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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 17 Maggio 2013
CINISELLO BALSAMO (MUSEO DI FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA): OMAGGIO A GABRIELE BASILICO A CURA DI ROBERTA VALTORTA - INAUGURAZIONE: MARTEDÌ 21 MAGGIO ORE 19 - 22 MAGGIO/6 OTTOBRE 2013  
 
A tre mesi dalla sua scomparsa, il Museo di Fotografia Contemporanea dedica una mostra a Gabriele Basilico, un omaggio sincero e affettuoso a uno dei riconosciuti maestri della fotografia contemporanea europea, e a un grande amico del Museo. Gabriele Basilico è stato un grandissimo artista della contemporaneità, un intellettuale democratico, un uomo generoso. Ha lasciato un enorme patrimonio di lavoro, di cultura, di umanità. Come artista, si colloca in posizione centrale nel contesto della grande fotografia documentaria internazionale. Grazie al rigore, alla vastità e alla saldezza della sua ricerca totalmente dedicata, negli anni, al difficile tema del paesaggio urbanizzato in continua trasformazione, egli è uno dei maestri che hanno costruito la fotografia contemporanea e ne hanno consentito l’ingresso nel mondo dell’arte. Gabriele Basilico nasce a Milano il 12 agosto 1944. Dopo il Liceo artistico, si laurea in Architettura al Politecnico di Milano. Inizia a fotografare mentre è ancora studente, ed è la fotografia sociale il suo primo interesse, nel momento della contestazione studentesca, delle lotte operaie, delle manifestazioni di piazza, del desiderio di cambiare il mondo. Ma, nonostante la gratitudine sempre dimostrata a Gianni Berengo Gardin, suo maestro, o all’amico Cesare Colombo, nonostante la stima per William Klein, il reportage non è il genere di fotografia che realmente possa appartenere a Basilico, non del tutto interessato al racconto dell’evento nel suo svolgersi, non portato a cogliere in velocità il momento decisivo. Altri diventano i suoi riferimenti, prima Bill Brandt e le sue periferie urbane, Ugo Mulas con la sua cultura e la sua apertura intellettuale, Paolo Monti, con il suo metodo severo e rigoroso; poi il grande Walker Evans, maestro di democrazia dello sguardo, i coniugi Bernd e Hilla Becher, che hanno dedicato la loro vita all’indagine sistematica dei manufatti industriali, Lewis Baltz, fotografo delle aree più infime e abbandonate del paesaggio postindustriale. Ma anche, sullo sfondo, le diverse idee di città di Mario Sironi e De Chirico e le periferie dipinte da Umberto Boccioni, o il cinema di Antonioni, Wenders, Tarkovskij. Non solo la sua formazione di architetto ma anche la sua stessa indole riflessiva lo portano molto presto verso ciò che sarebbe diventato l’oggetto assoluto del suoi impegno: la forma e l’identità della città, l’insieme complesso delle architetture, dei manufatti creati dalla storia e dalla cultura degli uomini. E dalla città, poi, tutti i mutamenti in corso nel paesaggio contemporaneo nel passaggio dall’era dell’industria alla fase postindustriale, e poi, ancora, l’urbanizzazione tutta del paesaggio, la metropoli, la megalopoli. In questo studio del legame tra luogo e identità, avrà per compagni di strada i grandi maestri della fotografia italiana di paesaggio, insieme a lui gli innovatori della fotografia italiana , coloro i quali l’hanno resa arte e impresa di impegno civile a un tempo: Luigi Ghirri, Mimmo Jodice, Guido Guido, Mario Cresci, Francesco Radino, Giovanni Chiaramonte, e i più giovani Vincenzo Castella, Olivo Barbieri, Vittore Fossati. Ma anche, in Europa, tanti autori che come lui hanno fatto del paesaggio il centro del loro lavoro e che con lui hanno partecipato a molti importanti progetti di committenza pubblica, primo tra tutti quello della Mission Photographique de la Datar. Dopo il periodo sociale, la prima grande ricerca di Basilico è la notissima serie Milano. Ritratti di fabbriche, 1978-80, nella quale individua e cataloga la fabbrica come possibile emblema dell’identità della città, proprio nel delicato momento in cui l’era dell’industria si spegne. Svolta decisiva, nel 1984-85, la sua partecipazione alla Mission Photographique de la Datar, grande progetto di committenza pubblica voluto dalla stato francese per una indagine dello stato del paesaggio di fine secolo. Con questa esperienza Basilico entra in diretto contatto con la nozione complessa di paesaggio come fatto culturale, percettivo, esistenziale. Sicuramente decisivo per l’evoluzione del suo lavoro un altro momento, quando nel 1991 lavora sulla città di Beirut devastata dalla guerra: un’esperienza molto importante che lo porta a riflettere sulla complessità del corpo storico e fisico della città. Mentre continua a lavorare in molte città e in molti progetti di committenza pubblica, sia in Italia sia in Europa, affronta un’altra ricerca di grande respiro metodologico con Sezioni del paesaggio italiano, insieme a Stefano Boeri, presentato alla Biennale di Venezia del 1996: si tratta del tentativo di individuare un metodo per descrivere le trasformazioni del paesaggio italiano nel suo insieme stratificato, in modo trasversale. Con la seconda metà degli anni Novanta la sua opera procede su più livelli: da un lato continua a lavorare su Milano, la sua città sempre amata e sempre studiata, intrecciando le immagini di Milano con quelle di altre città italiane ed europee, in cerca di una ”forma della città”; dall’altro, costruisce anno dopo anno lunghe indagini di singole città, o più vasti scenari nel quali confronta e fa convivere città diverse, sempre studiando l’estrema complessità dello spazio urbano contemporaneo. E’ il caso di Cityscapes, del 1999, o di Scattered City, del 2005. Il lavoro di Basilico può senza dubbio definirsi possente: tra le moltissime città generosamente e metodicamente affrontate vi sono Amburgo, Barcellona, Bari, Beirut, Berlino, Bilbao, Francoforte, Genova, Graz, Istanbul, Lisboa, Liverpool, Losanna, Madrid, Milano, Mosca, Nizza, Palermo, Parigi, Rio de Janeiro, Roma, Rotterdam, San Francisco, San Sebastian, Shangai, Torino, Trieste, Valencia, Zurigo. Partito da Milano, la sua città, egli ha dunque allargato la sua attenzione all’Italia, all’Europa e poi in modo compatto alle città del mondo globalizzato, in un lungo percorso portato avanti per una vita. La mostra proposta dal Museo di Fotografia Contemporanea e realizzata grazie al sostegno di Rs Components e degli Amici del Museo non è una antologica del grande artista. Non ha pretese di completezza rispetto alla vastità della sua opera, ma costituisce un´importante testimonianza del peso che le sue fotografie hanno nelle collezioni del Museo, che ne conserva quasi 1.000, una parte delle quali da lui donate, appartenenti a ben 7 fondi fotografici: Archivio dello spazio, Milano senza confini, Lanfranco Colombo, Il racconto del nostro presente, Collezione Fine, Gabriele Basilico. Milano ritratti di fabbriche, Osserva.te.r. In mostra una selezione di 110 opere, che datano dal 1969 al 1998, divise per ricerche e nuclei tematici. Molto rilevante e utile per capire le origini del suo linguaggio, è la presenza di fotografie del primo periodo, tra fotografia sociale, ritratto, prime indagini urbane, presentate nella sala al primo piano del Museo: Glasgow, 1969, Milano. Quartieri popolari, 1970-73, Terni, 1976, Dancing in Emilia, 1978, Contact, 1978, In pieno sole, 1978, Milano. Ambiente urbano, 1978-81. Al secondo piano, invece, la notissima ricerca che rappresenta la svolta definitiva verso l’analisi della città, delle sue strutture, della sua identità: Milano. Ritratti di fabbriche, 1978-80; una serie di immagini scattate a Napoli nel 1982; un importante nucleo di fotografie realizzate nel 1984-85 nel Nord della Francia durante le campagne fotografiche della Mission Photographique de la Datar; esempi di fotografie dedicate alla città di Beirut, 1991; immagini di alcune città italiane ed europee, tra le quali Barcellona, Bilbao, Amburgo, Roma, Givors, Cahors, scattate tra i primi anni Ottanta e i primi anni Novanta; una selezione delle molte fotografie realizzate tra il 1987 e il 1997 in vari luoghi intorno a Milano nell’ambito del progetto Archivio dello spazio promosso dalla Provincia di Milano; alcune opere dalle serie dedicata alle trasformazioni urbanistiche del quartiere Lorenteggio di Milano, realizzate nell’ambito del progetto Milano senza confini, 1998. "La mostra dedicata dal Museo a Gabriele Basilico - dichiara il Vice Presidente, Assessore alla Cultura della Provincia di Milano e Presidente della Fondazione Museo di Fotografia Contemporanea, Novo Umberto Maerna - non ha affatto un significato nostalgico o il carattere di una sterile commemorazione. Ci interessa parlare di Basilico per la sua attualità: per ricordare gli studi di architettura che lo avvicinarono all´ambiente dell´editoria di settore per cui realizzò, su commissione, un´ampia serie di lavori. Per trasmettere il senso delle ricerche sulle aree urbane, sul territorio, sull´architettura commissionate da privati ed enti pubblici. Per diffondere gli intensi reportage sulle aree industriali milanesi. Gabriele Basilico non si è mai fermato, e non ha mai fermato neppure la sua voglia di guardare il mondo e raccontarlo, anche attraverso la sperimentazione. Vogliamo condividere la vita, l´opera e il pensiero di Basilico con chi non l´ha conosciuto o l´ha conosciuto solo negli ultimi anni. Perché il messaggio di Basilico, come la cultura, non si esaurisce col tempo. Ma si rafforza man mano che il tempo passa", conclude il Vice Presidente. In occasione dell´inaugurazione della mostra sarà presente l´Associazione Amici del Museo per il tesseramento 2013 e si terrà alle ore 21 l´assemblea annuale degli iscritti. Info: Museo di Fotografia Contemporanea - Villa Ghirlanda, via Frova 10, Cinisello Balsamo –Tel +39 02 6605661 - ingresso libero – mercoledì/venerdì dalle 15.00 alle19.00; sabato e domenica dalle 11.00 alle 19.00 - chiusura estiva dal 17 luglio al 10 settembre 2013- www.Mufoco.org    
   
   
MILANO (FONDAZIONE MARCONI): WILLIAM T. WILEY . 43 YEARS LATER, MOLE TOE BENNY, RETURNS AKA WILEY - INAUGURAZIONE 27 MAGGIO ORE 19 - DAL 28 MAGGIO AL 26 LUGLIO 2013  
 
