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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Ottobre 2004
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LA GERMANIA LANCIA UNA RETE PER LA RICERCA CEREBRALE  
 
 Bruxelles, 14 ottobre 2004 - La Germania ha creato una rete interdisciplinare sulla ricerca cerebrale, che nei prossimi cinque anni riceverà fondi governativi per 34 milioni di euro. La rete, nota come 'Bernstein-zentren für Computational Neuroscience' (in onore del fisiologo tedesco Julius Bernstein), farà lavorare insieme università, centri di ricerca, ospedali e aziende di Berlino, Friburgo, Göttingen e Monaco di Baviera. La ricerca della rete si concentrerà sugli aspetti neurologici dell'attività cerebrale, il processo di apprendimento, e dovrebbe permettere di capire meglio le funzioni cerebrali e, in ultima analisi, di ottenere nuove conoscenze nella prevenzione e nella cura delle malattie del sistema nervoso. Le conoscenze ottenute saranno usate per sviluppare programmi informatici e per creare efficienti strategie d'insegnamento e apprendimento. I partner della rete scambieranno informazioni, metodi di analisi, modelli computazionali e approcci teorici. La collaborazione dovrebbe anche facilitare la nascita di spin-off scientifiche e l'inserimento della neuroscienza computazionale nei piani di studio universitari. La rete viene ufficialmente lanciata oggi a Berlino, nel corso di una conferenza internazionale. Infolink: http://www.Bernstein-zentren.de  
   
   
BIO - MEDICINA: DALLA RICERCA ALL’INVESTIMENTO GIORNATA BIOTECH BSI 29 OTTOBRE 2004 AUDITORIUM BSI, LUGANO  
 
Lugano, 14 ottobre 2004 - Grazie agli enormi progressi in ambito scientifico, alle scoperte nel campo della biochimica, della biologia molecolare e della genetica, negli ultimi anni l’industria biotecnologica ha vissuto un boom senza precedenti. Le scoperte degli ultimi decenni permettono di modificare microrganismi e produrre molecole che prima non potevano essere sintetizzate con i processi chimici tradizionali. Queste tecniche, assieme ad una migliore conoscenza del funzionamento delle cellule e del sistema immunitario, hanno reso possibile la messa a punto di farmaci completamente nuovi. È interessante osservare come questi progressi scientifici abbiano avuto un riscontro anche sui mercati finanziari. Molte società sono nate dal nulla e alcune fra quelle già esistenti sono divenute dei colossi. Il legame fra progresso scientifico e performance borsistica è innegabile anche se, a volte, i tempi necessari per sviluppare i farmaci (in altre parole per “monetizzare” gli investimenti fatti) potrebbero far pensare il contrario. Come detto, da un punto di vista scientifico, ci troviamo di fronte ad un cambiamento epocale e siamo convinti che borsisticamente il settore biotecnologico continuerà ad offrire buone opportunità d’investimento. Durante la giornata “biotecnologia e finanza”, sarà possibile sentire direttamente dai dirigenti di Nicox1 e di Id Biomedical2 quali sono i progressi scientifici dei loro prodotti e quali sono le prospettive borsistiche delle loro società (Dr. Anthony Holler – Id Biomedical e Dr. Michele Garufi - Nicox). Il Prof. William Rutter, dopo una breve introduzione su Chiron (ricordiamo che ne fu il fondatore), parlerà di opportunità d’investimento attuali (piccole società, fra le quali si spera si nasconda la Chiron di domani), mentre il Prof. Antonio Lanzavecchia ci presenterà alcuni progetti dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina (Irb). Infine Raoul Paglia, responsabile del Team Biotech della Bsi, spiegherà quale è l’approccio alle biotecnologie della banca ticinese e quali sono le prospettive per l’intero settore. Programma 14.00 Benvenuto Dr. Gianni Aprile, Direttore Generale Bsi; 14.10 Chiron: a succsess story. Other present investment opportunities. Prof. William Rutter (In lingua inglese); 14.40 A biotech company: from the idea to the market. Id Biomedical: What next? Dr. Anthony Holler, Ceo Idbe (In lingua inglese); 15.10 Approccio Bsi all’investimento in biotecnologia. Prospettive per il settore. Mr. Raoul Paglia, Fund Manager; 15.40 Pausa caffè 16.00 Una società Biotech dall’idea al mercato. Nicox: prossimi sviluppi. Dr. Michele Garufi, Ceo Nicox; 16.30 Presentazione di alcuni progetti dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina di Bellinzona; Prof. Antonio Lanzavecchia, Direttore Irb; 17.00 Aperitivo È gradita l’iscrizione entro il 22 ottobre 2004 e-mail: biotech@bsi.Ch - tel. +41(0)91 809 39 15  
   
   
FILO DIRETTO CON L’OCULISTA IAPB SI AVVICINA A TE CON UN NUMERO VERDE ED UN FORUM ON-LINE  
 
Milano, 14 ottobre 2004 - Il numero verde 800 06 85 06 ed un forum on-line accessibile cliccando sul sito www.Iapb.it  sono le iniziative promosse dalla Sezione Italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (Iapb Italia) con lo scopo di sostenere la campagna di prevenzione delle malattie della vista e di promuovere la conoscenza della riabilitazione visiva degli ipovedenti. Grazie alla prevenzione si può prevenire buona parte delle malattie visive e con la riabilitazione è possibile recuperare la piena autonomia dell’individuo con un limitatissimo residuo visivo. Il servizio di linea verde, attivo dalle ore 10:00 alle ore 12:30, dal lunedì al venerdì, per un totale di 600 ore annue, offre l’opportunità di un contatto diretto con un oculista. In Italia, infatti, i non vedenti sono circa 350.000 e gli ipovedenti oltre 1.500.000, questi ultimi in allarmante aumento a causa dell’avanzamento della vita media che espone l’individuo al rischio di patologie oftalmiche fortemente invalidanti. Il numero verde garantisce la possibilità di ottenere informazioni sulle patologie oftalmiche, le possibilità terapeutiche, lo stato della ricerca scientifica... Le patologie oculari più diffuse tra gli adulti sono: degenerazione maculare correlata all’età, glaucoma, retinopatia diabetica, miopia degenerativa, retinite pigmentosa. Nei bambini: retinopatia del prematuro, cataratta congenita e patologie eredo-familiari ed infettive. In rete, la Iapb Italia esordisce con la creazione di un sito ad hoc con opportunità di accesso al forum, uno spazio virtuale di confronto e interazione con oculisti. Il carattere innovativo del sito consiste nell’agevolazione della consultazione anche da parte di persone ipovedenti, grazie alla creazione di pagine con colori e caratteri contrastanti che meglio si adattano alle esigenze di questi particolari utenti. All’interno di www.Iapb.it non mancano notizie aggiornate sulle attività della Iapb e sui servizi a disposizione, tra cui la possibilità di compilare test on-line di autodiagnosi, la consultazione on-line della rivista “Oftalmologia Sociale” e la segnalazione di link utili per informazioni sulla vista. Non meno importante è l’opportunità di ricevere assistenza nell’individuazione dei centri di cura e riabilitazione visiva pubblici più vicini a casa, tramite una coloratissima mappa interattiva dell’Italia, suddivisa per regioni. La Iapb (International Agency for the Prevention of Blindness) è un organismo non governativo riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: la Sezione italiana è stata fondata nel 1977 per iniziativa dell’Unione Italiana Ciechi e della Società Oftalmologica Italiana. Legittimata e riconosciuta dallo Stato (Legge n. 284, 28 agosto 1997), attualmente presieduta dall’avvocato Giuseppe Castronovo, da anni è attiva in Italia con numerose iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione. Tra le campagne promosse dalla Iapb si segnalano in particolare il progetto “Vediamoci Chiaro” rivolto agli studenti delle scuole materne, elementari e medie, la realizzazione di Unità Mobili Oftalmiche con le quali vengono visitate gratuitamente ogni anno più di 20.000 persone su tutto il territorio italiano e il lancio di uno spot televisivo per raggiungere una platea sempre più vasta. Nel panorama internazionale, inoltre, Iapb Italia sostiene l’iniziativa “Vision 2020: the right to sight” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la lotta alla cecità nei Paesi in via di sviluppo e collabora attivamente all’organizzazione della Giornata Mondiale della Vista, celebrata in tutto il mondo il 9 ottobre.  
   
