Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDì

Pagina1  Pagina2  Pagina3  Pagina4  Pagina5  Web alimentazione e benessere 
Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Aprile 2004
Pagina1
LA COMMISSIONE RILEVA L'ENTRATA IN VIGORE DELLE RIFORME IN MATERIA DI CONCORRENZA  
 
Bruxelles, 22 aprile 2004 - Il 1°maggio verrà una rivoluzione nel modo in cui saranno applicate nell'Unione europea le norme in materia di concorrenza. Questione non direttamente collegata all'ampliamento dell'Unione, ma piuttosto all'entrata in vigore della prima riforma, dopo 40 anni, delle disposizioni di applicazione del divieto dei cartelli e degli abusi di posizione dominante. La nuova normativa europea in materia di controllo delle concentrazioni entrerà in vigore lo stesso giorno, migliorando ancora il sistema dello sportello unico creato nel 1989 per valutare le fusioni e le acquisizioni nell'Ue, il più vasto mercato su scala mondiale, con 450 milioni di consumatori dopo l'ampliamento. Sono inoltre in corso riforme importanti in materia di aiuti di Stato. Per sottolineare l'avvenimento, la Commissione pubblica un'edizione speciale della Competition Newsletter (bollettino d'informazione sulla concorrenza) con le interviste del commissario Monti e del direttore generale Philip Lowe. Il 1° maggio entreranno in vigore due riforme importanti in materia di concorrenza: L'ue avrà un nuovo regolamento antitrust (regolamento 1/2003) al fine di applicare le principali disposizioni in materia di concorrenza del trattato, cioè l'articolo 81, che vieta gli accordi e le pratiche concordate che falsano la concorrenza all'interno del mercato unico, e l'articolo 82, che vieta gli abusi di posizione dominante. Il nuovo regolamento sostituisce la normativa d'applicazione adottata dall'Ue nel 1962 (regolamento 17/62). Entra in vigore anche la nuova normativa europea relativa al controllo delle concentrazioni (regolamento sulle concentrazioni 139/2004) per le fusioni e le acquisizioni che producono effetti su scala comunitaria, e che sostituisce il regolamento sulle concentrazioni in vigore dal 1990. "Il 1°maggio… vedrà una rivoluzione nel modo in cui sono applicate nell'Unione europea le norme in materia di concorrenza" - dice il commissario Monti in un'intervista pubblicata nell'edizione speciale della Competition Newsletter (bollettino d'informazione sulla concorrenza) pubblicata oggi. Facendo riferimento al nuovo regolamento antitrust, egli dichiara: "Il cambiamento attuale introdurrà un sistema maturo nel quale le società rispettose della legge che operano in Europa saranno liberate da gabbie giuridiche vecchie di decenni e beneficeranno di meno burocrazia e di una maggiore parità di condizioni nel mercato unico europeo". In un'altra intervista, il direttore generale della concorrenza Philip Lowe sottolinea che, nel nuovo sistema antitrust, il diritto europeo della concorrenza sarà applicato accanto ai diritti nazionali, e le 25 le autorità nazionali garanti della concorrenza, insieme all'autorità centrale per la concorrenza dell'Ue, ossia la Commissione, diventeranno parte della stessa grande famiglia, chiamata rete europea della concorrenza (Ecn, ossia European Competition Network). "La Ecn unisce tutti nel nuovo sistema, che riunirà tutte le autorità garanti della concorrenza degli Stati membri e la Commissione". Le interviste inoltre esaminano la riforma in corso nel settore degli aiuti di Stato, in particolare i nuovi orientamenti per i salvataggi statali delle società in difficoltà e l'introduzione di un'analisi economica per la valutazione dei casi di minor gravità. "Stiamo cercando di realizzare riforme che limitino il nostro intervento a quei casi che hanno un'incidenza economica significativa", ha detto il sig. Lowe. "Ci sono casi che hanno sollevato scalpore nell'Unione, come gli aiuti ai club sportivi bavaresi - o ai porticcioli turistici olandesi o ai moli britannici che hanno protestato gli uni contro gli altri perché uno ha ricevuto un aiuto e l'altro no. Tali casi andrebbero normalmente trattati a livello nazionale". La Commissione inoltre esamina come migliorare l'applicazione del diritto privato, comprese le azioni per danni in caso di violazione delle norme di concorrenza, cosa che è piuttosto comune negli Stati Uniti, ma rara in Europa. Anche se la Commissione non propugna il sistema statunitense, le azioni di privati contribuiscono tuttavia ad una applicazione efficiente della legge. Nella sentenza Courage contro Crehan del 2001, la Corte di Giustizia ha concluso che sarebbe compromessa la piena efficacia dell'articolo 81 se non fosse possibile a un privato chiedere il risarcimento delle perdite causate da una violazione della normativa sulla concorrenza. La Commissione nel 2003 ha commissionato uno studio e prevede di riferire in materia alla fine di quest'anno.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA METTE L'INDUSTRIA AL CENTRO DELLA SCENA E RAFFORZA LA CONCORRENZIALITÀ IN UN'EUROPA ALLARGATA  
 
Bruxelles, 22 aprile 2004. Dopo aver rilanciato il dibattito sul ruolo della politica industriale nel dicembre 2002, la Commissione europea delinea i contorni di una politica industriale per un'Unione europea allargata in una nuova comunicazione. Questa iniziativa risponde alle preoccupazioni sollevate dal Consiglio europeo e ad altri timori riguardanti il rischio di decentramento, nonché le possibilità di prevedere e di trattare le trasformazioni strutturali in corso nell'ambito dell'industria europea. La Commissione auspica un'azione in tre settori: un miglior ambiente regolamentare per le imprese, comprese misure volte ad evitare un eccesso di regolamentazione a livello dell'Unione o degli Stati membri; una più ampia mobilitazione dell'insieme delle politiche dell'Unione al fine di rilanciare la concorrenzialità - in particolare attraverso misure in settori quali la ricerca, la formazione, la regolamentazione della concorrenza e gli aiuti regionali; ed infine la collaborazione con i vari settori per mettere a punto risposte politiche corrispondenti ad esigenze specifiche, elevare la catena del valore, prevedere e accompagnare le trasformazioni strutturali. L'azione in questi settori sarà realizzata nel contesto delle nuove prospettive finanziarie sino al 2013, che pongono l'accento in particolare sulla concorrenzialità. Infine, la comunicazione costituisce un punto di partenza. Le sue analisi e raccomandazioni saranno importanti per l'attuale analisi della strategia di Lisbona e per i lavori del gruppo di alto livello operante nell'ambito della strategia di Lisbona e presieduto da Wim Kok. Un'altra comunicazione sottolinea che una politica della concorrenza dinamica costituisce un elemento essenziale di una politica coerente e integrata per promuovere la concorrenzialità delle industrie europee. Essa definisce i modi in cui la Commissione intende promuovere la sua nuova strategia dinamica in materia di concorrenza alla vigilia dell'allargamento. “Un anno e mezzo fa, abbiamo rilanciato il dibattito sul ruolo dell'industria e sulle modalità dell'aiuto che può apportare l'Unione europea”, ha dichiarato Erkki Liikanen, Commissario europeo incaricato delle imprese e della società dell'informazione. “Oggi definiamo le tappe necessarie per consentire all'industria di realizzare tutto il suo potenziale in un'Unione europea allargata. L'industria deve continuare a generare posti di lavoro, innovazione e crescita. Dobbiamo garantire che l'insieme delle nostre politiche funzionino a sostegno della concorrenzialità e dobbiamo essere più sensibili agli effetti cumulativi di un'eccessiva regolamentazione destinata alle imprese. Consideriamo inoltre le inquietudini sollevate a proposito della deindustrializzazione. Non si tratta ancora di un problema particolarmente grave nell'Unione e le misure che lanciamo oggi dovrebbero garantire che ciò non costituirà un problema in futuro.” “Una politica di concorrenza dinamica significa che la Commissione rivede le sue procedure regolamentari. Abbiamo già facilitato le approvazioni di fusioni paneuropee nell'Europa allargata. Ci dedichiamo ora a ridurre l'onere amministrativo che comporta ancora il controllo degli aiuti di Stato”, ha dichiarato il Commissario alla concorrenza, Signor Mario Monti. Una politica industriale per un'Unione europea allargata L'industria europea alla vigilia dell'allargamento possiede numerosi punti di forza ma continua ad accumulare ritardi in settori essenziali delle spese dedicate alla produttività, all'innovazione e alla ricerca. Anche se non esiste un fenomeno generale di deindustrializzazione e molti settori industriali vedono oggi aumentare la produzione, si assiste a un processo continuo di ristrutturazione in Europa. Ciò comporta una riallocazione delle risorse e dei posti di lavoro verso attività con un elevato contenuto "cognitivo". Questo processo comporta vantaggi ma può rivelarsi doloroso poiché settori o regioni specifiche devono a volte pagarne il prezzo, mentre i vantaggi sono diffusi in modo più ampio. Inoltre, la concorrenza dei paesi terzi, come la Cina o l'India, costituisce un ulteriore fattore di rilievo in questo processo di transizione. Anche l'allargamento è importante in questo contesto. Esso offre all'industria europea occasioni importanti in termini di investimento, competenze e nuovi mercati, ma che potranno essere colte solo se il processo di ristrutturazione non è bloccato da ostacoli artificiali. Inoltre, l'allargamento può aiutare in alcuni casi a mantenere la produzione all'interno dell'Unione europea, mentre in molti casi essa avrebbe potuto essere trasferita in Asia. L'allargamento stimolerà anche la competitività consentendo alle imprese di riorganizzare le loro attività tra i vecchi e i nuovi Stati membri, in modo tale da poter trarre vantaggio dai punti di forza concorrenziali delle varie parti dell'Unione. Anche la nostra politica di buon vicinato può svolgere un ruolo estendendo la portata del mercato interno ai paesi vicini. Tutto ciò porta a sottolineare l'importanza di prevedere tali cambiamenti e di realizzare le politiche necessarie a favorirli. L'azione a livello dell'Unione dovrebbe più in particolare concentrarsi su tre settori: - Migliorare l'ambiente regolamentare. La Commissione progredisce nel suo programma d'azione "Meglio legiferare" esaminando al tempo stesso i modi per migliorare il suo approccio. Si tratta in particolare di prendere meglio in considerazione la dimensione della "concorrenzialità" valutando l'impatto delle sue proposte e di fornire una migliore valutazione dell’impatto cumulato della regolamentazione su industrie specifiche. - Meglio mobilitare le varie politiche comunitarie affinché essa possano interagire sviluppando la concorrenzialità. L'accento dovrebbe essere posto su politiche capaci di rafforzare l'utilizzazione delle conoscenze, gli aumenti di produttività, aiutando le imprese a innovare. Questo sforzo riguarda più in particolare l'innovazione, la ricerca, il mercato interno, il commercio, l'occupazione, la formazione e lo sviluppo regionale. - Garantire l'impatto della politica industriale europea in settori specifici coinvolgendo le parti interessate. In altri termini, si tratta di fare tesoro dei progressi già compiuti nei settori dei prodotti farmaceutici, dell'industria aerospaziale, della costruzione navale, dei servizi destinati alle imprese e del tessile. Questa strategia dovrebbe essere estesa a nuovi settori come il settore dell'automobile o altre parti dell'industria di trasformazione. Una politica di concorrenza dinamica La comunicazione descrive il contributo dato alla concorrenzialità dalla gamma completa di strumenti della politica della concorrenza, vale a dire la lotta contro le intese, il controllo delle fusioni, la liberalizzazione e il controllo degli aiuti di Stato. Si tratta di adottare un approccio dinamico destinato a concretizzarsi in: - un miglioramento del quadro regolamentare della concorrenza che facilita l'attività delle imprese, un'ampia diffusione delle conoscenze e una ristrutturazione efficace dell'economia; - una pratica dell'attuazione della regolamentazione che elimina attivamente gli ostacoli a una concorrenza effettiva che danneggiano gravemente la concorrenza nel mercato interno. Questa comunicazione riassume la recente riforma radicale in corso del diritto comunitario della concorrenza e dimostra come una prassi dinamica di attuazione della regolamentazione contribuisce, con procedure modificate e un approccio più economico, ad eliminare un onere amministrativo che pesa sulle imprese, in particolare le piccole e medie, consentendo alla Commissione di liberare risorse al fine di concentrarsi sui problemi di concorrenza più gravi e più nocivi, in particolare i cartelli, la concorrenza in settori liberalizzati dei servizi pubblici, le professioni liberali e i servizi finanziari. La comunicazione descrive inoltre il contributo specifico alla concorrenzialità della politica in materia di aiuti di Stato. Inoltre la Commissione, realizzando la sua politica in materia di aiuti di Stato, adotta un approccio economico. Dalla fine degli anni '90, la Commissione ha sempre più riorientato questa politica per dedicarsi a casi e questioni che rivestono un significato reale per il mercato interno e per l'industria dell'Unione, vale a dire temi nei quali "la Commissione può realmente ottenere un risultato o un valore aggiunto". D'altro canto, la Commissione ha tentato di non essere inutilmente coinvolta in questioni e casi che non presentano tali prospettive.  
   
