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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Aprile 2004
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LA COMMISSIONE PRESENTA LA PROPOSTA DI BILANCIO UE 2005 PER L’UNIONE ALLARGATA  
 
Bruxelles, 29 aprile 2004 - La Commissione ha adottato ieri la sua proposta per il bilancio europeo 2005 (progetto preliminare di bilancio Ppb). Sarà questo il primo bilancio comprendente le spese dei 25 Stati membri per un intero esercizio. Il margine per nuove iniziative nel 2005 è alquanto esiguo visto che la maggior parte delle spese è stata già fissata con decisioni precedenti del Consiglio e del Parlamento europeo. Il progetto di bilancio prevede un volume totale di spese di 109,5 miliardi di Eur. Le attuali prospettive finanziarie autorizzano un massimo di 114,2 miliardi di Eur. Michaele Schreyer, commissario per il bilancio, ha dichiarato: “Con il bilancio 2005 dobbiamo onorare gli impegni assunti dall’Unione nella decisione sull’agenda 2000, i trattati di adesione e la riforma del settore agricolo. Aumenteremo il sostegno ai nuovi Stati membri, rafforzeremo le politiche comunitarie in materia di sicurezza e assumeremo le nostre responsabilità nelle relazioni esterne. Siamo comunque riusciti a proporre un volume di bilancio ben al di sotto dei massimali delle prospettive finanziarie e in linea con il principio della disciplina di bilancio.” Volume di bilancio proposto Con 109,5 miliardi di Eur, il volume delle spese (stanziamenti di pagamento[1]) proposto dalla Commissione è pari all’1,03% del reddito nazionale lordo Ue-25. Il quadro finanziario per l’Unione allargata prevede un massimo dell’1,08% del Rnl per il bilancio dell’Ue. Il progetto preliminare è decisamente inferiore (di 4,7 miliardi) al massimale convenuto per il 2005. L’aumento di 9,7 miliardi di Eur è conseguenza della piena integrazione dei nuovi Stati membri (+3,9 miliardi di Eur), della riforma della politica agricola comune (+1,3 miliardi di Eur) e dell’utilizzo più efficace dei fondi strutturali (+2,7 miliardi di Eur). Questi tre fattori spiegano pertanto oltre l’80% dell’aumento totale in termini di pagamenti. Gli stanziamenti di impegno – ossia i nuovi impegni finanziari che l’Unione può contrarre nel 2005 – sono pari a 117,2 miliardi per l’Unione allargata. Per l’Ue-25, ciò implica un incremento del 5,2% rispetto al 2004. L’importo totale lascia un margine di 2,4 miliardi di Eur sotto il massimale per il 2004. Agricoltura Il fabbisogno totale per l’Ue-25 è di 50,7 miliardi di Eur, 6,8 dei quali destinati allo sviluppo rurale (il 15% in più, ossia l’incremento più significativo). Le previsioni per i nuovi Stati membri ammontano a 3,6 miliardi di Eur, 1,9 dei quali per lo sviluppo rurale. L’importo per le spese di mercato e veterinarie nei nuovi Stati membri è sostanzialmente aumentato ma resta relativamente basso data la progressiva introduzione degli aiuti diretti. Questo è il primo esercizio in cui i nuovi Stati membri ricevono aiuti diretti. Gli aumenti (+4,42 miliardi di Eur in pagamenti) sono attribuibili in particolare all’allargamento (+2,1 miliardi di Eur) ma anche al tasso di cambio Eur/usd (1 Eur = 1,25 Usd) che comporta costi supplementari per 240 milioni. La riforma della Pac porterà inoltre un incremento di 1,3 miliardi nel 2005. Per il resto, il grosso dell’aumento trova spiegazione in un ritorno alle normali condizioni di mercato dopo la siccità dell’estate 2003 (400 milioni di Eur). La Commissione presenterà le ultime previsioni per la spesa agricola con una lettera rettificativa nell’ottobre 2004. Azioni strutturali I fondi strutturali rappresentano il secondo grande settore di spesa dell’Unione allargata. Il volume degli stanziamenti di impegno per i fondi strutturali aumenta del 3,3% nell’Unione allargata. Su un totale di 42,4 miliardi di Eur, 7,7 miliardi saranno assegnati ai nuovi Stati membri. Le spese (stanziamenti di pagamento) a titolo dei fondi strutturali sono di 35,4 miliardi di Eur per l’Unione allargata, ossia il 14,8% in più rispetto al bilancio 2004. Tale considerevole aumento è prevalentemente dovuto al fatto che gli importi da spendere nei nuovi Stati membri sono raddoppiati. Quanto al Fondo di coesione le spese sono inferiori sia per i vecchi che per i nuovi Stati membri, secondo quanto convenuto a Copenaghen e per effetto della perdita da parte dell’Irlanda dell’ammissibilità al fondo. Politiche interne Rispetto agli incrementi registrati nelle categorie di cui sopra, le previsioni per le politiche interne nel 2005 sono alquanto stabili. Il totale degli stanziamenti di impegno è fissato a 8,95 miliardi di Eur, mentre gli stanziamenti di pagamento crescono del 2,8% per un totale di 7,7 miliardi di Eur. La proposta di bilancio assegna 5 miliardi di Eur in stanziamenti di impegno alla ricerca. Ciò indica che nell’Unione allargata gli obiettivi di Lisbona resteranno altamente prioritari. Per l’istruzione e la cultura, anch’esse importanti per la competitività, sono previsti stanziamenti per 885 milioni di Eur. La sicurezza e la protezione riceveranno sostegno finanziario nell’ambito dei settori dei trasporti e dell’energia. Per lo smantellamento degli impianti nucleari del Centro comune di ricerca saranno disponibili 67 milioni. Altri 139 milioni di Eur sono stanziati per lo smantellamento delle centrali nucleari di Ignalina (Lituania) e Bohunice (Slovacchia). La politica dei consumatori, la salute pubblica e la sicurezza alimentare, nonché il varo del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie saranno finanziati da a una dotazione complessiva di 120 milioni di Eur. Le nuove frontiere esterne e la zona ampliata di libera circolazione saranno protette da azioni finanziate dal programma Dogane, e oltre 530 milioni saranno stanziati per la giustizia e gli affari interni, il sistema di informazione sui visti e il Fondo per i rifugiati. Restano disponibili 336 milioni di Eur per il controllo alle frontiere esterne dei nuovi Stati membri e 13 milioni per uno strumento transitorio per Kaliningrad. Aiuto esterno Per il 2005 la Commissione ha proposto stanziamenti appena superiori a 5,2 miliardi di Eur per azioni di politica estera, confermando grosso modo i livelli del 2004. Come nel 2004, la Commissione intende oltrepassare il massimale del quadro finanziario per le spese eccezionali al fine di mantenere il sostegno finanziario per la stabilizzazione e la ricostruzione in Irak, inizialmente non programmato. L’importo permetterà la stabilizzazione dell’aiuto per l’Europa orientale e l’Asia centrale (515 milioni di Eur) e l’America latina (315 milioni di Eur) e darà nuovo slancio alla politica di vicinato con i paesi mediterranei e il Medio Oriente (per un totale di 1 070 milioni di Eur, con un margine di 200 milioni per l’Irak). Dopo il periodo di ricostruzione nei Balcani, il livello degli aiuti scenderà a 554 milioni di Eur. L’unione europea sarà pertanto in grado di continuare a onorare i suoi impegni politici in questa regione d'Europa. Gli stanziamenti per l'Asia sostengono ancora la ricostruzione dell'Afghanistan (648 milioni di Eur per la regione). Quanto ai programmi tematici, la cooperazione con i paesi terzi in materia di migrazione dovrà aumentare a 45 milioni, l’aiuto alimentare crescerà del 4% (passando a 436 milioni di Eur) e saranno consolidate le linee di bilancio relative alla sanità. In tutto, il bilancio dell’Unione stanzia più di 1 miliardo di Eur per lo sviluppo dei paesi più poveri, senza contare gli oltre 3,4 miliardi di Eur previsti per il Fondo europeo di sviluppo. La Commissione propone di prevedere per la politica estera e di sicurezza comune uno stanziamento di 55 milioni di Eur in termini di impegni. La missione di polizia dell'Unione europea in Bosnia-erzegovina e Repubblica iugoslava di Macedonia svolgerà un ruolo capitale in questo ambito. La strategia di preadesione riguarda ormai la Romania, la Bulgaria e la Turchia. L’assistenza ai tre paesi sarà notevolmente rafforzata a partire dal 2004. L’aiuto di preadesione per Romania e Bulgaria passerà a 1 550 milioni, contro 300 milioni di Eur in stanziamenti di impegno per la Turchia. Da questa rubrica continueranno a confluire verso i nuovi Stati membri pagamenti per circa 1 538 milioni di Eur per la conclusione dei programmi di preadesione avviati nel 2003 o prima. Per quanto riguarda il sostegno a Cipro Nord, la Commissione dovrà tornare presto con proposte adeguate. In conformità delle conclusioni di Copenaghen, sono previsti nel bilancio 2005 versamenti per 1,3 miliardi di Eur a favore dei nuovi Stati membri a titolo di compensazione. Tali versamenti garantiscono che i nuovi Stati membri restino beneficiari netti dopo l'adesione, e il loro importo è di circa 100 milioni inferiore al 2004. Spese amministrative La dotazione prevista per le spese amministrative delle istituzioni dell'Unione europea (rubrica 5) è pari a 6,36 miliardi di Eur, per un incremento del 3,9% rispetto al 2004. La Commissione chiede 700 nuovi posti nell’ambito dell’adeguamento a medio termine all’allargamento. I nuovi funzionari saranno assegnati per circa la metà ai servizi linguistici. Il numero di commissari passerà da 30 a 25. L’entrata in vigore del nuovo statuto del personale comporterà economie dell’ordine di 40 milioni di Eur per il bilancio amministrativo della Commissione. La rioccupazione del Berlaymont comporterà costi di affitto per 32 milioni di Eur nel 2005. Con l'introduzione dell'Abb (activity-based budgeting), la maggior parte delle spese amministrative viene ora contabilizzata nei settori corrispondenti e vengono presentate separatamente solo le spese specifiche, come ad esempio le pubblicazioni o gli uffici di rappresentanza. Fasi successive La procedura di bilancio prevede una prima lettura del Consiglio nel luglio 2004, seguita dalla prima lettura del Parlamento europeo in ottobre. La seconda lettura si terrà in novembre e dicembre. Una volta ultimata, la presentazione generale del bilancio sarà disponibile sul seguente sito web: http://europa.Eu.int/comm/budget/furtherinfo/index_en.htm #budget Section Iii: the 2004 budget and 2005 Pdb by policy area
Title Budget 2004 Preliminary draft budget 2005 Difference 2005-2004
Commitments Human resources Commitments Human resources Commitments Human resources
1 2 3 4 3/1 4-2
01 Economic and financial affairs 476,37 544 424,13 549 -10,97 % 5
02 Enterprise 308,72 972 318,03 1 028 3,01 % 56
03 Competition 84,69 823 91,09 866 7,57 % 43
04 Employment and social affairs 10 847,09 871 11 563,49 918 6,60 % 47
05 Agriculture and rural development 50 465,70 1 214 54 725,94 1 283 8,44 % 69
06 Energy and transport 1 359,41 1 108 1 408,83 1 206 3,63 % 98
07 Environment 338,57 679 325,32 697 -3,91 % 18
08 Research 3 217,14 1 717 3 366,17 1 798 4,63 % 81
09 Information society 1 191,07 1 078 1 274,72 1 107 7,02 % 29
10 Direct research 305,64 2 403 366,43 2 334 19,89 % -69
11 Fisheries 987,32 333 1 058,52 348 7,21 % 15
12 Internal market 69,89 571 71,93 594 2,92 % 23
13 Regional policy 26 808,83 676 27 052,44 695 0,91 % 19
14 Taxation and customs Union 108,07 548 121,12 581 12,08 % 33
15 Education and culture 998,46 746 1 036,68 771 3,83 % 25
16 Press and communication 173,06 827 181,93 896 5,12 % 69
17 Health and consumer protection 472,81 917 516,03 970 9,14 % 53
18 Area of freedom, security and justice 535,04 395 584,71 444 9,28 % 49
19 External relations 3 670,52 2 464 3 706,59 2 396 0,98 % -68
20 Trade 75,38 575 77,48 575 2,79 % 0
21 Development and relations with African, Caribbean and Pacific (Acp) states 1 203,07 1 495 1 229,66 1 434 2,21 % -61
22 Enlargement 1 321,85 329 1 272,47 280 -3,74 % -49
23 Humanitarian aid 507,78 170 508,07 175 0,06 % 5
24 Fight against fraud 54,94 377 62,11 415 13,03 % 38
25 Commission's policy coordination and legal advice 201,78 1 647 201,37 1 664 -0,20 % 17
26 Administration 672,50 3 880 650,97 3 985 -3,20 % 105
27 Budget 1 477,88 634 1 386,68 666 -6,17 % 32
28 Audit 9,65 99 10,40 98 7,76 % -1
29 Statistics 128,74 765 137,19 786 6,56 % 21
30 Pensions 836,68 914,97 9,36 %
31 Reserves 221,— 223,— 0,90 %
Total Commission 109 129,66 28 857 114 868,45 29 559 5,26 % 702
Other institutions 2 274,06 2 345,06 3,12 %
Total 111 403,72 117 213,52 5,22 %
(*) Human resources figures for title 27 'Budget' include staff (117 in 2004, and 111 in 2005) currently not allocated to a specific policy area or awaiting reallocation, and attributed for technical reasons to Budget. (**) Human resources figures include the reallocated linguistic staff and changes in these staff numbers from one year to another will have an effect on the global figures for the policy areas. [1] Stanziamenti che è possibile spendere nell’esercizio in corso, in forza di contratti o convenzioni. Alcuni pagamenti sono destinati a coprire impegni assunti in passato.
 
   
   
LA COMMISSIONE PROPONE NUOVI PASSI NELLA PROCEDURA DI SORVEGLIANZA DI BILANCIO PER IL PORTOGALLO, I PAESI BASSI, IL REGNO UNITO E L’ITALIA  
 
Bruxelles, 29 aprile 2004 - Sulla scia delle decisione presa il 7 aprile (IP/04/466), la Commissione europea ha adottato oggi una serie di decisioni nel quadro della procedura di sorveglianza di bilancio in applicazione delle disposizioni del trattato e del patto di stabilità e crescita. Innanzitutto la Commissione raccomanda al Consiglio dei ministri di chiudere la procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti del Portogallo. Il disavanzo portoghese, che aveva superato la soglia del 3% del Pil nel 2001, è stato inferiore al 3% del Pil sia nel 2002 che nel 2003, in linea con le raccomandazioni rivolte dal Consiglio al Portogallo nel novembre 2002. Il caso portoghese dimostra che si può porre fine alla procedura per i disavanzi eccessivi quando gli Stati membri prendono le misure necessarie per risanare la loro situazione finanziaria. In secondo luogo, la Commissione ha adottato una relazione sulla situazione di bilancio nei Paesi Bassi, il cui disavanzo si è attestato al di sopra del valore di riferimento del 3% nel 2003. Analogamente la Commissione ha adottato una relazione sulla situazione di bilancio nel Regno Unito, dove il disavanzo per l’esercizio finanziario 2003-04 dovrebbe risultare, secondo le stime, superiore al valore di riferimento del 3%. Nel caso del Regno Unito, tuttavia, si prevede che il disavanzo ridiscenda al di sotto del 3% del Pil già nell’anno in corso, in termini sia di anno civile che di esercizio di bilancio. Spetta al Comitato economico e finanziario elaborare un parere sulle relazioni della Commissione entro due settimane dalla loro adozione. Questi due casi dimostrano che le procedure di sorveglianza sono sufficientemente flessibili per tenere conto di situazioni temporanee senza necessariamente constatare formalmente l’esistenza in uno Stato membro di una situazione di disavanzo eccessivo se vengono tempestivamente adottate adeguate misure correttive. Infine, la Commissione raccomanda al Consiglio di indirizzare all’Italia un avvertimento nel quadro della procedura di allarme preventivo. Secondo le proiezioni, infatti, il disavanzo di bilancio dell’Italia, sulla base delle politiche attuali, dovrebbe superare nel 2004 il valore di riferimento del 3%. Inoltre il ritmo del processo di riduzione del debito in Italia, tanto lento che tende ora ad arrestarsi, è fonte di gravi preoccupazioni. L’allarme preventivo è lo strumento previsto dal patto di stabilità e crescita per suggerire al paese interessato i provvedimenti di bilancio aggiuntivi da prendere in modo da evitare di ritrovarsi in una situazione di disavanzo eccessivo. Le relazioni della Commissione sui Paesi Bassi e il Regno Unito e le raccomandazioni della Commissione per il Portogallo e l’Italia sono state adottate su proposta di Joaquín Almunia, Commissario per gli affari economici e monetari. In Portogallo, dopo che nel 2001 si era registrato un disavanzo di bilancio del 4,4% del Pil, dando luogo alla constatazione dell’esistenza di un disavanzo eccessivo, il governo è riuscito a mantenere il disavanzo al di sotto del 3% nel 2002 e nel 2003. Questo risultato, ottenuto malgrado un contesto economico avverso, è in linea con i termini della raccomandazione del Consiglio per la correzione del disavanzo eccessivo adottata nel novembre 2002. La Commissione raccomanda quindi ora al Consiglio di abrogare la decisione sull’esistenza di un disavanzo eccessivo. Le autorità portoghesi hanno manifestato la loro intenzione di prendere misure aggiuntive per mantenere il disavanzo al di sotto del 3% del Pil nel 2004. L’abrogazione della decisione sul disavanzo eccessivo del Portogallo dovrebbe essere decisa dal Consiglio nella sua riunione dell’11 maggio 2004. Nel 2003, i Paesi Bassi hanno registrato un disavanzo delle amministrazioni pubbliche superiore al 3% del Pil che costituisce il valore di riferimento del trattato. Poiché ciò costituisce un indizio dell’esistenza di un disavanzo eccessivo, la Commissione è tenuta, a norma dell’articolo 104, paragrafo 3 del trattato, ad adottare una relazione. La relazione osserva che il superamento del valore di riferimento nel 2003 non è stato determinato da un evento inconsueto non soggetto al controllo dello Stato membro interessato né da una grave recessione economica ai sensi del trattato e del patto di stabilità e crescita. Tuttavia va riconosciuto che il superamento del valore di riferimento si è verificato in un contesto di crescita fortemente negativa e nonostante ingenti misure di risparmio. Secondo le previsioni della Commissione della primavera 2004, il disavanzo pubblico olandese doveva rimanere superiore al valore di riferimento anche nel 2004 e nel 2005. Queste proiezioni si fondavano però sulla consueta ipotesi dell’invarianza delle politiche. Nel frattempo, invece, per la precisione il 16 aprile, il governo dei Paesi Bassi ha annunciato ulteriori misure intese a mantenere il disavanzo al di sotto del 3% del Pil nel 2004. Il Comitato economico e finanziario formulerà un parere sulla relazione della Commissione entro due settimane; sulla scorta di tale parere la Commissione esaminerà se sia necessario passare alla fase successiva della procedura per i disavanzi eccessivi nel caso dei Paesi Bassi. Il Regno Unito ha registrato un disavanzo delle amministrazioni pubbliche superiore al 3% del Pil nell’anno civile 2003 e secondo le proiezioni il disavanzo dovrebbe risultare superiore al 3% del Pil anche nell’esercizio di bilancio 2003-04 (che costituisce per il Regno Unito il periodo di riferimento per la sorveglianza di bilancio a norma del trattato). Come nel caso dei Paesi Bassi, la Commissione ha quindi adottato anche per il Regno Unito una relazione sulla situazione di bilancio a norma dell’articolo 104, paragrafo 3 del trattato. Il superamento del valore di riferimento nel 2003 non è stato determinato da un evento inconsueto non soggetto al controllo delle autorità dei Paesi Bassi né da una grave recessione economica ai sensi del trattato e del patto di stabilità e crescita. Ma diversamente da quanto si verificava nel caso dei Paesi Bassi, secondo le previsioni della Commissione della primavera 2004 il disavanzo britannico ridiscenderà ad un valore inferiore al valore di riferimento nel 2004 e nel 2005. Di conseguenza il superamento del valore di riferimento sarà probabilmente di scarsa entità e temporaneo, il che permette di concludere che non si è in presenza di un disavanzo eccessivo ai sensi del trattato. Il Comitato economico e finanziario formulerà un parere sulla relazione della Commissione. L’andamento delle finanze pubbliche in Italia accusa uno scostamento significativo dagli obiettivi stabiliti nei successivi programmi di stabilità. La Commissione prevede per il 2004 un disavanzo di bilancio del 3,2% del Pil, mentre l’obiettivo programmato per il deficit nel programma di stabilità italiano era il 2,2% del Pil nell’aggiornamento del 2003 e lo 0,6% del Pil nell’aggiornamento del 2002. Il divario rispetto agli obiettivi ha natura quasi interamente strutturale. Secondo le previsioni della Commissione il disavanzo corretto per il ciclo dovrebbe deteriorarsi nella misura dello 0,7% nel 2004. I programmi di bilancio si sono ripetutamente fondati su ipotesi di crescita troppo ottimistiche, specie in una prospettiva a medio termine. I fatto che le proiezioni prospettino un’interruzione del processo di riduzione del debito che, al 106% del Pil, è il più elevato dell’area dell’euro, costituisce un ulteriore motivo di preoccupazione. Senza operazioni straordinarie il rapporto debito/Pil in Italia sarebbe sceso a malapena dal 2001 in poi. Ai sensi dell'articolo 99, paragrafo 4 del trattato e dell’articolo 6, paragrafo 2, del regolamento 1466/97 del Consiglio, la Commissione raccomanda quindi che venga rivolto all’Italia un avvertimento per prevenire il determinarsi di un disavanzo eccessivo. Il testo integrale della valutazione della Commissione sulla situazione del Portogallo è disponibile all'indirizzo: http://europa.Eu.int/comm/economy_finance/about/activities/sgp/procedures_en.htm  
Il testo integrale della relazione della Commissione sulla situazione dei Paesi Bassi è disponibile all'indirizzo: http://europa.Eu.int/comm/economy_finance/about/activities/sgp/procedures_en.htm
Il testo integrale della relazione della Commissione sulla situazione del Regno Unito è disponibile all'indirizzo: http://europa.Eu.int/comm/economy_finance/about/activities/sgp/procedures_en.htm
Il testo integrale della valutazione della Commissione sulla situazione dell’Italia è disponibile all'indirizzo: http://europa.Eu.int/comm/economy_finance/about/activities/sgp/proceduresew_en.htm
 