   
SALONE NAUTICO INTERNAZIONALE: SBARCA A GENOVA IL LEASING NAUTICO DI AGRILEASING  
 
Roma, 14 ottobre 2004 - Banca Agrileasing è presente al Salone Nautico Internazionale di Genova dal 9 al 17 ottobre per presentare il suo ultimo prodotto: il leasing nautico. Una soluzione per i clienti che amano il mare che possono finanziare a tassi d'interesse vicini allo zero la barca dei loro sogni: a vela o a motore e fino a 24 metri di lunghezza. La flessibilità della formula offerta consente alla clientela di entrare in possesso di una barca nuova, già costruita oppure da costruire, e anche dell'usato di qualità. E soprattutto di poter contare su una grande convenienza economica nell'acquisto. Il risparmio è, infatti, garantito dalla nuova legge fiscale italiana che sul modello di quella francese ha reso la locazione finanziaria di un'imbarcazione più conveniente rispetto al passato. In particolare, grazie all'abbattimento forfetario dell'Iva, l'acquirente (persona fisica o impresa) può godere di un pagamento dilazionato nel tempo e di un costo finale dell'operazione uguale, o addirittura inferiore, allo stesso acquisto in contanti. Un vantaggio che a conti fatti si traduce in un autentico “finanziamento a tasso zero” ad hoc per soddisfare la passione degli yachtman e dei velisti italiani. Banca Agrileasing fornisce tutte le informazioni sul nuovo prodotto presso lo stand n° 569 collocato nel padiglione C della galleria Nord del Salone Nautico di Genova. Una gradita sorpresa è riservata a quanti stipuleranno un contratto di leasing nautico direttamente nello stand genovese: le spese di immatricolazione della barca acquistata saranno offerte e pagate integralmente da Banca Agrileasing. Con l'inserimento nel portafoglio prodotti di Banca Agrileasing del leasing nautico l'azienda del gruppo del Credito Cooperativo entra con tutte le carte in regola in un comparto che registra un autentico boom. L'obiettivo dell'azienda è quello di essere presente in un mercato di nicchia ma ad altissimo tasso di espansione, al fine di rispondere alle esigenze della clientela delle Banche di Credito Cooperativo.  
   
   
INNOVATECH SALONE TECNOLOGIE DEI SEMILAVORATI E DELLA SUBFORNITURA PER IL COMPARTO LEGNO ARREDO ERBA, LARIOFIERE 19-21 NOVEMBRE 2004  
 
 Erba, 14 ottobre 2004 – La mostra evento dedicata al settore legno arredo cambia veste. Dopo gli obiettivi raggiunti in questi anni, grazie ai quali gli operatori hanno capito la grandezza della manifestazione, si parla ora della prima grande edizione di Innovatech, in programma - al polo fieristico Lariofiere di Erba - dal 19 al 21 novembre 2004. Innovatech è una sintesi, un concentrato delle ultime innovazioni riservate al settore legno arredo che si scindono con le eccellenze tecnologiche per dare origine ad un prodotto all’altezza delle realtà economiche. A conferma della valenza dell’evento l’incremento costante dei visitatori arrivati ad oltre 7mila presenze in tre giorni di manifestazione. Un nuovo evento per creare un’interessante vetrina all’interno della quale sottolineare la valenza del distretto della Brianza a livello nazionale ed internazionale. Una nuova formula quindi per allargare gli orizzonti e promuovere insieme alla produzione più tradizionale le ultime novità della new economy abbinata alla new tecnology. Una manifestazione insomma che sembra avere tutte le carte in regola per prevedere un’affluenza forte con più di 10 mila visitatori, sostenuta anche dai 147 marchi presenti con oltre cento espositori distribuiti su 6mila metri quadrati di area. Tre interi padiglioni, per promuovere le novità della filiera e confermare la manifestazione quale punto d’eccellenza nel panorama nazionale ed internazionale. Nell’ambito dell’evento il Technè che avrà come tema rappresentativo, il basso impatto ambientale e le tecnologie "eco- compatibili". In pratica Technè rappresenterà una sorta di laboratorio interno al Salone, tramite il quale gli stessi visitatori potranno venire a conoscenza e contemporaneamente verificare l'efficienza, di tutte quelle tecnologie alternative nell'ambito della verniciatura del legno, che possono garantire l'utilizzo di prodotti vernicianti a basso impatto ambientale: prodotti liquidi all'acqua e prodotti in polvere esenti da sostanze organiche volatili. Questi elementi, insieme anche ai prodotti Uv e quelli ad alto secco, rappresentano delle alternative al classico verniciante a solvente, il quale garantisce sì un eccellente qualità di finitura, ma contemporaneamente è causa di un notevole inquinamento atmosferico e indoor (oltre ai vari problemi di sicurezza e igiene sul lavoro). Oggi, grazie al lavoro di ricerca costante dei produttori di vernice che hanno sviluppato e migliorato i prodotti all'acqua nonché in polvere. Grazie al lavoro degli impiantisti che hanno creduto in questa crescita ed hanno affinato la propria tecnologia per trattare simili tipologie di prodotti, finalmente è possibile garantire all'utilizzatore finale una produzione basata sulla qualità in primis, ma in parallelo anche sul rispetto dell'ambiente. All'interno di questo contesto, importanti aziende metteranno a disposizione la propria tecnologia, unica sul mercato. Verrà infatti installata una linea di verniciatura completa e funzionante per l'applicazione e l'essiccazione di prodotti liquidi all'acqua. Per quanto riguarda la verniciatura a polvere invece, le aziende si limiteranno ad esporre dei campioni e a informare i visitatori con dei filmati di impianti già installati e produttivi presso i propri clienti. In pratica verrà dimostrato agli operatori che grazie a queste nuove soluzioni impiantistiche ed alla qualità dei prodotti vernicianti, non esistono più le vecchie problematiche relative ai tempi di produzione ed all'effettiva qualità finale che in passato hanno sempre scoraggiato gli utilizzatori nell'avvicinarsi a queste alternative. L'obiettivo del Technè proposto è quindi quello di far conoscere una tecnologia nuova che può consentire un cambio di rotta immediato, dai prodotti a solvente classici ai nuovissimi all'acqua o in polvere. Ovviamente tutto ciò si sposa con la tendenza di mercato che vuole proporre nuove tecnologie "eco-compatibili" e a basso impatto ambientale. La manifestazione è quindi un’interessante vetrina per gli addetti ai lavori, un progetto finalizzato ad attuare un programma mirato e destinato alle piccole imprese per sviluppare il distretto industriale della Brianza. La mostra diventa quindi un laboratorio di idee e di proposte all’interno della quale vengono poste in gioco strategie aziendali intorno alle quali sviluppare dei programmi a medio e lungo termine. L’offerta è totale infatti, oltre alle migliori produzioni per la subfornitura legno - arredo anche i più innovativi processi tecnologici. La manifestazione è quindi un appuntamento imperdibile, un valido strumento per gli addetti ai lavori dove trovare le migliori collaborazioni per la produzione di mobili e imbottiti. A completare l’offerta macchine per la lavorazione del legno e dell’imbottito super tecnologiche, attrezzature e prodotti ausiliari per falegnameria e tappezzeria in genere, elettrodomestici da incasso e, ancora, legnami, pannelli, tranciati e prodotti per la verniciatura, materiali per il trattamento delle superfici e le novità dei tessuti di arredamento. Infolink: www.Lariofiere.com  
   