   
CROAZIA: LA COMMISSIONE RACCOMANDA L'AVVIO DEI NEGOZIATI DI ADESIONE  
 
Bruxelles, 22 aprile 2004. La Commissione europea ha adottato il suo parere sulla candidatura della Croazia, raccomandando al Consiglio di avviare negoziati con questo paese per la sua adesione all’Ue. In base all’analisi della Commissione, il Consiglio europeo dovrà decidere se e quando intavolare i negoziati. La Commissione ha approvato altresì una proposta di decisione del Consiglio relativa al partenariato europeo con la Croazia, che ricalca i partenariati per l’adesione utilizzati in passato per preparare altri paesi a diventare membri dell’Ue. Il partenariato si basa sull'analisi contenuta nel parere. Come ha dichiarato il presidente Prodi, negli ultimi anni la Croazia si è notevolmente impegnata per progredire verso l'adesione all'Ue, e il parere della Commissione prende atto dei suoi progressi. A questo punto, quindi, la Commissione può raccomandare al Consiglio di avviare negoziati di adesione con la Croazia, i cui progressi dimostrano che la strategia dell’Ue per i Balcani occidentali[1] costituisce un valido contesto per l’evoluzione economica e politica che si spera incoraggerà gli altri paesi della regione ad impegnarsi ulteriormente per progredire verso l'integrazione europea. Il presidente si augura che il nuovo partenariato europeo aiuti il governo croato ad attuare riforme più mirate ed efficaci. La Commissione europea offrirà il massimo sostegno, ma il ritmo e la portata dei progressi compiuti dalla Croazia verso l’adesione all’Ue dipendono esclusivamente da lei. La Croazia ha presentato la sua domanda di adesione all’Unione europea il 21 febbraio 2003. Nell’aprile 2003, il Consiglio dei ministri ha chiesto alla Commissione di elaborare il suo parere. Nel parere suddetto, la Commissione analizza la candidatura della Croazia in funzione della sua capacità di soddisfare i criteri stabiliti dal Consiglio europeo di Copenaghen del 1993 e le condizioni del processo di stabilizzazione e di associazione definite dal Consiglio il 29 aprile 1997, tra cui la cooperazione con il Tribunale penale internazionale per l’ex Iugoslavia (Tpii) e la cooperazione regionale. In linea con i criteri suddetti, il parere sulla Croazia raggiunge tre conclusioni principali: Per quanto riguarda i criteri politici, il parere conclude che la Croazia è una democrazia funzionante, dove lo Stato di diritto è garantito da istituzioni stabili e il rispetto dei diritti fondamentali non pone problemi particolari. La cooperazione della Croazia con il Tpii ha raggiunto un livello del tutto soddisfacente, come ha dichiarato il procuratore del Tribunale Carla Del Ponte nell’aprile 2004. La Croazia deve continuare su questa via e prendere tutte le misure necessarie per rintracciare l’ultima persona incriminata e deferirla al Tpii. Il paese deve impegnarsi ulteriormente per quanto riguarda i diritti delle minoranze, il rientro dei profughi, la riforma giudiziaria, la cooperazione regionale e la lotta contro la corruzione. La Commissione conferma che la Croazia soddisfa sia i criteri politici stabiliti nel 1993 dal Consiglio europeo di Copenaghen che le condizioni del processo di stabilizzazione e di associazione definite dal Consiglio nel 1997. Per quanto riguarda i criteri economici, il parere conclude che la Croazia può essere considerata un’economia di mercato funzionante che dovrebbe essere in grado di far fronte, a medio termine, alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all'interno dell'Unione purché prosegua il suo programma di riforme onde eliminare le carenze che tuttora sussistono. Per quanto riguarda la capacità della Croazia di assumersi gli obblighi che comporta l’adesione, il parere svolge un’analisi approfondita, basata sui 29 capitoli in cui l’acquis era stato diviso per i negoziati di adesione con i paesi che entreranno a far parte dell’Unione il 1° maggio, e conclude che la Croazia sarà in grado di soddisfare, a medio termine, gli altri obblighi che comporta l’adesione purché si adoperi attivamente per allineare la sua legislazione con l’acquis e per applicarla correttamente. Il paese, tuttavia, potrebbe arrivare ad una piena conformità con l'acquis sull’ambiente solo a lungo termine e mediante investimenti più cospicui. Il partenariato europeo, che ricalca i partenariati per l’adesione utilizzati in passato per preparare altri paesi a diventare membri dell’Ue, segna una svolta importante nelle relazioni tra l'Ue e la Croazia. Esso definisce priorità a breve termine (12-24 mesi) e a medio termine (3-4 anni) in funzione delle esigenze specifiche del paese. Il partenariato aiuterà il governo croato a concentrare le riforme e le risorse disponibili nei settori prioritari. Le autorità competenti dovranno presentare un piano dettagliato per il conseguimento delle priorità del partenariato per l'adesione, indicando le misure concrete che intendono adottare, il calendario stabilito e le risorse umane e finanziarie disponibili a tal fine. Le priorità individuate nel partenariato europeo influiranno anche sulla futura assistenza finanziaria dell’Ue. Il parere sulla Croazia può essere consultato al seguente indirizzo: http://europa.Eu.int/comm/external_relations/see/croatia/index.htm  
   
   
30 FUNZIONARI EUROPEI IN ITALIA PER CONOSCERE CARTA D’IDENTITA’ ELETTRONICA  
 
Roma, 22 aprile 2004 – Trenta funzionari europei provenienti da Germania, Regno Unito, Spagna, Belgio, Finlandia, Austria, Irlanda, Ungheria, Malta, Slovenia, Albania, Moldavia, e i rappresentanti dell’Ambasciata americana e algerina hanno partecipato al Convegno Internazionale “L’esperienza della Carta d’Identità Elettronica in Italia” organizzato a Roma da Ministero dell’Interno, Anci, Università di Roma Tor Vergata, Elanet (Cemr) per presentare gli importanti risultati raggiunti durante la sperimentazione della Carta d’Identità Elettronica (Cie) in 56 Comuni. Farà seguito domani sabato 17 aprile una dimostrazione “sul campo” dell’erogazione di servizi al cittadino organizzata e svolta presso il Comune di Prato. La sperimentazione prevede, infatti, la produzione di 1,5 milioni di carte d’identità elettroniche, 600.000 delle quali sono state già distribuite nei Comuni sperimentatori a tutti i cittadini che abbiano superato i 15 anni d’età e ne abbiano fatto espressamente richiesta. Sono state, inoltre, realizzate l’infrastruttura sicura e certificata di accesso ai servizi anagrafici e demografici e di convalida dei dati anagrafici in oltre 7500 Comuni, con oltre 23 milioni di posizioni controllate e allineate, ed è stata resa disponibile una vasta gamma di servizi al cittadino. Complessivamente sono stati implementati nei Comuni sperimentatori 272 servizi, tra i quali l’accesso ai servizi demografici (in 28 Comuni) e tributari (in 21 Comuni), il pagamento elettronico di imposte, contravvenzioni e tributi (in 22 Comuni), lo Sportello Telematico Municipale (in 14 Comuni), l’Autocertificazione Assistita (in 18 Comuni), i sondaggi online (in 16 Comuni), l’Anagrafe online (in 13 Comuni), il controllo dello stato di avanzamento delle pratiche (in 11 Comuni) e i servizi di autorizzazione e concessione ( in 9 Comuni). Ciascun Comune ha scelto di sviluppare a livello locale una serie di servizi in linea con un’autonoma valutazione delle esigenze del territorio, ai quali si affianca il riconoscimento del cittadino al seggio che verrà testato, durante le prossime elezioni, in una sezione elettorale di ogni Comune sperimentatore. Il progetto Carta d’Identità Elettronica è stato illustrato dal punto di vista giuridico, amministrativo, architetturale e infrastrutturale con approfondimenti legati all’accesso sicuro e certificato dei servizi in rete, anche in prospettiva europea e con particolare attenzione alla tutela della privacy del cittadino nel trattamento dei dati anagrafici, garantita dalla stessa natura di Cie che non contiene dati personali sensibili. “Nel nuovo documento d’identità – ha dichiarato il Prefetto Mario Ciclosi, Direttore Centrale per i Servizi demografici del Ministero dell’Interno - i dati anagrafici, biometrici e la firma digitale utilizzabili per l’erogazione dei servizi in rete sono conservati esclusivamente nel microchip della carta e consentono anche il riconoscimento del titolare agli organi preposti in conformità alla normativa vigente. L’utilizzazione dei dati personali e biometrici, infatti, è possibile unicamente con il consenso del titolare della Cie espresso con la digitalizzazione del proprio Pin”. “Carta d’Identità Elettronica – ha dichiarato il Senatore Antonio d’Alì, Sottosegretario del Ministero dell’Interno – è una ‘carta dei diritti’ che è contemporaneamente un documento di identificazione e la chiave di accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione. La C.i.e. Sarà lo strumento unificante che garantirà un processo omogeneo, sul territorio nazionale, di quello che possiamo definire ‘federalismo digitale’. I comuni, e le pubbliche amministrazioni locali in genere, potranno implementare, infatti, i servizi telematici di base, a valenza nazionale, rispondendo a precise esigenze del loro territorio. La C.i.e. È e sarà, quindi, l’unico strumento elettronico in grado di offrire a tutti gli italiani, da Favignana ad Aosta, pari garanzie di accesso ai servizi.” “L’architettura di sistema della Cie – ha spiegato il Professor Maurizio Talamo, dell’Università di Roma Tor Vergata, che ha progettato e sviluppato con il contributo tecnico e scientifico della Polizia di Stato l’infrastruttura del sistema di accesso e uso della Carta d’Identità Elettronica – si basa su un’infrastruttura informatica capace di controllare e certificare lo scambio sicuro di informazioni tra le diverse organizzazioni, lasciando loro la proprietà dei dati e consentendo a ogni Ente coinvolto la visibilità e il pieno controllo delle informazioni di propria pertinenza”. Fiore all’occhiello del Convegno Internazionale la dimostrazione del riconoscimento per strada del cittadino eseguito da un agente della Polizia di Stato e il pagamento della Tassa Rifiuti Solidi Urbani in tabaccheria, eseguiti attraverso Carta d’Identità Elettronica e presentati sabato 17 aprile 2004 a Prato.  
   
   
RISULTATO DEL COLLOCAMENTO DELLA RIAPERTURA DEL BTP€I A 10 ANNI  
 
Roma, 22 aprile 2004 - Il Mef comunica i risultati dell’emissione della seconda tranche del Btp€i, indicizzato all’inflazione dell’area euro (con esclusione dei prodotti a base di tabacco), con scadenza 15 settembre 2014 e cedola reale annua del 2,15%, pagata in due rate semestrali. L’importo emesso è stato pari a 3,5 miliardi di euro a fronte di una domanda di quasi 6 miliardi. Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,51 che corrisponde ad un rendimento lordo reale del 2,215% su base annua. Il regolamento dell’operazione è fissato per il 26 aprile 2004. Gli ordini, provenienti da circa 90 istituzioni, sono stati caratterizzati da una rilevante presenza di investitori istituzionali con un orizzonte temporale di lungo periodo (fondi di investimento, fondi pensione e assicurazioni), cui è stato assegnato il 35% dell’emissione. Fondi gestiti da banche hanno ricevuto il 42% circa. Dal punto di vista della distribuzione geografica, l’operazione di collocamento è stata contraddistinta da una partecipazione diversificata. Sul totale dell’importo emesso, il 28% circa è stato assegnato agli investitori italiani, il 24% a investitori residenti nel Regno Unito, il 19% in Francia e il 6% in Spagna. Importante è stata la quota sottoscritta dagli investitori statunitensi, pari a oltre il 12 per cento. Oltre alle istituzioni finanziarie che avevano partecipato al collocamento iniziale del titolo, è stata riscontrata la presenza di nuovi rilevanti investitori. Al fine di soddisfare l’elevata qualità della domanda ricevuta, il Tesoro ha deciso di elevare l’importo collocato rispetto all’ammontare annunciato di 3 miliardi di euro. Il collocamento è stato effettuato attraverso la costituzione di un sindacato, i cui lead manager sono stati: Citigroup, Hsbc, Ing Bank, Lehman Brothers e Ubm.  
   
   
AUMENTO DI CAPITALE PER BASSNET ENTRA MPS VENTURE CON IL FONDO SIENA VENTURE BASSILICHI CONFERISCE IL RAMO D’AZIENDA “RICERCA E SVILUPPO”  
 
Firenze, 22 aprile 2004 - Bassnet, società toscana operante nell’ambito dell’innovazione tecnologica, della formazione e della comunicazione, facente parte del gruppo Bassilichi, ha formalizzato gli accordi con la società Mps Venture, la casa madre Bassilichi e le aziende socie per portare il capitale sociale da 90 mila a 2 milioni e 590 mila euro. Bassnet ha infatti concluso un’operazione di Venture Capital con Mps Venture Sgr che stabilisce l’ingresso del Fondo Siena Venture nel capitale sociale dell’azienda. Bassnet è una società in fase di start-up, ma con elevate prospettive di crescita in termini di nuovi prodotti e servizi, nuove tecnologie e nuove concezioni di mercato. L’ingresso del Fondo Siena Venture darà un contributo di know-how non solo finanziario allo sviluppo dell’azienda e all’aumento del suo valore. Bassilichi ha invece stabilito di conferire a Bassnet il ramo di impresa relativo alla “Ricerca&sviluppo”, ovvero tutte le attività relative all’innovazione e alle nuove tecnologie. Elemento di rilievo di questa struttura che Bassnet eredita dalla casa madre è l’appartenenza all’Albo Nazionale dei Laboratori di Ricerca, ente riconosciuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica (Miur). L’essere Laboratorio Nazionale di Ricerca è il requisito fondamentale per svolgere il ruolo di intermediario tra le aziende e i Ministeri erogatori di finanziamenti, attività portante di Bassnet, che sta tra l’altro stringendo diversi accordi con le associazioni di categoria della Toscana. Luca Bassilichi, Amministratore Delegato di Bassnet, ha così commentato l’importante passo: ”Questa grande opportunità, offerta dall’utilizzo di strumenti innovativi quali il Venture Capital, è la dimostrazione concreta di come sia possibile unire le competenze di un’impresa operante nel settore tecnologico e quelle del mondo bancario, superando le barriere purtroppo strutturali dovute alla sottocapitalizzazione del sistema delle piccole e medie imprese. Abbiamo anche la prova di come, partendo da una realtà come la Toscana ed in particolare Siena, si possa impostare un lavoro altamente qualificato che parte dal locale per raggiungere il nazionale e l’internazionale, sottolineando come qualità, profitto ed innovazione siano elementi che possono convivere in ambiti apparentemente molto lontani quali per esempio il mondo dei beni culturali e quello della finanza”.  
   
