Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDì

Pagina1  Pagina2  Pagina3  Pagina4  Pagina5  Web Prodotti e Novità  Pagina7-PolEst 
Notiziario Marketpress di Martedì 06 Aprile 2004
Pagina1
LA RICERCA È IN QUESTO MOMENTO PARTE DELL'IDENTITÀ EUROPEA, DICHIARA IL MEMBRO USCENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO ROLF LINKOHR  
 
Bruxelles, 6 aprile 2004 - Negli ultimi venticinque anni del secolo, Rolf Linkohr ha operato in qualità di membro tedesco del Parlamento europeo, e nel corso di questo periodo ha assistito a grandi cambiamenti nell'approccio della Comunità verso la scienza e la tecnologia. Il Dott. Linkohr ha confermato di aver programmato di lasciare l'incarico prima delle prossime elezioni del Parlamento europeo del 10 giugno, ma prima che questo avvenga, Cordis News gli ha chiesto in che modo si sono evolute le politiche dell'Ue verso la ricerca nel periodo in cui egli è stato in carica. "25 anni fa, il bilancio dell'Unione riservato alla ricerca ammontava a 120 milioni di euro all'anno, attualmente raggiunge oltre 4 miliardi di euro annui - è un grande salto in avanti," afferma. Il Dott. Linkohr ha aggiunto di augurarsi che la prossima generazione dei responsabili politici europei possa seguire in futuro questo stesso andamento. "Questa è la cosa più importante." Ugualmente rilevanti, tuttavia, sono i cambiamenti nelle opinioni a cui il Dott. Linkohr ha assistito sin dal suo arrivo a Bruxelles nel 1979. "All'inizio, le opinioni nazionali erano predominanti, ma adesso è stata realizzata una rete europea. Il concetto di Spazio europeo della ricerca [Ser] dimostra che nei nostri approcci siamo molto più europei di prima. "La ricerca non è più solamente un sistema tecnico volto a risolvere le problematiche, è diventata parte dell'identità europea," ha affermato. Il Dott. Linkohr ha notato inoltre un cambiamento di atteggiamenti tra i leader degli stati appartenenti all'Ue. I governi sono consapevoli che il successo e la crescita futura dipendono dagli impegni realizzati nel settore dell'istruzione, della scienza e della tecnologia, afferma, e i politici sono ora pienamente consci della necessità di investire in ricerca e sviluppo (R&s), anche se non sempre si adoperano per tutto quello che viene richiesto. "Se non altro esiste un senso di consapevolezza sulla mancanza di iniziative," ha aggiunto il Dott. Linkohr. Una delle battaglie più importanti che egli ha condotto negli ultimi mesi è stato il suo tentativo di aumentare in modo significativo la proporzione del bilancio dell'Ue impiegato a favore della ricerca. La sua relazione sull'iniziativa, adottata dal Parlamento nel novembre 2003, chiede un aumento del 70 per cento del bilancio del Programma Quadro, nonché la costituzione di un Consiglio europeo per la ricerca (Cer) allo scopo di aumentare il sostegno finanziario a favore della ricerca di base. "Anche se il Parlamento sostiene le coraggiose proposte avanzate dalla Commissione nelle sue prospettive finanziarie, bisognerà attendere e vedere cosa accadrà nel momento in cui le proposte saranno sottoposte al Consiglio," dichiara il Dott. Linkohr. "Non si tratta solo di una questione di denaro, ma anche del modo in cui viene strutturato il sostegno dell'Eu per la ricerca," afferma. Il Dott. Linkohr ha illustrato a Cordis News la sua visione di una politica di ricerca europea fondata su tre fattori di base. Innanzitutto, il Programma Quadro, realizzato principalmente per sostenere la ricerca applicata. A seguire il Cer, sebbene egli ammetta la necessità di maggiori dibattiti sulla struttura di un tale organismo. Per quanto concerne il terzo fattore, il Dott. Linkohr propone la realizzazione di un'area europea di innovazione, o consiglio, allo scopo di migliorare la capacità di ricerca e innovazione delle piccole e medie imprese (Pmi) in Europa. "Le Pmi rappresentano in Europa il nostro vero punto debole," sostiene. Un altro settore in cui l'Europa ha riscontrato diverse difficoltà è stato quello relativo alla valutazione della ricerca dal punto di vista etico. "I dibattiti sull'etica della ricerca nel campo della biotecnologia, dell'energia nucleare e delle cellule staminali hanno nuovamente messo a nudo le nostre sensibilità nazionali. Se vogliamo un vero Ser, bisognerà cercare dei compromessi a livello europeo," dice il Dott. Linkohr. L'unità di valutazione delle opzioni scientifiche e tecnologiche del Parlamento Europeo, che il Dott. Linkohr ha guidato dal 1989 al 1994, ha aiutato a sollevare le questioni etiche a livello europeo, ha affermato, e anche la Commissione ha fatto molto in tal senso, pur essendo egli ancora convinto che questo argomento richiederebbe maggiore attenzione. Chiamato a identificare qualunque altra zona in cui l'Ue abbia necessità di migliorare i suoi interventi, il Dott. Linkohr ha sottolineato l'importanza di una collaborazione globale, in modo particolare con il mondo in via di sviluppo. "Esiste un background culturale e filosofico nella ricerca - un senso di curiosità e ottimismo - che deve essere riconosciuto. [...] Se saremo in grado di condividere questo impegno con il resto del mondo, potrebbe rappresentare una nuova rinascita, con l'Europa a rappresentare il nuovo punto focale per la ricerca nel mondo. " Il Dott. Linkohr ha voluto dare un messaggio ai nuovi Parlamentari europei (Pe) e ai membri della Commissione che rileveranno il testimone dai loro predecessori: "Dovranno essere rigidi sulle loro prospettive finanziarie, battersi per una maggiore importanza della ricerca, e procurarsi degli alleati nella lotta per destinare una quota superiore del bilancio comunitario alla R&s." Quando abbiamo chiesto al Dott. Linkohr cosa avesse programmato di fare a giugno al termine del suo incarico presso il Parlamento europeo, ha risposto che, per il momento, non aveva fatto ancora programmi concreti. "Qualunque cosa io faccia, il mio obiettivo sarà sempre quello di lavorare a favore di questo progetto europeo. Non smetterò mai di promuovere la scienza e la tecnologia in Europa," ha concluso. Infolink: http://www.Linkohr.de/  
   
   
LA GERMANIA DÀ IL BENVENUTO AL SETTIMO CENTRO D'IMPRESA E INNOVAZIONE  
 
Bruxelles, 6 aprile 2004 - Il Centro di Tecnologia di Ludwigshafen (Tzl) in Germania celebra il suo nuovo status di Centro Europeo d'Impresa e Innovazione (Cii). Il centro sarà noto come Cii Rhein-neckar Dreieck. L'accreditamento riconosce l'attenzione del Tzl alle esigenze delle piccole e medie imprese, oltre alle sue strutture di consulenza e di supporto, ha affermato il Segretario di Stato per l'Economia, Harald Glahn. Gli stretti legami del Tzl con le reti regionali e internazionali hanno contribuito al conferimento dello status di Cii. "Per noi la certificazione del Tzl come Centro d'Impresa e Innovazione rappresenta un apprezzamento e un riconoscimento," ha spiegato il sindaco di Ludwigshafen, Wilhelm Zeiser. "Ciò significa che potremo agire sulla scena europea e aiutare, ad esempio, le imprese start-up in altri paesi europei. D'altro canto, contiamo naturalmente sui finanziamenti europei che sosterranno, a loro volta, il nostro lavoro." Il nuovo Cii porta a sette il numero di centri nel territorio tedesco, cinque dei quali situati nell'ex Germania Est. Infolink: http://www.Tz-lu.de  
   
   
SCRIVERE UNA PROPOSTA DI SUCCESSO PER IL PQ6  
 
Bruxelles, 6 aprile 2004 - Un seminario sulla "strada verso una proposta di successo per il Sesto Programma Quadro (Pq6)" si svolgerà a Taastrup, Danimarca, il 19 maggio. Il seminario affronterà i seguenti argomenti: il Sesto Programma Quadro; i tipi di progetti selezionati per i finanziamenti; come scrivere una proposta di successo per il Pq6; le esperienze di una società privata nella fase di proposta; la selezione e valutazione delle proposte; i contratti Ue per i progetti in base al Pq6. L'evento è organizzato dall'Eurocentre, l'Istituto di Tecnologia Danese. Per informazioni, contattare: Jan Corner-walker , Tel: +45 7220 2963 , E-mail: jcw@eurocenter.Info  , http://www.Eurocenter.info  
   
   
UNIONCAMERE E R&S-MEDIOBANCA AVVIANO UN PROGETTO DI VALUTAZIONE DELLE PMI ITALIANE  
 
Milano, 6 aprile 2004 - L'unioncamere e la Ricerche e Studi (R&s) di Mediobanca hanno firmato un accordo con l'obiettivo di mettere a punto un modello di valutazione della solidità finanziaria delle piccole e medie imprese italiane, anche in relazione all'entrata di vigore dei nuovi accordi di Basilea (Basilea 2). E' previsto che la prima fase dell'iniziativa porti nei prossimi mesi alla predisposizione di una procedura per l'assegnazione di un punteggio alle imprese ricavato dalla combinazione di indicatori economico-finanziari. Il lavoro si avvarrà delle competenze sviluppate da R&s e dal Centro Studi Unioncamere nel trattamento di banche dati sulle imprese e nelle analisi economiche e finanziarie delle aziende appartenenti all'industria, al commercio e ai servizi. La procedura sarà messa a disposizione delle stesse imprese attraverso le Camere di Commercio.  
   
