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MARTEDì

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Notiziario Marketpress di Martedì 14 Dicembre 2004
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BARROSO CHIEDE AL CONSIGLIO EUROPEO DI ADOTTARE IL 'PIANO DI AGGIORNAMENTO' DI LISBONA  
 
Bruxrelles, 14 dicembre 2004 - Se vogliono veramente rimettere sulle rotaie l'agenda di Lisbona, nel Consiglio europeo di marzo le istituzioni europee debbono accordarsi su un 'piano di aggiornamento', ha dichiarato il presidente della Commissione José Barroso ai partecipanti all'Unice (union of European Community industries) Competitiveness Day del 9 dicembre. 'Questo e il momento giusto [...]: con una nuova Commissione e un nuovo Parlamento europeo a ridare vigore alla visione di Lisbona', ha aggiunto. Per impegnarsi in un 'piano di aggiornamento' i membri del Consiglio europeo avranno bisogno di coraggio, ma, ha continuato, non possono non appoggiare una strategia in base alla quale verranno giudicati dai loro elettori nazionali ed europei. Se entro il 2010 l'economia europea deve diventare la piu competitiva al mondo, molto resta ancora da fare, ha sottolineato Barroso. La mancata creazione del brevetto comunitario e la lacunosa trasposizione delle riforme fondamentali hanno impedito fino ad ora il pieno sfruttamento del potenziale europeo, ha dichiarato. Mentre, sostiene, 'l'approccio di base di Lisbona resta valido', Barroso ha chiesto un rinnovato impeto basato principalmente su tre aspirazioni: un mercato piu dinamico e innovativo, un accesso migliorato al mercato del lavoro, una maggiore attenzione a competenze e formazione. Barroso ha aggiunto che 'Lisbona c'impone di riconoscere l'importanza delle 'politiche ad alto contenuto cognitivo' creando piu forti legami tra istruzione, ricerca e industria, o tra i nostri obiettivi ambientali e le tecnologie pulite'. Barroso ha accolto con favore i piani di azione nazionali per raggiungere gli obiettivi di Lisbona, come suggerito nel rapporto Kok. 'In questo modo sara possibile continuare il dibattito con un linguaggio a misura delle situazioni nazionali e dei mercati che la vostra attivita industriale deve affrontare. Lisbona prospetta cambiamenti in tutta l'Unione, ma questo non significa che esista una soluzione 'buona per tutte le occasioni', ha dichiarato. E un problema dei politici, ma anche gl'industriali hanno un ruolo da svolgere come 'ambasciatori di Lisbona', ha ricordato il presidente della Commissione, aggiungendo: 'Vi chiedo di collaborare per eliminare i miopi interessi settoriali o nazionali e di battervi per un quadro di piu ampio respiro'. '[A]vete una doppia responsabilita', ha avvertito gli ascoltatori: 'Dovete essere critici quando l'Europa, gli Stati membri o i vostri Parlamenti non agiscono o agiscono male, ma dovete anche rallegrarvi quando le riforme di Lisbona vanno nella giusta direzione'. Barroso ha concluso annunciando che proprio quella mattina il collegio dei commissari aveva avuto un primo dibattito orientativo sulle priorita dell'Unione nei prossimi cinque anni, e che all'inizio del prossimo anno verranno pubblicate proposte concrete. 'Sono convinto che la nostra Commissione puntera tutto su crescita e posti di lavoro, e che saremo [...] veramente la 'Commissione di Lisbona'.'  
   
   
L'UE DEVE CURARE DI PIU NASCITA E SVILUPPO DELLE TECNOLOGIE DELL'INFORMAZIONE E DELLE COMUNICAZIONI, (TIC) NELLA SOCIETA, AFFERMA IL CONSIGLIO EUROPEO  
 
Bruxelles, 14 dicembre 2004 - Le prossime proposte per il Settimo programma quadro (7Pq) debbono tener conto dell'importanza delle Tic (Tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni), sostiene il Consiglio europeo Telecomunicazioni. Il Consiglio Telecomunicazioni dell'Ue, riunito a Bruxelles il 9 dicembre, ha chiesto agli Stati membri e alla Commissione di creare un favorevole contesto scientifico, finanziario e imprenditoriale che rinforzi l'eccellenza della R&s (Ricerca e sviluppo) europea nel settore delle Tic. Per sfruttare il potenziale delle Tic, bisogna anche incoraggiare l'avvio efficace dei nuovi processi di e-business e l'adozione di nuovi modelli commerciali, in particolare tra le Pmi (Piccole e medie imprese), hanno aggiunto i ministri. 'Il settore Tic e un comparto di grande importanza che include tecnologia dell'informazione, comunicazioni elettroniche e industrie audiovisive, con un considerevole potenziale di crescita e un grande impatto su quasi tutte le altre attivita economiche', afferma il Consiglio nella sua risoluzione sulla futura agenda Tic per l'Europa, adottata il 9 dicembre. Nel riconoscere che l'Ue trarrebbe grandi benefici da un settore Tic innovativo e competitivo, in rapida espansione e sempre piu concorrenziale sui mercati mondiali, il Consiglio ha chiesto di aumentare gl'investimenti 'in una solida area di R&s per le Tic, a livello sia pubblico che privato'. Il Consiglio ha anche sollecitato un 'contesto favorevole che stimoli la libera circolazione della conoscenza e dell'innovazione, e in cui i risultati della ricerca vengano trasformati in applicazioni e prodotti a valore aggiunto'. A proposito delle Tic per i cittadini e delle capacita Tic, il Consiglio ha riaffermato il suo impegno a incoraggiare il miglioramento costante di tecnologie di facile uso e ad adottare misure quali l'e-learning, in modo da trasformare il divario digitale in opportunita digitali per tutti. Il Consiglio ha anche sottolineato la necessita di integrare ulteriormente le Tic nei luoghi di lavoro, per aumentare produttivita e qualita del lavoro. Passando poi alle applicazioni e-health ed e-government, il Consiglio ha chiesto di garantirne l'interoperabilita standardizzando i processi a livello dell'Ue. La risoluzione del Consiglio, un contributo alla stesura dell'esame intermedio della strategia di Lisbona che sara discusso nel Consiglio di primavera 2005, ha concluso invitando gli Stati membri e la Commissione a contribuire alla nuova agenda per 'la societa dell'informazione nel 2010'. Nel corso della riunione, i ministri dell'Ue hanno parlato della preparazione del Wsis (World Summit of Information Technologies), che si svolgera a Tunisi dal 16 al 18 novembre 2005, e hanno indicato un certo numero di priorita (e-Inclusion, e-Government, e-Learning, e-Health ed e-Business). I ministri si sono inoltre particolarmente interessati all'ampio uso dei risultati della R&s, inclusa l'innovazione per lo sviluppo e l'estensione ai partner mondiali delle infrastrutture di comunicazione e ricerca. Il Consiglio ha concluso ricordando la necessita di prestare una particolare attenzione alla dimensione ricerca della societa dell'informazione.
Per il testo completo delle conclusioni del Consiglio: http://ue.Eu.int/uedocs/cms_data/docs/pressdata/en/trans/83037.pdf  
Per seguire il dibattito sul futuro della politica di ricerca dell'Ue: http://www.Cordis.lu/era/fp7.htm
 
   
   
L'ITALIA AMMONITA A PRESTARE PIU ATTENZIONE ALLA RICERCA PER PORTARSI AL LIVELLO DEGLI ALTRI PAESI DELL'UE  
 
Bruxelles, 14 dicembre 2004 - La ricerca italiana deve essere al piu presto portata al livello degli altri paesi europei, avverte un recente rapporto del Censis (Centro Studi Investimenti Sociali). Nel suo rapporto annuale sulla situazione sociale in Italia, il Censis confronta la situazione del paese in vari settori con quella delle altre nazioni dell'Ue. 'Il ritardo accumulato a livello nazionale e ragguardevole', afferma il Censis. 'Dobbiamo agire subito e adottare misure politiche per mettere piu risorse produttive a disposizione della ricerca e dell'innovazione'. In Italia, sottolinea il Censis, vi sono 2,82 ricercatori per ogni 1.000 occupati, rispetto a una media europea di 5,7. E se ci si confronta con il Giappone (9,4 ricercatori per 1.000 occupati) o con la Finlandia (13,8), la situazione risulta ancora piu drammatica, deplora il Censis. In termini di brevetti italiani registrati all'Ueb (Ufficio europeo dei brevetti), la media italiana e di 64,6 per milione di abitanti, rispetto a una media europea di 103,6. Inoltre, aggiunge il Censis, l'Italia investe nella R&s (Ricerca e sviluppo) l'1,07% del suo Pil, cioe lo 0,91% in meno della media europea. Per quanto riguarda i finanziamenti privati alla ricerca, l'industria italiana spende lo 0,57% del suo valore aggiunto totale, rispetto al 4,78% della Svezia, il 2,55% degli Usa e l'1,61% dell'Ue. Per finire, il Censis suggerisce di concentrarsi sulle nanotecnologie, un settore in cui l'Italia sta lavorando bene. In effetti, secondo il primo censimento sulle nanotecnologie italiane pubblicato da Nanotech.it e Airi (Associazione italiana per la ricerca industriale), nel settore lavorano 93 organizzazioni pubbliche e 23 aziende private. Inoltre, dal 2000 al 2003, il numero di ricercatori attivi nel settore ha superato i 1.300, sono stati concessi 245 brevetti e pubblicati 2.400 lavori. Per il testo completo del rapporto Censis (in italiano): http://www.Censis.it  Per ulteriori dettagli sulla ricerca in Italia: http://www.Cordis.lu/italy  
   
   
PREMI E PROTESTE SOTTOLINEANO L'ESISTENZA DI PUNTI DI VISTA DIVERGENTI SULLE NANOTECNOLOGIE  
 
 Bruxelles, 14 dicembre 2004 - Lo stesso giorni in cui il governo tedesco assegnava un premio di 27 milioni di euro a giovani ricercatori che lavorano nelle nanotecnologie, nel Regno Unito gli attivisti disturbavano una conferenza di lavoro sulle nanotecnologie. Il finanziamento tedesco e andato a 17 giovani ricercatori, che daranno adesso vita a gruppi di ricerca propri per portare avanti progetti centrati su varie differenti applicazioni nanotecnologiche (ad esempio ricerca sui materiali, chimica, biologia, elettronica). Nell'annunciare il premio, Wolf-michael Catenhusen, segretario di Stato tedesco del ministero dell'Istruzione e della ricerca, ha affermato che l'iniziativa ha aiutato il paese a combattere la fuga di cervelli. Due premiati non sono tedeschi, mentre altri sei hanno annullato il progetto di espatriare dopo aver ricevuto il premio. Mentre Berlino inneggiava alle nanotecnologie, gli attivisti che vi si oppongono hanno manifestato ai delegati che partecipavano alla conferenza 'Nanotechnology - delivering business advantage' a Buckinghamshire (Regno Unito) le loro preoccupazioni su vari aspetti di questa tecnologia. I principali punti sul tappeto riguardavano la tossicita delle nanoparticelle, l'uso militare delle nanotecnologie, l'aumento di controlli e sorveglianze consentito dai nanosensori, i brevetti nel settore, e l'aggiramento dei diritti delle persone disabili. Per ulteriori dettagli sulle attivita di ricerca dell'Ue nelle nanotecnologie: http://www.Cordis.lu/nanotechnology  
   
   
IL FUTURO DELLA SOCIETA DELLA CONOSCENZA  
 
Bruxelles, 14 dicembre 2004 - Dal 26 al 28 gennaio 2005 si svolgera ad Amsterdam la conferenza internazionale 'The Summit for the Future 2005', organizzata dal Club di Amsterdam. La conferenza si propone di offrire un'analisi e una conoscenza approfondite dei punti che modelleranno la societa della conoscenza. A numerose sessioni plenarie aperte faranno seguito cinque workshop su cinque fondamentali filoni della conoscenza: commercio e industria di servizi, energia, cure sanitarie, media e intrattenimento, scienza e tecnologia. I risultati dei workshop verranno discussi nel corso del forum plenario di chiusura. Per ulteriori dettagli: http://www.Clubofamsterdam.com/press.asp?contentid=374&catid=61#overview  
   
   
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE NEST  
 
Bruxelles, 14 dicembre 2004 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte nell'ambito della sezione Nest (New and Emerging Science and Technology) dell'attivita 'Anticipare le esigenze scientifiche e tecnologiche' del Sesto programma quadro (6Pq). Si tratta di una delle aree coperte dal programma specifico 'Integrare e rafforzare lo Spazio europeo della ricerca'. L'invito a presentare proposte concerne: - Adventure (Strep): progetti di ricerca in aree emergenti della conoscenza e sulle future tecnologie, particolarmente in campi interdisciplinari, altamente innovativi e a rischio (tecnico) elevato; Insight (Strep): progetti di ricerca per valutare nuove scoperte e fenomeni di nuova osservazione che potrebbero implicare potenziali problemi o rischi per la societa; Nest Support (Ass): sostegno destinato ai problemi concettuali e pratici specificamente associati alla realizzazione Nest; Pathfinder (Strep, Ac, Ass): azioni a grande scala nelle aree scientifiche e tecnologiche emergenti individuate, in collaborazione con la comunita scientifica, come particolarmente promettenti o urgenti. Il bilancio totale stimato ammonta, per strumento, a: Strep, 58 milioni di euro; Ass, 3 milioni di euro, Ac, 4 milioni di euro. I proponenti sono invitati a consultare all'indirizzo sotto indicato il testo integrale dell'invito per individuare gli strumenti specifici necessari per le singole aree. Il 14 gennaio 2005 si svolgera a Bruxelles una giornata d'informazione sul programma Nest, con informazioni su tutte le aree coperte dal presente invito.
Per il testo completo dell'invito a presentare proposte: http://fp6.Cordis.lu/nest/calls.cfm  
Per ulteriori dettagli sulla giornata d'informazione Nest: http://dbs.Cordis.lu/cordis-cgi/srchidadb?action=d&session=10542004-10-29&doc=1&tbl=en_rtdn&rcn=en_rcn_id:2459&caller=cordiswiresearch
 
   
   
FIRMATO L’ACCORDO TRA BANCA POPOLARE FRIULADRIA E FARAD INTERNATIONAL SA CHE FORNIRÀ A BANCA POPOLARE FIULADRIA PRODOTTI INNOVATIVI DI BANCASSURANCE  
 
Milano, 14 dicembre 2004 – Farad International S.a., dinamica società lussemburghese attiva nel brokeraggio bancassicurativo, e Banca Popolare Friuladria (Gruppo Banca Intesa), la più importante raltà bancaria ad azionariato diffuso del Friuli Venezia Giulia, hanno firmato un accordo finalizzato alla distribuzione di prodotti assicurativi innovativi che, grazie alla selezione di strumenti finanziari evoluti, puntano a offrire rendimenti positivi e costanti nel tempo in ogni condizione di mercato. Farad International S.a. Curerà la ricerca e la selezione di primarie Compagnie Vita presenti sul mercato paneuropeo, adattando le loro migliori soluzioni alle specifiche esigenze del mercato italiano. Obiettivo di Farad International Sa, che dal 2001 si è conquistata un’importante ruolo sul mercato italiano del Private Bancassurance, è infatti la creazione, in un’ottica internazionale, di servizi innovativi rivolti a una clientela di target elevato. Un team di professionisti elabora i prodotti e i servizi adattandoli alle specifiche esigenze del mercato italiano, al fine di fornire un’assistenza costante e aggiornata con le evoluzioni dei mercati e delle normative fiscali. “Per noi è motivo di orgoglio aver stipulato questo accordo con un’azienda come Banca Popolare Fiuladria, sempre attenta a fornire prodotti innovativi e ad alto contenuto qualitativo adatti alle specifiche esigenze dei risparmiatori italiani” – dichiara Giuseppe Frascà, partner di Farad International S.a. Per l’Italia – “L’obiettivo di Farad è proprio quello di offrire un servizio all’avanguardia nell’ambito del mercato assicurativo vita del nostro paese, sia alla clientela privata che a quella istituzionale”. Per assistere gli investitori nell’approfondimento delle caratteristiche dei prodotti Farad International S.a. Ha attivato un numero verde 800.19.89.39 e un sito internet www.Farad.lu  
   
   
BENI STABILI: INVESTIMENTO PER INVEST REAL SECURITY  
 
Roma, 14 dicembre 2004 - Beni Stabili Gestioni S.p.a. Sgr rende noto di aver perfezionato un nuovo investimento per il Fondo Invest Real Security. L’investimento riguarda un portafoglio di sei supermercati dislocati nel Nord Italia (Lombardia ed Emilia Romagna) acquistato dalla Unes Maxi per un prezzo pari a € 11,9 milioni. Contestualmente alla compravendita è stato stipulato il contratto di locazione con la venditrice. Il reddito dei canoni di locazione è superiore al 7% netto. Con riferimento all’acquisizione, si rende noto che la società venditrice non ha alcun legame con il gruppo di appartenenza della Beni Stabili Gestioni Sgr.  
   