   
INTERBANCA SPA APPROVA IL BILANCIO 2003  
 
Milano, 22 aprile 2004 - L’assemblea di Interbanca (Gruppo Antonveneta), riunitasi ieri, ha approvato i risultati d’esercizio 2003 che si confermano positivi, nonostante la difficile situazione congiunturale che si è riflessa su molti aspetti operativi della banca. Il dividendo di Euro 0,50 per azione sarà posto in pagamento a partire dal 27 Aprile prossimo. Nel corso dell’esercizio 2003 : L’attività creditizia ha avuto una crescita verso clientela del 6,5% ed è proseguito il rilevante apporto fornito dalla Banca a sostegno di importanti operazioni di finanza straordinaria. L’attività di Merchant Banking, sia nel private equity, che nell’investment banking, è stata intensa per il numero delle operazioni esaminate. Da sottolineare il buon apporto delle commissioni di M&a ( 4,9 milioni di euro verso 4 milioni di euro pari a +22,5%) e dei capital gains da dismissione di partecipazioni ( 19,1 milioni di euro verso 14,9 milioni di euro pari a +28,2%) Le partecipazioni di Merchant Banking sono pari a 431 milioni di Euro investiti in n 28 aziende. Riguardo ai risultati economici: Il Margine d’interesse da attività creditizia ( 91 milioni di euro ) in sostanziale tenuta. I ricavi netti da servizi risultano pari a 70 milioni di euro. Il margine d’intermediazione si è attestato a 183 milioni di euro. I costi operativi risultano in diminuzione del 13,9% rispetto all’esercizio precedente. Il risultato di gestione ammonta a 122 milioni di euro. Il risultato netto pari a 32 milioni di euro è stato influenzato da stanziamenti netti ai fondi rettificativi. Tra questi rientra la quantificazione del “rischio fisiologico” che la prudente politica di gruppo ha destinato quale ulteriore presidio a copertura del rischio di credito, incidendo ulteriormente sulle rettifiche per un ammontare di 34,5 milioni di euro, pari allo 0,42% dei crediti in bonis. L’assemblea ordinaria ha determinato in 10 il numero degli Amministratori e per gli esercizi 2004-2005-2006 ha nominato nel Consiglio di Amministrazione, i signori Giorgio Cirla, Enrico Tomaso Cucchiani, Guidalberto Guidi, Francesco Micheli, Piero Luigi Montani, Massimo Moratti, Francesco Spinelli, Giuseppe Stefanel, Giuliano Tabacchi, Pierluigi Toti. Presidente del Collegio Sindacale è stato nominato Giovanni Sala e, quali sindaci effettivi, Alberto Dalla Libera e Paolo Gualtieri, quali sindaci supplenti Cristiano Cerchiai e Agostino Crisanti. Risultati Al 1° Trimestre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Interbanca (Gruppo Antonveneta), riunitosi dopo l’Assemblea, ha nominato Presidente Francesco Spinelli, Vice Presidente Piero Luigi Montani e Amministratore Delegato Giorgio Cirla. Ha inoltre esaminato ed approvato i dati relativi al primo trimestre 2004. I dati patrimoniali e le risultanze economiche del periodo si confermano sostanzialmente allineati alle previsioni per l’anno in corso e consentono un giudizio positivo, nonostante il difficile momento congiunturale. In particolare si segnala: l’andamento positivo del margine di interesse ( 27 milioni di euro) cresciuto del 11,8% rispetto al precedente esercizio beneficia del maggior livello delle giacenze medie. Il margine d’intermediazione, pari a 36 milioni di Euro, ha risentito della contrazione dei ricavi netti da servizi (9 milioni di euro) ; contrazione dovuta al difficile contesto macroeconomico. I costi operativi risultano in diminuzione del 5,4 % rispetto ai primi tre mesi del 2003. Il risultato di gestione ammonta a 22,1 milioni di Euro. L’utile delle attività ordinarie ammonta a oltre 17 milioni di Euro; in contrazione del 24,1% rispetto al primo trimestre dell’esercizio precedente. I Crediti Nel primo trimestre 2004 si è assistito al consolidamento degli impieghi verso clientela grazie a flussi di erogazione per oltre 500 milioni di euro. Le consistenze dei crediti netti verso clientela, pari a 8.232 milioni di euro, risultano in crescita del 6,9% rispetto al dato conseguito al 31 marzo 2003. Merchant Banking Gli investimenti in partecipazioni si sono attestati complessivamente a 454 milioni di euro. Tra i fatti di rilievo del trimestre si evidenzia l’acquisizione del 12,30% del capitale di Volare Group S.p.a. Mediante l’investimento di 20 milioni euro.  
   
   
CARIGE COSTITUISCE “CARICARRARA HOLDING SPA”  
 
 Genova, 22 aprile 2004 - E’ stata costituita la società “Caricarrara Holding spa”, con sede a Genova e interamente controllata da Banca Carige. L’operazione è conseguenza della prevista scissione di Carinord 2, la società acquistata da Banca Carige e Cassa di Risparmio di Firenze il 16 luglio scorso, al fine di controllare rispettivamente la C. R. Carrara e la C.r. La Spezia. L’atto di scissione di Carinord 2 è stato perfezionato ieri a Milano, a seguito degli accordi tra le due banche proprietarie e previa autorizzazione della Banca d’Italia, ed avrà effetto nei termini di legge. Attraverso la nuova società Banca Carige deterrà il controllo, con il 90% del capitale, della Cassa di Risparmio di Carrara, mentre Carifirenze rimarrà unico azionista di Carinord 2, che a sua volta deterrà esclusivamente la partecipazione di controllo della Cassa di Risparmio della Spezia. Il capitale sociale di Caricarrara holding è di 45.462.325 euro e il valore patrimoniale netto dei beni della società è di oltre 89 milioni di euro. <­Si tratta di un’operazione – dice il Direttore Generale di Banca Carige Alfredo Sanguinetto, nominato Amministratore Unico della nuova società – utile al processo di semplificazione della catena di controllo che porterà poi la Banca Carige a detenere direttamente la partecipazione del 90% del capitale della Cassa di Risparmio di Carrara>. Il collegio sindacale di Caricarrara holding è formato dal presidente Fulvio Rosina affiancato da Antonio Semeria e Andrea Traverso. La Cassa di Risparmio di Carrara conta 33 sportelli, 24 nella provincia di Carrara, 7 in provincia di Lucca e 2 in provincia di La Spezia. La raccolta diretta, secondo il bilancio 2002, è di 731 milioni di euro. La raccolta indiretta: 623 milioni di euro. Gli impieghi: 700 milioni di euro. 370 i dipendenti. Oltre la Cassa di Carrara, Carige controlla in Toscana la Banca del Monte di Lucca, e in Liguria la Cassa di Risparmio di Savona. Fanno parte del Gruppo Banca Carige due compagnie assicurative- Carige Assicurazioni (ramo danni) e Carige Vita Nuova (ramo vita) - e la società di gestione del risparmio, la Carige Asset Management Sgr Spa.  
   
   
STIPULATO L’ATTO DI SCISSIONE DI CARINORD2  
 
 Firenze, 21 Aprile 2004 - E' stato stipulato ieri a Milano l'atto di scissione di Carinord2 S.p.a., la holding di partecipazioni proprietaria del 90% di Cassa di Risparmio di Carrara e del 68,09% di Cassa di Risparmio della Spezia e che, lo scorso 16 luglio, è stata acquistata da Banca Cr Firenze e Banca Carige. A seguito dell'operazione Banca Cr Firenze rimarrà la sola proprietaria di Carinord 2 la quale deterrà unicamente la partecipazione in Carispe. Alla beneficiaria di nuova costituzione, denominata Caricarrara Holding S.p.a., partecipata solamente da Banca Carige, è attribuita la partecipazione in Cr Carrrara. L'operazione era programmata nel quadro degli accordi dello scorso luglio stipulati fra Banca Cr Firenze, Banca Carige, Banca Intesa, Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara e Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia finalizzati all'acquisizione del controllo di Carispe da parte di Banca Cr Firenze e di Cr Carrara da parte di Banca Carige .  
   
   
COMMERCIO ESTERO, CONFINDUSTRIA: SEGNALE INCORAGGIANTE CSC: "IL MADE IN ITALY TIENE, NONOSTANTE L'EURO FORTE"  
 
Roma, 22 aprile 2004 - "E' un'indicazione positiva importante, particolarmente significativa in quanto maturata in un contesto di crescita ancora debole ed incerta dell'economia europea. La domanda estera sembra registrare una netta ripresa, che potrebbe consolidarsi ed estendersi qualora la crescita economica sui mercati europei, che sono i nostri principali partner commerciali, ripartisse in modo sostenuto e sostenibile. Migliora quindi, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, il disavanzo commerciale con l'Ue, che rientra parzialmente riducendosi di circa il 12%". Così il Centro Studi di Confindustria commenta la variazione congiunturale delle esportazioni e delle importazioni verso i paesi Ue registrata dall'Istat nel mese di febbraio (rispettivamente più 3,2% e 3,3%) e resa nota oggi. Considerando l'interscambio complessivo, Ue ed extra Ue, i dati indicano, rispetto a gennaio, un aumento del 5,6% delle esportazioni. La forte crescita dell'economia internazionale – prosegue il Csc - sembra perciò essersi tradotta in un aumento di esportazioni, pur in presenza di un apprezzamento dell'euro e di una conseguente erosione dei margini di competitività di prezzo. Ciò sembrerebbe indicare una relativa tenuta del made in Italy sui mercati extra-Ue malgrado l'apprezzamento dell'euro ed uno sforzo significativo di riposizionamento strategico dell'industria. Le indicazioni che emergono da queste rilevazioni sul commercio estero costituiscono un primo chiaro segnale di miglioramento della domanda, e quindi delle prospettive di crescita. Si confermano perciò i segnali incoraggianti emersi dai dati di fatturato e di ordinativi. Per tradurre tuttavia queste indicazioni in valutazioni positive sulla situazione congiunturale - conclude il Csc -, è necessario che si determini una risposta della domanda interna, particolarmente di stimolo alla ripresa degli investimenti, che restano condizionati dalla perdurante incertezza e dal clima di fiducia.  
   
   
PARMALAT: SCADUTO IL TERMINE PER L’INSINUAZIONE AL PASSIVO DA PARTE DEI CREDITORI  
 
Collecchio (Pr), 22 aprile 2004 - Parmalat Finanziaria Spa in Amministrazione Straordinaria rammenta che il 20 Aprile è scaduto il termine per l’insinuazione al passivo da parte dei creditori di Parmalat Spa in Amministrazione Straordinaria. Tale termine,riportato sul sito internet http://web.Ltt.it/tribunale/home.htm  non era perentorio. Le domande di insinuazione al passivo saranno di fatto considerate tempestive sino a quando il Tribunale di Parma avrà completato la verifica dello stato passivo che sarà avviata il 19 maggio prossimo venturo e verosimilmente richiederà più sedute. (Al momento non è possibile prevedere il tempo necessario a completare la verifica dello stato passivo). Una volta completata la verifica e dichiarata la chiusura dello stato passivo, le domande pervenute successivamente saranno considerate tardive e dovranno essere presentate tramite un legale a pena di inammissibilità.  
   
   
GRUPPO ESPRESSO: L’ASSEMBLEA APPROVA IL BILANCIO 2003 E IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESENTA RISULTATI TRIMESTRALI IN FORTE CRESCITA  
 