   
SMAU 2004: TEAMSYSTEM PRESENTA OFFICE PILOT RP UNA NUOVA SOLUZIONE INTEGRATA PER LA GESTIONE DEGLI STUDI PROFESSIONALI  
 
Pesaro, 14 ottobre 2004, - Teamsystem Spa si conferma un punto di riferimento nel software per i professionisti. A Smau 2004, la società, leader nel mercato italiano delle applicazioni gestionali, si presenta infatti con un’interessante novità: Office Pilot Rp, una soluzione integrata per il controllo di gestione e l’organizzazione dello studio. Il nuovo prodotto risponde all’esigenza di gestire in modo rapido ed efficiente ogni aspetto dell’attività degli studi professionali, dall’amministrazione interna alla gestione e organizzazione documentale, dalla fatturazione ai rapporti con la clientela. Office Pilot Rp è il risultato della profonda conoscenza delle esigenze specifiche dei professionisti e amplia una gamma di prodotti già leader assoluta in un segmento di mercato nel quale Teamsystem vanta 14000 clienti. Office Pilot Rp è articolato su tre aree funzionali: organizzazione, controllo di gestione e fatturazione. Per quanto riguarda l’area Organizzazione delle attività, Office Pilot Rp offre numerose e utili funzioni. Tutti i documenti vengono classificati e archiviati in un “raccoglitore informatico” agevolandone la successiva ricerca. I documenti possono essere direttamente convertiti in pdf, inviati via fax o via e-mail ad un singolo cliente o ad un gruppo di essi. Il programma, inoltre, è in grado di rilevare in automatico sia l’utente che il tempo impiegato abbinando queste informazioni alla pratica e al cliente cui il documento in oggetto si riferisce. Office Pilot Rp gestisce l’agenda (calendario degli appuntamenti e delle scadenze con gestione di calendari personalizzati, possibilità di fissare appuntamenti multipli per riunioni, corsi ed attività di gruppo, rubrica telefonica, promemoria) e le pratiche, guidando l’operatore nell’individuazione degli adempimenti da svolgere per conto di un determinato cliente, con l’indicazione di tutte le pratiche previste dall’adempimento stesso, dei riferimenti normativi e dalla modulistica da utilizzare. L’intestazione della pratica al cliente consente di generare uno scadenzario delle diverse pratiche. Con la funzione Controllo di Gestione di Office Pilot Rp è possibile tenere sotto controllo le diverse attività svolte per i clienti (consulenza, contabilità, dichiarazioni, servizi vari) e i relativi costi. L’archivio delle attività è alimentato attraverso registrazioni automatiche delle prestazioni giornaliere prelevate dai vari moduli (Multi / Dired / Paghe / etc.) e registrazioni manuali. Una volta messe a confronto le attività effettuate con la riclassificazione dei costi sostenuti, il sistema determina il margine operativo e il margine di contribuzione per cliente, servizio, cliente/servizio, collaboratore. Office Pilot Rp, infine, gestisce anche tutto il processo di fatturazione delle prestazioni fino all’emissione delle parcelle.  
   
   
AIUTANTI PREZIOSI ANCHE IN CODA: ULTERIORE EVOLUZIONE DELL’ADAPTIVE CRUISE CONTROL (ACC) PER IL TRAFFICO “STOP-AND-GO” PARTENZE COMPLETAMENTE AUTOMATICHE PREMESSA PER SISTEMI DI SICUREZZA PREVIDENTI  
 
Milano, 14 ottobre 2004 - Il sistema di assistenza alla guida Adaptive Cruise Control (Acc) di Bosch riconosce gli autoveicoli che precedono, determina la loro velocità e mantiene la corretta distanza di sicurezza, in funzione della velocità della propria autovettura, intervenendo automaticamente sulla gestione del motore e dei freni. Non appena nell’area di rilevazione non si trova più nessun veicolo, il sistema accelera, fino a raggiungere la velocità prestabilita. In questo modo, l’Acc riporta via via il veicolo nel flusso del traffico, permettendo non solo al guidatore di arrivare più rilassato a destinazione, ma anche aumentando la sua soglia di attenzione, in relazione a quanto avviene in tempo reale sulla strada. Bosch sta attualmente ampliando le funzioni dell’Acc: il sistema - diversamente dalle attuali generazioni - funzionerà in futuro anche con velocità di marcia inferiori ai 30 chilometri orari, fino ad arrivare all’arresto completo della vettura. Il sistema permetterà di mantenere la distanza di sicurezza dal veicolo che precede, anche se viaggia a passo d’uomo; nel traffico “Stop-and-go”, il nuovo sistema sarà in grado, per la prima volta, di rallentare autonomamente l’auto, fino all’arresto completo. Le fasi evolutive future offriranno, poi, al guidatore un’assistenza automatica anche per quanto riguarda la successiva ripartenza. In tal modo, l’Acc riduce l‘aggravio per il guidatore anche nel traffico più intenso, code comprese. Mentre la prima generazione dell’Acc, presentata nell’anno 2000, era stata progettata sostanzialmente per tragitti in autostrada e lungo le superstrade, la seconda generazione di questo sistema di assistenza dell’anno 2004 ne ha esteso l’utilizzo anche sulle strade statali. La versione attuale dell’Acc riconosce, attraverso il raddoppio dell’area di identificazione a +/- otto gradi rispetto all’asse mediano, anche le curve più strette, con un raggio fino a 250 metri circa, e rileva più velocemente eventuali veicoli che cambiano repentinamente corsia, tagliando la strada. La prima generazione dell’Acc di Bosch era già equipaggiata con la più piccola unità sensore-regolatore disponibile sul mercato. Nella seconda generazione, Bosch ha ulteriormente ridotto di due terzi il volume costruttivo. In tal modo, il sistema può essere integrato in modo ancora più semplice nella parte anteriore della vettura. Entrambe le generazioni dell’Acc sono predisposte per una fascia di velocità compresa tra 30 e 180 km/h. Il cuore del sistema è la Sensor Control Unit, che racchiude all’interno di un’unica unità sia il sensore radar sia la centralina. Il sensore radar Long-range (Lrr) funziona con una frequenza di 77 Gigahertz (lunghezza d’onda 3,8 millimetri) e la sua portata arriva fino a 200 metri. Quattro coni radar sovrapposti scandagliano l’area antistante la vettura. Attraverso l’emissione di frequenze opportunamente modulate, nonché con l’ausilio dei relativi algoritmi di analisi, il sistema determina le distanze e le velocità dei veicoli rilevati. A questo riguardo, il sistema è in grado di riconoscere e seguire contemporaneamente più veicoli all’interno dell’area di rilevazione. L’acc assicura la selezione dei veicoli rilevanti, sulla base delle informazioni relative alla percorrenza delle curve, fornite dal Programma Elettronico di Stabilità Esp. Una lente riscaldata rende il sistema pressoché esente dagli influssi legati alle condizioni meteorologiche. Accplus per l’intero campo di velocità In presenza di traffico non scorrevole, con velocità inferiori ai 30 chilometri orari, sinora l’Acc si disattivava automaticamente. Qui entra in gioco l’Accplus, di nuovo sviluppo: il sistema regola la distanza dal veicolo che precede, fino all’arresto completo, variandola in funzione della velocità. Quando il veicolo, che precede, si rimette nuovamente in moto, il guidatore ne viene informato con messaggi visivi e – a seconda delle applicazioni – anche acustici. La decisione se la vettura, dopo l’arresto, debba rimettersi in moto o meno continua, però, ad essere demandata al guidatore. Se quest’ultimo ha intenzione di viaggiare dietro al veicolo che lo precede, è sufficiente che azioni brevemente l’elemento di comando dell’Acc, posto sul volante, o che prema leggermente sull’acceleratore. In questo modo, l’Accplus lo aiuta in modo particolarmente efficace nel traffico che scorre lentamente, fino ad arrestare completamente la vettura. Il guidatore può ovviamente intervenire in qualsiasi momento nel sistema, per rallentare o accelerare direttamente la sua vettura, a seconda dei casi. Queste possibilità di intervento da parte del guidatore sono comuni a tutti i sistemi Acc, che – come tutti i sistemi di assistenza di Bosch - ha il compito di aiutare e non di “prendere il posto” del guidatore. La futura generazione dell’Accplus si distinguerà dalla versione attuale principalmente per il suo software di analisi e di calcolo ancora più performante. Un ulteriore presupposto è dato da un sistema frenante ottimizzato per quanto riguarda la silenziosità ed il comfort, in cui l’ Esp sia in grado di rallentare automaticamente e senza scosse la vettura, fino al suo arresto. La produzione di serie dell’Accplus avrà inizio nel 2006. Partenze completamente automatiche con l’Acc Full Speed Range (Fsr) L’acc Full Speed Range (Fsr) di Bosch si spinge ancora più in là nel futuro. In aggiunta ai segnali del radar Long-range, il sistema elabora le informazioni di una videocamera ed, eventualmente, anche quelle dei sensori di prossimità. Il sistema riconosce gli ostacoli ad una velocità ancora maggiore rispetto all’Accplus, in particolare, nell’area di prossimità antistante la vettura. In tal modo, l’Acc Fsr è ancor meglio adatto nel traffico “Stop-and-go”, anche sulle strade che attraversano i centri urbani. Le informazioni messe ulteriormente a disposizione attraverso il sistema video permettono anche di realizzare la partenza completamente automatica, senza alcun intervento da parte del guidatore, quando il veicolo che precede si rimette a sua volta in moto. Questa funzione, tuttavia, è destinata – per motivi di carattere giuridico - a essere limitata ad un lasso di tempo relativamente breve, fino a circa dieci secondi dopo l’arresto della vettura. Trascorso questo intervallo di tempo, il guidatore dovrà nuovamente ripartire, senza l’ausilio dell’assistente. Anche per il “Predictive Safety System”, che frena automaticamente in caso di un incidente inevitabile, l’interconnessione dei sensori radar e di quelli video costituisce un fattore assolutamente indispensabile. L’acc è destinato ad affermarsi ulteriormente sul mercato, in particolare, grazie all’ampliamento della sua dotazione funzionale ed al suo notevole contributo all’aumento della sicurezza stradale. A questo proposito, si amplierà sempre più anche la fascia dei segmenti automobilistici che ne saranno equipaggiati: dopo il debutto nel segmento di lusso, l’Acc è oggi disponibile anche sui modelli del segmento medio-superiore e farà presto il suo ingresso anche a bordo delle vetture compatte.  
   