   
UBS ACQUISTA LA QUOTA DEL 20% IN MOTOR-COLUMBUS DETENUTA DA RWE LA BANCA DIVENTA COSÌ AZIONISTA DI MAGGIORANZA  
 
Zurigo / Basilea, 6 aprile 2004 - Ubs acquista da Rwe un pacchetto complessivo composto da 101 200 azioni al portatore di Motor-columbus a un prezzo di Chf 3700 per azione e da 37 253 azioni nominative di Aar e Ticino Sa di Elettricità (Atel) a un prezzo di Chf 1220 per azione. La quota acquistata va ad aggiungersi a quella del 35,6% già detenuta in Motor-columbus da Ubs, che così raggiunge una partecipazione complessiva del 55,6% nella stessa. In conformità agli statuti di Motor-columbus (clausola di opting out), Ubs rinuncerà a sottoporre un'offerta di acquisto obbligatoria agli azionisti di Motor-columbus. Motor-columbus detiene a sua volta una partecipazione del 58,5% in Atel. A seguito dell’acquisto della quota maggioritaria di Motor-columbus e quindi, indirettamente, dell’assunzione del controllo di Atel, Ubs dovrà sottoporre un’offerta di acquisto obbligatoria di Chf 1230 per azione agli altri azionisti Atel. Questo prezzo risulta pari al corso medio di apertura degli ultimi 30 giorni di negoziazione alla Swx Swiss Exchange. Con questa transazione, Ubs crea le premesse ottimali per mantenere il valore della sua partecipazione non strategica in Motor-columbus e per cosi rivendere tale quota ad un investitore strategico da una forte posizione di maggioranza, nell’ottica di realizzare una soluzione duratura e industrialmente opportuna per entrambe le aziende. La transazione sarà perfezionata previa autorizzazione da parte delle preposte autorità garanti della concorrenza. La Commissione delle offerte pubbliche di acquisto deve ancora decidere se richiedere a Ubs il lancio di un’Opa per la Società Elettrica Sopracenerina (Sopracenerina), affiliata di Atel. Prevedibilmente nel secondo quartale 2004, Motor-columbus sarà integralmente consolidata nel conto economico di Ubs, ove sarà iscritta in una categoria separata.  
   
   
UBS: LA CONGIUNTURA SVIZZERA RIACQUISTA SLANCIO  
 
Zurigo, 5 aprile 2004 - Grazie a forti impulsi dall’estero, nel primo trimestre l’industria svizzera ha registrato un flusso consistente di ordini e una notevole crescita dei fatturati. Anche la domanda interna ha evidenziato una dinamica chiaramente positiva. Dall‘ultimo sondaggio aziendale condotto da Ubs risulta che la forte ripresa proseguirà anche nel secondo trimestre. Nel primo trimestre 2004 la situazione nell’industria svizzera si è visibilmente rischiarata. Sullo sfondo di una congiuntura mondiale nuovamente in ripresa, gli ordini in entrata sono nettamente aumentati e sui principali mercati le vendite sono cresciute sensibilmente. Il rilancio dell’economia appare quindi ampiamente supportato. Il fatto che l’industria elvetica abbia imboccato un percorso di crescita positivo emerge dal sondaggio condotto a marzo da Ubs presso circa 300 imprese industriali, nonché dall’indicatore della congiuntura Ubs calcolato su questa base. Questo barometro di tendenza mostra in modo assolutamente attendibile, con due trimestri di anticipo rispetto ai dati ufficiali sul prodotto interno lordo (Pil), l’andamento a breve termine del prodotto interno lordo. Se nell’ultimo trimestre 2003 l’economia svizzera ha ristagnato rispetto all’anno precedente, i dati più recenti segnalano per il primo semestre 2004 una crescita chiaramente positiva del 2% circa. Dinamica in accelerazione Le ambiziose aspettative nutrite a fine anno dalle società per gli ordini in entrata, la produzione e il fatturato sono state pienamente soddisfatte nel primo trimestre dell’anno. Negli ultimi mesi, il numero crescente d’investimenti in impianti di produzione ha conferito un forte slancio in particolare all’industria metalmeccanica, metallurgica ed elettrotecnica. Se nell’ultimo trimestre del 2003 solo il 40% delle aziende intervistate ha registrato un aumento degli ordini in entrata (contro un 28% di aziende con un calo degli ordinativi), la relativa quota è aumentata nel 1° trimestre del 2004 a oltre il 50% (mentre soltanto il 15% circa delle società accusano un calo degli ordinativi). Nel confronto settoriale, l’industria dei beni d’investimento si è così trasformata nella locomotiva della crescita. Anche chimica, farmaceutica, materie sintetiche e generi alimentari hanno evidenziato una forte ripresa. Soltanto l'industria tessile, il cui andamento degli affari è addirittura rallentato in misura marcata, è rimasta nell'ombra della ripresa. A fronte dell’aumento degli ordinativi, la produzione industriale è tornata a espandersi dopo nove trimestri di contrazione. Nel contempo sono aumentate anche le scorte di lavoro. I ricavi, stabilizzatisi per la prima volta dopo molto tempo, e l’attenuarsi delle pressioni sui prezzi sono validi indizi di un rafforzamento della ripresa industriale. Spinte di crescita ancora intatte Le aspettative per il secondo trimestre sono tuttora ottimistiche. È addirittura attesa una tendenza al rialzo ancora più accentuata. Soprattutto gli ordini in entrata dall’estero dovrebbero aumentare sensibilmente, ma anche la domanda interna è valutata molto positivamente. Nel complesso, il 50% delle società prevede un aumento del fatturato, mentre solo il 9% si aspetta un calo. Le imprese industriali intervistate da Ubs prevedono pertanto una nuova estensione della produzione. La situazione degli utili migliora progressivamente, mentre le pressioni sui prezzi si allentano chiaramente. Non si profila peraltro ancora un’inversione di tendenza della domanda di manodopera. Le aziende si vedono tuttora costrette a ridurre i propri organici. Negli ultimi trimestri, nell’ambito del personale è tuttavia diminuita la predominanza di comunicazioni negative a favore di quelle positive. Solo l’industria chimico-farmaceutica e orologiera prevedono un modesto fabbisogno aggiuntivo di collaboratori per i mesi da aprile a giugno. L’ottimismo pervade tutti i settori I comparti industriali sono concordi nel giudicare con fiducia le loro prospettive per i prossimi mesi. In tutti i settori analizzati da Ubs si prevede un aumento degli ordinativi. Le forze propulsive restano intatte soprattutto nell’industria dei beni d’investimento. Anche nel secondo trimestre questo settore conta pertanto sulla crescita delle attività più cospicua nel confronto settoriale. Anche chimica e farmaceutica, industria orologiera e aziende produttrici di materie sintetiche si mostrano molto fiduciose, mentre i settori cartario, tipografico e grafico e l’industria tessile prevedono un’evoluzione inferiore alla media degli ordini in entrata, della produzione e del fatturato. In generale, i ricavi si mostrano tuttavia meno dinamici dei fatturati.  
   
   
BORSA ITALIANA: BIT MONTHLY FLASH MARZO 2004  
 
Milano, 6 aprile 2004 - Nel mese di marzo 2004 il listino azionario è stato interessato dalla revoca di tre società: per la Borsa Cirio (5 marzo, insussistenza dei requisiti) e Locat (9 marzo, a seguito di Opa residuale); per il Nuovo Mercato Gandalf (29 marzo, insussistenza dei requisiti). Il numero totale di società quotate a fine marzo 2004 è di 276. L'8 marzo sono anche state revocate dalla Borsa le azioni di risparmio Intek, a seguito della conversione in ordinarie. Scambi di obbligazioni del Mot in crescita (media giornaliera 33,2 milioni di euro, +6,4% su febbraio). Scambi delle obbligazioni Euromot sempre elevati, con una media di 17,6 milioni di euro al giorno (-8,5% su febbraio ma quarto mese di sempre e +19,5% su marzo 2003). Scambi di titoli di Stato attestati a una media giornaliera di 596,5 milioni di euro (-15,0% su febbraio ma +16,0% su marzo 2003). Scambi dell'After Hours in crescita, con una media giornaliera di 39,1 milioni di euro (+16,1% su febbraio) e di 5.900 contratti (+18,2% su febbraio). Record di scambi sull'Idem per i derivati azionari con una media giormaliera di 88.200 contratti standard, il dato più elevato dal marzo 2003 e terzo mese di sempre (+43,1% su febbraio). Il totale mensile ha superato per la prima volta i due milioni di contratti standard. Tutti gli strumenti negoziati sono stati interessati da una forte crescita: i futures su indice sono saliti a 18.000 contratti standard al giorno (+57,1% su febbraio); i mini-futures a 8.500 (+45,9%); le opzioni su indice a 11.400 (+26,5%); i futures su azioni a 3.700 (+233,9%); le opzioni su azioni a 46.700 (+36,2%). Per le opzioni su azioni si tratta del dato mensile più elevato dal maggio 2001 e del terzo di sempre. Da lunedì 22 sono negoziati futures e opzioni sull'indice S&p/mib; come prevedibile, vista la presenza di scadenze a partire da settembre, i volumi sono per il momento contenuti e vedono prevalere l'operatività delle opzioni. Scambi di azioni in crescita sia in termini di contratti (156.300 al giorno, +8,1% su febbraio) che di controvalore (media giornaliera di 3,39 miliardi di euro, +18,0% su febbraio). In forte crescita le azioni della Borsa che, con una media giornaliera di 3,32 miliardi di euro, hanno raggiunto il valore più elevato dal novembre 2000. In crescita dai 21.700 euro di febbraio a 23.400 euro la dimensione media degli scambi diurni delle azioni della Borsa, così come quella del Nuovo Mercato, passata dai 5.900 euro a 6.400 (terzo livello di sempre). Etfs in crescita per numero di contratti (media giornaliera di 456, +21,4% su febbraio), in calo per controvalore (media giornaliera di 9,3 milioni di euro, -10,9%). Da rilevare la flessione della dimensione media dei contratti, scesa a 20.400 euro, a testimonianza della crescente caratterizzazione retail del mercato. Quadro analogo per gli scambi di covered warrant e certificates, con la media giornaliera dei contratti in crescita a 17.900 (+8,8% su febbraio, -14,4% su marzo 2003) e del controvalore in calo a 74,1 milioni di euro (-5,9% su febbraio ma +112,1% su marzo 2003). Lunedì 8 marzo 2004 l'indice Mib ha raggiunto il nuovo massimo annuo a 20.554 (+5,5% su fine 2003). E' quindi subentrata una fase di flessione, acuita dalle ripercussioni dell'attentato dell'11 marzo a Madrid, seguita da una nuova ripresa dei corsi, che ha portato l'indice a chiudere il mese a quota 19.868, con una variazione mensile di -1,9%, ma ancora in crescita del 2,0% rispetto alla fine dell'anno precedente. La capitalizzazione a fine marzo 2004 si è portata a 499 miliardi di euro. Nel dettaglio, la Borsa si è attestata a 486,8 Miliardi di euro, il Nuovo Mercato a 7,6 miliardi euro, Mercato Expandi a 4,6 miliardi di euro. L'incidenza sul Pil (37,5% a fine 2003) è passata dal 38,5% al 37,8%. Borsa Italiana Marzo 2004 Bit Monthly Flash  
   
