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Notiziario Marketpress di Venerdì 14 Maggio 2004
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BUSQUIN CONFIDA NELLA DECISIONE DELL'ERC SOTTO LA PRESIDENZA OLANDESE  
 
Milano, 14 maggio 2004 - In un suo discorso a Bruxelles l'11 maggio 2004, il membro della Commissione Ricerca Philippe Busquin ha espresso la sua speranza che, durante la Presidenza olandese (da luglio a dicembre 2004), venga creato un Consiglio di Ricerca Europeo (Erc; European Research Council) per la ricerca di base. Gli Stati membri concordano sull'idea di creare un'agenzia sul modello della National Science Foundation degli Stati Uniti, ha affermato. In effetti, in occasione dell'ultimo Consiglio Competitività, i ministri hanno ammesso "l'esigenza di rafforzare la ricerca di base a livello europeo". Il Sig. Busquin ha spiegato che l'agenzia sarebbe completamente indipendente e sarebbe composta da un senato scientifico ed un consiglio esecutivo europei, composti esclusivamente da scienziati. In questo modo, la ricerca non sarebbe determinata da governi nazionali, bensì dai ricercatori stessi. Il consiglio esecutivo sarebbe incaricato della definizione degli obiettivi, dei programmi e dei metodi di valutazione in tutti i settori di ricerca. Il consiglio si occuperebbe del budget, che verrebbe distribuito ai ricercatori sotto forma di borse di studio. L'idea è quella di mettere gli scienziati in competizione fra loro, in modo da incentivare la rivalità secondo una valutazione inter pares. Il sig. Busquin ha affermato che il problema dell'Europa, attualmente, è che i migliori scienziati europei non sono uniti e, quindi, non competono a livello europeo. "Dobbiamo smettere di lavorare a livello nazionale e cominciare ad operare a livello europeo", ha dichiarato. "Dobbiamo unire i nostri migliori scienziati affinché ottengano maggiore visibilità a livello mondiale, in modo da poter competere efficacemente con gli Stati Uniti". Il Sig. Busquin ha spiegato che questo nuovo approccio si basa sulla consapevolezza che la ricerca di base funziona meglio se percepita come sforzo individuale piuttosto che collaborativo. Siccome una collaborazione efficace è difficile da ottenere, di conseguenza è praticamente impossibile integrare la ricerca di base in una rete di eccellenza. Secondo il Sig. Busquin, le reti di eccellenza sono più adatte alla ricerca applicata. Il membro della Commissione ha inoltre esposto un altro motivo per cui è importante concentrarsi sulla ricerca di base: la pressione sempre più consistente dell'industria affinché gli enti pubblici finanzino la ricerca di base e lascino la ricerca applicata al settore privato. Il Sig. Busquin ha altresì affermato che, nell'ambito del prossimo Programma Quadro previsto nel 2007, una sezione sarà dedicata completamente alla ricerca di base. Tra breve, verrà pubblicata una comunicazione della Commissione in merito a tale questione.  
   
   
WORKSHOP UE-USA SULLA DETERMINAZIONE DELLA PERFORMANCE DEI PROGRAMMI DI RICERCA PUBBLICA  
 
Bruxelles, 14 maggio 2004 - Il 17 e il 18 giugno a Bruxelles, in Belgio, si terrà un workshop sulla "determinazione della performance dei programmi di ricerca pubblica, tecnologici e di sviluppo". L'evento è organizzato dalla Dg Ricerca della Commissione europea in collaborazione con la Washington Research Evaluation Network (Wren) e l'Ufficio della Scienza del Ministero per l'energia statunitense. Il suo scopo è di fungere da piattaforma per le comunità di ricerca europee e statunitensi per esplorare nuovi approcci che promuovano la determinazione della performance dei programmi della ricerca pubblica. Il workshop tratterà i seguenti temi: impatto della ricerca sulla crescita e l'innovazione; scambio di informazioni tra paesi per facilitare i confronti; creazione di valore attraverso piattaforme e reti di collaborazione per la ricerca; Agenda del Presidente statunitense e Federal Performance Assessment Rating Tool (Part); collegamento degli obiettivi tecnici, socio-economici e investimenti per la valutazione della ricerca; indicatori scientifici e modelli metodologici di ricerca. Per informazioni : Agatha Pavía Tel: +32 2 401 6147 E-mail: agatha@isc-europe.Com  
   
   
NOMINA DEI MEMBRI DELLA CORTE DEI CONTI  
 
Bruxelles, 14 maggio 2004 - I rappresentanti dei governi degli Stati membri hanno nominato il 7 maggio, mediante procedura scritta, membri della Corte dei conti: il Sig. Jan KinŠt (Republica ceca); la Sig.ra Kersti Kaljulaid (Estonia); Mr Igors Ludborzs (Lettonia); la Sig.ra Irena PetruŠkeviciené (Lituania); il Sig. Gejza Halász (Ungheria); il Sig. Josef Bonnici (Malta); il Sig. Jacek Uczkiewicz (Polonia); il Sig. Vojko Anton Antoncic (Slovenia); il Sig. Julius Molnar (Slovacchia); per una durata di sei anni dal 7 maggio 2004.  
   
   
BENETTON BILANCIO 2003: DIVIDENDO CRESCE A 0,38 EURO PER AZIONE  
 
Ponzano 14 maggio 2004. L’assemblea degli azionisti di Benetton Group, riunitasi il 12 maggio sotto la presidenza di Luciano Benetton, ha approvato il bilancio 2003, chiuso con ricavi consolidati pari a 1.859 milioni di euro, utili netti a 108 milioni di euro e un utile netto normalizzato a 139 milioni. Si è deciso di distribuire un dividendo di 0,38 euro per azione (0,35 euro nell’esercizio precedente), in pagamento il 27 maggio, pari a 69 milioni di euro complessivi, confermando un pay out ratio del 50 per cento rispetto all’utile netto normalizzato. Gli altri dati del bilancio 2003 vedono, in particolare, un autofinanziamento stabile a circa 330 milioni di euro e un indebitamento netto in calo a 468 milioni di euro. L’assemblea ha inoltre riconfermato i consiglieri del Cda esistente, e ha conferito l’incarico di revisore contabile a Pricewaterhousecoopers dopo che era giunto a scadenza il mandato del precedente revisore. Di seguito le lettere agli azionisti del presidente e dell’amministratore delegato di Benetton Group. Lettera agli azionisti del presidente e fondatore del Gruppo Benetton, Luciano Benetton “Signori Azionisti, in quasi 40 anni di vita (li compiremo nel 2005), Benetton ha dimostrato di essere un gruppo flessibile, allenato al cambiamento e agli scenari contraddittori, capace di affrontare il futuro. La ragione principale risiede nel nostro modello di business che ancora oggi ci rende unici e difficilmente imitabili: un modello che poggia su tre fondamentali valori. Il primo è la notorietà dei nostri marchi, simboli del temperamento e del lavoro italiani, in grado di dare ai prodotti un valore aggiunto in termini di stile e qualità della vita. Il secondo valore è la struttura stessa del modello Benetton basato, da un lato su una consolidata rete commerciale di partner-imprenditori; dall’altro su un know how industriale raffinato e aggiornato costantemente grazie a importanti investimenti nell’innovazione. La qualità del prodotto rappresenta il terzo valore, che consolidiamo e sosteniamo con una continua ricerca, nelle materie prime come nel design. È una qualità made in Italy che intendiamo garantire per proporre ai mercati un plus di identità, innovazione e cura dei particolari. Oggi più che mai siamo realisti e al tempo stesso, senza ignorare le difficoltà del clima economico generale, siamo ottimisti. Pensiamo, in particolare, a uno sviluppo importante in Cina e India perché sappiamo di poter contare su un patrimonio di strutture, risorse ed esperienza nei mercati asiatici: soprattutto in Giappone e Corea del Sud, dove i marchi Benetton hanno conquistato grande notorietà e gradimento. È una nuova sfida a fare sempre meglio quello che sappiamo fare bene.” Lettera agli Azionisti dell’amministratore delegato di Benetton Group, Silvano Cassano “Signori Azionisti, nel corso dell’esercizio 2003, pur in uno scenario di incertezza economica mondiale, il Gruppo Benetton ha confermato la sua solidità e ha ottenuto risultati importanti: in particolare utili soddisfacenti, forte cash flow, indebitamento in continua diminuzione a fronte di investimenti costanti negli anni. Partendo dalla consolidata attenzione Benetton a qualità, stile e innovazione, le Linee Guida 2004-2007, presentate ai mercati finanziari nel 2003, puntano a una crescita sostenibile grazie, soprattutto, al forte posizionamento dei marchi, all’aggiornamento continuo del mix di prodotto, all’accelerazione dell’espansione commerciale e a significativi investimenti produttivi. La migliore definizione dei brand United Colors of Benetton, Sisley, Playlife e Killer Loop, necessaria per una più precisa e forte percezione di marca da parte dei clienti, andrà di pari passo con l’estensione dell’offerta di prodotti a maggiore redditività, come le collezioni uomo e i capispalla, e della gamma di accessori e prodotti su licenza. Per quanto riguarda i mercati Benetton Group, oltre a sviluppare la rete di vendita (anche in termini di superfici) nel mercato europeo, punta con decisione ad aumentare la propria presenza nei grandi Paesi emergenti come Russia, Cina, India, in Corea del Sud e nei mercati dell’Est Europa. Gli investimenti produttivi, a loro volta, si propongono di migliorare velocità di reazione, vicinanza al mercato e alle sue richieste. Si tratta di obiettivi concreti al cui raggiungimento contribuirà anche la nuova organizzazione industriale basata su centri produttivi e logistici autonomi, per raggiungere più rapidamente i diversi mercati regionali. I positivi effetti economici di questi interventi sono attesi già dal 2005, e sono convinto quindi che i risultati del prossimo anno ci forniranno una significativa conferma di avere intrapreso la strada giusta.”  
   