   
AL TEATRO NUOVO DI MILANO DAL 19 AL 31 OTTOBRE 2004 LA COMPAGNIA GLAUCO MAURI – ROBERTO STURNO PRESENTA IL BUGIARDO DI CARLO GOLDONI  
 
Milano, 14 ottobre 2004 - È la prima volta, dopo 23 anni di attività, che la Compagnia affronta Goldoni. Un appuntamento a lungo meditato e al quale, dopo aver portato sulla scena tanti dei più grandi classici del lontano e recente passato, non poteva mancare: Goldoni rappresenta una delle più gloriose realtà del teatro (non solo italiano) di tutti i tempi e “Il Bugiardo” è tutt’ora una delle sue opere più amate dalle platee di tutto il mondo. Dopo il successo del “Volpone” di Ben Jonson, accolto come uno dei più riusciti spettacoli, Glauco Mauri (Pantalone) e Roberto Sturno (Lelio), in un contesto completamente diverso, daranno vita a due personaggi di popolare comicità e Goldoni, come sempre, ci parlerà con la sua sorridente ironia dell’uomo con le sue luci e le sue ombre, i suoi errori e la sua gioia di vivere. La scelta de “Il Bugiardo” ha una meditata motivazione. Oltre all’indiscusso valore teatrale, “Il Bugiardo” offre la possibilità di inventare uno spettacolo vivo e divertente e di poter illuminare il testo di una sua particolare “poetica”. Le “spiritose invenzioni” di Lelio, vissute con l’ironia a volte amara di Goldoni, aprono un colorito interrogativo sul fascino ambiguo, ma non privo di poesia, che può nascondersi nella “bugia”. In un mondo impigrito dalle consuetudini e da polverose regole, l’affascinante poesia de “Il Bugiardo” porta un bagliore di vita e di allegria che diverte, ma fa anche riflettere sulle nostre debolezze e i nostri difetti. La storia - Nell'anno ‘81 Glauco Mauri, attore e regista affermato ricercato da ogni teatro, decise di percorrere una strada propria ed autonoma. Mauri si avvia a raggiungere il traguardo dei due decenni di capocomico, al fianco di Roberto Sturno che lungo tutto questo periodo è stato il suo prezioso collaboratore sia sul palcoscenico sia negli ardui problemi dell'organizzazione; e la sua Compagnia ha definitivamente affermato una peculiare capacità di affrontare i testi sommi della storia del teatro con una propria sigla interpretativa. La scrupolosa competenza della fase propriamente drammaturgica, la raffinata elaborazione degli apparati scenici e visivi, l'intensità del segno registico dove si contemperano le esigenze dell'intelletto e dell'emozione, e soprattutto la creatività sempre nuova e ponderata della recitazione: a tutti questi valori si raccomanda il comune riconoscimento di una sostanziale eccellenza, che è il contrassegno d'onore della Compagnia e del suo artefice. Nel problematico corso del teatro di oggi, logorato dall'invecchiamento del repertorio di media qualità e dalla povertà di nove proposte, l'attenzione di Glauco Mauri per i grandi gesti del passato classico e delle epoche più recenti indica una strada maestra per la vitalità del teatro, o per la sua stessa sopravvivenza. “Il Bugiardo” Con Glauco Mauri,roberto Sturno, Regia di Glauco Mauri, Scene e costumi Alessandro Camera, Regista Assistente Stefano Messina, Luci Gianni Grasso. Personaggi: Lelio (Roberto Sturno); Pantalone (Glauco Mauri); Dottor Balanzoni (Giulio Pizzirani); Rosaura (Federica Bonani); Brighella (Daniele Griggio); Arlecchino (Leonardo Petrillo); Colombina (Chiara Andreis); Beatrice (Cristina Arnone); Ottavio (Mino Manni); Florindo (Nicola Bortolotti); Vetturino napoletano Giovane di mercante Portalettere (Natale Russo). Glauco Mauri - Nato a Pesaro. Nel 1949 entra all'Accademia d'Arte Drammatica di Roma diretta da Silvio D'amico. Tra i suoi insegnanti ci sono O. Costa, W. Capodaglio, S. Tofano, M. Pelosini. Debutta da professionista nel 1953 nel personaggio del portiere in "Macbeth" di Shakespeare per la regia di O. Costa. Grande affermazione nel ruolo di Smerdjàkov ne "I fratelli Karamazov" di Dostoèvskij nel 1954, regia di A. Barsacq con Memo Benassi, L. Brignone, G. Santuccio, Enrico Maria Salerno. Lavora con Renzo Ricci nella "Lunga giornata verso la notte" di O'neil (1957). Per alcuni anni recita con la Compagnia Proclemer - Albertazzi. Nel 1961 forma con Valeria Moriconi, Franco Enriquez, Emanuele Luzzati (in seguito anche Mario Scaccia) la " Compagnia dei quattro" che rappresenterà una forza molto significativa per il teatro italiano. Con la "Compagnia dei quattro" interpreta il personaggio di Jean nella prima rappresentazione italiana de "Il Rinoceronte" di Eugène Ionesco e mette in scena testi inediti di Beckett, Pasolini e Max Frisch e poi Marlowe-brecht, Lorca, Del Buono, Codignola ed una famosa edizione de la "Bisbetica domata" di Shakespeare portata poi in tournée in varie città europee. Ha lavorato con i maggiori registi italiani ed è stato protagonista nei più grandi Teatri Stabili italiani: Stabile di Milano, Stabile di Torino, Stabile di Genova, Stabile del Friuli Venezia Giulia. Diretto da Luca Ronconi, è stato protagonista nell'Orestea di Eschilo al Bitef di Belgrado, alla Sorbona di Parigi e alla Biennale di Venezia. Ha interpretato 24 ruoli shakespiriani (Shylock, Prospero, Malvoglio, Macbeth, Re Lear, Riccardo Ii, Riccardo Iii, Tito Andronico, Bottom etc.). Nel 1974 scrive, dirige ed interpreta "Beethoven" da "I quaderni di conversazione" di Ludwig Van Beethoven. Con Roberto Sturno nel 1981 fonda la Compagnia Glauco Mauri con la quale propone un repertorio di autori classici come Sofocle, Shakespeare, Moliere, Goethe, Cecov, Pirandello, Brecht ed autori contemporanei come Beckett, Muller, Mamet. Sue le regie di: "Edipo Re", "Edipo A Colono", "Filottete" di Sofocle, "Philoktet" di Muller, "Re Lear" e " Sogno Di Una Notte Di Mezza Estate" di Shakespeare, "Faust" (I e Ii parte) di Goethe, "Don Giovanni" di Moliere, "Dal Silenzio Al Silenzio" spettacolo di atti unici di Samuel Beckett, "Il Canto Dell'usignolo" collage