Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDì

Pagina1  Pagina2  Pagina3  Pagina4  Pagina5  Web Prodotti e Novità  Pagina7-PolEst 
Notiziario Marketpress di Martedì 30 Novembre 2004
Pagina4
LA FONDAZIONE TEDESCA PER LA RICERCA CREA SETTE NUOVI CENTRI DI RICERCA COLLABORATIVA  
 
 Bruxelles, 30 novembre 2004 - La Dfg (la fondazione tedesca per la ricerca) ha annunciato la prossima creazione di sette centri di ricerca collaborativa che studieranno, tra l'altro, il modo in cui il mondo antico influenza la società odierna e tenteranno di formulare una teoria unificata su spazio, tempo e materia. I nuovi centri di ricerca, che verranno creati il 1° gennaio 2005, porteranno a 270 il numero complessivo dei centri di ricerca collaborativa finanziati dalla Dfg in 57 università, con un investimento complessivo di 370 milioni di euro. Uno dei centri si chiamerà 'trasformazioni del mondo antico', e analizzerà il ruolo svolto dagli antichi nel plasmare le identità culturali contemporanee e il contributo dell'antichità alla nascita delle società intellettuali, artistiche e letterarie in Europa. Il centro di ricerca collaborativa sul 'rischio economico' userà metodi empirici, sperimentali e teorici per cercare di capire quali sono i maggiori rischi economici, come possono essere misurati e valutati con accuratezza, e come singoli e aziende possono tentare di gestirli. Altri centri si occuperanno di biologia e medicina, espressione e conservazione del genoma, trattamento delle informazioni nelle piante, approcci cellulari alla soppressione di reazioni immunitarie indesiderate. Ma quello forse più ambizioso è il centro 'spazio-tempo-materia: studi analitici e geometrici', nel quale matematici e fisici teorici tenteranno di trovare quello che da molti loro pari viene ancora oggi considerato il santo graal: delineare una teoria unificata che colleghi la teoria della relatività generale di Einstein con i principi della meccanica quantistica. Infolink: http://www.Dfg.de/sfb/en/  
   
   
SORIN JANUS – UN MILIONE € LE VENDITE NEL PRIMO MESE DI LANCIO  
 
 Milano, 30 novembre 2004 - Sorin, il più grande gruppo europeo nel settore delle tecnologie medicali per la cura e il trattamento delle patologie cardiache, rende noto che Janus, l’innovativo stent1 a rilascio di farmaco, ha superato il primo milione di euro di vendite in Europa ad un mese dall’ottenimento del marchio Ce e dal lancio commerciale. “Siamo molto soddisfatti di questo risultato, che dimostra quanto la comunità medica riconosca ed apprezzi l’unicità della nostra tecnologia. Janus è infatti l’unico stent a rilascio di farmaco che combina i benefici del Carbofilm, lo speciale rivestimento di carbonio pirolitico prodotto da Sorin, altamente biocompatibile e dalla comprovata efficacia nella riduzione del rischio di trombosi, con un sistema brevettato di rilascio del farmaco. Siamo fiduciosi che la penetrazione di Janus aumenterà ulteriormente nei prossimi mesi”, dichiara Drago Cerchiari, Amministratore Delegato di Sorin.
1Lo stent è una sottile “impalcatura” metallica che, introdotta con un catetere a palloncino nel vaso sanguigno, mantiene l’arteria aperta consentendo di ripristinare il flusso del sangue.
 
   
   
CURE PALLIATIVE, AREZZO PRESENTA IL PROGETTO SCUDO  
 
 Firenze, 30 novembre 2004 - Il prossimo 4 dicembre sarà ufficialmente presentato alla stampa e alla cittadinanza di Arezzo il Progetto Scudo, un nuovo modello di servizio di cure palliative realizzato dalla Asl 8 con il finanziamento del Calcit, Comitato Autonomo Lotta Contro i Tumori. La cerimonia si svolgerà dalle 9,30 alle 12,30 alla Borsa Merci (Piazza Risorgimento). Saranno presenti l’assessore regionale alla Sanità Enrico Rossi, il direttore dell’Istituto Tumori Toscano Gianni Amunni e le massime autorità di Arezzo: il prefetto Anna Maria Sorgi, il sindaco Luigi Lucherini, il vescovo Gualtiero Bassetti, il presidente della provincia Vincenzo Seccherelli. Presenti anche i tre protagonisti principali dell’iniziativa: il direttore generale della Usl 8 di Arezzo Luciano Fabbri, il presidente del Calcit Gianfranco Barulli e Marcello Roggi, presidente della cooperativa Work 2000 cui fanno capo gli operatori e l’organizzazione logistica del progetto Scudo.  
   
   
1° DICEMBRE 2004 UNA RISPOSTA AL MINISTRO SIRCHIA  
 
Torino, 30 novembre 2004 - Filippo Manassero, presidente della Lila Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids, risponde alle affermazioni del ministro Sirchia. Sono perlomeno sconcertato dal panorama offerto ieri dal ministro Sirchia sulla situazione italiana e vorrei far presente al ministro che: a livello internazionale si sono presi impegni che non vogliono essere oggi mantenuti: i 100 milioni di euro al Fondo Globale sono stati promessi ufficialmente durante il G8 e oggi si “chiede una proroga” sapendo bene che il Governo non farà che rimandare all’infinito questa spesa perché avrà sempre delle “altre priorità”. Se l’Italia non pagherà, il Fondo Globale rimarrà bloccato e milioni di persone continueranno a morire: come si può affermare che “non siamo degli sprovveduti”? a livello nazionale l’Italia nel 2003 ha fatto registrare all’interno dell’Unione Europea il triste primato, subito dopo la Francia, del maggior numero di nuovi contagi: 4.000 persone che l’anno scorso si sono scoperte Hiv+. È vero, il ministro afferma che “l’Italia non è ultima”, in effetti è penultima! Vogliamo poi parlare delle politiche istituzionali scelte per combattere l’Aids? Le ultime campagne ministeriali hanno promosso come unica arma efficace contro il contagio l’Amore Vero, mai che si legga la parola preservativo! Ricordo a Sirchia che secondo il rapporto Icona 2004 proprio il 74,8 delle donne oggi contagiate hanno contratto il virus dalla persona con cui hanno un rapporto affettivo (il marito o il proprio partner stabile). I ragazzi non usano il preservativo anche perché è caro, ma il ministro risponde che questo problema “non gli compete”. Le posizioni politiche mai prese sull’Aids, le campagne di prevenzione che abbiamo dovuto subire in questi anni (tristi, inutili ed evidentemente inefficaci come chiunque può vederlo dai dati ufficiali) hanno prodotto unicamente il consolidarsi di quei pregiudizi e di quelle false certezze che da sempre permettono al virus di diffondersi. Tutto questo accompagnato da demagogiche e repressive proposte di legge sia in tema di droga sia in tema di prostituzione, proposte che criminalizzano e che – già sperimentate altrove – hanno fatto un buco nell’acqua creando ulteriori problemi sociali.  
   