   
DEPOSITATA COMUNICAZIONE ALLA CONSOB DELL’INTENZIONE DI PROMUOVERE L’OPA VOLONTARIA PARZIALE SU AZIONI ORDINARIE E L’OPA VOLONTARIA TOTALITARIA SU AZIONI DI RISPARMIO TELECOM ITALIA MOBILE  
 
Milano, 14 dicembre 2004 – Telecom Italia rende noto l’avvenuto deposito presso la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (“Consob”) della comunicazione prevista dall'articolo 102, comma 1 del Decreto Legislativo n. 58/1998 (la “Comunicazione”), relativamente alla propria intenzione di lanciare un’offerta pubblica di acquisto volontaria parziale su azioni ordinarie (l’“Offerta sulle Ordinarie”) e un’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria su azioni di risparmio (l’“Offerta sulle Risparmio”) della propria controllata Telecom Italia Mobile. L’offerta sulle Ordinarie e l’Offerta sulle Risparmio, pur tra loro distinte, a fini definitori sono indicate congiuntamente come la “Offerta”. La promozione dell’Offerta si colloca nel contesto di un ampio programma di riorganizzazione del gruppo facente capo all’Offerente – le cui linee programmatiche sono state deliberate dai Consigli di Amministrazione di Telecom Italia e Tim tenutisi in data 7 dicembre 2004 – che comprende l’operazione di fusione per incorporazione di Tim in Telecom Italia (la “Fusione”). In collegamento con la Fusione, e prima della sua efficacia, si prevede che Tim attui lo scorporo del ramo di azienda relativo al business di telefonia mobile in Italia, in una società controllata al 100% dalla stessa Tim. Lo scorporo comporterebbe il subentro della società conferitaria nei titoli abilitativi detenuti da Tim per l’erogazione del servizio di telefonia mobile in Italia. Al momento della Fusione, pertanto, Tim si troverebbe a controllare in via totalitaria la società conferitaria delle attività di telefonia mobile nazionali e Tim International, holding – quest’ultima – delle partecipazioni in società estere operanti nel mobile. All’esito della Fusione, Telecom Italia acquisirebbe la titolarità diretta del 100% del capitale di entrambe, esercitando su di esse l’attività di direzione e coordinamento. I Consigli di Amministrazione di Telecom Italia e di Tim, assistiti da consulenti finanziari, all’esito delle discussioni intervenute in merito alla determinazione dei rapporti di cambio, hanno individuato, anche in base alle motivate valutazioni dei rispettivi consulenti: (i) il rapporto di cambio per le azioni ordinarie in n. 1,73 azioni ordinarie Telecom Italia del valore nominale di Euro 0,55 ciascuna, ogni n. 1 azione ordinaria Tim del valore nominale di Euro 0,06, senza conguaglio in denaro (il “Rapporto di Cambio delle Ordinarie”); e (ii) il rapporto di cambio per le azioni di risparmio in n. 2,36 azioni di risparmio Telecom Italia del valore nominale di Euro 0,55 ciascuna, ogni n. 1 azione di risparmio Tim del valore nominale di Euro 0,06, senza conguaglio in denaro (il “Rapporto di Cambio delle Risparmio”). I rapporti di cambio per le azioni ordinarie e per le azioni di risparmio Tim, una volta positivamente conclusasi l’Offerta, saranno formalmente approvati, ai sensi degli articoli 2501 e seguenti del codice civile, dai Consigli di Amministrazione dell’Offerente e dell’Emittente che si prevede siano convocati entro la fine del mese di gennaio 2005 per l’approvazione del progetto di fusione. La Fusione, una volta perfezionata, comporterà l’assegnazione agli azionisti ordinari e agli azionisti di risparmio di Tim che non avessero aderito all’Offerta e che avessero comunque mantenuto la disponibilità delle azioni sino al perfezionamento della Fusione stessa (ovvero, per quanto riguarda gli azionisti ordinari, che avessero conservato sino al perfezionamento della Fusione le azioni ordinarie Tim non accettate all’esito delle operazioni di riparto), rispettivamente di azioni ordinarie Telecom Italia, in base al Rapporto di Cambio delle Ordinarie, e di azioni di risparmio Telecom Italia, in base al Rapporto di Cambio delle Risparmio. Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, in caso di adesione all’Offerta inferiore alla soglie infra delineate ai punti (b) e (c) del successivo paragrafo “Condizioni”, valuterà se sia comunque opportuno proseguire nel programma di riassetto e procedere con l’attuazione della Fusione. Telecom Italia è attualmente titolare, direttamente e indirettamente tramite Telecom Italia Finance S.a., di n. 4.748.305.519 azioni ordinarie Telecom Italia Mobile, rappresentanti il 56,30% del capitale sociale rappresentato da azioni ordinarie e il 55,43% del capitale sociale complessivo di Tim; inoltre, Telecom Italia Mobile detiene n. 897.835 azioni ordinarie proprie. Telecom Italia non detiene azioni di risparmio Telecom Italia Mobile. Corrispettivo - Il corrispettivo offerto dall’Offerente (il “Corrispettivo”) è pari a Euro 5,6 sia per ciascuna azione ordinaria che per ciascuna azione di risparmio Tim. Il Corrispettivo esprime, per quanto concerne le azioni ordinarie Tim, una maggiorazione di circa il 19% rispetto al prezzo ufficiale di borsa del 3 novembre 2004 (data di 30 giorni precedente la data di sospensione dalle negoziazioni delle azioni ordinarie Tim) e una maggiorazione di circa l’8% rispetto al prezzo ufficiale di borsa del 3 dicembre 2004, ultimo giorno di negoziazione delle azioni ordinarie Tim prima della sospensione dalle negoziazioni. Per quanto concerne le azioni di risparmio Tim, il Corrispettivo esprime una maggiorazione di circa il 21% rispetto al prezzo ufficiale di borsa del 3 novembre 2004 (data di 30 giorni precedente la data di sospensione dalle negoziazioni delle azioni di risparmio Tim) e una maggiorazione di circa il 4% rispetto al prezzo ufficiale di borsa del 3 dicembre 2004, ultimo giorno di negoziazione delle azioni di risparmio Tim prima della sospensione dalle negoziazioni. Modalità di finanziamento e garanzie - Per la copertura finanziaria dell’operazione, pari a Euro 14.496.179.062,40 (l’“Importo Massimo Complessivo”), l’Offerente farà ricorso, fino ad Euro 2.500.000.000, a mezzi finanziari propri. Si precisa che l’importo di Euro 2.500.000.000 sarà depositato dall’Offerente su un conto corrente vincolato intrattenuto presso Jpmorgan Chase N.a. Che, in forza di istruzioni irrevocabili conferite e dalla medesima accettate, utilizzerà tale importo esclusivamente per effettuare, in nome e per conto dell'Offerente stesso, il pagamento della parte del Corrispettivo da versare utilizzando mezzi propri dell’Offerente. Un pool di banche italiane ed estere, con J.p. Morgan plc in qualità di Global Coordinator, Mcc S.p.a. - Capitalia Gruppo Bancario, Mediobanca Banca di Credito Finanziario S.p.a., Unicredito Italiano S.p.a. E Banca Intesa S.p.a. In qualità di Mandated Lead Arrangers e J.p. Morgan Europe Limited in qualità di agente del finanziamento, ha messo a disposizione di Telecom Italia una linea di credito per un ammontare complessivo massimo pari a 12.000.000.000 di Euro, a servizio del pagamento della parte di Corrispettivo, dedotto l’importo corrisposto dall’Offerente, da corrispondersi da Telecom Italia nell’Offerta sulle Ordinarie e nell’Offerta sulle Risparmio. A garanzia dell'adempimento dell'obbligazione di pagamento della parte del Corrispettivo non corrisposta dall’Offerente utilizzando mezzi finanziari propri, le banche finanziatrici, ciascuna per l'importo di relativa pertinenza del finanziamento, riceveranno da Telecom Italia istruzioni irrevocabili, che le banche stesse si sono impegnate ad accettare, di erogare ai coordinatori della raccolta l'importo necessario al pagamento della parte del Corrispettivo non corrisposta dall’Offerente utilizzando i mezzi finanziari propri, sino a concorrenza dell'importo complessivo massimo disponibile di Euro 12.000.000.000. I coordinatori della raccolta a loro volta si obbligheranno a utilizzare tale importo esclusivamente per effettuare, in nome e per conto di Telecom Italia, il pagamento della parte del Corrispettivo (delle azioni conferite in adesione all'Offerta e acquistate dall'Offerente) non corrisposta dall’Offerente utilizzando i mezzi finanziari propri. Quantità di azioni oggetto dell’offerta pubblica di acquisto - L’offerta sulle Ordinarie ha ad oggetto n. 2.456.534.241 azioni ordinarie Tim (le “Azioni Ordinarie”), del valore nominale di Euro 0,06 cadauna, le quali rappresentano il 29,13% del capitale ordinario e il 28,68% del capitale complessivo dell’Emittente al 7 dicembre 2004 (giorno della riunione del Consiglio di Amministrazione dell’Offerente che ha approvato il lancio dell’Offerta). Il quantitativo sopra indicato rappresenta i 2/3 (due/terzi) delle azioni ordinarie dell’Emittente in circolazione al 7 dicembre 2004, dedotte le azioni ordinarie possedute, direttamente e indirettamente dall’Offerente, incluse le n. 897.835 azioni ordinarie proprie detenute da Tim alla stessa data. L’offerta sulle Risparmio ha ad oggetto n. 132.069.163 azioni di risparmio Tim (le “Azioni di Risparmio”), del valore nominale di Euro 0,06 cadauna, le quali rappresentano il 100% del capitale rappresentato da azioni di risparmio e circa l’1,54% del capitale complessivo dell’Emittente al 7 dicembre 2004. Qualora le adesioni all’Offerta sulle Ordinarie fossero in eccesso rispetto al quantitativo massimo previsto, l'Offerente procederà al riparto delle adesioni conferite relativamente alle Azioni Ordinarie. Condizioni - L’efficacia dell’Offerta sarà sospensivamente condizionata a che: (a) successivamente alla data di pubblicazione del Documento di Offerta e sino alla diramazione del comunicato con cui l’Offerente darà notizia dell’avveramento ovvero dell’esercizio della facoltà di rinunciare alle presenti condizioni, (il “Comunicato”), non si siano verificati, a livello nazionale o internazionale, circostanze straordinarie (quali eventi eccezionali comportanti gravi mutamenti nella situazione politica, finanziaria, economica, valutaria o di mercato) e/o eventi riguardanti la situazione finanziaria, patrimoniale, reddituale, fiscale, normativa, societaria e giudiziaria dell’Emittente o del gruppo che alla stessa fa capo, tali da alterare in modo sostanziale il profilo patrimoniale, economico e/o finanziario dell’Emittente, o, a livello consolidato, del gruppo facente capo a Telecom Italia Mobile, rispetto a quanto evidenziato nella relazione trimestrale al 30 settembre 2004 di Tim, ovvero non siano intervenute modifiche normative tali da limitare, o comunque pregiudicare l’acquisto delle Azioni Ordinarie e/o delle Azioni di Risparmio, ovvero l’esercizio del diritto di proprietà e/o l’esercizio dei diritti di voto e degli altri diritti inerenti alle Azioni Ordinarie e/o delle Azioni di Risparmio, da parte dell’Offerente; (b) le adesioni all’Offerta sulle Ordinarie consentano all’Offerente di conseguire la titolarità di un numero di azioni ordinarie pari ad almeno n. 1.637.689.494 azioni ordinarie di Telecom Italia Mobile; (c) le adesioni all’Offerta sulle Risparmio consentano all’Offerente di conseguire la titolarità di almeno n. 88.046.109 azioni di risparmio di Telecom Italia Mobile. È salva la facoltà dell'Offerente di rinunciare a una o tutte tali condizioni. Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, in caso di adesione all’Offerta inferiore alla soglie sopra delineate ai punti (b) e (c), valuterà se sia comunque opportuno proseguire nel programma di riassetto e procedere con l’attuazione della Fusione. Periodo di Adesione - Si prevede che il Periodo di Adesione possa avere inizio nella prima settimana del mese di gennaio 2005 e concludersi nella terza settimana del mese di gennaio 2005. Il calendario dettagliato sarà concordato con la Borsa Italiana S.p.a. In conformità alle disposizioni vigenti. Mercati Esteri - La presente Offerta è rivolta indistintamente, a parità di condizioni, a tutti gli azionisti di Telecom Italia Mobile, ma non è promossa, direttamente o indirettamente, negli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia nonché in qualsiasi altro Paese al di fuori dell’Italia (gli “Altri Paesi”) in cui tale promozione richieda l’approvazione delle competenti autorità locali o sia in violazione di norme o regolamenti locali. Parimenti, non saranno ritenute valide o efficaci eventuali adesioni provenienti, direttamente o indirettamente, da Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché dagli Altri Paesi in cui tali adesioni siano in violazione di norme locali. La presente Offerta non è rivolta, direttamente o indirettamente, e non potrà essere accettata, direttamente o indirettamente, negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché negli o dagli Altri Paesi, tramite i servizi di ogni mercato regolamentato degli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché degli Altri Paesi, né tramite i servizi postali o attraverso qualsiasi altro mezzo di comunicazione o commercio nazionale o internazionale riguardante Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché gli Altri Paesi (ivi inclusi, a titolo esemplificativo e senza limitazione alcuna, la rete postale, il fax, il telex, la posta elettronica, il telefono ed Internet e/o qualsiasi altro mezzo o supporto informatico). Parimenti, non saranno ritenute valide o efficaci adesioni effettuate mediante tali servizi, mezzi o strumenti. Le informazioni contenute nel presente comunicato non costituiscono un invito ad acquistare o vendere strumenti finanziari negli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia nonché negli Altri Paesi. L’offerta alla quale il presente comunicato si riferisce verrà promossa solo sulla base dei documenti d’offerta e dei loro allegati, e in conformità agli stessi. Consulenti e intermediari - Consulenti finanziari di Telecom Italia ai fini dell’Offerta sono Jp Morgan Chase Bank e Mcc – Capitalia Gruppo Bancario. Banca Intesa S.p.a. Agisce in qualità di ulteriore consulente finanziario. Coordinatori della raccolta delle adesioni sono Banca Intesa S.p.a., Mcc – Capitalia Gruppo Bancario e Unicredit Banca Mobiliare S.p.a..  
   