shakespiriano. Dal 1952 ha sempre partecipato a tutte le stagioni teatrali recitando più volte in spettacoli classici al Teatro Greco di Siracusa, al Teatro Romano di Siracusa, al Teatro Romano di Verona e poi ai Festival di Spoleto, Benevento e Asti. In ambito cinematografico ha interpretato cinque films tra i quali "La Cina è vicina" di M.bellocchio. In televisione sono da ricordare "I Buddenbrook" di T.mann e "I Demoni" di Dostoevskij. Nel 1983 è Ivan in "Ivan il terribile" di Prokof'ev diretto da Jurij Ahronovitch nella piazza del Campidoglio a Roma. Nel 1991 firma la regia del "Riccardo Ii" di Shakespeare e nel 1993 quella de "L'idiota" di Dostoevskij entrambi con il Teatro Stabile del Friuli - Venezia Giulia e la sua Compagnia: il protagonista è Roberto Sturno. Nel febbraio 1994 partecipa con Roberto Sturno e il pianista Michele Campanella ad una serata di melologhi al Teatro alla Scala di Milano. Nel Maggio 1994 cura la regia dello spettacolo " Egmont" di Goethe con musiche di Ludwig van Beethoven. Nello stesso anno è Martino Lori in "Tutto Per Bene" di Luigi Pirandello con la regia di Guido De Monticelli. Lo spettacolo raggiunge 314 repliche toccando 93 città italiane e, dopo la ripresa dello spettacolo "Beethoven", è regista ed interprete di "Edipo" (Edipo Re - Edipo A Colono) di Sofocle. Lo spettacolo realizza 304 repliche. Nel 1996 inaugura la stagione lirica del Teatro Comunale di Treviso come regista del "Macbeth" di Giuseppe Verdi con la direzione di Donato Renzetti. Nel 1997 mette in scena "La Tempesta" di W.shakespeare che replica più di 200 spettacoli nei maggiori teatri italiani. Nella stagione 1997/1998 interpreta "Enrico Iv" di Pirandello diretto da Maurizio Scaparro ed è ancora regista del "Macbeth" di Verdi con la direzione di Gustav Khunn al Teatro San Carlo di Napoli. Tre spettacoli della Compagnia Glauco Mauri hanno avuto il riconoscimento del Biglietto d'Oro assegnato dall'Agis allo spettacolo di prosa più visto dell'anno. Significativi i tre titoli: "Re Lear" di Shakespeare (1985) – "Faust" prima parte e seconda parte di Goethe (1987) – "Edipo Re" e "Edipo a Colono" di Sofocle (1996). Nella stagione 1998/1999 è regista dello spettacolo "Il Rinoceronte" di Eugène Ionesco nel quale interpreta il ruolo di Jean mentre il protagonista Bérenger è Roberto Sturno. Nel 1999, dopo quindici anni, affronta per la seconda volta da regista e protagonista "Re Lear" di W. Shakespeare. Nel 2000 allestisce “Variazioni Enigmatiche” un testo contemporaneo in lingua francese di E. E. Schmitt, di cui cura la traduzione, la regia e l’interpretazione principale. Nel 2002 traduce e adatta alle scene il “Volpone” di Ben Jonson. E’ regista e interprete di Volpone nello spettacolo. Roberto Sturno - Nato a Roma, da oltre 20 anni lavora ininterrottamente in teatro. Si è formato da autodidatta. Ha iniziato ricoprendo vari ruoli tecnici prima di intraprendere la professione di attore.Ha lavorato con vari registi da Benno Besson a Franco Enriquez e Alessandro Fersen e poi Luca Ronconi, Aldo Trionfo, Egisto Marcucci, Mauro Bolognini, Guido De Monticelli, Franco Però, Marco Sciaccaluga e Nanni Garella . Nel 1981 fonda con Glauco Mauri la compagnia omonima con cui prosegue la sua attività ricoprendo ruoli sempre più impegnativi ( Fool nel "Re Lear", Mefistofele-faust nel "Faust", Puck nel "Sogno di una notte di mezza estate", Sganarello nel "Don Giovanni", alcuni tipici personaggi beckettiani) in un vasto repertorio che comprende Sofocle, Shakespeare, Moliere, Cechov, Brecht, Muller, Mamet, Beckett. Nella stagione 1991/92 è stato protagonista del "Riccardo Ii" di William Shakespeare, per la regia di Glauco Mauri, con il Teatro Stabile del Friuli-venezia. Nell'ambito di questa collaborazione nella stagione 1992/1993 è stato il protagonista di "Anatol" di Arthur Schnitzler, regia di Nanni Garella e, sempre nella stagione 1992/1993, interpreta il Principe Myskin ne "L'idiota " di Dostoevskij, regia di Glauco Mauri. Nel febbraio del 1993 partecipa insieme a Glauco Mauri e al pianista Michele Campanella ad una serata di melologhi al Teatro della Scala e subito dopo è protagonista in "Egmont" di Goethe sulle musiche di Ludwing van Beethoven. Nella stagione 1994/95 interpreta Edipo re e Polinice , accanto a Glauco Mauri nello spettacolo "Edipo (Edipo Re - Edipo A Colono)" di Sofocle per la regia di Glauco Mauri. Lo spettacolo ha un grande successo e viene portato in tournée in Italia nelle due stagioni successive sino a dicembre del 1996 per più di trecento repliche. Nel 1997 è Calibano ne "La Tempesta" di W.shakespeare, regista Glauco Mauri. Un ruolo che aveva già interpretato nell’edizione estiva dello spettacolo del 1995 al Teatro Romano di Verona. Quest’ultima edizione replica più duecento volte per due stagioni consecutive 1996/1997 e 1997/1998. Nella seconda parte della stagione 1997/98 interpreta di Osvald nello spettacolo "Spettri" di H.ibsen con la compagnia del Teatro Stabile Eliseo di Roma dove Rossella Falk è la Signora Halving e Fanco Graziosi il pastore Manders. Spettri resta in cartellone al Piccolo Eliseo per tre mesi. Nella stagione 1998/1999 è protagonista nel Rinoceronte di Ionesco interpretando il ruolo di Berenger. La regia è di Glauco Mauri che interpreta anche il ruolo di Jean. Nel 1999 per la seconda volta dopo quindici anni è il Matto nel Re lear di Shakespeare, regia di Glauco Mauri. Nel 2000 è interprete principale insieme a Glauco Mauri di “Variazioni Enigmatiche” di E. E. Schmitt. Lo spettacolo è ripreso dalla Rai con la regia di Roberto Capanna e mandato in onda nel programma Palcoscenico di Rai 2 nell’ottobre del 2002. Nel 2002 interpreta Mosca nello spettacolo “Volpone” con la regia di Glauco Mauri. Nel 2003 interpreta Lelio nello spettacolo "Il Bugiardo" di Carlo Goldoni, con la regia di Glauco Mauri.  
   