Roma, 22 aprile 2004 - Ieri mattina si sono tenuti, presieduti da Carlo Caracciolo, il consiglio di amministrazione della società che ha esaminato i risultati trimestrali consolidati e, a seguire, presso la sede della Fieg a Roma, l’assemblea dei soci che ha approvato il bilancio di esercizio, ha conferito l’incarico per la revisione contabile per il triennio 2004 –2006 alla Pricewaterhousecoopers Spa ed ha adottato un nuovo testo di statuto per adeguarlo al nuovo diritto societario. Risultati trimestrali consolidati Il Gruppo Espresso ha conseguito nel primo trimestre 2004 un miglioramento del 21,6% del fatturato, passato da €232,3 milioni a €282,6 milioni, mentre il risultato operativo è aumentato da €18,8 milioni a €45,9 milioni e la sua incidenza sul fatturato è passata dall’8,1% al 16,2%. Il risultato netto è stato di €21,7 milioni rispetto a €3,9 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente; la posizione finanziaria netta al 31 marzo 2004 era negativa per €52,8 milioni in miglioramento da €149,5 milioni del 31 dicembre 2003. Al raggiungimento di tali risultati ha contribuito il positivo andamento dei prodotti editoriali venduti in abbinamento con le testate del gruppo, ma anche la raccolta pubblicitaria, continuando nel trend già iniziato nel secondo semestre del 2003, ha mostrato segni di ripresa (+5,3% rispetto al marzo 2003) e l’area internet ha sostanzialmente azzerato le proprie perdite. Nel primo trimestre la diffusione de la Repubblica è rimasta sostanzialmente stabile rispetto ai primi tre mesi dell’anno scorso a 631 mila copie medie ad uscita. E’ invece continuato il successo de l’Enciclopedia di Repubblica che, con la pubblicazione nel periodo in esame di 14 volumi, ha venduto circa 4,5 milioni di copie, con una media di oltre 322 mila copie ad uscita. Positivo l’andamento anche delle altre iniziative del quotidiano: I Grandi Romanzi dell’800, I classici del fumetto e la Poesia Italiana hanno diffuso nel periodo rispettivamente 128 mila, 118 mila e 90 mila copie medie ad uscita. I quotidiani locali hanno mantenuto la loro diffusione intorno alle 484 mila copie ad uscita; mentre l’espresso ha registrato vendite per 445 mila copie ad uscita, diffondendo oltre 2,6 milioni di pezzi tra libri d’arte, Cd, Cd Rom, e Dvd. Le radio hanno avuto un brillante andamento: la raccolta pubblicitaria è cresciuta del 21% rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso e le tre emittenti hanno registrato importanti aumenti di audience nell’ultima rilevazione Audiradio. Radio D.j. Si è confermato il network più ascoltato in Italia nei 7 giorni con 12,2 milioni di ascoltatori ed è salito a 5,5 milioni nelle rilevazioni del giorno medio; Radio Capital ha raggiunto quasi 2 milioni di ascoltatori (+23,9%) nel giorno medio e 4,8 milioni nei 7 giorni; mentre m2o con circa 0,8 milioni nel giorno medio continua nel suo percorso di affermazione nel mondo dei giovanissimi. Positivi anche i risultati dei siti internet del gruppo che hanno evidenziato una crescita del 17,5% degli investimenti pubblicitari ed hanno raggiunto oltre 5,7 milioni di utenti unici e 254 milioni di pagine viste (dati Red Sheriff – marzo 2004). Repubblica.it con oltre 3 milioni di utenti unici mensili si è confermata di gran lunga il primo sito d’informazione in Italia. Previsioni per l’anno in corso Il miglioramento dei risultati del primo trimestre 2004 è anche dovuto al favorevole confronto con il medesimo periodo del 2003 quando il mercato pubblicitario era ancora declinante e l’impatto delle iniziative editoriali abbinate alle testate del gruppo era minore (l’Enciclopedia è infatti stata lanciata nel mese di settembre). Sulla base di queste considerazioni, pur non potendo ipotizzare che le percentuali d’incremento dei primi tre mesi si consolidino nella stessa misura anche nei prossimi trimestri, si prevede comunque un positivo andamento per tutte le attività del gruppo. Proseguono, secondo i piani, gli investimenti per il full color di Repubblica che, entro settembre, sará in grado di stampare a colori fino a 96 pagine. Assemblea dei soci L’assemblea dei soci ha approvato il bilancio dell’esercizio 2003, i cui dati erano già stati resi noti dopo la riunione del Consiglio di amministrazione del 25 febbraio scorso ed ha deliberato di distribuire un dividendo pari a €0,11 per azione, in aumento del 10% sul dividendo dello scorso esercizio. Risultati consolidati – Il Gruppo Espresso ha chiuso l’esercizio 2003 con un margine operativo lordo in crescita da €180,8 milioni (18,8% sul fatturato) a €231,5 milioni (22% sul fatturato) e un risultato operativo consolidato di €175,1 milioni (16,7% del fatturato), in crescita da €122,4 milioni del 2002 (12,7% del fatturato), a fronte di ricavi consolidati passati da €963,7 milioni a €1.051,1 milioni (in aumento del 9,1%). L’utile netto consolidato nel 2003 è stato di €67,8 milioni rispetto a €46,1 milioni nel 2002. La posizione finanziaria netta di Gruppo al 31 dicembre 2003 ha presentato un indebitamento pari a €149,5 milioni rispetto a €62,9 milioni dell’anno precedente. Il patrimonio netto è risultato pari a €332 milioni, in diminuzione rispetto a €401,9 milioni del 31 dicembre 2002. Risultati della capogruppo - Il fatturato della Capogruppo nell’esercizio 2003 è passato da €571 milioni a €648,5 milioni. Il risultato operativo è passato da €96 milioni a €125,7 milioni, mentre il risultato netto d’esercizio è passato da €49,9 milioni a €57,7 milioni. Dividendo – L’assemblea degli azionisti ha deliberato la distribuzione di un dividendo di € 47.113.702,68, pari a 0,11 euro per azione (0,10 l’anno scorso) che sarà messo in pagamento il giorno 27 maggio 2004, contro stacco della cedola n° 8 che avverrà in data 24 maggio 2004. Cooptazione di un consigliere Il consiglio di amministrazione, nella prosecuzione della riunione dopo l’assemblea dei soci, preso atto delle dimissioni del consigliere Antonio Grigolini, ha provveduto a cooptare in consiglio il dottor Francesco Dini.  
   
   
I RISULTATI DI ADIDAS-SALOMON 2003 - ALCUNE CIFRE IN SINTESI: L'UTILE NETTO CRESCE DEL 14% FINO A RAGGIUNGERE I 260 MILIONI DI EURO LE VENDITE A CURRENCY-NEUTRAL SONO PARI AL 5% IL MERCATO ITALIANO CON LA CRESCITA PIÙ VELOCE A LIVELLO EUROPEO  
 
 Monza, 22 Aprile 2004 - Nel 2003, il gruppo adidas-Salomon ha registrato un incremento nelle vendite a currency-neutral del 5%. In termini di euro, le vendite si sono ridotte al 4%, dai 6 miliardi e 523 milioni di euro registrati nel 2002 ai 6 miliardi e 267 milioni di euro nel 2003. Il brand adidas è leader in termini di crescita di settore nel 2003 Dal punto di vista di brand, adidas ha registrato considerevoli guadagni con le vendite a currency-neutral al 5%. Chi ha contribuito principalmente a questa crescita è stata la categoria running Sport Performance e la categoria workout. Le vendite a currency-neutral di Salomon erano pari al 2%, grazie ad un incremento nelle vendite di attrezzatura da ciclismo da parte della Mavic, di calzature outdoor e di abbigliamento della Salomon. Le vendite a currency-neutral della Taylormadeadidas Golf sono cresciute del 4%. Gli effetti valutari di un euro forte, specialmente contro il dollaro americano, hanno inciso negativamente sulle vendite in termini di euro.
2002 2003 Cambio annuo in termini di euro Cambio annuo a currency-neutral
In milioni di euro In milioni di euro in % in %
adidas 5,105 4, 950 (3) 5
Salomon 684 658 (4) 2
Taylormade-adidas Golf 707 637 (10) 4
Totale 6,523 6,267 (4) 5
Le vendite dí adidas-Salomon per brand nel 2003, il "Totale" comprende direzione generale/Consolidamento Le vendite a currency-neutral hanno registrato un aumento in tutte le regioni, eccetto il Nord America Su scala regionale, le vendite a currency-neutral per adidas-Salomon in Europa sono cresciute dell'8%. Le principali ragioni di questa crescita sono riassumibili in un forte aumento delle entrate pari al 30% in Italia e a costanti e solide crescite nel Regno Unito, in Francia e nei mercati emergenti. Le vendite a currency-neutral del gruppo nel Nord America si sono ridotte al 6%, manifestando una debolezza nella domanda per le maggiori linee di prodotto adidas. In Asia, le vendite a currencyneutral sono cresciute del 7% guidate da vendite più forti in Giappone, Cina e India. L'america Latina è risultata essere la zona con crescita più veloce del Gruppo nel 2003 con vendite a currency-neutral pari al 35%, dimostrando forti crescite in Brasile e Argentina. Ancora una volta, l'euro forte ha inciso negativamente sulle vendite in termini di euro.
2002 2003 Cambio annuo in termini di euro Cambio annuo a currency‑ neutra:
In milioni di euro In milioni di euro in % in %
Europa 3,200 3,365 5 8
Nord America 1,960 1,562 (20) (6)
Asia 1,166 1,116 (4) 7
America Latina 163 179 10 35
Totale 6,523 6,267 (4) 5
Le vendite di adidas-Salomon per brand nel 2003, il "Totale" comprende direzione generale/Consolidamento Margine lordo del Gruppo a livelli record del 44.9% Il margine lordo di adidas-Salomon, che nel 2002 era del 43.2%, è cresciuto del:' 1.7 %, raggiungendo il 44.9% delle vendite nel 2003. Si tratta del livello più alto mai registrato a dimostrazione di quanto abbiano influito le attività di vendita al dettaglio, che adidas ha esercitato in numero sempre maggiore, un prodotto sempre migliore e un euro sempre più forte. Come conseguenza di questo sviluppo, il profitto lordo del gruppo è rimasto virtualmente invariato e si è mantenuto sui 2.814 milioni di euro contro i 2.819 milioni di euro nel 2002 malgrado minori vendite in termini di euro. L'utile netto aumenta del 14%, la più alta percentuale mai registrata L'utile netto è aumentato del 14%, da 229 milioni di euro nel 2002, raggiungendo livelli record di 260 milioni di euro nel 2003. Reddito minimo e reddito per azioni diluito, entrambi a 5.72 euro paragonati a 5.04 euro nel 2002, si trovavano al primo posto nel range degli utili mirati dal gruppo. Gli interessi di minoranza, che si sono ridotti al 17%, e un'aliquota di imposta relativamente stabile al 38.0% (2002: 37.9%) hanno dato sostegno al livello di utile attivo del gruppo. Indebitamenti netti ridotti a 552 milioni di euro Gli indebitamenti netti erano di 946 milioni di euro il 31 dicembre 2003 , sotto il 37% (552 milioni di euro contro 1.498 miliardi di euro registrati alla fine dell'anno precedente). Questo rappresenta il più ampio recupero nella storia del gruppo, sostenuto da una costante e severa gestione del capitale di esercizio. Inoltre, gli effetti valutari positivi e l'aumento di capitale relativi al prestito obbligazionario convertibile hanno avuto un impatto positivo sugli indebitamenti netti. Di conseguenza, la leva finanziaria del gruppo è aumentata del 69%, raggiungendo il 70% nel 2003 contro il 139% dell'anno precedente. Crescita minima del 10% del reddito netto prevista per il 2004 Basandosi su indicazioni di mercato precoci, sulla crescita degli arretrati e sulla reazione dei dettaglianti, il gruppo prevede un aumento nelle vendite a currencyneutral dal 3 al 5% circa nel 2004. Si prevede che maggiori vendite ai brand chiave, insieme a margini lordi più alti e ad un margine di esercizio migliore, produrranno una crescita nel reddito netto pari ad almeno il 10% rispetto all'anno precedente.
 
   
   
POLIGRAFICA S. FAUSTINO: L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI APPROVA IL BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2003 AMMESSA AL NUOVO SETTORE TECHSTAR DI BORSA ITALIANA  
 
 Castrezzato, 22 aprile 2004 - Ieri l’Assemblea degli azionisti di Poligrafica S.faustino S.p.a., società quotata al Nuovo Mercato specializzata nei servizi avanzati di comunicazione, ha deliberato quanto segue: approvazione del bilancio d’esercizio al 31.12.2003 e della Relazione degli Amministratori sull’andamento della gestione; copertura dell’intera perdita d’esercizio 2003 con utilizzo di riserve straordinarie; nomina degli amministratori per il triennio 2004-2006 e relativi compensi; nomina del collegio sindacale per il triennio 2004-2006 e relativi compensi; rinnovo dell’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie; adozione nuovo testo di statuto sociale adeguato alle nuove disposizioni di cui al D.lgs. 17 Gennaio 2003 n. 6. Il Gruppo Poligrafica S. Faustino chiude l’esercizio 2003 con un fatturato consolidato pari a Euro 32,80 milioni in crescita del 16% rispetto al 2002 (Euro 28,32 milioni). L’ebitda consolidato risulta pari a Euro 3,16 milioni (3,33 milioni nel 2002) con una incidenza del 9,6% sul fatturato. Il risultato operativo consolidato (Ebit) è negativo per Euro 0,37 milioni (Euro 0,17 milioni nel 2002): su tale dato ha inciso la crescita degli ammortamenti e dei leasing finanziari legata all’attuazione del piano di investimenti. Il risultato ante imposte consolidato è negativo per Euro 0,23 milioni (Euro 0,26 milioni positivo nell’anno precedente). Il risultato netto del Gruppo è negativo per Euro 0,56 milioni. La posizione finanziaria netta consolidata, pari a un indebitamento di Euro 3,73 milioni al 31 dicembre 2003 si incrementa rispetto al 2002 (Euro 2,74 milioni) a fronte dell’accensione di nuovi finanziamenti a medio/lungo termine finalizzati alla copertura degli investimenti programmati e in particolare per l’acquisizione di Litografia Spada (Euro 1,5 milioni). Il patrimonio netto consolidato ammonta a Euro 12,63 milioni. Le vendite della capogruppo Poligrafica S. Faustino S.p.a. Sono pari a Euro 28,05 milioni e si incrementano dell’1,6% rispetto al 2002 (Euro 27,62 milioni). Il margine operativo lordo (Ebitda) ammonta a Euro 2,76 milioni, in riduzione rispetto al 2002 (Euro 3,07 milioni). Dopo leasing finanziari, ammortamenti e svalutazioni per Euro 2,74 milioni, il risultato operativo (Ebit) risulta pari a Euro 0,02 milioni (Euro 0,27 milioni nel 2002). Il risultato prima delle imposte, è negativo per Euro 0,12 milioni (Euro 0,17 milioni nel 2002) ed il risultato netto è negativo per Euro 0,38 milioni (negativo per Euro 0,14 milioni nel 2002) dopo imposte per Euro 0,26 milioni. La copertura della perdita di Euro 0,38 milioni relativa all’esercizio 2003 avverrà mediante utilizzo di riserve straordinarie. L’indebitamento netto della Capogruppo è pari a Euro 3,04 milioni (Euro 1,94 milioni nel 2002) a fronte di un patrimonio netto pari a Euro 12,83 milioni. Nominati gli amministratori per il triennio 2004-2006: nuova nomina dei due amministratori indipendenti: Anna Lambiase e Alberto Piantoni Rinnovata la nomina degli attuali membri del Collegio Sindacale per il periodo 2004- 2006. Rinnovata l’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie, per un corrispettivo massimo di Euro 3.100.000, mediante utilizzo della riserva sovrapprezzo azioni. Detta autorizzazione, così come la possibilità di vendita delle azioni in tal modo resesi disponibili, viene concessa per il periodo dal 21 aprile 2004 sino al giorno precedente a quello in cui l’assemblea approverà il bilancio d’esercizio per l’anno 2004 e comunque con il limite massimo di 18 mesi da oggi. Deliberata l’adozione del nuovo testo di statuto sociale adeguato alle nuove disposizioni di cui al D.lgs. 17 Gennaio 2003 n. 6. Borsa Italiana ha accolto, con decorrenza 2 aprile 2004, la richiesta presentata da Poligrafica San Faustino di inclusione delle proprie azioni ordinarie nel settore Techstar Alberto Frigoli, Presidente di Poligrafica San Faustino ha così commentato: ”L’esercizio 2003 si chiude con un fatturato in crescita del 16% nonostante le prospettive a breve sugli sviluppi della domanda risentano ancora delle incertezze del quadro economico nazionale ed internazionale. In questo scenario Poligrafica S. Faustino ha deciso di pianificare una politica di investimenti atta ad accogliere l’innovazione del sistema produttivo. Ci aspettiamo che nel medio lungo termine questa scelta strategica possa condurre ad ampliare e diversificare la gamma di prodotti offerti con l’obiettivo di accrescere la nostra leadership nel settore della grafica. Siamo fieri dell’’inclusione del titolo Poligrafica S. Faustino nel segmento Techstar di Borsa Italiana che ci include tra le società del Nuovo Mercato che presentano i migliori fondamentali economico-finanziari”.  
   