   
UN MILIONE DI EURO PER FIERE "PIÙ TECNOLOGICHE" APPROVATA LA GRADUATORIA. PIÙ INFORMATICA E TELEMATICA NEI QUARTIERI FIERISTICI  
 
Milano, 30 novembre 2004 - Con un provvedimento dell'assessorato al Commercio, Fiere e Mercati è stata approvata la graduatoria degli Enti locali destinatari di un contributo per il miglioramento del sistema fieristico, in particolare per quanto riguarda le dotazioni tecnologiche. Lo stanziamento complessivo è di un milione di euro, in attuazione della legge sulla "Promozione e sviluppo del sistema fieristico lombardo" (n. 30 del 2002). L'incentivo economico della Regione è in particolare destinato alle fiere locali. Per l'assessore al Commercio, Fiere e Mercati, Mario Scotti, deve costituire un valido supporto per gli Enti locali, ma anche per gli Enti fieristici, ai fini dello sviluppo delle strutture fieristiche attraverso la dotazione di tecnologie informatiche e telematiche dei quartieri fieristici. Questo l'elenco dei 22 soggetti, Enti locali ed Enti fieristici, destinatari del contributo (suddivisi per provincia): Provincia di Bergamo: Branzi (Bergamo, 5.343 euro); Provincia di Brescia: Castegnato (54.750 euro), Cazzago San Martino (77.406 euro), Centro Fiera del Garda (14.415 euro), Comunità Montana Valle Camonica (63.000 euro), Secas (45.130 euro), S. Gervasio Bresciano (35.337 euro), Travagliato (73.713 euro); Provincia di Como: Alzate Brianza (Como, 69.681 euro), Lariofiere (Como, 6.751 euro); Provincia di Cremona: Pizzighettone (49.772 euro), Pandino (70.677 euro); Provincia di Lodi: Borghetto Lodigiano (40.734 euro); Provincia di Mantova: Borgofranco sul Po (69.582 euro), Ceresara (35.119 euro), Gonzaga (73.000 euro), Marcaria (29.863 euro), Ostiglia (49.583 euro), Quistello (34.841 euro), Sabbioneta (49.772 euro); Provincia di Milano: Abbiategrasso (36.583 euro), Lentate sul Seveso (14.931 euro).  
   
   
BOMB BOOGIE DI NUOVO AL MOTORSHOW: GARE ED ABBIGLIAMENTO UFFICIALE PER UNA MISCELA ESPLOSIVA! RTR HA REALIZZATO LA PARTNERSHIP  
 
 Milano, 30 novembre 2004 - Bomb Boogie, marchio italiano produttore di abbigliamento e capi spalla, per il secondo anno consecutivo sarà presente al Motorshow di Bologna dal 4 al 12 dicembre 2004, vestendo lo staff della manifestazione. Bomb Boogie non sarà solo “Abbigliamento Ufficiale del Motorshow 2004”, ma anche “Title Sponsor” di alcune delle gare più avvincenti, tra cui l’International Supermotard, il nuovo sport su due ruote che sta appassionando il grande pubblico grazie alle incredibili performance di piloti professionisti. In pista ed all’interno dell’Area Gare troveranno spazio cartelli, torri pubblicitarie, totem e backdrop premiazione brandizzati Bomb Boogie. Space 2000 Spa, società proprietaria del marchio, rinnova la propria presenza nel mondo dello sport grazie ad Rtr, attraverso una manifestazione che con più di 1.200.000 visitatori nel 2003 ha saputo renderla vera protagonista delle emozioni su due e quattro ruote, comunicando i valori che ne distinguono il brand. L’edizione 2004 intende sfidare il record di presenze dello scorso anno, in un crescendo di adrenalina! “Sono molto contento di partecipare al Motor Show per il secondo anno consecutivo” – spiega Cristiano Musso, proprietario di Space 2000 Spa – “La manifestazione permette infatti di colpire più di un milione di giovani a target, trasferendo sul marchio qualità e caratteristiche che ne aumentano l’appeal. Il Motor Show è infatti sinonimo di velocità, fashion, cool, novità, vitalità, competizione”. Rtr dimostra ancora una volta la validità delle soluzioni proposte per centrare gli obiettivi dei suoi clienti con originalità, professionalità e passione per lo sport. Infolink:  Www.rtrsports.com  
   
   
BOSCH AUGURA AI GIOVANI BUON VIAGGIO VERSO IL MOTOR SHOW DI BOLOGNA! SICUREZZA ATTIVA PER FIAT PUNTO, OPEL CORSA, VW POLO, RENAULT MODUS & CO. L’ESP BOSCH PENSA ANCHE ALLE “PICCOLE”  
 
Milano, 30 novembre 2004 - In questi giorni, molti giovani si metteranno in viaggio, per recarsi al Motor Show di Bologna e per vivere un’avventura fatta di spettacolo, di animazione, di gare, di emozioni trasmesse dal Mondo dei Motori. Molti di questi giovani saranno alla guida di vetture “piccole “. I più fortunati siederanno su quelle tra le più recenti, ad esempio, su una Fiat Punto, su una Opel Corsa, su una Vw Polo oppure su una Renault Modus. Sono giovani fortunati, perché – pur consci che non possono oltrepassare le leggi della fisica, vale a dire, che devono sempre guidare con prudenza ed alla giusta velocità consentita –, dispongono sulla propria auto di un dispositivo elettronico particolarmente efficace, l’Esp Bosch (Programma Elettronico di Stabilità), il quale aumenta la sicurezza della guida, fattore che costituisce un parametro importante anche nell’acquisto di una vettura di piccole dimensioni. E questi giovani hanno ben scelto, preferendo una vettura con un dispositivo di sicurezza così prezioso, quale l’Esp, che nel frattempo viene offerto anche per la maggior parte dei modelli appartenenti a questo segmento. E chi non si annovera tra questi “ fortunati “ , perché non possiede ancora una vettura con Esp, ma vorrebbe conoscere meglio la sua efficacia, allo stand Bosch n. 21 – Padiglione 33 potrà esaudire il suo desiderio. Potrà sedere su un simulatore, per vedere su un monitor quando, durante un percorso dell’auto, l’Esp interviene su una delle quattro ruote. Sarà quello il momento di premere con il piede sull’area luminosa corrispondente alla ruota, che si trova sotto l’azione dell’Esp, e di meglio comprendere il valore dell’aiuto di questo “ angelo custode “ che, in caso di sbandata in curva – sempre che la velocità sia quella consentita – riporta la vettura sulla “ retta via “, ossia, sulla propria corsia. Ed ora, lasciamo per un attimo Bologna, per ritornare ad alcuni dati che riguardano l’Italia. Mentre in Italia la percentuale di vetture di nuova immatricolazione, dotate di Esp, è di circa il 12%, con una prevalenza di quelle del segmento superiore e di quello medio, per le “piccole”, questo sistema di sicurezza è spesso disponibile solo come optional. Da una ricerca condotta da Bosch, è risultato che nel 2003, anche in Germania – Paese che ha registrato con oltre il 50% la percentuale maggiore di applicazione dell’Esp nelle vetture di nuova immatricolazione – nel segmento delle “piccole”, la percentuale è stata soltanto del sei percento, mentre i modelli della categoria compatta e quelli di classe media sono già equipaggiati con l’Esp rispettivamente per il 61% e addirittura per il 91%. Proprio le “piccole” vengono guidate dai giovani, che purtroppo causano un numero di incidenti molto superiore alla media. Nell’anno 2003, il 21% delle vittime sulle strade era costituito da giovani dall’età compresa tra 18 e 24 anni, benché la loro quota sia soltanto dell’otto percento rispetto alla popolazione complessiva. “Nel 2004, Bosch produrrà quasi 200.000 sistemi Esp per automobili di piccole dimensioni”, spiega Wolfgang Drees, Membro del Comitato di Direzione di Bosch, “ma proprio in questo segmento, un maggior inserimento dell’Esp aiuterebbe a ridurre sensibilmente il numero degli incidenti gravi , con danni alle persone.” Oltre ai modelli Fiat Punto, Opel Corsa e Volkswagen Polo, ora anche la nuova Renault Modus è equipaggiata con Esp di Bosch. L’esp è in grado di riconoscere i movimenti di sbandata in uno stadio molto precoce, contrastandoli attivamente e permettendo alla vettura di mantenere con sicurezza la traiettoria desiderata. Con quanta efficienza funzioni l’Esp, è stato ormai dimostrato da un notevole numero di ricerche scientifiche, condotte da parecchie Case automobilistiche e da numerose Istituzioni. Nel 2004, ad esempio, Volkswagen è giunta alla conclusione che un terzo delle vittime della strada si sarebbe potuto evitare, se tutte le autovetture fossero state equipaggiate con Esp. Sulla base di una propria ricerca, Toyota ha indicato addirittura una percentuale del 50% di incidenti di guida gravi, che si potrebbe evitare. E questo vale anche per le “piccole”.  
   