   
LA VOLONTA’ DI APRIRE GLI OCCHI MOSTRA FOTOGRAFICA DI STEFANO DE LUIGI PER CBM ITALIA 14 OTTOBRE 2004 – V GIORNATA MONDIALE DELLA VISTA  
 
Milano, 14 ottobre 2004 - In un contesto mondiale fortemente globalizzato, è urgente affrontare con capacità progettuale e concretezza la lotta alle cause delle malattie e delle disabilità, in particolare quelle evitabili, allo scopo di rispondere ai bisogni di intere popolazioni che vivono nelle aree più povere del mondo. Stefano De Luigi espone nella mostra “La volontà di aprire gli occhi” le immagini raccolte durante un viaggio in Nigeria e Liberia, dove ha visitato i progetti di Cbm Italia. Cbm - Missioni Cristiane per i Ciechi nel Mondo è un’organizzazione non profit internazionale e interconfessionale che si prefigge di attuare programmi e progetti di prevenzione e cura della cecità e di altre forme di handicap fisico e mentale nei Paesi in via di sviluppo. L’inaugurazione della mostra, allestita presso la Libreria Egea di Via Bocconi 8, avverrà per mano di Manuela di Centa, giovedì 14 ottobre 2004 alle ore 12.00, ingresso libero. La mostra avrà luogo dal 14 al 22 ottobre 2004 negli orari di apertura della libreria stessa (Lun. – Ven. 8.30/19.30, Sab. 10.00/19.00). Questa mostra si inserisce quale evento conclusivo del seminario intitolato “Lotta alla cecità evitabile nei Paesi in via di sviluppo”, promosso in occasione della Giornata Mondiale della Vista. L’incontro-dibattito, organizzato da Cbm Italia con Coop & Np Master della Sda, in collaborazione con Sodalitas e Salmoiraghi & Viganò e col patrocinio del Comune di Milano e dell’Unicef, vuole offrire un contributo mirato non solo alla formazione dei dirigenti del non profit, ma anche alla sensibilizzazione e documentazione del progetto “Vision 2020 - The Right to Sight”, lanciato dall’Oms per eliminare le forme di cecità curabile entro il 2020.  
   
   
VINCENZO SCAMOZZI 1548 – 1616 ARCHITETTURA È SCIENZA  
 
Sondrio, 14 ottobre 2004 - Vincenzo Scamozzi 1548 – 1616. Architettura è scienza è la nuova mostra promossa dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese a Sondrio, che inaugura il 14 ottobre in due sedi: nelle sale della Galleria Credito Valtellinese e del Museo Valtellinese di Storia e Arte. La mostra curata da Franco Barbieri e da Guido Beltramini documenta l’attività dello straordinario architetto, attivo nel tardo Cinquecento e nel primo Seicento, fra il Rinascimento e il secolo delle scienze. Di famiglia valtellinese allievo di Andrea Palladio -ma anche prosecutore dei suoi progetti, Vincenzo Scamozzi anticipa una serie di tematiche in seguito proprie al Barocco. La prima sezione della rassegna presenta una serie di tavole grafiche, disegni e schizzi dei progetti architettonici realizzati da Vincenzo Scamozzi. Tutte le tavole sono riprodotte a stampa digitale, in quadricromia. Nel percorso espositivo si ammirano diversi progetti tra cui quello del Teatro all’Antica di Sabbioneta –uno dei principali Teatri Provvisori dell’epoca rinascimentale- eseguito nel 1588 per Vespasiano Gonzaga; il disegno della quinta meridionale di piazza San Marco a Venezia con le famose Procuratie Nuove risalenti al 1587; la prospettiva scenica del Teatro Olimpico del Palladio a Vicenza. La seconda sezione è dedicata alle fotografie originali, realizzate negli anni recenti da Vàclav Sedy, degli edifici e delle opere realizzate a suo tempo dall’architetto: palazzi, ville, chiese, teatri, musei. La terza sezione propone due modelli in scala –uno spaccato e un tondo-, posizionati al centro delle sale espositive, di un edificio celebre progettato da Scamozzi: la cinquecentesca villa Rocca Pisana sui colli di Vicenza, definita "la più bella casa del mondo". In mostra le grandi riproduzioni digitali dei progetti (m.6x3) rivestono interamente le pareti e creano un orizzonte visivo di sfondo che offre al visitatore la sensazione di viaggiare all’interno del “taccuino” dei disegni di Scamozzi. L'attività di Vincenzo Scamozzi non rimane legata all’Italia, poiché l’architetto compie numerosi viaggi in Europa, in Francia e in Germania, in Austria e in Ungheria, da "cittadino del mondo" come egli stesso si definisce: crea numerosi progetti all’estero come il Duomo e il Palazzo Arcivescovile di Salisburgo. Dopo la sua morte il suo influsso sull'architettura si avverte soprattutto nel nord Europa. Accompagna la mostra un raro e pregiatissimo “Taccuino di viaggio da Parigi a Venezia” stampato dalla Fondazione Credito Valtellinese, con gli schizzi che l’architetto eseguì durante il ritorno da un viaggio di studio in Francia, compiuto "al fine di osservare le maniere e forme del fabricare di que’ Regni, comprenderne le strutture, le tipologie di pianta e composizione delle facciate”.  
   
   
A REGGIO EMILIA, TEATRO ARIOSTO L’INCONTRO "DIALOGO SULLA GUERRA" UNA RIFLESSIONE A DUE VOCI TRA ENZO BIANCHI E JAMES NACHTWEY  
 