La Fondazione Marconi presenterà il prossimo 27 maggio una mostra dell’artista americano William T. Wiley con opere della fine degli anni Sessanta e di questi ultimi anni. Allestita sui due piani dello spazio espositivo, la mostra – come rivela il titolo stesso – segue a distanza di 43 anni la prima personale di W.t. Wiley tenutasi nel 1971 a Milano presso lo Studio Marconi. Talento precoce, Wiley inizia la sua attività con una personale al San Francisco Museum of Art ancor prima di conseguire il diploma alla California School of Fine Art (poi San Francisco Art Institute) nel 1961. È il periodo in cui domina nel mondo dell’arte l’Espressionismo Astratto dal quale l’artista viene inizialmente influenzato per poi tracciare la sua strada con uno stile del tutto originale. Sin dall’inizio della sua carriera, le opere di Wiley figurano nelle collezioni permanenti di musei come il Los Angeles County Museum of Art, il Museum of Modern Art e il Whitney Museum of American Art di New York, lo Smithsonian American Art Museum di Washington, il Museum of Modern Art di San Francisco, il Museum of the Art Institute di Chicago, il Van Abbemuseum di Eindhoven. La sua opera contribuisce inizialmente alla nascita della Funk Art californiana, che esordisce nel 1967 con la mostra curata da Peter Selz alla University Art Museum di Berkley. Tuttavia, la produzione di Wiley mostra nel tempo una vena di lirismo e un’eleganza stilistica che va oltre la spavalda provocatorietà del funk. Insieme all’ironia, uno sguardo più approfondito all’opera dell’artista rivela una coscienza sensibile ad argomenti di attualità come ad esempio il riscaldamento globale. Per quanto spontanea e improvvisata possa apparire la sua arte irriverente, Wiley è sempre profondamente coinvolto nel messaggio di ogni sua opera, spesso celato nei giochi di parole, nei doppi sensi, e abbinato a citazioni culturali. La costante che percorre tutta la sua opera e che gli ha procurato negli anni la meritata ammirazione internazionale è l’utilizzo della tecnica dell’acquarello che gli permette di abbinare tinte luminose a un tratto nero, sottile e dettagliato. Al primo piano dello spazio espositivo sono presentati i lavori della fine degli anni Sessanta tra cui figurano oltre agli acquarelli, installazioni, assemblaggi (Blind Project, 1969, You May Call the Shots, 1971, Sham Man Bag, 1971) e tele (Sea Markman’s Ship, 1971, Test Pattern, 1971). Al secondo, invece, sono esposte le esperienze artistiche più recenti come gli importanti dipinti raffiguranti intricati paesaggi astratti (Lament for the Garment Workers of Bangladesh, 2012) e gli acquarelli realizzati tra il 2009 e il 2012. La mostra sarà accompagnata da un catalogo che rappresenta entrambi i periodi artistici e proseguirà allo Studio Marconi ’65 di via Tadino 17 con l’esposizione di alcune grafiche e acquarelli realizzati dall’artista. --- Nato nel 1937 a Bedford, nell’Indiana, William T. Wiley espone nel 1960 alla rassegna “Young America” al Whitney Museum di New York e tiene le sue prime personali alla Staempfli Gallery di New York e alla Hansen Fuller Gallery di San Francisco. Artista versatile ed eclettico, realizza sculture, dipinti, opere grafiche e assemblaggi di ascendenza surreal-dadaista, collabora tra gli altri con il compositore Steve Reich alla creazione di spettacoli teatrali (Over Evident Falls, 1968), realizza film (Man’s Nature, 1970) e insegna in varie scuole americane, tra cui l’University of California a Davis e la School of Visual Arts di New York. Wiley partecipa a mostre in varie città degli Stati Uniti e in giro per il mondo, a Parigi, Seul, Colonia, Düsseldorf, Melbourne, Francoforte, Vienna e Londra. Nel 2009, lo Smithsonian American Art Museum di Washington presenta una retrospettiva sul suo percorso artistico dal titolo “What´s It All Mean: William T. Wiley in Retrospect”. Tra le molte collettive che lo vedono presente si segnalano: “When Attitudes Become Form” alla Kunsthalle di Berna nel 1969, curata da Harald Szeemann (ripresa quest’anno da Germano Celant alla Fondazione Prada in occasione della Biennale di Venezia); “Extraordinary Realities” (1973) e “Minimalism to Expressionism” (1983), entrambe al Whitney Museum di New York; “Surrealität-bildrealität 1924-1974” alla Städtische Kunsthalle di Düsseldorf nel 1974. Partecipa a Documenta V di Kassel nel 1972 e alla Biennale di Venezia del 1980. Info: Fondazione Marconi Arte moderna e contemporanea - Via Tadino 15, 20124, Milano - Tel. 02 29 41 92 32 - fax 02 29 41 72 78 - info@fondazionemarconi.Org  - http://www.fondazionemarconi.org/    
   
   
IL PARCO NAZIONALE DELLE CINQUE TERRE SI È FATTO CARICO DELL´INTERO PERCORSO DI RICERCA, ACQUISIZIONE E DISTRIBUZIONE DEL MATERIALE LAPIDEO ADATTO ALLA RICOSTRUZIONE DEI MURETTI A SECCO  
 
L´iniziativa ha la finalità di sostenere le attività che contribuiscono alla manutenzione del territorio e del patrimonio paesaggistico Non sono solo le piogge e l´abbandono a provocare la caduta dei muretti a secco delle Cinque Terre. Tra le criticità riscontrate dai nostri contadini vi è sicuramente quella di reperire materiali per la ricostruzione del celebre paesaggio terrazzato, nel rispetto delle caratteristiche tipiche osservate fin dal Medioevo. Un´impronta unica conferita al territorio delle Cinque Terre tale da meritare dal 1997 il riconoscimento di Patrimonio Mondiale dell´Umanità dall´Unesco. Forse non tutti sanno che il crollo di queste straordinarie opere di ingegneria secolare dipende anche all´erosione delle pietre, causata dal tempo e dagli agenti atmosferici. E´ per questo che il Parco Nazionale delle Cinque Terre, come già avvenuto in passato, si è fatto carico dell´intero percorso di ricerca, acquisizione e distribuzione del materiale lapideo adatto alla ricostruzione dei muretti a secco. “Le fasce terrazzate, parte integrante del paesaggio Unesco, - sottolinea Vittorio Alessandro, Presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre - hanno sempre costituito obbiettivo prioritario di protezione fra quelli che l´Ente persegue. Fra le altre strategie messe in campo – aggiunge il Presidente - esso incoraggia il recupero dei terrazzamenti mettendo gratuitamente a disposizione dei proprietari agricoli, che ne facciano richiesta, le pietre necessarie alla ricostruzione dei muretti a secco, prescelte per le loro caratteristiche conformi a quelle tipiche del territorio.” L´iniziativa ha infatti la finalità di sostenere le attività che contribuiscono alla manutenzione del territorio. Il primo passo è stato quello di individuare le cave di pietra che potessero fornire il materiale rispondente alle caratteristiche tradizionali, con una particolare attenzione alla qualità del prodotto e alla pezzatura delle pietre - di peso variabile dai 10 ai 30 kg con una faccia a vista per la formazione dei muri – (Deliberazione n.18 del 7 maggio 2013). In accordo con i Comuni del Parco sono state individuate le zone di stoccaggio temporaneo dove gli interessati, previa regolare procedura di richiesta, potranno ritirare la quota di materiale lapideo loro spettante. Le zone ad oggi destinate sono: Località Casavecchia nel Comune della Spezia, Località Corniolo nel Comune di Riomaggiore, Località Fornacchi nel Comune di Vernazza, Località Vettora nel Comune di Monterosso al Mare. Per ottenere gratuitamente il materiale lapideo è necessario compilare l´apposito modulo in allegato, da presentare all´ufficio protocollo dell´Ente Parco di Manarola. Una volta ricevuta e verificata la richiesta, i tecnici del Parco effettueranno i sopralluoghi di verifica per stabilire la quantità di materiale lapideo da assegnare. I richiedenti dovranno impegnarsi a realizzare le opere entro 12 mesi dalla concessione delle pietre. Per informazioni telefonare al numero 0187. 762642 o scrivere a info@parconazionale5terre.It  
   
   
MILANO (ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BRERA, SALA NAPOLEONICA): MOSTRA LUCIANO FABRO - 23 MAGGIO/20 LUGLIO 2013  
 
In occasione del ciclo di mostre nella Sala Napoleonica, l’Accademia di Belle Arti di Brera, nelle figure del suo Presidente Salvatore Carrubba, del Direttore Franco Marrocco e della Commissione Cultura dell’Istituzione (formata da Marco Meneguzzo, coordinatore, Francesca Alfano Miglietti, Claudio Cerritelli, Giacinto Di Pietrantonio, Alberto Garutti, Flaminio Gualdoni, Laura Lombardi, Elena Pontiggia, Remo Salvadori), e di tutti i suoi professori, ha il piacere di annunciare la mostra-omaggio dedicata a Luciano Fabro. La Sala Napoleonica dell’Accademia di Brera ospiterà dal 23 maggio al 20 luglio la mostra “Fabro 1983”, ideata in collaborazione con l´Archivio Luciano e Carla Fabro, per ricordare uno degli artisti italiani e internazionali più significativi della seconda metà del Novecento. Scultore tra i protagonisti dell’Arte Povera, artista concettuale, scrittore, Fabro per un lungo periodo, a partire dal 1983, è stato insegnante all’Accademia di Brera. Proprio questa celebre istituzione, a pochi anni dalla scomparsa dell’artista, realizza una mostra per uno dei suoi più insigni docenti. Nella prestigiosa Sala Napoleonica, adibita anche a spazio espositivo dal 2010, verrà ricostruito con l’aiuto degli studenti delle scuole di scultura l’Habitat di Aachen (1983), opera monumentale che definisce uno spazio abitabile, fisicamente e concettualmente. Luciano Fabro nasce a Torino nel 1936 (+ Milano 2007) ma nel 1942 rientra con la madre in Friuli a casa dei nonni materni. Nel 1959 si trasferisce a Milano e in un clima artistico di ricerca e vivace scambio entra immediatamente in contatto con gli artisti Lucio Fontana, Piero Manzoni, Dadamaino, Enrico Castellani, Mario Nigro e con i critici Carla Lonzi e Saverio Vertone. Alla prima mostra personale nel 1965 espone Buco, Impronta, Raccordo anulare, Ruota, Struttura ortogonale assoggettata ai quattro vertici a tensione, Tondo e rettangolo. Tra il 1967 e il 1969 partecipa a tutte mostre del gruppo Arte Povera con il quale condividerà tutte le occasioni espositive anche nella ripresa storica del gruppo che parte negli anni ottanta. Nel 1972 alla Xxxv Biennale di Venezia presenta la sala con Penelope e Vetro di Murano e shantung di seta (Piedi di vetro). Sarà presente anche alle Biennali del 1975, del 1980, del 1984, del 1986, del 1993, del 1995 e del 1997. A Documenta Kassel espone nel 1972, nel 1982 e nel 1992. Nel 1979 fonda la Casa degli Artisti a Milano con Hidetoshi Nagasawa e Jole de Sanna. Insegna dal 1983 al 2002 all’Accademia di Brera. Le sue opere sono nelle collezioni dei maggiori musei quali ad esempio, il Centre Pompidou a Parigi , la Tate di Londra, il San Francisco Museum, il Reina Sofia di Madrid e in altre importanti collezioni private e pubbliche. Inaugurazione: giovedì 23 maggio 2013, ore 17.30 Orario: da lunedì a venerdì ore 9.00 / 18.30; sabato 9.00 / 14.00 Ingresso: libero Accademia di Belle Arti di Brera - Via Fiori Oscuri, 7 - 20121 Milano  
   