   
   
LA COMMISSIONE PROPONE NUOVI PASSI NELLA PROCEDURA DI SORVEGLIANZA DI BILANCIO PER IL PORTOGALLO, I PAESI BASSI, IL REGNO UNITO E L'ITALIA  
 
Bruxelles, 29 aprile 2004 - Sulla scia delle decisione presa il 7 aprile (Ip/04/466), la Commissione europea ha adottato ieri una serie di decisioni nel quadro della procedura di sorveglianza di bilancio in applicazione delle disposizioni del trattato e del patto di stabilità e crescita. Innanzitutto la Commissione raccomanda al Consiglio dei ministri di chiudere la procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti del Portogallo. Il disavanzo portoghese, che aveva superato la soglia del 3% del Pil nel 2001, è stato inferiore al 3% del Pil sia nel 2002 che nel 2003, in linea con le raccomandazioni rivolte dal Consiglio al Portogallo nel novembre 2002. Il caso portoghese dimostra che si può porre fine alla procedura per i disavanzi eccessivi quando gli Stati membri prendono le misure necessarie per risanare la loro situazione finanziaria. In secondo luogo, la Commissione ha adottato una relazione sulla situazione di bilancio nei Paesi Bassi, il cui disavanzo si è attestato al di sopra del valore di riferimento del 3% nel 2003. Analogamente la Commissione ha adottato una relazione sulla situazione di bilancio nel Regno Unito, dove il disavanzo per l'esercizio finanziario 2003-04 dovrebbe risultare, secondo le stime, superiore al valore di riferimento del 3%. Nel caso del Regno Unito, tuttavia, si prevede che il disavanzo ridiscenda al di sotto del 3% del Pil già nell'anno in corso, in termini sia di anno civile che di esercizio di bilancio. Spetta al Comitato economico e finanziario elaborare un parere sulle relazioni della Commissione entro due settimane dalla loro adozione. Questi due casi dimostrano che le procedure di sorveglianza sono sufficientemente flessibili per tenere conto di situazioni temporanee senza necessariamente constatare formalmente l'esistenza in uno Stato membro di una situazione di disavanzo eccessivo se vengono tempestivamente adottate adeguate misure correttive. Infine, la Commissione raccomanda al Consiglio di indirizzare all'Italia un avvertimento nel quadro della procedura di allarme preventivo. Secondo le proiezioni, infatti, il disavanzo di bilancio dell'Italia, sulla base delle politiche attuali, dovrebbe superare nel 2004 il valore di riferimento del 3%. Inoltre il ritmo del processo di riduzione del debito in Italia, tanto lento che tende ora ad arrestarsi, è fonte di gravi preoccupazioni. L'allarme preventivo è lo strumento previsto dal patto di stabilità e crescita per suggerire al paese interessato i provvedimenti di bilancio aggiuntivi da prendere in modo da evitare di ritrovarsi in una situazione di disavanzo eccessivo. Le relazioni della Commissione sui Paesi Bassi e il Regno Unito e le raccomandazioni della Commissione per il Portogallo e l'Italia sono state adottate su proposta di Joaquín Almunia, Commissario per gli affari economici e monetari. In Portogallo, dopo che nel 2001 si era registrato un disavanzo di bilancio del 4,4% del Pil, dando luogo alla constatazione dell'esistenza di un disavanzo eccessivo, il governo è riuscito a mantenere il disavanzo al di sotto del 3% nel 2002 e nel 2003. Questo risultato, ottenuto malgrado un contesto economico avverso, è in linea con i termini della raccomandazione del Consiglio per la correzione del disavanzo eccessivo adottata nel novembre 2002. La Commissione raccomanda quindi ora al Consiglio di abrogare la decisione sull'esistenza di un disavanzo eccessivo. Le autorità portoghesi hanno manifestato la loro intenzione di prendere misure aggiuntive per mantenere il disavanzo al di sotto del 3% del Pil nel 2004. L'abrogazione della decisione sul disavanzo eccessivo del Portogallo dovrebbe essere decisa dal Consiglio nella sua riunione dell'11 maggio 2004. Nel 2003, i Paesi Bassi hanno registrato un disavanzo delle amministrazioni pubbliche superiore al 3% del Pil che costituisce il valore di riferimento del trattato. Poiché ciò costituisce un indizio dell'esistenza di un disavanzo eccessivo, la Commissione è tenuta, a norma dell'articolo 104, paragrafo 3 del trattato, ad adottare una relazione. La relazione osserva che il superamento del valore di riferimento nel 2003 non è stato determinato da un evento inconsueto non soggetto al controllo dello Stato membro interessato né da una grave recessione economica ai sensi del trattato e del patto di stabilità e crescita. Tuttavia va riconosciuto che il superamento del valore di riferimento si è verificato in un contesto di crescita fortemente negativa e nonostante ingenti misure di risparmio. Secondo le previsioni della Commissione della primavera 2004, il disavanzo pubblico olandese doveva rimanere superiore al valore di riferimento anche nel 2004 e nel 2005. Queste proiezioni si fondavano però sulla consueta ipotesi dell'invarianza delle politiche. Nel frattempo, invece, per la precisione il 16 aprile, il governo dei Paesi Bassi ha annunciato ulteriori misure intese a mantenere il disavanzo al di sotto del 3% del Pil nel 2004. Il Comitato economico e finanziario formulerà un parere sulla relazione della Commissione entro due settimane; sulla scorta di tale parere la Commissione esaminerà se sia necessario passare alla fase successiva della procedura per i disavanzi eccessivi nel caso dei Paesi Bassi. Il Regno Unito ha registrato un disavanzo delle amministrazioni pubbliche superiore al 3% del Pil nell'anno civile 2003 e secondo le proiezioni il disavanzo dovrebbe risultare superiore al 3% del Pil anche nell'esercizio di bilancio 2003-04 (che costituisce per il Regno Unito il periodo di riferimento per la sorveglianza di bilancio a norma del trattato). Come nel caso dei Paesi Bassi, la Commissione ha quindi adottato anche per il Regno Unito una relazione sulla situazione di bilancio a norma dell'articolo 104, paragrafo 3 del trattato. Il superamento del valore di riferimento nel 2003 non è stato determinato da un evento inconsueto non soggetto al controllo delle autorità dei Paesi Bassi né da una grave recessione economica ai sensi del trattato e del patto di stabilità e crescita. Ma diversamente da quanto si verificava nel caso dei Paesi Bassi, secondo le previsioni della Commissione della primavera 2004 il disavanzo britannico ridiscenderà ad un valore inferiore al valore di riferimento nel 2004 e nel 2005. Di conseguenza il superamento del valore di riferimento sarà probabilmente di scarsa entità e temporaneo, il che permette di concludere che non si è in presenza di un disavanzo eccessivo ai sensi del trattato. Il Comitato economico e finanziario formulerà un parere sulla relazione della Commissione. L'andamento delle finanze pubbliche in Italia accusa uno scostamento significativo dagli obiettivi stabiliti nei successivi programmi di stabilità. La Commissione prevede per il 2004 un disavanzo di bilancio del 3,2% del Pil, mentre l'obiettivo programmato per il deficit nel programma di stabilità italiano era il 2,2% del Pil nell'aggiornamento del 2003 e lo 0,6% del Pil nell'aggiornamento del 2002. Il divario rispetto agli obiettivi ha natura quasi interamente strutturale. Secondo le previsioni della Commissione il disavanzo corretto per il ciclo dovrebbe deteriorarsi nella misura dello 0,7% nel 2004. I programmi di bilancio si sono ripetutamente fondati su ipotesi di crescita troppo ottimistiche, specie in una prospettiva a medio termine. I fatto che le proiezioni prospettino un'interruzione del processo di riduzione del debito che, al 106% del Pil, è il più elevato dell'area dell'euro, costituisce un ulteriore motivo di preoccupazione. Senza operazioni straordinarie il rapporto debito/Pil in Italia sarebbe sceso a malapena dal 2001 in poi. Ai sensi dell'articolo 99, paragrafo 4 del trattato e dell'articolo 6, paragrafo 2, del regolamento 1466/97 del Consiglio, la Commissione raccomanda quindi che venga rivolto all'Italia un avvertimento per prevenire il determinarsi di un disavanzo eccessivo. Il testo integrale della valutazione della Commissione sulla situazione del Portogallo è disponibile all'indirizzo: http://europa.Eu.int/comm/economy_finance/about/activities/sgp/procedures_en.htm
Il testo integrale della relazione della Commissione sulla situazione dei Paesi Bassi è disponibile all'indirizzo: http://europa.Eu.int/comm/economy_finance/about/activities/sgp/procedures_en.htm  
Il testo integrale della relazione della Commissione sulla situazione del Regno Unito è disponibile all'indirizzo: http://europa.Eu.int/comm/economy_finance/about/activities/sgp/procedures_en.htm  
Il testo integrale della valutazione della Commissione sulla situazione dell'Italia è disponibile all'indirizzo: http://europa.Eu.int/comm/economy_finance/about/activities/sgp/proceduresew_en.htm
 
 
   
   
UNA MAGGIORE MOBILITÀ E UN MAGGIORE ACCESSO AI FONDI STRUTTURALI DOVREBBERO INCREMENTARE LA RICERCA DOPO IL 1 MAGGIO, AFFERMA IL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO ESTONE  
 
Bruxelles, 29 aprile 2004 - Molti politici nei paesi aderenti alla Ue dell'Europa centrale e orientale riconoscono con orgoglio di avere sacche di eccellenza in tema di ricerca nei propri paesi e di avere compiuto grandi progressi dalla caduta del comunismo. Tuttavia, molti di questi stessi politici non sono tanto orgogliosi da non ammettere di avere ancora bisogno di aiuto da parte dei loro vicini nei più vecchi Stati Membri. Ene Ergma, Presidente del Parlamento estone e scienziata, è una di questi politici. Ha parlato a Cordis News il 26 aprile dei problemi che tuttora assillano la ricerca estone e delle sue speranze per il futuro dopo l'allargamento. "Tutti i paesi aderenti hanno lo stesso problema," ha affermato la Professoressa Ergma. "Il problema principale è l'infrastruttura. I nostri stipendi sono molto più bassi di quelli dei vecchi Stati Membri, ma anche il costo della vita è inferiore. Però se si vuole acquistare qualcosa, ad esempio un'apparecchiatura o alcuni dispositivi, occorre la stessa quantità di denaro e questo è un problema enorme." Ha sottolineato poi il fatto che l'Estonia ha ormai lo stesso tenore di vita degli Stati Membri occidentali. Ma se ritorniamo con la mente alla situazione in Estonia, e ad altri paesi ad est della cortina di ferro, subito dopo il crollo del Muro di Berlino, è chiaro che si sono compiuti passi avanti enormi. "La situazione era alquanto scadente nell'Unione Sovietica e dieci anni dopo la liberazione tutta la nostra infrastruttura non è certo in condizioni ottimali," ha affermato la Professoressa Ergma. Ma le prospettive sono positive: "Speriamo di lanciare un programma per le infrastrutture il prossimo anno. Per noi il denaro necessario è tanto, ma per coloro che sono fuori dell'Estonia non è poi così tanto." Il bilancio per la ricerca dell'Estonia è attualmente pari a tre miliardi di euro, ha spiegato la Professoressa Ergma. Secondo i "dati chiave" della Commissione, la spesa per la ricerca nel 2001 ha rappresentato lo 0,79 percento del Pil, anche se l'Estonia ha avuto il tasso di crescita più elevato per la spesa nella ricerca tra il 1997 e il 2001, rispetto a tutti i paesi aderenti e a tutti gli Stati Membri eccetto uno (la Grecia). Ecco perché la Professoressa Ergma vorrebbe vedere l'Estonia e gli altri paesi aderenti beneficiare dei Fondi Strutturali della Ue, tradizionalmente impiegati come strumenti finanziari della politica di coesione dell'Unione Europea. Ritiene questa opzione stimolante e insiste sul fatto che, per essere competitivo, lo Spazio Europeo della Ricerca (Ser) richiede maggiori investimenti. L'estonia non si aspetta tuttavia che l'allargamento risolva tutti i suoi problemi. Il prossimo anno, il governo introdurrà una serie di nuovi strumenti finalizzati a rafforzare la base di ricerca del paese. Le iniziative prevedono la costituzione di nuovi centri per la ricerca industriale e la tecnologia, scuole di specializzazione post-laurea, un nuovo sistema di sussidi e un programma per l'invio degli studenti all'estero. "Penso che queste misure miglioreranno la nostra ricerca e sviluppo," ha affermato la Professoressa Ergma. Oltre all'infrastruttura, l'Estonia sta cercando di affrontare le altre sfide individuate che hanno un impatto sulla ricerca. Uno dei maggiori problemi per il paese, secondo la Professoressa Ergma, è la mancanza di interesse verso le materie scientifiche tra gli studenti. La maggior parte attualmente preferisce una laurea in legge, economia aziendale e affari sociali. La Professoressa Ergma ritiene inoltre prioritario un aumento del numero di donne che si occupano di scienza. Un altro problema, per nulla esclusivo dell'Estonia, è la mancanza di investimenti privati nella ricerca e sviluppo (R&s). "Il settore privato non è tuttora interessato a investire nella R&s e non sono ottimista sulla possibilità che le cose cambino rapidamente," ha aggiunto la Professoressa Ergma. L'ultima grande sfida individuata dalla Presidente del Parlamento è il fatto che "I giovani ricercatori trascorrono troppo tempo all'estero." La fuga dei cervelli può essere esacerbata dall'allargamento, ritiene la Professoressa Ergma, ma si augura anche che i finanziamenti Ue, associati al Ser emergente, ridurranno il fenomeno. "L'allargamento offrirà ai nostri giovani la possibilità di uscire e stare fuori dal paese, ma abbiamo bisogno che ritornino, ecco perché parlo di infrastrutture. Non si può chiedere ai giovani di ritornare per lavorare in vecchi laboratori, con apparecchiature vecchie e altre strutture obsolete. I giovani vogliono le condizioni migliori ed è del tutto comprensibile. Speriamo che all'interno dello Spazio Europeo della Ricerca si riesca a gestire questo aspetto nel modo giusto." Incoraggiare gli estoni a restare a casa potrebbe non essere un compito così difficile. Il paese sta già avendo buoni risultati in aree quali la tecnologie dell'informazione (Ti), l'Estonia ha attualmente il tasso di connettività Internet pro capite più alto del mondo. "L'estonia ha svolto un lavoro davvero immane. Usiamo la Ti nella nostra vita quotidiana," ha spiegato la Professoressa Ergma a Cordis News. Sottolinea altri punti di forza, quali la biotecnologia, la tecnologia genetica e la scienza dei materiali, ma è anche realistica rispetto alla capacità del proprio paese di conseguire risultati altissimi in tutti i campi. "L'estonia non può riuscire bene in tutto, ecco perché ora dobbiamo produrre degli specialisti," ha affermato. Parte della comunità della ricerca europea è consapevole dei punti di forza dell'Estonia già da tempo. Il paese è stato rappresentato in circa 175 progetti di ricerca durante il Quinto Programma Quadro (Pq5) della Commissione e ne ha coordinati 23. I risultati iniziali dei primi inviti a presentare proposte del Pq6, nel frattempo, indicano che l'Estonia probabilmente aumenterà in misura significativa la propria partecipazione al Pq6. Infolink: http://www.Cordis.lu/estonia   
   
