere questo omaggio è il Credito Valtellinese che propone la mostra dal 15 aprile al 20 giugno presso la "Galleria Credito Valtelinese" di Sondrio. La mostra mette in luce, attraverso fotografie e progetti, la complessa attività di Nervi che si manifesta in molteplici aspetti che vanno dall´ideazione alla realizzazione delle sue opere architettoniche. Da architetto-artista privilegiava materiali come il calcestruzzo e il ferro-cemento che riusciva a plasmare con grande abilità grazie alla sua profonda conoscenza delle tecniche costruttive. La mostra si sviluppa intorno a 120 riproduzioni in alta definizione di materiale documentario, fotografico, progettuale e grafico relativo all´opera e alla figura dell´architetto. Un percorso che illustra e documenta le opere più significative progettate e realizzate da Nervi: disegni originali di progetto e delle strutture, documentazione fotografica, materiale autobiografico. Pierluigi Nervi nasce a Sondrio nel 1891, da Antonio e da Luisa Bartoli. In seguito alle mobilità del lavoro paterno, direttore di un ufficio postale, si iscrive alla Facoltà di Ingegneria di Bologna dove ottiene la Laurea in Ingegneria Civile. Successivamente (1913) lavora per circa 10 anni nell´Ufficio Tecnico della "Società per Costruzioni Cementizie" (Bologna). A seguito della I Guerra Mondiale (1915-18) viene richiamato nell´Esercito come Ufficiale del Genio. Nell´arco del tempo 1920-1932 fonda un proprio studio a Roma con l´Ing. Nebbiosi. Nell´anno 1924 sposa Irene Calosi dalla cui unione Nascono quattro figli: Antonio, Mario, Carlo, Vittorio, tre dei quali parteciperanno all´attività del padre di progettazione e realizzazione di opere edilizie a partire dagli anni ´50. Tra le architetture fondamentali nel suo lungo percorso professionale non possono non essere citate lo Stadio di Firenze, il Palazzo del Lavoro per Italia ´61 a Torino, il Palazzetto dello Sport di Roma, la Cattedrale cattolica di San Francisco, la sede dell´Unesco a Parigi, il grattacielo di Australia Square a Sidney e quello di Victoria Square a Montreal, l´Ambasciata d´Italia a Brasilia, il "Pirellone" a Milano (con Danusso e Ponti), le realizzazioni per le Olimpiadi romane del 1960, sino all´opera forse più famosa la Aula Nervi in Vaticano voluta da Paolo Vi per le udienze papali. La mostra è accompagnata da un catalogo con testi di Antonello Alici, Giacomo Barucca, Giovanni Bellocci, Andrea Tito Colombo e Franco Mola. Titolo della mostra: Pier Luigi Nervi. L´architettura Molecolare Curatore Fausto Colombo con la collaborazione di Massimo Antinarelli e Andrea Tito Colombo Sede Galleria Credito Valtellinese Piazza Quadrivio, 8 - Sondrio Mvsa Via Maurizio Quadrio n. 27 - Sondrio Durata 15 aprile - 20 giugno 2010 Orari e ingressi Galleria Credito Valtellinese da martedì a venerdì h. 9.00-12.00/15.00-17.00 sabato e domenica h. 10.00-12.00/14.00-17.00 chiuso il lunedì - Ingresso Libero Visite guidate su prenotazione al numero +39 0342.522.645 Informazioni al pubblico Galleria Credito Valtellinese Tel. +39 0342.522.738 www.Creval.it  Mostra prodotta e organizzata dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese  
   
   
MILANO (POLITECNICO): DIABOLITEKNICO, UNA MOSTRA DEDICATA AL RE DEL TERRORE - DAL 19 AL 25 APRILE  
 
Non solo calzamaglia nera, pugnali saettanti e occhi di ghiaccio: Diabolik è anche un po’ ingegnere, architetto e designer delle sue mirabolanti invenzioni. E’ per questo che dal 19 al 25 aprile 2010 nell’atrio del Rettorato in Piazza Leonardo da Vinci 32 arriva Diaboliteknico, un’originale mostra dedicata al Re del Terrore. L’impronta politecnica sta tutta nell’incontro che la inaugura “Architettura, Design, invenzioni scientifiche e ingegneristiche del fumetto”, alle ore 18 del 19 aprile nell’Aula De Donato del Politecnico di Milano in Piazza Leonardo da Vinci 32. Ospiti d’eccezione Mario Gomboli, autore di Diabolik, direttore della casa editrice Astorina e laureato Politecnico, il disegnatore Giuseppe Palumbo e il soggettista e sceneggiatore Guido Faraci. Aprirà la serata Giancarlo Marzorati, Presidente dell’Associazione Laureati del Politecnico di Milano mentre Marco Imperadori, Professore del Politecnico, modererà gli interventi. Diaboliteknico è due mostre in una. La mostra Diabolik tra scienza e fantascienza, a cura di Mario Gomboli e Franco Nodo, presenta alcuni famosi “trucchi” che, da sempre, garantiscono il successo delle sue imprese e delle sue fughe. Lungo il percorso espositivo, oltre a pannelli dedicati alle sue mitiche maschere, agli improbabili rifugi, alle pozioni e ai robot, si potranno ammirare, riprodotti in modelli tridimensionali, i marchingegni storici di Diabolik: dal primo cannone laser alla talpa sotterranea per finire con la Jaguar E-type capace di sollevarsi, sdoppiarsi e accorciarsi. Una galleria di invenzioni solo apparentemente fantascientifiche, basate su una tecnologia semplice e comprensibile da chiunque. La seconda mostra Storia di una storia, a cura di Tito Faraci, interesserà in particolare gli amanti dell’arte del fumetto: una spettacolare scenografia illustrerà le varie fasi di realizzazione di un albo a fumetti, dal soggetto originale fino al momento della stampa  
   