   
BENETTON TRIMESTRE 2004: L’UTILE NETTO SALE A 28 MILIONI DI EURO, RICAVI CASUAL IN LINEA CON L’ANNO PRECEDENTE INDEBITAMENTO NETTO IN FORTE RIDUZIONE  
 
Ponzano, 14 maggio 2004. Il Consiglio di Amministrazione di Benetton Group ha approvato il 12 maggio i risultati del primo trimestre 2004. I ricavi consolidati nei primi tre mesi del 2004 mostrano una sostanziale tenuta del settore dell'abbigliamento, e presentano un calo legato alla cessione dei marchi dell'attrezzo sportivo, avvenuta nel primo semestre del 2003. Il valore dei ricavi consolidati nel periodo è pari a 381 milioni di euro contro i 444 milioni registrati nell'esercizio precedente. I ricavi, al netto della cessione dell'attrezzo sportivo e dell'effetto cambi, presentano un aumento dell’1,4%. I ricavi dell’abbigliamento casual, al netto dell’effetto cambi, salgono del 2,1%; significativo anche l’aumento dei volumi (+4,4%). Il risultato operativo nel trimestre è pari a 45 milioni di euro all’11,9% sui ricavi rispetto al 12,1% dello scorso anno (54 milioni di euro). Al netto della cessione del settore sportivo e dell’effetto cambi, il risultato operativo si attesta a 47 milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto lo scorso anno, con un’incidenza sul fatturato del 12,4%. L’utile netto sale a 28 milioni di euro, in crescita del 12,8% rispetto al primo trimestre del 2003. L’equilibrio e la solidità della struttura patrimoniale del Gruppo si confermano a livelli di assoluto valore, con un indebitamento netto a 497 milioni di euro contro i 709 milioni del primo trimestre 2003 e i 468 milioni di euro al 31 dicembre 2003. La variazione rispetto a fine anno è dovuta principalmente alla normale ciclicità del capitale di funzionamento, mentre la diminuzione rispetto al corrispondente trimestre del 2003 beneficia della cessione dell’attrezzo sportivo e dei minori investimenti. Il patrimonio netto sale a 1.204 milioni di euro contro 1.158 nei primi tre mesi del 2003. L’autofinanziamento si attesta a 68 milioni di euro (76 milioni di euro nello stesso periodo del 2003), il fabbisogno della gestione caratteristica (prima dei dividendi e dei flussi relativi alla cessione dell’attrezzo sportivo) si attesta a meno 51 milioni di euro in sensibile miglioramento rispetto ai meno 124 milioni del primo trimestre del 2003, grazie al miglioramento del flusso della gestione reddituale. Il Cda ha inoltre analizzato le tendenze dell’andamento gestionale del 2004 riconfermando le previsioni sull’anno rese note in occasione del Cda del 30 marzo scorso.  
   
   
LASTMINUTE.COM ANNUNCIA I RISULTATI FINANZIARI DEL SECONDO TRIMESTRE CONTINUA LA FORTE CRESCITA DEL GRUPPO LASTMINUTE.COM  
 
Milano, 14 maggio 2004 - lastminute.Com, società leader Europeo in soluzioni on-line per i viaggi e il tempo libero, ha reso pubblici ieri i risultati del secondo trimestre. Ancora una volta la crescita del gruppo è confermata. Il valore totale delle transazioni nel trimestre è aumentato del 93.9% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso raggiungendo i 178.8 milioni di sterline. La crescita organica proforma è in aumento, come previsto, del 36.2% nel trimestre corrente (Primo trimestre: 23.2%). L'utile lordo trimestrale è cresciuto del 106.8% in un anno, raggiungendo 30.9 milioni di sterline (secondo trimestre 2003: 15 milioni di sterline) Il margine lordo per il trimestre cresce di 1.1 punti percentuali raggiungendo il 17.3% (secondo trimestre 2003: 16.2%, primo trimestre 2004: 17.1%). L’ Ebitda del gruppo migliora, in questo trimestre, del 51.4%, da una perdita di 3.1 milioni di sterline (secondo trimestre 2003) si passa a una perdita Ebitda di 1.5 milioni di sterline. Perdite per azione nel secondo trimestre: 7.03 p (contro 6.07 p del secondo trimestre 2003) Il bilancio generale netto di cassa del trimestre rimane molto forte fissandosi a 52.5 milioni di sterline contro i 42.3 milioni di sterline del secondo trimestre 2003 Completata l’acquisizione di First Option e Gemstone Travel nel trimestre e quella di Online Travel Corporation è prevista all’inizio del terzo trimestre. "Siamo lieti di annunciare l’ennesima crescita del gruppo," commenta Gianni Rotondo, Managing Director del gruppo lastminute.Com Italia."il nostro mix di ottime offerte, sicurezza nell’acquisto e innovazione tecnologica sta portando ottimi frutti”. "lastminute.Com ha continuato a progredire in modo significativo durante il secondo trimestre del 2004, in particolare per la crescita generalizzata nei margini lordi." afferma Brent Hoberman, Chief Executive Officer di lastminute.Com "La consistente crescita organica proforma del 36.42% è stata supportata da acquisizioni - chiave in categorie di prodotto dai forti margini lordi. Gli andamenti industriali continuano a procedere in nostro favore, in particolare lo spostamento dall’azione off-line a quella on-line evidenziata nel trimestre. In generale, siamo fiduciosi di consegnare per un altro anno parametri finanziari consistentemente migliorati.” Dati finanziari (in migliaia di sterline)
Confronto annuale Trimestre terminato il Trimestre terminato il
31-mar-04 31-mar-03 Crescita
Utenti registrati a fine trimestre 8,336,186 7,048,395 18.3%
Clienti individuali, valore cumulativo dall'inizio attività1 3,754,856 1,821,830 106.1%
Nuovi clienti individuali acquisiti nel trimestre 509,379 303,455 67.9%
Numero di prodotti/servizi venduti 1,423,053 712,011 99.9%
Valore totale delle transazioni2 178,831 92,249 93.9%
Fatturato totale (incl. Quote joint venture) 62,558 21,195 195.2%
Utile lordo 30,938 14,963 106.8%
Margine lordo 17.3% 16.2% Crescita del 1.1 %
Ebitda (pre exceptional items) -1,494 -1,731 Perdita diminuita del 13.7%
Perdita/crescita (escl. Ammortamento avviamento) ante tasse -1,494 -3,076 Perdita diminuita del 51.4%
Perdita per Azione basic (escl. Ammortamento avviamento) -6,555 -5,572 Perdita in crescita del 17.6%
Perdita per azione (7.03)p (6.07)p Perdita in crescita del 15.8%
Uscite operative di cassa3 414 890 Flusso in entrata in diminuzione del 53.5%
Bilancio netto di cassa 52,471 42,329 24.0%
Confronto trimestrale Trimestre terminato il Trimestre terminato il
31-mar-04 31-dic-03 Crescita
Utenti registrati a fine trimestre 8,336,186 8,042,492 3.7%
Clienti individuali, valore cumulativo dall'inizio attività1 3,754,856 3,245,477 15.7%
Nuovi clienti individuali acquisiti nel trimestre 509,379 482,188 5.6%
Numero di prodotti/servizi venduti 1,423,053 979,942 45.2%
Valore totale delle transazioni2 178,831 146,577 22.0%
Fatturato totale (incl. Quote di joint venture) 62,558 48,978 27.7%
Utile lordo 30,938 24,998 23.8%
Margine lordo 17.3% 17.1% Crescita del 0.2%
Ebitda (pre exceptional items) -1,494 -1,084 Perdita in aumento del 37.8%
Crescita/perdita (escl. Ammortamento dell'avviamento) ante tasse -1,494 -1,084 Perdita in aumento del 37.8%
(Perdita)/profitto per azione (ante tasse)
Perdita per azione -6,555 -5,294 Perdita in aumento del 23.8%
(7.03)p (6.14)p Perdita in aumento del 14.5%
Uscite operative di cassa3 414 -42,297 Flusso in entrata in crescita del 101.0%
Bilancio netto di cassa £52,471 £61,260 (14.3)%
1. Include solamente i clienti unici dal momento dell’acquisizione. 2. Ttv non rappresenta il turnover del gruppo e comprende le sue quote nelle joint ventures. 3. Ante acquisti eccezionali e acquisizioni
 