   
CREDITO ARTIGIANO APPROVA IL BILANCIO 2003 POSITIVA EVOLUZIONE DEGLI INDICATORI ECONOMICI MARGINE DI INTERMEDIAZIONE: + 7,7% RISULTATO LORDO DI GESTIONE: + 9,6% UTILE ORDINARIO: + 7%  
 
Milano, 6 aprile 2004 - L'assemblea degli azionisti del Credito Artigiano ha ieri approvato il bilancio di esercizio al 31.12.2003, i cui dati evidenziano una sensibile crescita degli aggregati patrimoniali e la positiva evoluzione dei principali indicatori economici. Il margine di intermediazione cresce del 7,7% su base annua e si determina in 140,7 milioni di euro, il risultato lordo di gestione, pari a 40,5 milioni, evidenzia un incremento del 9,6% e il risultato dell'attività ordinaria, che si rappresenta in 28,5 milioni, registra un progresso del 7% su base annua. Significativa la crescita degli aggregati patrimoniali: + 10% per la raccolta globale, che si attesta a 7.129 milioni di euro, e + 11,9% relativamente agli impieghi alla clientela che complessivamente raggiungono 2.821 milioni. Il dividendo deliberato dall'Assemblea di euro 0,1093 per ciascuna delle n. 122.719.280 azioni con godimento 1.1.2003 sarà posto in pagamento dal 16 aprile 2004 (data stacco 13 aprile 2004). L'assemblea ha altresì provveduto al rinnovo delle cariche sociali per il triennio 2004-2006, determinando in nove il numero dei membri del Consiglio di Amministrazione. Il nuovo Consiglio risulta così composto: Giovanni Colombo, Giovanni De Censi, Carlo Feltrinelli, Miro Fiordi, Antonio Magnocavallo, Felice Martinelli, Angelo Palma, Valter Pasqua, Vincenzo Vedani. Preso atto della volontà del Presidente uscente di non ricandidarsi, l'Assemblea ha unanimemente espresso all'avv. Bassano Baroni la più sentita gratitudine per il prezioso contributo e l'impegno appassionato profusi nel corso del suo mandato. Il Collegio Sindacale per il triennio 2004-2006 risulta così composto: Roberto Campidori - Presidente, Paolo Lazzati e Giuseppe Degrassi, Sindaci effettivi, Gabriele Villa e Alessandro Panno, Sindaci supplenti. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi dopo l'Assemblea, ha nominato Presidente Angelo Palma e confermato Vice Presidente Giovanni De Censi. Il Consiglio di Amministrazione ha quindi positivamente valutato la sussistenza dei requisiti di indipendenza, quali stabiliti dal Codice di Autodisciplina delle società quotate relativamente agli amministratori non esecutivi, tenuto conto delle informazioni fornite dagli interessati - in particolare dagli Amministratori neo nominati - e dei criteri adottati dalla società coerentemente ad analoghi comportamenti nell'ambito del Gruppo Credito Valtellinese. In sede straordinaria l'Assemblea ha approvato alcune modifiche statutarie principalmente connesse all'entrata in vigore del nuovo diritto societario.  
   
   
CREDITO SICILIANO: L'ASSEMBLEA DEI SOCI APPROVA IL BILANCIO 2003 UTILE NETTO A 1,1 MILIONI DI EURO DIVIDENDO DI 0,10 EURO PER AZIONE  
 
Acireale, 6 aprile 2004 - Si è svolta venerdì 2 aprile, alla presenza di un'ampia rappresentanza degli oltre 4000 soci, l'Assemblea degli Azionisti del Credito Siciliano. In sede ordinaria l'Assemblea ha approvato il bilancio di esercizio, deliberando la distribuzione di un dividendo di 0,10 euro per azione che sarà messo in pagamento il 16 aprile 2004 mentre nella seduta Straordinaria l'Assemblea ha approvato alcune variazioni statutarie finalizzate all'adeguamento dello statuto alla nuova disciplina societaria. Il bilancio dell'esercizio 2003, che manifesta una crescita generalizzata dei dati patrimoniali, evidenzia una raccolta diretta, pari a 1.917 milioni di euro, in aumento del 4,1% rispetto ai 1.842 milioni del dicembre 2002. La raccolta indiretta è cresciuta del 19,1% attestandosi a 1.230 milioni di euro contro 1.033 milioni del precedente esercizio; la raccolta globale, in incremento del 9,5%, passa dai 2.874 milioni di euro del 2002 a 3.147 milioni. Positivo l'andamento degli impieghi alla Clientela pari a 1.329 milioni di euro in crescita del 14,5% rispetto ai 1.161 milioni di fine 2002. Il margine di interesse, pur in presenza di una dinamica discendente dei tassi, si attesta a 68 milioni di euro in crescita del 2,5% rispetto al dicembre 2002, il margine di intermediazione, grazie al positivo contributo dei ricavi da servizi, raggiunge 108,6 milioni di euro in crescita del 4,4% rispetto a 104,1 milioni dell'esercizio precedente; i costi di gestione, pari a 87,9 milioni di euro, evidenziano una diminuzione dello 0,3% rispetto al dato di fine 2002. Il risultato lordo di gestione si attesta a 10,4 milioni di euro in crescita del 60,2% rispetto ai 6,5 milioni di euro di fine 2002. L'utile delle attività ordinarie, al netto di ammortamenti, rettifiche e accantonamenti complessivamente pari a 7 milioni di euro, è di 3,4 milioni euro, contro i 2 milioni dello scorso anno. L'utile netto, tenuto conto dei componenti straordinari per 2,6 milioni di euro, e delle imposte di esercizio per 4,9 milioni di euro, si attesta a 1,1 milioni di euro a fronte di un risultato dell'esercizio 2002 in sostanziale pareggio. L'assemblea ha deliberato di fissare in nove il numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione per il triennio 2004-2006. Ad affiancare gli amministratori Luciano Camagni, Mario Cotelli, Giovanni De Censi, Miro Fiordi, Antonio Leonardi, Carlo Negrini, Antonio Pogliese, confermati nella carica, sono stati nominati nuovi Consiglieri Vito Branca e Carlo Sorci. Il Collegio Sindacale per il triennio 2004-2006 risulta così composto: Giovanni Licciardi, Presidente, Angelo Garavaglia e Rosario Sorbello, Sindaci effettivi, Francesco Faraci e Alessandra Foti, Sindaci supplenti. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi al termine dell'Assemblea, ha riconfermato Presidente Giovanni De Censi, Vice Presidente e Amministratore Delegato Carlo Negrini.  
   
   
GRUPPO GENERALI: RISULTATI ECONOMICI E FINANZIARI 2003 ROEV NORMALIZZATO MIGLIORA A 10,8% DAL 9,2% DELL’ESERCIZIO 2002 VALORE COMPLESSIVO DELLA NUOVA PRODUZIONE IN CRESCITA A 547 MLN (+15%)  
 
Trieste, 6 aprile 2004 - Nel corso dell’incontro con la comunità finanziaria che si è tenuto ieri a Londra, gli Amministratori Delegati del Gruppo Generali Sergio Balbinot e Giovanni Perissinotto hanno illustrato i risultati dell’esercizio 2003 e hanno indicato gli obiettivi economici e finanziari per l’esercizio 2004, nell’ambito del Piano Industriale triennale 2003 - 2005. Nel presentare i dati relativi all’esercizio 2003 sono stati comunicati al mercato il valore del portafoglio esistente e il valore della nuova produzione relativi al business vita e alle operazioni di risparmio gestito per conto terzi, certificati da Tillinghast-towers Perrin, società internazionale di consulenza attuariale. Come di consueto, tali valori sono calcolati al netto delle tasse, della riassicurazione esterna, del costo del margine di solvibilità e degli interessi delle minoranze. Il Return on Embedded Value normalizzato (Roev), il principale indicatore di performance della società, che evidenzia la creazione di valore per gli azionisti, sale a 10,8% (9,2% nel 2002), superando il target di 9,8% per il 2003 fissato nel Piano Industriale. Il risultato raggiunto è stato determinato dal sostanziale miglioramento della combined ratio nei rami danni e del valore della nuova produzione nel ramo vita. L’embedded Value (Ev) a fine 2003 si è attestato a 21.938 milioni con un incremento di 1.251 milioni (+6%) rispetto ai 20.687 milioni del 2002. La crescita dell’Embedded Value in valore assoluto risulta superiore a quella prevista per il 2003 nel Piano Industriale. Tuttavia, la cifra si attesta ad un valore inferiore rispetto all’obiettivo di 22,7 miliardi, a causa di una stima del valore di partenza di Ev per il 2002, superiore a quello poi effettivamente registrato a fine 2002, in conseguenza di un valore di mercato degli attivi minore rispetto a quanto ipotizzato. Il capitale economico ha evidenziato una redditività del 11% nel vita e malattie, del 12% nei danni e del 12,3% nel risparmio gestito. Il capitale in eccesso è risultato stabile a 1,7 miliardi. Il valore della nuova produzione, inclusivo delle operazioni di risparmio gestito, ha superato l’obiettivo di 503 milioni fissato nel Piano Industriale per il 2003, raggiungendo i 547 milioni con una crescita del 15% rispetto ai 476 milioni nel 2002. In particolare, il valore della nuova produzione vita ha raggiunto i 504 milioni in crescita del 17,3% (430 milioni nel 2002) con un incremento dei margini netti, passati da 16,5% a 17,9%. Al miglioramento dei margini netti hanno contribuito in maniera significativa l’andamento dell’Italia e le incisive azioni finalizzate al recupero di redditività rispetto all’espansione dei volumi sui mercati esteri. Il valore della nuova produzione delle operazioni di risparmio gestito è stato pari a 43 milioni rispetto ai 46 milioni del 2002. Il valore certificato del portafoglio esistente (Vif), che comprende quello relativo alle operazioni di risparmio gestito, si è attestato a 9,1 miliardi con una crescita del 6,4% rispetto agli 8,5 miliardi nel 2002. Il valore del portafoglio vita si è mostrato in crescita del 7,6% attestandosi a 8,5 miliardi (7,9 miliardi nel 2002). Il valore delle operazioni di risparmio gestito è risultato pari a 621 milioni rispetto ai 677 milioni nel 2002. Inoltre saranno indicati gli obiettivi economici e finanziari per l’esercizio 2004. In particolare: Premi lordi consolidati 53,3 miliardi; Combined ratio 102,1%; Valore della nuova produzione 580 milioni; Embedded Value 23,5 miliardi; Roev normalizzato10,9 %; Utile netto 1.203 milioni.
31.12.2002 31.12.2003 Target 2003 Target 2004
Premi consolidati (mld) 46,9 49,6 47,9 53,3
Combined Ratio 107,9% 103,3% 104,2% 102,1%
Utile netto (mln) -754 1.015 931 1.203
Valore Nuova Produzione (mln) 476 547 503 580
Embedded Value (mld) 20,7 21,9 22,7 23,5
Roev normalizzato 9,2% 10,8% 9,8% 10,9%
Glossario: Combined Ratio = incidenza sinistralità (loss ratio) e spese complessive (expense ratio: spese di acquisizioni + spese generali) su premi; Patrimonio netto rettificato = patrimonio netto + plus/minus valenze latenti nette + riserve di perequazione – attivi immateriali – dividendo; Embedded Value = patrimonio netto rettificato + Valore del portafoglio esistente; Valore del portafoglio = valore attuale degli utili futuri attesi dei contratti in portafoglio Roev = ritorno sull'embedded value; Capitale in eccesso = ammontare di cui l'embedded value eccede il capitale economico del Gruppo Capitale economico = capitale di rischio + valore del portafoglio esistente;
 