   
SECONDO UN ESPERTO DI INNOVAZIONE UNGHERESE IL 7PQ NECESSITA DI UN PROGRAMMA PER I NUOVI STATI MEMBRI  
 
Bruxelles, 29 aprile 2004 - Nonostante il loro impegno in molti campi nell'ambito della ricerca di base e di una migliore istruzione, i dieci nuovi Stati membri dell'Ue sono in qualche modo più indietro rispetto al resto d'Europa in termini di innovazione e trasferimento della tecnologia, secondo un esperto di innovazione ungherese. Per mezzo della sua società Laser Consult, ubicata a Szeged, Ungheria, il Dott. Péter Mogyorósi ha trascorso gli ultimi 12 anni sostenendo le società e le istituzioni pubbliche della regione e in seguito per adottare e migliorare i processi di innovazione. Tuttavia, egli avverte l'esigenza di un maggiore supporto all'innovazione e di una maggiore consapevolezza se l'Ue ampliata spera di raggiungere gli obiettivi legati alla competitività. "Tra [i nuovi Stati membri] i veri punti deboli annoveriamo il trasferimento della tecnologia, sistemi di supporto all'innovazione e una consapevolezza generale dell'innovazione, soprattutto tra le Pmi [piccole e medie imprese]," ha dichiarato il Dott. Mogyorósi a Cordis News. "Questi punti deboli possono essere indirizzati attraverso lo sviluppo e l'applicazione di strategie di innovazione regionali e dalla convinzione dei policy maker di garantire un maggiore supporto." Il Dott. Mogyorósi ha inoltre sostenuto che lo spostamento verso progetti di più ampia portata nell'ambito del Sesto Programma Quadro (6Pq), insieme con complessi requisiti amministrativi, ha agito come barriera alla partecipazione delle società dell'Europa centrale e orientale, soprattutto in riferimento alle imprese minori. "Quello di cui il 6Pq, e infine il 7Pq, ha bisogno è un particolare programma di adesione del paese corrispondente a quello di cui attualmente dispongono le Pmi. Se l'Ue non garantirà maggiore assistenza a questi Stati membri la spesa annua per la ricerca non supererà l'uno per cento del Pil, pertanto il raggiungimento degli obiettivi di [Barcellona e] Lisbona sarà davvero difficile," ha dichiarato. Di particolare interesse per il Dott. Mogyorósi è la commercializzazione della ricerca realizzata nei nuovi Stati membri: "Le organizzazioni hanno bisogno di un'assistenza efficiente - non in termini di denaro - nell'ambito del trasferimento del sapere da paesi come Regno Unito e Svezia, che sono tradizionalmente più forti in questo settore. Bisogna inviare in questi paesi persone brillanti che insegnino a gestire l'innovazione." "Dobbiamo riqualificare scienziati, ingegneri e forse economisti per essere in grado di gestire la complessa innovazione e i processi di trasferimento della tecnologia, è questo sarà possibile solo attraverso un tirocinio in azienda," ha aggiunto. Adottando tali metodi, il Dott. Mogyorósi è ottimista sul fatto che i livelli di innovazione nei nuovi Stati membri possano essere lanciati per essere alla pari con altre zone dell'Ue. Le iniziative interne, come il finanziamento per l'innovazione nazionale di 20 milioni di euro per l'Ungheria, si aggiungono a questo senso di ottimismo, ha dichiarato. Secondo il Dott. Mogyorósi, un altro strumento essenziale per il miglioramento del livello generale di innovatività dell'Europa centrale e orientale è il networking. La sua società è una delle poche ad essere membro ungherese dell'Associazione europea per il trasferimento di tecnologie, innovazione e informazione industriale (Tii), che egli ha descritto come un "vero gruppo di innovazione e trasferimento della tecnologia". Diversi anni fa, il Dott. Mogyorósi suggerì di tenere la conferenza annuale della Tii in uno dei paesi candidati in modo da divulgare il loro messaggio di collaborazione nel settore dell'innovazione, e guadagnare più membri nell'Europa centrale e orientale. "Penso che altre società hanno[la regione] necessità di comprendere l'importanza del networking per l'innovazione. Ho sempre notato che in definitiva è valsa la pena affrontare i costi di viaggio e partecipare ai meeting," ha dichiarato. In effetti, la prossima conferenza annuale Tii e il meeting generale si svolgeranno a Budapest dal 12 al 14 maggio, dove il Dott. Mogyorósi farà una presentazione sulle iniziative che il trasferimento della tecnologia dovrà intraprendere nell'ambito dell'ampliamento. Sottolineando questo senso di ottimismo per il futuro, il Dott. Mogyorósi punta ai risultati già ottenuti nel "miglioramento" del settore della ricerca, attraverso i Programmi Quadro dell'Ue, e iniziative quali Cost ed Eureka. "La ricerca è già un settore importante dell'integrazione europea," ha affermato. Egli si auspica che l'innovazione possa seguire lo stesso percorso. Http://www.laserconsult.hu/menu_e.htm  Conferenza annuale Tii e il meeting generale: http://www.Tii.org/index.html  
   
   
MILANO FESTEGGIA I 10 NUOVI PAESI DELLA UE DOMANI IL SINDACO INAUGURA I DUE ALLESTIMENTI ALL’OTTAGONO E IN PIAZZA DELLA SCALA MILANO GUARDA L’EST E PERCORSO D’EUROPA PER CONOSCERE I DIECI PAESI CHE IL 1° MAGGIO PROSSIMO ENTRERANNO NELL’UNIONE EUROPEA E LA SUA STORIA  
 
Milano, 29 aprile 2004 – Oggi alle ore 11.30, all’Ottagono (Galleria Vittorio Emanuele Ii) si terrà l’inaugurazione, nell’ambito delle manifestazioni per celebrare la Festa dell’Europa, dei due allestimenti Milano guarda l’Est e Percorso d’Europa. Saranno presenti Gabriele Albertini, Sindaco di Milano, Salvatore Carrubba, assessore Cultura e Musei, Sergio Escobar, direttore del Piccolo Teatro di Milano e i consoli dei nuovi stati membri che dal 1° maggio 2004 entreranno nell’Unione Europea. Milano guarda l’Est. L’esposizione, allestita all’Ottagono in Galleria Vittorio Emanuele Ii, dal 29 aprile al 15 maggio, farà conoscere i nuovi paesi entranti nella Ue: Estonia, Lettonia, Lituania, Slovenia, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Malta e Cipro. Dieci pannelli racconteranno le tappe più significative della storia politica di ciascuna nazione e dei suoi legami con l’Unione europea, insieme ai dati geografici, economici e politici di maggiore interesse. Alcune curiosità: Malta è la più piccola in superficie, ma registra la maggiore affluenza di turisti, e la Polonia è la più vasta e popolata; l’Estonia vanta uno dei mercati in più rapida espansione del Vecchio Continente, mentre l’Ungheria, al secondo posto per estensione, è molto attenta alle relazioni con le minoranze ungheresi che vivono nei Paesi vicini; Cipro è da sempre “non-allineata”, ma allo stesso tempo fortemente legata alla Grecia in campo politico, sociale, culturale e storico. Percorso d’Europa. Il percorso, in Piazza della Scala dal 29 aprile al 15 maggio, sarà costituito da cinque pannelli dedicati alle principali fasi della storia dell’Unione Europea e alle sue istituzioni. Il 9 maggio 1950 il Ministro degli Esteri francese Robert Schuman propone la creazione di un'istituzione europea a salvaguardia strategica delle relazioni pacifiche fra gli Stati. La sua dichiarazione, considerata l'atto di nascita dell'Unione Europea, è la prima tappa di un percorso che nel 1957 porta ai Trattati di Roma e alla costituzione della Comunità Economica Europea. Con la caduta del Muro di Berlino (1989), prende il via un decennio che sancirà la nascita dell’Unione, il varo dell’Euro e le trattative per la costituzione e l’allargamento dei Paesi dell’Europa centro-orientale. Oggi, nel 2004, dieci nuovi Paesi stanno per entrare nella Ue. Ai due allestimenti si affiancherà un concerto curato dal Piccolo Teatro di Milano. Concerto a 10 voci per l’Europa: domenica 9 maggio, alle ore 17.30, all’Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele, e in replica alle ore 21 al Teatro Studio, in via Rivoli 6, si terrà il Concerto a 10 voci per l’Europa curato dal Piccolo Teatro di Milano. Una tessitura di voci, in dieci lingue diverse, per dare corpo a un’idea di Europa in continuo divenire. Sono i Paesi che entreranno a far parte dell’Unione Europea. Con la collaborazione dell’Unione dei Teatri d’Europa e di alcune istituzioni teatrali provenienti da questi stessi Paesi – tra cui lo Stary Teatr di Cracovia, il Katona di Budapest, il Meno Fortas di Vilnius e il Teatro Stabile Sloveno – il Piccolo Teatro propone uno spettacolo che simboleggia uno “sguardo” verso i dieci nuovi paesi membri dell’Unione. Sguardo capace di comporre, su un palcoscenico che si fa metafora, il mosaico ideale dell’Europa di domani. Realizzato dal regista Daniele Salvo – scelto da Luca Ronconi per seguire questo evento - con la collaborazione del musicista e direttore d’orchestra Marco Podda, il concerto prevede una voce-guida italiana, a cui si alterneranno brani recitati dagli interpreti stranieri, per far rivivere in undici lingue le parole di artisti come Angelo Maria Ripellino, (l’italiano che ha “cantato” Praga), Lucien Febvre (inno all’Europa), Attila József (poeta ungherese per antonomasia), e Witold Gombrowicz (autore polacco). E ancora, Danilo Kis (Slovenia), Olivier Friggieri (Malta), Tode Emil, J. Aluinans e Jurgis Baltrusajtis, (Estonia, Lettonia e Lituania), Evagoras Pallikaridis (Cipro), del ceco Vitezslav Nezval (Repubblica ceca) e Ivan Krasko (Slovacchia) e numerosi altri ancora. Lo spettacolo in galleria Vittorio Emanuele si chiuderà con una esibizione di artisti di strada.  
   
   
2 MAGGIO 2004: GORIZIA OSPITA ALOIS MOCK E GYULA HORN PER CELEBRARE LA RIUNIFICAZIONE EUROPEA  
 
Gorizia, 29 aprile 2004 - Il 2 maggio 2004 Alois Mock e Gyula Horn saranno a Gorizia per celebrare la riunificazione europea, dopo 15 anni dalla caduta della “cortina di ferro”. Ministri degli Esteri dei Governi di Austria e di Ungheria nel 1989, tagliarono personalmente il filo spinato sul confine fra i due Paesi. Promossa dall’Associazione Culturale Mitteleuropa, l’iniziativa è patrocinata dal Comune di Gorizia e si inserisce nel calendario delle attività previste dalla città in occasione dell’allargamento dell’Unione europea. “Alois Mock e Gyula Horn furono i veri attori della caduta della “cortina di ferro”. Persone i cui nomi sono consegnati alla storia afferma il dott. Paolo Petiziol, presidente dell’Associazione Mitteleuropa nonché Console onorario della Repubblica Ceca per il Triveneto. Abbiamo scelto di celebrare a Gorizia la Xv Giornata del Ricordo, dopo Berlino, Praga, Budapest, Bratislava, Roma, Graz, Klagenfurt e altre città europee, in quanto città simbolo, come Berlino, delle incivili divisioni provocate da una guerra fratricida. Intendiamo dare risalto e giusto riconoscimento conclude Petiziol - a chi concretamente ha contribuito, con un atto di singolare coraggio, a costruire l’Europa”. La foto che ritrae Alois Mock e Gyula Horn con le cesoie mentre stanno tagliando il “filo spinato” (ndr è la foto allegata oppure su www.Mitteleuropa.it  è esposta al Pentagono in formato gigante, a testimoniare l’importanza storica di quel momento. La caduta della cortina di ferro permise infatti ai cittadini della Germania dell’Est di fuggire in Austria e in Germania attraverso l’Ungheria. Di fatto consentì l’avvio del processo di riunificazione europea, che di lì a pochi mesi si sarebbe definitivamente concretizzato con la caduta del muro di Berlino. Alois Mock e Gyula Horn saranno insigniti del riconoscimento internazionale “Laudis et Honoris Signum” come lo è stato padre Imre Kozma, che sarà pure presente il 2 maggio a Gorizia, che “ha tolto il primo mattone dal muro di Berlino”. L’abate Imre Kozma infatti è il religioso che, nell’estate del 1989, ha raccolto, alloggiato e sfamato gli oltre 50.000 profughi che dalla Germania dell’Est, attraverso l’Ungheria, fuggivano in Austria e Germania. Dal 2001 l’Associazione Mitteleuropa ha istituito un riconoscimento internazionale, “Laudis et Honoris Signum”. Questo intende essere il massimo riconoscimento, a valenza internazionale, che l’Associazione conferisce ad illustri personalità che, in specifici campi di competenza (arte, economia, musica, politica, diplomazia, letteratura e poesia, azioni umanitarie, etc.), abbiano acquisito alti e particolari meriti in favore dell’ideale sovranazionale mitteleuropeo, operando, secondo i principi ispiratori dello statuto, per favorire una forte cooperazione e coesione fra i Popoli europei. Nel 2002 oltre a padre Kozma, la decorazione è stata assegnata a Enzo Betizza, scrittore e giornalista, per il suo impegno a favore dei Paesi dell’Est Europa e a Leonhard Paulmichl, giornalista austriaco.  
   
   
DEBITO DEI PAESI EMERGENTI: SEMINARIO MEF – SSPA IN RICORDO DI GIANLUCA COLARUSSO  
 
Roma, 29 aprile 2004 - Il Mef comunica che domani, 29 aprile 2004, a partire dalle ore 15,00, presso la Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione (Sspa) di Via dei Robilant,1 – Roma, è in programma il seminario "Best practices nella gestione del debito pubblico dei paesi emergenti. La consulenza del Mef, delle Istituzioni internazionali e il ruolo della formazione". Si tratta di un’iniziativa realizzata in collaborazione tra il Dipartimento del Tesoro - Direzione Generale del Debito Pubblico del Mef e la Sspa per ricordare Gianluca Colarusso, un giovane dirigente del Ministero proveniente dalla Scuola che si è spento improvvisamene poco più di un anno fa. Colarusso si era occupato in collaborazione con l’Ocse dell’elaborazione e, successivamente, del coordinamento di un progetto relativo alla costituzione di un Centro di assistenza sulle politiche di gestione del debito pubblico, rivolto ai Paesi emergenti ed in via di transizione. Il Programma del seminario ed ulteriori informazioni sono disponibili sul sito del Dipartimento del Tesoro (www.Dt.tesoro.it), sotto la voce "Eventi".  
   
   
IMPRESE ITALIANE: CALANO LE NASCITE E CRESCE IL RISCHIO DI CHIUSURA NEI PRIMI ANNI DI VITA UNA MINORE FIDUCIA DEGLI IMPRENDITORI  
 
 Milano, 29 aprile 2004 - Da un'indagine sul dinamismo imprenditoriale svolta su 10 paesi dell’Unione Europea è emerso che negli ultimi cinque anni la dinamica imprenditoriale italiana ha fatto registrare un tasso di natalità più basso rispetto alla media europea (7,8% in Italia contro l'8,5% dell'Europa) e inferiore a quelli di Regno Unito, Spagna, Olanda e Danimarca. Contestualmente il tasso di mortalità (al 7,8% in Italia) è risultato più elevato rispetto a quello registrato in Spagna e Portogallo anche se inferiore a quello di Regno Unito, Olanda, Danimarca e Finlandia. Inoltre, solo il 71,31% delle imprese italiane risulta ancora attivo un anno dopo la nascita. Queste sono due delle principali salienze tratte dall'Osservatorio sulla Finanza per i Piccoli Operatori Economici, il rapporto realizzato da Crif Decision Solutions e Nomisma che evidenzia anche come la vivacità imprenditoriale degli italiani abbia subito un freno nell’ultimo periodo. In particolare, il 2003 ha registrato un tasso di dinamica inferiore alla media degli anni precedenti (11,97% contro 13%), probabilmente a causa della stagnazione economica ma anche per la forte incertezza dei mercati. Dalle informazioni disponibili sulle dinamiche imprenditoriali registrate nel 2003 risulta anche cresciuto il rischio di chiusura dell’attività di impresa nel corso dei primi anni di vita: mentre negli anni scorsi circa un quarto delle aziende cessava entro i primi tre anni di attività, nel 2003 il 30% delle cessazioni ha coinvolto aziende giovani, percentuale che sale al 34% se si considerano le sole ditte individuali (con un incremento del 13% rispetto all’anno precedente). Per meglio comprendere questa situazione, l’Osservatorio sulla Finanza per i Piccoli Operatori Economici analizza in profondità anche il fenomeno dello start-up delle piccolissime imprese e la rischiosità specifica del segmento dei Poe rispetto a quelli delle piccole e delle medio-grandi imprese. Il dato di sintesi che emerge è che le imprese italiane nascono piccole perché il sistema di promozione dell’avvio e del finanziamento delle imprese è orientato a finanziare gli imprenditori, piuttosto che i progetti di impresa. A supporto di questa tesi, il dato osservato su un campione di aziende start-up presenti in Eurisc - il servizio di referenza creditizia di Crif, indica che nel 60% dei casi circa le imprese vengono finanziate attraverso prodotto tipici del credito alle famiglie. Di queste, il 9% risulta aver attivato finanziamenti prima ancora di avere uno status di azienda. Del resto le leggi di incentivazione per la nuova imprenditoria fanno sì che in Italia solo il 30% circa delle domande ottenga il riconoscimento del finanziamento. Anche in questo caso i finanziamenti non sono attribuiti alla nuova impresa ma finanziano, di fatto, l’imprenditorialità oppure l’autoimpiego. Sulla base di questi presupposti è evidente la difficoltà di individuare, se non in modo casuale, le iniziative che hanno maggiori potenzialità di crescita e di forte sviluppo, e l’assistenza fornita all’imprenditore e all’impresa nella formulazione dei progetti aziendali non è strutturata, quando addirittura inesistente. La valutazione della documentazione richiesta spesso non va oltre il livello amministrativo e lo stesso uso del business plan, ad esempio, il più delle volte non viene fatto ai fini del monitoraggio del percorso di sviluppo dell’impresa quanto, piuttosto, come elemento per l'accettabilità della domanda di finanziamento. La casualità della selezione trova ulteriore conferma anche nel fatto che nel 2003 le imprese assistite in piani di avvio strutturato e di espansione pianificata, attraverso gli strumenti del private equity e del venture capital, sono state solo 65 rispetto alle 400.000 complessivamente nate. D’altronde nel confronto europeo è evidente lo stato di relativa e profonda debolezza del fenomeno italiano: gli avvii di impresa finanziati con strumenti dedicati allo start-up rappresentano una quota molto bassa rispetto ai principali paesi europei (19% contro una media continentale del 28,5%). La realtà è che il sistema creditizio italiano è per natura portato a sostenere l’imprenditorialità, anche nuova, piuttosto che finanziare l’organizzazione: l’impresa, a maggior ragione quando di piccole dimensioni, coincide con l’imprenditore e non viene percepita come un’organizzazione che può crescere al di là delle vicende personali o familiari di un singolo soggetto. Il risultato è l'esistenza di tante imprese, che però stentano a crescere e a svilupparsi con evidenti riflessi sull’innovazione e sulla competitività. Con una potenziale fragilità e difficoltà competitiva dell'intero sistema.  
   
   
LOMBARDIA: AGLI OSPEDALI 560 MILIONI IN PIÙ PER LE CURE COMPLESSE "PREMIATA" CON 26 MILIONI LA QUALITÀ DELLE PRESTAZIONI DI 9 STRUTTURE SANITARIE  
 
Milano, 29 aprile 2004 - Agli ospedali lombardi saranno assegnati quest'anno 560 milioni di euro in più (di cui 478, l'85%, a quelli pubblici), in aggiunta al normale rimborso delle prestazioni stabilito in base ai cosiddetti Drg, cioè le tariffe del sistema sanitario per le diverse cure. Lo ha deciso la Giunta regionale, su proposta dell'assessore alla Sanità Carlo Borsani, per risarcire le strutture sanitarie in cui si effettuano interventi di particolare complessità (si pensi ai trapianti) che comportano la partecipazione di specialisti diversi e l'impiego di strumenti sofisticati. Le principali attività che beneficeranno di queste risorse sono: Pronto soccorso (106 milioni), 118-emergenza/urgenza (104), assistenza, terapia intensiva e trasporto di neonati con particolari situazioni critiche (11), trapianto di organi (18), ricerca e didattica universitaria (96), dialisi ad assistenza limitata (3), neuropsichiatria (26), medicina del lavoro (4). Si tratta delle cosiddette "funzioni non tariffabili", per le quali il solo pagamento per prestazione non è adeguato a riconoscerne totalmente la complessità e quindi i costi. Inoltre 26 milioni di euro vengono destinati a premiare la qualità e le cosiddette "Funzioni di eccellenza". Si tratta di una sorta di "premio" - assegnato per ora a titolo sperimentale - alla qualità nelle attività di ricovero per acuti e di riabilitazione in Unità operative di tipologia chirurgica: chirurgia generale/oncologica, oculistica, otorino, urologia, ortopedia, chirurgia vascolare, cardiochirurgia, neurochirurgia, ginecologia e chirurgia toracica. Le strutture premiate con il riconoscimento sono nove: la Casa di cura Città di Monza; le Cliniche Gavazzeni di Bergamo; gli Ospedali Riuniti di Bergamo; gli Istituti Ospitalieri di Cremona; il S. Matteo di Pavia; l'Istituto neurologico Besta di Milano; il S. Raffaele di Milano; l'Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) di Milano; l'Istituto Humanitas di Rozzano.  
   