   
ENI CHIEDE L’AGGIORNAMENTO DEL RATING  
 
San Donato Milanese, 14 dicembre 2004 Eni comunica, che l’agenzia di rating Fitch ha confermato i rating di Eni “Aa- “(Senior Unsecured) e “F1+” (Short Term), con outlook stabile. L’aggiornamento del rating è una iniziativa della agenzia e non è stato chiesto dall’ Eni.  
   
   
BLOOMBERG LANCIA LA PRIMA PIATTAFORMA INDONESIANA DEGLI OVERNIGHT INDEX SWAPS (OIS)  
 
Londra, 14 dicembre 2004 - Bloomberg, fornitore di notizie e dati economici e finanziari in tutto il mondo ha annunciato, ieri, l'apertura del primo mercato degli Overnight Index Swaps in Indonesia. Bloomberg ha creato la prima ed unica piattaforma di quotazione e valutazione per questo nuovo mercato. Sono quindici le banche che prendono parte alla quotazione dell' Overnight Index Swaps di Bloomberg in Indonesia, e ciascuna fornisce tassi giornalieri. È possibile accedere alla funzione Overnight Index Swaps di Bloomberg dal terminale Bloomberg sul Swpm <Go>. Secondo Alex Bruce di Bloomberg, "Bloomberg è davvero orgogliosa di aver contribuito allo sviluppo di questo nuovo mercato in Indonesia". La piattaforma dell'Overnight Index Swaps di Bloomberg in Indonesia mette in evidenza la visione di Bloomberg, le sue capacità e il suo impegno nel contribuire alla crescita dei mercati di capitale nella regione dell' Asia-pacifico. "Inoltre, nella regione dell'Asia-pacifico, l'Autorità monetaria di Singapore ha recentemente scelto Bloomberg come l'unica piattaforma di trading "inter-dealer" per i titoli di stato di Singapore (Singapore Government Bond). L'overnight Index Swaps rappresenta uno strumento sicuro ed efficiente per tutte le società, banche ed altre istituzioni finanziarie che possono così proteggersi dai rischi dei tassi di interesse a breve termine e dalle fluttuazioni. La prima transazione sull'Overnight Index Swaps di Bloomberg in Indonesia si è svolta il 7 dicembre: la Deutsche Bank Jakarta ha scambiato titoli obbligazionari tra la quotazione overnight della rupia indonesiana con la controparte Hsbc Jakarta.  
   
   
GEOX S.P.A.: SI È RIUNITO IL PRIMO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE POST QUOTAZIONE  
 
Biadene di Montebelluna (Tv), 13 dicembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Geox S.p.a. Riunitosi il 9 dicembre con la partecipazione dei nuovi consiglieri sigg. Alessandro Antonio Giusti, Bruno Barel, Francesco Gianni, Giuseppe Gravina, Renato Alberini e Umberto Paolucci ha deliberato, tra gli altri argomenti: la conferma dell’indipendenza di cinque Amministratori su nove e precisamente i Consiglieri dr. Alessandro Antonio Giusti, avv. Bruno Barel, avv. Francesco Gianni, dr. Giuseppe Gravina e avv. Renato Alberini; l’istituzione di un Comitato Esecutivo formato dai Consiglieri sigg. Mario Moretti Polegato, Enrico Moretti Polegato e Diego Bolzonello; l’istituzione di un Comitato per il Controllo Interno composto dai Consiglieri non esecutivi e indipendenti sigg. Francesco Gianni, Bruno Barel, Alessandro Antonio Giusti; l’istituzione di un Comitato per la Remunerazione composto dai Consiglieri Mario Moretti Polegato, Alessandro Antonio Giusti e Bruno Barel; l’istituzione di un Comitato Etico composto dai sigg. Mario Moretti Polegato, Joaquìn Navarro-valls e Umberto Paolucci; l’approvazione di un regolamento per la disciplina delle modalità di gestione interna e di comunicazione all’esterno di documenti ed informazioni riguardanti la Società, con particolare riferimento alle informazioni price sensitive; l’approvazione della procedura relativa ai criteri di correttezza cui debbono essere improntate le operazioni con parti correlate. Si ricorda altresì che in data 30 novembre 2004 il Consiglio di Amministrazione ha approvato il piano di stock option e relativo regolamento e ha assegnato le opzioni. Il Piano ha per oggetto n. 2.850.000 azioni ed è offerto ai Top e Middle Manager e Key people del Gruppo Geox, aventi un ruolo “chiave”, nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi strategici di Geox. I periodi di esercizio sono i seguenti: 1/3 delle opzioni assegnate (prima tranche) potrà essere esercitato a partire dalla data di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2007; 1/3 ulteriore (seconda tranche), a partire dalla data di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2008; 1/3 rimanente (terza tranche), a partire dalla data di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2009. L’expiration date è il 31 dicembre 2014. L’esercitabilità delle opzioni è subordinata al raggiungimento di risultati di performance, cumulati nei rispettivi vesting period, con riferimento all’Ebit di Geox. Il prezzo di sottoscrizione delle azioni è pari al prezzo di collocamento stabilito nell’ambito dell’offerta pubblica finalizzata alla quotazione della Società sul Mta.  
   
   
TERNA: FIRMATA LINEA DI CREDITO ROTATIVA DA 500 MILIONI DI EURO  
 
Roma, 14 dicembre 2004–Ieri è stata firmata lalinea di credito sindacata rotativa da 500 milioni di euro e di durata quinquennale, organizzata e diretta da Mediobanca, in qualità di Agente Bookrunner. Alla sindacazione hannoa derito in qualità di Mandated Leadarranger oltre Mediobanca anche Banca di Roma Spa, Banca Intesaspa, Banca Nazionale del Lavoro Spa, Banco Bilbao Vizcaya Argentaria –Milanbranch,bancodisiciliaspa,montedeipaschi di Siena Spa, Sanpaolo Imi Spa e Uni Credit Banca Mobiliare Spa. La finalità della linea è quella di completare il programma di copertura finanziaria dei fabbisogni di tesoreria della Società. La linea offre un margine sopra l’Euribor pari a 17,5 punti base, che potrà modificarsi in funzione del rating attribuito alla Società. Ii presidente di Terna Fulvio Conti ha commentato:“Sono soddisfatto per la sottoscrizione di questo finanziamento che, unitamente al prestito obbligazionario di recente emissione, completa la gamma degli strumenti finanziari di cui disponiamo e che, grazie alla sua natura rotativa e di disponibilità a richiesta, permette di far fronte in modo flessibile alla future necessità finanziarie dell’azienda“.  
   
   
PMI EUROPE NOMINA ALBERTO COSTANTINI NUOVO SENIOR ADVISOR  
 
Milano, 14 dicembre 2004 - Pmi Europe, società del Gruppo Pmi specializzata nelle assicurazioni dei mutui ipotecari e nella valorizzazione del credito, annuncia la nomina di Alberto Costantini a Senior Advisor per la società in Italia. Alberto Costantini vanta un’esperienza pluridecennale nel settore bancario ai più alti livelli, con una vasta esperienza nel settore ipotecario sia in Italia sia in Europa. Lavorando a stretto contatto con Giuliano Giovannetti, Country Manager per l’Italia, Alberto Costantini avrà il compito di supportare Pmi nella definizione della strategia di business locale. Assisterà inoltre la società nello stringere rapporti sempre più forti con la business community bancaria e nel comprenderne sempre meglio le esigenze. Infine, Costantini svilupperà strategie orientate all’espansione del mercato dei mutui identificando nuove opportunità a livello europeo. Tony Porter, managing director di Pmi Europe, ha così commentato la nuova nomina: “Siamo lieti di dare il benvenuto in Pmi Europe ad Alberto Costantini. L’esperienza e i contatti da lui maturati negli ultimi 40 anni hanno un grande valore per Pmi in Europa, e in particolare per la crescita del business in Italia. Lavoreremo insieme ad Alberto per espandere la nostra attività nel settore dei mutui europeo”. Nel corso della sua carriera nel settore bancario e finanziario, Alberto Costantini ha ricoperto ruoli chiave come amministratore delegato di Banca delle Marche e della Banca Popolare di Novara. E’ stato anche membro del Comitato Esecutivo dell’Abi, vice presidente della European Mortgage Federation, presidente del European Banking Industry Committee’s Mortgage Credit Group e membro del Cda di Commercial Union Life Italia. Alberto Costantini ha trascorso i primi 20 anni della sua carriera presso la Banca Commerciale Italiana.  
   
   
TREVISAN COMETAL S.P.A.: L’ASSEMBLEA DEI SOCI APPROVA IL PIANO DI STOCK OPTION DESTINATE AGLI AMMINISTRATORI E AI DIPENDENTI DEL GRUPPO  
 
Verona, 14 dicembre 2004 - L’assemblea dei Soci di Trevisan Cometal S.p.a., leader mondiale nella realizzazione di impiantistica integrata per l’intero ciclo della lavorazione dei profilati di alluminio, ha deliberato un aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione a servizio di un piano di stock option destinato ad amministratori e dipendenti del Gruppo. Trevisan Cometal ha ritenuto opportuno coinvolgere e premiare amministratori e dipendenti che contribuiscono con il loro lavoro alla crescita del Gruppo e in definitiva alla creazione di valore per gli azionisti. Il piano, che verrà approvato prossimamente dal Consiglio di Amministrazione della società, e che risponde ai requisiti indicati da Borsa Italiana per l’ottenimento ed il mantenimento della qualifica di Star, prevede l’assegnazione di opzioni gratuite per la sottoscrizione di azioni ordinarie provenienti da un aumento di capitale da porre a servizio di due o più piani di stock option di cui uno riservato agli amministratori della Società, e uno destinato agli amministratori e dipendenti della Società e delle sue controllate. Il piano coinvolgerà e incentiverà i soggetti che ricoprono posizioni chiave e svolgono mansioni il cui contributo è ritenuto particolarmente strategico ai fini dello sviluppo della Società. L’aumento di capitale riguarderà un massimo di 1.500.000 azioni, circa il 5,5% dell’attuale capitale sociale. Il prezzo di esercizio delle opzioni sarà pari alla media aritmetica ponderata dei prezzi ufficiali di borsa rilevata nel mese precedente alla data di assegnazione delle opzioni da parte del Consiglio di Amministrazione, e non potrà comunque essere inferiore a €3,62 per azione1 . Le opzioni saranno esercitabili in tranches annuali, fatta salva la possibilità per gli amministratori di esercitarle anticipatamente qualora la media del prezzo di riferimento delle azioni Trevisan Cometal risulti superiore del 25% rispetto al prezzo di esercizio delle opzioni in trenta giorni consecutivi di borsa aperta. 1 Media dei prezzi ufficiali di borsa ponderati per i volumi nei sei mesi precedenti alla data odierna Il Gruppo Trevisan Cometal è leader mondiale nell’impiantistica per l’estrusione e la verniciatura verticale dell’alluminio, con un valore della produzione per l’anno in corso previsto superiore ai 100 milioni di euro e una presenza capillare in tutti i Paesi del mondo. Nato nel 2004 dall’integrazione di Trevisan Spa e Cometal Engineering Spa, il Gruppo Trevisan Cometal unisce le migliori competenze tecnologiche mondiali negli impianti di verniciatura verticale a polvere e di estrusione, ed è il principale engineering group in grado di progettare e realizzare impianti per l’intero ciclo produttivo dei profilati di alluminio. Il modello di business orientato alla leadership tecnologica, all’esternalizzazione delle attività a minor valore aggiunto e una cultura manageriale di stampo internazionale consentono al Gruppo di competere con successo nel mercato mondiale dell’estrusione e dei trattamenti superficiali dell’alluminio. Il Gruppo Trevisan Cometal è attivo anche nell’attività diretta di verniciatura (coating), dove è presente con la tecnologia brevettata Effecta, un sistema completamente automatizzato per la nobilitazione dell’alluminio. La tecnologia Effecta unisce all’elevato standard estetico e qualitativo un costo di produzione estremamente competitivo. Trevisan Cometal è quotata al segmento Star di Borsa Italiana dal 5 novembre 2003.  
   
   
SOCOTHERM: ACCORDO CON SAIPEM PER L’APPLICAZIONE DEGLI APPESANTIMENTI IN CALCESTRUZZO ARMATO ALLE LINEE SOTTOMARINE DEL GIACIMENTO KASHAGAN IN KAZAKHSTAN  
 
Vicenza, 14 dicembre 2004 – Socotherm, Società quotata sul segmento Star di Borsa Italiana ed uno dei principali operatori mondiali nel rivestimento protettivo di tubazioni per l’estrazione ed il trasporto di petrolio, gas e acqua, e Saipem, Società del Gruppo Eni, hanno firmato un accordo relativamente all’applicazione degli appesantimenti in calcestruzzo armato delle linee sottomarine del giacimento Kashagan, la più importante scoperta petrolifera degli ultimi trent’anni. I lavori di appesantimento dei 305 km di linee di diametro 28 pollici e 18 pollici verranno effettuati da Saipem. A differenza dei tradizionali rapporti di sub-contratto con i quali Saipem affida normalmente lavori di questo tipo a Socotherm la strategia, condivisa specificatamente per questo progetto, è stata dettata dalla particolare situazione logistica del progetto. In funzione di tale strategia è stato concordato che Socotherm opererà in forma esclusiva come partner tecnologico di Saipem per questo particolare progetto.  
   