   
ANGERA (ROCCA BORROMEO, MUSEO DELLA BAMBOLA E DEL GIOCATTOLO): LE "CASE DI BAMBOLA"  
 
Dal 25 maggio al 3 novembre alla Rocca Borromeo di Angera, all’interno di quello che è il più ricco ed importante Museo della Bambola e del Giocattoli attivo in Europa, si potranno ammirare pezzi di assoluta eccezione di Case di Bambola. Il Museo, voluto da Bona Borromeo Arese, è curato da Marco Tosa. Si tratta per lo più di esemplari rappresentativi dell’epoca d’oro del giocattolo industriale europeo databili tra la seconda metà dell’Ottocento e il primo quarto del Novecento. Meraviglie lillipuziane come le casette e i negozi in miniatura prodotti dalla ditta tedesca di Moritz Gottschalk, eseguiti in legno con finiture di pregio, carte da parati nelle stanze e perfino l’illuminazione elettrica per i modelli più moderni. Mobili, porcellane, tessuti, quadri, accessori vari completano gli arredi di queste incredibili creazioni. Non solo abitazioni ma, sempre con ogni dettaglio al suo posto, le casette-scuole in scala ridotta, perfettamente complete di tutto il corredo didattico del tempo, dalle carte geografiche appese alle pareti fino ai piccoli banchi con libri e quaderni minuscoli, maestra e allieve comprese. Nei negozi, piccoli oppure a misura di bambino, adatti ad un gioco senza tempo sempre attuale, si possono osservare le molte merci ridotte di taglia, esposte nelle vetrine, sugli scaffali, nei cassetti, vere e proprie testimonianze di usi e abitudini oggi distanti anni luce da noi, specialmente se confrontati con gli attuali centri commerciali e supermercati. Così come nella stanza-cucina, ricchissima di accessori e con i semplici mobili di legno dipinto di fattura tedesca, gli occhi si perdono tra la varietà di tantissimi strumenti domestici che oramai ci appaiono spesso sconosciuti nella loro funzione antica. Rami lucenti, pentole di stagno e alluminio, padelle di ferro, grattugie, scope, scopine, secchi, tutto quello che poteva servire per l’igiene della casa e, immancabile, la vecchia stufa di ferro a legna; indispensabile cuore caldo della stanza. Conclude la stupefacente rassegna la piccola casa della favola di Hansel e Gretel, fatta di marzapane, biscotti e delizie dolci, perduta nel bosco e custodita dalla famiglia dei porcospini; un piccolo ricordo di sogni e fiabe spesso paurose ma ghiotte, nelle quali i bambini che si allontanavano da soli e si perdevano nel bosco erano sempre vittime di astute streghe cannibali: metafora di una società che già allora aveva ben chiari i rischi che i bambini potevano correre, ma che a differenza di quelli odierni ben peggiori, si sarebbero risolti, nel peggiore dei casi, con una crisi glicemica e una bella indigestione. Stupiscono, ma non troppo, altre “case di bambola”: si tratta di altari giocattolo con arredi sacri e paramenti pensati per “educare” bambini destinati dalla famiglia al sacerdozio. Perché le case di bambola non erano solo giochi ma strumenti educativi per future padrone di casa, per gestori di negozi ed attività commerciali, per educatori e, perché no, per suore e sacerdoti. Le case di bambola ebbero origine e diffusione presso le classi aristocratiche a partire dal Xvii secolo, prevalentemente nell’Europa del nord e in nazioni quali l’Olanda, la Germania e l’Inghilterra. Inizialmente progettate come veri e propri modelli di case reali in scala ridotta, abbandonarono la connotazione puramente architettonica per trasformarsi in giocattoli di lusso, spesso vere e proprie copie della dimora nella quale erano ospitate e della quale portavano il nome. Durante il Xviii secolo si erano oramai diffuse in tutta Europa, sempre ad appannaggio dei nobili, diventando preziosi balocchi per grandi e piccini che, insieme e attraverso successive generazioni, continuavano a conservarle e arredarle seguendo una continuità storica spesso influenzata dal mutare delle mode e degli stili. Il mondo domestico del passato è qui rappresentato attraverso lo schema della casa e delle sue stanze, con tutte le funzioni della vita del palazzo e delle regole sociali ben evidenziate da arredi e accessori miniaturizzati, sempre di grande qualità e fedeli copie del reale. Si tratta di oggetti ricchi di significato e storia, testimoni straordinari utilissimi per conoscere meglio usi e abitudini dettati dalle regole del vivere quotidiano, significativi di gruppi sociali che oggi ci appaiono così distanti. Nell’ottocento, con l’affermazione economica della nascente classe borghese, le case di bambola si diffusero ulteriormente come vero e proprio status-simbol, fabbricate appositamente per il crescente mercato dei nuovi ricchi che cercavano un riconoscimento sociale imitando usi e costumi delle storiche famiglie blasonate, assunsero un aspetto più artigianale e meno artistico, perdendo spesso i caratteri di unicità antichi in favore di una certa serialità, facendosi anche più piccole e maneggevoli. La crescente richiesta di giocattoli da parte della borghesia, fece si che le case di bambola e tutti gli accessori utili al loro arredo diventassero merce ricercata e comunque abbondantissima, prodotta da industrie specializzate prevalentemente tedesche e francesi, pubblicizzata tramite cataloghi illustrati e grandi magazzini. -Info e prenotazioni: Rocca Borromeo di Angera - Via Rocca Castello 2, 21021 Angera (Va) - Tel. 0331 931300 - roccaborromeo@isoleborromee.It  www.Borromeoturismo.it  
   
   
BRESCIA (GALLERIA KANALIDARTE): MERDA D’ARTISTA - PIERO MANZONI 1963/2013 - INAUGURAZIONE VENERDI 24 MAGGIO ORE 19.00/22.00 - APERTA FINO AL 13 LUGLIO 2013  
 
Come non celebrare Piero Manzoni (Soncino, 13 luglio 1933 – Milano, 6 febbraio 1963) , il più eclettico dei dadaisti e uno degli artisti italiani più importanti del Xx secolo, nell’anno del cinquantesimo anniversario della sua scomparsa? Venerdì 24 maggio, dalle ore 19.00, Kanalidarte di Brescia chiama ad un evento celebrativo più che espositivo, rendendo omaggio e memoria ad un artista che è doveroso ricordare attraverso una mostra a lui dedicata, dove è esposta la più irriverente delle sue creazioni: la Merda d’artista, simbolo per eccellenza del genio dissacrante e provocatorio che lo contraddistingueva, assieme a diverse fotografie storiche, scattate all’artista dal noto fotografo milanese Giovanni Ricci. Merda d’artista è una realizzazione elementare, come spesso in Manzoni frutto di una totale indifferenza nei confronti d’ogni questione esecutiva. Si tratta di una scatoletta per conserve del diametro di sei centimetri, sigillata, sui cui è apposta un’etichetta a stampa sul cui sfondo si legge la scritta iterativa “Piero Manzoni”: sovraimpressa in italiano, inglese, francese e tedesco è la scritta “Merda d’artista. Contenuto netto gr 30. Conservata al naturale. Prodotta ed inscatolata nel maggio 1961”. Sul coperchio la firma autografa e la numerazione progressiva delle singole scatolette sono precedute dalla scritta “Produced by”, mentre l’etichetta della parte inferiore reca stampato “Made in Italy”. “Contenuto dichiarato, ma non verificabile, beninteso. L’unico modo per accertare se effettivamente la promessa dell’etichetta corrisponda alla realtà è usare l’apriscatole, togliersi il dubbio ma non avere più l’opera” – scrive Flaminio Gualdoni, autore del testo del catalogo che accompagna l’esposizione (in italiano e inglese, edito da Kanalidarte) – “Manzoni fissa il prezzo delle scatolette basandosi su un’arbitraria parità con l’oro, all’incirca 700 lire d’allora il grammo, indicandolo in trenta grammi d’oro. Dunque, cibo/merda, arte/merda, oro/merda: la partita a scacchi tra codici e convenzioni che Manzoni mette in campo è ultimativa. Cosa è arte? Cosa è valore? L’opera non risponde alle domande, ma le pone in modo genialmente caustico e acuminato, e tanto basta”. Catalogo Ed. Kanalidarte, con testo critico di Flaminio Gualdoni e fotografie di Giovanni Ricci, in italiano e in inglese. L’esposizione sarà visitabile sino al 13 luglio 2013, giorno del compleanno di Piero Manzoni, aperta dal martedì al sabato, dalle ore 15 alle 19.30. Info: Galleria Kanalidarte - Via Alberto Mario 55, Brescia - tel + 39 (0)30 5311196 / +39 333 3471301 / +39 346 6428285 - afracanali@gmail.Com  - www.Kanalidarte.com    
   
   
MILANO (BARBARA FRIGERIO CONTEMPORARY ART, VIA DELL’ORSO 12, ENTRATA VIA CIOVASSO): CIBO PER GLI OCCHI - INAUGURAZIONE GIOVEDÌ 23 MAGGIO ALLE ORE 18 - 23 MAGGIO/29 GIUGNO 2013  
 