   
   
GRUPPO DE AGOSTINI CHIUDE IL 2003 CON 6,3 MILIARDI DI FATTURATO. RISULTATI OPERATIVI IN FORTE CRESCITA NELL'AMBITO DI UNA POLITICA DI CONSOLIDAMENTO DELLO SVILUPPO REALIZZATO NELLE VARIE AREE DI BUSINESS.  
 
Novara, 14 maggio 2004 - L'assemblea di De Agostini S.p.a., riunitasi il 6 maggio a Madrid sotto la presidenza di Marco Drago, ha approvato il Bilancio civilistico dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2003 e ha preso visione del Bilancio consolidato, che evidenzia un utile netto di competenza del Gruppo di 48,5 milioni di Euro. L'esercizio 2003 si caratterizza per le importanti acquisizioni effettuate nel corso dell'anno che hanno permesso di completare in anticipo sui programmi il progetto di diversificazione delle attività del Gruppo De Agostini. Tra le operazioni effettuate vi è l'acquisizione del 100% di Toro Assicurazioni - per un esborso di 2,4 miliardi di Euro -, operazione che ha modificato in modo sostanziale il perimetro di consolidamento del Gruppo rendendo di fatto non confrontabili i risultati dell'esercizio in esame con quelli relativi al 2002. Alla luce della sopravvenuta preminenza dell'attività assicurativa rispetto al complesso degli altri settori, il Gruppo ha predisposto il proprio Bilancio consolidato secondo la disciplina assicurativa prevista dall'Isvap. Nell'ottica di fornire una migliore rappresentazione sull'andamento gestionale dei diversi settori di attività, è stato però elaborato un bilancio "pro-forma" allargando il perimetro di consolidamento a tutte le società del Gruppo ancorché non esercitino attività assicurativa. Il Bilancio consolidato di Gruppo così predisposto riflette compiutamente la nuova dimensione del Gruppo De Agostini ed evidenzia: ricavi per 6,3 miliardi di Euro contro 2,2 miliardi di Euro nel 2002; margine operativo lordo (Ebitda) a 520 milioni di Euro, più che raddoppiato rispetto all'esercizio precedente; risultato operativo (Ebit) a 201 milioni di Euro (26 milioni di Euro nel 2002) dopo aver scontato ammortamenti per avviamenti e differenze da consolidamento per 158 milioni di Euro. Volendo escludere i dati di Toro Assicurazioni e confrontando, quindi, i risultati a perimetro omogeneo rispetto al 2002, i ricavi si attestano a 2,5 miliardi di Euro (+11,7% rispetto al 2002), mentre l' Ebitda raggiunge i 292 milioni di Euro (+17% rispetto al 2002 ). Sul piano finanziario, l'acquisizione di Toro Assicurazioni ha comportato l'utilizzo della liquidità esistente a livello "holding" (circa 0,8 miliardi di Euro) e l'incremento dei finanziamenti bancari per 1,6 miliardi di Euro. Tali finanziamenti, attraverso la dismissione di asset ritenuti non più strategici e i flussi di cassa generati dalla gestione, a fine aprile 2004 sono stati rimborsati per 1 miliardo di Euro. La posizione finanziaria netta consolidata al 31 dicembre 2003 è negativa per 1,4 miliardi di Euro, includendo la liquidità netta del Gruppo Toro Assicurazioni (1,2 miliardi di Euro, calcolati come eccedenza degli investimenti sulle riserve tecniche). Il patrimonio netto consolidato ammonta a fine 2003 a 1,8 miliardi di Euro. Durante l'esercizio in esame, caratterizzato da positivi risultati reddituali, sono state realizzate, oltre all'acquisizione di Toro, significative operazioni di acquisizione e sviluppo in tutti i settori di attività del Gruppo. Editoria De Agostini Editore ha finalizzato con Rcs e con Hachette Rusconi una joint venture operativa nel settore della distribuzione dei prodotti editoriali e non, nel canale edicola (M-dis Media Distribuzione Spa, partecipata al 45% ). Media e Communication De Agostini Communication ha acquisito la quota di maggioranza relativa (33,5%) di Antena 3 - una delle principali reti televisive in Spagna - insieme al partner spagnolo Planeta, per un investimento congiunto di oltre 0,4 miliardi di Euro. Giochi e servizi Lottomatica Spa (controllata al 65,17%) ha acquisito il 100% di Totobit Informatica Software Spa, società attiva nello sviluppo e nella commercializzazione di servizi on line (ricariche telefoniche e servizi a pagamento). Attività finanziarie De Agostini Invest S.a., società finanziaria di investimenti del Gruppo, ha acquisito una partecipazione del 5,64% di Eutelsat, operatore satellitare leader in Europa. In parallelo all'azione di sviluppo, il Gruppo ha perseguito una strategia di più stretta focalizzazione sui core business, uscendo selettivamente da attività ritenute non più strategiche: in quest'ottica si inquadrano la cessione di Bingo Plus e la dismissione della partecipazione detenuta in Scientific Games da parte di Lottomatica, nonché delle partecipazioni in Continent Holding S.a., Roma Vita Spa, Fiat Spa e, parzialmente, Capitalia Spa, da parte di Toro Assicurazioni. Infine, la Capogruppo De Agostini Spa ha registrato nell'esercizio 2003 un utile netto di 33,8 milioni di Euro; sulla base di tale risultato è stata deliberata la distribuzione di un dividendo complessivamente pari a 30,2 milioni di Euro. "L'esercizio 2003 si è chiuso con risultati molto soddisfacenti" ha dichiarato Marco Drago, Presidente di De Agostini Spa. "E' stato completato con successo il progetto di diversificazione delle attività del Gruppo che ha investito complessivamente nel triennio quasi 4 miliardi di Euro; investimenti che hanno garantito una crescita dimensionale straordinaria che si accompagna agli ottimi risultati conseguiti". Infine, Antonio Belloni, Amministratore Delegato e Vicepresidente di De Agostini Spa, ha dichiarato che "il Gruppo, grazie ai brillanti risultati ottenuti nel 2003, confermati dall'andamento positivo dei primi mesi del 2004, punta nell'esercizio in corso al definitivo consolidamento dei risultati nei diversi settori industriali e al rafforzamento del ruolo della Capogruppo anche attraverso il potenziamento della struttura organizzativa e gestionale".  
   