Reggio Emilia, 14 ottobre 2004 - Domenica 17 ottobre, alle ore 18.00, al Teatro Ariosto di Reggio Emilia (via Allegri), si terrà un incontro tra Enzo Bianchi e James Nachtwey, dal titolo “Dialogo sulla guerra”. Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose, e James Nachtwey, uno dei più coraggiosi fotografi di guerra del nostro tempo, svilupperanno una riflessione a due voci sulla guerra, sia vissuta in prima persona nei suoi teatri di svolgimento - Nachtwey è stato gravemente ferito a Baghdad nel dicembre 2003 - o partecipata, condivisa da lontano, attraverso un costante interrogarsi sulle sofferenze e sulle miserie umane - Enzo Bianchi ha prodotto una delle riflessioni più alte sulla condizione spirituale e materiale dell'uomo contemporaneo. L’iniziativa rientra nell’ambito della mostra, James Nachtwey, fotografo di guerra, aperta in Palazzo Magnani di Reggio Emilia, dal 17 ottobre 2004 al 16 gennaio 2005 - orari: 9.30 - 13.00 / 15.00 - 19.00; chiuso il lunedì - promossa dalla Provincia di Reggio Emilia, con il contributo di Fondazione Manodori, Ccpl e Bipop-carire di Reggio Emilia. L’esposizione documenta in oltre 160 immagini il percorso di uno dei più appassionanti maestri della fotografia moderna. Nato a Syracuse (New York) nel 1948 e cresciuto nel Massachussetts, James Nacthwey è profondamente segnato, nella sua scelta di diventare fotografo, dalle immagini della guerra nel Vietnam e del movimento per i Diritti Civili. Autodidatta, comincia a lavorare nel 1976 come fotografo per i quotidiani nel New Mexico; dal 1980 è a New York dove inizia la sua carriera di fotografo freelance per le riviste. Il suo primo compito all'estero è, nel 1981, in Irlanda, durante lo sciopero della fame di alcuni militanti dell'Ira (Irish Republican Army). Da allora Nachtwey ha dedicato la sua vita e la sua attività a documentare guerre, conflitti sociali, con immagini che sfidano la nostra indifferenza e passività, sia per la loro intrinseca bellezza, che per la loro manifesta attenzione alle persone. "Io voglio registrare la storia attraverso il destino di individui. Io non voglio mostrare la guerra in generale, né la storia con la 's' maiuscola, ma piuttosto la tragedia di un singolo uomo, di una famiglia", sottolinea Nachtwey. Altrettanto evidente è la tensione morale con cui Nachtwey s'immerge dentro la guerra, la fame, l'annientamento degli esseri umani: "Vorrei che il mio lavoro potesse appartenere alla storia visiva del nostro tempo per radicarsi nelle nostre memoria e coscienza collettive. Sono stato un testimone e queste fotografie sono la mia testimonianza. Ho dato conto della condizione delle donne e degli uomini che hanno perduto tutto, le loro case, le loro famiglie, le loro braccia e le loro gambe, la loro ragione. E al di là e nonostante tutte queste sofferenze ciascun sopravvissuto possiede ancora l'irriducibile dignità che è propria di ogni essere umano”.  
   
   
MILANO DEI GRANDI IDEALI VINCENZA CERATI RIVOLTA, ‘L’AMICA SORRIDENTE’ CHE PORTÒ LA BUONA MUSICA TRA I SOFFERENTI E I POVERI  
 
Milano 12 ottobre 2004 - Erano gli Anni Venti quando Vincenza Cerati Rivolta, quindicenne, nipote del filosofo e pedagogista Saverio De Dominicis e orfana del giornalista Mario Cerati, con geniale intuito didattico e autentico spirito filantropico insegnando musica si prodigava per l’educazione e il recupero dei giovani. Poi negli Anni Cinquanta fondò il “Giardino Musicale” per recare con la musica sollievo e sostegno ad ammalati e sofferenti. Per lei, trascinati dal suo entusiasmo, si mobilitarono artisti come il direttore d’orchestra di fama internazionale Gianfranco Rivoli, i pianisti Carlo Vidusso e Alberto Soresina, il chitarrista Aldo Minella, il baritono Giuseppe Zecchillo, il violinista Luigi Gamberoni, il falutista Bruno Martinotti, la danzatrice classica Elisa Bertolla, il soprano Emma Tegani e Fernanda Ciani. E folle di giovani. Come quando al Collegio Borromeo di Pavia fu portata in trionfo da un gruppo di studenti. A quasi quattro anni dalla morte, un libro dal titolo “L’amica sorridente – Attualità di Vincenza Cerati Rivolta” (Sugarco Edizioni €14,00) racconta e testimonia il valore esemplare di questa donna che per oltre settant’anni (si è spenta a 95, il 15 dicembre 2000) senza finanziamenti né pubblici né privati né quote associative, ha portato la più misteriosa delle arti “nelle scuole, nelle parrocchie, negli ospedali, negli orfanotrofi, nei pensionati, nelle periferie metropolitane e nelle borgate di campagna”, come ricorda nella presentazione del libro Giorgio Rumi. Il volume offre documenti d’epoca e testimonianze qualificate, di giornalisti come Aldo De Martino e Franco Manzoni, intellettuali come Fabio Trazza e musicisti come Maria Cecilia Farina, protagonisti della cultura milanese come mons. Angelo Majo. E si conclude con un breve delicato ritratto della mitica insegnante e musicista vista dal figlio, il noto avvocato e professore Giancarlo Rivolta, a sua volta scrittore di preziosi testi letterari. Destinato a raffinate biblioteche di umanisti e amanti della musica, per i valori di cui ci rende partecipi, il libro sarebbe in realtà un testo da far conoscere ai tanti che oggi soffrono la mancanza di ideali. L’occasione è data da un evento organizzato dal Rotary Milano San Siro al Circolo della Stampa il 26 ottobre alle 17,30. Condotto da Aldo De Martino, uno dei padri del giornalismo televisivo italiano, scrittore e poeta, vedrà la partecipazione di personaggi della cultura come il Direttore del Conservatorio Giuseppe Verdi M° Leonardo Maschera, con un siparietto musicale di Maria Manara. Una parentesi di raffinata riflessione su una certa realtà lombarda intessuta di valori quali cultura e generosità, onestà e serietà, dignità e umiltà, che oggi sono in molti a rimpiangere. L’invito è per tutti. Riflessioni d’autore con sipario musicale a Milano, 26 ottobre, Circolo della Stampa Salone d’Onore- C.so Venezia, 16 – ore 17,30 - Metro San Babila- Milano.  
   
   
DOMENICA A MODENA IL FAI CELEBRA I FASTI STORICI DEL TEATRO STORCHI RUBBOLI SORAGNI RONCHETTI: C'ERA UNA VOLTA LO "STORCHI"  
 