   
   
ASSOGESTIONI: ANTICIPAZIONI SUI DATI DEL MESE DI MARZO 2004 FONDI COMUNI: RACCOLTA POSITIVA A MARZO +604 MILIONI DI EURO  
 
 Milano, 6 aprile 2004 - Primavera positiva per i fondi comuni d’investimento che a marzo tornano in nero con una raccolta di +604 milioni di euro. Obbligazionari protagonisti del mese grazie ad un balzo di oltre 1,2 miliardi di euro in territorio positivo. Continua la crescita dei flessibili. Dopo nove mesi in positivo gli azionari scendono sotto la parità. Segno meno per i fondi di liquidità e per i bilanciati. Nell’insieme di tutti fondi (italiani, lussemburghesi e esteri) per le macro categorie si registra: Azionari raccolta netta negativa per -700 mln. Di euro; Bilanciati raccolta netta negativa per -151 mln. Di euro; Obbligazionari raccolta netta positiva per +1.224 mln. Di euro; Di Liquidità raccolta netta negativa per -606 mln. Di euro; Flessibili raccolta netta positiva per +837 mln. Di euro. La raccolta netta, per tipologia giuridica, è così costituita: I fondi armonizzati hanno registrato una raccolta netta negativa per –1.533 mln. Di euro. I fondi non armonizzati (riservati, speculativi esteri/italiani e altri) hanno registrato una raccolta netta positiva di circa +763 mln. Di euro. I fondi e gli organismi di diritto estero costituiti da intermediari italiani hanno registrato, in Italia, una raccolta netta positiva per circa +1.201 mln. Di euro. I fondi lussemburghesi storici hanno registrato una raccolta netta positiva per circa +173 mln. Di euro. I Fondi di fondi, che non vengono inclusi nei totali per evitare duplicazioni, hanno registrato nel mese di marzo una raccolta netta positiva per circa +1.035 mln. Di euro e un patrimonio pari a 10.513 mln. Di euro. Il patrimonio dei fondi armonizzati di diritto italiano risulta, a fine marzo, di circa 378.411 mln. Di euro. Il patrimonio dei fondi non armonizzati (riservati, speculativi esteri/italiani e altri) è pari a 13.590 mln. Di euro. Il patrimonio dei fondi e organismi di diritto estero degli intermediari italiani è di 97.406 mln. Di euro. Il patrimonio dei fondi lussemburghesi storici è di 27.266 mln. Di euro. Complessivamente il patrimonio gestito dalle forme collettive degli intermediari italiani ammonta, a fine marzo, 516.673 mln. Di euro. I dati riportati nel presente comunicato sono provvisori e suscettibili di variazioni. Martedì 6 aprile Assogestioni renderà pubblici i risultati completi e definitivi.  
   
   
IL LINGUAGGIO DEI SEGNI: I RITI DELLA VECCHIA BORSA  
 
Milano, 6 aprile 2004 - Un linguaggio fatto di gesti, posizioni, percorsi spaziali, distanze interpersonali, abbigliamento, tono e livello di voce degli operatori: una rete di regole non scritte, ma radicate nell'identità professionale degli operatori e nella loro competenza. E’ il linguaggio delle grida nella tumultuosa sala delle contrattazioni che ha preceduto l’attuale Borsa telematica: il tessuto di segni la cui comprensione permetteva il corretto svolgersi delle comunicazioni, della compravendita dei titoli, delle interazioni personali in quel contesto caotico e turbolento che era la Borsa gridata. Se ne è parlato oggi alla presentazione del libro “La lingua del tumulto. Un'archeologia dei saperi di Borsa”, promosso dalla Camera di commercio di Milano, dal Comitato direttivo degli agenti di cambio di Milano, dalla Borsa Italiana Spa, dal Centro per la cultura d’impresa in collaborazione con il Ministero per i beni e le attività culturali, il Ministero dell’economia e delle finanze e con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (a cura di: Ruggero Eugeni e Nevina Satta). “La Camera di commercio ha un legame profondo con la Borsa Valori - ha dichiarato Massimo Sordi, vice presidente della Camera di commercio di Milano -. Dalla sua nascita nel 1808, la Borsa era ospitata dalla Camera di commercio, prima nella sede storica di Palazzo Giureconsulti, in piazza Mercanti, accanto a piazza Duomo, oggi sede della Camera di commercio per incontri e convegni. Poi dagli anni Trenta nella moderna sede, il Palazzo delle Borse della Camera di commercio, in piazza Affari. Una forma importante di regolazione del mercato, quella che avviene attraverso la Borsa, al cui avvio e rafforzamento ha partecipato anche la Camera di commercio, istituzione del mercato”. Il libro “La lingua del tumulto. Un'archeologia dei saperi di Borsa”. Oggi la Borsa gridata rappresenta una forma di archeologia della contrattazione perché superata dalle innovazioni portate dalla rivoluzione telematica degli anni Novanta e dal relativo silenzio. Il linguaggio delle grida è stato analizzato e ricostruito, con metodo sociosemiotico, attraverso le interviste con gli operatori e una ricerca iconografica che ha reso possibile la riproduzione di gesti, flussi comunicativi e gli spazi del parterre costruendo un dizionario ragionato. Le immagini dell’archivio storico della Fondazione Corriere della Sera forniscono un’ampia panoramica degli anni della Borsa gridata. Le tavole iconografiche con disegni originali di Gigi Vitale riproducono fedelmente i gesti rappresentanti le diverse tipologie del titolo, le azioni dell’operatore e gli indicatori di stato del mercato, nonché i gesti numerici, alfabetici e traspositivi.  
   
   
INDUSTRIA MECCANICA E SICUREZZA: UN CONNUBIO INDISPENSABILE  
 
Milano, 6 aprile 2004 - Fornire strumenti utili per i datori di lavoro e per gli stessi operatori di macchinari complessi: questo era l’obbiettivo, raggiunto, del seminario gratuito promosso dal Sole 24 ore e organizzato da Anima, Italianmec e Adv boucle & Partners nell’ambito del più ampio tema della sicurezza. E’ da tempo, infatti, che il sistema Anima organizza per le aziende meccaniche e Pmi dei corsi di formazione su queste tematiche, con lo scopo di fornire loro elementi utili per destreggiarsi nella crescente selva di leggi, direttive e regolamenti che caratterizzano questo settore . Nell’incontro del due aprile scorso, in particolare, sono stati affrontati temi importanti come l’adeguamento delle macchine utilizzate e la responsabilità del datore di lavoro in merito all’aggiornamento secondo le legislazioni nazionali e comunitarie in vigore. Grazie all’ausilio di Silaq ed Hermes si sono comprese le leggi e le normative di adeguamento cui i datori di lavoro devono sottostare e sono stati analizzati nello specifico anche i processi di manutenzione e di modifica strutturale cui sono sottoposti i macchinari per garantirne il corretto funzionamento ed aumentarne la sicurezza generale. Si è evidenziato quando è necessario intervenire e quando invece le macchine non richiedono alcun intervento perché marcate Ce, risultando in questo modo pienamente rispondenti a tutti i requisiti sulla sicurezza di chi vi opera. All’attività teorica si è affiancata anche la presentazione di una breve case history riguardante l’adeguamento tecnico dei macchinari più diffusi ed utilizzati nell’industria meccanica italiana che ha consentito di analizzare in maniera semplice e chiara alcuni degli interventi maggiormente richiesti. La sala affollata e il vivo interesse dimostrato dai partecipanti hanno confermato una volta di più che l’argomento è tra i più “sentiti” da parte della moderna industria meccanica nazionale che, anche in questo settore, grazie ad Italianmec, risulta ora preparata e all’avanguardia.  
   
   
PARMALAT FINANZIARIA SPA IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA: PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI AMMISSIONE AL PASSIVO  
 
 Collecchio (Pr), 5 aprile 2004 - In relazione all’approssimarsi della data fissata per la presentazione delle domande di insinuazione al passivo dalla sentenza dichiarativa dell’insolvenza della Parmalat Spa (20 aprile 2004) e Parmalat Finanziaria Spa (30 aprile 2004) si precisa quanto segue: La data fissata per la presentazione delle domande di ammissione al passivo dalle diverse sentenze dichiarative dell’insolvenza 1 non deve essere intesa come termine perentorio in quanto la legge italiana considera comunque tempestive tutte le domande pervenute prima della chiusura dello stato passivo. Data la sua presumibile complessità, si ritiene che la chiusura dello stato passivo richiederà alcune udienze e si concluderà non prima del termine previsto per la presentazione del Programma di Ristrutturazione da parte del Commissario Straordinario (Articolo 4, commi 2 e 3, Legge 39/04). La legge prevede l’obbligo dell’uso della lingua italiana per la domanda di ammissione; per agevolare la presentazione è presente nel sito del Tribunale di Parma (http://web.Ltt.it/tribunale/home.htm) una traduzione in lingua inglese del modulo di domanda. La documentazione allegata alla domanda può essere anche solo in lingua originale: è facoltà del giudice di disporne la traduzione nel caso che alla stessa non provveda la procedura o non vi abbia provveduto, anche in un momento successivo, l’interessato. Il vincolo sui titoli è richiesto al solo fine di evitare la duplicazione delle domande. I titoli possono comunque essere oggetto di vendita in qualunque momento purché ne sia data tempestiva comunicazione al Tribunale da parte del soggetto che ha apposto il vincolo; la revoca del vincolo comporta la non ammissione allo stato passivo definitivo e/o la mancata partecipazione al riparto. L’acquirente del titolo potrà proporre un’autonoma domanda di ammissione. Si precisa che la procedura di verifica dello stato passivo da parte del Giudice Delegato non prevede l’ammissione d’ufficio dei crediti. Essa è invece prevista nell’ipotesi particolare di proposta di concordato. Benché quanto sopra sia relativo alla proposizione delle domande di ammissione al passivo, esso è comunque utile al fine di facilitare la predisposizione degli elenchi dei creditori nel caso in cui il Commissario Straordinario presenti un Programma di Ristrutturazione contenente una proposta di concordato e che esso sia approvato dal Ministro delle Attività Produttive.  
   