   
INCENTIVI, CONFINDUSTRIA: "NON INDEBOLIRE LE POTENZIALITÀ DELLA CRESCITA"  
 
Roma 14 maggio 2004 – "L'ipotesi formulata dal governo di una revisione e razionalizzazione dei sistemi di incentivazione agli investimenti deve essere adottata senza indebolire ulteriormente le potenzialità di crescita e di sviluppo dell'economia italiana". Il direttivo di Confindustria, riunitosi il 12 maggio, mette in guardia l'esecutivo sui rischi di un eventuale taglio indiscriminato al sistema degli incentivi alle imprese. "L'italia ha urgente bisogno di una strategia economica rivolta allo sviluppo e alla crescita; ciò richiede di rafforzare gli investimenti produttivi insieme a quelli infrastrutturali, di ricerca e di capitale umano. Se si giungesse a paralizzare il sistema degli incentivi solo per esigenze di cassa, si rischierebbe di danneggiare ulteriormente l'economia senza dare soluzioni strutturali ai problemi di finanza pubblica". Confindustria – ricorda il direttivo – concorda da tempo sull'utilità di una equilibrata revisione dei sistemi di incentivazione, al fine di eliminare discrezionalità, introducendo maggiore automaticità, flessibilità e rigore. E' necessario tuttavia che ciò avvenga nel quadro di una complessiva azione di rilancio della politica industriale, adeguando rapidamente le procedure amministrative alle mutate regole, in modo da evitare la paralisi delle erogazioni, come avvenne con le misure della Finanziaria 2003. Occorre, inoltre, garantire sia equivalenza quantitativa rispetto alle risorse attualmente stanziate, sia continuità, certezza e stabilità nel tempo dei nuovi strumenti. "Questa era anche la filosofia dell'Accordo per lo sviluppo, l'occupazione e la competitività del sistema economico nazionale, stipulato tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, nel giugno dello scorso anno, nel quale – conclude Confindustria - si assegnava un ruolo rilevante alle politiche di incentivazione".  
   
   
CONFCOMMERCIO SU PIL: INDISPENSABILE UNA TERAPIA D’URTO SI RISCHIA UN 2004 CON UN PIL ALLO 0,6 %  
 
Roma, 14 maggio 2004 - L’ulteriore calo della produzione industriale sommato all’insoddisfacente crescita del Pil confermano che l’Italia stenta ad uscire da quella fase di stagnazione che, protraendosi da un biennio, sta logorando tutto il sistema economico indebolendo, da un lato, le potenzialità delle sue strutture produttive e, dall’altro, pericolosamente comprimendo i redditi delle imprese e delle famiglie: questo il commento del Centro Studi di Confcommercio sui dati Istat relativi al Pil del primo trimestre 2004. E, a queste condizioni – sottolinea Confcommercio - ci potrebbe essere una crescita del Pil nel 2004 solo dello 0,6%, cioè la metà di quanto previsto dal Governo. E’ quindi ormai indispensabile adottare - e in tempi assai rapidi - una terapia che, adeguata per entità e modalità di esecuzione, consenta di immettere nuove risorse nel mercato in modo da avere, già entro quest’anno, una significativa inversione di tendenza. Solo così, l’Italia potrà sperare di agganciarsi alle dinamiche di sviluppo oggi in atto a livello mondiale e avviare quel recupero di competitività sui mercati che è indispensabile per la nostra crescita economica.  
   
   
RISPARMIO: IL PARLAMENTO UNITO CONTRO I RISPARMIATORI MASSACRATI DAI CRAC FINANZIARI LA LEGGE CIRAMI IN 10 GIORNI, LA LEGGE SULLA TUTELA DEL RISPARMIO ALLE CALENDE GRECHE  
 
Roma, 14 maggio 2004 - Il Codacons stigmatizza duramente l’atteggiamento del Parlamento Italiano in merito alla legge sul risparmio che, con ogni probabilità, slitterà a dopo le elezioni. “Sembra proprio che il Parlamento si sia schierato compatto contro i risparmiatori, rimandando l’approvazione di una legge di importanza fondamentale per il paese” – afferma il Presidente Codacons Avv. Carlo Rienzi. “Quando si è trattato di approvare la legge Cirami - prosegue Rienzi – che interessava pochi eletti, i tempi sono stati cortissimi. Rimandata invece alle calende greche una legge che riguarda almeno 2 milioni di risparmiatori. Un atteggiamento – conclude Rienzi – che dimostra il disinteresse dei nostri parlamentari per le vicende che riguardano i risparmiatori, e un oltraggio ai milioni di euro delle famiglie andati in fumo con i numerosi crac finanziari degli ultimi tempi”.  
   
   
MADE IN ITALY: NASCE BANCA DATI PER ATTIVITA’ DI PROMOZIONE  
 
 Roma, 14 maggio 2004 - Al via la più grande banca dati sulle attività di promozione per il Made in Italy. Ministero delle Attività Produttive, Ice, Unioncamere e Assocamerestero hanno firmato oggi l’accordo per la “Banca Dati Promotion Pubblica”. Essa conterrà informazioni sulle iniziative promozionali nel mondo (fiere, mostre, missioni, seminari, newsletter, corsi di formazione, giornate tecnologiche) organizzate in tutto o in parte con risorse pubbliche da Ministeri, Regioni, Ice, sistema camerale, consorzi. La banca dati, che riceverà contributi informativi da tutti i soggetti firmatari, ed è aperta al contributo degli altri soggetti che svolgono azioni di promozione, è stata pensata soprattutto come uno strumento rivolto alle imprese italiane, ma anche agli imprenditori italiani all’estero. Essa inoltre contribuirà a far conoscere nel mondo la produzione del nostro Paese e al contempo migliorerà il grado di internazionalizzazione delle nostre aziende. A breve, la Banca dati sarà accessibile tramite Internet e sarà raggiungibile anche attraverso i siti dei diversi partner dell’accordo. “La via dell'internazionalizzazione - ha dichiarato il Vice Ministro alle Attività Produttive Adolfo Urso - passa inevitabilmente attraverso l'innovazione tecnologica; più è informatizzato il sistema, maggiore è la possibilità d'accesso alle informazioni per le nostre Pmi che vogliono crescere sui mercati globali. Il Map, l'Ice e le Camere di Commercio Italiane e Italiane all'Estero costituiscono una fonte di informazioni insostituibile, che possono essere messe a disposizione di istituzioni, associazioni e imprese italiane in tutto il mondo". “Annualmente le Camere di Commercio italiane organizzano un elevato numero di iniziative di sostegno all’internazionalizzazione”, ha sottolineato Giuseppe Tripoli, Segretario Generale di Unioncamere. “Lo scorso anno queste azioni hanno interessato oltre 46mila imprese. La Banca dati contribuirà ad accrescere la visibilità delle iniziative del sistema camerale e di Ministero, Ice e Assocamerestero. Essa sarà uno strumento ulteriore per raggiungere, entro il 2006, l’obiettivo che il sistema camerale si è posto in quest’ambito: accrescere di ulteriori 18mila unità le attuali 180mila Pmi che operano sui mercati esteri”. “La partecipazione delle Camere di Commercio Italiane all'Estero alla Banca Dati consentirà di rendere fruibile non solo a tutte le imprese italiane l’informazione sulle oltre 1500 iniziative promozionali programmate dal sistema camerale italiano nel mondo per un ammontare complessivo di 39 milioni di euro, ma anche di diffondere alle business community residenti all'estero, tramite le Camere italiane nel mondo, il complesso delle opportunità promozionali offerte dal ‘Sistema Italia’” ha detto Giuseppe Pichetto, Consigliere di Assocamerestero e Presidente di Infocamere.  
   