   
METRO INTERNATIONAL ANNUNCIA I RISULTATI FINANZIARI PER IL PRIMO TRIMESTRE 2004  
 
 Milano, 22 aprile 2004 – Metro International S.a. , ha annunciato ieri i propri risultati finanziari per il primo trimestre del 2004, conclusosi il 31 marzo 2004. Per la prima volta profitto consolidato nel primo trimestre 2004 per le filiali di Metro, pari a 0,4 milioni di dollari, a partire dalla quotazione in Borsa di Metro International nell'agosto 2000; Σ Crescita del 51% anno su anno delle vendite nette, pari a 65,8 milioni di dollari (rispetto ai 43,6 milioni di dollari nello stesso periodo dello scorso anno); Riduzione del 51% anno su anno della perdita operativa, pari a 5,1 milioni di dollari (rispetto ai 10,4 milioni di dollari nello stesso periodo dello scorso anno); Riduzione del 63% anno su anno della perdita netta, pari a 5,6 milioni di dollari (rispetto ai 15,2 milioni di dollari nello stesso periodo dello scorso anno); Ridotto del 76% anno su anno il cash flow utilizzato dalle filiali locali e dagli headquarter a 3,0 milioni di dollari (rispetto ai 12,6 milioni di dollari nello stesso periodo dello scorso anno); Tutte le filiali lanciate negli ultimi dodici mesi hanno riportato un profitto consolidato; Perdita media ponderata per azione pari a 0,01 dollari (rispetto 0,14 dollari per azione nel primo trimestre dello scorso anno) Le edizioni italiane hanno generato una crescita delle vendite pari al 10% anno su anno e l'edizione di Milano è stata in profitto in ognuno dei tre mesi del primo trimestre 2004.  
   
   
SKF PRIMO TRIMESTRE 2004: AUMENTO DELLE VENDITE DEL 6,0%  
 
Milano, 22 aprile 2004 - Per quanto riguarda il primo trimestre 2004 la Skf dichiara un aumento delle vendite del 6,0%, misurato in valuta locale, rispetto allo stesso periodo del 2003. Il margine operativo è stato dell'8,5%. La voce relativa ai prezzi/mix è aumentata dell'1,1%. Il flusso di cassa ha continuato ad essere consistente. Nel primo trimestre 2004 il Gruppo Skf dichiara: un utile prima delle imposte pari a 819 milioni di corone svedesi (802); un utile netto di 648 milioni di corone (562); un utile per azione di 5,69 corone (4,94); vendite nette pari a 10.689 milioni di corone (10.541). L'utile operativo è stato di 907 milioni di corone (944) e tiene conto di 50 milioni di corone relativi ai costi di realizzazione del programma di ristrutturazione precedentemente annunciato. Il margine operativo è stato dell'8,5% (9,0). Il flusso di cassa dopo gli investimenti e prima dei finanziamenti è stato di 501 milioni di corone (47). L'aumento delle vendite nette rispetto al primo trimestre del 2003 si può così ripartire: struttura 0,1%, volumi 4,8%, prezzi/mix 1,1% ed effetti dovuti ai cambi -4,%. Le vendite nette del Gruppo Skf, calcolate in valuta locale, sono state del 6,0 % superiori a quelle dello stesso primo trimestre dello scorso anno. In Europa sono state leggermente superiori, quelle in Nord America superiori e quelle in Asia ed America latina decisamente superiori. Si prevede che la domanda da parte del mercato di prodotti e servizi del Gruppo continui a rafforzarsi nel secondo trimestre 2004, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In Europa si prevede una domanda leggermente superiore e in Nord America superiore, mentre si prevede che continui a crescere in modo significativo in Asia e in America Latina. La produzione verrà mantenuta nel secondo trimestre ai presenti livelli per far fronte alla domanda crescente e per assicurare un servizio soddisfacente. Aspetti finanziari - Nel primo trimestre 2004 gli oneri finanziari netti del Gruppo sono stati di -88 milioni di corone svedesi (-142). Il minore valore è da attribuire ai maggiori interessi e agli utili sulle differenze di cambio finanziario. In un caso le aliquote d'imposta sono state eccezionalmente basse a seguito di una circostanza favorevole. Gli investimenti in attivo fisso sono stati pari a 281 milioni di corone svedesi (304). A fine marzo 2004, le scorte del Gruppo ammontavano al 21,3% (22,2) delle vendite annue. La redditività del capitale investito per il periodo di 12 mesi conclusosi il 31 marzo scorso è stata del 14,0% (17,4). L'utile sul capitale proprio è stato del 14,0% (16,0). Al 31 marzo 2004, l'indice di solvibilità capitale netto / attività della Skf è stato del 43,6% (41,2). Il rapporto d'indebitamento è stato del 36,3% (40,1). Il numero di dipendenti a ruolo a fine marzo 2004 è stato pari a 38.615 unità (39.645). Rispetto al primo trimestre 2003, i cambi, comprendendo gli effetti dovuti alle conversioni e ai flussi delle transazioni, hanno influito negativamente sull'utile operativo della Skf per circa 120 milioni di corone. Per il secondo trimestre 2004 si stima un effetto negativo di 100 milioni di corone e per l'intero anno di 400, basandosi sulle ipotesi correnti e sui cambi correnti. Il programma di ristrutturazione annunciato lo scorso anno procede regolarmente. Il numero dei dipendenti è stato ridotto di 140 unità. Le Divisioni Le note sulle vendite nette per area geografica si basano sulle valute locali e vengono confrontate con i valori del corrispondente periodo del 2003. Il margine operativo sulle vendite comprende le vendite all'interno del Gruppo. Industrial Division - L'utile operativo del primo trimestre 2004 è ammontato a 379 milioni di corone svedesi (366), con un conseguente margine operativo del 9,6% (9,5). Le vendite nette del primo trimestre 2004 sono ammontate a 2.550 milioni di corone (2.521). Comprendendo quelle interne al Gruppo, sono state di 3.948 milioni di corone (3.833). Le vendite in Europa sono rimaste immutate, mentre quelle in Nord America e in Asia sono state notevolmente superiori. Nel trimestre la Skf ha ottenuto molti importanti ordini dalle industrie siderurgiche, eoliche e meccaniche in generale sia in Usa sia in Europa. Automotive Division L'utile operativo del primo trimestre 2004 è ammontato a 160 milioni di corone svedesi (177), con un conseguente margine operativo del 4,1% (4,6). Le vendite nette del primo trimestre 2004 sono ammontate a 3.454 milioni di corone (3.470). Comprendendo quelle interne al Gruppo, sono state di 3.858 milioni di corone (3.849). Nel primo trimestre le vendite all'industria delle automobili e dei furgoni sono rimaste immutate in Europa e in Nord America. Quelle all'industria degli autocarri pesanti sono aumentate in Europa e notevolmente aumentate in Nord America. Le vendite al mercato del ricambio sono aumentate notevolmente. La Skf è riuscita ad acquisire importanti clienti, a cui ha proposto miglioramenti applicativi. Il grande bagaglio di conoscenze della Skf, unitamente agli esclusivi programmi di elaborazione, consente di ottimizzare i progetti, riducendo i costi di componenti, materiali e lavorazioni. Un esempio di quanto sopra è negli Usa il Dodge Durango, per il quale nel trimestre sono iniziate le consegne dell'unità mozzo asimmetriche a sfere X-tracker, che sostituiscono i cuscinetti a rulli conici della concorrenza, con minori costi per il cliente. Nel 2000 la Skf era stata proclamata dalla tedesca Getrag "fornitore strategico internazionale". Da allora, la vendite alla Getrag, che produce organi di trasmissione, sono aumentate e, nel primo trimestre, è stato acquisito un nuovo importante ordine di cuscinetti a rulli conici. Electrical Division L'utile operativo del primo trimestre 2004 è ammontato a 64 milioni di corone svedesi (80), con un conseguente margine operativo del 3,9% (4,8). Le vendite nette del primo trimestre 2004 sono ammontate a 491 milioni di corone (496). Comprendendo quelle interne al Gruppo, sono state di 1.661 milioni di corone (1.684). Le vendite in Europa sono rimaste immutate, anche se ci sono stati alcuni segni di ripresa nel settore degi elettrodomestici. In Asia, specie nel settore delle due ruote, sono aumentate notevolmente. Le vendite di anelli di tenuta stanno evolvendo positivamente verso prodotti più sofisticati. Service Division L'utile operativo del primo trimestre 2004 è ammontato a 336 milioni di corone svedesi (293), con un conseguente margine operativo del 9,3% (8,4). Le vendite nette del primo trimestre 2004 sono ammontate a 3.233 milioni di corone (3.075), con un aumento del 5,1%. Comprendendo quelle interne al Gruppo, sono state di 3.611 milioni di corone (3.471). Nell'europa occidentale le vendite sono rimaste invariate, mentre nell'Europa centro orientale sono risultate significativamente maggiori. In Nord America sono aumentate, come pure in Asia e America Latina in cui l'aumento è stato notevole. Nel trimestre, la divisione ha continuato a portyare avanti il programma"More with Skf" per aiutare i concessionari a migliorare il proprio business, aumentare la produttività e a fornire ai clienti più valore aggiunto. Le vendite della Skf Reliability Systems hanno continuato ad aumentare, dando una particolare attenzione all'industria della carta, a quella petrolifera e a quella della produzione di energia. L'ambiente è favorevole agli investimenti nei sistemi di condition monitoring. Aero and Steel Division L'utile operativo del primo trimestre 2004 è ammontato a 30 milioni di corone svedesi (47), con un conseguente margine operativo dell'1,8% (2,8). Le vendite nette del primo trimestre 2004 sono ammontate a 951 milioni di corone (971). Comprendendo quelle interne al Gruppo, sono state di 1.648 milioni di corone (1.681). Le vendite all'industria aerospaziale sono state inferiori sia in Europa che in Nord America. Il business degli elicotteri ha continuato ad evolversi, con nuovi ordini specie da parte dei costruttori europei. L'aeroengine Bearings Uk ha continuato a fare progressi e ad aumentare i volumi di componenti per i motori Rolls Royce. La Ovako Steel dichiara vendite nette pari a 491 milioni di corone svedesi (442). Comprendendo le vendite interne al Gruppo sono state di 889 milioni di corone (829). L'utile operativo è stato di 7 milioni di corone (8). I prezzi delle materie prime hanno continuato a crescere nel corso del trimestre; quelli del rottame ferroso hanno raggiunto i massimi livelli e i clienti della Ovako pagano di più a causa di tali aumenti. L'ovako Steel si è assicurata nuovi ordini da clienti esterni del settore dei cuscinetti e automobilistico. Vendita di quote Nel trimestre la Skf ha venduto per 90 milioni di corone svedesi il 40% detenuto nella Momentum, un distributore industriale svedese, con un conseguente aumento un capital gain di 20 milioni di corone. Credito a tempo determinato Da un consorzio di undici banche la Skf ha ottenuto un credito quinquennale di 300 milioni di euro, il quale serve a sostituire quelli esistenti con il vantaggio di una più lunga scadenza e di costi ridotti. Prospettive indicate in precedenza Relazione di fine anno 2003: Nel corso del primo trimestre si prevede un aumento della domanda di prodotti e servizi del Gruppo. In Europa la si prevede leggermente superiore, mentre in Nord America dovrebbe rimanere relativamente piatta. Si prevede un aumento significativo di domanda in Asia e America Latina. La produzione, come è normale nella prima metà dell'anno, verrà leggermente incrementata rispetto alla domanda del mercato al fine di assicurare un buon livello di servizio nel periodo estivo.  
   