   
VERSO UN MUSEO DELL´ARCHITETTURA  
 
Un museo dedicato all´architettura alpina, con giochi didattici e percorsi a tema dedicati a grandi e piccini. Un vecchio stabilimento industriale che rinasce a nuova vita, diventando uno dei punti cardine del rilancio di un territorio come l´ex fabbrica Bailo. Pieve Tesino si sta preparando a cambiare volto, grazie ad una serie di investimenti che modificheranno l´anima ed il cuore della borgata, trasformando anche l´Hotel Miramonti in un info point che sia una porta di accesso al paese. Il progetto «Montagna Lagorai» è un´iniziativa che vuole essere un volano per un´economia eco-sostenibile e per un turismo rivolto soprattutto alle famiglie. Un progetto di ampio respiro quello messo in piedi da Finanziaria Valsugana Spa e Tesinogroup 2847 Spa insieme a diverse realtà del territorio, che insieme si organizzeranno in una public company per dare vita a questo nuova iniziativa volta a valorizzare le particolari ricchezze del Tesino. Un museo che sia baricentro di una serie di iniziative rivolte a tutte le età, con uno sfondo didattico che possa interessare anche le scuole. È il caso, ad esempio, di uno spazio che dovrebbe essere dedicato alle baite di montagna attrezzate per il risparmio energetico così da coniugare la scoperta dell´architettura alpina con l´ecologia ed il rispetto ambientale. Si tratta di un percorso ancora allo stato embrionale, per il quale sono stati investiti subito 20 milioni di euro e che verrà ulteriormente sviluppato nel futuro prossimo per arrivare alla conclusione di questi primi passi. Un cammino per dare a Pieve Tesino un nuovo volto ed un respiro turistico più ampio, partendo dalla valorizzazione delle principali ricchezze del territorio. Tenendo saldo il rapporto che lega il borgo alla montagna e ad una ricca tradizione alpina, puntando sulle peculiarità per attirare un turismo legato a famiglie, giovani e cultura. Legando questo nascente museo dell´architettura alpina con la casa natale di Alcide Degasperi, perla che già da decenni valorizza l´abitato del Tesino. Partecipano a questo progetto anche Federazione delle Cooperative, Arte Sella, Comuni, Consorzi, Comunità di valle, associazioni, Apt della Valsugana Lagorai, Trentino Sviluppo Spa, terme e laghi, imprenditori e Museo di Scienze naturali  
   