   
G.I.M. – GENERALE INDUSTRIE METALLURGICHE S.P.A.: RAGGIUNTO L’ACCORDO CON GLI ISTITUTI FINANZIATORI PER LA RISTRUTTURAZIONE E IL RISCADENZAMENTO DELL’INDEBITAMENTO DEL GRUPPO.  
 
Firenze, 14 dicembre 2004 -Il Consiglio di Amministrazione di Gim - Generale Industrie Metallurgiche Spa si è riunito ieri a Firenze, sotto la Presidenza di Salvatore Orlando, per deliberare in merito ad un’articolata operazione di ricapitalizzazione e di ristrutturazione dell’indebitamento bancario, finalizzata a ristabilire l’equilibrio patrimoniale e finanziario del Gruppo, condizione per poter consolidare il miglioramento reddituale che è l’obiettivo del piano industriale in corso di realizzazione. L’operazione di ricapitalizzazione prevede un aumento del capitale sociale di G.i.m. Spa per complessivi 152,4 milioni di Euro, cui è abbinata l’emissione di n. 105,6 milioni di warrant che, nel caso del loro integrale esercizio, porteranno l’aumento di capitale a complessivi 258 milioni di Euro. La Società quotata Intek Spa si è dichiarata disponibile a partecipare alla ricapitalizzazione di Gim Spa a condizione di poter assumere un peso significativo nella compagine azionaria, che le consenta di assumere un ruolo di guida nella ristrutturazione finanziaria e industriale del Gruppo, in un contesto di necessaria collaborazione con gli Istituti finanziatori e con gli attuali membri del Patto di Sindacato azionario G.i.m.. L’operazione di ricapitalizzazione, che seppure strutturata in due fasi rimane unitaria, prevede: A) Aumento inscindibile del capitale sociale a pagamento di nominali Euro 29.420.231 mediante emissione di complessive n. 29.420.231 azioni ordinarie, tutte da nominali Euro 1,00, godimento regolare a far data dal 1° gennaio 2005, riservate ad Intek S.p.a. Ai sensi dell’art. 2441 comma 5° cod. Civ., ad un prezzo pari al loro valore nominale, per un controvalore complessivo di Euro 29.420.231. All’emissione verranno abbinati gratuitamente n. 44.130.347 warrant, circolabili separatamente, validi per sottoscrivere, a partire dal primo giorno del semestre successivo a quello di emissione e fino al 13 giugno 2008, azioni ordinarie G.i.m. In ragione di n. 1 nuova azione ogni n. 1 warrant posseduto, ad un prezzo di Euro 1,00, pari al valore nominale delle azioni ordinarie, secondo le modalità e nei termini indicati nel Regolamento dei Warrant; in conseguenza dell’esercizio dei warrant il capitale sociale sarà aumentato di massimi nominali Euro 44.130.347. B) Aumento scindibile del capitale sociale a pagamento di massimi nominali Euro 123.038.454 mediante emissione di complessive massime n. 123.038.454 azioni ordinarie, tutte da nominali Euro 1,00, godimento regolare a far data dal 1° gennaio 2005, da offrire in opzione, dopo l’esecuzione dell’aumento di capitale di cui sopra di Euro 29.420.231, a tutti gli Azionisti, quindi anche ad Intek S.p.a., nel rapporto di n. 6 nuove azioni ogni n. 5 azioni ordinarie e/o di risparmio possedute, ad un prezzo pari al valore nominale di Euro 1,00, per un controvalore complessivo di massimi Euro 123.038.454. Ad ogni gruppo formato da n. 2 azioni di nuova emissione verrà abbinato gratuitamente n. 1 warrant, circolabile separatamente, valido per sottoscrivere, a partire dal primo giorno del semestre successivo a quello di emissione dei warrant e fino al 13 giugno 2008, azioni ordinarie G.i.m. In ragione di n. 1 nuova azione ogni n. 1 warrant posseduto, ad un prezzo di Euro 1,00, pari al valore nominale delle azioni ordinarie, secondo le modalità e nei termini indicati nel Regolamento dei Warrant; in conseguenza dell’esercizio dei warrant il capitale sociale sarà aumentato di ulteriori massimi nominali Euro 61.519.227. Intek S.p.a. Si è impegnata, oltre che a sottoscrivere integralmente l’emissione ad essa riservata, pari a 29,4 milioni di Euro, anche ulteriori 35,3 milioni di Euro relativamente alla seconda parte dell’operazione sul capitale. L’impegno totale assunto da Intek è, quindi, di 64,7 milioni di Euro. A loro volta, gli Azionisti partecipanti al Patto di Sindacato azionario G.i.m. Si sono impegnati a sottoscrivere nel complesso la totalità delle azioni loro spettanti in opzione relativamente alla seconda parte dell’operazione sul capitale, con un impegno di 34,3 milioni di Euro. E’ stato inoltre siglato un accordo tra i partecipanti al Patto di Sindacato azionario G.i.m., Intek S.p.a. E Mediobanca S.p.a., in qualità di banca finanziatrice del Gruppo, per la costituzione di un consorzio di garanzia per l’integrale sottoscrizione della quota dell’aumento di capitale offerto in opzione a tutti gli Azionisti che eventualmente non venisse sottoscritta dal mercato (il rischio massimo è di 53,4 milioni di Euro). L’accordo è così articolato: Mediobanca S.p.a. (con possibilità di sindacazione) si è impegnata a sottoscrivere le suddette azioni fino al numero massimo di 20 milioni per un controvalore pari a 20 milioni di Euro; l’eventuale eccedenza di azioni non sottoscritte dal mercato, rispetto a quelle da sottoscriversi da Mediobanca S.p.a. Ai sensi del punto precedente, sarà sottoscritta, per il 50% ciascuno, dai membri del Sindacato azionario G.i.m. E da Intek, fino al numero massimo di 33,4 milioni di azioni per un controvalore pari a 33,4 milioni di Euro. L’interesse della Società che giustifica l’esclusione del diritto di opzione spettante agli Azionisti, relativamente alla prima parte dell’operazione, nella sua dimensione e nei suoi termini, deriva dall’esigenza di poter realizzare un intervento adeguato a ristabilire quell’equilibrio patrimoniale e finanziario essenziale per il futuro del Gruppo; Intek S.p.a. Si è dichiarata disponibile a partecipare a tale intervento alle condizioni riflesse nella proposta che verrà presentata agli Azionisti, così con un impegno a pronti abbinato alla possibilità di sottoscrizione (attraverso l’emissione di warrant) di una tranche in via differita, in una dimensione quantitativa che le faccia assumere un peso significativo nella compagine azionaria di G.i.m. S.p.a.. La nuova compagine azionaria di G.i.m., in conseguenza del primo e secondo aumento di capitale, vedrebbe Intek con una partecipazione tra il 30,5% ed il 38,4% ed i membri del Patto di Sindacato tra il 30,0% ed il 37,9%, rispettivamente, nel caso che il mercato sottoscriva integralmente la propria quota di competenza o non sottoscriva affatto. Nel caso di un eventuale integrale esercizio dei warrant agli stessi attribuiti, i suddetti Azionisti si troverebbero a detenere le seguenti percentuali del capitale ordinario di G.i.m. S.p.a.: Intek tra il 39,8% ed il 47,7% e i membri del Patto di Sindacato tra il 25,4% ed il 33,3% del capitale ordinario. Relativamente ai warrant emessi in forza della prima parte dell’operazione, Intek S.p.a. Si è impegnata, nell’ambito delle intese raggiunte con gli Azionisti che fanno parte del Sindacato di Blocco, a non trasferire ad alcun titolo n. 29.420.231 warrant per la durata di due anni dalla data della loro emissione (clausola di lock-up). Tra i membri del Sindacato di blocco azionario G.i.m. E Intek Spa è stato stipulato un Patto parasociale al fine di disciplinare la “governance” della Società del Gruppo e stabilizzarne gli assetti proprietari. La “governance” prevede che, per il periodo in cui le quote di Intek e degli attuali Pattisti rimarranno sostanzialmente paritetiche, gli stessi designino un numero pari di membri del Consiglio di Amministrazione di G.i.m.; prevede inoltre la conferma di Salvatore Orlando alla carica di Presidente e la nomina di Vincenzo Manes – Presidente di Intek Spa – o di altra persona designata dalla stessa Intek, alla carica di Vice Presidente Esecutivo. Sono anche previsti un diritto di prelazione nel caso di trasferimento delle azioni e un diritto di co-vendita qualora Intek, per il periodo di tre anni successivi all’esecuzione dell’aumento di capitale ad essa riservato, intendesse vendere tutti o alcuni dei propri titoli G.i.m. Sindacati. L’operazione di aumento di capitale è sottoposta ad una serie di condizioni. Alcune delle condizioni hanno già avuto il loro avveramento. Riguardavano l’esito favorevole dell’attività di “due diligence”, l’accordo parasociale tra i membri del Patto di Sindacato azionario G.i.m. E Intek Spa, il term – sheet con le banche creditrici per la ristrutturazione del debito e l’accordo relativo al consorzio di garanzia per l’aumento di capitale. Rimangono ancora le seguenti condizioni: revoca delle deliberazioni assunte in data 18 maggio 2004 dall’Assemblea straordinaria degli Azionisti di G.i.m. Ed aventi ad oggetto l’aumento di capitale sociale da Euro 73,1 milioni ad Euro 160,9 milioni e la fusione per incorporazione di S.m.i. (per tale revoca è già stata convocata l’Assemblea degli Azionisti per il 29/30 dicembre p.V.); riconoscimento dell’esenzione dall’obbligo di offerta pubblica di acquisto ai sensi dell’art. 49 comma 1°, lettera b) del c.D. “Regolamento Emittenti” di Consob n. 11971/1999 (esenzione in caso di sottoscrizione di un aumento di capitale in presenza di un piano di ristrutturazione del debito di una società quotata in crisi); sottoscrizione della convenzione interbancaria concernente la ristrutturazione dell’indebitamento finanziario del Gruppo in linea con i termini e le condizioni di cui al term - sheet del 10 dicembre u.S.; ottenimento dell’autorizzazione (ovvero, comunque, deroga della sospensione) dell’operazione da parte delle competenti autorità anti – trust. Le pattuizioni tra gli Azionisti partecipanti al patto di Sindacato G.i.m. Ed Intek Spa prevedono che tali condizioni (peraltro rinunziabili) debbano avere il loro avveramento entro la data del 31 gennaio 2005. Nell’accordo tra i membri del Patto di Sindacato G.i.m. Ed Intek è stabilito che l’esecuzione dell’aumento di capitale riservato a Intek e l’esecuzione degli impegni da parte dei Pattisti e di Intek relativamente alla seconda parte dell’aumento di capitale, abbiano luogo entro tre giorni lavorativi dall’ultima delle seguenti date: a) data di avveramento dell’ultima delle condizioni e b) data di iscrizione nel competente registro delle imprese della deliberazione dell’Assemblea straordinaria di G.i.m. In ordine all’aumento del capitale sociale. Alla data di esecuzione, Intek verserà nelle casse sociali l’importo di Euro 29,4 milioni a liberazione dell’aumento di capitale ad essa riservato. Alla stessa data di esecuzione, Intek verserà nelle casse sociali l’importo di Euro 35,3 milioni ed i Pattisti l’importo di Euro 34,3 milioni, a titolo di sottoscrizione del secondo aumento di capitale ovvero a titolo di versamento in conto futuro aumento di capitale che sarà successivamente convertito nelle azioni di loro spettanza della seconda parte dell’aumento di capitale quando gli adempimenti di legge saranno completati. Una adeguata ricapitalizzazione del Gruppo è la necessaria premessa e condizione della ristrutturazione del debito e del riscadenzamento delle posizioni finanziarie in essere. A tale proposito, il 10 dicembre u.S. È stato raggiunto un accordo con gli Istituti finanziatori che prevede la concessione al Gruppo di: due finanziamenti a medio termine, della durata di 7 anni, per un importo complessivo di Euro 454,5 milioni; una linea di credito di tipo “revolving” con scadenza a 5 anni di Euro 147,5 milioni; la conferma delle linee per la fattorizzazione di crediti commerciali per Euro 130 milioni, la conferma della garanzia per il pagamento della prima sanzione comminata dalla Commissione europea per Euro 27,9 milioni e la concessione della garanzia per la seconda sanzione di Euro 62,5 milioni; la conferma delle garanzie per il finanziamento B.e.i. Di Euro 64,6 milioni. Il costo medio “all-in” applicato alle linee di credito è intorno all’1,7% di margine sull’Euribor. E’ prevista la concessione di garanzie, tra cui il pegno delle azioni di Kme Ag e sue controllate oltre che garanzie reali su alcune immobilizzazioni di Società del Gruppo. E’ richiesto anche il rispetto di covenants economico-finanziari. Nelle operazioni sopra descritte la Società è stata assistita dai consulenti Vitale & Associati e Studio Legale Pedersoli & Associati. Il Consiglio di Amministrazione ha convocato l’Assemblea degli Azionisti in sede straordinaria per il 28/31 gennaio 2005 alle ore 11.00.  
   