   
IL WORLD BUSINESS FORUM 2004 QUANDO I PENSATORI DI TUTTO IL MONDO SI INCONTRANO RUDY GIULIANI, MICHAEL PORTER, PHILIP KOTLER… SONO SOLO ALCUNI DEI GURU PRESENTI AL FORUM ORGANIZZATO DA HSM GROUP, CHE SI TERRÀ ALLA FIERA DI MILANO IL 21 E IL 22 OTTOBRE 2004  
 
Milano, 21 aprile 2004 - Hsm Group, azienda multimedia specializzata in executive education, ha riunito i più brillanti pensatori del panorama mondiale per il World Business Forum 2004, il congresso internazionale per manager e imprenditori dei settori industria, commercio e servizi, alla ricerca di nuove chiavi di interpretazione del business della propria azienda e di idee di successo. Hsm Group giunge in Italia dopo aver consolidato la propria presenza in Usa, Argentina, Brasile, Messico e in Spagna, dove ha già realizzato oltre 150 eventi negli ultimi 14 anni, e con una solida esperienza nell'offerta di servizi di formazione, tra cui seminari, conferenze e congressi. "La nostra azienda offre agli executive e ai manager i migliori contenuti di Management. Inoltre, Hsm Group gestisce in prima persona la selezione dei contenuti dei programmi di executive education, garantendone la diffusione su piattaforme semplici e altamente fruibili", ha dichiarato Tristán Barreiro, Socio Fondatore e International Business Director di Hsm Group. "Il World Business Forum è l'occasione dedicata ai decision maker per approfondire temi cruciali quali marketing, strategia, organizzazione aziendale e gestione delle risorse, grazie al contributo dei più grandi esperti a livello mondiale", continua Barreiro. E sono sette, infatti, i guru che tratteranno temi quali Leadership e Strategia, Marketing e Vendite, Gestione delle risorse umane e Nuove organizzazioni, analizzati attraverso un triplice approccio: teorico, pratico, locale. Nell'ambito dell'appuntamento italiano, gli speaker delineeranno le nuove prospettive per il business aziendale, gli ultimi trend e le anticipazioni dell'economia del prossimo futuro, in uno scenario internazionale in cui saranno inserite le realtà imprenditoriali italiane di piccole e grandi dimensioni. "Nel nostro progetto di espansione in Europa, l'Italia rappresenta un mercato interessante in quanto la business community è da sempre estremamente attenta ai temi della formazione ad alto livello e all'aggiornamento", conclude Barreiro. Il World Business Forum si terrà anche a New York nel mese di maggio, a Francoforte in ottobre e a Chicago nel mese di novembre. I Guru E Alcuni Temi: Rudy Giuliani - Leadership L'intervento di Giuliani, ex sindaco di New York noto per le sue capacità di crisis management dopo i fatti dell'11 settembre, verterà sulla leadership, intesa come "privilegio e responsabilità", e analizzerà il processo decisionale e le tematiche relative al team-building. Michael Porter – Strategia Michael Porter è il più autorevole esperto a livello mondiale in strategia competitiva e competitività internazionale, analizzerà i principi economici fondamentali per ottenere maggiore profittabilità, gli elementi chiave per il successo del business aziendale, la concorrenza e i principali elementi della comunicazione e dell'implementazione di una strategia. Jack Welch – Nuove organizzazioni Artefice del rilancio della General Electric durante la sua gestione ventennale in qualità di Presidente e Ceo, Welch illustrerà le metodologie per una gestione aziendale efficace e orientata al raggiungimento degli obiettivi, con particolare attenzione agli ambienti complessi e in costante cambiamento, tipici delle multinazionali e delle grandi organizzazioni. Philip Kotler – Marketing and Sales Philip Kotler, il più grande esperto di marketing strategico a livello mondiale e autore dei più importanti libri di marketing, tra i quali Marketing Management, vi guiderà nelle strategie e strumenti di marketing e vendita, capability del marketing strategico e del marketing tattico, analisi dei mercati di nicchia, integrazione delle strategie di marketing. Maurizio Dallocchio – La visione italiana Dean della Sda Bocconi e fra le più autorevoli personalità italiane in campo finanziario, contestualizzerà la realtà italiana in un ambito internazionale di più ampio respiro e affronterà i temi del futuro dell'economia globale e il suo impatto a livello europeo e italiano. Tom Peters – Management Consulente ed esperto di top management, autore tra alcuni dei best-seller che hanno segnato la storia del pensiero del management quali In Search of Excellence, Peters affronterà il tema: "Nuova azienda, nuovo manager. Eccellere nel business in tempi di disruption". Stephen Covey – People Esperto di human performance management, co-fondatore della più grande società al mondo di management e sviluppo della leadership, autore del best-seller mondiale The 7 Habits of Highly Effective People, Covey analizzerà i fattori per migliorare la produttività, l'innovazione e la customer satisfaction attraverso un'efficace gestione delle persone. Infolink: www.Hsm-group.com  e www.Wbfeurope.com  
   
   
MERLONI INAUGURA IL SECONDO STABILIMENTO IN RUSSIA  
 
Milano, 22 aprile 2004 - Il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin e il Premier italiano Silvio Berlusconi, insieme a Vittorio Merloni, hanno inaugurato a Lipetzk, in Russia, il nuovo stabilimento di lavatrici di Merloni Elettrodomestici, che si affianchera´ quello di frigoriferi, acquisito dalla societa´ nel 2000. Il nuovo stabilimento, per il quale e´ previsto un investimento di 50 milioni di dollari, avra´ una capacita´ produttiva annua di 1 milione di lavatrici e un organico a regime di 1000 persone, che si aggiungeranno alle oltre 4.000 gia´ impiegate nello stabilimento di frigoriferi. L´impianto si estendera´ su una superficie di oltre 25mila mq. Ed e´ stato realizzato nel tempo record di dodici mesi, grazie al lavoro ininterrotto di 400 persone. "Il Gruppo Merloni opera in Russia dal 1975 - ha detto Vittorio Merloni -. Siamo stati tra i primi italiani ad attivare qui una collaborazione stabile e continuativa. Con la Merloni Progetti, dopo la costruzione dello stabilimento di lavabiancheria a Kirov, in trent´anni abbiamo realizzato 15 impianti industriali. Merloni Elettrodomestici ha oggi una presenza consolidata, che guarda al futuro: vogliamo essere un partner importante per questo Paese, accompagnandolo nel suo cammino di avvicinamento all´Europa". Merloni Elettrodomestici ha realizzato il nuovo stabilimento che si affianca alla preesistente fabbrica di frigoriferi, costruita da Merloni Progetti nel 1989 e poi acquisita nel 2000 da Merloni Elettrodomestici dal Novolipetsky Metallurgichesky Kombinat per 120 milioni di dollari. La costruzione del nuovo impianto risponde all´esigenza di riequilibrare i livelli di produzione tra Europa dell´Est e dell´Ovest: oggi infatti l´86% dell´intera produzione di Merloni Elettrodomestici viene realizzata negli stabilimenti occidentali, mentre solo il 67% viene venduto ad Ovest. Il nuovo stabilimento russo permettera´ quindi di aumentare la capacita´ produttiva nei mercati dell´Est, dove la crescita e´ piu´ alta. Oggi Merloni Elettrodomestici, anche grazie al successo di quella acquisizione che ha rappresentato il primo grande investimento straniero in Russia dopo l´avvento di Putin, e´ leader di mercato con una quota superiore al 35%, con i marchi Indesit, Ariston e Stinol.  
   
   
GUCCI GROUP ANNUNCIA LA NOMINA DEL NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO  
 
Milano, 22 Aprile 2004 - Gucci Group N.v. Ha annunciato ieri la nomina da parte del Supervisory Board di Robert Polet a Presidente e Amministratore Delegato di Gucci Group e Chairman del Management Board del terzo più importante gruppo mondiale del lusso. Robert Polet succede a Domenico De Sole, che lascerà l’azienda il 30 aprile. La sua nomina sarà confermata da un’Assemblea Generale degli Azionisti da convocarsi nelle prossime settimane. Polet diventerà anche membro del Management Board di Pinault Printemps Redoute, azionista di maggioranza di Gucci Group. Olandese, 48 anni, Polet arriva in Gucci Group dopo 26 anni in Unilever. Nella sua ultima posizione era Presidente della Divisione ‘’Ice Cream and Frozen Foods’’ a livello mondiale, un business che con oltre 40 filiali realizza un giro d’affari da Us $7,8 miliardi. In oltre tre anni trascorsi alla guida della Divisione, il margine operativo è cresciuto del 70%. Prima di quell’incarico, Robert Polet aveva ricoperto diverse importanti posizioni in Unilever tra le quali quella di Presidente di Unilever Malesia, Presidente di Van den Bergh e Executive Vice President della Divisione Europea ‘’Home and Personal Care’’. Adrian Bellamy, Chairman del Supervisory Board di Gucci Group, ha commentato: ‘’Diamo calorosamente il benvenuto a Robert Polet come nostro nuovo Presidente e Amministratore Delegato e gli auguriamo ogni successo nella sua nuova posizione. Nel suo nuovo ruolo ci porta una notevole esperienza internazionale e una profonda conoscenza dei marchi. A nome dei miei colleghi del Supervisory Board vorrei anche esprimere un ringraziamento particolare a Domenico De Sole e Tom Ford e a tutti i dipendenti di Gucci Group per il loro straordinario contributo di tanti anni’’. Serge Weinberg, Chairman del Management Board di Pinault Printemps Redoute e Presidente del Comitato designato dal Supervisory Board di Gucci Group per identificare il nuovo Amministratore Delegato, ha dichiarato: ‘’Siamo entusiasti della nomina di Robert. La sua carriera internazionale, la sua vasta esperienza nello sviluppo di marchi, il suo talento imprenditoriale e manageriale e la sua capacità di essere insieme leader e uomo di squadra lo rendono una scelta ideale per guidare il Gruppo Gucci’’. ‘’Questa è una nuova era per il Gruppo Gucci. Vorrei ringraziare Domenico De Sole per l’eccezionale lavoro che ha svolto, insieme a Tom Ford, nel fare del Gruppo lo straordinario successo che è oggi. Domenico ha un degno successore in Robert Polet. Lavorando con la forte squadra di management e i designer di talento di ognuno dei marchi del Gruppo Gucci, Robert potrà continuare a costruire il miglior gruppo del lusso al mondo’’. Robert Polet ha dichiarato: “Sono onorato ed orgoglioso di essere stato nominato alla guida del Gruppo Gucci. I diversi marchi del Gruppo sono icone nel mondo della moda e del lusso e considero un’opportunità unica l’avermene affidato lo sviluppo. E’ una sfida succedere a Domenico De Sole e non vedo l’ora di lavorare con tutte le persone di grande talento che fanno parte del Gruppo Gucci per poter scrivere un nuovo capitolo della sua brillante storia.’’  
   
   
ROBERT L. PARKINSON JR NUOVO CHAIRMAN E CEO DI BAXTER INTERNATIONAL (BIOMEDICALI)  
 
Deerfield 22 aprile 2004 - Baxter International Inc. Annuncia che il Consiglio d'amministrazione ha eletto Robert L. Parkinson, Jr., 53 anni , in qualità di Presidente e Chief Executive Officier. Parkinson, che assumerà ufficialmente l'incarico il prossimo 26 aprile, succede a Harry M. Jansen Kraemer. Parkinson, precedentemente Presidente e Ceo di Abbott Laboratories, ha assunto diverse cariche manageriali nel corso dei suoi 25 anni di carriera, tra cui quella di Preside della Loyola University Chicago's School of Business Administration e della Graduate School of Business. "Il Consiglio direttivo ha selezionato un ampio numero di candidati ed è soddisfatto di trovare un professionista del calibro di Bob per la guida di Baxter" - ha affermato Walter Boomer, Presidente del comitato direttivo responsabile della selezione del Ceo. "La lunga e illustre carriera di Bob in un'azienda farmaceutica di dimensioni globali insieme al suo intuito imprenditoriale e alla acuta comprensione delle sfide e delle opportunità dell'industria farmaceutica fanno di Bob il leader ideale per portare avanti Baxter" Baxter International Inc. È un'azienda di prodotti e servizi biomedicali che fornisce terapie essenziali, presente in 112 paesi nel mondo. In Italia Baxter, il cui Presidente e Amministratore Delegato è Silvio Gherardi, è presente da 30 anni e realizza un fatturato di oltre 300 milioni di euro.  
   
   
“DIMOSTRA IL TUO VALORE!” CON IL GRANDE CONCORSO SPONTEX 2004, SPONTEX ITALIA COINVOLGE I PROPRI DIPENDENTI IN UN MOMENTO FONDAMENTALE DELLA VITA DI UN’AZIENDA: LA CREAZIONE DI VALORE AGGIUNTO  
 
Milano, 22 aprile 2004 - Si è aperto in questi giorni il Grande Concorso Spontex 2004 “Dimostra il tuo valore!”, l’ultima originale idea lanciata da Riccardo Bianco, Amministratore Delegato di Spontex Italia, che ha sviluppato una formula pratica e creativa per invitare tutte le risorse della filiale italiana a partecipare direttamente alla creazione di valore aggiunto per l’Azienda. Secondo quanto prevede il bando di concorso, fino al 30 giugno 2004 verranno raccolte le idee di tutti gli impiegati Spontex Italia, che propongano soluzioni migliorative dei processi e delle attività svolte nel ruolo di appartenenza, capaci di creare valore attraverso l’abbattimento dei costi, la riduzione di tempo e lo sfruttamento di opportunità inespresse. Le idee dovranno essere realizzabili e, una volta approvate, applicate attivamente nel corso di 6 mesi sulla base di obiettivi misurabili. Al termine del semestre, il valore legato al beneficio prodotto da ciascuna iniziativa verrà certificato da una commissione composta dal Management Spontex. Oltre che un’idea innovativa per stimolare a una riflessione circa il proprio contributo in Azienda, il concorso “Dimostra il tuo valore!”costituisce anche un’efficace formula di incentive, accrescendo la motivazione e il coinvolgimento del personale. Il 33% del valore ottenuto sarà, infatti, destinato a chi ha proposto e realizzato l’idea, un altro 33% sarà portato a Reddito Operativo e il rimanente 33% verrà investito in attività promozionali e di comunicazione. “L’idea del concorso nasce dalla riflessione che il tempo mediamente impiegato per creare valore si limita a circa il 10% dell’intera attività” spiega Riccardo Bianco, Ad di Spontex Italia “In realtà, l’Azienda si basa su un continuo ‘flusso di rapporti cliente-fornitore’, dove ad ogni passaggio, ogni risorsa, qualsiasi sia la sua posizione aziendale, riceve valore da un collega/fornitore e a sua volta crea valore per un collega/cliente. Questa visione della struttura aziendale evidenzia quanto siano ampi i potenziali di incremento di quel 10% di tempo”. Infolink: www.Spontex.it  
   