   
BOSCH E SPORTITALIA AL MOTOR SHOW DI BOLOGNA SUL PALCO, OGNI GIORNO: INTERVISTE A CAMPIONI OLIMPIONICI  
 
Bologna, 30 novembre 2004 - la nuova rete televisiva sportiva Sportitalia, che da sabato 4 dicembre 2004 intervisterà, in momenti differenti della giornata, campioni olimpici, molti dei quali ritornati da Atene e scelti tra i rappresentanti dei più svariati sport, a partire dall’automobilismo, per arrivare al motociclismo, passando attraverso lo sci, la scherma, il salto in alto, l’hockey, il nuoto, la vela e altri. Tutti i campioni avranno come punto di riferimento ben preciso un “Personaggio” Bosch, il quale aleggia in tutta l’area del Motorshow e raggruppa in sé tutte le caratteristiche, che singolarmente ognuno di questi campioni deve possedere, per svolgere al meglio la sua attività sportiva. Il “ Personaggio “ si chiama Esp Bosch (Programma Elettronico di Stabilità), il dispositivo elettronico di sicurezza, presente in moltissime delle autovetture, esposte nei padiglioni del Motor Show, che – pur non facendosi né notare né vedere -, è un vero e proprio Campione assoluto. Campione per la sua Stabilità, valore richiesto per primeggiare nell’automobilismo o nella ginnastica, Campione per il suo senso di Controllo, analogamente a quanto deve possedere un buon professionista dello sci, Campione per l’Equilibrio che lo caratterizza, lo stesso che non deve mancare a chi pratica ginnastica artistica, arti marziali o si dedica al salto con l’asta, Campione per la Prontezza di Riflessi, come è necessaria per il tiro a volo, la scherma o il rally-motociclismo, Campione per la Precisione, a cui si ispirano gli sportivi del tiro a segno, con l’arco, del salto a ostacoli, del nuoto sincronizzato, Campione per Affidabilità, valore primario nella staffetta, nell’equitazione, nella pallanuoto. Campione, infine, per la sua Intelligenza, un denominatore comune a tutti gli sport. Esp Bosch: un Campione Assoluto, così versatile ed importante, da concentrare in sé tutti i valori delle singole discipline sportive. Ciò significa che questo dispositivo elettronico così prezioso, pur rammentando sempre la prudenza ed il rispetto delle norme stradali, permette di far viaggiare l’automobilista con il massimo livello di sicurezza, stabilità, controllo, equilibrio, prontezza di riflessi, precisione, affidabilità, intelligenza, quindi, di farlo arrivare alla meta da vero Campione, che vince la Gara della Vita. Esp Bosch all’interno del Motorshow, Esp Bosch all’esterno: da provare in tutta la sua efficacia, tutti i giorni all’area esterna 44, presso Quattroruote su vetture, che ne sono dotate, e da “rimpiangere“ , quando il dispositivo verrà disinserito sulle stesse vetture e quando si vivranno “ momenti da brivido “ , da ricordare al prossimo acquisto di una nuova autovettura, perché dell’Esp non si potrà più fare a meno. Inoltre, i partecipanti a questo test drive riceveranno in omaggio la cassetta video della loro esibizione. Tutte le notizie sulle novità ed animazione allo stand Bosch al Motor Show di Bologna, con i nomi dei campioni olimpici, che interverranno, si possono visualizzare sul sito www.Bosch.it  oppure www.Bosch-events.it  La rete televisiva sportiva Sportitalia si riceve attraverso canali differenti, da regione a regione, che sono visualizzabili sul sito www.Sportitalia.com  
   
   
JOHNSON CONTROLS UTILIZZERÀ ARCHITETTURE ELETTRONICHE STANDARDIZZATE AUTOMOBILISTICHE  
 
Burscheid (Germania), 30 Novembre 2004 - Johnson Controls, uno dei leader mondiali nel settore delle finiture interne, dell'elettronica e delle batterie per automobili, è entrata da poco a far parte di Autosar e del consorzio Lin. Entrambi gli organismi sono costituiti da partnership tra rinomati produttori di automobili e fornitori del settore. L'obiettivo di Autosar è di creare uno standard industriale aperto per le architetture elettroniche automobilistiche. Il consorzio Lin si occupa della standardizzazione del sistema subbus Lin (Local Interconnection Network)-bus. Ciò permetterà ai produttori di automobili e ai loro fornitori di affrontare in modo competente i loro obblighi normativi e la complessità sempre più elevata di sistemi elettronici interconnessi. La partnership con Autosar L'elettronica è ormai sempre più presente nell'abitacolo delle automobili, comportando un aumento sia quantitativo che della complessità dei sistemi elettronici e delle loro interconnessioni. Solo la standardizzazione delle architetture di sistemi elettrici ed elettronici, adottata da tutti i produttori di automobili, può garantire un'interazione affidabile dell'elettronica. Per questo motivo, nel maggio 2003, alcuni rinomati produttori di automobili hanno fondato Autosar (Automotive Open System Architecture). Attualmente ne fanno parte i membri storici Bmw, Bosch, Continental, Daimlerchrysler, Ford Motor Company, Psa Peugeot Citroën, Siemens Vdo, Toyota Motor Corporation, Volkswagen e, come membri premium, vari fornitori del settore. Gli ambiti rilevanti del veicolo sono: rete di bordo, sistemi di trazione, chassis, comfort, sistemi di sicurezza, sistemi multimediali/telematici e le interfacce uomo-macchina. L'obiettivo dichiarato è di definire e stabilire entro ! l'agosto 2006 una struttura standardizzata comune per gli elementi software. A questo scopo verranno considerate le interdipendenze legate a un ambiente interconnesso, standardizzando le funzioni fondamentali dei sistemi e definendo l'integrazione dei moduli provenienti da produttori diversi con le loro varie interfacce. Inoltre si stabiliranno le modalità di manutenzione e di aggiornamento di componenti software durante l'intero ciclo produttivo. Le definizioni Autosar saranno adottate in le architetture software realizzate da Johnson Controls. Partecipazione al consorzio Lin Inoltre, Johnson Controls è diventato membro del consorzio Lin. Nell'anno 2000, i produttori automobilistici Audi, Bmw, Daimlerchrysler, Volvo Car Corporation, Volkswagen, Volcano Communications Technologies, Motorola (ora Freescale Semiconductor) e vari fornitori del settore hanno costituito il consorzio Lin. I membri si sono dati l'obiettivo di definire e di implementare uno standard aperto per sistemi di bus seriali di alta qualità per automobili. I campi di applicazione tipici di sistemi Lin-bus sono per esempio i sistemi di gestione di portiere, sedili, dell'impianto di climatizzazione e d'illuminazione. I sistemi Lin-bus si contraddistinguono per la loro elevata razionalizzazione dei costi nelle fasi di sviluppo, produzione e implementazione. Johnson Controls ha già utilizzato il Lin-bus nel sistema integrato di serie Homelink che consente l'apertura automatica del garage. Homelink, essendo un'apparecchiatura di gestione modulare, è attrezzato con un'interfaccia Li! N-bus e viene commercializzato con successo da ormai due anni. "Grazie alle partecipazioni ad Autosar e al consorzio Lin potremo affrontare in modo ottimale sia le aspettative sempre più elevate dell'industria automobilistica sia la crescente complessità dei sistemi elettronici", afferma Michael Schmaul, Engineering Manager di Johnson Controls.  
   