   
IL PROGETTO ALAMO SEGNA LA FINE DEGLI UTENSILI IN ACCIAIO PER LA LAVORAZIONE DELLE MATERIE PLASTICHE  
 
Bruxelles, 14 dicembre 2004 - Usando uno strumento di finanziamento specificamente previsto per consentire alle Pmi (Piccole e medie imprese) di accedere alla ricerca innovativa, la Commissione ha lanciato un progetto per aumentare la durata degli utensili in allumino nell'industria di lavorazione delle materie plastiche. Nell'ambito del programma Craft per la ricerca cooperativa, le Pmi di paesi differenti ma con identiche esigenze di R&s (Ricerca e sviluppo) possono affidare parte delle loro attivita di ricerca a organizzazioni di ricerca piu grandi. Nel caso del progetto Alamo, finanziato dall'Ue, le Pmi del settore termoplastico di Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda e Spagna sperano che lo sforzo comune possa condurre alla creazione di attrezzature di stampaggio in alluminio anodizzato da usare nel proprio comparto industriale. Con un bilancio complessivo di 1,4 milioni di euro e un sostegno dell'Ue di 700.000 euro, il consorzio applichera trattamenti innovativi per anodizzare le superfici per creare superfici anodiche con eccezionali valori di durezza ed emittanza (la capacita di emettere calore radiante). Con queste tecniche, il progetto Alamo intende produrre strumenti in alluminio anodizzato con proprieta superiori a quelle degli strumenti in alluminio normale e in acciaio, scalzandoli dalla loro posizione dominante tra i materiali per attrezzature. Oltre a caratterizzarsi per durezza e migliori qualita termiche, gli utensili in alluminio anodizzato potrebbero ridurre i periodi di ciclo, aumentare l'integrita di produzione e ridurre significativamente il consumo di energia. Il dottor Gary Williams della Rapra Technology, coordinatore del progetto, afferma: 'Gli utensili in alluminio mostrano importanti vantaggi, come bassa densita ed elevata conduttivita termica, ma per la resistenza all'usura, la durezza e la resistenza ai graffi, presentano anche notevoli svantaggi. La nuova tecnologia permettera di eliminare alcune limitazioni e quindi di fare un maggiore uso degli utensili in alluminio, con enormi benefici per l'industria'. Per ulteriori dettagli: Gary Williams Rapra Technology E-mail: gwilliams@rapra.Net  http://www.Rapra.net/  
Per ulteriori dettaglio sulla ricerca cooperativa (Craft): http://sme.Cordis.lu/craft/home.cfm
 
   
   
E LA LOMBARDIA VOLA: SOLO LONDRA MEGLIO DI MALPENSA NELL’ARCO DI 10 ANNI 48 MILA PASSEGGERI AL GIORNO (8 SU 10 FUORI DALL’ITALIA). RADDOPPIATO IL NUMERO DI VOLI INTERCONTINENTALI IN 7 ANNI  
 
Varese, 14 dicembre 2004 - Con un numero di passeggeri quasi quadruplicato in dieci anni, Malpensa si piazza al secondo posto tra gli aeroporti europei che hanno mostrato la più forte crescita, superata solo da Stansted (Londra). E così il numero di passeggeri tocca i 18 milioni, 48 mila al giorno: in 8 casi su 10 si tratta di passeggeri internazionali. Grazie a Malpensa, il sistema aeroportuale Milanese (Malpensa e Linate) è al 7° posto (assieme a Roma) come numero di passeggeri in Europa. Parigi e Londra le città più visitate. Raddoppia anche il numero di voli intercontinentali (in particolare su Africa e Centro-sud America), mentre come numero di destinazioni extra-europee servite settimanalmente Malpensa si piazza al 5° posto in Europa. Bene anche l’inizio del 2004 (+5,2% nel numero di passeggeri). Primato di Malpensa anche per il trasporto merci: +115% dal 1998. L’aeroporto di Malpensa dà lavoro complessivamente a 16.500 persone, e il giro di affari stimato delle sole attività commerciali legate all’aeroporto è di oltre 580 milioni di euro. Ma si può fare ancora meglio: se Malpensa si sviluppasse come hub in modo da includere nel suo network le 15 principali destinazioni internazionali al momento non incluse (come Sidney; Città del Messico; Los Angeles; Hong Kong), il risparmio per i soli passeggeri dell’area milanese risulterebbe di 21 milioni di euro all’anno. Inoltre, sebbene Malpensa sia raggiunta in auto da più di 1 utente su 2, dispone di un solo collegamento autostradale contro 4 di Francoforte, 3 di Madrid, 5 di Manchester. Sono questi alcuni dei dati che emergono dalla ricerca commissionata dalla Camera di Commercio di Milano e dalla Camera di Commercio di Varese al Gruppo Clas e alla Liuc - Università di Castellanza. I dati sono stati presentati nel corso del convegno odierno “Malpensa: accessibilità aerea e sviluppo regionale” promosso dalla Camera di commercio di Milano e dalla Camera di commercio di Varese. E nasce un nuovo Comitato per Malpensa promosso dalle Camere di Commercio di Milano e Varese e esteso al mondo istituzionale, associazionistico, interessato alla crescita di Malpensa. “Un aeroporto – ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano – rappresenta molto di più che una infrastruttura essenziale per il sistema dei trasporti. E’ infatti una porta che si apre verso il mondo, e attraverso la quale il mondo guarda a noi. E’ quindi il naturale complemento a un sistema imprenditoriale, come quello milanese, fondato su piccole imprese, che fanno proprio della loro vocazione all’internazionalizzazione il segreto del loro successo. Continuare ad investire nel progetto Malpensa per farlo crescere, senza per questo dimenticare l’importanza di Linate, è quindi la sfida a cui siamo chiamati come istituzioni”. “L’occasione di oggi – ha dichiarato Angelo Belloli, presidente della Camera di Commercio di Varese - ci è particolarmente preziosa per annunciare un’iniziativa cui attribuiamo grande importanza: la nascita di un nuovo Comitato Malpensa con l’obiettivo di far compiere un “salto di qualità” allo sviluppo dell’hub. Del resto, già negli anni Novanta le Camere di Commercio di Varese e Milano si fecero promotori di un primo Comitato che condusse un’intensa attività con riunioni a cadenza pressoché mensile e con l’organizzazione di numerosi eventi di divulgazione e sensibilizzazione sui temi legati al nuovo aeroporto, chiudendo la propria esperienza alla vigilia dell’inaugurazione dello scalo nel ’98. Di fronte ai problemi attuali, i due enti hanno così deciso di farsi nuovamente carico di un’attività capace di creare le condizioni per il pieno sviluppo di Malpensa superando ogni forma di resistenza. Un’iniziativa che mi sembra confermare il ruolo sempre più rilevante delle Camere di Commercio come enti in grado di fungere da espressione e sintesi degli interessi generali delle comunità economiche che rappresentano. Enti che, inoltre, dimostrano giorno dopo giorno di saper operare in rete a beneficio complessivo dell’economia”. “La tenuta dell’economia nel territorio intorno a Malpensa – ha commentato Massimo Sordi, Presidente dell’Osservatorio Ambiente e Infrastrutture della Camera di Commercio di Milano – anche in un momento di difficoltà internazionali rappresenta un risultato che va messo in relazione con le specificità delle attività economiche locali, ma anche con l’importanza di grandi infrastrutture come Malpensa. Bisogna ora puntare al rafforzamento delle infrastrutture a servizio di Malpensa, a partire dai collegamenti autostradali, passando per quelli ferroviari, fino ad un ulteriore miglioramento delle strutture per il trasporto merci.” Tutti I Dati Della Ricerca Gli aeroporti milanesi in dieci anni. Nel suo complesso, il sistema aeroportuale milanese (Linate+malpensa) è cresciuto tra il 1994 e il 2003 dell’89% (passando da 13,9 milioni di passeggeri annuali a oltre 26 milioni), con un tasso medio annuale del 7,3%. Tra le grandi città, solo Barcellona (+119%) e Madrid (+90%) fanno meglio in Europa. Se consideriamo i singoli aeroporti, Malpensa registra la seconda crescita più elevata di tutta Europa, superata solo da Stansted (Londra), con un aumento in termini percentuali del 378% nel numero di passeggeri annui (da 3,7 milioni di passeggeri a quasi 18 milioni), e una crescita media annuale del 19%. Nello stesso periodo Linate è sceso del 15% (da 10 milioni a 8,7). Si ribalta quindi il ruolo nei due scali: se nel 1997 Linate rappresentava l’80,4% del totale dei passeggeri a Milano, ora Malpensa rappresenta il 67% del totale. Malpensa è al 13° posto in Europa per numero di passeggeri. Al primo posto Heathrow (Londra) con oltre 63 milioni di passeggeri, seguita da Francoforte (48 milioni); Charles de Gaulle (Parigi: 48 milioni); Amsterdam (40 milioni); Madrid (36,5 milioni); Gatwick (Londra: 29,8 milioni). Roma è al 7° posto con 26,3 milioni. Se si considera però il sistema milanese nel suo complesso (Malpensa + Linate), Milano risale al 7° posto appaiando Roma. L’identikit di Malpensa. Dal 1998 al 2003 il traffico di passeggeri a Malpensa è aumentato del 198% (da 5,9 a 17,6 milioni). Di questi il 22% è rappresentato da passeggeri nazionali (3,8 milioni), il 77% da passeggeri internazionali (13,6 milioni), l’1% di solo transito (100 mila). La media di passeggeri giornalieri è di oltre 48 mila unità. Il singolo anno con il maggior numero di passeggeri è stato il 2000 (20,7 milioni). Dopo una flessione, nel 2001 e 2002, il trend è tornato positivo nel 2003 (da 17,4 a 17,6 milioni di passeggeri). Nel corso dei primi nove mesi del 2004 (gennaio – settembre) il traffico passeggeri a Malpensa cresce ancora (+5,2%), ma mentre i passeggeri internazionali sono aumentati del 10,1%, arrivando ad essere 11,64 milioni, i passeggeri sulle tratte nazionali sono scesi del 12,4% scendendo a 2,64 milioni. La quota di passeggeri nazionali rispetto al totale è quindi ormai solamente del 18,5%. Cresce anche la quantità di merci trasportate: +115% (da 169,1 milioni di tonnellate a 362,6). Le maggiori compagnie aeree operanti sono: Alitalia con il 51% dei posti offerti settimanalmente, Lufthansa con il 4,5%, Air France con il 4%. Dove si vola da Malpensa. Le principali relazioni di traffico passeggeri si registrano con Parigi (4,1% del totale con quasi 730 mila passeggeri), Londra (3,8%; 678 mila) e Roma (3,6%; 630 mila). Bene anche Madrid (509 mila passeggeri); Napoli (436 mila); Catania (401 mila); Francoforte (353 mila). Se consideriamo il solo numero di voli intercontinentali diretti da Malpensa, il loro numero settimanale raddoppia tra il 1998 e il 2004 (da 156 a 315), rispetto ai 307 di Roma Fiumicino. Grazie a ciò, il 4% di tutti i voli intercontinentali che partono dall’Europa sono ora “made in Malpensa” (6° posto tra gli aeroporti europei; rispetto al 2,1% del 1998). Il nuovo scalo ha infatti permesso l’attivazione di nuovi collegamenti aerei diretti con ben 23 nuove nazioni, permettendo così di ampliare da 12 a 35 il numero di paesi extrauropei con un volo diretto da Malpensa, e da 30 a 59 il numero di destinazioni extracontinentali servite settimanalmente. In particolare nel settore cargo, tra il 1998 ed il 2004 si realizza un potenziamento dell'offerta di voli diretti verso le aree centro-sudamericana (da 15 a 58 connessioni settimanali), asiatica (da 27 a 64) ed africana (da 4 a 31). L’america Settentrionale rimane l’area più “battuta” (con il 33% del numero di connessioni intercontinentali complessive da Malpensa rispetto al 62% del 1998); segue l’Asia (25% rispetto al 22% del 1998); l’America Centro-meridionale (23% rispetto al 12% del 1998); l’Africa (12% rispetto al 3% del 1998); Medio Oriente (6% rispetto all’1% del 1998). Complessivamente Malpensa raggiunge 123 aeroporti, 76 continentali e 47 intercontinentali. L’impatto occupazionale di Malpensa. L’aeroporto di Malpensa da lavoro complessivamente a 16.500 persone, di cui 4.551 presso la Sea; 3.215 presso le attività commerciali; 5.394 nell’area degli spedizionieri; 1.570 nelle diverse compagnie di navigazione aerea; infine ci sono 1.699 operatori pubblici. Se consideriamo più in dettaglio le attività commerciali, l’area più rappresentata è quella del catering con oltre 1.200 occupati; seguita dai negozi ed edicole (418 assunti); ristorazione bar e mense (395); autonoleggio (153). Il giro di affari stimato delle attività commerciali legate a Malpensa è di oltre 580 milioni di euro. Per quanto riguarda gli occupati della Sea, con l’avvio di Malpensa 2000 il numero complessivo di addetti nell’azienda è passato da 4.613 a 6.680 (+45%; 4.551 localizzati a Malpensa; 2.129 a Linate). Il 30,2% degli occupati Sea a Malpensa risiedono nelle immediate vicinanze dell’aeroporto (+27,2% con l’avvento di Malpensa 2000). Il 57,9% risiede negli altri comuni delle province di Como, Varese e Milano (+57,4%), il 5,8% nelle province di Novara e Verbania (+7%), mentre il rimanente 6,1% in altre aree di Italia. Tra i nuovi assunti, il 62,2% sono operati; il 37,2% impiegati. Sviluppare Malpensa: quanto si potrebbe risparmiare. Se Malpensa si sviluppasse come hub in modo da includere nel suo network le 15 principali destinazioni internazionali al momento non incluse (come Sidney; Città del Messico; Los Angeles; Singapore; Hong Kong), il risparmio per i soli passeggeri dell’area milanese è valutabile in poco meno di 21 milioni di euro all’anno: 4,3 milioni di euro per i quasi 20 mila passeggeri business che ogni anni dall’area lombarda si dirigono verso queste città; e 16,5 milioni di euro per i circa 377 mila passeggeri economy. Questo importo è l’espressione in valore del tempo risparmiabile in un anno dai passeggeri, che si servono del trasporto aereo di lungo raggio su Milano (Malpensa e Linate), per raggiungere le 15 destinazioni mondiali che attualmente non sono collegate con la Lombardia con voli diretti. Come viene raggiunto l’aeroporto. Malpensa (terminal 1) è raggiunto dal 59% degli utenti in auto (il 31% accompagnato, il 28% con mezzo proprio), il 14% in treno, l’11% in taxi, l’8% in pullman e con altre modalità. Si utilizza maggiormente la macchina per accedere al terminal 2 di Malpensa (specializzato nei voli charter): nel 76% dei casi; segue il treno (6%); pullman (6%); taxi (1%). Il tempo di accesso medio all’aeroporto tramite strada, calcolato dai comuni lombardi con oltre 10 mila abitanti, è di 44 minuti. Malpensa e sviluppo regionale. Quanto sono cresciute tra il 1995 e il 2002 per valore aggiunto le province sui cui Malpensa ha più avuto un diretto impatto di crescita economica? In media ogni anno Novara del 4,39%, Varese del 4,33%, Como del 2,98%, Milano del 4,48%. In linea con la crescita nazionale del 4,43%. Per settore crescono di più i servizi: a Novara +2,8%, a Varese +5,2%, a Como +3,9%, a Milano, +4,6%, contro la media lombarda del +4,5%. Nel settore dei servizi alle imprese, dal 1998 al 2003, positivo l’andamento: +3% a Milano, a Varese e a Como; + 4% a Novara. Il settore manifatturiero resta stabile a Milano, mentre cresce a Novara del 2%, e a Como e Varese registra una leggera riduzione dell’1%. Il settore delle costruzioni risulta essere tra i più dinamici in particolare nella provincia di Varese dove, dal 1995 al 2003, il contributo al valore aggiunto complessivo cresce dello 0,6%. Malpensa secondo le imprese. Dalle interviste alle imprese emerge come l’aeroporto sia una importante condizione di attrazione territoriale, soprattutto per le multinazionali. Ma va associata all’accessibilità aerea, rendendolo facilmente raggiungibile e attivabile. Nelle scelte delle multinazionali contano i costi produttivi del paese prescelto, il vantaggio competitivo anche in termini di dotazione umana e la trasferibilità dei beni che passa dalla facile accessibilità e dall’aeroporto. Così Ibm Italia e la cinese Haier hanno scelto l’area intorno a Malpensa per insediarsi, la prima a Segrate, l’altra a Varese. Malpensa: potenzialità dai nuovi progetti (cargo, uffici, albergo). Cargo City, una piattaforma logistica rivolta al territorio, servizio alle aziende italiane e di tutto il sud Europa, dedicato alle catene logistiche veloci (merci ad alto valore, deperibili, con domanda imprevedibile, ricambi ad alta tecnologia, moda), grazie anche a 16 mila mq di magazzini e una piattaforma informatica per la gestione tempestiva. Trade Center di Vizzola Ticino, con un polo direzionale con otto palazzi di uffici. Albergo Malpensa vicino al Terminal 1. Malpensa, Francoforte, Madrid, Manchester: un confronto europeo Le strutture. Con due piste Malpensa rischia di essere sorpassato da Francoforte che si avvia ad averne 3 e Madrid che punta al raddoppio da 2 a 4. Solo Manchester prevede di mantenere due piste. Per i terminal Manchester ne ha già 3, Francoforte e Madrid prevedono di passare da 2 a 3 e solo Malpensa resterebbe a 2. La distanza? Malpensa è il più lontano dal centro (48 km, contro i 15 di Francoforte, 12 di Madrid, 15 di Manchester), ma con un solo collegamento autostradale contro 4 di Francoforte, 3 di Madrid, 5 di Manchester. Anche se Madrid è l’unico a non avere un collegamento ferroviario. Ma dispone di una metropolitana che consente di accedere direttamente al centro città, come a Manchester. Movimenti: bene le merci. Nel 2003 Malpensa registra 17,6 milioni di passeggeri, contro i 48,4 di Francoforte; i 35,3 di Madrid; i 19,9 di Manchester. Malpensa supera Manchester per movimenti degli aeromobili: 213.000 contro 195.000 (dato 2003), ma resta al di sotto di Francoforte con 459.000 e Madrid con 379.000. Fa meglio di Madrid e Manchester per il trasporto merci con 0,4 milioni di tonnellate contro 0,1 per Manchester e 0,3 di Madrid, ma sembra lontano da raggiungere Francoforte con 1,7. Ma quanto costerebbe un mancato sviluppo? 140 mila posti di lavoro a Malpensa e 5.000 milioni di euro entro il 2015. Più di Francoforte, con 100 mila posti di lavoro e 2,5% del Pil; di Madrid, con una crescita dell’occupazione del 180% e del 180% del pil (tra il 1997 e il 2025), Manchester (100 mila posti in Uk e 3.000 milioni di euro di Pil all’anno).
Descrizione Collegamenti Economia Elementi Caratteristici
Francoforte Dal 1936, hub dal 1972, secondo terminal dal 1994. Ha due terminal, connessi da tappeti mobili, corridoi, navette, un hotel vicino al terminal 1, due terminal cargo. Serve più destinazioni di Londra. Piano di espansione per il futuro dal 1997 con il governo dell’Assia, con un terzo terminal. Posizione centrale in Europa, ben collegato per aerei e treni ad alta velocità, ad esempio verso Colonia in meno di un’ora. Terza città in Europa per fare business, Milano è nona. Specializzata in high tech. Un quarto degli Ide in Germania. Ogni posto di lavoro nell’aeroporto ne genera 1,04 nella regione per indotto e 1,66 in Germania. Ambiente. Bonus fiscali a compagnie meno inquinanti e più silenziose per il rispetto dell’ambiente e questionari agli edifici circostanti per minimizzare rumore. Cargo. Inizia nel 1978. Oggi primo in Europa per accessibilità intercontinentale aeromerci. Sviluppo intermodalità per le merci dalla Fraport che gestisce il servizio. Servizio customer oriented, servizio per il fresco, anche trasporto di animali, reindirizzamento della posta, servizi express informatizzati per verifica costante.
Madrid Nasce nel 1928. Forte crescita coi mondiali di calcio del 1982. Oggi saturazione e piani di ampliamento (Plan Director). Plan Barajas: tra il 97 e il 98 nuova pista e torre di controllo: ora si attende la costruzione di un’altra nuova pista e un terminal. Specializzazione verso il sud America. 75 compagnie, 135 destinazioni. Solo 12 km dalla capitale, collegato con linea metro, due linee bus, accessi autostradali e ferroviari. Parcheggio per quasi 10 mila posti auto. Ogni milione di passeggeri, 2200 posti nuovi di lavoro (+1800 per effetto catalizzatore aeroporto). 155 mila occupati riconducibili all’aeroporto su 1.700.000 a Madrid (9%) nel 1997, diventeranno 436 mila nel 2025, grazie all’indotto crescente dell’infrastruttura. Ambiente. Sistema di monitoraggio e gestione ambientale Iso 14001. Per impatto massimo acustico, gas, conservazione ecosistema, ottimizzazione energia, riciclo materiali. Con 25 stabilizzatori di energia elettrica, fotocellule automatiche per il risparmio di luce, depurazione acque, rilevatori acustici e divieti di volo in certi orari e con aeromobili vecchi Cargo. 200 imprese, 1.500 addetti, 2 mila transiti giornalieri. Traffico merci internazionali (70% di tutte le merci). Ha favorito import/export.
Manchester Terminal 1 dal 1962, 2 dal 93, 3 dal 98. Terzo degli Uk, 900 compagnie, 180 destinazioni mondiali, 300 tour operators. Crescita passeggeri del 4,5% nel 2003. Gestito da società di gestione aeroporti la Manchester Airports Group. Non aiutato da compagnia di bandiera (Ba su Londra). Pesano molto i charter. 15 km dalla città. Centro Uk, ottimi collegamenti per tutte le città Uk: 5 autostrade, 2 stazioni ferroviarie, si va in centro città in 15 minuti, metrolink in costruzione per il 2006. Capitale economica del nord ovest, seconda dopo Londra, 2,5 milioni di abitanti, città del tessile e manifatturiero (60% della produzione industriale britannica viene dal nord ovest), ora sempre più terziario tra banche, tecnologie, comunicazione. Scelta dalle multinazionali. Punta sull’introduzione di sistemi automatici ad es. Di check. Ha 4 alberghi nell’area, per 1000 stanze tra cui Hilton. Ambiente. Aria, certificazione idoneità aeromobili, energia con generatori efficienti, rumore con scelta orari voli e scelta aeromobili nuovi, trasporti, per minor congestionamento, suolo, con preservazione materiali e stagni, clima, con riduzione emissioni co2. Cargo. 127 mila tonnellate nel 2003, +7,5% in un anno: 30% da Hong Kong.
 