   
NATURA, STORIA, RELIGIONE E TANTO ALTRO NEI PARCHI  
 
Il 16 aprile - escursione a piedi notturna al Parco Fluviale Gesso e Stura (Piemonte) Rane In Concerto Serate di ascolto di rospi smeraldini e raganelle che nelle sere di primavera amano cantare in coro nelle zone umide. Escursione a piedi notturna. Ritrovo alle ore 21.00. Partecipazione gratuita, iscrizione obbligatoria. Per qualsiasi informazione e per l´iscrizione alle attività che la prevedano, contattare la segreteria del Parco Fluviale al numero 0171/444501, dal lunedì al venerdì in orario d´ufficio escluso il venerdì pomeriggio, o scrivere all´indirizzo e-mail parcofluviale@comune.Cuneo.it  Altre info sul Parco Gesso e Stura http://www.Parks.it/parco.gesso.stura  Il 16 aprile - storia e religione al Parco Naturale Regionale Monti Simbruini (Lazio) Monasteri Benedettini Nell´ambito della "Settimana della Cultura", visita del Monastero di Santa Scolastica. E´ il più antico monastero Benedettino del mondo, di notevole importanza, che include oltre alla Chiesa Neoclassica (l´opera più importante realizzata in Italia dall´Arch. Giacomo Quarenghi), alla celebre biblioteca (ricca del primo libro stampato in Italia, di 150.000 volumi, di 213 incunaboli, di circa 4.000 pergamene e del famoso Archivio Colonna), al Campanile (anteriore a tutti quelli di Roma), tre bellissimi Chiostri (quello Cosmatesco è un vero gioiello). Venerdì 16 e mercoledì 21 aprile visita alle ore 9.30 la mattina, alle ore 17.00 il pomeriggio. Costo: Euro 3.00 a persona da pagarsi in loco alla guida. Per prenotare la visita del monastero contattare l´Associazione Culturale Ora et Labora al 339/4524743 - E-mail: monasterisubiaco@hotmail .Com Altre info sul Parco Monti Simbruini http://www.Parks.it/parco.monti.simbruini  Il 17 e 18 aprile - festa di primavera al Parco Regionale Veneto del Delta del Po (Veneto) Parco In Bici Due giorni di pedalate, escursioni e visite guidate lungo percorsi e sentieri arginali poco battuti dal traffico nell´isola di Donzella a Porto Tolle. Anticipazione sabato pomeriggio alle ore 14.00, con itinerario fino al Museo della Bonifica di Cà Vendramin. Domenica partenza da Donzella con inizio alle ore 10.00 e di seguito con cadenza ogni ora per tutto il giorno partiranno le escursioni ciclistiche guidate. Inoltre: 2� camminata in compagnia, animazione per bambini, giri in calesse per il paese, giochi di una volta, Mercatino di Primavera e stand gastronomico. Per le escursioni in bici non sono previste quote d´iscrizione. Per ulteriori informazioni: Tel. 0426 247276 - 328 9109007 - E-mail: info@prolocoportotolle.Org  Altre info sul Parco Delta del Po Veneto http://www.Parks.it/parco.delta.po.ve  Il 18 aprile - gastronomia al Parco fluviale del Po - tratto torinese (Piemonte) Disne´ - Il Pranzo Piemontese Della Domenica Come Si Faceva Una Volta Un salto nel passato recente, rivivendo da protagonisti il rito del pranzo domenicale (disnè) che i Piemontesi si concedevano negli anni Sessanta per fare festa, in trattorie caratteristiche per degustare piatti tipici del territorio. Oggi il disnè, grazie alla collaborazione fra "Turismo Torino e Provincia" e il Parco del Po Torinese, può essere rivissuto nella terra di "Po Confluenze Nord Ovest", per scoprire le tradizioni della cucina delle pianure e delle colline attorno al Po. Cucina del Pianalto Ristorante Roma Via Cavour 71 - Santena (To) Prezzo: Euro 32 vini inclusi Prenotazione obbligatoria, entro il venerdì precedente il Disnè, presso l´Ufficio di Ivrea di Turismo Torino e Provincia: Tel. 0125/618131. Altre info sul Parco del Po Torinese http://www.Parks.it/parco.po.to  Il 18 aprile - speciale birdwatching al Parco di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli (Toscana) La Stagione Dell´amore Escursione in barca per osservare i rituali di corteggiamento e ascoltare i canti territoriali di alcune specie rare che nidificano nel lago: tarabusi, falchi di palude ed aironi rossi. Partenza alle ore 9.00. Prenotazione obbligatoria (max. 12 persone). Per ulteriori informazioni: Oasi Lipu Massaciuccoli: Via del Porto n. 6 loc. Massaciuccoli 55050 Massarosa (Lu) - Tel./fax 0584/975567 - Fax 0584/975488 - E-mail: oasi.Massaciuccoli@lipu.it  - web: www.Oasilipumassaciuccoli.org  Altre info sul Parco di Migliarino San Rossore http://www.Parks.it/parco.migliarino.san.rossore  Il 18 aprile - escursione a tema al Parco Naturale Regionale dell´Aveto (Liguria) Gli Animali Del Parco: Escursione Ornitologica Un´escursione in compagnia di un esperto ornitologo, per osservare e imparare a riconoscere l´avifauna. L´escursione attraverserà una delle più belle faggete del nostro Appennino percorrendo un tratto di Alta Via dei Monti Liguri, fino allo splendido crinale ad anfiteatro del Monte Zatta. Ritrovo alle ore 9.30 al Passo del Bocco (Comune di Mezzanego - Ge) presso il Rifugio A. Devoto. Rientro alle ore 16.00 circa. Difficoltà: media. Costo: 8 Euro. Pranzo al sacco. Per ulteriori informazioni, contattare l´Ente Parco: Tel. 0185/343370 - e-mail: parcoaveto@libero.It  Altre info sul Parco dell´Aveto http://www.Parks.it/parco.aveto Il 18 aprile - avventure al Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell´Abbadessa (Emilia-romagna) Visita Guidata Speleologica Alla Grotta Della Spipola La visita alla Grotta della Spipola è una vera esperienza speleologica, avventurosa e adatta anche ai bambini a partire dai 7 anni. Costi: Euro 15 per i maggiorenni; Euro 7 per i minorenni e over 65. Ritrovo alle ore 9.30 Parcheggio "La Palazza" - Via Benassi angolo Via La Palazza Ponticella di San Lazzaro di Savena (Bo). Note: difficoltà media, occorre un abbigliamento particolare. Per informazioni: Parco Gessi, Via Jussi 171 - 40068 Farneto - San Lazzaro di Savena (Bo) - Tel. 051/6254811 - www.Parcogessibolognesi.it  Altre info sul Parco dei Gessi Bolognesi http://www.Parks.it/parco.gessi.bolognesi  Il 18 aprile - facile percorso ad anello al Parco Naturale dei Monti Aurunci (Lazio) Passeggiata Piana Di Sant´onofrio Aurunci Passeggiata ad anello di facile percorrenza tra boschi di cerro, carpino nero e noccioleti cresciuti su vecchi terrazzamenti abbandonati. Il percorso inizia dalla fertile piana di sant´Onofrio con le sue antiche cisterne di pietra e si immette in un sentiero che attraversa un bosco di querce: la zona è frequentata da uccelli (picchi e rapaci). In diversi punti del bosco si aprono radure che consentono di ammirare in lontananza i monti delle Mainarde e della Valle del Liri. Ritrovo alle ore 9.00 in Fondi Via Occorsio (nei pressi dell´ex Pretura). Grado di difficoltà del percorso: Bassa. Lunghezza del percorso: 3,5 ore. Dislivello: 100m circa. Abbigliamento/attrezzatura: Zaino, scarponcini con calzettoni, borraccia, cappello, impermeabile d´emergenza. Per ulteriori informazioni, contattare l´Ente Parco: Tel. 0771/598114 - e-mail: info@parcoaurunci.It  Altre info sul Parco dei Monti Aurunci http://www.Parks.it/parco.monti.aurunci Il 18 aprile - escursione guidata gratuita al Parco Naturale Regionale di Montemarcello-magra (Liguria) Percorso Fluviale Sponda Destra, Del Fiume Vara Da Pian di Follo a Beverino. L´itinerario attraversa un territorio "più selvaggio" e offre buone opportunità di avvistamento di specie ornitiche di rilievo. Ritrovo a Pian di Follo, alle ore 9.00. Durata: giornata intera (rientro ore 16.00 circa). Grado di difficoltà: facile. Partecipazione gratuita. Prenotazione obbligatoria. Informazioni: Centro Educazione Ambientale Parco - Tel. E Fax 0187/626172; Coop. Hydra - Tel. 331/9726775 - E-mail: cea@parcomagra.It  Altre info sul Parco di Montemarcello-magra http://www.Parks.it/parco.montemarcello.magra  Il 18 aprile - "Cammina e conosci" al Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate (Lombardia) Il Cuore Del Parco: San Bartolomeo E Roncamocc Escursione nel Parco con ritrovo alle ore 14.00 presso la bacheca di Villafranca, Via Villafranca (Tradate - Va) - Km 8 circa. Percorso: sentiero Tr1, cascina Fogoreggio, San Bartolomeo, proseguimento sulla strada verso la provinciale Tradate/appiano Gentile, deviazione a sinistra, uscita sulla strada per Roncamocc, cascina Roncamocc, ritorno verso il sentiero Tr1 in prossimità del ponte, ritorno a Villafranca. Per informazioni: Tel. 031/988430 (ore ufficio) - Tel. 0332/401881 (dalle ore 19.00 alle ore 20.00) - Tel. 0331/832875 (dalle ore 20.00 alle ore 21.00). Altre info sul Parco di Appiano Gentile http://www.Parks.it/parco.pineta.appiano.gentile.  
   
   
FERRARA, PADIGLIONE D’ARTE CONTEMPORANEA: XIV BIENNALE DONNA - MEMORIE VELATE - ARTE CONTEMPORANEA DALL’IRAN - DAL 18 APRILE AL 13 GIUGNO 2010  
 