   
AL TEATRO MANZONI DI MILANO "IL MEDICO DEI PAZZI" DI EDUARDO SCARPETTA PER LA REGIA DI CARLO GIUFFRÉ  
 
 Milano, 30 novembre 2004 - Teatro Diana Organizzazione Italiana Spettacoli presenta Carlo Giuffré (Felice Sciosciammocca) in "Il Medico dei Pazzi" di Eduardo Scarpetta, con Piero Pepe (Enrico), Monica Assante Di Tatisso (Amalia), Rino Di Maio (Raffaele), Antonella Lori (Concetta), Aldo De martino (Il Maggiore), Pierluigi Iorio (Ciccillo, nipote di Felice), Gennaro Di Biase (Michelino), Fabrizio La Marca (Don Carlo), Vincenzo Borrino (Luigi), Valerio Santoro (Peppino), Eva Immediato (Rosina), Vincenzo La Marca (Don Nicolino). Scenealdo Buti, costumi di Giusi Giustino, musiche originali e arrangiamenti di Francescogiuffré. La regia è di Carlo Giuffré. Belle e ispirate le parole di Carlo Giuffré nel presentare la commedia: "Quest'anno metterò in scena un'altra commedia di Eduardo Scarpetta "Il Medico dei Pazzi" e certamente ci sarà ancora qualcuno che mi domanderà perché non recito teatro italiano e io naturalmente risponderò che lo faccio ormai da trenta anni. Come, Scarpetta teatro italiano? Certo perché il teatro di Scarpetta fa parte della grande commedia dell'arte che è stata fonte del teatro universale; proviene dalle atellane: dalla fabula ridens, antica farsa di origine osca che fiorisce nel Ii secolo a.C. Ad Atella, piccolo centro fra Capua e Caserta. Poi c'è la commedia plautina e via via nasce la commedia dell'arte, nascono quei grandi comici che fecero dire a Molière "devo tutto ai commedianti italiani" quando nel Seicento quei comici andavano a recitare alla corte francese. C'era Silvio Fiorillo grande Pulcinella; suo figlio Giovanni Battista che ebbe grande successo come Primo Zanni con la maschera di Trappolino; Tiberio Fiorilli che interpretava Scaramuccia. Questo e tanto altro era la commedia dell'arte che si svolgeva soprattutto fra la Campania e il Veneto (Pulcinella e Arlecchino). Questo nostro grande teatro a metà del Settecento fu bloccato dall'avvento del melodramma, dell'opera buffa prima con Paisiello, Cimarosa, Mercadante e poi tutti gli altri che si affermavano a discapito del teatro di prosa. Queste sono le due nostre grandi realtà: la commedia dell'arte e il melodramma. Più tardi dalla metà del Settecento non ci furono più autori, non c'è più drammaturgia. L'ottocento, come dice Silvio D'amico, è un secolo buio. Da Goldoni a Pirandello passano due secoli e Pirandello era un novelliere, un filosofo, non un autore di teatro. Furono Capuana e Martoglio che lo convinsero a scrivere qualcosa per un bravissimo attore siciliano, Angelo Musco e Pirandello scrive per lui alcune commedie in dialetto siciliano. Poi in seguito rinnoverà il teatro di prosa italiano specialmente dopo l'incontro con Marta Abba per la quale scriverà quasi tutte le commedie perché vide in lei l'attrice ideale per il suo teatro. Scriverà una lingua squisitamente teatrale, una lingua che comunque contiene radici siciliane. Insomma questo è il teatro italiano, sempre e solo il dialetto, il napoletano di Altavilla, Petito, Scarpetta, De Filippo ecc.; il veneto di Ruzzante e di Goldoni; il toscano di Machiavelli, di Bibbiena e Pietro l'Aretino. Quei pochi autori come Rovetta, Giacosa, D'annunzio e poi De Benedetti, Fabbri o Patroni Griffi, anche se hanno scritto qualche pregevole commedia non hanno certo fornito una drammaturgia universale da esportazione. Il teatro che si recita in lingua italiana è teatro tradotto da altre culture e quindi non ci appartiene completamente. È un teatro meraviglioso quello di Shakespeare, di Molière ed altri, ma noi da quasi tre secoli importiamo teatro d'altri. Gli inglesi che non hanno avuto musica, hanno dagli elisabettiani in poi, ogni secolo ricco di grandi autori, da Shakespeare a Pinter, Ayckbourn, Stoppard, Shaffer, Frayn, autori moderni e quindi continuano ad esportare teatro per tutti. Così come i francesi, da Racine a Molière, Corneille e tutti i boulevardier: Courteline, Feydeau, Labiche, teatro tradotto in tutte le lingue. Perfino Scarpetta, dato il vuoto che c'era da noi, ha usato pochade francesi che traduceva e riduceva in napoletano ed era l'unico teatro che resisteva allo strapotere del melodramma. Petito, ultimo grande Pulcinella maestro di Scarpetta, apre un teatro a Napoli e lo chiama San Carlino per parodiare il San Carlo, teatro del potere. Noi non abbiamo teatro da esportare tranne Pirandello e qualche commedia di Eduardo. Recitiamo teatro straniero, provate a leggere in qualsiasi teatro italiano, l'elenco delle commedie in programma, su dieci titoli, otto sono di autori stranieri e solo due italiani (Goldoni o Pirandello). È questa la ragione della crisi del nostro teatro. Se gli inglesi avessero dovuto come noi importare l'ottanta per cento di autori stranieri, avrebbero la stessa nostra crisi e non avrebbero come hanno teatri pieni e tanti autori che continuano a raccontare la loro storia, quella dei loro re e delle loro regine. Certo si confrontano anche con Molière, Pirandello, Cechov, ma hanno soprattutto una loro identità drammaturgica. È una questione di cultura autoctona. È bello, interessante lo scambio culturale... Ma noi traduciamo e recitiamo anche testi con tematiche spesso lontane da noi che non ci trasmettono emozioni. E al contrario accade all'estero anche con una grande commedia italiana, come "Natale in casa Cupiello" la più bella commedia di Eduardo è quella meno rappresentata all'estero, la meno tradotta: perché quella magnifica metafora rappresentata dal presepe (l'utopia, la fuga dalla realtà, un mondo buono e pulito), a loro non arriva perché non conoscono il presepe. A proposito invece, non vi pare che il dramma dei figli di Luca Cupiello o di Filomena Marturano a noi ci tocca e ci commuove molto più del dramma delle figlie di Re Lear? Io da tanti anni sto riesumando testi che riguardano la cultura italiana. Si perché le disgrazie, le avventura di Arlecchino sono le stesse di Pulcinella, di Pantalone, di Gianduia, Tartaglia... Tutta la straordinaria, drammatica comicità degli Zanni, delle maschere è rimasta miracolosamente nel D.n.a. Degli italiani e riaffiora quando dopo aver subito le storie di Charlie, di Peter, di Mary, arrivano in scena personaggi che si chiamano Luca Cupiello, Concetta, Gennaro, Amalia e Sciosciammocca (maschera inventata da Scarpetta per umanizzare Pulcinella). Credetemi il pubblico è più coinvolto, riceve emozioni più forti, si crea davvero un'osmosi fra platea e palcoscenico e questo vi assicuro non accade sempre quando si recitano commedie tradotte in "lingua italiana", io lo so bene perché nella mia lunga carriera ho frequentato l'uno e l'altro teatro. Sapete qual è la commedia italiana che da mezzo secolo gira il mondo, la più vista di tutte? "Arlecchino servitore di due padroni" di Goldoni in stretto dialetto Veneto, così la volle Strehler, non tradotta in italiano. Io da trent'anni sto "restaurando un repertorio otto-novecentesco non accantonabile, da Petito a Curcio e a mantenerlo vivo nella coscienza e nel cuore degli spettatori, con un'identificazione e una dedizione crescenti e al tempo stesso con un marchio costante e inconfondibile di intelligenza critico-storica e di severa, misuratissima originalità espressiva". Il virgolettato è tratto dalla motivazione del premio "Renato Simoni" che ho ricevuto dalla critica nel 1999. Scusate la vanità, ma di questo premio sono orgoglioso perché io recito teatro italiano. E quindi posso assicurarvi che il "Medico dei Pazzi" sarà un altro spettacolo da non accantonare, ma da restaurare e divulgare. Anche quest'anno vi racconterò le divertenti e folli avventure di don Felice Sciosciammocca, un'altra commedia che spero resterà viva nella coscienza e nel cuore degli spettatori.” Infolink: www.Teatromanzoni.it  
   