   
BUON 2003 PER SELLA CONSULT CHE SUPERA I 2 MILIARDI DI EURO DI RACCOLTA  
 
Biella, 29 aprile 2004 – Due miliardi di euro di raccolta, margine d’intermediazione in aumento del 29.50% e bilancio d’esercizio in utile. E’ stato un buon anno il 2003 per Sella Consult, la rete di promotori finanziari del Gruppo Banca Sella, che ha chiuso l’esercizio passato con un aumento della raccolta pari al 12.40% ed ha portato la sua quota di mercato all’1.09%. A fine 2003 i promotori finanziari operativi erano 437 e i centri di promozione finanziaria attivi sul territorio nazionale 42. “I buoni risultati ottenuti da Sella Consult nel 2003 – afferma il direttore Nicola Culicchia – sono la sintesi della forte crescita dei volumi, degli investimenti effettuati principalmente nello sviluppo di procedure informatiche a supporto dell’attività dei promotori, della razionalizzazione e dell’ottimizzazione delle strutture societarie, del recupero di produttività e del contenimento dei costi amministrativi. Il tutto ottenuto puntando alla qualità del servizio offerto alla clientela, che rimane la leva più importante per accrescere le quote di mercato”. Quote di mercato e risultati che Sella Consult conta di migliorare anche nel 2004 puntando su una rete distributiva integrata e sinergica con il Gruppo, fortemente orientata al cliente, in grado di offrire un’ampia e completa gamma di prodotti e servizi diversificati e di qualità. “Obiettivo prioritario – aggiunge Culicchia – è un’attenta attività di selezione dei promotori finanziari, già avviata lo scorso anno, mirata a figure professionali di profilo medio alto e caratterizzata da programmi personalizzati di inserimento”. La qualità dell’assistenza alla clientela ed il continuo miglioramento delle competenze e delle professionalità dei promotori finanziari sono anche gli elementi qualificanti di Sella Consult Academy, il nuovo progetto formativo caratterizzato da corsi diversificati destinati ai diversi profili ed alle molteplici esigenze formative dei promotori: dai corsi tecnici su finanza, economia e fiscalità, a quelli finalizzati alla crescita manageriale e gestionale, a quelli di aggiornamento tecnico su prodotti e servizi, a quelli inerenti le nuove opportunità nel campo previdenziale ed assicurativo. Ma il 2004 è per Sella Consult anche un anno dedicato alla promozione con azioni mirate al rafforzamento del marchio, alla customer care, ai livelli di servizio.  
   
   
BANCA LOMBARDA: APPROVATO IL BILANCIO AL 31.12.2003 E LA DISTRIBUZIONE DI UN DIVIDENDO UNITARIO IL RISULTATO DEL PRIMO TRIMESTRE 2004 È PREVISTO IN CRESCITA RISPETTO A QUELLO DEL PRIMO TRIMESTRE 2003  
 
Brescia, 29 aprile 2004 – Si è riunita il 27 aprile, sotto la presidenza di Gino Trombi, l’Assemblea sociale di Banca Lombarda che ha approvato il bilancio al 31.12.2003 e la proposta di riparto dell’utile d’esercizio, con la distribuzione di un dividendo di 0,30 Euro per azione. Il dividendo sarà messo in pagamento a partire dal 6 maggio 2004, con data di “stacco” cedola il 3 maggio 2004. Le principali risultanze patrimoniali del bilancio consolidato al 31 dicembre 2003 evidenziano quanto segue: La massa amministrata per conto della clientela, comprendente la raccolta diretta e quella indiretta nonché le riserve tecniche relative alle polizze vita collocate, ammonta a 62.901 milioni di Euro, registrando un incremento del 7,5% rispetto al 2002. La raccolta diretta è pari a 22.369 milioni di Euro (+4,4% rispetto al 31 dicembre 2002). La raccolta indiretta si colloca a 40.532 milioni di Euro, in crescita del 9,3% rispetto all’esercizio precedente. Nello specifico, ha registrato un incremento significativo il risparmio gestito che, comprese le riserve tecniche sulle polizze vita per 4.908 milioni di Euro, ha raggiunto i 22.388 milioni di Euro (+15,1%). L’ammontare degli impieghi alla clientela si attesta a 23.584 milioni di Euro, con un incremento dell'8,6% rispetto al 2002. Resta sempre elevata la qualità del credito: l’incidenza dei crediti in sofferenza sul totale dei crediti alla clientela è ulteriormente migliorata, riducendosi dall’1,12% del 2002 all’1,05 %. Per quanto attiene ai risultati economici consolidati, si evidenziano di seguito i principali dati: Margine di interesse 762,2 milioni di Euro (+1,9% sull’esercizio precedente); Margine di intermediazione 1.318,7 milioni di Euro (+2,8% sull’esercizio precedente); Spese amministrative 725,2 milioni di Euro (+1,4% sull’esercizio precedente); Utile d’esercizio 112,1 milioni di Euro (-13,9% sull’esercizio precedente). In relazione ai noti casi di crisi finanziaria di alcuni grandi gruppi industriali italiani, si precisa che l’esposizione complessiva del Gruppo Banca Lombarda nei confronti del Gruppo Parmalat ammonta a 35 milioni di Euro, sulla quale sono state effettuate rettifiche per l’80% circa. La Capogruppo Banca Lombarda chiude il bilancio 2003 con un utile d’esercizio di 108,1 milioni di Euro (-5,3% rispetto al 31 dicembre 2002). I dati consolidati del Gruppo e quelli individuali di Banca Lombarda e Piemontese al 31 dicembre 2003 sono evidenziati nei prospetti allegati. In sede assembleare i vertici di Banca Lombarda, in merito all’andamento del Gruppo nel primo trimestre 2004, hanno comunicato che è superiore al risultato fatto registrare nel I° trimestre 2003 ed in linea con il budget dell’esercizio 2004, che prevede un significativo incremento del risultato netto sia rispetto all’utile netto 2003 che 2002. L’assemblea ha infine approvato il conferimento, alla società Reconta Ernst&young Spa, dell’incarico per la revisione contabile del bilancio d’esercizio e del bilancio consolidato per il triennio 2004/2006 nonché per l’attività di revisione contabile relativa alla situazione semestrale e consolidata al 30 giugno 2004, 2005 e 2006.  
   
   
L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI APPROVA IL BILANCIO DI BANCA MPS: L’UTILE NETTO CIVILISTICO DI 221,3 MILIONI DI EURO PER 52,5 MILIONI DI EURO DESTINATO AD ACCANTONAMENTI A RISERVE  
 
Siena, 29 aprile 2004 - L’assemblea ordinaria della Banca Monte dei Paschi di Siena Spa, presieduta dal Professor Pier Luigi Fabrizi, ha approvato in ieri il Bilancio di esercizio al 31/12/2003 della Capogruppo ed ha contestualmente deliberato di destinare l’utile netto civilistico di 221,3 milioni di euro per 52,5 milioni di euro ad accantonamenti a riserve e per 168,8 milioni di euro a remunerazione del capitale (euro 0,0546 per azione ordinaria e euro 0,061 per azione di risparmio, nonché euro 0,061 per azione privilegiata). Lo stacco cedola avverrà il 24 maggio 2004 e la data di pagamento sarà il 27 maggio 2004. Nella stessa seduta è stato presentato il bilancio consolidato di esercizio al 31/12/2003. Nel 2003 il Gruppo Mps ha conseguito risultati più che positivi sotto il profilo operativo e gestionale con riguardo all’importante crescita dei volumi intermediati (risparmio gestito +14,1%) e ai progressi fatti registrare dai principali aggregati reddituali (margine d’interesse +6,1% e risultato di gestione +7,7%). Di particolare rilievo la contrazione dei costi operativi (-4%) per effetto delle iniziative strutturali di riduzione della spesa, che hanno consentito di interrompere il trend di crescita dei costi che aveva caratterizzato gli esercizi precedenti. In sede straordinaria, l'Assemblea ha inoltre approvato il progetto di fusione per incorporazione di Banca C. Steinhauslin & C. Spa in Banca Monte dei Paschi di Siena Spa, con decorrenza degli effetti contabili e fiscali a far corso dalla data dell’1 gennaio 2004. L’operazione si inquadra nel percorso realizzativo del Piano Industriale 2003-2006 che ha dato luogo, tra l’altro, alla nascita dell’Area Private Banking di Gruppo.  
   
   
ESTENSIONE DELL’ACCORDO ESCLUSIVO DI BANCASSURANCE NEL RAMO VITA TRA IL GRUPPO BPU E CUV CUV INVESTE ULTERIORI 250 MILIONI DI EURO ACQUISENDO PARTECIPAZIONI DI MINORANZA IN BANCHE RETE DEL GRUPPO BPU  
 
Bergamo, Milano, 29 aprile 2004 – Banche Popolari Unite Scrl (Bpu), assistita da Rothschild e dallo Studio Pedersoli e Associati, e Commercial Union Vita Spa (Cuv), assistita dallo Studio Pavia e Ansaldo, hanno definito l’estensione al Gruppo Bpu della joint venture bancassicurativa nel ramo vita. In base ai nuovi accordi Cuv procederà ad effettuare un ulteriore investimento di 250 milioni di euro in Bpci e Banca Carime, aggiuntivo rispetto ai 200 milioni di euro previsti dall’accordo originariamente stipulato dall’ex Gruppo Bpci e da Cuv nel luglio 2002. L’ulteriore investimento comporterà l’acquisizione da parte di Cuv di un’ulteriore partecipazione in Bpci Spa per un controvalore di euro 125 milioni e di un’ulteriore partecipazione in Banca Carime Spa, anch’essa per un controvalore di euro 125 milioni. La valorizzazione delle Banche avverrà in linea con quanto previsto nell’accordo quadro originale (valorizzazione pari a 1.349 milioni di euro per Bpci Spa e 1.588 milioni di euro per Banca Carime Spa). Cuv raggiungerà pertanto una partecipazione pari a circa 16% in Bpci e 14% in Banca Carime. La partnership con un primario player di standing internazionale nel settore assicurativo favorirà il raggiungimento di importanti obiettivi di raccolta nel quinquennio 2005-2009. Bpb Vita Spa, altra società del Gruppo Bpu operativa nel settore assicurativo vita, focalizzerà a tendere il proprio business nella distribuzione di prodotti vita prevalentemente attraverso canali alternativi quali agenti, promotori e affinity groups, nonché attraverso gli sportelli di Bp Ancona. Subordinatamente all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte della autorità competenti, la compravendita delle azioni e il versamento del relativo prezzo avverranno entro il primo trimestre 2005.  
   
   
BIPIELLE:AUMENTO DI CAPITALE GRATUITO PER CIRCA 86,6 MILIONI DI EURO  
 
Lodi, 29 aprile 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Bipielle Investimenti S.p.a., presieduto dal professor Dino Piero Giarda, ha deliberato di proporre ad una convocanda assemblea straordinaria degli azionisti (prevista per il mese di giugno 2004) le modifiche statutarie per adeguamento al nuovo diritto societario e un aumento di capitale gratuito. L’aumento di capitale a titolo gratuito si inserisce nel quadro di un articolato intervento sul capitale che contempla le seguenti proposte: 1) Il raggruppamento delle n.° 1.018.747.608 azioni del valore nominale di €1,04 cadauna costituenti il capitale sociale di Bipielle Investimenti (pari a € 1.059.497.512,32) in n.° 254.686.902 azioni ordinarie da € 4,16 cadauna; questa modifica è volta a consentire una semplificazione gestionale e a conseguire una maggiore economicità della gestione titoli che risente dell’elevato numero di pezzi attualmente esistenti; 2) l’aumento di capitale gratuito dagli attuali € 1.059.497.512,32 a € 1.146.091.059,00 – per un ammontare complessivo di € 86.593.546,68 – con conseguente incremento del valore nominale delle azioni da € 4,16 a € 4,50 – da attuarsi mediante l’imputazione a capitale della riserva di sovrapprezzo azioni e della riserva da rivalutazione monetaria nelle seguenti misure: riserva di sovrapprezzo azioni, per € 66.502.440,68; riserva da rivalutazione monetaria per € 20.091.106,00. L’operazione realizza diversi obiettivi: semplifica gli adempimenti gestionali relativi al capitale sociale; offre una rappresentazione della valorizzazione del titolo adeguata alla ristrutturazione compiuta nel 2003; rende il valore nominale unitario delle azioni coerente con i valori delle altre società del Gruppo Bipielle.  
   
   
CREDITO ARTIGIANO: APPROVATA LA RELAZIONE TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2004  
 
Milano, 27 aprile 2004 - Il Consiglio di Amministrazione del Credito Artigiano, presieduto dal prof. Angelo Palma, ha approvato oggi la Relazione trimestrale al 31.3.2004, che evidenzia una crescita equilibrata degli aggregati patrimoniali e un sensibile incremento dei principali indicatori economici. La raccolta diretta da clientela assomma a 3.503 milioni di euro con una crescita del 5,8% su dicembre 2003 e del 12,3% rispetto al primo trimestre 2003. La raccolta indiretta, pari a 3.854 milioni, è sostanzialmente stabile rispetto a dicembre 2003, tuttavia in crescita del 7,5% su base annua. Il risparmio gestito, compreso il risparmio assicurativo, raggiunge 1.826 milioni di euro in incremento del 3,5% rispetto a 1.765 milioni a dicembre e del 10,5% con riguardo a 1.652 milioni del primo trimestre 2003. La raccolta globale, pari a 7.357 milioni di euro, evidenzia un progresso del 3,2% rispetto a dicembre, percentuale che si rappresenta nel 9,7% se rapportata al primo trimestre 2003. Gli impieghi a clientela si attestano a 2.864 milioni di euro con un aumento dell'1,5% rispetto a dicembre 2003 e del 15,7% su marzo 2003. Più sostenuta la dinamica della componente a protratta scadenza, pari a 847 milioni, che segna un progresso del 3,3% su dicembre e del 22% rispetto a marzo dello scorso anno Il patrimonio netto si attesta a 345,7 milioni di euro. L'incremento di 28,5 milioni rispetto a dicembre 2003 è correlato alla conversione della quarta quota del Prestito obbligazionario convertibile subordinato emesso in concomitanza alla quotazione in borsa e tiene altresì conto dell'utile netto di periodo. Per quanto concerne la dinamica reddituale, nei primi tre mesi dell'anno - nonostante un'ulteriore riduzione del differenziale tra tassi attivi e passivi - il margine di interesse è in crescita del 7,6% su base annua e si attesta a 23 milioni di euro. Le commissioni nette, pari a 11,4 milioni, segnano un progresso del 20,4%. Il margine di intermediazione si determina in 36,6 milioni di euro, in aumento del 10,8% rispetto al primo trimestre dell'anno precedente. I costi di gestione pari a 22,5 milioni di euro, in incremento del 4,1%, e le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali per 2,3 milioni, attestano il risultato lordo di gestione a 11,8 milioni di euro, con una crescita 29,3% su base annua. Dopo rettifiche su crediti e accantonamenti per rischi ed oneri per 3,9 milioni di euro il risultato delle attività ordinarie si rappresenta in 7,9 milioni di euro, in incremento del 20,3%. Tenuto conto degli oneri fiscali, il risultato netto di periodo si determina in 4 milioni di euro con un incremento su base annua del 16,9%.  
   
   
FIDI TOSCANA: UTILE NETTO IN CRESCITA NEL 2003 A 1,246 MILIONI DI EURO (+20%) AUMENTA IL VOLUME DEI CREDITI GARANTITI (+10.8%)  
 
 Firenze, 29 Aprile 2004 - L’assemblea dei Soci di Fidi Toscana S.p.a. , riunitasi a Firenze il 28 Aprile 2004, ha approvato il bilancio consolidato per l’anno 2003. Il bilancio dell’esercizio 2003 chiude con un utile netto di Euro 1.246.935 contro l’utile netto dell’esercizio precedente di 1.038.243, con un incremento di oltre il 20%. Anche quest’anno l’utile non sarà ripartito fra i soci, ma una parte di esso pari a un milione di euro, sarà destinato per un fondo innovativo denominato “Idea”, finalizzato alla capitalizzazione delle imprese inovative, nate da spin off e costituite in forma di società di capitali. La gestione del periodo mette in evidenza un netto aumento dei crediti garantiti. Crescono le operazioni di credito e di leasing da 1.395,883 milioni di Euro nel 2002 a 1.536,593 con un incremento di 140,710 milioni nel 2003 (+ 10,08%). Nel corso del 2003 sono state deliberate 2.577 operazioni con un importo di 356,741 milioni, contro 2.735 operazioni per 354,779 milioni di Euro. Netta la crescita nel 2003 dei flussi di garanzia nei settori del commercio e dei servizi (149,428 milioni di Euro) e dell’agricoltura (73,053 milioni di Euro), mentre si registra una stabilità nel settore della cooperazione (10,523 milioni di Euro) dell’artigianato (38,616 milioni di Euro) e dell’industria (85,121 milioni di Euro). Nel corso del 2003 si è consolidata e rafforzata l’attività delle agevolazione finanziarie volte a sostenere i programmi di investimento delle piccole e medie imprese toscane e degli enti pubblici. Si è registrato nel 2003 un aumento delle domande con un incremento del 12,49% (da 3.554 a 3.998), mentre in termini di contributi concessi gli importi sono saliti del 91,23% (da 92,2 milioni di Euro nel 2002, a 178,3 milioni di Euro nel 2003). La Società nel corso del 2003 ha messo a regime le nuove agevolazioni introdotte con l’attuazione dal Docup Regione Toscana 2000-2006. Fra le nuove misure del Docup, alcune sono rivolte alle imprese e ai soggetti pubblici per opere infrastrutturali finalizzate allo sviluppo del turismo e del commercio. In parallelo al Docup, Fidi Toscana ha gestito le tradizionali misure di aiuto previste dal Piano di sviluppo regionale 2001/2005. Ad esse si è aggiunta l’attività di messa a punto di provvedimenti agevolati, quali i contributi per l’acquisto della prima casa da parte di giovani coppie e gli incentivi per l’introduzione dei prodotti biologici nelle mense pubbliche. Nei primi mesi del 2004 è divenuta operativa l’intesa con i partner bancari per il rilancio dell’attività di S.i.c.i S.p.a.. E’ stato costituito il nuovo fondo mobiliare chiuso “Toscana Venture”, di 50 milioni di Euro, destinato alle partecipazioni in piccole e medie imprese non quotate in borsa, con particolare attenzione ai nuovi programmi di sviluppo; a situazioni di passaggio generazionale o di riassetto della compagine sociale; ad iniziative innovative o in fase di start up. Oltre alla facilitazione dell’accesso al credito per le Pmi e la gestione delle agevolazioni finanziarie affidate dalla Regione Toscana, prosegue a pieno ritmo l’attività di intervento nel capitale di rischio avviata nel 2001 e di project financing. Sono stati deliberati alcuni prestiti partecipativi nel 2003: 0,5 milioni di Euro in favore di un impresa di produzioni di mobili in serie, 0,4 milioni di Euro per un impresa di produzione d’infissi di qualità; mentre sono state deliberate due partecipazioni con le risorse del fondo ex L.r. 24/96, destinato alle imprese agricole, forestali di trasformazione e di commercializzazione di prodotti agricoli ed una partecipazione come socio sovventore in una cooperativa che commercializza in Italia e all’estero gran parte della produzione toscana di vino di pregio e da tavola. Fidi Toscana è inoltre advisor di alcune tra le società che hanno dato vita alle principali operazioni di privatizzazione in Toscana ed è partner professionale per le imprese e gli enti pubblici che necessitano consulenze mirate per lo sviluppo e la gestione di progetti innovativi. Nel corso del 2003 è stato provveduto a dar corso all’aumento del capitale sociale della Società per 6.906.500, elevandolo da 58.207.500 a 65.117.000 mediante l’emissione di 132.875 azioni del valore nominale di Euro 52,00 ciascuna. L’aumento di capitale sarà completato con una ulteriore tranche che porterà il capitale a 72.020.000 all’inizio del 2005. Per Fidi Toscana outlook stabile per il lungo termine. Ficht Rating, l’agenzia di valutazione internazionale, ha assegnato nel 2003 il rating Bbb+ a Fidi Toscana Spa su lungo termine (Long term), un F2 per il breve termine (Short term) e A- per le garanzie rilasciate (Insurer Financial Strenght). “Gli ottimi risultati raggiunti da Fidi Toscana nel 2003 sono ancora più rilevanti - ha dichiarato Silvano Gori, presidente di Fidi Toscana – in una fase congiunturale negativa che ha visto le piccole e medie imprese arretrare per la caduta delle esportazioni e per la rivalutazione dell’euro. Fidi Toscana, soprattutto nei settori non coperti dalle risorse pubbliche, ha assunto nuove iniziative innovative, d’intesa con le banche socie, tese a supportare le situazioni di criticità nella liquidità aziendale. Non sono mancate le iniziative volte a sostenere il processo di capitalizzazione delle imprese,avendo presenti gli scenari che andranno ad aprirsi, soprattutto per le piccole e medie imprese, con l’applicazione dei cosiddetti accordi di Basilea 2.” Il Presidente ha conclusione dell’Assemblea ha voluto ringraziare il direttore generale Paolo Giusti e tutto il personale della società per l’impegno dimostrato e per gli ottimi risultati conseguiti.  
   