   
ACCIAIO COME L’ORO “AUMENTO DEI PREZZI DEL 50/70% DA DICEMBRE 2003, PESANTISSIMO RASTRELLAMENTO CINESE SUL MERCATO DELLE MATERIE PRIME E CENTINAIA DI AZIENDE A RISCHIO DI CHIUSURA  
 
Milano, 6 aprile 2004 - In poco più di tre mesi i prezzi dell’acciaio sono aumentati del 50/70%. E’ questo il dato più eclatante che emerge dall’indagine effettuata dall’ufficio studi Confapi su un campione di 350 aziende metalmeccaniche. Ma la fotografia del settore effettuata dallo studio è quella di un comparto che ha subito un vero e proprio shock e che rischia di essere messo definitivamente in ginocchio con effetti pesantissimi sull’indotto e in particolare l’edilizia. Oltre all’impennata dei costi, infatti, sta diventando drammatica la penuria di materie prime, in particolare minerale ferroso e carbon coke, e l’assenza di una politica europea. “Paghiamo i costi di una stagione di privatizzazioni realizzata in assenza di una politica industriale mirata allo sviluppo delle nostre imprese, che ha reso ancor di più il Paese dipendente dall’estero – ha dichiarato il presidente Broggi durante l’incontro di ieri a Roma fra la Confapi e i rappresentanti della aziende siderurgiche confederali - il quadro che ci si presenta è quello dello spegnimento degli altiforni e del pesante ridimensionamento di un altro settore strategico dell’industria italiana”. La Confapi, quindi, ripropone con urgenza al ministro Marzano di organizzare subito un tavolo di confronto su questo tema, aperto anche a altre realtà industriali, per affrontare la crisi e identificare le linee di politica industriale più idonee. “E’ necessario inoltre – ha proseguito il presidente Broggi – varare provvedimenti già in atto in altri paesi come il divieto di esportazione dei rottami ferrosi, per compensare almeno in parte il forte ridimensionamento delle forniture di minerale ferroso, per le quali siamo completamente dipendenti dall’estero.  
   
   
ALFA ARESE, 15 AZIENDE PRONTE A INSEDIARSI FORMIGONI ILLUSTRA IL "PIANO PER LA MOBILITÀ SOSTENIBILE". UN INVESTIMENO DI 100 MILIONI DI EURO  
 
 Milano, 6 Aprile 2004 - Il presidente della Regione, Roberto Formigoni, ha illustrato (e fatto illustrare dai tecnici) a sindacati, aziende ed enti locali i risultati concreti e molto avanzati sinora raggiunti per il rilancio industriale e occupazionale dell'area di Arese, e in particolare, per il nuovo Polo della Mobilità Sostenibile. Alla riunione erano presenti i rappresentanti delle proprietà delle aree, di aziende interessate ad insediarsi, delle organizzazioni sindacali e degli enti locali e, per la Regione, gli assessori Maurizio Bernardo (Servizi di pubblica utilità), Alberto Guglielmo (Lavoro), Alessandro Moneta (Urbanistica) e Massimo Zanello (Industria). E' apparso ormai ben delineato il quadro degli insediamenti produttivi per la ricerca e per la logistica, con le rispettive localizzazioni e la quantificazione dei posti di lavoro. Nel precedente incontro del 2 dicembre del 2003, il presidente Formigoni aveva annunciato l'intenzione della Tvr, azienda britannica di auto sportive di primaria importanza, di portare ad Arese l'assemblaggio delle proprie auto con guida a sinistra. "E' la prima volta dopo decenni - aveva commentato Formigoni - che un'azienda automobilistica europea, di primaria importanza e con un marchio prestigioso, decide di portare la produzione nel nostro paese". La Tvr ha confermato gli impegni, insieme alle altre 10 aziende. Con investimenti complessivi di 100 milioni di euro su una superficie di 84.000 metri quadrati. In questi mesi altre se ne sono aggiunte, e così sono 15 le imprese pronte a insediarsi nel polo di Arese. La Regione impegna anche cospicue risorse proprie: oltre a quelle già utilizzate per la formazione e la riqualificazione dei lavoratori ex Alfa, stanzia per il polo di eccellenza della ricerca 8,2 mld di euro. Definiti anche i tempi di insediamento e operatività delle aziende: - 11 aziende sui 57mila mq: 18-22 mesi - 4 aziende sui 78mila mq: 12-17 mesi. Tempi che presuppongono la firma della Convenzione (sulla base della legge 30) tra proprietà e Comuni, la quale è necessaria per dare il via alla procedure comunali di autorizzazione. Ed ecco il dettaglio del Piano illustrato dalla Regione. A - Insediamenti industriali - 135.000 mq (78.000+57.000) - 15 aziende: Tvr (assemblaggio auto), Global Engineering (materiali innovativi che sfruttano la fotocatalisi per l'abbattimento dell'inquinamento), Kba (manutenzione impianti), Kleen Up (retrofit per abbattimento inquinanti dagli scarichi veicoli), Microvett (veicoli elettrici e ibridi), Prisco (manutenzione impianti), Sapio (gas tecnici), Start Lab (veicoli elettrici), Technofil(fuel cells), Tecnas (manutenzione impianti), Arconte (servizi di documentazione), più altre 4 aziende che per ora chiedono di non rendere noti i loro nomi). Queste 15 aziende genereranno 400 occupati di cui 150 nuovi B - Centro di ricerca Politecnico/arpa - 20.000 mq; a regime 400 occupati di cui 100 nuovi; C - Consorzio idrogeno (progetti che coinvolgono una decina di imprese) - 20.000 mq con 20 occupati; D - Centrale Aem per teleriscaldamento dei comuni circostanti - 150 occupati di cui 30 nuovi; E - Pista/progetto sicurezza - 91.000 mq; F - Logistica - 481.000 mq (il "Lotto A) - 550 occupati; G - Servizi d'area mensa, pulizie, guardianeria, manutenzioni, ecc. - 50 occupati.  
   
   
IL MARCHIO ERMENEGILDO ZEGNA RAFFORZA LA REDDITIVITÀ DEL GRUPPO: UTILE NETTO DI 39 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 6 aprile 2004 - Il Gruppo Ermenegildo Zegna ha chiuso il 2003, un anno ancora contrassegnato da difficoltà ed incertezze sui principali mercati mondiali, con un utile netto di 39 milioni di euro, in crescita rispetto al 2002 del 4,3%, nonostante un fatturato consolidato di 601 milioni di euro in diminuzione (-9%) rispetto al 2002, per la maggior parte dovuto all’effetto del rafforzamento dell’euro su dollaro, yuan e yen e a dismissioni di attività non strategiche, tra cui la linea uomo di Agnona e Master Loom, l’azienda tessile pratese. Il rapporto tra utile netto/fatturato passa così dal 5,7% al 6,5%. Il fatturato collegato direttamente al marchio Ermenegildo Zegna, peraltro, continua a crescere (+2% a cambi 2002). Il risultato complessivo, in particolare, ha ricevuto un significativo apporto dal buon andamento delle vendite realizzate nei negozi monomarca Zegna (+13%) e nel settore pelletteria (Zefer e Longhi). Il retail cresce in Cina (+21%), Russia (+20%), Giappone (+10%), Brasile e Messico (+23%) e Germania (+20%), mentre segnali positivi arrivano dagli Usa (+5%). La posizione finanziaria netta positiva (71,9 milioni di euro) cresce del 39%, anche per un significativo miglioramento del controllo del circolante, mentre il patrimonio netto sale a 374,2 milioni di euro. Il rafforzamento dei punti di vendita a insegna esclusiva Zegna (392, di cui 142 di proprietà) ha dato un forte contributo alla sostanziale riconferma dei fatturati, riconducibili per l’85% ai prodotti di abbigliamento e agli accessori, mentre il restante 15% proviene dai tessuti. Il 2003 ha visto anche un ulteriore rilevante sforzo di finanziamento di nuovi investimenti per 57 ,5 milioni di euro (+41% rispetto al 2002), realizzati interamente con i mezzi propri. Investimenti che sono stati indirizzati principalmente nell’ampliamento della rete di negozi di proprietà e nelle joint-venture finalizzate allo sviluppo di nuovi mercati di riferimento (come Sharmoon in Cina) e, da ultimo, nell’acquisizione delle rimanenti quote di minoranza della società Guida, titolare del marchio Longhi, marchio prestigioso di abbigliamento in pelle. ‘’Il 2004 si presenta carico di incertezze in Europa, hanno dichiarato Ermenegildo e Paolo Zegna, Amministratori Delegati del Gruppo, mentre registriamo chiari segni di ripresa negli altri paesi industrializzati e di ulteriore sviluppo in paesi emergenti come la Russia e la Cina. Intendiamo affrontare l’esercizio in corso, grazie anche alla buona situazione finanziaria, patrimoniale e manageriale, intensificando gli investimenti nella rete di negozi, scommettendo sulla ripresa Usa e sul consolidamento della crescita del Giappone e degli altri mercati emergenti del Far East, a partire da quello cinese. Importanti aperture, infatti, sono previste già nella prima metà dell’anno a New York, Francoforte, Pechino, Shanghai e Hong Kong. Nel 2004 prevediamo un consolidamento dei risultati complessivi’’.  
   