   
ENEL INAUGURA TRE IMPIANTI DI ENERGIA RINNOVABILE  
 
Roma, 14 maggio 2004 - Due nuovi impianti eolici, in Sicilia e in Molise, e una centrale idroelettrica rinnovata a Vigevano, in Lombardia: altri 43 Mw di energia prodotta dal vento e dall’acqua che eviteranno l’immissione in atmosfera di circa 80.000 tonnellate all’anno di anidride carbonica e soddisfaranno il fabbisogno energetico di circa 45.000 famiglie italiane. Inoltre, 13 impianti Enel idroelettrici, geotermici, eolici e fotovoltaici saranno aperti al pubblico in tutta Italia. E’ questo il contributo di Enel alle Giornate dedicate alle fonti rinnovabili “Impianti aperti ai cittadini”, promosse da Ises Italia. A Caltavuturo, in provincia di Palermo, verrà inaugurato un nuovo impianto eolico da 30,6 Mw: 36 aerogeneratori, disposti secondo criteri di inserimento nel paesaggio, che produrranno energia pari ai consumi di 26.000 famiglie ed eviteranno l’emissione di oltre 50.000 tonnellate annue di Co2. La distribuzione degli aerogeneratori è stata progettata in modo da ottimizzare la produzione in funzione dei venti prevalenti. Campolieto, in provincia di Campobasso, ospita due siti eolici Enel con una capacità complessiva di 6 Mw in grado di soddisfare il fabbisogno di circa 5.700 famiglie, evitando l’emissione di circa 7.000 tonnellate annue di Co2. A Vigevano, in provincia di Pavia, è stata invece rinnovata la centrale idroelettrica che ha una potenza di 6,5 Mw, produce energia elettrica pari al fabbisogno di circa 12.600 famiglie ed evita le emissioni di circa 24.000 tonnellate annue di Co2. La centrale è alimentata dalle acque del Ticino, che poi vengono riutilizzate per uso irriguo dal Naviglio Sforzesco. Il 15 e 16 maggio verranno inoltre aperti al pubblico altri 10 impianti che utilizzano energie rinnovabili in tutta Italia: le centrali idroelettriche di Castrocucco (Pz), Altanon (Bl), Comunacqua (Rm), Farneta (Mo), Levane (Ar) e Triano (Ch); la centrale eolica di Sa Turrina Manna (Ss); la centrale fotovoltaica di Serre (Sa) e le centrali geotermiche di Nuova Gabbro (Pi) e Travale 4 (Gr). Nel campo delle energie rinnovabili, Enel è tra i leader non solo in Italia ma anche a livello mondiale, con circa 17.000 Mw di potenza installata con una produzione pari al fabbisogno energetico di 13 milioni di famiglie italiane. Con tale produzione Enel riduce di circa 17 milioni di tonnellate le emissioni annue di anidride carbonica.  
   
   
DAL 1° GIUGNO TORINO 2006 LAVORERÀ SOTTO UNA NUOVA LUCE… CONSAPEVOLE DEL FATTO CHE IN GIOCO C’È UN FUTURO PIÙ VERDE  
 
Torino, 14 maggio 2004 - Il Comitato Organizzatore dei Xx Giochi Olimpici Invernali Torino 2006 illuminerà il suo Centro Direzionale con energia 100% verde prodotta da Asja Ambiente Italia S.p.a, azienda torinese leader in Italia nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Asja utilizzerà il biogas prodotto dalla fermentazione anaerobica dei rifiuti urbani per produrre l’energia necessaria a far funzionare il Centro Direzionale delle Olimpiadi Torino 2006. La scelta di impiegare energia verde, affidando ad Asja l’importante compito di illuminare il lavoro degli organizzatori dei prossimi Giochi invernali Torino 2006, testimonia la continua attenzione del Comitato Olimpico alle problematiche ambientali . Costituita nel 1995 Asja è cresciuta in modo esponenziale sviluppando le competenze specifiche per affrontare con successo tutte le problematiche connesse alla produzione e gestione di energia da fonti rinnovabili. Ha progettato e realizzato 18 impianti di valorizzazione energetica del biogas e attualmente ne gestisce 15. Nel settore eolico Asja ha 5 impianti in fase di cantierabilità in Sicilia e ulteriori progetti in fase di monitoraggio preliminare nelle zone più ventose della Sardegna. Dalla data della sua costituzione Asja ha evitato l’emissione in atmosfera di 290.850 tonnellate di anidride carbonica che sarebbe stata immessa producendo la stessa quantità di energia da fonti tradizionali; ha evitato la dispersione di 2.118.288 tonnellate di anidride carbonica e di metano che sarebbero state disperse in atmosfera se il biogas (proveniente dalla fermentazione anaerobica dei rifiuti) non fosse stato captato; ha evitato il consumo di 16.245 tonnellate di petrolio che sarebbero state necessarie per generare l’energia che Asja, in questi nove anni, ha prodotto in una quantità capace di soddisfare circa 167.000 famiglie equivalenti. Asja ha sviluppato ed implementato il Sistema Qualità aziendale, certificato secondo la norma Iso 9001 ed il Sistema di Gestione Ambientale certificato secondo la norma Iso 14001. Nell’ottobre 2003 Asja ha conseguito la registrazione Emas secondo il Regolamento Ce 761/2001, il maggior riconoscimento europeo per le aziende che si impegnano per il miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali. Qualità e modernità sono esplicitate nel nuovo sito internet (www.Asja.biz) che, grazie alla sua dinamicità e facilità di navigazione, illustra le molteplici attività aziendali sottolineando il suo forte impegno sociale nella diffusione della cultura ambientale. La scelta di Asja di produrre energia verde esprime la consapevolezza della propria responsabilità sociale e testimonia la sua capacità di conciliare le esigenze imprenditoriali ed i moderni valori di salvaguardia ambientale. Gli stessi valori che Comitato Olimpico sostiene e promuove e che hanno portato a scegliere Asja come fornitore di energia 100% verde per illuminare il cuore del Comitato Organizzatore dei Xx Giochi Olimpici Invernali Torino 2006.  
   
   
WORKSHOP TURCO SULLA STESURA E SULLA GESTIONE DI PROGETTI DEL 6PQ  
 
 Milano, 14 marzo 2004 - Il progetto Tusmes (integrazione delle università, delle Pmi e dei centri di ricerca turchi in Europa), finanziato dall'Ue, terrà un seminario sulla proposta e la gestione di progetti per il Sesto Programma Quadro (6Pq) a Bursa, Turchia, il 25 e 26 maggio. L'avvenimento si occuperà sia della stesura delle proposte che degli aspetti finanziari e amministrativi della gestione del progetto. Oltre a organizzare avvenimenti informativi, il progetto Tusmes mira inoltre a creare un ambiente in grado di favorire la creazione di reti tra le piccole e medie imprese (Pmi), le università e i centri scientifici; nonché a incrementare la partecipazione delle aziende e delle università turche al 6Pq. Altri workshop si terranno in tutta la Turchia fino a ottobre. Per informazioni : Canan Coskun Mk Consultancy Training Tel: +90 536 330 9626 E-mail: tusmes@mkistanbul.Com  http://www.Tusmes.com  
   
   
INVITO A PRESENTARE LE CANDIDATURE AL "F-CELL AWARD"  
 