   
   
VOLO DI LINEA BOLOGNA-NEW YORK DA GIUGNO 2005 TRE COLLEGAMENTI SETTIMANALI DIRETTI CON EUROFLY  
 
Bologna, 14 dicembre 2004 - Da giugno 2005 l’Aeroporto ‘Guglielmo Marconi’ di Bologna lancerà un collegamento diretto di linea con l’Aeroporto ‘John Fitzgerald Kennedy’ di New York. Operato da Eurofly, compagnia aerea privata leader in Italia nel settore leisure, il nuovo volo avrà cadenza trisettimanale e verrà effettuato con un nuovissimo nuovissimo Airbus A330, configurato con 26 posti di business class e 256 di economy class. Nel dettaglio, i voli saranno operativi da metà giugno a metà settembre 2005, per riprendere nel maggio 2006. Le partenze da Bologna sono programmate per il lunedì (partenza. Ore 10:40, arrivo. Ore 13:45), il mercoledì (partenza. Ore 8:00, a.Rrivo ore 11:05) e il venerdì (stesso orario del lunedì). Il ritorno da New York avverrà il martedì, giovedì e domenica (partenza. Ore 15:40, arrivo. Ore 5:40 del giorno successivo). Attualmente, New York è la prima destinazione di lungo raggio richiesta dai passeggeri in partenza da Bologna (dati Ptm 2001/2003). Si stima che durante la stagione estiva, periodo nel quale vi è forte flusso turistico da e per New York, i passeggeri trasportati su questa rotta potranno arrivare fino a 25.000. “L’attivazione della linea Bologna-new York, che affianca l’altra recente iniziativa del collegamento diretto Napoli New York - afferma Augusto Angioletti, Amministratore Delegato di Eurofly - contribuisce a rafforzare il progetto di sviluppo strategico di Eurofly che ha l’obiettivo di servire centri importanti dell’economia e della società italiana con una logica di collegamento ‘point to point’. Il bacino di utenza previsto sull’area di Bologna ha caratteristiche quantitative e qualitative tali da adattarsi particolarmente alle dimensioni di Eurofly, vettore capace di assicurare una attenzione personalizzata su alti standard di qualità e di sicurezza. Il processo avviato con Bologna rappresenta una tappa importante di un piano di sviluppo che continuerà con ulteriori implementazioni, offrendo al sistema Italia una concreta speranza di non perdere competitività e presenza nello strategico settore del trasposto aereo” xx – afferma Augusto Angioletti, Amministratore Delegato – xx”. “L’attivazione del volo per New York – dichiara Gian Carlo Sangalli, presidente dell’Aeroporto di Bologna – rappresenta un evento che potremmo definire ‘storico’ per almeno due aspetti. Esso, infatti, apre nuove strade per l’ulteriore crescita del nostro sistema economico, per lo sviluppo di più profondi scambi culturali, per il rafforzamento dei rapporti di collaborazione tra enti ed istituzioni. La nuova tratta, inoltre, viene a confermare la bontà di una scelta strategica, quella di potenziare le infrastrutture esistenti e di privilegiare il point-to-point, che la società di gestione ha sempre fermamente sostenuto”. Il collegamento per New York si va ad aggiungere all’offerta di collegamenti intercontinentali già esistenti per Bangkok, Cancun, L’avana (attivi dal luglio scorso) e La Romana (al via il prossimo 20 dicembre), facendo così di Bologna il terzo polo italiano per destinazioni a lungo raggio. Anche per la nuova tratta Bologna-nyc, Eurofly offre il servizio e-fly, cioè la possibilità di acquistare il volo tramite prenotazione diretta via internet www.Eurofly.it  
   
   
PER IL PERIODO NATALIZIO DHL EXPRESS SPEDISCE IN TUTTO IL MONDO ANCHE IN CAMPO ALIMENTARE GRAZIE A FOOD EXPRESS  
 
Milano, 14 dicembre 2004 – Anche quest’anno con Dhl Express è possibile spedire durante le feste omaggi e prodotti alimentari, in tempi rapidissimi e in tutto il mondo, con i vantaggi della promozione natalizia: Più convenienza: Dhl si farà carico degli oneri doganali per tutti i Paesi in cui è possibile l’addebito al mittente, offrendo gratuitamente gli imballi per l’eventuale spedizione di bottiglie e senza addebitare alcuna spesa per eventuali giacenze; Più sicurezza: perché i regali si possono assicurare, barrando l’apposita casella sulla lettera di vettura. Grazie all’ampia gamma dei servizi Dhl, sarà possibile spedire anche ceste e prodotti alimentari in genere, grazie al servizio “Food Express”. “Food Express” è infatti la soluzione completa e flessibile per inviare prodotti alimentari. Il servizio, nato dalla collaborazione con il Distam (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari Microbiologiche -Università degli Studi di Milano) soddisfa pienamente le esigenze di trasporto dell’industria alimentare che richiede rapidità nei processi e mantenimento delle condizioni tempo/temperatura. Food Express non prevede limiti di peso o volume, purché l’imballo rispetti i parametri richiesti. Il packaging infatti deve essere triplo, per preservare il prodotto da eventuali stress fisico-meccanici e per mantenere la temperatura sotto controllo.  
   
   
FOUR YEARS OF ENERGY DIALOGUE WITH RUSSIA HAVE YIELDED POSITIVE RESULTS  
 
Brussels, 14 December 2004 - Since its launch in 2000, the energy dialogue between the European Union and the Russian Federation has yielded positive results. It has provided a framework for the resolution of a number of potential energy problems between the two sides and has made a significant contribution to strengthening the security of energy supply to the Eu. These are the findings of a report by the European Commission into the functioning of this dialogue up to now. Andris Piebalgs, European Commissioner for Energy said: “In four years, this dialogue has developed into a true partnership which today offers wider prospects to go beyond the narrow questions of energy products and extends to problems related to transport and the environmental impact of the energy sector. It is very effective and worthwhile experience on which we can further develop our relations in the energy field with Russia and also use it as a model for similar dialogue with other energy – producing countries.” Launched at the Eu-russia summit in 2000, this dialogue has provided a framework for covering a whole range of energy issues: It has opened the way to European investment in the Russian energy market and provided a forum for tackling difficulties faced by Russian companies when trying to enter the single market. Differences between the two parties regarding the territoriality clauses in supply contracts, and restrictions on the import of gas and petrol were dealt with in this framework. This included the preservation of long-term contracts for the supply of gas, an important factor in the security of supply, and the deletion of measures that went against Eu competition rules. Particular emphasis was placed on the physical security of the transport of energy supplies, to address pollution risks. The Russian Federation has increased its controls on oil tankers and backed efforts by the Eu to get international backing for similar measures through the International Maritime Organisation. Current negotiations regarding linking Galileo and Glonass will also strengthen the security of transport infrastructure. Negotiations are continuing with a view to reaching an agreement on trade in nuclear materials. Measures are being discussed to reduce the energy dependency of the Russian enclave of Kalinigrad. The Commission also presents the Member States with options for the future. That means extending the dialogue to such priorities as co-operation on energy efficiency and technology transfer, following the Russian ratification of the Kyoto Protocol; support for reform of the energy sector in Russia; promoting and protecting investments; the creation of a pan-European market in gas and electricity; and fostering ground, as opposed to maritime, transportation of petrol, via pipelines and the rail network. As the largest producer of fossil fuels and uranium, Russia is an important partner for the Eu and the energy dialogue is designed to ensure the best possible co-operation between the two parties at political, administrative and industrial level. The Commission has also published the fifth progress report, jointly established by the two parties: http://europa.Eu.int/comm/energy/russia/joint_progress/doc/progress5_en.pdf  
   
   
CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA: +3,3% A NOVEMBRE  
 
 Roma, 14 dicembre 2004 – Più 3,3% è la crescita della domanda di energia elettrica nel mese di novembre 2004 rispetto allo stesso mese del 2003. Il totale dell’energia richiesta in Italia è stato pari a 27,2 miliardi di kWh. Il risultato ha risentito di fattori calendariali (una giornata lavorativa in più rispetto a novembre 2003) e di fattori climatici (temperatura media mensile inferiore di circa un grado). Depurata da questi effetti la variazione è pari a +1,9%. Dall’analisi effettuata dal Gestore della rete emerge che a livello territoriale la crescita dei consumi, registrata a novembre 2004 rispetto a novembre 2003, ha interessato tutto il territorio nazionale: +2,6% al Nord, +3,3% al Centro, +4,6% al Sud. I 27,2 miliardi di kWh richiesti risultano distribuiti per il 46,5% al Nord, per il 29,6% al Centro e per il 23,9% al Sud. Rispetto a novembre 2003, la dinamica tendenziale della richiesta di energia elettrica sul territorio ha fatto registrare un + 8,3% in Sardegna. Nel mese di novembre 2004 il fabbisogno nazionale di energia elettrica è stato coperto per l’83,9% con la produzione nazionale e per la quota restante (16,1%) dal saldo con l’estero, in sensibile crescita (+10,8%) rispetto a novembre 2003. Complessivamente la produzione nazionale netta (23,7 miliardi di kilowattora) è aumentata del 2,0% rispetto a novembre 2003. In particolare, si sono registrati incrementi per la produzione idroelettrica (+26,0%), eolica (+52,6%) e geotermoelettrica (+1,8%); in calo, invece, la produzione termoelettrica (-2,4%). Nel mese di novembre 2004 la potenza massima richiesta sulla rete elettrica ha toccato i 52.150 megawatt. Il valore è stato raggiunto martedì 23 alle ore 18, ed è superiore del 4,6% rispetto al valore registrato alla punta nel corrispondente mese dell’anno scorso. Il profilo congiunturale della domanda elettrica non ha segnato variazioni di rilievo rispetto al mese precedente. L’analisi dettagliata dell’andamento dei consumi elettrici mensili è disponibile nella pubblicazione “Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico”, di prossima pubblicazione sul sito www.Grtn.it  alla voce “dati statistici”.  
   