Modena, 14 ottobre 2004 - Domenica 17 ottobre, alle ore 17, all'auditorium San Carlo di Modena, in via San Carlo, tre giornalisti modenesi racconteranno la storia del più importante politeama emiliano: il Teatro Storchi. L'iniziativa è del Fai italiano e l'hanno organizzata per Modena l'architetto Tiziana Macchiavelli Rangoni e la dottoressa Rosalba Caffo Dallari le quali hanno affidato la ricostruzione di questa memoria ai tre giornalisti modenesi, loro amici dai tempi del leggendario Liceo Muratori di via dei Servi, ma da oltre 30 anni attivi a Milano senza aver rinunciato alle radici geminiane. La scelta ha così coinvolto tre narratori che hanno due importanti esperienze in comune: tutti e tre, ai tempi dell'Università, hanno recitato sulle scene dello Storchi in commedie musicali di cui erano autori, e tutti e tre si sono poi ritrovati nella redazione milanese di "Tv Sorrisi e Canzoni". Si tratta di Daniele Rubboli, che vive ancora il teatro in prima persona come organizzatore, autore, presentatore e regista di spettacoli <­classici>; di Pierluigi Ronchetti ex direttore di "Sorrisi e canzoni" oggi autore di testi per la tv e per il teatro; e di Daniele Soragni che invece è rimasto fedele a "Sorrisi e canzoni" di cui è inviato. Rubboli, come ex cronista della storica "Gazzetta dell'Emilia" e della "Gazzetta di Modena" ai tempi mitici della redazione di piazza Mazzini, è stato per anni anche recensore degli avanspettacoli che hanno visto chiudersi, con molta tristezza, una storia dello Storchi che per programmazione di grande prosa, opera lirica, operetta, rivista, circo, cinema e spettacoli di ogni genere, non ha paragoni nelle sale regionali ancora aperte. E in quegli anni ereditò da un vecchio cronista modenese, Walter Velletri, una immensa storia cronologica dello Storchi, giorno per giorno, spettacolo per spettacolo, da quando si alzò il primo sipario nel 1889 con il melodramma giocoso "Le donne curiose" del parmense Emilio Usiglio che ne dirigeva l'esecuzione. "Sono circa 1.400 cartelle dattiloscritte - ha detto Rubboli - che permettono di dare la stura a un incredibile vaso di Pandora perchè allo Storchi di Modena hanno rappresentato tutto, semplicemente tutto e su quelle scene sono passati tutti assolutamente tutti da Zacconi a Govi, da Chiari a Manfredi, da Gea della Garisenda alla Magnani, da Mario Latilla, padre del più noto Gino, al napoletano Pasquariello, da Petrolini al nostro olimpionico Braglia, da Lina Pagliughi a Mafalda Favero. Hanno fatto spettacoli con vere e proprie corride e con gli orsi bianchi, hanno organizzato incontri di boxe e di lotta, ed hanno imperversato illusionisti, maghi, medium di ogni genere, assieme alle compagnie dialettali di tutta Italia". Così sarà Rubboli a dipanare questa storia inserendovi proiezioni di antiche glorie e manifesti, ma anche facendo ascoltare autentici miracoli degli archivi della registrazione che gli consentiranno di far cantare e parlare quelle antiche pietre. Quando poi, raggiunti gli Anni Sessanta, si ricorderanno le imprese vissute in presa diretta con le commedie musicali sponsorizzate da Giorgio Fini "Quattro moschettieri e uno zampone" scritta da Daniele Rubboli con suo padre Leo, e "Far Far West West" scritta da Pierluigi Ronchetti ed Ermanno Mammarella, con Daniele Soragni attore assieme a Berto Gavioli oggi direttore del teatro Michelangelo, allora ci saranno personali ricordi dei tre giornalisti che <­minacciano> anche di esibirsi in quelli che allora furono i "pezzi forti" del loro repertorio. Tutto questo con brevissimi spot su quello che contemporaneamente accadeva a Modena nei primi 80 anni di vita dello Storchi. " Morto l'avanspettacolo ci furono stagioni di film scosciati - ha dichiarato Rubboli - che non vale la pena ricordare. Poi il teatro chiuse e solo dopo alcuni anni venne restaurato a spese del Comune di Modena che ne ha iniziato un'altra autorevolissima storia moderna, ma quella è ancora troppo giovane per essere raccontata".  
   
   
QUALE SPORT, OGGI? SPORT E REGIONE: UNA COLLABORAZIONE DA ATTIVARE. IL CSI ORGANIZZA A TABIANO TERME (PR), DAL 22 AL 24 OTTOBRE, UN CONVEGNO DESTINATO AI DIRIGENTI SPORTIVI  
 
Milano, 14 ottobre 2004 - Lo sport italiano ha la sua grande risorsa nelle oltre 80mila società sportive “non profit” diffuse su tutto il territorio nazionale. Il ruolo sociale dello sport si gioca interamente sulla loro capacità propositiva e organizzativa. In particolare, la società sportiva diventa fondamentale per proporre un’attività di alto profilo educativo. Formare i giovani con lo sport, infatti, è possibile solo all’interno di una società sportiva capace di essere “comunità educante”, scuola di promozione umana, di partecipazione, di democrazia, di accoglienza, di apertura al “mondo”. La proposta di uno sport educativo piuttosto che commerciale è però particolarmente “costosa”: sul piano delle risorse umane, delle capacità progettuali, dello stesso impegno gestionale. Né si può tacere che finora, nelle politiche pubbliche di promozione dello sport, sono ben pochi gli incentivi alla nascita e allo sviluppo di Società sportive che svolgono un servizio sociale sul fronte educativo. Questi problemi investono, oggi in particolare, le istituzioni locali, alle quali è demandato, dal legislatore, il compito di dettare lo sviluppo sportivo del territorio. Riflettere su questo tema e proporre soluzioni è un modo importante di lavorare a favore delle giovani generazioni. Per questo, il Csi (Centro Sportivo Italiano), ha organizzato a Tabiano Terme (Pr) dal 22 al 24 ottobre, un importante convegno, allo scopo di migliorare il rapporto dei suoi dirigenti sportivi con le istituzioni locali. Programma Convegno - Venerdì 22 ottobre 2004: - ore 21.00 Presentazione della “Tre Giorni”. Sabato 23 ottobre 2004: - ore 10.30 Tavola Rotonda “Come aiutare in modo concreto le società sportive dilettantistiche:il ruolo della Regione”. Coordina: Pier Paolo Cattozzi - ore 13.00 Pranzo - ore 16.00 Assemblea Plenaria Dirigenti Csi. Approfondimenti: gestione impianti, tutela sanitaria, formazione dirigenti. Coordina il dibattito: Lorenzo Dallari ore 17.30 Buffet ore 18.30 Chiusura Lavori ore 19.30 Cena. Domenica 24 ottobre 2004: ore 8.30 S. Messa; ore 9.30 “Il Rispetto delle Regole...”; ore 11.00 Buffet; ore 12.30 Chiusura Convegno; ore 13.00 Pranzo. Il Convegno avrà luogo presso l’Hotel Astro via Castello, 2 – Tabiano Terme (Pr).  
   
   
LA FIS DICE OK IN VAL DI FIEMME PER LE 6 COPPE DEL MONDO DI DICEMBRE  
 
Trento, 14 ottobre 2004 - Il comitato organizzatore "Nordic Ski Fiemme", archiviata con successo la tappa del Fis Summer Grand Prix di salto dello scorso settembre, è già al lavoro da tempo per allestire le sei gare di Coppa del Mondo che nel prossimo dicembre animeranno il "Classical Resort" in Val di Fiemme. Nel week-end dell’11 e 12 dicembre 2004 sono previste al Centro del Fondo di Lago di Tesero e allo Stadio del Salto di Predazzo due appuntamenti con la combinata nordica, una spettacolare Mass Start con 10 chilometri di fondo e salti dall’impegnativo trampolino Hs 134, e quindi una gara sprint sulla distanza dei 7,5 chilometri e nuovamente salti dal trampolino Hs 134. Nelle stesse giornate lo staff del fondo darà vita a quattro attese gare di Coppa del Mondo, una double pursuit maschile (15+15 km), una femminile (7,5+7,5) e quindi le due prestigiose gare di staffetta maschile e femminile. La Fis nel frattempo ha già indicato anche le gare di Coppa del Mondo assegnate al "Classical Resort" della Val di Fiemme per la stagione 2005-2006, ovvero una 15 km maschile e una 10 km femminile in tecnica libera e due gare team sprint per maschi e femmine, mentre per la combinata nordica ci saranno ancora due appuntamenti. Le nuove date del Classical Resort 2006 sono state fissate per il 14 e 15 gennaio. Oggi in Val di Fiemme si è tenuto il sopralluogo dei tecnici Fis e di Media Partners, la società che gestisce i diritti televisivi della Coppa del Mondo, per esaminare il lavoro svolto in vista degli eventi di dicembre, e soprattutto per le verifiche da parte del regista per la diretta televisiva. Dopo il probante collaudo dei Campionati Mondiali 2003, piste da fondo e trampolini del salto sono stati oggetto solo di piccole migliorie e non poteva essere altrimenti, visti i complimenti ricevuti da parte dei tecnici di tutto il mondo. Tuttavia il comitato organizzatore ha migliorato le strutture collaterali e dotato gli impianti di ulteriori mezzi per la produzione della neve programmata. Il "race director" della Coppa del Mondo di combinata nordica Ulrich Wehling si è nuovamente complimentato con il comitato fiemmese. I programmi sono stati rispettati, ora si attende solo la neve. Infolink: www.Valdifiemme2003.com