Bruxelles, 14 maggio 2004 - È aperta la presentazione delle candidature per il premio "f-cell Award", che assegna il riconoscimento alla tecnologia innovativa delle pile a combustibile con potenziale applicazione pratica. Il concorso, gestito dalla Società di Sviluppo Economico della Regione di Stoccarda, dal ministero dell'ambiente e dei trasporti del Baden-württemberg e dalla Daimlerchryster Corporation, è aperto alle aziende, alle organizzazioni scientifiche e ai singoli individui. Il vincitore del "f-cell Award Gold" riceverà 15.000 euro, mentre il montepremi totale ammonterà a 30.000 euro. I premi saranno assegnati in occasione della conferenza sulle pile a combustibile, che si svolgerà a Stoccarda il 27 e 28 settembre e che sarà completata da un'escursione il 29 settembre. Per maggiori informazioni sul premio "f-cell award", vi invitiamo a consultare il seguente sito Web: http://www.F-cell.de/award  Per maggiori informazioni sulla conferenza, vi invitiamo a visitare: http://www.F-cell.de/english  
   
   
AEROPORTO DI FIUMICINO: PER INTESACONSUMATORI SI SPENDE PIU’ PER I SERVIZI CHE PER PARTIRE E ANCHE LA QUALITA’ LASCIA A DESIDERARE! PARCHEGGI, RISTORAZIONE, TRASFERIMENTI DA E PER L’AEROPORTO: PREZZI ALLE STELLE, TRA I PIÙ ALTI IN EUROPA, E SPESSO ANCHE POCO EFFICIENTI!  
 
Roma, 14 maggio 2004 - La forte crisi che sta attraversando il settore del trasporto aereo, si arricchisce oggi di una nuova carente voce denunciata da Intesaconsumatori: il costo dei servizi all’aeroporto di Fiumicino che rende assai onerose le spese ‘secondarie’ per un viaggio. Per raggiungere l’aeroporto dalla stazione Termini, ad esempio, un viaggiatore spende 9,5 €, con un costo di 30 centesimi a Km. A Bruxelles, solo per fare un esempio, per una tratta simile si spendono 2,5 €! E per chi decidesse di prendere un taxi, la situazione non è migliore: circa 40€ (tra le tariffe più alte del mondo) se va bene. Infatti l’abusivismo ha più volte mietuto vittime inconsapevoli e rischiato di danneggiare l’immagine della città. C’è poi il costo dei parcheggi, per i quali bisogna sborsare oltre 40 € per un giorno e mezzo di sosta! Si aggiungono a queste voci di spesa, di molto superiori alla media europea, i costi dei carrelli a pagamento e quelli per la ristorazione, anche in questo caso gonfiati e di scarsa qualità. A questi dati oggettivi, Intesaconsumatori ha però voluto aggiungere quelli provenienti da un’inchiesta condotta presso l’aeroporto di Fiumicino sulla qualità ed efficienza di questi servizi. Le percentuali riportate, fanno riflettere e rappresentano per Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori, un indicatore importante di cui i responsabili dell’aeroporto romano devono tenere conto. Pochissimi viaggiatori hanno risposto ‘sì’ alla domanda se avessero ricevuto informazioni sul diritto al risarcimento dei viaggiatori in caso di overbooking o ritardo dovuto a responsabilità del vettore. Pochissime informazioni anche per la reperibilità di assistenza medica e farmaceutica. L’unica farmacia nell’intero aeroporto resta quella nell’area partenze internazionali zona check in. Altri dati da considerare con preoccupazione, sono quelli che definiscono soddisfacente: le informazioni sui voli (32%), comfort nelle aree di attesa (27%), i servizi igienici (31%) , la segnaletica (48%) , la ristorazione nelle sale d’imbarco (26%) e le procedure dei bagagli smarriti ( 22%) . E ancora: il 26% ritiene insufficienti le informazioni sul territorio, il 42% non ha riconosciuto facilmente il banco check-in da utilizzare. L’accesso ai servizi per i passeggeri in arrivo è stato criticato dal 67% degli intervistati. Per i parcheggi, un bel 81% condanna senza appello l’attuale sistema troppo oneroso. Persino per la riconsegna dei bagagli c’è un 54% di scontenti (più di 20 minuti di attesa, con un notevole numero di passeggeri che ha atteso fino ad un’ora) e per l’assistenza nelle ore serali sono il 75% a dichiarare insufficiente il personale e scarse o nulle le informazioni reperibili. Per tali ragioni l’Intesaconsumatori chiede incontro con i vertici aeroportuali per discutere l’adozione di misure idonee al miglioramento dei servizi aeroportuali, l’impegno a prevedere risarcimenti in favore dei passeggeri quando la qualità del servizio dichiarata dalla relativa carta non sia raggiunta o abbia uno scostamento superiore al 20%. Ricordiamo infatti che ogni passeggero paga al gestore aeroportuale circa 5 € per ogni viaggio più la recente tassa obbligatoria sulla sicurezza di 80 centesimi, il che fa lievitare l’incidenza media del costo dell’aeroporto a ben il 12% del totale della spesa di trasporto. Al netto di quanto i vettori pagano allo stesso aeroporto.  
   
   
CARO BENZINA: LA RAFFICA DI AUMENTI CHE GRAVA SU FAMIGLIE ESAUSTE,RISCHIA DI STROZZARE LE IMPRESE DI TRASPORTO,SPECIE ALITALIA, ED INFIAMMARE,COME IN GERMANIA L’INFLAZIONE UN LITRO DI BENZINA VERDE COSTA 1,170 EURO (2.265 LIRE )!  
 
 Roma, 14 maggio 2004 - L’aumento del prezzo del petrolio (oltre 40 dollari al barile) ed il ribasso dell’euro,costituiscono una miscela esplosiva che oltre ad incidere sui redditi e sui consumi delle famiglie,rischia di strozzare le aziende di trasporto,i cui costi incidono per oltre il 20 per cento per i carburanti e costituire una raffica di rincari in tutti i settori infiammando ancora di più la già elevata inflazione italiana,come è già accaduto in Germania. Anche la crisi dell’Alitalia può aggravarsi a fronte di aumenti dei carburanti mai visti in Italia: alcuni automobilisti hanno segnalato di aver pagato 1,170 euro (2.265 lire) per un litro di benzina nel tratto autostradale Roma-firenze. Se il Governo bifronte, che promette meno tasse a parole,ma nei fatti si comporta come Ponzio Pilato, non interviene con urgenza con le stesse provvidenze emanate dal Governo dell’Ulivo, ricalcando quello stesso schema di decreto-che l’Intesaconsumatori ha per comodità allegato nella lettera inviata al Presidente Berlusconi- l’Italia rischia di aggravare la congiuntura negativa che investe l’economia da oltre due anni. Per contenere gli effetti perversi del “cane a sei zampe che si morde la coda”, ossia delle accise che fanno aumentare l’Iva e quindi i prezzi dei carburanti (il gasolio sfiorerà senza interventi per la prima volta 1 euro a litro !),il Governo deve intervenire sulla fiscalità che grava sul prezzo alla pompa ed avviare una commissione d’inchiesta sui prezzi dei carburanti introducendo,nello stesso decreto urgente, meccanismi trasparenti nella formazione dei prezzi e nelle loro dinamiche valutarie per tagliare la testa alla speculazione del cartello petrolifero,già sanzionato dall’Antitrust.  
   