   
CHIAMPARINO: AEM TORINO È E SARÀ IL BRACCIO ENERGETICO DELLA CITTÀ IN UNA INTERVISTA ESCLUSIVA, IL SINDACO DI TORINO ELOGIA LO SVILUPPO DEL TELERISCALDAMENTO, PARLA DEGLI IMPIANTI DI PONT VENTOUX-SUSA E MONCALIERI E FA IL PUNTO SUL DIALOGO CON AMGA.  
 
Torino, 14 dicembre 2004 – Di seguito riportiamo un’intervista di Fabrizio Gaudio fatta al sindaco di Torino per Informaem- “Sindaco Chiamparino, vogliamo partire da un commento ai dati economici del terzo trimestre 2004 che hanno, fra l’altro, fatto segnare un volume d’affari di 657 milioni di euro, in crescita del 31% rispetto all’analogo periodo del 2003, ed un utile ante imposte di 36 milioni di euro, anch’esso in crescita del 13%?” Come ho già avuto modo di dire altre volte, Aem Torino è tradizionalmente considerata il gioiello di famiglia della Città. E non si tratta solo di una felice metafora: i risultati economici continuano a parlare chiaro. Inoltre, come abbiamo avuto modo di sottolineare anche in ambito Anci, in un periodo non favorevole per gli Enti Locali, stretti nella morsa fra i minori trasferimenti provenienti dal Governo e le maggiori aspettative dei Cittadini, l’apporto al bilancio comunale proveniente da Aem Torino è particolarmente apprezzabile. L’azienda è sana, è guidata da un management di alto profilo, ha un titolo che ha iniziato a ridare soddisfazioni ai risparmiatori, e, soprattutto, ha dinanzi a sé consistenti margini di crescita. “Il 2005 sarà l’anno dell’entrata in servi‑ zio degli impianti di Moncalieri e Pont Ventoux-susa…” Ho avuto modo di visitare entrambi i cantieri e non ho potuto non rimanere positivamente impressionato dallo sforzo tecnologico ed industriale che l’Azienda sta sviluppando: il nuovo gruppo di cogenerazione di Moncalieri offrirà nuova energia elettrica e termica per la Torino di domani, mentre Pont Ventoux-susa darà quell’energia pulita che tutti dichiarano di voler privilegiare, ma che poi ben pochi producono sul serio. Credo che un ringraziamento debba andare non solo al management che ha creduto in queste iniziative, ma anche ai progettisti, ai tecnici ed ai tanti operai di Aem Torino e delle imprese che con il loro lavoro hanno contribuito a queste realizzazioni. “Sindaco, parliamo di teleriscaldamento, uno dei punti salienti del Piano Energetico della Città…” La Città ha sempre creduto nel teleriscaldamento sin da quando il progetto iniziò a svilupparsi all’inizio degli anni Ottanta. È una soluzione energetica compatibile con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita negli ambiti urbani in quanto, grazie al superamento delle vecchie caldaie condominiali, è in grado di contribuire efficace-mente al miglioramento della qualità dell’aria. Attualmente l’Azienda è impegnata, insieme ad Aes Torino che provvede alla posa delle tubazioni, nella realizzazione del Progetto Torino Centro che farà di Torino la città più teleriscaldata d’Italia: è un’iniziativa di grande rilevanza in quanto per-metterà nel volgere di pochissimi anni di estendere il servizio ed i suoi benefici alle decine di migliaia di persone residenti nelle aree della Crocetta e di San Paolo. “Domanda secca per una risposta secca: Aem Torino continuerà ad essere il braccio energetico della Città anche nel futuro?” Certamente. Aem Torino continuerà ad essere l’interlocutore privilegiato dalla Città, che in questa Azienda ha creduto e continua a credere anche in ragione delle elevate professionalità di cui dispone e della sua dimostrata capacità di azione e reazione. Paradossalmente, un esempio in tal senso viene proprio dalla recente vicenda che ha riguardato la ritardata accensione degli impianti termici nelle scuole su cui forse un maggiore controllo anche da parte di Aem Torino avrebbe evitato i problemi. In ogni modo, dinanzi ad una vera e propria emergenza, peraltro dovuta principalmente all’imperizia della ditta appaltatrice, l‘Azienda ha saputo reagire e risolvere rapida-mente il problema mettendo incampo una task force di oltre sessanta persone guidate dall’ingegner Garbati. “Altri progetti energetici della Città che vedranno Aem Torino protagonista?” Penso, in particolare, allo sviluppo del teleriscaldamento nelle aree settentrionali della Città non ancora raggiunte dal servizio, in modo tale da dotare l’intero terri‑ torio urbano, e non la sola zona centro-sud, di un’infrastruttura permanente ed ambientalmente compatibile. Sempre in materia di teleriscaldamento, credo che Aem Torino potrà dare il proprio apporto anche per quanto concerne l’utilizzo del calore che in futuro risulterà prodotto dal termovalorizzatore. Non entro nel merito delle possibili nuove iniziative nel campo della produzione di energia elettrica, ma sono certo che le opportunità non mancheranno, considerato che, con la cessione della partecipazione in Noicom, Aem Torino è ormai totalmente focalizzata sul core-business energetico. Circa l’uscita dalle telecomunicazioni, ricordo che Aem Torino, analogamente ad altre utilities, si è trovata a fare i conti con la crisi del mercato delle Tlc, nel quale era entrata all’epoca della quotazione in Borsa sulla base di una spinta che aveva interessato un po’ tutte le società di servizi, con la nota partecipazione finanziaria in Noicom. Preso atto della grave situazione economica della società telefonica, Aem Torino, insieme al Comune, si è attivamente ed economicamente impegnata per ricercare e rendere possibile una soluzione, quella di Eutelia, funzionale a garantire la continuità aziendale ed occupazionale ed il servizio reso alla clientela. “Signor Sindaco, c’è grande interesse sula possibile integrazione tra Aem Torino e Amga: cosa ci può dire in proposito?” Abbiamo recentemente affidato alla Mc Kinsey l’incarico di approfondire e proporre le soluzioni organizzative utili per valorizzare al massimo le sinergie esistenti tra le due società, tenuto conto che si tratta di un progetto che ha come obiettivo quello di proiettare ulteriormente i due partner nello scenario energetico nazionale ed internazionale. Attualmente la capitalizzazione di Borsa vede Aem Torino a circa 900 milioni di euro ed Amga intorno ai 500 e l’eventuale aggregazione non potrà non tenere conto di questi valori: con il Sindaco di Genova Pericu ci siamo presi tutto il tempo necessario per valutare se le condizioni per questo matrimonio esistono davvero. “Si è parlato anche del possibile coinvolgimento di altre realtà locali…” Lo auspico fermamente. L’eventuale aggregazione fra Aem Torino e Amga non può esaurirsi in se stessa. Occorre andare oltre ed in tale ottica è facile guardare alla Compagnia Valdostana delle Acque, che è uno dei leader nazionali nel campo della produzione idroelettrica, ed alle numerose ed efficienti aziende energetiche di proprietà di Comuni piemontesi. “Visto così questo asse del nord-ovest taglierebbe fuori la Lombardia?” Come ho ribadito nel recente convegno di Cernobbio sulle prospettive dell’asse “Mi-to”, sono con-vinto che il futuro delle nostre regioni passi attraverso la riproposizione aggiornata del triangolo “Ge-mi-to” che fu la locomotiva d’Italia negli anni Sessanta e Settanta. Il tutto sia chiaro, al di là degli acronimi, ha solo una finalità: quella di fare sistema. Un sistema che offra vantaggi per tutti gli interlocutori e non solo per alcuni. Con pragmatismo tutto piemontese dico: “proviamo a vedere se e cosa si può fare con Genova e poi si vedrà…”  
   
   
DATA SERVICE E DIMACO SYSTEMS UNA PARTNERSHIP NEL SETTORE DELL’ENERGIA  
 
Milano,14 dicembre 2004 - Nell’ambito del processo di razionalizzazione e rilancio aziendale di Data Service l’Amministratore Delegato Lucio Rispo ha annunciato una nuova partnership con Dimaco Systems società nata da uno spin off del Gruppo Ericsson. Data Service , già attiva nell’Outsourcing di Processi di Business (Bpo), per ampliare la propria offerta di soluzioni Industry Specific, ha deciso di proporre alle aziende della distribuzione di energia elettrica la gestione in outsourcing di tutti i processi di telegestione e telecontrollo. “Questo nuovo accordo di partnership – commenta Lucio Rispo Ad di Data Service – ci consentirà di entrare nel settore della distribuzione dell’energia elettrica utilizzando tecnologie innovative che permetteranno di offrire servizi esclusivi ad alto contenuto qualitativo” L’accordo prevede di implementare un Centro di Gestione che, utilizzando la tecnologia Dimaco permetterà di fornire, attraverso un sistema di telecontrollo e di telegestione, un servizio per le Aziende di distribuzione elettrica finalizzato alla rilevazione completa del funzionamento della rete, alla segnalazione automatica e alla localizzazione dei guasti, all’alleggerimento programmato dei carichi (anti blackout), alla misurazione della qualità del servizio a livello di singola fornitura e alla ottimizzazione degli interventi di manutenzione e di sviluppo della rete. I benefici del servizio per il cliente residenziale consisteranno ad esempio nella disponibilità di uno strumento di comunicazione dedicato all’uso ottimale dell’energia (fasce orarie ed impegni di potenza variabili), nella possibilità di leggere in tempo reale i dati di consumo, di ricevere l’avviso della causa di una interruzione e avvisi e informazioni sulla fatturazione e avvisi di pubblica utilità. “L’esperienza da noi raggiunta nel mondo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione – aggiunge Nicola Vitale Ad di Dimaco Systems – si coniuga perfettamente con il know how di Data Service e ci consentirà di proporci al mercato della distribuzione di energia con soluzioni e servizi che risponderanno concretamente al profondo cambiamento introdotto dalle nuove regolamentazioni”  
   
   
ENIPOWER OTTIENE LA VITTORIA ALLA FINALE DELL’EUROPEAN ELECTRICITY CHALLENGE 2004  
 
Milano, 14 Dicembre 2004 – Si è conclusa a Praga la terza edizione dell’European Electricity Challenge (Eec), l’iniziativa Europea promossa da Cesim per sviluppare le competenze aziendali di successo in un settore in continuo movimento come quello dell’energia elettrica e del gas. European Electricity Challenge utilizza la metodologia dei Business Game, strumenti didattici innovativi che permettono di raggiungere un elevato livello di realismo e concretezza mediante l’approccio del learning by doing. Le aziende partecipanti si sfidano nella gestione di un’azienda virtuale per cinque anni con l’obiettivo di vincere la sfida nel mercato europeo dell’energia. Per determinare la squadra vincitrice al termine della sfida si è preso in considerazione il valore dell’azione dell’azienda virtuale dopo i cinque anni simulati di gestione. La competizione ha visto gareggiare, anche quest’anno, molte squadre italiane e proprio un’Italiana, Enipower, società del Gruppo Eni cui fanno capo le attività di produzione e di commercializzazione di energia elettrica, si è aggiudicata il titolo di Eec Champion 2004, battendo in finale i rappresentanti dei gironi finlandesi e polacchi. Enipower ha costituito un team rappresentativo delle principali funzioni aziendali permettendo così un approccio che si è avvalso dell’esperienza congiunta dei vari membri ed ha permesso di eccellere nelle varie componenti strutturali del gioco, portando Enipower sin dai primi round in una posizione vincente in termini di valore dell’azione. Il team inoltre ha creato degli strumenti di valutazione dei principali indicatori di performance e di analisi di mercato tali da permettere di adeguare in tempo reale le strategie e di distanziare progressivamente gli avversari. L’organizzazione del team e l’efficace livello di comunicazione si sono rivelati essere i fattori vincenti, il tutto avvalorato dall’estremo entusiasmo per la competizione dei membri del team. L’european Electricity Challenge, ormai alla sua terza edizione, si conferma come uno degli appuntamenti fissi per le aziende del settore dell’energia elettrica e del gas che vedono quest’evento non solo come una competizione stimolante ma anche come un canale di apprendimento supportato da efficaci strumenti quali l’utilizzo del simulatore. Eec si è avvalsa anche quest’anno dell’utilizzo di Simpower, un modello di simulazione sviluppato negli anni da Cesim, lavorando a stretto contatto con operatori leader del settore. Il modello prevede, tra l’altro, un mercato libero della domanda e dell’offerta di energia elettrica e la presenza della borsa dell’energia elettrica. In questo modo si possono facilmente comprendere le relazioni tra le decisioni aziendali e gli indicatori finanziari oltre che di sviluppare un approccio analitico alle decisioni aziendali e migliorare la cultura del cliente. Nel corso della sfida sono state fornite alle squadre partecipanti anche una serie di “pillole di apprendimento”, prodotti audio visivi di breve durata realizzati da Cesim, in collaborazione con Mip Politecnico di Milano, su temi specifici del settore dell’energia elettrica. L’innovativa metodologia di formazione ha permesso alle società partecipanti di sperimentare l’impatto delle dinamiche competitive sulle diverse aree aziendali, sviluppando quelle competenze di successo necessarie per gestire gli effetti della liberalizzazione del mercato, dal lato della domanda e dell’offerta. Non solo. La suddivisione dei partecipanti in squadre ha permesso di esercitare il lavoro in team e condividere e diffondere le conoscenze e il know-how in azienda. L’appuntamento con l’European Electricity Challenge è rinnovato al 2005.  
   