   
RICAPITALIZZATO IL FONDO IDEA  
 
Firenze, 29 Aprile 2004 - Fidi Toscana ha elaborato un nuovo programma di sviluppo per l’innovazione, per venire incontro alle esigenze stringenti delle imprese toscane e per contrastare la crisi congiunturale con lo scopo di fornire un’immediato supporto alle iniziative imprenditoriali, anche originate dalla ricerca scientifica e tecnologica pubblica e privata. Gli ottimi risultati di bilancio nell’anno 2003 hanno infatti consentito il raggiungimento di obiettivi importanti per la finanziaria di Piazza Repubblica che ha deciso di reinvestire gli utili nella ricapitalizzazione del Fondo Idea che passa da 0,500mila Euro a 1,5 milioni di Euro. “Siamo i primi attori finanziari – dichiara Silvano Gori, presidente di Fidi Toscana - a fornire supporto alle iniziative imprenditoriali per lo spin-off e lo start up di imprese, attraverso l’acquisizione di partecipazioni di minoranza”. Si tratta di un Fondo, denominato Idea, per la partecipazione in progetti di imprese innovative costituito da Fidi Toscana per l’acquisizione di partecipazioni nel capitale di rischio. Il nuovo strumento finanziario è il primo in Italia a finanziare progetti innovativi a partire dalla formazione fino alla ricerca e allo sviluppo vero e proprio. Lo strumento è destinato all’acquisizione di quote di minoranza del capitale di imprese altamente innovative, con l’obiettivo di cederle a condizioni di mercato, entro un intervallo di tempo definito. Tra i settori tecnologici ed applicativi prioritari che potranno usufruire di un finanziamento di 200mila euro ciascuno sono stati individuati quello delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, le tecnologie microelettriche, le biotecnologie, le tecnologie biomediche diagnostiche. Fidi Toscana è specializzata anche nei finanziamenti di start-up a tecnologia di punta ed è il principale attore di capitale di rischio del settore in Toscana. La creazione di strumenti alternativi del capitale di rischio mirati alle start-up innovative, come i fondi chiusi per lo specifico settore, e la promozione della cultura e delle capacità di incubazione di imprese innovative nell'ambito delle università o degli enti pubblici di ricerca costituisce ormai da più di un anno l’azione innovativa di Fidi Toscana. “La nascita di piccole imprese altamente innovative e formate da ricercatori – sottolinea Silvano Gori, presidente di Fidi Toscana - è alla base della ripresa dell'economia italiana L'economia odierna infatti, si basa principalmente su conoscenza e innovazione, ingredienti che costituiscono le fondamenta delle spin-off companies. In Toscana questo tipo di società si è imposto in tempi molto recenti, e nonostante negli ultimi anni ci sia stato un notevole sviluppo, è ancora molto ampio il divario fra il nostro e gli altri Paesi. La finanza innovativa per la nostra società non è solo una scommessa ma si basa su un’esperienza pluriennale consolidata. Attraverso la ricapitalizzazione del Fondo Idea e la presenza in Toscana Venture e tramite la nostro collegata Sici, ci proiettiamo sul mercato locale come i primi attori regionali per l’innovazione finanziaria a supporto del sistema delle piccole e medie imprese.”  
   
   
FISSATO IL NUOVO VALORE DELLE AZIONI BPVI  
 
Vicenza, 29 aprile 2004 - Gianni Zonin riconfermato dal Cda alla Presidenza dell’Istituto Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Vicenza, riunitosi il 27 aprile 2004 dopo la recente Assemblea dei Soci che ha approvato il 137.O Bilancio d’esercizio dell’Istituto, ha fissato in Euro 49 il nuovo valore delle azioni della Banca, a fronte dei 47 Euro dello scorso anno. Considerato che proprio l’Assemblea dei Soci del 24 aprile scorso aveva deliberato la distribuzione di un dividendo unitario pari a Euro 0,95 (invariato rispetto all’anno precedente) il rendimento globale offerto dalle azioni della Banca Popolare di Vicenza supera il 6%. Si tratta di una performance di rilievo, quando si consideri l’andamento attuale dei mercati finanziari. Nel corso della stessa riunione il Consiglio di Amministrazione ha anche provveduto alla nomina del Presidente, riconfermando nella carica per il prossimo triennio il Cav. Lav. Dott. Gianni Zonin, il quale è alla guida dell’Istituto dal maggio del 1996. Il Presidente Zonin era stato riconfermato dall’ultima Assemblea dei Soci nella carica di Consigliere di Amministrazione della Bpvi per il triennio 2004/2006, insieme a Giuseppe Di Lenardo, Zeffirino Filippi, Maurizio Stella e Ugo Ticozzi, con una maggioranza che ha sfiorato il 98% dei 4.800 Soci votanti.  
   
   
RAS: FORTE ACCELERAZIONE DELLA REDDITIVITÀ NEL PRIMO TRIMESTRE 2004: RISULTATO TECNICO A 130 MILIONI DI EURO (45 MILIONI AL 31 MARZO 2003) RISULTATO ORDINARIO DELLA GESTIONE ATTESTATO A 356 MILIONI, +136% UTILE NETTO DI PERIODO A 185 MILIONI DI EURO, +115%  
 
Milano, 29 aprile 2004 – Il Consiglio di Amministrazione Ras, presieduto da Giuseppe Vita, ha approvato ieri la relazione sull’andamento del primo trimestre 2004, contrassegnato da un solido sviluppo dell’attività industriale. Il risultato tecnico della gestione di periodo ha infatti toccato i 130 milioni di euro, in sensibile miglioramento rispetto ai 45 milioni di euro del 31 marzo 2003. Il primo trimestre 2004 si è chiuso con un risultato ordinario della gestione di 356 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto ai 151 milioni del 31 marzo 2003. L'utile netto di periodo si è attestato a 185 milioni di euro, +115% rispetto agli 86 milioni del 31 marzo 2003. Notevole la crescita della nuova produzione Vita di agenti e promotori finanziari (+169%), orientata verso prodotti con margini di redditività più ampi, come i premi ricorrenti. L'andamento meno sostenuto della bancassurance (con premi di nuova produzione per 1.016 milioni di euro nel primo trimestre 2004 rispetto ai 1.431 milioni del 31 marzo 2003) ha inciso sul totale dei premi contabilizzati, che sono diminuiti del 7,7% a 4.579 milioni di euro (erano 4.961 milioni al 31 marzo 2003). “I primi tre mesi del 2004 evidenziano un significativo e consistente incremento della redditività tecnica – ha commentato l’Amministratore delegato Mario Greco - con un risultato positivo sia nel Vita che nei Danni e un ulteriore miglioramento tendenziale del combined ratio. La performance di agenti e promotori finanziari nella raccolta Vita dimostra l’efficacia degli investimenti effettuati sui canali distributivi di proprietà, che si confermano decisivi ai fini del raggiungimento degli obiettivi di redditività del piano triennale 2004- 2006. Come previsto dal nostro business plan – ha aggiunto Greco - il canale bancario evidenzia un passo più uniforme e regolare e una diversa stagionalità, rispetto ad un 2003 caratterizzato da un primo trimestre record. I dati esaminati oggi dal Cda - ha concluso Greco - ci fanno guardare con fiducia al conseguimento di risultati 2004 in buona crescita rispetto all’anno precedente”. Redditività Il risultato tecnico della gestione al 31 marzo 2004 si è attestato a 130 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 45 milioni nel primo trimestre del 2003. In particolare, il risultato tecnico Danni è stato pari a 86 milioni di euro (68 milioni nel 2003) mentre il risultato tecnico Vita 1 è ammontato a 44 milioni di euro (-23 milioni al 31 marzo 2003). In progresso del 136% il risultato ordinario della gestione, che a fine marzo era di 356 milioni di euro (151 milioni nel primo trimestre 2003). L’utile netto di periodo è stato pari a 185 milioni di euro, + 115% rispetto agli 86 milioni del 31 marzo 2003. Al 31 marzo 2004 il totale delle riserve tecniche era di 51.204 milioni di euro (45.656 milioni a fine marzo 2003); gli investimenti ammontavano invece a 41.535 milioni di euro rispetto ai 39.772 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Le plusvalenze realizzate nel periodo sono state pari a 81 milioni di euro, rispetto ai 125 milioni del primo trimestre 2003. Le plusvalenze latenti sono cresciute nel trimestre, passando dai 2.096 milioni di euro di fine 2003 ai 2.321 milioni del 31 marzo 2004. Le rettifiche di valore portate a conto economico sono state pari a 6 milioni di euro (-178 milioni al 31 marzo 2003). Il patrimonio netto si è attestato al 31 marzo 2004 a 4.025 milioni di euro. Andamento per aree di business Vita I premi contabilizzati Vita di periodo si sono attestati a 2.233 milioni di euro (2.647 al 31 marzo 2003). In Italia la dinamica della nuova produzione evidenzia da un lato una fortissima crescita dei canali proprietari (agenti e promotori) – sia in termini di volumi che di redditività - e dall’altro un andamento meno sostenuto della produzione tramite gli sportelli bancari. Al 31 marzo 2004, infatti, la nuova produzione Vita di agenti e promotori finanziari si è attestata a 216 milioni di euro, + 169% rispetto all’analogo dato 2003 (80 milioni di euro). Nel periodo considerato, la raccolta di premi ricorrenti (a maggior margine di redditività) è cresciuta del 31% per gli agenti (a 27 milioni di euro) e del 67% per i promotori finanziari, che hanno totalizzato 9 milioni di euro. Sul fronte dei premi unici il progresso è ancor più marcato, con gli agenti a quota 81 milioni di euro (+70%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) e la rete dei promotori a 99 milioni di euro, rispetto ai 7 milioni di euro raccolti nel primo trimestre 2003. Complessivamente il mix di raccolta del primo triemstre 2004 manifesta un positivo incremento della redditività. Questi risultati riflettono anche il rinnovamento (ormai quasi completato) della gamma di prodotti Vita, con una forte focalizzazione sulle esigenze previdenziali e di protezione della clientela, e gli ingenti investimenti effettuati per potenziare la rete agenziale. La nuova produzione Vita realizzata in Italia dal canale bancario al 31 marzo 2004 è stata pari a 1.016 milioni di euro (-29% rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente). Il risultato è inferiore al dato del 31 marzo del 2003 (1.430 milioni di euro, 5.221 milioni a fine 2003), esercizio peraltro caratterizzato da una forte concentrazione della raccolta nei primi mesi dell’anno. Infatti la raccolta del canale bancario al 31 marzo 2001 si era attestata a 703 milioni di euro (3.125 milioni di euro a fine anno) e a 776 milioni di euro al 31 marzo 2002 (4.268 milioni a fine anno). Servizi Finanziari - Rasbank Il 25 marzo 2004 Ras ha perfezionato l'acquisizione di Banca Bnl Investimenti, una rete di circa 1.000 promotori, con masse complessive superiori ai 4 miliardi di euro. Sono state subito avviate le attività per valutare le modalità di integrazione della nuova struttura in Rasbank (che conterà 3.400 promotori) e ci si attende di poter realizzare la fusione delle 1 Su questo risultato ha influito positivamente per 21 milioni di euro il cambiamento dei principi di contabilizzazione dei costi di acquisizione (Dac - Deferred Acquisition Costs), introdotti quest'anno in vista dell’adeguamento ai nuovi standard contabili internazionali (Ias). Due realtà entro il terzo trimestre 2004 e di completare l'integrazione entro il primo trimestre del 2005. I promotori finanziari del Gruppo hanno fatto registrare nei primi tre mesi dell'anno flussi netti di raccolta positivi per 253 milioni di euro rispetto ai 249 milioni del primo trimestre 2003. Le maggiori novità rispetto all’anno precedente riguardano il progressivo spostamento verso prodotti a maggiore contenuto consulenziale. Trainante è stata la nuova produzione Vita dei promotori finanziari, che nel primo trimestre del 2004 si è attestata a 108 milioni di euro, rispetto ai 12 milioni dei primi tre mesi del 2003. Significativa inoltre è stata la ripresa della raccolta nel comparto del risparmio gestito che ha fatto segnare un dato positivo per 33 milioni di euro rispetto ai -22 dei primi tre mesi dello scorso anno. Il patrimonio gestito e amministrato (comprendente anche le masse di Bnl Investimenti), si è attestato a 19,7 miliardi di euro, rispetto ai 12,7 miliardi del marzo 2003. Il numero di conti correnti bancari è cresciuto del 31% a 145 mila conti, rispetto al marzo 2003 (111 mila). Danni I premi Danni consolidati nel primo trimestre del 2004 si sono attestati a 2.346 milioni di euro, in lieve crescita (+1,4%) rispetto ai 2.314 del 31 marzo 2003. Nello stesso periodo in Italia i premi si sono attestati a 874 milioni di euro (+3% rispetto a 851 milioni del primo trimestre 2003). Considerando le diverse linee di business, l’auto è cresciuta del 4,4%, a 552 milioni di euro mentre la Rc Generale – per la quale sono proseguite le iniziative di riforma del portafoglio - ha visto un incremento del 21%, a 64 milioni di euro. Continua il forte sviluppo del canale diretto, con un progresso del 24% dei premi raccolti da Genialloyd via Internet e telefono nel primo trimestre 2004, a quota 53 milioni di euro. Positivo nel trimestre il risultato tecnico dei rami Danni che, al 31 marzo 2004, era pari a 86 milioni di euro, in forte crescita rispetto ai 68 milioni del marzo 2003. Il combined ratio 2 di gruppo al 31 marzo 2004 si è attestato a 94,8%, in miglioramento rispetto al 95,6% del primo trimestre dello scorso anno. Assemblea degli azionisti In data odierna si è svolta anche l’Assemblea degli azionisti Ras, che in sede straordinaria ha modificato lo Statuto sociale ed il Regolamento di assemblea, recependo le principali innovazioni della Riforma del diritto societario e del nuovo Codice di corporate governance Ras. In sede ordinaria l’Assemblea ha approvato il bilancio d’esercizio concluso al 31 dicembre 2003 con premi lordi consolidati in crescita del 10% a 16,6 miliardi di euro e un utile netto di 554 milioni di euro. L’assemblea ha approvato la distribuzione di un dividendo di 0,60 euro per le azioni ordinarie (+36% rispetto all’anno precedente) e di 0,62 euro per le azioni di risparmio (+35%), a partire dal 27 maggio 2004 con stacco della cedola in data 24 maggio 2004. L'assemblea ha inoltre determinato in 18 il numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione (che scadrà nell’aprile 2006) ed ha eletto quattro consiglieri indipendenti, confermando nella carica Salvatore Orlando e Andrea Pininfarina, già cooptati ad inizio anno, e nominando i due nuovi consiglieri Rodolfo De Benedetti e Ferruccio De Bortoli. Nominato anche un sindaco supplente di minoranza nella persona di Luigi Gaspari. 2 Combined Ratio: rapporto percentuale tra costo dei sinistri + costi di distribuzione + altri oneri / premi Previsioni Sulla base dei dati trimestrali esaminati oggi dal Consiglio di Amministrazione, si prevede che per l'intero esercizio 2004 prosegua il trend di crescita già evidenziato nell'ultimo trimestre 2003 e confermato dai dati del primo trimestre 2004, fatti salvi eventi imprevedibili e di natura eccezionale.  
   
   
ALLEANZA ASSICURAZIONI : POSITIVI RISCONTRI DELLE PRINCIPALI CASE D’INVESTIMENTO DOPO L’ANALYST MEETING L’EMBEDDED VALUE DI GRUPPO SALE A 5.451 MILIONI. IL ROEV NORMALIZZATO È DEL 10,1%  
 
Milano, 28 aprile 2004 – Si è svolto il 27 aprile a Milano presso la sede di Alleanza assicurazioni il tradizionale incontro con la comunità finanziaria. Positiva crescita del valore di portafoglio inforce a 2.500,1 milioni (2.231,6 milioni a fine 2002) e del valore della nuova produzione a 181,7 milioni (167,4 milioni a fine 2002). Forte crescita nel primo trimestre 2004 dei premi di nuova produzione (+49% a termini omogenei) con relativo incremento della quota di mercato. Si è svolto ieri a Milano, presso la sede di Alleanza Assicurazioni, il tradizionale incontro con la comunità finanziaria. Positivi i primi riscontri che giungono dalle principali case d’affari, con giudizi favorevoli sui fondamentali del leader italiano nel mercato Vita: particolarmente positivo viene giudicato l’incremento del 13% nei premi annui che Alleanza ha espresso nell’ultimo biennio, con un mercato che, nello stesso periodo, si contrae complessivamente quasi del 19%. Questo ha permesso ad Alleanza di raggiungere una quota di mercato del 40% nel pregiato comparto dei premi annui a fine 2003. In particolare, il presidente e amministratore delegato Sandro Salvati e il top management della compagnia hanno indicato come obiettivi da conseguire per il biennio 2004 -2005: Incremento del 10% per ciascun anno, nella nuova produzione in premi annui; Mantenimento di una quota di mercato superiore al 10 %; Aumento del 20% del patrimonio gestito da Fondi Alleanza a fine 2005; Roe superiore al 15% e Roev normalizzato superiore al 10% in ciascun anno; Reinvestimento dei capitali in scadenza pari al 65% dei contratti liquidati a fine 2005; Ulteriore contenimento del già eccellente rapporto costi/premi.  
   