   
ERG: ESERCIZIO 2003: UTILE NETTO CONSOLIDATO 52 MILIONI DI EURO (+ 58%) DIVIDENDO PROPOSTO: 0,2 EURO PER AZIONE  
 
Genova 29 marzo 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Erg ha approvato il 29 marzo il bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2003 che registra un utile netto pari a 52 milioni di euro, in crescita rispetto ai 33 milioni di euro del 2002 (+ 58%). Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli Azionisti, convocata per il 29 aprile, un dividendo di 0,2 euro per azione che sarà messo in pagamento a partire dal 6 maggio 2004, previo stacco della cedola a partire dal 3 maggio 2004. Il dividendo rappresenta un rendimento pari a 4,95% sul valore medio del titolo 2003. L’amministratore Delegato del Gruppo, Alessandro Garrone, ha commentato: “Siamo soddisfatti dell’utile netto raggiunto nel 2003 che mostra un notevole incremento rispetto all’anno precedente, in conseguenza all’andamento positivo di tutte le nostre attività durante il corso dell’anno. L’indebitamento consolidato del Gruppo è diminuito di 142 milioni di euro, grazie in particolare alla generazione di cassa di Isab Energy. Nei primi mesi del 2004 l’andamento del settore raffinazione costiera è positivo, anche se la debolezza del dollaro continua ad attenuarne i risultati. Il downstream integrato ha iniziato l’anno lievemente al di sotto delle nostre aspettative, in particolare per quanto riguarda i margini sull’attività delle raffinerie di Roma e di Trecate e, in minor misura, i risultati della rete di distribuzione. Il settore energia mostra, nei primi mesi del 2004, un andamento superiore alle nostre previsioni ed in particolare Isab Energy, dopo la fermata parziale dell’ impianto avvenuta tra il mese di dicembre e l’inizio di gennaio, ha ripreso a produrre a pieno regime.” Erg Raffinerie Mediterranee e General Electric Energy hanno firmato un accordo per il quale Ge Energy fornirà una nuova turbina a gas che sarà istallata nella centrale elettrica collegata alla raffineria Isab impianti sud di Priolo. La nuova turbina, che entrerà in produzione nella seconda metà del 2005, permetterà alla centrale di aumentare la potenza disponibile dagli attuali 48 Mw ad un massimo di 99 Mw. L’operazione si inquadra nel piano di investimenti presentato lo scorso ottobre che prevede il repowering delle centrali elettriche collegate alle raffinerie. Erg Petroli ha inaugurato a Roma la prima stazione di servizio alimentata ad energia solare. L’impianto fotovoltaico, posizionato sulla pensilina della stazione di servizio, sviluppa una potenza di circa 10 kW con una produzione annua di circa 13.000 kWh e permette di evitare l’emissione di 9 ton di Co2 per anno. Il progetto si inquadra con coerenza nelle politiche di Gruppo che mirano a migliorare la qualità dei prodotti e servizi forniti, in un’ottica di sviluppo sostenibile, attraverso investimenti specifici e diversificazioni verso fonti di energia rinnovabili.  
   
   
ENAC CONVOCA COMPAGNIE AEREE, GESTORI E ASSOCIAZIONI DI CONSUMATORI PER RISPETTO CARTA DIRITTI  
 
Roma, 6 aprile 2004 - Il Presidente dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, On. Prof. Vito Riggio, rende noto che, immediatamente dopo le festività pasquali, convocherà una riunione con tutte le compagnie aeree operanti in Italia, i gestori aeroportuali, le associazioni dei consumatori, coinvolgendo anche il Comitato consultivo degli operatori e degli utenti dell’Enac, per affrontare il tema del rispetto della puntualità dei voli e della garanzia della qualità dei servizi offerti nell’ambito del trasporto aereo. La riunione rappresenta la prima iniziativa della campagna che sta per essere lanciata dall’Enac per assicurare agli utenti la piena applicazione della Carta dei Diritti del Passeggero, anche in linea con il Regolamento comunitario in materia di over booking e mancato imbarco che entrerà in vigore dall’anno prossimo. L’enac, a tale proposito, organizzerà, a breve, anche una conferenza stampa per la presentazione del Regolamento.  
   
   
L’ENAC RIPRISTINA L’AUTORIZZAZIONE ALLA LUXOR AIR  
 
Roma, 6 aprile 2004 - L’ente Nazionale per l'Aviazione Civile informa di aver ripristinato l’autorizzazione ad operare sul territorio italiano alla compagnia aerea egiziana Luxor Air che era stata sospesa, in via precauzionale, lo scorso 26 marzo a seguito di analogo provvedimento francese per carenze sui sistemi di addestramento dei piloti. L’enac, infatti, ha avuto conferma da parte dell’Autorità per l’Aviazione Civile Francese dell’adozione dei correttivi richiesti a fronte delle raccomandazioni di sicurezza emanate dalla stessa autorità francese. La Luxor Air ha in programma una serie di voli charter dagli aeroporti di Milano Malpensa, Pisa, Torino e Venezia.  
   
   
PER IL GRUPPO AUSTRIAN AIRLINES SPECIALIZZAZIONE E OFFENSIVE STRATEGICHE L’INVERSIONE DI TENDENZA DELL’ULTIMO TRIMESTRE 2003 FA CRESCERE L’EBIT A 63,3 MILIONI  
 
Milano, 6 aprile 2004 - Austrian annuncia per l’anno finanziario 2003 un utile operativo al lordo di tasse e interessi (Ebit) per 63,3 milioni di euro, con forte miglioramento rispetto al 2002, reso possibile grazie ad un insieme di fattori favorevoli. Tra questi, un’evidente crescita del traffico passeggeri derivante da strategie di marketing innovative nell’ambito di un’economia in ripresa nel corso dell’ultimo trimestre, l’attenta politica di contenimento delle spese e la gestione dei cambi, dei tassi di interesse e dei rischi, hanno contribuito alla crescita dell’Ebit. Il tasso di crescita dell’Ebit del Gruppo, pari al 52,9%, si attesta a 63,3 milioni di euro, 21,9 milioni in più rispetto ai 41,4 milioni di euro del 2002. L’utile ante imposte è in crescita, dai 4,2 milioni di euro del 2002 ai 25,7 milioni di euro dell’anno scorso; Austrian Airlines riporta anche quest’anno un considerevole cash flow da attività ordinarie per 345,2 milioni di euro; infine, il coefficiente di riempimento è aumentato considerevolmente anche rispetto al risultato record di 70,5% già raggiunto nel 2002, attestandosi al 71,3%. “Nonostante le difficoltà primi mesi del 2003, siamo riusciti ad invertire il trend negativo, aumentando il nostro Ebit di oltre il 50% e riducendo ulteriormente il debito. Dopo un 2002 dedicato alla riorganizzazione del Gruppo, nel 2003 abbiamo deciso di orientare l’anno finanziario 2003 verso l’ottimizzazione delle nostre strutture e processi, al fine di migliorare le nostre capacità di gestione degli stati di crisi e di rispondere con delle offensive al mercato”, ha commentato Vagn Soerensen, Chief Executive Officer di Austrian Airlines. “Siamo diventati il vettore di riferimento nel mercato dell’Europa Centrale e dell’Est e con l’allargamento a Est dell’Unione Europea potremo sviluppare ulteriormente la nostra crescita. Confidiamo in questa inversione di rotta anche nel futuro del Gruppo”. Dati Finanziari L’ebitdar (utile al lordo di interessi, imposte, ammortamenti e affiitti) ammonta a 420,8 milioni di Euro, mentre l’Ebit (utile al lordo di tasse e imposte) è cresciuto del 52,9% raggiungendo un totale di 63,3 milioni. Dopo la detrazione del risultato finanziario negativo per 37,6 milioni di euro (rispetto al risultato negativo per 37,2 milioni di euro del 2002) l’utile al lordo delle imposte è stato di 25,7 milioni di euro, pari ad un miglioramento di 25,5 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente. A seguito della compensazione delle imposte (il Gruppo ha beneficiato di un rinvio degli obblighi fiscali per 20,3 milioni di euro, l’utile netto si è attestato su 45,8 milioni di euro. Nel 2003, il Gruppo Austrian Airlines ha anche continuato a ridurre il livello di indebitamento. L’ammontare degli interessi generati da posizioni debitorie è stato ridotto di 335,6 milioni di Euro (dall’ottobre 2001 la riduzione è stata di circa 800 milioni), comportando un calo nel tasso di indebitamento dal 290,4% al 217%. Il Gruppo ha migliorato il rapporto tra capitale proprio e attività, passando dal 14,6% al 17%. Inquadrando il bilancio positivo di Austrian Airlines nell’ambito del mercato generale dell’aviazione civile, il Ceo del Gruppo imputa il buon risultato del 2003 alla capacità di reazione della compagnia e alle strategie sviluppate: “Abbiamo seguito il nostro programma per raggiungere gli obiettivi con anticipo rispetto alla concorrenza. Continueremo a muoverci su questa strada, mantenendo con coerenza il nostro orientamento di nicchia, facendo leva sulla nostra strategia di marketing e puntando su un’attenta gestione dei costi. Grazie a queste misure, che hanno già rivelato la loro efficacia, puntiamo ad aumentare il nostro Ebit.
Milioni Di Euro 2003 2002 Variazione +/- % +/-
Fatturato 2.040,1 2.204,4 -164,3 -7,5
Risultato operativo 2.242,7 2.398,0 -155,3 -6,5
Ebitdar 420,8 463,2 -42,4 -9,2
Ebit 63,3 +41,4 +21,9 +52,9
Risultato ante imposte 25,7 +4,2 +21,5 -
Utili/perdite netti per l’anno 45,8 +42,8 +3,0 +7,0
Totale di bilancio 3.546,1 3.829,4 -283,3 -7,4
Interessi derivanti da posizioni debitore 1.936,0 2.271,6 -335,6 -14,8
Cash flow da attività ordinarie 345,2 520,9 -175,7 -33,7
Equity Ratio 17,0% 14,6% - -
Rapporto di indebitamento 217,0% 290,4% - -
Dati Statistici Sul Traffico La capacità disponibile sull’operativo in servizio è stata gestita per rispondere alla richiesta del mercato. Grazie a tassi di crescita davvero importanti nei servizi a lungo raggio, i posti venduti per km sono cresciuti del 5,4% e pertanto anche il coefficiente di riempimento passeggeri è cresciuto di 0,8 punti percentuali, raggiungendo il 71,3%, il massimo livello mai conseguito nella storia del Gruppo Austrian Airlines. A dispetto delle difficili condizioni esterne, la divisione cargo di Austrian è riuscita a migliorare la performance nel trasporto merci e posta del 5,6%, con 125.291 tonnellate trasportate. Strategia Di Marketing Sempre Più Aggressiva Con l’entrata in vigore del nuovo orario estivo Austrian ha introdotto la prima importante strategia offensiva del Gruppo su un’area definita. Le frequenze per l’Europa centrale e dell’Est sono aumentate infatti di 102 voli alla settimana. Il programma strategico, denominato Focus East, è un piano di specializzazione che il Gruppo ha realizzato prontamente e coerentemente con l’imminente allargamento dell’Unione europea verso i paesi dell’Est. Con 38 destinazioni servite, Austrian consolida la propria leadership nei collegamenti da e verso l’Est europeo, rafforzando la propria posizione di vettore di riferimento in questa regione. L’impegno di Austrian è inoltre rivolto allo sviluppo dell’hub di Vienna, al fine di garantire la massima affidabilità e puntualità nei collegamenti tra l’Europa occidentale e orientale. In pochi mesi, Austrian ha dato vita a “Redticket”, il best price della compagnia, che consiste in un’offerta tariffaria particolarmente vantaggiosa, paragonabile a quella dei vettori a basso costo, pur mantenendo l’alta qualità del servizio del Gruppo Austrian Airlines. Base Produttiva Comune Per Austrian & Lauda Negli ultimi mesi Austrian e Lauda (parte del Gruppo Austrian Airlines) hanno continuato a strutturare le nuove risorse per le operazioni congiunte, all’interno di un progetto denominato “Fairbase”. Lauda disporrà di una flotta di 11 aeromobili per rotte a medio raggio e di 2 velivoli per le tratte a lungo raggio (B767). “Intendiamo qualificare in maniera sempre più chiara per i nostri passeggeri l’insieme dei nostri marchi, posizionando il marchio Lauda come vettore dedicato alle vacanze e specializzato nei voli charter” Ha commentato il Ceo del Gruppo Vagn Soerensen. Novità Per La Flotta Austrian Austrian ha convertito l’ordine per il quarto Boeing 777 in un ordine d’acquisto di tre aeromobili Boeing 737-800 per le rotte a medio raggio. Nel corso del 2004 saranno integrati nella flotta Austrian anche tre nuovi Airbus A319, un Canadair Regional e nove Fokker 100. La strategia del Gruppo Austrian per il 2004 prevede, inoltre, un nuovo programma di miglioramento della puntualità e dell’affidabilità dei servizi. Obiettivo di questo programma è recuperare la completa efficienza e riportare il prima possibile il vettore ai vertici della classifica europea, stabilizzando i tassi di puntualità e affidabilità del Gruppo a tali livelli.
 