Memorie Velate. Arte Contemporanea dall’Iran è la mostra collettiva scelta per la Xiv edizione della Biennale Donna, organizzata dall’Udi – Unione Donna in Italia di Ferrara con le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea e i Musei Civici di Arte Antica del Comune di Ferrara, in programma dal 18 aprile al 13 giugno 2010 al Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara. L’esposizione ripercorre l’esperienza di sei artiste contemporanee iraniane già affermate a livello internazionale: Shirin Fakhim, Ghazel, Firouzeh Khosrovani, Shadi Ghadirian, Mandana Moghaddam e Parastou Forouhar. Sei donne che oltre ad aver vissuto un tormentato passato, a partire dalla Rivoluzione Islamica del 1979 fino alla guerra Iran-iraq (1980-1988), testimoniano soprattutto la difficile condizione della donna in uno dei paesi mediorientali più conservatori. Nella cultura iraniana la discriminazione femminile è, infatti, ancora una limitazione quotidiana e anche se tentativi di cambiamento sono stati fatti, la donna iraniana è tuttora collocata ai gradini più bassi della scala sociale, considerata come una cittadina di “seconda classe”. Filo conduttore della mostra sono le memorie di un passato ed un presente ancora in bilico fra desiderio di modernizzazione e volontà di salvaguardia delle tradizioni culturali e religiose islamiche, in un delicato ma altrettanto articolato percorso visto dagli occhi di coraggiose donne, instancabili portavoce di una realtà che vuole essere raccontata. L’indagine che ne consegue riprende volutamente l’esperienza di artiste che hanno seguito percorsi diversi, presentando le riflessioni sia di chi ha deciso di rimanere in Iran, sia di chi già da anni ha scelto l’esilio, in uno stato di nomadismo geografico obbligatorio che però non dimentica la forte identità culturale. La rassegna ripercorre temi quali il ruolo sociale e familiare della donna nel mondo islamico, il legame con il proprio Paese e la speranza di un cambiamento verso un futuro più democratico, il tutto proposto con ampia varietà di linguaggi espressivi: dalla videoarte all’installazione, dalla fotografia ad opere site specific realizzate appositamente per la Biennale, fino ad arrivare al documentario, un genere che sta vivendo in Iran un importante sviluppo espressivo. La mostra, organizzata dal comitato Biennale Donna dell’Udi composto da Lola Bonora, Anna Maria Fioravanti Baraldi, Dida Spano, Anna Quarzi, Ansalda Siroli, Antonia Trasforini, Liviana Zagagnoni, è curata da Silvia Cirelli ed è sostenuta dal Comune di Ferrara, Provincia di Ferrara e Regione Emilia-romagna, con il patrocinio del Ministero per le Pari Opportunità e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. In occasione della esposizione sarà edito un catalogo bilingue italiano ed inglese che contiene le riproduzioni di tutte le opere esposte e apparati biografici, unitamente a contributi critici di Silvia Cirelli e Rose Issa. Alla Biennale Donna verranno poi affiancate una serie di iniziative collaterali strettamente legate al filo conduttore della mostra, come una rassegna cinematografica, presentazioni letterarie e dibattiti  
   
   
PARMA (MAMIANO DI TRAVERSETOLO): MORLOTTI MANDELLI MORENI - 24 APRILE - 4 LUGLIO 2010  
 
Morlotti, Mandelli, Moreni, ovvero, stando alla celebre definizione di Francesco Arcangeli, "gli ultimi naturalisti". L´assunto del grande critico viene indagato in una estesa rassegna in cui i tre pittori "modernamente neoromantici" sono messi a confronto, con oltre 50 dipinti a documentare l´intero loro percorso. L´occasione è offerta dalla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo che dal 24 aprile al 4 luglio propone "Morlotti Mandelli Moreni. Viaggio al termine della natura". La mostra, promossa dalla Fondazione presieduta da Manfredo Manfredi, è curata da Sandro Parmiggiani. "Coi suoi possibili limiti, ma con la sua reale autenticità, l´ ´ultimo naturalismo´, anche se fu formulazione meno arrischiata (ma meno astratta per qualche aspetto) del più tipico ´informel´, tentò di spostare in qualche modo la frontiera del rapporto con la natura rispetto al secolo che ci ha preceduti" (Francesco Arcangeli) Nel 1954 il critico Francesco Arcangeli pubblica su "Paragone", mensile di arte e letteratura diretto da Roberto Longhi, un articolo intitolato Gli ultimi naturalisti, nel quale viene individuato in ambito informale l´estremo sussulto della pittura di natura, seppure con linguaggio indiretto e allusivo. "Natura è la cosa immensa che non vi dà tregua, perché la sentite vivere tremando fuori, entro di voi": è uno "strato profondo di passione e di sensi" in cui, secondo il critico bolognese, si trovano all´unisono "felicità" e "tormento". Questa condizione "traboccante, inquieta, eppure ancora terribilmente amorosa" è al centro dell´indagine pittorica, fra gli altri, di Ennio Morlotti, Pompilio Mandelli, Mattia Moreni. Gli "ultimi naturalisti" cui fa riferimento il titolo del saggio sono in un qualche modo gli eredi di una tradizione tutta italiana, specificatamente padana, che ha in Wiligelmo, Foppa, Caravaggio, Crespi e Fontanesi i suoi capisaldi. A differenza dei maestri del passato, i pittori informali citati da Arcangeli vivono la natura come una situazione "profondamente e amorosamente angosciata, quasi medianicamente intuita". L´incubo della catastrofe nucleare, così acutamente sentito nel dopoguerra e negli anni Cinquanta, e un latente "mal di vivere", li spingono verso una deriva esistenzialistica che si riverbera nelle loro opere. Per "ultimo naturalismo" Arcangeli intende dunque un´arte che pone la natura al centro della visione, non come forma o idea, ma come impasto fisico di vita e morte, come "ciclo di stagione, di rigenerazione", una natura "che si guarda, si respira, si sente, si soffre, ancor prima che la si dica in parole". Nel 1957 Arcangeli pubblica, sempre su "Paragone" un secondo articolo, Una situazione non improbabile, che si pone in diretta continuità con il primo e fornisce una prima risposta alle varie critiche rivoltegli. Arcangeli rivendica l´esistenza di "una prima e indistruttibile naturalità, vigente anche quando ogni altra cosa sembra venir meno", e richiama la necessità di "un ritorno alla natura" come "condizione immemorialmente anarchica", finalizzata a una "ricarica" contro "esaurimenti, inerzie, formalismi". La risposta sottolinea ulteriormente la componente romantica del pensiero ultimo-naturalista, o, forse meglio, il suo ancoraggio a una "emozione modernamente neoromantica" sottesa alla realizzazione artistica. Accostatisi alla poetica arcangeliana per un tempo più o meno lungo, Ennio Morlotti (Lecco, 1910 - Milano, 1992), Pompilio Mandelli (Villarotta di Luzzara, Reggio Emilia, 1912 - Bologna, 2006), Mattia Moreni (Pavia, 1920 - Ravenna, 1999) ne sono, in misura diversa, affascinati e la interpretano ognuno a modo proprio, traendone linfa per altre avventure che li porteranno in direzioni spesso divergenti e ad approdi anche molto lontani. Nel 1956, Morlotti (presentato da Testori), Mandelli (presentato da Arcangeli) e Moreni (presentato da Tapié) sono presenti nelle sale della Biennale di Venezia e incarnano (assieme a Ruggeri, Saroni, Vacchi, Bendini, Pancaldi, Giunni) il volto che l´"ultimo naturalismo" ha assunto in quegli anni. I percorsi dei tre artisti saranno presto diversi: del resto, lo stesso Arcangeli nel febbraio dello stesso anno (presentazione della mostra di Mandelli alla Galleria "Il Milione" di Milano) parla del lavoro di Moreni come qualcosa che già si va ponendo a latere, intuisce che egli "´estroverte´ con violenza personale motivi probabilmente analoghi" a quelli di Morlotti e Mandelli, e precisa acutamente, in occasione della Biennale, che Moreni "estroverte il rapporto in un dialogo simbolico, fra un cielo alieno eppur fisico, e vegetazioni ed esseri fulminati." Quel che avviene dopo è noto. Morlotti dà vita una pittura di straordinaria intensità creativa e lirismo, che pare quasi volere riproporre l´immediatezza della natura nella sua turgida materia e nei suoi colori assoluti; dopo il personale tributo a Arcangeli in occasione della morte del critico (1974) con la serie dei Teschi, approda verso la fine della sua vita alle Bagnanti, figure di derivazione cézanniana che s´ergono libere dal magma materico-naturale in cui erano state in precedenza imprigionate. Mandelli mantiene per tutta la vita, nei confronti del "compagno di strada" ed amico Arcangeli, anche dopo la sua scomparsa, una sorta di devozione, lavorando attorno e scavando nei due motivi, il paesaggio e la figura, su cui si era fin dall´inizio soffermato, mutando negli anni Settanta la stesura del gesto pittorico, più disteso e abbandonato, e ritornando, negli ultimi anni, a rivisitare, con il ciclo delle Mannequins, le sue ascetiche figure degli anni Quaranta. Moreni, infine, presto abbandona l´informel degli anni Cinquanta, impregnato della straordinaria carica gestuale che gli è propria e che ricorda quella dell´espressionismo astratto americano, per avviare una ricognizione panica della natura, in cui già affiorano pulsioni erotiche: il ciclo delle Angurie, che negli anni Settanta si fa esplicitamente sesso femminile, per poi, attraverso l´assunzione di un linguaggio marcatamente espressionista, caratterizzato dai rilievi materici e dal canto del colore, inoltrarsi sulla strada di un´ironia impietosa e dissacrante, che non raramente investe l´artista stesso - si pensi ai cicli che alludono alla Regressione della specie e alla sua deriva verso l´Umanoide, in cui egli esprime una sorta di angosciata sensibilità, una volontà di strenua difesa dei valori della natura e del corpo umano, intesi come nuclei, baluardi di sensorialità e passionalità, contro la sempre più invasiva minaccia della macchina e del computer. La mostra alla Fondazione Magnani-rocca non casualmente intende rendere omaggio a Ennio Morlotti nel centenario della nascita (1910) e a Mattia Moreni nel novantesimo anniversario sempre della nascita (1920). Morlotti, Mandelli, Moreni - emblemi degli "ultimi naturalisti" - sono presenti con un numero limitato di lavori (circa 15-20 ciascuno, anche in relazione alle loro dimensioni), tutti assai selezionati, provenienti da istituzioni pubbliche e collezioni private, con particolare riferimento al ventennio racchiuso tra i primi anni Cinquanta e la metà degli anni Settanta, mentre gli esordi e gli ultimi approdi dei tre artisti sono necessariamente documentati da un numero ristretto di opere. In occasione dell´esposizione viene pubblicato un catalogo con testi di Sandro Parmiggiani e Claudio Spadoni, una selezionata antologia critica, conversazioni con tre collezionisti (Mario Matasci, Giuseppe Bertolini, Serafino Penazzi) che hanno fatto, rispettivamente di Morlotti, Mandelli e Moreni, il fulcro delle loro collezioni, e la riproduzione delle cinquanta opere in mostra. Info: Morlotti Mandelli Moreni. Viaggio al termine della natura, a cura di Sandro Parmiggiani, Fondazione Magnani Rocca, via Fondazione Magnani Rocca 4, Parma - Mamiano di Traversetolo. Dal 24 aprile a 4 luglio 2010. Lunedì chiuso. Orario: dal martedì al venerdì orario continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) - sabato, domenica e festivi orario continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Ingresso: ? 8,00 valido anche per le raccolte permanenti - ? 4,00 per le scuole. Informazioni e prenotazioni: tel. 0521 848327 / 848148 Fax 0521 848337 info@magnanirocca.It, www.Magnanirocca.it. Aperto anche 25 aprile, 1° maggio e 2 giugno  
   