   
GRUPPO FONDIARIA-SAI BILANCIO 2003: UTILE DI 133,1 MILIONI DI EURO ( 72,4 MILIONI DI EURO NEL 2002)  
 
Firenze, 29 aprile 2004 - L'assemblea degli Azionisti di Fondiaria -Sai S.p.a., presieduta da Jonella Ligresti e riunitasi ieri , ha approvato il bilancio dell'esercizio 2003, chiuso con un utile di 133,1 milioni di Euro ( 72,4 milioni di Euro nel 2002 ). L'assemblea ha approvato la proposta di destinazione dell'utile di esercizio, che prevede l'attribuzione di un dividendo nella misura di Euro 0,40 a ciascuna azione ordinaria avente diritto al dividendo e di Euro 0,452 a ciascuna azione di risparmio avente diritto al dividendo. Tale dividendo dà diritto, qualora spettante, ad un credito d'imposta pieno e sarà posto in pagamento a partire dal giorno 27 maggio 2004. L'assemblea ha inoltre rinnovato l'autorizzazione, per un periodo di dodici mesi, all'acquisto di azioni proprie ordinarie e/o di risparmio per un incremento massimo di n. 5.000.000 azioni, comunque entro l'importo massimo di 75 milioni di Euro, revocando per la parte non utilizzata l'analoga delibera adottata in data 29 aprile 2003, nonché deliberato l'autorizzazione, sempre per un periodo di dodici mesi, all'acquisto di azioni della società controllante Premafin Finanziaria S.p.a. Per un incremento massimo di n. 20.000.000 azioni, comunque entro l'importo massimo di 15 milioni di Euro. L'assemblea, in sede straordinaria, ha approvato la proroga del periodo di esercizio dei "Warrant Fondiaria-sai 1992-2004" per un biennio e, quindi, fino al 31 agosto 2006. Ha infine deliberato modifiche statutarie, anche in adeguamento alla riforma del diritto societario.  
   
   
PRESENTATO A BORSA ITALIANA IL "MANUALE DELL'AZIONISTA" DI PIRELLI & C. SPA TRONCHETTI PROVERA: "IL PAESE HA BISOGNO DI AZIENDE CON REGOLE CHIARE, CONTROLLI EFFICIENTI  
 
Milano, 29 aprile 2004 - E' stato presentato ieri mattina a Palazzo Mezzanotte il "Manuale dell'Azionista" Pirelli & C. Spa. Insieme al Presidente di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, hanno partecipato numerosi esponenti di primo piano del mondo dell'economia e della finanza: Massimo Capuano, Amministratore Delegato di Borsa Italiana e Presidente della Federazione delle Borse Europee (Fese); Guido Cammarano, Presidente di Assogestioni, l'Associazione del Risparmio Gestito; Marco Onado, professore all'Università Bocconi di Milano; Franco Carlo Papa, Presidente dell'Associazione Italiana degli Analisti Finanziari (Aiaf). "Il nostro Gruppo ha compiuto negli ultimi 12 mesi un fondamentale percorso di trasformazione. Un anno fa Pirelli & C." — ha ricordato il suo Presidente — "era ancora una Società in Accomandita per Azioni, l'ultima di questa specie quotata sul listino della Borsa italiana. Oggi è una Spa moderna, trasparente e competitiva. Ma restiamo sempre fedeli al patrimonio di valori etici e alla grande tradizione di affidabilità professionale che Pirelli & C. Incarna da più di 130 anni in tutto il mondo". Il Gruppo Pirelli, che è presente con attività industriali in 25 Paesi, dove gestisce 80 stabilimenti e circa 36.300 dipendenti, si è dotato di una corporate governance fra le più avanzate: Pirelli è stata classificata nel 2004 dal Financial Times — prima fra le aziende italiane — al 37mo posto nella graduatoria delle 50 società del mondo con la migliore corporate governance. Pirelli & C. Spa gode di una larga base azionaria. In particolare, secondo recenti stime, l'Azionariato di Pirelli & C. Spa sarebbe composto per il 52 per cento circa da investitori core (il 42 per cento del capitale ordinario è conferito nel Sindacato di Blocco Azioni Pirelli & C. Spa), per il 15 per cento circa da investitori istituzionali italiani ed esteri, per il 23 per cento circa da investitori retail italiani e per il restante 10 per cento da altri investitori. Il "Manuale dell'Azionista" Pirelli & C. Nasce proprio con l'intento di aggiornare i lettori sul sistema di governo d'impresa (corporate governance) della Società: dall'adesione integrale alle raccomandazioni del "Codice di Autodisciplina delle società quotate", alla razionalizzazione della struttura societaria che ha trasferito in capo ad un'unica holding operativa tutte le principali attività; dall'adozione del Codice Etico alla messa a punto di un Sistema di Controllo Interno rigoroso e moderno e di un sistema di gestione ambientale e di corporate social responsibility fra i più avanzati; fino alla decisione di proporre all'Assemblea una serie di modifiche allo Statuto per favorire ulteriormente la partecipazione di tutti gli Azionisti alla vita sociale. Tra queste, in particolare, quella volta ad introdurre il voto di lista per la nomina del Consiglio di Amministrazione. "Il Paese ha bisogno di aziende con regole chiare, controlli efficienti, un sistema di corporate governance trasparente, perché ne rafforzano la credibilità e la competitività", ha concluso Marco Tronchetti Provera. "E sono convinto che un azionista bene informato sia meglio in grado di partecipare consapevolmente alle decisioni che possono determinare il successo dell'impresa". Il "Manuale dell'Azionista" è diviso in due parti: la prima è dedicata al Gruppo Pirelli & C. Spa; la seconda parte contiene informazioni e consigli utili soprattutto per i piccoli azionisti ed obbligazionisti, in particolare sui loro diritti, sulle modalità di accesso alle informazioni ed ai documenti della Società, sul funzionamento delle Assemblee, sulla lettura dei Bilanci, sugli indicatori più significativi della gestione e dell'andamento di un titolo quotato, sul funzionamento dei principali mercati finanziari. Completano il volume un Glossario dei termini finanziari di uso più comune fra gli operatori ed un elenco di siti Internet relativi agli argomenti trattati. Il "Manuale dell'Azionista" è disponibile gratuitamente a chiunque ne faccia richiesta alla Direzione Comunicazioni Esterne Pirelli & C. Spa (via G. Negri, 10 – 20123 Milano) sia via e-mail (indirizzo: pressoffice@pirelli.Com ) che via fax (al numero 0285354451), ed è consultabile sul sito Internet: www.Pirelli.com  
   
   
ASSEMBLEA RAS SPA. ASSOGESTIONI APPREZZA IL CODICE DI AUTODISCIPLINA E CHIEDE CHIARIMENTI SUL PIANO DI STOCK OPTION  
 
Milano, 29 aprile 2004 - All’assemblea di Ras Spa è intervenuto, il Professor Mario Notari che, a nome di Assogestioni, ha espresso considerazioni di apprezzamento per l’attenzione prestata dalla Società nella attuazione del codice di autodisciplina. Al riguardo ha chiesto delucidazioni: in ordine ai criteri di attribuzione della qualifica di “non esecutivo” e di “indipendente” in capo ai componenti il consiglio di amministrazione e il comitato esecutivo della Società; in ordine alla frequenza delle riunioni del comitato per il controllo interno, nonché in ordine ai criteri di assegnazione del numero di stock option assegnate ai manager. Inoltre, il Prof. Notari ha rilevato come la soluzione scelta dalla Società, per quanto concerne la legittimazione all’intervento in assemblea, di prevedere il blocco delle azioni, rappresenti la soluzione per tali soggetti meno gradita e più disincentivante la loro attiva partecipazione, auspicando una modifica in occasione di future revisioni dello statuto medesimo. Infine Il rappresentante della Assogestioni ha colto l’occasione per auspicare, in vista di futuri eventuali adeguamenti statutari, che la Società valuti l’opportunità di prevedere l’introduzione del meccanismo del voto di lista per l’elezione degli amministratori e di riservare la nomina del presidente del collegio sindacale ad un sindaco nominato dalle minoranze.  
   
   
EDISON: L’ASSEMBLEA RATIFICA LA SVOLTA DEL 2003 CONFERMATO AMMINISTRATORE ROMAIN ZALESKI E NOMINATO DARIO VELO (UNIVERSITÀ DI PAVIA) CON IL QUALE SALE A 4 IL NUMERO DEI CONSIGLIERI INDIPENDENTI  
 
Milano, 29 aprile 2004 - L’assemblea degli azionisti di Edison S.p.a., che si è riunita ieri sotto la presidenza di Umberto Quadrino presso la sede di Foro Buonaparte, ha approvato il Bilancio relativo all’esercizio 2003 che chiude con un utile di € 144,3 milioni, integralmente destinato, unitamente a riserve per complessivi € 80,2 milioni, a parziale ripianamento delle perdite pregresse. L’assemblea ha altresì nominato amministratori l’ing. Romain Zaleski, Amministratore Delegato della Carlo Tassara S.p.a. (in precedenza cooptato dal Consiglio di Amministrazione) e il prof. Dario Velo, ordinario di economia e gestione delle imprese presso l’Università di Pavia. Quest’ultima nomina eleva a quattro il numero degli amministratori indipendenti. Infine, in sede straordinaria, sono state approvate una serie di modifiche dello statuto, anche in adeguamento alla nuova disciplina dettata per le società per azioni dalla riforma del diritto societario. A margine dell’Assemblea, il Presidente Umberto Quadrino ha dichiarato che l’andamento del primo trimestre 2004, i cui risultati saranno esaminati dal Consiglio di Amministrazione in programma per il 10 maggio prossimo, sono positivi, in linea con il trend di miglioramento dello scorso esercizio. Highlights
Core business (energia e corporate) Gruppo
Valori in milioni di euro2003 (*) 2002 (*) Δ 2003 2002 Δ
Ricavi netti Margine operativo lordo % sui ricavi Utile operativo netto % sui ricavi Oneri finanziari netti Risultato ordinario ante imposte e interessi di terzi Risultato netto di Gruppo 5.141 1.087 21,1% 439 8,5% (283) 156 339 4.418 1.002 22,7% 291 6,6% (502) (211) (400) 16,4% 8,5% 50,8% 6.287 1.103 17,5% 415 6,6% (283) 132 144 12.640 1.607 12,7% 579 4,6% (643) (64) (697) (50,3%) (31,4%) (28,3%)
(*) I dati sono riferiti al conto economico e allo stato patrimoniale redatti ai sensi dello Ias35 A causa del differente perimetro di riferimento nel 2002 e nel 2003, i risultati del 2003 non sono comparabili con quelli dell’anno precedente. Per comprendere l’andamento delle attività strategiche, sono significativi solo i confronti dei dati del core business, che sono stati evidenziati in modo separato.
 
   
   
ASSEMBLEA EDISON SPA. ASSOGESTIONI APPREZZA L’ATTENZIONE PRESTATA PER L’ATTUAZIONE DEL CODICE DI AUTODISCIPLINA  
 
Milano, 29 aprile 2004 - Assogestioni è intervenuta ieri all’assemblea di Edison Spa con un proprio rappresentante, il Professor Duccio Regoli. Nel corso del suo intervento, il Professor Regoli, in rappresentanza della Associazione, ha espresso considerazioni di apprezzamento per l’attenzione prestata dalla Società nella attuazione del codice di autodisciplina. Al riguardo ha chiesto delucidazioni: in ordine alla istituzione del comitato per le nomine alle cariche sociali e alla composizione dei comitati, nonché in ordine ai criteri di assegnazione del numero di stock option assegnate ai manager. Inoltre, il Professor Regoli ha apprezzato, a proposito delle proposte di modificazione dello statuto e in particolare della regola della legittimazione all’intervento in assemblea, lo sforzo compiuto di contemperare l’esigenza avvertita dalla società con quelle degli investitori istituzionali. Infine Il rappresentante di Assogestioni ha colto l’occasione per auspicare, in vista di futuri eventuali adeguamenti statutari, che la Società valuti l’opportunità di prevedere l’introduzione del meccanismo del voto di lista per l’elezione degli amministratori, di riservare la nomina del presidente del collegio sindacale ad un sindaco nominato dalle minoranze e ridurre la percentuale di possesso azionario attualmente prevista per la presentazione delle liste di minoranza.  
   
   
CREMONINI: RISPOSTA PUNTUALE ED ESAUSTIVA A RICHIESTE CONSOB  
 
Castelvetro di Modena, 29 aprile 2004 - In merito alle notizie apparse ieri su alcuni quotidiani Cremonini conferma che, alle richieste formulate da Consob il 12 marzo 2004, relative alla situazione economico-patrimoniale e finanziaria al 31/12/2003, è stata data puntuale ed esaustiva risposta il 17 Marzo 2004. Con lettera datata 25 Marzo 2004, Consob, che non ha fatto rilievi in merito, ha invitato Cremonini a riportare i dati e le informazioni richieste (incluse quelle sulla cartolarizzazione) nel progetto di bilancio. Cremonini conferma di aver provveduto in tal senso, riportando quanto richiesto nella documentazione che, ai sensi di legge, verrà resa pubblica (anche attraverso il sito www.Cremonini.com ) dopo l’approvazione da parte dell’assemblea degli Azionisti fissata per venerdì 30 aprile 2004  
   
   
GRUPPO DSM (CHIMICA E BIOTECNOLOGIE) : UTILE OPERATIVO DEL PRIMO TRIMESTRE 2004 A EURO 110 MILIONI - SUPERIORE ALLE ASPETTATIVE UTILE OPERATIVO: INCREMENTO DEL 21% RISPETTO AL PRIMO TRIMESTRE 2003; UTILE NETTO IN CRESCITA DELL’8% SUL PRIMO TRIMESTRE 2003.  
 
milioni di Eur primo trimestre
2004 2003 +/-
Vendite nette1.873 1.453 29%
Utile prima degli oneri e dei proventi finanziari, delle imposte e dell'ammortamento (Ebitda) 234 187 25%
Utile operativo prima dell'ammortamento dell'avviamento (Ebita)116 97 20%
- Life Science Products 21 52 -60%
Dsm Nutritional Products 47 -
- Performance Materials 37 34 9%
- Industrial Chemicals 21 21 0%
- Other activities -10 -10
Utile prima delle imposte, dei proventi/oneri finanziari e delle componenti straordinarie (Ebit)110 91 21%
Utile delle attività ordinarie al netto delle imposte74 72 3%
Utile straordinario al netto delle imposte - -
Utile netto79 73 8%
Per azione ordinaria in Eur:
- utile delle attività ordinarie al netto delle imposte 0,71 0,69
- utile netto 0,76 0,70
Media delle azioni ordinarie (in milioni) 95,8 96,0
Heerlen (Paesi Bassi), 29 aprile 2004 - Nel primo trimestre 2004 Dsm ha realizzato un utile operativo di Euro 110 milioni, superiore di Euro 19 milioni rispetto al primo trimestre 2003. L’utile da attività ordinarie al netto delle imposte è stato di Euro 74 milioni. L’utile netto ammonta a Euro 79 milioni, con un aumento di Euro 6 milioni (8%) rispetto al primo trimestre 2003. Peter Elverding, presidente del Consiglio di Amministrazione di Dsm, ha dichiarato: “I risultati conseguiti nel primo trimestre dell’anno in corso sono stati migliori di quanto prospettato dal bilancio di esercizio per il 2003. Soprattutto il progresso fatto registrare dalla divisione Dsm Nutritional Products è molto soddisfacente. Il risultato prodotto da Dsm Anti-infectives è stato oggetto di una forte pressione. Si sono tuttavia avuti degli sviluppi positivi, in particolare nelle attività relative al settore Performance Materials”. Agguinge quindi, sul secondo trimestre 2004: “Sulla base delle attuali condizioni di mercato prevedo che il secondo trimestre di quest’anno avrà un utile operativo pressoché simile a quello del primo trimestre 2004”. In merito all’intero esercizio 2004, Peter Elverding afferma: “Vi sono ancora notevoli incertezze sull’ economia – in particolare quella europea –, sul cambio del dollaro e sui prezzi delle materie prime. In base agli andamenti odierni prevedo che l’utile da attività ordinarie al netto delle imposte per l’intero esercizio 2004 risulterà notevolmente superiore rispetto a quello fatto registrare lo scorso anno. Questo rappresenta un passo nella giusta direzione, anche se la nostra redditività dovrà ancora migliorare : stiamo lavorando intensamente per questo obiettivo”. Vendite nette
milioni di Eur primo trimestre
2004 2003
Life Science Products 464 503
Dsm Nutritional Products 471 -
Performance Materials 473 458
Industrial Chemicals 373 388
Other activities 92 104
Totale 1.873 1.453
Le vendite nette del primo trimestre 2004 hanno mostrato un aumento del 29% rispetto al primo trimestre 2003. L’apporto di Dsm Nutritional Products è stato pari al 32%, mentre la crescita di volume autonoma è stata pari al 5%. I prezzi di vendita in ribasso hanno avuto un effetto negativo pari al -4%. I rapporti di cambio del dollaro, della sterlina e dello yen in flessione rispetto all’Euro, hanno sortito un effetto negativo anch’esso pari al -4%. Utile Operativo Nel primo trimestre l’utile operativo è stato di Euro 110 milioni, con un incremento del 21% rispetto a quello del primo trimestre 2003. L’utile del settore Life Science Products ha subito, in linea con le aspettative, una forte pressione a causa del risultato di Dsm Anti-infectives. Il settore Performance Materials ha avuto un risultato migliore; anche l’apporto di Dsm Nutritional Products è stato consistente: ciò ha determinato una crescita dell’utile operativo decisamente significativa. Utile netto L’utile netto ha fatto registrare un aumento di Euro 6 milioni (+8%) rispetto al primo trimestre 2003, attestandosi su Euro 79 milioni. Nel primo trimestre 2004 gli Oneri finanziari sono stati di Euro 14 milioni, un incremento di Euro 13 milioni rispetto al primo trimestre 2003. Tale aumento è dovuto alla crescita delle passività nette legate all’ acquisizione di Dsm Nutritional Products nel corso del 2003. Nel primo trimestre 2004 le passività nette hanno subito una riduzione di Euro 173 milioni, attestandosi su un totale di Euro 498 milioni. Nel primo trimestre 2004 la pressione fiscale è risultata maggiore del 25% rispetto a quella del primo trimestre 2003 (22%). Tale incremento è causato da una maggiore presenza nell’utile di componenti soggette a normale trattamento fiscale. Con 2 milioni di Euro l’Utile di società non consolidate è rimasto inviariato rispetto a quello del primo trimestre 2003. L’utile da attività ordinarie al netto delle imposte è stato di Euro 74 milioni, facendo registrare una crescita pari a Euro 2 milioni rispetto al primo trimestre 2003. L’effetto sull’utile della Quota di terzi è stato pari a Euro 5 milioni, questo in relazione a un minore giro di affari di alcune controllate. Flusso di cassa, investimenti e finanziamenti Il flusso di cassa (utile netto più ammortamenti) relativo al primo trimestre è stato di Euro 203 milioni, il che significa un incremento di Euro 34 milioni rispetto al primo trimestre 2003. Con 63 milioni di Euro gli investimenti si sono attestati su un livello nettamente inferiore rispetto a quello fatto registrare dagli ammortamenti. Dipendenti L’organico del personale ha subito una diminuzione di 578 unità, di cui 249 in seno a Dsm Nutritional Products. Prospettive Dsm prevede che l’utile operativo per il secondo trimestre si attesti su un livello pressoché uguale a quello del primo trimestre 2004. Il positivo andamento di Dsm Nutritional Products fa sì che l’utile operativo per il 2004, considerate le attuali prospettive, possa superare la cifra di 150 milioni di Euro precedentemente indicata. Per il trimestre successivo è prevedibile che il risultato del settore Life Science Products, in conseguenza dell’andamento di Dsm Anti-infectives, rimanga sotto pressione. Per questo settore si prevede un miglioramento del risultato a partire dal secondo semestre. Per quanto attiene al secondo semestre, non è al momento possibile rilasciare dichiarazioni sul risultato globale di Dsm, considerata l’insicurezza sul ritmo con cui si realizzerà – soprattutto nei paesi europei – la ripresa economica. Si aggiunga a questo la grande incertezza sull’andamento dei cambi e dei prezzi delle materie prime. A fronte degli sviluppi attuali dell’economia e dell’andamento dei cambi del dollaro nonché degli attuali prezzi delle materie prime, Dsm prevede che nel 2004 l’utile da attività ordinarie al netto delle imposte risulterà sensibilmente maggiore rispetto al 2003.
 