   
   
INQUINAMENTO ATMOSFERICO: LA COMMISSIONE EUROPEA PROCEDE NEI CONFRONTI DI 10 STATI MEMBRI  
 
Bruxelles, 6 aprile 2004 - La Commissione europea ha inviato a Francia, Belgio, Paesi Bassi, Germania, Austria, Italia, Portogallo e Svezia un secondo ammonimento scritto per la mancata osservanza della normativa comunitaria intesa a promuovere l'impiego di benzina e diesel a basso contenuto di zolfo. La normativa è finalizzata a ridurre il quantitativo di zolfo contenuto nei carburanti, che dovrà raggiungere i 10 mg/kg, e contribuisce pertanto a ridurre le emissioni dei veicoli a motore che hanno conseguenze negative sulla salute umana e sull’ambiente. Le misure di recepimento nazionali avrebbero dovuto entrare in vigore il 30 giugno 2003, ma nessuno degli Stati membri citati ha rispettato la scadenza. La Commissione ha inoltre inviato un primo ammonimento scritto al Regno Unito, al Lussemburgo e al Belgio che hanno violato la normativa comunitaria per la tutela della fascia di ozono, che protegge contro le radiazioni solari dannose. Dalle relazioni presentate da Regno Unito, Lussemburgo e Belgio emerge che i tre Stati membri non rispettano alcune disposizioni precise volte a limitare l’uso e l’emissione di sostanze chimiche che riducono lo strato di ozono. Il Commissario per l’ambiente, Margot Wallström, ha così commentato la decisione: “I cittadini hanno il diritto di respirare aria pulita. A livello di Ue uno degli strumenti di cui disponiamo per combattere l’inquinamento atmosferico prodotto dalle auto è la riduzione del contenuto di zolfo nella benzina e nel gasolio per autotrazione. In questo modo possiamo sfruttare al massimo la moderna tecnologia in campo automobilistico per ridurre la pericolosità dei gas di scarico. Adesso è giunto il momento che gli Stati membri rispettino gli impegni assunti.” Specifiche tecniche per i carburanti L’ue dispone di una normativa sulla qualità dei carburanti dal 1998. Nel 2003 gli Stati membri hanno deciso di potenziare la direttiva sulla qualità dei carburanti , che definisce specifiche tecniche in base a criteri sanitari e ambientali per i carburanti utilizzati nei veicoli con motori ad accensione spontanea e ad accensione comandata. La modifica del 2003 intende incentivare un più ampio utilizzo di carburanti a basso contenuto di zolfo. Lo zolfo contenuto nella benzina e nel diesel riduce l’efficacia delle tecnologie di post-trattamento catalitico dei gas di scarico. Rispetto ad altri parametri, la riduzione del tenore di zolfo della benzina e del diesel sembra essere la soluzione migliore per abbattere le emissioni di scarico. L’impiego di carburanti con un tenore massimo di zolfo pari a 10 mg/kg migliorerà l’efficienza del carburante se questo è utilizzato in combinazione con nuove tecnologie emergenti nel settore automobilistico. Questa soluzione ridurrà inoltre sensibilmente le emissioni degli inquinanti atmosferici tradizionali nei veicoli esistenti. Proteggere la fascia di ozono Il regolamento sulle sostanze che riducono lo strato di ozono intende abbattere e in ultima istanza eliminare l’uso delle sostanze chimiche che distruggono la fascia di ozono, cioè lo schermo naturale che protegge la Terra dalle radiazioni solari pericolose. Il regolamento impone agli Stati membri di fornire informazioni sui provvedimenti adottati per incentivare il recupero, il riciclo, la rigenerazione e la distruzione di sostanze controllate come i Cfc, gli Hcfc, gli halon e il bromuro di metile. Gli Stati membri devono anche riferire sulle misure messe in atto per conferire la responsabilità di tali operazioni alle imprese e agli utilizzatori e per comunicare dati precisi sui quantitativi di sostanze controllate che sono stati recuperati, riciclati, rigenerati o distrutti. Devono inoltre dimostrare come sono intervenuti per evitare o ridurre al minimo le fughe di sostanze controllate e per ridurre al minimo le fughe di bromuro di metile nei trattamenti del terreno e nei trattamenti post-raccolta. Infine il regolamento impone agli Stati membri di rispettare altri obblighi di comunicazione delle informazioni, compreso l’obbligo di riferire sul monitoraggio annuale delle fughe per le apparecchiature che contengono più di 3 kg di sostanze che riducono lo strato di ozono. Devono inoltre fornire informazioni sulle qualifiche minime del personale coinvolto nelle operazioni in questione e comunicare i dati precisi sui quantitativi di sostanze controllate che sono stati recuperati, riciclati, rigenerati o distrutti. Regno Unito La relazione del Regno Unito mette in luce alcuni casi in cui il regolamento dell’Ue non è recepito correttamente nell’ordinamento nazionale. Per quanto riguarda le qualifiche del personale incaricato di effettuare operazioni che comportano l’uso delle sostanze disciplinate dal regolamento, la legislazione del Regno Unito consente che tali qualifiche siano definite dalle associazioni di categoria, mentre il regolamento impone agli Stati membri di fissare tali requisiti, compito che non può essere demandato ad organismi a carattere volontario. Sembra inoltre che Gibilterra non abbia ancora istituito l’infrastruttura necessaria per il riciclo, la rigenerazione e la distruzione delle sostanze in questione. Il Regno Unito ha infine riferito che spetta all’impianto, all’appaltatore del servizio e all’utilizzatore finale adottare misure di carattere preventivo per impedire fughe di sostanze controllate; al contrario, il regolamento conferisce tale responsabilità allo Stato membro. Lussemburgo L’azione nei confronti del Lussemburgo è dovuta al fatto che lo Stato membro non ha adottato misure vincolanti per garantire il controllo delle fughe di sostanze dagli apparecchi di refrigerazione e dagli impianti di condizionamento dell’aria. Belgio Il Belgio non ha, apparentemente, fissato obblighi minimi in materia di qualifiche professionali in tutto il territorio nazionale, come invece prevede il regolamento. Il Belgio non ha, inoltre, ancora realizzato l’infrastruttura necessaria per la distruzione, il riciclo e la rigenerazione delle sostanze che riducono lo strato di ozono nel suo territorio. Iter procedurale L'articolo 226 del trattato conferisce alla Commissione la facoltà di procedere nei confronti di uno Stato membro che non adempie ai propri obblighi. Se constata che la disciplina comunitaria è stata violata e che sussistono i presupposti per iniziare un procedimento di infrazione, la Commissione trasmette allo Stato membro in questione una lettera di "costituzione in mora" (o "primo ammonimento scritto"), in cui intima alle autorità del paese di presentare le proprie osservazioni entro un termine stabilito, solitamente fissato a due mesi. Sulla scorta della risposta o in assenza di una risposta dallo Stato membro in questione, la Commissione può decidere di trasmettere allo Stato un "parere motivato" (o "secondo ammonimento scritto") in cui illustra in modo chiaro e univoco i motivi per cui ritiene che sussista una violazione del diritto comunitario e lo sollecita a conformarsi entro un determinato termine (di solito due mesi). Se lo Stato membro non si conforma al parere motivato, la Commissione può decidere di adire la Corte di giustizia delle Comunità europee. L'articolo 228 del trattato conferisce alla Commissione il potere di agire nei confronti di uno Stato membro che non si sia conformato ad una precedente sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee. Sempre a norma dell'articolo 228, la Commissione può chiedere alla Corte di infliggere sanzioni pecuniarie allo Stato membro interessato. Per le statistiche aggiornate sulle infrazioni in generale, consultare il sito web: http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm#infractions  
   
   
ERG: JOINT VENTURE CON CESA PER REALIZZARE PARCHI EOLICI IN ITALIA FINO AD UN TOTALE DI CIRCA 300 MW  
 
Roma 6 aprile 2004 – Erg Power & Gas, società del Gruppo Erg attiva nella produzione e commercializzazione di energia elettrica, ha firmato un accordo paritetico di joint venture con Cesa, società leader nella produzione di energia eolica a livello mondiale, al fine di realizzare parchi eolici in Italia fino ad un totale di circa 300 Mw, finanziati tramite project financing, entro i prossimi quattro anni. La produzione da fonti rinnovabili si inquadra nella strategia “multi-energy” del Gruppo Erg, che intende sviluppare la propria presenza nel settore dell’energia elettrica. Il mercato delle energie rinnovabili è in forte crescita anche grazie a normative che ne favoriscono l’incremento quale strumento per lo sviluppo sostenibile. A conferma di questo il mercato dell’eolico in Italia è cresciuto, negli ultimi tre anni, del 35%. Cesa ha da sempre incentrato la sua attività sullo sviluppo di parchi eolici in Spagna (445 Mw installati) e nel mondo (oltre 5.000 Mw in sviluppo). Il mercato spagnolo si posiziona al terzo posto a livello mondiale per dimensioni (6.202 Mw) superato solo dal quello tedesco (14.609 Mw) e da quello americano (6.374 Mw), mentre l’Italia si colloca al settimo posto (904 Mw).  
   