George Bernard Shaw scriveva che l’unico amore sincero fosse quello per il cibo, di certo, al di là delle strette necessità di sopravvivenza, è ed è sempre stato oggetto di desiderio, fonte di piacere e musa ispiratrice per artisti di ogni tempo. Dalle pagine della letteratura latina a quelle odierne, ci perdiamo in descrizioni di piatti succulenti, banchetti pantagruelici e ricette sopraffine, create per far nascere o alimentare amori e passioni. Le arti figurative non sono certo da meno, ricordiamo le opulenti nature morte secentesche, dove cespi d’insalata e cosciotti di bue troneggiano nella loro “florida bellezza” come Veneri al bagno, e sul versante più introspettivo e filosofico contempliamo frutti, descritti nel loro progressivo marcire, come monito all’ineluttabilità del tempo e alla fragilità umana. Potremmo dire insomma che il cibo sia “uno specchio dell’anima”, una metafora dei nostri pensieri sul mondo, un veicolo per esprimere nei stessi, che in fondo come dice un vecchio detto “siamo quello che mangiamo” o meglio quello che vorremmo o non vorremmo mangiare. Per questa mostra abbiamo invitato alcuni artisti a presentarci attraverso alcune opere la loro visione del mondo, o meglio del cibo. Tra le opere esposte ricordiamo le nature morte dipinte di Maurizio Bottoni ed Agostino Arrivabene, dove il tema della vanitas si alterna ad una visione più contemplativa e celebrativa, sempre nel segno della tradizione pittorica. A questi si aggiungono i dipinti di Alberto Andreis, Gianluca Corona e Ilaria Morganti. Marco Ravenna scolpisce nel marmo di Carrara dei piccoli Hamburghers, simbolo della cultura contemporanea, mentre Andrej Mussa ci racconta frammenti di vita quotidiana con l’ausilio di vecchie polaroid inserite all’interno dei dipinti. Un tocco noir viene da una scultura di Paolo Schmidlin intitolata “La signora è servita”. Info: www.Barbarafrigeriogallery.it -  info@barbarafrigeriogallery.It    
   
   
ROMA (COMPLESSO DEI DIOSCURI AL QUIRINALE): VITTORIANA BENINI, L’ARTISTA DELLE BAMBOLE - IN ESPOSIZIONE CIRCA 50 OPERE - UN INTERESSANTE SPACCATO DELLA FECONDA ATTIVITÀ PITTORICA DI QUEST’ARTISTA, AFFERMATASI IN MANIERA PROROMPENTE NEL PANORAMA ITALIANO E INTERNAZIONALE - FINO AL 30 MAGGIO  
 
Dallo scorso 15 maggio il Complesso Monumentale dei Dioscuri al Quirinale rende omaggio a Vittoriana Benini con la mostra dal titolo “Vittoriana Benini - Intima atmosfera del reale”, in programma nella splendida cornice di Via Piacenza 1 fino al 30 maggio prossimo (dal lunedì al sabato, con orario 10.00-13.00 e 14.30-18.00 e ingresso libero). L’esposizione - che nasce da un progetto ideato da Nicolina Bianchi, critico d’arte, editore e direttore responsabile del periodico Segni d’Arte e da Maurizio Fallace, già Direttore Generale del Mibac per gli Istituti Culturali, Biblioteche e Diritto d’Autore e che è stata patrocinata dal Mibac – Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali e il diritto d’autore, dalla Presidenza del Consiglio Regionale, dal Comune di Mordano e dal Municipio I - Centro Storico di Roma Capitale - offre al grande pubblico la possibilità di conoscere uno spaccato importante della vasta e ricca attività pittorica di Vittoriana Benini e di ammirare da vicino i lavori di un’artista che ha raggiunto un ruolo di primo piano nell’arte contemporanea italiana e internazionale, ottenendo riconoscimenti significativi. Pittrice e scultrice dalla spiccata sensibilità, ma anche grafica e disegnatrice, Vittoriana Benini è dotata di un talento non comune, che l’ha resa capace, pur attenendosi ai valori ereditati dalla tradizione, di elaborare un linguaggio proprio, sia per le tematiche e i soggetti trattati che per le soluzioni pittoriche adottate, in grado di esprimere sentimenti ed emozioni che trovano il proprio spazio tra il presente della vita quotidiana e la memoria. In questo contesto i suoi quadri rappresentano una vetrina dei sogni in cui la pittura dell’artista - caratterizzata dai colori ricchi di vibrazioni timbriche, ma delicata, morbida e amabilissima nell’approccio con chi la osserva - seppur ancorata alla percezione dell’infanzia, la dilata su scala universale facendone un’intera costruzione figurativa. La mostra, egregiamente curata da Nicolina Bianchi, punta a raccontare la prorompente forza creativa della Benini attraverso un’ampia raccolta di lavori, circa 50 opere, che rappresentano un interessante viaggio all’interno delle tematiche della sua produzione. Così accanto alle tante tele che celebrano la donna in una condizione familiare e domestica “dove – per dirla con le parole di Vittorio Sgarbi – sono presenti malinconia, dolore, insoddisfazione, indifferenza nel senso di Alberto Moravia”, si impongono all’attenzione dello spettatore anche pagine autobiografiche e quadri in cui, ad essere ritratti, sono bambini e pagliacci, fiori e nature morte, anziani e contadini fino ad arrivare alle amate bambole, in quest’occasione celebrate anche con una preziosa raccolta di esemplari antichi la cui presenza sottolinea ulteriormente l’amore della pittrice per questo giocatolo, metafora dei più importanti sentimenti e valori della famiglia e della vita. Nata a Imola nel 1941, Vittoriana Benini inizia a disegnare e a dipingere giovanissima, tanto che già in quinta elementare vince il primo di una lunga serie di premi e riconoscimenti. Negli anni ’70, dopo aver comunque perfezionato il disegno tecnico e quello a mano libera, si iscrive alla “Scuola di arti e Mestieri” di Massalombarda e all’ “Accademia di Belle Arti” di Ravenna, dove è allieva dei Maestri Folli, De Grada, Spadoni, Zancanaro e Caldari, e si dedica allo studio del corpo umano e particolarmente alla figura femminile. Oltre che quello di Massalombarda e Ravenna, l’artista continua ad avvertire il clima del contesto imolese, animato fino alla metà del ‘900 da artisti di tradizione, quali Amleto Montevecchi, Tommaso Della Volpe e Anacleto Margotti, ma intrattiene anche rapporti con Rossi, Ruffini e Gottarelli, che le danno l’apertura mentale per crescere. Dopo un periodo dedicato all’insegnamento, Vittoriana Benini si indirizza verso la grafica pubblicitaria. Negli anni ’80 decide, poi, di raccogliersi in sé stessa e rielaborare quanto acquisito dagli studi accademici per fonderlo con la preesistente ispirazione soggettiva. Nel decennio successivo arriva a definire una tematica propria nella quale un ruolo di primo piano è affidato alla donna, figura dalla profonda forza interiore consacrata in una condizione che, come scrive Vittorio Sgarbi, ”è la condizione della donna nella storia, una storia che è fatta non combattendo, non facendo la guerra, ma attraverso la costruzione e l’educazione dei figli”. Accanto alla figura femminile, acquisisce un ruolo da protagonista la bambola. E’ questo un ciclo di lavori importante in quanto con esso viene in luce la capacità dell’artista di compiere il gesto pittorico con minuzia e con notevole intensità intimistica. “L’idea della bambola – come scrive anche Claudio Strinati nella sua presentazione a catalogo – sembra infatti la vera chiave di lettura di tutto il mondo poetico dell’artista”, un mondo che vede partecipe anche il passato che ritorna, un’umanità fatta di clown, teatranti da strada e maghe capaci di predire la sorte, una carrellata di personaggi che si perdono nella nostalgia. A consacrarla, nel 1997, la mostra “Women and Dolls” alla prestigiosa Feirligh Dickinson University negli Stati Uniti, e l’anno successivo l’esposizione in Arkansas, all’Art Foundation Hot Spring. Nel 2000 l’artista inizia un nuovo percorso: “tra sogno e realtà” e “il teatro della vita”, nel quale si alternano artisti di strada, clown e personaggi del circo. A queste tematiche si affiancano presto quelle rappresentate dalle “vecchie cartoline”, rappresentazioni pittoriche che legano il passato al presente attraverso personaggi reali e di sogno. La sua continua evoluzione la porta nel 2008 a una nuova ricerca della tridimensionalità, nei volumi, nelle luci e nelle architetture dove i suoi personaggi prendono vita. Intanto negli Stati Uniti cresce la notorietà di Vittoriana che registrata un ottimo successo di pubblico e di critica alla mostra in Texas. Significativo anche il successo ottenuto con l’esposizione all’Ambasciata alla Repubblica Araba d’Egitto e quello dell’anno successivo a Palazzo Barberini. Dopo l’ennesima esposizione in Texas, nel 2010, Vittoriana registra un ottimo riscontro anche all’evento Admo al Palazzo Ducale di Sassuolo (Mo). Il catalogo è edito per i tipi di Galeati Industrie Grafiche s.R.l. (Imola). La presentazione del catalogo è a cura di Claudio Strinati. Organizzazione: a cura del Periodico Segni D´arte  
   
   
ROMA: LA NOTTE DEI MUSEI 2013 - QUINTA EDIZIONE - INGRESSO LIBERO E GRATUITO - SABATO 18 MAGGIO 2013 - DALLE ORE 20.00 ALLE 2.00 DI NOTTE (ULTIMO INGRESSO ORE 01.00)  
 