   
SANT’IPPOLITO: UNA MOSTRA PER SCOPRIRE I TESORI NASCOSTI NELLE MANI DELLE DONNE  
 
Si inaugura sabato 17 aprile 2010 alle 17.00 la bella mostra “I Tesori delle Mani”, un percorso espositivo fatto di video, installazioni, oggetti d’uso e immagini sulle arti della tessitura, dell’intaglio e del ricamo nelle famiglie contadine del ‘900. L’iniziativa è organizzata dalla Commissione Servizi Sociali del Comune di Sant’ippolito in collaborazione con la Pro Loco. La mostra sarà ospitata dai suggestivi ambienti del piano interrato di Palazzo Bracci e sarà aperta fino al 2 maggio, sarà possibile visitarla il venerdì, sabato e domenica dalle ore 16.30 alle 19.30. Per visite in altri giorni occorre chiamare il Comune al numero 0721 728144. Per tutto il mese di Maggio la mostra sarà visibile solo su prenotazione. Dopo l’inaugurazione di Sabato 17 aprile accompagnata da una degustazione di prodotti della tradizione contadina, nel programma della mostra sono previsti altri due appuntamenti speciali. Venerdì 23 aprile alle ore 21.15 verrà proiettato il film “Storia di ragazzi e di ragazze” realizzato nel 1989 da Pupi Avati. Domenica 25 aprile alle ore 16.30 ci sarà una conversazione sulle testimonianze raccolte nelle video-interviste presentate nell’ambito della mostra e una degustazione con prodotti tipici. A conclusione della mostra, Domenica 2 maggio il tradizionale appuntamento con “Andar per radici” la passeggiata tra storia e natura nel territorio santippolitese. I video con le insterviste sono stati realizzati da Massimiliano de Simone. Le immagini fotografiche sono gentilmente concesse da Studio Foto Paci di Fossombrone. Si ringrazia Unionmoda per la collaborazione. Info: Comune di Sant´ippolito, Via Raffaello 104- 61040 Sant´ippolito (Pu), Tel. 0721 728144 - Fax 0721 728148, comune.Santippolito@provincia.ps.it , www.Comune.santippolito.pu.it  
   