   
A TAORMINA DAIHATSU FESTEGGIA I 10 ANNI DI ATTIVITA’ IN ITALIA  
 
Milano, 14 maggio 2004 - Il Grande Albergo Capotaormina, situato sulla punta di un promontorio roccioso con un incomparabile panorama sulla Baia di Giardini Naxos, ospiterà dal 14 al 16 maggio l’intera rete dei concessionari ufficiali Daihatsu. Oltre 150 persone tra concessionari, accompagnatori, management e staff prenderanno parte alla kermesse organizzata nell’incantevole cornice di Taormina. Un dealer meeting non solo all’insegna dello svago, ma anche un momento per celebrare gli importanti traguardi raggiunti lo scorso anno: incremento dei risultati di vendita del 75% e maggior importatore al mondo del veicolo Terios, il compatto Suv Daihatsu; il tutto in un mercato che ha registrato in Italia una flessione del 2,3% E a Taormina si parlerà anche delle prospettive future. Il nuovo presidente di Daihatsu Italia, Mr. Masahiro Eda, insieme al Direttore Generale Enrico Bertolini, presenteranno le nuove strategie che Daihatsu sta portando avanti a livello mondiale. Saranno eccezionalmente presenti anche Mr. Hiroaki Iwabe, General Manager della Daihatsu Motor Company e Mr. Junichi Miyasaka, Director della Toyota Tsusho Corporation, ad ulteriore conferma dell’interesse che la casa automobilistica giapponese sta mostrando verso il nostro mercato sul quale sono state riposte grandissime aspettative ampiamente ripagate fino ad oggi dai risultati raggiunti grazie al fondamentale contributo della rete commerciale. La nuova direzione Daihatsu ha infatti fissato l’obiettivo per il 2008 a 100.000 veicoli esportati di cui ben 65.000 nella sola Europa. Obiettivo raddoppiato se si pensa che nel 2003 le esportazioni totali sono state di 57.000 veicoli di cui 33.000 assorbiti dal mercato europeo. Anche la “sfida 10.000” lanciata a settembre dello scorso anno, ovvero l’intenzione di superare entro il 2008 il traguardo di vendita in Italia di 10.000 veicoli, sarà un contributo sostanziale di questa nuova politica commerciale di espansione che Daihatsu intende portare avanti per aumentare la penetrazione del marchio e far crescere i volumi di vendita.  
   
   
MANAGER DI DOMANI  
 
Torino, 14 maggi o2004 - Lunedì 24 maggio 2004, alle ore 15.00, presso l’Aula 13 della Facoltà di Economia (C.so Unione Sovietica 218 bis Torino), l’Ufficio Job Placement organizza un incontro sull’orientamento al mondo del lavoro. Azienda ospite: Mckinsey & Company 24 maggio 2004 Aula 13, ore 15:00. L’evento prevede una presentazione delle attività di Mckinsey & Company e ti darà l’opportunità di incontrare alcuni consulenti dell’ufficio italiano di Mckinsey, ex studenti dell’Università di Torino. Durante l’incontro, inoltre, ti verranno presentate interessanti opportunità di inserimento professionale. Potrai cosí conoscerci da vicino e chiedere ciò che ti interessa sapere. Mckinsey & Company è la società leader a livello internazionale nel campo della consulenza all’Alta Direzione di grandi aziende, istituzioni finanziarie e governative. Fondata nel 1926 negli Stati Uniti, Mckinsey conta oggi 82 uffici, in 44 Paesi, in cui lavorano piú di 7.000 consulenti. Chi Cerchiamo - Giovani di talento con background in discipline economiche, determinati, intraprendenti e con: Spiccata attitudine alla leadership; Brillanti capacità analitiche e di relazione; Buona conoscenza della lingua inglese. Cosa Offriamo - Ai laureandi (vecchio ordinamento e laurea specialistica), la possibilità di svolgere uno stage di 3 mesi su un progetto di consulenza Mckinsey. Ai laureati (vecchio ordinamento e laurea specialistica), l’assunzione in qualità di Business Analyst presso i nostri uffici di Milano, Roma o Verona e la possibilità di integrare la formazione professionale con un Master in Business Administration. Per tutti la possibilità di lavorare in un ambiente dinamico e internazionale. Compilare l’application on line all’indirizzo www.Mckinsey.it/recruiting  allegando un curriculum vitae e la lista esami con relative votazioni (Rif. Ba04). Info presso il Job Placement della Facoltà tel. 011/6706007  
   
   
OBIETTIVI CHIARI PER LA CONFERENZA SULLA RICERCA MARINA EUROPEA  
 
Bruxelles, 14 maggio 2004 - Il 10 maggio, a Galway, Irlanda, si è svolta una conferenza europea di primaria importanza sulla ricerca marina e, in seguito ad una cerimonia di inaugurazione spettacolare, i 500 partecipanti (studiosi e responsabili delle politiche) non hanno avuto dubbi sulle sfide che devono affrontare. Gilles Ollier, rappresentante della Commissione europea e co-organizzatore di Eurocean 2004, ha dichiarato che l'avvenimento si prefiggeva tre obiettivi principali. Primo: riesaminare ed elogiare i risultati ottenuti in questi anni dalla ricerca marina europea, tra i quali le attività di circa 150 progetti finanziati dall'Unione europea. Secondo: comunicare diffusamente tali risultati ai finanziatori, in modo da renderne più visibile il lavoro. Terzo: fare riflettere i delegati sulle priorità future per la ricerca marina in Europa, in particolare nel contesto dell'Area di ricerca europea (Era) e nell'ambito del Settimo Programma Quadro (7°Pq). Approvando il contributo delle numerose conferenze Eurocean sulla ricerca marina in Europa, Philippe Busquin, membro della Commissione Ricerca dell'Unione europea, ha affermato: "Negli ultimi venti anni, la Commissione europea ha finanziato oltre 300 progetti di ricerca sulla scienza marina, [...E] i risultati di tali sforzi confermano il ruolo di primo piano dell'Europa in tale settore di ricerca. [Questa] conferenza, Eurocean 2004, rappresenta il luogo d'incontro ideale per fare un bilancio di tali ricerche, al fine di facilitare l'elaborazione delle politiche e delle strategie future per salvaguardare il nostro ambiente marino". Il tempismo della conferenza non è fortuito: meno di un anno prima delle proposte formali relative al budget e alle priorità del 7°Pq da sottoporre al Parlamento e al Consiglio europei. Rispetto al programma quadro precedente, il budget destinato alla ricerca ambientale nell'ambito del 6°Pq, attività marine comprese, è diminuito del 35%. La sfida dei ricercatori marini è quella di convincere i responsabili delle decisioni comunitarie dell'importanza del loro lavoro al fine d'invertire questa tendenza al ribasso nell'ambito del 7°Pq. Cordis News ha chiesto al Dr Peter Heffernan, Direttore Generale dell'Istituto Marino irlandese, se ritiene importante comunicare diffusamente i risultati delle ricerche ai finanziatori esterni. "Negli affari esiste una regola semplicissima: occorre comunicare il valore del proprio prodotto e, in questo caso, la ricerca marina, per poter sopravvivere. La qualità del prodotto non è così importante se non la si comunica; in caso contrario, non si ottiene nessun sostegno". Per ottenere il sostegno dei finanziatori comunitari, in particolare, il Dr Heffernan crede che la comunità scientifica marina ed oceanica debba adattare il proprio lavoro al contesto dei più ampi obiettivi politici dell'Unione europea, ad esempio l'Agenda di Lisbona. "Spero che questa conferenza riesca a trasmettere un messaggio forte e chiaro: la scienza marina e l'innovazione offrono un grande contributo alla competitività europea", ha dichiarato. Tra i settori in cui la ricerca marina può influire in maniera particolare, citiamo il trasporto marittimo, l'industria petrolifera, il turismo, la biotecnologia, la biodiversità e lo studio dei cambiamenti climatici, dichiara il Dr Heffernan. "La ricerca marina può contribuire alla conoscenza e, ancora più importante, può aiutarci a raggiungere il giusto compromesso in termini ambientali". Accogliendo i delegati a Galway per conto della Presidenza irlandese, la quale ha anche sponsorizzato l'avvenimento, il Dr Heffernan ha sottolineato gli enormi investimenti dell'Irlanda sulla ricerca marina in questi ultimi dieci anni, dopo vari anni di noncuranza. "L'irlanda ha beneficiato ampiamente della partecipazione alla ricerca marina dell'Unione europea. Abbiamo osservato e imparato, e siamo stati accolti con calore". Subito dopo, il Dr Heffernan ha dato il benvenuto ai nuovi Stati membri, affermando che la conferenza segna una nuova era di collaborazione europea e che la ricerca marina riveste un ruolo di particolare importanza per tutti i paesi dell'Unione europea allargata. "Ora l'Europa deve affrontare una nuova sfida e il nostro settore di ricerca deve continuare a svilupparsi anche nel contesto di questa nuova Europa allargata", ha affermato al termine del suo discorso. Ora, i delegati della conferenza Eurocean 2004 devono affrontare la loro sfida personale: ottimizzare il profilo del loro lavoro e ottenere il sostegno dei responsabili delle decisioni e del vasto pubblico. Il raggiungimento di tali obiettivi potrebbe rivelarsi il fattore decisivo che consentirà alla ricerca marina di svilupparsi definitivamente. Infolink: http://www.Eurocean2004.com  
   