Sabato 18 maggio torna a Roma “La Notte dei Musei”, la straordinaria iniziativa ad accesso libero e gratuito che dal 2005 si svolge in contemporanea in tutta Europa e giunge nella Capitale per il quinto anno consecutivo, con musei e spazi culturali aperti al pubblico in orario serale e con tanti eventi tra arte, musica, danza, teatro, cinema, letture, visite guidate. Una imperdibile “no-stop” di 6 ore, tra cultura e divertimento, che solo nel 2012 ha visto a Roma una partecipazione di 250.000 persone. La manifestazione è promossa da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in collaborazione con la Camera di Commercio di Roma e con Il Gioco del Lotto, quest’anno partner speciale de La Notte dei Musei. Main Sponsor Acea. Il progetto e il coordinamento organizzativo sono a cura di Zètema Progetto Cultura. La notte del 18 maggio saranno aperti straordinariamente e gratuitamente, dalle ore 20 fino alle 2 di notte, 100 spazi espositivi e culturali, tra musei civici, musei statali, spazi privati, biblioteche comunali, accademie e istituzioni culturali straniere, istituti e le case di cultura, siti archeologici della città. Sarà possibile visitare gratuitamente oltre 30 mostre ospitate dai musei interessati, ed assistere a concerti e iniziative in programma, per un totale di circa 200 eventi. Tra i numerosi musei e spazi espositivi coinvolti: Musei Capitolini, Centrale Montemartini, Chiostro Del Bramante, Complesso Del Vittoriano, Galleria Borghese, Galleria Nazionale D’arte Moderna, Macro, Maxxi, Mercati Di Traiano, Museo Dell’ara Pacis, Museo Di Castel Sant’angelo, Museo Di Roma In Trastevere, Museo Di Roma Palazzo Braschi, Museo Nazionale Etrusco Di Villa Giulia, Museo Nazionale Romano In Palazzo Altemps, Musei Di Villa Torlonia, Palazzo Barberini, Palazzo Delle Esposizioni, La Pelanda, Scuderie Del Quirinale, Museo Civico Di Zoologia, Planetario E Museo Astronomico. Saranno aperti eccezionalmente al pubblico il Museo Ebraico di Roma, dalle 22.00 alle 02.00, il Complesso Lateranense (La Basilica di San Giovanni in Laterano, il Chiostro, il Sancta Sanctorum, la Scala Santa), fino alle 21.30, e il Carcere Mamertino presso il Foro Romano (fino alle 24.00). In via straordinaria e gratuita per la Notte dei Musei sarà possibile visitare dalle 20.00 alle 24.00 (ultimo ingresso ore 23.00) le mostre Cubisti Cubismo e Niccolò Machiavelli. Il Principe e il suo tempo, 1513-2013 presso il Complesso del Vittoriano, e dalle 20.00 alle 02.00 (ultimo ingresso ore 01.00) la mostra Tiziano alle Scuderie del Quirinale. Apertura straordinaria anche per la Camera dei Deputati, dalle ore 20 alle ore 2 (ultimo ingresso da piazza Montecitorio all’01.00), e per il Senato della Repubblica, dalle ore 20.00 alle ore 2 (ultimo ingresso da piazza Madama all’01.00). Segnaliamo alcuni tra i numerosi eventi in programma, che spaziano tra la musica, le letture, la danza, il teatro e il cinema. L’esedra del Marco Aurelio nei Musei Capitolini ospiterà l’originale omaggio ai Beatles del jazzista Antonello Salis con il concerto pianoforte e fisarmonica Sulla Rotta Liverpool-londra-roma (21.30, 23.00, 24.00). In Protomoteca si snoderà il progetto Co-esistenze (21.15, 22.30, 23.45) con musiche del compositore e pianista Vito Terribile, eseguite da Marte Chamber Orchestra diretta da Francesco Marchetti, Green Clouds, Michele Ascolese alle chitarre, Luca Leonori alla batteria, Sonia Sciamanna alla voce, e la partecipazione della sand artist israeliana Ilana Iahav e dell´artista francese Serge Uberti. I Mercati di Traiano ospiteranno Acoustic Genesis by Francesco Gazzara (20.30, 22.00, 23.30), un piano recital che oltre a reinterpretare le leggendarie composizioni dei Genesis, propone anche i temi più ispirati dei progetti pianistici di Gazzarra, in un viaggio acustico tra atmosfere oniriche e cinematografiche. Nella stessa sede, si alternerà il progetto Acoustic Beatles con cui la cantautrice e pianista romana Alice Pelle reinterpreta alcune composizioni dei Beatles (21.15, 22.45, 24.15). Al Museo dell´Ara Pacis la serata sarà dedicata all´universo dei Pink Floyd con l´esibizione del supergruppo Floydiana (Davide Pistoni - tastiere, voce; Luca Velletri - voce; Phill Salera - chitarre; Fabio Servilio - chitarre, voce; Eric Daniel - sax & flauto; Nicola Casali - basso; Francesco Isola - batteria; Katia Caposotto - voce) che eseguirà brani tratti da i più importanti album dei Pink Floyd (Auditorium 21.40, 23.20, 00.30), e con lo spettacolo di teatro-danza Dark Side Ballett, della Compagnia Echoes, in occasione del 40° anniversario dall´uscita dell´album The dark side of the moon (retro Ara - 21.15, 22.45, 23.45). Con Elettra Carangio, Stefania Di Donato, Matteo D’alessio, Erika Iannello, Giuliana Maglia, Anna Sciavilla, Francesca Scoccia. Alla Pelanda si svolge il concerto del Coro Mavra, diretto dal M° Piero Gallo, e del Quintetto Ottonidautore: Tra Strawinsky E Ravel, Le Origini Del ´900 Musicale (21.00, 23.00, 00.30). Nello spazio esterno al Museo Carlo Bilotti si svolgerà alle 23.00 il concerto dei Marta Sui Tubi. L’ Ex[de]po’ di Ostia propone i concerti di Karima e Antonio Di Maggio (ore 21.00 e 22.30). Sarà di scena alla Casa dell’Architettura la cantante Syria (20.30, 22.00, 23.30) mentre alla Galleria Alberto Sordi avrà luogo il concerto in quartetto acustico di Teresa De Sio (ore 23.00), per un viaggio tra i sentieri folk degli inizi e il crescente impegno autoriale. Con Teresa De Sio - voce, chitarra, lettura; Her - violino; Pasquale Angelini - cajon, percussioni; Sasà – flauto, chitarra acustica. Al Centro Culturale Aldo Fabrizi si esibirà in set acustico Tiromancino alle ore 21.00. Federico Zampaglione, voce e chitarra classica, si presenta con una formazione speciale, ideata ad hoc per l´evento, con cui rivisiterà in chiave acustica il suo repertorio, proponendo a sorpresa anche alcune cover di successo. Sarà accompagnato da Stefano Cenci alle tastiere. Si volgerà alle 21.00 e alle 22.30 al Palazzo delle Esposizioni il concerto di Amedeo Pace, leader del gruppo cult Blonde Redhead, una tra le realtà più interessanti della scena indie di New York. Da solo sul palco con chitarra, microfono e campionatori, l’artista racconterà la sua visione sonora di New York. In collaborazione con l’Accademia Filarmonica Romana e con la Provincia di Roma avrà luogo a Palazzo Incontro (ore 20.30, 21.30, 22.30) lo spettacolo Incursioni Musicali, gruppo vincitore della Open Session 2012 dell’Accademia Filarmonica Romana. Musiche, canti e balli del meridione, con Mauro Bassano (organetto, chitarra battente, flauto di canna, zampogna, lira calabrese), Silvano Boschin (voce, chitarra, mandola, violino, lira calabrese), Gianni Berardi (tamburi a cornice). Il Macro in via Nizza accoglierà l’evento Synesthesia, in cui ensemble musicale Entropia, composto da Dr. Lops e Amptek Alex Marenga, dal batterista statunitense John Arnold e dal sassofonista jazz Maurizio Giammarco, intreccia le proprie sonorità con i movimenti dei danzatori Valentina Buffone, Antonio Marino e Laura Fantuzzo, per un’esperienza sensoriale tra danza, musica elettronica, jazz e immagini digitali (ore 21.30). Il Centro Culturale Elsa Morante propone al pubblico Music Story Night, un viaggio nella più bella musica del Xxi secolo che vede coinvolta la tipica Big Band, formazione simbolo dello swing orchestrale americano. A cura dell´arrangiatore, compositore e direttore d´orchestra Gerardo Di Lella (ore 21.00). Alle Terme di Diocleziano sarà di scena il gospel con il concerto del Charlie´s Gospel Angels diretto dal Maestro Charlie Cannon e accompagnato al pianoforte dal Maestro Marco Persichetti (20.45, 22.15). Il Casino Nobile – Musei di Villa Torlonia ospiterà Ogni Parola È Musica tra poesia, favola, cinema e popolare (20.30, 21.30, 22.30), il progetto musicale di Pino Ingrosso, poliedrico artista salentino noto al grande pubblico anche per la sua ventennale collaborazione con Nicola Piovani. Nel cortile interno del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia si svolgerà L´immaginario Sonoro Degli Etruschi - Concerto Tra Sperimentazione E Archeologia di Francesco Landucci, Marina Mulopulos e Matteo Scarpettini, con l’ausilio di strumenti musicali ricostruiti e autoprodotti e con l’interpretazione di musiche ispirate a quelle etrusche (ore 21.00). Durante la Notte dei Musei spazio anche per la cultura contro l’usura in collaborazione con l’A.i.r.p. (Associazione Italiana Riabilitazione Protestati - Prevenzione Fallimenti ed Usura). Alla Casa del Cinema ore 10.00 verrà proiettato un cortometraggio dal titolo “Italo”, ispirato alla storia personale del presidente dell’Airp Italo Santarelli. Presso il Centro Culturale Elsa Morante ore 16.00 si terrà lo spettacolo teatrale dal titolo “Storie di usura, storie di vita” di Alessio di Cosimo. Nel Cortile dell’Apollo Sosiano, in piazza Campitelli, alle ore 19.00 Wilma Goich terrà un concerto dal titolo “Donne contro l’usura”, ispirato alla sua esperienza di vittima dell’usura. Sempre nel Cortile dell’Apollo Sosiano, seguirà alle 21.00 l´evento Roncalli Legge Roncalli, un suggestivo recital per voce e violoncello con cui i fratelli Guido Roncalli, attore, e Diego, violoncellista, discendenti della famiglia Roncalli, celebrano la ricorrenza dell’elezione di Papa Giovanni Xxiii, con letture accompagnate da musiche di Bach. La Sala degli Affreschi dell’Accademia Filarmonica Romana ospiterà invece Napsound, recital avanguardistico di e con Anna Ammirati, composto dai versi dei più grandi autori napoletani, con musica dal vivo a cura di Rocco Siliotto (ore 21.15 e 22.30) Alla Centrale Montemartini sarà di scena lo spettacolo teatrale Cantami O Musa Di Satiri E Ninfe (21.00, 22.00, 23.00) con Edoardo Siravo, Stefania Barca, Gabriella Casali, mentre al Chiostro del Bramante prenderà il via il concerto-spettacolo Cinemagia dedicato al cinema degli ultimi trent’anni, con il pianista Riccardo Biseo e l’attrice Simona Patitucci (ore 20.30 e 22.00). La Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale propone la piece teatrale Busti, Mezzi Busti E Bell´imbuste, di e con Barbara Abbondanza e Lucia Ciardo, liberamente tratto da “Letture da treno” di Barbara Alberti (21.00, 22.30, 23.15). L´epica classica dell´Eneide sarà protagonista al Teatro di Palazzo Altemps con lo spettacolo Mediterraneide, tra miti, storie, arte e musica. Con gli attori Elsa Agalbato e Marco Marelli e le musiche di Marco Melia (ore 21.00, 22.00, 23.00) In collaborazione con la Pro Loco di Roma si svolgerà al Museo della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina lo spettacolo Questi Semo Noantri, in occasione dell’anniversario dei 150 anni dalla morte del poeta