   
MILANO, PRIMA RAPPRESENTAZIONE DELLO SPETTACOLO “LA BELLA EPOQUE DELLA BANDA BONNOT” STORIA DEL BANDITO ANARCHICO JULES BONNOT DI GIANGILBERTO MONTI  
 
Milano, 30 novembre 2004 - Jules Bonnot, operaio, anarchico e poi bandito, viene braccato per anni dalla polizia francese in piena Belle Epoque e diventa suo malgrado un eroe popolare: la sua cattura avviene di fronte a cinquecento soldati e ventimila parigini, nell¹aprile del 1911. Henry-françois Rey nel 1954 trasforma questa storia in una commedia musicale e ne affida le canzoni allo scrittore e autore Boris Vian, ma la censura del governo De Gaulle e il clima politico fanno naufragare il progetto. Lo spettacolo rimane in cartellone solo due settimane, gli spartiti originali si perdono e l¹opera viene riallestita solo nel 1970. Il fisarmonicista Louis Bessières ne rimusica alcuni spartiti, modificandone in parte i testi. Un Cd del 1975 ne documenta il lavoro, che però non rispetta la successione originale di Vian. Giangilberto Monti adatta in italiano le venti canzoni di Vian, per lo più inedite, musica quelle rimaste senza uno spartito e riconduce l¹opera al suo ordine originale, così come voluto da Vian, mettendo in scena un primo spettacolo nel 2002. Le composizioni più jazzate vengono mischiate a un¹anima folk, G.g. Monti interpreta le canzoni dell¹opera insieme alla russo-cubana Renata Mezenov Sa e il risultato è una contaminazione tra musica colta e ritmi popolari. La Radio Svizzera Italiana accetta di produrre uno sceneggiato radiofonico tratto dallo spettacolo. Storia di un disco e di uno spettacolo Giangilberto Monti ripropone la storia di Jules Bonnot in un nuovo allestimento scenico per la regia di Annig Raimondi, dopo che lo sceneggiato radiofonico musicale prodotto dalla Radio Svizzera Italiana, tratto dalla pièce teatrale, ha vinto l¹oscar della radiofonia elvetica - il Prix Suisse 2004 - nella categoria Fiction. In scena, insieme all¹attrice Alessandra Felletti, lo stesso Monti e i musicisti della sua band. Nello stesso periodo uscirà il Cd con le canzoni tratte dallo spettacolo, che verrà presentato a Milano in occasione della ripresa teatrale. Dice l’autore Giangilberto Monti: ’Sono fermamente convinto dell¹attualità della storia, non solo in quanto parabola di un eroe negativo, anche se idealista fino all¹ultimo, ma soprattutto come specchio di una società ricca e malata che criminalizza le pulsioni libertarie; e ciò che non può ricondurre alle mode del momento, semplicemente lo elimina. Molte di queste canzoni sono politicamente scorrette, musicalmente ricercate, inutilmente romantiche: in una parola, anarchiche. Forse è per questo che le ho amate con tutta la fatica e la felicità possibile’. Repliche fino al 19 dicembre. “La Bella Epoque Della Banda Bonnot” storia del bandito anarchico Jules Bonnot, di Giangilberto Monti, su canzoni originali di Boris Vian, cantata e raccontata da Giangilberto Monti , con la partecipazione di Alessandra Felletti e con Roberto Carlotti (fisarmonica), Marco Mistrangelo (contrabbasso), Renata Mezenov Sa (chitarra e voce), direzione musicale Cialdo Capelli - scenografia Sabrina Tempesta, regia Annig Raimondi, produzione Fortalamo. Infolink: www.Teatroarsenale.org  
   
   
GRAZIE AMERICA. PROSEGUE FINO A MERCOLEDÌ 8 DICEMBRE  
 
Milano, 30 novembre 2004 - Rimarrà aperta fino a mercoledì 8 dicembre la mostra Grazie America. Personaggi & Eventi, allestita al Palazzo della Ragione di Milano. L’esposizione racconta il rapporto tra l’Italia e gli Stati Uniti attraverso la storia di usi, costumi, personaggi ed eventi che i due Paesi hanno conosciuto e condiviso dal 1700 ad oggi. Il percorso espositivo è diviso in otto sezioni, dalla medicina all’innovazione, dallo spettacolo al fumetto. Organizzata dalla I.m.t. Di Milano e curata da Angela Giannini Pagani Donadelli la mostra ora presenta un ciclo di conferenze. Per avere il comunicato stampa della mostra e le foto ad alta risoluzione il sito è www.Culturaeculture.com Abbinate Alla Mostra “Grazie America Personaggi & Eventi” La Mostra ospiterà I seguenti incontri: Seconda conferenza oggi 30 novembre alle ore 18. Prof. Paolo Paolini – Politecnico di Milano; Ing. Lanfranco Zucconi – Amministratore delegato Carlo Gavazzi Space S.p.a.; Prof. Diego Brancaccio – primario di Nefrologia all’Ospedale San Paolo di Milano, Professore all’Università Statale di Milano e Publishing Editor della Wichtig Editore; Dott.ssa A.pagani Giannini – I.m.t. Ideatore mostra “Grazie America” Terrà la conferenza avente il titolo: “L’innovazione in Italia”. Terza conferenza Il giorno 4 dicembre La presentazione in anteprima del film (restaurato) “Why we fight” di Frank Capra in collaborazione con l’Istituto Luce  
   
   
FOR THE MAN WHO LIVES ALONE UN’APPASSIONANTE MOSTRA FOTOGRAFICA CHE RACCOGLIE LA SELEZIONE DI MIGLIAIA DI SCATTI REALIZZATI DA DANIELE BONDÌ LUNGO IL CORSO DELLA SUA VITA, DAL 1970 AD OGGI.  
 
Milano, 30 novembre 2004 - For The Man Who Lives Alone non è solo una personale fotografica, ma anche un libro che verrà messo in vendita durante la settimana della mostra, dal 14 al 21 dicembre, presso la Galleria clicArt (Museo Zucchi Collection, Via Ugo Foscolo, 4 Milano). Il ricavato della vendita del libro verrà devoluto a favore dell’Associazione Nazionale in Difesa della Fanciullezza Abbandonata.  
   