   
A CASTELLO DI GABBIANO UNO SPAZIO DEDICATO ALL’ARTE OSPITERÀ L’OPERA DI FRANCO FEDELI “ACCENDO L’ORA”  
 
Il celebre flautista Roberto Fabbriciani interpreta l’opera pittorica dell’artista Franco Fedeli esposta nei suggestivi ambienti del castello. L’inaugurazione della mostra d’arte “Accendo l’ora” le opere più recenti di Franco Fedeli in esposizione a Castello di Gabbiano dal 9 Maggio al 30 Settembre 2010. Il progetto. Da diversi anni è consuetudine a Castello di Gabbiano dedicare spazio all’Arte, ospitando per l’intera stagione l’opera di un artista sempre nuovo. Quest’anno espone le sue opere più recenti in questa incantevole cornice, l’artista Franco Fedeli. L’esposizione dal titolo “Accendo l’Ora” sarà visitabile dal mese di Maggio fino alla fine del mese di Settembre 2010. A celebrare l’inaugurazione della mostra, il 9 Maggio alle ore 17:30, l’Unicum del grande maestro Roberto Fabbriciani che interpreterà musicalmente l’opera di Fedeli creando una performance originale. Vibrante simultaneità di musica e pittura che si fondono in un intervento magistrale dove si potrà nutrire gli occhi e lo spirito. Opere di pittura, scultura, poesia danzeranno sulle pareti del Castello con colori lirici dove le parole libere si muovono in sospensione in un collage senza tempo. Poesia pura, nell’opera di Fedeli, che transita nel colore, così come la fluidità dei pensieri in un originale atmosfera fatta di colore e parole in piena libertà. Un’installazione nelle stanze del Castello che l’artista ha concepito come un unico lavoro con dipinti inediti realizzati per questo evento. I visitatori avranno modo di incontrare l’artista il giorno dell’inaugurazione e successivamente, durante tutto il periodo dell’esposizione, su appuntamento. La sera dell’inaugurazione, insieme alle note del maestro Fabbriciani e ai quadri dell’artista Fedeli, gli ospiti potranno apprezzare l’arte vinicola e culinaria da sempre coltivata a Castello di Gabbiano. Verrà offerta in degustazione per l’occasione la pregiata Riserva 2007 del castello! Le cantine antiche del castello saranno inoltre aperte al pubblico per la serata. Per informazioni: Castello di Gabbiano - via Gabbiano 22 - Mercatale V.p. - Comune di San Casciano Val di Pesa (Fi) - castellogabbiano@castellogabbiano.It  - tel. 055.821053 / 055.8218059  
   
   
IL CAMMINO LENTO RISCOPRE L’ELBA E LA SUA CUCINA  
 
Passeggiata nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, domenica 18 aprile, fino al monte Saurino alla ricerca delle erbe spontanee utilizzate nella tradizione gastronomica elbana. E la sera cena a tema all’Hotel Cernia Isola Botanica Un fine settimana alla scoperta della natura selvaggia e delle specialità culinarie dell’Elba. Non c’è solo mare qui all’isola, in una stagione che con i suoi primi tepori invita a intraprendere attività all’aria aperta: la dimensione “slow” è quella di un turismo lento, riflessivo, fatto di piacevoli camminate lungo i sentieri dell’entroterra che ogni volta svelano bellezze nascoste. E’ la proposta dell’Hotel Cernia Isola Botanica di Capo Sant’andrea, nel comune di Marciana (Isola d’Elba – Li), che invita a partecipare alla passeggiata di domenica 18 aprile, inserita tra gli eventi primaverili organizzati dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Si attraverseranno la macchia mediterranea e i boschi di lecci ad alto fusto, punteggiati da affioramenti granitici tipici del territorio. Accompagnati dal frangersi delle onde sugli scogli che fanno capolino di tanto in tanto con suggestivi panorami, gli ospiti intraprenderanno un facile percorso con una guida ambientale che li condurrà attraverso i sentieri di Capo Sant’andrea fino al Monte Saurino, una vera e propria terrazza sul mare. Durante il cammino si imparerà a riconoscere e a raccogliere le erbe spontanee eduli che saranno l´ingrediente principale della cena a tema, "La merenda del monte Saurino". Sarà un camminare con la mente e con il cuore, attivando tutti i sensi per un contatto profondo con un arcipelago di emozioni fatto di mare, terra e cielo, alla ricerca del gusto e dei profumi dell’Elba. E dopo l’escursione… spazio alla creatività di Michele Nardi, chef dell’Hotel Cernia che, attingendo al “bagaglio” della tradizione, porterà in tavola piatti che riconoscono nella natura l’unico filo conduttore. Il pescato e le erbe si uniranno per una danza di sapori, tra frutti di mare, fiori e piante aromatiche, riscoprendo i piatti di un passato contadino e marinaresco. “Quello che offriamo qui al ristorante dell’hotel - precisa Michele - è un viaggio fra i colori e gli aromi della nostra isola, fra gli usi e le influenze culturali che l’hanno attraversata”. Ecco quindi un assaggio dell’appassionato menù: un percorso gastronomico che rende omaggio, anche nei nomi dei piatti proposti, alla ricchezza e alla peculiarità delle materie prime offerte dal territorio. Quasi incipit di versi poetici tesi a deliziare anche lo spirito. Si parte con “In un giorno di primavera…” che presenta granfia di polpo con veli croccanti alle ceragine e mousse di Baccellone e fave, accompagnati da spiedino di pesci del Maciarello su riso alle erbe e uova di Palamita; “…vi racconto di un’isola” è un piatto con gnocchi di patate all’aglio triquetro e ai profumi del monte Saurino, e striscioline di seppie. Si arriva quindi al piatto “e andiamo al mare passando per i campi”, ovvero tre modi di pensare la Palamita. E infine… dolci divagazioni al profumo di erbe. Le preziose mani di Michele faranno vivere emozioni intense e irripetibili nei suoi piatti che profumano di erbe di campo. La ricerca dell’ingrediente giusto per ogni pietanza presentata è l’elemento irrinunciabile di ogni portata che diventa unica e irripetibile, cercando così di valorizzare il territorio anche attraverso l’arte culinaria. Una "cucina emotiva", così chiamata proprio nella convinzione che tramite i percorsi di gusto si possano stimolare e riaccendere emozioni, ricordi e sensazioni, legati a un vissuto ma anche al particolare luogo nel quale si decide di soggiornare. La proposta weekend, valida dal 1° al 25 aprile, con trattamento di mezza pensione, è offerta a partire da 120 euro al giorno in camera doppia. I bambini fino ai 5 anni di età hanno il soggiorno gratuito in camera con i genitori. Per informazioni: Hotel Cernia Isola Botanica 57030 Capo S.andrea - Marciana (Li) Isola d´Elba Tel. 0565.908 210 Fax 0565.908 253 E- mail: info@hotelcernia.It  Sito web: http://www.hotelcernia.it/  
   