Giuseppe Gioachino Belli (ore 21.00 e 22.30). I sonetti del Belli saranno recitati da famosi attori/doppiatori del cinema italiano come Angelo Maggi (doppiatore di Tom Hanks, Bruce Willis …) e Marina Tagliaferri (direttamente da “Un posto al sole”), accompagnati da musica popolare romana. In piazza del Campidoglio sarà proiettato il film Il Marchese Del Grillo (ore 21.00). La Casa del Cinema partecipa all’evento con la proiezione del film The Dreamers di Bernardo Bertolucci (ore 21.30) e di Dopo Mezzanotte di Davide Ferrario (ore 24.00). Il Maxxi - aperto gratuitamente dalle 20 alle 02.00 (ultimo ingresso ore 01.00) - propone al pubblico la possibilità di assistere alle ore 20.00 nell’Auditorium alla prima visione italiana del film Muster (Rushes) dell’artista Clemens Von Wedemeyer. Seguirà conversazione dell’artista con Avery Gordon. L’evento L´antica Roma Al Cinema, presso il Museo Pietro Canonica (ore 21.00), offre un particolare omaggio ai film storico mitologici degli anni sessanta, con ricostruzioni storiche tutte realizzate a Roma, negli stabilimenti di Cinecittà, De Paolis e Elios. Sarà proiettato un estratto del documentario Gli uomini forti, prodotto dall´Istituto Luce, e ci sarà un talk show che vedrà coinvolto Mimmo Palmara (attore molto presente in quei film) e Steve Della Casa (conduttore del programma radiofonico Hollywood Party su Rai-radiotre) Al Fimstudio a Trastevere sarà possibile vedere gratuitamente: alle ore 20.00 Poeti, film di Toni D’angelo sui poeti a Roma, alle ore 21.20 Vicino Al Colosseo… C’e’ Monti, il documentario di Mario Monicelli dedicato al rione Monti, alle ore 21.50 Roma di Federico Fellini, alle ore 24.00 Vacanze Romane (Roman Holyday) di William Wyler. In occasione della Notte dei Musei, la Sapienza Università Di Roma aprirà al pubblico il suo Polo Museale. Sarà possibile visitare il Museo di Chimica, i Musei di Geologia, Mineralogia e Paleontologia, il Museo di Storia della Medicina, il Museo di Anatomia Comparata, il Museo delle Origini, il Museo delle antichità etrusche e italiche, il Museo laboratorio arte contemporanea, il Museo di Antropologia, e assistere agli eventi all’interno delle sale espositive. Alle 21.00, in Aula Magna del Rettorato, si svolgerà il Concerto Musa Classica con l’Opera da tre soldi di Bertolt Brecht e musiche di Kurt Weill. In scena i cori e l’Orchestra Musaclassica, sotto l’esperta guida di Francesco Vizioli. Maestri del coro Paolo Camiz e Giorgio Monari. Alle ore 20.30 e 21.45 avrà luogo invece alla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini il Concerto Musa Jazz dedicato al grande Alberto Sordi nel decennale della sua scomparsa. La big band “Musa Jazz” diretta da Silverio Cortesi proporrà le colonne sonore dei suoi film più popolari. Ancora una volta Atac, in occasione de La Notte dei Musei, apre al pubblico il proprio Polo Museale, in zona Piramide, dalle ore 20 alle 2 (ultimo ingresso ore 01.00). I cittadini potranno, gratuitamente, visitare la rara collezione di locomotori e tram e assistere ai concerti "Viva Verdi" dell´Apeiron Sax Quartet, in ricordo del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi. Inoltre, il Tram jazz, lo storico tram Ottofinestrini (907), si fermerà a Porta San Paolo alle ore 23.45 proponendo un programma musicale ispirato al jazz anni ’20 e ’30. Il tram rimarrà quindi a disposizione per le visite dei cittadini. In collaborazione con Atac, l’Associazione Brecce per l’Arte Contemporanea e il Graf – Gruppo Amici della Ferrovia. Le Biblioteche Di Roma prenderanno parte alla Notte dei Musei con letture, spettacoli teatrali ed eventi musicali presso le biblioteche Enzo Tortora, Goffredo Mameli, Rispoli, e Villa Leopardi, Romana Sarti. Ricordiamo la partecipazione di importanti accademie e istituzioni culturali straniere. Sarà eccezionalmente aperto al pubblico, dalle 20.00 alle 02.00 (ultimo ingresso ore 01.00), Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia in Italia. Si tratta di un’occasione da non perdere poiché il sito è raramente visitabile. Si potrà vedere tra l’altro la Galleria dei Carracci, la stanza dell’Ambasciatore (sala dei Fasti farnesiani) e il Salone d’Ercole. Saranno aperti al pubblico dalle 20 alle 24 anche l’Istituto Cervantes di Roma, e l’Accademia di Francia a Roma - Villa Medici, dove è in corso la mostra Soulages Xxi Secolo. Dalle 20.00 alle 02.00 sarà aperta la Casa di Goethe, con la proiezione di video e film. In collaborazione con l’Ambasciata Argentina si svolgerà il concerto Adrián Iaies & Horacio Fumero presso il Salone d’Onore del Museo di Roma Palazzo Braschi. I due noti musicisti ripropongono in chiave jazz un repertorio di tanghi classici, di brani di Astor Piazzolla e di folklore rurale argentino (ore 21.30 e 23.00). Nello spazio esterno al Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese si svolgerà alle 21.00 il concerto del cantante pakistano Shezad Roy, a cura dell´Ambasciata del Pakistan. L’academia Belgica ospiterà il concerto Vissi D´arte - Tributo A Maria Callas, in occasione del 90° anniversario della nascita della grande artista. Con il soprano russo Elena Martemianova e il giovane baritono Carlo Rotunno (20.30 e 22.00). La Reale Accademia di Spagna, aperta dalle 20 alle 02.00, proporrà alle ore 20.00 un Concerto Di Musica Da Camera, in collaborazione con gli allievi del Corso di alto perfezionamento di Musica da Camera dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a cura del M° Carlo Fabiano. Sarà possibile visitare il Tempietto del Bramante e la mostra fotografica Gran Kan racconti d´artista per viaggiatori. Presso l’Istituto Giapponese di Cultura sarà proiettato alle 20.30 il film in costume (jidaigeki) "Quando cessa la pioggia" di Takashi Koizumi. Il Reale Istituto Neerlandese ospiterà il concerto in due atti Die Winterreise di Franz Schubert, eseguito dal tenore Heine Prins e dal pianista Marjo van den Doel (ore 20.00). Numerose le visite guidate in programma durante La Notte dei Musei. Il Gioco del Lotto offrirà al pubblico dei Musei Capitolini, del Museo dell’Ara Pacis, e del Museo dei Fori Imperiali nei Mercati di Traiano, mediatori storici dell’arte per rispondere alle domande sulle opere esposte. Il Palazzo Senatorio sarà aperto, per inconsuete visite serali, dalle ore 20 alle ore 2 (ultimo ingresso ore 01.45). I visitatori potranno entrare in gruppi di 30 persone alla volta con un intervallo di 10-15 minuti con ultimo ingresso alle ore 1.45. L’associazione Culturale Eos propone visite didattiche aventi ad oggetto la lettura di cinque capolavori contenuti nella Pinacoteca dei Musei Capitolini, con prenotazione obbligatoria. Nell’ambito del progetto Dreamland, in collaborazione con Coopculture, nelle sale di Palazzo Nuovo ai Musei Capitolini e nel Chiostro di Michelangelo alle Terme di Diocleziano, alcuni storici dell’arte guideranno percorsi tematici mentre giovani disegnatori creativi dello Ied realizzeranno, in estemporanea, disegni “creativi” interpretando in chiave del tutto personale le opere incontrate lungo il percorso. Inoltre, nella sede del Museo Nazionale Romano in Palazzo Massimo le opere d’arte di epoca romana verranno reinterpretate tramite una performance che utilizza dieci dadi alti oltre un metro, realizzati in cartotecnica fiorentina e decorati su ogni faccia con gli elementi caratterizzanti le opere esposte. Gli attori, studenti dello Ied, elaboreranno in estemporanea un’opera d’arte attraverso la casualità del gioco dei dadi. Al Maxxi, infine, cinque mediatori culturali orienteranno i visitatori all’interno delle sale e saranno a disposizione del pubblico per spiegare ed interpretare i contenuti delle esposizioni in corso. In collaborazione con la Provincia di Roma, sarà possibile visitare su prenotazione le Domus Romane di Palazzo Valentini, un percorso nel sottosuolo del Palazzo tra i resti di domus patrizie di età imperiale. Saranno straordinariamente aperti al pubblico, con visite didattiche, alcuni suggestivi siti archeologici di pertinenza della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, come l’Insula Romana Sotto Palazzo Specchi, l’Insula dell’Ara Coeli, il Ludus Magnus, l’Ipogeo di via Livenza, e il Sepolcro degli Scipioni (in collaborazione con il Touring Club Italiano). Nell´ambito dell´iniziativa Appia Sotto Le Stelle, in collaborazione con Coopculture, giovani archeologi offriranno al pubblico percorsi didattici notturni presso i monumentali resti del Mausoleo di Cecilia Metella e la chiesa di San Nicola. Dalle ore 20.00 e fino alle ore 23.30 si svolgeranno visite guidate dell’Istituto Superiore Antincendi del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Il complesso architettonico dell´Istituto, terminato nel 1912, costituisce uno dei primi esempi di opera in cemento armato della Capitale. Per la Notte dei Musei, saranno attivate performance musicali in alcuni cortili di prestigiosi Palazzi del Tridente, come quello del Conservatorio di Santa Cecilia di via dei Greci, o quello di Palazzo Gomez, importante complesso architettonico barocco, costruito dall’Architetto De Rossi nel 1678 ed il cui cortile fu restaurato dal Valadier, che va da via Vittoria 50 a via della Croce 78. In collaborazione con la Fondazione Sorgente Group, sarà visitabile durante la Notte dei Musei la mostra dell’Athena Nike e marmi greci presso lo Spazio Espositivo Tritone. Filmati tridimensionali ricostruiscono le parti mancanti della statua dell´Athena Nike e la proiettano nello scenario dell’Antica Grecia al tempo del Partenone, grazie a sofisticati procedimenti informatici e installazioni illuminotecniche e audio a cura di Paco Lanciano con la sua equipe di Mizar. La mostra sarà visitabile in formula guidata, per gruppi di 30 visitatori al massimo, con prenotazione obbligatoria. Contemporaneamente, sarà visitabile alla Galleria Alberto Sordi, dalle 20.00 alle ore 2.00, la mostra fotografica che presenta il progetto d’istallazione museale della statua di Athena Nike visitabile nello Spazio Espositivo Tritone. Aderisce a La Notte dei Musei l´Accademia d’Armi Musumeci Greco, dal 1878 punto d’incontro per gli appassionati di scherma, che sarà aperta dalle 21 alle 24 (ingresso contingentato fino alle 23.30) per una notte a fil di spada con visite e iniziative tra scherma, arte, esoterismo e scena, con Renzo Musumeci Greco, Gennaro Colangelo, Simone Ferrari, Marco Ravaglioli. La Notte Dei Musei | sabato 18 maggio 2013 Ingresso gratuito agli eventi e ai musei di Roma, aperti dalle ore 20.00 alle 02.00 (ultimo ingresso alle ore 01.00) L’elenco completo dei musei e degli eventi è consultabile su www.Museiincomuneroma.it  La Notte dei Musei puó essere seguita su twitter #Ndmroma13  Info 060608    
   