   
IN ANTEPRIMA A COUNTRY LIFE LA MOSTRA: LE CREAZIONI DELLA FABBRICA LENCI BAMBOLE, PUPAZZI E OGGETTI TRA INGEGNO E CREATIVITÀ  
 
Modena, 30 novembre 2004 - Da un’idea della società di marketing Mito Group in collaborazione con una collezionista privata, che ne possiede una serie di 6000 pezzi, nasce un progetto di recupero, catalogazione e valorizzazione delle mitiche creazioni Lenci. Nate negli anni ‘20 dalla creatività della sig.Ra Elena König Scavini, le bambole Lenci, sono state e continuano ad essere bambole di altissimo livello artigianale e di attrazione non solo per i bambini ma per l’intero mondo dei collezionisti, capaci di spendere cifre da capogiro per il possesso di una delle creazioni della sig.Ra Scavini. Gli elementi chiave capaci di spiegare una fama che dura, sono la cura dei particolari, manifattura artigianale (ogni bambola è realizzata interamente a mano), materiali fini, smalti netti e lucidi, vernici sempre più trasparenti, e, soprattutto, la collaborazione, nel corso degli anni, di un folto gruppo di artisti. Ogni "creatura", infatti, porta la firma di fior d'artisti: fra gli altri Mario Sturani Gigi Chessa, Sandro Vacchetti, Felice Tosalli, Marcello Dudovich, Giovanni e Ines Grande, Abele Jacopi, Fanni Giuntoli, Camillo Ghigo, Otto Maraini, Michele Polito, Luigi Comazzi, Aldo Mondino, Salvo e Jessica Carroll. Il progetto sarà presentato con una mostra in anteprima a Country Life, la fiera che si terrà a Modena dal 4 al 12 dicembre, sul mondo della nuova creatività artigianale; per la sua presenza alla fiera bisogna ringraziare la società organizzatrice Tolomeo che ha creduto nel progetto dedicandogli uno spazio di 100mq all’interno del padiglione Creare in Fiera. Lo spazio dedicato alle creazioni Lenci presenterà con una selezione di 50 pezzi la vasta gamma della produzione dell’antica fabbrica torinese: dai pupazzetti, alle bambole, fino all’oggettistica. L’ambientazione natalizia dell’esposizione sarà impreziosita da un albero di natale interamente di pannolenci,e da altre originali creazioni a tema.  
   
   
LE BAMBOLE LENCI  
 
Modena 30 novembre 2004 - Un nome, una garanzia. Quello di Lenci è nato, il 23 aprile del 1919, unendo le iniziali delle parole di un motto latino: Ludus Est Nobis Constanter Industria, "Il gioco è per noi costante lavoro". Non è certo un caso se queste bambole sono in vendita a prezzi da capogiro: battute all'asta, possono addirittura raggiungere un valore di 50.000 €uro ciascuna. Il successo internazionale della Lenci, infatti, continua ad essere legato alle bambole di grandissima fattura artigianale (abiti in panno cuciti a mano, così come a mano sono delicatamente dipinti i volti), nate per i bambini ma dotate - come scrisse Ojetti - «di un'originalità d'invenzione così arguta e di una delicatezza d'esecuzione così raffinata che i grandi le ammirarono e le desiderarono quanto i bambini». La produzione delle ceramiche iniziò più tardi (la prima collezione venne presentata nel 1928 all'Esposizione Internazionale di Torino), e anche in questo caso fu subito decretato il successo. Quali sono gli elementi chiave capaci di spiegare una fama che dura, ininterrotta, da oltre ottant'anni? Cura dei particolari, manifattura artigianale (ogni bambola continua ad essere realizzata interamente a mano, con gli stessi materiali e procedimenti usati decenni fa agli esordi dell'azienda), materiali fini, smalti netti e lucidi, vernici sempre più trasparenti, «e, soprattutto, la collaborazione di un folto gruppo di artisti». Ieri come oggi, infatti, ogni "creatura" che nasce nella famiglia porta la firma di fior d'artisti. La storia della Lenci, tuttavia, non è fatta solo di bambole di stoffa e/o di ceramica. La produzione degli anni '20, per esempio, oltre alle bambole (fra le quali vogliamo ricordare "Gigolette", dall'elegante abito nero e rosso, ritratta nell'atto del fumare: provocatoria ed anticonformista, dati i tempi) comprendeva anche un assortimento completo di animali in feltro e peluche ed una serie di personaggi tratti dalle favole o dai cartoni animati, come Capitan Uncino e Gamba di Legno. A partire dal 1928, poi, ecco le subito ricercatissime ceramiche. L'iconografia della produzione è vastissima: dai soggetti religiosi alle figurine di vita campestre, dagli animali mirabilmente modellati alle raffigurazioni fantasiose, dalle figurine espressione del gusto e dello stile Liberty ai vasi ed ai servizi da tè dalle forme innovative. Nei due decenni successivi, mentre numerose fabbriche tentano di imitare la produzione torinese, bambole e ceramiche Lenci sono ormai diffuse un po' ovunque: dagli Stati Uniti al Giappone, dall'Europa al Sud America. Durante la Seconda Guerra Mondiale la fabbrica subisce ben sette bombardamenti, fino ad essere praticamente distrutta, ma neppure questo riesce a fermarla. Pur di non perdere i preziosi collaboratori, Pilade Garella - il fondatore della Lenci - s'inventa nuovi lavori (produce persino abbigliamento per l'Esercito). Al termine del conflitto bellico, finalmente, può riprendere a pieno ritmo la produzione di bambole e ceramiche artistiche (a queste ultime s'affiancano, dal 1934 al 1964, quelle d'uso più comune: piatti, vasi e servizi da caffè). Successivamente termina la produzione delle bambole classiche, con il viso in feltro modellato a caldo, che nel corso degli anni Sessanta e Settanta sarà sostituita da quella di bambole fantasiose e grottesche, sempre in panno. Dal 1964, lunga battuta d'arresto anche per la produzione delle ceramiche. L'azienda si dedicherà esclusivamente alle bambole di panno fino al 1978, quando Beppe Garella (figlio di Pilade, scomparso dieci anni prima) decide di ripristinare le vecchie attrezzature e di riutilizzare i vecchi stampi. Si torna così a far nascere le bambole Lenci tradizionali, con il viso modellato a caldo, si torna «ai modelli che si sono rivelati dei preziosi classici senza tempo». Nel 1999, infine, per festeggiare i suoi ottant'anni, la Lenci riprende anche la produzione di ceramiche: fra i più significativi del passato sono stati scelti nove modelli di figurine, riprodotti in soli cento esemplari ciascuno, ed un servizio di piatti da dodici, disponibile in duecento copie. Ma, per la felicità degli appassionati, si sta lavorando ad una nuova collezione. Comprenderà anche questa alcuni modelli ripresi dal passato, ma insieme ad altri tutti nuovi, «frutto della creatività di famosi artisti contemporanei». I Collezionisti Di Bambole Lenci - L'elenco dei collezionisti di bambole Lenci annovera nomi famosi, come: il Principe e la Principessa Ranieri di Monaco, che ricevettero una coppia di bambole in costume monegasco in occasione del loro matrimonio da favola; Lady Diana, che ebbe in dono dalla principessa Donà delle Rose una bambola durante la sua visita in Italia nel 1985; Shirley Temple; Josephine Baker; Demi Moore; Vittorio Gassman. Inoltre i modelli Lenci sono esposti in diversi musei, tra cui quelli di Chicago, Parigi, New York, San Francisco e Tokyo.  
   
   
L’AUDITORIUM, PARCO DELLA MUSICA, PRESENTA RUSSKIJ FESTIVAL RASSEGNA DI SPETTACOLI DEDICATA ALLA CULTURA ED ALLA TRADIZIONE RUSSA  
 
 Roma, 30 novembre 2004 - Dal 3 al 31 dicembre si potrà assistere a spettacoli di danza, teatro, musica, rassegne cinematorgrafiche, acrobati del Circo di Mosca su ghiaccio, mostre, installazioni, degustazione di prodotti tipici russi, gare di scacchi ed attività per bambini. Inaugurazione 3 dicembre ore 19.00.  
   