   
CARTOLARIZZAZIONE IMMOBILI: LA MAGGIORANZA, COSI’ COME PER LE DISCOTECHE, VERRA’ BATTUTO ORA GLI INQUILINI CHE NON HANNO NEMMENO IMPUGNATO AL TAR I PREZZI ALTI SONO RIMASTI FREGATI  
 
Roma, 22 aprile 2004 - Mentre i manifesti di ambedue gli schieramenti politici sostenevano che la legge finanziaria 2004 aveva risolto il problema dell’effettiva determinazione del prezzo d’acquisto degli immobili degli enti pubblici coinvolti nell’operazione di cartolarizzazione c.D. “Scip 2”, riportando tale valutazione a quella di mercato corrente nell’anno 2001, con il decreto legge presentato e approvato il 20 febbraio 2004 dal Consiglio dei Ministri si decideva all’articolo unico, comma 1, testualmente che: "Il prezzo di vendita delle unità immobiliari ad uso residenziale, ai conduttori che abbiano manifestato, con le modalità previste dal secondo periodo del comma 20 dell’articolo 3 del decreto-legge 25 settembre 2001, n. 351, convertito con modificazioni dalla legge 23 novembre 2001, n. 410 e successivamente modificato, la volontà di acquisto nel periodo compreso tra la data di entrata in vigore del citato decreto legge 25 settembre 2001 n. 351 e la data del 31 ottobre 2001, è determinato, al momento dell’offerta in opzione e con le modalità di cui al comma successivo, sulla base dei valori di mercato del mese di ottobre 2001” Con tale testo, sostiene il Codacons, praticamente sono stati ingannati l’80% degli inquilini che avevano prestato già dal 1999 la loro risposta all’opzione di offerta proposta dagli enti all’epoca proprietari degli immobili. Non solo vi sono conduttori esclusi tra coloro i quali già nel 1999 avevano manifestato l’opzione all’acquisto, ma anche tra coloro che avevano manifestato l’opzione nel 2001: infatti, la legge n. 410 del 23 novembre 2001 avente ad oggetto la conversione del d.L. 351/2001 che ha previsto – solo in sede di conversione - all’art.3, comma 20 che: “ Le unità immobiliari definitivamente offerte in opzione entro il 26 settembre 2001 sono vendute, anche successivamente al 31 ottobre 2001, al prezzo e alle altre condizioni indicati nell'offerta”, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.274 del 24 Novembre 2001 e, dunque, risulta entrata in vigore successivamente al periodo di tempo previsto per l’esercizio del diritto, con ciò escludendo –ingiustamente- chi aveva manifestato tale volontà precedentemente. E nemmeno potevano presentare la domanda dopo la legge visto che la legge prevedeva un periodo per la domanda….Già trascorso!!! Tale comportamento induce a pensare che gli annunci in Parlamento ( nonché quelli in altre sedi, come ad esempio su tutta la stampa nazionale) sia del Ministro per i rapporti con il Parlamento on. Carlo Giovanardi, in occasione della discussione alla seduta del 14 gennaio 2004 in risposta all’interrogazione n. 3-02932, sia di altri autorevoli rappresentanti del Governo, ad esempio il Ministro dell’economia e finanze on. Giulio Tremonti, il sottosegretario al Ministero dell’Economia con delega alle dismissioni degli immobili degli ex-enti pubblici, on Maria Teresa Armosino (con cui si affermava che: “ Il Parlamento si è interessato della materia ed ha introdotto nella legge finanziaria una norma molto chiara, che dispone, sostanzialmente, che debbano essere applicati i prezzi del 31 ottobre 2001 per chi ha presentato domanda entro quella data. ‘Chi ha espresso la volontà di acquisto entro il 31 ottobre 2001, a mezzo di lettera raccomandata con avviso di ricevimento, avrà il prezzo e le condizioni determinate in base alla normativa vigente alla data della predetta manifestazione di volontà di acquisto…’”), siano stati ingannevoli e abbiano anche indotto molti a stipulare i contratti in queste settimane ai prezzi di mercato attualmente correnti, ossia altissimi e superiori del 30-40% rispetto al prezzo del 2001 nella certezza che sarebbe stato decisa la restituzione di quanto pagato in più. Tuttavia, ciò non è avvenuto e moltissimi inquilini, ingannati dai deputati e ministri, non hanno nemmeno proposto ricorso agli organi giurisdizionali competenti avverso la errata ed ingiusta determinazione del prezzo offerto ed ora sono impossibilitati a agire in giudizio a causa dell’inganno subito. Per questo il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma in cui si chiede di accertare i fatti e le responsabilità a carico di chi ha ingannato gli inquilini inducendoli a fare i contratti nella certezza di avere restituiti i soldi e così ha danneggiato migliaia di cittadini.  
   
   
READY MEAL OPPORTUNITÀ DI CONSUMO TRA TAKE AWAY, BANCO ASSISTITO E LIBERO SERVIZIO  
 
Milano, 22 aprile 2004 – Si è svolto a Milano, presso l’Hotel Principe di Savoia, il convegno organizzato dalla testata Gdoweek del Gruppo Editoriale Agepe, in collaborazione con Cellie Consulting e sponsorizzato da Medusa, “Ready Meal: opportunità di consumo tra take away, banco assistito e libero servizio. Le ‘risposte’ della gdo europea e le prospettive per l’Italia”. L’incontro, introdotto e moderato da Luigi Rubinelli, Direttore di Gdoweek, ha visto la presenza di autorevoli esponenti che operano nel retail: Sabino Gravina, Vicepresident Client Service Iri Infoscan; Giulia Ceriani, Amministratore Unico Baba Ricerche e scenari di mercato; Christophe Lafougere, Direttore Gira Consultancy & Research. L’obiettivo dell’iniziativa è stato quello di analizzare in modo puntuale e approfondito la categoria della gastronomia a peso variabile, a peso fisso e a libero servizio partendo dalle esigenze del consumatore, con l’obiettivo di capire se il settore del ready meal avrà la possibilità di intraprendere in Italia un percorso di sviluppo analogo a quello compiuto in altri Paesi Europei negli ultimi anni. Il settore del ready meal in Italia sta ottenendo uno straordinario sviluppo qualitativo e quantitativo nel comparto del banco assistito, cui però non fa seguito un analogo percorso nel libero servizio a peso fisso, segmento che oggi appare in fase di stasi e indefinito sia a livello percettivo sia a livello espositivo; è spesso relegato ad un consumo d’emergenza e manca sostanzialmente di una prospettiva che lo valorizzi. Partendo da questi assunti di base, i temi affrontati nel corso del convegno hanno spaziato dall’analisi del consumatore di ready meal alla definizione del mercato, all’individuazione degli strumenti che sia la distribuzione sia l’industria devono adottare; dalla descrizione delle strutture dell’offerta in termini di esposizione, confezionamento e valorizzazione dei prodotti, all’analisi del comportamento d’acquisto e delle aspettative del consumatore; dalla presentazione delle tendenze e delle prospettive del mercato del ready meal in Italia allo studio delle più significative case history della gdo europea. Il convegno è stato seguito dalla tavola rotonda “Aggiungi un posto a tavola per il ready meal? Opportunità di consumo tra take away, banco assistito e libero servizio. Le prospettive per l’Italia”. Il dibattito ha messo a confronto obiettivi e competenze di industria e distribuzione rispetto ad un percorso di “integrazione profittevole”, per consentire all’industria di rispondere alle esigenze del consumatore finale e mettere a fuoco la propria strategia d’impresa rispetto alla categoria. Alla tavola rotonda, moderata sempre da Luigi Rubinelli, Direttore di Gdoweek, hanno partecipato: Lorenzo Aspesi, Amministratore Delegato V.s.g.; Nirvano Barbon, Responsabile settore salumi e formaggi al taglio, gastronomia, Carrefour Italia; Enrico Citterio, Amministratore Unico Antica Pasteria; Roberto Lippi, Direttore Acquisti, Unes; Luca Luppi, Responsabile settore salumi, latticini, gastronomia e surgelati, Coop Italia; Antonio Regnoli, Presidente Cesare Regnoli e Figli.  
   
   
PRESENTATO AL CNEL IL MONITORAGGIO DEGLI INVESTIMENTI INFRASTRUTTURALI  
 
Roma, 22 aprile 2004 - Al 31 marzo 2004 risultano pervenuti al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 222 i progetti infrastrutturali che richiedono una spesa complessiva pari a 93,5 miliardi di euro. Di questi, ad oggi, il Cipe ne ha approvati 40, per un valore pari a 31,4 miliardi di euro. L’ammontare complessivo delle risorse pubbliche (Cipe, Regioni, Province, Comuni) e private (ad esempio Infrastrutture S.p.a. E Stretto di Messina S.p.a.) complessivamente stanziate e così rese disponibili è di 12,4 miliardi di euro (circa il 40% della spesa richiesta per la realizzazione delle 40 opere approvate dal Cipe). Pertanto, rispetto al totale dei progetti pervenuti in istruttoria al Ministero, è stato attivato attraverso il finanziamento aggiuntivo del Cipe il 13% del costo complessivo. Riguardo ai cantieri, soltanto l’Anas ha consegnato alle imprese esecutrici lavori per 1,3 miliardi di euro. E’ quanto emerge dal terzo Rapporto di monitoraggio degli investimenti infrastrutturali nel nostro Paese, predisposto dal Cnel in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sulla base di un accordo per il monitoraggio semestrale e la verifica dell’attuazione del programma di Governo per la realizzazione di nuove infrastrutture attraverso la Legge Obiettivo. Lo scopo è quello di offrire alle Parti sociali e a tutti i soggetti interessati una conoscenza completa e documentata dello stato di avanzamento delle grandi opere e dei problemi ancora presenti. Il Rapporto è stato presentato oggi, a Villa Lubin, dal Ministro per le Infrastrutture e Trasporti, Pietro Lunardi, dal Presidente del Cnel, Pietro Larizza, e dal Presidente della Commissione grandi opere e reti infrastrutturali del Cnel, Vincenzo Gervasio. Il Cipe ha effettuato un’azione di correzione dei flussi di investimento in favore del Mezzogiorno: la quota delle opere approvate dal Cipe localizzata al Sud è pari al 26% del costo totale, gli importi pubblici e privati complessivamente attivati per il Mezzogiorno sono pari al 46% del totale e gli importi finanziati direttamente dal Cipe rappresentano il 40% del totale (tenendo presenti i 4,7 miliardi legati al progetto preliminare per il Ponte sullo Stretto di Messina). Al 31 marzo 2004, risultano sottoscritte 19 Intese generali quadro tra il Governo e altrettante Regioni e Province Autonome (le ultime 2 intese sono in corso di firma). Per quanto riguarda le risorse pubbliche disponibili per interventi infrastrutturali, nel bilancio di previsione dello Stato per il 2004 risultano stanziati per infrastrutture 31,4 miliardi (pari al 2,3% in rapporto al Pil), di cui 18 miliardi per politiche infrastrutturali dello Stato, 5,4 miliardi per contributi statali alle politiche infrastrutturali di Regioni ed Enti locali e 8 miliardi per l’ammortamento di mutui. Tra il 2000 e il 2004 gli stanziamenti per infrastrutture nel bilancio di previsione dello Stato in rapporto al Pil sono diminuiti dal 2,9% al 2,3%. A fronte di tale diminuzione di stanziamenti, si rileva che tra il 2002 e il 2003 la quota delle autorizzazioni di cassa per spese per opere pubbliche in rapporto alla massa spendibile (data dalla somma degli stanziamenti nel bilancio dello Stato e i residui degli esercizi precedenti) è salita dal 42% al 45%. Se si considera la dinamica dei bandi di gara di lavori e progettazione pubblicati sul territorio nazionale, nel 2003 sono stati pubblicati circa 35 mila bandi di gara, per un importo di 37,9 miliardi di euro. Questo, in sintesi, l’andamento degli investimenti infrastrutturali ferroviari, stradali, aeroportuali e marittimi: Investimenti Ferroviari. Nel 2003 Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) ha speso per progetti di investimento e manutenzione 5,7 miliardi di euro (+31% rispetto al 2002, pari a +1,4 miliardi di euro), di cui 3,5 miliardi sulla rete “alta velocità-alta capacità” (rete Av/ac) e 1,4 miliardi per lavori infrastrutturali sulla rete ordinaria. Rfi prevede di realizzare nel 2004 progetti di investimenti e manutenzione per 7 miliardi di euro (+22% rispetto al 2003, pari a +1,2 miliardi di euro), di cui 4,3 miliardi sulla rete Av/ac e 1,6 miliardi su quella ordinaria. Tra il 2000 e il 2004 la spesa di Rfi sul sistema ferroviario per investimenti e manutenzione è aumentata da 2,8 a 7 miliardi di euro (+4,2 miliardi, pari a +148%); di questi gli investimenti sulla rete Av/ac passano da 1,3 a 4,3 miliardi di euro (+3 miliardi, pari a +244%) e gli investimenti per lavori infrastrutturali sulla rete ordinaria da 1,5 a 2,5 miliardi (+1 miliardo, pari a +60%). Investimenti Stradali. Nel 2003 l’Anas ha effettuato pagamenti per lavori svolti sulla rete di viabilità stradale nazionale per 1,8 miliardi di euro, di cui 1,4 miliardi per nuove opere. Per nuove attività e progettazioni sulla rete stradale nazionale ha pubblicato bandi di gara per un importo pari a 6,4 miliardi di euro (+95% rispetto al 2002) e aggiudicato gare per 3,8 miliardi di euro (+26% rispetto al 2002). Sulla rete autostradale in concessione, l’Anas ha effettuato spese per investimenti e manutenzioni per 1,6 miliardi di euro nel 2003 (+21% rispetto al 2002 e +33% rispetto al 2001), di cui più del 60%, pari a 970 milioni di euro, riguardano spese per investimenti. Investimenti In Opere Aeroportuali. L’ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac) rileva nel biennio 2002-2003 interventi infrastrutturali per 301 milioni di euro, di cui 62 milioni per progetti terminati nel 2002, 63 milioni per progetti terminati nel 2003 e 176 milioni per progetti ancora in corso al 31 dicembre 2003, i quali presentano uno stato di avanzamento pari al 32%. I progetti realizzati nel biennio o in corso di realizzazione alla fine del 2003 presentano un importo medio di 7 milioni di euro. Investimenti In Opere Marittime. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha stipulato tra il 2000 e il 2003 protocolli di intesa con le Autorità Portuali per opere infrastrutturali per 405,8 milioni di euro e rileva uno stato di avanzamento dei lavori al 31 dicembre 2003 pari al 26%. Le Autorità Portuali che hanno ricevuto maggiori finanziamenti sono Civitavecchia (82 milioni), Genova (60 milioni), Livorno (55 milioni) e Bari (54 milioni). I finanziamenti straordinari per lavori infrastrutturali nei porti italiani, disposti con le leggi speciali per lo sviluppo delle aree depresse, ammontano a 179 milioni. Il quadro degli investimenti infrastrutturali evidenzia, secondo il Cnel, la necessità di una forte accelerazione che risponda alle esigenze occupazionali e al superamento di ritardi ancora, oggettivamente, riscontrabili. Peraltro, la dotazione degli investimenti infrastrutturali rappresenta per il nostro Paese uno dei temi di maggiore ritardo rispetto alla situazione media europea e uno degli aspetti che, per valutazione comune, influisce negativamente sulla nostra competitività economica.  
   