   
   
ITALIA ZUCCHERI SPA: RISULTATI 2003 - RICAVI PER 367 MILIONI DI EURO MENTRE L¹UTILE SUPERA 2,1 MILIONI DI EURO  
 
Bologna 29 aprile 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Italia Zuccheri S.p.a. Sottoporrà, nella giornata di oggi, all’approvazione dell'Assemblea Ordinaria degli Azionisti, il Bilancio dell¹Esercizio chiuso il 31 dicembre 2003. I risultati della gestione 2003 I risultati di Bilancio 2003 di Italia Zuccheri S.p.a. Confermano la performance positiva sotto il profilo operativo ed economico ad un anno dallo start-up, in controtendenza rispetto ai mercati di riferimento. Il Bilancio si è chiuso con un risultato prima delle imposte di 2,1 milioni. Il margine operativo lordo (Ebitda) della società di oltre 13,5 milioni di euro. Il risultato operativo della società (Ebit), si è attestato a 7,7 milioni di euro. ³Gli indicatori di redditività testimoniano una performance positiva, nonostante un¹annata metereologicamente sfavorevole a causa di una persistente siccità che ha visto un calo della produzione dello zucchero in Italia di circa il 30%.² ha dichiarato Daniele Bragaglia Amministratore Delegato di Italia Zuccheri ³Risultati positivi conseguiti mediante un consistente piano quadriennale di investimenti industriali per un totale di 55 milioni di euro, dei quali oltre 18 milioni di euro già nel 2003, e grazie a scelte strategiche volte a sviluppare quegli incrementi di produttività che, a partire dal miglioramento produttivo della materia prima fino ad arrivare agli investimenti negli impianti², - ha continuato Bragaglia ³riguardano tutte le fasi della produzione (raccolta, trasporto, trasformazione) con lo scopo di recuperare margini economici indispensabili sia per i produttori agricoli sia per l¹industria di trasformazione². Nel 2004 una crescita annunciata Per il 2004 Italia Zuccheri S.p.a. Prevede di ottenere una crescita sul mercato ancora una volta in controtendenza rispetto al settore. Si stima che Italia Zuccheri S.p.a., in assenza di eventi straordinari non prevedibili, possa continuare a conseguire una crescente redditività operativa ed un miglioramento del risultato economico. Si ritiene, inoltre, che la posizione finanziaria netta consolidata, in linea con le previsioni pluriennali, rimarrà sostanzialmente stabile. ³Per quanto riguarda il posizionamento sul mercato, Italia Zuccheri S.p.a.² ha concluso Bragaglia ³conferma la volontà di rivolgersi prevalentemente al mercato industriale che assorbe il 70% del volume totale dello zucchero prodotto in Italia e che è particolarmente attento alla qualità, all¹origine e alla sicurezza del prodotto acquistato². Ma aggiunge Bragaglia ³Nonostante il nostro posizionamento attuale, nelle nostre intenzioni per il futuro ci sono specifici progetti per il marchio Italia Zuccheri e nel prossimo autunno vogliamo attivare interessanti novità rivolte al trade². Dal 1°gennaio 2003 il raggruppamento Co.pro.b - unica cooperativa italiana di produttori bieticoli - e Finbieticola - società finanziaria detenuta dalle principali associazioni bieticole nazionali (A.n.b, Associazione Nazionale Bieticoltori; C.n.b, Consorzio Nazionale Bieticoltori; A.b.i., Associazione Bieticoltori Italiani) operano con la nuova società Italia Zuccheri Spa che ha ricevuto i 2/3 delle saccarifere dell¹ex Gruppo Eridania. Oggi, Italia Zuccheri e Co.pro.b., si presenta al mercato italiano come il principale operatore con una quota italiana di zucchero di oltre 600.000 tonnellate, corrispondente a circa il 39% della quota italiana totale, e del nord in particolare, dove sono concentrati i suoi 7 impianti di trasformazione.  
   
   
DE'LONGHI: APPROVATI DALL'ASSEMBLEA I RISULTATI DI BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2003: · FATTURATO NETTO CONSOLIDATO PARI A E 1.278,0 MILIONI (+4,7% A PARITÀ DI TASSI DI CAMBIO, +0,3% A TASSI DI CAMBIO CORRENTI) · DIVIDENDO A E 0,06  
 
Milano, 29 aprile 2004 - L'assemblea degli azionisti De' Longhi ha approvato ieri in prima convocazione i dati relativi all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2003. I ricavi netti consolidati hanno raggiunto E 1.278,0 milioni, in crescita del 4,7% a parità di tassi di cambio (+0,3% a tassi correnti). E' stata approvata la distribuzione di un dividendo pari a E 0,06, in linea con il dividendo 2002, ma in crescita in termini di Pay Out Ratio (pari al 40,2% rispetto al 22,4% dello scorso anno). Lo stacco cedola è previsto per il prossimo 3 maggio, mentre il dividendo sarà posto in pagamento dal 6 maggio 2004. Con l'Assemblea di oggi si è insediato il nuovo Consiglio di Amministrazione, guidato dal Presidente Giuseppe De'longhi e dall'Amministratore Delegato Stefano Beraldo. Al fine di porre sempre maggiore attenzione alla normativa sulla Corporate Governance è stato allargato il numero di amministratori indipendenti: al Consigliere Carlo Garavaglia, si sono aggiunti tre nuovi amministratori indipendenti (Alberto Clà², Renato Corrada e Giovanni Tamburi); il Consiglio di Amministrazione insediatosi oggi è quindi composto da quattro amministratori indipendenti su nove. L'assemblea ha infine rinnovato il Consiglio stesso all'acquisto di azioni proprie da effettuarsi sul mercato ai sensi dell'art. 2357 cod. Civ. Fino a un massimo del 10% del capitale azionario. “nel corso del passato esercizio' - ha affermato l'Amministratore Delegato Stefano Beraldo - “Si è rivelata corretta la nostra strategia di riduzione costi che ha permesso di alleviare l'impatto dei fattori esterni negativi tra cui l'andamento dei tassi di cambio (che ha inciso sulle vendite per oltre il 4%), le pressioni sui prezzi di vendita ed una dinamica dei consumi poco brillante.' “il Gruppo dimostra di essere dotato di un solido posizionamento di mercato e di mantenere elevato il focus sull'innovazione' - ha proseguito il Presidente Giuseppe De'longhi - “il Consiglio di Amministrazione oggi rinnovato ha ben presente gli obiettivi per il prossimo triennio. La pluralità delle categorie della nostra gamma di prodotti ed il numero di aree geografiche coperte dalla nostra rete distributiva, unite alla capacità di creare nuovi segmenti di mercato e alle azioni in essere sul fronte dei costi, ci fanno ritenere che la riduzione dei margini avvenuta nell'esercizio 2003 sia stata un evento sporadico e che il Gruppo disponga degli strumenti necessari al proseguimento della crescita dei volumi di vendita e al miglioramento della redditività '.  
   
   
ASSEMBLEA AZIONISTI AEM TORINO ANCORA UN ANNO DI CRESCITA APPROVATO IL BILANCIO D’ESERCIZIO 2003 CONFERMATO IL DIVIDENDO A 0,036 EURO PER AZIONE  
 
Torino, 29 aprile 2004 - L’assemblea degli Azionisti Aem Torino, presieduta dal Professor Franco Reviglio, ha approvato il Bilancio d’esercizio relativo all’anno 2003, archiviando così un altro anno di crescita economica significativa riassunta nei seguenti dati di sintesi: Il volume d’affari ha superato 700 milioni di euro, con un incremento del 41% rispetto ai 502 milioni di euro dell’esercizio 2002. Il margine operativo lordo ha raggiunto 134 milioni di euro (+5%). L’esercizio ha chiuso con un utile lordo di 57 milioni di euro (+62%); l’utile netto si è attestato a 27 milioni di euro (+5%). L'indebitamento finanziario netto è sceso a 571 milioni di euro (era 601 milioni di euro al 31/12/2002), con un rapporto debt/equity pari a 0,88 (1,16 a fine 2002). L’assemblea degli Azionisti ha approvato la distribuzione di un dividendo pari a 0,036 euro per azione, invariato rispetto al 2002, con un incremento del totale dei dividendi distribuiti del 33% rispetto all’anno precedente (payout 2003 al 61%, payout 2002 al 48%). Il dividendo sarà posto in pagamento a partire dal 24 giugno 2004, contro stacco della relativa cedola il 21 giugno 2004. “Dalla quotazione in Borsa” ha affermato il Presidente e Amministratore Delegato Prof. Franco Reviglio: “in media ogni anno abbiamo aumentato il fatturato del 40% e l’Ebitda del 24%. Tali ritmi di crescita ci hanno consentito di triplicare il fatturato e raddoppiare l’Ebitda. Ma non è ancora tutto.” prosegue Reviglio “A partire dall’inizio del prossimo anno saranno operative due nuove grandi centrali (Moncalieri e Pont Ventoux) che insieme alla nostra quota di impianti Edipower permetteranno di più che triplicare la potenza elettrica a disposizione di Aem Torino.” L’assemblea ha inoltre approvato: - in seduta straordinaria alcune integrazioni all’articolo 9 dello statuto finalizzate ad assoggettare gli enti e le società controllate dal Comune di Torino allo stesso regime previsto per quest’ultimo dal medesimo art. 9. - in seduta ordinaria la proroga per l’esercizio 2004 dell’esistente “Piano di incentivazione correlato all’andamento del titolo nel mercato telematico”.  
   
   
AEM TORINO PRIMO TRIMESTRE 2004: VOLUME D’AFFARI 239 MILIONI DI EURO (+16%) UTILE ANTE IMPOSTE 29 MILIONI DI EURO (+3%)  
 
Torino, 29 aprile 2004 – Ieri il consiglio di amministrazione di Aem Torino, presieduto dal professor Franco Reviglio, ha esaminato i risultati dei primi tre mesi del 2004. Il Primo Trimestre 2004 In Sintesi Il volume d’affari consolidato ha raggiunto 239 milioni di euro, in crescita del 16%, grazie all’incremento del 64% delle vendite di energia elettrica. Il margine operativo lordo (Ebitda) ha raggiunto 49 milioni di euro, (+0,1%), l’utile operativo (Ebit) 35 milioni di euro (+1,5%) e l’utile ante imposte 29 milioni di euro con un incremento del 2,9% rispetto al primo trimestre 2003. L’indebitamento finanziario netto consolidato è stato sostanzialmente stabile: al 31/03/2004 è 578 milioni di euro, rispetto a 571 milioni di euro al 31/12/03. Nel periodo sono stati realizzati 81 milioni di euro di investimenti inerenti il piano di sviluppo. In particolare prosegue rapidamente la costruzione del terzo gruppo in cogenerazione nella centrale di Moncalieri che ha raggiunto il 70% dei lavori ed è in via di ultimazione l’impianto idroelettrico di Pont Ventoux con il 97% dei lavori già realizzati. Risultati primo trimestre 2004 - Il volume d’affari del Gruppo Aem Torino nel primo trimestre del 2004 ha raggiunto 239 milioni di euro, con un incremento del 16% rispetto ai 205 milioni di euro dei primi tre mesi del 2003. La crescita dei ricavi è conseguente al forte sviluppo delle vendite di energia elettrica sul mercato libero. Infatti, i ricavi per energia elettrica hanno raggiunto 167 milioni di euro (+48%) grazie alla crescita delle quantità di energia elettrica vendute (+64%). Le vendite di gas alla partecipata Edipower sono state sostituite dal 1° gennaio 2004 dall’operatività dei contratti di tolling. Conseguentemente disponendo del 10% della capacità produttiva di Edipower, nel primo trimestre 2004 Aem Torino ha ritirato e venduto 661 Gwh. La produzione elettrica si è invece ridotta del 7% in conseguenza dell’anomala situazione climatica generale del 2003. I ricavi da vendita di calore, pari a 35 milioni di euro, hanno registrato un incremento del 5%; in crescita anche i ricavi per servizi (+11%) che si sono attestati a 20 milioni di euro. Lo sviluppo delle vendite di energia elettrica è stata la principale determinante alla base dell’incremento del 24% dei costi esterni, che nel 1° trimestre 2004 sono pari a circa 172 milioni di euro. L’aumento dei costi riguarda principalmente l’acquisto di combustibile per gli impianti di Edipower e la cosiddetta tolling fee, corrisposta ad Edipower per la disponibilità degli impianti. Per effetto delle dinamiche economiche di cui sopra, il Valore Aggiunto ha raggiunto circa 67 milioni di euro, in crescita dell’1% rispetto al primo trimestre 2003, mentre il margine operativo lordo pari a circa 49 milioni di euro è stato sostanzialmente stabile rispetto al primo trimestre del 2003 (+0,1%). Il livello degli ammortamenti e degli accantonamenti è stato pari a 13 milioni di euro, in calo del 4% rispetto ai primi tre mesi del 2003. Il positivo andamento della gestione caratteristica ha consentito di realizzare un risultato operativo pari a oltre 35 milioni di euro, in crescita (+1,5%) rispetto al corrispondente periodo del 2003. Gli oneri finanziari netti si sono ridotti a circa 4 milioni di euro (-15%), beneficiando del minore indebitamento medio rispetto ai primi tre mesi del 2003. L’utile consolidato ante imposte ha raggiunto 29 milioni di euro, con un incremento del 3% rispetto ai primi tre mesi del 2003. L’indebitamento finanziario netto consolidato è stato sostanzialmente stabile: al 31/03/2004, è pari a 578 milioni di euro (571 milioni di euro al 31/12/03)  
   
   
ASSOPETROLI CALDO E SALUTE. OBIETTIVI SOSTENIBILI  
 
Milano, 29 aprile 2004 - Gli obiettivi sostenibili che Assopetroli si prefigge, come ha illustrato Giuseppe Carenini – Presidente del Sindacato Provinciale delle Aziende di Riscaldamento di Milano – in un incontro con la stampa, sono caldo e salute, tutelando l’ambiente e il cittadino con una gestione efficiente e sicura degli impianti termici nel rispetto delle leggi vigenti, legge 10/91, Dpr 412/93, Dpr 551/99. Assopetroli, fondata nel 1949, riunisce e rappresenta, tra Milano e Lombardia, il 60% delle Aziende del settore dei prodotti e dei servizi di riscaldamento con un volume di affari di 3 miliardi di euro e un numero di addetti tra diretti ed indotto di circa 30.000 persone. Pertanto, ha rilevato Carenini, una politica che tende ad ostacolare ed emarginare il gasolio da riscaldamento, facendolo diventare il “grande accusato”, metterebbe a repentaglio un settore produttivo, dinamico ed in piena evoluzione professionale con tecnici che sono in grado di assicurare, con una corretta conduzione degli impianti, minore inquinamento, maggior risparmio energetico e sicurezza degli edifici. Sono poi seguiti gli interventi del Prof. Giacomo Elias – ordinario di Fisica Tecnica della Università degli Studi di Milano – che ha dimostrato scientificamente che gli impianti di riscaldamento a gasolio contribuiscono molto meno all’inquinamento atmosferico, contrariamente alla comune opinione, rispetto agli altri impieghi dell’energia, ed ha sostenuto che occorre promuovere la riqualificazione tecnologica ed energetica degli edifici ed i metodi di gestione che garantiscano l’uso razionale dell’energia. Marco Tondino - Presidente del coordinamento Regionale della Lombardia di Assopetroli - si è soffermato sulla tecnologia moderna che offre la possibilità di seguire le variazioni climatiche regolando, a costi accettabili, l’erogazione del calore alle necessità effettive evitando così sprechi di energia e, di conseguenza, le emissioni di fumi nell’atmosfera. A conclusione dell’incontro con i giornalisti , Franco Ferrari Aggradi – Vice Presidente Vicario Nazionale di Assopetroli -, ha posto l’accento sul fatto che sia gasolio che metano sono combustibili di origine fossile e come tali inquinano. Appare quindi necessario superare il binomio “prodotto/inquinamento” perché occorre sempre incentivare le migliori tecniche di combustione, le migliori tecnologie per ridurre i consumi di combustibile e le migliori metodologie gestionali per raggiungere un uso razionale dell’energia ed ha ribadito la volontà dell’Associazione di promuovere, con proposte mirate delle quali è già stata predisposta una bozza, un intervento legislativo moderno. L’obiettivo è ottenere, ha concluso Ferrari Aggradi, una nuova sensibilità e politica energetica con nuove forme di incentivazione che consentano un processo integrato nella installazione, nella gestione e nella manutenzione degli impianti termici.  
   
   
BENZINA TROPPO ALTA . PRONTA LA INIZIATIVA DI SOS CONSUMATORI .PETIZIONE ON LINE . RICHIESTA AL GOVERNO DI SCONTO DI 40 CENT. E INVITO AI CONSUMATORI A RAZIONARE  
 
 Roma, 29 aprile 2004 - Non si ferma la volata dei prezzi della benzina .Oggi ha raggiunto addirittura quota 1,123 euro al litro e si avvicina al record storico di 1,138 euro toccato il 25 settembre del 2000 .Da gennaio il prezzo quindi si avvicina ad un incremento del 10% .Non c'è dubbio che occorre un intervento con un bonus di almeno 40 centsimi.I listini ad esempio di Q8 e' arrivata a quota 1,123 mentre l'Api e la Fina si sono portate a quota a 1,122 euro al litro.Telefono Blu Sos Consumatori invita pertanto i consumatori (anche attraverso la propria rete di contatti) a effettuare pieni di benzina scegliendo quelli che costano meno .Sul sito www.Sosconsumatori.it  ha sempre piu' successo la petizione inviata on line a tutte le compagnie petrolifere e al governo per ridurre il prezzo al consumo.  
   
   
ENERGIT-CPL CONCORDIA: NASCE UNA NUOVA ALLEANZA NEL MERCATO DELLE MULTIUTILY COOPGAS (GRUPPO CPL CONCORDIA) VENDERÀ I SERVIZI DI TELEFONIA ED ELETTRICITÀ ENERGIT AI SUOI CLIENTI GAS  
 
Cagliari, 29 aprile 2004 - Energit, la multiutility attiva nei settori Energia, Telecomunicazioni e Internet, e Coopgas, appartenente al gruppo Cpl Concordia, hanno stretto un accordo di partnership per la commercializzazione dei servizi Energit di energia elettrica e telefonia fissa. Con la liberalizzazione del mercato dell'energia e il recente avvio di Borsa Elettrica si aprono nuove opportunità per tutti i comparti produttivi e in particolare per le imprese piccole e medie. I clienti di Coopgas potranno così usufruire dei prezzi competitivi e del servizio offerto da Energit. L'importante sinergia che scaturisce da tale intesa, consente a Energit e Coopgas di offrire ai clienti della società modenese nuove possibilità di risparmio su servizi fondamentali quali la fornitura di elettricità e la telefonia. Energit conferma così i suoi obiettivi di espansione commerciale sul territorio nazionale grazie alla sua offerta convergente di energia, telefonia e Internet.  
   