   
STING OGGI A MILANO CON IL TOUR 'SACRED LOVE ARENA TOUR' PER IL QUALE GIORGIO ARMANI HA CREATO GLI ABITI  
 
 Milano, 30 novembre 2004 - Questa sera Giorgio Armani sarà al Forum di Assago per assistere al concerto di Sting. Lo stilista, oltre ad essere un suo grande fan, ha collaborato con Sting per la creazione del guardaroba del tour 'Sacred Love Arena Tour', che dopo il Nord America e gli Stati Uniti è giunto in Italia con due uniche tappe, a Milano il 30 novembre e a Modena il 2 dicembre. Per il guardaroba di Sting, Giorgio Armani si è ispirato alla più famosa canzone dell'artista 'Englishman in New York'. Gli abiti, con giacche a tre bottoni e revers stretti, sono tagliati in modo da ricordare lo stile di Savile Row. I pantaloni senza pinces, aderenti sui fianchi, cadono morbidi. I gessati e i tessuti scuri contrastano con le camicie aderenti e i polsini bianchi. "Sting ha sviluppato una personalità musicale unica fondendo vari generi. Ricordo i Police, nel periodo punk, quando la loro musica era fortemente influenzata dal reggea e dal jazz. Ho sempre ammirato Sting per il suo eclettismo e il suo carisma sul palco. Dopo tutto Sting possiede una eleganza innata che deriva chiaramente dalla sua visione spirituale della vita. E' stato un vero piacere lavorare con lui al 'Sacred Love Arena Tour'", dice Giorgio Armani. "Ho sempre identificato Giorgio Armani con l'eleganza. La nostra è stata una collaborazione naturale", ha commentato Sting. Il legame di Giorgio Armani con Hollywood è ben documentato. Meno nota la storica collaborazione dello stilista con il mondo della musica, con personaggi come Eric Clapton, Tina Turner, The Fugees, D'angelo, Ricky Martin, Beyoncè, 50 Cent, Justin Timberlake, Craig David, Ronan Keating, Ms. Dynamite e i Black Eyed Peas.  
   
   
L’ON. GUIDO PODESTÀ “SPONSOR” D’ECCEZIONE DEI MONDIALI DI SCI DI BORMIO 2005, A BRUXELLES  
 
Bormio, 30 novembre 2004 - Mercoledì 1° dicembre, nella prestigiosa sede del Parlamento europeo saranno presentate le novità e i numeri dei Campionati del Mondo Fis di sci alpino in programma a Bormio e Santa Caterina Valfurva dal 28 gennaio al 13 febbraio 2005. Il Comitato Organizzatore di Bormio 2005, grazie all’invito dell’On. Guido Podestà, che ha fortemente voluto e incoraggiato l’incontro, è onorato di poter presentare le novità e i numeri della Xxix edizione dei Mondiali di sci alpino, mercoledì pomeriggio 1° dicembre, nella prestigiosa sede del Parlamento Europeo di Bruxelles. I Campionati del Mondo Fis di sci alpino si disputeranno a Bormio e Santa Caterina Valfurva dal 28 gennaio al 13 febbraio. “È un evento di grande importanza internazionale”, ha dichiarato l’On. Podestà, “che rappresenta una straordinaria festa della neve, capace di riunire le popolazioni attorno a un messaggio di gioia”. “Ma i Mondiali di Bormio 2005”, prosegue l’eurodeputato popolare, “sono anche un esempio di pregevole lucidità imprenditoriale e di capacità organizzativa: il frutto di un ampio e paziente lavoro che alla sua origine ha quella tradizione operosa che ha fatto della Lombardia una delle regioni leader in Europa”. Nel corso della conferenza stampa Maurizio Gandolfi, amministratore delegato di Bormio 2005, illustrerà tutti i maggiori motivi d’interesse di questa edizione dei Mondiali, a cominciare da due prime assolute: il Nations Team Event, il titolo a squadre che sarà assegnato, per la prima volta in un Mondiale, nella giornata conclusiva del 13 febbraio, e la nuova pista di Santa Caterina, sulla quale si disputeranno le gare femminili, dedicata a Deborah Compagnoni, in assoluto una delle più forti campionesse di sci al mondo, simbolo dell’Italia vincente. In virtù di queste prime assolute, i Mondiali di Bormio 2005 sono già da ora destinati a rimanere nella storia dello sci alpino, proprio come vi è rimasta la prima esperienza iridata valtellinese, che giusto vent’anni fa, nel 1985, inaugurò la frequenza biennale (prima di allora i Campionati del Mondo si disputavano ogni quattro anni, in alternanza alle Olimpiadi). A Bruxelles si parlerà, inoltre, dei numerosi interventi realizzati in vista dei Mondiali e destinati a rimanere in eredità al territorio, una volta conclusa la manifestazione sportiva. Il fiore all’occhiello di questo comprensorio è, in particolare, il nuovo impianto di risalita di Santa Caterina Valfurva, degno di rilievo anche per la drastica riduzione dell’impatto ambientale, resa possibile grazie all’alta tecnologia impiegata: la maggiore velocità ha permesso difatti di diminuire il numero delle installazioni, da nove a quattro, e ciò senza sminuire, ma anzi migliorando la qualità del servizio, che ha acquistato in efficienza e sicurezza. A, Bormio, invece, l’intervento di maggiore valore collettivo è rappresentato dal nuovo poderoso impianto di innevamento sul versante del Vallecetta che, a Mondiali finiti, rimarrà a proteggere l’attività turistica dagli imprevedibili capricci del meteo. Ma basta qualche cifra per rendere conto del rilievo economico di una manifestazione di prestigio internazionale come i Campionati del Mondo di sci, che per tre settimane attireranno i riflettori di tutto il mondo sulla Valtellina e sull’Italia in generale. Parliamo di 450 atleti provenienti da 60 nazioni; 500 ore di copertura televisiva tra dirette e differita, con un’audience prevista vicina ai 400 milioni di telespettatori; una presenza a Bormio e Santa Caterina di 100.000 spettatori; 10.000 accreditati, di cui 1.500 giornalisti; un budget complessivo di 45 milioni di euro e una ricaduta sul territorio valutabile, in termini economici, in oltre 250 milioni di euro.  
   
   
DOMINIO AFRICANO NELLA MILANO CITY MARATHON 2004 DANIEL KIPLAGAT CHERIBO VINCE LA V EDIZIONE. RITA RITIENI JEPTOO È REGINA TRA LE DONNE  
 