   
FIRENZE (GALLERIA DELL’ACCADEMIA): DAL GIGLIO AL DAVID - ARTE CIVICA FRA MEDIOEVO E RINASCIMENTO - 14 MAGGIO/8 DICEMBRE 2013  
 
Dal Giglio al David, dal Comune alla Repubblica. Unica fino ad oggi nel suo genere, la mostra. Arte civica a Firenze fra Medioevo e Rinascimento presenterà al pubblico quelle opere d’arte di epoca comunale e repubblicana, nate originariamente per arricchire i palazzi pubblici di Firenze, gli edifici che ospitavano le magistrature che amministravano la città, le sedi delle Arti - le antiche corporazioni dei mestieri - la cerchia di mura cittadine. L’esposizione prenderà in considerazione “temi artistici profondamente appartenenti alla storia, alla fede, alla mercatura, alla creatività e in una parola a innumerevoli aspetti della società fiorentina nei suoi secoli d’oro” (Cristina Acidini). Tra questi l’araldica cittadina, la religione civica, gli emblematici luoghi legati al potere cittadino come il Palazzo dei Priori, il Palazzo del Podestà, Orsanmichele, e le parti politiche dominanti quali gli Angiò, le Arti, Guelfi e Ghibellini, illustrando quali fossero i temi figurativi prescelti ed offrendo dunque una nuova chiave di lettura di numerose opere d’arte. Chiave che sottolinea come anche a quell’epoca si desse importanza alle immagini come mezzo per la comunicazione e la propaganda, attenzione riposta in particolare dai gruppi che detenevano il potere a Firenze in età comunale e repubblicana, prima che l’ascesa dei Medici modificasse profondamente l’assetto politico ed estetico della città. Le opere che comporngono la mostra rivelano dunque un linguaggio figurativo complesso, ricco di riferimenti allegorici, dove il sacro e il profano si compenetrano, così che nel Palazzo dei Priori, oggi noto come Palazzo Vecchio, si potevano incontrare le raffigurazioni di san Cristoforo e della Ruota di fortuna, dell’eroe mitologico Ercole, presente nel sigillo ufficiale della città (Vangelo dei Priori Firenze, Archivio di Stato; Andrea Pisano, Ercole e il gigante Caco, Firenze, Museo dell’Opera del Duomo) e di quello ebraico David, il cui esemplare scolpito da Michelangelo e divenuto emblema della Firenze repubblicana, conclude idealmente il percorso espositivo. Sono soprattutto immagini religiose quelle salvatesi dall’ingiuria del tempo, come testimoniano le molteplici raffigurazioni della Madonna in maestà, dei santi patroni, di episodi evangelici esemplari come l’Incredulità di San Tommaso, immagine collegata all’amministrazione della giustizia e all’accertamento della verità (Giovanni Toscani, Galleria dell’Accademia; Affresco staccato nel Palazzo dei Vicari, Scarperia). Alcuni rari disegni rinascimentali (Andrea del Sarto, Studi per figure maschili appese per un piede, Gabinetto Disegno e Stampe degli Uffizi) illustrano invece il genere delle pitture infamanti, pitture murali situate in luoghi pubblici che raffiguravano, non di rado con dettagli raccapriccianti, fatti e personaggi invisi alla città di Firenze. Immagini ben augurali trovavano invece posto nel mercato, luogo per il quale lo scultore Donatello eseguì la statua della Dovizia (Abbondanza), oggi perduta, ma documentata in mostra da derivazioni realizzate nei secoli seguenti (Digione, Musée des Beaux- Arts; Minneapolis, The Minneapolis Institute of Arts) Anche la decorazione delle porte cittadine e le immagini araldiche che arricchivano le mura costituivano un’altra occasione per celebrare la città e i suoi alleati. Particolare rilievo nell’esposizione sarà dato alle Arti, vero motore economico della Firenze comunale di cui gestivano di fatto il potere politico; l’iscrizione ad una delle corporazioni era condizione imprescindibile per poter partecipare alla vita politica della città e i Priori delle Arti governavano a Palazzo Vecchio. La mostra riunisce, dopo due secoli, le tavole dei santi patroni che originariamente trovavano posto sui pilastri della chiesa di Orsanmichele, nata dalla progressiva trasformazione in luogo di culto dell’antico mercato del grano e affidata alle Arti che la trasformarono in uno scrigno di opere d’arte. L’esposizione sarà anche un’occasione per valorizzare il territorio cittadino richiamando l’attenzione sui luoghi per i quali vennero realizzate le opere esposte e favorendo la conoscenza e, quando possibile, la fruizione di tali luoghi, in larga parte sconosciuti ai turisti e ai fiorentini stessi. La mostra è curata da Daniela Parenti e Maria Monica Donato - che hanno curato anche il catalogo edito da Giunti - e promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, Galleria dell’Accademia, Firenze Musei, Archivio di Stato di Firenze, Ente Cassa di Risparmio di Firenze, con il Patrocinio della Scuola Normale Superiore di Pisa  
   
   
CARRARA (MUSEO CIVICO DEL MARMO ): INDEX FALLS - MOSTRA PERSONALE DI SANTIAGO MORILLA DI A CURA DI FEDERICA FORTI - SABATO 25 MAGGIO ALLE ORE 18,00  
 
Dopo il successo della performance nella Cava Trugiano Olmo a Colonnata si apre la mostra personale di Santiago Morilla al Museo Civico del Marmo di Carrara. Index Falls è il titolo della rassegna curata da Federica Forti e realizzata nell’ambito di Database 2013, seconda edizione, organizzato da Ars Gratia Artis in collaborazione con Comune di Carrara, Assessorato alla Cultura. La mostra si compone di opere i cui titoli sembrano usciti dalle prime pagine dei quotidiani finanziari che, ogni giorno, innalzano o seppelliscono le speranze, il lavoro o la stessa vita di miliardi di persone al mondo. Lo scottante tema affrontato da Morilla è qui preso a prestito come musa ispiratrice atipica di un mondo il cui sistema si basa, oramai, su processi inarrestabili di annientamento dell’uomo ed esaltazione del potere economico. Nel progetto artistico di Morilla, incentrato sull´ascesa e la caduta ciclica dei benefici economici dell´oligarchia finanziaria, e attraverso la mostra di Carrara l’artista spagnolo propone nuove soluzioni iconografiche per i templi dei nuovi centri del potere attraverso la rivisitazione di frontoni e bassorilievi in marmo ispirati al modello classico, popolati da personaggi acefali, senza volto, quindi privi della propria identità, così come ne sono privi anche tutti gli altri ingranaggi di un meccanismo sempre più impalpabile. I nuovi “eroi” seguono il ritmo e le linee dei movimenti del mercato e creano coreografie di tipo piramidale simili a quelle delle quotazioni in borsa. Ma, come afferma lo stesso Morilla: “non c’è senso coreografico in questo dolore, non esiste un capo o un responsabile apparente in questo ballo, neppure una divinità riconoscibile sulla vetta di questa montagna”. Utilizzando il marmo bianco di Carrara, Morilla espone 6 frontoni monumentali (300x100 cm) dipinti con colori ad olio e intitolati: Royal Dutch Shell Falls Temple Pediment; Exxon Mobil Falls Temple Pediment; Wal-mart Stores Falls Temple Pediment; Bp Falls Temple Pediment; Sinopec Group Falls Temple Pediment; China National Petroleum Falls Temple Pediment. Seguono nel percorso espositivo due bassorilievi in marmo bianco Carrara (100x50 cm) realizzati dallo Studio di Scultura Pemart di Carrara su disegno dell´artista: New Financial Power Temple Pediment #1; New Financial Power Temple Pediment #2. Confluiscono, inoltre, nella mostra il video Carrara Marble Falls girato e prodotto dall´artista relativo alla performance che si è tenuta il 24 aprile alle cave di Colonnata nella tre diverse location, Cava Trugiano Olmo, Cava Pulcinacchia, Cava Escavazioni Marmi Campanili. Completano la personale di Morilla cinque fotografie stampate in grande formato ad alta risoluzione e realizzate dall´artista sempre durante la performance del 24 aprile nelle cave del bacino marmifero di Colonnata: Carrara Marble Falls #1; Carrara Marble Falls #2; Carrara Marble Falls #3; Carrara Marble Falls #4; Carrara Marble Falls #5. La mostra Index Falls è curata da Federica Forti che segue il lavoro di Santiago Morilla in Italia, e si avvale di un importante contributo critico, presente in catalogo, da parte del curatore Fernando Gómez de la Cuesta che si occupa dell´artista per la Spagna. Info: Museo Civico del Marmo - Viale Xx Settembre, 85 - Località Stadio - Carrara - 25 maggio/31 agosto 2013  
   
   
MARINA DI SCARLINO (SPAZIO TRANSITI): ARTE CONTEMPORA​NEA A CURA DI PAOLO CAMPIGLIO CON LA COLLABORAZIONE DI CHIARA GATTI - 25 MAGGIO/30 OTTOBRE 2013  
 
Con la stagione primavera-estate 2013 s’inaugura a Marina di Scarlino (Gr) uno spazio dedicato all’arte contemporanea. Il progetto, ideato e sostenuto dall´imprenditore Leonardo Ferragamo, con il coordinamento di Nicolò Sabellico, rappresenta un’iniziativa importante nel panorama dei porti turistici italiani. “Coniugare l’arte e il mare, fiori all’occhiello della cultura e dell’identità del nostro Paese, e innovare il comparto nautico attraverso la promozione di eventi culturali che coinvolgano nuovi ambienti e nuovi mondi,” (Nicolò Sabellico), sono i presupposti da cui prende vita questo nuovo centro espositivo, fucina e punto di incontro di artisti affermati e giovani emergenti. Per cinque mesi uno dei punti di approdo più rinomati della Maremma Toscana, location strategica che seduce, sportivi e turisti provenienti da tutto il mondo, si trasformerà in una vera “isola culturale” con una fitta rassegna di mostre ed eventi d’arte che coinvolgeranno alcuni protagonisti della scena artistica italiana e internazionale. Le loro opere – dipinti, sculture, fotografie e installazioni monumentali site-specific – occuperanno gli spazi aperti della struttura, le zone verdi e lo Spazio Transiti, un ambiente di circa 100 metri quadrati, dove verranno allestite, di volta in volta, cinque esposizioni legate ad altrettanti percorsi tematici. Temi trainanti di questo inedito progetto, l’energia, risorsa legata al genius loci e ingrediente propulsore del fare arte, il tempo, variabile sfuggevole e patrimonio antropologico, il viaggio, spostamento fisico e condizione randagia dell’esistenza, l’ombelico del mondo, metafora di un punto di contatto fra cielo e terra e passaggio verso un´altra dimensione, e l’acqua, archetipo junghiano che genera, uccide e preserva lasciando affiorare resti e segreti. Con lo “Spazio transiti” Marina di Scarlino intende allestire, su modello anglosassone e in linea con una vocazione per l´arte entrata nella filosofia delle maggiori aziende e maison italiane, un centro dedicato alla ricerca estetica, entro una struttura e un contesto altamente sofisticati che si caratterizzano come luogo di sosta e di permanenza, non solo di transito. Accanto ai servizi e alle opportunità commerciali per il turista, oltre che per gli appassionati del mare e della vela, Marina di Scarlino offre per la prima volta un innovativo modello di coesistenza tra proposta artistica e paesaggio toscano che si inserisce in un disegno più ampio di riqualificazione del luogo e di valorizzazione delle risorse naturali del territorio. La selezione degli artisti offre un quadro composito dell´arte contemporanea italiana e verte sul dialogo fra nomi consolidati (alcuni scelti per la prossima Biennale di Venezia) e ultime generazioni, emersi recentemente nelle più note manifestazioni e nei premi nazionali. Un connubio che rispecchia il volto stesso del Porto di Scarlino dove la tradizione abbraccia la direzione giovane ed energica di un team di curatori sensibili ai valori sociali e culturali del luogo. Artisti Coinvolti: Gregorio Botta, Marc Bowditch, Silvia Camporesi, Renzo Chiesa, Marco Di Giovanni, Alberto Gianfreda, Mirco Marchelli, Elena Modorati, Daniela Novello, Patrizia Novello, Paola Pezzi, Daniele Salvalai, Lucia Sammarco, Nanni Valentini, Nicola Villa, Velasco Vitali. 25 maggio – 30 ottobre 2013 Spazio Transiti Località Puntone, Marina di Scarlino (Gr) Orari d’apertura: tutti i giorni 17.00-23.00. Info: Nicolò Sabellico - tel. 3356899931 - http://www.marinadiscarlino.com/  
   