   
GOGGI: REGOLE CERTE E RISORSE PER IL TRASPORTO LOCALE  
 
Riva del Garda, 22 aprile 2004 - Regole certe e risorse adeguate per il trasporto pubblico locale. No ad una nuova authority per la mobilità e il territorio, se deve essere titolare di poteri politici, a proposte di ingegneria istituzionale che non risolvono i problemi. A Riva del Garda, alla 60° Conferenza del traffico, l’assessore ai Trasporti del Comune di Milano, Giorgio Goggi, ha replicato alle critiche e alle accuse rivolte dai vertici dell’Aci (Automobile Club Italia) agli enti locali. Proprio sul trasporto pubblico locale - ha sottolineato Goggi - le grandi città come Milano hanno dovuto fare i conti negli ultimi anni con il balletto delle leggi contraddittorie e con provvedimenti l’uno opposto all’altro. Dal 1996 il Fondo nazionale trasporti è bloccato mentre non esiste una legge che finanzi il materiale rotabile. “Raschiato il fondo del barile qualcosa va fatto- ha detto Goggi –. Le grandi città come Milano hanno cercato di dare una risposta ai problemi della nuova mobilità, di adeguarsi al cambiamento. Non è vero che abbiamo compresso la mobilità. Milano, ad esempio, ha attivato nuove linee di superficie con le nuove metrotranvie, sta prolungando i tronchi delle linee metropolitane ed entro due anni potrà disporre di circa 2000 posti auto in più nei nuovi parcheggi di interscambio. Il 27 aprile prossimo infine, il Cipe dovrebbe approvare la nuova linea 5 della metropolitana che garantirà nuovi collegamenti fine alle porte di Monza”.  
   
   
26 APRILE 2004 - SEMINARIO “AREE PROTETTE, RETI ECOLOGICHE ED INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO”  
 
Milano, 22 aprile 2004 - La D.g. Qualità dell'Ambiente della Regione Lombardia, ha organizzato per lunedì 26 Aprile 2004 (inizio ore 9,30), presso l'Aula Magna del Museo delle Storia Naturale di Milano - Corso Venezia 55 - un seminario dal titolo: "Aree protette, reti ecologiche ed infrastrutture di trasporto". I recenti programmi europei in materia di reti ecologiche e reti infrastrutturali sollecitano un rinnovamento culturale, che favorisca un più stretto coordinamento tra diverse politiche di settore e più adeguate modalità di progettazione e manutenzione, nell'ottica dello sviluppo sostenibile. Nel corso degli anni, il Sistema delle aree protette della Regione Lombardia ha realizzato esperienze sofferte, ma costruttive, nei rapporti tra difesa della natura ed infrastrutture di trasporto. Alla luce dei nuovi investimenti che la Regione Lombardia si appresta ad avviare per l'ammodernamento e il potenziamento della propria rete di comunicazione (stradale, ferroviaria ed aeroportuale), si è voluto organizzare un seminario quale occasione di confronto fra gli attori coinvolti - enti gestori di aree protette, gestori autostradali e ferroviari - in modo da fare il punto su questo importante aspetto, anche con riferimento alle previsioni del nuovo Pdl "Piano Generale delle Aree Protette Regionali", ed identificare le linee evolutive di una tematica che riveste importanza strategica per la nostra Regione. Presso l’Aula Magna del Museo delle Storia Naturale di Milano corso Venezia 55 Segreteria Organizzativa: Parco del Serio - Piazza Rocca, 1 - 24058 Romano di Lombardia (Bg) Tel. 0363/901.455 - Fax 0363/902.393 e-mail: parcodelserio@tin.It  
   
   
BENZINA: IL GOVERNO CI GUADAGNA SUGLI AUMENTI DEI PREZZI DEI CARBURANTI, ECCO PERCHE’ NON INTERVIENE!  
 
Roma, 22 aprile 2004 - “L’unico modo per far intervenire il Governo contro il rincaro del prezzo della benzina è bloccare l'aumento di introiti da imposta che ogni rialzo del carburante determina – dichiara il presidente del Codacons, Avv. Carlo Rienzi - Infatti dagli aumenti assurdi e sconsiderati del prezzo dei carburanti il Governo trae ossigeno per i conti pubblici e così, come confessò ai consumatori di Intesa il vicepremier Fini, dove entrano soldi allo Stato il prezzo non si tocca...Ma stipendi e pensioni falcidiati dall'aumento dell'inflazione sì!!!” “I partinocchi, ossia i partiti politici “Pinocchio” – conclude Rienzi - da una parte tolgono ai meno ricchi, dall'altra gridano allo scandalo per il caroprezzi cercando di accaparrarsi i voti degli sprovveduti”.  
   
   
GE JENBACHER: SEI GENERATORI PER TRASFORMARE I RIFIUTI IN ENERGIA  
 
Jenbach, (Austria), 22 Aprile 2004– Ge Jenbacher, società con sede in Austria collegata a Ge Energy, ha appena concluso un contratto da 6,77 milioni di Euro per la fornitura di sei generatori da 1,4 megawatt destinati a una delle più importanti centrali italiane di termovalorizzazione rifiuti. Ge Jenbacher fornirà ad Amiat Spa (Azienda Multiservizi Igiene Ambientale Torino) l'ultimo modello di turbina Jgs 420 Gs-l.l (versione A21); le sei unità previste verranno installate nella discarica situata a Basse di Stura, nei dintorni di Torino, una delle più grandi presenti in Italia. Il gruppo di generatori sfrutterà il metano prodotto dalla discarica per generare elettricità che sarà successivamente immessa nella rete pubblica: il gas naturale rappresenterà dunque la sorgente di riserva. Basse di Stura sarà il più efficiente progetto italiano di termovalorizzazione: il sito funzionerà con un rendimento elettrico superiore al 41%. Le turbine - grazie al sistema Cl.air - che effettua la ricombustione termica dei gas esausti - producono un basso valore di emissioni che verranno ulteriormente ridotte dal sistema realizzato, fino a raggiungere un inferiore a 300 mg/Nm3 (5% O2). Il progetto è in corso di realizzazione e unisce l’impegno di Ge Jenbacher e di Ab Impianti di Brescia. Ge Jenbacher fornirà le turbine, i sistemi Cl.air , il commissioning e i servizi di avviamento nell'ambito di un accordo di manutenzione quadriennale. Ab Impianti è responsabile delle opere civili e di engineering, delle schede Mv, dei sistemi di trasporto del biogas, dei container, del sistema di supervisione, dei generatori ausiliari, del commissioning della centrale e dei servizi di avviamento. Le apparecchiature Ge verranno costruite nei siti produttivi della società presso Jenbach, in Austria, e saranno consegnate a giugno 2004 per essere installate il mese seguente mentre il commissioning dei macchinari e l'avviamento commerciale sono previsti per il mese di agosto 2004.  
   
   
UNA SESSIONE DEL PARLAMENTO ESCLUSIVAMENTE DEDICATA ALLE POLITICHE FAMILIARI, PRIMA DELLA DISCUSSIONE DELLA FINANZIARIA  
 
Roma, 22 aprile 2004 - E' questa la proposta più significativa emersa durante l'incontro organizzato dal Cisf a Palazzo San Macuto a Roma il 20 aprile, per presentare "L'ottavo Rapporto Cisf sulla famiglia in Italia" al mondo politico e parlamentare. L'ipotesi, lanciata da Livia Turco (Ds) nella tavola rotonda, ha raccolto il consenso dei parlamentari presenti, che hanno tutti concordato, al di là degli schieramenti, sulla necessità e sulla urgenza di una nuova attenzione globale alla famiglia, che sappia andare al di là di interventi di settore. Questo è del resto il messagggio di fondo del Rapporto Cisf, che documenta come la famiglia costituisca una risorsa fondamentale nella costruzione del capitale sociale del nostro Paese, che è quel patrimonio di solidarietà, senso civico, fiducia, responsabilità verso gli altri che realmente determina la qualità di vita di una nazione. L'esigenza di un approccio globale innovativo verso la famiglia è emerso anche dalla proposta di individuare la famiglia come istituzione di rilevanza pubblica, anche di fronte al sistema fiscale e tributario, su cui hanno espresso il proprio consenso Publio Fiori (An), Roberto Pinza (Margherita) e Luca Volontè (Udc). L'incontro è stato concluso, dopo gli interventi di Emanuela Baio (Margherita), Maria Burani Procaccini (Forza Italia) e Mimmo Lucà (Ds), da Pierpaolo Donati, curatore del Rapporto, che ha ricordato la necessità di combattere la privatizzazione della famiglia e del welfare, che spesso scarica sulle famiglie compiti di cura e assistenza senza adeguato riconoscimento o che riduce la famiglia a puro "luogo di consumo", o a semplice spazio di privacy da tutelare, così come, per esempio, emerge dalla bozza di costituzione europea oggi in discussione. Prossimo appuntamento per discutere questi temi, il Convegno Internazionale che il Cisf organizza a Milano, dal 7 al 9 maggio 2004, su "La famiglia nella cittadinanza europea; una sfida all'Europa allargata": notizie, programma e iscrizioni sul sito www.Cisf.it  
   
   
ISTRUZIONE: SU INTERNET LE FUNZIONI ON LINE PER LE GRADUATORIE PERMANENTI: PER LA PRIMA VOLTA È POSSIBILE UTILIZZARE LA FIRMA ELETTRONICA  
 
Roma, 22 aprile 2004 - Sul sito Internet del Miur, www.Istruzione.it  è pubblicato il Decreto Dirigenziale del 21 aprile 2004 per l'integrazione e l'aggiornamento delle graduatorie permanenti per le immissioni in ruolo e le supplenze del personale docente ed educativo, anno scolastico 2004/2005. Gli aspiranti docenti ed educatori, già inseriti nelle graduatorie permanenti, potranno, on line, compilare la modulistica per: presentare nuovi titoli per aggiornare la loro posizione in graduatoria e/o chiedere il trasferimento in altra provincia (modello 1); comunicare o modificare le preferenze di sede per l'inclusione nelle graduatorie d'istituto ai fini delle supplenze brevi (modello 3). Il termine per la presentazione delle domande è il 21 maggio 2004. Sul sito Internet, per aiutare concretamente gli aspiranti che presenteranno la domanda, sono a disposizione i supporti on line che consentono di: visualizzare le sedi - circoli e istituti - esprimibili ai fini dell'inclusione nelle graduatorie di circolo e d'istituto; trasferirsi e/o aggiornare le proprie posizioni in graduatoria e indicare le sedi scolastiche per le supplenze brevi; scegliere di inviare i moduli direttamente via internet, dopo aver apposto la propria firma elettronica, grazie a un accordo con Poste Italiane. La firma elettronica, che ha lo stesso valore legale di quella autografa, potrà essere apposta in modo semplice e immediato grazie al nuovo servizio (il primo in Europa) di firma elettronica "one shot" messo a punto da Postecom, società del Gruppo Poste Italiane. Per accedere a questo servizio è sufficiente recarsi presso uno dei 4.000 uffici postali abilitati, muniti di un documento di identificazione. Al cliente sarà fornito un certificato di firma elettronica ed una serie di codici cosiddetti "a bruciatura" (usa e getta): da quel momento la firma elettronica potrà essere apposta semplicemente digitando uno dei codici "a bruciatura" sulla tastiera del computer connesso ad Internet, senza necessità di dotarsi di un lettore di "smart card". Quest'ultima opzione rappresenta un'assoluta novità nella gestione delle graduatorie permanenti, in quanto consente ai diretti interessati di compilare le domande elettronicamente, verificando subito la correttezza dei dati memorizzati nel sistema informativo, in particolare le sedi scelte e, per la prima volta, chiudere la procedura firmando on line il proprio modulo e spedendolo elettronicamente senza vincoli di tempo né di luogo, anche di sera, anche la domenica!