Milano, 30 Novembre 2004 - Trionfano i colori del Kenia nella V edizione 2004 della Milano City Marathon. A vincere è Daniel Kiplagat Cheribo (3° alla Maratona di Torino 2004) che taglia il traguardo in 2h08’38’’ mentre tra le donne è Rita Ritieni Jeptoo (vincitrice della Maratona di Stoccolma 2004) che si aggiudica la gara concludendo la sua prova nel tempo di 2h28’11’’. Buona la prestazione dei colori italiani nella categoria femminile con il secondo posto della fiorentina Gloria Marconi (prima nella Maratona di Roma 2003) ottenuto nonostante i problemi di sciatalgia accusati alla gamba destra e il terzo di Debora Toniolo. Tra gli uomini solo Vito Sardella ha difeso i colori italiani giungendo ottavo al traguardo di Piazza del Duomo. La Milano City Marathon ha confermato il successo di pubblico e iscritti: 4473 i partecipanti (su 4937) che da Vittor Pisani, al tuono di un cannone del 1912 del Reggimento Artiglieria a cavallo, prendono il via alle ore 9.15 0; tra di loro, con il pettorale numero 2005, anche Roberto Formigoni, Presidente di Regione Lombardia, noto appassionato di maratone cittadine - L’anno scorso - ha commentato il Governatore durante la presentazione della Maratona avvenuta venerdì 26 scorso presso la tensostruttura di Regione Lombardia - ho fatto solo 5 chilometri, questa volta prometto che correrò almeno per 15. Formigoni è stato di parola e con lui anche Stefano Baldini, il forte maratoneta Olimpionico ad Atene e il vincitore dell’ultimo Giro d’Italia, Damiano Cunego, entrambi testimonial della manifestazione che ha attirato una folla di spettatori e curiosi assiepati lungo i 42,195 km del percorso. Unico neo organizzativo quello sul versante della viabilità cittadina con code d’auto e ingorghi che hanno creato molti disagi. Numerosi i lombardi partecipanti alla maratona (quasi la metà degli iscritti); seguono poi gli atleti piemontesi e quelli di Emilia Romagna e Veneto. Nutrita anche la rappresentanza dei colori stranieri. Tra questi spiccano i nomi di eccellenti top-runners quali: Raymond Kipkoech (primo nella Venice Marathon 2004 e secondo nella Maratona di Vienna e Parigi); Josia Thugwane (campione Olimpico ad Atlanta ‘96); Benjamin Kipkiru Mitei (primo nella Maraton de la Libertè 2004) e Enok Mitei. Tra gli italiani vi sono Mario Ardemagni (attuale campione del Mondo nei 100 km e Europeo nei 50 km), Vito Sardella, Vincenzo Trentadue, Stefano Sartori, Emanuele Perencin, Gianluca Pasetto e Mario Fattore. Ecco la cronaca della gara: tra il Km 2 e il Km 5 è ancora fase iniziale con le “lepri”che fanno l’andatura. Al Km 5 gli uomini passano nel tempo di 15’22’’ mentre tra le donne la prima a passare è l’italiana Gloria Marconi in 17’15’’, leggermente staccata dalla fiorentina le keniote Rita Jeeptoo e Chemokil Chilapong. Al Km 9 si forma un gruppetto top-runners composto da Eliut Lagat, Williamo Todoo, Raymond Kipoech, Josia Thugwane, David Om Makori, Benjair Kipchumba, Joseph Kiprotich, Enock Kipchirchir Mitei, Daniel Kiplagat Keribo, Ibral Kipkuri Mitei, Naibei Solomon Bushendich e Rachid Amour. Tra il km 10 e il km 15 il gruppetto degli uomini passa in 30’39’’ mentre il duo femminile Marconi/jeptoo passa con il tempo di 34’53’’. Tra il km 15 e il km 20, conduce la gara Raymond Kipkoech seguito da Benjair Kipchumba; il primo degli italiano è Vito Sardella, a circa 3 minuti dal duo di testa. Al km 25 sono in cinque a condurre il ritmo: Kipkoech, Kipchumba, Ngeny, Mitei e Cheribo. Dietro, la gara delle donne, non cambia posizione. Dal km 30 all’arrivo è un assolo di Cheribo: l’attacco parte dal km 31 e vede protagonisti Cheribo e Kipchumba nel mentre gli altri perdono terreno. Intorno al km 32 Cheribo allunga ancora il passo inseguito dal solo Kipchumba; più staccato dai due si trova Mitei. Al km 37, sul fronte femminile, Jeptoo supera la Marconi, allunga la sua azione e stacca decisamente l’italiana alquanto affaticata. Al Km 40, Cheribo è saldamente al comando e controlla bene il rientro di Kipchumba che lo insegue a circa 200 mt di distanza. Arrivo: vince meritatamente tra gli applausi il keniano Cheribo, secondo Kipchumba, al terzo posto Mitei. Tre le donne successo della imprevedibile Jeptoo, secondo posto alla Marconi e podio anche per Toniolo.  
   
   
VARESE: SECONDA GARA DEL CHALLENGE RALLY RONDE 2004/2005. TUTTO ESAURITO AL RALLY RONDE CITTA’ GIARDINO DI SCENA SABATO 4 E DOMENICA 5 DICEMBRE NEL VARESOTTO  
 
Varese, 30 novembre 2004 - L’11° Città Giardino, 4° Rally Ronde, di scena nel Varesotto sabato 4 e domenica 5 dicembre – ha registrato il tutto esaurito. La gara, valida per il Challenge Italiano Rally Ronde 2004/2005, ha chiuso le iscrizioni a quota ottanta, il massimo ammissibile dalla federazione Aci-csai per una contesa tricolore di una specialità in piena espansione. Oltre al numero, anche la qualità è assicurata con Wrc (World Rally Car), Kit Car, Super 1600 e Super N a comporre un ventaglio variegato e tecnologicamente molto valido. Organizzazione curata dall’Associazione Sportiva Laghi : si schiereranno al via della kermesse varesina Toyota Corolla, Subaru Impreza, Ford Focus, Escort Cosworth, Mitsubishi Lancer, Fiat Punto Abarth, Renault Mégane kit, Clio Williams e Rs Light, Citroen Saxo, Opel Corsa, Peugeot 106 Maxi e 16 valvole, ecc.. Tra i pretendenti alla vittoria finale figurano il vincitore 2003, il comasco Marco Silva, i suoi forti conterranei Felice Re, Marco Roncoroni, Simone Gandola, il trevigiano Walter Lamonato, il ticinese Ivan Cominelli, i varesini Diocleziano Toia, Filippo Pensotti, Renato Bianchi, David Bizzozero, Marco Picconi, Renato Raia. Ma lo spoglio delle schede inviate è ancora in corso, giacché la spedizione postale concede ritardi. Così altre note firme del volante potrebbero inserirsi. Gradita ospite nel Varesotto, torna da Genova Gisella Rovegno (Mitsubishi): l’anno scorso si divertì con Elisa Mandrile, stavolta con Veruska De Pellegrin. La gara varesina è la seconda del campionato tricolore Rally Ronde, serie che si è aperta a Cagliari (27-28 novembre), e comprende la tappa di Varese, poi Aosta (11-12 dicembre), il romagnolo Rubicone (18-19 dicembre), il pugliese Valle d’Itria (23-24 gennaio 2005) e il ligure Valli Imperiesi (5-6 marzo 2005). Il “cartellone” dell’evento varesino è sostenuto da prestigiosi patrocinatori: la Provincia di Varese, il Comune di Varese e l’Automobile Club Varese. Tra gli sponsor di gara l’azienda Nuova Gadk di Besozzo e la Concessionaria Bmw Nuova Trebicar. Nella mattinata di sabato 4 dicembre sono in programma le verifiche sportive e tecniche (ore 9.30-12.30), presso la Concessionaria Bmw Nuova Trebicar di Via Gianbologna (trasversale di via René Vanetti).poi le ricognizioni regolamentate. Lo scenario di partenza (ore 18 di sabato) è prestigioso, di fronte alla Piazza Stazione Fs di Varese, a due passi dal cuore dello shopping nel centro storico della Città Giardino. Domenica 5 dicembre è la giornata dedicata alle sfide agonistiche. La prova speciale Alpe Tedesco-ganna-boarezzo-ghirla (km.11,200) è ripetuta quattro volte (8.28, 11.04, 13.25, 15.41), ogni volta con pausa al parco assistenza, riordino e rifornimento ad Arcisate, zona industriale. Ai fini della classifica finale assoluta e di classe farà fede il tempo totale sottratto il rilevamento del peggiore dei quattro passaggi. Il tratto chiuso al traffico e sorvegliato a vista da oltre 100 ufficiali di gara (dell’Aci Varese, Como, Lecco, Bergamo e Cremona) è di eccellente qualità rallystica, ubriacante alternanza di discesa, falsopiano e salita, palestra ideale per i solisti del volante dal prestigioso pedigree. L’arrivo finale, alle ore 16.30 di domenica, è sempre a Varese di fronte a piazza Stazione Fs. Direzione gara e centro informazioni nella sede Aci Varese di viale Milano. Alla Ronde Città Giardino sarà presente il grande motorhome teku di Casa Pirelli che fungerà da prezioso “meeting point” per equipaggi, team, giornalisti e fotografi alla caccia di notizie e tempi delle prove speciali. Tra le novità interessanti figura, per ciascuno dei quattro passaggi programmati della prova della Valganna, il rilevamento del tempo intermedio, calcolato alla celeberrima “compressione” di Ganna. Infolink: www.Varesecorse.com  e www.Motorlandia.tv