   
PARTENARIATO SVEDESE-POLACCO RIDUCE IL RISCHIO DI FUORIUSCITE DI PETROLIO CON LE PETROLIERE A DOPPIO SCAFO  
 
Bruxelles, 6 aprile 2004 - I team di ricerca svedesi e polacchi hanno progettato una petroliera a doppio scafo che ridurrà drasticamente il rischio di fuoriuscite di petrolio in mare. Il progetto Eureka, Baltecologicalship, inizialmente ha riguardato l'analisi dei processi di produzione dello scafo delle navi e lo studio del traffico nella zona del Mar Baltico, che divide gli scienziati polacchi e svedesi coinvolti. Il consorzio ha poi eseguito un'analisi idrodinamica e strutturale degli scafi, dei sistemi e dei macchinari delle navi, allo scopo di progettare una nave che sia ecologica ed economica da realizzare. Il doppio scafo significa che le petroliere saranno in grado di resistere a sollecitazioni maggiori e che il petrolio non fuoriuscirà in seguito a una collisione. "La nuova concezione dello scafo porta anche ulteriori vantaggi," ha spiegato Bjorn Carlsson, amministratore delegato del partner svedese Ecoship Engineering Ab. "Se si conferisce una forma aerodinamica alle estremità di prua e di poppa, si produce minore resistenza. Ciò si traduce in un minor utilizzo di carburante da parte della nave e in spazio supplementare per il carico. La preoccupazione immediata dei ricercatori è il Mar Baltico, il più grande corpo d'acqua salmastra (contenente più sale marino dell'acqua dolce ma meno del mare aperto), che ospita molti ecosistemi rari e unici. Il Mare è anche una delle rotte marine più trafficate del mondo ed è destinato a diventare sempre più affollato con la costruzione del nuovo terminal petrolifero russo. Il Mare è particolarmente a rischio di grave inquinamento a causa della sua forma, il Baltico è collegato al Mare del Nord solo da stretti canali e un ricambio completo dell'acqua richiede all'incirca 30 anni. I partner hanno applicato lo stesso progetto per creare container e navi roll on-roll off, nonché battelli marittimi-fluviali. Per maggiori informazioni, vi invitiamo a consultare il seguente sito Web: http://www.Eureka.be/ifs/files/ifs/jsp-bin/eureka/ifs/jsps/publicshowcase.jsp  
   
   
CUOA: APPUNTAMENTI DI APRILE  
 
Altavilla Vicentina, 6 aprile 2004 - In partenza i corsi gratuiti Fse organizzati dalla Fondazione Cuoa del Veneto: Tecnico in marketing e sviluppo nuovi prodotti; Esperto in commercio estero e marketing internazionale; Esperto nella logistica snella; Esperto E-marketing; I corsi di specializzazione sono rivolti a cittadini comunitari non occupati e si svolgeranno presso Villa Valmarana Morosini - sede della Fondazione Cuoa - da maggio a novembre 2004. L'ammissione ai progetti è subordinata al superamento delle selezioni, che si terranno in aprile. Il prossimo 5 maggio si svolgeranno presso la Fondazione Cuoa le selezioni per partecipare al Master in Gestione Integrata d’Impresa. Il Master, accreditato dall’Asfor, è un corso full time, a frequenza obbligatoria, della durata di 13 mesi (9 mesi d’aula e 3 di stage), che si svolgerà dal 21 Giugno 2004 al 21 Luglio 2005. La Fondazione Cuoa, alcune aziende, enti e società di consulenza mettono a disposizione diverse borse di studio a copertura parziale e totale delle spese di partecipazione al corso. La domanda d'iscrizione per partecipare alle selezioni deve pervenire, compilata in ogni parte, entro e non oltre il 30 aprile prossimo. Per informazioni contattare la Segreteria Corsi Fondo Sociale Europeo: tel. 0444 333764, fax 0444 333992, e-mail: fse@cuoa.It  
   
   
L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA AL SERVIZIO DELL’ISTRUZIONE LE TECNOLOGIE INFORMATICHE POSSONO CONTRIBUIRE A RENDERE MODERNA LA SCUOLA DEL XXI SECOLO  
 
 Milano, 6 aprile 2004 - Nel suo intervento al convegno “Dentro la riforma – L’innovazione tecnologica” Umberto Paolucci, Senior Chairman Microsoft Europe, Middle East and Africa, sintetizza la visione di Microsoft sull’evoluzione delle tecnologie informatiche e su come esse possano contribuire all’aggiornamento delle competenze dei docenti e degli studenti, facilitando l’accesso e la condivisione delle informazioni. L’intervento si svolge in occasione della terza edizione del meeting internazionale della Fondazione Liberal “L’educazione e l’istruzione nel Xxi secolo: la civiltà, la qualità, la libertà” (Milano, 31 marzo/3 aprile 2004). “L’evoluzione progressiva della nostra società richiede conoscenze sempre aggiornate e rinnovate. Per questo motivo, l’apprendimento del 21° secolo non sarà limitato a particolari momenti o luoghi della vita professionale di ognuno, ma sarà piuttosto un processo continuo che accompagnerà l’individuo nel corso di tutta la vita”, afferma Umberto Paolucci, Senior Chairman Microsoft Europe, Middle East and Africa, in occasione del meeting internazionale organizzato dalla Fondazione Liberal. “Le tecnologie informatiche rappresentano un importante strumento per la creazione di una vera e propria comunità di apprendimento che permetta la piena realizzazione del potenziale di ognuno tramite l’interazione, la condivisione e la disponibilità di risorse e informazioni”. “Da soli i metodi educativi tradizionali non garantiscono alla scuola di oggi la flessibilità necessaria per sviluppare metodi di apprendimento interattivi, disegnati sulle esigenze specifiche di ciascuna persona. L’utilizzo delle tecnologie informatiche può supportare concretamente i processi di apprendimento, riducendo per esempio i costi di accesso ai materiali didattici e offrendo modalità di utilizzo più interessanti, immediate e interattive”, prosegue Paolucci. “Quanto fino ad oggi è stato realizzato, grazie agli strumenti informatici - da Internet e all’e-learning - rappresenta solamente una porzione limitata di ciò che le nuove tecnologie possono fare per il mondo della scuola, apportando cambiamenti positivi nella vita degli insegnanti, degli studenti e della famiglie”, commenta Paolucci. “Per far fronte alla mancanza di risorse a disposizione delle scuole e con l’intento di promuovere in maniera continuativa iniziative ad hoc a supporto del processo di informatizzazione e di sviluppo del mondo education, siamo fortemente impegnati a collaborare con le istituzioni, mettendo a disposizione risorse e competenze affinché tutti i soggetti coinvolti nello sviluppo della scuola moderna – enti pubblici, aziende, docenti, studenti, ricercatori, ecc. - possano dare il proprio contributo attivo”, conclude Paolucci. La ricerca informatica avanza a passi veloci e genera grandi potenzialità che possono avere importanti effetti anche nel sistema educativo. Per creare un’infrastruttura tecnologica in grado di supportare le università nella realizzazione di progetti innovativi, Microsoft Research è impegnata nello sviluppo di tecnologie in grado di semplificare e migliorare le esperienze di apprendimento. Microsoft ritiene che le sinergie tra settore pubblico e privato possano avere un ruolo fondamentale per lo sviluppo di soluzioni tecnologiche in grado di favorire un nuovo approccio alla formazione nelle scuole e nelle università. In base a questa convinzione Microsoft ha siglato una collaborazione pluriennale con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per avviare in Italia Partners in Learning – esperienze e competenze It nella Scuola, iniziativa lanciata da Microsoft a livello mondiale. La partnership, volta a rispondere alle esigenze espresse dalle scuole italiane in ambito tecnologico, ha l’obiettivo di promuovere la diffusione di una comunità scolastica virtuale che, grazie al software e alla tecnologia, possa esprimere al meglio le proprie potenzialità. Sono oltre 50 gli accordi che Microsoft ha siglato con i Governi, a livello mondiale, per promuovere Partners in Learnig e per partecipare attivamente alla diffusione dell’innovazione tecnologica nel sistema scolastico. Questa iniziativa coinvolge direttamente anche il mondo degli insegnati che sono chiamati in prima persona a trasferire le conoscenze informatiche non solo agli studenti ma anche ad altri docenti. Microsoft, attraverso il programma It Academy sostiene la formazione dei docenti e il loro impegno a diffondere la tecnologia a scuola: 250 docenti italiani hanno già raggiunto la certificazione di Trainer Microsoft su Office, posizionando l’Italia al primo posto a livello Emea e al terzo a livello mondiale. Le scuole in tutto il mondo che partecipano ad oggi al programma Microsoft It Academy sono oltre 800 (in Italia 90), a dimostrazione di quanto sia importante per il mondo scolastico avere una collaborazione attiva con aziende leader del settore come Microsoft. Partners in Learning si inserisce in un lungo cammino che Microsoft ha intrapreso già da molti anni per contribuire alla formazione tecnologica di studenti e docenti e per mettere a disposizione delle scuole e delle università, accanto ai tradizionali strumenti didattici, anche strumenti aggiornati e innovativi. La disponibilità di software originale, per esempio, rappresenta per le scuole un importante fattore abilitante per utilizzare la tecnologia: grazie al programma Fresh Start le scuole che hanno ricevuto gratuitamente software Microsoft sono 7606 nel mondo e 47 in Italia (risultato ottenuto in un solo mese).