   
AICA – ASSOCIAZIONE ITALIANA CATENE ALBERGHIERE: STIPULATO UN ACCORDO CON LA SOCIETÀ MPE PER LA FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA ALLE CATENE ALBERGHIERE ASSOCIATE A PREZZI AGEVOLATI  
 
Roma, 14 dicembre 2004 - Aica - Associazione Italiana Catene Alberghiere aderente a Confindustria - ha definito un accordo quadro con la società Mpe per la somministrazione di energia elettrica a prezzi particolarmente agevolati a favore delle imprese alberghiere associate. L’accordo, immediatamente operativo, è stato definito con la Società Mpe (Merloni Progetto Energia) che fa parte di uno dei maggiori Gruppi industriali privati italiani - il Gruppo Fineldo - operante nei settori dell’energia, dell’impiantistica, dei servizi finanziari e, soprattutto, in quello degli elettrodomestici. Mpe fornisce, da anni, energia elettrica e servizi innovativi ai clienti del mercato nazionale, a singole imprese e gruppi di acquisto, garantendo risparmio e assistenza. Individua e propone le soluzioni più efficaci per ogni tipo di cliente su tutto il territorio nazionale, definendo formule di fornitura personalizzate e flessibili. Mpe, infine, affianca i suoi clienti nel tempo per seguire in continuo le evoluzioni del mercato per cogliere al meglio le opportunità che esso offre. Tale accordo, definito con il fattivo e decisivo contributo del partner tecnico di Aica Gfe Energy Management, che rimarrà in vigore fino al 30 giugno 2005, prevede la fornitura di energia elettrica al singolo Associato mediante la sottoscrizione di Contratti di Somministrazione della durata di dodici mesi. Oltre a usufruire di condizioni di fornitura particolarmente vantaggiose, gli associati di Aica che sceglieranno di aderire all’accordo avranno la garanzia, fornita dal partner tecnico Gfe Energy Management, di un rapporto stabile e trasparente con il proprio fornitore di energia. Per gli Associati, l’apporto centrale di Gfe Energy Management costituisce un punto di forza di alto valore strategico all’interno di un mercato recentemente liberalizzato, caratterizzato sul lato dell’offerta da un’alta concentrazione della capacità produttiva sotto il controllo di pochi soggetti, regolato da una normativa ancora opaca, con offerte e formule contrattuali non standardizzate e dunque molto complesso, che richiede quindi un’elevata professionalità per gestire in modo dinamico e vantaggioso l’approvvigionamento di energia.  
   
   
ARCHITETTURE A CONFRONTO: A LEZIONE DA NORMAN FOSTER  
 
Milano, 14 dicembre 2004 - Il Sindaco di Milano Gabriele Albertini e l’assessore allo Sviluppo del Territorio Gianni Verga hanno incontrato ieri all’Urban Center l’architetto Norman Foster. Occasione è stata l’inaugurazione della mostra sul progetto dello stesso Foster per “Milano Santa Giulia” e il quinto incontro del ciclo di conferenze Architetture a confronto. Foster ha illustrato i suoi progetti di architettura nel mondo come il Beijing Capital International Airport in Cina, il nuovo Parlamento Tedesco nell’ex Reichstag a Berlino, la Great Court del British Museum e la riqualificazione di Trafalgar Square a Londra. Intervenendo l’assessore Gianni Verga ha sottolineato: “Milano è oggi a tutti gli effetti la “città del possibile” per antonomasia, la città dove non solo “potrebbe accadere” ma “accade”. A Milano accade che la trasformazione di un milione e duecentomila metri quadrati avvenga attraverso un rapporto virtuoso tra soggetto pubblico e soggetto privato tale da soddisfare le diverse esigenze della città. A Milano accade che una grande area abbandonata con le sue vecchie industrie inquinanti si trasformi soprattutto in verde pubblico. Accade che un grande architetto concepisca residenze per tutte le fasce sociali in un nuovo quartiere ben integrato con quello esistente e con il resto della città nel rispetto della qualità ambientale. Accade che venga realizzato il centro congressi, dopo trent’anni di attesa. E tutto questo può accadere perché la città funziona nella burocrazia e nella politica”. La Mostra Nelle sue tre sezioni, la mostra Milano Santa Giulia illustra il progetto di riqualificazione che interessa l’area dismessa più grande d’Europa dove un tempo avevano sede gli stabilimenti della Montedison e della Redaelli. 1 milione e 200 mila mq di aree che, dopo anni di abbandono e degrado a seguito della chiusura dei due stabilimenti, presto saranno restituite alla città e ai suoi cittadini. La firma del 4 giugno 2004 dell’Accordo di Programma tra il Comune di Milano e la Regione Lombardia e la successiva ratifica del 5 luglio 2004 del Consiglio Comunale hanno sancito l’avvio ufficiale del progetto. Nella sua prima sezione la mostra illustra attraverso schizzi e planimetrie l’inquadramento urbano dell’area, i collegamenti, l’esatta localizzazione e il parco. Il grande parco, che si estende da est a ovest su una superficie complessiva di 350.000 mq. Ed è delimitato ai lati da due zone residenziali e di servizi, rappresenta un’autentica “Porta della città” e il cuore stesso del quartiere. Il Parco darà qualità al vivere collettivo e alle relazioni sociali. La nuova “città” sorge in una zona molto vasta del Comune, nel settore sud-orientale, con una localizzazione territoriale strategica per lo sviluppo di Milano. L’area di Milano Santa Giulia si estende su una superficie di 1.200.000 mq. Anche per queste dimensioni si parla di una “città nella città”. L’area sarà perfettamente collegata con il centro cittadino e con l’esterno. È infatti servita dai principali assi che connettono la città con il territorio: la Tangenziale Est, le Autostrade A1 e A4, la linea ferroviaria e la stazione di Milano Rogoredo (“stazione di porta” della linea dell’alta velocità), la fermata Rogoredo della linea Mm3, la Strada Statale Paullese, lo scalo aeroportuale di Linate e quello dei voli privati dell’Ata. Milano Santa Giulia sarà una delle “nuove porte” nel sistema del passante ferroviario. Un sistema di infrastrutture tanto completo e articolato rende quindi il nuovo quartiere uno dei cardini di crescita e di capacità attrattiva del sistema milanese. Nella seconda sezione schizzi dell’arch. Foster riportano i suoi studi dell’area per il masterplan come anche dell’ambiente per la posizione degli edifici. Un video consente la visualizzazione di slides descrittive del nuovo quartiere che tiene sempre presente, in ogni dettaglio, le esigenze dei cittadini. Le aree verdi saranno vaste e attrezzate, le automobili seguiranno percorsi dedicati, i pedoni potranno usufruire di ampie aree a loro riservate. Foster ha progettato una promenade esclusivamente pedonale, lunga circa 600 metri, in cui si troveranno tutti i negozi e i servizi utili. Le scuole, la Chiesa, il servizio sanitario, la residenza per studenti, i centri sportivi contribuiranno a far diventare questo quartiere un nuovo punto di riferimento della città anche grazie al centro congressi. Dopo oltre trent’anni di attesa Milano potrà finalmente contare su una struttura da 8000 posti che segnerà il passaggio necessario per riaffermare il ruolo di Milano come città capitale del turismo d’affari. Nella terza sezione la mostra illustra il progetto delle residenze. La struttura residenziale si divide in varie tipologie, studiate per soddisfare ogni necessità e per rispondere alle diverse esigenze della città. Ampio spazio è stato destinato all’edilizia per studenti universitari e all’edilizia convenzionata. Attraverso un touch screen sarà possibile soddisfare tutte le curiosità, passeggiare fra le residenze e sostare nel parco. L’esposizione in Urban Center rimarrà aperta al pubblico fino al 30 gennaio 2005, dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.00 orario continuato, ingresso libero. Per tutta la durata della mostra sarà in distribuzione presso l’Urban Center una brochure del progetto. Le funzioni urbane di Milano Santa Giulia: Superficie totale area 1.200.000 mq; Centro Congressi 32.000 mq; Parco urbano 333.000 mq; Residenza 270.885 mq; Terziario 162.785 mq; Ricettivo 80.780 mq; Commercio 30.000 mq; Funzioni compatibili 70.450 mq; Asilo nido/scuola materna 1.500 mq; Chiesa 1.200 mq; Centro per disabili Rsd 5.600 mq; Residenza temporanea “di affitto” 52.500 mq; (studenti universitari, giovani coppie e lavoratori temporanei) Centro Civico 1.400 mq.  
   
   
LA NUOVA LUCE DI 3M PER L’ARREDO URBANO DI SEGRATE: MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA CITTÀ È POSSIBILE  
 
 Segrate 14 2004 - La luce sarà il tema del primo intervento di Segrate ē, il piano integrato di sviluppo, ideato dal Comune di Segrate, che ha come obiettivo la riqualificazione del territorio urbano attraverso interventi mirati. In questa fase d’avvio del progetto in cui “luce è il primo elemento per disegnare un abito su misura per tutti i quartieri cittadini” è stato costituito un team di progettisti, l’Urban Design University Stage che, supportati dall’approccio 3M e utilizzandone tecnologia e know how nel campo dell’illuminotecnica, ha studiato e realizzato nuovi concept per illuminare Segrate. Cosa ha spinto 3M Italia ad essere partner di questo ambizioso progetto? Almeno tre buoni motivi. Il primo è “istituzionale”, ovvero legato alla realtà territoriale in cui 3M opera da oltre 34 anni. Da sempre, infatti, 3M è attenta alle esigenze e alle necessità della comunità locale in cui è inserita. Con questo progetto cittadini ed istituzioni potranno apprezzare concretamente come la tecnologia 3M può essere messa al servizio della cittadinanza a per dare maggiore benessere a chi vive e lavora sul territorio. Il secondo motivo che ha portato 3M a partecipare a questo progetto, ha una sua peculiarità, in quanto è legato agli obiettivi e alle finalità che il progetto si pone, ovvero migliorare la qualità urbana, e più in generale il benessere e la sicurezza dell’ambiente in cui opera. Incrementare la qualità della vita in tutti i settori è infatti una costante che da sempre accompagna 3M, una delle mission aziendali dichiarate perseguita in tutti i settori di business. Il terzo motivo, è legato al “protagonista del progetto”, la luce, il mezzo attraverso il quale ottenere una combinazione fra qualità dell’arredo urbano e risparmio energetico. L’insieme delle tecnologie 3M applicate alla sicurezza stradale e all’arredo urbano costituisce uno dei settori in cui 3M è indiscutibilmente una realtà forte, competitiva e innovativa. 3M è infatti una delle poche aziende che affronta questo tema in maniera innovativa superando un approccio tradizionale, eccessivamente ingegneristico, a favore di una concezione dell’illuminazione nel segno della qualità e flessibilità delle soluzioni proposte associandole a risparmi nei consumi energetici . Le soluzioni proposte da 3M consentono ad architetti e designer di utilizzare la tecnologia con opzioni progettuali innovative. Con Segrate ē la pellicola a microprismi 3M Optical Lighting Film (Olf) ha trovato nella città di Segrate un campo di applicazione concreta con progetti appositamente studiati e realizzati. La superficie di questa speciale pellicola 3M si comporta in pratica sia come specchio riflettente, sia come pellicola trasparente e grazie a queste caratteristiche trasporta la luce in modo uniforme, senza la produzione né di ombre né di calore. Il risultato è una fonte di luce molto simile a quella prodotta dal sole, con una superficie emittente fredda, una forte riduzione dell’abbagliamento e il massimo comfort visivo. 3M Optical Lighting Film (Olf) è stata sviluppata e perfezionata preso il centro di sviluppo 3M con sede in Italia(segrate – Milano), che ha la responsabilità di ideare e realizzare applicazioni per le tecnologie 3M in campo ottico e dell'illuminazione. Il centro opera in base a varie soluzioni brevettate da 3M, tra cui quella delle pellicole micro-replicative e delle pellicole ottiche polimeriche multistrato, e attualmente sta seguendo alcune applicazioni innovative, tra cui i condotti solari (“light pipes”), impianti di illuminazione, il controllo dell'energia solare, le insegne e i display, ed altri settiri,La divisione 3M Lighting dispone di un know-how nel campo della progettazione illuminotecnica di nuovi sistemi ottici applicativi, della realizzazione ed ingegnerizzazione di prodotti e studi di marketing per la loro commercializzazione. I dodici progetti studiati e realizzati per Segrate ē hanno permesso di dare nuova forma alle soluzioni 3M in ambito d’arredo per la città dando origine a lavori originali e di sorprendente creatività.  
   
   
POLITECNICO DI MILANO TWIN LESSONS  
 
Milano, 14 dicembre 2004 – Segnaliamo i seguenti appuntamenti nati in seno all'iniziativa Twin Lessons. Facoltà di Architettura e Societa', Auditorium Casa dello Studente - Via Pascoli 53- Mercoledi 15 dicembre 2004 - ore 16.30 "Petrol Stations": Memoria E Oblio. Relatore: Guido Fisogni, Fondatore Museo Bisogni; Intervengono: Pier Carlo Palermo, Preside Facoltà Architettura e Società,maria Grazia Sandri Facoltà Architettura e Società, Emilio Faroldi Facoltà Architettura e Società; Introduce: Luigi Cocchiarella. Facoltà del Design, Aula Seminari - Via Durando 10. Giovedi 16 dicembre 2004 - ore 16.30 "Petrol Stations": Oggetto Ed Epopea; Relatore: Guido Fisogni, Fondatore Museo Bisogni; Intervengono: Alberto Seassaro Preside Facoltà del Design, Silvia Piardi Resp. Ccs Interni Facoltà del Design, Pietro Cesare Marani Facoltà del Design; Introduce: Luigi Cocchiarella. Gli incontri verteranno sul tema delle Petrol Stations, fra memoria storica e quotidianità. A raccontare, Guido Fisogni, fondatore del Museo Fisogni della Stazione di Servizio, la cui collezione, unica al mondo nel proprio genere, con circa 8000 pezzi raccolti, fra oggetti, gadgets e documenti d¹archivio, ha meritato nel 2001 il Guinness World Records Certificate. L'evento si colloca nell'ambito degli appuntamenti seminariali del corso di Rappresentazione 1 e del Laboratorio Integrato del Disegno, insegnamenti attivi rispettivamente presso la Facoltà di Architettura e Società, e presso la Facoltà del Design. Docente responsabile: Luigi Cocchiarella, curatore dell'iniziativa in collaborazione con gli architetti Barbara Colombo e Matteo Sangalli.