   
FORLÌ (FONDAZIONE DINO ZOLI): I FIORI SEGRETI, MOSTRA FOTOGRAFICA DELL’ARTISTA MARCO TASSINARI - DAL 17/4 AL 20/6 2010  
 
“Ci sono ricchezze che entrano come doni nella nostra vita. Un bel giorno ce le troviamo dinanzi come immagini che si dispiegano dalla zona invisibile, ed ecco, ci vengono affidate, sono di nostra proprietà”. Il cuore avventuroso (Ernst Jünger) Marco Tassinari, nato a Gaggio Montano (Bo) il 25/08/1956, ha fatto della fotografia il suo stile di vita. Lavora, insieme alla moglie Patrizia, alla ricerca di ispirazioni per la realizzazione di immagini che si prefiggono l’obiettivo di comunicare emozioni. A ventiquattro anni si appassiona all’arte e alla moda, inizia quindi a interessarsi di fotografia collaborando con importanti riviste. Oggi lavora per importanti editori e realizza campagne stampa per clienti internazionali. Fa utilizzo di tecnologia digitale anche se la sua formazione fotografica nasce dalla pellicola. Adora scattare foto in esterno. Brasile, Messico, Marocco sono paesi che in particolar modo lo ispirano. Quando vuole isolare il soggetto preferisce lavorare in studio. Alcuni anni fa, ispirato da una nuova vena creativa, ha iniziato una ricerca personale che lo ha portato a una esibizione in N.y.c. In questo momento il suo impegno si divide fra le foto di moda e foto d’arte. "Partono da lontano "I fiori segreti" di Marco Tassinari: da un luogo in cui giorno per giorno crescono, senza dar nell´occhio, emozioni invisibili e profonde che, d´improvviso, si svelano a chi guarda come arcaica seduzione ove l´Eros, inconsapevole protagonista, emerge volando dall´oscurità, in un gioco d´ombre che diventano trasparenze, ove la luce danza, definendo i contorni e la violenta tenerezza dei colori."  
   
   
CORREGGIO (PALAZZO DEI PRINCIPI): MEMORIE DI BRUNO CATTANI - 18 APRILE - 23 MAGGIO 2010  
 
L’esposizione, che si tiene nell’ambito di Fotografia Europea 2010, presenta 90 fotografie dell’artista reggiano, che documentano un percorso di ricerca iniziato cinque anni fa ed incentrato sul tema della memoria. Dal 18 aprile al 23 maggio 2010, al Palazzo dei Principi di Correggio (Re), si tiene la mostra di Bruno Cattani dal titolo Memorie. L’esposizione, curata da Sandro Parmiggiani, Francesca Baboni e Stefano Taddei, organizzata dal Comune di Correggio, dalla Provincia di Reggio Emilia e da Palazzo Magnani di Reggio Emilia, con il contributo della Fondazione Pietro Manodori e Coopservice, nell’ambito della V edizione di Fotografia Europea - Reggio Emilia, presenta 90 fotografie dell’artista reggiano che documentano un percorso di ricerca iniziato cinque anni fa ed incentrato sul tema della memoria collettiva. La serie delle “Memorie” si è sviluppata a partire dal 2004 quando il Comune di Reggio Emilia commissionò, ad alcuni fotografi del territorio, un lavoro legato a questo argomento. Le fotografie di Cattani evocano ricordi che provengono dal passato, dalla storia di ogni persona. I soggetti immortalati nei suoi scatti, siano essi strade deserte o popolate soltanto da una panchina o da un bambino che gioca in mezzo alle foglie, altalene e giochi che si mischiano a nebbiosi paesaggi padani e ad interni spogli di fabbriche abbandonate, vecchie foto ingiallite, immagini di giocattoli di legno, hanno il potere di rendere vivi ed attuali queste reminiscenze ricostruendo, attraverso il dettaglio, piccoli frammenti di vicende private che non cadono mai nella banalità. Come afferma lo stesso Bruno Cattani “da sempre la memoria è il sottile fil rouge che lega indissolubilmente il mio lavoro. A tutti è capitato di ritornare in luoghi dove abbiamo passato la nostra vita e che ci richiamano la storia come se fosse incisa sulla pietra: la malinconia di momenti che non rivivremo più, il rimpianto del passato che si trasforma in sottile piacere, l’immagine impallidita, solo accennata, che riemerge ad un tratto tra le pagine di un libro sfogliato. Ricercare e fotografare questi luoghi significa recuperarli dal passato salvandoli dall’oblio”. Accompagna la mostra un catalogo Allemandi. Bruno Cattani nasce a Reggio Emilia nel 1964. Inizia a fotografare dal 1982 e nel 1995, dopo alcuni anni di ricerca e mostre personali, partecipa alla mostra collettiva Musica in Fotografia organizzata da If Immagine Fotografia a Milano. Nel 1996 partecipa ad una ricerca fotografica collettiva sui Musei Civici di Reggio Emilia che si concluderà con la mostra Metti il fotografo al Museo. Continua in questi anni il suo percorso sui Luoghi dell´arte arricchendo la sua raccolta di immagini in vari musei d´Europa. E’ selezionato da Italo Zannier per l´esposizione Giovani e sconosciuti che si tiene a Spilimbergo nel 1997. Nel 1998 è invitato a realizzare una ricerca sul Pergamonmuseum di Berlino, dove esporrà parte del lavoro. Seguono, negli anni, numerosi incarichi di ricerca fotografica in musei quali il Musée Rodin (1999), il Musée du Louvre (2000), l’École Nationale Supérieure des Beaux-arts di Parigi, l’Istituto Nazionale per la Grafica e Calcografia a Roma e la Soprintendenza Archeologica di Pompei (2001). Nel 2003 espone alcune delle fotografie commissionategli dal Musée Rodin di Parigi nella mostra, curata da Sandro Parmiggiani, Camille Claudel. Anatomie della vita interiore tenutasi a Palazzo Magnani di Reggio Emilia, partecipa alla collettiva Ritratto di una collezione presso la Fondazione Maeght. Nello stesso anno il Museo Archeologico Nazionale di Napoli acquisisce le fotografie ivi realizzate. Nel 2004 partecipa alla proiezione sulla scuola fotografica di Reggio Emilia alla Maison Europeenne de la Photographie. Nello stesso anno ha inizio una ricerca sui luoghi della follia: la sua tensione è ora volta alla ricerca dei segni lasciati da coloro che hanno vissuto, a volte per un’intera vita, negli ospedali psichiatrici, in quei luoghi testimoni di ingiustizia e sofferenza umana. Una selezione di questi scatti è presente nella mostra collettiva Il volto della follia esposta nel 2005 a Palazzo Magnani di Reggio Emilia. Nel 2005 partecipa alla collettiva Architettura come paesaggio, che espone i lavori più importanti realizzati dallo Studio Gabetti e Isola Isolarchitetti di Torino e che porta alla realizzazione di un volume con testi di Valter Bordini, Federica Dal Falco, Carlo Olmo e Paolo Portoghesi (Allemandi Editore). Nel 2006 partecipa alla mostra collettiva Uno sguardo sulla città nell’ambito della manifestazione “Reggio Emilia - Settimana della fotografia europea”. Nello stesso anno partecipa alla mostra collettiva Italia 1946-2006 organizzata dal Craf di Spilimbergo e curata da Cesare Colombo, Claudio Emè e Walter Liva. Nel 2007 è invitato ad esporre alla Biennale della fotografia di Salonicco e partecipa alla collettiva Italia-provenza organizzata dalla Fontaine Oscure di Aix En Provance. Partecipa, a Pordenone, ad una mostra collettiva curata da Elio Grazioli dal titolo Movimento- Emozione, che porta alla realizzazione di un catalogo. Nello stesso anno, una sua mostra personale dal titolo Figure nel tempo viene realizzata presso le Officine Fotografiche di Roma. Nel 2008, ai Musei Civici di Reggio Emilia, si tiene la mostra Dialogo di corpi, nell’ambito della Iii edizione di Reggio Emilia - Fotografia Europea. Nel 2009, in occasione dei Rencontres d’Arles, alcune sue fotografie sono inserite nella collettiva, Chambres d’Echo, Musée Réattu. Info: Bruno Cattani. Memorie - Correggio (Re), Palazzo dei Principi (Corso Cavour 7) - 18 aprile - 23 maggio 2010 - inaugurazione: 17 aprile ore 18.00 - Orari: sabato, 15.30-18.30, domenica e festivi: 10.00-12.30; 15.30-18.30 - Ingresso: gratuito. Nei giorni feriali su prenotazione - Catalogo: Umberto Allemandi & C. - Tel. 0522/691806 - museo@comune.Correggio.re.it  - www.Museoilcorreggio.org  - www.Palazzomagnani.it  - www.Brunocattani.it.  
   