   
ECOSISTEMI E BIODIVERSITÀ: UN NUOVO APPROCCIO ALLA CONSERVAZIONE DELLE RISORSE MARINE  
 
Bruxelles, 14 maggio 2004 - Nel passato il termine "risorse marine" è stato applicato essenzialmente a un'unica risorsa: la pesca. Come fonte di attività economica e di alimenti, il pesce rimane infatti senza dubbio uno dei nostri prodotti marini più importanti. I recenti progressi scientifici hanno tuttavia iniziato a svelare la ricchezza di altre risorse contenute nei nostri mari e oceani, sottolineando la minaccia che le attività umane, inclusa la pesca su grande scala, costituisce per le stesse. Oltre al cibo, l'ambiente marino costituisce ormai una vera attrazione per i cittadini, generando miliardi di euro in turismo e viaggi. Inoltre, gli scienziati stanno scoprendo nuove applicazioni industriali e biotecnologiche per le risorse marine, in aree quali i prodotti farmaceutici e cosmetici, mentre molti ritengono che una gestione efficace dell'ecologia marina potrebbe addirittura rivestire un ruolo chiave nel controllo degli effetti dei cambiamenti climatici. Di conseguenza, da più parti si chiede un nuovo approccio alla conservazione di queste risorse, in particolare attraverso la tutela degli ecosistemi marini e della biodiversità. Il ruolo che la ricerca scientifica, in particolare, può rivestire in questo processo è stato oggetto di discussione da parte di esperti e responsabili decisionali, nel corso di una sessione tematica alla conferenza Eurocean 2004, tenutasi a Galway, Irlanda, l'11 maggio. Fino a poco tempo fa, l'approccio centrale alla conservazione marina è stato "quanti pesci possiamo estrarre dai mari e dagli oceani, lasciando sufficienti riserve per estrarne una quantità ancora maggiore successivamente", nelle parole del Professor Chris Frid, della scuola di scienza e tecnologia marina dell'Università di Newcastle. "Ma i pesci non vivono in vasche all'interno del mare, fanno parte di un ecosistema che è influenzato dall'ambiente, dalle loro prede e dai loro predatori, incluso l'uomo", ha spiegato il Professor Frid. La sfida chiave nell'adottare un nuovo approccio, basato sull'ecosistema, alle attività umane nell'ambiente marino, ha spiegato, è rappresentata dalla nostra comprensione molto limitata della biologia degli oceani. Gli esperti forniscono consulenza scientifica ai responsabili decisionali da molti anni e anche se le analisi indicano che la maggior parte di questi consigli si è dimostrata valida, in molti casi essi non sono mai stati seguiti, con il risultato di un pressoché totale fallimento di molte politiche di gestione della pesca in Europa. "Molte persone credono che un lancio dei dadi avrebbe prodotto risultati migliori", ha suggerito il Professor Frid. Vi sono stati, però, alcuni tentativi di successo su piccola scala all'interno dell'Ue rispetto all'adozione di un approccio ecosistemico alla pesca, ha ammesso. Il Professor Frid ha citato l'esempio dei contingenti di cattura per i cicerelli. Questi pesci costituiscono la dieta base di un uccello chiamato gabbiano tridattilo nel momento in cui gli uccelli sono costretti a pescare in un ambiente molto ristretto, a causa delle necessità della loro prole. Data la difficoltà di misurare direttamente il numero di cicerelli in una particolare zona, gli esperti hanno monitorato invece il tasso di riproduzione del gabbiano tridattilo e quando le cifre hanno iniziato a scendere precipitosamente hanno posto un fermo alla cattura dei cicerelli. Quando il numero dei gabbiani tridattili ha raggiunto nuovamente i livelli normali, il divieto di pesca è stato revocato. Vi sono molte altre questioni, tuttavia, che devono ancora essere affrontate, secondo il Professor Frid, tra cui le complesse problematiche degli habitat, che rivestono un ruolo vitale negli ecosistemi marini, e la genetica dell'ambiente marino: "Abbiamo già alterato il patrimonio genetico dei pesci e dobbiamo renderci conto che non esiste una via di ritorno, una volta effettuati questi cambiamenti". Il Professor Frid ha concluso affermando che un approccio ecosistemico richiederebbe l'applicazione di una scienza marina di raggio molto più ampio di quella attuale. In particolare, ha chiesto di sostenere migliori regimi di previsione, modelli di ecosistema e simulazioni in grado di includere tra i fattori gli effetti delle attività umane, nonché una migliore comprensione della qualità dell'habitat. L'importanza delle informazioni scientifiche nel definire gli approcci alla gestione delle risorse marine è stata sottolineata dalla Dott.ssa Gabriella Bianchi, esperta del dipartimento pesca dell'organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura delle Nazioni Unite. Ha citato l'ex Primo Ministro norvegese, Harlem Brundtland, che durante la sua carica aveva affermato che "la scienza deve sostenere le nostre politiche". Come ha evidenziato la Dott.ssa Bianchi, tuttavia, è una falsa credenza il fatto che la conoscenza scientifica sia un requisito fondamentale per una gestione marina efficace. "È necessario comunque prendere decisioni, anche con una conoscenza scientifica limitata, sulla base del principio cautelativo". I risultati insoddisfacenti nella gestione delle risorse marine potrebbero essere imputati a molti fattori, diversi dall'incompletezza della conoscenza scientifica, ha affermato, citando la mancanza di trasparenza, lo scadente processo decisionale e il perseguimento di un utile politico o finanziario a breve termine. "[Eppure] abbiamo davvero bisogno di un rapporto più stretto tra obiettivi di ricerca e obiettivi di gestione o di politica, che fino a ora è mancato", ha affermato la Dott.ssa Bianchi. "Dobbiamo inquadrare la scienza e la gestione marina in un'ottica di lungo termine e garantire il finanziamento per obiettivi strategici a lungo termine". Questo imporrà di trovare il giusto equilibrio tra fonti pubbliche e private di finanziamento alla ricerca, dato che non è sempre possibile aspettarsi che siano le società commerciali ad adottare la prospettiva di lungo termine. "Dobbiamo perciò rivedere alcuni accordi istituzionali, all'interno dei ministeri per ciò che riguarda le politiche, all'interno degli istituti di ricerca per la scienza", ha aggiunto la Dott.ssa Bianchi. Un punto finale importante, secondo la Dott.ssa Bianchi, è la necessità di sensibilizzare l'opinione pubblica riguardo alla scienza che sta alla base di un approccio ecosistemico alla conservazione marina. È necessario partire dalla scuola elementare e favorire una migliore interazione tra scienziati, mezzi di comunicazione e organizzazioni non governative. Il messaggio emerso dalla sessione tematica è stato sintetizzato chiaramente dal Dott. John Joyce, del Marine Institute irlandese: "Siamo seduti su un tesoro di informazioni e risorse biologiche che non riusciamo a capire. Dobbiamo parlare al pubblico più vasto possibile per fare conoscere questa risorsa e le minacce che incombono, oppure rischiamo di uccidere la gallina dalle uova d'oro". Infolink: http://www.Eurocean2004.com