   
RC AUTO: PER INTESACONSUMATORI NON SOLO LE ASSOCIAZIONI MA GLI STESSI AUTOMOBILISTI PERCEPISCONO AUMENTI BEN MAGGIORI DI QUELLI RIPORTATI DA CERCHIAI  
 
Roma, 29 aprile 2004 - In merito alle dichiarazioni rilasciate ieri dal Presidente dell’Ania Fabio Cerchiai, secondo il quale le Associazioni dei consumatori non sarebbero in grado di calcolare gli aumenti del costo delle polizze Rc auto, Intesaconsumatori risponde che la propria posizione è la stessa degli automobilisti che percepiscono aumenti delle polizze di gran lunga superiori a quelli riportati dall’Ania e dall’Istat. “Andare a braccetto con l’Istat – commentano dall’Intesa – che dall’introduzione dell’euro non è riuscito minimamente ad avvicinarsi all’inflazione percepita dai cittadini, non aiuta certo l’Ania nell’acquisire credibilità agli occhi degli assicurati e comunque i punti da risolvere non sono di carattere matematico. Abbiamo più volte chiesto un incontro diretto all’Ania non per discutere criteri statistici, ma per lavorare a una sensibile riduzione del prezzo delle polizze Rca, a seguito dell’altrettanto sensibile diminuzione degli incidenti a seguito dell’introduzione della patente a punti. Dato questo non riportato certo dall’Istat o dalle associazioni dei consumatori, ma da fonti istituzionali”. “Pur prendendo per buono il dato fornito dall’Ania – conclude l’Intesaconsumatori – resterebbe da spiegare ai cittadini come mai i bilanci delle compagnie sono in salute, come dichiarato dallo stesso Cerchiai, pur diminuendo del 20% il numero degli incidenti. E’ la stessa Ania poi che rifiuta l’ipotesi di una riduzione delle tariffe giustificando tale ipotesi con un aumento dei costi dei risarcimenti.... Rinnoviamo pertanto all’Ania la richiesta di un tavolo di confronto diretto da leggere come il tentativo di fare chiarezza agli occhi dei cittadini, restituendo trasparenza al settore. Un rifiuto aprioristico e una mancanza di disponibilità in tal senso non sarebbe comprensibile”.  
   
   
TRE MESI 2004: IL MERCATO ITALIANO SUDDIVISO PER CARROZZERIE IN FORTE CRESCITA LE PICCOLE MONOVOLUME PROSEGUE LA LENTA CONTRAZIONE DELLE BERLINE  
 
Roma, 29 aprile 2004 - Analizzando le 676.600 immatricolazioni del primo trimestre del 2004 sulla base delle carrozzerie, si rilevano alcune interessanti peculiarità, che sono chiari indici di nuovi trend e di preferenze ormai consolidate. Gli italiani continuano ad allontanarsi dalla berlina classica, che comunque mantiene una forte presenza sul mercato (64,30%), pur essendo in progressiva contrazione (-1,31% rispetto al 2003 e -1,72% rispetto al 2002). E’ l’evidente segnale di un modo di scegliere il modello preferito da parte del consumatore, che grazie alla forte diversificazione proposta dalle Case costruttrici, si orienta ormai su specifici prodotti, capaci di rappresentare meglio gli stili di vita. La forte crescita delle piccole monovolume (+2,27% rispetto al 2003) non è che una conferma di questa tendenza. “E’ un chiaro indicatore anche della capacità di spesa del consumatore - sottolinea Gianni Filipponi, Segretario Generale dell’Unrae - che probabilmente si era già orientato sull’acquisto di una monovolume, ma che attendeva l’ingresso di prodotti offerti a prezzi più vicini al proprio bilancio familiare”. La monovolume, comunque, continua a crescere anche nell’area delle medie, tanto da aver ormai superato il 7% del mercato, un valore rilevante, che rende persino impropria la definizione di “nicchia”. La crescita di queste vetture dai grandi spazi interni non ha inciso in modo significativo sulle station wagon, che continuano ad avere una forte presenza sul mercato grazie ad una ampia offerta da parte delle Case costruttrici. Altra significativa crescita - sia pure con valori assoluti contenuti - è infine quella dei coupè/cabrio. La tecnologia dei tettucci rigidi apribili in una manciata di secondi, adottata dalle Case automobilistiche, ha aperto nuovi interessanti orizzonti a due tipologie di vetture, i cabrio e i coupè, prima assai ben distinti fra loro. Ora la possibilità di avere due carrozzerie in una sola vettura, ha attratto un numero significativo di clienti e anche qui l’ampliamento dell’offerta ci dirà quale sarà la effettiva capacità di assorbimento della nicchia.  
   
   
PRESENTATA L’INDAGINE DI MERCATO ICE-ACIMAC SULLA PRODUZIONE CERAMICA IN CINA, MAGGIORE PRODUTTORE MONDIALE DI PIASTRELLE E SANITARI  
 
Modena, 29 aprile 2004 - E’ stata presentata il 28 aprile a Modena, l’indagine di mercato sull’industria cinese dei produttori di piastrelle e sanitari dal titolo “The Ceramic Production in the People Republic of China”, commissionata da Ice e Acimac alla Beijing Topview Consulting & Trading di Pechino. Dopo l’apertura dei lavori da parte di Paolo Gambuli, direttore di Acimac, Calven Luo, direttore generale della Topview Consulting ha descritto i risultati della ricerca, consegnata ai presenti, sottolineando la rapidità di sviluppo dell’industria ceramica cinese, dal 1993 maggiore produttore mondiale di piastrelle e sanitari. In vent’anni la produzione di piastrelle è passata dai 10 milioni di metri quadrati/anno ai 1.868,5 milioni del 2002 (con una capacità produttiva installata tra i 2.500-3.000 milioni mq/anno), quella di stoviglieria è salita da 1.200 milioni a 16.470 milioni di pezzi nel 2002, mentre la capacità produttiva nel comparto dei sanitari è decuplicata, da 6 a 60 milioni di pezzi/anno. Il fatturato complessivo dell’industria ceramica cinese ha raggiunto nel 2002 i 6,8 miliardi di euro, con un incremento del 13,3% sul 2001. Quasi la metà del fatturato (3,2 miliardi di euro) è stata realizzata dall’industria produttrice di piastrelle, seguita dalla produzione di stoviglieria (1,6 miliardi di euro), sanitari (1,4 miliardi di euro), ceramica tecnica e artistica (544 milioni di euro). Nell’ultimo decennio il numero di aziende ceramiche è cresciuto del 30% annuo. Oggi si contano circa 3.500 imprese produttrici di piastrelle e sanitari, di cui due terzi hanno sede nel sud del paese. Il 90% sono piccole e medie imprese con tecnologie e impianti obsoleti. Solo un migliaio superano i 500.000 euro di fatturato annuo. L’industria è estremamente frammentata, con centinaia di piccole imprese che realizzano il 54% della produzione di piastrelle (1 miliardo di mq su 1,86 miliardi). Le principali aree produttive sono le regioni del Guangdong, Shangdong, Sichuang e Fujian, e l’area di Shanghai. Foshan, nel Guangdong, è il più grande polo produttivo per le piastrelle nel mondo, con circa 5000 imprese operanti nell’intera filiera, di cui 1000 grandi aziende produttrici di piastrelle: qui si produce il 55% della produzione nazionale. Il ruolo dei costruttori di impianti per ceramica italiani - Dal 1983 (anno in cui fu installato in Cina il primo impianto completo per piastrelle fabbricato in Italia) ad oggi, si stima che siano stati importati in Cina oltre 400 impianti completi, 420 forni e 3000 presse. L’italia è stato senza dubbio il maggior fornitore di tecnologia, con record di vendite nella prima metà degli anni ’90 (nel 1993 il valore dell’export italiano in Cina raggiunse i 372,3 milioni di euro pari al 38% dell’intero export italiano di macchine per ceramica). Dalla seconda metà degli anni ’90 le esportazioni di tecnologia italiana sono diminuite, assestandosi tra gli 85 e i 100 milioni di euro/anno: l’enorme capacità produttiva installata in pochi anni deve infatti essere assorbita (la domanda interna di piastrelle è ancora inferiore del 40% rispetto alla capacità produttiva). La domanda cinese di tecnologia italiana avanzata non è più indirizzata all’espansione quantitativa, bensì al miglioramento qualitativo delle produzioni, da questo punto di vista ancora decisamente deficitario se paragonato agli standard occidentali.  
   
   
BOMBONIERE “MADE IN MILAN” PER LE PRINCIPESSE DEL QATAR  
 
Milano, 29 aprile 2004 - Anche le principesse dello Stato arabo del Qatar hanno scelto bomboniere “made in Milan”: un ulteriore segno del valore e del riconoscimento internazionale verso il nostro artigianato. Oggetti di porcellana importanti, pezzi unici completamente eseguiti a mano, montati in bronzo, come piatti e vassoi con decorazioni ricche e barocche, dipinti a mano, con incise le iniziali delle figlie del re. Fanno parte della produzione della ditta Cea, acronimo di Ceramica e arte di Umberto Faccini. E’ uno dei protagonisti del premio Lanfredini, consegnato oggi a tre milanesi che si sono distinti nei settori dell’artigianato e della piccola e media impresa o che hanno valorizzato questi settori mediante produzioni letterarie o accademiche. Una targa d’argento, raffigurante la vetrata di De Amicis di Palazzo Turati, sede della Camera di commercio di Milano, una pubblicazione e tremila euro: questi i riconoscimenti, ognuno per ogni vincitore, ai premiati che sono, oltre alla Cea, Ceramica e arte di Umberto Faccini, Rita Querzé, giornalista del Corriere della Sera, per articoli di giornale che rappresentano il valore dell’attività artigianale e Elisabetta Loda, per una tesi su alcuni aspetti della realtà imprenditoriale milanese. La Commissione giudicatrice era formata, tra gli altri, da: Franco Abruzzo, presidente del Consiglio regionale dell’Ordine dei Giornalisti; Giovanni Puglisi, rettore dell’Università Iulm di Milano; Lanfranco Senn, docente di Economia regionale dell’Università Luigi Bocconi di Milano; Marco Accornero, segretario generale dell’Unione Artigiani. La premiazione è avvenuta oggi alle ore 12.00, a Palazzo Affari ai Giureconsulti, sede della Camera di commercio. In occasione della premiazione si è tenuto un concerto aperto al pubblico milanese con l’esecuzione di brani di Verdi, Mascagni, Leoncavallo, Gounod e Puccini. "La Camera di commercio - ha dichiarato Carlo Sangalli, Presidente della Camera di commercio di Milano – con questo premio, vuole valorizzare la tradizione, la cultura e l’artigianato presenti sul territorio milanese. Vincitori di quest’anno alcuni tra i migliori lavori sulla realtà milanese. Filo conduttore dei lavori l’attenzione alla tradizione ma anche all’innovazione: elementi che caratterizzano Milano, moderna metropoli europea in cui continua il ruolo importante della piccola, media impresa e dell’artigianato tradizionale". Settore artigianato. Vince il premio per la sezione artigiani Cea, acronimo di Ceramica e arte di Faccini Umberto. Cea, situata in corso di Porta Romana, nel cuore della vecchia Milano, produce articoli di porcellana di alta qualità, con decorazioni eseguite a mano, arricchite con finiture in bronzo, stampate o fuse, lavorate da esperti artigiani e dorate con procedimento galvanico. Tra i clienti, le famiglie reali arabe e del Qatar, nobili britannici e prestigiose case di vendita nel settore artistico. Il premio consiste in una targa d’argento che raffigura la vetrata di Palazzo Turati, simbolo del Premio Lanfredini. Settore giornalismo. Rita Querzè, giornalista del Corriere della Sera, si aggiudica il premio per articoli di giornale che rappresentano il valore dell’attività artigianale, sotto l’aspetto economico sociale, della tradizione e della cultura. Gli articoli saranno raccolti e inseriti in una pubblicazione. Settore tesi. Elisabetta Loda, 24 anni di Brugherio, laureata all’Università Cattolica di Milano nell’anno accademico 2002-2003, indirizzo Scienze della Comunicazione e dell’Informazione, vince un premio di 3.000 euro per una tesi di laurea sulla comunicazione alle piccole medie imprese. La tesi descrive tra l’altro il valore dell’imprenditore come persona, oltre che per il suo apporto verso la società in termini economici. Il Premio Lanfredini. Nel ricordo dello scomparso consigliere Gabriele Lanfredini, la Camera di commercio di Milano ha istituito il “Premio Lanfredini”, un riconoscimento a persone che abbiano valorizzato aspetti della realtà milanese. Si compone di tre diversi premi per tre categorie: giornalisti che abbiano rappresentato il valore dell’attività artigianale nella realtà milanese; artigiani milanesi e lombardi che abbiano mostrato di saper coniugare tradizione e innovazione; giovani laureati che abbiano scritto una tesi sui tratti caratteristici del tessuto produttivo milanese. Il simbolo del premio, in omaggio a Gabriele Lanfredini e al suo impegno nella valorizzazione della produzione artigianale, raffigura la vetrata artistica posta al primo piano della sede della Camera di commercio. Questa vetrata, realizzata da Cristoforo De Amicis nel 1956, espressione del migliore artigianato milanese, raffigura i settori d’attività della Camera di commercio: commercio, industria, artigianato, agricoltura.  
   
   
IMMIGRATI: SAPESSI COM’È STRANO REGOLARIZZARSI A MILANO  
 
 Milano, 29 aprile 2004 - Qual è l’identikit di chi si è regolarizzato? Chi lo ha aiutato ad ottenere il lavoro? Chi ha pagato i contributi per la sua regolarizzazione? Quanti permessi di soggiorno sono stati rilasciati? Qual è il mercato del lavoro degli extracomunitari? Sulla regolarizzazione degli immigrati è stato svolto uno studio dalla Caritas Ambrosiana, per conto della Camera di commercio di Milano, che verrà presentato: venerdì 30 aprile 2004 alle ore 12,00 presso la Camera di commercio di Milano Palazzo Turati – sala Ricevimenti Via Meravigli, 9/B Interverranno: Don Virginio Colmegna, direttore Caritas Ambrosiana; Pier Andrea Chevallard, segretario generale Camera di commercio di Milano; Maurizio Ambrosini, sociologo – curatore della ricerca.  
   
   
POMERIGGI GALGANO PER INFORMARE L'INDUSTRIA LA CONTABILITA' SNELLA A SOSTEGNO DELLA PRODUZIONE SNELLA A TORINO E A MILANO, IL 29 APRILE E IL 5 MAGGIO  
 
Milano, 29 aprile 2004 - Il Gruppo Galgano organizza per le aziende manifatturiere due presentazioni sul tema: " Lean Accounting, la contabilità snella a sostegno della produzione snella " a Torino nel pomeriggio di lunedì 29 aprile e a Milano, nel pomeriggio di mercoledì 5 maggio. Per informazioni tel.02.39.605.222 . L'obiettivo è quello di presentare ai dirigenti d'azienda l'approccio innovativo utilizzato dalla Galgano per dotare le aziende di una metodologia contabile che evidenzi i reali vantaggi economici della "Produzione Snella", con un contemporaneo recupero di efficienza nelle funzioni amministrative. Introducendo la Lean Production, infatti, si possono ottenere risultati eccezionali sia per raddoppiare la produttività sia per dimezzare il magazzino. Quando si adotta questo approccio, anche i sistemi contabili, di controllo e di misurazione devono allinearsi. La Lean Accounting permette anche di implementare il sistema contabile. La metodologia, semplice e affidabile, segue la stessa logica del nuovo flusso produttivo. Alcune case histories sottolineeranno la realizzabilità e l'efficacia dell'approccio.  
   
   
POMERIGGI GALGANO PER INFORMARE L'INDUSTRIA LA CONTABILITA' SNELLA A SOSTEGNO DELLA PRODUZIONE SNELLA A TORINO E A MILANO, IL 29 APRILE E IL 5 MAGGIO  
 
Milano, 29 aprile 2004 - Il Gruppo Galgano organizza per le aziende manifatturiere due presentazioni sul tema: " Lean Accounting, la contabilità snella a sostegno della produzione snella " a Torino nel pomeriggio di lunedì 29 aprile e a Milano, nel pomeriggio di mercoledì 5 maggio. Per informazioni tel.02.39.605.222 . L'obiettivo è quello di presentare ai dirigenti d'azienda l'approccio innovativo utilizzato dalla Galgano per dotare le aziende di una metodologia contabile che evidenzi i reali vantaggi economici della "Produzione Snella", con un contemporaneo recupero di efficienza nelle funzioni amministrative. Introducendo la Lean Production, infatti, si possono ottenere risultati eccezionali sia per raddoppiare la produttività sia per dimezzare il magazzino. Quando si adotta questo approccio, anche i sistemi contabili, di controllo e di misurazione devono allinearsi. La Lean Accounting permette anche di implementare il sistema contabile. La metodologia, semplice e affidabile, segue la stessa logica del nuovo flusso produttivo. Alcune case histories sottolineeranno la realizzabilità e l'efficacia dell'approccio.  
   
   
GESTIRE I PROGETTI DI RICERCA EUROPEI  
 
Barcellona, 29 aprile 2004 - L'1 e il 2 luglio, in Spagna, avrà luogo un seminario di formazione sulla gestione dei progetti di ricerca europei. Il programma tratterà le tematiche seguenti: gestione del progetto e progetti europei; questioni legali inerenti ai progetti europei; trasferimento tecnologico. Il seminario è stato organizzato dal Continuing Education Institute dell'Università Pompeu Fabra di Barcellona. Infolink: http://www.Upf.es/idec/cast/cursos/jgpe.htm  
   
   
IL MINISTRO LETIZIA MORATTI: "L'INSEGNAMENTO DELLE TEORIE DI DARWIN ASSICURATO SIN DALLE ELEMENTARI. UNA COMMISSIONE PRESIEDUTA DA RITA LEVI MONTALCINI LAVORERÀ CON ME PER DARE PRECISE INDICAZIONI"  
 
Roma, 29 aprile 2004 - Il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, in seguito alle polemiche di questi giorni sull'insegnamento delle teorie evoluzionistiche nelle scuole elementari e medie, precisa: "Con la riforma della scuola che stiamo attuando non esistono più programmi rigidi, ma Indicazioni nazionali che fissano principi fondamentali di insegnamento, lasciando ai docenti la libertà di adattare i percorsi educativi al contesto in cui operano e al quadro psicologico degli allievi. Non corrisponde assolutamente a verità che il Ministero abbia escluso dall'insegnamento nella scuola primaria di primo e secondo grado le teorie evoluzionistiche. La discussione delle teorie darwiniane, fondamento della moderna scienza biologica, è assicurata nella formazione di tutti i ragazzi dai 6 ai 18 anni, secondo criteri didattici graduali. Voglio a questo proposito ribadire che obiettivo principale della Riforma della scuola è proprio quello di creare coscienze libere, sviluppando il senso critico degli allievi sin dai primi anni del percorso scolastico. Vogliamo assicurare ai nostri ragazzi, sotto la guida degli insegnanti, una pluralità di fonti e di opinioni, in modo che attraverso il confronto possano formarsi una propria coscienza critica. Vogliamo stimolare alla conoscenza tutti gli allievi, dai più piccoli agli studenti delle superiori, in modo che possano formarsi una personalità responsabile basata su principi, valori, stili di vita e comportamenti consapevoli, fondati sul rispetto degli altri e aperti al confronto. Proprio per rafforzare questi principi nel merito specifico dell'insegnamento delle teorie dell'evoluzione, alla luce anche del dibattito di questi giorni, ho nominato oggi una Commissione di studio che lavorerà con me per dare precise indicazioni che costituiranno la base di tutti i percorsi educativi. La Commissione è presieduta da Rita Levi Montalcini, senatore a vita e Premio Nobel per la Medicina, ed è composta da Carlo Rubbia, Nobel per la Fisica, Roberto Colombo, professore di Neurobiologia e Genetica all'Università Cattolica Sacro Cuore di Milano e Vittorio Sgaramella, professore di Biologia molecolare all'Università della Calabria".