   
ROMA (CENTRALE MONTEMARTINI): IN MOSTRA LE OPERE AMMESSE ALLA 13ª EDIZIONE DEL CONCORSO INTERNAZIONALE DI FOTOGRAFIA FRANCESCO FORNO - TROFEO ACEA - 18 / 30 APRILE 2010 -  
 
È tornato, dopo un anno, il “Concorso Internazionale di Fotografia Francesco Forno - Trofeo Acea”, giunto alla 13ª edizione . Si sono conclusi i lavori delle Giurie che hanno scelto i vincitori del concorso e le 208 opere ammesse alla mostra che sarà inaugurata - unitamente alla premiazione dei vincitori - alla Centrale Montemartini di Roma, domenica 18 aprile ore 11. Le foto esaminate dagli 8 giurati, giunte da 566 fotoamatori provenienti da 35 nazioni oltre l’Italia, sono state 2197. Info@concorsoforno.it.  
   
   
LUGANO: APRE LA BOUTIQUE DEL CRISTALLO . LA VETRERIA RE, GLI ARTISTI DEL VETRO “MADE IN ITALY”, SBARCA NEL CANTON TICINO CON UNA VETRINA DI NOVITÀ  
 
«Grande attenzione agli interni e alle ultime novità in fatto di materiali che il mercato sa proporre: la Svizzera è molto all’avanguardia nel settore dell’architettura d’interni, per questo abbiamo scelto proprio il Canton Ticino per aprire un nuovo show room». La Vetreria Re, azienda professionista del cristallo “made in Italy”, ha voluto investire nel Canton Ticino, precisamente a Lugano in via Xyz dove ha aperto in questi giorni “Ambienti, il tuo spazio su misura”, negozio all’avanguardia che raccoglie tutte le principali novità del settore. «Abbiamo deciso di aprire un nuovo show room nel Canton Ticino perché è un contesto dinamico e aperto alle sperimentazioni e alle novità – afferma il titolare, Dario Re -. La qualità del “made in Italy” è molto apprezzata anche in terra elvetica, soprattutto per quanto riguarda soluzioni professionali e d’avanguardia, come quelle che riguardano il cristallo». Ambienti nasce come polo per architetti, costruttori e amanti degli interni per proporre le novità e risolvere le problematiche legate all’abitare e all’arredare. «Abbiamo voluto soddisfare l’esigenza dei professionisti di essere a conoscenza delle novità sul mercato, senza però perdere troppo tempo per cercare gli ultimi arrivi. Abbiamo selezionato una decina di partner, scegliendo l’eccellenza per ogni settore. Per il vetro ci siamo affidati alla Vetreria Re, a cui abbiamo dedicato un ampio spazio nella parte espositiva ». Proprio il vetro, grazie alla sua versatilità, è sempre più apprezzato anche da architetti e costruttori svizzeri: le richieste del mercato sono svariate, si va dal semplice box doccia, realizzato su misura, alle pareti in vetro e alle porte d’arredo, personalizzabili. «Il vetro è un materiale sempre più utilizzato in molte installazioni differenti, che vanno dal semplice box doccia a creazioni più complesse come le facciate – afferma Roberto Andena, architetto co-titolare del negozio Ambienti, che ospita le realizzazioni della Vetreria Re -. È necessario affidarsi ad aziende esperte, in grado di saper risolvere i problemi legati a questo tipo di materiale all’apparenza così fragile. Non è stato facile per noi selezionare un partner nel settore del vetro affidabile e professionale, in grado di coniugare abilità artigianale e innovazione. Con la Vetreria Re c’è stato, da subito, intesa e collaborazione». In 240 metri quadrati sono raccolte le ultime novità, il tutto personalizzabile: “Progettiamo spazi su misura per tutta la casa, in particolare per la cucina e il bagno. L’esposizione ruota in tempi stretti: vogliamo che il cliente trovi da noi sempre le ultime novità».