   
ACIREALE (GALLERIA CREDITO SICILIANO): PHIL STERN. SICILY 1943 - A CURA DI EZIO COSTANZO - 11 LUGLIO/8 SETTEMBRE 2013  
 
Giusto settant’anni dopo l’avvio dell’Operazione Husky che portò le truppe alleate a conquistare la Sicilia, la Galleria Credito Siciliano, ad Acireale, propone una grande mostra in cui lo Sbarco rivive nelle immagini del celebre fotografo statunitense Phil Stern. La mostra offre l’opportunità a Stern, oggi 92 enne, di tornare sui luoghi da lui raccontati nel 1943 e questo suo viaggio nel tempo, le impressioni a settanta anni di distanza saranno oggetto di un documentario curato da Ezio Costanzo per la regia di Filippo Arlotta. La mostra “Phil Stern. Sicily 1943” è curata da Ezio Costanzo con una ricerca dall’Imperial War Museum di Cristina Quadrio Curzio e Leo Guerra. Attraverso le potenti immagini di Stern e quelle di taglio documentario dall’Imperial War Museum rivivono i diversi momenti di quella che è stata una delle più imponenti operazioni della seconda guerra mondiale. Al comando di Patton (Vii Armata Usa) e Montgomery (Viii Armata britannica) nelle prime ore del 10 luglio 1943 sbarcarono sull’isola 160 mila soldati anglo-americani. Le truppe americane raggiungono Gela, Scoglitti e Licata, mentre le truppe britanniche occupano il litorale sud orientale dell’isola, tra Marzamemi e Siracusa. La difesa della Sicilia è affidata a 220 mila soldati italiani e a 30 mila tedeschi. Il 22 luglio Patton conquista Palermo e il 17 agosto raggiunge Messina, ultima meta dell’Operazione Husky. La conquista dell’isola non sarà una semplice passeggiata per gli anglo-americani che lasceranno sul campo oltre 5000 morti in soli 38 giorni. Il 3 settembre, a Cassibile (Sr) l’Italia firma l’armistizio (reso pubblico alla radio l’8 settembre dal generale Badoglio) con gli Alleati che sancisce la resa incondizionata. La mostra prodotta dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese è certamente una rilettura di una pagina di storia siciliana e italiana ma è anche una grande mostra di fotografia. È la prima ampia monografica dedicata a Phil Stern “fotografo di guerra”. Viene infatti presentato un aspetto tra i meno noti della sua produzione fotografica con il quale ha iniziato la carriera. Maestro del bianco e nero, Stern è celebre per i ritratti dedicati ai grandi divi dello star system americano. Sue sono molte delle più intense immagini di James Dean, di cui fu amico personale, e di Marilyn Monroe, così come di Louis Armstrong, Ella Fitzgerald, degli altri grandi del jazz o di Frank Sinatra. Era il fotografo che “si trovava sempre al posto giusto al momento giusto” e che in più sapeva creare un’empatia intesa con il soggetto fotografato, catturandone immagine e vezzi sempre con garbo e ironia. Spesso il suo è un lavoro dietro le quinte, che umanizza il soggetto, lo avvicina al lettore. Stern, discendente da ebrei russi immigrati negli States, cresce nel Bronx. La sua carriera, non ancora conclusa, inizia con le collaborazioni a Friday e poi a Life, Collier’s, Look. Quindi il lavoro per il cinema e la collaborazione con Orson Welles in Citizen Kane. Nel ’41, Stern parte per il fronte; volontario in nord Africa viene ferito in Tunisia. Come corrispondente di guerra per la rivista delle forze armate Usa segue lo sbarco in Sicilia dove è ferito e a seguito di questo riceve, con il rimpatrio, una decorazione di guerra. Anche nelle foto sui diversi campi di battaglia, Stern conserva la propria freschezza d’autore. Alla necessaria ufficialità accompagna la capacità di racconto di umanità viva e vera. Non dissimilmente da quanto faceva nei set delle grandi produzioni hollywoodiane. Accanto a 70 immagini di Stern in grande formato, a documentare il periodo che va dalla notte tra il 9 e il 10 luglio, data di avvio dello sbarco, all’annuncio dell’Armistizio italiano dell’8 settembre (date non a caso scelte come data di inizio e conclusione della mostra) sarà allestito un video slideshow - documentario a cura di Carmelo Nicosia responsabile del dipartimento di Fotografia e Video dell’Accademia di Belle Arti di Catania, che darà allo spettatore un’idea di alcuni dei luoghi dello Sbarco oggi anche attraverso le impressioni a commento di Stern. Ulteriori 100 immagini, provenienti dagli archivi dell’Imperial War Museum di Londra, scattate dai combat cameraman nel corso dell’invasione dell’Isola, concluderanno il percorso della mostra dedicata a Phil Stern. Info: Galleria Credito Siciliano - Piazza Duomo 12, Acireale - inaugurazione mercoledì 10 luglio ore 19.00 - tel. 3389303188 - eziocostanzo@alice.It  - http://eziocostanzo.Blogspot.it ; www.Creval.it    
   
   
UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA, OPEN DAY D’ATENEO SABATO 18 MAGGIO PER L’ULTIMO APPUNTAMENTO DELL’ANNO ACCADEMICO 2012/2013 SONO ATTESI PIÙ DI 3.000 STUDENTI. ALLE ATTIVITÀ DI ORIENTAMENTO ORGANIZZATE QUEST’ANNO HANNO PARTECIPATO PIÙ DI 10 MILA STUDENTI.  
 
Milano – Sabato 18 maggio 2013 Open Day all’Università di Milano-bicocca. A partire dalle 9, presentazione di tutti i corsi di studio e incontri con docenti per sapere tutto sull’offerta formativa dell’Ateneo. L’iniziativa si svolge presso l’edificio U6 in piazza dell’Ateneo Nuovo. Come hai scelto la Bicocca? Secondo i dati del “Rapporto finale di Ricerca – orientamento di Ateneo 2010/2011”, redatto dalla Commissione orientamento, su 6.694 iscritti per la prima volta all’Ateneo, il 38,85 per cento proviene da un liceo scientifico, il 28,65 per cento da un istituto tecnico professionale, il 22,79 per cento da un liceo artistico, linguistico o magistrale e l’8,71 per cento dal liceo classico. «L´obiettivo delle università - spiega Loredana Garlati, prorettore per l’orientamento - è la qualità della formazione: fare orientamento è soprattutto aiutare le persone a capire quale sia la propria strada (e quale non sia), fornire gli strumenti per poterlo fare in modo consapevole, esplorando motivazioni e dubbi confrontando le aspettative con i dati della realtà inerenti il contesto universitario e/o professionale, esplicitando i criteri di scelta e chiarendo i diversi percorsi formativi. Fare orientamento da parte degli operatori richiede competenza ed esperienza, continuo aggiornamento, studio e confronto e un occhio, sempre attento, rivolto ai nuovi bisogni e alle diverse richieste per porre in essere una promozione prima di tutto dell´individuo che non si risolva in una semplice e vuota vetrina di ciò che un ateneo può offrire». Per aiutare le future matricole, l’Ateneo ha messo in campo una serie di iniziative di orientamento: accanto ai tradizionali Open day, anche incontri di orientamento specifici e l’iniziativa “Primavera in Bicocca”, dedicata agli studenti del quarto e quinto anno delle scuole superiori che ha offerto l’opportunità di vivere in anticipo alcuni giorni da matricole, frequentando lezioni e laboratori, incontrando orientatori e docenti, provando sul campo cosa vuol dire “iscriversi” all’università. Ad oggi oltre 10 mila studenti hanno partecipato alle attività realizzate nel corso dell’anno accademico 2012/2013. Accanto alle numerose iniziative di orientamento l’Università Bicocca dispone inoltre di una Rete integrata di Servizi di Orientamento che offrono, gratuitamente, interventi articolati di orientamento formativo e accompagnamento agli studenti, grazie alle diverse competenze professionali presenti in Ateneo. S.o.s. – Servizio Orientamento Studenti. - Per avere informazioni a tutto tondo sull’Ateneo: offerta formativa, immatricolazioni e iscrizioni, procedure e scadenze, stage, job placement, lingue e informatica, servizi e opportunità. Conosco e scelgo: gruppi parliamone - Per chi vuole immatricolarsi e non ha le idee chiare, per chi vuole riflettere sulle modalità di ingresso nel percorso universitario, per adulti che desiderano riprendere gli studi e vivono l´incertezza della scelta. Servizio di Consulenza psicosociale per l’orientamento - Il servizio offre colloqui di consulenza, ad accesso riservato e gratuito, per rispondere ai bisogni piscologici di orientamento e ri-orientamento in ingresso, in itinere e in uscita Counselling psicologico - Per chi sente la necessità di uno spazio di approfondimento e chiarificazione personale rispetto ad impasse che interferiscono con il proseguimento degli studi e la piena realizzazione delle proprie potenzialità. Per suggerimenti più pratici, gli studenti possono vedere i video con i consigli per affrontare lo studio universitario e leggere il decalogo per fare una buona scelta. Per il programma completo dell’Open Day cliccare qui http://www.Unimib.it/upload/gestionefiles/orientamento/openday18052013/openday18maggio
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